Introduzione
• 2 tipologie di decisione:
• - scelte di obiettivo
• - perseguimento dell’obiettivo
• Fondamentale è il paradigma: informazione – azione
(utilizzo per la decisione)
• La turbolenza rende meno automatico il tutto e valorizza
maggiormente la dimensione stocastica, ma rimane critica
e indispensabile la dimensione quantitativa.
• Il sistema informativo deve diventare più potente e più
flessibile, nonché maggiormente attento all’esterno.
Richiamo
• Costi differenziali: è il maggiore o minore
costo riferito ad un cambiamento nei
processi d’impresa.
• Costo opportunità: è ciò a cui si rinuncia
quando si sia assegnato un certo utilizzo ad
un determinato fattore.
Margine di contribuzione
• M. d. C. = Ricavi – costi variabili
• Def.: contributo alla copertura dei costi fissi.
• E’ uno strumento di breve periodo utile per orientare la
promozione delle vendite e, più in generale, per
l’ottimizzazione del mix di vendita.
• Aiuta le simulazioni per migliorare la formulazione del
budget.
• Ovviamente, se i prodotti sono troppi, è necessario
procedere attraverso aggregazioni significative di prodotti.
Richiami
• - i problemi del mark-up nella prassi del
pricing
• - la prevalenza del valore sul costing
• - il rapporto prezzo-costo nel senso del
confronto e non di funzione del prezzo sul
costo stesso.
•
Utilità del MdC (1)
• Il MdC di primo livello ( o lordo) non è
vincolato ad ipotesi di budget su mix e
volumi.
• Utilità anche per le aziende che lavorano su
commessa: tipico problema è se accettare o
non una commessa ad un certo prezzo
(condizione è che il prezzo sia > del MdC).
Utilità del MdC (2)
• Particolarmente utile risulta il MdC %
• ( di solito calcolato in % ai Ricavi)
• Utilissimo il MdC per fattore scarso
• (calcolato come MdC/f.s. , ove il fs è
espresso in unità fisiche)
Utilità del MdC (3)
• Ragionando sulla base di un margine su costo
pieno ( prezzo – full cost), i prodotti verrebbero
giudicati indipendentemente dal mix globale e
dando per scontata la saturazione della capacità
produttiva.
• Ragionando invece sul direct cost (costi variabile)
si forza l’utilizzatore a valutazioni che
comprendano anche prezzo, costo, volume e mix,
per l’ottimizzazione del risultato globale.
Approfondimenti facoltativi (obbligatori)
• Vedere sul sito, sez. Università, corso di
laurea di Analisi e Contabilità dei Costi di
Portogruaro, il file “Margine di
Contribuzione”.
Utilità del MdC (4)
• Utile risulta anche il MdC di secondo livello (o
semilordo), ove:
• MdC II° liv. = MdC I° liv. – costi fissi speciali
• E’ un utilizzo diverso, finalizzato ad esaminare la
redditività per decisioni di medio-lungo periodo
(un’eccezione per i MdC), per le quali i solo costi
variabili sarebbero insufficienti.
Calcoli di make or buy (1)
• Trattasi di decisione quanto mai attuale, composta da fattori
quantitativi e qualitativi.
• La valutazione economica si basa su costi e ricavi di ognuna delle due
alternative (per i costi “costi sorgenti e costi cessanti”).
• Bisogna fare particolare attenzione ai costi “affossati”, derivanti da
errati ammortamenti dei cespiti.
• Vanno tenuti presenti i costi “accessori” delle esternalizzazioni (es.
costi generali di fatturazione, bollettazione e solleciti). Inoltre i costi di
trasporto aggiuntivi e gli eventuali appesantimenti dei magazzini
intermedi.
• Infine le scelte di buy or make hanno spesso risvolti finanziari.
• Mai come in questo tipo di decisioni va rispettato il principio del
bilanciamento incrociato.
Calcoli di make or buy (2)
• Esempi di fattori qualitativi da tenere presente in
una valutazione b. o. m.:
• - rispetto della qualità
• - rispetto dei tempi
• - riservatezza
• - non concorrenza
• - rischio paese
• - fattori culturali
• - perdita di competenze
Approfondimenti facoltativi (obbligatori)
• Vedere sul sito, sez. Università, corso di
laurea di Analisi e Contabilità dei Costi di
Portogruaro, il file “La tematica del buy or
make”.
Il punto di pareggio (1)
• Si tratta di uno strumento “anziano”, ma valido. Il
cambiamento delle imprese comporta però diverse
limitazioni.
• Si tratta pertanto di uno strumento interpretativo e
non più normativo.
• La cosiddetta analisi volumi-costi-risultati ha il
pregio di focalizzare l’attenzione dei decisori sul
grado di rigidità della struttura di costo.
• Il punto di pareggio può essere espresso anche in
termini di MdC.
Il punto di pareggio (2)
• Si ha punto di pareggio (bep) quando:
• Ricavi(V) = costi variabili (V) + costi fissi
• E’ evidente che la relazione si può anche
esprimere in forma:
• R – CV = CF da cui: MdC = CF
Il punto di pareggio (3)
• Sono assolutamente da ricordare:
• - il grado di leva operativa: rapporto tra MdC totale e
risultato economico riferiti allo stesso volume:
• MdC tot. / (MdC tot. – CF tot.)
• Importante è anche l’indicatore inverso (Margine di
sicurezza) che si può anche esprimere come:
• ((Vol. (budget) – Vol. di pareggio) / Vol. (budget) ) * 100
• Esso esprime la quota percentuale di vendite che si
possono perdere senza che oil reddito d’esercizio diventi
negativo.
Il punto di pareggio (4)
• Evidentemente lo strumento si presta ad
diverse considerazioni anche sul livello di
rischio dell’impresa (caratterizzata da un
certo livello di costi fissi).
• Interessante risulta anche la ricerca del
punto di pareggio finanziario (prendendo in
considerazione solamente i costi che
comportino anche un esborso monetario)
Approfondimenti facoltativi (obbligatori)
• Lucidi gentilmente concessi in visione dal
Prof. U. Sostero. Vedi sito, sez. Università,
Analisi e Contabilità dei costi Università Cà
Foscari di Venezia.
Investimento: operazione finanziaria in cui le uscite
precedono le entrate
Flussi di cassa dell'investimento
80
60
40
20
Flussi di cassa
0
-20
-40
-60
Criteri di selezione degli investimenti
• L’analisi è importante ai fini del budget degli
investimenti.
• L’analisi è da noi effettuata tramite criteri sia
economici che finanziari.
• Principali metodologie:
• Pay-back, VAN, TIR, Profitability Index
Pay-Back
• Si tratta del periodo entro il quale i ritorni
monetari pareggiano le uscite
dell’investimento. Si tratta di un indicatore
grezzo poiché le somme non sono
attualizzate e, di conseguenza, non tiene
conto del valore finanziario del tempo. In
questa maniera si privilegiano investimenti
che potrebbero avere ritorno veloce, pur se
meno redditizi.
Valore attuale netto (NPV)
Considerazioni sul VAN (NPV)
• Si tratta di un indicatore più significativo perché
considera il valore finanziario del tempo (infatti le
somme sono attualizzate).
• Calcola un indicatore “assoluto”. Gli investimenti
migliori sono quelli con VAN più elevato e
l’investimento si può considerare positivo per
l’impresa se VAN > 0.
• Critica è la scelta del tasso di attualizzazione
(costo del capitale).
Il costo del capitale
• Il costo del capitale sconta, oltre al valore
del tempo (espresso dal tasso di interesse o
tasso di rendimento su investimenti privi di
rischio), anche il valore del rischio
apprezzato dal mercato finanziario.
Il Tasso interno di rendimento (TIR o IRR)
• Si tratta del tasso che uguaglia il VAN a zero. Dato
un determinato VAN, lo si eguaglia a zero:
TIR (2)
• Si risolve quindi l’equazione rispetto al
costo del capitale r. L’investimento
dovrebbe essere accettato se r > di un
determinato rendimento prefissato per
l’investimento stesso. Si tratta quindi di un
indicatore più “relativo” del VAN.
• Comporta difficoltà di calcolo (si risolve
con metodi numerici in quanto le equazioni
non sono lineari).
Convenienza di un investimento
In
generale,
un
progetto
risulta
economicamente conveniente se:
• il valore attuale netto è nullo o
positivo
• il tasso interno di rendimento è
maggiore o eguale al costo del capitale
Profitability Index (formula)
Profitability Index (considerazioni)
• Il P. I. costituisce il rapporto tra la
sommatoria dei flussi di cassa attualizzati,
derivanti dall’investimento e i flussi relativi
all’esborso iniziale.
• Si tratta di un indicatore interessante.
Conclusioni sulla selezione degli investimenti
• Gli investimenti vanno valutati con un
insieme di metodologie, in quanto ogni
metodologia contiene dei limiti intrinseci.
• Importante risulta, ancora una volta, il
bilanciamento incrociato tra breve e mediolungo termine
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Lezione 6 - I costi per le decisioni