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LA BOTTIGLIA CELEBRATIVA UFFICIALE DEI 150 ANNI UNITA’ D’ITALIA
LE 20 UVE DI VITIGNI AUTOCTONI A BACCA BIANCA
CHE HANNO DATO ORIGINE AL “VINO BIANCO D’ITALIA”
Regione Valle d’Aosta: vitigno Priè blanc
È un vitigno autoctono antichissimo valdostano che dà origine alla Doc “Blanc
de Morgex et de La Salle”, che rientra nel melange della bottiglia di “Vino
bianco d’Italia”.Di colore giallo paglierino con riflessi verdognoli, floreale
all’olfatto, minerale e pieno il sapore. 12° la gradazione alcolica.
Regione Piemonte: vitigno Cortese
Ha avuto origine nell’Alto Monferrato, in provincia di Alessandria, e costituisce
la base per la Docg “Gavi o Cortese di Gavi”. Ha un colore giallo paglierino
con riflessi verdognoli, un profumo delicato e persistente ed un gusto asciutto
aromatico, gradevolmente amarognolo.
Regione Liguria: vitigno Vermentino
Il Vermentino rappresenta da secoli il vitigno principe della Liguria. Le sue
prime citazioni risalgono al XIII secolo d.C. Dà origine a tutti i vini a Doc ed a
Igt della regione. Nel “Vino bianco d’ITalia” è presente con il vino a Doc “Colli
di Luni Vermentino”, tipico della provincia di La Spezia.
Regione Lombardia: vitigno Trebbiano di Lugana
Diffuso nella parte orientale della regione dà origine al famoso vino Doc
“Lugana”, che si sposa magnificamente con carni bianche ed antipasti. Di
colore giallo paglierino, delicato e gradevolmente floreale all’olfatto, ha sapore
asciutto con leggera vena asprigna. Costituisce uno dei vitigni e dei vini
bianchi più qualificati e caratteristici della Lombardia.
Regione Veneto: vitigno Garganega
Trova la sua culla nell’antica omonima cittadina medioevale, circondata da
antiche mura e sovrastata dal celebre castello. Dà origine al vino “Soave” nelle
sue diverse tipologie. Leggermente acidulo, sapido e fruttato, manifesta un
brillante colore giallo paglierino ed un profumo di fiori bianchi, di mela e di
pesca.
Regione Trentino Alto Adige: vitigno Weissburgunder
Introdotto in Alto Adige nel 1840 dall’Arciduca Giovanni d’Asburgo, si è
magnificamente adattato alle particolari locali condizioni pedo-climatiche fino a
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diventare il vitigno d’eccellenza della zona. Dà origine al vino Doc “Terlano”
che ha nel sentore di mela Golden, pera e agrumi le sue più salienti
caratteristiche olfattive.
Regione Friuli Venezia Giulia: vitigno Friulano
Fino a pochi anni fa il vino Friulano prendeva il nome di Tocai. Dal marzo del
2007 è stato vietato l'utilizzo del nome "Tocai" in quanto troppo simile a quello
Doc ungherese. Il vino, caratterizzato da un colore giallo paglierino con
tonalità verdognole, ha come caratteristica principale il gradito profumo e
sapore di mandorla amara.
Regione Emilia Romagna: vitigno Pignoletto
Molti attribuiscono il nome ad un vino chiamato "Pino Lieto", descritto da Plinio
il Vecchio nel I secolo d.C. Dal Pignoletto si ottiene un raffinato vino bianco dal
colore giallo paglierino con riflessi verdognoli, con un profumo fresco e con
note di pera e con un sapore pieno ed armonico. Si abbina con antipasti in
genere, pesce, carni bianche e formaggi freschi.
Regione Toscana. vitigno Vernaccia di San Gimignano
È un vitigno toscano autoctono per eccellenza. Si hanno riferimenti storici a
partire dagli inizi del 1200. Il più famoso è certamente quello di Dante Alighieri
che nella Divina Commedia manda il Papa Martino IV nel Purgatorio a
scontare i peccati di gola, in particolare le anguille di Bolsena affogate nella
Vernaccia.
Regione Umbria: vitigno Grechetto
Si ritiene che il Grechetto sia originario dalla Grecia. In Umbria la sua
coltivazione è diffusa in diverse località della provincia di Perugia e di Terni.
Rientra in diverse denominazioni di origine come uva base ("Assisi", "Colli
Martani", '"Orvieto"). Da questo vitigno si ottiene un vino con delicati aromi
fruttati e di moderata acidità.
Regione Lazio: vitigno Malvasia
Diffusa prevalentemente nella zona dei Castelli Romani, è stata descritta
come Malvasia dal Mengarini nel 1888, ma potrebbe essere stata già
individuata dall'Acerbi nel 1825. È conosciuta anche come Malvasia puntinata
in quanto ogni acino presenta un puntino. In altri casi l’appellativo “gentile”
deriva da quel suo sapore aromatico e fresco.
Regione Marche: vitigno Verdicchio
È un vitigno a bacca bianca coltivato quasi esclusivamente nelle Marche.
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Viene utilizzato per produrre, generalmente in purezza, sia vini freschi e di
pronta beva, sia vini molto strutturati e capaci di notevole longevità. Il nome
deriva dal colore dell'acino, che mantiene evidenti sfumature di verde anche a
piena maturazione.
Regione Abruzzo: vitigno Trebbiano
Questo vitigno dà origine alla celebre Doc "Trebbiano d'Abruzzo" prodotta in
tutte e quattro le province (L'Aquila, Chieti, Pescara e Teramo). Si ottiene un
vino delicatamente profumato con un sapore asciutto, sapido e armonico. Si
abbina ad antipasti di pesce, primi piatti a base di legumi, verdure alla griglia,
secondi piatti di pesce di mare.
Regione Molise: vitigno Falanghina
Il vino Doc "Molise Falanghina" ottenuto da questo vitigno autoctono è di
colore bianco paglierino con lievi sfumature verdoline. Presenta un bouquet
intenso ed elegante, con un sentore di frutta fresca e delicate note speziate. Al
palato rivela un’intensa consistenza ed una struttura acida fresca e piacevole.
Regione Puglia: vitigno Fiano
Le origini di questo vitigno risalgono ai Romani, tra i quali era apprezzato per
le sue particolari caratteristiche. Il Fiano di Puglia differisce dal Fiano della
Campania in quanto ha un acino più tondo e con note maggiormente
aromatiche. Dà origine a diversi vini, quello rientrante nella bottiglia del “Vino
bianco d’Italia” è il "Puglia Igt Fiano".
Regione Campania: vitigno Fiano
È presenta in Campania dal 1200. Dà origine al vino Docg "Fiano di Avellino",
che all’aspetto si presenta brillante con un colore giallo paglierino più o meno
intenso. Al profumo ha come principali descrittori la mela, la banana, il tiglio, la
rosa, la menta, l’acacia e la mandorla. Secco ed armonico al sapore ha un
retrogusto intenso e persistente.
Regione Basilicata: vitigno Greco
Le più antiche testimonianze della presenza di questo vitigno in Basilicata
risalgono al VI secolo a.C. Oggi dà origine al vino Doc “Matera Greco”. Grazie
anche alla sua contenuta alcolicità, si sposa magnificamente alla cucina di
pesce tipica del territorio di produzione, ma anche alla zuppe con verdure di
stagione.
Regione Calabria: vitigno Greco bianco
È uno dei vitigni base di tutti i bianchi secchi calabresi. Ha il ruolo più
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importante nelle Doc "Cirò Bianco" e "Greco di Lamezia". Il vino presenta un
colore giallo paglierino più o meno intenso, un profumo gradevole, un sapore
delicato, armonico e caratteristico e una gradazione alcolica minima di 11°.
Regione Sicilia: vitigno Grillo
Il Grillo, introdotto in Sicilia verso la fine del XIX secolo, è presente oggi
soprattutto nella parte occidentale dell'isola ed in particolare nel marsalese.
Rientra come uva base di diverse Doc. Il suo vino ha un colore giallo
paglierino carico, all'olfatto evidenzia sentori erbacei, floreali e note agrumate,
mentre al sapore è sapido e dotato di buona acidità.
Regione Sardegna: vitigno Vermentino
Introdotto nell’Isola dalla Liguria è oggi una delle uve più caratteristiche della
regione. Dà vita al vino Doc “Vermentino di Sardegna” caratterizzato da un
colore giallo paglierino con luminosi riflessi verde-oro. La sua decisa alcolicità
rimarca struttura e persistenza gustativa che si armonizza con il profumo
complesso ed intenso caratterizzato da sfumature di mela, pesca ed agrumi.
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LE 20 UVE DI VITIGNI AUTOCTONI A BACCA ROSSA
CHE HANNO DATO ORIGINE AL “VINO ROSSO D’ITALIA”
Regione Autonoma Valle d’Aosta: vitigno Petit rouge
È il vitigno autoctono a bacca rossa più diffuso e coltivato in Valle d'Aosta e
base di numerosi vini rossi Doc regionali caratterizzati da un colore rosso
violaceo carico da giovane, tendente al granato con l'evolvere della
maturazione, da un profumo intenso con note vinose miste a marasca,
lampone ed altri frutti di sottobosco e da un gusto morbido e vellutato.
Regione Piemonte: vitigno Barbera
Le notizie su questo vitigno autoctono profondamente piemontese risalgono al
Medioevo. Ha una buona vigoria vegetativa e un grappolo a forma piramidale.
Il prodotto che entra nel “Vino rosso d’Italia” è il "Barbera d'Asti" di colore
rosso rubino tendente al granato. Il profumo è intenso ed etereo ed il gusto è
asciutto, armonico e pieno.
Regione Lombardia: vitigno Croatina
È il vitigno autoctono storico simbolo dell’Oltrepò Pavese. Le sue prime ampie
citazioni risalgono alla seconda metà dell’800. Dà origine alla Doc “Otrepò
Pavese Bonarda”. Brillante all’aspetto, al profumo manifesta cadenze fruttate
di marasca e more con pennellate di vaniglia. Al palato è rotondo ed asciutto,
leggermente tannico.
Regione Liguria: vitigno Rossese di Dolceacqua
I primi cenni sul vitigno e sul vino Rossese risalgono agli antichi Greci e forse
ancor prima agli Etruschi. Notizie più recenti dicono che Napoleone
Buonaparte apprezzò molto il Rossese, ospite della Marchesa Doria alla fine
del Settecento. Questo vino oggi “Rossese di Dolceacqua” a denominazione di
origine controllata è il più tipico della Liguria.
Regione Veneto: vitigno Raboso
Il primo sicuro riferimento su questo vitigno autoctono del Veneto risale al
1679. È un vitigno molto vigoroso, con grappolo a forma di tronco di cono. La
Doc che entra nel “Vino rosso d’Italia” è il “Raboso del Piave”, dal tipico
profumo di marasca, prugna, frutta appassita e cuoio. Al sapore è austero,
sapido, giustamente tannico, lungo al retrogusto.
Regione Trentino Alto Adige: vitigno Teroldego
Questo vitigno pare sia giunto in Trentino dalla vicina zona del lago di Garda,
dove era conosciuto come Tirodola. Il vino presenta un colore rubino carico
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con riflessi porpora, un profumo vinoso con sentori di viola e lamponi, ma
anche di ciliegie e mandorle, un gusto strutturato e poco tannico. Rientra nelle
Doc "Casteller", "Teroldego Rotaliano", "Trentino" e "Valdadige".
Regione Friuli Venezia Giulia: vitigno Refosco dal peduncolo rosso
Il Refosco è un vitigno autoctono del Friuli V. G. La sottovarietà più usata è il
Refosco dal Peduncolo rosso, cosiddetta dal colore del suo peduncolo.
Produce un vino rosso rubino intenso. All'olfatto propone tracce di susine
mature e lampone, ma anche note di pepe nero e mandorle fresche.
Leggermente tannico al gusto.
Regione Emilia Romagna: vitigno Sangiovese
Il vitigno ed il relativo vino erano già conosciuti dagli Etruschi. Plinio parlava di
un ottimo vino rosso definito “Cesenate”, da Cesena, città della Romagna. Nel
1600 si ebbero altre fondamentali testimonianze. Oggi è un prodotto dalle
diverse sfaccettature. Nel “Vino rosso d’Italia” è presente con il "Sangiovese di
Romagna Doc".
Regione Toscana: vitigno Sangiovese
Diverso dal Sangiovese di Romagna, plasmato dalle condizioni pedo
climatiche della Toscana, è un vitigno autoctono la cui storia si perde nella
notte dei tempi. Il vitigno dà vita alle principali Doc e Docg della Toscana. Nel
“Vino rosso d’Italia” è presente con un prodotto che non ha bisogno di
presentazioni: il "Brunello di Montalcino".
Regione Lazio: vitigno Cesanese di Affile
Il primo trattato in cui si parla diffusamente di questo particolare vitigno
autoctono tipico del Lazio risale al 1825. Dà origine all’omonimo vino a Doc il
cui profumo è caratterizzato da sentori di frutta matura, aromi di viola, spezie e
vaniglia. Il gusto è armonico, elegante, complesso, giustamente tannico.
Regione Umbria: vitigno Sagrantino
Vitigno importato in Umbria dai monaci bizantini nel Medioevo. Il prodotto che
rientra nel "Vino rosso d'Italia" è il "Sagrantino di Montefalco Docg", rinomato
nel mondo, famoso per la sua grande intensità, concentrazione e capacità di
invecchiamento grazie all'elevato contenuto polifenolico. Si sposa bene con
arrosti di carni rosse, cacciagione e formaggi stagionati.
Regione Marche: vitigno Lacrima
È un vitigno autoctono tipico delle colline che circondano la città di Morro
d'Alba nelle Marche. Viene chiamato Lacrima per via del succo che trasuda
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dagli acini quando sono maturi. Il vino che si ottiene ha una fragranza che
oscilla dalle rose alle viole e un sapore morbido, di medio corpo e a volte con
note di violetta molto cariche.
Regione Abruzzo: vitigno Montepulciano
È un vitigno autoctono tipico, tanto da costituire circa la metà della superficie
vitata in Abruzzo ed è la base di quasi tutti i rossi a Doc della regione. Per
questo la Doc "Montepulciano d'Abruzzo" rientra nel "Vino rosso d'Italia". Il
vino che se ne produce si evidenzia per struttura, eleganza e ampiezza delle
sfumature olfattive.
Regione Molise: vitigno Tintilia
Da questo vitigno, tipico del Molise, si ottiene un vino di colore rubino vivo,
corposo, pieno e suadente, di incredibile dinamicità al palato, con sensazioni
che si mantengono a lungo nel persistente finale. Si accosta alla delicatezza di
una zuppa di pesce, ma anche ai sapori decisi dei salumi, dei grandi formaggi
stagionati e delle carni rosse.
Regione Puglia: vitigno Negroamaro
Vitigno a bacca nera introdotto dai Greci nella zona Ionica nel VII secolo a.C. Il
suo nome deriva dal termine dialettale “niuru maru” per il caratteristico colore
nero dell’acino ed il sapore tipicamente amarognolo del vino che se ne ricava
Nel “Vino rosso d’Italia” è presente con la denominazione di origine “Salice
Salentino”.
Regione Campania: vitigno Aglianico
Le prime indicazioni su questo vitigno autoctono della Campania e sul vino
che da esso ne deriva risalgono al 1549 quando Sante Lancerio riferisce dei
gusti enoici del Papa Farnese. Oggi l’Aglianico dà origine in purezza o in
armonia con altri vitigni a diversi vini. Nel “Vino rosso d’Italia” è presente con il
"Taurasi Docg".
Regione Basilicata: vitigno Aglianico del Vulture
Ha le stesse caratteristiche del vitigno precedentemente descritto che
trasmette al vino forte struttura ed eccellente carattere, che si esprimono in un
colore rosso rubino tendente al granato, in un profumo intenso con note di
frutti di bosco e di amarena per sfociare in un gusto fine, giustamente tannico.
Regione Calabria: vitigno Gaglioppo
È il vitigno più diffuso in Calabria, dove rientra in tutte le Doc dei vini rossi della
regione. Arrivò sulla costa Jonica della Calabria con i primi coloni Greci. Il
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colore del vino rosso ottenuto è rubino intenso, con profumi vinosi, che col
tempo si evolvono in un ricco bouquet. Al palato manifesta un buon corpo
abbinato ad un tasso alcolico da medio ad alto.
Regione Sicilia: vitigno Nero d’Avola
È un vitigno autoctono della Sicilia, dove viene vinificato da solo o in
assemblaggio con altri per ottenere prodotti di grande levatura. Il vino presenta
un colore rosso rubino intenso. All'olfatto evidenzia note fresche, con sentori di
nocciole e chiodi di garofano, mirtillo e bacche selvatiche. Al palato è morbido
con sensazioni di frutta, di lampone e, a volte, di cioccolato amaro.
Regione Sardegna: vitigno Carignano
È presente in Sardegna da millenni. Nel “Vino rosso d’Italia” entra con il
"Carignano del Sulcis", un vino a denominazione di origine controllata,
caratterizzato dal colore rosso rubino intenso, da profumo complesso con note
di mirtilli, alloro, ginepro, tabacco e cioccolato. Il gusto è equilibrato, pieno con
sfumature fruttate e speziate.
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