Università Commerciale Luigi Bocconi Facoltà di Economia Laurea Specialistica in Management Valutazione dell’efficacia dei servizi di knowledge transfer all’interno delle reti internazionali per lo sviluppo economico locale. Il caso ILS LEDA (International Links And Services For Local Economic Development Agencies) Relatore: Francesco Longo Controrelatrice: Veronica Vecchi Tesi di laurea specialistica di: Paolo Pittari 1458116 Anno accademico 2010/2011 1 Ringraziamenti Desidero qui ringraziare innanzitutto la mia famiglia che mi ha sostenuto moralmente e finanziariamente durante questi anni. Un ringraziamento particolare va ai miei Genitori, la Zia Iaia, Zia Manu e mio Zio Pasquale. Merita un ringraziamento particolare mia sorella Elisabetta. Una speciale menzione meritano inoltre alcune persone che sono state fondamentali nel mio percorso di crescita: Luciano Grillo, Bernardo Baldo, Alessandro di Martino, Jean Baptiste Andrè, il Cousin, Diodato Ferraioli, Claire Ellis, Umberto Napoli. Mi preme inoltre ringraziare Istanbul e le fantastiche persone che ho conosciuto durante il mio erasmus. Vorrei infine ringraziare il Prof. Longo che mi ha seguito con molta cura e professionalità durante la stesura del lavoro. 2 3 4 Indice 1. Introduzione e obiettivi del lavoro .............................................................. 7-10 2.1. La conoscenza: concezioni filosofiche ................................................. 10-12 2.2. La conoscenza: teorie economiche, manageriali ed organizzative ....... 12-22 3.1. La conoscenza nelle agenzie per lo sviluppo locale .................................. 23 3.2. Il ruolo del territorio per la creazione di conoscenza ............................ 23-25 3.3. Agenzie per lo sviluppo economico locale e reti di agenzie.................. 25-28 3.4. Strumenti di knowledge transfer nelle reti per lo sviluppo economico locale .................................................................................................................... 29-31 4.1 La rete internazionale delle agenzie per lo sviluppo economico locale ILSLEDA: storia ed overview ...................................................................... 32-35 4.2. Cos‟è una LEDA e quali sono i problemi che risolvono e quali i servizi che erogano al territorio .................................................................................... 36-41 4.3. I servizi di knowledge transfer erogati da ILSLEDA per trasferire conoscenza alle agenzie ............................................................................. 41-50 5. Metodologia di indagine .......................................................................... 50-58 6.1. Validazione dei questionari .................................................................. 58-62 6.2. Servizi di knowledge transfer più efficaci .............................................. 62-69 6.3. Livello di soddisfazione delle agenzie sui servizi ................................. 69-77 6.4. Barriere che limitano l‟efficacia dei servizi di knowledge transfer a distanza .................................................................................................................... 77-80 6.5. Servizi da migliorare e nuovi servizi da implementare .......................... 81-82 5 7. Conclusioni .............................................................................................. 82-86 Bibliografia................................................................................................... 87-89 6 1. Introduzione e obiettivi del lavoro L‟attuale ambiente competitivo è stato definito da molti “iperturbolento”, in quanto caratterizzato da una crescente incertezza e da un aumento della velocità di cambiamento. La tendenza prevalente è quella della globalizzazione dei mercati, di conseguenza ogni impresa si trova ora a competere in un mercato sempre più vasto ed a doversi confrontare con imprese di tutto il mondo. Ciò provoca un problema critico soprattutto per le piccole e medie imprese locali, per le quali l‟acceso alle risorse competitive (tecnologia, conoscenza, risorse umane e professionali, capitali) risulta di maggiore difficoltà, dovuta alle loro limitate risorse. E‟ per questo motivo che, come dimostrato da varie esperienze (i distretti industriali italiani, l‟agglomerazione delle PMI in filiere e catene del valore) assume una valenza strategica la capacità di formare network locali e il loro collegamento con i contesti internazionali. Tali agglomerazioni, d‟altra parte, risulterebbero ancora effimere in assenza di un milieu locale che ne favorisca la crescita, l‟innovazione, il finanziamento, la continua evoluzione delle competenze e che coinvolga una serie diversificata di istituzioni e attori –dalle università, ai centri di servizi e formazione, alle amministrazioni locali, alle istituzioni finanziarie- in grado di realizzare economie di aggregazione, di scopo e di scala. Come suggerisce Boisier (2005) in realtà sempre più diffusa è una competizione tra “regioni”, che affianca e rafforza la competizione tra imprese. Questa competizione tra territori più che tra imprese, che riguarda soprattutto quelle piccole e medie, le quali dopotutto rappresentano dovunque il 90% delle imprese di qualsiasi paese e una quota consistente del PIL, implica dunque una capacità di fare e stare in rete, e di gestione delle reti complesse (pluri settoriali 7 e pluri attoriali) e apre un capitolo nuovo nello scenario degli studi e delle pratiche ancora non del tutto analizzato. In tale contesto l‟orientamento dei recenti studi ha posto l‟accento sulla centralità della “conoscenza” come risorsa principale per le organizzazioni, come la sola fonte di un vantaggio competitivo stabile e sostenibile ed in particolare sulla sua creazione e diffusione nelle reti e tra le reti. (Montironi e Parmeggiani, 1999). La centralità della conoscenza come fonte di vantaggio competitivo per le imprese è ormai sostenuta da molti autori (Barney 1991; Kogut e Zander 1992, 1993; Nonaka 1996, Connor e Prahalad 1996; Grant 1996), a partire dagli anni ‟80 quando la letteratura manageriale ha cominciato a focalizzarsi su questa risorsa come l‟elemento cruciale all‟interno di un‟organizzazione (Nelson e Winter, 1982, Amit e Schoemaker 1993). Questa teoria si è gradualmente affinata e consolidata nel corso degli anni ‟90 con la Knowledge based view, una prospettiva di studio dell‟impresa centrata sull‟analisi della conoscenza. (Gant 1997, Spender 1994; Spender 1996) In particolare Drucker (1996) afferma che la conoscenza non è una risorsa come le altre (Lavoro, capitale e terra), ma è la sola risorsa significativa del nostro tempo, un elemento distintivo della nuova società. Analogamente Nonaka (1997), sostiene che “in un‟epoca in cui l‟unica certezza è l‟incertezza, l‟unica fonte sicura per il vantaggio competitivo è la conoscenza”. La conoscenza va però distinta dalle risorse tradizionali. Da un lato c‟è il problema della produzione di nuova conoscenza, dall‟altro il problema della sua diffusione, trasferimento e utilizzo, dal momento che anche il semplice possesso di conoscenza non assicura all‟impresa l‟ottenimento dei vantaggi che da essa potrebbero derivare. La produzione e l‟utilizzo della conoscenza al contrario delle risorse tradizionali però si fonda sull‟interazione tra le persone e 8 le istituzioni (imprese, amministrazioni, università, altre istituzioni) che la possiedono e che sono in grado di crearne costantemente di nuova. Emerge la figura del talento umano, in particolare Drucker evidenzia l‟emergere di una nuova figura, il lavoratore della conoscenza. Tre sono le motivazioni principali che hanno spinto gli studiosi ad arrivare ad individuare proprio la conoscenza come risorsa fondamentale e quindi a sottolineare la necessità di una sua adeguata gestione (Ruta, Turati, 2002): (i) il costante cambiamento degli scenari competitivi, (ii) la progressiva erosione delle tradizionali fonti del vantaggio competitivo, (iii) la dispersione spaziale della conoscenza posseduta all‟interno delle organizzazioni tale da non poterne sfruttare al meglio le potenzialità. Un esempio di quest‟ultimo caso può essere fornito dalla distanza (geografica o comportamentale) tra varie imprese e istituzioni che porta al frazionamento della conoscenza posseduta da una singola organizzazione. Se queste non vengono collegate all‟interno di adeguate reti di connessione informativa si rischia di perdere gran parte del sapere. Da quanto detto emerge l‟importanza dell‟ottimizzazione dei processi di trasferimento di conoscenza all‟interno di una qualsiasi azienda o delle reti a cui essa appartiene e obiettivo del presente studio è proprio quello di valutare l‟efficacia dei processi di trasferimento di conoscenza. In particolare lo studio ha l‟obiettivo di valutare i processi di trasferimento di conoscenza all‟interno dei network di agenzie per lo sviluppo economico locale. Tale valutazione sarà fatta all‟interno della rete ILSLEDA (International Links and services for local Economic development Agencies), rete internazionale delle agenzie per lo sviluppo economico locale (ASEL) che offre servizi ai suoi 60 membri, localizzati in paesi del terzo mondo e in paesi in via di sviluppo. 9 Prima di entrare nel merito della metodologia di indagine e considerato che il concetto della conoscenza assume un ruolo primario in questo studio, si è ritenuto opportuno approfondire tale concetto dal punto di vista filosofico, economico, manageriale ed organizzativo. 2.1. La conoscenza: concezioni filosofiche Lo studio e la definizione del concetto di conoscenza sono oggetto di riflessioni sin dal tempo di antichi filosofi, e già a partire dall‟antica Grecia si evidenziano i primi tentativi di chiarire la questione della natura della conoscenza (Platone, Aristotele). Aristotele parte dal presupposto che tutti gli esseri umani aspirano alla conoscenza e traccia una scala gerarchica della stessa in cui ogni gradino è caratterizzato da un approfondimento rispetto al precedente. Al gradino più basso è situata “la sensazione”, immediatamente dopo Aristotele situa “la memoria” ed in ultimo “l‟esperienza”, definita come l‟insieme delle sensazioni accumulate grazie alla memoria. Al contrario di quanto affermava Platone, che ha una visione innatistica della conoscenza, Aristotele ha una concezione empiristica, per cui prima delle sensazioni la mente è tabula rasa. In campo filosofico in particolare possiamo individuare due principali orientamenti di pensiero: il razionalismo, che si basa sull‟assunto che la ragione umana può in principio essere la fonte di ogni conoscenza, e l‟empirismo, secondo cui la conoscenza umana deriva esclusivamente dai sensi e dall‟esperienza e che ha avuto come maggiori esponenti Aristotele, Tommaso d‟Aquino, Bacone, Thomas Hobbes, Locke, Berkeley, Hume. Tra gli esponenti principali del pensiero razionalistico troviamo Cartesio, con la sua razionale scissione mente-corpo, e anche Immanuel Kant, il quale critica fortemente l‟empirismo sostenendo che la conoscenza è un processo critico, in 10 cui la mente umana svolge un ruolo fortemente attivo. Inoltre sempre Kant mise in rilievo come le leggi scientifiche attraverso le quali conosciamo il mondo, siano modellate dalla nostra mente anziché essere ricavate induttivamente dall‟esperienza, cosa che invece affermavano gli empiristi secondo i quali la mente umana è una tabula rasa al momento della nascita. Dopo la nascita, le impressioni dei sensi prenderebbero ad agire meccanicamente sulla nostra mente, plasmandola e facendo sorgere in essa dei concetti. Agli studi occidentali sulla conoscenza, si contrappone lo studio orientale di Nonaka e Takeuchi, secondo i quali l‟errore degli studi occidentali è quello di considerare il soggetto e l‟oggetto come due elementi separati, distinzione portata all‟estremo da Cartesio che considerava da una parte il corpo, l‟universo materiale e l‟esteriorità, e dall‟altra la mente, il pensiero e l‟interiorità. Per Cartesio tali entità appartenevano a due universi a sé stanti. Secondo gli studi di Nonaka e Takeuchi (1997), i due elementi sono inscindibili ed è proprio dalla loro unità che avviene il processo di conoscenza. Questa concezione deriva da un concetto più ampio che ha le sue basi nella credenza orientale dell‟unità tra uomo e natura che non implica la necessità di oggettivare il mondo esterno. Caposaldo della teoria formulata dai due studiosi orientali è quindi la nonscissione tra mente e corpo e tale unità emerge soprattutto nelle credenze orientali le quali percepiscono la conoscenza come conseguenza della saggezza derivante dall‟esperienza personale e dunque l‟essere umano può esprimersi e conoscersi solo con l‟azione e non con la cognizione, dando importanza all‟esperienza diretta e personale della realtà. Come conseguenza esiste una unione del sé e dell‟altro intesa come senso di collettività e comunità per cui la conoscenza, riprendendo la distinzione di Polaniy (1962), viene distinta in tacita ed esplicita e può essere creata e trasferita solamente attraverso un processo di interazione tra i vari individui. 11 Questa teoria fondata sulla distinzione tra conoscenza tacita ed esplicita, insieme alla dimensione sociale del processo conoscitivo, fornita da Nonaka e Takeuchi, rappresenta la teoria più accreditata nell‟ambito economico manageriale alla creazione e diffusione della conoscenza. 2.2. La conoscenza: teorie economiche, manageriali ed organizzative Nell‟ambito economico e manageriale è molto complesso dare una definizione univoca di conoscenza. Una prima distinzione però può essere fatta rispetto ai dati e alle informazioni. I dati sono fatti e numeri semplici e assoluti, mentre le informazioni sono elaborazioni di dati attraverso il loro collegamento. La conoscenza invece nasce dall‟interazione tra le informazioni e dal confronto con conoscenze precedentemente acquisite. Ciò porta il fattore umano al centro del processo (Daft 2001). Mentre dati ed informazioni possono essere elaborati anche da una macchina, la conoscenza scaturisce esclusivamente dalla mente umana quando assimila ed utilizza le informazioni. Si cerca qui di individuare il significato della conoscenza in un ambito economico e il suo ruolo all‟interno dell‟organizzazione. Ricorrendo ai contributi di Nonaka e Takeuchi (1997) e Pasin (2004), di seguito vengono descritte le concezioni di conoscenza formulate nell‟ambito di alcune teorie economiche, manageriali e organizzative. Nell‟ambito delle teorie economiche sono considerati i seguenti contributi: - Marshall, precursore dell‟economia neoclassica, sottolinea l‟importanza della conoscenza aziendale, intesa come informazione ed in particolare sui prezzi di mercato. Egli considera l‟impresa come un‟organizzazione inserita in un ambiente esterno stabile, in cui i prezzi, rappresentano un informazione vitale per le aziende che possono manovrarli per ottenere un vantaggio competitivo rispetto ai loro concorrenti. Nonostante l‟oggetto di questo studio non si 12 concentra sulle aziende bensì sulle organizzazioni in generale, questa teoria è utile in quanto per la prima volta la conoscenza viene considerata come un fattore a sé stante. - La scuola economica austriaca rappresentata da Frederich von Hayek e Shumpeter, sposta l‟attenzione verso una concezione di conoscenza di tipo “soggettivo”, ossia la conoscenza posseduta da ciascun soggetto all‟interno dell‟organizzazione e sottolineando come questa sia altamente mobile e difficile da catturare perché difficilmente codificabile e derivante da esperienze personali. Hayek, in particolare, sottolinea l‟importanza della conoscenza specifica del contesto e della particolarità delle circostanze spazio-temporali, distinguendola dalla conoscenza scientifica che concerne le regole generali. L‟autore, tuttavia fornisce un‟interpretazione “statica”, sostenendo unicamente la necessità di “utilizzo” efficiente della conoscenza “esistente”. Shumpeter invece introduce il concetto di dinamicità ambientale come l‟ostacolo principale alla gestione della componente soggettiva della conoscenza e si concentra quindi sulle modalità più idonee alla sua gestione. Egli, infatti, afferma che “il capitalismo è, per natura, una forma o un metodo di cambiamento economico e non è mai né può mai essere stazionario”, rilevando, quindi, che l‟ambiente economico è in continua evoluzione. Per questo motivo propone la “combinazione” (e ricombinazione) come metodo di conversione della conoscenza esplicita, per far fronte a questa dinamicità ambientale. Sebbene si limita a solo questo particolare modo di conversione (che non è l‟unico), esso opera comunque un tentativo per superare la difficoltà da lui riscontrata nell‟ambiente. - La Penrose introduce un elemento nuovo rispetto agli autori precedenti. Infatti mentre questi consideravano l‟intero sistema economico, l‟autrice sposta l‟attenzione sulla singola organizzazione considerata come un deposito di conoscenza. Questa teoria evidenzia il ruolo cruciale delle risorse sia umane 13 che materiali, che però hanno valore solo nel servizio che rendono quando una conoscenza adeguata le mette in movimento. Questa teoria pone al centro dell‟organizzazione la conoscenza, considerata come unico motore per mettere in moto le risorse, tuttavia essa tralascia la possibilità di creazione della stessa. - La teoria di Nelson e Winter, definita la teoria evoluzionistica del cambiamento economico e tecnologico, vede l‟organizzazione come un deposito di conoscenza, che viene strutturata e formalizzata in schemi di comportamento regolari, routine che vengono paragonate dai due autori a geni. L‟innovazione diventa una “mutazione” strutturalmente imprevedibile di routine. I due autori hanno anche elaborato il concetto di “traiettoria naturale” ad indicare il particolare percorso di sviluppo tecnologico deciso dal “regime tecnologico”, a sua volta definito come l‟insieme delle “credenze cognitive su ciò che è fattibile o per lo meno degno di essere tentato” e come insieme degli imperativi tecnologici. Ciò equivale a riconoscere che la tecnologia va posta all‟interno della conoscenza. Analoga evoluzione ha interessato le teorie organizzative e manageriali. Con riferimento alle teorie organizzative: - Un primo tentativo è stato quello di Taylor con la teoria dello scientific management. L‟intento dell‟autore è quello di estrapolare le conoscenze incorporate nel processo di lavoro, operando una razionalizzazione completa del processo lavorativo allo stesso modo per gli uomini e per le macchine tramite una “formalizzazione” delle abilità empiriche e delle esperienze dei lavoratori, al fine di ottenere una conoscenza oggettiva riutilizzabile. - Elton Mayo con la sua teoria delle relazioni umane, cosi come Frederich von Hayek e Shumpeter, rivaluta il ruolo dell‟elemento umano e l‟importanza del “contesto” in cui questo viene a trovarsi; attraverso gli esperimenti di Hawthorn dimostrò l‟importanza del fattore morale, del senso di appartenenza al gruppo 14 ed delle capacità relazionali, come elementi capaci di incrementare l‟efficienza di un‟organizzazione. - Barnard fu tra i primi a riconoscere con chiarezza l‟importanza dell‟organizzazione nel management economico, e tentò cosi di creare una scienza dell‟organizzazione. La sua visione era incentrata su due punti fondamentali. Il primo è che la conoscenza oltre ad avere un contenuto logicolinguistico, ha anche un aspetto “comportamentale”. Il secondo è che i leader creano valori, credenze e concetti allo scopo di assicurare la solidità del sistema di conoscenze interno all‟organizzazione, oltre che per gestire l‟organizzazione come un sistema cooperativo. Barnard ha sottolineato l‟importanza dell‟aspetto comportamentale della conoscenza, differenziandolo da quello scientifico, nei processi manageriali. Secondo questo autore, i leader si avvalgono tanto sia della conoscenza scientifica che ha un contenuto logico-linguistico, sia della conoscenza comportamentale ricavata da processi mentali non logici. Secondo Barnard il problema dell‟organizzare consiste nel fare in modo che soggetti con obiettivi diversi all‟interno di un‟organizzazione vengano trasformati in un sistema cooperativo razionale. La conoscenza è a questo proposito essenziale per assicurare la razionalità cooperativa e superare le nostre limitate capacità di elaborazione dell‟informazione. Barnard ha riconosciuto l‟importanza di armonizzare i processi logici e quelli non logici in cui si articola l‟attività mentale umana, gli aspetti comportamentali e quelli scientifici della conoscenza, nonché le funzioni manageriali e quelle morali dei collaboratori. - Il contributo di Simon, così come interpretato da Nonaka e Takeuchi, fornisce una rappresentazione dell‟organizzazione come “macchina che processa informazioni”. 15 Secondo Nonaka e Takeuchi il pensiero di questo autore sarebbe influenzato dal contesto ambientale in cui è formulato, caratterizzato dallo sviluppo informatico e delle scienze cognitive, e il punto centrale della sua teoria è la messa a punto di tecniche di problem solving e di decision making come sistemi di elaborazione dell‟informazione. Secondo questa interpretazione, Simon considererebbe gli uomini come sistemi che processano informazioni, caratterizzati da razionalità limitata, e il modello da lui elaborato tenterebbe di trasferire queste conoscenze alle macchine, alleggerendo il più possibile il lavoro delle persone. In questo contesto la conoscenza esplicita e codificata verrebbe trattata in maniera molto accurata, creando una divisione intelligente del lavoro cognitivo. - Cohen, March e Olsen, introducono il modello del garbage can. All‟opposto del modello di Simon, enfatizzano il lato irrazionale ed ambiguo del decision making e del problem solving. La teoria sottolinea quindi l‟aspetto “antropico” della realtà, che non si può evitare ed anzi è portatore di novità. - La teoria della costruzione di senso esposta da Weick è notevolmente influenzata da una realtà in cui le organizzazioni si trovano in continua emergenza. Secondo Weick, le interazioni tra due o più attori portano ad una costruzione sociale della realtà che è identificata a posteriori come organizzazione. La strutturazione dei comportamenti e dell‟organizzazione emerge dalla condivisione di informazioni, significati e modi di concepire comuni tra gli attori che interagiscono. In questo senso, l‟organizzazione può essere vista come cicli di comportamenti strutturati o organizzati. - Gli studi di Peters e Waterman sulla cultura organizzativa propongono una rivalutazione dell‟elemento umano nelle organizzazioni. La condivisione dei valori, delle esperienze, ideali, significati, simboli ed impegni assumono un ruolo 16 cruciale al fine di rafforzare la cultura di gruppo e trasformare una struttura rigida e meccanica in un approccio “umanistico” al lavoro. - Infine, l‟approccio basato sulle risorse di Stalk, Evans e Shulman e altri concepisce l‟azienda come insieme di risorse (al pari di quanto faceva Penrose nella sua teoria). Attraverso queste risorse, l‟organizzazione è in grado di rispondere velocemente ai cambiamenti dell‟ambiente esterno, coordinando efficientemente e rapidamente un insieme di risorse che integrate in maniera diversa generano risultati differenti. Un limite dell‟approccio risiede nel non considerare la possibilità di creazione della conoscenza e nella mancanza di una forte cornice teoretica. Nell‟ambito delle teorie elaborate in capo manageriale troviamo: - Porter attraverso la teoria del management strategico si occupa dell‟analisi del vantaggio competitivo delle aziende attraverso nuovi strumenti, come la catena del valore con cui si compone il prodotto nel mercato. Questa teoria evidenzia, seppur implicitamente, l‟importanza della conoscenza come risorsa strategica, fonte di vantaggio competitivo. - Drucker preannunciando l‟avvento di una società della conoscenza, delinea invece un mondo interamente basato sulla conoscenza, in tutti gli ambiti della vita di un‟organizzazione. Questa visione emerge in un contesto sociale ed economico caratterizzato da un ambiente competitivo in continuo cambiamento, in cui l‟innovazione deve essere trattata come una pratica quotidiana che va organizzata in maniera scientifica e ragionata. Per fare questo egli sostiene che è necessario che l‟organizzazione sia disposta ad abbandonare le conoscenze obsolete e ad apprendere come crearne di nuove per stare costantemente al passo con l‟innovazione tecnologica e con il continuo cambiamento dell‟ambiente esterno. L‟autore mette inoltre in rilievo l‟importanza della componente tacita della conoscenza, legata all‟esperienza e all‟apprendistato, ed in generale il learning by doing quale unico modo per poterla acquisire. 17 - Senge (l‟autore che ha coniato il termine di learning organization) con la sua teoria dell‟apprendimento organizzativo, indica la via dell‟apprendimento continuo per mantenere l‟organizzazione viva e al passo coi tempi. L‟apprendimento non va visto esclusivamente come una ricezione passiva di conoscenza, ma anche come un metodo attraverso il quale viene creata nuova conoscenza attraverso l‟interazione tra vari individui. Solamente attraverso l‟integrazione di questi due concetti di apprendimento si può raggiungere un vantaggio competitivo. Senge concettualizza un modello di organizzazione (detta learning organization) che è costruita con l‟intento di facilitare in ogni proprio ambito l‟apprendimento. L‟analisi appena condotta appare utile per delineare una sorta di evoluzione delle teorie, che con il passare del tempo e le successive formulazione attribuiscono sempre più importanza alla conoscenza fino ad arrivare a metterla al centro dell‟intero sistema organizzativo e aziendale. Fra le teorie economico-manageriali particolare rilievo assume l‟elaborazione di Nonaka e Takeuchi (1997) che, partendo dal concetto filosofico della conoscenza, di cui abbiamo discusso nel paragrafo precedente, fornisce una spiegazione delle dinamiche e dell‟evoluzione della conoscenza, cercando di definire gli strumenti organizzativi che favoriscano la creazione e la diffusione della stessa. Il modello di Nonaka e Takeuchi è costruito su un concetto di conoscenza considerata come “un processo dinamico di giustificazione delle credenze personali diretto verso la verità”. Più in particolare, sia da parte di Nonaka e Takeuchi ma anche dalla maggior parte degli studiosi (Spender 1996, Nelson e Winter) nel campo del Knowledge management la conoscenza è intesa come conoscenza organizzativa e cioè come “la capacità dell’intera organizzazione di generare nuova conoscenza, di diffonderla all’interno di tutta l’organizzazione, e di incorporarla in prodotti e servizi oppure nel sistema dell’attività aziendali”. 18 I due studiosi distinguono vari tipi di conoscenza, individuati in base a due distinzioni, quella epistemologica e quella ontologica e in riferimento alla distinzione epistemologica, essi riprendono la distinzione fatta da Polanyi (1958), poi ripresa da Nelson e Winter (1992), secondo i quali la conoscenza è una variabile estremamente dinamica con due connotazioni particolari: conoscenza tacita ed esplicita. La conoscenza tacita include intuizioni, sensazioni, idee, abilità che sono difficili da comunicare, in quanto profondamente radicate nelle esperienze individuali e fortemente collegate ai valori e ideali condivisi da un gruppo di persone. La conoscenza tacita è composta fondamentalmente da due componenti: una tecnica e una cognitiva. La componente tecnica è rappresentata dall‟esperienza acquisita dagli attori economici durante i processi di produzione, principalmente attraverso pratiche organizzative, istituzionali e strategiche, mentre quella cognitiva riguarda gli ideali e i valori, determinando le modalità attraverso le quali gli individui di una particolare area si relazionano tra loro e ciò si identifica con la cultura della popolazione (cultura popolare formatasi attraverso i processi storici). Questa conoscenza è fortemente legata al territorio e composta da elementi difficilmente codificabili e quindi difficili da disseminare. La conoscenza esplicita è invece quella parte esprimibile, codificabile e dunque facilmente trasferibile tra diversi soggetti attraverso un linguaggio formale e sistematico. Il motivo di questa distinzione effettuata dai due autori è quello di evidenziare come la conoscenza esplicita, che può trovare espressione numerica e verbale, sia solo la punta di un iceberg, in quanto la conoscenza è in primo luogo un evento tacito, difficilmente esprimibile e condivisibile. Il nucleo del processo di creazione di conoscenza risiede, secondo gli autori, nella capacità di mobilitare e convertire la conoscenza tacita degli individui all‟interno dell‟organizzazione. 19 La seconda distinzione fatta da Nonaka e Takeuchi è in base alla dimensione ontologica, secondo la quale si distinguono la conoscenza individuale, di gruppo, organizzativa ed interorganizzativa. Se si considera in senso stretto la conoscenza, essa può essere posseduta solo dai singoli individui, e non è concepibile pensare ad una organizzazione che la possieda o la crei a prescindere dall‟iniziativa dell‟individuo e dall‟interazione sociale che ha luogo nel gruppo di lavoro. La conoscenza organizzativa è sì composta da conoscenze individuali, tuttavia non è data dalla semplice somma di queste. La conoscenza organizzativa è carica di valore aggiunto, in quanto i membri dell‟organizzazione modificano spesso le proprie conoscenze attraverso l‟interazione tra loro. Prima di diventare tale, la conoscenza organizzativa è conoscenza “grezza” o meglio conoscenza individuale. La creazione di conoscenza organizzativa descritta da Nonaka e Takeuchi si basa sull‟idea secondo la quale la conoscenza umana si crea e si diffonde attraverso l‟interazione tra conoscenza tacita ed esplicita, definita “conversione di conoscenza” attraverso l‟interazione tra soggetti. In questo modo la conoscenza all‟interno dell‟organizzazione può circolare ma deve subire una trasformazione, la conversione di conoscenza. Essi individuano quattro modalità di conversione, collegate al tipo di conoscenza che si va a trasmettere e a quella che si va creando: socializzazione, esteriorizzazione, combinazione, interiorizzazione. Socializzazione. Riguarda i processi di condivisione di conoscenza tra individui in cui domina una componente tacita che può essere trasferita solamente attraverso il contatto diretto di due persone, per la non codificabilità della stessa. Si può ottenere questo risultato con pratiche di apprendimento sul lavoro (on-the-job-training) il cui elemento fondamentale è l‟esperienza. Tra le pratiche più efficaci troviamo la creazione di ambienti informali in cui i vari 20 individui possono condividere le proprie esperienze, oppure istituire delle forme di apprendimento diretto, anche da parte di soggetti esterni come istituti di ricerca, università. Esteriorizzazione. Indica i processi in cui la conoscenza tacita viene espressa in forma esplicita, verbalizzata e codificata. Questa è forse la più complessa delle quattro modalità di conversione, essendo la conoscenza tacita caratterizzata da una non codificabilità e strettamente legata a modelli mentali non facilmente descrivibili. Questa modalità è però la chiave per la creazione di nuova conoscenza perché permette la generazione di modelli, sistemi di regole, ipotesi, metafore e analogie attraverso cui gli individui esplicitano un sapere che altrimenti resta incorporato al contesto dell‟azione in cui è stato generato. Quando questa conoscenza diventa esplicita, viene trasferita al di fuori del gruppo originario e si aggiunge ad altre conoscenze simili attraverso “…incontri, conversazioni telefoniche, strumenti informatici di comunicazione”, il che garantisce la disponibilità di conoscenza codificata all‟interno di qualsiasi nodo del network: questa è la fase della combinazione. Interiorizzazione. Si riferisce ai processi di creazione di conoscenza tacita a partire da conoscenza esplicita. Può accadere che nel momento in cui gli individui condividono con altri le proprie esperienze e rendono esplicito il significato delle loro azioni, il confronto con l‟esperienza altrui induca i soggetti a rielaborare il proprio sistema di credenze e la dimensione tacita del loro sapere. 21 Figura 1.1 – La spirale della conoscenza (Nonaka e takeuchi 1995) CONOSCENZA TACITA A CONOSCENZA ESPLICITA CONOSCENZA TACITA DA Socializzazione Esteriorizzazione Interiorizzazione Combinazione CONOSCENZA ESPLICITA La creazione della conoscenza organizzativa imposta da questo modello, è un processo estremamente dinamico e fluido in cui diversi processi di conversione possono essere tra loro collegati. In particolare la conversione della conoscenza procede anche lungo la seconda dimensione, quella ontologica, configurandosi come un percorso a spirale (Cfr. Figura 1.3) che inizialmente si muove a livello individuale e che progressivamente coinvolge comunità sempre più vaste di attori che partecipano all‟attività di impresa. Questo processo a spirale della creazione di conoscenza può essere attivato tramite reti di relazioni producendo costantemente nuova conoscenza e porta l‟organizzazione ad innovarsi; ed è proprio l‟innovazione, definita come la capacità di generare, disseminare ed utilizzare nuova conoscenza organizzativa, tecnologica e scientifica, l‟elemento chiave alla base dello sviluppo economico locale sia nei paesi sviluppati che in quelli in via di sviluppo e del terzo mondo. Sulla base teorica del modello Nonaka-Takeuchi analizzeremo come avviene la creazione e il trasferimento di conoscenza all‟interno delle reti nazionali ed internazionali delle agenzie per lo sviluppo economico locale. 22 3.1. La conoscenza nelle agenzie per lo sviluppo locale Come già detto, l‟innovazione, definita come la capacità di generare, disseminare ed utilizzare nuova conoscenza organizzativa, tecnologica e scientifica, è l‟elemento chiave alla base dello sviluppo economico locale, sia nei paesi sviluppati, sia nei paesi in via di sviluppo e nei paesi del terzo mondo (Canzanelli, 2010). L‟obiettivo degli enti centrali delle reti delle agenzie per lo sviluppo locale è fornire servizi a supporto di tali agenzie per creare un ambiente in cui il pubblico, privato, gli enti del territorio, i governi, le associazioni locali, lavorando fianco a fianco, e instaurando relazioni durature, riescano a generare innovazione e sviluppo economico sostenibile attraverso la generazione e disseminazione di nuova conoscenza organizzativa, tecnologica e scientifica. La conoscenza generata poi a livello locale può essere trasferita attraverso gli strumenti della rete agli altri nodi della stessa, attraverso processi di socializzazione o di esteriorizzazione che permettano alle altre agenzie della rete di apprendere nuove conoscenze e attraverso l‟interiorizzazione di adattarle al loro contesto locale e di modificarle per crearne di nuove. 3.2. Il ruolo del territorio Il territorio diventa un fattore cruciale nel determinare la capacità innovativa delle imprese e delle organizzazioni, sia per il patrimonio di conoscenza e di know-how che esso racchiude, sia perché promuove relazioni interattive tra i vari attori locali che alimentano il processo di generazione di conoscenza illustrato da Nonaka e Takeuchi. L‟idea è che la conoscenza a livello locale può garantire, in periodi di crescente globalizzazione e standardizzazione dei processi di produzione, vantaggi 23 competitivi di lungo termine, e quanto più queste conoscenze sono specifiche, non trasferibili, non codificabili, più sarà difficile innescare processi imitativi che possono erodere questo vantaggio (Capello e Faggian, 2002). La creazione, disseminazione e rigenerazione del capitale di conoscenza a livello locale richiedono processi di apprendimento collettivo e interattivo molto complessi che dipendono da due condizioni: la prossimità geografica e quella relazionale dei vari attori coinvolti nel processo (aziende, clienti, fornitori, centri di ricerca, università, istituzioni, etc.). La prossimità geografica e relazionale degli attori tuttavia sono requisiti necessari ma non sufficienti per stabilire degli spillover di conoscenza. Al concetto di prossimità fisica degli attori va infatti affiancata la vicinanza culturale, ovvero il senso di appartenenza ad un‟area specifica, la capacità di relazionarsi con gli altri attori, condividere valori comuni. E‟ ciò che Matisse (2005) chiama il capitale relazionale e che consiste in varie forme di cooperazione formale ed informale tra i vari attori del territorio e partnership pubblico private. ―The dissemination of knowledge in a territory, through collective learning processes, or dynamic and cumulative production processes, is achieved through interaction mechanisms typical of an area characterized by a strong sense of belonging and strong relational synergies (Camagni 2003).” Il territorio si caratterizza cosi come la base per la generazione di conoscenza in un ciclo dinamico che partendo dal patrimonio conoscitivo e le esperienze accumulate nello stesso, le modifica costantemente attraverso lo sviluppo di relazioni tra i vari attori e governi che attraverso i processi di socializzazione, esteriorizzazione, combinazione e interiorizzazione sono in grado di produrre e riprodurre conoscenza. I vari attori e governi, oltre a gestire le modalità attraverso le quali le conoscenze devono essere implementate, governano 24 anche il modo in cui tali conoscenze sono trasferite ai businesses e alle altre organizzazioni locali. La complessità di questo sistema però comporta il bisogno che esso venga governato da meccanismi in cui partecipino tutti gli attori coinvolti nei progetti, cosi da facilitare l‟implementazione di processi innovativi, evitando le insidie burocratiche delle pubbliche amministrazioni. Da questa esigenza nascono gli agenti per lo sviluppo economico locale che spesso non si concentrano su un‟unica organizzazione ma agiscono per il benessere della comunità: parchi tecnologici, università, autorità locali, istituzioni educative e agenzie per lo sviluppo, di cui ci occuperemo approfonditamente, che facilitano lo scambio di esperienze, know-how, conoscenza, cercano di soddisfare i differenti bisogni degli stakeholders, tutto ciò al fine di migliorare la capacità pianificativa territoriale e dare una spinta al territorio nel contesto nazionale e internazionale anche attraverso il supporto fornito dalle istituzioni finanziarie. E‟ essenziale tuttavia che i processi descritti coinvolgano non soltanto gli attori di un‟area specifica, ma anche attori che generano conoscenza all‟esterno del territorio, attraverso network nazionali ed internazionali. L‟innovazione dovrebbe essere vista come un processo localizzato (Asheim e Coenen, 2006), ma allo stesso tempo aperto e collegato a sistemi di innovazione nazionali, regionali ed internazionali ed è in quest‟ottica che sono state create reti che mettono in contatto le varie agenzie per lo sviluppo locale, tra queste la rete mondiale ILSLEDA. 3.3. Agenzie per lo sviluppo locale e reti di agenzie 25 Nella letteratura mondiale sul tema dello sviluppo economico c‟è una visione condivisa secondo cui le agenzie rappresentano uno strumento molto efficace per lo sviluppo economico locale: ―Active entrepreneurs, achieving more with less funding, promoting economic development on broader scales geographically, and collaborating creatively within and among organizations‖ (International Economic Development Council IEDC, 2006). "Excellent vehicle[s] [that] should enjoy strong support from both the public and private sectors" (Blakely and Leigh, 2009); "One of the most successful results of the Inter-national Links and Services for Local Development Agencies' activity" (LS LEDA, 2009). Tuttavia nonostante il crescente interesse e l‟efficacia di queste strutture, ancora non esiste una definizione univoca su cosa esse siano, anche perché sono state sperimentate diverse esperienze in vari paesi, e a seconda che esse operino in paesi in via di sviluppo oppure paesi sviluppati, hanno focus ed obiettivi diversi. Per esempio le agenzie nei paesi in via di sviluppo, come quelle promosse dall‟UN a partire dal 1991, riunite a livello globale dalla rete ILSLEDA, si concentrano maggiormente sullo sviluppo umano rispetto a quanto accade in quelle nei paesi sviluppati. Una definizione delle agenzie tuttavia può essere ricavata dai vari studi in materia di sviluppo economico locale, fatti da vari enti ed organizzazioni internazionali (World Bank, OCSE, ILSLEDA). Dalla definizione dell‟ILSLEDA (la rete globale delle agenzie per lo sviluppo locale), le Agenzie possono essere considerate organizzazioni non-profit, generalmente gestite da entità pubbliche e private del territorio che agiscono da meccanismo attraverso il quale gli attori locali pianificano ed implementano, in 26 maniera condivisa, iniziative per lo sviluppo economico locale; inoltre identificano gli strumenti più adatti alla loro realizzazione e forniscono un sistema di supporto tecnico e finanziario (ILS LEDA,2007a). Da questa definizione possiamo capire come le partnership e quindi le collaborazioni tra i vari portatori di interesse locali venga considerato un elemento fondamentale per il successo delle agenzie per lo sviluppo. Canzanelli e Del Bufalo infatti spiegano come le partnership a livello locale diano risposte concrete ai fabbisogni locali ed in particolare considerano le partnership pubblico private come un mezzo di buona governance delle agenzie. Suggeriscono inoltre come il mandato temporaneo di un governo sia assolutamente insufficiente per assicurare la continuità necessaria e sottolineano come invece queste agenzie siano apolitiche, stabili e quindi con un‟ottica di lungo periodo (Canzanelli e Del Bufalo, 2005). Tali agenzie forniscono vari servizi agli attori locali: servizi a supporto dei businesses, formazione imprenditoriale, marketing territoriale, riduzione della povertà e iniziative sociali, ricerche, project management, coordinamento, forniscono crediti,e servizi a supporto dell‟innovazione. Le agenzie per lo sviluppo locale sono nate ufficialmente nel 1954 grazie al decreto del 11 dicembre 1954. In realtà queste strutture esistevano già verso la fine degli anni ‟40 specialmente in Gran Bretagna, con Renè Pleven, ed in Alsazia con la Commissione per l‟economia Alsaziana con l‟obiettivo, tuttora rilevante, di creare un network di persone ed enti che lavorassero insieme per studiare l‟attuale situazione dell‟economia regionale, per illustrare i pericoli che la minacciavano e trovare le opportunità disponibili ed infine implementare azioni con lo scopo di promuovere l‟economia della regione. Attualmente le agenzie sono governate dal decreto del 5 Maggio 1995, secondo cui le agenzie devono essere composte di rappresentanti di autorità locali, università, camere di commercio, enti di trasporti, istituzioni finanziarie, 27 associazioni di imprenditori, e organizzazioni di rappresentanti dei lavoratori. L‟atto del Luglio 1996 va addirittura oltre nel definire la governance di tali agenzie come composta da 4 collegi: 1. Il collegio dei rappresentanti dei governi locali 2. Il collegio delle camere di commercio 3. Il collegio delle organizzazioni di lavoratori 4. Il collegio di professionisti rappresentanti degli enti formativi, istituzioni bancarie, di trasporti etc. Come possiamo vedere la governance delle agenzie riflette proprio l‟importanza delle partnership sulle quali si fonda il successo delle agenzie. Dal 1954 le Agenzie sono cresciute a ritmi elevatissimi tanto da diventare i veicoli più utilizzati per implementare strategie economiche locali; basti pensare che attualmente ve ne sono circa 15.000 sparse per il mondo. Ciò ha creato l‟esigenza di creare delle reti sia a livello regionale, nazionale, ed internazionale con lo scopo di riunire in network le varie agenzie in maniera tale da diffondere conoscenza, best practices e rendere sempre più efficaci tali strutture. Le reti più importanti che sono nate a questo scopo sono: l‟Eurada, la rete europea delle agenzie per lo sviluppo, l‟EBN (European business and innovation centre network), l‟ILSLEDA, l‟IDB, ILO e la rete Australiana delle agenzie per lo sviluppo, IEDC. Gli enti centrali di questi network erogano numerosi servizi alle agenzie, specialmente servizi di trasferimento di conoscenze tecniche, economiche, manageriali in maniera tale che essi possano svolgere in maniera efficace le loro attività. Nel paragrafo successivo si offre una distinzione delle principali tipologie di conoscenza di cui necessitano le agenzie per lo sviluppo economico locale e quali sono in gli strumenti utilizzati per il loro trasferimento. 28 3.4. Strumenti di knowledge transfer all’interno delle reti per lo sviluppo economico locale Le agenzie, come detto in precedenza, forniscono vari servizi agli attori locali: servizi a supporto dei businesses, formazione imprenditoriale, marketing territoriale, riduzione della povertà e iniziative sociali, ricerche, project management, coordinamento, forniscono crediti, e servizi a supporto dell‟innovazione. Per far fronte a questi servizi un‟agenzia deve dotarsi di conoscenze specifiche che possono essere schematizzate in: a) conoscenze di tipo concettuale - teorico, che servono a consolidare la consapevolezza dell‟importanza della LEDA, a fini promozionali, e, in parecchi casi, ad aprire fronti innovativi di intervento (per esempio sull‟economia verde, sull‟economia sociale ecc.) b) conoscenze di tipo operativo, la cui utilità si rivela massima quando permettono di trasmettere pratiche e esperienze di successo realizzate altrove, oppure quando si riferiscono a informazioni relative ad opportunità: progetti, fondi, relazioni, eventi, ecc. c) conoscenze di tipo manageriale, la cui utilità risiede spesso nella disponibilità di strumenti del mestiere (tool kits), che esse possono utilizzare per diagnosticare e risolvere problemi di varia natura. I servizi di knowledge transfer utilizzati dalle reti di agenzie, per far fronte a questo fabbisogno di conoscenza, sono costituite basicamente da: 1. Assistenza tecnica diretta. I servizi di assistenza tecnica diretta sono senza dubbio uno dei servizi di knowledge transfer più efficaci per il trasferimento di conoscenza operativa e manageriale in quanto il metodo di apprendimento è basato sul learning by doing, processo che Drucker 29 considera l‟unico efficiente in grado di trasferire conoscenze tacite ed implicite. Inoltre in una rete internazionale l‟assistenza diretta è l‟unico momento di interazione face to face tra l‟ente centrale della rete e i vari nodi. 2. Materiale informativo via web. In tutti i network un sistema informativo web è uno strumento fondamentale per la diffusione di conoscenza e assume un‟importanza maggiore nel caso di network internazionali e globali. I materiali che vengono utilizzati sono i più disparati, si va dai papers (articoli sul tema dello sviluppo economico e argomenti correlati), le news, le informazioni sulle attività della rete, i toolkit ecc. Oltre alla diversità dei materiali utilizzati, anche gli strumenti web possono essere tra i più disparati (Attività di social network, sito internet, portali virtuali di interazione etc…) 3. Assistenza tecnica personalizzata in remoto: le reti internazionali e globali devono dotarsi di tale strumento perché permette di risolvere i problemi legati alla distanza geografica dei vari attori. L‟erogazione di questo servizio comporta l‟utilizzo di strumenti tecnologici tra i più disparati, skype, sistemi di video conference, e-mail etc., e la percezione della qualità del servizio dipende in gran parte da quale di questi strumenti viene utilizzato. 4. Corsi di formazione tradizionali. Attraverso le partnership con università e centri di ricerca, le reti globali per lo sviluppo economico possono colmare i gap di economie di specializzazione e offrire corsi di formazione ai manager e dipendenti delle agenzie. 5. Coaching/tutorship attraverso procedure ingegnerizzate: accanto ai corsi di formazione tradizionale è di considerevole importanza l„erogazione di corsi a distanza, sia fatti internamente sia attraverso partnership con società specializzate che si rivelano molto utili per l‟esperienza accumulata soprattutto in termini di modalità di erogazione/strumento utilizzato. Infatti anche in questo caso, cosi come per l‟assistenza tecnica a distanza, il mezzo tecnologico utilizzato determina in maniera rilevante la qualità del servizio offerto. 30 6. Benchmarking tra strutture: il benchmarking, pratica fondamentale in qualsiasi organizzazione, è ancor più cruciale in una rete internazionale per lo sviluppo economico locale, in cui i vari attori possono identificare le best practice a livello di rete, capire dalle esperienze degli altri nodi quali sono le problematiche rilevanti e le competenze necessarie, adattarle al proprio contesto, renderle operative. Attraverso questa interazione l‟esperienza si arricchisce di nuove problematiche e nuove soluzioni che vengono costantemente riproposte agli altri nodi della rete alimentando quel processo circolare di creazione di nuova conoscenza illustrato da Nonaka e Takeuchi. L‟attività di benchmarking si fonda sulla scelta di indicatori di efficienza attraverso i quali valutare l‟operato delle agenzie, per identificare le best practice a livello internazionale. Una volta identificate le agenzie più efficienti, le esperienze e le competenze alla base del successo vengono condivise agli altri nodi della rete attraverso un processo di trasferimento della conoscenza orizzontale, piuttosto che top down. Per questo, le dinamiche attuali delle reti di agenzie, e in generale delle reti, sono la costruzione di ambienti virtuali in cui tali esperienze possano essere trasferite direttamente dalle agenzie più efficaci agli altri nodi, attraverso un processo maggiormente destrutturato e più basato su una relazione di tipo informale tra i vari attori, relazione che spesso per la distanza geografica deve essere virtuale. Nei successivi paragrafi sono stati illustrati quali di questi servizi vengono erogati dalla rete ILS LEDA, la rete che è stata scelta come oggetto di indagine, e quali sono gli strumenti attraverso i quali essi vengono erogati. Prima di tutto però si ritiene utile fornire una descrizione nel dettaglio della rete ILS LEDA per capire le caratteristiche particolari anche rispetto alle altre reti simili. 4. La rete internazionale ILSLEDA: storia ed overview 31 L‟ILSLEDA, riconosciuta dall‟OECD come una delle organizzazioni internazionali maggiormente efficaci nel relazionarsi con le agenzie per lo sviluppo locale, è una rete che supporta le organizzazioni locali, nazionali e internazionali nell‟adottare un approccio per il raggiungimento e la promozione di sviluppo sostenibile, nella creazione di lavori duraturi e con un focus particolare verso le classi più emarginate, nella lotta contro la povertà e le disuguaglianze, attraverso il miglioramento dei sistemi di piccole e medie imprese. Come abbiamo già visto, secondo l‟OCSE esistono nel mondo circa 15,000 agenzie di sviluppo. Di esse approssimativamente 500 operano in Europa, mentre quelle appartenenti alla rete ILS LEDA, che si trovano in paesi in via di sviluppo e in transizione sono circa 60 (Fig. 1.2). Fig.1.2: La rete ISLEDA Queste ultime si differenziano dalle prime perché contemporaneamente una serie di caratteristiche specifiche come: 32 integrano Governance: partnership publico-private, relazioni locale-nazionale Strategia: coordinamento nella pianificazione e nell‟azione; Sviluppo umano: inserimento sociale, strumenti in favore dei gruppi vulnerabili, relazioni tra il centro e la periferia, protezione dell‟ambiente Promozione territoriale: gestione di progetti e mercato internazionale Servizi: assistenza tecnica, formazione professionale, commercializzazione e credito. Dal 1991 ad oggi il numero delle LEDA è andato sempre più crescendo (Fig. 1.3), man mano che la loro esperienza si dimostrava più efficace e i risultati consolidati, con aumenti più significativi dal 2003. Fig. 1.3. Crescita del numero di LEDA della rete ILS LEDA in venti anni (1991-2010) 60 50 40 30 20 10 0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 ILS LEDA ha riconosciuto in questo percorso tre fasi, come illustrato nel grafico sottostante. Fig. 1.4. Tappe fondamentali della agenzie per lo sviluppo 33 Sviluppo umano Politiche di marketing strategico Nasce ILS LEDA Sono focalizzate sul facilitare lo sviluppo di piccole e medie imprese locali per favorire l’inclusione sociale dei più poveri Lo sviluppo territoriale viene articolato con la politica nazionale , per affermare il ruolo delle agenzie come propulsore strategico La priorità della strategica diventa lo sviluppo della catena del valore che può creare uno sviluppo territoriale più sostenibile 1991-1998 1998-2003 2004-2009 1° generazione 2° generazione 3° generazione Sistemi territoriali per l’innovazione Economia sociale e solidale Economia verde Uso appropriato delle risorse naturali 2010-? La rete ILSLEDA è un progetto che nasce a metà degli anni ‟90 con il compito di mettere in rete le Agenzie di sviluppo economico locale, promosse dall‟ONU a partire dal 1991, anno in cui fu creata la prima ADEL in Nicaragua, e prestare loro servizi di sostegno, oltre che selezionare le pratiche di successo e riproporle in altri contesti della rete. Sin dalla sua nascita ILSLEDA ha sviluppato un‟esperienza nuova nel campo dello sviluppo economico locale e lo sviluppo umano. L‟esperienza è focalizzata su due pilastri chiave: il potenziale endogeno e la competitività sostenibile. Il potenziale endogeno di un territorio è l‟insieme delle risorse di un territorio che possono essere utilizzate per lo sviluppo competitivo e sostenibile dello stesso. L‟altro pilastro dell‟esperienza ILSLEDA è il concetto ibrido di competitività sostenibile del territorio; questo concetto permette allo stesso momento il raggiungimento degli obiettivi di competitività territoriale e i United Nations Millennium Development goals, principalmente in termini di riduzione della povertà, di miglioramento dell‟equità sociale e di genere, di promozione 34 dell‟internazionalizzazione delle aree più emarginate, e di salvaguardia dell‟ambiente. L‟idea alla base del network è quella secondo cui per lo sviluppo delle aree più povere l‟elemento fondamentale è la competitività sistemica delle piccole e medie imprese, e la loro cooperazione (la cosiddetta “co-opetition”), che permette loro di competere in maniera più efficace. Il fatto di appartenere allo stesso territorio facilita le reciproche relazioni tra imprese e la condivisione degli stessi interessi permette la sopravvivenza del territorio per le generazioni future. L‟approccio della rete da 20 anni a questa parte, è stato quello di promuovere ed implementare strategie per lo sviluppo economico umano del territorio, attraverso l‟articolazione di interventi locali, nazionali e internazionali. ―Lo sviluppo economico umano del territorio può essere definito come quello sviluppo che combina efficientemente il raggiungimento di un vantaggio competitivo per il territorio attraverso i prodotti tipici provenienti da ogni area del paese, insieme con lo sradicamento strutturale della povertà, l’equità sociale e di genere, la creazione di lavoro onesto e rispettabile, e la salvaguardia dell’ambiente; questo obiettivo può essere raggiunto principalmente attraverso il rafforzamento di capacità umane e istituzionali attraverso le quali cercare di adottare processi e politiche autosufficienti‖. (ILSLEDA, 2010). Prima di procedere all‟analisi dei servizi offerti dall‟ente centrale alle varie agenzie, si ritiene utile dare una spiegazione più dettagliata di cosa sono le LEDA che fanno parte di questo network, come sono organizzate e quali sono i loro obiettivi e gli strumenti per il raggiungimento degli stessi, cosi da capire quali sono le conoscenze e competenze che l‟ente centrale deve trasferire. 35 Cos’è una LEDA e quali sono i problemi che risolvono e i 4.1 servizi che erogano al territorio Le agenzie per lo sviluppo locale, riunite nel network ILSLEDA, sono della agenzie che, favorendo relazioni tra i vari attori di un territorio, partnership pubblico-privato, imprese, enti locali, governi, promuovono l‟innovazione e lo sviluppo sostenibile e sociale del territorio e mobilitano la società civile e le istituzioni locali attorno a questi temi. Le LEDAs forniscono numerosi servizi alla popolazione e alle istituzioni, come la promozione del territorio, credito alle imprese, assistenza tecnica ai business, formazione manageriale e imprenditoriale, con l‟obiettivo di supportare l‟innovazione e lo sviluppo competitivo del territorio nella prospettiva di uno sviluppo equo, ecologico ed umano. Le LEDA del network contribuiscono a risolvere problemi, come l‟impatto negativo sulle condizioni di vita causato dalla povertà, dalla disoccupazione, da cambiamenti economici, e dagli svantaggi che le economie locali hanno nell‟attuale ambiente competitivo globale. Più in dettaglio, i problemi sui quali le LEDAS e i loro servizi si concentrano sono: 1. ridurre la povertà e favorire l‟integrazione sociale 2. lo sviluppo delle piccole imprese locali 3. la valorizzazione delle risorse locali 4. rivitalizzazione e ricostruzione delle economie locali dopo i conflitti 5. Impattare le politiche nazionali e orientamento delle risorse nazionali ed internazionali 1. Ridurre la povertà e favorire l‟integrazione sociale 36 I programmi attuali per la riduzione della povertà si focalizzano sull‟implementazione di strumenti capaci di risolvere velocemente la mancanza di reddito delle fasce della popolazione più svantaggiata. Lo strumento più comune e diffuso al momento è il micro credito di cui beneficiano persone molto povere, che però raramente ha un impatto sulla capacità di migliorare la propria condizione. Questo perché le attività generate da investimenti di 1000-2000 USD non possono produrre alcun surplus per l‟accumulazione e per la crescita. Inoltre da sole, le piccole imprese anche se in forme associative, non sono in grado di generare uno sviluppo competitivo e sostenibile del territorio. A questi problemi le LEDA rispondono con nuove modalità, soprattutto attraverso una maggiore e attiva partecipazione dei gruppi più emarginati al processo di sviluppo territoriale. Infatti le LEDA: Supportano il governo locale a progettare strategie di sviluppo territoriale integrate e ad adottare meccanismi nell‟elaborazione del piano, che coinvolgano la popolazione attraverso informazioni e corsi di formazione Collegano le attività imprenditoriali di gruppi vulnerabili alle catene del valore del territorio, migliorando i network economici del sistema produttivo, e questo aumenta la possibilità di sostenibilità futura Forniscono assistenza tecnica e finanziaria per l‟elaborazione e il supporto di business plan 2. Sviluppo delle piccole imprese Spesso in molti contesti, specialmente in quelli più svantaggiati, i piccoli imprenditori non hanno il supporto completo di cui necessitano e quindi hanno difficoltà nel rimanere competitivi. In questi contesti essi hanno bisogno di essere collegati ad altre imprese che lavorano nella stessa catena del valore in 37 maniera tale da favorire quel processo di innovazione e di creazione della conoscenza descritto da Nonaka e Takeuchi. Le agenzie danno una risposta a questi problemi, fornendo a questi imprenditori servizi di varia natura, quali: corsi di formazione per manager e professionisti accesso al credito assistenza tecnica informazioni circa i fornitori delle materie prime, le tecnologie e i mercati facilitazioni nell‟utilizzo delle infrastrutture promozione di partnership, di network e associazioni produttive promozione di strumenti che facilitano l‟innovazione supporto all‟internazionalizzazione delle economie locali networking e condivisione delle informazioni sulle opportunità economiche 3. Valorizzazione delle risorse locali L‟idea alla base delle LEDA è che lo sviluppo del territorio e delle imprese derivi dalle risorse di cui l‟area dispone e che possono essere valorizzate, rese competitive e risolvere i problemi di lavoro, di reddito e di equità. La valorizzazione delle risorse del territorio è in stretta relazione con la capacità di creare valor aggiunto: prodotti industriali dalle materie prime, turismo dalle risorse naturali etc. In tal senso, le aree più emarginate e con meno infrastrutture possono creare un valore maggiore se vengono introdotte catene del valore comprensive di piccole e medie imprese, cooperative, servizi finanziari e non, università e centri di ricerca, strutture di formazione ed educazione. 38 A questo scopo le LEDAS aggiungono valore: Mettendo insieme vari attori per essere inseriti nella catena del valore e organizzarli in network Supportando le attività del network Promuovendo i brand del territorio Facilitando il marketing del territorio Supportando e promuovendo informazioni e condivisione delle conoscenze tra i vari attori 4. Rivitalizzazione delle economie locali e ricostruzione dopo i conflitti Lunghi periodi di conflitti armati producono distruzione di risorse naturali e produttive, de istituzionalizzano il contesto sociale, creando una maggiore distanza tra la popolazione e le istituzioni, riducono la capacità professionale per la mancanza di aggiornamento. Per ridurre tali problemi le LEDA: coordinano le attività di varie istituzioni del territorio per identificare quali progetti intraprendere per rivitalizzare l‟economia, attraverso la partecipazione diretta di tutti i gruppi sociali senza discriminazioni; intraprendono azioni immediate per ridurre i problemi innanzitutto nel breve termine permettono il processo di transizione economica supportando iniziative imprenditoriali coerenti con i piani di sviluppo elaborati, per fare in modo che venga creata una nuova classe di piccole e medie imprese locali. 5. Impattare le politiche nazionali e orientare le risorse nazionali ed internazionali 39 Uno degli ostacoli più comuni per le organizzazioni disposte a realizzare progetti di cooperazione e supporto allo sviluppo economico locale, è la frammentazione degli attori locali e la mancanza di punti di riferimento. Da questo punto di vista, le LEDAS rappresentano gli interlocutori per gli attori economici della cooperazione internazionale e permettono la realizzazione di numerose iniziative perché: Orientano le iniziative secondo i bisogni e le opportunità del territorio Evitano la duplicazione degli sforzi e le perdite di risorse Assicurano supporto all‟elaborazione dei progetti Forniscono supporto tecnico qualificato per l‟esecuzione, anche assicurando il coinvolgimento degli attori e le strutture locali specializzate e le istituzioni Forniscono supporto finanziario attraverso propri fondi Monitorano lo sviluppo del progetto Fig. 1.3. Servizi erogati dalle LEDA Territorial animation Business services Diagnosi del territorio per identificare le Supporto negli studi di fattibilità potenzialità economiche Formazione tecnica e manageriale Promozione di un clima favorevole per Accesso al credito delle persone più l’imprenditoria Promozione della catena del valore Supporto alla popolazione svantaggiata Promozione del lavoro delle donne svantaggiate Promozione dell’ innovazione e del cambio tecnologico Supporto alla pianificazione Promozione territoriale Supporto alle amministrazioni locali Marketing territoriale Fissare le priorità dei progetti strategici Brand locali Sistemi informativi Project financing 40 Strategic project management Promozione dell’internazionalizzazione Supporto alle partnership internazionali Sulla base di questi servizi che richiedono, riprendendo la classificazione precedentemente fatta, conoscenze di tipo teorico, operativo e manageriale, verranno ora illustrati i servizi che la rete ILS LEDA eroga e i mezzi attraverso i quali essi vengono erogati. 4.2. I servizi di knowledge transfer erogati da ILSLEDA per trasferire conoscenza alle agenzie Per rispondere a tali domande di conoscenza ILS LEDA deve attrezzare sia una struttura di back up da alimentare attraverso l‟aggiornamento continuo del sapere, sia di front office, che diffonde il sapere e mantiene collegate le esperienze dei vari nodi e ne permette l‟aggiornamento. Il “Back up”: knowledge creation L‟alimentazione continua del sapere da parte di ILS LEDA avviene attraverso tre tipologie di azione: a) L‟aggiornamento “sul campo”, attraverso l‟esperienza diretta di ILS LEDA nella promozione e creazione di LEDAs e nell‟assistenza tecnica a quelle già esistenti. Attraverso l‟interazione con i soggetti implicati in tali operazioni (governi nazionali, governi locali, imprenditori, università, associazione della società civile, ONG, banche, ecc.) l‟esperienza si arricchisce di nuove problematiche e nuove soluzioni e ciò ha ricadute almeno a tre livelli: Nella sistematizzazione delle generalizzazione 41 pratiche e nella loro possibile Nella diffusione agli altri punti della rete Nella preparazione dei tool kit b) L‟interazione con i partners istituzionali ed accademici di ILS LEDA, per scambi di pareri ed esperienze. Tale interazione con soggetti “esterni”, ma “collegati” avviene con una certa frequenza, sollecita risposte a domande emergenti, prepara papers congiunti, che utilizzano sia ILS LEDA, che la rivista virtuale UNIVERSITASFORUM per la loro divulgazione. Quest‟interazione ha anche lo scopo di erogare servizi di formazione. l‟ILSLEDA infatti organizza e partecipa a corsi di formazione per migliorare le capacità degli agenti o dei manager delle agenzie. Il metodo maggiormente diffuso (iniziato con il programma ILO-universitas nel 2001), è la realizzazione di corsi specifici sullo sviluppo economico del territorio, in partnership con università locali, e con la partecipazione di professori conosciuti a livello internazionale. In altri casi ILSLEDA partecipa a programmi di formazione organizzati da varie università. c) L‟aggiornamento bibliografico normale, attraverso il monitoraggio delle pubblicazioni cartacee ed elettroniche disponibili in internet. Il Front Office: strumenti di knowledge transfer 1. L’assistenza tecnica diretta. ILS LEDA negli anni è riuscita a sviluppare un “mercato di professional della rete attraverso i quali viene fornita assistenza tecnica diretta alle varie agenzie. ILS LEDA può contare su circa 20 esperti di varie nazionalità, che attraverso le missioni che avvengono con una certa frequenza, forniscono assistenza tecnica diretta alle agenzie. I servizi di assistenza tecnica diretta sono senza dubbio uno dei servizi di knowledge transfer più efficaci per il trasferimento di conoscenza operativa e manageriale perché al contrario di paper, email, servizi di formazione a distanza, questi permettono 42 l‟interazione face to face tra i vari attori, il che rende molto più semplice il processo di apprendimento e di condivisione di idee. 2. Materiale informativo attraverso il web e attraverso il sito internet. Materiali informativi sul sito web. Il web, è gestito da un responsabile a tempo pieno. I materiali che vengono costantemente caricati sul sito web (fig. 1.4) sono suddivisi in: Activities, in cui vengono inserite le informazioni sulle varie attività di ILS LEDA a livello globale e specifiche per paese. Questi materiali contengono le informazioni sui piani d‟azione implementati o in fase di implementazione, i risultati raggiunti, strumenti utilizzati etc. tutti scaricabili in PDF. Informazioni sugli eventi e iniziative di speciale rilevanza che avvengono nell‟universo dello sviluppo locale e delle agenzie di sviluppo Informazioni sulle attività delle LEDA membri della rete Opportunità per progetti e partnerships Fig.1.4. Home page sito ilsleda Strumenti di knowledge transfer Facebook 43 Tuttavia l‟area più interessante è quella relativa alla knowledge production (Fig.1.5.). In questa sezione numerose sono le pubblicazioni e i materiali che vengono costantemente caricati dall‟ente centrale. Le sezioni all‟interno di questa sezione sono: papers, che contengono articoli sullo sviluppo economico locale e i temi correlati; lunghezza media 15 pagine la virtual library; tool kit al quale si accede registrandosi, all‟interno del quale vengono inseriti articoli con gli strumenti pratici per lo svolgimento delle attività delle LEDAS Informazioni riguardo ai corsi di formazione a distanza Informazioni sulle opportunità di progetto News Materiale informativo personalizzato Oltre ai materiali informativi standardizzati presenti sul sito web, ILS LEDA invia materiale informativo personalizzato alle varie agenzie. In particolare vengono inviati ad intervalli di tempo regolari gli highlights su temi di economia verde e sostenibile, e gli highlights sull‟innovazione. 3. Assistenza tecnica a distanza. ILSLEDA fornisce servizi di assistenza tecnica a distanza ai suoi membri attraverso il programma I-QUAL, attraverso il gruppo ILSLEDA su Linkedin gestito dagli esperti della rete ai quali le Agenzie possono rivolgersi direttamente, attraverso face book e tramite mail. i. Programma I-QUAL 44 Attraverso questo programma l‟ILSLEDA fornisce assistenza tecnica alle agenzie che hanno mostrato delle perfomance negative. In particolare ILSLEDA: 1. Analizza le performance della varie agenzie attraverso 24 variabili indicative della loro qualità. Ogni variabile è poi valutata secondo uno o più indicatori, dopodiché le performance delle LEDAS vengono valutate per ogni indicatore e gli viene assegnato un punteggio. Le variabili sono classificate in due tipi: VIV= very important variables che hanno un peso maggiore nella ponderazione e LIV= less important variables che invece hanno un peso inferiore. Tab. 1.2. Le variabili Very important variables Less important variabes Struttura legale Struttura tecnica Membri Relazioni con i governi locali Composizione del consiglio Relazioni con le politiche nazionali Obiettivi dell‟agenzia Budget Grado di partecipazione femminile Movimento del budget Consiglio di gestione Gestione dei servizi Servizi Networking Impatto sulla produzione locali e sui servizi Amministrazione Fonte di reddito Progetti implementati Users Valore del progetto Strategia Coerenza del progetto con gli obiettivi della rete Approccio ambientale Sostenibilità finanziaria 45 2. Una volta fatto questo, viene assegnato ad ogni Agenzia un‟etichetta, che consiste in un girasole di colori differenti: il giallo rappresenta il livello più basso, poi arancione, rosa e rosso, ad ognuno dei quali corrisponde un range di punteggio totalizzato. Una volta delineato il profilo dell‟agenzia viene fornita l‟assistenza a distanza che consiste in 16 ore di supporto via Skype per ottenere un‟etichetta migliore, dopodiché l‟agenzia viene registrata presso il network e viene offerta loro assistenza a distanza gratuita e vengono periodicamente valutati i progressi, solitamente a distanza di 3 anni. ii. Assistenza tecnica a distanza tramite Linkedin Lo sviluppo dei social network ha cambiato anche il modo di trasferire conoscenza all‟interno di un‟organizzazione. A questo proposito le rete ILSLEDA ha fondato un gruppo su Linkedin, il social network che si fonda su networking di tipo professionale. Con questo gruppo si è cercato di creare un ambiente virtuale in cui le Agenzie dei vari paesi potessero mettersi in contatto tra loro e condividere le loro esperienze locali trasferendo conoscenza in maniera orizzontale, e non esclusivamente attraverso un processo top down, favorendo cosi lo sviluppo di una cultura organizzativa che porti ogni agenzia a considerarsi come parte di una rete con un unico obiettivo condiviso e dalla quale si possa creare sempre nuova conoscenza con i benefici che da questa derivano per le singole agenzie. Attraverso questo gruppo gli esperti dell‟ente centrale, aiutano a risolvere i problemi delle LEDAS nelle loro attività: come preparare business plans, quali strategie utilizzare per il fund raising, quali strategie per il marketing territoriale; 46 come prendere decisioni collettive in maniera trasparente, come includere persone svantaggiate nei processi decisionali etc. iii. Assistenza a distanza tramite e-mail Un ulteriore servizio di assistenza tecnica è quello erogato via e-mail su richiesta delle agenzie. Le agenzie contattano spontaneamente l‟ente centrale via e-mail per sollecitare assistenza tecnica a distanza personalizzata, ovvero per essere supportate nella risoluzione di problemi specifici relativi alla gestione delle LEDA. L‟ente centrale risponde e si avvia uno scambio. iv. Assistenza a distanza tramite Facebook Sempre per quanto riguarda i servizi web, ILS LEDA da pochi mesi ha una pagina face book: essere presenti sul social network più diffuso permette alla rete di aumentare la sua visibilità. Attraverso facebook vengono diffusi i contenuti che vengono pubblicati sul sito (news, attività, papers) e ogni volta che viene pubblicato un nuovo post la rete compare sui wall delle agenzie: questo permette di promuovere l‟immagine di ILS LEDA ed incoraggiare/incuriosire gli utenti a visitare il sito. Per il momento però solo alcune agenzie fanno parte dei contatti face book e la pagina non viene ancora usata da loro come uno spazio di interazione con il programma, ma il numero di contatti sta costantemente aumentando e si conta possa diventare a breve uno spazio di domanda e di scambio con le agenzie. 4. Formazione a distanza. ILSLEDA ha iniziato ad offrire corsi di formazione a distanza attraverso il programma Paquinott. Questo programma è un nuovo prodotto frutto della collaborazione tra ILSLEDA ed ECCA, la scuola di formazione per le agenzie di sviluppo economico locale e centro di servizi per l‟imprenditorialità delle donne, che è stata fondata con l‟obiettivo di 47 rispondere alle domande di assistenza tecnica degli attori locali. Paquinott è una proposta per l‟apprendimento rapido e interattivo per le persone che non hanno abbastanza tempo da dedicare ai corsi regolari e anche ai corsi tradizionali via internet che sono abbastanza lunghi e pesanti. Questo è un corso attraverso il quale gli studenti scelgono quando e come studiare semplicemente leggendo poche pubblicazioni e rispondendo a dei questionari. Il corso consiste di 12 pubblicazioni, selezionate accuratamente da ILSLEDA, che rappresentano la sintesi degli studi e delle pratiche più avanzate sul tema dello sviluppo economico locale. I testi sono articolati in tre parti. Gli studenti devono leggerli attentamente, e alla fine della prima parte rispondere ad un questionario a risposte multiple. Se rispondono positivamente a più del 90% dei quesiti possono passare alla seconda parte e con lo stesso metodo alla terza. Nel caso in cui si risponde a meno del 90% si dovrà procedere nuovamente alla compilazione dello stesso questionario. In caso di esito positivo gli studenti riceveranno tramite e-mail il diploma da parte di ECCA e ILSLEDA. 5. Benchmarking. Un ulteriore strumento di knowledge transfer utilizzato dall‟ILSLEDA è il benchmarking. Una sezione del sito dell‟ILSLEDA è dedicata alle best practice internazionali attraverso le quali le conoscenze a livello locale vengono trasferite a tutti i nodi della rete (Fig. 1.5.). Inoltre attraverso il gruppo Linkedin, queste conoscenze trasferite possono essere modellate attraverso il dialogo tra i vari attori della rete, che le adattano al contesto sociale nel quale sono inserite. La valutazione delle agenzie più efficienti si fonda di indicatori calcolati sulle variabili della Tab. 1.2. Questo servizio tuttavia è ancora in fase di sviluppo. 48 Fig. 1.5. Knowledge production all‟interno del sito ilsleda Best practices La matrice seguente illustra come ciascuna di questa attività di knowledge transfer contribuisce alla diffusione del sapere, secondo la classificazione di conoscenza precedentemente fatta: Tab. 1.2.Servizi di KT/ Tipologia di conoscenza Trasferimento conoscenze teoriche Trasferimento conoscenze operative L’aggiornamento “sul campo”, attraverso l’esperienza diretta di ILS LEDA Interazione con i partners di ILS LEDA (corsi di formazione, papers) Aggiornamento bibliografico Contatti face-to-face attraverso le missioni (Assistenza diretta) 49 Trasferimento conoscenze manageriale Diffusione tramite sito web(Papers, tool kit, highlights, highlights innovation, news, eventi, project opportunities, virtual library) Attività virtuale (assistenza tecnica a distanza, formazione a distanza) 5. Metodologia di indagine L‟obiettivo del presente studio è quello di valutare quali sono i servizi più efficaci per il trasferimento di conoscenza all‟interno delle reti di agenzie per lo sviluppo economico locale, prendendo come oggetto di indagine la rete internazionale ILS LEDA. Il motivo per cui si è scelto di analizzare ILSLEDA (International link and services for local development agencies) è che rispetto alle altre reti ha alcune caratteristiche distintive: 1. Ha un maggior focus sullo sviluppo sostenibile del territorio 2. E‟ l‟unica rete che opera a livello globale 3. Opera in paesi in via di sviluppo e paesi del terzo mondo L‟indagine è stata condotta attraverso questionari somministrati alle 60 agenzie che fanno parte della rete e che da essa ricevono i servizi di knowledge transfer che abbiamo classificato precedentemente. Le 60 agenzie che fanno parte del network possono essere visualizzate nella tabella 1.3. Tab 1.3. Agenzie del network ILS LEDA 50 Africa Mozambique ADEL Maputo (Maputo province) ADEL Sofala (Sofala province) ADELNA – Agencia de Desenvolvimento Economico Local de Nampula ADEM Chimoio (Manica Province) Asia Libano LEDO Begaa LEDO Dahyeh LEDO North Lebanon LEDO south Lebanon Sri Lanka Rueda (Sri lanka southern province) Central America El Salvador ADEL Chalatenango ADEL Morazan ADEL OAT ADEL Sonsonate Ademiss Guatemala ADEL Ixcan Asdecohue Asedechi Honduras ADEL Intibucà Adevas – Agencia de desarollo del departemento de Ocotepeque ― Valle de sensenti‖ Fundacion agencia de desarollo economico departamental de valle Nicaragua ADEL Granada ADEL Jinotega ADES Leon Sud America Argentina ADEL Rafaela ADEL Rosario ADER Santa fe (Provincia de Santa Fe) Bolivia ADECOM (Agencia de Desarrollo Comunitario Departamento Oruro) 51 AMDELPAZ Colombia ADEL Los dinosaurios ADEL Metropolitana ADEL Narino ADEL Uraba Darien Caribe ADEL Velez ADEL Zapatosa ADELCO – Red nacional de agenzia de desarrollo local de colombia Adeproa ADRA Aprodel Asociacion casa de Agua GAL Valle Tenzano Ecuador Acudir (Provincia de Azuay) ADE Loja ADECARCHI ADEL Corpo Esmeralda ADPM CEDET Codecob Conquito Consejo de cameras y asociaciones de la production Corpoambato CORPODET Crecer Uruguay ADEL Rivera RADEL Balcani Albania Auleda Teuleda Bosnia Herzegovina LEDA Travnik Serbia LEDA Alma mons REDASP Caraibi 52 Repubblica Dominicana ADEL Monte Plata Adelbaho Adelva ADET Dajabon ADET Seibo Red ADEL Dominicanas I questionari sottoposti alle LEDA hanno avuto l‟obiettivo di identificare i seguenti aspetti: (i) qual è la frequenza con la quale usufruiscono dei servizi, e di conseguenza identificare i servizi più utilizzati, (ii) quali sono i servizi che ritengono essere i più efficaci ed utili in termini di conoscenze acquisite, (iii) qual è il livello di soddisfazione delle stesse nei confronti dei servizi erogati dall‟ente centrale, (iv) quali sono i problemi che riscontrano più frequentemente, (v) quali sono i servizi da migliorare e (vi) quali servizi aggiuntivi ritengono debbano essere sviluppati dalla rete. I servizi che sono stati oggetto di indagine sono quelli che abbiamo classificato nel paragrafo relativo ai servizi ILS LEDA. In particolare sono stati sottoposti a valutazione: 1. Assistenza tecnica diretta, attraverso le missioni dei professional della rete 2. Assistenza tecnica a distanza - Programma I-QUAL - Gruppo Linkedin - Pagina Facebook - E-mail 3. Materiale informativo sul web a) Materiale presente sul sito internet - Papers - Tool kit 53 - News - Informazioni sulle opportunità di progetto - Informazioni sulle attività della rete b) Materiale personalizzato inviato via mail - Highlights - Highlights innovation c. Corsi di formazione a distanza Nel dettaglio l‟analisi è stata svolta nel seguente modo: i. Innanzitutto per la validazione del questionario, si è ritenuto utile chiedere alle agenzie la frequenza con la quale nell‟ultimo anno hanno usufruito dei servizi della rete, in maniera tale da accertarsi che i giudizi dati sul livello di soddisfazione, sull‟efficacia dei servizi, si fondino su esperienze dirette di ricezione del servizio. E‟ stato scelto come arco temporale l‟anno, cosi da ottenere giudizi attendibili basati sulle metodologie attuali di erogazione. ii. Sono stati poi classificati i vari servizi, sulla base dell‟utilità in termini di conoscenze acquisite chiedendo alle agenzie di scegliere i 3 strumenti che ritengono maggiormente efficaci per il trasferimento di conoscenza. iii. Una volta identificati i servizi più efficaci, si è passati all‟analisi del livello di soddisfazione delle agenzie nei confronti degli stessi, su una scala da 1 a 5 (per niente soddisfatto, pienamente soddisfatto) per capire quali tra questi possono essere migliorati iv. Dopodiché sono state identificate le barriere più importanti che le agenzie e l‟ILS LEDA affrontano nell‟erogazione dei servizi, cosi da avanzare dei suggerimenti per migliorare la qualità degli stessi in riferimento soprattutto alle modalità di erogazione. Ciò è stato fatto prendendo in considerazione la teoria di Sannella (2005) sulle barriere legate al knowledge transfer a distanza. Ovviamente l‟erogazione di suddetti servizi richiede l‟utilizzo di strumenti informatici che possono avere notevoli criticità legate innanzitutto ad una scarsa interazione face to face, alla scarsa informatizzazione in modo 54 particolare nei paesi in via di sviluppo e ancor di più nei paesi del terzo mondo. In particolare secondo questa teoria le barriere che riducono l‟efficacia dei servizi di knowledge transfer a distanza possono essere suddivise in 2 macroaree. La prima riguarda le caratteristiche personali di chi usufruisce dei servizi; in particolare assumono un ruolo rilevante gli elementi caratteriali, e soprattutto il background culturale. Le variabili che vanno a determinare il background culturale sono il paese d‟origine dei partecipanti, di conseguenza le loro tradizioni, la lingua madre, lo stile di vita e la mancanza di tempo. Anche il background formativo e la motivazione/interesse possono essere delle barriere rilevanti. Per quanto riguarda il background formativo, bisogna tener presente: il livello di scolarizzazione, la familiarità dei partecipanti con le tecnologie in particolare con gli strumenti informatici ed internet, e i metodi di apprendimento acquisiti dai partecipanti. La seconda area riguarda invece i problemi tecnologici di accesso alla formazione che possono essere schematizzati in: - Strutture hardware. In particolare bisogna accertarsi che chi riceve il servizio di KT abbia facile accesso all‟utilizzo di un computer - Strutture software. Quali sono i programmi che servono per il trasferimento di conoscenza a distanza e qual è la familiarità dell‟utente con questa tecnologie. - Connessione. La connessione internet può rappresentare un ostacolo molto importante, specialmente nei paesi del terzo mondo dove ancora non è ben presente una rete stabile. Questa teoria può essere sintetizzata nella tabella sottostante. (Tab. 1.4.) 55 Tab.1.4. Barriere al knowledge transfer a distanza 1. Caratteristiche personali Elementi caratteriali Background culturale Lingua madre ed altre conoscenze linguistiche Paese d’origine dei partecipanti e di conseguenza le loro tradizioni Lo stile di vita (in particolare la mancanza di tempo) Dislocazione geografica e conseguente impatto sulla rete internet Background formativo Livello di scolarizzazione Qual è la loro familiarità con le tecnologie Quali sono i metodi di apprendimento acquisiti dai partecipanti Motivazione (Com‟è possibile aumentare la motivazione facendo comprendere i vantaggi derivanti dal servizio? Quali attività per aumentare la partecipazione? Come far percepire al target il vantaggio personale derivato dalla formazione? In che misura il progetto soddisfa gli obiettivi individuali?) 2. Problemi tecnologici di accesso alla formazione Strutture hardware (Hanno gli allievi accesso al pc?; per quanto tempo al giorno?) Strutture software (Hanno gli allievi i programmi adatti alla fomazione? Ed in base a questo quali sono gli strumenti migliori e quali scegliere? Comprensione del sito internet) Connessione (possiedono una connessione?, Qual è la velocità della connessione e la sua efficienza?) Efficacia del sito internet v. Alle agenzie è stato poi chiesto di indicare i 3 servizi che dovrebbero essere migliorati e quali nuovi servizi da erogare. Dei 60 questionari somministrati, ne sono stati compilati 20 quindi un tasso di risposta del 33%. Precisamente le agenzie sono state: 8 agenzie colombiane: ADELCO, Red de las ADEL Colombianas, ADEPROA, GAL Valle Tenzano, ADEL Velez, ADEL Dinosaurios, Casa del Agua, Agencia para el Desarrollo de Santa Fe y su Región, Adel metropolitana,che rappresentano circa il 72% delle agenzie del paese 1 agenzia boliviana: CODECOB 1 agenzia uruguayana: Agencia de desarollo de Rivera 56 2 agenzia ecuadorene: Acudir, Adecarchi 1 Agenzia de el salvador: Adel sonsonate 1 agenzia dell’Honduras: Intibucà 2 agenzia del Guatemala: Asdecohue, ADEL Ixcan 4 agenzie dell’area balcanica: entrambe le agenzie albanesi (Auleda e Teuleda),1 serba (REDASP), 1 agenzia bosniaca (Travnik) Grafico 1.1. Dislocazione geografica dei rispondenti 0% 0% 20% Sud America Centro america 20% 60% Balcani Africa Asia Come possiamo vedere dal grafico, delle agenzie che hanno risposto al questionario il 60% è localizzato in Sud America, il 20% nel centro America, il restante 20% nell‟area dei Balcani, mentre non ci sono stati rispondenti Africani e Asiatici, e ciò è dovuto in particolare al fatto che questa agenzie sono molto recenti e adesso stanno iniziando a ricevere servizi dall‟ente centrale. I questionari sono stati somministrati attraverso il programma google doc e inviati con l‟aiuto del CEO della rete, il Dott. Giancarlo Canzanelli, via e-mail alle agenzie. Fanno eccezione gli otto questionari cartacei che sono stati compilati dalle agenzie colombiane durante la missione del Dott. Canzanelli in Colombia, missione che rientra nell‟erogazione di servizi di assistenza tecnica diretta alle LEDA. Ciò spiega anche l‟alta percentuale di agenzie di questo paese che hanno risposto al questionario, circa il 72%. 57 I questionari, data la forte presenza di ILSLEDA nel centro e sud America sono stati tradotti oltre che in inglese anche in spagnolo. Il punto di forza di quest‟analisi è quello di essere riusciti ad avere un panel di agenzie internazionali per lo sviluppo economico che può essere considerato rappresentativo per poter fornire una teoria generale per le altre reti di agenzie. Il campione è un ottimo risultato perché racchiude 20 agenzie di sviluppo economico locale localizzate in sud America, Europa e centro America. Lo studio può inoltre offrire un‟interessante panoramica sui problemi che una rete internazionale affronta nell‟erogazione di servizi di knowledge transfer, piuttosto che per le reti di agenzie che hanno spesso un raggio d‟azione più limitato. Lo studio può essere inoltre utile per fornire una teoria generale sui servizi di trasferimento di conoscenza a distanza, ed in particolare per identificare le modalità/strumenti tecnologici più efficienti per l‟erogazione. Tuttavia il punto di debolezza di quest‟analisi è che, trattandosi di servizi, le valutazioni di efficacia si basano sulle percezioni delle agenzie e quindi non su dati oggettivi. Analisi dei questionari 6.1. Validazione dei questionari Una delle prime domande è stata quella di chiedere con quale frequenza (mai, almeno una volta nell‟arco dell‟anno, più di tre volte nell‟anno) le agenzie nell‟ultimo anno hanno usufruito dei servizi ILS LEDA, e questo per un duplice motivo: 58 i. Innanzitutto per accertarsi che le risposte alle domande sulla qualità dei servizi si basino su esperienze dirette delle agenzie ii. Per identificare quali sono i servizi maggiormente utilizzati Si rileva che innanzitutto tutte le 20 agenzie, hanno usufruito almeno una volta nell‟ultimo anno dei servizi di knowledge transfer considerati. Le uniche eccezioni riguardano i servizi di assistenza tecnica a distanza. Infatti solo 5 agenzie su 20 hanno usufruito del programma I-QUAL, 4 dell‟assistenza a distanza tramite il gruppo Linkedin, e nessuna agenzia tramite il gruppo face book, che invece sembrerebbe essere utilizzato soprattutto come strumento informativo. Inoltre una agenzia su 20 non riceve le e-mail di highlights e highlights innovation. Scendendo nel dettaglio sulla frequenza con la quale le agenzie accedono ai servizi si rileva che: 8 agenzie su 20 hanno utilizzato il servizio di assistenza tecnica diretta tramite le missioni del CEO, il Dott. Giancarlo Canzanelli e dei professional della rete, più di tre volte nell‟arco dello scorso anno, mentre 12 almeno una volta Per quanto riguarda invece i materiali informativi presenti sul sito web, tutti sono stati consultati almeno una volta nell‟arco dello scorso anno e più della metà delle agenzie ha utilizzato ognuno di questi materiali più di tre volte nell‟arco di tempo considerato, fatta eccezione dei tool kit. In particolare: - Tutte le agenzie hanno usufruito per più di tre volte nell‟arco dello scorso anno del servizio informativo sulle attività a livello globale di ILS LEDA (activities). - 13 agenzie hanno consultato, per più di tre volte durante l‟anno, la sezione news ed eventi 59 - 12 agenzie hanno usufruito del servizio di informazioni sulle opportunità di progetto almeno tre volte nello scorso anno mentre le restanti 8 almeno una volta 11 hanno consultato per più di tre volte durante l‟anno i papers, mentre - le restanti 9 almeno una volta Soltanto 4 hanno invece consultato, per più di tre volte durante l‟anno, i - tool kit le restanti 16 una volta 19 agenzie su 20, riceve costantemente le e-mail con highlights, highlights innovation e riesce a leggerle correttamente sul proprio computer, mentre soltanto 1 agenzia sul totale di 20 non le riceve. L‟invio di questi materiali avviene più di tre volte all‟anno. Grafico 1.2.Frequenza di utilizzo dei servizi di KT Mai 25 19 20 19 Aleno una volta nell'anno 20 Più di tre volte nell'anno N° di agenzie 16 15 12 11 9 10 8 13 12 8 13 7 7 4 5 1 1 0 Servizi di KT Per quanto riguarda invece i servizi di assistenza tecnica a distanza: 60 - su 20 agenzie 5 hanno ricevuto assistenza tecnica a distanza tramite il programma I-Qual più di tre volte nell‟arco dello scorso anno, mentre le restanti 15 agenzie non hanno usufruito neanche una volta del servizio. - Anche l‟assistenza tramite il gruppo Linkedin non è stato molto utilizzata, infatti nessuna delle agenzie ha usufruito di questo servizio più di tre volte nello scorso anno, e soltanto 4 almeno una volta. - Il servizio di assistenza tecnica a distanza che è stato più adoperato è l‟assistenza a distanza tramite e-mail. Tuttavia soltanto 2 agenzie su 20 ne hanno fruito più di tre volte nell‟arco dello scorso anno e 18 almeno una volta (Grafico 1.3.). Il fatto che soltanto 2 agenzie abbiano riutilizzato questo servizio nell‟arco dell‟anno potrebbe essere sintomo di una scarsa efficacia e basso livello di soddisfazione. Grafico 1.3.Frequenza di utilizzo dei servizi di assistenza tecnica a distanza 20 18 18 16 16 15 Mai N° di agenzie 14 12 Aleno una volta nell'anno 10 8 5 6 4 4 2 2 Più di tre volte nell'anno 0 I-QUAL Linkedin E-mail Servizi di assistenza a distanza Alla luce di questi risultati, le risposte alle domande successive, in particolare quelle relative agli strumenti più efficaci per il trasferimento di conoscenza, ai 61 problemi riscontrati nell‟erogazione, al livello di soddisfazione, possono essere considerate attendibili. 6.2. Servizi di knowledge transfer più efficaci Per identificare gli strumenti di knowledge transfer più efficaci si è deciso di formare due categorie di servizi a seconda della tipologia di conoscenza che si intende trasferire, conoscenza teorica (esplicita e codificabile) e conoscenza operativo manageriale (conoscenza tacita e difficilmente codificabile). Questa distinzione è stata fatta in maniera tale da considerare separatamente servizi che richiedono un apprendimento passivo (materiale cartaceo) rispetto a quelli che richiedono una maggiore interazione tra il soggetto ricevente e colui che trasferisce il sapere. All‟interno di ogni categoria sono stati individuati i servizi più efficaci, chiedendo alle agenzie di indicare gli strumenti che ritengono essere i più utili in termini di conoscenze acquisite, e in termini di applicazione delle conoscenze. La domanda successiva è stata la valutazione del livello di soddisfazione delle agenzie sui servizi ricevuti su una scala da 1 a 5, in cui 1=per niente soddisfatto, 2=poco soddisfatto, 3 parzialmente soddisfatto, 4 molto soddisfatto, 5 pienamente soddisfatto. Le categorie che sono state create sono: 1. Servizi per il trasferimento di conoscenze teoriche: Materiali informativi via web. Materiali standardizzati presenti sul sito web - Papers - News - Informazioni sulle attività ILS LEDA 62 - Informazioni sulle opportunità di progetto Materiali personalizzati inviati via mail - Highlights - Highlights innovation 2. Servizi per il trasferimento di conoscenze operative e manageriali Assistenza diretta Assistenza tecnica a distanza Corsi di formazione a distanza Toolkit Best practices 1. Servizi per il trasferimento di conoscenze teoriche Alle agenzie è stato chiesto di indicare tra i vari materiali informativi via web i due che ritengono essere i più efficaci. 16 agenzie su 20 ritengono che gli highlights e highlights innovation siano gli strumenti più efficaci. Questo perché questi materiali, inviati via e-mail alle agenzie, hanno contenuti personalizzati a seconda delle esigenze delle stesse. Questo dato è in linea, come si vedrà successivamente, con la teoria dell‟information richness, per cui materiali scritti e indirizzati ad uno specifico destinatario sono più efficaci di materiali scritti impersonali e standardizzati. 3 agenzie su 20 invece considerano le news sullo sviluppo economico e locale e i temi correlati lo strumento più efficace 3 agenzie su 20 hanno indicato i papers come gli strumenti più efficaci di knowledge transfer. Nessuna agenzia considera le informazioni sulle attività di progetto lo strumento più efficace 63 Grafico 1.4. Strumenti di knowledge transfer più efficaci: materiale web N° di agenzie 16 3 3 0 Highlights e highlights innovation News Papers 0 Informazioni Informazioni sulle sulle attività di opportunità di ILS LEDA progetto Servizi di KT tramite web 2. Servizi per il trasferimento di conoscenze operative e manageriali Dall‟analisi dei questionari è emerso che: 13 agenzie considerano il servizio di assistenza tecnica diretta il più utile tra quelli considerati. Questo è facilmente intuibile alla luce del fatto che questo strumento, permette un‟interazione face to face tra gli esperti e i manager delle agenzie. Ciò permette di attivare un processo di trasferimento e di creazione di nuova conoscenza che si fonda sul poter condividere le proprie esperienze e competenze. Inoltre l‟assistenza tecnica diretta permette di mettere in pratica immediatamente le conoscenze acquisite con l‟aiuto e supporto degli esperti della rete, senza dover utilizzare mezzi di comunicazione tecnologici, che potrebbero distorcere la qualità dell‟informazione. L‟assistenza tecnica diretta è anche uno strumento molto utile perchè aumenta il traffico sul sito internet dell‟organizzazione. In particolare attraverso l‟analisi delle statistiche del sito tramite il programma Awstat, è emerso che nei giorni successivi alle missioni l‟accesso al sito aumenta. Es. nel Luglio 2011 subito dopo la missione del CEO Canzanelli in 64 Serbia, il numero degli utenti singoli che si sono collegati al sito nei 5 giorni successivi, è stato di 87,2 rispetto alla media mensile di 54,5. Ancora a Dicembre 2011 durante i 3 giorni successivi alla missione il numero di utenti singoli in media ha superato i 140 rispetto ad una media mensile di 85. Assistenza tecnica a distanza. Molto interessante è stata la valutazione del programma I-Qual che come abbiamo visto consiste nell‟erogazione di assistenza tramite skype alle agenzie che hanno ottenuto punteggi bassi o non sufficienti sulla base delle variabili della tabella 1.2. Infatti tutte e 5 le agenzie che hanno usufruito di questo servizio ritengono che esso sia lo strumento più efficace per il trasferimento di conoscenza. Soltanto 2 agenzie su 20, considerano il servizio tramite e-mail tra i più utili. Questo dato è in linea con quanto emerso dall‟analisi sulla frequenza di utilizzo dello strumento. Infatti come è stato visto, soltanto 2 agenzie su 20 hanno utilizzato il servizio più di tre volte nell‟arco dell‟anno. Il motivo per cui questo servizio è poco utilizzato potrebbe essere che lo strumento non sia adatto al trasferimento di conoscenze operative e manageriali (tacite), che richiederebbero invece strumenti più interattivi. Le 4 agenzie che hanno ricevuto assistenza tecnica a distanza tramite Linkedin, non ritengono questo strumento tra i più efficaci in termini di conoscenze acquisite. Si potrebbe sostenere che i social network non siano dei mezzi idonei per servizi di assistenza tecnica, possono però rivelarsi molto utili per servizi informativi circa le attività della rete e per creare coesione all‟interno della stessa. Soltanto 3 agenzie intervistate invece valutano i tool kit uno degli strumenti più efficaci. Questo dato è basso soprattutto per il fatto che i tool kit sono degli strumenti impersonali che non permettono un efficace trasferimento di conoscenze operative. Possono però essere di supporto ad attività di assistenza diretta o corsi di formazione. 65 Dai questionari è stato inoltre evidenziato che i corsi di formazione a distanza raramente sono realmente utili per le agenzie. E‟ da considerare però che tale valutazione si basa su corsi erogati in passato e che a detta del Dott. Canzanelli CEO della rete non hanno riscosso particolare successo soprattutto per la durata del servizio che richiedeva un‟applicazione ed uno sforzo notevoli. Infatti come si vedrà nell‟analisi delle barriere più rilevanti che limitano l‟efficacia dei servizi, la mancanza di tempo è il fattore che incide maggiormente, ed è proprio per questo che la rete ILS LEDA ha creato il progetto Paquinott, il corso di formazione a distanza nato proprio per coloro che non hanno sufficiente tempo da dedicare a percorsi di formazione lunghi e faticosi. Soltanto un‟agenzia su 20 considera i corsi di formazione a distanza uno degli strumenti più efficaci. Al contrario invece i corsi di formazione in partnership con università e istituti di ricerca sono degli strumenti valutati molto positivamente dalle agenzie. Infatti 10 agenzie ritengono che i corsi di formazione siano uno degli strumenti più efficaci per far fronte alle lacune soprattutto di tipo manageriale. Le attività di interazione con i partners quindi sono un‟attività di vitale importanza, specialmente perché una rete di agenzie per lo sviluppo potrebbe non avere le economie di specializzazione adatte per l‟erogazione di corsi di formazione che siano poi riconosciuti a livello internazionale. Anche in questo caso cosi come per i corsi di formazione a distanza l‟efficacia si basa su esperienze passate, in quanto questo servizio è in fase di ristrutturazione e non è stato erogato negli ultimi due anni. 66 Grafico 1.5. Valutazione dei servizi più efficaci 14 13 N° agenzie 12 10 10 8 5 6 4 2 2 1 0 Assistenza diretta Formazione tradizionale I-Qual Assistenza a Formazione a distanza tramite distanza e-mail Servizi di KT Questi risultati sono in linea con quanto affermato da Lengel e Daft (Daft e Lengel 1984, 1986; Lengel e Daft 1988) con la teoria dell‟information richness. Questa teoria offre un criterio per differenziare i meccanismi di knowledge transfer a seconda della loro capacità di trasferimento delle informazioni, in particolare meccanismi caratterizzati da un elevato grado di “ricchezza” delle informazioni e un basso grado (Windsperger e Gorovaia, 2010); quanto più il compito è ambiguo tanto più efficaci saranno mezzi di comunicazione caratterizzati da un‟alta information richness. (Sheer and Chen 2004). L‟information richness dipende da 4 attributi: la possibilità di feedback, la possibilità di utilizzare varie modalità espressive (vocale, mimica, gestuale), la varietà del linguaggio, e l‟attenzione personale (emozioni, comportamenti). A questo punto i mezzi di comunicazione caratterizzati da una maggiore ricchezza delle informazioni sono i training, le conferenze, i seminari, video conferenze, in generale tutti gli strumenti che permettono un interazione faceto-face in quanto permettono di avere un feedback immediato, una maggiore 67 attenzione personale, un‟ampia varietà del linguaggio, e diversi tipi di forme espressive (gesti, voce, corpo, parole). Documenti scritti ed impersonali invece, cosi come i report standardizzati, i databes, le librerie virtuali, sono i mezzi con il più basso grado di Information Richness (Fig. 1.6). Fig.1.6: Information richness theory Si può adesso applicare questa teoria alla conoscenza ed in particolare mettere in relazione il tipo di conoscenza che si intende trasferire con gli strumenti più efficaci di knowledge transfer. Numerosi sono stati gli studi sull‟argomento che possono essere racchiusi nella teoria della knowledge based view (Barney 1991; Kogut e Zander 1992, 1993; Nonaka 1996, Connor e Prahalad 1996; Grant 1996). Secondo questa teoria la caratteristica rilevante per la determinazione dei meccanismi di knowledge transfer è il grado di “taciticità” della conoscenza. Se la conoscenza è esplicita e codificabile, essa può essere trasferita efficacemente anche attraverso meccanismi di IR caratterizzati da bassa ricchezza di informazione. Se invece le conoscenze sono tacite e difficili da codificare, i meccanismi di IR caratterizzati da elevato grado di ricchezza, 68 saranno quelli maggiormente efficienti. Questo è anche compatibile con la visione di Teece (Teece, 1985): “La conoscenza tacita è estremamente difficile da trasferire senza corsi di formazione, dimostrazioni e partecipazione‖. Nel caso oggetto di indagine possiamo dire che per conoscenze di tipo manageriale ed operativo, caratterizzate da un elevato grado di “taciticità”, i meccanismi più efficaci per il trasferimento di conoscenza sono quelli caratterizzati da un‟elevata Information Richness e quindi quelli che richiedono un‟interazione face to face (assistenza diretta, corsi di formazione, corsi di formazione a distanza, assistenza tecnica a distanza), mentre le conoscenze teoriche facilmente codificabili, possono essere trasferite tramite strumenti caratterizzati da un bassa information richness come papers, librerie virtuali, news ed in generale materiali cartacei. Tra questi i più efficaci sono però i materiali indirizzati a destinatari specifici con contenuti personalizzati (fig. 1.2.), e nel nostro caso highlights e highlights innovation. 6.3. Livello di soddisfazione delle agenzie sui servizi di knowledge transfer Alle agenzie è stato chiesto di valutare il livello di soddisfazione sui servizi ricevuti su una scala da 1 a 5, in cui 1=per niente soddisfatto, 2=poco soddisfatto, 3 parzialmente soddisfatto, 4 molto soddisfatto, 5 pienamente soddisfatto. Gli unici due servizi che non sono stati oggetto di valutazione sono stati i corsi di formazione sia a distanza che quelli tradizionali in partnership con università e istituti di ricerca. Il motivo è che come detto, questi servizi sono in fase di ristrutturazione e non sono stati erogati negli ultimi due anni. 69 Emerge innanzitutto che nessun servizio in media è stato valutato negativamente infatti i punteggi sono compresi in un range tra 3,90 e 4,37 (molto soddisfatto). E‟ stato comunque possibile stabilire una classifica dei servizi più soddisfacenti. Tab. 1.5. Valutazione media dei servizi di KT Servizi News Highlight Innovation Highlights Direct assistance Support to partnership Knowledge Production: ILS LEDA papers Activities Knowledge Production: ILS LEDA Tool kits Information about project opportunities Distance Assistance Valutazione media 4,37 4,35 4,15 4,10 4,10 4,05 4,00 4,00 3,95 3,90 In linea con i risultati che sono emersi sull‟efficacia dei vari servizi si nota che tra i servizi di knowledge transfer per il trasferimento di conoscenza teorica, le news hanno ottenuto i punteggi più alti, ottenendo una valutazione di 4,37 su 5, ricevendo da ben 10 agenzie il massimo del punteggio. Gli highlights e highlights innovation hanno anche ottenuto degli ottimi punteggi (4,15 e 4,35 su 5). Più bassi sono stati invece i risultati sul livello di soddisfazione dei papers, tool kit e informazioni sulle attività di ILS LEDA che hanno ricevuto 4 punti. Emerge pertanto che gli strumenti con contenuti personalizzati a seconda delle agenzie (news, highlight, highlights innovation) oltre ad essere i più efficaci, sono anche 70 quelli che hanno ottenuto i punteggi più alti sul livello di soddisfazione e più alti rispetto ai materiali standardizzati (papers, tool kit, activities). Per quanto riguarda invece il trasferimento di conoscenze di tipo operativo manageriale, si evidenzia un più alto livello di soddisfazione per i servizi di assistenza tecnica diretta (4,1/5), mentre risultati abbastanza deludenti, in valore relativo, sono stati registrati per i servizi di assistenza tecnica a distanza (3,9/5). Questo dato però prende in considerazione tutti gli strumenti utilizzati (face book, linkedin, e-mail e il programma I-QUAL) e nello specifico è per i primi tre che è stato registrato un livello di soddisfazione relativamente basso (3,53), mentre il programma I-Qual (utilizzato solo da 5 agenzie) ha ottenuto da tutte e 5 le agenzie il massimo del punteggio. Se invece si considerano i dati per paese possiamo avere un‟idea su come sta lavorando la rete a seconda delle aree geografiche e come vengono considerati i servizi dai vari paesi. Ciò che appare evidente è innanzitutto che le aree geografiche in cui i servizi sono maggiormente apprezzati, sono l‟area Balcanica e la Colombia, che hanno relazioni più frequenti con l‟ente centrale, mentre giudizi sotto la media sono stati rilevati nell‟area centro Americana e la restante parte del Sud America. La Colombia è stata considerata separatamente dal resto delle nazioni del Sud America, per l‟elevato grado di risposta delle agenzie e per il fatto che ILS LEDA opera in questa nazione in maniera più frequente. Per quanto riguarda la Colombia tutti i servizi sottoposti a valutazione, hanno giudizi molto buoni tutti sopra il 4 (Tab.1.6). 71 Tab. 1.6. Livello di soddisfazione sui servizi ILS LEDA in Colombia Colombia Direct assistance News Highlights Support to partnership Knowledge Production: ILS LEDA Tool kits Information about project opportunities Distance Assistance Highlight Innovation Knowledge Production: ILS LEDA papers Activities Red de las Adeproa GAL Valle ADEL Tenzano Colombianas ADEL Velez ADEL Dinosaurios (Colombia) Casa del Agua Santa Fe Adel Media Metropolit ana 5 5 5 5 5 5 5 4 4,87 4 4 5 5 5 5 5 5 5 5 5 5 5 4 5 5 4,87 4,75 5 5 3 5 5 5 4 5 4,62 4 3 4 5 5 5 5 4 4,37 5 5 3 2 5 5 4 5 4,25 3 5 4 5 5 5 4 3 4,25 4 5 5 5 5 5 4 4 4,12 5 3 4 5 5 5 3 3 4,12 1 5 3 5 5 5 5 3 4 In linea con i risultati complessivi del questionario, anche in questo caso i servizi che hanno ottenuto votazioni migliori sono state le news, gli highlights e l‟assistenza tecnica diretta, che risulta essere in assoluto lo strumento di knowledge transfer con il grado di soddisfazione più alto (4,875). Calcolando gli indici (Valutazione agenzie colombiane/Valutazione complessiva) di questi risultati rispetto alla media totale dei rispondenti si evidenzia che soltanto i servizi informativi sulle attività della rete sono perfettamente in linea con la media (indice=100), mentre tutti gli altri servizi sono giudicati in maniera migliore. 72 In particolare rispetto alla media, l‟assistenza tecnica diretta è il servizio che ha ottenuto le valutazioni migliori (Indice=119). Anche i servizi di assistenza a distanza, le news e gli highlights hanno ottenuto dei giudizi abbastanza al di sopra della media con indici rispettivamente dell‟ 109, 112 e 114 (Tab 1.7). Tab. 1.7.Valutazione agenzie colombiane rispetto alla media totale Servizi Highlights Highlight Innovation Activities Knowledge Production: ILS LEDA papers Knowledge Production: ILS LEDA Tool kits Information about project opportunities Direct assistance Distance Assistance Support to partnership News Valutazione sul totale delle 20 agenzie 4,2 4,4 4,0 Valutazione agenzie Colombiane 4,75 4,625 4 Indice Colombia 4,1 4,125 102 4,0 4,375 109 4,0 4,1 3,9 4,1 4,4 4,25 4,875 4,25 4,625 4,875 108 119 109 113 112 114 106 100 Come detto invece la seconda area geografica che ha valutato i servizi in maniera molto positiva è l‟area dei Balcani, che negli ultimi 3 anni ha usufruito frequentemente dei servizi dell‟ente centrale, soprattutto di assistenza tecnica diretta anche per evidenti motivi di vicinanza geografica. Dall‟analisi degli indici è emerso che l‟assistenza a distanza è abbastanza in linea con la media totale delle agenzie, mentre le news e i tool kit hanno ottenuto valutazioni inferiori. L‟assistenza tecnica diretta invece è superiore alla media complessiva anche perché avviene più frequentemente che in altri paesi localizzati in aree geografiche più distanti. Gli highlights, gli highlights sull‟innovazione, e le informazioni sulle attività della rete hanno invece ottenuto dei risultati nettamente superiori rispetto alla media 73 con indici rispettivamente di 114, 115, 119. Anche i papers sono stati valutati molto positivamente da questa agenzie (indice 117). Tab.1.8. Valutazione agenzie Balcaniche rispetto alla media totale Servizi Highlights Highlight Innovation Activities Knowledge Production: ILS LEDA papers Knowledge Production: ILS LEDA Tool kits Valutazione sul totale delle 20 agenzie 4,2 4,4 Valutazione agenzie Balcaniche 4,75 5 Indice Balcani 114 115 4,0 4,1 4,75 4,75 119 117 4,0 3,75 94 Information about project opportunities 4,0 4,25 108 Direct assistance Distance Assistance Support to partnership 4,1 3,9 4,1 4,5 3,75 4,25 110 96 104 News 4,4 4,25 97 Valutazioni negative invece sono state date dalle agenzie dell‟area del centro America, e dalle agenzie Sud Americane escludendo le agenzie colombiane. Partendo dall‟analisi delle quattro agenzie Centro Americane è emerso che tutti i servizi considerati sono stati valutati con punteggi abbastanza al di sotto della media totale delle 20 agenzie. Salta all‟occhio la valutazione estremamente negativa rispetto alla media del servizio di assistenza tecnica diretta che ha un indice addirittura di 73 e una valutazione media di “soltanto” 3 punti su 5. Questo dato è molto utile in ottica di miglioramento dei servizi, anche perché il servizio di assistenza tecnica diretta è stato valutato in generale il più efficace. Per quanto riguarda invece i materiali cartacei pur mostrando delle valutazioni al di sotto della media, sono sostanzialmente in linea con la media totale. 74 Gli highlights, che come abbiamo detto sono materiali personalizzati alle esigenze della agenzie, hanno ottenuto delle votazioni abbastanza al di sotto della media, dato che se considerato insieme alle valutazioni negative sull‟assistenza tecnica diretta, potrebbe significare una non eccessiva focalizzazione della rete centrale nei confronti dell‟area centro Americana. Anche l‟assistenza tecnica a distanza ha ricevuto valutazioni relativamente negative (indice 90). Tab.1.9. Valutazione agenzie Centro America rispetto alla media totale Servizi Highlights Highlight Innovation Activities Knowledge Production: ILS LEDA papers Knowledge Production: ILS LEDA Tool kits Information about project opportunities Direct assistance Distance Assistance Support to partnership News Valutazione sul totale delle 20 agenzie 4,2 Valutazione agenzie centro America 3,5 Indice centro America 84 4,4 4,0 4 3,5 92 88 4,1 3,75 93 4,0 3,75 94 4,0 4,1 3,9 3,5 3 3,5 89 73 90 4,1 4,4 3,5 4,25 85 97 Come detto anche le altre 4 agenzie dell‟area Sud Americana, senza considerare la Colombia, hanno valutato negativamente i servizi di knowledge transfer dell‟ente centrale con giudizi al di sotto della media totale delle agenzie, fatta eccezione per la assistenza tecnica a distanza. 75 Infatti il servizio di assistenza tecnica a distanza è addirittura stato valutato molto positivamente con una media di 4,75 su 5 e un indice di 122 rispetto alla media totale. Questo dato è condizionato dal fatto che delle 4 agenzie Sud Americane considerate, 2 hanno ricevuto assistenza diretta a distanza tramite il programma I-Qual (Adecarchi e Codecob che ne hanno dato una valutazione di 5 su 5). Per quanto riguarda invece gli altri strumenti, sono stati valutati in maniera negativa rispetto alla media totale i materiali cartacei personalizzati (news, highlights, highlights innovation). Anche in quest‟area geografica cosi come nel caso del centro America, il servizio di assistenza tecnica diretta è stato valutato negativamente rispetto alla media complessiva (indice = 79). Tab.1.9. Valutazione agenzie del Sud America rispetto alla media totale Servizi Highlights Highlight Innovation Activities Knowledge Production: ILS LEDA papers Knowledge Production: ILS LEDA Tool kits Information about project opportunities Direct assistance Distance Assistance Support to partnership News Valutazione sul totale Valutazione agenzie delle 20 agenzie Sud Americane esclusa la Colombia 4,2 3 4,4 3,5 4,0 3,75 Indice Sud America 72 80 94 4,1 3,5 86 4,0 3,75 94 4,0 3,5 89 4,1 3,9 3,25 4,75 79 122 4,1 3,5 85 4,4 3,5 80 76 Grafico 1.5. Indice di soddisfazione per paese rispetto alla media complessiva Indice (Valutazione agenzie area/Valutazione complessiva) 140 120 100 80 60 40 20 0 A B C Colombia D Balcani E F Categorie Centro-America G H I J Sud-America dove: A = Highlights; B = Highlights Innovation; C = Activities; D = Knowledge Production: ILS LEDA papers ; E = Knowledge Production: ILS LEDA Tool kits; F = Information about project opportunities; G = Direct assistance ; H = Distance Assistance ; I = Support to partnership ; J = News 6.4. Barriere che limitano l’efficacia dei servizi di knowledge transfer a distanza Come detto è stato chiesto alle agenzie del network ILS LEDA di individuare le due barriere che maggiormente limitano l‟efficace trasferimento di conoscenza a distanza, sulla base della teoria di Sannella (2005): - Background culturale Lingua madre ed altre conoscenze linguistiche Paese d’origine dei partecipanti e di conseguenza le loro tradizioni Lo stile di vita (in particolare la mancanza di tempo) Differenze culturali 77 - Background formativo Livello di scolarizzazione Familiarità con le tecnologie - Motivazione/interesse - Problemi legati alla tecnologia Strutture hardware Strutture software Debolezza della connessione internet Problemi di difficoltà di comprensione del sito internet e scarsa informazione sui servizi Dall‟analisi dei questionari è emerso che: La mancanza di tempo è il fattore che sembra ostacolare maggiormente l„efficacia degli strumenti di knowledge transfer. Infatti 8 agenzie su 20 indicano la mancanza di tempo come l‟impedimento maggiore alla corretta erogazione dei servizi. I servizi che sono maggiormente condizionati da questa barriera sono soprattutto i corsi di formazione a distanza e i papers. Il primo perché richiede un numero di ore di frequentazione molto alto, e quindi un utilizzo intensivo del computer, il che può portare a fenomeni di stanchezza. Proprio per questo la rete ILS LEDA sta sviluppando un nuovo corso di formazione a distanza, Paquinott, mirato proprio a quei manager che non hanno molto tempo da dedicare ad un percorso di formazione molto lungo. I papers invece, hanno spesso il difetto di essere molto lunghi, anche 25-30 pagine, e questo può stancare il lettore, soprattutto se la lingua in cui il documento è scritto non è la sua lingua madre. 78 7 agenzie su 20 invece hanno indicato nella scarsa informazione sui servizi l‟ostacolo più grande per usufruire dei servizi offerti dall‟ente centrale. In particolare, come già visto anche nelle risposte sulla frequenza con la quale vengono usati i servizi di KT, i servizi di assistenza tecnica a distanza tramite Linkedin, facebook e il programma I-QUAL sono molto poco utilizzati. Infatti soltanto 4 agenzie su 20 hanno usufruito del servizio linkedin, e soltanto 5 su 20 del servizio I-Qual. Addirittura 5 agenzie su 20 non sono a conoscenza di questo programma. Si può affermare che è fondamentale per una rete dotarsi di un buon sistema informativo, in particolare un sito internet, in cui vengano pubblicizzati i vari servizi che dall‟ente centrale vengono offerti alle agenzie. Sempre sull‟efficacia del sito internet, che è il principale sistema informativo della rete, 2 agenzie su 20 trovano difficoltà nella sua navigazione, in quanto molto complesso e poco ordinato. 5 su 20 invece considerano le differenze culturali una barriera importante, soprattutto per i corsi di formazione a distanza, che basandosi su strumenti tecnologici interattivi, sono facilmente soggetti a distorsioni informative, e frequenti incomprensioni. 3 agenzie su 20 invece hanno problemi con la scarsa familiarità con le tecnologie. Questi problemi si riscontrano in particolare per i servizi di formazione a distanza che richiedono strumenti tecnologici abbastanza complessi. Soltanto 3 agenzie su 20 invece riscontrano problemi tecnologici. In particolare queste 3 agenzie trovano difficoltà legate alla debolezza della connessione internet e sono un‟agenzia serba, una Uruguayana e una Ecuadorena, quindi questo problema non è legato alla localizzazione geografica dell‟agenzia. Soltanto l‟agenzia Santa fe invece ritiene i servizi poco interessanti e non utili. 79 Non sembra invece rappresentare un problema la differenza linguistica, anche perché i vari servizi vengono erogati sia in inglese che in spagnolo, che è la lingua madre della maggior parte dei manager delle agenzie. Grafico 1.6.: Barriere che limitano i servizi di KT 9 8 8 7 N° di agenzie 7 6 5 5 4 3 3 3 2 1 1 0 Mancanza di tempo Scarsa informazione Differenze culturali Scarsa Debolezza familiarità con connessione le tecnologie internet Servizi poco interessanti Barriere che limitano il KT 6.5. Strumenti da migliorare e nuovi servizi da erogare L‟ultima parte del questionario ha avuto l‟obiettivo di identificare quali servizi le agenzie ritengono debbano essere migliorati da parte dell‟ente centrale, e quali nuovi servizi dovrebbero essere implementati. Mentre la prima domanda non può fornire una teoria generale, in quanto riferita al caso specifico della rete ILS LEDA, la seconda può essere utilizzata a questo scopo. Infatti può fornire utili suggerimenti per le reti di agenzie per capire quali sono le esigenze di queste ultime. 80 Innanzitutto è stato chiesto alle agenzie di individuare i servizi che dovrebbero essere migliorati tra quelli erogati dall‟ente centrale. Dall‟analisi del questionario è emerso che: - gran parte delle agenzie ritiene che i servizi che vanno migliorati sono quelli relativi alle opportunità di progetto. In particolare 13 agenzie ritengono che vada migliorato questo servizio. Anche il coinvolgimento nei progetti, che tuttavia non è uno strumento di knowledge transfer, è stato scelto da 11 agenzie. - 9 agenzie invece ritengono che i corsi di formazione a distanza debbano essere migliorati, in quanto rappresentano strumenti di knowledge transfer tra i più efficaci. - 8 agenzie invece ritengono che l‟assistenza tecnica a distanza debba essere migliorata. Infatti come si è visto nelle domande relative al livello di soddisfazione delle agenzie i servizi di assistenza tecnica a distanza erogati dall‟ILS LEDA, fatta eccezione del programma I-Qual, sono risultati non molto soddisfacenti - 6 agenzie, perlopiù agenzie centro Americane e Sud americane (escludendo le agenzie colombiane), hanno individuato l‟assistenza tecnica diretta, il servizio che andrebbe migliorato anche perché rappresenta lo strumento più efficace per il trasferimento di conoscenza alla agenzie. - Poche sono invece le agenzie che ritengono che gli strumenti cartacei debbano essere migliorati. In particolare soltanto 5 agenzie credono debbano essere migliorati gli highlights, 4 gli highlights innovation, 3 le news, 1 le informazioni sulle attività dell‟ILS LEDA, 3 agenzie i papers, 2 i toolkit. E‟ stato poi chiesto alle agenzie quali servizi vogliano vengano implementati. Questa domanda è stata fatta senza risposte prestabilite, dando quindi mano libera alle agenzie. Nonostante questo è emerso un dato molto importante. 81 Infatti 13 agenzie su 20 ritengono sia necessario offrire un servizio che metta in relazione i vari nodi della rete, e che permetta una diffusione di conoscenza e uno scambio di esperienze di tipo orizzontale. La rete ILS LEDA, come abbiamo visto, sta cercando di sviluppare questo tipo di attività virtuale che metta in relazione le varie agenzie (Facebook, Linkedin), ma ancora con scarsi risultati. 7. Conclusioni Alla luce di quanto emerso dai questionari si possono tracciare delle linee guida generali per i servizi di knowledge transfer all‟interno delle reti internazionali per lo sviluppo economico locale. Inoltre possono essere forniti suggerimenti e consigli specifici sul miglioramento dei servizi di ILS LEDA. In generale si può concludere che i servizi di knowledge transfer più efficaci sono quelli che, riprendendo la teoria dell‟information richness, sono caratterizzati da una più elevata Information Richness. L‟information richness dipende da 4 attributi: (i) la possibilità di feedback, (ii) la possibilità di utilizzare varie modalità espressive (vocale, mimica, gestuale), (iii) la varietà del linguaggio, e (iv) l‟attenzione personale (emozioni, comportamenti). In particolare per il trasferimento di conoscenze teoriche i materiali cartacei personalizzati alle esigenze delle agenzie sono i più efficaci (highlights, highlights innovation). Anche il livello di soddisfazione per questi servizi è tra i più alti in assoluto, a dimostrazione che anche il mezzo utilizzato (l‟e-mail) è più utile rispetto alla pubblicazione di materiali cartacei sul sito internet. Infatti i materiali cartacei standardizzati (papers, informazioni sulle attività e opportunità di progetto) sono risultati essere meno efficaci . A conferma di questo dato anche la frequenza di utilizzo di questi strumenti non è molto elevata soprattutto considerando la facilità con la quale si può accedere agli 82 stessi (sito internet). Anche il livello di soddisfazione per quanto buono in termini assoluti, in termini relativi non è tra i migliori, probabilmente a causa della eccessiva lunghezza (25-30 pagine), che può stancare l‟utente soprattutto se la lingua di scrittura non è la sua lingua madre. Alla luce anche del fatto che la mancanza di tempo rappresenta la barriera che maggiormente limita l‟efficacia dei servizi, sarebbe opportuno cercare di produrre materiali nell‟ordine delle 10, massimo 15 pagine e lo strumento da utilizzare potrebbe essere l‟e-mail che come già visto è molto efficace nel caso degli highlights e highlights innovation. Per il trasferimento invece di conoscenze di tipo operativo e manageriale possiamo concludere che i servizi di assistenza tecnica diretta sono i più efficaci, perché sono l‟unico strumento che permette un‟interazione face to face tra gli esperti e le varie agenzie. Esso è caratterizzato caratterizzato da un‟elevata Information richness, perché permette la possibilità di feedback immediati, una pluralità di forme comunicative (gesti, parole etc…), un‟ampia varietà di linguaggio e di attenzione personale. Per quanto tale strumento possa essere efficace, esso però è anche il più difficile da usare, soprattutto per problemi legati alla distanza geografica degli attori. Ne è testimonianza il fatto che “soltanto” 8 agenzie su 20 ne hanno usufruito per più di 3 volte nello scorso anno. Inoltre tale strumento genera costi molto elevati. A mio avviso sarebbe molto utile per le reti concentrarsi maggiormente sui servizi di assistenza tecnica a distanza e a questi affiancare l‟assistenza tecnica diretta. A questo proposito, l‟assistenza tecnica a distanza risulta essere molto efficace se erogata attraverso strumenti virtuali che permettono un‟interazione forte tra esperti e agenzie e se fatta in un‟ottica di lungo periodo attraverso il continuo monitoraggio dei risultati. Il programma I-Qual in particolare è risultato essere uno degli strumenti più efficaci per le agenzie che ne hanno usufruito, ed è stato 83 utilizzato da queste più di tre volte durante l‟anno. Esso consiste in assistenza tramite skype di 16 ore a quelle agenzie che hanno mostrato performance negative, valutate sulla base delle 24 variabili illustrate nella tabella 1.2. L‟assistenza tramite e-mail non è risultata invece uno strumento idoneo al trasferimento di conoscenza operativo manageriale perché poco interattivo, cosi come i tool kit. Entrambi i servizi non sono stati valutati in maniera molto positiva e ciò è anche sottolineato dallo scarso utilizzo degli stessi. Nonostante siano strumenti non molto efficaci presi singolarmente, potrebbero però fungere da supporto a strumenti come il programma I-Qual. I social network non sono risultati essere strumenti idonei per l‟assistenza tecnica, infatti nonostante le agenzie siano iscritte ai gruppi face book e linkedin soltanto 4 hanno utilizzato il gruppo linkedin a questo scopo e addirittura nessuna agenzia il gruppo facebook. Tuttavia i social network sono strumenti molto pratici per la comunicazione sia interna sia verso l‟esterno per acquisire visibilità. I corsi di formazione in partnership con università e istituti di ricerca sono risultati invece uno strumento particolarmente utile. Per quanto riguarda le barriere che limitano l‟efficacia dei processi di trasferimento di conoscenza a distanza si può concludere che la mancanza di tempo da dedicare all‟apprendimento, soprattutto apprendimento virtuale, è la principale causa del fallimento dei servizi di KT, quindi bisogna cercare di sviluppare degli strumenti che permettano un apprendimento veloce ed evitare l‟utilizzo di materiali cartacei troppo lunghi, soprattutto quando la lingua di scrittura non è la lingua madre dei lettori. A detta del CEO della rete il Dott. Giancarlo Canzanelli, la mancanza di tempo negli scorsi anni è stata la causa della scarsa efficacia dei corsi di formazione a distanza, ed infatti la rete sta 84 sviluppando il programma Paquinott, corso di formazione a distanza per i manager che hanno poco tempo da dedicare all‟apprendimento. La differenza culturale è invece una barriera che in alcuni casi può ridurre l‟efficacia dei servizi di KT specialmente nel caso dei servizi di assistenza tecnica a distanza, in cui lo strumento tecnologico può facilmente generare problemi di incomprensioni di linguaggio. Si può invece affermare che la differenza linguistica non è un problema rilevante, da notare però che la maggior parte delle agenzie dell‟ILS LEDA sono centro e sud americane e i vari servizi vengono erogati direttamente sia in inglese che spagnolo. Sulla base dei servizi oggetto della nostra analisi, si può concludere che la rete ILS LEDA opera molto efficacemente nelle aree balcanica e colombiana, in particolare l‟assistenza tecnica diretta è risultata particolarmente soddisfacente nelle aree considerate. Meno efficace è invece l‟operato nelle aree centro e sudamericane (ad esclusione della Colombia), che valutano non molto positivamente i servizi offerti dall‟ente centrale, in particolare i servizi di assistenza tecnica diretta. Molto interessante è anche quanto emerge dalla domanda sui nuovi servizi che meriterebbero di essere erogati. Affiora infatti l‟esigenza da parte delle agenzie della creazione di uno strumento che permetta l‟interazione non soltanto tra agenzie ed ente centrale, ma anche tra le agenzie stesse. In sintesi, ciò che viene chiesto è che venga creato un servizio di condivisione di conoscenza di tipo orizzontale, cosi come avviene a livello locale in cui l‟apprendimento avviene in maniera collettiva tra i vari attori (enti pubblici, privati, università, istituti di ricerca etc.) messi in relazione dalle agenzie, cosi da permettere una creazione e diffusione di conoscenza collettiva che si fonda sull‟interazione dei vari nodi della rete. Soltanto in questo modo la conoscenza 85 si arricchisce di nuovi spunti e viene modellata sulle esperienze personali, generandone sempre nuova attivando quel processo continuo di generazione di conoscenza alla base del modello dei due studiosi Giapponesi Nonaka e Takeuchi. Non potendosi però basare sulla vicinanza geografica questo processo dovrà essere implementato in maniera virtuale, creando un portale che metta in relazione le varie agenzie. La rete ILS LEDA sta provando attraverso i social network di creare questo ambiente virtuale ma per il momento con scarsi risultati. 86 Bibliografia - Amit R., P.J.H. Schoemaker 1993, Strategic assets and organizational rent, Strategic Management Journal, 14, pp. 33–46 - Barney, J. (1991). Firm resources and sustained competitive advantage. Journal of Management. - Boisier S. (2005) La imperiosa necesidad de ser diferente en la globalización: el mercadeo territorial. La experiencia de las regiones cilena - Canzanelli, G. e L. Loffredo (2008), ―Territorial Systems for innovation: Hypothesis for the human development programs‖, United Nations Development Programme - Canzanelli, G. e M. Del Bufalo (2005), ―The U.N. Millennium Development goals and economic development‖ - Canzanelli, G. (2010), State of the art review on Local Economic Development Agencies - Capello, R. (1999) Spatial transfer of knowledge in High Technology Milieux, Regional Studies, 33(4), pp. 353–365 - Cohen, W. 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