Politecnico di Bari Registro delle lezioni del corso di Analisi Matematica II (L-Z) - 6 CFU Laurea in Ingegneria Civile e Ambientale – D.M. 270/04 - Bari A. A. 2012/2013 Docente: Luigi Sportelli Note 1. 2. Per le parti in grassetto è richiesta la dimostrazione. La numerazione eventualmente presente nelle definizioni, nei teoremi e negli esempi fa riferimento al testo: M. Bertsch, R. Dal Passo, L. Giacomelli, Analisi Matematica, seconda edizione, McGraw-Hill, 2011. Data 06-03-2013 08-03-2012 13-03-2013 N. ore 0 0 2 15-03-2013 0 20-03-2013 2 22-03-2013 2 Funzioni di più variabili a valori reali: primi esempi. L’insieme di livello. Definizione di continuità e relativi criteri. Definizione di limite per funzioni a valori reali. 27-03-2012 2 27-03-2012 2 Funzioni discontinue: esempi 10.15, 10.16 e 10.17. Definizione di insieme denso. Definizione di limite per funzioni vettoriali. Definizione 10.9 (Continuità). Esempi introduttivi sui limiti di funzioni di due variabili. Uso dei teoremi di carattere generale per il calcolo dei limiti: esempi. Restrizione di una funzione a una curva e non esistenza del limite. Uso di maggiorazioni con funzioni radiali per provare l’esistenza del limite. Esempi. Richiami sul simbolo o(1) e relative regole di calcolo. Prima formula dell’incremento finito. Esempi 10.14, 10.18, 10.19 e 10.20. Esercizio 10.16 e). Ulteriori esempi di calcolo di limiti. Funzioni continue su un compatto: teorema di Weierstrass, definizione di uniforme continuità e teorema di Hein-Cantor. Definizione di funzione lipschitziana. Derivata parziale di una funzione di due variabili. Definizione di gradiente. Esempi. Definizione di derivata direzionale. Esempio 11.1. Calcolo di derivate parziali: esempi 11.2 e 11.3. Proprietà elementari delle derivate direzionali. Regola della catena. Esempio 11.4. Differenziabilità di funzioni a valori scalari: definizione e Teorema 11.4 (Continuità e derivabilità delle funzioni differenziabili. Formula del gradiente). Osservazioni sulle funzioni differenziabili. Esempi 11.7 e 11.8. Piano tangente. Direzione di massima e minima crescita. Teorema del differenziale totale. Esempio 11.11. Definizione di funzioni di classe C1. Teorema del valore medio. (Recupero, 14:10-15:50) 04-04-2013 2 (Recupero, 14:10-15:50) 05-04-2013 2 10-04-2013 2 11-04-2013 2 (Recupero, 14:10-15:50) Argomento Lezione non svolta. Lezione non svolta. Lo spazio vettoriale reale n-dimensionale. Base canonica, prodotto scalare, norma euclidea, distanza e prodotto esterno. Intorno sferico. Punti interni, esterni e di frontiera. Insiemi aperti e chiusi. Lezione non svolta. La lezione è stata annullata per lo svolgimento delle prove scritte/grafiche degli Esami di Stato per l’abilitazione all’esercizio della professione di Ingegnere – Seconda Sessione 2012. Esempi sugli insiemi aperti e chiusi. Punti di accumulazione e isolati. Insiemi limitati e compatti. Insiemi convessi e connessi. Funzioni di più variabili a valori reali: definizioni. Pagina 1 di 4 Data 12-04-2013 N. ore 2 17-04-2013 2 19-04-2013 2 24-04-2013 2 26-04-2013 2 02-05-2013 2 (Recupero, 14:10-15:50) 03-05-2013 2 15-05-2013 2 15-05-2013 2 (Anticipo lezione del 1906-2013, 14:10-15:50) 17-05-2013 2 Argomento Precisazioni sullo studio della differenziabilità con l’uso della definizione. Integrali dipendenti da un parametro. Teorema 11.9 (Passaggio al limite sotto integrale). Teorema 11.10 (Derivazione sotto integrale). Derivate di ordine superiore. Funzioni k volte differenziabili. Esempio 11.14. Teorema di Schwarz. Matrice hessiana. Esempio 11.15. Polinomio di Taylor di ordine 2. Formula di Taylor con resto secondo Peano e secondo Lagrange. Esempio 11.16. Definizioni d’insieme convesso e di funzione convessa. Teorema 11.17 (Regolarità delle funzioni convesse). Teorema 11.18 (Convessità e piano tangente). Teorema 11.19 (Convessità di f in un insieme convesso e aperto). Teorema 11.20 (Convessità e matrice hessiana). Corollario 11.21 (Convessità e matrice hessiana per n=2). Caratterizzazione delle forme quadratiche mediante gli autovalori. Definizione di punto critico. Teorema di Fermat. Definizione di punto di sella. Studio degli estremi liberi di funzioni a valori scalari. Esercizi di riepilogo sullo studio degli estremi di una funzione. Esempio 11.24. Esercizio di riepilogo sulla differenziabilità. Metodo dei moltiplicatori di Lagrange. Esercizi sul calcolo di massimi e minimi vincolati col metodo dei moltiplicatori di Lagrange. Derivabilità e differenziabilità di funzioni a valori vettoriali: derivata direzionale e definizione di funzione differenziabile, teorema sulla continuità e derivabilità delle funzioni differenziabili, matrice jacobiana e regola della catena. Definizioni di curva e di sostegno di una curva. Definizioni di curva chiusa, curva semplice e curva piana. Definizione di curva di Jordan. Equazioni parametriche di una curva. Sostegno di una curva: esempi (retta, circonferenza, ellisse). Differenziabilità di una curva. Vettore velocità. Vettore accelerazione. Velocità scalare. Accelerazione scalare. Retta tangente, vettore tangente e versore tangente. Curve regolari e regolari a tratti. Integrabilità di funzioni vettoriali. Curve rettificabili. Lunghezza di una curva di classe C1 come integrazione della velocità scalare nell’intervallo temporale. Teorema 12.10 (Lunghezza di una curva). Definizione di curve equivalenti. Ascissa curvilinea (parametro d’arco). Esempio 12.8. Densità lineare e massa di un filo curvilineo. Definizione di integrale curvilineo di 1a specie. Esempio 12.10 b). Definizione di forma differenziale lineare o forma differenziale associata a un campo vettoriale. Definizione di integrale curvilineo di 2a specie. Esempi 12.11 e 12.12. Teorema 12.14 (Curve equivalenti di classe C1 e relazioni fra i rispettivi integrali curvilinei). Definizioni di forma differenziale esatta e di funzione potenziale. Teorema 12.16 (Indipendenza dal cammino d’integrazione della funzione potenziale). Teorema 12.17 (Caratterizzazione delle forme differenziali di classe C(E)). Definizione di campo conservativo. Definizione di forma differenziale chiusa. Le forme esatte di classe C1 sono chiuse (ma il viceversa è falso). Esempio 12.14. Definizione di rotore di un campo vettoriale. Costruzione del potenziale. Esempi 12.16 e 12.17. Insiemi semplicemente connessi. Esempi. Teorema 12.21 (Le forme chiuse in aperti semplicemente connessi sono esatte). Esempio 12.19. Esercizi 12.9 a) e 12.10. Ulteriori esercizi di fine capitolo. Pagina 2 di 4 Data 22-05-2013 N. ore 2 22-05-2013 2 (Anticipo lezione del 2106-2013, 14:10-15:50) 24-05-2013 2 29-05-2013 2 29-05-2013 2 (Anticipo lezione del 2606-2013, 14:10-15:50) 31-05-2013 2 05-06-2013 2 05-06-2013 2 (Anticipo lezione del 2806-2013, 14:10-15:50) 07-06-2013 2 12-06-2013 2 Argomento Cicloide. Considerazioni conclusive su curve e integrali curvilinei. Integrabilità in senso improprio. Criteri di convergenza: criterio del confronto. Esempi. Assoluta integrabilità in senso improprio. Esempio: 8.45 (Integrabilità in senso improprio non implica assoluta integrabilità in senso improprio). Integrali doppi su rettangoli. Definizione di suddivisione. Definizioni di funzione integrabile e di integrale. Teorema 14.3 (Criterio di integrabilità). Teorema 14.4 (Se f è continua allora f è integrabile). Teorema 14.5 (Proprietà dell’integrale). Teorema 14.6 (Formule di riduzione su rettangoli). Formula per le funzioni a variabili separate. Esempi 14.2 e 14.4. Integrali doppi: il caso generale. Definizione di misura secondo Peano-Jordan. Teorema 14.9 (Misurabilità di un insieme limitato). Teorema 14.10 (Caratterizzazione degli insiemi di misura nulla). Teorema 14.15 (Additività rispetto al dominio di integrazione). Domini semplici (o normali) rispetto a un asse. Teorema 14.17 (Formule di riduzione per domini semplici). Esempio 14.6. Ulteriori esempi. Teorema 14.18 (Integrabilità per l’unione di domini semplici). Cambiamento delle variabili di integrazione per gli integrali doppi: approccio euristico. Teorema 14.19 (Cambiamento delle variabili di integrazione). Coordinate polari. Corollario 14.20 (Cambiamento delle variabili di integrazione: coordinate polari). Esercizi. Esempio 14.22 (Funzione di Gauss). Definizione di divergenza. Richiami sulla definizione di rotore. Il teorema della divergenza nel piano. Teorema 16.1 (Formule di Green per domini semplici). Esempio 16.1. Definizione 16.2 (Dominio regolare a tratti). Teorema 16.3 (Formule di Green per domini regolari a tratti). Corollario 16.4 (Conseguenze delle formule di Green). Esempio 16.2. Teorema 16.5 (Teorema della divergenza nel piano). Esempio 16.3. Teorema 16.6 (Teorema del rotore nel piano). Esempio 16.4. Teorema 16.9 (Teorema del rotore o di Stokes nello spazio). Il linguaggio delle forme differenziali. Operatori differenziali ed equazioni di Maxwell. Equazioni differenziali ordinarie. Ordine, forma implicita o esplicita, omogeneità, linearità, coefficienti. Equazioni lineari del primo ordine. Teorema 17.1 (Soluzione generale della omogenea e soluzione del problema di Cauchy). Esempio 17.2. Teorema 17.2 (Soluzione generale di equazioni lineari del primo ordine). Calcolo della soluzione particolare dell’equazione non omogenea: variazione della costante (metodo di Lagrange). Teorema 17.3 (Struttura delle soluzioni dell’equazione non omogenea). Esempio 17.3. Equazioni e sistemi in forma normale. Equazioni del primo ordine a variabili separabili. Esempio 17.9. Esempio 17.10. Risultati di esistenza e unicità per il problema di Cauchy. Teorema 17.4 (Esistenza e unicità del problema di Cauchy). Esempio 17.11. Teorema 17.15 (Esistenza globale). Equazioni lineari del secondo ordine. Teorema 17.7. Definizione di soluzioni linearmente indipendenti. Determinante wronskiano. Lemma 17.9 (Determinante wronskiano e indipendenza). Teorema 17.10 (Struttura dell’integrale dell’equazione liPagina 3 di 4 Data N. ore 14-06-2013 2 14-06-2013 2 Argomento neare del secondo ordine). Equazioni lineari del secondo ordine omogenee a coefficienti costanti. Teorema 17.11 (Soluzione generale equazione lineare del secondo ordine omogenea a coefficienti costanti). Esempio 17.15. Esercizio 17.1 d). Equazioni lineari del secondo ordine non omogenee a coefficienti costanti. Esempio 17.16. Esercizio 17.1 f). Esercizi 17.3, 17.5 a), 17.5 c). Altri esercizi di riepilogo. (Lezione aggiuntiva, 11:50-13:30) Totale ore 62 Il corso si è concluso in data 14 giugno 2013. Il docente Luigi Sportelli Pagina 4 di 4