La Cronaca di Cremona DOMENICA 21 OTTOBRE 2007 16 FEDERICO MANTOVANI Compositore e direttore di fama internazionale Laureato con il massimo dei voti e la lode in Lettere moderne ad indirizzo musicologico e diplomato in Musica corale e Direzione di coro al Conservatorio di Verona, in Composizione a pieni voti e in Direzione d'orchestra presso il Conservatorio di Parma, Federico Mantovani si è perfezionato sotto la guida dei maestri Azio Corghi e Alessandro Solbiati. Come compositore si è distinto in concorsi internazionali, vincendo la selezione per la Biennale dei giovani artisti dell'Europa mediterranea tenutasi a Lisbona nel novembre del 1994, il Premio internazionale di composizione di musiche da film "Premio Rota - giovani" bandito dalla C.A.M. presieduto da Ennio Morricone (Roma 1997), il Secondo Premio al Concorso Internazionale di Composizione "Guido d'Arezzo" 1998 con il brano Ea lena lena per 12 voci soliste e il Primo premio al prestigioso Concorso internazionale di musiche per il cinema Nascimbene Award (2004). Sue composizioni sono eseguite in Italia e all'estero. E' attivo anche nell'ambito dello studio musicologico, collaborando con la "Rivista Italiana di Musicologia". Docente presso il Conservatorio di Alessandria e professore di ruolo di Lettere, Armonia e Tecnica della direzione presso la Scuola diocesana di musica sacra di Cremona. Dall’ottobre 2003 è direttore del Coro Polifonico Cremonese. Dal celebre racconto di Mario Lodi è nata un’opera per bambini “Bandiera”, la favola diventa musica La partitura è stata realizzata dal maestro Federico Mantovani “Bandiera”, il celebre racconto scritto da Mario Lodi in collaborazione con i “suoi” bambini della scuola di Vho Piadena, diventerà un’opera lirica. O meglio, come ama definirla il compositore Federico Mantovani (a lui è stata affidata la parte musicale del progetto), un’opera non opera. Il lavoro, in gestazione da diversi anni, è ora giunto a compimento e regala alla nostra terra un felice primato. In un’epoca in cui è sempre più raro veder nascere nuove, importanti opere musicali e veder realizzati allestimenti “intelligenti”, questo progetto tutto cremonese è davvero meritevole d’attenzione per la sua bellezza e per la sua eccezionalità. Il tutto ha avuto inizio alla fine 2004, quando il maestro Mantovani era alle ricerca di un libretto per realizzare un’opera destinata ai bambini. «Avevo deciso di partecipare al concorso “Un’opera per un nuovo pubblico” bandito dal Maggio Musicale Fiorentino - spiega lo stesso Mantovani - e tra tutte le storie che avevo preso in considerazione quella di Mario Lodi era sicuramente la migliore. Mi sono innamorato subito di questo racconto che, a dire la verità, di operistico ha ben poco. Ho infatti dovuto lavorare con personaggi particolarissimi: una foglia, il vecchio ciliegio, api, fiori, formiche, nuvole, il sole il mare, il vento, rane, grilli... Il lavoro, però, è stato particolarmente stimolante perché quella raccontata nel libro è una storia all’apparenza semplice ma in realtà profondissima. E’ un apologo sul mistero circolare della vita e della morte. E dopo aver trascorso molti mesi in compagnia di Bandiera nell’estate del 2006 ho completato la partitura». Il libro, edito tra i titoli della collana Einaudi Ragazzi, racconta la storia di una foglia di ciliegio, Bandiera appunto, nata sul ramo più alto del vecchio albero. La storia ha inizio nel primo giorno di primavera e si conclude nel primo giorno della primavera successiva. Un intero anno visto attraverso gli occhi di questa foglia che sfida il destino e le leggi ineluttabili della natura: non vuole cadere in autunno, come accade a tutte le altre foglie, ma vuole vedere cosa accade dopo, cosa c’è oltre l’inverno. «Sono stato particolarmente colpito dalla storia e dal carattere di questa foglia che lotta e soffre da sola, con Nelle foto il compositore Federico Mantovani, il maestro Mario Lodi e alcune delle illustrazioni che corredano il libro “Bandiera” spirito battagliero - prosegue Mantovani -, per poter raccontare a tutti il mistero delle stagioni e si addormenterà felice, solo alla fine dell’inverno dopo aver visto rinascere la vita sul vecchio ciliegio». Che tipo di lavoro è stato portato avanti per trasformare il racconto in una libretto d’opera? «In realtà non ho apportare grandi modifiche - prosegue il compositore visto che lo stesso Mario Lodi aveva realizzato in passato una riduzione teatrale del libro. Ho semplicemente omesso, nell’organico, la presenza dei bambini, per restituire alla vicenda lo spirito naïf più autentico che la caratterizza, e ho aggiunto l’“aria” di Bandiera. Per il resto il libretto è in tutto e per tutto aderente a quanto scritto da Lodi. Nell’opera la storia risulta suddivisa in cinque grandi quadri, per un totale di 20 scene». Il progetto, davvero suggestivo, è già stato già presentato al Consiglio della Fondazione Ponchielli, e per la sua realizzazione, il debutto dovrebbe tenersi nel 2009, dovrebbero arrivare fondi dalla Regione Lombardia e quelli degli Enti Locali e di sponsor privati. Per la messa in scena, che si spera sarà tenuta a battesimo proprio all’interno del massimo teatro cittadino, per ora è stato contattato Alberto Branca, dell’Associazione Cà Luogo d’Arte. «Mi piacerebbe - spiega ancora Mantovani - riuscire a realizzare un allestimento particolare, in grado di mantenere inalterata la dimensione fiabesca di questa opera destinata ai più piccoli, ma non solo. La mia idea, o almeno quella iniziale, è di tenere i cantanti di fianco all’orchestra al di fuori della scena e di far muovere sul palco solo i personaggi della storia, in modo da creare una sorta di favola accompagnata dalla musica. Vedremo cosa accadrà in corso d’opera». Pur essendo un progetto ancora in fase di sviluppo, il maestro Mantovani che già ha completato anche la riduzione per pianoforte della partitura, sta “limando” l’organico, buona parte del lavoro è già stata fatta. «A scandire le diverse fasi del racconto sarà la voce recitante: spetterà infatti al narratore introdurre e descrivere la vicenda. In partitura, poi, ho previsto nove voci alle quali saranno affidati più personaggi: unica eccezione è la scelta effettuata per il tenore leggero, che sarà chiamato a dar voce a Bandiera, e il basso, cui sarà affidato il ruolo del vecchio Ciliegio. Accanto alle nove voci, poi, ci saranno un coro di adulti e un coro di voci bianche. Come si vede dalla costituzione dell’organico ho abbandonato quasi subito l’idea di scrivere un’opera da far interpretare ad un cast di soli bambini. Sarebbe stato troppo difficile trovarne così tanti in grado di partecipare alla realizzazione di un’intera opera. Tra i miei sogni, comunque, resta quello di poter coinvolgere nella rappresentazione anche i bambini del pubblico, magari preparandoli nel corso degli incontri di teatro-scuola, ma sono tutti aspetti che saranno valutati in un secondo momento». Che tipo di musica ascolteremo? Quali sono stati i riferimenti da cui ha tratto spunto? «Ho utilizzato un linguaggio musicale molto semplice e chiaro - dichiara Mantovani - con elementi tematici tratti dal repertorio per l’infanzia. In diversi punti dell’opera è infatti possibile riconoscere frammenti di melodie più o meno direttamente ispirati dalle canzoncine per bambini. Tutto materiale che poi è stato rielaborato e reinventato per rendere la musica più vicina possibile all’universo dei più piccoli. Alla rielaborazione di questi spunti tematici si affiancano inoltre elementi onomatopeici, come accade per esempio nel coro delle rane o in quello dei grilli. Ho cercato di utilizzare un linguaggio che risultasse chiaro e che fosse vicino alla sensibilità ispirata dalla fantasia dei bambini: è nata così quest’opera dedicata a loro, ma non solo a loro destinata». Una favola che diventa musica, quindi, e che, oltre alle nove voci e ai due cori, sarà affidata ad un’orchestra composta da archi, legni, percussioni e all’interno della quale ha trovato spazio anche un pianoforte. «E’ doveroso che la nostra terra conclude Mantovani- renda onore ad un personaggio come Mario Lodi. Ed è altrettanto doveroso restituire e far conoscere la sua straordinaria esperienza alle nuove generazioni. Ho cercato di cogliere appieno l’essenza più autentica della natura della nostra terra, così come è raccontata in “Bandiera”, per regalare ai bambini di oggi una visione poetica di una realtà che, forse, molti di loro non conoscono». Eleonora Olivi