la scuola salesiana di DON BOSCO
napoli-vomero
2011-2012
ISTITUTO SALESIANO
VIA SCARLATTI 29
80129 NAPOLI
scuola media
ginnasio-liceo classico
liceo scientifico
itc-igea
liceo linguistico
liceo musicale
1
parte prima
PRINCIPI E OBIETTIVI DELLA SCUOLA
SALESIANA DI NAPOLI-VOMERO
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PARTE PRIMA
PRINCIPI E OBIETTIVI DELLA SCUOLA SALESIANA DI NAPOLI-VOMERO
1. PREMESSA
+ memoria
+ comunione
+ profezia
+ quadro di riferimento
2. PRINCIPI E OBIETTIVI DELLA SCUOLA SALESIANA DI NAPOLI-VOMERO
+ scuola per la vita
+ cultura della speranza
+ scuola e trasformazione sociale
+ autorevolezza del rapporto docente-alunno
+ comunicazione didattica
+ scuola e sistema preventivo
+ valutazione
+ per una educazione integrale
+ finalità educative
+ obiettivi educativi
3. CONTESTO DELLA SCUOLA SALESIANA
+ cenni storici dell’opera Salesiana al Vomero
+ caratteristiche : scelta degli indirizzi scolastici, insegnanti-animatori...
+ domanda dei giovani e delle famiglie
+ il metodo della animazione
+ la nostra proposta scolastica e formativa: Scuola Media, Liceo Classico e Liceo Scientifico
4 . IDENTITA’ DELLA SCUOLA SALESIANA
+ scuola cattolica salesiana
+ funzione sociale
+ collocazione popolare
+ inserimento ecclesiale
+ progetto educativo pastorale
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5. LA COMUNITA’ EDUCATIVA
+ i soggetti della comunità educativa: giovani, genitori, docenti laici, gli obiettori di coscienza
e il personale ausiliario, la comunità salesiana.
+ ruoli e compiti del personale direttivo : direttore, preside,
animatore della educazione alla fede, collaboratori del Preside, il Vicepreside, Coordinatore
di classe.
+ strutture di partecipazione e corresponsabilità: consiglio di istituto, collegio dei docenti, consigli
di classe, la partecipazione dei genitori, assemblea di classe degli allievi, animatori di classe degli
studenti, statuto della consulta degli animatori di classe.
6. DIMENSIONI DEL PROGETTO
1. educazione e cultura
+ ambiente e vita quotidiana
+ attività didattiche
+ metodo educativo-didattico
+ attività complementari, integrative, di sostegno
+ percorsi particolari di educazione: comunicazione sociale,
educazione alla salute e alla sessualità, educazione all’ambiente,
educazione alla legalità ed educazione stradale.
2. educazione alla fede
+ percorsi particolari di educazione alla fede: formazione della coscienza, educazione all’amore
e alla famiglia, educazione sociale e politica.
3. associazionismo e movimento giovanile salesiano
4. orientamento
7. LA VERIFICA
PARTE SECONDA
CARTA DEI DIRITTI E DEI DOVERI DELLA SCUOLA
1. PRINCIPI FONDAMENTALI
+ Uguaglianza
+ imparzialità
+ accoglienza e integrazione
+ obbligo scolastico e frequenza
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+ partecipazione, efficienza e trasparenza
+ libertà di insegnamento ed aggiornamento del personale
2. AREA DIDATTICA
+ scelte operative
+ iscrizione
+ regolamento di istituto per gli allievi
3. AREA DELLA PROGRAMMAZIONE EDUCATIVA, DIDATTICA E FORMATIVA
+ programmazione della attività educativo-didattica
+ organizzazione dell’attività educativo- didattica
+ attività educativa
+ attività didattica curricolare
+ gli interventi didattici ed educativi integrativi
+ criteri generali per la valutazione in sede di scrutinio intermedio e
finale; i parametri valutativi; i criteri per la valutazione; gli obiettivi minimi, il voto; criteri per
lo svolgimento degli scrutini finali.
+ criteri del piano educativo-didattico annuale
+ attività interdisciplinari
4. AREA GIURIDICO-AMMINISTRATIVA
+ procedure amministrative
+ situazione istituzionale ed amministrativa
+ trasparenza amministrativa
+ la retta scolastica
+ assunzione del personale
+ programmazione annuale
+ regolamento di istituto per i Docenti
+ regolamento per i dipendenti
+ fac-simile del “patto educativo”
5. AREA DELLE STRUTTURE
+ Descrizione generale
+ condizioni ambientali
+ aree sportive
+ aree di ristoro e di svago
+ aule e strutture speciali
+ planimetrie
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6. PROCEDURE DEI RECLAMI E VALUTAZIONE DEL
SERVIZIO SCOLASTICO
+ Procedure dei reclami
+ valutazioni del servizio scolastico
1. PREMESSA
La scuola salesiana nasce dal "sogno" profetico di un santo: Don Bosco. Il sogno di Giovanni
Bosco, intriso di fede, di speranza e di amore, aveva sempre come protagonisti e destinatari i
giovani, specialmente quelli più poveri e abbandonati.
Ancora oggi, dopo un secolo da quel sogno, Don Bosco "vede" tanti giovani, bisognosi di vere
storie d'amicizia e di esperienze significative, per far giungere ciascun ragazzo ad essere liberi nella
verità. Ebbene, la scuola salesiana con la sua tradizione educativa intende incontrare gli allievi per
contribuire al progetto che Dio ha di ogni persona e che consiste nella piena realizzazione umana e
spirituale di ogni creatura.
La scuola salesiana sorretta dal sistema preventivo di don Bosco, considera i giovani non solo
con rispetto, ma innanzitutto con fede. Dire con rispetto significa riconoscere che il giovane è così
fragile che ha bisogno di essere continuamente sorretto lungo il cammino della vita. Dire con fede
significa riconoscere che il giovane è pieno di Dio. Comprendiamo bene perciò, che le prospettive
educative cambiano, pertanto, l'approccio sarà quello di valorizzare tutto il Bene, il Vero e il Bello
che l'Autore della Vita ha donato.
La scuola salesiana, non è solo patrimonio culturale di una Famiglia religiosa. Essa fa parte di una
tradizione e di una storia bimillenaria, raccolta nella memoria della comunità ecclesiale. La Chiesa
sull'esempio di Gesù, che accoglieva i piccoli come espressione della realizzazione del Regno di
Dio, ha continuato questo impegno attraverso vari modi di vicinanza al mondo dei giovani. La
scuola è un modo importante per continuare questa missione di salvezza iniziata da Gesù di
Nazareth.
I termini che assumiamo dalla tradizione pastorale della Chiesa, per "viaggiare" su sentieri sicuri,
sono: memoria, comunione e profezia.
1) La memoria
La memoria consiste nella duplice considerazione che dobbiamo tenere presente della nostra
scuola e cioè, la storia della scuola cattolica (contenuti essenziali), la storia del sistema educativo di
Don Bosco, con riferimenti particolari alla storia della scuola salesiana al Vomero.
Nel capitolo della memoria, si può indicare non solo chi siamo stati, ma chi siamo ora. Ciò
significa che una attenta lettura della nostra platea scolastica (persone e territorio) deve essere
descritta nel progetto.
La memoria del passato e del presente è necessaria, in quanto siamo consapevoli che il nostro
presente è fondato su radici di esperienza salvifica per tante generazioni. Questo "biglietto di visita"
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lo possiamo inserire nel capitolo delle risorse: Dove stiamo, dove ci collochiamo, chi siamo (dal
punto di vista delle strutture e dei mezzi-risorse che possiede la comunità scolastica).
2) La comunione
Questa tematica in un certo senso si preoccupa di mirare ad una grande verità esistenziale e di
fede: che diventiamo un "cuore solo ed un'anima sola". Per rispondere a questo desiderio e progetto
umano-cristiano, è necessaria la definizione di ciò che siamo.
CHI SIAMO: La Scuola Salesiana al Vomero: media, liceo classico e scientifico.
Identità della scuola salesiana, funzione sociale, collocazione popolare, inserimento ecclesiale.
La comunità educativa. I soggetti: giovani, i genitori, i docenti (salesiani e laici), personale non
docente.
Ruoli e compiti delle persone. Il Direttore, il Preside, i Coordinatori di classe.
Le strutture di partecipazione e corresponsabilità. Consiglio di istituto, collegio dei docenti,
consiglio di classe, assemblea dei genitori, assemblea di classe.
3) La profezia
Quando parliamo di profezia intendiamo dire, in un'epoca nella quale si verifica la rottura tra fede
e cultura, che è possibile realizzare una scuola capace di UMANIZZARE ciò che insegna attraverso
le varie discipline e di REALIZZARE LA SPERANZA che è in ogni persona attraverso
un'educazione alla fede che tocchi realmente la vita di ogni giovane. Per fare ciò è necessario un autentico patto educativo tra la scuola e genitori, superando ogni forma di "rivalità".
QUADRO DI RIFERIMENTO.
* Statuto:
è il complesso organico di principi e norme generali e fondamentali dichiarate che regolano la
scuola. Nello Statuto convergono sia i diritti di chi eroga il servizio di educazione e di istruzione,
sia i diritti di chi lo chiede.
* Progetto educativo:
rappresenta lo sviluppo culturale, progettuale ed educativo dello Statuto della scuola. Tiene conto
della domanda di istruzione e formazione, dell'offerta della Scuola, delle strutture e delle
modalità di realizzazione
dell'offerta, dell'ambiente scolastico e formativo, della formazione delle diverse componenti la
Comunità scolastica e formativa;
descrive le risorse, la valutazione e gli adempimenti relativi.
* Carta dei Diritti e dei Doveri:
è uno strumento per la qualità del servizio e di garanzia e tutela dell'utente. Va, pertanto nella
direzione della qualità di un servizio di pubblica utilità. La Carta:
+ enuncia una serie di principi;
+ precisa gli standard di qualità dei servizi offerti dalla scuola nell'area didattica, educativa,
amministrativa, ambientale;
+ tutela l'utente.
* Contratto formativo:
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è un documento esplicito che nasce dal rapporto bilaterale tra gestore e genitori ed acquista valore
in una dinamica di fiducia e collaborazione. Obiettivo di tale documento è la crescita integrale
dell'alunno attraverso gli interventi didattici ed extradidattici attivati dalla scuola; i contenuti che
dovranno venire esplicitati sono desunti dalla programmazione annuale educativa e didattica,
giustificata all'interno del Progetto educativo d'Istituto.
* Patto educativo:
esprime la condivisione del Progetto educativo d'Istituto, che ne è il contenuto fondamentale.
Fonda la Comunità educativa (gestore, personale direttivo, docenti, non docenti, genitori, alunni,
tutti con specifici diritti e doveri), ne unisce le componenti attraverso un vincolo comune di fiducia
e di intenzioni, volte alla realizzazione dello stesso PEI, alla reciproca accoglienza delle persone,
alla crescita integrale dell ' alunno.
2. PRINCIPI E OBIETTIVI DELLA SCUOLA
SALESIANA DI NAPOLI-VOMERO
La scuola Salesiana di Napoli-Vomero, ritiene indispensabile richiamare i principi e i valori che
sono alla base della nostra comunità educativa e perciò delle attività didattiche che la qualifica e la
distingue rispetto alle altre agenzie educative.
Una scuola per la vita
Alla base dell'esperienza educativa di Don Bosco c'è una forte passione per la vita, soprattutto
quella vita che si forma negli anni delicati dell'adolescenza.
La scuola perciò, ha il compito di porre una speciale attenzione ed impegno per il
MIGLIORAMENTO COSTANTE DELLA QUALITA' DELLA VITA SCOLASTICA. La scuola
per realizzare la sua missione educativa deve interagire con le varie esperienze degli alunni,
considerando la sua presenza nel vissuto degli studenti, come un'autentica esperienza di vita.
Docenti e studenti sanno che ciò è possibile se gli studi (frutto di impegno e sacrifici) si realizzano
all'interno di un'esperienza gioiosa e gratificante. Pertanto, la "paura della scuola", intesa come
paura di non farcela sarà certamente superata.
Per realizzare una scuola, dove ciascuno realizza una "simpatica appartenenza", è necessario
tessere una serie di rapporti umani, sereni, equilibrati e costruttivi, in modo da far nascere nei
giovani un sentimento di accettazione, di adesione, di simpatia nei confronti della scuola. Essi
saranno aiutati ad amare lo studio, la ricerca, i compagni, in altre parole, la loro stessa vita.
Facciamo nostra l'esperienza di Don Bosco quando "sogna" e realizza la sua opera come <<casa
che accoglie, parrocchia che evangelizza, scuola che avvia alla vita e cortile per incontrarsi da
amici e vivere in allegria>>.
La cultura della speranza
<<Gli uomini possono salvarsi solo tra di loro. Per questo Dio si traveste da uomo>> (E. Canetti).
La scuola costruisce il futuro non solo perché i suoi destinatari sono proiettati verso il futuro, in
quanto giovani. Essa prepara il futuro, in quanto attraverso l'istruzione realizza una vera e propria
opera educativa, nel senso che costruisce l'uomo dal di dentro, per liberarlo da tutti quei
condizionamenti che impedirebbero lo sviluppo integrale dei giovani ad essa affidati.
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Per fare ciò il nostro impegno consisterà nello sviluppare un sistema vasto di relazioni, atte a
coscientizzare l'intera comunità educativa verso i valori eterni della solidarietà, della pace, della
salvaguardia del creato. In sintesi, a far sì che ogni giovane diventi un buon cittadino, perché è un
buon cristiano.
Ci sembra giusto collocare la vita della scuola all'interno della "storia" e della "geografia" non
solo della città o della nazione, ma in una visione sempre più planetaria attraverso la conoscenza e
magari l'esperienza dei processi di sviluppo intorno ai contenuti dell'interdipendenza e della
conoscenza reciproca tra i popoli.
Vanno dunque sviluppate nella continuità, le iniziative che sollecitano nella coscienza della
scuola, quel sentire collettivo rispetto alla non separabilità del destino individuale e di gruppo da un
destino comune a tutta l'umanità.
La scuola e la trasformazione sociale
I vertiginosi mutamenti della nostra società, sollecitano ogni individuo e specialmente i giovani a
sapersi "ri-orientare" continuamente di fronte al cambiamento. La crescita culturale complessiva
dell'individuo diventa il fattore determinante del processo sociale.
E' fondamentale per la scuola, abilitare i giovani a padroneggiare la nuova alfabetizzazione, a
codificare e decodificare, a produrre e fruire attivamente le parole, le immagini, i suoni, i numeri, i
simboli, ecc. Il grande educatore, don Lorenzo Milani, affermava che la differenza tra i ricchi e i
poveri consisteva essenzialmente nel fatto che i ricchi conoscessero mille parole in più dei poveri.
Autorevolezza nel rapporto tra docente e alunno
Un elemento chiave nella costruzione di una scuola intesa come comunità educativa, consiste in
una corretta gestione del rapporto tra docente e alunno.
L'insegnante non è prima di tutto "l'amico" o addirittura un "primus inter pares". Non è neanche la
persona che trasmette asetticamente una serie di nozioni, ritenendo i suoi destinatari individui non
pensanti, che bisogna riempire di informazioni culturali, al fine di farne dei sapienti; altresì
l'insegnante, attraverso una vera e propria opera "maieutica", si impegna a "provocare" l'intelligenza
degli studenti e a valorizzare le capacità creative, raziocinanti e spirituali per sviluppare "cammini
vocazionali" individuali e collettivi.
La sinergia dei risultati scolastici (profitto) e crescita relazionale (verso gli individui e il mondo)
sono la vera opera d'arte del docente e la strada da percorrere per realizzare gli allievi come
cittadini e come cristiani.
La Comunicazione didattica
Tra i pericoli che possono "inquinare" la relazione educativa all'interno di una comunità
scolastica, sono da segnalare principalmente: gli spazi di autonomia, spontaneità e creatività personale. Pertanto, nell'interazione "docente-alunno", la COMUNICAZIONE DIDATTICA è diventato
un tema essenziale nella formazione dei docenti.
Sono auspicabili a tale proposito momenti formativi non solo per i docenti, ma tra gli stessi
docenti e alunni.
Scuola e Sistema Preventivo
La scuola salesiana memore dell'esperienza educativa di Don Bosco, sviluppa un sistema
educativo attraverso un SISTEMA PREVENTIVO e non repressivo, ne tanto meno assolutizzando
l'esperienza del disagio giovanile. La prevenzione che intendiamo si riferisce ad un modo
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complessivo di intendere la crescita umana nell'ottica della "ragione", della "religione" e
dell'"amorevolezza". Queste tre coordinate sono presenti nei vari momenti della vita scolastica.
Perciò è importante che in tale programmazione si tengano presenti tutte le "agenzie educative" che
interagiscono nel cammino formativo di ogni giovane.
La scuola si propone di mettersi in contatto con esperienze e persone che operando nel mondo del
disagio, possono "narrare" con la loro vita l'importanza della vita.
La valutazione
Essa è legata in modo inscindibile alla programmazione: riteniamo che non si possa mai parlare di
un processo di valutazione valido da un punto di vista pedagogico se prima, a livello didattico non
si sono accuratamente definiti i traguardi che si intendono raggiungere: le capacità, le abilità, le
conoscenze ed i comportamenti.
Inoltre è necessario determinare se l'allievo ha raggiunto o meno un determinato traguardo e
specifico livello di padronanza che gli consenta di procedere oltre nell'itinerario educativo e
formativo.
Pertanto la valutazione è una fase unitaria e difficilmente scomponibile, delicata e preziosa.
D'altra parte riteniamo di poter identificare alcuni parametri valutativi che rispondano ai due
elementi di fondo: COMPORTAMENTO E PROFITTO, che possiamo cosi specificare:
-FREQUENZA: è la premessa fondamentale per un lavoro scolastico-educativo;
-INTERESSE: è caratterizzato da attenzione, viva curiosità, gusto gioioso di apprendere;
PARTECIPAZIONE: capacità di integrarsi alle attività della classe, con contributi critici e stimoli
originali;
IMPEGNO: è la vera attività di studio personale, metodica ed ordinata;
CONOSCENZE: con questo termine indichiamo i concetti, le nozioni, i dati culturali inerenti
alle discipline scolastiche;
ABILITA': comprende la capacità assimilativa, la capacità di rielaborazione e la capacità di
esposizione.
ATTITUDINE: intendiamo la capacità di pervenire ad elevati livelli di rendimento.
Nel processo di valutazione si terrà conto anche della personalità e della maturità raggiunta dal
giovane alunno; inoltre si terrà conto dei livelli di partenza, della diligenza nelle attività di recupero,
dei segnali di crescita nella capacità di metodo di studio. Inoltre si darà il dovuto peso all'impegno e
alla buona volontà, e alla capacità di stare nella classe con una presenza costruttiva ed impegnata.
GLI INTERVENTI DIDATTICI ED EDUCATIVI INTEGRATIVI (I CORSI DI RECUPERO)
costituiscono il "salvagente" per quegli studenti che non hanno raggiunto pienamente gli obiettivi
culturali e formativi previsti dalla programmazione didattica. Essi si svolgono in quattro fasi
dell'anno scolastico: all'inizio della attività didattica e dopo gli scrutini bimestrali e quadrimestrali;
hanno luogo durante la attività curricolare, sono tenuti dagli stessi docenti della classe, con una
durata di due o tre settimane per ogni fase di recupero.
Per un'educazione integrale
Il triennio conclude il processo di abilitazione degli alunni ad un'atteggiamento esistenziale e di
studio capace di fare non solo sintesi, ma a procedere nelle varie discipline, e successivamente a
quelle universitarie, in modo "scientifico".
In questa fase dell'itinerario scolastico, gli interventi didattici si estenderanno alla specificità e
correlazione delle varie discipline in vista del potenziamento di abilità più complesse: da quelle
espressive a quelle analitiche e sintetiche, alla capacità logico-matematiche, alla storicizzazione dei
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problemi, alla comprensione della varietà delle espressioni del mondo contemporaneo e
all'acquisizione di strumenti per una metodologia di lavoro autonomo e personale.
La scuola salesiana ha uno spirito particolare che attraversa come un "filo rosso" tutti gli ambiti
educativi: l'ORATORIO.
Lo spirito oratoriano è uno stile educativo che intende non solo educare la domanda dei giovani,
ma consiste innanzitutto nel far sì che <<i giovani non solo siano amati, ma che si accorgano di
essere amati>>. Pertanto, ci proponiamo di realizzare formazione e tempo libero in uno stile di
autentico protagonismo degli allievi e dei docenti.
Finalità educative
Una scuola salesiana si propone di raggiunge la sua piena realizzazione quando gli studenti,
attraverso le molteplici esperienze didattiche e culturali in generale e la conoscenza della Persona
del Dio di Gesù di Nazareth, tenderanno ad essere PERSONE DISPONIBILI, APERTE,
SOLIDALI, SPIRITUALI E COLTE.
Esemplificando è importante:
* pensare ad una scuola che attraverso uno stile relazionale e iniziative varie si faccia carico di una
vera e propria educazione alla legalità, per la costruzione di una società basata sulla solidarietà e
sulla promozione del bene comune;
* costruire personalità equilibrate, coerenti ed aperte ad ulteriori esperienze;
* conseguire una preparazione culturale di base, diventare persone colte, il cui possesso delle
discipline scolastiche valgono per la persona e per il cui possesso la persona vale.
Obiettivi educativi
* COMPORTAMENTO INDIVIDUALE: interessi, continuità del lavoro, partecipazione, equilibrio
e autocontrollo;
* COMPORTAMENTO SOCIALE: collaborazione con i compagni e con gli adulti della scuola,
coinvolgimento nell'attività didattica, capacità di cogliere criticamente le proposte educative che
vengono dal mondo esterno, esperienze di volontariato;
* PROCESSO DI APPRENDIMENTO: elaborare in progetti culturali le esperienze e mettere il
tutto a disposizione degli altri (dimensione missionaria);
* CRESCITA INTELLETTUALE:
- capacità logiche di analisi, sintesi, astrazioni;
- capacità intuitive, immaginative, espressive, creative;
- capacità di individuare, elaborare, analizzare e risolvere problemi;
- capacità di riflessione e di indagine critica;
- capacità di lettura, comprensione, interpretazione;
- capacità di osservazione, progettazione, realizzazione e valutazione dei risultati;
* EDUCAZIONE ALLA FEDE
L'esperienza educativa e pastorale di Don Bosco, ci consente di realizzare un itinerario di fede che
ha presente la "condizione esistenziale" di ogni giovane. Non possiamo pensare ad un'educazione
alla fede come un unico "catechismo" valido per tutti.
La dottrina della Chiesa è unica, la comunicazione di essa invece richiede itinerari educativi
talvolta differenziati.
Con Don Bosco siamo consapevoli che non può esistere un'educazione <<diretta>> della fede.
Essa si comunica attraverso vari interventi educativi, che possiamo definire "luoghi teologici", nel
senso che in essi si realizzano vere e proprie storie di salvezza. Quest'ambito, logicamente non
esclude il dialogo diretto che ogni persona ha e deve avere con Dio.
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L'esperienza quotidiana come luogo essenziale per incontrare la salvezza donata da Gesù, ci
consente di entrare in una logica nuova, che è opposta alla cultura dei segni del potere, bensì con il
vangelo entriamo nel mondo che esalta la "potenza dei segni".
La scuola salesiana ha il compito di offrire a tutti i giovani reali esperienze di contatto con il Dio
della vita, consapevoli che l'amore di Dio viene accolto attraversi vari modi appartenenza.
3. IL CONTESTO DELLA SCUOLA SALESIANA
1)
CENNI STORICI DELL'OPERA SALESIANA AL VOMERO
La presenza dei Salesiani al Vomero risale al Maggio 1901 attorno alla chiesa del Sacro Cuore che, affidata ai Figli di
Don Bosco, veniva consacrata nel Maggio del 1911 ed eretta a Parrocchia il 30 settembre del 1914. Il primo Oratorio,
nucleo e vita di ogni attività Salesiana, venne in seguito sviluppandosi con tutte le varie forme ricreative ed educative.
Sorse subito il problema della scuola: elementare agli inizi, poi media, con ragazzi convittori ed esterni, ed in fine
ginnasio e liceo classico.
Così, nel tempo, l'Istituto ha assunto la sua attuale configurazione in un'opera articolata, svolgendo una azione
educatrice non solo nella completezza della scuola, ma anche attraverso le varie opere parrocchiali ed oratoriane, in
fusione di intenti e con la collaborazione della Famiglia Salesiana.
Da un punto di vista sociale il quartiere Vomero si può definire un quartiere di media
borghesia; ciò si deduce dal tenore di vita condotto dagli abitanti. I nuclei familiari sono composti
prevalentemente da genitori e 2 o 3 figli; entrambi i genitori svolgono un lavoro a livello di
impiego pubblico o di libera professione e i figli sono inseriti nella scuola almeno fino al
conseguimento del diploma di scuola media superiore, con la prosecuzione, in alta percentuale, per
gli studi universitari.
2.
CARATTERISTICHE
La nostra Scuola possiede alcune caratteristiche fondamentali:
- la scelta di indirizzi scolastici che preparano ad inserirsi nel mondo universitario, garantendo una solida preparazione
nel campo umanistico e delle scienze sperimentali, per un valido proseguimento degli studi universitari;
- la presenza di insegnanti-animatori che sentono la passione per la vita dentro la cultura, l'arte e la tecnica, e operano
nell' orizzonte di un nucleo di valori condivisi che fanno il Progetto Educativo;
- la chiara scelta educativa: il processo di istruzione e formazione è intenzionalmente finalizzato alla crescita integrale
dei giovani come persone, e ha quindi una portata evangelizzatrice per cui insegnare, educare, evangelizzare sono
momenti profondamente uniti e contestuali;
- il rigore professionale del momento didattico: per gli insegnanti significa una attenta programmazione per obiettivi;
una precisa, benchè non formale, attuazione di programmi, piani di lavoro, verifiche; un impegno di aggiornamento
costante. Per gli allievi significa fedeltà al quotidiano, puntualità agli adempimenti, maturazione di un consapevole
senso del dovere, acquisizione di un autonomo metodo di studio;
- il processo valutativo a scadenze ravvicinate e con frequenti comunicazioni: per porre l'allievo in condizione di
autovalutarsi con realismo, e per interagire costantemente con la famiglia;
- la costruzione di un clima di famiglia, per cui la scuola si connoti come "casa" che accoglie, e la classe si strutturi
come gruppo solidale e coinvolgente che aiuta i giovani a costruire la propria identità e li motiva nella fatica dell'
apprendimento;
- la collocazione dell'esperienza scolastica nel contesto più ampio della vita del giovane con particolare riferimento alla
famiglia, alla società civile ed ecclesiale, al mondo del lavoro e delle professioni;
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- la personalizzazione del rapporto educativo e didattico, per cui al singolo allievo sono rivolti interventi
individualizzati, in relazione alle sue potenzialità e carenze sia in ambito cognitivo che socio-affettivo;
- la cura dell'aggiornamento didattico e professionale dei docenti.
3.
DOMANDA DEI GIOVANI E DELLE FAMIGLIE
In genere i genitori si rivolgono alla scuola salesiana per conoscenza di altri allievi ed ex-allievi che apprezzano la
nostra proposta e progetto formativo. Le motivazioni che stanno alla radice di tale scelta sono riconducibili ad una
richiesta di solida formazione umana, cristiana, culturale e professionale.
Per corrispondere ai bisogni educativi degli allievi, la nostra scuola secondaria superiore con
indirizzo classico e scientifico ha a disposizione tre rilevanti opportunità:
la prima e’ costituita dalle discipline di studio. Ciascuna di esse promuove finalità educative
connesse alle esigenze dei giovani, grazie al perseguimento di obiettivi e contenuti specifici. Le
discipline che compongono i curricula non debbono dunque rivendicare un valore finale, ma
strumentale. Le conoscenze, i metodi, i concetti, la sintassi, i valori di cui sono portatrici diventano
preziosa ed insostituibile risorsa formativa se considerati mezzi privilegiati a disposizione dei
docenti per corrispondere alle domande dei genitori e per dare un senso alla loro crescita. Da questo
punto di vista la cultura è e si fa educazione.
La seconda rilevante opportunità fornita dalla nostra scuola secondaria superiore di tipo classico e
scientifico è costituita dalla qualità delle relazioni umane tra educatori e studenti. I giovani
chiedono di non essere semplicemente trattati da studenti, ma, a pieno titolo, da persone.
L’esperienza scolastica è certo peculiare. Trova nella dimensione conoscitiva il proprio carattere
distintivo. Non esistono tuttavia conoscenze astratte, concepite in un asettico spazio professionale.
Ciascuna di esse ha anzitutto significato per chi le trasmette e deve a sua volta diventare
significativa per chi la riceve. Tale caratteristica, però, non può esaurirsi nella significatività
cognitiva; deve estendersi anche a quella affettiva e a quella etica. Ciò vuol dire che solo relazioni
umane esemplari e profonde, ancorché rispettose della coscienza morale e civile degli alunni,
possono garantire un uso formativo della cultura e della esperienza scolastica.
La terza rilevante opportunità è costituita dalla organizzazione della scuola come ambiente
democratico, pluralista ed educativo. E’ necessario, in primo luogo, valorizzare gli spazi sanciti dai
Decreti Delegati per la partecipazione dei genitori e degli studenti alla gestione democratica delle
istituzioni scolastiche. In particolare, quelli affidati, previo il sostegno educativo necessario in fase
di preparazione e di gestione, alla piena responsabilità degli allievi, come le assemblee di classe e di
Istituto. In secondo luogo è necessario assumere quelle forme di lavoro didattico che possano
valorizzare gli atteggiamenti collaborativi, il senso di responsabilità sia personale che collettivo,
l’impegno costante, la trasparenza, il rispetto per tutti.
Infine occorre non trascurare una accurata gestione della vita scolastica come l’intervallo, i
trasferimenti nelle aule speciali, la biblioteca, i laboratori, le attività extrascolastiche e
parascolastiche, particolarmente preziosi per l’educazione del carattere e per il consolidamento delle
esigenze educative, oltre che tecnico-conoscitive, dei giovani.
4. IL METODO DELLA ANIMAZIONE
Il metodo che sottolinea la personalizzazione della attività educativa è espresso dalla SCELTA
della ANIMAZIONE, in cui la concezione di fondo è la PERSONA, portatrice di originalità,
aperta al bene, con una possibilità di cammino. Non vi è dunque imposizione dall’esterno. Per
animazione intendiamo: partecipazione, coinvolgimento, crescita, condivisione. Gli animatori
sono, quindi, guidati da finalità e da valori: insegnare, educare, evangelizzare.
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Il primo obiettivo è la COMUNITA’ SCOLASTICA: partecipazione di tutti alla costruzione
della comunità; clima di famiglia (la scuola è per i Salesiani e docenti laici, motivo ed occasione per
diventare amici dei giovani), con presenza amichevole tra i giovani, saper intervenire nel civile con
senso evangelico: partecipare al confronto educativo in forza del nostro progetto e del livello di
recettività dei nostri giovani (incontri, conferenze, dibattiti, anche con altre scuole...); attività
complementari, integrative, di sostegno; attività libere (attività artistiche, ricreative, sportive),
gruppi, gite, visite di istruzione, tornei sportivi; saper operare una sintesi tra VITA-FEDECULTURA.
Gli educatori si impegnano a proporre, risvegliare e coltivare la fede attraverso un itinerario di
CONVERSIONE e di MATURAZIONE CRISTIANA, secondo queste linee di intervento:
1. INSEGNAMENTO: disciplina, rispetto reciproco, puntualità, serietà
nello studio, colloqui e
dialogo con i genitori... I docenti si impegnano a fare scoprire la profonda coerenza tra fede e valori
della cultura nelle varie discipline umanistiche e scientifiche.
2. LA COMUNITÀ’ DI RIFERIMENTO: un ambiente comunitario scolastico permeato di spirito
evangelico, di amore fraterno e di libertà.
3. INSEGNAMENTO RELIGIOSO: cioè cultura religiosa, informazione sulla centralità
dell’evento-Cristo; evangelizzazione, quindi, con esperienze di confronto, annuncio, catechesi
sistematica. Si richiede dal giovane un atteggiamento di disponibilità e di fiduciosa ricerca della
verità.
4. MOMENTI FORMATIVI: brevi incontri formativi giornalieri:
il buongiorno, la
preghiera del mattino, la preghiera alla fine della scuola; momenti “forti” dell’anno liturgico da
sottolineare; commemorazioni mensili: Primo venerdì del mese, don Bosco, Ausiliatrice; incontri di
formazione, ritiri spirituali, giornate di spiritualità; celebrazione della fede, con la partecipazione
comunitaria o di gruppo all’Eucaristia, alla Liturgia della Parola, agli incontri di Preghiera, alla
Celebrazione della Penitenza, alla preparazione della Liturgia con i canti.
I salesiani propongono l’annuncio di Cristo nella scuola attraverso l’insegnamento e le
discipline scolastiche: è necessaria la disponibilità al dialogo con il superamento di blocchi e di
contrapposizioni. Il rapporto con i giovani non deve essere quello di alunno-professore, ma amico
con amici. Il contatto umano deve essere improntato a cordialità, con il saluto, con la presenza, con
la disponibilità al colloquio, intessendo un rapporto costante di dialogo.
La condivisione della vita è il requisito essenziale del rapporto educativo: perciò gli educatori si
impegnano ad essere attenti ai problemi dei giovani, superando la barriera ( o diaframma ) della
disciplina, con un clima di distensione e di serenità. La scuola è un motivo di dialogo e un momento
ed occasione per diventare amici dei giovani: contenuti culturali, esigenza di impegno, ma non
assolutizzazione della scuola; ragionevolezza nell’esigere le interrogazioni, comprensione per le
situazioni che i giovani vivono al di fuori della scuola, prestando grande attenzione alla totalità della
vita, perché il momento scolastico non esaurisce tutta la vita del giovane. Tutte le attività
integrative, quali il teatro, lo sport, gli incontri pomeridiani, le feste, sono il naturale completamento
del clima di vita insieme: CAMMINARE INSIEME E INSIEME PER CAMMINARE dovrebbe
essere lo slogan e il filo conduttore di tutto l’anno scolastico e formativo.
La formazione religiosa, in tale clima, è molto più facile, distensiva, non imposta dall’alto: molti
giovani sono indifferenti ed incerti nella scelta di fede; sono in ricerca, non sono cristiani già
formati: meritano, pertanto, tutta l’attenzione e la pazienza del salesiano educatore. “Il Cuore
oratoriano” è lo stile del salesiano: uno stile che superi la contrapposizione e che si trasformi in
dialogo ed amicizia. Don Bosco visse una tipica esperienza educativa nel suo primo oratorio-scuola:
14
essa fu per i giovani casa che accoglie, parrocchia che evangelizza, scuola che avvia alla vita, cortile
per incontrarsi da amici e vivere in allegria.
5. LA NOSTRA PROPOSTA SCOLASTICA E FORMATIVA
La Scuola Salesiana “ Sacro Cuore “ di Napoli -Vomero è aperta ai giovani e alle ragazze, e i suoi indirizzi sono i
seguenti:
1. SCUOLA MEDIA
La Scuola Media presta particolare attenzione alla crescita culturale dei ragazzi e soprattutto si
propone di orientarli verso la loro realizzazione umana. Punta alla maturazione di comportamenti
che sostanziano la responsabilità sociale, l’iniziativa civica e la solidarietà, operando soprattutto
dove è più vivo il bisogno e la necessità del recupero. Sottolinea la personalizzazione dei rapporti
educativi, in quanto si costituisce come vera comunità di tipo familiare, caratterizzata dalla
presenza degli insegnanti tra gli allievi e dalla partecipazione degli educatori agli interessi dei
ragazzi. Insegna ai giovani allievi ad esprimersi nella reciprocità, nella festa ed allegria personale e
comunitaria, sviluppando la propria affettività. Orienta i ragazzi nella ricerca del proprio progetto di
vta , in vista dell’inserimento progressivo nella Chiesa e nella società.
2. GINNASIO - LICEO CLASSICO
Il Liceo Classico, all’interno delle finalità generali della Scuola Secondaria Superiore, si propone:
1. di far accedere, grazie allo studio congiunto del latino e del greco, ad un patrimonio di civiltà e
di tradizioni in cui si riconoscono le nostre radici in un rapporto di continuità e alterità;
2. di realizzare una sintesi tra visione critica del presente e memoria storica;
3. di far riconoscere, nell’analisi dei testi letterari ed espressioni artistiche, il luogo di incontro tra la
dimensione filologico-scientifica e quella estetica e di permettere il confronto tra i metodi di analisi
delle scienze storiche e quelli delle scienze matematiche e naturali.
In relazione a tali finalità, l’indirizzo classico fa riferimento a un tipo di formazione connotato da
capacità di approccio storico e critico-analitico ai problemi, di interpretazione della realtà nei suoi
vari aspetti in una equilibrata ricomposizione umanistica e scientifica del sapere, di utilizzo
operativo delle competenze teoriche acquisite anche in riferimento al mondo classico, di
elaborazione di modalità di pensiero e di conoscenza trasferibili in contesti diversi. Se l’itinerario
formativo dell’indirizzo si qualifica, infatti, per una peculiare attenzione al momento teorico della
cultura, esso non esclude la consapevolezza del momento operativo, di cui privilegia, però, l’aspetto
dell’analisi dei fondamenti anche nella loro dimensione storica con una adesione, cioè, alle modalità
tipiche, storicamente determinate, delle diverse aree disciplinari.
L’indirizzo classico assume la sua fisionomia grazie ad un piano di studi cui contribuiscono le
componenti fondamentali del sapere storicamente costitutive della cultura fino al presente.
L’esperienza linguistico-letteraria viene solidamente assicurata dall’Italiano, dal Latino, dal Greco
e dalla Lingua Straniera Moderna, da considerarsi in un rapporto comparativo sistematico.
La conoscenza delle due lingue classiche, in particolare, è orientata non solo a fornire l’accesso alle
culture che esse esprimono e che sono storicamente alla base delle civiltà trainanti del mondo
moderno, ma a dare un apporto rilevante per il dominio dei linguaggi del sapere nei diversi campi.
Lo studio di tali discipline favorisce, inoltre, una migliore comprensione delle origini e degli
sviluppi della cultura europea in tutte le sue espressioni.
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Contribuiscono pienamente alla realizzazione delle finalità dell’indirizzo classico la
Matematica e le Scienze Sperimentali; la prima con i suoi linguaggi e modelli, le seconde con i
loro strumenti logico-interpretativi della realtà naturale. L’insieme delle discipline umanistiche si
collega a tali insegnamenti attraverso la considerazione che ad essi si può dedicare sotto l’aspetto
epistemologico e storico e con riguardo alle ragioni dello sviluppo scientifico. Pur di fronte alle
evoluzioni dei saperi, non manca, infatti, nel disegno storico della nostra civiltà, una fondamentale
unità della cultura.
La Filosofia sostiene aspetti generali della formazione in funzione della maturazione personale,
ma costituisce, anche mediante lo sviluppo della capacità di problematizzare e della riflessione
critica sulle diverse forme del sapere, un momento privilegiato di incontro.
La componente storico-artistica presente come Storia dell’Arte offre a sua volta specifici
strumenti di analisi e di interpretazione critica e concorre alla comprensione delle varie civiltà nel
rapporto dialettico e continuo tra passato e presente.
L’indirizzo classico, in ragione del suo articolato piano di studi e delle possibilità di interazione
tra le discipline, che ne costituisce un elemento peculiare, si caratterizza per una globalità formativa,
tale da permettere un ampio orizzonte di scelte e da preparare ai vari studi universitari, rivolti alla
ricerca o alla formazione di professioni che richiedano una forte base teorico-riflessiva. Oltre
all’accesso all’Università, esso consente l’acquisizione di perquisiti per forme di professionalità
attinenti all’ambito dei beni culturali e delle tecniche della comunicazione.
3. LICEO SCIENTIFICO
L’indirizzo scientifico ripropone il legame fecondo fra scienza e tradizione umanistica del
sapere. In esso, metodo e procedura scientifica, pur con diversi approcci di metodo, di elaborazione
teorica e linguistica, vengono assunti in sostanziale continuità con la funzione mediatrice svolta
dalla lingua nella descrizione del reale.
Il percorso formativo fa emergere il valore, il metodo, i processi costruttivi di concetti e categorie
scientifiche e si conclude con un approccio comparato e convergente delle discipline nella pratica
interdisciplinare quale si realizza nei processi cognitivi.
Nell’indirizzo scientifico la matematica e le scienze sperimentali assumono un ruolo fondante
sul piano culturale ed educativo per la funzione mediatrice e
decisiva che tali discipline e i loro linguaggi svolgono nella interazione conoscitiva col mondo reale.
In tale contesto la matematica con i suoi linguaggi e i suoi modelli da un lato e le scienze
sperimentali con il loro metodo di osservazione, di analisi, di spiegazione e con i loro linguaggi
dall’altro rappresentano strumenti di alto valore formativo.
A sua volta l’area delle discipline umanistiche ha lo scopo di assicurare l’acquisizione di basi e
di strumenti essenziali per raggiungere una visione complessiva delle realtà storiche e delle
espressioni culturali delle società umane. In particolare collegamento con la conoscenza delle
tradizioni di pensiero, è presente l’insegnamento del latino, necessario non solo per
l’approfondimento della prospettiva storica della cultura, ma anche per la padronanza del linguaggio
intellettuale che ha fondato lo stesso sapere scientifico.
Pertanto l’insegnamento di tutte le discipline previste nel programma risulta finalizzato alla
acquisizione degli aspetti più squisitamente culturali del “sapere”. Questa finalità viene perseguita
sia mediante lo specifico piano orario proposto, sia attraverso un adeguato sviluppo dei contenuti
disciplinari indicati nei programmi. In particolare risulta qualificante e produttiva l’introduzione di
un’area di progetto.
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La preparazione conseguita in questo indirizzo si caratterizza per il ruolo fondante che in essa
assumono le discipline scientifiche con l’integrazione del sapere umanistico. E ciò appare
evidente nei loro apporti di natura linguistica e più squisitamente culturale, negli strumenti che esse
offrono all’analisi critica negli ambiti specifici di competenza e di operatività, sulla riflessione
epistemologica riguardante l’interazione conoscitiva col reale. Il grado di preparazione che questo
indirizzo ipotizza è tale da corrispondere in maniera significativa ad esigenze sia del sentire
comune, in primo luogo dei giovani, sia della ricerca, coerentemente con l’intero progetto educativo
della nuova scuola secondaria superiore. Per tali motivi questo indirizzo, mentre non esclude la
possibilità di accedere, direttamente o attraverso corsi di specializzazione post-secondaria,
all’attività produttiva, è più direttamente finalizzato al proseguimento degli studi in ambito
universitario.
4. IDENTITA' DELLA SCUOLA SALESIANA
1.
SCUOLA CATTOLICA SALESIANA
La Scuola Salesiana, in quanto SCUOLA, sviluppa prima di tutto l'importante momento
dell'incontro. Un giovane incontrando coetanei, docenti, contenuti culturali, elabora un proprio
modo di pensare, orienta la sua vita attraverso gli itinerari educativi che la scuola offre e assimila il
patrimonio culturale della scuola nel contesto attuale.
In quanto CATTOLICA, imposta tutta l'attività tutta la sua attività alla luce della concezione
cristiana della realtà, di cui il Cristo è i centro. In essa i principi evangelici ispirano la metodologia
educativa e definiscono le mete finali.
In quanto SALESIANA raggiunge le sue finalità con lo stile, lo spirito, il metodo educativo di
Don Bosco, da lui chiamato "sistema preventivo".
<<Questo sistema poggia tutto sopra la ragione, la religione e l'amorevolezza>>.
Per questo:
* si propone come famiglia educante, centrata sui giovani, che trovano in essa la loro casa;
* sottolinea la personalizzazione dei rapporti educativi;
* assume la vita dei giovani, promovendo anche attività di tempo libero e favorendo forme
costruttive di incontri e collaborazione;
* educa evangelizzando ed evangelizza educando, cioè armonizzando, in unità inscindibile,
sviluppo umano e ideale cristiano.
La nostra scuola è caratterizzata dal suo progetto educativo pastorale che è la concentrazione del
progetto carismatico di Don Bosco: aiutare i giovani ad essere <<onesti cittadini e buoni cristiani>>
oppure <<onesti cittadini perché buoni cristiani>>.
A questo cammino di formazione integrale del giovane sono orientate tutte le iniziative e attività
della Comunità Educativa: culturali, religiose, associative, ricreative e del tempo libero.
2.
FUNZIONE SOCIALE
17
La Scuola Salesiana di don Bosco, con la consolidata tradizione, forma un punto di riferimento, nella città di Napoli, per
i giovani che intendono prepararsi alla vita con una solida cultura umanistica e tecnico-scientifica. La scuola, pertanto,
attraverso confronti culturali e iniziative di volontariato, intende suscitare e sviluppare nei giovani una autentica
attenzione e partecipazione alla vita del territorio.
3.
COLLOCAZIONE POPOLARE
La nostra scuola:
* è aperta a tutte le classi sociali ed esclude ogni condizione discriminatoria; richiede soltanto disponibilità verso i valori
che il Progetto Educativo propone;
* privilegia il criterio del servizio promozionale per tutti su quello della selezione dei migliori: tale criterio porta a
differenziare gli interventi, a elaborare strategie didattiche adeguate, a preoccuparsi di seguire gli ultimi;
* propone indirizzi di studi umanistici e scientifici, offrendo un persorso scolastico-formativo di alto profilo con la
serietà dell’organizzazione e con la puntigliosità e maturità dell’impegno, sia da parte dei docenti che degli allievi.
4.
INSERIMENTO ECCLESIALE
La nostra scuola è un soggetto ecclesiale, che assume senza riserve la dimensione educativa e culturale dell' esperienza
di fede e offre ai gi la possibilità di avvicinamento alla fede e alla vita ecclesiale. Per questo:
* è in collegamento con la programmazione della chiesa diocesana
* aiuta i giovani a vivere l'esperienza della chiesa locale.
5..
PROGETTO EDUCATIVO PASTORALE
La nostra scuola, caratterizzata dal suo Progetto educativo
pastorale, è la concretizzazione del progetto carismatico di don Bosco: aiuta giovani ad essere "onesti cittadini e buoni
cristiani" oppure “onesti cittadini perché buoni cristiani".
A questo cammino di formazione integrale del giovane sono orientate tutte le iniziative e attività della Comunità
Educativa: culturali, professionali, religiose, associative, ricreative e del tempo libero.
18
5. LA COMUNITA' EDUCATIVA
La realizzazione del progetto educativo nella Scuola richiede la convergenza delle intenzioni e
delle convinzioni di tutti suoi membri. Per questo la Scuola indirizza i suoi sforzi alla costruzione
della comunità educativa, che è allo stesso tempo soggetto ed ambiente di educazione.
In essa entrano a diverso titolo, nel rispetto delle vocazioni, dei ruoli e delle competenze specifiche,
salesiani e laici, genitori e giovani, uniti da un "patto educativo" che li vede impegnati nel comune
processo di formazione.
l. I SOGGETTI DELLA COMUNITA' EDUCATIVA
Costituiscono la comunità educativa con pari dignità, ma con funzioni diverse: giovani, genitori,
docenti salesiani e laici, obiettori, personale ausiliario, in un clima di condivisione e
corresponsabilità.
1.1 I GIOVANI
I giovani, portatori del diritto/dovere all'istruzione, all'educazione e all'educazione alla fede, non
sono tanto oggetto di attenzioni e di preoccupazioni degli educatori, ma soggetti responsabili delle
scelte, e quindi veri protagonisti del cammino culturale, educativo e cristiano proposto dalla scuola.
Essi quindi si impegnano a:
- acquisire coscienza di essere protagonisti primari del proprio cammino formativo;
- rendere gradualmente più autentiche le motivazioni di scelta della scuola;
- assumere in modo personale, serio e critico, lo studio di tutte le discipline sia dell'area umanistica
che tecnico-scientifica;
- offrire alla comunità educativa il contributo della propria sensibilità di ricerca, di creatività e di
progettualità;
- acquisire la capacità di attenzione agli altri, di collaborazione costruttiva, di elaborazione di valori,
di pensiero critico.
19
1 .2. I GENITORI
I genitori sono i primi responsabili dell'educazione dei figli. Essi sono chiamati a rendere autentiche
le motivazioni in base alle quali operano la scelta della scuola. Come membri della comunità
educativa, partecipano alla ricerca e realizzazione delle proposte, all'approfondimento dei problemi
formativi ed educativi
dei giovani e all'arricchimento dell'azione educativa attraverso la loro stessa esperienza.
Ai genitori, quali diretti responsabili della crescita dei figli, in particolare compete:
- dialogare con gli educatori per l'acquisizione di competenze educative più adeguate;
- partecipare personalmente, anche tramite gli organi collegiali, alla vita della scuola nei momenti di
programmazione, di revisione educativa e di impegno nelle attività di tempo libero;
- collaborare attraverso associazioni specifiche all'azione della scuola e stabilire opportuni
collegamenti con il territorio, per promuovere nel sociale lo sviluppo di un servizio educativo
sempre più' ispirato al Sistema Preventivo di don Bosco;
- offrire le proprie competenze professionali per un servizio che qualifichi maggiormente la scuola e
le attività integrative;
- impegnarsi sul piano politico a promuovere l'approvazione di quelle leggi che, nel riconoscimento
dei diritti-doveri dei singoli cittadini, assicurano a tutti la possibilità di scegliere la scuola che
desiderano in coerenza con i propri principi educativi.
1.3. I DOCENTI LAICI
I docenti e gli operatori, per la ragione che sono in possesso delle competenze professionali
educative e didattiche, hanno diritto alla libertà nell'esercizio della loro funzione, che esplicano
nell'elaborazione educativa e didattica della cultura e nella programmazione, attivazione e
valutazione di processi di insegnamento/ apprendimento organici e sistematici; si aggiornano in
modo permanente per rispondere con intelligenza e autorevolezza all'evoluzione della cultura e della
società.
La comunità salesiana facilita l'inserimento dei docenti laici attraverso tempi iniziali e ricorrenti di
formazione per un'adeguata conoscenza del carisma salesiano, delle discipline teologiche e delle
scienze umane necessarie alla sintesi fede-cultura e fede-vita, e per una concreta ricerca di autentica
innovazione nella scuola.
L'inserimento dei laici contribuisce a caratterizzare la scuola salesiana come espressione della
comunità cristiana, evidenziando la significatività ecclesiale del loro impegno educativo. A garanzia
della continuità tecnico-didattica e della possibilità di una reale programmazione educativa
pastorale, si mira alla stabilità dei docenti.
I loro compiti sono quindi quelli di:
- impegnarsi a conoscere adeguatamente e ad assimilare il Sistema Preventivo di don Bosco;
- partecipare attivamente ai diversi momenti della programmazione,
- curare corresponsabilmente l'attuazione delle decisioni prese e verificare l'efficacia del lavoro
svolto;
- approfondire la propria formazione di fede, in modo che il servizio professionale diventi
testimonianza cristiana;
- curare l'aggiornamento educativo-didattico e prendersi a cuore tutte le dimensioni del progetto.
20
1.4. GLI OBIETTORI DI COSCIENZA E IL PERSONALE AUSILIARIO
Prezioso apporto all'opera educativa è offerto anche dagli obiettori di coscienza, che si impegnano
nell'assistenza, nell'attività di sostegno, nell'animazione delle attività integrative della scuola. Anche
il personale ausiliario, che aiuta a creare le condizioni di un buon funzionamento logistico e
organizzativo della scuola, costituisce una presenza educativa.
1.5. LA COMUNITA' SALESIANA
La comunità educativa ha il suo nucleo animatore nella comunità salesiana, che offre la
testimonianza di chi fa la scelta evangelica vivendola informa radicale attraverso la professione religiosa, dedicando intelligenza, energie e creatività al servizio dei giovani nello stile del Sistema
Preventivo di Don Bosco.
La comunità salesiana è responsabile:
- dell'identità, dell'animazione, della direzione e della gestione della scuola. Essa ne risponde
davanti all'ispettoria, alla congregazione, alla chiesa locale, alla comunità civile;
- della scelta, assunzione e preparazione dei docenti della scuola;
- dell'accettazione dei giovani e degli adulti, che fanno richiesta di essere accolti nella scuola;
-della crescita della capacità di collaborazione tra docenti, allievi e genitori, nel rispetto dei ruoli e
delle competenze;
-degli ambienti e delle attrezzature necessarie al buon andamento dell'attività scolastica e formativa;
- dell'approvazione della programmazione annuale, del rendiconto amministrativo, delle tasse
scolastiche, delle eventuali Convenzioni e di tutti quegli atti che coinvolgono la responsabilità dei
Salesiani;
- dell'amministrazione scolastica.
2. RUOLI E COMPITI DEL PERSONALE DIRETTIVO
I ruoli direttivi fondamentali sono:
2.1. IL DIRETTORE
E' il primo responsabile di tutte le attività dell'opera salesiana. E' il principio di unità all'interno
della comunità educativa; è responsabile dell'elaborazione, attuazione e verifica del Progetto
Educativo dell'Istituto.
I suoi compiti sono:
- mantenere vivo lo spirito e lo stile educativo di don Bosco tra docenti, genitori e giovani;
- promuovere l'accordo, la collaborazione e la corresponsabilità tra le varie componenti della
comunità educativa;
- essere garanzia del carisma di don Bosco di fronte alla comunità ecclesiale e alla società civile;
- curare la realizzazione dell'educazione e dell'educazione alla fede dei giovani;
- assicurare la formazione dei docenti;
- assumere i dipendenti e accogliere/dimettere gli allievi;
- dare orientamenti al Collegio dei docenti e ai Consigli di classe.
2.2. IL PRESIDE
E' il responsabile della animazione e della organizzazione scolastica generale. In particolare:
- coordina l'attuazione del progetto educativo nei suoi diversi obiettivi;
21
- cura la programmazione, l'attuazione e la verifica delle atti vita` educativo-didattiche ed extradidattiche, sia a livello generale (Consiglio di Istituto - Collegio Docenti) che a livello particolare
(Consigli di Classe); ,
- stimola e favorisce la partecipazione delle diverse componenti della comunità educativa,
promuovendone e sostenendone gli organismi (consigli, assemblee, riunioni);
- si interessa della programmazione didattica delle singole discipline, dell'impegno professionale dei
docenti e del loro aggiornamento;
- favorisce la formazione dei genitori attraverso la Scuola dei genitori;
- ha attenzione all'orientamento scolastico e professionale;
- cura i rapporti di comunicazione tra scuola e famiglia;
- mantiene i collegamenti con l'Amministrazione scolastica (Ministero, Provveditorato, Distretto),
con gli Enti locali e con la Chiesa locale (Consulta di Pastorale scolastica - FIDAE);
- vigila sull'ufficio di segreteria e sull'intero andamento disciplinare;
- organizza la composizione delle classi e dei relativi Consigli.
2.3. L’ANIMATORE DELL’EDUCAZIONE ALLA FEDE
Segue la dimensione dell'evangelizzazione e della catechesi del progetto.
In particolare:
- organizza i momenti di preghiera, le celebrazioni, le giornate di ritiro e ha cura di favorire la
partecipazione dei giovani ai sacramenti della Riconciliazione e dell'Eucarestia;
- è disponibile per la direzione spirituale;
- ha particolare attenzione ai giovani in difficoltà o non inseriti in un contesto parrocchiale;
- è attento alle riflessioni, programmi e iniziative dell’Ispettoria Salesiana e della Chiesa locale;
- guida la pastorale vocazionale nel settore in cui opera, in collegamento con gli altri catechisti;
- collabora col Preside, in vista dell'attuazione del programma di insegnamento della religione;
anima e coordina l'avvio e la conduzione di gruppi formativi, sollecitando la collaborazione del
personale salesiano e laico;
- si interessa della salute dei giovani;
- partecipa alle riunioni degli organismi della comunità educativa.
2.4. I COLLABORATORI DEL PRESIDE - IL VICEPRESIDE
Il Vicepreside collabora strettamente con il Preside.
In particolare:
- cura l'organizzazione del calendario e dell'orario delle attività` didattiche e vigila sull'esatta
attuazione degli impegni stabiliti;
- vigila sulle assenze degli allievi;
- contribuisce a creare un ambiente favorevole all'ordinato svolgimento delle attività prevenendo i
disordini e abituando gli allievi ad un responsabile autocontrollo disciplinare; .
- favorisce i colloqui tra genitori ed insegnanti;
- segue l'animazione del tempo libero e delle attività complementari, con particolare attenzione
all'associazionismo; coordina il lavoro del personale salesiano ed esterno, in vista del progetto
unitario di formazione ;
- partecipa alle riunioni e alle iniziative che si svolgono a livello ispettoriale;
- è presente negli organismi della comunità educativa.
- interessarsi, nei Pensionati, del comportamento e del profitto degli studenti e informarne le famiglie;
- essere presente negli organismi di partecipazione della comunità educativa.
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2. 5 IL COORDINATORE DI CLASSE
Affinché ogni classe riceva un coordinamento specifico viene incaricato un docente, in qualità di TUTOR, con questi
compiti:
- seguire l'andamento della classe, in dialogo con i docenti e i formatori e in sintonia con il preside, mirando alla
personalizzazione dei vari contributi;
- animare le relazioni interpersonali e coordinare le iniziative all'interno della classe;
- curare l'informazione ordinaria dei genitori e il dialogo educativo e didattico tra alunni e docenti.
- seguire individualmente gli alunni nel cammino di crescita integrale, coordinando i vari interventi educativi e didattici;
- animare una singola classe o un corso oppure un settore, promuovendo e individualizzazione degli interventi educativi
e didattici;
- dialogare con i genitori degli allievi ai fini della collaborazione tra scuola e famiglia nel cammino di crescita integrale
degli alunni;
- animazione dell'ambiente scolastico o formativo;
- far interagire didattico ed extradidattico, scolastico ed extrascolastico;
- promuovere la dialettica tra il momento culturale formativo propriamente detto e lo sviluppo delle varie dimensioni
del-l'educazione, compresa quella religiosa;
- proporre e predisporre esperienze religiose e celebrazioni di fede per l'intera comunità scolastica e formativa e/o per
gruppi particolari.
3. LE STRUTTURE DI PARTECIPAZIONE E CORRESPONSABILITA'
Le strutture di partecipazione e corresponsabilità mirano a creare le condizioni ideali per una sempre
maggiore democratizzazione della vita scolastica, incrementando la collaborazione fra docenti,
giovani, genitori, che hanno a cuore la formazione culturale, umana e cristiana degli allievi.
3.1. Consiglio di Istituto
Il Consiglio di Istituto esplica funzioni di stimolo e di verifica nel campo delle problematiche e delle
metodologie dell'educazione.
Esso ha una composizione mirata sulla comunità educativa, comprendendo membri di diritto (il
direttore, il preside, l’animatore della educazione alla fede, il vicepreside) e membri eletti:
rappresentanti dei docenti, dei genitori e degli alunni.
Presidente del Consiglio di Istituto è il Preside responsabile di un indirizzo educativo caratterizzato non già da un pluralismo di opinioni, ma dallo spirito e dallo stile di Don Bosco, cui famiglie e
giovani intendono aderire nello scegliere la Scuola Salesiana.
Il Vicepresidente è di diritto un Rappresentante dei Genitori, eletto dal Consiglio stesso.
Il numero dei componenti è determinato secondo le indicazioni dei Decreti.
Il Consiglio di Istituto, fatte salve le competenze del Collegio dei docenti e del Consiglio di classe,
interviene su quanto concerne l'organizzazione della vita e delle attività della scuola nelle materie
seguenti:
- adozione del Regolamento interno dell'Istituto;
- adattamento del calendario scolastico alle specifiche esigenze locali;
- criteri per la programmazione e l'attuazione delle attività parascolastiche ed extrascolastiche, con
particolare riguardo alle attività complementari, alle visite guidate e ai viaggi di istruzione.
Inoltre il Consiglio di Istituto:
- indica i criteri generali relativi all'adattamento dell'orario delle lezioni e delle altre attività
scolastiche;
- esprime parere sull'andamento generale educativo-didattico dell'Istituto.
23
3.2. Collegio dei Docenti
Risulta composto dal direttore della comunità salesiana e da tutti i docenti ed e' presieduto dal
preside. Al Collegio dei Docenti compete la programmazione degli orientamenti educativi e
didattici nei loro momenti di proposta, discussione, decisione e verifica.
3.3. Consiglio di Classe con la partecipazione dei soli docenti e con i rappresentanti dei genitori e
degli alunni.
E' composto dai docenti, dai rappresentanti dei genitori degli alunni della classe e dai rappresentanti
di classe degli allievi, ed è presieduto dal preside. Diviene momento di analisi dei problemi della
classe e di ricerca di soluzioni adeguate. Le competenze relative alla realizzazione del
coordinamento didattico e dei rapporti interdisciplinari, come pure quelle relative alla valutazione
periodica e finale degli allievi spettano al Consiglio di Classe con la sola presenza dei docenti.
La partecipazione dei genitori
1.
Scelta della scuola. I genitori sono i primi responsabili dell'educazione dei figli. Scelgono
pertanto questa scuola perché ne conoscono l'identità, ne condividono il Progetto Educativo e sono
disposti a collaborare per attuano.
2.
L’iscrizione, preceduta da un colloquio personale dei genitori con il Direttore, avviene
mediante la compilazione dell'apposita scheda: la consegna dei documenti richiesti, il versamento
non restituibile dell'impegnativa. La firma sancisce un accordo che vincola le due parti contraenti
nell'accettazione del Progetto Educativo della scuola.
3. La quota di frequenza scolastica , da versare nei tempi e nei modi stabiliti, è calcolata sulla
base delle spese vive di gestione della scuola stessa, che non riceve alcuna sovvenzione dallo Stato.
Tale quota è definita ogni anno dal Consiglio della Casa salesiana dopo aver sentito il parere del
Consiglio d'Istituto.
La scuola, che vuol restare popolare secondo lo spirito di Don Bosco, mentre fa appello alla
generosità di chi può dare di più, cerca di venire incontro a chi ha vere difficoltà economiche.
4.
I rapporti scuola-famiglia. Per migliorare l'efficacia educativa sono regolati da uno stile
di lealtà, rispetto e fiducia. Spetta ai genitori il compito di informarsi sul comportamento e sul
profitto scolastico dei figli. Ciò avviene:
+ in occasione della consegna delle schede di valutazione nei colloqui con i singoli insegnanti in
un'ora settimanale su appuntamento da metà ottobre a metà maggio circa, secondo l'orario che viene
comunicato (è possibile concordare un orario alternativo)
+ tramite diario scolastico ogni volta lo si ritenga opportuno ed efficace. In conformità alle norme
vigenti, qualsiasi iniziativa o comunicazione nell'ambito scolastico deve essere sottoposta e
approvata dal Preside e/o dal Direttore nei termini stabiliti.
5.
L'educazione alla fede cristiana non è un fatto a sé stante e neppure delegabile. La scelta
della Scuola Cattolica implica:
24
+ l'accettazione delle iniziative di formazione religiosa per i figli e delle due ore di insegnamento
della religione cattolica;
+ la disponibilità alla ricerca e alla condivisione di esperienze di carattere religioso e formativo la
collaborazione con la scuola nella formazione religiosa dei figli con la parola e soprattutto con la
testimonianza della vita.
6.
La partecipazione costante e convinta agli incontri e alle iniziative organizzate per loro è
richiesta a tutti i genitori in coerenza con la scelta fatta della scuola cattolica salesiana.
Siano disponibili a collaborare negli organi collegiali. I rappresentanti dei genitori, chiamati a dare
un apporto particolare per realizzare il Progetto educativo nella scuola, cerchino di realizzare al
meglio il loro compito di collaborazione e collegamento tra le famiglie, i docenti e i responsabili
della scuola.
3.5. Assemblea di Classe degli allievi
E' composta da tutti gli alunni di una classe. E' convocata previa approvazione dell'ordine del giorno
da parte del preside, che ne stabilirà il giorno e l'ora. In essa i rappresentanti degli studenti si fanno
interpreti dei vari problemi. Il Coordinatore di classe è presente alla Assemblea degli Allievi e contribuisce all'efficacia educativa ed operativa della stessa.
3.6 Animatori di Classe degli Studenti (Rappresentanti di classe)
Consulta degli animatori di Classe
Animatori di classe degli studenti sono coloro che sono stati scelti dai loro compagni di classe
per entrare in dialogo con gli organismi di partecipazione della scuola (Consigli di classe, Consiglio
di istituto, Assemblea di classe) e per far parte della consulta degli studenti, in vista del bene della
scuola.
Di fatto sono anche i punti di riferimento dei loro coetanei, se sanno
- essere giovani di ascolto e di dialogo.
- fare proposte,
- creare unione superando divisioni e individualismi,
- essere trascinatori e leaders,
- essere giovani capaci di dare UN VOLTO ALLA CLASSE.
L’animatore di classe degli studenti è credibile e diventa autorevole se da' una testimonianza
personale di impegno scolastico, di preparazione, di onesta' e lealta', di aiuto ai compagni in
difficolta', di fede.
- Impara a dare testimonianza: senza trasparenza e senza senso del servizio non si risulta credibili
- Impara ad animare: parlare in pubblico, prendere posizione, riflettere sui problemi, coinvolgere,
far nascere le proposte o ascoltare quelle degli altri.
- Impara ad avere occhio alla totalita' e non solo ai particolarismi.
Il rappresentante di classe aderisce pienamente al Progetto Educativo Salesiano e si assume il
compito di attuarlo tra i suoi compagni di classe.
L’elezione del rappresentante di classe degli studenti avviene nei primi giorni di scuola; dura in carica per tutta la
durata dell’anno scolastico.
Per ogni classe vengono eletti due rappresentanti degli studenti.
25
STATUTO DELLA CONSULTA DEGLI ANIMATORI DI CLASSE
1)
La consulta degli studenti è un organismo consultivo con la funzione di promuovere le proposte degli
studenti.
2) COMPOSIZIONE
La consulta è costituita dagli animatori di classe degli studenti, dai docenti coordinatori classe e dai responsabili della
scuola.
3) FUNZIONI
Gli ambiti di interesse della consulta sono:
- Attività ricreative e sportive
- Attività teatrali
- Attività musicali
- Viaggi di istruzione per l'intera comunità scolastica
- Attività culturali in genere.
-Attività di volontariato
La consulta degli Animatori di Classe degli studenti può intervenire anche su altri argomenti che riguardano la
animazione delle attività extradidattiche della scuola.
4)VOTAZIONI
Le mozioni e le elezioni sono approvate se si otterrà la metà + uno dei voti dei membri presenti all'assemblea.
Le votazioni ordinariamente sono segrete o palesi a discrezione del Presidente.
5)RUOLI
La carica di Presidente è riservata ai Liceali.
Il Presidente è il rappresentante ufficiale della consulta.
Il Segretario ha l'incarico di redigere e aggiornare i verbali.
Il Presidente e il Segretario durano in carica per un anno scolastico.
Decade dalla Consulta qualsiasi rappresentante che manchi per tre volte dalle riunioni senza preavviso e adeguata
motivazione.
6)ASSEMBLEE
Le riunioni avvengono ordinariamente con scadenze mensili.
Le riunioni sono convocate dal Presidente in accordo con il Preside; allo stesso modo viene fissato l’ordine del giorno.
Le riunioni sono moderate dal Presidente.
7)MODIFICA DELLO STATUTO
Lo statuto non perde validità con Io scadere annuale della Consulta.
Per modificare un articolo dello statuto occorrono una votazione e con 3/4 dei consensi,
8)APPROVAZIONE DELLO STATUTO
Questo statuto viene approvato ad experimentum per un anno.
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6. LE DIMENSIONI DEL PROGETTO
Questo capitolo intende descrivere la scuola salesiana non solo come un'agenzia educativa che si
preoccupa di trasmettere nozioni scolastiche, finalizzate al solo conseguimento della licenza o della
maturità. La "scuola di Don Bosco" è innanzitutto uno stile di vita, infatti nella sua tradizione si
presenta ancora oggi come: <<casa che accoglie, parrocchia che evangelizza, scuola che avvia alla
vita e cortile per incontrarsi da amici e vivere in allegria>>.
1. EDUCAZIONE E CULTURA
L'ambiente e la vita quotidiana, le attività didattiche, il metodo educativo didattico, le attività
complementari, integrative e di sostegno, educazione alla comunicazione sociale, alla corporeità e
all'ambiente.
I termini sopra enunciati, fanno parte di una processualità educativa. Ciò significa che l'itinerario
culturale della scuola salesiana segue e alimenta questo processo che consiste essenzialmente nel
mettere in luce la dimensione temporale ed il suo dispiegarsi con e verso altri processi personali,
interpersonali, collettivi, all'interno della globale dinamica storico-sociale.
In questi termini l'educazione e la cultura diventano quasi sinonimi, in quanto assumono
l'impegno di offrire ai giovani una esatta ricomprensione dei fondamenti dell'agire umano,
attraverso esperienze e momenti culturali che tengono presente la razionalità, la libertà, la
qualificazione etica, la verità come valore e viceversa.
La scuola salesiana si prefigge il compito di raccordare le due dimensioni della cultura. Quella che
è l'esperienza quotidiana della vita dei giovani (alunni) e quindi un maggiore dialogo tra le realtà
quotidiane nelle quali essi sviluppano la loro appartenenza, e l'offerta delle discipline scolastiche,
che hanno il compito di avviare alla più peculiare scelta di studi superiori e universitari, ma
soprattutto abilitare ogni studente a studiare con intelligenza e passione (= metodo). Fra queste due
dimensioni sussistono una evidente complementarietà, reciproco sostegno e integrazione.
In questo contesto, l'intervento educativo, si inscrive in in'azione socialmente utile, che incide in
senso promozionale sullo sviluppo integrale della persona e nella fattispecie dello studente.
La scuola salesiana è un ambiente di educazione e di cultura, in cui si offre un sapere che renda i giovani consapevoli
dei problemi del mondo d'oggi, sensibili ai valori e costruttivamente critici; in essa i giovani si formano atteggiamenti
che permettono loro di agire come uomini liberi, ed
acquisiscono abilità che li rendono competenti ed efficaci nell'azione.
Ciò avviene particolarmente attraverso:
27
-
l'ambiente e la vita quotidiana;
le attività didattiche;
il metodo didattico educativo;
le attività complementari, integrative e di sostegno;
alcuni percorsi particolari di educazione.
1.1.
L'ambiente e la vita quotidiana
Per realizzare un processo di umanizzazione nella Scuola occorre soprattutto qualificare i rapporti educativi e creare un
ambiente favorevole. Attraverso l'ambiente e in esso, valorizziamo e motiviamo le esperienze della vita quotidiana, in
modo che i giovani ne percepiscano il senso e valutino positivamente 1' apporto che offrono alla realizzazione del
proprio progetto di sé.
Le esperienze che intessono il quotidiano scolastico sono:
* i doveri di studio, di ricerca e di lavoro;
* l'incontro con le persone e la partecipazione alle iniziative comuni;
* la disciplina personale e quella richiesta dall'organizzazione scolastica;
* il rispetto e la cura degli strumenti, attrezzature e locali dove si svolge la vita scolastica;
* il senso di appartenenza ad una comunità educativa.
1.2.
Le attività didattiche
I contenuti sistematici delle varie discipline vengono offerti come conoscenze da acquisire, verità da scoprire, tecniche
da gestire, interrogativi e valori da assimilare.
Un' impostazione simile comporta:
* riorganizzare la massa di informazioni attorno a certi nuclei, affinché emergano le domande fondamentali che la
scienza e la cultura cercano di risolvere e i problemi che ne sorgono;
* aiutare i giovani a cogliere, apprezzare e assimilare i valori umani compresi nei fatti presentati e approfonditi;
* accettare e far sorgere delle domande di senso e portarle al limite della riflessione possibile;
* aprire alla cultura universale, mettendo in contatto con le espressioni dei diversi popoli e con il patrimonio di valori
condivisi dall’umanità
* mettere in rilievo il tipo di esperienza umana che sottostà alle diverse' discipline per far emergere "la valenza
educativa" che ogni discipline presenta.
1.3.
Il metodo educativo didattico
Scegliamo come metodo la personalizzazione delle proposte educative e la collaborazione vicendevole.
Secondo il metodo di don Bosco i docenti nella relazione educativo-didattica:
- vanno incontro da educatori all' allievo nella situazione nella quale egli si trova;
- aiutano a superare le difficoltà di apprendimento e di metodo di studio, consapevoli che queste non sono isolabili
dall'insieme della struttura personale e dalle situazioni familiari e ambientali;
- fanno appello alla ragione dell'allievo con amorevolezza, portandolo a percepire di essere comunque accolto con
amicizia;
- non isolano gli allievi uno dall'altro, anche se accolgono ognuno nella sua irrepetibile individualità;
- sviluppano il loro sentimento di appartenenza, relazioni costruttive, collaborazione e simpatia verso i colleghi e
l'autorità.
Si propone quindi:
* una seria, articolata programmazione dell'anno scolastico e delle singole discipline...
* uno svolgimento delle lezioni impostate su un metodo "attivo", che favorisca cioè la partecipazione di tutti gli studenti
e li abiliti alla lettura organica e critica dei testi scolastici* una tecnica ragionata delle verifiche, scritte e orali, opportunamente distribuite nello svolgimento dei trimestri o
quadrimestri;
* un criterio di valutazione, di tipo formativo, che tenga conto della crescita culturale complessiva dello studente in
ciascuna disciplina e nel quadro globale delle discipline stesse;
* una particolare attenzione, in collaborazione con la famiglia, per una frequenza puntuale degli studenti all'attività
didattica, e una convinta partecipazione alla vita scolastica;
* una progressiva sensibilità interdisciplinare tra i docenti volta a "strutturare" negli allievi la capacità di formarsi un
metodo di studio adeguato e funzionale.
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1.4.
Le attività complementari, integrative e di sostegno
L'educazione integrale richiede di completare il programma scolastico con altre attività.
La Scuola Salesiana dà ampio spazio alle attività libere.Non si contenta dunque delle sole ore di scuola, ma integra lo
studio con attività artistiche, ricreative e culturali, e tende sempre di più a diventare scuola "a tempo pieno".
In particolare offre:
- visite guidate e viaggi di istruzione;
- apprendimento dell' informatica;
- uso conversativo delle lingue straniere;
- attività sportive.
I docenti si rendono disponibili a seguire più da vicino gli allievi in difficoltà di apprendimento, nelle forme e nei tempi
che vengono definiti in fase di verifica e di programmazione, dopo il periodo iniziale dell'attività didattica, offrendo
possibilità di recupero e di sostegno.
Nel periodo delle vacanze la scuola organizza campiscuola, escursioni e soggiorni di studio all'estero. Offre così la
possibilità di fare esperienza di tempo libero a misura del ragazzo, con i vantaggi della vita di gruppo, della distensione
psicologica e ricupero di energie fisiche.
1.5.
Percorsi particolari di educazione
Per rispondere alle sfide della cultura odierna, la nostra Scuola attiva mirati percorsi di educazione.
a)
Educazione alla comunicazione sociale
Occorre un'educazione critica di fronte ai molteplici linguaggi e all'uso corretto dei mezzi della comunicazione sociale.
Questi hanno raggiunto una tale importanza da essere per molti il principale strumento informativo e formativo, di guida
e di ispirazione per i comportamenti individuali, familiari, sociali. Le nuove generazioni soprattutto crescono condizionate da essi.
La nostra Scuola aiuta ad essere fruitori critici dei messaggi nella comunicazione: giornali, TV, films,... ed insegna
anche ad essere comunicatori e produttori di messaggi con il giornalino della scuola, recitazione, gruppi musicali.
b)
Educazione alla salute e alla sessualità
Oggi c'è una cultura dell'eccesso, della trasgressione e della trascuratezza che mette a rischio la salute e quindi la
possibilità dello sviluppo armonico del giovane.
Occorre per questo una educazione che faccia conoscere situazioni devianti e faccia apprezzare i valori dello "star bene
con sé stessi". Problemi da affrontare con i giovani sono: il fumo, l'alcoolismo, la tossicodipendenza, l'igiene del corpo,
la sana alimentazione, le malattie sessuali. Questo aiuterà a individuare anche atteggiamenti e comportamenti corretti.
c)
Educazione all’ambiente
La salvaguardia del creato e l'apprezzamento della natura si traduce nel rispetto degli ambienti in cui si vive; ma richiede
anche percorsi di educazione alle prospettive più ampie della nostra terra, illustrando i problemi dello sviluppo,
l'inquinamento, le risorse del pianeta, i problemi demografici.
d)
Educazione alla legalità ed educazione stradale
L’educazione stradale non costituisce materia autonoma, ma rientra in quel grande campo di raccordo culturale,
interdisciplinare che è l'educazione civica ed è ricompresa in quel quadro di iniziative già in atto, quali ad esempio
quelle relative all'Educazione alla Salute: va vista non solo e non tanto come conoscenza tecnica, ma come
attivita' educativa, rivolta al raggiungimento di livelli di formazione generale, fino a coinvolgere i significati
profondi della vita affettiva, etica, sociale e civile della persona.
La finalità dei Programmi di Ed.S. consiste nell'acquisizione da parte degli allievi di comportamenti corretti e
responsabili quali utenti della strada; l'Educazione alla sicurezza stradale, che costituisce un fondamentale strumento
per lo sviluppo del comportamento individuale e di gruppo, deve mirare all'obiettivo dell 'acquisizione progressiva
delle conoscenze e delle abilità indispensabili perché l'individuo sia salvaguardato e tutelato per l'intero arco
della vita. Bisogna tradurre le finalità e gli obiettivi in attività didattiche che tengano conto delle reali capacità e
possibilità degli alunni in età scolare, della processualità e continuità degli apprendimenti individuali e di
gruppo.
Si propongono di seguito i criteri generali:
I) definire un percorso quinquennale, e non interventi di portata minore (un anno), disancorati da un processo
globale e sistematico;
2) affidare ad ogni Consiglio di Classe il compito di programmare gli interventi, fornendo tuttavia, delle
direttive utili perché la programmazione sia inserita in un contesto globale;
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3) sostenere fortemente l'aspetto educativo delle attività, affrontando il percorso didattico nei suoi collegamenti con
le altre “educazioni” (alla salute, alla sicurezza, ambientale, civica,
scientifica), e finalizzandolo
all'aspetto
comportamentale, agli stili di vita di ciascun alunno;
4) definire le attività e gli interventi didattici partendo dal punto di vista dell’ alunno protagonista: cittadino, pedone,
utente della strada, ciclista, motociclista, motorista, automobilista, soccorritore, sportivo, studente, osservatore;
5) svolgere la maggior parte delle attività in orario curriculare. E' preferibile che interventi diversi si abbiano
per la partecipazione ad iniziative di Enti o Associazioni o per la realizzazione di attività pratiche (simulazioni.
visite guidate, percorsi ciclistici, ecc...).
2. EDUCAZIONE ALLA FEDE
L'esperienza educativa e pastorale di Don Bosco, ci consente di realizzare un itinerario di fede che
ha presente la "condizione esistenziale" di ogni giovane. Non possiamo pensare ad un'educazione
alla fede come un "catechismo" uguale per tutti. La dottrina della Chiesa è una cosa,
l'attualizzazione educativa ha le sue vie.
Innanzitutto, alla luce della tradizione educativa salesiana sappiamo che non può esistere
un'educazione <<diretta>> della fede. Essa si realizza indirettamente e cioè attraverso i vari interventi educativi, che non sono altro i "luoghi teologici", le situazioni, nelle quali si realizza il
processo di salvezza. Questo ovviamente non esclude il dialogo diretto che ogni persona ha e deve
avere con Dio.
L'esperienza quotidiana come luogo per incontrare la salvezza del Dio di Gesù di Nazareth, ci
consente di sviluppare con i giovani la "potenza dei segni", sia in termini di dialogo con Dio, sia per
la conoscenza del vero Amore che trova in Dio la sua fonte e il suo culmine.
La scuola salesiana ha il compito di offrire a tutti i giovani reali esperienze di contatto con il Dio della vita, convinti
però che l'amore di Dio viene accolto attraversi vari modi appartenenza; perciò offre, oltre all'insegnamento della
religione, altre opportunità di riesaminare le ragioni per credere, di riascoltare e approfondire l'annuncio evangelico e di
sperimentare la vita cristiana.
Queste opportunità sono:
* la preghiera comunitaria giornaliera con il "buon giorno";
* la libera partecipazione alla Messa quotidiana, e la possibilità di accostarsi al sacramento della riconciliazione;
* gli incontri personali con l’animatore dell’educazione alla fede;
* le celebrazioni eucaristiche che scandiscono i momenti salienti dell'anno scolastico;
* i ritiri brevi di riflessione e di silenzio che si tengono all'inizio dell'anno e in preparazione al Natale, alla festa di Don
Bosco e alla Pasqua;
* i Ritiri Spirituali, di 2 o 3 giorni in forme e modalità adatte a gruppi giovanili;
* le forme di servizio al territorio;
* l'attenzione missionaria e la solidarietà ai popoli in via di sviluppo.
L'Eucarestia e il sacramento della Riconciliazione sono segni della potenza salvatrice di Cristo e sono considerati
momenti di eccezionale valore educativo.
I capitoli che sono presenti nell’itinerario educativo della fede sono: la formazione della coscienza,
l’educazione all’amore e alla famiglia, l’educazione sociale e politica.
2.1.
Percorsi particolari di educazione alla fede
Per rispondere alle sfide, lanciate dalla cultura attuale, la nostra Scuola attiva alcuni percorsi che si rifanno ai nodi
centrali della maturazione dei giovani e attorno ai quali si concentrano il significato, la forza e la conflittualità della
fede. Su questo terreno avviene particolarmente la sintesi tra fede e vita.
a)
La formazione della coscienza
L'educatore si rende conto che il cammino di educazione integrale trova nella formazione della coscienza e nella
conquista dell' autonomia e della libertà il suo punto obbligato di passaggio. Per questo:
- promuove nei giovani una seria valutazione critica dei modelli culturali e delle forme della convivenza sociale in
contrasto con i valori evangelici;
- li aiuta ad acquisire una sufficiente capacità di giudizio e di discernimento etico.
b)
L'educazione all'amore e alla famiglia
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L'esperienza tipica di don Bosco e il contenuto educativo e
spirituale de Sistema Preventivo orientano l'educatore ad alcune scelte semplici m. efficaci.
- È fondamentale creare attorno ai giovani un clima educativo ricco d scambi comunicativo-affettivi. Il sentirsi accolto,
riconosciuto, stimato e amato è la migliore lezione sull'amore.
- L'educazione integrale della persona e il sostegno della grazia porteranno i giovani ad apprezzare i valori autentici
della castità (il rispetto di sé e degli altri, la dignità della persona, la trasparenza delle relazioni) come annuncio del
Regno e come denuncia di situazioni di strumentalizzazione e di schiavitù.
- Un'attenta catechesi farà comprendere al giovane la realtà e le dimensioni di questo amore, lo guiderà all'accettazione
del progetto di Dio e lo preparerà a realizzarlo nel matrimonio cristiano o nelle varie forme di vita consacrata.
c)
L'educazione sociale e politica
Un'educazione integrale deve misurarsi oggi con la dimensione sociale della carità. Le comunità educative salesiane
sono consapevoli che la lotta contro la povertà, l'ingiustizia e il sottosviluppo fanno parte della loro missione educativa.
Esse:
- accompagnano i giovani alla conoscenza adeguata della complessa realtà socio-politica;
- insegnano ai giovani ad elaborare precisi e concreti progetti di solidarietà e a maturare forme di intervento sociale;
- li avviano all'impegno ed alla partecipazione alla "politica", ossia alla complessa e varia azione destinata a
promuovere istituzionalmente il bene comune.
3.
ASSOCIAZIONISMO E MOVIMENTO GIOVANILE SALESIANO
Nella tradizione salesiana il gruppo è considerato come luogo privilegiato, in quanto in essi ogni
ragazzo-a trova rassicurazione, nuova qualità della vita, ricostruzione della personale identità e
proposta di senso.
L'esperienza di gruppo tiene presente generalmente tre atteggiamenti ai fini della sua
sopravvivenza: la dipendenza, l'aggressività, l'utopismo. Questi atteggiamenti danno la possibilità ai
singoli partecipanti di scoprire i limiti e le capacità, e perciò l'importanza di crescere con gli altri
avendo davanti a se una autentica apertura per gli altri.
* Gruppo e volontariato sfociano nel grande movimento giovanile salesiano (MGS). Il MGS è una
realtà aperta, a cerchi concentrici, che unisce molti giovani: dai più lontani, per i quali la spiritualità
è un riferimento appena percepito attraverso un ambiente in cui si sentono accolti, a quelli che in
modo consapevole ed esplicito fanno propria la proposta salesiana. Questi ultimi costituiscono il
"nucleo animatore" di tutto il movimento.
4.
ORIENTAMENTO
L'orientamento è una modalità educativa permanente.
La scuola si impegna a "fare" orientamento, perché si preoccupa in un processo di educazione
integrale, della costruzione dell'identità personale e sociale del soggetto, che trova suo compimento
in un adeguato progetto di vita, inteso come "compito aperto" alla realtà comunitaria e sociale, e
come appello all'attuazione dei valori che danno senso alla vita.
In tutti gli interventi educativi la scuola deve tendere a far maturare e vivere un progetto di sé
realistico, orientato verso gli altri.
L'orientamento perciò, si fa carico di accompagnare ogni giovane verso una decisione:
* riguardo alla vita affettivo-sessuale;
* riguardo alla collocazione professionale;
* riguardo alla scelta socio-politica;
* riguardo al significato ultimo e totale dell'esistenza (quale mondo, quale uomo, quale fede).
31
7. LA VERIFICA
Si prevede una verifica periodica del Progetto Educativo per adeguarlo alle situazioni che mutano.
Essa è uno strumento di discernimento, di trasferibilità delle iniziative e di risignificazione della nostra proposta
scolastico-formativa.
I vari strumenti di verifica permettono di:
- essere attenti alle domande dei giovani e delle famiglie;
- riprogettare la proposta educativa, scolastica e formativa;
- riprogrammare i processi di insegnamento-apprendimento e i piani
di studio;
- progettare la formazione degli educatori;
- essere attenti al territorio, ai cambiamenti della legislazione
scolastica e professionale..
32
parte seconda
carta dei diritti e
dei doveri della scuola
33
1. PRINCIPI FONDAMENTALI
La famiglia, primario e nativo soggetto di educazione, richiede un servizio didattico-formativo
all'istituzione i cui principi riconosce adatti a soddisfano.
L'Istituto Salesiano “Sacro Cuore” appartiene alla famiglia religiosa dei Salesiani di Don Bosco e
ne attua le proposte educative in armonia con i principi fondamentali della Costituzione Italiana, in
particolare gli articoli 3, 30, 33 e 34, e con le indicazioni del Decreto del Presidente del Consiglio
dei Ministri del 12/05/1995 n. 163, convertito con modificazioni in legge 11/07/1995 n. 273.
In tale orizzonte nasce la Carta dei Diritti e dei Doveri nella Scuola che potrà essere oggetto di
revisioni e modifiche da parte degli Organi competenti, Consiglio di Istituto e Collegio dei Docenti,
quando situazioni ambientali o contrattuali lo richiedano.
1.
UGUAGLIANZA
1.1.
Ogni studente può iscriversi alla nostra Scuola, quando ne accetti liberamente lo Statuto, il
Progetto educativo, il Regolamento e l'impegno economico che ne consegue.
1.2.
La parità di trattamento è garantita dall'opera vigile ed attenta del Capo di Istituto che ha la
responsabilità piena dell'accettazione e della dimissione del personale e degli alunni in coerenza con
i principi cui si ispira la Scuola Cattolica ed espressi nel Progetto Educativo di Istituto.
2.
IMPARZIALITA’
2.1.
Le persone dedite al servizio scolastico nella nostra Scuola, si impegnano ad agire in modo
obiettivo, giusto ed imparziale.
2.2.
Le componenti della nostra Scuola assicurano la regolarità e la continuità del servizio nel
rispetto delle disposizioni contrattuali.
3.
ACCOGLIENZA E INTEGRAZIONE
3.1.
La Scuola con l'impegno di tutti gli operatori del servizio favorisce l’accoglienza dei
genitori e degli alunni, l'inserimento e l’integrazione di questi ultimi, usando particolare riguardo
alle fasi di ingresso perle classi iniziali ed alle situazioni di rilevante necessità.
3.2.
Nello svolgimento della propria attività, ogni operatore rispetta i diritti dello studente
nell'ambito della normativa scolastica.
4.
OBBLIGO SCOLASTICO E FREQUENZA
L'obbligo scolastico e la frequenza vengono assicurati mediante interventi di prevenzione e di
controllo.
5.
PARTECIPAZIONE, EFFICIENZA E TRASPARENZA
5.1.
Istituto, personale, genitori e alunni, protagonisti e responsabili dell'attuazione della Carta
dei Diritti e dei Doveri ne a scuola, partecipano alla gestione della Scuola nell'ambito degli Organi e
delle procedure vigenti.
34
5.2.
La Scuola è centro di promozione culturale, sociale e civile e favorisce tutte le attività che
realizzino l'offerta formativa integrata, consentendo l'uso degli edifici e delle attrezzature anche
fuori dell'orario del servizio scolastico in accordo con i responsabili dell'Istituto.
5.3.
L'utente ha diritto di accesso alle informazioni che lo riguardano in possesso della scuola
nel rispetto della normativa vigente.
5.4.
L'utente può presentare reclami, prospettare osservazioni, formulare suggerimenti per il
miglioramento del servizio, sempre tenendo conto della specifica competenza tecnico professionale
del personale direttivo e dei docenti.
5.5.
La Scuola promuove la partecipazione mediante organi rappresentativi elettivi al fine di
migliorare la qualità del servizio.
• Gli organi collegiali preposti alla programmazione sono il Consiglio d'Istituto e il Collegio dei
Docenti.
• Agiscono all'interno della Scuola i Consigli di Classe e la Consulta degli Studenti secondo il
Regolamento degli Organi Collegiali, che fa parte integrante della presente Carta dei Diritti e dei
Doveri nella Scuola.
5.6.
L'attività scolastica, ed in particolare l'orario di servizio di tutte le componenti sono
improntati a criteri di efficienza, efficacia e flessibilità nell'organizzazione di tutti i servizi.
6.
LIBERTA’ DI INSEGNAMENTO E AGGIORNAMENTO DEL PERSONALE
6.1.
I docenti offrono a questa scuola cattolica l'apporto delle loro competenze e testimonianza
di fede.
6.2.
È compito del Capo d'Istituto scegliere gli insegnanti che siano nella Comunità Educativa
non solo ben preparati professionalmente, ma anche veri formatori di uomini e di cristiani, allo
scopo di contribuire allo sviluppo della personalità integrale dell'alunno.
6.3.
L'aggiornamento e la formazione costituiscono un impegno per l'Istituto e per tutto il
personale scolastico in collaborazione con istituzioni ed enti culturali, nell'ambito delle linee di
indirizzo e delle strategie di intervento concordate con le strutture Nazionali Salesiane e con la
FIDAE.
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2. AREA DIDATTICA
La Scuola Media, il Ginnasio-Liceo Classico ed il Liceo Scientifico legalmente riconosciuti
formano un unico plesso situato in via Scarlatti, 29 Napoli-Vomero e si collocano nel contesto
pluralistico culturale di Napoli come SCUOLA LIBERA DI ISPIRAZIONE CRISTIANA al
servizio della comunità civile ed ecclesiale nel territorio della Città e della Provincia.
La Comunità scolastica con l'attiva partecipazione delle sue componenti elabora e periodicamente
aggiorna il Progetto Educativo di Istituto che contiene le scelte educative ed organizzative e i criteri
di utilizzazione delle risorse. Esso costituisce un impegno per l'intera comunità scolastica e la sua
condivisione è alla base della scelta di entrare nella nostra Scuola.
.
SCELTE OPERATIVE
Per attuare il modello di Scuola Cattolica, l'Istituto Salesiano di Napoli-Vomero si propone il
conseguimento degli obiettivi del Progetto Educativo di Istituto.
La scuola, con l'apporto delle competenze professionali del personale e con la collaborazione ed il
concorso delle famiglie è responsabile della qualità delle attività educative e si impegna a garantirne
la rispondenza alle esigenze culturali e formative degli alunni nel rispetto di obiettivi educativi
validi per il raggiungimento delle finalità istituzionali.
A tale scopo essa:
• individua ed elabora gli strumenti per garantire la continuità educativa, al fine di promuovere un
armonico sviluppo della personalità degli alunni;
• nella scelta dei libri e delle strumentazioni didattiche assume come criteri di riferimento la validità
culturale e la funzionalità educativa. In particolare:
* a livello contenutistico: coerenza con le linee educative di fondo;
* a livello grafico: possibilità per il lettore di orientarsi fisicamente sulla pagina e all'interno del
testo;
* a livello linguistico: individuare le procedure seguite dall'Autore nella presentazione degli
esercizi e delle attività proposte: la varietà, la qualità e la quantità delle verifiche presentate
dall'Autore debbono favorire l'acquisizione di procedimenti di natura razionale e cognitiva. A parità
di valutazione positiva si darà preferenza al testo più economico.
Nell'assegnazione dei compiti da svolgere a casa, il docente opera in coerenza con la
programmazione didattica del Consiglio di classe, tenendo presente la necessità di rispettare
razionali tempi di studio degli alunni.
ISCRIZIONE
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Nell'ambito della reciproca responsabilità, come momento conclusivo di un processo di conoscenza
dei rispettivi impegni, l'atto di iscrizione annuale alla scuola implica l'accettazione da parte di
alunno e genitori del Progetto Educativo di Istituto e della Carta dei Diritti e dei Doveri nella Scuola
con la sottoscrizione del Patto Educativo.
Ogni famiglia può avere copia di tali documenti presentandone richiesta alla Segreteria.
REGOLAMENTO DI ISTITUTO PER GLI ALLIEVI
L'organizzazione dell'Istituto comporta diverse mansioni e le persone che le esercitano sono:
* il Direttore;
* il Preside;
* il Vicepreside e il Collaboratore del Preside;
* i Salesiani e i docenti dell'Istituto;
* i Coordinatori di Classe, che si interessano in particolare dell'andamento didattico, disciplinare e
formativo della classe loro assegnata;
* il personale non docente.
2 - L'orario scolastico è fissato dalla Presidenza. L' orario e le eventuali variazioni saranno
comunicate volta per volta ai giovani , i quali avranno cura di annotare ogni cosa sul diario
personale; le comunicazioni di incontri, conferenze, riunioni saranno comunicate ai genitori
mediante circolari che i giovani avranno l'obbligo di portare a casa, facendo firmare, per presa
visione, l'apposto tagliando da riportare al Coordinatore di Classe.
3 - Nel caso in cui la Scuola organizzi iniziative di vario genere fuori Istituto, il giovane sarà
accompagnato dagli insegnanti incaricati.
4 - Per conoscere l'andamento scolastico e formativo dei propri figli, i genitori sono tenuti ad
incontrare settimanalmente i docenti nell'orario stabilito e in altri momenti, previo appuntamento.
5 - Il libretto personale, che deve sempre accompagnare l'allievo, viene consegnato al momento
dell'iscrizione alla scuola; quando esso è esaurito, viene riconsegnato in Segreteria per riceverne
uno nuovo. Esso serve esclusivamente ai genitori per giustificare eventuali assenze dalla scuola.
Ogni comunicazione richiesta, o giustificazione, per la validità, dovrà essere controfirmata dalla
Presidenza, o dall'insegnante delegato.
Si dia perciò al libretto personale la massima importanza; i genitori sono vivamente pregati di
controllarlo periodicamente ai fin di una chiara intesa scuola-famiglia.
Per quanto riguarda le giustificazioni di assenze, i genitori tengano presente quanto segue:
* Le giustificazioni devono essere formulate esclusivamente sul libretto personale.
* Se l'assenza raggiunge i 5 giorni (compresi i festivi) dovuta a malattia, deve essere giustificata
anche da certificato medico.
* Qualora il motivo dell'assenza comunicato per iscritto non appaia sufficientemente fondato, il
Preside o l'insegnante da lui delegato, può richiedere ai genitori ulteriori elementi di valutazione",
oppure può "invitare uno dei genitori a presentarsi personalmente per dare informazioni o
chiarimenti".
Ogni volta che le assenze e i ritardi raggiungono il numero di cinque (sia consecutive, sia "sparse")
debbono essere giustificate personalmente da uno dei genitori.
I genitori non siano facili a concedere giustificazioni accomodanti o prive di seria motivazione.
Si ricorda quanto richiamato dalle disposizioni ministeriali: "La frequenza assidua e la
partecipazione attiva alla vita della scuola sono elementi positivi che concorrono alla valutazione
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favorevole del profitto dell’alunno; pertanto il numero delle assenze incide negativamente sul
giudizio complessivo”.
Il vigente regolamento non stabilisce un numero massimo di assenze, superato il quale l'alunno
non possa essere classificato per lo scrutinio finale o non essere ammesso agli esami: è da rilevare
che questa Istituzione Scolastica Salesiana, la quale crede molto in se stessa quale portatrice di
valori educativi e formativi, ritiene che l'assiduità della frequenza degli alunni è uno degli indici più
significativi della scelta fatta e del desiderio di svolgere un percorso formativo serio.
6 -Gli allievi dovranno osservare puntualmente l'orario di entrata e di uscita dalla scuola. Per
garantire l'ordinato funzionamento dell'attività didattica, l'entrata in ritardo e l'uscita anticipata dalla
scuola "sono da ricondurre a casi eccezionali e documentabili". L'ammissione di un alunno alla
seconda ora di lezione o l'uscita anticipata entra nel responsabile potere discrezionale del Preside,
il quale richiederà sempre la giustificazione telefonica o la presenza di uno dei genitori. Lo studente
presente a scuola non può uscire se non al termine delle lezioni.
E' opportuno ricordare che tali disposizioni sono dettate dal senso di responsabilità della Scuola nei
confronti dei genitori.
7 -I genitori vengono informati, di norma, con frequenza bimestrale, circa la condotta e il profitto
dei figli mediante la comunicazione di giudizi e valutazioni.
In tale occasione gli insegnanti saranno a disposizione in orario pomeridiano per colloqui che
potranno, comunque, essere richiesti anche nell'ora settimanale di ricevimento o in altri momenti,
all'inizio o alla fine della scuola, previo appuntamento.
I docenti si impegnano ad informare tempestivamente per telefono i genitori di quegli alunni dei
quali rilevano un profitto insufficiente.
8 - L'allievo che al termine dell'anno è classificato "non promosso", non è, normalmente, accettato
a ripetere la stessa classe nell'Istituto. Le eventuali eccezioni, per allievi la cui condotta sia risulta
irreprensibile, saranno demandate alla Direzione.
9-La Scuola, pur usando vigilanza, declina ogni responsabilità per smarrimento o furti di qualsiasi
genere, anche se si verificano all'interno dell'Istituto. I giovani non debbono portare nella scuola
oggetti di valore, né somme di danaro, né altri oggetti che non siano attinenti alla attività scolastica.
I telefonini debbono essere custoditi dall’alunno e tenuti spenti durante l’orario delle lezioni; nel caso che squilli
un telefonino in classe o un alunno stia con il telefonino in mano, il Docente è tenuto a ritirare il telefonino e a
riconsegnarlo personalmente al genitore dell’alunno, facendo notare che il regolamento e la buona educazione non
consentono l’uso di tale strumento durante le ore di lezione.
10 - Si abbia cura e rispetto per gli ambienti e le attrezzature dell'Istituto poste al servizio di tutti.
11 - Nei momenti e negli ambienti dove ci si raccoglie per lo studio e la scuola, è richiesto il
silenzio per la riflessione e l'attenzione.
* Ognuno conservi il posto che gli viene assegnato nelle aule e nei laboratori.
* Ognuno procuri di portare ogni giorno tutto l'occorrente per le lezioni; è necessario che ognuno
porti tutti i libri per le ore di lezione, insieme con il diario personale. Non si devono lasciare libri o
altri oggetti in classe al termine delle lezioni.
12- Non ci si allontani mai dall'aula senza il permesso dell'insegnante. Durante i cambi di ora non si
esce dall'aula.
13 - I giovani devono curare la correttezza e la proprietà dei modi, del linguaggio, del vestire, del
comportamento, sia all'interno che fuori dell'istituto; instaurare rapporti di dialogo cordiale con gli
educatori e i compagni; evitare ogni forma di doppiezza e di ipocrisia; partecipare vivamente alle
attività scolastiche e parascolastiche a livello di gruppo di
settore; essere disponibili all'impegno sociale proposto dall'Istituto.
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14 - Secondo il pensiero di don Bosco "nella comunità la disciplina è il fondamento della moralità e
dello studio" in quanto costituisce un mezzo importante nel processo della formazione giovanile e
nell'attuazione di un serio ambiente educativo. Pertanto:
* - L'uscita dall'Istituto senza autorizzazione, anche se momentanea, è considerata mancanza grave.
* - Nessun allievo, senza previa autorizzazione, può invitare estranei all'interno dell'istituto.
* I mezzi di trasporto personali (moto e ciclomotori)si possono parcheggiare nel cortiletto
appositamente attrezzato e custodito.
* Per eventuali disturbi di salute, occorre rivolgersi alla Segreteria; si provvederà,
nei limiti del possibile, con una tempestiva informazione alla famiglia.
15 -I giovani non si accontentino di un'adesione esteriore e formale ai principi didattico-formativoreligiosi dell'Istituto e, qualora si accorgano di non poterli più condividere, essi stessi, d'accordo con
i genitori, scelgano un'altra scuola.
16 - La nostra scuola deve essere permeata dal sano spirito di famiglia e dalla coerenza di vita che
si manifesta sia all'interno che all'esterno dell'Istituto. La Direzione si riserva di dimettere, anche nel
corso dell'anno scolastico, quei giovani le cui mancanze fossero gravemente lesive dell'ambiente
educativo quali: la bestemmia, il furto, la droga, lo scandalo, l'introduzione di materiale
pornografico, la disobbedienza sistematica.
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3. AREA DELLA PROGRAMMAZIONE EDUCATIVA,
DIDATTICA E FORMATIVA
1. Programmazione dell’attività educativo-didattica.
La programmazione dell'attività educativo-didattica è elaborata dal Collegio dei Docenti, in
sintonia con i percorsi educativi del Progetto Educativo di Istituto.
L'attività educativo-didattica è organizzata dal Collegio dei Docenti tramite la costituzione di
Commissioni formate dai Docenti delle diverse aree didattiche:
• per quanto riguarda le linee generali del progetto didattico ed educativo, rilevando e armonizzando
la situazione iniziale e finale, la verifica e la valutazione dei percorsi educativi;
• per aree disciplinari per quanto concerne l'attuazione delle norme generali relativamente alle
singole discipline della scuola.
2. Organizzazione dell’attività educativo-didattica
Nella programmazione di inizio anno scolastico,il Collegio Docenti organizza l'attività
educativa-didattica per l'anno in corso.
Compito specifico di tale programmazione è:
• la redazione del calendario annuale;
• la compilazione dell'orario generale della scuola e dell'orario delle lezioni del mattino e del
pomeriggio;
• l'organizzazione e l'orario delle attività di studio o di recupero;
• le modalità di svolgimento di attività ricreative, gite di istruzione ed attività extradidattiche in
genere;
• le modalità di scelta, richiesta e realizzazione di eventuali attività didattiche integrative;
• linee comuni per la programmazione dei progetti relativi alle singole classi.
3. Attività educativa
La Programmmazione educativa è elaborata dal Collegio dei docenti in sintonia con i percorsi del
Progetto Educativo di Istituto.
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Il Collegio dei docenti armonizza l'attività dei Consigli di classe al fine di rilevare la situazione
iniziale e finale e per la verifica e la valutazione dei percorsi educativi.
Sulla base dei criteri espressi dal Consiglio d'Istituto, il Collegio dei Docenti elabora le attività
riguardanti l'orientamento, la formazione integrata, i corsi e gli IDEI (interventi didattici ed
educativi integrativi).
4. Attività didattica curricolare
L'attività didattica curricolare è comune e obbligatoria per tutte le classi.
Le sue linee generali sono quelle previste dai programmi ministeriali vigenti.
Spetta al Collegio dei Docenti l'organizzazione della programmazione educativo-didattica, in base a
un progetto interdisciplinare. Esso prevede questi elementi:
+ L'anno scolastico, comprendente almeno 200 giorni effettivi di lezione, viene diviso in due
QUADRIMESTRI, a loro volta suddivisi in bimestri, con inizio e termine secondo le indicazioni
ministeriali, e con QUATTRO VALUTAZIONI, precisate nel calendario.
La scelta di ripartire l'anno scolastico in quadrimestri nasce dall'esigenza di avere un maggior
numero di verifiche e controlli sul grado di preparazione degli allievi.
Permette ai Docenti di fornire frequenti e precise informazioni alle famiglie sull'andamento
scolastico dei figli. Agevola anche l'intervento tempestivo nelle situazioni problematiche e critiche,
in cui gli allievi possono incorrere.
+ Per i familiari degli alunni sono previste almeno tre udienze generali, con colloquio con i singoli
insegnanti,in tempi fissati nel calendario,che verrà in tempo utile distribuito a ogni allievo. Ci
possono essere altri incontri assembleari quando verrà ritenuto necessario o opportuno: questi
saranno comunicati, con informazione scritta, da parte dell'autorità competente. Qualunque
situazione particolare verrà segnalata ai genitori dal Preside, mediante informazione scritta o
verbale.
L'Istituto offre, a chi desidera, la possibilità di usufruire di un servizio di doposcuola vigilato e
favorisce iniziative di avviamento al metodo di studio per gli allievi delle classi iniziali.
Sulla base dei criteri concordati dal Collegio dei Docenti è predisposto il piano didattico annuale e
di valutazione, depositato in Segreteria a disposizione delle componenti interessate.
L'attività didattica è coordinata tra tutti i docenti, in modo particolare tra quelli delle materie affini.
Nella programmazione personale ogni insegnante indica i contenuti della propria materia che
intende svolgere durante l'anno e i criteri di valutazione delle prove scritte e orali.
La programmazione personale è un progetto preventivo, quindi è sottoposta sistematicamente a
momenti di verifica e di valutazione dei risultati, al fine di adeguare l'azione didattica alle esigenze
formative, in relazione a tempi di attuazione, a interesse suscitato e difficoltà incontrate.
Gli interventi proposti nei vari momenti della vita scolastica coinvolgono, quando possibile, non
solo gli studenti, ma anche le famiglie, la cui attiva collaborazione è ritenuta particolarmente
significativa.
5. Gli interventi didattici ed educativi integrativi: (idei)
(i corsi di recupero)
Secondo le disposizioni del decreto-legge 28 giugno 1995 n. 253 coordinato con la legge di
conversione 8 agosto 1995 n.352 recante:Disposizioni urgenti concernenti abolizione degli esami di
riparazione e di seconda sessione e attivazione dei relativi interventi di sostegno e di recupero,art.2,
il collegio dei docenti stabilisce quanto segue.
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Le attivita' di recupero e quella di approfondimento si svolgeranno nell'orario curricolare
attraverso il modello delle "classi aperte" con attivazione della "pausa didattica", con la quale si
segnera' il passo nello sviluppo del programma, favorendo il recupero ed il consolidamento delle
conoscenze. Tali attivita' di recupero ed approfondimento verranno effettuate in QUATTRO FASI
dell'anno scolastico dagli stessi docenti di classe:
PRIMA FASE: essa si svolge durante le prime tre settimane di attivita' didattica con queste
modalita':
- per gli studenti che siano stati promossi alla classe successiva pur non avendo pienamente
conseguito , in una o piu' discipline, gli obiettivi cognitivi e formativi previsti dagli ordinamenti
degli studi, il consiglio di classe delibera l'obbligo di frequentare, nella fase iniziale delle lezioni, le
attivita' integrative e formative per essi opportunamente organizzate;
- nei primi giorni della attivita' didattica di settembre si effettueranno le prove di verifica dei livelli
di preparazione raggiunta. I risultati saranno trascritti a verbale e comunicati ai genitori a cura del
Consiglio di classe;
- dei risultati delle verifiche, trascritte a verbale, gli insegnanti terranno conto l'anno successivo, per
cui saranno valutati opportunamente gli alunni che avranno dimostrato di non aver preso seriamente
l'impegno di recupero;
- le prove di verifica di settembre sono obbligatorie.
LE ULTERIORI TRE FASI di attivita' di recupero si svolgeranno immediatamente dopo la
effettuazione degli scrutini dei bimestri e del quadrimestre ed avranno la durata di due settimane di
attivita' didattica.
Il Collegio dei docenti decide di istituire un apposito diario di classe per gli interventi didattici ed
educativi integrativi, in cui annotare per ogni materia le ore effettuate, gli argomenti svolti e le
eventuali assenze degli allievi. Il collegio dei docenti decide altresì che i singoli docenti interessati
agli interventi didattici ed educativi integrativi tengano un apposito registro personale in cui
annotare il nome degli allievi interessati, gli argomenti svolti, le eventuali assenze, i risultati delle
verifiche orali e scritte ed un breve ma esaustivo giudizio da emettere alla fine di ogni fase degli
interventi suddetti.
Il Collegio dei Docenti per gli alunni delle classi terminali (terzo liceo classico) stabilisce
quanto segue. Per le classi terminali (terzo liceo classico) non è piu' previsto il solo raggiungimento
degli obiettivi minimi, bensì il pieno sviluppo di tutti gli argomenti trattati nelle singole discipline;
pertanto gli interventi didattici ed educativi integrativi non sono più strutturati secondo le modalità
previste per le altre classi, ma finalizzati alla preparazione più completa possibile in vista degli
esami di maturità.
Il Collegio dei Docenti decide pertanto di istituire a tale scopo delle revisioni bimestrali condotte
in seduta congiunta da tutti i docenti delle due classi parallele, con le modalità della pausa didattica
e attraverso il modello delle classi aperte, durante l'orario curricolare, in cui verificare il livello
complessivo delle conoscenze dei singoli allievi e la loro capacità di sostenere un confronto
pluridisciplinare particolarmente approfondito ed articolato.
Per gli allievi dell'ultimo anno che durante l'anno scolastico non mostreranno un adeguato
impegno e non raggiungeranno un sufficiente livello di preparazione sarà posta particolare cura da
parte dei docenti nello stimolarli ad uno studio più accurato ed impegnato, che colmi eventuali
lacune; inoltre i docenti avranno cura di verificare con maggiore frequenza il lavoro dei suddetti
allievi e di contattare le famiglie per un coordinamento più efficace degli interventi.
6. Criteri generali per la valutazione in sede di scrutinio intermedio e finale.
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Parametri valutativi - Criteri per la valutazione
Il Collegio dei Docenti definisce i principi di base che regolano la valutazione degli allievi
nella convinzione che esiste una stretta correlazione tra valutazione e programmazione. Pertanto la
valutazione non è un evento definitivo, ma un punto di partenza per ulteriori sbocchi didattici ed è
personalizzata: basandosi su questi principi, la valutazione del profitto tiene anche conto della
partecipazione alle attività didattiche ed al dialogo educativo, dell'interesse, del grado di
preparazione, delle capacità e del metodo di lavoro.
Il Collegio dei Docenti si interroga sui fondamentali elementi per la formulazione di un giudizio
appropriato; in altri termini, discute e ricerca quali siano i PARAMETRI VALUTATIVI da tenere
in considerazione per un corretto e motivato giudizio. Il collegio dei docenti decide di articolare i
parametri valutativi rispondenti ai due elementi di fondo: comportamento e profitto. Il primo viene
suddiviso in frequenza, interesse, partecipazione, impegno; il secondo viene articolato nelle
conoscenze, abilita' e attitudine.
1)FREQUENZA.: la regolarita' della frequenza costituisce la premessa fondamentale per il
successo scolastico. Di qui l'opportunita' che la nostra scuola ricerchi le forme e le modalita' quanto
piu' efficaci ed idonee di collaborazione con le famiglie al fine di eliminare quei fattori che possono
limitare la assiduita' alla frequenza: della irregolarita' della stessa si terra' conto nelle varie fasi della
valutazione, dal momento che essa puo' essere il sintomo di disagio, di disaffezione allo studio o di
immaturita' di carattere.
2) INTERESSE: lo definiamo come il sentimento di piacere da cui puo' essere accompagnato il
processo di apprendimento. Esso e' caratterizzato da attenzione, viva curiosita' intellettuale e, nei
casi migliori, da partecipazione. Va da se' che ad esaltare lo stesso influiscono fortemente le
modalita' secondo cui vengono presentati i contenuti di una disciplina, la capacita' comunicativa del
docente e gli stimoli derivanti al soggetto dal proprio retroterra culturale.
3) PARTECIPAZIONE : per partecipazione intendiamo la capacita' che ha il discente di integrarsi
alle attivita' di classe; ovvero l'apporto che, in fatto di contributi critici, di stimoli originali, lo stesso
e' in grado di fornire a docenti e compagni. La partecipazione, tuttavia non e' cosa che fiorisce
spontaneamente: essa va favorita attraverso opportune condizioni, quali attivita' di gruppo, dibattiti,
discussioni, metodi euristici...
Inoltre non ha senso parlare di partecipazione in assenza di interesse: improprio e', ancora
definire la stessa "attiva" dal momento che, se di partecipazione di tratta, essa non puo' essere
passiva. In ogni caso la partecipazione non deve essere confusa con la semplice presenza fisica.
4)IMPEGNO: indichiamo con questo termine la attivita' di studio che e' esternata domesticamente
dal discente al fine di elevare il proprio profitto. L'impegno e' detto "consapevole, metodico" quando
lo studio viene condotto secondo ordinate ed efficaci regole di lavoro. Indubbiamente il sapere
studiare e' un complesso di capacita' da acquisire sotto la guida dei docenti.
5)CONOSCENZE: intendiamo con questo termine sia i concetti, le nozioni, i dati, le teorie, sia le
pratiche culturali che sono inerenti alle discipline scolastiche. Le conoscenze non possono scindersi,
se non in via teorica, dalle abilità; nel termine preparazione comprendiamo solitamente sia le
conoscenze, sia le abilita'.
6)ABILITA': tra le principali capacita' implicate nel processo di apprendimento ci sono la capacita'
assimilativa, la capacita' di rielaborazione e la capacita' di esposizione. La prima di queste capacita’
presuppone il possesso di abilita' come: saper ascoltare, saper prendere appunti, saper leggere, saper
riassumere, saper gerarchizzare i concetti di un discorso. La seconda capacita' rinvia ad abilita' come
le seguenti:
a) saper trarre deduzioni da quanto appreso;
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b) saper valutare l'importanza di una conoscenza in rapporto ad altre conoscenze;
c) saper collegare una conoscenza con un'altra;
d)saper applicare quanto gia' acquisito in nuove situazioni di apprendimento;
e)saper cogliere la logica organizzativa propria di ciascuna serie di conoscenze e di concetti, ovvero
saper individuare il ragionamento attraverso cui le conoscenze apprese possono essere collegate
l'una all'altra;
f) saper sintetizzare fatti, concetti, situazioni.
7) ATTITUDINE : per attitudine intendiamo la capacita' di pervenire ad elevati livelli di
rendimento in certe specifiche attivita'. Essa, tuttavia, non si esprime tanto attraverso la accentuata
positivita' del profitto, bensi' attraverso la non comune facilita' con cui si apprendono le
conoscenze e abilita'. Non deve essere confusa con l'interesse; essa ha comunque bisogno
dell'intervento competente e responsabile dei docenti per realizzarsi concretamente e trovare cosi'
piena espressione.
ULTERIORI ELEMENTI DI VALUTAZIONE
La valutazione degli studenti terra' conto anche dei seguenti criteri:
1. il giudizio sulla personalita' e sulla maturita', superando le lacune e le difficolta' settoriali di
singole discipline;
2. si valuteranno le discipline caratterizzanti il corso di studio e quelle che invece si configurano
come supporto e integrazione culturale;
3.si terra' conto dei livelli di partenza, della diligenza nelle attivita' di recupero, degli eventuali
segnali di crescita nella capacita' di metodo di studio. Pertanto il giudizio si dilatera' il piu' possibile,
cercando di inquadrare l'allievo nell'arco del Biennio o del Triennio. La scuola propone un cammino
culturale qualificato ed esigente, ma e' anche capace di attendere i risultati in tempi lunghi.
4. Si dara’ il dovuto peso all'impegno e alla buona volonta', alla capacita' di tare nella classe con una
presenza che non sia di disturbo al gruppo e all'ambiente
5. Il Consiglio di Classe si interroghera' sulla scelta del corso di studio che l'allievo ha fatto, per
aiutare in un eventuale riorientamento, specialmente per allievi di classi iniziali del ciclo biennale e
triennale.
GLI OBIETTIVI MINIMI
Essi costituiscono l'avvicinamento alla oggettivita' della valutazione attraverso una chiara
definizione degli standard minimi richiesti a livello di competenze e conoscenze nelle singole
discipline. Tali indicazioni specificano che cosa ciascun alunno deve dimostrare di "sapere" e di
"saper fare" in sede di verifica bimestrale e quadrimestrale. Sono riportati, per ciascuna materia,
nella programmazione didattica generale.
LE PROVE SCRITTE IN CLASSE
La necessita' di una verifica puntuale e circostanziata del lavoro scolastico, al fine di fornire gli
elementi necessari per una valutazione piu' esaustiva e completa possibile, richiede che le prove
scritte abbiano, nelle diverse materie interessate, cadenza mensile con un appropriato calendario
quadrimestrale, e che siano esplicitati, tra gli altri, i criteri di fondo per una correzione e valutazione
che aiutino l'allievo a superare le difficolta' mostrate nello svolgimento degli elaborati.
Percio' negli elaborati di ITALIANO si deve verificare:
1. se il lavoro risponde alla traccia;
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2. se lo sviluppo delle argomentazioni sia completo ed organico con progressione continua e
collegamento tra le parti;
3. padronanza dei mezzi espressivi e rispetto dell'ortografia;
4. note critiche e apporti personali organizzati in misura equilibrata tali da far emergere le capacita'
critiche dell'allievo.
Per gli elaborati di LATINO E GRECO si deve verificare:
1.comprensione del senso del testo e del pensiero dell'autore;
2. interpretazione dl testo che rispetti criteri di coerenza logica;
3. traduzione in italiano corretto del testo proposto;
4. conoscenza e rispetto delle principali strutture linguistiche.
Per gli elaborati di MATEMATICA si deve verificare:
1. inquadramento del testo;
2. attuazione ordinata, secondo un corretto procedimento logico-deduttivo, dei vari passi da eseguire
per la risoluzione del problema;
3. applicazione corretta delle tecniche di calcolo;
4. analisi di fatti e concetti alla luce degli elementi di riflessione offerti dalla rappresentazione
grafica di funzioni;
5. corretta ed appropriata esposizione nell'espressione del linguaggio;
6.ordine e chiarezza nello svolgimento.
Per gli elaborati di INGLESE SI DEVE VERIFICARE:
1. l'efficacia della trasmissione del messaggio;
2. strutturazione logica del testo scritto;
3. chiarezza e scorrevolezza con proprietà di stile;
4.accuratezza grammaticale, lessicale e ortografica;
5. uso di elementi di coesione.
La correzione degli elaborati e la visione di essi da parte gli alunni avverra' entro 20 giorni per
l'Italiano e 15 giorni per le altre discipline. Sugli elaborati verra' registrato un giudizio formulato in
base ai criteri valutativi sopra esposti e un voto che esprimera' in forma numerica la valutazione. Gli
elaborati corretti e sottoposti agli alunni verranno consegnati in Presidenza e costoditi dal Capo di
Istituto che provvedera' a far annotare su un apposito registro la data di svolgimento e di consegna.
Gli allievi che eventualmente fossero assenti nel giorno in cui si tiene il compito in classe saranno
tenuti a recuperarlo nei giorni stabiliti dai docenti d'intesa con il Preside.
IL V O T O
Avendo descritto dettagliatamente le tecniche di verifica adeguate, la misurazione e'
relativamente semplice, mentre la valutazione e' sempre estremamente difficile. La misurazione non
e' in posizione antinomica alla valutazione, non va considerata in prospettiva diversa; la valutazione
non puo' prescindere dalla misurazione, tuttavia non si esaurisce in essa, deve anzi assumerla come
suo strumento fondamentale. Non si entrera' mai nel vivo della valutazione se ci si accontentera' di
criteri di obiettivita' e di quantificazione del tutto estrinseci.
L'obiettivita' tecnica deve dunque essere innestata su una obiettivita' educativa che costituisce un
impegno ben piu' complesso e impegnativo. E' per questo che il voto-misura non puo' essere usato
automaticamente come voto-classificazione anche utilizzando una scala da uno a dieci, e non
esaurisce la valutazione.
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Da cio' consegue che il voto non e' mai espressione del singolo docente, il quale propone il voto
al Consiglio di Classe motivandolo con un breve giudizio, poiche' il voto emerge da quest'ultimo e
non viceversa.
CRITERI PER LO SVOLGIMENTO DEGLI SCRUTINI FINALI
Delibera del Collegio dei docenti del 30 aprile 1996
ex. art.12, comma 2 dell’O.M. n. 80 del 9.03.1995
integrato dall’O.M. n. 117 del 22.03.1996
PREMESSA
Il Collegio dei Docenti, riunitosi il 30.04.1996, in ottemperanza al disposto dell’art. 12, comma 2
dell'O.M. n.80 del 9.03.1996 integrato dall'O.M. n.117 del 22.03.1996, delibera i seguenti criteri per
lo svolgimento degli scrutini finali dell'anno scolastico 1995/1996.
1. Presa visione in via preliminare del voti analitici di profitto, il C.d.C. procede ad una valutazione
d’insieme, orientata verso un giudizio di ammissione o di non ammissione alla classe seguente. A
discussione conclusa, si assegnerà il voto alle singole materie che, in caso di promozione, non potrà
essere inferiore al 6/10 (anche in presenza dl insufficienze).
2. Nei casi dubbi:
2.1.
VENGONO PROMOSSI quegli alunni che "presentano un’insufficienza non grave in
una o più discipline" (O.M. art. 12,5a) previa verifica:
2.1.1. della "possibilità dell'alunno di raggiungere gli obiettivi formativi e di contenuto proprio delle
discipline interessate (cioè con insufficienza non grave), nella fase iniziale dell'anno scolastico
successivo, anche mediante opportuni interventi didattici ed educativi integrativi" (art. 12,5a):
* cioè con studio accompagnato durante il periodo estivo e con colloquio e prove di verifica
all'inizio dl settembre;
* con gli IDEI ( corsi di recupero) nella fase iniziale dell'anno successivo.
2.1.2. della "possibilità di seguire proficuamente il programma dl studio" dell'anno successivo, in
quanto evidenzia sufficienti "attitudini ad organizzare il proprio studio in maniera autonoma" (art.
12,5b).
* Pertanto, viene promosso alla classe successiva chi, a giudizio dei Consiglio di classe, ha
raggiunto in quasi tutte le discipline livelli accettabili di preparazione e può proseguire perché
affronta lo studio serenamente senza disorientamento e con sufficiente capacità di metodo e di
studio personale.
2.2 NON VIENE PROMOSSO chi, a giudizio del C.d.C., presenta insufficienze gravi e diffuse,
appare disorientato a livello di contenuti e di metodo di studio, evidenzia scarso impegno e scarsa
motivazione, per cui non lo si ritiene in grado di affrontare con serenità e profitto la classe
successiva.
Di questa situazione gravemente lacunosa la famiglia deve essere già stata informata nelle
precedenti scadenze bimestrali.
3. SI TERRA' CONTO ANCHE DEI SEGUENTI CRITERI:
3.1. il giudizio sulla personalità globale e sulla maturità, le quali permettono all’allievo di colmare
le lacune e di superare le difficoltà settoriali delle singole discipline.
3.2.
Si valuteranno le discipline caratterizzanti il corso di studio e quelle che invece si
configurano come supporto ed integrazione culturale.
3.3.
Si terrà conto dei livelli di partenza, della diligenza nell'attività di recupero, degli eventuali
segnali di crescita nella capacità dl metodo dl studio.
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Pertanto il giudizio si dilaterà il più possibile, cercando di considerare l'allievo nell'arco deli
Biennio o del Triennio. La scuola propone un cammino culturale qualificato ed esigente, ma è anche
capace di attendere i risultati in tempi lunghi.
3.4. Si darà il dovuto peso all'impegno ed alla buona volontà e alla capacità di stare nella classe
con una presenza che non sia di disturbo al gruppo ed all'ambiente.
3.5. Il C.d.C. si interrogherà sulla scelta del corso di studio che l’allievo ha fatto per aiutare in un
eventuale riorientamento, specialmente per allievi di classi iniziali del ciclo biennale e triennale.
4. MODALITA' DEGLI INTERVENTI DIDATTICI DI CUI ALL'ART. 2.1.
4.1.
Gli allievi promossi con gli IDEI e la cui famiglia riceverà una comunicazione scritta
(O.M. 5b) saranno convocati dagli insegnanti interessati nei giorni successivi all'esposizione dei
tabelloni con i risultati.
4.2. Nei primi giorni di settembre si effettueranno le prove di verifica dei livelli di preparazione
raggiunti i risultati saranno trascritti a verbale e comunicati ai genitori a cura della Presidenza
4.3.
Dei risultati delle verifiche, trascritti a verbale, gli insegnanti terranno conto l'anno
successivo, per cui saranno valutati opportunamente gli alunni che avranno dimostrato di non aver
preso seriamente l'impegno di recupero.
4.4. Le prove di verifica di settembre sono obbligatorie.
7. Criteri del piano educativo-didattico annuale.
L'articolazione del Piano educativo-didattico annuale,compito specifico di ogni Consiglio di Classe,
risponde alla peculiarità di ciascuna classe: comprende però alcuni obiettivi generali comuni, sanciti
dal Collegio dei Docenti.
Sono indicazioni generali e quindi sottoposte a momenti di verifica e di valutazione dei risultati, al
fine di adeguare l'azione didattica alle esigenze formative e difficoltà che vengono incontrate.
Il piano educativo-didattico delinea infatti:
a)
Situazione di partenza.
Questa si basa sulla conoscenza effettiva della classe,
prendendo gli allievi nel punto in cui si trovano quanto a preparazione culturale e umana.
Nel caso delle prime classi, il Consiglio di classe elabora una bozza di progetto, che verrà
perfezionata una volta acquisita la conoscenza della situazione di partenza del gruppo classe.
b)
Area della crescita personale.
Questa mira a portare l'allievo:
• ad una adeguata CONOSCENZA di sé e del proprio essere in evoluzione;
• al superamento dell'EGOCENTRISMO, per giungere a un pieno controllo di sé e delle proprie
manifestazioni esteriori reattive;
• ad agire ricercando in sè le MOTIVAZIONI adeguate per superare le difficoltà;
• al senso del DOVERE e della RESPONSABILITA' nei riguardi del dovere stesso, quello
scolastico compreso;
*
ad agire con maggior AUTONOMIA e maggior senso di responsabilità nel gestire il proprio
tempo, le proprie scelte e le proprie amicizie.
c)
Area della crescita intellettuale.
Si prende in considerazione il RAGAZZO CONCRETO, con le sue doti, ma anche con I suoi
molteplici condizionamenti. Si abbandonano gli obiettivi astratti e si addotta la linea della
"diagnosi", fatta di ascolto e di osservazione sistematici. Nella programmazione:
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si formulano "CURRICULUM", per ogni singola classe, definendo "i contenuti minimi", che
devono essere trasmessi allo scopo di permettere all'allievo il regolare proseguimento degli studi.
Il docente nel momento didattico e extra-didattico offrirà ampia possibilità a ogni allievo di
potenziare e di sviluppare adeguatamente le proprie doti e capacità, non limitandosi al semplice
livello minimo.
Avrà di mira "la fascia media", migliorandone sempre più le prestazioni, senza trascurare la "fascia
dei più impegnati", e cercando di ricuperare e far confluire nella fascia media i meno motivati;
• si aiutano gli allievi a formarsi un METODO di STUDIO, inteso come “un minimo bagaglio
metodologico e operativo per poter affrontare ogni singola disciplina", maturando nella capacità di
organizzazione delle conoscenze acquisite;
• si cerca di omogeneizzare, il più possibile, il gruppo sotto il profilo intellettivo, riducendo la
variabilità interna, coltivando l'osservazione e sviluppando il senso critico;
• si educa l'allievo a un adeguato utilizzo degli strumenti a sua disposizione e delle conoscenze in
contesti diversi, sviluppando le abilità inerenti a linguaggi diversi;
• si educa l'allievo a una esposizione corretta e chiara, sia dal punto di vista sintattico che
ortografico, con linguaggio appropriato e con ordine logico, relativamente alle singole discipline.
d)
Area della crescita sociale.
Scopo della scuola è formare “buoni cittadini". Si avrà di mira specialmente:
• di aiutare il ragazzo alla VITA di GRUPPO, con rispetto vicendevole, aumentando la dimensione
della reciproca accettazione e stima, comprendendo gli altri come sono, non Sottolineando eventuali difficoltà e difetti;
• di stimolare il ragazzo alla capacità di INIZIATIVA E COLLABORAZIONE, interagendo con gli
altri in modo corretto e rispettoso, accettando opinioni, idee e scelte, anche diverse;
• di aiutare il ragazzo a saper gestire in modo corretto le proprie amicizie;
• di educare il ragazzo "alle buone maniere", rispettando l'ambiente e il galateo.
e)
Area della crescita cristiana.
Attraverso la comprensione critica, proporzionata all'età, dei contenuti culturali e religiosi, si porta il
ragazzo a una maggiore personalizzazione del proprio rapporto con CRISTO e con la COMUNITA'
ecclesiale, mediante una pratica convinta dei SACRAMENTI, della PREGHIERA e di IMPEGNI
ECCLESIALI.
f)
Area della attività formativa
La formazione è il contenuto ed obiettivo peculiare dell'Animazione.
Il modello formativo che la scuola intende realizzare si basa sul principio fondamentale
dell'integrazione tra "cultura e fede" e si esplica mediante attività "formali"(insegnamento delle
varie discipline, tra cui primeggia la religione), e "informali" (= attività extradidattiche e varie forme
di associazionismo).
L'animazione non si limita esclusivamente a momenti specifici e curricolari, ma entra in ogni
espressione della scuola: nella fedeltà al carisma di Don Bosco, tutti gli educatori sono animatori.
"Educhiamo e formiamo nella scuola e mediante la scuola": ogni docente si propone di
contribuire ad impartire agli alunni una formazione intellettuale e religiosa di base, solida e
organica.
A questo concorre:
48
• l'insegnamento delle singole discipline, condotto a livello scientifico, con riferimento esplicito, ma
non esclusivo, alla visione cristiana della vita e dell'uomo, sottolineando alcuni temi su cui far
convergere l'attenzione e la riflessione degli allievi;
• due lezioni settimanali di Scuola di Religione Cattolica, con orientamento seriamente dottrinale;
* metodologicamente l'allievo viene aiutato a formarsi e a crescere potenziando le doti positive,
recuperando lacune e difficoltà.
g)
Presentazione del "Piano educativo-didattico annuale"
Il Consiglio di Classe elabora il piano educativo-didattico annuale e incarica il COORDINATORE
DI CLASSE di preparare una stesura da presentare poi agli allievi. Nella prima assemblea con i
genitori tale piano viene illustrato e discusso.
8.Attività interdisciplinari, integrative ed extra-didattiche.
A partire dalle indicazioni fornite dal Collegio dei Docenti nell’ambito interdisciplinare, il
Consiglio di Classe promuove attività nel settore extra-didattico finalizzate:
• ad accrescere l'interesse dei ragazzi per la realtà che li circonda;
• a sviluppare il senso di appartenenza a un gruppo aperto;
• a valorizzare le abilità degli allievi, aumentando la loro motivazione alla conoscenza.
Sotto l'aspetto cognitivo queste attività mirano all'acquisizione e allo sviluppo delle capacità dì
sintesi, di collegamento, e riutilizzo delle competenze acquisite in diversi contesti.
Nelle attività ci si avvale della collaborazione di docenti, di genitori e altre persone, esperte in
materia, che prestano opera di "volontariato".
+ Attività integrative.
Sono decise e programmate a livello di classe o di gruppi di classe. Variano quindi da classe a classe
e possono essere attuate dentro o fuori dell'Istituto, in tutto o in parte durante il normale orario di
lezione, sempre con la guida degli insegnanti, eventualmente coadiuvati da altro personale.
La loro obbligatorietà è stabilita dall'organo collegiale competente in relazione al tipo, agli obiettivi
e agli impegni richiesti.
Le attività integrative sono:
• visite di istruzione ad aziende, strutture, o a manifestazioni;
• gare e manifestazioni sportive;
• interventi educativi specifici: cura della salute, prevenzione e igiene, pace e sviluppo, educazione
stradale, ecc.
* I viaggi di istruzione sono regolati da apposite norme dettate del Collegio dei Docenti.
+ Attività extra-didattiche.
Le attività extra-didattiche sono promosse e programmate da docenti, educatori, personale
ausiliario.
Vengono coordinate dalVicepreside e dal Coordinatore di Classe. Sono finalizzate a fornire agli
alunni occasioni di completamento della loro formazione culturale di base e di sviluppo delle loro
attitudini.
Esse vengono svolte al di fuori dell'orario delle lezioni. L'adesione degli alunni è individuale e
facoltativa. Le attività possono essere:
• attività musicali: chitarra, strumentistica
• sportive: calcio,pallavolo, basket, tennis-tavolo
• lingua inglese
49
• artistico-figurative
• informatica.
+ I Gruppi formativi fanno esercitare il ragazzo nell’ impegno verso il prossimo e, nello stesso
tempo, cercano di creare "animatori".
Vengono svolti in periodo extra-didattico e sono proposti all'inizio dell'anno scolastico, secondo
una propria programmazione. Inoltre vengono fatte annualmente, a tutti o singolarmente, proposte
di "partecipazione a manifestazioni di massa (= festa dei giovani e degli adolescenti), a campi o a
week end formativi, che vengono tenuti a livello ispettoriale.
+ Attività estive: varie sono le proposte quali: Estate Ragazzi, Campeggio estivo, Soggiorno-studio
all'estero. Sono momenti di svago e di impegno che aiutano il giovane a richiamare i valori appresi
lungo l'anno scolastico e a viverli in modo più responsabile e convinto, in un periodo in cui la sua
libertà trova maggior spazio, e la mancanza di impegni scolastici regolari e continui favorisce
l'iniziativa, le attività libere, la riflessione e la vita comunitaria.
4. AREA GIURIDICO-AMMINISTRATIVA
1. PROCEDURE AMMINISTRATIVE
Al fine di rispondere in modo adeguato alle esigenze degli allievi e delle famiglie, gli uffici offrono
il seguente orario di apertura al pubblico:
Segreteria:
dalle 8 alle 13.00 di ogni giorno lavorativo per espletare qualunque procedura;
Presidenza:
dalle 8 alle 10.30 di ogni giorno ed il pomeriggio previo appuntamento.
Direzione: ogni giorno dalle ore 8 alle 12.30 e dalle 17 alle 19,00.
Docenti: ricevono settimanalmente per un'ora, comunicata all'inizio dell'anno e sempre previo
appuntamento.
Per favorire l'efficienza delle procedure amministrative la Segreteria dispone di un servizio
informatizzato.
L'Istituto assicura spazi ben visibili adibiti all'informazione; in particolare sono predisposti:
• albi di istituto
• bacheca sindacale
• bacheca degli studenti
• comunicazione degli organigrammi degli Uffici (Presidenza, Vicepresidenza
e servizi) e degli organi collegiali
• affissione nelle bacheche degli studenti del Regolamento d'Istituto
* Come da disposizione ministeriale, una copia della "Carta dei diritti e dei doveri" è depositata
presso la Segreteria scolastica ed è disponibile per la consultazione da parte degli utenti.
*
I programmi presentati dai singoli Docenti costituiscono parte integrante della Carta dei
Diritti e dei Doveri e sono a disposizione degli utenti presso la Segreteria.
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+ Standard delle procedure
I documenti di valutazione degli alunni sono consegnati direttamente dal Capo d'Istituto entro i
termini previsti per legge, al massimo entro cinque giorni lavorativi dalla conclusione delle
operazioni generali di scrutinio.
+ Richiesta dei Certificati
TUTTI I CERTIFICATI SI RICHIEDONO IN PORTINERIA .
I CERTIFICATI , PER I QUALI NON SI ESIGE L'AUTENTICA DELLA FIRMA DEL PRESIDE
IN PROVEDITORATO, SI POSSONO RICHIEDERE COMPILANDO L'APPOSITO MODULO
DISPONIBILE IN PORTINERIA.
IL RILASCIO DI QUESTI CERTIFICATI AVVIENE IL GIORNO SUCCESSIVO ALLA RICHIESTA.
I CERTIFICATI , PER I QUALI SI ESIGE L'AUTENTICA DELLA FIRMA DEL PRESIDE IN
PROVVEDITORATO, SI DOMANDANO PRODUCENDO LA RICHIESTA SU FOGLIO DI
CARTA PROTOCOLLO, SECONDO IL MODELLO DA RITIRARE IN PORTINERIA, CON LA
CHIARA INDICAZIONE DELL'USO A CUI E' DESTINATO L'ATTO STESSO.
(CIRC PROV. 116/36 CIRC. 387 DEL 11/09/96)
I SUDDETTI CERTIFICATI NON POSSONO ESSERE RILASCIATI PRIMA DI DIECI GIORNI.
+ La Scuola con circolari periodiche informa direttamente le famiglie su tutto ciò che riguarda
l'andamento scolastico dei figli, gli incontri organizzati con i docenti l'iter burocratico, ecc.
2. Situazione istituzionale e amministrativa
La gestione delle risorse economiche, degli immobili e delle attrezzature è condotta, secondo il
Progetto Educativo, con la dovuta trasparenza e con il coinvolgimento della Comunità Educativa.
La Scuola Media, Il Ginnasio-Liceo Classico e il Liceo Scientifico sono gestiti dall'Ente
Concordatario, soggetto non commerciale e senza fini di lucro "Istituto Salesiano “Sacro Cuore”
via Scarlatti, 29 80129 Napoli.
Agli effetti fiscali Scuola Media, Il Ginnasio-Liceo Classico e Liceo Scientifico sono equiparati a
una impresa commerciale, ma l'attività è esente da I.V.A. (D.P.R. n 633, art. 10 del 26.10.1972 e art.
14 della legge n 537 del 24.12.1993 cilo). Pertanto, la retta dell'allievo è considerata un
corrispettivo.
La Comunità salesiana contribuisce in maniera consistente al pareggio del bilancio con il lavoro dei
propri membri e mette a disposizione ambienti e strutture. Iniziative particolari sono finalizzate alla
sollecitazione della beneficenza pubblica e privata, per dar modo di accogliere i giovani degli
ambienti popolari.
3. Trasparenza amministrativa
La proprietà di edifici, attrezzature e spazi, di cui godono la scuola media e il liceo, è dell'Istituto
Salesiano “ Sacro Cuore”.
La gestione amministrativa della scuola è affidata al Consiglio della Casa Salesiana.
Il legale rappresentante della scuola è attualmente il Sac. Giovanni Garzia domiciliato in via Don
Bosco, 8 Napoli (C.F. 01267920633)
51
Le assunzioni del personale sono di competenza del Direttore protempore della Casa Salesiana. La
normativa è regolata dal contratto di lavoro AGIDAE.
4. La retta scolastica
La retta, versata dalle famiglie degli allievi della scuola, viene commisurata alle necessità dl
bilancio.
E' valutata sui costi reali di gestione, distinguendo tra attività didattica ed extra-didattica .
La sua entità viene approvata annualmente dal Consiglio della Casa Salesiana.
5. Assunzione del personale.
L'assunzione del personale laico docente e non docente avviene tramite esame delle domande e
colloquio con i candidati. Questi sono tenuti a condividere il Progetto Educativo ed, in seguito, a
superare il previsto periodo di prova.
Agli effetti sindacali il personale laico della scuola è dipendente, i cui diritti/doveri sono assicurati
dal rispettivo CCNL già menzionato. Tale contratto assicura lo stato giuridico del personale.
6. Programmazione annuale
La programmazione annuale distribuisce, in termini di personale, tempi e luoghi, la quantità e la
qualità delle risorse disponibili e determina realisticamente le operazioni da compiere, compresa la
verifica. Viene elaborata dal personale direttivo e dal Consiglio della Casa Salesiana.
7. Regolamento di istituto per i Docenti
Il presente REGOLAMENTO intende disciplinare alcuni aspetti dei rapporti interni tra l'Istituto Salesiano "SACRO
CUORE" di Napoli -Vomero e i Docenti.
Tuttavia, oltre a regolamentare nelle linee portanti il rapporto di lavoro "dipendente" - peraltro già definito nel CCNL
stipulato fra l'AGIDAE e le 00.SS. e al quale si rimanda per tutti gli aspetti economici, legali e gestionali qui omessi pone in evidenza gli elementi caratterizzanti la nostra scuola sotto il profilo formativo-organizzativo e il ruolo del
Docente come Educatore.
Il "Sacro Cuore" di Napoli-Vomero infatti è una scuola con preciso orientamento in cui ai giovani vengono proposti i
valori cristiani come quadro di riferimento.
Il Docente è quindi tenuto a conoscere ed attuare puntualmente le linee orientative contenute nel Progetto Educativo
dell'Istituto a cui si rimanda, nonché le direttive scolastiche stabilite dalla normativa ministeriale e dal presente
regolamento.
1. DIDATTICA E FUNZIONE DOCENTE
1.1.
L'espressione della funzione docente si articola in
a)
attività di insegnamento comprendente le ore di docenza nonché le attività intrinsecamente collegate con
l'insegnamento (preparazione delle lezioni, correzione elaborati, valutazione periodiche, rapporti con le famiglie,
scrutini ed esami).
b) attività di sostegno/recupero secondo le normative impartite ad inizio d’anno “ in discipline non curricolari o anche
curricolari in orario non curricolare, per un numero massimo di due ore settimanali" (art. 35 CCNL).
c) attività connesse con il funzionamento della scuola in cui l'impegno individuale si esprime soprattutto partecipando
alle riunioni degli OO.CC. di cui si fa parte e alle iniziative educative della scuola, ivi compresi i rapporti con le
famiglie.
d) attività di aggiornamento anche nel quadro delle iniziative promosse dall'Istituto a livello locale/ispettoriale.
1.2. L 'interdisciplinarità va coltivata con umiltà e impegno. La capacità di sintesi è alla base dello studio e del sapere.
1.3. L 'insegnante cura la propria professionalità, che significa: rigorosa programmazione; metodica preparazione delle
lezioni e correzione frequente degli elaborati; equilibrio nella valutazione; strategie didattiche al passo con i livelli di
partenza e con le potenzialità della classe; capacità di dialogo con gli allievi, colleghi, genitori; passione educativa;
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recupero dei deboli di volontà e di risorse intellettuali. La nostra scuola deve caratterizzarsi "sul mercato" per la qualità
del prodotto educativo e formativo.
1.4. La valutazione è un'operazione complessa. Oggi si discute molto sui criteri da adottare per una valutazione
oggettiva e formativa, sul necessario collegamento tra scuola media e secondaria superiore.
Rientra nella professionalità di ogni insegnante aggiornarsi su questo aspetto e aprirsi alle indicazioni che emergono sia
in ambito pedagogico-didattico che normativo.
1.5. È da depositare in Presidenza, all'inizio dell'attività scolastica, la programmazione didattica per le proprie
discipline. È anche una occasione per impegnarsi a ripensare il proprio modo di lavorare, per mettere a punto percorsi
didattici rinnovati, dopo aver rilevato la situazione di partenza della classe, le potenzialità e le carenze.
1.6. I frequenti colloqui orali, magari effettuati con intelligenti e pazienti strategie anche in tempi extrascolastici
(sempre concordati), mantengono un ritmo sostenuto di studio, non lasciano accumulare troppi argomenti e sono un
prezioso servizio reso agli allievi: aiutano a far chiarezza a sé e alla classe, oltre che rendere sciolta l'esposizione.
1.7. Compiti e verifiche siano segnalati per tempo sul registro di classe e si evitino accumuli nello stesso giorno. Ci
facciamo scrupolo di correggerli accuratamente; di valutarli con ponderatezza ed equilibrio (gli allievi, in questo, sono
giudici attenti e severi: accettano una valutazione negativa, ma che sia obbiettiva e convincente); di restituire, al
massimo entro 15 giorni, gli elaborati agli interessati perché prendano visione del giudizio e della valutazione e, se è il
caso, li facciano controfirmare dal genitore.
Si ricorda che la legge n. 241/1990, cosiddetta sulla "trasparenza degli atti amministrativi", riconosce ai genitori di
alunni minori e ai medesimi alunni maggiorenni "previo inoltro di istanza (...) l'accesso ai documenti scolastici con
valutazione" (esercitazioni scritte e grafiche) per "avere compiuta e formale conoscenza di un giudizio scolastico".
1.8.Una didattica a servizio degli allievi esige che le esercitazioni scritte e grafiche abbiano una cadenza mensile, anche
per evitare accumuli di programma non assimilato.
1.9. Il registro di classe e il registro personale sono documenti ufficiali: la accurata compilazione deve essere fatta
giornalmente, anche per affrontare con tranquillità le ispezioni ministeriali. Non sono ammesse criptografie, abrasioni,
cancellature, ecc. E’ diritto del genitore, su richiesta, prendere visione dei registri.
1.10.I rapporti con gli allievi sono da costruire secondo lo stile di Don Bosco: affabilità, comprensione, dialogo, visione
positiva e incoraggiante. Ma non si deve rinunciare al proprio ruolo di adulto-guida, per scendere a livelli di
cameratismo giovanilistico e rinunciatario: l'adolescente e il giovane non hanno bisogno di compagni invecchiati, ma di
guide, di punti di riferimento sicuri e solidi.
La ricreazione e l 'intervallo si configurano come spazi educativi importanti, caratteristici dello stile salesiano. La
presenza tra gli allievi in questi momenti, e durante le attività parascolastiche, alimenta la conoscenza, la stima reciproca
e favoriscono il dialogo educativo.
L'insegnante è tenuto alla puntualità di presenza in aula e ad assistere i propri alunni all'ingresso e all'uscita.
Le correzioni e i richiami siano sempre ragionevoli e rispettosi della personalità degli allievi, e vengano attuati il più
possibile in privato. Si evitino in aula interventi e apprezzamenti ironici ed offensivi: risultano sempre controproducenti
sul piano delle relazioni personali e a livello didattico.
1.11. Si riportano alcuni doveri che la normativa vigente impone al Preside: da leggersi nell'ottica della collaborazione
per la funzionalità didattica, non in quella della indebita interferenza.
È compito del Preside:
* registrare quotidianamente le assenze dei Docenti;
* visitare saltuariamente le classi durante le lezioni;
* controllare con periodicità almeno mensile:
- gli elaborati scritti dagli alunni che devono essere eseguiti con la periodicità prescritta e consegnati corretti agli alunni
entro 15 giorni dalla data di esecuzione;
- il registro personale dei docenti per verificare le lezioni svolte e le valutazioni registrate.
2. DISCIPLINA
2.1. La tenuta disciplinare della classe va perseguita come obiettivo indispensabile: senza disciplina (cioè la classe
tranquilla, in atteggiamento riflessivo e ricettivo) il lavoro didattico viene gravemente compromesso, a discapito
soprattutto degli allievi più deboli.
Anche questo è un servizio che gli allievi migliori, desiderosi di apprendere, ci chiedono. Nelle aule dove si verificano
frequenti risate chiassose, dove c'è brusio di sottofondo, dove gli allievi si agitano, non si insegna né si impara.
53
2.2. Negli interventi disciplinari procediamo con fermezza, ma con saggia gradualità, tenendo sempre informato il
coordinatore o il Preside sui provvedimenti che adottiamo e che rivestano una certa serietà. L'applicazione delle sanzioni
disciplinari è regolata da precisa normativa ministeriale a cui attenersi.
Le punizioni collettive (note generiche sul registro di classe, ecc.) sono da evitare: sono inutili e controproducenti in
quanto evidenziano sempre debolezza nel docente. Ricordiamoci che "E’ castigo ciò che si fa servire da... castigo" (don
Bosco).
La puntualità crea un clima di serietà nel lavoro: deve essere richiesta agli allievi, e gli insegnanti ne diano per primi
l'esempio.
Non si terminano le lezioni e non si lasciano uscire gli allievi prima del suono della campana: si innesca un grave
disturbo a tutte le classi.
2.3.Tranne casi del tutto eccezionali, nessun allievo deve essere autorizzato a uscire dall’aula tra un’ora e l’altra per
recarsi ai servizi: l'intervallo è sufficiente
per queste esigenze. L'andirivieni di allievi genera smagliature nel clima di lavoro e fa perdere tempo.
2.4. Così pure, tranne casi di manifesta urgenza, gli insegnanti non concedano agli allievi di lasciare l'aula, per recarsi
nell'infermeria scolastica, senza essere accompagnati dal bidello.
2.5. L'arredo e le attrezzature, la pulizia degli ambienti, il comportamento civile degli allievi rientrano nell'impegno
educativo dei docenti, oltre a ricadere sotto la loro responsabilità.
Ogni docente sa che deve porsi come una presenza adulta ed esigente anche su questi aspetti della vita scolastica.
2.6. A norma di legge, ma soprattutto per motivi igienici di convivenza, gli allievi devono astenersi dal fumo in tutti gli
ambienti dell'edificio scolastico: gli insegnanti lo esigono con decisione e sono i primi a darne l'esempio.
3. ASSENZE DEI DOCENTI
3.1. Gli insegnanti sono consapevoli del grave disagio che genera la loro assenza dalle lezioni. Perciò, quando si
rendesse necessario, si avvisi con urgenza il Preside che dovrà provvedere alle supplenze. Ai colleghi, in questi casi, si
chiederà di prestarsi a scambi di ore o a sostituzioni.
3.2. Nella stesura dell'orario annuale la Presidenza terrà conto, nei limiti del possibile, dei desideri di ogni insegnante,
subordinatamente però alle esigenze funzionali del plesso scolastico e all'interesse didattico degli allievi.
3.3. Per evidenti ragioni di responsabilità e di ordine non si fanno scambi di orario o sostituzioni con colleghi, senza
che il Preside ne sia a conoscenza. Per eventuali esigenze lo si informi sempre.
4. ASSENZE E RITARDI DEGLI ALLIEVI
4.1. L’ insegnante della prima ora procede sempre a segnalare sul registro di classe la giustificazione degli allievi
rientrati dall'assenza del giorno precedente.
All'inizio di ogni ora l'insegnante controlla rapidamente la situazione, e annota eventuali altri ritardi o assenze. Si
segnalino i casi di assenze prolungate o ricorrenti, anche se saltuarie.
4.2. Nessun insegnante accetta in aula allievi non giustificati per assenza precedente o in ritardo, né autorizza allievi a
lasciare l'aula senza permesso di uscita. Le giustificazioni per assenze, ritardi o uscite anticipate sono valide solo se
firmate dalla Presidenza o dal vicepreside.
Tutti questi movimenti si annotino sempre con cura sul Registro di classe.
4.3. Tutta questa materia (assenze, ritardi o uscite anticipate) spesso oggetto di contenzioso, è disciplinata da precise
disposizioni ministeriali, recepite dal nostro regolamento scolastico interno.
5. DIALOGO SCUOLA-FAMIGLIA
5.1. La scuola ricerca e promuove, nell'equilibrio delle rispettive competenze, la collaborazione con la famiglia. Allievi
e insegnanti hanno bisogno della presenza della famiglia che si fa impulso, sostegno, condivisione di mete educative, di
difficoltà e di traguardi.
5.2. Sono previsti sia l'ora settimanale per i colloqui, sia gli incontri per le valutazioni bimestrali. Fanno parte degli
impegni di ogni docente.
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6. ORGANI COLLEGIALI
6.1. Il Consiglio di Istituto esplica funzioni di stimolo e di verifica nel campo delle problematiche e delle metodologie
dell’educazione. Le sue competenze sono delineate nel Progetto Educativo di Istituto.
6.2. Consigli di classe e Collegio dei Docenti costituiscono un momento essenziale per il buon funzionamento della
scuola e nella dinamica della programmazione e della verifica.
La presenza dei docenti è pertanto obbligatoria.
Particolare rilevanza e delicatezza rivestono i Consigli di Classe per le valutazioni periodiche e finali.
In tale contesto le decisioni collegialmente adottate, anche se non condivise, vincolano tutti gli insegnanti.
Al di fuori dello scrutinio, pertanto, non è lecito dissociarsi dalle decisioni del Consiglio: famiglie e allievi colgano la
sostanziale intesa degli insegnanti. Tutto ciò che viene trattato durante i Consigli di classe, e che riguarda gli allievi,
deve essere coperto dalla riservatezza professionale.
6.3. Le assemblee di classe, sempre autorizzate dalla Presidenza, correttamente gestite, sono un prezioso strumento di
partecipazione alla vita scolastica e occasione per costruire il gruppo-classe e la corresponsabilità.
6.4. Per tutto ciò che riguarda competenze, modalità di elezioni, convocazioni, funzionamento degli Organi Collegiali si
rinvia al Progetto Educativo di Istituto e alle disposizioni legislative vigenti.
7. VIAGGI DI ISTRUZIONE
PREMESSA
La normativa vigente (circ. ministeriale 291/1992) costituisce, per ogni scuola, il quadro di
riferimento circa le finalità, tipologie, gestione, documentazione da acquisire per i viaggi di
istruzione.
In particolare si richiamano alcuni passaggi (C.M. cit., 1.2).
* I viaggi di istruzione "presuppongono, in considerazione delle motivazioni culturali didattiche e
professionali che ne costituiscono il fondamento e lo scopo preminente, una precisa, adeguata
programmazione didattica e culturale".
* La fase programmatoria "si basa su progetti articolati e coerenti che consentono, per ciò stesso, di
qualificare dette iniziative come vere e proprie attività complementari della scuola e non come
semplici occasioni di evasione" (anche se i due aspetti possono intelligentemente coesistere).
* I viaggi "devono essere funzionali agli obiettivi cognitivi, culturali e didattici peculiari a ciascun
tipo di scuola o indirizzo di studio".
* Quindi il viaggio di istruzione deve essere stato preventivamente progettato dal Collegio dei
Docenti "fin dall'inizio dell'anno".
ORIENTAMENTI
L'Ente Gestore, per le responsabilità che a vario titolo gli competono e lo coinvolgono, e la
Presidenza, per quanto è di sua competenza, hanno formulato i seguenti criteri e orientamenti che il
Collegio Docenti nella riunione del 17/9/96 ha approvato.
1.Un criterio fondamentale è la rispondenza della meta ad uno specifico progetto didattico
coerente con il piano di lavoro annuale, per cui risulti un'iniziativa qualificante sotto il profilo
formativo e professionale.
2. Si avrà riguardo al "problema della sicurezza" e della "gestione educativa" del gruppo; alla
limitazione dei giorni: per non chiedere alle famiglie "quote di rilevante entità, tale da determinare
situazioni discriminatorie"; oltre che per salvaguardare il giusto equilibrio nello svolgimento
dell'attività didattica curricolare, tenuto conto di altre iniziative parascolastiche.
3.Si userà il criterio della gradualità delle iniziative in relazione alle diverse fasce di età e dei
livelli di maturazione culturale.
55
4.Il Consiglio di Classe valuterà l'opportunità di escludere dal viaggio quegli studenti che avessero
valutazioni negative nella condotta o nella applicazione o che, comunque, non dessero affidabilità a
livello disciplinare e della vita di gruppo.
5. Non si effettuano viaggi di istruzione se non viene assicurata la partecipazione di almeno
l'ottanta per cento degli allievi delle classi coinvolte, "anche se è auspicabile la presenza pressochè
totale degli alunni delle classi". (C.M.4.5)
6. Si deve prevedere "la presenza di un accompagnatore ogni quindici alunni", opportunamente
individuati "tra i docenti delle classi in viaggio e preferibilmente di materie attinenti alle sue
finalità"
7. Il Preside individua i docenti a cui affidare l'incarico di accompagnatore, e tra essi designerà un
docente responsabile del viaggio stesso. L'incarico di accompagnatore comporta "l'assunzione di
responsabilità di cui all'art. 2047 del Codice Civile" integrato da altre norme di legge. Gli
accompagnatori sono a totale carico dell'organizzazione.
8. "Per motivi di maggiore sicurezza è consigliato l'uso del treno", ogni volta che i percorsi
programmati lo consentono.
8. Regolamento per i Dipendenti
1.1 I CONTRATTI COLLETTIVI NAZIONALI DI LAVORO
Agli effetti contrattuali, il personale della scuola segue il Contratto Nazionale dell'AGIDAE al quale si fa riferimento
per ogni aspetto e problema relativo.
Il contratto della Scuola viene gestito unitariamente dal Direttore dell'Istituto, dal Preside e dall'Economo.
2.
REGOLAMENTO DISCIPLINARE
Il CCNL per il personale dipendente dagli Istituti gestiti da enti ecclesiastici (AGIDAE) prevede un "Regolamento
disciplinare" interno predisposto dall'istituto, in cui sono esplicitati gli aspetti richiesti dall'attività di didattica, di
animazione e di collaborazione, in coerenza con il CCNL e il progetto educativo-pastorale.
Esso è portato a conoscenza dei dipendenti.
9. Facsimile del “PATTO EDUCATIVO”
Istituto Salesiano “Sacro Cuore” Napoli-Vomero
Nell'ambito del patto educativo, sancito con l'atto di iscrizione nelle scuola ... gestita da ..., in
funzione di un'educazione personalizzata ai singoli alunni, viene sottoscritto il seguente contratto
formativo tra l'alunno ... e il gestore della scuola rappresentata dal direttore, sac.......... che,
attraverso i propri docenti, assicura la realizzazione del progetto educativo di Istituto e della Carta
dei Diritti e dei Doveri .
Il rapporto formativo verrà tenuto dal coordinatore di classe, nella persona del prof.
......................................
che, attraverso il dialogo costante con i singoli alunni, li introduce
a fare sintesi dei vari insegnamenti, li educa a crescere attraverso l'apporto dell'incontro con i vari
docenti, mantiene rapporti costanti con le famiglie e si occupa delle problematiche quotidiane degli
alunni della classe che gli è affidata.
L'alunno ha preso attenta visione del progetto educativo della scuola e della carta dei servizi
scolastici da essa diramata e del regolamento di istituto.
In rapporto ad esse il consiglio di classe e i singoli docenti sono impegnati a:
- esprimere la propria offerta formativa;
- motivare il proprio intervento didattico;
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- esplicitare le strategie, gli strumenti di verifica, i criteri di valutazione. La gestione garantisce tale
impegno.
L'alunno dichiara espressamente di aver preso conoscenza e di condividere:
- gli obiettivi didattici ed educativo-formativi del suo curricolo;
- il percorso per raggiungerli;
- le fasi del suo curricolo.
I suoi genitori, che controfirmano, dichiarano di;
- conoscere l'offerta formativa;
- essere disponibili ad esprimere pareri e proposte;
- collaborare alle attività.
La direzione, attraverso il coordinatore di classe, si impegna a dare significato e valore educativo a
questo contratto, a seguirne l'evoluzione e a tenerlo presente come elemento di continuità del patto
educativo.
Napoli............................................................
Il gestore........................................................
L'alunno.........................................................
I genitori........................................................
6. AREA DELLE STRUTTURE
Considerato che la prima grande risorsa della comunità educativa è il personale docente e non
docente, la nostra Scuola Istituto conta sulla collaborazione di un valido gruppi di docenti salesiani
e laici che condividono la scelta culturale e educativa tracciata nel Progetto
L’Istituto Salesiano “Sacro Cuore “ di Napoli-Vomero offre un servizio culturale, educativo, professionale alla città
di Napoli. L'Istituto è facilmente raggiungibile essendo situato al centro del Vomero nelle immediate adiacenze delle
Funicolari di Montesanto, Centrale e di Chiaia. Inoltre è ben collegato con la Metropolitana collinare, a pochi passi da
Piazza Vanvitelli. I frequenti pullman completano la possibilità di raggiungere facilmente il nostro istituto.
L' Istituto offre un servizio pubblico alla società e alla Chiesa e si colloca, col suo Progetto Educativo, in dialogo con
analoghe istituzioni statali e non statali, nel comune interesse per la crescita integrale dei giovani.
Descrizione generale
La Scuola Salesiana con Scuola Media, Ginnasio-Liceo Classico e Liceo Scientifico legalmente
riconosciuti, ha sede in via Scarlatti 29 Napoli
Le strutture sono organizzate su 5 livelli: piano terra, 1°,2°, 3°, 4°piano.
A piano terra trovano la loro sistemazione le aree di servizio comune, quali la Direzione,
Presidenza, Sala professori, Segreteria, Amministrazione, Portineria, Sala accoglienza ospiti, sala
exallievi sala di pronto soccorso, sala professori nonché tutti gli spazi destinati a ristoro e sport.
I piani superiori sono per la maggior parte destinati alle attività didattiche per gli allievi dei Licei e
relative aree di pertinenza e servizio.
Le strutture sono disponibili tutti i giorni della settimana per sei ore di attività didattiche
curriculari e mediamente per quattro ore nel pomeriggio per attività didattiche integrative e per tutte
le altre attività contemplate dalla offerta formativa dell'Istituto.
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Condizioni ambientali
Le aule didattiche, di capienza media di 30 posti, sono in grado di offrire funzionalità confortevole
ed agibilità sia per collocazione sia per il rispetto dell'impiantistica a norma.
Nelle strutture sono rispettate le norme generali di sicurezza.
La pulizia degli ambienti è regolare ed affidata a personale di servizio assunto dal Gestore e la
manutenzione ordinaria e straordinaria sono curate adeguatamente dagli uffici
dell'Amministrazione.
La dotazione di posti alunno è confortevole e conservata in buone condizioni .
Ad ogni piano di aule si trovano batterie di servizi igienici tanto maschili che femminili.
Due impianti di ascensore servono le scale di accesso e sono raggiungibili sia dal piano strada sia
dal piano terra.
All'interno ci sono aree di parcheggio riservate al personale docente e non docente e spazi custoditi
riservati agli alunni per il parcheggio di moto e motocicli.
Aree sportive
Le aree destinate alle attività fisico-sportive comprendono un campo da calcio, un cortile rialzato
utilizzato per due campi di pallavolo, ed un terzo campo per basket.
È altresì presente una palestra coperta di 440 mq, anch'essa posizionata al piano terreno, con
gradinate per n. 300 spettatori con ingresso indipendente, con annessi spogliatoi e servizi.
Nel seminterrato, al di sotto della palestra coperta, è ubicata una palestra di mq. 115 per attività di
arti marziali, ginnastica, ginnastica a corpo libero.
Aree di ristoro e svago
Al primo piano ci sono il servizio di cucina e la sala mensa.
Al piano terra è ubicato il Bar-ristoro per gli alunni e docenti per bevande calde e fredde ,
merendine, pizzette, toast, panini.
Al piano terra si trovano ampi locali di ricreazione e di gioco con idonee attrezzature.
Aule e strutture speciali
La Scuola Media, il Ginnasio-Liceo Classico e Liceo Scientifico dispongono dei seguenti locali:
+ Laboratorio di chimica
+ Laboratorio di fisica
+ Laboratorio linguistico con n. 30 posti.
+ Laboratorio di Informatica e sala multimediale
+ Aula di Scienze e Chimica con posti a gradinata con una capienza di 60 alunni per le lezioni di
scienze e di chimica, gli esperimenti e le proiezioni di films didattici e diapositive.
+ Sala di Studio e di Disegno, ampia e ben illuminata per il dopo-scuola e lo studio personale e per
il disegno, con una capienza di 80 posti;
+ Aula Magna (salone multiuso) con capienza di 250 posti fornita di impianto audio-video con
Videoproiettore per incontri, conferenze, riunioni.
+ Teatro con attrezzature professionali, con ampio parco luci, effetti speciali e microfoni
professionali, per lo svolgimento di spettacoli musicali, teatri e rappresentazioni sceniche; dispone
di 480 posti, con ampio foyer, bar e ingresso indipendente.
+ Biblioteca con una vasta dotazione valutata in 8000 volumi , con consultazione e prestito di libri.
+ Sala stampa con fotocopiatrici, ciclostile, fax.
+ sala musica per la preparazione delle attività dei gruppi musicali
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+ sala audiovisivi, fornita di videocassette per l’insegnamento della storia, della filosofia, della
fisica, delle scienze, della religione.
Planimetrie
Tutte le planimetrie costituiscono parte integrante della Carta dei Diritti e dei Doveri della Scuola e
sono agli atti presso gli uffici dell'Amministrazione e della Segreteria Scolastica.
7. PROCEDURE DEI RECLAMI E VALUTAZIONE
SERVIZIO SCOLASTICO
DEL
Procedura dei reclami.
Nello spirito di famiglia che anima l'intera struttura della Scuola Salesiana di Napoli-Vomero
ogni persona è accolta dal Direttore e dal Preside ed ascoltata ogniqualvolta abbia motivo di
lagnanza.
Ogni reclamo sarà vagliato dai Responsabili dell'Istituto o dal competente organo collegiale che
decideranno la più idonea strategia di risoluzione e di chiarimento del problema.
Annualmente, il Preside formula per il Consiglio di Istituto una relazione analitica dei reclami e
dei successivi provvedimenti. Tale relazione è inserita nella relazione generale del Consiglio
d'Istituto sull'anno scolastico.
Valutazione del servizio scolastico
L'Istituto annualmente verifica le proprie attività analizzando i seguenti indicatori rapportati alle
previsioni:
• ore di lezione effettuate
• frequenza degli alunni
. attività extradidattiche
• tempo dedicato all'attività non curricolare
• definizione di obiettivi minimi e criteri di valutazione
• numero di prove effettuate (scritte, orali, pratiche e grafiche) nel
periodo scolastico
• attività di sostegno e IDEI
• comunicazioni alle famiglie
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• accesso alle strutture e agli strumenti
• tasso di abbandoni e ripetenze
• relazioni finali dei docenti
*eventuali reclami presentati
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la scuola salesiana di DON BOSCO napoli-vomero