Mantovani
«Stamina?
I giudici
cambino linea»
di LUCA ANGELINI
«Penso che, per dir così, la
legge debba essere uguale per
tutti. Mi aspetto quindi che,
dopo quanto hanno stabilito gli
esperti che hanno bocciato il
metodo stamina, anche il
giudizio dei magistrati
cambierà. Un conto è
prescrivere un trattamento di
cui si diceva che, al più, sarebbe
stato inutile. Ma quel passaggio
sui rischi potenziali credo
debba far riflettere tutti». Così
l'assessore regionale alla Sanità
Mario Mantovani. Che sulla
richiesta della senatrice Elena
Cattaneo di chiarire con
un'indagine come Vannoni sia
arrivato a Brescia, glissa: «Per
adesso pensiamo ai 36 pazienti
in trattamento».
La cura contesa «Un'indagine sull'arrivo di Vannoni al Civile? Prima pensiamo ai pazienti in trattamento»
Mantovani: «Il metodo Stamina?
Spero che ora i giudici cambino idea»
L'assessore regionale: tutti riflettano sui possibili rischi per i malati
l'ha esaminato, al Civile continua
ad essere somministrato. I medici dell'ospedale bresciano restano fra l'incudine del giudizio
scientifico e il martello delle sentenze dei giudici.
Che ne pensa l'assessore regionale lombardo alla Sanità, Mario
Mantovani? «Penso che, per dir
così, la legge debba essere uguale per tutti. Mi aspetto quindi
che anche il giudizio dei magiAssessore Mario Mantovani
strati, a questo punto, cambierà.
La sperimentazione del meto- Un conto è prescrivere un trattado Stamina è stata bocciata. Il mi- mento di cui si diceva che, al più,
nistro della Salute Beatrice Loren- sarebbe stato inutile. Ma quel
zin ha ribadito che quello messo passaggio sui rischi potenziali
a punto dalla fondazione presie- credo debba farrifletteretutti».
duta da Davide Vannoni «non è
Ma se così non fosse? Se cioè
una cura, né una terapia. È un alcuni giudici del lavoro contitrattamento. Non siamo neanche nuassero a prescrivere il trattanella fase delle cure compassio- mento, con procedura d'urgennevoli, perché le cure compassio- za ex articolo 700 del codice di
nevoli, che sono state normate procedura civile, come già accain Italia dopo il caso Di Bella, pre- duto per i 36 pazienti in trattavedevano almeno una fase di spe- mento e i 123 in lista d'attesa al
rimentazione clinica I, che qui Civile? «Se così fosse, bisognerà
non c'è stata». Eppure, quel «trat- fare il punto della situazione».
tamento», che presenta «poten- C'è la possibilità che i medici fiziali rischi» per i pazienti, secon- niscano per opporsi ai magistrado la commissione di esperti che ti? «Credo sia prematuro esporsi
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— risponde Mantovani —. Credo che servirà un'attenta valutazione sul piano clinico, scientifico e legale per capire cosa sia
più opportuno fare».
Anche perché, solo per fare un
esempio, somministrare un trattamento di cui sono stati prospettati i potenziali rischi, potrebbe
esporre l'ospedale a ulteriori strascichi legali. Al riguardo, anche il
ministro Lorenzin ha in qualche
modo passato la palla ai giudici.
«La competenza del ministero finisce sulla fase della sperimentazione» ha detto, mentre sulla possibilità che proseguano i trattamenti a Brescia «si esprimerà
l'autorità giudiziaria». In proposito, va ricordato che il Civile ha
consegnato da pochi giorni al
Tar di Brescia le cartelle cliniche
dei pazienti trattati. La Stamina
consegnerà altra documentazione entro il 22 settembre.
Ma c'è anche un altro fronte
potenziale: l'indagine che la senatrice Elena Cattaneo, tra le massime esperte di staminali, ha sollecitato per chiarire come Vannoni
sia arrivato al Civile e «come le
istituzioni siano state vittima di
un'operazione antiscientifica e legata ad interessi diversi dalla salute dei malati». Il fatto che il primo paziente trattato al Civile col
metodo Stamina fosse un alto dirigente della sanità regionale
lombarda è noto. Ma sul punto
Mantovani glissa: «Di tutto ciò ci
sarà tempo per occuparsi. Adesso pensiamo ai 36 pazienti in trattamento».
Luca Angelini
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