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23 luglio 2013
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Strategie hedge, flussi record nel primo trimestre
L’ufficio studi di MondoAlternative ha analizzato l’andamento degli investimenti alternativi (Hedge Fund e Ucits
Alternativi) nel 1° trimestre di quest’anno. Ecco i risultati. I flussi verso le strategie hedge non si arrestano e nel
primo trimestre 2013 fanno segnare nuovi record: mentre l’industria mondiale degli hedge fund raggiunge i 2.375
miliardi di dollari, grazie a 15,2 miliardi di dollari di raccolta netta, principalmente confluiti sui fondi hedge americani,
in Europa non si arresta neppure la corsa dei fondi Ucits alternativi (i fondi comuni con passaporto europeo che adottano
strategie di gestione di tipo absolute return, tipiche degli hedge fund) che secondo le stime di MondoAlternative,
segnando un vero e proprio record per il segmento, sono riusciti ad attrarre ben 7,3 miliardi di nuovo denaro nei primi tre
mesi del 2013. Continuano, invece, i deflussi dai fondi di fondi, che nel primo trimestre del 2013 registrano richieste di
riscatti per 5 miliardi di dollari. Il patrimonio totale, però, sale per effetto delle performance positive e si attesta a quota
651 miliardi di dollari.
In linea con i dati mondiali, anche in Italia l’industria degli hedge, essendo costituita principalmente da fondi di
fondi, continua a registrare deflussi. Nel primo trimestre del 2013 sono fuoriusciti dal settore ben 522,1 milioni di euro
(Grafico 3), per effetto principalmente della richiesta di riscatto proveniente da un grande investitore istituzionale. Gli
asset totali ammontano a fine marzo a 5 miliardi di euro (Grafico 4). La tendenza, del resto, è chiara ormai dall’inizio
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della crisi finanziaria, e altri player importanti sono in procinto di modificare la propria offerta. Le Sgr che gestiscono
fondi hedge di diritto italiano sono 30 a fine marzo 2013 per un totale di 63 fondi di fondi, 6 fondi di fondi misti e 19
fondi single manager. Le prime Sgr per patrimoni gestiti sono Pioneer I.M. Sgr (689,8 milioni di euro); Hedge Invest Sgr
(607,6 milioni di euro); Global Selection Sgr (552,8 milioni di euro). Seguono, al quarto e quinto posto, Kairos Partners
Sgr (548,1 milioni di euro) e Tages Capital Sgr (442,2 milioni di euro). A fare da contraltare alla situazione degli hedge
fund tricolore c’è però la fiorente industria dei fondi Ucits alternativi. Secondo una recente indagine di
MondoAlternative sulla clientela di questo tipo di prodotti, infatti, le masse che gli investitori italiani hanno riversato nel
settore ammontano a circa 10,5 miliardi di euro, che, se sommati con i 5 miliardi di euro degli hedge fund, portano il
patrimonio totale investito in strategie hedge a 15,5 miliardi di euro. Guardando nello specifico ai fondi Ucits
alternativi gestiti o in delega di gestione a Sgr italiane, secondo i dati raccolti da MondoAlternative, 21 società di
gestione del risparmio gestiscono 37 fondi single manager e 9 fondi di fondi, per un totale di 3,4 miliardi di euro, valore
molto simile a quello registrato a fine 2012 (Grafico 6). Kairos International Sicav Selection (strategia Long/short
equity) è il più grande fondo single manager grazie a un patrimonio di 344,7 milioni di euro, ed è seguito da
PRIMAstrategia Europa Alto Potenziale con 227 milioni di euro (Long/short equity) e da AZ Fund 1 Cat Bond con
219,2 milioni di euro (Insurance-linked securities). Anima Flex 50 è invece il fondo di fondi più grande (347 milioni di
euro), seguito da Kairos International Sicav Multi Strategy Ucits (83,3 milioni di euro) e Tages Capital Sicav Global
Alpha Selection (59,7 milioni di euro).Anche le case di gestione europee e mondiali stanno puntando molto su questo
settore in Italia: secondo i dati di MondoAlternative, infatti, sono ben 337 i fondi comuni a strategia hedge autorizzati
alla distribuzione, e gestiscono 77,3 miliardi di euro. In particolare, a fine marzo, gli Ucits alternativi single manager
autorizzati alla distribuzione in Italia hanno raggiunto i 75,6 miliardi di euro. I prodotti Fixed income gestiscono
esattamente un terzo del patrimonio complessivo (market share del 33,3%), con un patrimonio di 25,1 miliardi di euro. Il
podio del comparto è formato da Pimco Gis Unconstrained Bond Fund (10,2 miliardi di euro), Jb Absolute Return Bond
(7 miliardi di euro) e Jb Absolute Return Bond Plus (2,4 miliardi di euro). Stabili al secondo posto si piazzano i fondi
Ucits Long/short equity, con asset in gestione per 9,8 miliardi di euro e una quota di mercato del 13%. Comanda la
classifica Schroder Gaia Egerton Equity (1,2 miliardi di euro), seguito da Carmignac Euro Patrimoine (896 milioni di
euro) e da Cf Odey Uk Absolute Return Fund (626 milioni di euro). Sul terzo gradino del podio i fondi Equity market
neutral, con 5,8 miliardi di euro in gestione e una market share del 7,6%. La classifica per singoli fondi è composta da
Bsf European Absolute Return (1,1 miliardi di euro), Glg European Equity Alternative (842 milioni di euro) e Absolute
Insight Uk Equity Market Neutral Fund (835 milioni di euro). Tra i Multistrategy, che da questo mese entrano al quarto
posto con 5,7 miliardi di euro in gestione (7,5% del totale) compongono la graduatoria mensile: Standard Life Inv Global
Absolute Return Strategies Sicav Fund (4,2 miliardi di euro), Mlis Aqr Global Relative Value Ucits Fund (332 milioni di
euro) e Parworld Multi Strategy High Vol (298 milioni di euro). Chiudono la top five delle principali strategie gli Ucits
Global macro, che alla fine del terzo mese dell’anno amministrano 5,3 miliardi di euro con una quota di mercato del
7,1%. In prima posizione Gam Star Global Rates (1,2 miliardi di euro), seguito da Ac Risk Parity 7 Fund (762 milioni di
euro) e da Zest Global Strategy Fund (664 milioni di euro). Infine, i fondi di fondi Ucits alternativi autorizzati alla
distribuzione nel Belpaese gestiscono 1,7 miliardi di euro. Guida la classifica Cs Solutions (Lux) Prima Multi-Strategy
(604 milioni di euro), mentre in seconda e terza posizione si trovano rispettivamente Cs Solutions (Lux) Dow Jones
Credit Suisse AllHedge Index (139 milioni di euro) e Vontobel Fund Diversified Alpha Ucits (120 milioni di euro).
Nonostante la forte crescita registrata dai mercati azionari nei primi tre mesi del 2013, i continui stimoli e i
miglioramenti dei dati economici potrebbero spingere le quotazioni sempre più in alto, soprattutto negli Stati Uniti e in
Giappone. I fondi Long/short equity hanno beneficiato particolarmente della situazione e sono riusciti a crescere del
5,1% nel trimestre secondo i dati di Credit Suisse. Tuttavia, sono emersi anche i primi segnali di prudenza da parte dei
gestori: secondo i dati di Credit Suisse Prime Services, la divisione di brokeraggio della casa elvetica, è cresciuto il
numero di gestori di hedge fund Long/short equity che ha implementato delle coperture in portafoglio, dimostrando
quindi un atteggiamento più prudente nel caso di eventuali rovesci di mercato. Eventi che potrebbero tornare a favorire i
fondi Global macro discrezionali, penalizzati fino ad ora da riscatti da parte degli investitori a causa di performance non
particolarmente brillanti. Continua invece la crescita dei fondi Event driven, spinti in particolare dalle performance nel
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settore degli High yield e alle buone prospettive per le attività di Merger arbitrage. Anche lo stile Relative value continua
a far registrare performance positive, specialmente in ambito Fixed income arbitrage.
L’Ma-Eurizon FdF Indice Generale, che misura le performance dei fondi di fondi italiani, è cresciuto nel primo trimestre
del 2013 di +3,03%, la seconda migliore prestazione di sempre da inizio d’anno.
L’Ma Eurizon FdF Indice Multistrategy sale nel primo trimestre del 2,82%. Al comando della graduatoria trimestrale
Global Managers Selection Fund A (+6,94%), seguito da Fondaco Select Opportunities Classe A (+6,53%) e da Generali
Directional (+5,70%).
L’Ma Eurizon FdF Indice Specialist chiude il primo trimestre a +4,01%. Prima posizione per Asian Managers Selection
Fund A (+6,34%), seguito da Hedge Invest Sector Specialist Classe I (+5,25%) e da Eurizon Equity Hedge (+4,74%).
Infine, l’Ma Eurizon FdF Misti Indice Generale registra da gennaio a marzo un rialzo pari a +2,76%. Guida la
graduatoria trimestrale del comparto Hedge Invest Portfolio Fund Classe I con +4,12%, seguito da Pioneer Efficient
Advanced Portfolio (+3,55%) e Pioneer Efficient Balanced Portfolio (+2,80%).
Buone anche le performance dei fondi single manager. In particolare, i fondi specializzati nella strategia Long/short
equity chiudono il primo trimestre del 2013 con una crescita del +2,61% secondo l’Ma-Eurizon Single Manager Long
Short Equity. Primo posto per 8a+ Matterhorn che cresce del +5,41%, seguito al secondo da Amber Italia Equity Classe
A con +5,23% e al terzo da Nextam Partners Hedge Fund Fondo Speculativo con +3,84%.
Allargando l’orizzonte temporale all’intero periodo di vita dei fondi hedge italiani, si nota come nel lungo periodo i fondi
di fondi abbiano retto alle intemperie dei mercati azionari (bolla internet, crisi dei mutui subprime, crisi dei debiti
sovrani), portando a casa un rendimento di +21,90% (da gennaio 2002 a marzo 2013) secondo l’Ma-Eurizon FdF Indice
Generale (Ew), mentre in Europa l’indice Eurostoxx ha perso il 15,40% e in Italia il Ftse Mib è arretrato del 52,54%
(Grafico 8). Solo lo S&P 500 è riuscito a crescere nello stesso arco temporale del 36,68%.
L’Ma-Eurizon Ucits Alternative Global Index, che misura le performance dei fondi Ucits alternativi, è cresciuto
dell’1,44% nel primo trimestre del 2013, una buona prestazione se confrontata con quella del cash (+0,04% nel
trimestre) in base all’indice Euro Cash Indices Libor Total return 3 Months.
Si sono distinti, in particolare, i fondi Long/short equity, cresciuti del +3,82% secondo l’Ma-Eurizon Ucits Alternative
Long/Short Equity Index. Tra i fondi autorizzati alla distribuzione in Italia, si segnalano in particolar modo Old Mutual
UK Dynamic Equity Fund Class I (+14,29%), MS Algebris Global Financials UCITS Fund Class B (+13,88%) e Indus
PacifiChoice Asia Fund Class B (+11,68%).
La seconda migliore prestazione nei primi tre mesi del 2013 è appannaggio dei fondi Relative value, cresciuti dell’1,79%
secondo l’Ma-Eurizon Ucits Alternative Relative Value Index. I primi tre fondi della categoria sono tutti fondi attivi sulle
obbligazioni convertibili: al primo posto c’è Globersel BCM Convertible Fund, cresciuto del +4,87%, seguito al secondo
posto da Cheyne Convertibles Absolute Return Fund Class S2 (+3,63%) e da DB Platinum dbX-THF Credit and
Convertible Index Fund Class I2C (+2,21%) al terzo.
L’Ma-Eurizon Ucits Alternative Managed Futures Index segna invece la terza prestazione nel trimestre, grazie a una
crescita del +1,75%, riscattando pertanto parzialmente i rendimenti deludenti dello scorso anno. Al primo posto c’è
MLIS Graham Capital Systematic Macro Ucits Fund Class B, con un +9,33%, seguito da Lyxor Epsilon Global Trend
Fund Class I (+8,07%) e da SEB Asset Selection Class C (+5,01%).
Buone anche le performance dei fondi che investono principalmente in altri fondi Ucits alternativi. L’Ma-Eurizon Ucits
Alternative Fund of Funds Index ha segnato, nei primi tre mesi del 2013, un progresso del +2,18%. In evidenza, in
particolare, Pareturn HI Core UCITS Fund Class M (+4,14%), seguito da Gestielle Multimanager Absolute Return
(+3,89%) e da UBS (Lux) Key Selection SICAV Global Alpha Opportunities Class A1 (+3,88%).
Gli hedge fund non sono da considerare semplicemente come un’opzione di investimento a sé stante, piuttosto ne vanno
valutati i benefici in un’ottica di portafoglio. Proponiamo qui di seguito dei portafogli modello, prendendo spunto da
studi accademici del settore, nei quali, a fianco degli investimenti in asset class tradizionali come azioni e obbligazioni,
vengono affiancati gli hedge fund con un peso sempre maggiore. L’ottica è quella di un investitore europeo che investe
sul mercato domestico e acquista azioni dell’EuroStoxx e Titoli di Stato dell’Area Euro in modo diversificato per Paese e
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per duration dei titoli (dal breve al lungo termine). I benefici dell’investimento in hedge fund sono evidenti:
all’aumentare della quota degli stessi in portafoglio, si nota un notevole abbassamento della volatilità. Inoltre, a partire
dai 3 anni in avanti, che corrisponde all’arco temporale su cui vanno valutati gli hedge fund, si hanno benefici anche in
termini di performance generale del portafoglio. Un altro esempio di immediata lettura riguarda la sola componente
equity del portafoglio. E’ sempre più diffuso, infatti, tra gli investitori istituzionali o sofisticati, prendere in
considerazione non tanto le strategie hedge in aggregato, ma singole strategie per diversificare alcune componenti
specifiche del portafoglio. Per quanto riguarda l’investimento in equity, pertanto, al fine di migliorare il profilo
rischio/rendimento dell’allocazione, è consigliabile prendere in considerazione strategie di tipo Long/short equity. I
gestori attivi in questa strategia, infatti, sono in grado di gestire l’esposizione al mercato in modo dinamico, potendo
beneficiare di periodi di rialzo e proteggendo al contempo gli investimenti nei periodi di ribasso. La riduzione di
volatilità all’aumentare della quota investita in hedge fund è rilevante; dipenderà pertanto dall’investitore e dalla sua
propensione al rischio valutare se investire quote maggiori o minori in hedge fund Long/short equity. Più si allunga il
periodo di osservazione, oltretutto, maggiori sono i benefici in termini di performance. L’indice EuroStoxx, in questo
caso, è il solo responsabile del rendimento negativo a 36 e 60 mesi.
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