UNIVERSITA’ DEGLI STUDI SUOR ORSOLA
BENINCASA
Laboratorio di Pedagogia dell’handicap
Prof.ssa Elisa Frauenfelder
A.A. 2007/2008
Laboratorio di Pedagogia dell' Handicap
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Tipologia della D. F. (1)
La D.F. che deriva dal modello ICF
non si pone il problema di riconoscere
una sindrome, ma cerca di descrivere
il funzionamento reale e attuale di un
soggetto nei suoi vari ambiti e di
comprenderlo a fondo mettendo in
relazione reciproca fattori biologici
con fattori psicologici, sociali e di
competenze.
L’idea di fondo è che la salute debba essere considerata il
frutto di una complessa interconessione di fattori
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bio-psico-sociali
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Tipologia della D. F. (2)
Questo tipo di D.F., occupandosi della
comprensione del funzionamento,
incrocia diverse professionalità.
Dovrebbe essere elaborata a più
mani, perché più sguardi sul soggetto
generano prospettive multiple che si
devono incrociare ed elaborare
insieme. Questo richiede l’utilizzo
di un modello concettuale e di un
linguaggio comune che l’ICF può
fornire.
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Tipologia della D. F. (3)
Tale diagnosi deve risultare utile nella
prassi quotidiana e soprattutto al personale
scolastico che interagisce con il soggetto.
Bisogna sempre tenere aperto un processo
continuo di elaborazione della conoscenza
del soggetto che non si ferma, ma lo
accompagna, modificandosi e modificando
le prassi quotidiane.
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D. F. e Profilo Dinamico Funzionale
(1)
Nel PDF si effettuano alcune operazioni
sulla base delle conoscenze della D.F.
Bisogna individuare degli obiettivi che si
possano
concretare
in
una
programmazione didattica. Sulla base di
questa scelta, gli obiettivi a medio-breve
termine
verranno
integrati
nella
programmazione della classe e si
definiranno attività di insegnamento sulla
base della possibilità d’uso di tecniche
didattiche e di come potrà reagire a esse il
bambino.
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D. F. e Profilo Dinamico Funzionale

(2)
Il PDF funge, quindi, da strumento di
raccordo tra la conoscenza dell’alunno,
prodotta dalla DF educativa, e la
definizione di attività, tecniche, mezzi e
materiali per la prassi didatticoeducativa giornaliera.
Nella proposta degli autori, il PDF abbandona il
concetto di potenzialità esprimibile, per quello di
obiettivi a lungo, medio e breve termine per definire
una serie di operazioni che si fondino su una
concezione pedagogica moderna e su metodologie
didattiche che siano di reale e immediata utilità per
gli insegnanti impegnati nell’integrazione scolastica.
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GLOSSARIO BREVE
1)
 I.C.F.: Il 21 maggio 2001, 191 Paesi partecipanti alla
54ma Assemblea Mondiale della Sanità hanno accettato la
nuova Classificazione Internazionale del Funzionamento,
della disabilità e della Salute (International Classification of
Functioning, Disability and Health -ICF) come “standard di
valutazione e classificazione di salute e disabilità”.
Lo scopo generale dell’ICF è quello di fornire un linguaggio
standard e unificato che serva da modello di riferimento per
la descrizione delle componenti della salute e degli stati ad
essa correlati.
Quest’ultime sono descritte dal punto di vista corporeo,
individuale e sociale in due elenchi principali: 1) Funzioni e
Strutture Corporee, 2) Attività e Partecipazione.
La classificazione elenca anche i fattori ambientali che
interagiscono a determinare una situazione di disabilità.
Questa infatti viene definita come la conseguenza o il
risultato di una complessa relazione tra la condizione di
salute di un individuo, i fattori personali e i fattori ambientali
che rappresentano le circostanze in cui vive l’individuo.
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GLOSSARIO BREVE
2)
 Eziologia: il termine, in generale, indica lo studio delle
cause di un fenomeno. In medicina, l’eziologia è quella
branca che studia le cause delle malattie o delle disfunzioni
degli organi.
 Nosologia: termine medico che si riferisce alla raccolta
dei differenti tratti e segni caratteristici che permettono di
definire le diverse forme patologiche. E’ uno studio volto alla
classificazione delle malattie.
 Nosografia: distribuzione metodica delle malattie per
classi, ordini, generi e specie.
 Sindrome: in medicina il termine si riferisce a un
complesso solitamente caratteristico di sintomi che
contraddistinguono un determinato quadro patologico, senza
un preciso riferimento all’eziologia o al meccanismo della
comparsa.
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GLOSSARIO BREVE
3)
 Sintomo: una delle manifestazioni che può avere una
malattia. È a carattere soggettivo; se viene individuato dal
medico cambia denominazione in segno. Può essere
patognomico se è tipico e caratteristico di una particolare
malattia, o accessorio se è una manifestazione secondaria o
non caratteristica.
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