SALMONELLOSI (RUMINANTI) Caratteristiche della patologia E.1 E.1.1 Nome patologia E.1.2 Agente/i eziologico/i E.1.3 Breve descrizione Scheda salmonellosi (ruminanti) Informazioni Malattia Salmonellosi (ruminanti). Salmonella enterica sottospecie enterica, batterio appartenente alla famiglia delle enterobatteriacee, gramnegativo, aerobio, asporigeno. Nei ruminanti sono state isolate oltre 100 sierovarianti dell’agente tuttavia, nei Paesi con zootecnia avanzata, quelle di maggiore rilevanza sono Salmonella Typhimurium (ampia gamma di ospiti), Salmonella Dublin (ospite-specifica del bovino) e Salmonella Abortusovis (ospite-specifica dell’ovino). La tassonomia del genere Salmonella non è tutt’ora standardizzata, il metodo di classificazione più utilizzato è quello adottato dal CDC e redatto secondo le linee guida dell’OMS. Si riconoscono solo due specie appartenenti al genere Salmonella, S. enterica e S. bongori (inizialmente classificata come sottospecie V di S. enterica) ma queste presentano oltre 2500 sierovarianti. S. enterica a sua volta è suddivisa in 6 sottospecie: enterica (I), salamae (II), arizonae (IIIa), diarizonae (IIIb), houtenae (IV) e indica (VI). Salmonella enterica subsp. enterica è la principale causa di salmonellosi negli animali omeotermi mentre S. bongori e le restanti sottospecie di S. enterica prediligono gli ectotermi. La nomenclatura delle sierovarianti della sottospecie enterica può essere estesa (ad es. Salmonella enterica subsp. enterica ser. Typhimurium) o contratta (ad es. Salmonella Typhimurium). La nomenclatura delle sierovarianti delle altre sottospecie di S. enterica e di S. bongori si invece basa sulla formula antigenica (LPS e flagelli). Malattia ad eziologia batterica diffusa in tutto il mondo che colpisce numerosi animali, uomo compreso. Nei ruminanti l’infezione si presenta generalmente con forme cliniche sporadiche e raramente con veri e propri focolai. L’agente presenta una buona stabilità e viene eliminato principalmente con le feci che possono contaminare ambiente e alimenti. Alcuni soggetti possono diventare portatori cronici eliminando l’agente in maniera continua o intermittenti con le feci. La malattia si trasmette generalmente per via oro-fecale attraverso il contatto diretto/indiretto, alimenti e ambienti contaminati. Nei ruminanti l’infezione è frequentemente asintomatica; le forme conclamate possono essere di natura enterica con sintomi di varia gravità quali diarrea (dall’acquoso al sanguinolento), disidratazione, debolezza, inappetenza e talvolta febbre oppure presentarsi con forme più gravi, soprattutto nei neonati, quali setticemie e meningiti. Sono possibili forme abortigene che possono assumere particolare rilevanza economica negli ovini (Salmonella Abortusovis). Nella terapia, che si basa Pag. 1 1 1.1-1.2 1.1.1 1.2.1 1.1.2 1.2.2 1.1.3 1.2.3 1.1.4 1.2.4 1.1.5 1.2.5 sull’impiego di antibiotici e sintomatici, va posta particolare cura nella scelta e nell’uso del principio attivo (antibioticoresistenza e dismicrobismo). Il sospetto di malattia può essere emesso su base clinica e sierologica tuttavia la conferma richiede esami di laboratorio e non risulta sempre agevole (agente presente anche nei soggetti sani). Numerosi sierotipi causa di salmonellosi nei ruminanti possono infettare l’uomo inducendo forme cliniche che generalmente non presentano sequele gravi. Tuttavia dato il diffondersi dei fenomeni di antibiotico-resistenza la malattia desta preoccupazione per la salute pubblica. Rilevanza della patologia Presenza e frequenza dell’agente eziologico sul territorio regionale / extraregionale Presenza e frequenza della Numericamente non stimata con precisione. malattia in Regione Lombardia Presenza e frequenza della Malattia presente su tutto il territorio Italiano e negli Stati malattia in regioni / Stati confinanti. confinanti Frequenza eventuali epidemie La malattia si presenta generalmente con forme cliniche (specificare aree) sporadiche, possibili focolai anche ad alta morbilità e mortalità senza tuttavia vere e proprie epidemie che interessino vaste aree geografiche. Animali / Vettori / Ambiente Gli animali sono un importante serbatoio della malattia, in particolare i portatori asintomatici. Per quanto riguarda S. Typhimurium pressoché tutti i domestici possono contribuire al mantenimento della patologia, con differenze legate alla specie (affezione o reddito) e al tipo di allevamento (ciclo, densità di animali, biosicurezza, eventuali piani di controllo). Anche gli animali selvatici svolgono un ruolo rilevante non solo per il pascolo o la transumanza (aree condivise tra domestici e selvatici) ma in generale per la diffusione di S. Typhimurium tramite uccelli e muridi. S. Dublin e S. Abortusovis invece sono più specifiche rispettivamente di bovini e ovini e difficilmente sono diffuse specie differenti (in particolare S. Abortusovis). L’ambiente è un’importante fonte d’infezione, in particolare nel caso di elevato grado di fecalizzazione, con rischio di contaminazione degli alimenti e delle acque, ad eccezione di S. Abortusovis dove la contaminazione ambientale svolge un ruolo epidemiologicamente minore rispetto a quello dei portatori asintomatici. Nei ruminanti gli artropodi possono trasmettere l’infezione ma non sembrano svolgere un ruolo epidemiologicamente rilevante nella diffusione della malattia come avviene in altre specie (ad esempio nel pollo). Eventuali cicli stagionali / focolai Generalmente nessun ciclo stagionale vero e proprio possibile influenzati da anomalie climatiche incremento dei casi nel periodo estivo-autunnale. Nella pecora picchi d’incidenza della malattia legati alla stagione dei parti (S. Abortusovis). Scheda salmonellosi (ruminanti) Pag. 2 1.1.6 Fattori che favoriscono la presenza Basso livello di biosicurezza e scarsa igiene. 1.2.6 dell'agente (scarse misure Allevamento promiscuo; elevata densità di animali; mancato igieniche, biosicurezza, management, ecc.) 1.1.7 1.2.7 1.1.8 1.2.8 1.3 1.3.1 1.4 1.4.1 1.4.2 1.4.3 1.5 1.5.1 1.5.2 1.5.3 controllo dei portatori asintomatici e degli animali in entrata; contatto tra mandrie o greggi di provenienza diversa (alpeggio e transumanza); scarso controllo di muridi e uccelli; elevato grado di fecalizzazione ambientale; contaminazione di acque e alimenti in allevamento; acquisto di alimenti destinati al consumo animale non sicuri; scorretta gestione di letame e liquami. Stabilità nell'ambiente dell'agente Elevata, in particolare in caso di ambiente favorevole (umidità e calore); fino a 200 giorni nell’ambiente (S. Typhimurium e S. eziologico Dublin fino ad un anno secondo alcuni Autori); fino ad oltre 250 giorni in liquami e fognature; alcune settimane nel colostro. Salmonella spp. viene inattivata da disinfettanti quali etanolo al 70%, ipoclorito di sodio all’1%, glutaraldeide al 2%, disinfettanti a base di iodio, fenoli e formaldeide. Calore umido (121°C per 15’), calore secco (170°C per 60’) e pastorizzazione del latte (71,1°C per 15”) sono in grado d’inattivare l’agente. Possibilità di eliminare l'agente Pressoché nessuna per S. Typhimurium (elevata resistentza ambientale e vastissimo range di ospiti). Attualmente poco dall'ambiente probabile per S. Dublin e S. Abortusovis. Numero di specie domestiche colpite Numero di specie domestiche S. Typhimurium è in grado di infettare pressoché tutti i colpite (indicare anche quali) mammiferi e gli uccelli domestici; S. Dublin e soprattutto S. Abortusovis presentano invece una maggiore specificità d’ospite. Velocità di diffusione Rapidità di diffusione Variabile a seconda del tipo d’allevamento e delle misure di nell'allevamento biosicurezza adottate. Può essere anche molto rapida in caso d’ingresso dell’agente in allevamenti con elevata densità di animali e stato immunitario dei capi non ottimale. Ad esempio quando vengono introdotti soggetti di provenienza differente durante l’ingrasso è sufficiente che l’1% di questi sia infetto per trasmettere l’agente al 50% del gruppo in 6 settimane. Rapidità di diffusione tra Variabile. Relativamente rapida in caso di frequente allevamenti compravendita di animali e scarse misure di biosicurezza. Capacità di diffondersi senza Principalmente per trasmissione da volatili selvatici infetti; movimentazione di animali possibile, ma poco probabile (controlli), l’ingresso in allevamento con mangimi contaminati; la diffusione tra allevamenti per via aerogena appare invece improbabile. Vettori come reservoir e potenziali fonti di contagio Ciclo della patologia influenzato da Gli artropodi potrebbero fungere da vettore meccanico vettori dell’infezione ma non sembrano rivestire un ruolo rilevante come fonte di contagio. Presenza del vettore sul territorio Non applicabile (fonte poco probabile di contagio). regionale / nazionale Presenza del vettore legata a Non applicabile (fonte poco probabile di contagio). determinate aree / condizioni climatiche Scheda salmonellosi (ruminanti) Pag. 3 1.5.4 Capacità del vettore di 1.6 1.6.1 1.6.2 1.6.3 1.7 1.7.1 1.7.2 1.7.3 1.8 1.8.1 1.8.2 1.8.3 Non applicabile (fonte poco probabile di contagio). sopravvivere, riprodursi, trasmettere l'infezione, fungere da reservoir Rischio di contagio nelle specie sensibili Probabilità di trasmissione Variabile. Presumibilmente elevata per quanto riguarda le forme asintomatiche, generalmente sporadica per le forme cliniche. Possibili focolai ad elevata morbilità. L’ingresso di S. Abortusovis in un allevamento ovino indenne può raggiungere morbilità elevata e fino al 60% di aborti nelle pecore gravide. Modalità di trasmissione Diretta e indiretta. La trasmissione può avvenire per contatto tra soggetti eliminatori e soggetti suscettibili; attraverso acque, alimenti o fomiti contaminati; possibile infezione in utero e talvolta anche gli insetti possono fungere da vettori meccanici. Particolari condizioni che Elevata densità di animali; allevamento promiscuo di specie favoriscono la trasmissione diverse; movimentazioni e rimescolamenti di soggetti con provenienze diverse; scarsa igiene degli alimenti; fecalizzazione ambientale. Specie selvatiche reservoir e potenziali fonti di contagio Specie colpite S. Typhimurium è in grado d’infettare pressoché tutti i mammiferi e gli uccelli selvatici presenti sul nostro territorio. Interazioni selvatici / domestici / Rischio d’infezione per uomo e animali nelle aree condivise uomo con animali selvatici escretori. Eventuali specie in pericolo colpite Non applicabile (tutte suscettibili ma forme cliniche sporadiche). Potenziale diffusione silente Riconoscibilità della patologia Scarsa / nessuna. Le forme setticemiche si verificano attraverso i segni clinici generalmente negli animali neonati; le forme enteriche negli adulti e nei vitelli a partire dalla terza settimana di vita; gli aborti nella pecora sono più frequenti a partire dalla seconda metà della gestazione ma in ogni caso tutte queste forme si presentano con sintomi aspecifici ascrivibili anche a numerosi altri agenti patogeni. L’isolamento di Salmonella spp. da campioni fecali di soggetti con enterite inoltre non implica necessariamente che il batterio ne sia responsabile, in questo senso risulta importante valutare anche le UFC (almeno > 105 UFC/g). Diffusione attraverso soggetti sub- Presumibilmente frequente e sottostimata. clinici / asintomatici Periodo d'incubazione Notevolmente variabile. Le forme setticemiche e quelle enteriche gravi possono manifestarsi in pochi giorni (talvolta ore); i portatori asintomatici possono andare in contro a forme cliniche a mesi dall’infezione a seguito di eventi particolarmente stressanti. Nella pecora, a seconda del periodo della gestazione, aborti da 20 giorni a 2 mesi dall’infezione di S. Abortusovis. Scheda salmonellosi (ruminanti) Pag. 4 1.9 Variabilità dell’agente Due specie (S. enterica e S. bongori) e oltre 2.500 sierotipi conosciuti. Mutazioni Sì, possibili mutazioni che influenzano la patogenicità e l’antibiotico-resistenza. In questo senso desta particolare preoccupazione la diffusione di Salmonella Typhimurium definitive type 104 (DT104) nell’allevamento bovino per le sue ripercussioni sulla salute pubblica, questa particolare salmonella presenta una spiccata patogenicità e resistenza ad almeno cinque antibiotici (ampicillina, CAF, streptomicina, tetraciclina e sulfamidici). Specie - specificità Variabile a seconda del sierotipo, in generale scarsa o nessuna. S. Typhimurium non presenta particolare speciespecificità; S. Dublin predilige il bovino ma può infettare anche altri ospiti (uomo compreso) mentre S. Abortusovis presenta una specie-specificità piuttosto elevata e raramente infetta ospiti diversi dagli ovini. Conoscenza dell’interazione ospite-patogeno Grado di conoscenza scientifica Buono. Importante modello di studio per le ripercussioni della sulla patogenesi malattia sulla salute pubblica, come conseguenza dei sempre più diffusi fenomeni di antibiotico-resistenza. Conoscenza della risposta immunitaria Totale / parziale / nessuna Pressoché totale. Importante modello di studio per le conoscenza dell'immunità umorale ripercussioni della malattia sulla salute pubblica. Totale / parziale / nessuna Buona. Importante modello di studio per le ripercussioni della conoscenza dell'immunità cellulo- malattia sulla salute pubblica. mediata Impatto socio-economico Impatto della patologia sulle produzioni nella realtà lombarda Perdite produttive (mortalità / Numericamente non stimate, presumibilmente minori per la scarti) sporadicità delle forme cliniche. Riduzione della qualità dei prodotti Numericamente non stimate, presumibilmente minori. Minacce alla sopravvivenza Attualmente nessuna in Lombardia. dell'industria Impatto economico del piano di controllo Presenza e obbligatorietà del piano Nessun piano di controllo vero e proprio disponibile per i ruminanti. Eventuali misure restrittive in caso di focolaio secondo le norme di polizia veterinaria. Costo delle misure di monitoraggio Non applicabile, nessuna misura di monitoraggio sistematica in atto o a campione (controlli solo in caso di focolaio). Presenza di focolai sul territorio Tipologia e costo delle misure di Terapia o macellazione sotto vincolo sanitario dei soggetti controllo in atto. infetti. 1.9.1 Specie / Tipi conosciuti 1.9.2 1.9.3 1.10 1.10.1 1.11 1.11.1 1.11.2 2 2.1 2.1.1 2.1.2 2.1.3 2.2 2.2.1 2.2.2 2.2.3 2.2.4 Scheda salmonellosi (ruminanti) Pag. 5 2.3 Potenziale Impatto economico diretto (costi cumulativi inclusi) 2.3.1 Limitazioni e divieti alla produzione Attualmente limitazioni e divieti solo in caso di focolaio quali e alla movimentazione animale 2.3.2 2.3.3 2.3.4 2.4 2.4.1 2.4.2 2.4.3 blocco movimentazione degli infetti, risanamento del latte dei capi infetti, macellazione sotto vincolo sanitario ed sospensione della vendita del latte crudo. In caso d’implementazione di un piano controllo limitazioni e divieti variabili a seconda dell’approccio come ad esempio blocco sistematico della movimentazione degli infetti e riforma dei portatori cronici a prescindere dalla presenza di un focolaio. Potenziale costo economico Attualmente non stimabile in Lombardia, poiché non è conosciuta la reale prevalenza della malattia negli allevamenti risulta difficile quantificare il potenziale impatto di un piano di controllo. L’ingresso di S. Abortusovis in un allevamento ovino indenne può presentare un impatto economico elevato principalmente a causa degli aborti (fino al 50-60%) indotti dall’agente a cui si sommano i costi legati alla mortalità degli agnelli ed eventualmente delle pecore nel periparto. Possibili mezzi di controllo Possibili vari approcci per il controllo della malattia. (vaccinazione e terapia medica / Vaccinazione e terapia (da sole non prevengono ingresso e Test-and-cull / Stamping out) diffusione della malattia); controllo degli animali in entrare (riduzione del rischio d’ingresso); strette misure igieniche e di biosicurezza (riduzione della prevalenza); riforma dei portatori cronici (riduzione della prevalenza, miglior efficacia associata a divieto d’ingresso di capi infetti in allevamento). Costi degli eventuali interventi Variabili, da medi a medio-alti a seconda dell’approccio. richiesti (monitoraggio e controllo) Autori olandesi hanno stimato costi totali per un piano basato solo su strette misure igieniche di 3,2 milioni di euro l’anno; per il solo divieto d’ingresso in azienda degli infetti di 2,22 milioni l’anno; per divieto d’ingresso degli infetti e di liquami provenienti da altri allevamenti 5,47 milioni l’anno; per divieto d’ingresso più riforma degli infetti cronici 3,79 milioni l’anno e per la sommatoria di tutte le misure (igiene, blocco ingresso di infetti e liquami, macellazione dei portatori cronici) 9,5 milioni l’anno. Potenziale Impatto economico indiretto (sociale, commerciale) Conseguenze sulla distribuzione dei Attualmente le conseguenze sulla distribuzione dei prodotti, nell’allevamento dei ruminanti, sono minime e correlata alla prodotti presenza di un focolaio. Riduzione del prezzo di mercato Attualmente nessuna riduzione indiretta del prezzo di mercato. La salmonellosi umana è tutt’oggi un’infezione diffusa sul territorio europeo, compresa quella trasmessa direttamente o indirettamente dagli animali, risulta pertanto possibile ma poco probabile che un focolaio umano abbia un impatto mediatico tale da influenzare il prezzo di mercato dei prodotti provenienti dal compartimento dell’allevamento dei ruminanti. Divieto di distribuzione a livello Nessuno. nazionale Scheda salmonellosi (ruminanti) Pag. 6 2.4.4 Costi dei trattamenti e del controllo Il 2.4.5 2.4.6 3 3.1 3.1.1 3.2 3.2.1 3.2.2 3.2.3 costo economico dei trattamenti umani correlati della patologia negli esseri umani all’allevamento dei ruminanti è difficilmente stimabile sia per la carenza generale di dati a riguardo sia per la difficoltà che si può incontrare nel risalire all’origine esatta delle infezioni umane, ad esempio secondo l’EFSA nel 2009 nel 66,7% dei casi umani di S. Typhimurium di origine alimentare si è riusciti a risalire alla fonte del contagio. Il ruolo dei ruminanti nella diffusione della malattia all’uomo sembra comunque minoritario. Negli USA L’Economic Research Service of the United States Department of Agriculture ha stimato che le infezioni umane costano agli Stati Uniti circa 2,5 miliardi di dollari l’anno. Riduzioni del turismo e della Attualmente non segnalate, risulta poco probabile che un biodiversità eventuale focolaio umano possa influenzare i flussi turistici. Restrizioni sul sistema produttivo Attualmente nessuna e potenzialmente poco probabili. Impatto sulla salute pubblica Presente in normativa Se presente ambito territoriale Internazionale. interessato Potenziale zoonosico Possibilità di trasmissione agli Sì. Secondo alcuni studi il 55% dei casi umani sarebbe di esseri umani origine alimentare, il 14% correlati con viaggi e movimentazioni umane, il 13% da ambienti contaminati, il 9% dal contatto diretto con animali e il restante 9% trasmissione diretta tra esseri umani. Secondo i dati EFSA il sierotipo più frequentemente causa d’infezione nell’uomo sarebbe S. Enteritidis, seguito da S. Typhimurium. Frequenza di trasmissione agli Difficilmente stimabile per quanto riguarda le infezioni esseri umani direttamente correlare con l’allevamento dei ruminanti. In generale la malattia è piuttosto frequente, secondo il bollettino epidemiologico del Ministero della Salute in Lombardia nel 2009 si sono verificati 1.944 casi confermati di salmonellosi su 5.715 totali in Italia che hanno interessato principalmente nei soggetti sotto i 15 anni d’età (1.239 casi). Per quanto riguarda il trend degli ultimi anni: − 2008: 2.446 casi in Lombardia su 6.728 italiani. − 2007: 2.439 casi in Lombardia su 6.731 italiani. − 2006: 1.540 casi in Lombardia su 6.506 italiani. − 2005: 1.916 casi in Lombardia su 8.030 italiani. Nel 2009 si è registrato un decremento dell’incidenza rispetto al biennio precedente, valore che resta tuttavia superiore al 2005-2006. Dati EFSA indicano una diminuzione generale dei casi confermati di salmonellosi nell’uomo in UE dal 2005 al 2009 con una frequenza scesa da 174.544 casi annui a 108.614. A livello mondiale è stata stimata un’incidenza annua di 93,8 milioni (int. di conf. 61.8-163.6) di casi umani di gastroenterite. Modalità di trasmissione agli esseri Trasmissione diretta ed indiretta. Le principali vie di umani (diretto, indiretto, vettori, trasmissione sono quella oro-fecale e attraverso alimenti alimenti, aerogena) contaminati. La trasmissione per via aerogena è possibile ma poco probabile. Scheda salmonellosi (ruminanti) Pag. 7 3.2.4 Barriere di specie 3.2.5 3.2.6 3.3 3.3.1 3.4 3.4.1 3.4.2 Pressoché nessuna per S. Typhimurium, S. Dublin mostra una certa specificità per il bovino tuttavia può indurre infezioni anche gravi nell’uomo (anziani e immunocompromessi); S. Abortusovis non sembra essere una salmonella di particolare importanza per la salute pubblica. Fattori di patogenicità La patogenicità dell’agente è il risultato di numerosi fattori, principalmente componenti cellulari e proteine secrete. tra queste possiamo ricordare: − Adesine. − Invasine (Inv, Prgs, HilA, OrgA). − Citotossine. − Enterotossine. − Fattori di resistenza ai macrofagi (Saps, Ims, Pags, HPII, SodA). − Fattori di resistenza al siero (LPS, Rck, TraT,rsk). Eventuale sottostima dei casi Probabile, sia per la sottostima dei casi clinici sia per i umani portatori asintomatici. La forma gastroenterica negli adulti sani è, solitamente, autolimitante (sintomatologia moderata per 2-7 giorni) e presumibilmente poco identificata. Il CDC stima che negli USA vi siano da 1,4 a 4 milioni di casi l’anno di cui solo 30.000-40.000 vengono segnalati. Circa lo 0,3-0,6% dei soggetti che hanno contratto l’infezione può eliminare l’agente con le feci per oltre un anno. Probabilità di contagio Probabilità di contagio Numericamente non stimata per quanto riguarda il contagio legato direttamente o indirettamente all’allevamento dei ruminanti. In generale secondo il bollettino epidemiologico del Ministero della Salute in Lombardia nel 2009 circa 20 casi confermati l’anno ogni 100.000 abitanti contro i 9,5 della media Nazionale (6,9 secondo i dati EFSA). Per quanto sia assodato che fattori socio-economici possano influenzare l’incidenza della malattia il fatto che i casi riportati in Regione Lombardia siano il doppio rispetto alla media italiana non riflette necessariamente una situazione reale ma può essere influenzato dall’accuratezza delle notifiche e della ricerca dell’agente eziologico; tali discrepanze si sono registrate anche nell’incidenza della salmonellosi sia tra i vari Paesi Europei (vedi report EFSA 2009) che tra gli Stati Americani. In ogni caso si presume che la probabilità di contagio sia enormemente sottostimata (vedi punto 3.2.6). Trasmissibilità tra esseri umani Probabilità di trasmissione tra Possibile ma meno probabile rispetto ad altre fonti di esseri umani contagio (ad esempio alimenti). Alcuni studi hanno stimato che solo il 9% dei casi di salmonellosi sia casato dal contatto diretto tra esseri umani. Modalità di trasmissione tra esseri Diretta e indiretta. umani (diretta / indiretta) Scheda salmonellosi (ruminanti) Pag. 8 3.5 Impatto sulla salute umana 3.5.1 Gravità della sintomatologia clinica Variabile, da asintomatica a mortale (differenze a seconda dei soggetti colpiti 3.5.2 Durata della sintomatologia e dell'eventuale interruzione dell'attività lavorativa 3.5.3 Danni permanenti 3.5.4 Mortalità 3.6 3.6.1 Probabilità d'infezione / tossinfezione / intossicazione attraverso gli alimenti Scheda salmonellosi (ruminanti) della patogenicità dell’agente e dello stato dell’ospite). Le forme conclamate possono presentare dai i soli sintomi gastroenterici fino a gravi compromissioni sistemiche a possibile esito letale (setticemie e meningiti). Neonati, anziani e soggetti immunodepressi sono le categorie che più frequentemente possono sviluppare forme gravi. La forma gastroenterica si presenta con vomito, diarrea (dall’acquoso al sanguinolento) e dolori addominali eventualmente accompagnati da moderati sintomi sistemici (febbre, cefalea, mialgia, debolezza, tremori) che negli adulti sani si rivolvono spontaneamente. Nelle categorie a rischio possibili forme gravi con forte disidratazione e talvolta morte. La forma setticemica colpisce principalmente le categorie a rischio presentandosi con gravi sintomi sistemici aspecifici e mortalità elevata senza un pronto trattamento. Qualora Salmonella spp. riesca a superare le barriere dell’intestino, oltre alle forme setticemiche, sono possibili lesioni localizzate in vari organi (articolazioni, cuore, polmoni) con eventuali danni permanenti all’organo colpito. La febbre tifoide è una forma grave tipica di S. Typhi (salmonella specifica dell’uomo) mentre è raro che sia causata da altre sierovarianti, si presenta inizialmente con sintomi gastroenterici seguiti da grave compromissione sistemica (setticemia e/o meningite). Nelle forme gastroenteriche i sintomi si risolvono generalmente spontaneamente in 2-7 giorni. Le forme gravi possono portare a complicazioni che durano anche mesi. Possibili soprattutto nelle categorie a rischio a seguito di lesioni cardiache, articolari o cerebrali. Variabile, generalmente basso. Secondo i dati EFSA nel 2009 il tasso di letalità della malattia in UE è stato dello 0,08%. Le forme gravi nei soggetti a rischio presentano mortalità elevata. A livello mondiale è stato stimato che ogni anno 93,8 milioni di persone vengono colpite dalla forma gastroenterica con 155.000 decessi (mortalità circa 0,002%). S. Dublin negli anziani può provocare setticemia con mortalità fino al 15%. Impatto sulla sicurezza alimentare Numericamente di difficile stima, presumibilmente bassa per quanto riguarda i casi correlati ai prodotti di origine animale dell’allevamento dei ruminanti, in particolare se si considerano le contaminazioni dirette e non nelle successive fasi della lavorazione. Per quanto riguarda le salmonellosi non tifoidee totali in Lombardia di origine alimentare, secondo il Quadro di Contesto Regionale della Sanità pubblica Veterinaria 2010 i casi stimati sarebbero: − 2022 nel 2009 − 2333 nel 2008 − 2356 nel 2007 − 1894 nel 2006 Pag. 9 3.6.2 Dosi necessarie per causare infezione / tossinfezione / intossicazione 3.6.3 Precauzioni richieste 3.7 3.7.1 Potenziale dannoso dell'agente sull'uomo 3.7.2 Reperibilità dell'agente 3.7.3 Facilità d’impiego e conservazione dell'agente (laboratori / personale specializzato / singoli individui) Scheda salmonellosi (ruminanti) Secondo il report EFSA 2009 i prodotti alimentari dell’allevamento dei ruminanti sembra abbiano un’importanza nettamente minore nella diffusione della malattia rispetto ad altri (ad esempio uova); secondo il Quadro di Contesto nel 2009 in Lombardia su 3.381 campioni prelevati nel contesto del “piano latte crudo” 113 sono risultati positivi a Salmonella spp. mentre su 10.365 controlli effettuati sul latte alimentare solo 2 sono risultati positivi. Generalmente elevate, >105 UFC (negli adulti sani 1011); i succhi gastrici inattivano efficacemente il batterio. Le dosi infettanti possono ridursi significativamente nei soggetti a rischio (portatori di gravi patologie croniche, anziani, immunodepressi, neonati); in caso di alterazione del pH gastrico (iposecrezione, farmaci antiacidi) e nel caso d’ingestione di alimenti ricchi di grassi che proteggono il batterio dai secreti gastrici. In caso di focolaio trattamento termico adeguato per il latte e macellazione sotto vincolo sanitario. In caso di vendita di latte crudo richiesti controlli periodici che certifichino l’assenza dell’agente in 25 ml di campione (latte di massa). Potenziale bioterroristico Generalmente medio / basso, negli adulti sani le malattia è solitamente autolimitante. Il CDC include le salmonelle nella categoria B dei possibili agenti ad uso bioterroristico per la facile reperibilità e diffusione dell’agente. Un’epidemia dolosa di questo batterio potrebbe portare a danni socio-economici significativi più che per le possibili ospedalizzazioni dei soggetti colpiti per l’impatto mediatico che potrebbe danneggiare il settore alimentare. L’impiego di salmonelle combinato a quello di agenti elevato impatto sull’uomo (categoria A del CDC) ai fini di massimizzare l’impatto mediatico di un eventuale attacco terroristico appare meno probabile rispetto a quello di agenti con caratteristiche simili (reperibilità, facilità d’uso, potenziale dannoso) poiché i sintomi degli agenti ad elevato impatto sono di tipo respiratorio/sistemico, facilmente distinguibili dai sintomi gastro-enterici indotti di norma dalle salmonelle non tifoidee. Reperibile da numerose fonti naturali. L’agente è facilmente conservabile, in virtù della sua resistenza ambientale, tuttavia necessita generalmente di elevate dosi infettanti (fino ad oltre 1011) per indurre sintomatologia in soggetti adulti sani. La sintesi in purezza richiede un laboratorio con attrezzature di base e informazioni tecniche facilmente reperibili anche online. Pag. 10 4 4.1 4.1.1 4.1.2 4.1.3 4.1.4 4.2 4.2.1 4.2.2 4.2.3 4.3 4.3.1 4.3.2 4.3.3 4.3.5 4.4 4.4.1 Impatto sugli scambi commerciali Impatto scambi regionali legato alle normative vigenti Blocco / limitazione al commercio Blocchi / limitazioni a livello di singolo allevamento (in caso di (singolo animale, mandria, area focolaio). delimitata, totale) Nel caso di focolaio isolamento degli infetti fino alla loro guarigione o alla macellazione e blocco di tutti i capi in attesa che vengano identificati come sani tramite esami coprocolturali svolti secondo normativa (DPR 8 febbraio 1954, n° 320 e successive modifiche e integrazioni). Lista di prodotti vietati Divieto di consumo del latte di capi infetti se non opportunamente risanato. Macellazione sotto vincolo sanitario (DPR 8 febbraio 1954, n° 320 e successive modifiche e integrazioni). Sospensione della vendita del latte crudo destinato al consumo umano diretto in caso di presenza di Salmonella nel latte di massa (richiesta assenza in 25 ml di latte, 19/SAN/07). Perdita di indennità Nessuna indennità ufficiale disponibile. Difficoltà e tempistica del recupero Non applicabile. di eventuali indennità perse Impatto scambi nazionali / comunitari legato alle normative vigenti Blocco / limitazione al commercio Blocchi / limitazioni a livello di singolo allevamento (in caso di focolaio). (singolo animale, mandria, area delimitata, totale) Nel caso di focolaio isolamento degli infetti fino alla loro guarigione o alla macellazione e blocco di tutti i capi in attesa che vengano identificati come sani tramite esami coprocolturali svolti secondo normativa (DPR 8 febbraio 1954, n° 320 e successive modifiche e integrazioni). Lista di prodotti vietati Divieto di consumo del latte di capi infetti se non opportunamente risanato. Macellazione sotto vincolo sanitario (DPR 8 febbraio 1954, n° 320 e successive modifiche e integrazioni). Perdita di indennità Non applicabile. Impatto scambi internazionali legato alle normative vigenti Blocco / limitazione al commercio Blocchi / limitazioni a livello di singolo allevamento (in caso di focolaio). (singolo animale, mandria, area delimitata, totale) Nel caso di focolaio isolamento degli infetti fino alla loro guarigione o alla macellazione e blocco di tutti i capi in attesa che vengano identificati come sani tramite esami coprocolturali svolti secondo normativa (DPR 8 febbraio 1954, n° 320 e successive modifiche e integrazioni). Lista di prodotti vietati Divieto di consumo del latte di capi infetti se non opportunamente risanato. Macellazione sotto vincolo sanitario (DPR 8 febbraio 1954, n° 320 e successive modifiche e integrazioni). Perdita di indennità Non applicabile. Paesi con legislazioni Assenza in 25 gr di prodotto in tutti i Paesi, compresi quelli particolarmente restrittive dell’area UE (2073/05). Possibilità di creare aree di controllo Estensione dell'area Singolo allevamento (DPR 8 febbraio 1954, n° 320 e successive modifiche e integrazioni). Scheda salmonellosi (ruminanti) Pag. 11 5 5.1 5.1.1 5.2 5.2.1 5.3 5.3.1 5.3.2 Benessere animale Impatto sul benessere animale (durata) Presenza e durata dei danni al Danni al benessere animale di durata variabile: 1-2 giorni per benessere animale le forme setticemiche (seguite dall’exitus); da alcuni giorni ad alcune settimane per le forme enteriche e per eventuali sequele legate all’aborto. Frequenza di animali sofferenti/feriti/stressati a causa della patologia Se presenti indicare la percentuale Generalmente bassa (>5%). Negli animali in buona salute sono frequenti i portatori asintomatici mentre le forme cliniche si presentano in maniera sporadica. Nei ruminanti molto giovani, in caso di focolaio con prevalenza della forma setticemica, mortalità e morbilità possono arrivare al 100%. In caso d’ingresso di S. Abortusovis in allevamenti indenni possibili fino al 60% di aborti e mortalità anche nelle pecore adulte. Severità / reversibilità della malattia Gravità clinica / reversibilità della Variabile; da asintomatica a grave con mortalità elevata a malattia seconda della suscettibilità dell’ospite (età, stato di salute, immunità), della patogenicità del ceppo coinvolto e dell’ambiente (dose infettante, stress). Le infezioni cliniche sono generalmente di natura enterica (acute o croniche) o setticemica; possibili aborti in vacche e pecore gravide in particolare in caso di infezioni da sierotipi specifici (S. Dublin e S. Abortusovis). Le enteriti acute possono presentare sintomatologia lieve e autolimitante oppure grave con diarrea acquosa / ematica, febbre (soprattutto nei primi giorni), agalassia, anoressia, forte disidratazione, dolorabilità addominale e ottundimento del sensorio. Queste forme si verificano più frequentemente negli adulti e nei vitelli di almeno 1-3 settimane di età. Possibili anche forme subacute o croniche e, nei vitelli, complicazioni agli arti, coda e padiglioni auricolari. Le enteriti gravi da S. Dublin possono portare a morte il 75% dei soggetti colpiti (adulti compresi) se non trattate. Le setticemie si verificano generalmente nei bovini e ovini neonati con sintomatologia sistemica grave, febbre alta e mortalità molto elevata. Le forme neurologiche o respiratorie sono possibili ma rare. Nelle pecore colpite da S. Abortusovis sovente l’unico sintomo è l’aborto (seconda metà della gestazione) talvolta accompagnato da febbre transitoria, scolo vaginale e raramente diarrea. Possibile sviluppo di endometrite o peritonite dopo il parto/aborto ad opera di batteri d’irruzione secondaria. Negli agnelli nati da madre infetta la mortalità è elevata per setticemia o, meno frequentemente, per polmoniti o enteriti (talora nascono asintomatici ma muoiono in poche settimane). Interventi terapeutici e loro Terapia medica di tipo antibiotico associata a fluidoterapia efficacia (quando permessa dalla normativa). Possibile inefficacia della terapia per uso scorretto dell’antibiotico (posologia e/o scelta del principio attivo). Scheda salmonellosi (ruminanti) Pag. 12 5.4 Impatto sulle Libertà Animali In caso d’infezione possibile impedimento delle Libertà: − Dal dolore, dalle lesioni, dalle malattie. − Dalla fame, dalla sete e dalla malnutrizione (enteriti acute gravi). Strumenti di controllo 6 6.1 Adeguatezza degli strumenti per la diagnosi 6.1.1 Kit validati disponibili in Italia Controlli ufficiali svolti dalle autorità competenti nei casi stabiliti dalla normativa (focolaio e vendita di latte crudo). Nessun kit validato per ruminanti disponibile direttamente in Italia. A livello europeo disponibili due Kit ELISA Prionics per il bovino: − PrioCHECK® Salmonella ab bovine mix − PrioCHECK® Salmonella ab bovine dublin 6.1.2 Normative che regolano la Interventi diagnostici normati in caso di focolaio e negli diagnostica allevamenti autorizzati alla commercializzazione del latte crudo destinato al consumo umano diretto. Nel caso di focolaio (RPV): − Indagini diagnostiche su tutti gli animali della stessa specie e/o di altre specie recettive che convivono con gli animali infetti. − Esami batteriologici su feci ed eventualmente sangue, urine e latte. − Eventuale ricerca dell’agente nei mangimi e nelle acque di bevanda. Autorizzazione alla vendita del latte crudo (19/SAN/07): − PCR che accerti l’assenza di Salmonelle in 25 ml di latte di massa. 6.1.3 Metodologie diagnostiche descritte MANUALE OPERATIVO OIE (cap. 2.9.9): da enti internazionali (OIE, UE) a) IDENTIFICAZIONE AGENTE − Esame colturale (vari metodi a seconda delle finalità) disponibile metodo ISO 6579:2002 per campioni di alimenti; per campioni fecali e ambientali metodo che prevede un primo passaggio su un medium di prearricchimento (Buffered Peptone Water), poi su un terreno arricchito (MSRV) e in fine su terreni selettivi (XLD e altri). − Identificazione (colonie sospette) screening con sieri polivalenti, conferma con vari test biochimici e sierologici specifici. − Immunologia e Biologia molecolare, disponibili numerosi test commerciali (ad es. impedenza/conduttanza elettrica, IMS, ELISA Ag, NASBA, PCR real-time) generalmente focalizzati sull’identificazione rapida delle salmonelle negli alimenti destinati al consumo umano e non validati per campioni fecali o ambientali. Numerosi metodi in studio ma nessuno è ancora in grado di sostituire completamente la batteriologia. 5.4.1 Libertà animali impedite Scheda salmonellosi (ruminanti) Pag. 13 6.1.4 Possibilità / Obbligo di effettuare b) TEST SIEROLOGICI test di screening generalmente a livello di allevamento, utilizzabili per monitoraggio del latte di massa e per sospetti portatori cronici. Limiti legati a numero di sierovarianti identificate, soggetti guariti con alti titoli, infezioni recenti (escrezione dell’agente ma ancora nessun anticorpo), età dell’animale (immunità materna, sistema immunitario immaturo), vaccinazioni. − Test su sangue intero per ricerca di anticorpi contro salmonelle ospite-specifiche dei polli, rapido bassa sensibilità e specificità. − Agglutinazione rapida, metodo rapido ma rischio contaminazioni e falsi positivi. − Siero agglutinazione, test relativamente economico ma poco specifico utile solo quando ripetuto più volte e per screening a livello di allevamento. − ELISA (indiretta e “sandwich”) per ricerca IgG S. enteritidis; ELISA indiretta maggior semplicità, disponibilità commerciale dei sieri e sensibilità; ELISA “sandwich” maggior specificità e utilizzabile su tutti gli animali. Utile impiego di ELISA indiretta (Ab vs. LPS) per screening e ELISA “sandwich” (Ab vs. flagelli) per conferma. Attualmente nessuna. test DIVA (vaccini marker) 6.1.5 Giudizio complessivo Scarso. Attualmente non è stimata precisamente la dell’adeguatezza degli strumenti di prevalenza dell’infezione nell’allevamento dei ruminanti in Lombardia né il suo reale impatto sulla salute pubblica. In controllo futuro qualora vi fosse un’ulteriore diffusione di Salmonella Typhimurium DT104 potrebbero rendersi necessarie misure più restrittive per il controllo della malattia in allevamento rispetto alle attuali previste dal Regolamento di Polizia Veterinaria. Dal 2002 è attivo in Italia il sistema Enter-Vet, coordinato dal Centro di referenza nazionale per le salmonellosi (IZS delle Venezie) che raccoglie le informazioni relative alle sierotipizzazioni effettuate dagli altri IZS su isolamenti da campioni di origine veterinaria nonché alcuni ceppi di particolare interesse (salute pubblica) per la fago-tipizzazione. I risultati vengono inviati all’ISS che provvede all’integrazione nella rete Comunitaria Enternet. 6.2 Adeguatezza degli strumenti per la prevenzione 6.2.1 Ostacoli / incentivi alla prevenzione Ostacoli – Ampio spettro d’ospite; mancanza di un piano di sorveglianza; mancato controllo degli animali in entrata, frequenti movimentazioni animali; portatori cronici; contatto tra specie diverse (allevamento promiscuo e animali d’affezione); elevata densità animale; contaminazione e resistenza ambientale; controllo dei muridi e degli uccelli; costi a carico degli allevatori; oltre 100 sierotipi isolati nei ruminanti (limitante alla sierologia). Incentivi – Patologia d’interesse sia per la malattia nell’uomo sia per il sempre crescente fenomeno dell’antibiotico resistenza; possibile impatto economico sull’allevamento. Scheda salmonellosi (ruminanti) Pag. 14 6.2.2 Possibili mezzi di prevenzione e loro Biosicurezza ed igiene sono fondamentali per prevenire il efficacia 6.2.3 6.2.4 6.2.5 6.2.6 6.3 6.3.1 6.3.2 diffondersi dell’infezione. Una delle principali vie d’ingresso in allevamento degli agenti è l’acquisto di animali portatori asintomatici e portatori cronici, i soggetti di nuova introduzione andrebbero quantomeno controllati con un esame sierologico ed eventuale ripetizione nei casi dubbi, restano comunque limiti legati al numero di sierovarianti identificabili. Disponibilità di vaccini commerciali Disponibili a livello Internazionale vari vaccini spenti per S. a livello Europeo / Internazionale Typhimurium, S. Dublin e S. Abortusovis ed alcuni vivi attenuati che impiegano ceppi semi-rugosi (HWS51 di S. Dublin) o mutanti deleti di alcuni geni o plasmidi per ridurne la virulenza. In Italia sono disponibili vaccini stabulogeni e un vaccino commerciale commerciale bivalente contenente S. Abortusovis (Ceppo INRA 15/5 ATC C 31684) e C. psittaci registrato per ovi-caprini e bovini. Disponibilità di vaccini marker a Nessuna. Alcuni vaccini deleti disponibili in altri Paesi livello Europeo / Internazionale (Germania e USA) potrebbero fungere da vaccini marker tuttavia non sembrano ancora sufficientemente affidabili in questo senso. Efficacia della vaccinazione Attualmente non la vaccinazione non viene impiegata nell’allevamento bovino e mancano quindi dati oggettivi sulla sua reale efficacia nella nostra realtà produttiva; sconsigliata qualora si volesse mettere in atto un piano di controllo per interferenze con la sierologia. Normative che regolano gli Non applicabile (impiego di vaccini registrati). interventi vaccinali Adeguatezza degli strumenti per il controllo Ostacoli / incentivi al controllo Ostacoli – Ampio spettro d’ospite; mancanza di un piano di controllo; mancato controllo degli animali in entrata e frequenti movimentazioni animali; portatori cronici; contatto tra specie diverse (allevamento promiscuo e animali d’affezione); elevata densità animale; contaminazione e resistenza ambientale; controllo dei muridi e degli uccelli; costi a carico degli allevatori; oltre 100 sierotipi isolati nei ruminanti (limitante alla sierologia); risposta al trattamento non sempre soddisfacente e rischio antibiotico-resistenza; sforzi economici ed organizzativi per implementare un eventuale piano di controllo. Incentivi – Patologia zoonisica d’interesse nell’ottica della salute pubblica sia per la malattia nell’uomo sia per il sempre crescente fenomeno dell’antibiotico resistenza; possibile impatto economico diretto sull’allevamento. Possibili mezzi di controllo e loro Mantenere buone condizioni igieniche, un adeguato livello di efficacia biosicurezza e impiegare oculatamente la terapia sono misure fondamentali per il controllo della malattia ed, in generale , aiutano a mantenere gli animali allevati in condizioni sanitarie accettabili. Autori olandesi hanno analizzato cinque diversi approcci per il controllo della malattia stimando la riduzione della prevalenza in 10 anni (iniziale 9,1%), i costi totali dei piani e il Scheda salmonellosi (ruminanti) Pag. 15 rapporto costi / benefici (basato sulla riduzione annuale dell’incidenza): 1. Solo misure igieniche: prevalenza finale 3,2%; costo 3,2 milioni di € annui e rapporto costi / benefici 0,68. 2. Divieto d’ingresso infetti: prevalenza finale 3,66%; costo 2,22 milioni di € annui e rapporto costi / benefici 0,57. 3. Divieto d’ingresso infetti + divieto ingresso liquami da altre aziende: prevalenza finale 3,02%; costo 5,47 milioni di € annui e rapporto costi / benefici 1,37. 4. Divieto ingresso infetti + riforma degli infetti cronici: prevalenza finale 0,8%; costo 3,79 milioni di € annui e rapporto costi / benefici 0,56. 5. Tutte le misure sopraelencate: prevalenza finale 0,7%; costo 9,50 milioni di € annui e rapporto costi / benefici 1,15. Le misure di sorveglianza sono basate su indagini sierologiche sul latte di massa per identificare gli allevamenti positivi (possibili falsi negativi se sono stati contagiati >10% dei capi) e sierologici individuali ripetuti per identificare i portatori cronici (il primo 11-13 mesi dopo un eventuale focolaio). L’approccio che ha mostrato la miglior potenzialità è quello basato sul divieto d’ingresso di soggetti infetti in allevamento e sulla riforma dei portatori cronici con una rapida riduzione della prevalenza (2 anni) che permette di limitare notevolmente i costi. Tutti questi approcci pongono l’accento sul controllo della diffusione tra allevamenti piuttosto che all’interno dell’allevamento e nessuno di questi è riuscito ad eradicare completamente la malattia (limiti della sierologia e serbatoi di specie diversa). 6.3.3 Normative che regolano i mezzi di Interventi di controllo in caso di focolaio basati controllo sull’isolamento degli infetti fino alla loro guarigione o alla macellazione e blocco di tutti i capi in attesa che vengano identificati come sani tramite esami coprocolturali svolti secondo normativa (DPR 8 febbraio 1954, n° 320 e successive modifiche e integrazioni). 6.4 Adeguatezza degli strumenti per la terapia 6.4.1 Sistemi terapeutici in uso (cura e Gli interventi terapeutici sui soggetti clinici, quando permessi prevenzione) dalla normativa, sono basati sull’impiego dell’antibiotico associato alla terapia di sostegno. La scelta dell’antibiotico deve essere attentamente valutata e supportata da un antibiogramma; l’impiego di un principio attivo non efficace sul ceppo coinvolto e/o di una posologia scorretta possono esacerbare il quadro clinico andando a alterare la normale flora microbica intestinale che compete con l’agente per il substrato. La terapia di sostegno viene impiegata per correggere eventuali stati di disidratazione, acidosi, perdita di elettroliti e fornire energia ai soggetti che faticano ad alimentarsi o assorbire i nutrienti. Scheda salmonellosi (ruminanti) Pag. 16 6.4.2 Normative che regolano la terapia medica 6.4.3 Eventuali residui / tempi di sospensione Scheda salmonellosi (ruminanti) L’utilizzo di antibiotici a scopo preventivo è sconsigliabile in virtù sia dell’efficacia controversa sia dei sempre crescenti fenomeni di antibiotico-resistenza che potrebbero avere ripercussioni negative anche sulla salute pubblica (sierotipi zoonosici). Possibile nei casi previsti dal RPV con rispetto dei tempi di sospensione. Possibili residui nel latte o nelle carni in caso di mancato rispetto dei tempi di sospensione. Pag. 17