Giornate di studio IL WELFARE DI COMUNITÀ E IL PIANO INTEGRATO DI SALUTE ESAME DEI PROBLEMI E PROPOSTE 23-24 settembre 2011 – Sala dei Grandi, Provincia di Arezzo Il Piano integrato di salute: gli strumenti, gli obiettivi, il Piano regolatore dei servizi e dei presidi sanitari e sociosanitari Marco La Mastra Osservatorio Politiche Sociali - Provincia di Arezzo CHE COSA E’ IL PIANO INTEGRATO DI SALUTE Mission della Società della Salute/Conferenza zonale dei Sindaci è mantenere in buona salute la popolazione di cui è chiamata a farsi carico, riducendo/prevenendo il rischio di ammalarsi, recuperando lo stato di salute dopo una malattia, creando le condizioni sociali, economiche e sanitarie eque e sostenibili per tutta la popolazione, con particolare riguardo ai gruppi più fragili. Il Piano Integrato di Salute (PIS) è l’atto principale attraverso cui si realizza tale mission. E’ la sintesi tra quello che si intende fare e quanto si può effettivamente ottenere in un determinato arco temporale in termini di miglioramento della salute della popolazione ed adeguamento dell'offerta dei servizi predisposti. Il PIS è una “mappa” attraverso cui si individuano gli obiettivi, si pensa a come raggiungerli e si rende esplicito se siano stati poi raggiunti. CHE COSA E’ IL PIANO INTEGRATO DI SALUTE_2 Il PIS deve mettere insieme, integrare, conoscenze relative a fenomeni che, di solito, sono collocati in campi disciplinari ed amministrativi distinti, a volte separati, e prevedere interventi interdisciplinari e multisettoriali. Il PIS è lo strumento della programmazione locale le cui strategie e politiche hanno come finalità il miglioramento della salute della popolazione. Migliorare la salute implica modificare lo stato dei fattori che la determinano, fattori che incidono su quelle condizioni, che della salute rappresentano gli aspetti più concreti, come il benessere, l’assenza di malattia, la qualità della vita, lo star bene, . Questi fattori oltre che nell’ambito sanitario vanno ricercati nelle condizioni sociali, economiche, stili di vita, stato dell’ambiente, ecc . Normativa di riferimento per il processo di formazione del PIS •L.R. n.40/2005 “Disciplina del Servizio Sanitario Reg.le”. •L.R. n. 41/2005 “Sistema integrato d interventi e servizi per la tutela dei diritti di cittadinanza sociale”. •Del. GR n.243/2011 “Approvazione disposizioni operative per il funzionamento delle SdS in Toscana”. •Del. GR n.488/2011 “Approvazione set minimo di indicatori a supporto dei profili di salute e Format di valutazione dei piani integrati di Salute” • Del. GR n.728/2011 Schema di accordo “Supporto alla programmazione integrata locale“ tra la Provincia, la ASL e la SDS/Conferenza sindaci; • Linee guida per la stesura dei Piani Integrati di Salute • Piano Sanitario e Sociale Integrato Regionale 20122015 Linee guida per la stesura dei PIS 2.2 I soggetti coinvolti Si possono identificare tre categorie: - i decisori; coinvolti formalmente, secondo la legge, devono approvare il PIS; - gli stakholders; chiamati a dare voce ai bisogni e a rappresentare la popolazione; - i tecnici; impegnati nella raccolta dei dati e delle informazioni e nell’accompagnamento-supporto al processo programmatorio. L’equipe standard può essere composta dal Direttore SdS, da un epidemiologo, da un referente tecnico dell’Osservatorio Sociale Provinciale, dal management operativo e di controllo di gestione e da operatori (medici di famiglia, specialisti, amministrativi, assistenti sociali; ecc.) appartenenti a settori chiave dell’azione di tutela e promozione della salute di un territorio. Tale equipe deve assicurare l’esistenza di un supporto tecnico, manageriale, organizzativo e scientifico per la conduzione dei lavori. Piano Sanitario e Sociale Integrato Regionale 2012-2015 – I TEMPI “Entro 4 mesi dall’approvazione del nuovo PSSIR tutti gli ambiti zonali dovranno approvare i nuovi PIS, in mancanza dei quali non saranno attivabili i trasferimenti di risorse. I PIS adottati a seguito della approvazione del PSSIR si uniformano pertanto nella loro vigenza e si allineano al periodo di vigenza del PSSIR. I PIS tengono conto anche degli obiettivi aziendali in materia di prevenzione e di educazione alla salute” La Regione, in concomitanza con l’approvazione del nuovo PSSIR e previa condivisione in Conferenza regionale delle SdS, definisce le linee guida per la costituzione dei PIS. “Strumenti di programmazione integrata delle Zone-distretto e delle Società della Salute” Il profilo di salute e le basi informative dei dati: gli indicatori del profilo di salute Il processo di predisposizione degli indicatori Il set di indicatori è stato predisposto nell’ambito del progetto “Analisi e valutazione dei Piani Integrati di Salute” affidato dalla Regione Toscana alla Scuola Sant’Anna di Pisa, e realizzato partendo da un set elaborato dal gruppo tecnico provinciale costituito in provincia di Arezzo. Gli obiettivi Rendere disponibile una serie di indicatori relativi a caratteristiche demografiche, determinanti di salute, aspetti sanitari, socio-sanitari e sociali definiti con modalità standardizzate. Gli indicatori devono consentire la definizione del profilo epidemiologico delle comunità locali, e degli obiettivi di salute e benessere che da questo derivano, utilizzando parametri comuni e confrontabili. Il set di indicatori deve essere completo, ma con un numero di indicatori non “troppo” eccessivo. Strumenti operativi per la costruzione dei PIS Regione Toscana MeS / Sant’Anna Rete Osservatori Fond. Zancan ARS Equipe tecnica progetto regionale “Analisi e valutazione dei PIS” Set di indicatori per la costruzione del Profilo di salute (Set minimo e complementare) Criteri di selezione del set minimo: • Disponibilità del dato • Aggiornabilità del dato • Disaggregazione comunale/zonale “Il profilo di salute. Un sussidio per i Piani integrati di salute” Manuale per la lettura, l’interpretazione e l’utilizzo del Set La “matrice” degli indicatori Gli indicatori sono stati inseriti in un impianto logico basato su uno schema a matrice: Aree tematiche del profilo Popolazione totale Popolazione targhet/Aree di Integrazione Sociosanitaria Anziani Famiglie Dipenden Salute Pazienti Infezioni Immigrati Disabilità e minori ze mentale terminali da HIV Profilo demografico Determinanti di salute Assistenza territoriale Stato di salute Sanitaria (LEA) Sociosanitaria Sociale (livelli di cittadinanza) Le aree tematiche riguardano i principali aspetti secondo cui analizzare lo stato di salute ed il il benessere di una popolazione Il set minimo e quello complementare Sono state definite 3 categorie di indicatori. 1. Indicatori che tutti i Profili di Salute dovrebbero contenere al fine di dare una lettura completa della salute della popolazione e rispondere a quelle che sono le strategie regionali (set minimo) 2. Indicatori che aiutano la lettura dello stato di salute ma che non sono calcolabili in maniera uniforme per tutte le zone-distretto e/o che non sono indispensabili ovunque per una lettura completa del profilo di salute (set complementare) 3. Indicatori specifici di Zona-distretto, prodotti a livello locale in rapporto a peculiari esigenze Il set minimo e quello complementare 2 Requisiti dei 2 set di indicatori: 1. Confrontabilità, sono definite in maniera univoca: • Denominazione indicatore • Fonti utilizzate (per numeratore e denominatore) • Modalità di calcolo (per numeratore e denominatore) • Si ha sia per il set minimo che per quello complementare 2. Calcolo in maniera omogenea a livello centralizzato: • Si ha sempre per il set minimo • Si ha quando possibile per il set complementare Questo è possibile quando gli indicatori sono basati sui flussi informativi regionali. La disponibilità di flussi informativi regionali di buona qualità ha limitato la inclusione degli indicatori nel set minimo. Per alcuni aspetti rilevanti per la definizione del profilo di salute non è stato possibile, al momento, includere indicatori nel set minimo in quanto per mancanza di flussi regionali affidabili (vedi salute mentale e dipendenze). Il set minimo e quello complementare 3 SETTORE AREA Profilo demografico Determinanti di salute Stato di salute - 1 10 8 2 18 2 23 totale 20 43 mortalità ospedalizzazione incidena/prevalenza patologie croniche incidenti stradali/infortuni sul lavoro 10 6 7 4 12 9 5 2 27 33 9 13 22 6 12 4 1 157 28 17 3 18 11 6 12 12 4 155 - Assistenza teritoriale sanitaria Assistenza teritoriale sociale TOTALE SET COMPL. aspetti socio-economici abitudini di vita e fattori di rischio aspetti ambientali (rifiuti, inquin. atm., ecc.) totale Assistenza territoriale sociosanitaria SET MINIMO 10 anziani famiglie e minori immigrati disabili salute mentale dipendenze - Gli indicatori del set minimo e parte di quelli del set complementare sono reperibili sui siti internet del “fornitore”: MES, ARS, Rete Osservatori Sociali Il set minimo e quello complementare 4 L’individuazione degli indicatori inseriti nel set minimo e complementare dovrebbe essere un “processo dinamico”, dovrebbe cioè essere possibile aggiornare periodicamente l’elenco degli indicatori in rapporto alla esperienza maturata nella loro applicazione, alla disponibilità di nuovi fonti informative regionali ecc. Dovrebbe comunque essere mantenuto un criterio di equilibrio tra esaustività dell’elenco e parsimoniosità del numero di indicatori “Strumenti di programmazione integrata delle Zone-distretto e delle Società della Salute” L’accordo territoriale e la condivisione come metodo di lavoro in provincia di Arezzo Accordo “Supporto alla programmazione integrata locale“ - FIRMATARI SOGGETTI: •Amministrazione Provinciale di Arezzo; •Azienda Sanitaria Locale n°8; •Articolazioni Zonali Aretina, Valdarno, Valdichiana e Valtiberina; •Società della Salute del Casentino. Accordo “Supporto alla programmazione integrata locale“ tra la Provincia, la ASL e la SDS/Conferenza sindaci - OBIETTIVI L’accordo è finalizzato alla elaborazione e alla costruzione condivisa dei Profili di Salute Zonali elaborati dalle singole Zone Socio-Sanitarie, propedeutico alla costruzione partecipata dei Piani Integrati di Salute delle Zone SocioSanitarie della provincia; ha lo scopo di armonizzare e condividere su base provinciale i percorsi e gli strumenti finalizzati alla elaborazione dei Piani Integrati di Salute Zonali. Vantaggi del processo condiviso Messa a disposizione “centralizzata” di importanti competenze intersettoriali (statistiche, informatiche, epidemiologiche ………); Predisposizione di una piattaforma unica di indicatori socio-demografici da affiancare alla piattaforma Regionale degli indicatori di salute; Ottimizzazione di tempi e risorse per predisposizione di materiali (tabelle e grafici); la Condivisione di un indice in parte comune faciliterà la lettura comparata dei profili di zona; Condivisione di materiale predisposto centralmente su tematiche di particolare interesse. CONOSCERE PER GOVERNARE, MISURARE PER GESTIRE Partendo dal presupposto che : “si può gestire e governare solo quello che si può misurare (non solo quantitativamente)“ E’ indispensabile strutturare un processo di raccolta sistematica di dati e di informazioni che sia in grado di aumentare le capacità decisionali dei diversi attori coinvolti e che promuova l’insieme delle attività valutative esistenti all’interno del processo decisionale. OSSERVATORIO SULLE POLITICHE SOCIALI VIA MONTE FALCO 49/55 – AREZZO Tel. 0575-39981 www.provincia.arezzo.it e-mail: [email protected]