Risultati della Ricerca Titolo Olivo - Moltiplicazione clonale “in vivo” di alcuni genotipi siciliani Descrizione estesa del risultato La prova ha come scopo la verifica delle migliori condizioni in vivo per la radicazione delle talee di olivo. Il protocollo sperimentale ha previsto l’uso di due trattamenti diversi con IBA e con H2O2/IBA, utilizzati su 16 cultivar. Durante i mesi in cui le talee sono state poste a radicare, è stato possibile osservare che alla base delle talee si formava prima un callo indifferenziato da cui si formavano i primordi radicali e quindi le radici inoltre, alcune delle talee radicate presentavano dei germogli. Dopo cinque mesi, è stata osservata una notevole difformità nella risposta delle 16 cultivar per tutti i parametri osservati. La percentuale di radicazione è stata molto alta per alcune cultivar, come la ‘Verdello’ (rispettivamente 94,7% e 70,6%) e la ‘Biancolilla napoletana’ (rispettivamente 80,5% e 59,1%) e molto bassa per altre come la ‘Cerasola Sciacca’ (rispettivamente 3% e 6%) e la ‘Giarraffa’ (rispettivamente 13,3% e 3,3%). Un numero inferiore di cultivar ha fatto osservare la presenza di germogli, anche se la percentuale di germogliamento più alta è stata osservata nelle cultivar con percentuale di radicazione più alta ‘Verdello’ (rispettivamente 42,1% e 23,5%) e ‘Biancolilla napoletana’ (19,1%), ma solo per il trattamento con IBA. La ‘Zaituna’ e la ‘Biancolilla Caltabellotta’ non hanno né radicato né germogliato, mentre alcune cultivar che hanno radicato, non hanno prodotto germogli (‘Cerasola Sciacca’, ‘Giaraffa’ e ‘Nocellara messinese’); la ‘Biancolilla Scillato’ ha prodotto germogli dopo trattamento con IBA. Sia per il germogliamento che per la radicazione, il pretrattamento con H2O2 ha fatto osservare una risposta inferiore, con alcune eccezioni, per la ‘Cerasola Sciacca’ per la percentuale di radicazione e per la ‘Biancolilla Scillato’ la ‘Galatina’, la ‘Nocellara del Belice’ e la ‘Tonda Iblea’ per la percentuale di germogliamento. Differenze meno nette sono state riscontrate fra i due trattamenti, per gli altri parametri analizzati. Il numero medio di radici più alto è stato osservato nella ‘Biancolilla napoletana’ per la prova IBA (5,5) e nella ‘Nocellara messinese’ nella prova H2O2/IBA (4,5). Inoltre, notevoli differenze sono state osservate fra le cultivar anche per la lunghezza media delle radici, che va, nella prova IBA, dai 4,4 cm osservati nella ‘Verdello’ e nella ‘Tonda Iblea’ ai 2,2 cm osservati nella ‘Biancolilla Scillato’. Mentre, per quanto riguarda la prova H2O2/IBA, i valori osservati variavano da 4,4 cm della ‘Tonda Iblea’ a 1 cm della ‘Minuta’. Per ultimo, riguardo al numero e alla lunghezza dei germogli, il numero medio massimo è stato osservato nella cv ‘Biancolilla siracusana’ mentre i germogli più lunghi li ha prodotti la ‘Minuta’, entrambe dopo trattamento con IBA. L’estrema influenza del genotipo sulla capacità rizogena è dimostrata dal fatto che l’acqua ossigenata, utilizzata, insieme all’acido indolbutirrico come promotore della radicazione in lavori precedenti, in questo studio ha dato risultati generalmente inferiori sia sulla percentuale di radicazione che di germogliamento. Responsabile del risultato Caterina Briccoli Bati C/da Li Rocchi Vermicelli, 87036 – RENDE () Tel.: +39-0984-4052 E-mail: [email protected] Anno ___________________________________________________ Consiglio per la Ricerca e la Sperimentazione in Agricoltura 1/4 2009 Classificazione del risultato Comparto produttivo: Produzioni vegetali fresche e trasformate COMPARTO OLIVICOLO-OLEARIO Comparto olivicolo-oleario in generale Particolari categorie PRODOTTI TIPICI/TRADIZIONALI di prodotti/comparti Prodotti tipici/tradizionali produttivi: Categorie di ambiti di TEMATICHE TECNICHE SU SPECIFICHE FASI DELLE FILIERE ricerca: PRODUTTIVE Piante, coltivazione e produzione primaria (varietà, genetica, coltivazione biologica, agrotecniche, difesa, ecc.) VALUTAZIONE VARIETALE, GENETICA E MATERIALI DI PROPAGAZIONE Genetica classica e miglioramento genetico vegetali Parole chiave moltiplicazione, olivicoltura Trasferibilità del risultato Si, trasferibilità previa sperimentazione Natura del risultato di processo Aree interessate Abruzzo Basilicata Calabria Campania Lazio Marche Molise Puglia Sardegna Sicilia Toscana Umbria Impatto dal punto di vista tecnico ___________________________________________________ Consiglio per la Ricerca e la Sperimentazione in Agricoltura 2/4 miglioramento qualità e salubrità dei prodotti Impatto dal punto di vista socioeconomico miglioramento qualitativo Impatto dal punto di vista ambientale altro Presupposti di contesto altro Soggetti istituzionali da coinvolgere Assessorati agricoltura, ambiente, ricerca Servizi sviluppo agricolo Organizzazioni di produttori Organizzazioni professionali Università Potenziali utilizzatori Divulgatori Tecnici agricoli Imprenditori agricoli singoli e associati Centri di miglioramento genetico Modalità di diffusione Incontro con tecnici e divulgatori dei Servizi Sviluppo Agricolo regionali Da individuare di concerto con i referenti istituzionali e non che occorre coinvolgere Attraverso convenzioni operative per specifiche attività Pubblicazioni Non sono presenti Pubblicazioni collegate al risultato ____________________________________________________ ___________________________________________________ Consiglio per la Ricerca e la Sperimentazione in Agricoltura 3/4 Progetto / Ricerca di riferimento Titolo del progetto Ricerca ed innovazione per l'olivicoltura meridionale - RIOM Coordinatore del progetto Enzo Perri C/da Li Rocchi Vermicelli, 87036 – RENDE () Tel.: +39-0984-4052 E-mail: [email protected] Ente finanziatore Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali, MiPAAF Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi Gli obiettivi generali del progetto sono i seguenti: - caratterizzazione del germoplasma olivicolo delle sei regioni dell’obiettivo uno; - miglioramento genetico e sanitario di ecotipi di germoplasma di olivo di interesse dell’Italia meridionale per produrre accessioni da avviare alla certificazione volontaria; - studio e valorizzazione della biodiversità dell’olivo; - caratterizzazione, valorizzazione e miglioramento quali-quantitativo delle produzioni olivicole (olio e olive da mensa); - sviluppo di strategie, agronomiche e tecnologiche, per la riduzione dei costi di produzione; - sviluppo di sistemi di produzione olivicolo-oleari sostenibili per l’ambiente; - sviluppo di innovazioni in alcune tecniche colturali (gestione del suolo, nutrizione delle piante, difesa fitosanitaria, ecc.) finalizzate ad incrementi quantitativi e qualitativi della produzione; - analisi di mercato ed analisi economica della filiera; - riduzione dell’impatto ambientale dei sottoprodotti dell’industria olearia; - maggiore sicurezza alimentare a tutela della salute del consumatore; - studiare e promuovere lo sviluppo delle imprese olivicole multifunzionali per lo sviluppo rurale, in accordo con la nuova politica agricola comune; - sviluppare nuovi modelli di rinnovamento e ristrutturazione degli impianti olivicoli; - studiare le proprietà salutistico-nutrizionali delle olive e degli oli; - studiare le caratteristiche di tipicità degli oli di oliva e sviluppare tecniche per la loro rintracciabilità, anche con l’ausilio della Spettroscopia di Risonanza Magnetica. U.O. / Partner coinvolti nella realizzazione del risultato Centro di ricerca per l’olivicoltura e l’industria olearia (Rende) Referenti istituzionali già coinvolti nella ricerca Non sono presenti Referenti già coinvolti per il risultato ___________________________________________________ Consiglio per la Ricerca e la Sperimentazione in Agricoltura 4/4