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08/06/2006
Direttore Responsabile: Claudio Sonzogno
Sommario
Focus .……………………………………………………………………………………………...2
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Finanza etica: Cosis e Banca Etica a bilancio
Cosis: scommettere sulla cooperazione paga
Aree e soggetti raggiunti dal Cosis
Dalla legge per le imprese sociali, un viatico per la finanza specializzata
Banca Etica: crescita e nuove filiali
Un consigliere d’amministrazione vota contro
Una banca alternativa, o una banca più responsabile?
NEWS dall'Italia .……………………………………………………………………….……….7
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Giornata Mondiale dell'Ambiente: un memorandum per Prodi
Sbilanciamoci!, Cento annuncia un tavolo con le associazioni
Entra in vigore il Codice delle pari opportunità tra uomo e donna
Abiti Puliti: al via campagna contro imprese italiane
Commercio equo: + 27% nel 2005
Proiettile intimidatorio recapitato a Rainews24
Lombardia: al via il Piano socio-sanitario regionale
Taranto: riapre l'inceneritore
La costruzione di due mega-villaggi turistici minaccia le coste calabresi
Velisti per caso: imprese a bordo per l’acqua di tutti
NEWS dal mondo .………………………………………………………………………….….12
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Germania 2006: Oxfam attacca multinazionali abbigliamento
Niger: no al Protocollo per i diritti delle donne
Germania: i servizi municipali di Monaco a sostegno del bio
Cina: sostanze tossiche minacciano i bambini
Ruanda: condannato direttore della ‘radio dell’odio’
“Lotta alla corruzione”: conferenza internazionale in Vaticano
Onu: il documento sull’Aids fa discutere
Bolivia: al via primi passi verso la riforma agraria
L’Oréal e Adecco assolte dall’accusa di discriminazione razziale
Acqua minerale in bottiglie biodegradabili
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Focus
Finanza etica: Cosis e Banca Etica a bilancio
Nelle diverse concezioni di finanza etica i due organismi sono punti di riferimento sui quali tuttavia
non manca la riflessione nell’ambito del mondo impegnato nel sociale.
Nelle ultime settimane due tra le realtà più importanti della finanza etica in Italia hanno presentato i propri bilanci
sociali, non senza suscitare qualche mormorio. Cosis, la Compagnia di sviluppo imprese sociali e Banca Etica sono
entrambe in forte crescita e rappresentano due delle realtà rispetto alla quale risparmiatori e imprese hanno
manifestato la fiducia maggiore.
Dare una precisa definizione di finanza etica non è semplice. Come spiegano L. Becchetti e L. Paganetto “la
finanza etica sta al risparmio etico come il commercio equo e solidale sta al consumo”. Della finanza etica
esistono, attualmente, tre diverse concezioni in cui sono gli intermediari finanziari ad assumere ruoli differenti. Si
parla, infatti, di finanza etica quando gli intermediari finanziari:
-
investono in attività di beneficenza parte dei rendimenti ottenuti dagli investimenti sui mercati finanziari;
-
indirizzano, grazie al loro ruolo attivo nei consigli di amministrazione, i comportamenti delle aziende di cui
possiedono le azioni verso una maggiore responsabilità sociale;
-
non investono in aziende che abbiano violato alcuni criteri etici selezionati dai loro clienti.
In Italia l’esperienza della finanza etica è cominciata con le MAG (Mutue di Autogestione), cooperative senza fini di
lucro, il cui obiettivo è quello di raccogliere il risparmio tra i soci e prestarlo a chi è in difficoltà o a chi propone
particolari progetti con finalità sociali. La prima mutua nasce nel 1978 a Verona, ma subito dopo si diffondono
anche a Milano, Padova, Torino, Reggio Emilia, Venezia e Palermo.
Nel 1995, una serie di soggetti dà vita alla cooperativa “Verso la Banca Etica”, per costruire una banca di credito
cooperativo, ma a seguito di alcune difficoltà si decide di puntare sul modello di banca popolare a livello nazionale,
che richiede però un capitale sociale minimo molto elevato (12,5 mld di £). L’8 marzo 1999 la Banca Popolare
Etica diventa operativa con l’apertura del primo sportello nella sede di Padova, seguito dalle filiali di Brescia,
Milano, Vicenza e Roma.
Sempre nel 1995 l'Ente Cassa di Risparmio di Roma (oggi Fondazione Cassa di Risparmio di Roma) costituì la
Compagnia Sviluppo Imprese Sociali S.p.A, con l'obiettivo di supportare la nascita, la crescita e lo sviluppo
dell'imprenditoria sociale. L' esperienza creditizia, la sensibilità verso i temi del Terzo Settore, la volontà di
impegnarsi in modo nuovo per contribuire a sanare il disagio sociale, favorendo la creazione di nuova occupazione,
resero possibile, già nel corso dello stesso anno, il coinvolgimento di importanti gruppi imprenditoriali che,
rafforzando l'operatività della Compagnia, le consentirono di affermarsi, a pieno titolo, tra gli intermediari finanziari
specializzati, operanti nel settore della finanza etica. Due modi di pensare l’etica senza rinunciare a maneggiare il
denaro.
Cosis: scommettere sulla cooperazione paga
Undici anni di attività, undici anni di finanziamento di quelle imprese sociali diventate, oggi, una realtà nel
campo imprenditoriale e produttivo italiano.
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ttività che prosegue nella direzione espressamente dedicata agli imprenditori sociali che, per mezzo di strumenti
finanziari specializzati, favorisce la nascita, la crescita e lo sviluppo di imprese sociali attraverso progetti
economicamente e socialmente sostenibili. È questa la mission di COSIS (Compagnia Sviluppo Imprese Sociali
SpA, che annovera tra i soci, Fondazione Europa Occupazione, Italia Lavoro, Società Autostrade, Capitalia,
Fondazione Cassa di Risparmio di Puglia, Saiat del Gruppo Telecom, Associazione Compagnia delle Opere,
Confcooperative, Legacoop), la prima "merchant bank etica" italiana che presenterà in questi giorni un Rapporto
sull’attività svolta in questi anni.
Secondo l’ultima rilevazione dell’ISTAT (al 2003), il settore della cooperazione segna in Italia una crescita annuale
di oltre l’11%, registra 225mila unità lavorative tra occupati stabili e volontari; il valore della produzione dalla
cooperazione sociale ammonta a 4,5 miliardi di euro, con una media di 720mila euro per ogni cooperativa. In tale
contesto COSIS, come attività ordinaria, ha effettuato 480 operazioni di sviluppo imprenditoriale, a favore di 385
imprese sociali. Tali operazioni - a beneficio delle quali ha erogato complessivamente 57,061 milioni di Euro –
hanno previsto l'inserimento di 2.211 nuovi occupati, di cui il 20% appartenenti a categorie svantaggiate e con
maggiore difficoltà di collocamento nel mercato del lavoro (disabili, malati mentali, ex tossicodipendenti, ex
detenuti).
Aree e soggetti raggiunti dal Cosis
Le Regioni che hanno beneficiato maggiormente del supporto finanziario di COSIS sono state la Lombardia (81 i
progetti finanziati per un importo di 16 milioni 934 mila Euro), il Lazio (73 i progetti finanziati per un importo di 10
milioni e 632 mila Euro) e la Sicilia (anche in questo caso 73 progetti finanziati per un importo di 8 milioni e 342
mila Euro).
I progetti riguardano diversi settori di intervento in cui l'impresa sociale svolge le proprie attività: assistenza,
ambiente, agricoltura, alimentari, artigianato, sanità, editoria, new tecnology, turismo, sport, educazione. Tutti
hanno però risposto – condizione necessaria per ottenere un finanziamento - a quel triplice criterio che risponde a:
valenza sociale (intesa come la capacità di rispondere ad esigenze della comunità locale); fattibilità economica (la
capacità di generare, al contempo, le risorse necessarie al sano sviluppo dell'impresa ed alla restituzione del
finanziamento); incremento occupazionale (prevedendo la creazione di nuovi posti di lavoro).
Attualmente sono oltre 170 le imprese sociali in Italia con finanziamento in essere, distribuiti principalmente al Sud
(41%), al Nord (35%) ed infine al Centro (24%).
Per Stefano Zapponini, Presidente COSIS, si tratta di iniziative ad alta valenza sociale capaci di rispondere ai
bisogni della cittadinanza. Al contempo svolgere tali attività in forma imprenditoriale hanno il merito di creare
ricchezza e nuove opportunità di lavoro. E specialmente oggi, in un momento in cui l’economia nazionale è ancora
ferma, il settore dell’imprenditoria sociale si mostra invece molto vivo e dinamico.
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Dalla legge per le imprese sociali, un viatico per la finanza specializzata
La legge sull’impresa sociale che è arrivata al suo traguardo con il decreto legislativo 24 marzo 2006, n. 155,
relativo alla “Disciplina sull’impresa sociale” ha fatto nascere la figura dell’impresa sociale, evoluzione concettuale
della cooperativa sociale di cui mantiene l’anima sociale potenziando quella imprenditoriale, per rafforzare il ruolo
di motore economico ed occupazionale del Terzo Settore. Se economia di mercato e solidarietà sociale non sono
termini necessariamente in conflitto, il ruolo della finanza etica per trovare risorse finanziarie capaci di garantire
flussi di entrate necessari al non profit per liberare le sue potenzialità in ambito socio – economico, occupazionale
e produttivo, diventa sempre più strategico. Per questo Stefano Zapponini, presidente del COSIS, individua nel
provvedimento “un riconoscimento giuridico che getta le fondamenta su cui costruire un pari riconoscimento
giuridico alla finanza etica, legittimando l’esistenza e favorendo lo sviluppo della banca per il sociale”.
Parlare di finanza etica, secondo Zapponini “non vuol dire parlare di una finanza “alternativa” o diversa rispetto
alla finanza tradizionale, ma di una finanza “specializzata” capace di trovare soluzioni adeguate alle esigenze
finanziarie e di sviluppo proprio delle imprese sociali”. Superare la logica del fondo perduto “a favore della finanza
di progetto – spiega Zapponini - significa rispondere al bisogno di risorse per questa tipologia di imprese. Imprese
che contribuiscono alla riduzione dei costi sociali seguendo una logica di sussidarietà pratica. Ora che esiste
l’impresa sociale, conclude il presidente COSIS - deve essere riconosciuta la finanza specializzata per queste
imprese che, uscite rafforzate dalla nuova legge, mantengono comunque un bisogno di accesso al credito sempre
crescente. Ci attendiamo per questo dalle Istituzioni, prime fra tutti dagli enti di vigilanza bancaria, un deciso
passo in avanti”.
La via di Cosis è dunque quella di rimanere nel mercato bancario con gli strumenti tradizionali, ma con la
specializzazione necessaria per farne fruire all’economia sociale. Se possibile, con un appoggio sempre maggiore
da parte delle istituzioni.
Banca Etica: crescita e nuove filiali
Nella Assemblea di Soci di Bari Banca Etica ha presentato un consuntivo interessante per l’anno 2005. Secondo la
relazione presentata dal Direttore Generale Mario Crosta, i dati relativi al bilancio 2005 confermano la crescita e
conseguentemente l’affermazione di Banca Etica quale realtà di riferimento per gli ambiti dell’economia sociale e
dello sviluppo sostenibile.
La raccolta diretta ha superato i 380 milioni di euro (+19% rispetto al 2004), i finanziamenti erogati si sono
attestati a 174 milioni di euro (+34%). Altrettanto significativo il dato relativo al collocamento da parte di Banca
Etica dei fondi di Etica Sgr (86 milioni di euro, pari ad una crescita del 19%). Il tasso di sofferenze al netto degli
accantonamenti è pari allo 0,37% degli impieghi, significativamente sotto i dati medi di sistema. Aumenta (dal 65
al 70% del margine di intermediazione) la contribuzione sui ricavi derivante dall’intermediazione del risparmio,
dato che evidenzia la focalizzazione sull’attività creditizia.
Nel corso del 2005 è stata aperta la nona filiale (Napoli). La decima (Torino) è in corso di apertura proprio in
questi giorni. Si è ampliata la rete dei banchieri ambulanti.
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La crescita del numero dei dipendenti (passati da 84 a 98) è stata finalizzata da un lato al rafforzamento delle
filiali, dall’altro al consolidamento della sede nell’ottica di migliorare ed ampliare la qualità dei servizi offerti.
È partito il decentramento con la costituzione delle aree, processo strategico per la realizzazione di una banca di
"prossimità", attenta e rispettosa dei percorsi di sviluppo locali.
Da qualche mese, grazie all’accordo con Poste Italiane che permette in alcune regioni di effettuare versamenti e
prelevamenti tramite gli uffici postali, Banca Etica è maggiormente fruibile. Gli investimenti descritti e la politica
prudenziale degli accantonamenti non hanno penalizzato la redditività: il conto economico si chiude con un
risultato soddisfacente (utile di 305.000 euro).
È cresciuto pure il capitale sociale, risultato al 31.12.2005 superiore a 18,4 milioni di euro. L’ulteriore crescita del
capitale diviene questione sempre più strategica per permettere a Banca Etica di svilupparsi adeguatamente. Per
facilitare tale processo, alcuni servizi sono già utilizzabili (vedi il piano di accumulo che permette di sottoscrivere
nuove azioni di Banca Etica mese per mese contenendo l’esborso finanziario), altri sono in fase di predisposizione
e saranno resi disponibili nel corso del 2006.
Un consigliere d’amministrazione vota contro
“Ho partecipato all'Assemblea annuale dei soci di Banca Etica con l'intenzione di intervenire e poter discutere con il
consiglio di amministrazione e gli altri soci in merito a molte questioni che considero critiche rispetto all'attuale
gestione della banca. Con questa breve relazione spiego perché ho votato contro l'approvazione del Bilancio 2005
di Banca Etica”.
Alessandro Messina, esperto di finanza etica e dirigente del dipartimento di Autopromozione sociale del Comune di
Roma ha affidato a una nota polemica ma circostanziata tutte le proprie obiezioni alle scelte strategiche del
gruppo dirigente della Banca, che lo hanno portato a non dare la sua fiducia al bilancio 2005.
“Le questioni erano (sono) le seguenti - spiega - Se partiamo dalla riflessione che Banca Etica poggia su due
gambe, una tecnico-economica (il fare banca) e una politico-associativa (l'essere movimento culturale), credo sia
indubbio che non può esservi equilibrio in Banca Etica se una o entrambe le gambe zoppicano. Oggi io vedo
diversi problemi”. Dal lato tecnico-economico, spiega Messina:
-
gli impieghi, pur crescendo, restano meno della metà della raccolta;
-
al Sud va solo il 7% del totale investito. Vero è che al Sud si raccoglie molto meno ma si noti che in termini
assoluti si raccoglie esattamente quanto si investe, dunque di nessun atto di generosità oggi beneficia il nostro
meridione, “mentre c'è da chiedersi - continua Messina - se non meriti attenzione maggiore da una banca che
dovrebbe contrastare e invertire le tendenze peggiori del nostro sistema economico;
-
per capire quanto sia poco il 7% di cui sopra, basti pensare che al Veneto arriva il 24%, al Lazio il 18% e alle
reti associative Arci e Acli, complessivamente, il 12%.
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Una banca alternativa, o una banca più responsabile?
Vi è poi l'annosa questione di Etica s.g.r, che Messina come molti voci di movimenti contestano: “Un progetto –
spiega Messina - che toglie energie a quello originario di una banca alternativa e che ormai, dopo i nuovi assetti
societari, non è più neanche controllabile da Banca Etica. La vicenda del coinvolgimento di Banca Popolare di
Milano – che partecipa al funding di Etica shr - nel finanziamento all'export di armi acuisce problemi che hanno
anche complesse implicazioni gestionali, come ad esempio nella selezione dei titoli su cui investire”. L'azionariato
attivo, ossia spingere gli azionisti a partecipare alle assemblee societarie per condizionarne le scelte “la
motivazione – continua Messina - che si dà per giustificare l'investimento in Telecom (ad esempio), per funzionare
avrebbe bisogno di ben altro supporto politico e comunicativo da parte della banca, dei soci e delle organizzazioni
della società civile.
Anche dal lato politico-associativo Messina muove circostanziate obiezioni:
-
la partecipazione media dei soci alle assemblee è al 4% del totale (comprese le deleghe);
-
a Bari era inferiore all'1%, arrivando al 2,4% con le deleghe;
-
ci si trova dunque in una situazione in cui il ruolo dei soci è mortificato e non a caso proprio a Bari il presidente
della banca ha dichiarato che occorre riposizionare il ruolo della fondazione culturale, nata tre anni fa proprio
per favorire la partecipazione dei soci;
-
la discussione interna è annichilita.
In generale, continua Messina, “si nota uno spostamento strategico da BANCA ALTERNATIVA (che persegue un
altro modello di sviluppo, sperimenta nuove pratiche economiche e partecipative) a BANCA RESPONSABILE (che
risponde ad alcune richieste soggettive di consumo critico ma rinuncia al suo ruolo di trasformazione di società ed
economia)”. Messina fa riferimento alla scelta “ostentata come non mai su carta intestata, slides e cartelline –
ironizza - di farsi certificare SA 8000: un protocollo che dovrebbe essere molto indietro rispetto ai princìpi della
banca e che è pensato per quelle imprese che devono pulire la propria immagine, usando la responsabilità
d'impresa come leva di marketing”. Oppure al meccanismo di devoluzione dei fondi, un tempo criticato dalla banca
quando praticato da altri operatori finanziari.
Il tutto ovviamente potrebbe essere legittimo. “Se non fosse che non è chiaro chi ha deciso tutto questo”,
conclude Messina. “Se lo slogan della banca è "l'interesse più alto è quello di tutti", ciò che oggi non è chiaro è chi
decida qual è l'interesse di tutti. Siamo forse di fronte a quello che gli economisti chiamano "problema di agenzia"?
Un eccesso di delega, cioè, agli amministratori tale per cui la base sociale non è più in grado di controllarne le
scelte strategiche di fondo?
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NEWS Dall’Italia
Giornata Mondiale dell'Ambiente: un memorandum per Prodi
In occasione della Giornata Mondiale dell'Ambiente indetta dall'Unep per il 5 giugno Wwf Italia ha presentato al
governo Prodi un memorandum di 45 temi che sintetizza le misure concrete ancora in sospeso su energia, clima,
parchi, biodiversità. "Abbiamo creato uno strumento snello e al tempo stesso puntuale che possa accompagnare
sempre i membri del Parlamento e i Ministri nei prossimi passaggi istituzionali ricordando temi, azioni, urgenze a
difesa dell'ambiente" - ha dichiarato Fulco Pratesi, Presidente del Wwf Italia. Nei giorni scorsi 14 associazioni
ambientaliste hanno inoltre chiesto un decreto legge al ministro dell'Ambiente per bloccare il cosiddetto "Codice
dell'ambiente" e con esso un contenzioso con le regioni e con l'Europa. Un'indagine di Legambiente rileva che è
malato il 21% dei corsi d'acqua e oltre 4 illeciti al giorno dal 2003 al 2005. «Controllare i cambiamenti climatici:
quale impegno per l'Italia?» è stato il tema della tavola rotonda che ha avuto luogo a Roma per lanciare la
campagna, promossa dall'Unione Europea, sensibilizzazione sui cambiamenti climatici. E’ infatti partita in Italia e in
molti Paesi d'Europa la campagna "Sei tu che controlli i cambiamenti climatici".
Sbilanciamoci!, Cento annuncia un tavolo con le associazioni
Un tavolo di confronto con Sbilanciamoci! sulle decisioni del governo in materia di DPEF e finanziaria. E' uno degli
impegni assunti questa mattina dal sottosegretario all'economia Paolo Cento nel corso dell'incontro avuto con
alcuni rappresentanti della campagna, che già da 6 anni analizza le politiche economiche dei governi ed elabora
proposte concrete in direzione della solidarietà e della pace.
"Siamo molto soddisfatti di questo incontro - ha affermato il portavoce di Sbilanciamoci! Giulio Marcon - dopo che
già nei giorni scorsi il sottosegretario aveva riconosciuto e apprezzato pubblicamente il nostro lavoro. Oggi
abbiamo potuto affrontare i temi che più ci stanno a cuore, dalle politiche sociali per l'Italia agli aiuti allo sviluppo,
ottenendo dall'on.Cento un impegno importante, quello per la costituzione di un gruppo di lavoro che riunisca
rappresentanti del Ministero e di Sbilanciamoci a discutere insieme le scelte economiche del governo".
Come primo passo, Sbilanciamoci! ha proposto che nel prossimo DPEF siano introdotti accanto al PIL indicatori
qualitativi per misurare sviluppo e benessere, sul modello del QUARS, gli indicatori regionali dello sviluppo, sui cui
parametri viene redatto ogni anno un rapporto dettagliato sulle regioni italiane.
"Abbiamo chiesto poi - continua Marcon - che anche l'Italia entri a far parte del gruppo di quei paesi, guidati dal
Brasile di Lula e supportati da Chirac, che propongono l'adozione di una tassa globale contro la povertà. Su
entrambe le questioni il sottosegretario ha dimostrato interesse e disponibilità, assicurando il suo sostegno a
queste e alle altre proposte di Sbilanciamoci".
Non è stata casuale la scelta di incontrare proprio oggi, a 2 giorni dalla Festa della Repubblica, quella parte della
società civile che da sempre è schierata contro la guerra e a favore di politiche di pace: Cento ha infatti ribadito
nell'occasione che non parteciperà alle parate militari in programma per il 2 giugno.
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Prenderà invece parte ai lavori della "contro Cernobbio", l'annuale Forum per un'economia diversa che
Sbilanciamoci! organizza in alternativa a quello della Confindustria, che si terrà quest'anno a Bari dal 31 agosto al
3 settembre. La IV edizione del Forum avrà per tema i beni comuni, chiave di volta per un'economia diversa che
trova nella Puglia un laboratorio di risposte e pratiche innovative: dalla pubblicizzazione dell'acqua all'accoglienza
agli immigrati, dalla promozione di un'economia di qualità legata al territorio alla costruzione di un Mediterraneo di
scambi e di pace.
Entra in vigore il Codice delle pari opportunità tra uomo e donna
Entra in vigore il prossimo 15 giugno il decreto legislativo 11 aprile 2006, n. 198 recante "Codice delle pari
opportunità tra uomo e donna, a norma dell'articolo 6 della legge 28 novembre 2005, n. 246".
Il provvedimento, che opera un riordino delle disposizioni volte a combattere le discriminazioni e ad attuare
pienamente ed effettivamente il principio di uguaglianza, è stato infatti pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 125
del 31 maggio 2006 Suppl. Ordinario n. 133.
Il Codice, composto di 58 articoli, si divide in quattro libri. Il primo contiene disposizioni generali per la promozione
delle pari opportunità tra uomo e donna. Nei libri successivi trovano spazio le disposizioni volte alla promozione
delle pari opportunità nei rapporti etico-sociali, nei rapporti economici e nei rapporti civili e politici.
Abiti Puliti: al via campagna contro imprese italiane
I 255 lavoratori ingiustamente licenziati o costretti a dimettersi con la forza lo scorso settembre 2005 dalla A-One,
impresa operante nella Export Processing Zone (EPZ) del Savar in Bangladesh, hanno il diritto di essere reintegrati
in azienda e hanno il diritto di eleggere un proprio consiglio di fabbrica, nella piena legittimità della legge vigente.
Da questa motivazione parte la campagna internazionale di pressione della Clean Clothes Campaign nei confronti
della multinazionale A-One e delle imprese committenti, fra le quali figurano anche le italiane Coin, Oviesse e
Tessival. Le risoluzione della vertenza è in corso da più di sei mesi ed ha provocato forti proteste da parte dei
lavoratori in Bangladesh, dove la legge, le autorità locali e gli imprenditori ostacolano il miglioramento delle
condizioni di lavoro e la formazione di sindacati liberi dentro le imprese tessili in Bangladesh.
Per inviare le lettere di protesta alle imprese: www.abitipuliti.org:8080/abitipuliti/azioni/A-One/azione
Commercio equo: + 27% nel 2005
Tengono, nonostante la crisi dei consumi, i prodotti di Commercio Equo e Solidale certificati dal marchio di
garanzia Fairtrade TransFair. Il confronto tra le rilevazioni 2004 e 2005 (completato in questi giorni con la
registrazione dei dati dell'ultimo trimestre 2005) segna infatti una crescita significativa delle vendite, stimate in un
valore al consumo di circa 30 milioni di euro nell'anno appena trascorso, contro i 24 milioni del periodo
precedente.
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Zucchero, ananas e riso i prodotti che hanno conosciuto la crescita più significativa, grazie alle vendite registrate
nella grande distribuzione. Come nel 2004, è la frutta fresca biologica ed equosolidale a fare la parte del leone:
tengono bene le banane (più 20%), sempre più richieste nel canale mense e che rappresentano il 20% del totale
del mercato italiano della banana biologica.
Proiettile intimidatorio recapitato a Rainews24
Un bossolo di proiettile calibro 9 millimetri, contenuto in un plico indirizzato al direttore di Rainews 24 Roberto
Morrione e all'inviato Sigfrido Ranucci, è arrivato in forma anonima alla redazione del canale all news della Rai, a
Saxa Rubra a Roma. Lo rende noto la stessa direzione di Rainews 24, spiegando che il plico contenente il bossolo
risulta spedito da Pisa. Morrione ha informato l'autorità giudiziaria dell'episodio. "E' un avvertimento: sono i rischi
del nostro mestiere. Andremo avanti come sempre" - commenta il direttore. Tra le inchieste-scoop realizzate dal
canale all news della Rai, molte delle quali firmate dallo stesso Ranucci, ci sono quelle sull'uso dei proiettili
all'uranio impoverito in Iraq e delle armi al fosforo bianco su Falluja; sulle testimonianze dei reclusi nel carcere di
Abu Ghraib; e sulle armi misteriose, compatibili con quelle ad energia diretta (basate su onde elettromagnetiche,
onda acustiche o raggi laser) che sarebbero state sperimentate in Afghanistan e anche in Iraq. Solidarietà dalla
Tavola della Pace in nome dell’impegno per la pace espresso dalla redazione
Lombardia: al via il Piano socio-sanitario regionale
E' stato varato dalla Giunta regionale lombardo, su proposta degli assessori alla Sanità, Alessandro Cè, e alla
Famiglia e Solidarietà Sociale, Gian Carlo Abelli, il Piano Socio-sanitario regionale (PSSR) 2006-2008, che passa ora
all'esame della competente Commissione del Consiglio regionale.
Si tratta della versione già integrata con le osservazioni raccolte durante le consultazioni con le associazioni che
operano in campo socio-sanitario (ANCI, UPL, UNCEM, sindacato, imprenditori, Terzo Settore), svoltesi nei mesi
successivi alla presentazione della prima bozza di PSSR avvenuta a marzo 2006.
"Si tratta di un buon Piano, caratterizzato da un forte impianto federalista - ha dichiarato l'assessore Cè - grazie
all'individuazione di chiari percorsi di coinvolgimento di enti locali e realtà territoriali. In particolare il Piano rivolge
un'attenzione particolare al ruolo rivestito in questo ambito sia dal Terzo Settore che dalle famiglie".
"Altri punti qualificanti del PSSR approvato sono la creazione di un'Agenzia Regionale dell'Emergenza-Urgenza, che
servirà da cabina di regia per ottimizzare i servizi di Pronto Soccorso - ha spiegato Cè - e l'istituzione di un Centro
Unico di Prenotazione a livello regionale, in modo da abbassare ulteriormente i tempi delle liste d'attesa".
"In materia sociale e socio-sanitaria le azioni cardine saranno incentrate sulla famiglia, unità attorno alla quale
sarà ridisegnato il sistema dei servizi alla persona - ha dichiarato l'assessore Abelli -. Riteniamo importante
identificare come prioritarie tre linee di intervento: innanzitutto quella della promozione e della tutela della famiglia
quale portatrice di bisogni che vanno sostenuti e rispetto ai quali si vuole garantire un sistema di servizi qualificato
e competitivo. In questo contesto si inserisce anche la previsione di un Fondo Regionale per la non
autosufficienza, individuato in relazione a quanto verrà determinato a livello nazionale".
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Taranto: riapre l'inceneritore
L'inceneritore di Taranto ha ripreso ha funzionare. La Procura della Repubblica del capoluogo pugliese ha infatti
accolto l'istanza del Comune di Trento stabilendo il dissequestro dell'impianto a cui le forze dell'ordine avevano
posto i sigilli solo dieci giorni fa. Si era trattato di un sequestro preventivo disposto dal Pubblico ministero, Mariano
Buccoliero, sulla base di analisi successive che avevano spinto il magistrato a formulare l'ipotesi d'inquinamento da
sostanze pericolose.
La costruzione di due mega-villaggi turistici minaccia le coste calabresi
Dal Tirreno allo Jonio, la bellezza delle coste calabresi rischia di lasciare il posto a nuovi mostri di cemento. E’ il
caso del Golfo di Sant’Eufemia, un’area dichiarata Sito di Importanza Comunitaria ai sensi della Direttiva Uccelli
(79/409/CEE). Qui al posto dei Laghetti di Gizzeria, (provincia di Catanzaro), l’ultimo ricordo di quelle che furono le
aree umide di quella Piana, è prevista la costruzione di un mega villaggio. La struttura, che dovrebbe ospitare
4.000 posti letto e anche campi da golf, è stata progettata da “Sviluppo Italia” e, cosa ancor più sorprendente,
sarebbe stata finanziata al 50% con fondi statali e della stessa Regione Calabria.
Sul versante opposto, quello ionico, la minaccia è rappresentata da “Europaradiso”, un villaggio turistico da 9.000
camere previsto alla foce del fiume Neto, nella Zona di Protezione Speciale (ZPS) “Marchesato e Fiume Neto”
individuata il 27 giugno 2005 con Delibera di Giunta regionale n.607. Ora sulla costruzione, che era stata
giustificata con la necessità di creare nuovi posti di lavoro, il Presidente della Regione Agazio Loiero ha cambiato
idea esprimendo un forte dissenso, accolto con favore dal Consiglio Regionale del WWF Calabria, presieduto da
Alfredo Salzano. “La recentissima presa di posizione del Presidente Loiero contro la prevista realizzazione del mega
villaggio turistico “Europaradiso”, espressa in occasione della visita del Ministro all’Ambiente Pecoraro Scanio in
Calabria, non può che compiacere tutte le forze ambientaliste e quei cittadini che avevano riposto nella Giunta in
carica le residue speranze per un cambiamento radicale nel modo di fare politica dell’ambiente in questa regione”.
“Ci auguriamo che il Presidente Loiero si sia finalmente convinto della dannosità dell’opera, specie se si considera
che andrebbe a realizzarsi proprio in un territorio che la stessa Giunta aveva dichiarato Zona di Protezione Speciale
meno di un anno fa”, ha fatto sapere il WWF.
Velisti per caso: imprese a bordo per l’acqua di tutti
Dopo i primi due mesi di navigazione, che hanno visto i Velisti per Caso affrontare la lunga traversata dell'Oceano
Atlantico, il 13 maggio è iniziata l'avventura per mari dei "tubisti per caso", rappresentati dalle venticinque aziende
del settore idrotermosanitario sponsor del progetto di solidarietà "Sull'onda di un sogno" abbinato al nuovo viaggio
di Velisti per Caso a bordo di Adriatica.
Un'operazione unica nel suo genere, promossa da ICB e patrocinata da Angaisa, che sta portando la bandiera del
settore idrotermosanitario italiano in giro per il mondo.
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Infatti, Adriatica è arrivata ai Caraibi dove è iniziata la rotta verde, la parte di viaggio abbinata al progetto di
solidarietà "Adriatica sull'onda di un sogno", che vede le 25 aziende del settore idrotermosanitario italiano unite
nella realizzazione di microprogetti solidali mirati alla produzione alimentare e alla raccolta, al rispetto e all'uso
dell'acqua.
Durante il primo mese della rotta verde, dalle British Virgin Island ad Antigua, le prime aziende a salire a bordo
sono Idea Group, Glass Idromassaggio, Mamoli e Regia. Protagonisti del secondo mese di navigazione saranno
invece Huber, Gia, Effebi e Aertecnica che, fino a St. Vincent, accompagneranno l'equipaggio lungo le splendide
coste delle isole caraibiche. Teuco, K-Flex, Fox & Parker saliranno a bordo di Adriatica fino a Grenada mentre, ad
agosto, ICL 2001, ICP, Zetaesse e Aquatherm saranno i protagonisti della rotta che porterà i Velisti per Caso a
toccare le coste di Los Roques. Durante le prime due settimane di settembre, Hansgrohe e Lowara concluderanno
la serie di settimane dedicate agli sponsor di primo livello. Infatti, la rotta verde riserva le sue due settimane finali
a Beretta, Del Taglia, Fantini Cosmi, Afa-Fontecal, Oteraccordi, Raccorditalia, TDA che, in qualità di sponsor
plurimi, condivideranno con l'equipaggio gli ultimi giorni di navigazione di "Adriatica…sull'onda di un sogno".
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NEWS dal Mondo
Germania 2006: Oxfam attacca multinazionali abbigliamento
Alla vigilia dei mondiali di calcio, l'associazione non governativa inglese Oxfam torna ad attaccare con forza i
maggiori produttori mondiali di abbigliamento sportivo. Le accuse sono le stesse: chiudere gli occhi di fronte allo
sfruttamento e alle minacce a cui i lavoratori che producono le loro merci sono costretti a lavorare. Il rapporto di
Oxfam, 101 pagine, prende di mira dodici fra i più conosciuti brand sportivi - da Nike a Fila ad Adidas, passando
per le italiane Lotto e Kappa, classificate fra le peggiori aziende censite in termini di responsabilità sociale di
impresa. A tutt'oggi, anche capire chi produce cosa e dove lo produce è una sfida - sostiene l'associazione pochissime aziende (Puma, Nike, Reebok e Adidas) e spesso in maniera molto parziale - hanno reso pubblici i
nomi e gli indirizzi dei fornitori”. Le altre si rifiutano di fare altrettanto, alimentando l'impressione che si servano di
produttori che violano le regole. L'alone di mistero è particolarmente pesante per tre società: la multinazionale
americana Fila e le italiane Lotto e Kappa. Fra le società censite Oxfam "salva" invece Reebok - il gruppo che per
gli autori del rapporto si è speso maggiormente negli ultimi anni, e, parzialmente, Nike, Puma e Asics: sono quelle
che hanno fatto progressi maggiori rispetto a un industria il cui impegno complessivo nel campo dei diritti resta
ancora molto scarso
Niger: no al Protocollo per i diritti delle donne
Con 42 voti contrari, 31 favorevoli e 3 astenuti, il Parlamento del Niger ha respinto il Protocollo di Maputo in difesa
dei diritti delle donne: infibulazione, poligamia, matrimonio di bambine restano intoccabili. Nonostante il sì del
governo, il Paese africano, per il 95% musulmano e tra i più conservatori del continente, non ha dunque
approvato la carta sottoscritta nel luglio 2003 da 53 capi di stato dell'Unione Africana. Il Protocollo è già entrato in
vigore il 26 novembre scorso nei paesi che nel frattempo l'hanno ratificato.
Germania: i servizi municipali di Monaco a sostegno del bio
I servizi municipali di Monaco, che forniscono l’acqua potabile a milioni di cittadini, fanno ormai pubblicità per i
prodotti degli agricoltori biologici: desiderano addirittura creare una società di commercializzazione, in
collaborazione con il comune di Miesbach ed altri tre comuni. La società dovrà favorire la vendita di frutta e
verdure bio. Tali prodotti vengono dalle vallate del Mangfall e dello Schlierach, zone da cui i servizi municipali di
Monaco si riforniscono di acqua potabile. Solo 15 anni fa, alcune sostanze tossiche presenti nell’acqua potabile
creavano delle gravi preoccupazioni al comune di Monaco. Era sempre più complicato “pulire” l’acqua, il cui gusto
stava divenendo sempre più cattivo. Così, i servizi municipali hanno cominciato a fornire dei sostegni finanziari agli
agricoltori che si convertono all’agricoltura biologica e rinunciano ai prodotti chimici ed ai pesticidi. Da un po’ di
tempo Monaco ha nuovamente una buona acqua potabile: e i costi del finanziamento agli agricoltori bio sono ben
più bassi rispetto quanto si spendeva in passato per depurare l’acqua.
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Cina: sostanze tossiche minacciano i bambini
La stampa cinese lancia l’allarme su vestiti e biberon per bambini. Il quotidiano China Daily afferma che circa il 10
per cento dei capi d'abbigliamento per bimbi prodotti nel Guangdong, la provincia più industrializzata del paese,
contengono una sostanza tossica che, ad un prolungato contatto con la pelle, può provocare dei tumori all'uretra.
Lo Shanghai Daily, invece, parla di biberon venduti in dieci grandi magazzini che sarebbero fatti con plastica di
seconda e terza mano; i biberon contengono una quantità della sostanza tossica chiamata idrobenzene doppia di
quella consentita dalla legge. L'idrobenzene può provocare danni irreparabili al fegato e ai reni.
Ruanda: condannato direttore della ‘radio dell’odio’
E’ stato condannato a sei anni di carcere dal tribunale penale internazionale per il Rwanda (tpir) l’ex-direttore
dell’emittente radiofonica e televisiva ruandese ‘mille collines’, diventata famosa in tutto il mondo per aver incitato
all’odio etnico durante il genocidio del 1994 in Rwanda. Joseph Serugendo, direttore tecnico di ‘radio milles
collines’ ed esponente del comitato nazionale interhamwe (le milizie civili che presero parte ai massacri), era stato
arrestato lo scorso settembre in Gabon; in un primo momento si era dichiarato “colpevole” delle accuse di
genocidio e incitazione al genocidio contestatigli, salvo poi ritrattare l’ammissione una volta aperto il processo.
fino a oggi il tribunale internazionale per il Rwanda, istituito per punire i responsabili principali del genocidio del
1994, ha condannato 22 indagati e ne ha prosciolti tre. durante i massacri di undici anni fa, l’emittente rtlm svolse
un ruolo determinante nella diffusione di messaggi che incitavano alla violenza e che portarono, secondo le stime
più diffuse, all’uccisione di circa 800.000 persone.
“Lotta alla corruzione”: conferenza internazionale in Vaticano
La corruzione mina lo sviluppo politico e sociale di persone e popoli, affliggendo egualmente nazioni ricche e
povere, paesi sviluppati e paesi in via di sviluppo, stati totalitari o autoritari e democrazie; distorcendo alla radice il
ruolo delle istituzioni democratiche, essa induce inesorabilmente ad una cultura dell’illegalità, con tragici effetti
sulla vita specialmente dei poveri: lo ha affermato il presidente del pontificio consiglio della giustizia e della pace,
cardinale Renato Raffaele Martino intervenendo alla conferenza internazionale sulla lotta alla corruzione, promossa
dal suo dicastero e svoltasi in Vaticano con la partecipazione di circa 80 studiosi ed esperti internazionali impegnati
a individuare metodi, strategie, percorsi culturali e politici per sostituire la pratica e la cultura della corruzione con
la pratica e la cultura della legalità.
Sottolineando l’urgenza di promuovere una pratica e una cultura della legalità, il cardinale Martino ha ricordato che
la forza del diritto non è riposta solo nel timore della sanzione, ma soprattutto nell’intima adesione delle coscienze
alle regole poste dalle leggi. Di qui la necessità di una quotidiana opera di educazione alla legalità, per poter
guardare fiduciosi al futuro di un’umanità in cammino verso la liberazione dalla corruzione.
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Riaffermando la stretta connessione tra etica ed economia, il cardinale Martino ha affermato che il “Dicastero si
impegnerà a fare tesoro di quanto emerso, preparando a questo scopo un testo “ragionato” in cui verranno messi
in risalto i risultati più significativi circa il fenomeno della corruzione:
1)
il fenomeno della corruzione sfida prima di tutto la nostra intelligenza. .... Deve essere continuamente
studiato e attentamente monitorato nelle sue cause e nei suoi effetti. …Per governarlo adeguatamente
bisogna capirlo adeguatamente.
2)
La corruzione sfida la nostra volontà di bene e la nostra responsabilità verso le presenti e future generazioni.
Tutti, ognuno per la sua parte di responsabilità, devono dare il proprio contributo: singoli, soggetti
organizzati, istituzioni nazionali, organizzazioni internazionali.
3)
Il fenomeno della corruzione sfida la Chiesa e la lotta alla corruzione deve impegnare la Chiesa.
Onu: il documento sull’Aids fa discutere
Si è conclusa con la presentazione di un documento finale -che ha sollevato anche reazioni contrastanti - la
Conferenza internazionale dell'Onu sulla sindrome di immunodeficienza acquisita( sida/aids), convocata per fare il
punto sullo stato della lotta contro il male. Per il presidente dell’Assemblea Generale, il diplomatico svedese Jan
Eliasson, la dichiarazione conclusiva è comunque un documento “buono, con contenuti, orientato al futuro” alla
luce delle obiezioni sollevate da alcuni paesi su questioni come uguaglianza di genere, uso dei preservativi e
comportamenti sessuali. Troppo vago e debole, secondo alcune organizzazioni non governative (ong) presenti alla
Conferenza di New York, il linguaggio usato nel documento, che non cita espressamente il problema dell’incidenza
della malattia tra prostitute, tossicodipendenti e omosessuali adottando invece il termine non specifico di “gruppi
vulnerabili”.
La conferenza è stata inoltre l’occasione per la presentazione ufficiale di ‘Unitaids’, un fondo internazionale per
l’acquisto di medicine contro la sindrome d'immunodeficienza, la malaria e la tubercolosi che potrà essere
finanziato anche con una particolare tassa a carico delle compagnie aeree. Nata da una proposta di Francia e
Brasile, la ‘tassa solidale’ prevede che le compagnie aeree versino al fondo un euro per ogni biglietto venduto in
classe economica e 10 per i posti in ‘business class’ e ‘prima classe’, sia sui voli interni che internazionali, una cifra
che potrebbe essere quadruplicata in caso di tratte fuori dall’Unione Europea. La Francia ha già applicato il
meccanismo con una legge che entrerà in vigore dal 1° luglio; Parigi conta di raccogliere così 200 milioni di euro
l’anno. Al finanziamento del fondo hanno aderito 40 nazioni; 14 si sono impegnate a farlo tramite la nuova tassa.
Bolivia: al via primi passi verso la riforma agraria
La riforma agraria annunciata dal governo di Evo Morales ha preso l’ avvio con la distribuzione di alcune terre ai
contadini poveri. Il progetto riguarderà - in termini ancora da definire - tra 11 e 14 milioni di ettari (fino a 20
secondo alcuni). Sembra che l’intervento toccherà soprattutto latifondi improduttivi, che verranno ridistribuiti in
appezzamenti di piccolo e medio taglio ai contadini.
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I media locali spiegano che non ci sarà un esproprio di terreni né una “nazionalizzazione” come avvenuto di
recente per gli idrocarburi; si tratterebbe, stando alle prime informazioni, di un meccanismo di trasferimento di
alcune proprietà private allo Stato senza compensazione. La riforma annunciata da Morales dovrebbe partire nelle
regioni orientali del paese.
Il vice-ministro delle terre, Alejandro Alamraz, ha detto che la distribuzione dei nuovi appezzamenti “non pone
alcun problema giuridico”, aggiungendo che né le foreste né le riserve naturali saranno toccate. Secondo le
autorità, poco meno del 90% delle terre della Bolivia sono sfruttate da circa 50.000 famiglie, lasciando ben poco al
resto degli abitanti.
L’Oréal e Adecco assolte dall’accusa di discriminazione razziale
Un tribunale di Parigi ha assolto oggi dall’accusa di discriminazione razziale tre dirigenti della società di lavoro
interinale Districom, filiale di Adecco, e di Garnier, che fa parte di L’Oréal. I fatti si riferivano al 2000, quando la
filiale di Adecco venne incaricata di trovare dimostratrici per i prodotti della linea Fructis Style, di Laboratoires
Garnier. Alle candidate veniva richiesto di avere tra i 18 e i 22 anni e una taglia compresa tra il 38 e il 42. In un
fax inviato il 12 luglio 2000 da Districom alla propria casa madre, però, venne aggiunto a mano un altro requisito,
indicato dalla sigla “BBR”, che significa “Bleu, Blanc, Rouge”, i colori della bandiera francese.
Secondo la denuncia di una dipendente dell’agenzia di lavoro interinale, Christine Cassan, raccolta
dall’organizzazione SOS Racisme, che si era costituita parte civile, la sigla “BBR” stava ad indicare che le candidate
dovevano essere di razza bianca, mentre secondo la responsabile della filiale di Adecco la sigla significava
semplicemente che le candidate dovevano parlare bene il francese.
SOS Racisme ha definito “iniqua” la sentenza e ha annunciato che ricorrerà in appello, mentre L’Oréal ha espresso
soddisfazione, perché il tribunale ha confermato che le accuse erano infondate.
Acqua minerale in bottiglie biodegradabili
La società inglese Belu Natural Mineral Water dalla scorsa settimana confeziona la propria acqua minerale
utilizzando bottiglie in plastica di mais biodegradabile che si composta in 12 settimane e viene prodotta
dall’americana NatureWorks. L’impennata dei prezzi del petrolio sta favorendo lo sviluppo di questi polimeri di
derivazione vegetale e si prevede che il ritmo di crescita di questo mercato sarà del 20% all’anno. Parte dei
proventi delle vendite dell’acqua Belu vanno a finanziare progetti di gestione delle acque in tutto il mondo, tra cui
WaterAid. L’utilizzo di packaging realizzati con questi polimeri si sta espandendo in varie attività, tra cui i
rivenditori Delhaize in Belgio, Auchan in Francia, Vanisco in Danimarca e l’italiana Il Melograno di Santarcangelo
Romagna. Altrettanto avviene per la produzione della plastica da scarti vegetali: la tedesca Basf ha annunciato che
lancerà un prodotto di plastica biodegradabile e così l’inglese Stanelco.
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