ALTERAZIONI MITOCONDRIALI IN CORSO DI POLIMIOSITE. OSSERVAZIONE DI UN CASO: STUDIO ISTOENZIMOLOGICO, IMMUNOISTOCHIMICO E ULTRASTRUTTURALE. M. Bisceglia (1), I. Carosi (1), F. Puzzolante (2), G. Pasquinelli (1,3). Divisione di Anatomia Patologica (1), e Divisione di Medicina Interna (2), IRCCS-Ospedale ”Casa Sollievo della Sofferenza”, San Giovanni Rotondo; Sezione di Patologia Clinica, Policlinico “S. Orsola”, Università degli Studi di Bologna, Bologna (3). Introduzione In una biopsia di muscolo scheletrico, le alterazioni mitocondriali, in forma di aggregati pleomorfi subsarcolemmali e intermiofibrillari, accompagnate da anomalie di forma e/o struttura delle creste, e dalla presenza di inclusioni paracristalline all’interno delle membrane degli stessi organelli, rappresentano il marker morfologico ultrastrutturale delle miopatie mitocondriali. Gli infiltrati infiammatori linfocitari perifascicolari ed endomisiali, accompagnati dalla evidenza di sparse fibre necrotiche, subito preda di elementi macrofagici, rappresentano il marker istomorfologico della patologia infiammatoria della polimiosite idiopatica. Il raggruppamento monotipico di entrambi i gruppi di fibre istoenzimatiche muscolari rappresenta l’elemento diagnostico fondamentale per una diagnosi di miopatia neurogenica. Abbiamo osservato il caso di una biopsia muscolare da paziente con quadro clinico-laboratoristico di sospetta miopatia infiammatoria, apparentemente integra sul piano istologico, caratterizzata invece da (occasionali) raggruppamenti monotipici di entrambi i tipi di fibre rilevati con le reazioni ATPasiche a differenti pH, suggestive di danno neurogenico, e da alcune significative alterazioni morfologiche mitocondriali osservate in microscopia elettronica, sospette per una patogenesi mitocondriale. Caso clinico • Paziente di sesso femminile dell’età di anni 31, ricoverata per mialgie agli arti inferiori da tempo imprecisato, con ipostenia da circa 1 settimana. • Gli esami chimico-enzimatici di laboratorio, effettuati sul siero, documentavano una lieve alterazione delle AST e ALT, una moderata alterazione delle LDH, e un notevole incremento del valore delle CPK (6.000 U/L; v.n. max 195; CPK-MB 2%). • Altri test di laboratorio ed esami strumentali generali, inclusivi di quelli vascolari, risultavano normali. • L’EMG agli arti documentava segni di sofferenza miopatica. Veniva eseguita una biopsia del muscolo quadricipite femorale destro, processato con tecnica di congelamento e studiata su sezioni criostatiche con colorazioni istologiche routinarie ed analisi istoenzimologiche. L’osservazione delle prime sezioni colorate in istochimica ordinaria documentava un muscolo normale. Le reazioni istoenzimologiche rivelavano alle ATPasi un paio di raggruppamenti monotipici di entrambi i tipi di fibre e alla SDH un minimo incremento di attività del network intermiofibrillare in sede subsarcolemmatica. Una sola fibra COX negativa risaltava alla reazione combinata COX-SDH. SDH COX-SDH ATPasi, pH 10.0 ATPasi, pH 4.28 con eosina Raggruppamenti monotipici dei 2 tipi di fibre ATPasi, pH 10 ATPasi, pH 4.28 con eosina L’analisi ultrastrutturale di un frammento elettivamente destinato a questo tipo di analisi mostrava – come nota dominante - alterazioni mitocondriali (focali rims mitocondriali subsarcolemmatici, mitocondri pleomorfi e con aspetti regressivi, alcuni megamitocondri, pur in assenza di alterazioni morfologico-strutturali delle creste e in assenza di inclusioni paracristalline). Non documentate cellule infiammatorie, né in forma di infiltrati, né in forma di elementi isolati. A B A-B-C: Rims di mitocondri con discreto pleomorfismo in sede subsarcolemmale. D. Fibra atrofica con accumulo di mitocondri e lipidi. C D Discussione. Sulla base dei risultati ottenuti vennero fatte solo delle ipotesi e avanzati anche dei sospetti: • biopsia muscolare caduta su area sana di muscolo (pur scelto tra quelli clinicamente dolenti); • sospetta miopatia mitocondriale, da accertarsi con analisi delle mutazioni del mtDNA; • danno neurogenico (per coinvolgimento di nervo periferico). L’acquisizione di dati della letteratura circa la presenza di alterazioni mitocondriali anche nelle miopatie infiammatorie (1,2) (talora sostenute da mutazioni del mtDNA indotte dal disordine immunologico) ci faceva persistere sulla ipotesi di una “polimiosite istologicamente occulta” (è noto peraltro che in una certa % di biopsie muscolari gli infiltrati non vengano evidenziati). • Vennero effettuate ulteriori sezioni del frammento congelato della biopsia e si poterono notare infine proprio minuscoli infiltrati linfocitari (CD45+, CD8+) a sede endomisiale, con partecipazione di macrofagi (CD68/PGM1+). • Si potè porre diagnosi finale di “polimiosite idiopatica”. • Un mese dopo i valori di CPKemia cominciarono a ridursi, fino a normalizzarsi nel giro di 2 mesi senza terapia. • Venne in seguito istituita lo stesso una terapia blanda con cortisonici, e la paziente è attualmente in follow-up. CD45 CD68/PGM1 CD8 CD68/KP1 Conclusione. Il caso descritto ci dà lo spunto per sottolineare la possibilità di un riscontro di alterazioni mitocondriali in corso di miopatie infiammatorie: un reperto positivo di rischio per un pitfall diagnostico, se considerato isolatamente. Bibliografia. 1. Molnar M, Schröder JM. Pleomorphic mitochondrial and different filamentous inclusions in inflammatory myopathies associated with mtDNA deletions. Acta Neuropathol. 1998;96:41-51. 2. Alhatou MI, Sladky JT, Bagasra O, Glass JD. Mitochondrial abnormalities in dermatomyositis: characteristic pattern of neuropathology. J Mol Histol. 2004;35:615-9.