Progetto XXIX Convegno Internazionale di Studi INCONTRI CON MENTI STRAORDINARIE 18 Marzo 2008 I genii della matematica John Nash e Robert Aumann Premi Nobel per l’Economia a Brescia DESCRIZIONE INIZIATIVA Ente Promotore ISTITUTO I.S.E.O Titolo INCONTRI CON MENTI STRAORDINARIE I genii della matematica John Nash e Robert Aumann a Brescia Data: Martedì 18 Marzo Location: Auditorium UBI Banca, Via Aldo Moro, Brescia Relatori: John Nash ( Premio Nobel per l’economia 1994) Robert Aumann ( Premio Nobel per l’economia 2005) Coordinatore: Piergiorgio Odifreddi (Università di Torino, Cornell University) 2 PRESENTAZIONE ISTITUTO I.S.E.O I.S.E.O. (Istituto di Studi Economici e per l'Occupazione) è un'associazione no-profit fondata nel 1998 e presieduta dal professor Franco Modigliani del MIT di Boston (premio Nobel per l'Economia 1985) fino alla sua scomparsa. L’attuale presidente dell’Istituto è il professor Robert Solow, Premio Nobel per l’Economia 1987, che di Modigliani è stato per decenni collega al MIT di Boston ed amico. Il principale obiettivo dell'associazione è quello di promuovere attraverso convegni e pubblicazioni lo studio delle discipline economiche e delle scienze sociali focalizzando l'attenzione sui temi del mondo del lavoro e su ogni aspetto culturale direttamente o indirettamente collegato alle tematiche dello sviluppo e dell'occupazione. I.S.E.O. ha organizzato, negli ultimi anni, 28 convegni internazionali di studio ed incontri specifici dedicati allo scenario europeo e mondiale. Meeting che hanno messo a confronto ben 19 Premi Nobel per l'Economia con protagonisti della vita socio-economica, come famosi economisti europei ed americani, membri di Governo, banchieri, industriali e sindacalisti, offrendo un'opportunità unica per il raffronto ad alto livello sui principali temi dell'economia e della finanza internazionale. Fino ad ora hanno partecipato agli incontri di I.S.E.O. i Premi Nobel Franco Modigliani, Milton Friedman, Lawrence Klein, Robert Solow, Robert Merton, Myron Scholes, Joseph Stiglitz, Robert Mundell, James Mirrlees, Daniel McFadden, Gary Becker, James Heckman, Michael Spence, John Nash, Edward Prescott, Amartya Sen, Robert Engle, Daniel Kahneman, Vernon Smith. Sotto la presidenza di Modigliani l'Istituto I.S.E.O. è stato al centro del dibattito economico e politico italiano soprattutto in occasione della presentazione del "Manifesto contro la disoccupazione in Europa" promosso dallo stesso Modigliani e sottoscritto da importanti economisti di tutto il mondo e per la proposta di riforma delle pensioni messa a punto da un gruppo guidato dallo stesso Modigliani. Nel 2004, seguendo un’idea del suo fondatore, e con il prezioso aiuto del professor Solow, l’Istituto I.S.E.O. ha dato vita alla I.S.E.O. Summer school, un corso dedicato ai temi dell’economia mondiale che ha visto come insegnanti d’eccezione 3 premi Nobel (Michael Spence e Joseph Stiglitz, oltre a Myron Scholes in videocollegamento) e importanti economisti. Coronata da un successo pieno, la ISEO Summer school è diventata un appuntamento fisso. Si è ripetuta infatti nel 2005, nel 2006, e nel 2007 portando sul lago d’Iseo 4 premi Nobel per l’economia, Robert Solow, Robert Merton, Michael Spence, e Vernon Smith oltre a famosi economisti del calibro di Dennis Snower (Presidente Kiel Institute for world economics), Robert Wescott (Capo economista presidenza Clinton) Tito Boeri (Università Bocconi), Piergiorgio Odifreddi (Università di Torino), Assar Lindbeck (Università di Stoccolma), Riccardo Faini (Università di Roma ), Giacomo Vaciago (Università Cattolica di Milano), Francesco Giavazzi ( Università Bocconi) e Jean Paul Fitoussi (President Observatoire Francais Des Conjounctures Economiques). Nei corso dei 4 anni in cui si è svolta la scuola estiva sono giunti a Iseo 178 studenti, la maggior parte dei quali phd, provenienti da 48 diversi paesi del mondo e da 92 tra le più importanti università del mondo. I.S.E.O., come ente no-profit, per realizzare queste iniziative si avvale dell’aiuto di enti ed istituzioni che offrono borse di studio ai partecipanti più meritevoli, dando ai giovani economisti, provenienti dalle più importanti Facoltà di Economia del mondo, l’opportunità di partecipare ad un dibattito internazionale su temi di scottante attualità. 3 Il 2006 è stato per l’Istituto un anno di particolare importanza: infatti oltre ai consueti appuntamenti con la Summer school e il convegno di studi internazionali I.S.E.O ha dato vita, insieme a Pioneer Investment, alla prima edizione di “The European Colloquia” nella capitale della Repubblica Ceca. L’ incontro ha visto la partecipazione dei premi Nobel, James Heckman, Joseph Stiglitz e Edward Prescott, ed altri importanti economisti, come Allen Sinai, Dennis Snower, Jean Paul Fitoussi, Riccardo Faini, Robert Wescott. Lo scorso 29 novembre anno ha organizzato insieme a Pioneer anche la seconda edizione degli European Colloquia a Vienna: a salire in cattedra insieme a celebri economisti ancora una volta tre Premi Nobel ( Vernon Smith, Robert Engle e Joseph Stiglitz). Per il 2008 inoltre I.S.E.O sta preparando un calendario particolarmente fitto di eventi per celebrare nella migliore tradizione dell’Istituto i primi 10 anni di attività. Per l’occasione l’ente non profit porterà sul nostro territorio 10 Premi Nobel per l’economia coinvolti in conferenze ed incontri di altissima qualità sempre incentrati sullo studio e sulla diffusione della disciplina economica. 4 I RELATORI JOHN NASH (Premio Nobel per l’economia 1994) John Forbes Nash è nato il 13 giugno del 1928 a Bluefield, in Virginia. Già da piccolo rivela un carattere solitario e bizzarro Anche la sua frequentazione scolastica presenta numerosi problemi: alcune testimonianze di chi lo ha conosciuto lo descrivono come un ragazzo piccolo e singolare, solitario ed introverso. Sembrava inoltre avere più interesse per i libri piuttosto che alla condivisione delle ore di gioco con altri bambini. Gli insegnanti non si accorgono affatto del suo genio e del fatto che avesse talenti straordinari. Anzi, la sua mancanza di "abilità sociali", definite a volte anche come carenze relazionali, portano ad identificarlo come un soggetto indietro rispetto alla media. Al liceo, invece, la sua superiorità intellettuale rispetto ai compagni gli serve soprattutto per ottenere considerazione e rispetto. Ottiene anche una prestigiosa borsa di studio, grazie ad un lavoro di chimica. Si reca allora a Pittsburgh, alla Carnegie Mellon, per studiare proprio chimica. Con il passare del tempo, però, il suo interesse per la matematica va aumentando sempre di più. In questo campo mostra delle abilità eccezionali, specialmente nella soluzione di problemi complessi. Partecipa alla Putman Mathematical Competition, un premio molto ambito, ma non vince: sarà questa una delusione cocente, di cui parlerà anche dopo vari anni. In ogni caso si mostra subito un matematico di primo ordine, tanto da ottenere offerte da Harvard e Princeton per fare un dottorato in matematica. Sceglie Princeton, dove avrà modo di conoscere, fra gli altri, giganti della scienza come Einstein e Von Neumann. Proprio durante i suoi anni di insegnamento a Princeton, soprattutto, Nash ha mostrato una vasta gamma di interessi nella matematica pura: dalla topologia, alla geometria algebrica, dalla teoria dei giochi alla logica. Oltretutto non è mai stato interessato a dedicarsi ad una teoria, a svilupparla, ad intessere rapporti con altri specialisti, eventualmente a fondare una scuola. Desiderava invece risolvere un problema con le sue forze e i suoi strumenti concettuali, cercando l'approccio più originale possibile alla questione. Tra il 1949 e il 1950 Nash elaborò il suo capolavoro, che concretizzò in sole ventisette pagine di tesi di dottorato e che gli avrebbero dato il Nobel ben quarantacinque anni dopo. La teoria dei giochi era nata negli anni '20 dai tentativi di uno dei più grandi matematici degli ultimi secoli, John Von Neumann, di studiare quantitativamente il comportamento umano. Insieme a Oskar Morgenstern, Von Neuman aveva poi formalizzato la teoria nel celebre libro The Theory of Games and Economic Behavior nel 1944. Le scelte dei partecipanti al gioco avvengono in base a delle 5 regole e con il tentativo di massimizzare il guadagno, sia esso la vittoria di un gioco da tavolo o di carte, sia un affare o una contrattazione economica. Nash, affascinato dalla possibilità di applicare la teoria dei giochi all'economia, ai rapporti politici tra stati, alle strategie militari, affrontò il problema in modo originale e rivoluzionario rispetto a Von Neumann. Estese la trattazione a giochi a più partecipanti (mentre Von Neumann si era occupato di giochi a due) e scoprì una soluzione di equilibrio in cui ogni agente trova la miglior strategia rispetto alla migliore strategia di tutti gli altri (le "strategie dominanti"). I giochi studiati da Von Neumann erano in vece "a somma zero", dove la vittoria di uno dei due corrisponde necessariamente alla sconfitta dell'altro. L'equilibrio di Nash, insieme al teorema del minimax di Von Neumann, è oggi uno dei cardini della teoria dei giochi e si applica costantemente ai campi più disparati: dall'economia alla biologia. Poco dopo questo lavoro, Nash comincia ad occuparsi delle contraddizioni della meccanica quantistica ed anni dopo confesserà che probabilmente l'impegno che mise a questa impresa fu causa dei suoi primi disturbi mentali. E’ proprio negli anni 50’, periodo nel quale incontrò la sua futura moglie Alicia Lerde, che Nash comincia ad avere i primi segni di malattia. Cominciano i ricoveri, e comincia anche un periodo lunghissimo della sua vita in cui alterna momenti di lucidità, in cui riesce comunque a lavorare, raggiungendo anche risultati assai significativi , ad altri in cui le condizioni mentali sembrano seriamente deteriorate. I suoi disturbi più evidenti si mostrano nel fatto di vedere ovunque messaggi criptati (provenienti anche da extraterrestri) che solo lui può decifrare. Ad ogni modo, fra alti e bassi, conduce la sua vita al fianco della moglie che lo sostiene in tutti i modi e con grandissimi sacrifici. Finalmente, dopo lunghi travagli, all'inizio degli anni '90, le crisi sembrano avere fine. Nash può tornare quindi al suo lavoro con maggiore serenità, integrandosi sempre di più nel sistema accademico internazionale: il simbolo di questa rinascita è contrassegnato nel 1994 con il conferimento del premio Nobel. Nash è diventato celebre anche grazie al film A Beautiful Mind (2001) diretto dal regista statunitense Ron Howard, vincitore di quattro Golden Globe e di altrettanti Oscar ("miglior film", "miglior regia", "miglior sceneggiatura non originale" e "miglior attrice non protagonista" a Jennifer Connelly per il ruolo di Alicia Nash). Il film, ispirato dall’omonima biografia di Sylvia Nasar, racconta la vita incredibile del genio John Nash condendola con una miriade di dettagli, raccolti da matematici che lo hanno conosciuto e dallo stesso Nash . 6 ROBERT AUMANN (Premio Nobel per l’economia 2005) Robert Aumann nasce nel 1930 a Francoforte da una famiglia ebrea. Il padre, mercante tessile, e la madre, con un Master alla University College di Londra ottenuto nei primi del ‘900( fatto assolutamente inusuale per le donne dell’epoca), riescono a dare ai due figli una situazione economica serena fino a quando, costretti dall’intolleranza del nazismo nei confronti degli ebrei, decidono di emigrare negli Stati Uniti. Ed è qui che, iscritto al City College of New York, Aumann comincia ad amare la matematica sviluppando una forte passione per le teorie dei numeri. Aumann dopo la laurea entra al MIT (Massachusetts Institute of Technology) per il suo dottorato. L’ambiente dell’MIT convoglia i suoi interessi su branche della matematica più moderne , come la topologia algebrica. I suoi studi di teoria dei giochi iniziano però negli anni Cinquanta a Princeton, la culla di questa disciplina. Allora si guardava con molto interesse alle applicazioni della teoria, non solo all’economia, ma anche alla strategia militare e alla politica internazionale, e in particolare al tema della corsa agli armamenti. Questo clima intellettuale ha stimolato Aumann a formulare una teoria delle interazioni continuative (come quella tra Usa e Urss), rappresentate come giochi indefinitamente ripetuti. In tali giochi i vantaggi immediati di certe azioni opportunistiche o aggressive vanno confrontati con i possibili svantaggi futuri dovuti all’impatto sul comportamento della controparte. Un discorso analogo vale per l’informazione: sfruttare oggi un’informazione superiore (una nuova arma, o la decriptazione del codice usato dal nemico) dà un vantaggio immediato, ma rivela informazione all’avversario che in futuro ne potrà approfittare. Ad Aumann si deve la prima dimostrazione di un fondamentale teorema secondo cui la ripetizione di un gioco (non “a somma zero”) amplia in modo drammatico gli esiti sostenibili in equilibrio, rendendo possibili, tra l’altro, esiti estremamente cooperativi (o collusivi). Nel 2005, cinquant’anni dopo le prime elaborazioni, i suoi studi gli valsero il Premio Nobel per l’economia, premio condiviso con un altro esperto di Teoria dei Giochi Thomas Schelling. Questa la motivazione con cui la Reale Accademia delle Scienze svedese ha accompagnato l’assegnazione del premio ai due: “per aver migliorato la nostra comprensione del concetto di conflitto e cooperazione attraverso l’analisi della teoria del gioco - o teoria della decisione interattiva – come approccio dominante per affrontare l’annosa questione: perché alcuni gruppi di persone o organizzazioni o paesi riescono a promuovere la cooperazione, mentre altri soffrono del conflitto?" Robert Aumann è stato il primo a condurre un’analisi formale effettiva dei cosiddetti 'giochi ripetuti all’infinito'. La sua ricerca ha identificato esattamente quali esiti si possono confermare nel tempo in relazioni a lungo termine. 7 La teoria dei giochi ripetuti migliora la conoscenza dei prerequisiti necessari alla cooperazione, che è infatti più difficile quando i partecipanti sono molti, quando interagiscono raramente, quando è facile che l’interazione si interrompa, quando l’orizzonte temporale è limitato o quando le azioni degli altri sono non chiaramente osservabili. L’analisi di questi problemi contribuisce a “spiegare i conflitti economici quali le guerre dei prezzi e le guerre commerciali, e perché alcuni gruppi riescono meglio di altri a sfruttare risorse comuni”. Sempre la teoria dei giochi ripetuti chiarisce l’elemento razionale che sta dietro istituzioni che spaziano dalle associazioni mercantili e dal crimine organizzato fino alle trattative salariali o agli accordi commerciali internazionali. 8