Politiche di
valutazione, pricing
e negoziazione
delle obbligazioni
emesse da
Emil Banca
Credito
Cooperativo
TITOLO
ABSTRACT
Politiche di valutazione, princing e regole di negoziazione per le
obbligazioni emesse da Emil Banca Credito Cooperativo
Definizione delle politiche di pricing, delle metodologie utilizzate e
regole interne per la negoziazione delle obbligazioni emesse da
Emil Banca
TIPOLOGIA
Policy aziendale
CORRELAZIONI CON ALTRI DOCUMENTI
Strategia di gestione e trasmissione degli ordini
Prospetto di base “Emissioni obbligazionarie”
DATA APPLICAZIONE
21 ottobre 2014
POLITICY VALUTAZIONE, PRINCING E NEGOZIAZIONE PRESTITI OBBLIGAZIONARI
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Sommario
SOMMARIO ............................................................................................................................................ 3
1. PREMESSA .......................................................................................................................................... 4
2. POLITICA DI PRICING ........................................................................................................................... 5
2.1 APPROCCIO METODOLOGICO....................................................................................................................... 5
2.2 SPREAD DI EMISSIONE ................................................................................................................................ 5
2.3 SPREAD BANCA ......................................................................................................................................... 6
3. METODOLOGIA DI PRICING ................................................................................................................. 7
3.1 MODELLO DI PRICING ................................................................................................................................ 7
3.2 METODICA VALUTATIVA ............................................................................................................................. 7
4. REGOLE INTERNE PER LA NEGOZIAZIONE ............................................................................................ 9
4.1 SOGGETTO NEGOZIATORE ........................................................................................................................... 9
4.2 PRODOTTI FINANZIARI NEGOZIATI ................................................................................................................. 9
4.3 TIPOLOGIA DI CLIENTELA AMMESSA .............................................................................................................. 9
4.4 PROCEDURA E MODALITÀ DI NEGOZIAZIONE ................................................................................................... 9
4.5 SPREAD DENARO LETTERA (MARK UP) ......................................................................................................... 10
4.6 QUANTITÀ NEGOZIABILI............................................................................................................................ 11
4.7 RESTRIZIONI ALLE REGOLE DI NEGOZIAZIONE ................................................................................................. 11
4.8 CAUSE DI FORZA MAGGIORE ...................................................................................................................... 13
4.9 GIORNATE ED ORARIO DI FUNZIONAMENTO DEL SISTEMA ................................................................................ 13
4.10 TRASPARENZA ...................................................................................................................................... 13
4.10.1 Trasparenza pre negoziazione .................................................................................................. 13
4.10.2 Trasparenza post negoziazione ................................................................................................ 13
4.10.3 Liquidazione e regolamento dei contratti ................................................................................. 14
5. PROCESSO DI AGGIORNAMENTO E INFORMATIVA ALLA CLIENTELA ................................................. 15
6. CONTROLLI INTERNI .......................................................................................................................... 16
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1. Premessa
La Comunicazione Consob inerente al “dovere dell’intermediario nella distribuzione
di prodotti finanziari illiquidi” (di seguito “Comunicazione Consob”) e le relative Linee
Guida interassociative ABI, Assosim, Federcasse (di seguito “Linee Guida
interassociative”) prevedono che gli intermediari, in ossequio ai doveri di
trasparenza e correttezza previsti dalla normativa di riferimento, adottino una
Politica di valutazione e pricing (di seguito “Politica”) dei prodotti finanziari, fatta
eccezione per quelli assicurativi.
In particolare, l’adozione di regole interne per la negoziazione al fine di attribuire la
caratteristica di liquidità ai propri prestiti obbligazionari comporta, fra le altre cose,
l’adozione di regole organizzative sul pricing al fine di consentire al detentore di
proprie obbligazioni un pronto smobilizzo a condizioni di prezzo significative.
Le regole interne devono in particolare prevedere:
• L’adozione di un modello di pricing per la componente obbligazionaria e derivativa
(ove presente) in coerenza con quanto praticato nel mercato primario per un
determinato strumento finanziario
• La definizione della curva dei tassi adottata per l’attualizzazione dei flussi generati
dallo strumento finanziario in coerenza con quanto utilizzato nel mercato primario.
• L’eventuale spread applicato sulla curva adottata per l’attualizzazione e
l’evidenziazione dell’eventuale differenza con quanto praticato in primario, con
relativa precisa motivazione della delimitata circostanza.
Il presente documento contiene, con specifico riferimento ai prestiti obbligazionari di
propria emissione, la descrizione delle metodologie adottate da Emil Banca in
termini di valutazione e princing e le regole interne per la negoziazione.
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2. Politica di pricing
2.1 Approccio metodologico
Di seguito, si riportano i criteri adottati per la determinazione del pricing dei prestiti
obbligazionari emessi dalla Banca, al fine di conciliare, in conformità alle
disposizioni normative e contabili in materia, le seguenti prerogative:
• coerenza della metodologia con le attuali modalità operative della Banca, ivi
compreso il mantenimento della peculiare relazione commerciale della Banca con la
clientela;
• coerenza fra i prezzi a cui vengono valorizzate le obbligazioni già emesse dalla
Banca e le valutazioni da inserire nella documentazione di offerta, in sede di nuove
emissioni obbligazionarie da proporre alla clientela;
• contenimento degli oneri di implementazione e degli impatti di adeguamento
operativo per la Banca, nel rispetto e nella tutela del maggiore interesse per la
clientela.
In considerazione dei citati presupposti, nonché del contesto operativo di riferimento
e delle metodologie in uso presso la Banca e presso altri intermediari bancari,
vengono individuate le tecniche di valutazione che concorrono a definire il prezzo di
negoziazione dei prestiti obbligazionari della Banca.
Il processo valutativo dei titoli obbligazionari di propria emissione prevede che il
prezzo sia calcolato mediante attualizzazione, in regime di capitalizzazione
composta, dei flussi di cassa futuri generati dallo strumento finanziario, utilizzando i
tassi più appropriati desunti dalla curva zc risk free, a cui viene applicato uno
“spread banca” come di seguito definito. La curva zc risk free sintetizza, sulle varie
scadenze, i rendimenti di mercato ed è costruita partendo dai tassi Overnight ed
Euribor per le scadenze sino a 12 mesi e dai tassi Interest Rate Swap (IRS) per le
scadenze superiori all’anno.
2.2 Spread di emissione
Si definisce spread di emissione di un’obbligazione della Banca lo scostamento del
tasso effettivo di emissione dell’obbligazione dalla curva zc risk free (come sopra
definita). In fase di emissione del prestito obbligazionario l’organo deliberante fissa,
per ogni singola emissione, il livello definitivo di rendimento in base alle condizioni
di mercato del momento. Lo spread di emissione è formato da una componente
rivolta alla remunerazione del rischio creditizio assunto dal sottoscrittore del prestito
e da una componente di natura commerciale, connessa al metodo di collocamento
adottato dalla Banca sul mercato primario, che privilegia una tipologia di
distribuzione frazionata mediante l’utilizzo dei propri sportelli bancari aperti al
pubblico.
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2.3 Spread banca
Si definisce spread banca il differenziale applicato alla curva zc risk free per
determinare il tasso di attualizzazione dei flussi di cassa futuri generati da una
obbligazione della Banca, ai fini del calcolo del relativo valore attuale.
Lo spread banca sintetizza sia valutazioni relative alla componente dovuta al merito
creditizio, sia valutazioni relative alla componente di natura commerciale. Lo spread
banca approssima lo spread di emissione che, di norma, la Banca sostiene sul
proprio mercato di riferimento per l’emissione delle obbligazioni.
La misura dello spread banca è deliberata dal Consiglio di Amministrazione della
Banca. Per la determinazione dello spread banca, il Consiglio di Amministrazione
valuta diversi elementi, fra cui gli spread di emissione di tempo in tempo necessari
per le esigenze del collocamento al dettaglio di obbligazioni della Banca, gli scenari
di sviluppo in cui opera la Banca e le dinamiche prevedibili per il mercato
finanziario. La Banca, almeno annualmente, con riferimento agli elementi citati,
verifica la congruità dello spread banca, come sopra determinato.
Il Consiglio di Amministrazione della Banca ha fissato con delibera del 28/02/2012
lo spread banca in misura pari a +125 centesimi di punto percentuale.
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3. Metodologia di pricing
Di seguito, si riportano le metodologie adottate per la determinazione del pricing
delle principali tipologie di prestiti obbligazionari emessi dalla Banca.
Emil Banca può avvalersi di un provider esterno per il calcolo del valore teorico
dell’obbligazione (“contratto per il servizio di pricing”).
3.1 Modello di pricing
Il modello di pricing prevede di utilizzare, per il calcolo del valore teorico
dell’obbligazione (fair value), la metodologia dell’attualizzazione dei flussi di cassa
futuri dell’obbligazione, secondo la formula:
Fair value =
∑ Ci ti DFi 100 DFn
i
dove:
Ci = flussi di cassa dell’obbligazione al tempo i
ti
= è la iesima durata cedolare
DFi
= fattore di sconto. Determinato sulla base della curva dei tassi risk-free alla
data di valutazione e dallo spread banca (paragrafo 2.3)
La curva dei tassi risk free viene costruita, di norma, a partire dai tassi di mercato
degli strumenti del mercato monetario (tassi di deposito da 1 giorno a 12 mesi) e dei
tassi del mercato IRS (tassi Swap da 2 anni a 30 anni), la curva così composta
viene omogeneizzata in termini di base di calcolo e sottoposta a procedura di
bootstrapping per la determinazione dei tassi zero coupon e dei fattori di sconto
3.2 Metodica valutativa

Titoli obbligazionari a tasso fisso, step-up o step-down: tecnica dello
sconto finanziario, utilizzando, per l’attualizzazione della sequenza
temporale dei flussi di cassa a tasso fisso, la curva dei tassi zero coupon
ricavata, attraverso il metodo del bootstrapping [1], dalla curva dei tassi
spot (2).

Titoli obbligazionari a tasso fisso zero coupon: tecnica dello sconto
finanziario, utilizzando, per l’attualizzazione dell’unico flusso di cassa a
scadenza, la curva dei tassi zero coupon ricavata, attraverso il metodo del
bootstrapping (1), dalla curva dei tassi spot (2).

Titoli obbligazionari a tasso variabile: Tecnica dello sconto finanziario,
utilizzando, per l’attualizzazione della sequenza dei flussi di cassa a tasso
variabile valorizzati sulla base dei tassi forward ([3]), la curva dei tassi zero
coupon ricavata, attraverso il metodo del bootstrapping (1), dalla curva dei
tassi spot (2).
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
Titoli a tasso misto: Tecnica dello sconto finanziario, utilizzando, per
l’attualizzazione della sequenza temporale dei flussi di cassa a tasso fisso e
quelli a tasso variabile valorizzati sulla base dei tassi forward (3) , la curva
dei tassi zero coupon ricavata, attraverso il metodo del bootstrapping (1)
dalla curva dei tassi spot (2).

Titoli strutturati: Scorporo della componente derivativa (4) e tecnica dello
sconto finanziario utilizzando, per l’attualizzazione della sequenza
temporale dei flussi di cassa a tasso fisso e quelli a tasso variabile
valorizzati sulla base dei tassi forward , la curva dei tassi zero coupon
ricavata, attraverso il metodo del bootstrapping (1) dalla curva dei tassi spot
(2).
Note:
(1) Il metodo del bootstrapping viene utilizzato per calcolare il tasso Zero Coupon (tasso
dell’investimento rimborsato unicamente alla scadenza corrispondente alla serie dei tassi
identificati dalla curva SWAP) per le singole scadenze.
(2) In merito al metodo di determinazione dei tassi spot zero coupon si segnala che la
suddetta curva si ottiene sommando alla curva zero coupon risk free lo spread banca
(paragrafi 2.3 e 3.1).
(3) Per tasso forward si intende il tasso che sarà, sulla base della curva dei tassi attuali,
rilevato il giorno iniziale del periodo di riferimento e pagato al termine dello stesso.
(4) Il contratto derivato implicito viene calcolato attraverso il modello specifico e valutate
entrambe le componenti si ottiene per somma il FairValue del titolo.
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4. Regole interne per la negoziazione
4.1 Soggetto negoziatore
La Banca, conformemente alle presenti regole, riacquista in conto proprio le
obbligazioni di propria emissione.
4.2 Prodotti finanziari negoziati
La Banca assicura il riacquisto, conformemente alle presenti regole, delle
obbligazioni al portatore non subordinate di propria emissione.
La Banca si riserva di non applicare o applicare parzialmente, evidenziando
opportunamente la circostanza nel regolamento del prestito, le presenti regole per
titoli con taglio unitario non inferiore ad Euro 50.000.
Le obbligazioni, rientranti nella tipologia individuata e disponibili nel portafoglio di
proprietà a seguito dei riacquisti, vengono selezionate dall’Area Finanza, per la
successiva vendita ad altri clienti, in base a valutazioni finanziarie e commerciali
definite dalla Banca.
4.3 Tipologia di clientela ammessa
Può accedere alle negoziazioni la clientela identificata dalla Banca come “al
dettaglio” e “professionale”, sulla base del “Regolamento sulla Classificazione della
Clientela” adottato dalla Banca stessa, ai sensi dell’art. 35 del regolamento Consob
n. 16190.
4.4 Procedura e modalità di negoziazione
La Banca mette a disposizione della clientela la propria rete di vendita, con apposito
personale autorizzato alla prestazione dei servizi di investimento, dotato di terminali
remoti presenti presso tutte le filiali e collegati con l’infrastruttura centrale del
sistema.
La Banca esprime le proposte di negoziazione sulla base dei criteri di pricing definiti
nel capitolo 3 e nel rispetto dei meccanismi di funzionamento e trasparenza di
seguito definiti.
Le operazioni si svolgono secondo il sistema di negoziazione continua: l’ordine
viene eseguito in contropartita diretta con il portafoglio di proprietà della Banca,
attraverso un sistema automatico di negoziazione degli ordini (paniere).
Il sistema di negoziazione, che consente il controllo e la tracciabilità dei prezzi, delle
quantità esposte e delle operazioni concluse, registra i dati essenziali dell’ordine e
dell’eseguito quali, ad esempio: il codice ISIN dello strumento finanziario, la
descrizione, il tipo di movimento, il valore nominale, il prezzo, il rateo, le spese, la
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divisa di denominazione dello strumento finanziario, la data e l’ora dell’ordine, la
valuta di regolamento e il controvalore dell’operazione.
4.5 Spread denaro lettera (Mark up)
I prezzi sono calcolati come definito nel capitolo 3. Ai prezzi così determinati, la
Banca applica per la negoziazione in contropartita diretta uno spread denaro
(proposta in acquisto) o uno spread lettera (proposta in vendita) in base a
valutazioni finanziarie e commerciali effettuate dall’Area Finanza, comunque in linea
con gli spread praticati sui mercati regolamentati o MTF, per titoli analoghi liquidi.
Lo spread denaro o lo spread lettera, singolarmente intesi, non potranno eccedere il
limite di 500 centesimi di punto percentuale.
La Banca può applicare uno spread aggiuntivo in presenza di tensioni sistemiche di
liquidità che coinvolgano i mercati interbancari ed obbligazionari (per quanto
riguarda la definizione di “crisi sistemica” si veda il paragrafo 4.7).
In tale caso lo spread denaro e lo spread lettera potrà essere ulteriormente
incrementato di 100 centesimi di punto percentuale.
La differenza fra prezzo finito “denaro” e prezzo finito “lettera” , proposti in ogni
momento sul singolo titolo, non può superare i 5 punti percentuali. L’applicazione di
uno spread denaro in misura superiore a 1,5 punti percentuali non deve mai
determinare un prezzo di riacquisto, da parte della Banca, inferiore al 97,5% del
prezzo originario di emissione.
Nell’effettuare il servizio di negoziazione in conto proprio la Banca può applicare
spese fisse per l’esecuzione dell’operazione, come contrattualmente definito con il
cliente ed eventualmente descritto nella documentazione di offerta.
4.5.1 Determinazione del prezzo di ri-collocamento delle
oblligazioni Emil Banca nel mercato secondario
Il prezzo finito “lettera” proposto alla clientela in caso di ri-collocamento delle
obbligazioni Emil Banca nel mercato secondario è ottenuto dal “fair value”,
determinato come indicato nel capitolo 3, al quale viene aggiunto lo spread lettera,
come indicato nel precedente paragrafo 4.5.
La Banca può applicare criteri di determinazione del prezzo differenti nel caso in cui
il prezzo ottenuto sia inferiore al valore Fair value (calcolato dalla procedura
secondo le regole interne previste dalla presente policy) al fine di offrire alla
clientela proposte di investimento più remunerative.
La determinazione del prezzo di vendita delle obbligazioni EmilBanca è in carico
all’Area Finanza su mandato del Consiglio di Amministrazione che, mediante
delibera, definisce i processi organizzativi aziendali per la gestione dei prezzi e le
regole di negoziazione nel mercato secondario.
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4.6 Quantità negoziabili
La Banca assicura il riacquisto di obbligazioni di propria emissione, secondo le
regole sopra definite, per un importo massimo giornaliero di € 500.000,00 per ogni
cliente; al raggiungimento di tale importo, l’esecuzione di ulteriori ordini di riacquisto,
con la stessa controparte, secondo le regole sopra definite, viene assicurata
trascorsa una settimana.
E’ facoltà della Banca concedere il riacquisto, secondo le presenti regole, anche per
importi superiori.
4.7 Restrizioni alle regole di negoziazione
La Banca può applicare restrizioni alle presenti regole di negoziazione in presenza
di tensioni sistemiche di liquidità che coinvolgano i mercati interbancari ed
obbligazionari.
A questi fini, la Banca, per monitorare la situazione di liquidità del sistema, utilizza 4
gruppi di indicatori.
Si avvale per tale attività di un monitoraggio giornaliero sulla base dei dati desunti
dagli information provider Bloomberg e Reuters.
Le rilevazioni degli indicatori confrontano i valori dei parametri di chiusura alla data
di monitoraggio con i valori del giorno lavorativo precedente, o del primo giorno
antecedente dove sia disponibile la rilevazione del parametro stesso.
Si allega (a titolo di esempio) lo schema metodologico utilizzato, estratto dal report
di monitoraggio del giorno 5 gennaio 2012
POLITICY VALUTAZIONE, PRINCING E NEGOZIAZIONE PRESTITI OBBLIGAZIONARI
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Qualora si determini uno stato di stress, e fino a quando questo perdura, la Banca
può ridurre la quantità negoziabile, come indicata al paragrafo 4.5 (Quantità
negoziabili), da € 500.000,00 a € 100.000,00.
Qualora si determini uno stato di crisi e solo fino a quando questo perdura, la Banca
può sospendere temporaneamente la negoziazione svolta ai sensi delle presenti
regole interne.
Quando la condizione o le condizioni che hanno determinato la sospensione non
sono più verificate, la Banca riprenderà l’ordinaria attività di negoziazione; resta
inteso che la Banca può comunque ripristinare le negoziazioni anche
antecedentemente al ritorno dei differenziali al di sotto dei valori indicati.
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4.8 Cause di forza maggiore
La Banca può sospendere le procedure di negoziazione per cause di forza
maggiore non dipendenti dalla propria volontà. Al superamento della causa di forza
maggiore le negoziazioni verranno riattivate.
4.9 Giornate ed orario di funzionamento del
sistema
L’ammissione alla negoziazione è consentita dalle ore
chiusura delle filiali della Banca.
9:30 fino all’orario di
4.10 Trasparenza
La Banca ottempera agli obblighi di trasparenza attraverso adeguati presidi
informativi atti a garantire una informativa pre e post negoziazione:
4.10.1 Trasparenza pre negoziazione
Tale informativa è fornita durante l’orario di negoziazione e consegnata al cliente ad
ogni negoziazione o su sua richiesta.
Per ogni prodotto finanziario sono resi noti:
- il codice ISIN e la descrizione dello strumento finanziario;
- la divisa;
- le migliori condizioni di prezzo in vendita e in acquisto e le rispettive quantità;
- prezzo, quantità e ora dell’ultimo contratto concluso nella giornata di riferimento.
4.10.2 Trasparenza post negoziazione
Tale informativa è fornita entro l’inizio della giornata successiva di negoziazione e
consegnata al cliente ad ogni negoziazione o su sua richiesta.
Per ogni prodotto finanziario sono resi noti i seguenti dati dell’ultima chiusura
disponibile:
- il codice ISIN e la descrizione dello strumento finanziario;
- la divisa;
- il numero di contratti conclusi;
- le quantità complessivamente scambiate ed il relativo controvalore;
- il prezzo minimo e massimo.
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4.10.3 Liquidazione e regolamento dei contratti
La Banca si impegna a liquidare le operazioni effettuate, con regolamento il
secondo giorno lavorativo dalla data di negoziazione.
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5. Processo di aggiornamento e informativa
alla clientela
La Banca adotta, applica e mantiene procedure di controllo interno idonee a
garantire il rispetto delle regole per la negoziazione definite nel presente documento
e più in generale l’adempimento degli obblighi di correttezza e trasparenza nella
prestazione dei servizi di investimento.
In particolare, la funzione di Conformità verifica che la presente Politica sia stata
definita ed effettivamente applicata in conformità alla normativa vigente, ai
regolamenti Consob e alle regole organizzative delle Linee Guida Interassociative.
La funzione Controllo Rischi verifica l’effettivo utilizzo delle metodologie approvate.
La funzione Internal Audit verifica l’esistenza e l’adeguatezza della Politica nonché
dei presidi di primo e secondo livello con riferimento all’applicazione della stessa.
La banca effettua annualmente un’attività di monitoraggio dell’efficacia e della
correttezza delle metodologie individuate per la determinazione del fair value dei
prodotti finanziari e delle fonti informative utilizzate per il funzionamento dei relativi
modelli.
Analogamente sottopone tali metodologie a revisione con cadenza annuale e
comunque ogni qualvolta siano disponibili nuove metodologie riconosciute e diffuse
sul mercato ovvero l’attività di monitoraggio abbia evidenziato criticità in merito ai
risultati delle metodologie scelte.
Ogni modifica essenziale apportata alla policy di valutazione, pricing e negoziazione
delle obbligazioni Emil Banca, verrà notificata mediante pubblicazione sul sito web
della banca (www.emilbanca.it) di un “Avviso di aggiornamento policy” e dalla
pubblicazione della versione integrale del documento.
Una copia della Strategia di Esecuzione aggiornata è disponibile presso le filiali.
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6. Controlli interni
La Banca adotta, applica e mantiene procedure di controllo interno idonee a
garantire il rispetto delle regole per la negoziazione definite nel presente documento
e più in generale l’adempimento degli obblighi di correttezza e trasparenza nella
prestazione dei servizi di investimento.
In particolare, la funzione di Conformità verifica che la presente Politica sia stata
definita ed effettivamente applicata in conformità alla normativa vigente, ai
regolamenti Consob e alle regole organizzative delle Linee Guida Interassociative.
La funzione Controllo Rischi verifica l’effettivo utilizzo delle metodologie approvate.
La funzione Internal Audit verifica l’esistenza e l’adeguatezza della Politica nonché
dei presidi di primo e secondo livello con riferimento all’applicazione della stessa.
La banca effettua annualmente un’attività di monitoraggio dell’efficacia e della
correttezza delle metodologie individuate per la determinazione del fair value dei
prodotti finanziari e delle fonti informative utilizzate per il funzionamento dei relativi
modelli.
Analogamente sottopone tali metodologie a revisione con cadenza annuale e
comunque ogni qualvolta siano disponibili nuove metodologie riconosciute e diffuse
sul mercato ovvero l’attività di monitoraggio abbia evidenziato criticità in merito ai
risultati delle metodologie scelte.
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