Vol. 97, N. 4, Aprile 2006 Pagg. 225-228 Carcinoma mammario giovanile Federica Tomao1, Evelina Miele1, Simona Barberi2, Giuliana Caprio2, Michelangelo Russillo1, Gian Paolo Spinelli1, Giuseppe La Ferla3, Silverio Tomao3 Riassunto. Il carcinoma mammario presenta importanti differenze nella distribuzione dei fattori istopatologici fra giovani pazienti e pazienti più anziane, mentre è meno chiaro se la riduzione della sopravvivenza che accompagna spesso il cancro giovanile dipenda dalla concomitante presenza di fattori prognostici negativi o se l’ età da sola comporti maggiore aggressività. Molti studi sembrano indicare che l’età giovanile alla diagnosi sia fattore indipendente predittivo di ricaduta, soprattutto in pazienti con stadio iniziale di malattia e con linfonodi negativi. Altri studi affermano che l’età può essere considerata come il fattore prognostico più importante dopo l’ interessamento dei linfonodi. Parole chiave. Carcinoma mammario: età, fattori prognostici. Summary. Breast cancer in younger. Breast cancer presents important differences in distribution of hystopathologic factors between younger and older patients but it’s less clear if reduction of survival which often occours in cancer of the youth depends on the concomitant presence of negative prognostic factor or if age alone acts as a factor indicating more aggressiveness. Many studies seem to indicate that young age at diagnosis is an independent predictive factor mostly in patients with early stage of disease and negative nodes. Other studies assert that age can be considered as the most important predictive factor after nodes involvement. Key words. Breast cancer: age, prognostic factors. Il carcinoma della mammella è relativamente poco comune nelle donne giovani. Il picco di incidenza si ha fra i 45 e i 55 anni, mentre la comparsa di malattia al di sotto dei 35 anni è un evento raro. Le pazienti con età inferiore ai 35 anni rappresentano meno del 4% di tutte le donne con cancro della mammella1. In letteratura, il confine tra carcinoma della mammella giovanile e non giovanile è molto controverso. Sono stati utilizzati vari cut-off: 30, 32, 35 e 40 anni. I limiti più importanti di questi valori è che il gruppo che contiene le pazienti più anziane è composto da donne con caratteristiche molto diverse tra loro, valutando, insieme, donne in premenopausa ed in postmenopausa, le quali hanno sostanzialmente malattie dal comportamento biologico diverso. Per ovviare a tale inconveniente, in molti studi il gruppo delle pazienti più anziane è costituito esclusivamente da donne in premenopausa le quali hanno ricevuto lo stesso trattamento, ed il cut-off utilizzato corrisponde in genere al valore di 35 anni, in quanto per- mette di formare gruppi di pazienti ampi abbastanza per consentire una buona inferenza statistica1. Da una prima analisi dei dati raccolti da molti ricercatori, appare piuttosto evidente che il carcinoma giovanile è diverso da quello che si sviluppa nelle pazienti più anziane. Tale diversità riguarda sia le caratteristiche cliniche che quelle strettamente molecolari. Il carcinoma mammario che insorge in donne giovani (età <35 anni) è caratterizzato da scarsa differenziazione e da un alto indice proliferativo. Questo gruppo inoltre presenta alti livelli di p53, il che indica una certa instabilità genetica. Inoltre, i recettori estrogenici e progestinici sono significativamente ridotti rispetto al gruppo di pazienti più anziane, mentre non sono state riscontrate differenze per quanto riguarda il c-erbB-2. 1 Dipartimento di Medicina Sperimentale e Patologia, Università La Sapienza, Roma; 2Unità Operativa Complessa Post-ospedaliera Medicina territoriale, Chirurgia e prevenzione oncologica, Dipartimento Pietro Valdoni, Università La Sapienza, Roma; 3Servizio per le Attività di Prevenzione, Istituto Regina Elena, Roma. Pervenuto il 7 febbraio 2006. 226 Recenti Progressi in Medicina, 97, 4, 2006 Bisogna comunque porre attenzione al fatto che l’espressione di c-erb-B2 sembrerebbe essere un fattore prognostico indipendente, significativo nel carcinoma della mammella unitamente all’interessamento linfonodale e allo stato menopausale10. Inoltre, nelle giovani pazienti le recidive si manifestano più frequentemente rispetto alle pazienti più anziane e l’ intervallo di tempo tra recidiva e morte è più breve3,11,12. Tuttavia rimane controverso il peso di tali fatL’evidenza di una familiarità positiva per tori sfavorevoli sulla sopravvivenza delle giovani cancro della mammella è stata più frequentemenpazienti. In altre parole ci si chiede se la scarsa sote riscontrata nel gruppo di donne con età comprepravvivenza osservata nelle pazienti più giovani disa tra i 35 e i 44 anni rispetto a quello delle donne penda dalla maggiore presenza di fattori prognocon età inferiore ai 35 anni. stici negativi o se l’ età debba essere considerata, di Differenze di questo tipo, fra pazienti apparteper sè, un fattore prognostico sfavorevole nel cancro nenti a gruppi di età diversi, sono state identificate della mammella. da molti ricercatori: fra le pazienti più giovani è comunemente riportato un aumento nella negatività Secondo alcuni autori, una prognosi peggiore recettoriale2-6, una maggiore incidenza di istotipi nelle donne più giovani(con età inferiore ai 35 anni) sarebbe in gran parte dovuta alla più frecon alto grado istologico4,7,8, un alto coinvolgimento linfonodale, una bassa perquente presenza in esse centuale di carcinoma in sidi altri fattori prognostici tu e uno stadio complessinegativi (linfonodi ascelvamente più avanzato7,9. lari positivi, recettori orNumerosa letteratura conferma l’ esistenza monali negativi, poliploiIn altre parole, considedi una diversità nelle caratteristiche prodia, alterazioni di p53). rando questi risultati, semgnostiche del carcinoma mammario fra il Altri affermano che l’ asbra che il carcinoma giovagruppo delle pazienti con età superiore a 35 sociazione fra età alla dianile tenda a presentarsi con anni e quello delle donne più giovani e sotgnosi e cattiva prognosi è caratteristiche cliniche, patolinea una maggiore frequenza in queste spiegabile grazie alla tologiche e molecolari proultime di prognosi negativa (figure 1 e 2). scarsa differenziazione gnosticamente più sfavorecellulare dei tumori giovoli a quello che insorge nelvanili 13. Le pazienti più le pazienti più anziane19. giovani si presentano con Oltre alla maggiore presenza di fattori prognomalattia più aggressiva e più avanzata rispetto stici negativi, è stato notato anche un peggioraalle pazienti più anziane e questo giustifica l’anmento della prognosi. damento sfavorevole della malattia. Lo stadio più Analizzando la sopravvivenza delle giovani paavanzato al momento della presentazione clinica, zienti in termini di sopravvivenza globale e libera riscontrato nel carcinoma mammario giovanile, da malattia, è facile riscontrare un peggioramento potrebbe riflettere un ritardo nella diagnosi deldi entrambi gli indici di efficacia 16,17. la neoplasia. Figura 1. Sopravvivenza libera da malattia nei due gruppi di età (<35 anni e >35 anni). Da: Yildirim modificata1. Figura 2. Sopravvivenza globale nei due gruppi di età (<35 anni e >35 anni). Da: Yildirim modificata1. F. Tomao et al.: Carcinoma mammario giovanile A causa della fisiologica attività della mammella giovanile, che cambia ciclicamente sotto l’ influsso di ormoni sessuali, nelle giovani donne l’autopalpazione del seno e l’esame clinico sono molto più difficoltose rispetto alle pazienti anziane. Sebbene ci si raccomandi di iniziare l’esame mammografico a 35 anni nelle donne ad alto rischio, si ricorda che, in questi casi, a causa della densità del parenchima, rimane comunque difficile dimostrare la presenza di alterazioni tessutali con la mammografia. In queste circostanze può non essere facile diagnosticare tempestivamente la malattia, e quindi, il cancro giovanile tende a presentarsi sotto forma di masse grandi ed in uno stadio avanzato. Tuttavia, secondo altri autori, la peggiore sopravvivenza totale e la peggiore sopravvivenza libera da malattia di pazienti giovani non sono esclusivamente il riflesso di uno stadio più avanzato di malattia: in esse, l’età si comporta come un fattore prognostico statisticamente predittivo di recidiva insieme ad altre caratteristiche del tumore (tabella 1) come ad esempio le dimensioni del tumore, lo stato linfonodale, la stadiazione i recettori ormonali, ecc.1 Nell’analisi multivariata proposta da Yildrim1, nella quale vengono confrontate tra loro più variabili, il numero di linfonodi metastatici e l’età sono risultati fattori indipendenti predittivi di ricaduta. In accordo con quest’analisi, le pazienti con più di tre linfonodi metastatici hanno un rischio di ricaduta 4,3 volte maggiore se confrontato col rischio di pazienti con uno-tre linfonodi interessati, mentre quelle con età <35 anni hanno un rischio di recidiva 3,6 volte maggiore rispetto alle pazienti più anziane. Tabella 1. - Fattori predittivi di recidiva tumorale. Caratteristiche Rischio relativo Coinvolgimento linfonodale 7,7 Numero linfonodi metastatici (4-9 vs 1-3) 4,3 Gruppo di età (<35aa vs >35 3,6 Tabella 2. - Analisi multivariata del rischio di recidivva nelle pazienti con linfonodi negativi. Caratteristiche Rischio relativo Dimensioni del tumore (pT1 vs pT2) 1,8 Gruppo di età (<35aa vs >35 3,8 Nelle pazienti che presentano linfonodi negativi, l’età ed il pT si comportano come fattori prognostici indipendenti predittivi di recidiva. In queste pazienti un pT<2 cm e l’età minore o uguale a 35 anni determinano un rischio di recidiva rispettivamente di 1,8 e 3,8 volte maggiore rispetto alle pazienti più anziane. 227 Quindi, nonostante alcuni pareri discordi, questi risultati sembrano suggerire che l’età alla diagnosi nel cancro della mammella si comporta come fattore prognostico indipendente. Infatti, l’effetto prognostico negativo dell’età si osserva quasi esclusivamente in donne classificate a basso rischio tramite fattori prognostici tradizionali che non ricevono trattamento adiuvante (tabella 2). Per questo motivo le giovani donne dovrebbero aderire a programmi di prevenzione con la consapevolezza della giovane età come fattore prognostico sfavorevole20, e qualora affette da cancro della mammella, sulla base della sola età e, seppure in assenza di fattori prognostici sfavorevoli tradizionali, devono essere considerate ad alto rischio e devono sottoporsi a terapia adiuvante. La peggiore prognosi delle pazienti più giovani è indipendente da altri fattori, quali la dimensione clinica del tumore, l’interessamento clinico dei linfonodi, il grado istologico, lo stato dei recettori ormonali, il tipo di trattamento regionale e sistemico16. Alcuni interpretano l’esistenza di un sottogruppo di carcinoma mammario, appunto quello giovanile, dotato di caratteristiche cliniche e prognostiche proprie 7,14,15. È ormai stata accertata la presenza di importanti differenze nella distribuzione dei fattori istopatologici fra giovani pazienti e pazienti più anziane, mentre è meno chiaro se la riduzione della sopravvivenza che accompagna spesso il cancro giovanile dipenda dalla concomitante presenza di fattori prognostici negativi o se l’età, da sola, si comporti come un fattore indicativo di maggiore aggressività. Molti studi sembrano indicare che l’età giovanile alla diagnosi si comporti come fattore indipendente predittivo di ricaduta soprattutto in pazienti con stadio iniziale di malattia e con linfonodi negativi1, ed altri affermano che l’ età può essere considerata come fattore prognostico più importante dopo l’ interessamento dei linfonodi5. È di accertata evidenza il notevole incremento di incidenza del carcinoma mammario nelle fasce di età più giovani: più frequente non solo nelle donne in età fertile ma anche in pazienti con fasce d’età inferiori ai 35 anni. In tale ambito è indubbio il ruolo di fattori non solo familiari ma anche genetici-ereditari, come dimostrato negli ultimi anni in studi di genetica molecolare sul ruolo ormai consolidato di BRCA1 e BRCA218; in tale area emergente acquisiranno sempre più un ruolo di primo piano altre alterazioni genetiche: o direttamente correlate al carcinoma mammario giovanile oppure, indirettamente, nell’ambito di talune sindromi eredo-familiari associate all’insorgenza della neoplasia mammaria in fasce di età giovanile. Inoltre sarà sempre più importante, ai fini di una corretta valutazione prognostica e di una adeguata (e personalizzata) strategia terapeutica, verificare il ruolo prognostico di nuovi fattori biologici peculiarmente correlati alla insorgenza della neoplasia nelle pazienti più giovani, le quali sempre più rischiano di costituire un sottogruppo di vaste e preoccupanti dimensioni. 228 Recenti Progressi in Medicina, 97, 4, 2006 Bibliografia 1. Yildirim ET, Berberoglu UD. Prognostic significance of young age in breast cancer. J Surgery Oncology 2000; 74: 267-72. 2. Crowe JP JR, Gordon NH, Shenk RR, Zollinger RM Jr, Brumberg DJ, Shunck JM. Age does not predict breast cancer autcome. Arch Surg 1994; 129: 483-7; Discussion 487-8. 3. Rosen PP, Lesser ML, Kinne DW. Breast carcinoma in women 35 years of age or younger. Ann Surg 1984; 2: 133-42. 4. Bonnier P, Romain S. Age as prognostic factor in breast cancer: relationship to pathology and biologic features. J Cancer 1995; 62:138-44. 5. 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