Caritas Italiana Romania. Immigrazione e lavoro in Italia Statistiche, problemi, prospettive Roma - Giugno 2008 Edizioni Idos Il processo di integrazione europea e il suo impatto sul fenomeno migratorio Prese di posizione di Caritas Italiana EUROPA. Allargamento a Est e immigrazione (2004) POLONIA. Nuovo paese di frontiera. Da migranti a cittadini (2006) ROMANIA. Immigrazione e lavoro in Italia. Statistiche, problemi e prospettive (2008) La Romania in cifre Abitanti 21,5 milioni Età media 37,9 anni 49% dei residenti con istruzione secondaria superiore Reddito annuo 5.639 euro Crescita economica negli anni 2000 5%-6% Disoccupazione 4,3% Investimenti diretti esteri 7,2% miliardi di euro Rimesse degli emigrati 4 miliardi di euro l’anno La Romania è un paese con forti minoranze: le maggiori sono gli ungheresi e i rom. I rom in Romania, ripartiti in 23 gruppi, sono ufficialmente il 2,5% della popolazione, pari a 535.140 In Italia i rom con cittadinanza romena sono, secondo stime, 50.000 Evoluzione dell’emigrazione romena nell’Unione Europea Fino al 1989 solo 300.000 emigrati Secondo le indagini più recenti i flussi, pari a circa 2 milioni di lavoratori, si dirigono in prevalenza in Spagna (1/4) e in Italia (1/2) L’emigrazione romena ha coinvolto: 1 ogni 3 famiglie 1 ogni 4 adulti Situazione nell’UE Nel 2006 (Eurostat) i romeni in età da lavoro presenti negli Stati membri erano più di un milione Ungheria 000.12 Spagna Regno Unito 000.555 000.71 Italia Germania Francia 000.603 000.46 000.42 EUROSTAT La Romania, un paese amico dell’Italia Fino alla Seconda Guerra mondiale accolti 130.000 emigrati dal Friuli e dal Veneto Con la nuova costituzione gli italiani in Romania (6.000, secondo stime) sono considerati una minoranza etnica con un proprio parlamentare Insediate in Romania 20.000 aziende italiane con 800.000 dipendenti e un fatturato pari al 7% PIL L’interscambio tra i due paesi è di 12 miliardi di euro l’anno (un obiettivo che con l’India si raggiungerà solo tra due anni) 8.000 nel 1990 1 milione nel 2007 (stima) Sono aumentati più di 100 volte e sono diventati la prima collettività tra gli immigrati pari a circa un quarto del totale Stima 2006: 556.000 su 3.690.000, 15% del totale Stima 2007: 1.000.000 su 4.000.000, 25% del totale Ripartizione territoriale dei romeni Isole 3% Sud 9% Nord Ovest 30% Centro 33% Nord Est 25% Ridimensionamento del peso percentuale dell’Italia settentrionale (da 60,9% a 55,4%) e centrale (da 33,5% a 32,4%) Peso percentuale del Sud e delle Isole dal 5,9% al 12,2% Lazio 197.957 Lombardia 162.701 Piemonte 127.559 Veneto 124.464 Emilia R. 85.536 Toscana Marche Puglia Trent.AA 83.466 26.329 25.084 23.897 Abruzzo 23.158 Campania 21.725 Campania 21.725 Umbria 21.665 Friuli VG 21.658 Sicilia 20.972 Calabria 16.478 Liguria 14.347 Sardegna 7.705 Basilicata Molise Val d'Aosta 5.525 3.300 2.415 Motivi di lavoro: 749.000 (73,7%) Motivi di famiglia: 239.000 (23,5%) Altri motivi: 28.000 (2,8%) Donne (53%) Minori 116.000 (11,4%) Principali insediamenti Lazio (200.000) Lombardia (160.000) Piemonte (130.000) A Roma, Milano e Torino le presenze più numerose 2006: romeni occupati 263.000 2007: romeni occupati 570.000 1/5 di tutti gli immigrati al lavoro. Settori prevalenti: edilizia per gli uomini assistenza alle famiglie per le donne 16.000 imprenditori romeni nel 2007 Val d’Aosta Molise Basilicata Sardegna Liguria Calabria Friuli V. G. Umbria Sicilia Abruzzo Campania Isole Sud 3% 11% 1.287 1.847 Nord Ovest 28% Centro 32% Nord Est 26% 3.304 4.702 7.657 9.729 10.124 10.362 12.109 12.509 12.733 Isole Sud 3% 11% Marche 13.120 Trentino A. A. 13.454 Nord Ovest 28% Centro 32% Nord Est 26% Puglia Toscana Emilia R. Piemonte Veneto Non attrib. Lombardia Lazio 15.584 40.770 45.914 51.697 57.880 73.120 78.941 92.924 Come va l’integrazione? Una riflessione sugli italiani Anche nelle regioni con più alto indice di integrazione gli immigrati ricevono il 40% in meno delle opportunità degli italiani. Discriminazioni lamentate dall’Unar Carenze nell’informazione Sfruttamento sul luogo del lavoro Primato per gli infortuni mortali Atteggiamenti intimidatori Difficoltà burocratiche 1/5 delle denunce penali 1/4 delle condanne 1/3 dei reclusi Immigrati uguale a delinquenti? NO Incidenza del 6% sui residenti Incidenza del 6% sulle denunce penali Gli irregolari coinvolti in 7 denunce su 10 Annualmente circa un terzo dei minori denunciati è di nazionalità romena (4.000) I minori romeni non accompagnati sono 2.000 l’anno spesso vittime di sfruttamento altre volte recuperati dai servizi sociali L’emigrazione causa spesso lo smembramento di molte famiglie Sono 170.000 i bambini romeni con genitore all’estero Il 52% dei romeni ha una buona opinione degli italiani Invece il 65% degli italiani non vorrebbe in famiglia una persona romena Il 60% dei romeni ritiene di essere stato trattato male in occasione dell’omicidio di Giovanna Reggiani Radicamento in Italia Immigrazione da temporanea a stabile Investimento sulla casa Ricongiungimento familiare Buon apprendimento e utilizzo della lingua italiana Lettura dei giornali italiani Apprezzamento del sistema sanitario (meno della scuola e del cibo) Il 90% svolge un’attività lavorativa con un reddito medio di 1.030 euro mensili Il 71% ha la TV come principale mezzo di svago Il 9% ha una casa di proprietà L’8% vive presso il proprio datore di lavoro Gli ortodossi in Italia sono circa 1.000.000 in prevalenza romeni Hanno una profonda sensibilità religiosa e aiutano a riscoprire la dimensione profonda della fede La comunità ecclesiale si adopera come fattore di integrazione e di mantenimento dei valori tradizionali Necessità di norme fattibili Fare perno sulla legalità (anche nel lavoro) Risorse per l’integrazione Coinvolgimento delle associazioni Mediazione culturale Collaborazione con i paesi di origine Nel passato l’Italia ha inviato i suoi emigrati in Romania Oggi la Romania manda in Italia i suoi cittadini, e gli imprenditori italiani si insediano in Romania In prospettiva, Romania e Italia saranno paesi di immigrazione La reciproca integrazione sta nella logica dei fatti, valorizzando i rapporti del passato e quelli attuali