Introduzione La colangiopancreatografia retrograda endoscopica (CPRE) con posizionamento di protesi biliari o pancreatiche rappresenta lo standard terapeutico per la decompressione biliare nei pazienti con ittero ostruttivo maligno o benigno e per le stenosi del dotto pancreatico causate da pancreatite cronica o da pregressi interventi chirurgici. La decompressione delle vie biliari e dei dotti pancreatici in mani esperte ha successo nel 90-95% dei casi. Le cause di fallimento alla CPRE sono riconducibili all’impossibilità di incannulare i dotti per mancata identificazione della papilla, per infiltrazione neoplastica della regione papillare e per l’impossibilità di raggiungere la papilla o una anastomosi duttale per ostruzione gastrica o duodenale o a seguito di interventi chirurgici (1,2). Le alternative alla CPRE sono l’approccio percutaneo e quello chirurgico, tuttavia gravati da una significativa morbilità e da una non trascurabile mortalità (1,2). L’ecoendoscopia (EUS) è una metodica imprescindibile nei percorsi diagnostico/terapeutici delle patologie del distretto bilio-pancreatico sia esse benigne o maligne. Wiersema et al nel 1996 (3), hanno pubblicato la prima RL Revisione della Letteratura > rassegna biennale La colangiopancreatografia retrograda endoscopica (CPRE) è la metodica di scelta per il drenaggio delle vie bilio/pancreatiche. Qualora la CPRE fallisca, le metodiche tradizionali di decompressione alternative sono il drenaggio chirurgico o quello percutaneo. Recentemente è stata introdotta anche la tecnica ecoendo-guidata. In questa revisione della letteratura sono descritte le tecniche di drenaggio biliare e pancreatico ecoendo-guidate e valutati i lavori pubblicati sull’argomento negli ultimi 2 anni. Carlo Fabbri Carmelo Luigiano U.O.C. di Gastroenterologia Ospedale Maggiore-Bellaria AUSL di Bologna serie di 11 pazienti sottoposti a colangiopancreatografia EUS-guidata dopo il fallimento della CPRE dimostrandone la fattibilità. Da allora sono state descritte numerose tecniche di approccio per via anterograda EUS-guidata dei dotti biliari e pancreatici, l’utilizzo di diverse tipologie di accessori per l’accesso e di diverse tipologie di protesi per il drenaggio, ma le casistiche più corpose sono comparse solo recentemente anche grazie alla diffusione di strumenti a canale operativo (4-22). L’obiettivo di questa rassegna sarà quello di presentare ed analizzare i risultati dei lavori scientifici più rilevanti pubblicati negli ultimi 2 anni riguardanti il drenaggio EUSguidato dei dotti biliari e pancreatici. Tecnica Gli ecoendoscopi Il drenaggio EUS-guidato deve essere eseguito mediante ecoendoscopi con canale operativo da 3.7 o 3.8 mm consentendo agevolmente il passaggio di protesi da 10 Fr o metalliche. Gli ecoendoscopi con canale operativo da 2.8 mm permettono il passaggio di protesi fino a 7 Fr. Giorn Ital End Dig 2012;35:135-139 Drenaggio ecoendo-guidato delle vie biliari e del dotto pancreatico 135 RL Revisione della Letteratura > rassegna biennale Accessori per l’accesso e per creare la fistola L’accesso alle vie biliari o pancreatiche si effettua mediante una ago sottile da aspirazione (FNA) da 19G o mediante un ago dedicato sempre da 19G ma dotato di punta smussa e recentemente introdotto nel mercato, i quali permettono il passaggio di un filo guida da 0.035-inch. L’ago da 22G permette solamente il passaggio di fili guida più sottili che sono meno visibili e manipolabili. Ottenuto l’accesso è quindi possibile generare la fistola mediante l’utilizzo dell’ago da precut o mediante un cistotomo. Le protesi Generalmente si impiegano protesi di plastica fino a 10 Fr, preferibilmente dritte perché la loro sostituzione è più agevole rispetto alle protesi di tipo pigtail. Recentemente sono state utilizzate anche le protesi metalliche (SEMS), sia totalmente ricoperte (FCSEMS) che parzialmente ricoperte (PCSEMS), ma anche non ricoperte (USEMS) (8-10). Il posizionamento delle USEMS deve avvenire indicativamente dopo circa 4-6 settimane dal posizionamento di una protesi in plastica al fine di stabilizzare il tratto fistoloso (1). Le vie di accesso L’accesso alle vie biliari può essere effettuato per via trans-gastrica (approccio intraepatico) o per via transduodenale (approccio extraepatico). Alle vie biliari intraepatiche del lobo sinistro, si accede per via trans-gastrica dalla porzione prossimale/piccola curvatura. Alla via biliare extraepatica si accede sia per trans-gastrica che per via trans-duodenale e nello specifico o dall’antro o dal bulbo duodenale. L’accesso al dotto pancreatico può avvenire sia per via trans-gastrica (lungo tutto lo stomaco) che per via trans-bulbare. Carlo Fabbri et al > Drenaggio biliare EUS-guidato 136 Le tecniche di drenaggio Rendez-vous La procedura deriva dalla tecnica radiologica percutanea: il filo guida transita per via anterograda attraverso una stenosi biliare, fuoriuscendo dalla papilla o da una anastomosi chirurgica per poi essere recuperato con il duodenoscopio completando la procedura per via retrograda con la CPRE. Per il rendez-vous biliare l’accesso intraepatico (dotto di sinistra) è preferibile, sia perché la discesa del filo guida verso la papilla è tendenzialmente più agevole sia perché il parenchima epatico contiguo al punto di accesso dell’ago limita eventuali spandimenti di bile. La procedura si effettua anche per via extraepatica, tuttavia indirizzare il filo guida può risultare più difficile tendendo a risalire in via retrograda. L’accesso al dotto pancreatico si esegue sia per via trans-gastrica che per via trans-bulbare, mantenendo il punto di accesso il più distante possibile dal tratto stenotico per ottimizzare la manipolazione del filoguida. Dopo l’accesso ai dotti ottenuto mediante l’ago, vengono aspirati la bile o il succo pancreatico per avere la conferma di essere nel dotto richiesto e quindi si procede all’iniezione di mezzo di contrasto e si effettuano la colangiografia o la pancreatografia. Nell’ago da FNA viene fatto scorrere un filo guida e superata la stenosi ed attraversata la papilla viene fatto avanzare a livello duodenale formando 2 o 3 loop di stabilizzazione. Si rimuove così l’ago e contestualmente l’ecoendoscopio lasciando in sede il filo guida, il tutto sotto guida fluoroscopica al fine di prevenire eventuali dislocazioni. Si introduce il duodenoscopio parallelamente al filo guida che sarà quindi recuperato a livello papillare con un’ansa o con una pinza e portato all’esterno attraverso il canale operativo. A questo punto si effettua una regolare CPRE con protesizzazione biliare o pancreatica. Nei pazienti con anatomia alterata post-chirurgica (Billroth II o Roux-en-Y) la CPRE può essere effettuata anche mediante un gastroscopio con canale largo, un colonscopio o un enteroscopio. Il drenaggio EUS diretto Qualora il rendez-vous non sia effettuabile causa l’impossibilità di superare una stenosi con il filo guida o di raggiungere la papilla o l’anastomosi chirurgica con l’endoscopio, il drenaggio biliare o pancreatico si può eseguire per via anterograda direttamente con l’ecoendoscopio mediante il posizionamento di protesi per via trans-murale, creando una epatico-gastrostomia (drenaggio intraepatico) o una coledoco-duodenostomia (drenaggio extraepatico). Nel caso di drenaggio del dotto pancreatico si genererà una pancreatico-gastrostomia o una pancreatico-duodenostomia. La procedura sino all’esecuzione della colangiografia o della pancreatografia è identica alla tecnica del rendez-vous, quindi dopo la rimozione dell’ago si procede a confezionare la fistola tra parete e dotto facendo scorrere sul filo guida dei dilatatori meccanci o pneumatici o mediante l’utilizzo dell’ago da precut a due vie o del cistotomo. Creato il tramite si procede a posizionare la protesi scelta in relazione alla lunghezza da coprire e all’indicazione clinica. Da sottolineare che per via anterograda, così come avviene per il drenaggio percutaneo/radiologico è possibile posizionare una protesi direttamente a cavallo della tratto stenotico facendo poi fuoriuscire la protesi dall’orifizio papillare o da una anastomosi stenotica (1). Risultati e complicanze Drenaggio biliare EUS-guidato Ad oggi sono stati pubblicati circa 440 casi di drenaggio biliare EUS-guidato, anche se le casistiche più numerose sono comparse negli ultimi 2 anni (tabella 1) (1,4-17). tabella 1: risultati e complicanze dei lavori pubblicati negli ultimi due anni sul drenaggio biliare ecoendo-guidato Maranki et al (4) Numero di casi Successo tecnico Successo clinico 49 84% 98% 92% Il successo tecnico e clinico complessivo è riBrauer et al (5) 12 spettivamente intorno al 90%, con il 14% di comKim et al (6) 15 plicanze precoci ed il Iwamuro et al (7) 7 17% di complicanze tarSiddiqui et al (8) 8 dive (1,4-17). Sono due i casi di mortalità legati alla Fabbri et al (9) 16 procedura (16,23). Park et al (10) 57 Generalmente l’obiettivo tecnico principale risiede Hara et al (11) 18 nell’effettuare un rendezKomaki et al (12) 15 vous o nel caso in cui la papilla non sia ragRamírez-Luna et al (13) 11 giungibile effettuare un Belletrutti et al (14) 7 drenaggio EUS-guidato diretto con protesizzaShah et al (15) 68 zione intraduttale o papilIwashita et al (16) 40 lare per via anterograda, ricorrendo al drenaggio Dhir et al (17) 58 transmurale come ultima ipotesi (4,15). Iwashita et al (16) hanno recentemente pubblicato la loro esperienza con la tecnica del rendez-vous EUSguidato in un gruppo di 40 pazienti in cui la CPRE era fallita. I risultati hanno mostrato un successo tecnico del 73% (29/40 pazienti), il 13% di complicanze complessive, ed un caso di morte per sepsi. Da evidenziare che in 7 degli 11 pazienti con insuccesso della tecnica si era comunque ottenuta una colangiografia dopo puntura EUS-guidata. In questi 7 casi la CPRE fu nuovamente tentata nella stessa seduta ottenendo l’incannulazione delle vie biliari in 4 casi. Altro dato importante di questo lavoro è che l’approccio extraepatico ha dato la maggiore percentuale di successo tecnico rispetto all’approccio intraepatico (81% vs. 44%), in accordo con i dati pubblicati nel 2010 da Kim et al (6). Rispetto al rendez-vous EUS-guidato recentemente Dhir et al (17) hanno pubblicato l’unico lavoro che compara questa tecnica con il precut in corso di CPRE per l’accesso alla via biliare. Nel gruppo rendez-vous EUSguidato sono stati reclutati in 12 mesi 58 pazienti in cui la CPRE era fallita e comparati con un gruppo storico di 144 pazienti sottoposti a precut nei precedenti 12 mesi. Il successo tecnico è stato significativamente superiore nel gruppo EUS rispetto al gruppo precut (98.3% vs. 90.3% P=.03), mentre non vi sono state differenze in merito alle complicanze (3.4% vs 6.9% P=.27). Anche il drenaggio EUS-guidato con posizionamento di protesi per via transmurale nei lavori recenti si è dimostrato efficace e sicuro. Park et al (10) hanno pubblicato la loro esperienza di tutti i casi effettuati nel loro centro tra il 2008 ed il 2010 di drenaggio EUS-guidato con posizionamento di protesi Complicanze precoci Complicanze tardive Drenaggio EUS diretto Rendez-vous 16% 2% 72% Drenaggio EUS diretto Rendez-vous 16% ----- Tecnica di drenaggio 80% 100% Rendez-vous ----- ----- 100% 72% Drenaggio EUS diretto 28% 28% 100% 88% Drenaggio EUS diretto 12% ----- 75% 100% Drenaggio EUS diretto Rendez-vous 8% ----- 96% 89% Drenaggio EUS diretto 19% 28% 94% 100% Drenaggio EUS diretto 11% 66% 100% 100% Drenaggio EUS diretto Rendez-vous 13% 33% 91% 90% Drenaggio EUS diretto 18% ----- 86% 83% Drenaggio EUS diretto ----- 28% 85% 100% Drenaggio EUS diretto Rendez-vous 9% ----- 73% 100% Rendez-vous 12% ----- 98% 100% Rendez-vous 3% ----- per via transmurale. La procedura è stata tentata in 57 pazienti (51 patologie maligne e 6 patologie benigne), con un successo tecnico del 96.5% (55/57 pazienti) ed un successo clinico dell’89% (49/55 pazienti). Undici pazienti (20%) hanno sviluppato delle complicanze precoci (7 casi di pneumoperitoneo autolimitantesi, 2 casi di sanguinamento lieve e 2 casi di peritonite biliare) e 4 pazienti (7%) delle complicanze tardive (1 migrazione di protesi plastica e 3 di FCSEMS) tutte classificate come lievi e moderate. Nell’analisi statistica l’utilizzo dell’ago da precut per effettuare la fistola è stato significativamente associato (P=.02) allo sviluppo di complicanze precoci, dato confermato anche nell’analisi multivariata come principale fattore di rischio (P=.01). Nella nostra esperienza pubblicata nel 2011 (9) questo dato non è stato confermato dal momento che abbiamo impiegato esclusivamente l’ago da precut per effettuare la fistola registrando un solo caso (8%) di pneumoperitoneo autolimitantesi. Nella maggioranza degli studi pubblicati le protesi maggiormente utilizzate per il drenaggio trans-murale sono state quelle in plastica. Il problema principale di questo tipo di protesi è l’alta percentuale di occlusioni e le difficoltà che si incontrano nel sostituirle tanto da dover ricorrere ad altre tecniche di drenaggio fino al 45% dei casi (11). Per ovviare ai problemi di occlusione legati alle protesi plastica recentemente si è ricorso al posizionamento di protesi metalliche (8-10). Park et al (10) sono stati i primi ad utilizzare le FCSEMS per il drenaggio EUS-guidato trans-murale, descrivendo però il rischio di migrazione. Il nostro gruppo ha dimostrato come una possibile al- Giorn Ital End Dig 2012;35:135-139 Autori 137 RL Revisione della Letteratura > rassegna biennale Carlo Fabbri et al > Drenaggio biliare EUS-guidato 138 ternativa possa essere rappresentata dalle PCSEMS Drenaggio pancreatico EUS-guidato (9). Infatti nella nostra esperienza con l’utilizzo delle PC- In letteratura sono riportati circa 170 casi di drenaggio SEMS con doppio svaso non abbiamo riscontrato casi pancreatico EUS-guidato e, come avvenuto per il dredi migrazione. Questo dato potrebbe essere imputabile naggio biliare, negli ultimi anni sono state pubblicate le all’effetto ancorante esercitato dal minimo ingrouwth sul- casistiche più numerose (tabella 2) (1,5,15,18-22). la piccola porzione non ricoperta della protesi. Il successo tecnico e clinico sono stati rispettivamenLe neoplasie avanzate del distretto bilio-pancreatico in te dell’82% e dell’89% e le complicanze del 16% alcuni casi si manifestano oltre che con la classica steno- (1,5,15,18-22). si biliare anche con una stenosi piloro/duodenale assoAnche nel drenaggio pancreatico l’obiettivo tecnico princiata. Iwamuro et al (7) in una piccola serie di 7 pazienti cipale iniziale è quello di effettuare un rendez-vous, rihanno valutato la sicurezza e l’efficacia della palliazione cordando peraltro che nella stragrande maggioranza dei con posizionamento di protesi duodenale e drenaggio casi si tratta una patologia benigna (1,5,15,18-22). biliare EUS-guidato con posizionamento di protesi per La procedura è indubbiamente molto difficoltosa e sia via transmurale. Il successo tecnico e clinico sono stati il successo tecnico che clinico sono inferiori rispetto al del 100% e si ebbero due complicanze legate alla prodrenaggio biliare. cedura (uno pneumoperitoneo ed uno spandimento biBarkay et al (18) nella loro casistica di 21 pazienti canliare) gestite conservativamente. didati al drenaggio del dotto pancreatico EUS-guidato, Dai lavori pubblicati sull’argomento negli ultimi due anni poiché la pancreatografia retrograda endoscopica era inoltre si disegna la nuova figura dell’endoscopista infallita, pur riuscendo ad ottenere l’accesso e conseguenterventista che si occupa di malattie del distretto bilio/ temente la pancreatografia in 18/21 pazienti (86%), hanpancreatico (5,15). no completato la procedura con il drenaggio solamente Prima Brauer et al (5) e poi Shah et al (12) hanno dimoin 10 pazienti (48%). strato i vantaggi derivanti da una procedura effettuata da Ergun et al (21) hanno riportato la loro esperienza su 20 un endoscopista competente sia in CPRE che in EUS, pazienti (10 con stenosi da pancreatite cronica e 10 con primo tra tutti quello della possibilità di effettuare nel coruna stenosi anastomotica dopo una Whipple) in cui è so della stessa seduta durante la stesa sedazione un drenaggio biliare o pancreatico EUS-guidato nel caso in stato tentato un drenaggio del dotto pancreatico EUSguidato (15 drenaggi diretti e 5 rendez-vous). Il drenaggio cui la CPRE fallisca. Inoltre Shah et al (12) hanno riportato quella che attual- è stato tecnicamente possibile in 18/20 pazienti (90%) mente è la più grossa casistica presente in letteratura in ed un successo clinico (risoluzione del dolore) è stato otcui il drenaggio biliare EUS-guidato è stato tentato in 70 tenuto in 13/18 pazienti (72%). L’11% dei pazienti hanno pazienti. Il successo tecnico è stato dell’85% (anche se presentato una complicanza precoce (1 sanguinamento la colangiografia si è ottenuta nel 97%) e quello clinico ed una raccolta perigastrica entrambe trattate in maniera nel 100% dei pazienti trattati, con un 9% di complicanze. conservativa) ed il 50% una complicanza tardiva (migraIl limite principale per valutare la sicurezza e l’efficacia del zioni ed occlusioni delle protesi). drenaggio biliare EUS-guidato è che mancano dei lavori Tra le casistiche più importanti va infine citata quella prospettici di comparazione con il drenaggio biliare per- di Shah et al (15) che nel lavoro già menzionato riporcutaneo. Attualmente l’unico lavoro pubblicato in extenso tano anche l’esperienza con il drenaggio pancreatico e che fa una analisi di comparazione retrospettiva con un EUS-guidato su 25 pazienti. La pancreatografia EUSgruppo storico di pazienti sottoposti a drenaggio percutaneo tabella 2: risultati e complicanze dei lavori pubblicati negli ultimi due anni è quello di Maranki et al (4), che sul drenaggio pancreatico ecoendo-guidato hanno riportato il 18% di complicanze complessive secondaNumero Successo Successo Autori Tecnica di drenaggio Complicanze di casi tecnico clinico rie al drenaggio biliare EUS-guidato, tutte trattate in maniera Drenaggio EUS diretto Brauer et al (5) 8 88% 100% ----Rendez-vous conservativa eccetto una che ha richiesto un drenaggio perBarkay et al (18) 21 48% 100% Rendez-vous 9% cutaneo, ed il 7% per il gruppo Ryou et al (19) 3 100% 100% Drenaggio EUS diretto ----storico sottoposto a drenaggio Drenaggio EUS diretto percutaneo, anche se queste Kikuyama et al (20) 5 100% 100% ----Rendez-vous sono state tutte complicanze Drenaggio EUS diretto maggiori di cui una esitata anErgun et al (21) 20 90% 72% 20% Rendez-vous che in exitus del paziente. Onodera et al (22) 6 100% 100% Drenaggio EUS diretto ----- Shah et al (15) 25 86% 100% Drenaggio EUS diretto Rendez-vous 16% RL guidata è stata effettuata con successo in tutti i pazienti ma il drenaggio del dotto pancreatico con le diverse tecniche si è ottenuto solo nell’86%. Il successo tecnico del rendez-vous è stato solamente del 50% (7/14 pazienti) mentre i rimanenti pazienti sono stati drenati, 1 chirurgicamente e 6 con il posizionamento di una protesi trans-murale. Conclusioni Nelle patologie del distretto bilio/pancreatico, sia esse benigne o maligne, che necessitano un drenaggio dei dotti, ed in cui la CPRE fallisce, il drenaggio EUS-guidato effettuato in centri di riferimento e da mani esperte, sembra essere una valida alternativa al drenaggio percutaneo o chirurgico, con buone percentuali di successo tecnico e clinico ed una bassa percentuale di complicanze maggiori. Va sottolineato che essendo la maggior parte dei lavori pubblicati sull’argomento piccole serie retrospettive, si rende necessario effettuare dei lavori prospettici di comparazione con il drenaggio percutaneo o chirurgico al fine di validarne l’efficacia e la sicurezza. Corrispondenza Carlo Fabbri U.O.C. di Gastroenterologia Ospedale Maggiore-Bellaria, AUSL Bologna Via Altura, 3 - 40139 Bologna Tel. + 39 051 6225162 Fax + 39 051 6225247 e-mail: [email protected] Bibliografia 1.Binmoeller KF, Nguyen-Tang T. Endoscopic ultrasound-guided anterograde cholangiopancreatography. J Hepatobiliary Pancreat Sci 2011;18:319-31. 2.Shami VM, Kahaleh M. Endoscopic ultrasound-guided cholangiopancreatography and rendezvous techniques. Dig Liver Dis 2010;42:419-24. 3.Wiersema MJ, Sandusky D, Carr R, Wiersema LM, Erdel WC, Frederick PK. Endosonography-guided cholangiopancreatography. Gastrointest Endosc 1996;43:102-6. 4.Maranki J, Hernandez AJ, Arslan B, Jaffan AA, Angle JF, Shami VM, Kahaleh M. 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