“Luce sul blackout” di F. Cancarini, R. Sansoni, A. Marzari La produzione delle centrali italiane pur sufficiente a coprire il fabbisogno di energia della nazione, non viene sfruttata appieno perché è più conveniente acquistarla all’estero. Questo è possibile perché la rete elettrica italiana è interconnessa con la rete europea. “Luce sul blackout” di F. Cancarini, R. Sansoni, A. Marzari Interconnessione tra la rete italiana e quella europea “Luce sul blackout” di F. Cancarini, R. Sansoni, A. Marzari La notte del 28 settembre 2003 la caduta di un albero sulla linea Airolo-Mettlen, fatto apparentemente poco rilevante, ha causato una concatenazione di avvenimenti che hanno portato prima alla separazione del sistema elettrico italiano dal resto della rete europea e successivamente al blackout. “Luce sul blackout” di F. Cancarini, R. Sansoni, A. Marzari “Luce sul blackout” di F. Cancarini, R. Sansoni, A. Marzari 3.25:25 Airolo-Mettlen (740 MW). Il Canton Ticino è separato dalla rete svizzera 3.25:28 Avise-Riddes (281 MW) e RiddesValpelline (299 MW) 3.25:33 RondissoneAlbertville (841+682 MW): Separazione di I e F 3.25:32 Albertville-La Coche (F). Instabilità rapida di tensione 3.25:33 Le Broc CarrosCamporosso (248 MW) 3.25:33 Soverzene-Lienz (309 MW). 3.25:34 Redipuglia-Divaccia (646 MW): L’Italia rimane connessa solo attraverso un collegamento 132 kV in modo asincrono 3.26:30 Separazione completata “Luce sul blackout” di F. Cancarini, R. Sansoni, A. Marzari IL distacco dalla rete europea e la perdita dell’importazione, L’inadeguatezza della modifica del programma di scambio richiesta dall’operatore elvetico, Una serie di inattesi malfunzionamenti del piano di difesa della rete e degli impianti di produzione, hanno determinato uno squilibrio fra la potenza richiesta e quella generata con conseguente interruzione totale della fornitura di energia agli utenti. “Luce sul blackout” di F. Cancarini, R. Sansoni, A. Marzari Il progetto ha l’obbiettivo di riprodurre e simulare l’andamento di alcune grandezze elettriche, con particolare attenzione alla frequenza, della rete italiana negli istanti immediatamente successivi alla separazione completa dal resto d’Europa. “Luce sul blackout” di F. Cancarini, R. Sansoni, A. Marzari Allo scopo si è costruito un modello matematico che raggruppa i vari componenti del sistema e precisamente si sono studiati in sequenza: - Il regolatore di frequenza dei gruppi di generazione - Il comportamento della singola macchina in regolazione primaria di frequenza - Il piano di difesa della rete italiana I modelli dei gruppi idroelettrici e termoelettrici sono infine stati assemblati all’interno del programma “Matlab” per studiare il comportamento dinamico dell’intera rete italiana “Luce sul blackout” di F. Cancarini, R. Sansoni, A. Marzari Il gruppo macchina, costituito da una turbina accoppiata ad un alternatore permette di trasformare energia primaria, normalmente termica o idrica, in energia elettrica. “Luce sul blackout” di F. Cancarini, R. Sansoni, A. Marzari “Luce sul blackout” di F. Cancarini, R. Sansoni, A. Marzari La grandezza fondamentale analizzata dal nostro sistema è la frequenza, legata alla velocità di rotazione del generatore dalla relazione Pn = 60f. 50Hz è il valore nominale della frequenza per la rete europea. Questa condizione si ha quando la coppia motrice (dipendente dalla quantità di fluido immesso in turbina) eguaglia la coppia resistente (dipendente dalla richiesta del carico). Qualsiasi azione che modifichi la condizione sopra citata comporta un regime transitorio durante il quale la frequenza si discosta dal valore nominale e al termine del quale la condizione di equilibrio deve essere ripristinata. In condizioni normali, il problema si risolve modificando la quantità di fluido immesso in turbina. “Luce sul blackout” di F. Cancarini, R. Sansoni, A. Marzari Il regolatore è un dispositivo che fa variare, in caso di regime transitorio, la portata del fluido motore alla turbina con lo scopo di ripristinare la velocità nominale (regolazione primaria). “Luce sul blackout” di F. Cancarini, R. Sansoni, A. Marzari “Luce sul blackout” di F. Cancarini, R. Sansoni, A. Marzari “Luce sul blackout” di F. Cancarini, R. Sansoni, A. Marzari Il regolatore è stato da noi modellizzato con un sistema retroazionato. Il nodo Il blocco C confronta di retroazione la variazione K2 riporta al nodo frequenza di confronto -K1/s (blocco integratore). K1relativa lega la di variazione Df*l’informazione con l’informazione della variazione del blocco della di retroazione portata del fluido di portata di fluido con la conseguente variazione di potenza erogata e di frequenza. “Luce sul blackout” di F. Cancarini, R. Sansoni, A. Marzari Lo schema precedente è convertibile agevolmente nel più schematico blocco: G1 legato allo statismo S (sensibilità alle variazioni di frequenza), alla potenza generata e alla frequenza nominale T1 è la costante di tempo del regolatore pari al rapporto Poiché si può ritenere la potenza generata Pg proporzionale dalla relazione G1 = Pg / (S · fn). Valori tipici per lo statismo 1/ (K1· K2 ) : solamente all’apertura del distributore del fluido della turbina, è sono : valida l’equivalenza Dpg* -Impianti termoelettrici 10=sDA* . -5-8% per impianti termoelettrici -Impianti idroelettrici 6 s -2-5% per impianti idroelettrici “Luce sul blackout” di F. Cancarini, R. Sansoni, A. Marzari Un gruppo di generazione è caratterizzato da una propria inerzia che influisce sui tempi di risposta alla regolazione in caso di una perturbazione. La coppia motrice infatti deve sopperire alla coppia resistente e alla coppia di inerzia definibile dalla relazione Cj = J · (dω / dt ). Macchine di elevata potenza, e conseguenti ingenti masse rotanti avranno inerzie considerevoli e quindi tempi di risposta più alti rispetto a macchine di minore potenza. “Luce sul blackout” di F. Cancarini, R. Sansoni, A. Marzari Quanto precedentemente detto è riassumibile nel seguente schema a blocchi: Il tempo di avviamento Ta è dato dal rapporto potenza ( JLa·ω0 ) / C0;regolante in ingresso (Dpr) è legata variazione frequenza relativa (Df*) Valorialla tipici sono: perdigruppi a vapore circa 8s e per gruppi idrici circa 6 s. “Luce sul blackout” di F. Cancarini, R. Sansoni, A. Marzari Tutti gli elementi fino a qui analizzati si traducono nello schema a blocchi che segue: Il termine relativo DQ0* che può essere positivo o negativo, Il termine G2 del blocco di retroazione, favorevole alla stabilità rappresenta la variazione del carico (perturbazione) che di attiva la funzionamento del primaria. sistema, Ilrappresenta l’energia autoregolante regolazione segno negativo di DQ0* indica un del carico.aumento Per metterci nelleche condizioni di un funzionamento più sfavorevoli, non di carico comporta valore di Df negativo; al segno lo abbiamo considerato. positivo invece corrisponde una diminuzione del carico e un conseguente aumento di frequenza. “Luce sul blackout” di F. Cancarini, R. Sansoni, A. Marzari La seguente figura rappresenta lo schema di principio di una rete in regolazione primaria dal quale siamo partiti per modellizzare la reale rete elettrica italiana: •Nel C convergono le variazioni di potenza generata comandate • Nel nodo D •Il blocco [ 1/ ( 1+Tae s ) ] rappresenta l’inerzia •Nel nodo sommatore B convergono le variazioni delle dai regolatori e di potenza generata dai gruppi nondel regolanti; totale, potenza del carico e energia autoregolante di tutta la/ rete. Tae è il tempo di i regolatori •Iequivalente blocchi dei del gruppi tipo [-Gin (1+sT) ] rappresentano potenze regolazione; il risultato sarà la Latotale in uscita dal nodo si ha la variazione di potenza generata carico (che però non sarà, come già detto, considerata). equivalente (definitodella meglio diavviamento frequenzadi dei gruppiregolante regolanti retein seguito) variazione potenza totale somma è la potenza accelerante DPr*. “Luce sul blackout” di F. Cancarini, R. Sansoni, A. Marzari Considerazioni iniziali: Nella simulazione, abbiamo comandato gli eventi di distacco di carichicoinvolte o generazioni in funzione dell’istante Tutte le potenze sono state riferiteoalla potenza nel tempo odall’estero del valorealdella frequenza utilizzando appositi importata momento della separazione Le centrali sono state suddivise in due gruppi: quelledella blocchi logici. che era pari a 6700 MW. Ciò determina la rete italiana, regolanti, cheregolante partecipano alla centrale regolazione La potenza di una non primaria è infinitaema presenza dei blocchi Abbiamo “moltiplicatori” indicati nello schema quelle non regolanti. tenuto conto di queste limitata ad un valore massimo. Per questo motivo sono con la sigla “rel”:per quanto riguarda il loro eventuale ultime soltanto stati creati appositi blocchi limitatori. distacco intempestivo. In alcuni casi essi non compaiono esplicitamente nello La decisione, basata sui dati ainclusi nostranei disposizione, è stata schema complessivo perché blocchi presa caso per caso. corrispondenti a sottosistemi (come ad esempio il blocco del distacco “generatori non regolanti”). E’ stato quindi possibile assemblare le singole parti in un modello generale di principio di una rete elettrica in regolazione primaria. Esso è stato riferito all’intera rete elettrica italiana. Il modello complessivo è stato suddiviso in sottosistemi al fine di renderlo agevolmente comprensibile. Modello complessivo Sottosistema “regolazione primaria”. I regolatori delle centrali di maggior potenza (tutte termoelettriche) distaccatesi intempestivamente sono singolarmente indicati; quelli delle altre centrali sono raggruppati in un unico blocco denominato “eq.regolanti”. Il valore di G1 è stato calcolato: utilizzando i dati noti delle potenze generate, in funzione della potenza complessiva per le “eq.regolanti”, considerando uno statismo di 0,08. La costante di tempo dei regolatori vale 10 s per le centrali termoelettriche e 6.2 s per le “eq. Regolanti” (per modellizzare la presenza anche di gruppi idroelettrici). Sezione di generazione Blocchi di esclusione dei regolatori primari. Durante la perturbazione, si sono avuti distacchi intempestivi di centrali elettriche. Questi blocchi ne consentono la simulazione escludendo i regolatori primari secondo una sequenza temporale evinta dai documenti disponibili. “Luce sul blackout” di F. Cancarini, R. Sansoni, A. Marzari Sezione di generazione Blocchi limitatori dell’energia regolante Limitano il valore dell’energia regolante in funzione delle caratteristiche della centrale a cui si riferiscono. Il blocco non compare per “Montalto-TrinoLivorno” perché considerato inutile a causa del subitaneo distacco dal servizio di questi gruppi regolanti. “Luce sul blackout” di F. Cancarini, R. Sansoni, A. Marzari Sezione di generazione •Sottosistema “distacco generatori regolanti”. Il sottosistema effettua la somma delle variazioni dovute ai distacchi dei gruppi in regolazione primaria. L’uscita dal servizio di una centrale determina il totale distacco della stessa ( potenza programmata + potenza regolante). “Luce sul blackout” di F. Cancarini, R. Sansoni, A. Marzari Sezione di generazione Sottosistema “distacco generatori non regolanti e MT”. Il blocco è di composizione complessa in quanto sono presenti: i generatori di media tensione, per i quali l’istante del distacco è sconosciuto, sono stati suddivisi in due blocchi: il primo si sconnette alla frequenza di 49.7Hz, come da Norme tecniche. Il secondo blocco è stato separato ad un istante successivo le centrali non regolanti sono presenti nominalmente nel caso di potenza significativa, mentre quelle di minor importanza sono raggruppate in due blocchi. Il loro distacco avviene secondo una sequenza temporale. “Luce sul blackout” di F. Cancarini, R. Sansoni, A. Marzari Sezione di generazione “Luce sul blackout” di F. Cancarini, R. Sansoni, A. Marzari Complesso del carico Import Rappresenta il deficit iniziale di potenza verificatosi all’istante della separazione dall’estero (6700 MW). Il blocco, è rappresentato come un carico che all’istante t = 2 s viene a gravare sulla rete elettrica italiana funzionante in “isola”. Blocco “aumento carico per aumento tensione” Il blocco tiene conto del fatto che il carico è funzione della tensione e questa aumenta durante il transitorio. “Luce sul blackout” di F. Cancarini, R. Sansoni, A. Marzari Il distacco delle centrali idroelettriche di pompaggio, che sfruttano l’energia notturna eccedente al fine di riportare l’acqua negli invasi, fa parte delle strategie messe in atto per contrastare l’insorgenza di un blackout. Nella nostra simulazione abbiamo escluso le centrali di pompaggio in funzione del tempo, altre in base al valore della frequenza, secondo i dati disponibili Distacco pompaggi in funzione del tempo. Il blocco rappresenta due gruppi la cui uscita dal servizio avviene in successione. “Luce sul blackout” di F. Cancarini, R. Sansoni, A. Marzari Complesso del carico Distacco pompaggi in funzione della frequenza. L’esclusione di alcune centrali di pompaggio è avvenuta comparando la frequenza di rete al valore di riferimento per il distacco. Ciò è stato possibile perché siamo in possesso di dati precisi. Complesso del carico Sottosistema “distacco carichi utenze “. L’alleggerimento del carico è una parte codificata del piano di difesa della rete: i carichi sono stati suddivisi su 11 gradini per un valore complessivo di 4000 MW escludibili a tempo secondo i valori suggeriti dal piano di difesa. Naturalmente sono state escluse per prime le utenze meno importanti. Complesso del carico Inerzia equivalente Inerzia equivalente: Il blocco rappresenta l’inerzia media equivalente di tutti i gruppi di generazione, compresi anche quelli non regolanti. Il Tae è il risultato di una media pesata fra le costanti di tempo delle centrali termoelettriche ed idroelettriche presenti nella rete, tenendo conto anche delle rispettive potenze generate. Il semplice calcolo qui riportato : ( PTidroe x Taeidroe + PTtermoe x Taetermoe ) / PT = 9.7 sec evidenzia che il Tae assume un valore molto vicino a 10 sec come era nelle aspettative, visto il contributo estremamente rilevante della potenza generata dalle centrali termoelettriche rispetto alle idroelettriche. “Luce sul blackout” di F. Cancarini, R. Sansoni, A. Marzari Il risultato della simulazione è l’andamento della frequenza durante il transitorio determinato dal Blackout. Il valore della frequenza si evince dallo studio del blocco sotto riportato. Gli oscilloscopi inseriti nello schema complessivo visualizzano l’andamento di alcuni parametri importanti per il sistema (visualizzati nei grafici seguenti). “Luce sul blackout” di F. Cancarini, R. Sansoni, A. Marzari •Il grafico rappresenta l’andamento della frequenza in funzione del tempo. Sono da evidenziare: -un primo intervallo di tempo 2-39 s nel quale si ha una ripida discesa inizialmente corrispondente a 1 Hz/s, causata dal deficit iniziale e da una serie di distacchi di centrali. - un secondo intervallo di tempo 40-130 s caratterizzato da un appiattimento della curva ( in riduzione della frequenza) come conseguenza di distacchi di carico. “Luce sul blackout” di F. Cancarini, R. Sansoni, A. Marzari 50,5 Monfalcone=-327MW Entracque+S.Massenza+S. Fiorano+Presenzano=2159 0,1 50,0 0,0 Montalto+Trino+Livorno=-677MW Bargi+Roncovalgrande+Anapo=1157 f [Hz] 49,0 -0,1 La Spezia=-622 MW 48,5 48,0 ISAB=-180 MW -0,2 Edolo=538 TVDN=-502 MW 47,5 -0,3 P.Tolle=-400 MW df/dt [Hz/s] 49,5 Trino=-105 MW 47,0 46,5 Trino=-105 MW P.Tolle=-496 MW -0,5 03 :2 5: 03 30 :2 5: 03 40 :2 5: 03 50 :2 6: 03 00 :2 6: 03 10 :2 6: 03 20 :2 6: 03 30 :2 6: 03 40 :2 6: 03 50 :2 7: 03 00 :2 7: 03 10 :2 7: 03 20 :2 7: 03 30 :2 7: 03 40 :2 7: 03 50 :2 8: 00 46,0 -0,4 Time Nel grafico sovrastante è riportato l’andamento reale della frequenza registrata nella stazione di Musignano (linea blu) e della sua derivata (linea rossa). Sono presenti inoltre le indicazioni dei tempi degli istanti di distacco delle maggiori centrali di produzione, che hanno determinato l’insorgenza del blackout. “Luce sul blackout” di F. Cancarini, R. Sansoni, A. Marzari Potenza totale generata (disponibile). La curva hadei sempre valore negativo ad evidenziare i Distacco carichi. distacchi di alcune centrali di produzione. Si osservaintempestivi la perturbazione iniziale di grande entità. Quando la pendenza è nulla, non si verificano eventi. I gradini negativi corrispondono agli alleggerimenti diLe carico del piano di difesa. variazioni negative corrispondono ad ungli distacco Quelli positivi schematizzano a gradino aumentididi carico conseguenti centrale, le variazioni positive prima parte all’incremento del valore della evidenti tensionenella , aumenti che a rigore dovrebbero essere del grafico sono dovute all’intervento della regolazione. modellizzati in modo continuo “Luce sul blackout” di F. Cancarini, R. Sansoni, A. Marzari Potenza totale regolante . regolanti. Distacco delle centrali L’incremento potenza evidente nellaschema prima parte La logicadida noi seguita nello a del grafico dovuto all’intervento della blocchièfa corrispondere segno positivo al regolazione prosecuzione del transitorio distaccoche di nel una centrale regolante. Ciò ha sempre diminuito la sua efficacia a causa dei premesso, ad ogni gradino corrisponde distacchi sequenziali delle centrali regolanti, l’uscita dal servizio di una singola centrale. nonché di una diminuzione non voluta dovuta a malfunzionamenti dei sistemi di regolazione “Luce sul blackout” di F. Cancarini, R. Sansoni, A. Marzari Il grafico ha solo lo scopo di indicare che la potenza gestita da un regolatore non può assumere valori infiniti ma è limitata ad un valore massimo scelto in funzione delle caratteristiche delle singole centrali. “Luce sul blackout” di F. Cancarini, R. Sansoni, A. Marzari La comparazione dell’andamento della frequenza risultante dalla nostra simulazione con quella reale registrata nella stazione di Musignano evidenzia la sostanziale correttezza del modello costruito e la bontà delle scelte di distacco effettuate. Il modello inoltre si presta per ulteriori studi e simulazioni che tendono a verificare la possibilità di evitare eventi analoghi coordinando in modo diverso i vari interventi e le strategie di difesa. “Luce sul blackout” di F. Cancarini, R. Sansoni, A. Marzari Si ringraziano gli studenti: Davide De Giacomi e Davide Stabile 5^A, Gianluca Foccoli 5^AL , e il webmaster Alin Savin 5^V . I docenti: Ing. Alberto Berizzi - Politecnico di Milano; Ing. Edoardo Donini Dott. Mariuccia Dolci -Itis e liceo scient. Tecn. B.Castelli