L’utilizzo del Port in radiodiagnostica è associato a complicanze quali: Occlusione del sistema utilizzatore Infezioni Complicanze meccaniche dispositivo infezioni L’impiego degli accessi venosi centrali in radiodiagnostica è inevitabilmente correlato all’incremento del rischio di infezioni TC MR Flebografia (per controllo dell’accesso) Urografia infezioni L’impiego degli accessi venosi centrali in radiodiagnostica è inevitabilmente correlato all’incremento del rischio di infezioni Prevalentemente correlate alla “manipolazione” degli accessi venosi “Among the pathogenesis of infections associated to short and long-term CVCs, the most frequent sources of infection are insertion site skin and catheter hub, respectively. The catheter hub is mainly contaminated by the hands of health professionals with intraluminal dissemination up to the catheter tip…” Mdc iodato: Viscosità (rallenta la emodiluizione) utilizzo ad alto flusso cristallizzazione TC RM RX ANGIO Gestione Port Malfunzionamento RX Ecografia Angiografia per opacizzare il sistema TC RM Catetere trans-cefalico (venotomia): strozzatura da filo di ancoraggio Dislocazione secondaria V GIUGULARE Fibrin sleeve Rimozione ? Fibrin sleeve La rimozione del catetere lascia uno “stampo” radiopaco: la guaina fibrosa riempita con mdc. Essa resta visibile a lungo dopo l’espianto Fibrin sleeve Esercitando una violenta pressione con una siringa al sistema, si può ottenere la rottura della guaina, riconquistando la comunicazione con il lume. Mdc iodato PORT cancer patient TC In oncologia, la TC del fegato, del pancreas e dei reni richiede una adeguata somministrazione di mdc per migliorare la qualità delle immagini sia per diagnosi che per FU durante terapia Il fegato è spesso organo cardine della diagnostica oncologica e richiede uno studio contrastografico adeguato, con una razionale somministrazione del mdc che tenga conto dei tempi di circolo a livello epatico 0” 15” 30” 40” 80” 5’ Nei comuni esami TC di stadiazione e FU oncologici la TC non necessita di flussi particolarmente elevati di mdc: 2.0– 3.0 ml/sec Lo studio del fegato può richiedere flussi maggiori (3.5 – 5.0). Questo vale soprattutto per l’HCC (pz generalmente senza Port!!!), in cui la diagnosi è possibile solo in fase arteriosa Modelli vascolari delle lesioni epatiche Modello A P V Tumori maligni Tumori benigni 40% delle metastasi 10% degli angiomi 30% degli angiomi 20% delle metastasi 20% delle metastasi 70% degli epatocarcinomi 30% degli epatocarcinomi 70% delle iperplasie focali 70% degli adenomi 30% delle iperplasie focali 30% degli adenomi 60% degli angiomi 20% delle metastasi ipodenso iperdenso iosodenso iperdenso (orletto) Il mancato rispetto dei tempi contrastografici è causa di errori diagnostici in ambito epatico, soprattutto per le lesioni ipervascolari in fase arteriosa (HCC) Arteriosa parenchimale 30’’ Portale 50’’ Arteriosa parenchimale Portale 30’’ 50’’ Basale Arteriosa parenchimale Portale PARAMETRI condizionanti la somministrazione del mdc in TC Sede accesso periferico Dimensioni ago-cannula: 22G 31ml/min (0.5/sec) 20G 54ml/min (1.1/sec) 18G 80ml/min (1.3/sec) Flusso (ml/sec) del mdc Volume totale mdc Concentrazione mdc (mg I/mL) Tempo di circolo viscosità I parametri iniettivi attraverso il Port sono generalmente gli stessi dell’iniezione in vena periferica, tuttavia… Possibilità di minore flusso Possibilità di volumi inferiori Migliore riproducibilità La punta del catetere è centrale e la diluizione con il sangue sarà inferiore Il tempo di transito è inferiore perchè inferiore è la distanza che il mdc deve percorrere Lo stato dei vasi periferici influenza la dinamica del contrasto Goshima et al. AJR:187, July 2006 “We found that aortic transit times widely varied from 6 to 33 seconds in our series, which may have reflected the difference in cardiac output of individual patients.“ “Bae et al. reported that injection rates of more than 2 mL/s did not substantially increase peak hepatic enhancement…” “We believe that an injection rate of 4 mL/s is optimal for the better separation of hepatic arterial and portal venous phases, although the separation might be easier owing to the short acquisition time of MDCT, if a lower injection rate were used.” T. Ichikawa et al. EJR: 58 (2006) 165–176 “Summing up their reports, the optimal patients’ bodyweight tailored dose of contrast material should range from 1.7 to 2.5 mL/kg with 300 mg I/mL (510–750 mg I/kg).” “As a result, no significant difference in the overall diagnostic performance (Az value in ROC analysis) between 5 and 3 mL/s. Therefore, it can be stated at least that 5 mL/s is not always better than 3 mL/s…” T. Ichikawa et al. EJR: 58 (2006) 165–176 “Considering the balance of the sensitivity and the specificity, we may recommend 4 mL/s as a medium injection rate…” Fleischmann & Kamaya Rad Clin N Am 47 (2009) 13–26 Ultimate, practical scan protocol in multiphasic contrastenhanced MDCT of the liver: • scan duration throughout whole liver with a MDCT scanner: 10 s; • dose and concentration of contrast material: 2 mL/kg with300 mg I/mL; • injection duration: fixed, 30 s (corresponds to 4 mL/s as fixed injection rate); • injection rate: variable (depends on patients’ body weight); • scan start time after the beginning of injection of contrast material for each phase: ◦ hepatic arterial-dominant phase (HAP): 40 s; ◦ hepatic parenchymal phase (HPP): 55 s; ◦ delayed phase (DP): 3 min; • exceptional patients: with severe cardiac dysfunction/abnormal circulation (we recommend a use of double arterial-phase imaging or any bolus tracking techniques, such as manual mini-bolus or automatically computer assisted bolus tracking techniques). Massima dose (mL/Kg) iniettabile di mdc, in funzione della concentrazione di Iodio 320mg I/mL 350mg I/mL 370mg I/mL 400mg I/mL Concentrazione Iodio (mg/ml) 2ml/kg 1.8ml/kg 1.7ml/kg 1.6ml/kg 400 64 72 80 83 96 104 112 120 128 136 144 152 160 370 68 77 85 94 102 111 119 128 136 145 153 162 170 350 72 81 90 99 108 117 126 135 144 153 162 171 180 320 80 90 100 110 120 130 140 150 160 170 180 190 200 40 45 50 55 60 65 70 75 80 85 90 95 100 Peso del Paziente (Kg) 140ml/30”=4.6 ml/sec 1.3ml/sec Bolus tracking= riproducibilità dell’esame TC La resistenza al flusso è direttamente proporzionale alla lunghezza del catetere ed inversamente al calibro Il diametro minore è quello che influenza la resistenza Pertanto raggiunto il limite di pressione, aumentando il flusso in entrata, il flusso in uscita rimarrà comunque costante al livello massimo possibile per diametro e lunghezza del sistema Rivalutando le dimensioni del problema Chi può beneficiare dell’impiego del Port in TC? Pazienti che impiantato… hanno già il dispositivo …la maggior parte dei quali ha un tumore… …con metastasi epatiche che necessitano di valutazione adeguata con mdc. L’HCC è il tumore che veramente necessita di alti flussi di mdc, ma tipicamene il paziente con HCC non è portatore di Port!!! L’impiego del Port in radiodiagnostica: Non aumenta la qualità dell’esame! Non riduce i costi (soprattutto dedicato) se è un dispositivo Aumenta i rischi di complicanza legate all’impiego del Port (infezioni, occlusioni etc) Riduce lo stress dei pazienti con patrimonio venoso periferico ridotto Quindi? Esiguo numero di pazienti che “realmente” potrebbero beneficiare di un “sistema Power certificato” che consenta flussi molto alti (>5ml/sec) I sistemi che “resistono” a pressioni fino a 325 PSI sono più che sufficienti per rispondere alle “richieste” sollevate dal warning dell’FDA Oggi la gran parte dei dispositivi in commercio è stata testata per pressioni fino a 325PSI Non è più giustificato impiantare dispositivi non testati per queste pressioni, né è giustificato incrementare la spesa per impiantare sistemi dedicati!!! Quindi? Il merito principale del Consensus è stato quello di analizzare il problema e fare luce sull’argomento in modo obiettivo. La “Power Technology” è ampiamente benvenuta per CVC e PICC, dove trova maggiore giustificazione in termini di sicurezza Sono molti più i pazienti portatori di CVC e con indicazione di TC con alti flussi (studi vascolari) che pazienti oncologici con Port