[MANAGEMENT] Voglia di broker ASSICURAZIONI Chi fa una polizza preferisce un contatto fisico o sul web. Lo dicono due indagini. Che rivelano anche l'alta infedeltà dei clienti. E le difficoltà delle compagnie a trattenerli. I l modello distributivo delle compagnie assicurative deve evolvere verso un'offerta di soluzioni facili, modulari e standardizzate, migliorando il servizio e in particolare la relazione con i clienti, oggi percepita come fredda (solo il 15,7% sente vicina la propria compagnia), poco frequente (il 74% dei clienti non è stato contattato nel corso dell'ultimo anno per nuove proposte commerciali) e basata sull'intermediazione fisica. È quanto emerge dall'edizione 2011 dell'Osservatorio Customer Experiepce di Accenture. Eppure «il settore assicurativo italiano esce dalla crisi dello scorso biennio con un andamento positivo sia del livello di soddisfazione dei propri clienti (+3,5%) sia della capacità di creare con loro un legame emozionale (+0,6%), in netta controtendenza con quanto accade in comparti affini, primo fra tutti il bancario» afferma Andrea Poggi, executive partner di Accenture. L'Osservatorio indica che è in calo la capacità di fidelizzazione della clientela la diminuzione di retention sfiora l'8,5% - mentre aumenta la voglia di avere un rapporto personale, continuativo, con il proprio assicuratore (79,5%). «Questi dati sono proprio il sintomo del fatto che è sulla relazione personale che le compagnie devono lavorare» osserva Poggi. «Se assicuratori formati e motivati hanno la capacità di presentarsi come fornitori di sicurezza, che ci tutelano dai rischi e dalle spese impreviste, sarà questa la chiave di volta per aumentare la retention di un cliente che, complice le nuove tecnologie, rischia di essere fortemente ondivago». Se il passaparola, infatti, è in calo in senso tradizionale (-7,1%), conosce invece una crescita esponenziale per quanto riguarda gli istituti assicurativi online. E sul comparto internet arrivano anche i dati dell'indagine dell'Osservatorio sulle assicurazioni dirette di Nextplora. 112011 ha visto un balzo in avanti per le assicurazioni scelte dagli utenti del web: il 30% di 2009 2010 2011 LA RETENTION CALA... La fidelizzazione dei clienti delle compagnie assicurative è in continuo calo. Utilizzo i siti di comparazione online Faccio molti preventivi sui siti delle varie Compagnie di assicurazione Rinnovo ogni anno con la stessa compagnia perchè premia la mia fedeltà Cerco di cambiare compagnia ogni anno per avvantaggiarmi degli sconti nuovi clienti ...ANCHE ONLINE I comportamenti dei sottoscrittori di polizze dirette online. chi si muove su internet ha infatti optato per una polizza diretta, il +7% rispetto al 2010. Due assicurati su Ire, fra coloro che hanno stipulato la loro Rea online, però, lo hanno fatto attraverso un broker come il sitoAssicurazione.it. «Nel 1995 Negro ponte predisse che con internet sarebbero finiti tutti gli intermediari e le assicurazioni online in effetti fanno a meno degli agenti» spiega Andrea Giovenali, fondatore dell'istituto di ricerca leader nell'analisi di mercati e comportamenti digitali: «Di fatto, però, i broker hanno inventato il business di intermediare le informazioni. Secondo la nostra ricerca» prosegue Giovenali «chi stipula una polizza via web fa almeno tre preventivi. Ecco allora che i broker si sono posti a monte di questo processo, fornendo direttamente i diversi preventivi con un unico inserimento di dati e trovando l'operatore più efficace per il profilo dell'utente. Un'abile reintermediazione che fa leva anche sull'intuitività del nome» Secondo il campione di oltre 5 mila internauti intervistati da Nextplora, gli utilizzatori del sito Assicurazione.it sono cresciuti in un anno dal 16% al 36%, mentre quelli del sito 6sicuro.it sono passati dal 15% al 25%. Ma perché non andare direttamente sul sito delle assicurazioni online, visto che gli interlocutori a disposizione sono meno di una decina? Il 57% degli intervistati dice di «fare prima», mentre il 38% è convinto così di «trovare l'offerta migliore». E proprio questi sono i fattori in base ai quali i broker si pongono come interlocutori delle stesse società assicuratrici, rigirando su queste il costo dell'intermediazione come un costo di marketing. Un fenomeno, però, appare rilevante secondo Giovenali: «Quasi sempre il dubbio assale il sottoscrittore, per cui egli tende a verificare che la proposta del motore di ricerca non sia ricaricata e, alla fin fine, a non sottoscrivere con il broker. Solo il 10% lo fa». Daniela Faggion e Valeria Volponi Pag. 3