Università di Pavia
SILSIS-Sostegno
Anno Accademico 2005-2006
I Semestre
Dispensa. 1
Prof. Giovanni Mocchi
Musica per il sostegno
Presentazione del corso
Problemi di una comunicazione trasparente
(solo testo: la versione integrale va duplicata direttamente in aula)
HANDICAP
utilizzo di strategie
cognitive e comportamentali
alternative
perciò
diversamente abile
psicomotricità
cognitività
emozione
MUSICA
socialità
Di fronte al diversamente abile
occorre reinterrogarci su
ciò che siamo,
sulle specializzazioni
della nostra stirpe
Le risposte orientano l’intervento educativo,
la scelta delle strategie
e delle risorse con cui potenziare o far emergere
propensioni, abilità, competenze
che possono manifestarsi soltanto se la relazione
migliora la qualità della vita
LE SPECIALIZZAZIONI DELL’HOMO SAPIENS
Siamo fatti di sogni
(Shakespeare)
Linguaggio
delle immagini
•La lettura del volto nudo, della gestualità e della
postura moltiplica la comunicazione
e comprensione interpersonale
La nostra capacità di analisi ci fa compiere errori
clamorosi in cui non incorrerebbe alcun animale:
noi riempiamo la Natura di spiriti.
Konrad Lorenz
Linguaggi dell’idealità
Siamo narratori di storie
e inventori di mondi
fittizi
“I frutti che conosciamo
meglio sono quelli della
nostra stirpe, che sono
evidenti. Uno di questi è il
nostro favoloso linguaggio
articolato, al servizio di una
capacità unica di
maneggiare simboli, o, in
altre parole, di raccontare
storie e creare mondi fittizi.
Questa è la nostra
superspecializzazione”.
J.L.Arsuaga I primi pensatori,
Feltrinelli 2001, p 242
I linguaggi del suono
•Musica
•Parola
•Forme parallele di
rapidissime analisi e
sintesi di suoni
(20 al sec.)
•La parola ha
prevalenza concettuale
(v. civiltà letterate)
•La musica ha
prevalenza emotiva
•(v. recezione non
esperta)
Comunicazione trasparente
In principio era il verbo
•Le operazioni mentali dell’individuo non sono il frutto della
elaborazione della sua mente, ma sono costruite da tutti i
membri della comunità. I linguaggi sono sociali, ciascuno di noi
è soltanto predisposto per comprenderli.
•Noi leggiamo continuamente la mente degli altri umani, essa
ci appare trasparente.
•La coscienza individuale, il ‘terzo occhio’ che guarda dentro
se stessi, deriva dalla capacità di simbolizzazione,
astrazione e verbalizzazione (J.L.Arsuaga p. 194)
•E’ l’interazione sociale (verbale e non) a creare
la conoscenza collettiva ed individuale.
•Tramite il linguaggio verbale ogni individuo impara a scoprire
il mondo, a capire la propria posizione nel mondo e in mezzo
agli altri, ad anticipare azioni e reazioni, insomma a
guardare il mondo dal punto di vista dell’altro.
FORME COMUNICATIVE
•Comunicazione percettiva qualità iconiche, sonore, tattili…
comprensibili universalmente-->coscienza sensibile
•Comunicazione concettuale: si comunicano simboli arbitrari che hanno
senso soltanto all’interno della comunità che parla una determinata
lingua. Nasce così la autocoscienza che attraverso il linguaggio
consente la migrazione delle idee da una mente all’altra.
L’uomo paleolitico condivise i medesimi simboli in tutto il mondo.
Attraverso ad essi piccole bande disperse nel pianeta potevano
incontrarsi, riconoscersi e collaborare.
Quando le popolazioni divennero più numerosi i simboli e le storie
narrate si moltiplicarono a tal punto che divennero incomprensibili. I
gruppi si voltarono le spalle e divennero biologicamente e culturalmente
chiusi. E i loro simboli divennero esclusivi (etnicità).
“Come risultato finale della nostra storia evolutiva convivono in noi due
identità, quella individuale e quella collettiva. Mentre l’identità individuale
ci spinge all’egoismo e all’assenza di solidarietà, la collettiva ci può
portare all’abisso, perché ci rende facilmente manipolabili. Solo nel
Novecento sono morte decine di milioni di persone in conflitto tra gruppi
raccolti attorno a simboli contrapposti” J:L: Arsuaga p 240.
DIMENSIONE Diversamente Abili
•Interazione comunicativa: spesso per noi la mente dei
diversamente abili non è altrettanto trasparente, ma risulta
opaca: manca la sintonia comunicativa (affettiva, emotiva,
concettuale)
•Compatibilità dei modelli comunicativi: cerchiamo di
comunicare con le strategie logico-verbali che
quotidianamente risolvono i nostri problemi: parliamo,
dimostriamo, proponiamo modelli e simboli
•Diagnosi: come comunica l’alunno D A, con che canali si
esprime, che simboli condivide con la collettività?
•Risorse: esiste una coscienza senza parole, una coscienza
non-verbale? Come si può potenziarla quando la
concettualità non è la strategia predominante della
comunicazione e della conoscenza?
•Le due coscienze: una società dell’individualismo e della
massificazione: e il portatore di Handicap?
Relazione educativa
per obiettivi:
•abilità strumentali,
saperi, competenze
•progetto predisposto dal
docente, dall’equipe,
dalle istituzioni (PEI)
•verifica delle prestazioni
osservabili, feedback
estrinseco (rinforzo)
•auspicio: le competenze
diventino capacità in atto
Relazione educativa
per condotte:
•lettura dei bisogni e delle
motivazioni
•potenziamento delle
propensioni e dei
comportamenti finalizzati
espressi dal discente
•verifica e feedback
intrinseco che deriva dal
grado di soddisfazione per
le mete conseguite
•auspicio: dalle condotte
spontanee alle condotte
esperte
LE RISORSE DELLA MUSICA NEL SOSTEGNO
MUSICOTERAPIA
terapia che si
serve della
musica per
andare incontro
a soggetti affetti
da deficit e da
handicap
MUSICA
* Disciplina
* Vissuto soggettivo
* Pratiche sociali
EDUCAZIONE MUSICALE
*Animazione: priorità del sogg. sulla M
*Educazione: riduzione asimmetria S/D
*Istruzione: formazione professionale
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