ALLA RICERCA DI NUOVA FISICA NEI DECADIMENTI DEL MESONE Bs Raffaele Tito D’Agnolo Docente responsabile: Luca Silvestrini Corso di Fisica Nucleare e Subnulceare II Prof. Carlo DIonisi INTRODUZIONE 1. 2. 3. 4. La violazione di CP nel modello standard. Il mixing Bs − Bs La misura della fase del mixing. La presenza di fisica oltre il modello standard. IL MESCOLAMENTO DEI QUARK E LA VIOLAZIONE DI CP Gli autostati di sapore non sono autostati dell’interazione debole. ' μ ' † ' μ ' L = gU γ D W + gD γ U W = qW L L μ L L μ ⎛ uL ⎞ ⎛ dL ⎞ ⎜ ⎟ † μ † † μ U L = ⎜ cL ⎟ D = ⎜ s ⎟ = + g ( U V γ V D W D V L U D L μ L D γ VU U LWμ ) = L L ⎟ ⎜ ⎜t ⎟ ⎜b ⎟ ⎝ L⎠ ⎝ L⎠ = g (U LV γ μ DLWμ† + DLV †γ μU LWμ ) Se V è responsabile della violazione di CP deve avere elementi complessi (non riassorbiti dalla scelta delle Matrice CKM fasi), in questo caso, infatti μ CP (U LV γ DLWμ )(CP) = † −1 = ( DLV γ μU LWμ )ei ( χ −φ ) ≠ DLV †γ μU LWμ V = VU†VD LA MATRICE CKM Parametri liberi Di cui VCKM N − (2 N − 1) = ( N − 1) 2 2 1 1 ( N − 1) − N ( N − 1) = ( N − 1)( N − 2) 2 2 2 complessi ⎛⎛ ⎞⎞ 1 1 Aλ 3 ( ρ - iη ) ⎟ ⎟ 1- λ 2 - λ 4 λ ⎜⎜ 2 8 ⎜⎜ ⎟⎟ ⎜⎜ 1 1 1 ⎟⎟ = ⎜ ⎜ -λ + A2 λ 5 [1- 2(ρ + iη)] + O λ6 1- λ 2 - λ 4 (1 + 4 A2 ) Aλ 2 ⎟ ⎟ 2 2 8 ⎜⎜ ⎟⎟ 1 1 ⎜⎜ 3 ⎛ 1 2 ⎞ 2 4 2 4 ⎟⎟ + + λ [1(1λ )(ρ η)] λ λ [12(ρ η)] 1λ ⎟⎟ A i A A i A ⎜ ⎟ ⎜⎜ 2 2 2 ⎝ ⎠ ⎝ ⎠⎠ ⎝ ( ) Large CPV Suppressed CPV IL MIXING FLAVOR MIXING Autostati di sapore ≠ Autostati dell’Hamiltoniana totale Una transizione tra mesone ed antimesone è possibile Si può scrivere un’equazione di Schrödinger semplificata: 0 0 ⎛ ⎞ ⎛ d ⎜ Bq (t ) ⎟ i ⎜ Bq ⎞⎟ = ( M − Γ) i dt ⎜ Bq0 (t ) ⎟ 2 ⎜ Bq0 ⎟ ⎝ ⎠ ⎝ ⎠ ⎛ M 11 ⎜⎜ * ⎝ M 12 M 12 ⎞ ⎟⎟ M 22 ⎠ ⎛ Γ11 ; ⎜⎜ * ⎝ Γ12 Γ12 ⎞ ⎟⎟ Γ22 ⎠ Gli autostati di massa e vita media ottenuti diagonalizzando il sistema sono | BH >= p | Bq0 > + q | Bq0 > Δmq = mH − mL ≈ 2 | M 12q | | BL >= p | B > −q | B > 0 q 0 q q Γ12 ΔΓ q = Γ L − Γ H ≈ −2 | Γ | Re( q ) = 2 | Γ1q2 | cos(φs ) M 12 M12 è approsimativamente reale nello SM arg(M12)=arg(VtbVts*)2~=0.04 q 12 FLAVOR MIXING (II) La differenza di vita media tra gli autostati dell’Hamiltoniana è maggiore in questo sistema rispetto a quello del Bd0 poiché deriva essenzialmente dai decadimenti di tipo albero Γ12 b → ccs arg Γ12 ≈ arg(VcbVcs* ) 2 = O(λ 6 ) s Γ12 s φ arg( M ≈ = La fase invece φs = arg M 12 ) è molto piccola s M 12 dunque gli autostati dell’Hamiltoniana sono approssimativamente autostati di CP. (φ = φs ) 1 + eiφ even 1 − eiφ odd BL = Bs − Bs 2 2 1 + eiφ odd 1 − eiφ even BH = Bs − Bs 2 2 +O ( Γ12 ) M 12 IL CANALE PRESCELTO Bs ( Bs ) → J / ψ (→ μ μ )ϕ (→ K K ) è più Il decadimento Bs → J / ψη complicato da ricostruire rispetto a inoltre lo stato finale è una sovrapposizione di diversi autostati di CP. Tuttavia ha una segnatura sperimentale “pulita” che lo rende adatto ad un collider adronico. ⎡ μν ⎤ b c * * μ ν μναβ ε V1 (λ )V2 (λ ) Q Bq = ε V1 (λ )ε V2 (λ ) ⎢ ag + pV1 pV2 + i pV1 ,α pV2 , β ⎥ mV1 mV2 mV1 mV2 ⎢⎣ ⎥⎦ + A0 (t ) = − xa − ( x2 −1)b A(t ) = 2a A⊥ (t ) = (2x2 −1)c x≡ pV1 ⋅ pV2 mV1 mV2 − + − Le tre ampiezze interferiscono nel calcolo della rate di decadimento e permettono di estrarre informazioni sulla fase del mixing anche senza bisogno di distinguere tra mesone ed antimesone (flavor tagging). Se nello stato finale si avesse una sola particella vettoriale ciò non sarebbe possibile. (ℑm{ A0* (t ) A⊥ (t )} + ℑm{ A0* (t ) A⊥ (t )}) ∝ sin φ THE IMPORTANCE OF BEING TAGGED (I) Se si studiano i decadimenti senza distinguere tra Bs − Bs , dall’equazione di Schrödinger si può calcolare la quantità misurabile (1) 0 0 q Af λf = p Af ∞ (1) Γ[ f , t ] = Γ( Bs (t ) → f ) + Γ( Bs (t ) → f ) = 1 Br[ f ] = ∫ dt Γ[ f , t ] f ΔΓt ΔΓt 2o = + sinh | Af |2 [1+ | λ f |2 ]e −Γt {cosh AΔΓ } + O (a ) 1 dN ( Bs (t ) → f ) Γ( Bs (t ) → f ) = NB dt 2 2 2 Γ 2 − (ΔΓ ) 2 −Γt 2 e [cosh ΔΓt + sinh ΔΓt A ] + O(a ) Γ[ f , t ] = 2 Br[ f ] ΔΓ 2 2 Γ + AΔΓ ΔΓ 2 Se ΔΓt << 1 si è sensibili solamente al prodotto ΔΓAΔΓ ∝ cos 2 φ dunque non si può determinare la fase del mixing senza ambiguità. e THE IMPORTANCE OF BEING TAGGED (II) La distribuzione angolare dei prodotti di decadimento non è invariante sotto CP a causa del mixing f (Θ, Φ, Ψ , t ) = ∑ O ( k ) (t ) g ( k ) (Θ, Φ, Ψ ) ≠ f (Θ, Φ, Ψ , t ) = ∑ O ( k ) (t ) g ( k ) (Θ, Φ, Ψ ) k k Misurare separatamente O ( k ) (t ) = { A0 (t ), A (t ), A⊥ (t )} e O ( k ) (t ) = { A0 (t ), A (t ), A⊥ (t )} permette di ridurre l’ambiguità nella misura della fase tipica dell’analisi untagged. Come si può vedere costruendo la grandezza 2 A⊥ (t ) − A⊥ (t ) 2 A⊥ (t ) + A⊥ (t ) 2 2 = sin φ sin(Δmt ) cosh(ΔΓt / 2)+ | cos φ | sinh(| ΔΓt | /2) LA DETERMINAZIONE DELLE AMPIEZZE Le tre ampiezze che caratterizzano il decadimento si possono misurare ricostruendo la distribuzione angolare d 2Γ = 2 cos 2 ψ (1 − sin 2 ϑ cos 2 ϕ ) | A0 (t ) |2 + sin 2 ψ (1 − sin 2 ϑ sin 2 ϕ ) | A (t ) |2 + dtd Ω + sin 2 ψ sin 2 ϑ | A⊥ (t ) |2 + (1/ 2) sin(2ψ ) sin 2 ϑ sin(2ϕ )ℜe{ A0* (t ) A (t )} + + (1/ 2) sin(2ψ ) sin(2ϑ ) cos(ϕ )ℑm{ A0* (t ) A⊥ (t )} − sin 2 ψ sin(2ϑ ) sin(ϕ )ℑm{ A* (t ) A⊥ (t )} In teoria si può usare l’angular momentum analysis (ortogonalità delle funzioni trigonometriche). Nella pratica sperimentale è stato effettuato un fit unbinned di massima verosimiglianza trattando le ampiezze come parametri liberi a causa della limitata accettanza del rivelatore. L’INSOSTENIBILE PERSISTENZA DELL’AMBIGUITÀ L’analisi tagged non permette di determinare univocamente la fase. | A0(t)|2,| A⊥(t)|2,| A(t)|2, cos φ → − cos φ ΔΓ → −ΔΓ ℜe{A0*(t)A(t)}, cos δ1,2 → − cos δ1,2 | A0(t)|2,| A⊥(t)|2,| A(t)|2, Fasi proprie dell’interazione forte δ || = arg( δ ⊥ = arg( A||* A0 ) A⊥* A0 ) { *(t)A⊥(t)},ℑmA { 0*(t)A⊥(t)} ℑmA ℜe{A0*(t)A(t)}, { *(t)A⊥(t)},ℑmA { 0*(t)A⊥(t)} ℑmA Restano invariate! LA MISURA DI φ I PUNTI CHIAVE DELLA MISURA 1. 2. 3. 4. Ricostruire completamente il decadimento. Misurare gli angoli in una base opportuna. Elaborare un algoritmo di tagging con alto potere di separazione combinando diverse variabili discriminanti. Effettuare il fit di massima verosimiglianza. IL BACKGROUND Per misurare le ampiezze di decadimento è necessario ricostruirlo completamente, quindi si può riconoscere il background a partire dalla sua massa invariante. La ricostruzione rende inessenziale il b-tagging. Same FLAVOR TAGGING side tagging Si usano le tracce provenienti dalla frammentazione. Kaone vicino al Bs: la PID è importante. Opposite side tagging Si sfrutta la produzione in coppia dei B. Decadimenti semileptonici (b J l-) Muone, Elettrone Carica media del jet (Qb = -1/3) Carica di un Kaone dalla catena di decadimento bÆcÆs OSKT Kaon SAME SIDE KAON TAG Non sfrutta la produzione in coppia dei B. K*0 K*0 Per predire il potere di separazione è necessaria una simulazione MC. L’identificazione dei Kaoni tramite TOF e dE/dx è fondamentale. L’algoritmo di tagging combina SSKT e tutte le variabili dell’OST per ottenere un miglior potere di separazione. I RISULTATI CDF Approccio frequentistico. Γ, A0,,⊥ (t ) , δ1,2 sono trattati come nuisance parameters del fit con una variazione di 5σ. D0 Assunzione imprecisa sulle fasi δ1,2 che vengono fissate al valore misurato nei decadimenti Bd0 → J / ψ K * considerando esatta la simmetria SU(3) L’ANALISI DELLA COLLABORAZIONE UTfit (1) I profili della verosimiglianza. CDF (1) e D0 (2) + Misure dell’asimmetria leptonica N (l + l + ) − N (l −l − ) A= N (l + l + ) + N (l −l − ) (2) Combinando i diversi risultati sperimentali si ottiene una deviazione di da zero pari a 3.7σ N.B. L’ambiguità è ripristinata anche nella verosimiglianza di D0 in cui l’unico massimo assoluto è stato duplicato. φ CONCLUSIONE I risultati ottenuti spingono ad effettuare ulteriori ricerche. Attendiamo con fiducia LHCb e nuove misure al Tevatron. Nel frattempo è stata ottenuta la prima indicazione sperimentale dell’esistenza di un meccanismo di violazione di CP assente nel modello standard. Anche i modelli MFV hanno difficoltà a spiegare una fase significativamente diversa da zero. BIBLIOGRAFIA [1] I. Dunietz, R. Fleischer, U. Nierste, arXiv:0012219v2[hep-ex]. [2]A.S. Dighe, I. Dunietz, R. Fleischer, arXiv:9804253v1[hep-ex]. [3] T. Aaltonen et al. [CDF Collaboration], arXiv:0712.2397 [hep-ex]. [4] V. M. Abazov et al. [D0 Collaboration], arXiv:0802.2255[hep-ex]. [5] V. M. Abazov et al. [D0 Collaboration], arXiv:0609034v1[hep-ex]. [6]M. Bona et al.[UTfit Collaboration], arXiv:0803.0659v1[hep-ex].