DENTRO LA VITA
Per vivere
le nostre Costituzioni
Come raccogliere questa sfida nella Provincia “Nostra Signora di Guadalupe” in
America Latina? Seguire il metodo “Vedere, giudicare, agire”. Momenti di incontro per approfondire, per crescere insieme, suore e laici. I tratti mistico-profetici
delle figure che sono all’origine del nostro carisma. Vivere la Vita Apostolica nella sua radicalità e nella vita quotidiana, come singoli e come comunità.
Sr. Sandra Saraceno
(testo originale in spagnolo)
F
are delle nostre Costituzioni una spiritualità incarnata, rappresenta una vera sfida
per le suore e i laici dell’America
Latina.
Nell’Assemblea del gennaio
2011 - durante la quale abbiamo
lavorato col metodo del discernimento e della ricerca del consenso - ci siamo proposte:
“Approfondire, fare nostre e vivere insieme, suore e laici/laiche, le nuove Costituzioni,
a partire dal loro studio contemplativo e sistematico e per riappropriarci della identità domenicana di Madre Gérine con il volto latino-americano” (Piano provinciale globale, Linee operative, Spiritualità e preghiera, Progetto “Nuovi volti delle figlie e
dei figli, dei fratelli e delle sorelle”).
Abbiamo deciso di affrontare
questo compito con la seguente
modalità:
* suore e laici/laiche insieme,
per le comunità dove gli uni e
gli altri condividiamo il carisma
di Madre Gérine, secondo le
possibilità di ogni realtà;
* con schede di studio;
* seguendo il metodo “Vedere,
giudicare, agire”.
1) Vedere la realtà nei suoi punti di forza, di debolezza, di pericolo e di opportunità.
2) Giudicare a partire dai criteri
evangelici e carismatici, da quelli del Magistero della Chiesa e
della riflessione teologica.
3) Con questi stessi criteri trarre
linee d’azione che mirino a trasformare la realtà per rendere
più presente il Regno.
* tenendo presenti tematiche
trasversali.
con profondità, di incarnarle in
sintonia con la cultura locale e il
cammino che la Vita Religiosa
sta facendo in America Latina.
La statua di Nostra Signora da Vitoria
(Goiania, Brasile)
Questa forma di appropriazione
delle Costituzioni mira a renderci capaci, a partire dall’esperienza, di metterla in rapporto sempre più stretto con la vita, di riflettere, di pregare e celebrare
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IL PROGRAMMA:
Comunità
Tema
Data
Consiglio Provinciale
Tratti mistico-profetici delle figure
che diedero origine al nostro carisma
Novembre 2010
Buenos Aires
Identità personale e comunitaria
Luglio 2011
Perú
Immagine di Dio ed Ecclesiologia
Novembre 2011
Brasile
Grida del mondo – Inserzione
Luglio 2012
Santiago del Estero
Spiritualità di Governo
Novembre 2012
La Consulta
Teologia della Vita Religiosa
Luglio 2013
Equipe dell’economato
Il nostro rapporto coi beni
L’opzione per i poveri
Novembre 2013
Alcuni paragrafi della scheda
n°1:
Tratti mistico-profetici delle
figure che furono all’origine
del nostro carisma
Tenendo conto dell’appello a rivivificare il carattere mistico-profetico di ogni battezzato, e in
particolare nella Vita Religiosa,
cercheremo - ripercorrendo le
nostre Costituzioni - di scoprire
e di approfondire i tratti, le attitudini, i gesti e le opzioni che
manifestano il carattere misticoprofetico della persona, della
vita e della missione di Gesù,
Maria, San Domenico, Santa Caterina da Siena e Madre Gérine.
Preliminari:
In primo luogo proponiamo
qualche paragrafo che ci aiuterà
a chiarire e unificare le idee riguardanti il senso che si dà, in
questo contesto, all’espressione
“mistica e profezia”.
• Mistica è una parola oggi di
moda e il cui significato è diffuso, ma porta con sé una certa
ambiguità.
• In generale, secondo la tradizione biblico-cristiana, essa de-
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signa una particolare forma di
avvicinarsi al mistero, all’insondabile. E in S. Paolo il termine
mistero si riferisce ai misteri di
Dio rivelati in Gesù, nel quale
abita la pienezza (Efesini 1, 9 ss).
• Quando si parla di mistica si
deve evitare qualsiasi identificazione dell’esperienza di un soggetto favorito da una grazia speciale, di identificazione con la
persona che ha queste comunicazioni speciali. L’esperienza mistica è per ogni cristiano che
con il battesimo è stato costituito profeta e dunque mistico. Di
conseguenza, quando la Vita
Religiosa si attribuisce una specificità mistico-profetica, essa
non fa altro che riportarsi alla
sua condizione cristiana, alla sua
condizione di testimone: fisso lo
sguardo su Gesù, autore e perfezionatore della fede (Ebrei 12,
2) “il testimone fedele e veritiero” (Ap. 1,5; 3,14).
• Quando si parla di mistica e di
profezia, dunque, bisogna superare tutto ciò che porta al ripiegamento su se stessi, all’intimismo, al rifiuto della storia, all’alienazione…
L’esperienza mistico-profetica,
in quanto teofania, è sempre visione, chiamata e missione per
gli altri, come dimostra in modo
esemplare il racconto della vocazione di Isaia.”Io vidi il Signore Dio (…) mi disse “va e parla al
mio popolo…” (Is. 6, 1-13).
• L’identità della vita religiosa
passa attraverso questo aspetto
mistico e profetico che caratte-
lebrare quanto vissuto.
La messa in comune del lavoro
delle comunità ha chiaramente
fatto emergere che le figure carismatiche della nostra Congregazione ci invitano a vivere la
Vita Apostolica nella sua radicalità.
Nella vita fraterna:
In questa e nell’altra pagina due immagini di Nostra Signora di Guadalupe
rizza tutti i discepoli di Cristo e
che non è altro che la ricerca
della volontà di Dio. Nella persona consacrata, mistica e profezia sono intimamente unite e
profondamente legate. La contemplazione autentica libera
una forza profetica che rende
capaci di scoprire la presenza di
Dio, Uno e presente in tutte le
cose, di creare comunione tra le
persone nel rispetto delle differenze, di valorizzare nel modo
dovuto le realtà terrestri e di donare la propria vita fino a versare il sangue, se fosse necessario.
• Il documento di Aparecida
(DA) interpreta l’identità e la
missione della vita religiosa alla
luce del tema “Discepoli e missionari di Gesù Cristo perché i
nostri popoli abbiano la vita in
Lui” e afferma che essa è chiamata ad essere:
- una vita da discepolo, segnata
da una grande passione per
Gesù-via al Padre, e per questo
profondamente mistica e comunitaria,
- una vita missionaria, segnata
da una grande passione per
l’annuncio di Gesù-verità del Padre, e per questo radicalmente
profetica,
- una vita al servizio del mondo,
segnata da una grande passione per Gesù-vita del Padre che
si rende presente nei piccoli e
negli ultimi, ai quali serve secondo il carisma e la spiritualità che
gli sono propri.
La consegna è stata di lavorare
su queste tematiche in modo
personale, comunitario e di ce-
• Incardinare la vita sulla realizzazione del progetto del Padre,
un progetto comune che ci permette di superare l’individualismo. La comunità esiste quando
mettiamo Gesù al centro, quando intensifichiamo la nostra preghiera personale e comunitaria,
quando integriamo il desiderio
a partire dalla conoscenza di se
stessi in Dio (‘meno che niente’)
e di Dio in sé, quando cresciamo in umiltà e misericordia e ciò
a partire dalla valorizzazione di
se stessi e degli altri.
• Vivere l’audacia di aprire nuovi
cammini, riconoscendo il grido
dei nostri fratelli, per rendere visibile la misericordia del Padre.
Un momento particolare, la benedizione, durante uno degli incontri tra suore e laici
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Nel Governo:
• Vivere la corresponsabilità nelle decisioni.
Nella missione:
• Avere fiducia nella Provvidenza divina per questo cammino
che stiamo facendo come Provincia di America Latina. Questa
attitudine ci permette di appoggiare e sostenere le opzioni audaci del Capitolo provinciale.
• Vivere il Mistero Pasquale, ovvero credere nella forza della
vita.
• Non sprecare le energie in
cose futili che logorano e indeboliscono la missione;
• Annunciare la Parola che umanizza ed evangelizza la realtà
trasfigurandola.
• Contemplare il Mistero dell’Incarnazione nella compassione
di Cristo e nel volto sfigurato
dei poveri.
• Raggiungere l’uomo nel suo
interrogarsi e camminare al suo
fianco nella ricerca della verità.
Nello studio:
• Con audacia e senza aver paura dei rischi stiamo come presenza di misericordia e di verità
a fianco di quanti si sentono lontani da Dio e si considerano
esclusi, manifestando così
l’amore della Chiesa verso ogni
persona.
Ecco alcune “pennellate” che
rappresentano il cammino che
stiamo percorrendo. Con esse
prende forma un “disegno” che
ci permette di sviluppare l’arte
di vivere nella fedeltà creativa al
tesoro che abbiamo ricevuto: il
carisma di Madre Gérine,
espresso nelle Nuove Costituzioni.
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Abbiamo fiducia nella protezione materna di Maria, Nostra Signora di Guadalupe. Ella è per
le suore e per i fratelli della Provincia di America Latina l’icona
di una Vita Apostolica inculturata.
Vorrei che questa rivista, mezzo
che abbiamo a disposizione per
condividere con semplicità la
vita, favorisse la mutua conoscenza e la comunione tra tutti
coloro che fanno parte della Famiglia dei figli e delle figlie di
Madre Gérine.
“Il filo dell’anima” opera di Elisabetta Iannascoli
Sr. Sandra Saraceno, la prima a destra
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Sr. Sandra Saraceno - Suore Domenicane di Santa Caterina da Siena