INTERVISTA JOHN NASH:
FRA GENIO E FOLLIA…
NICOLETTA CILENTI.
Professor Nasch lei è un matematico ed economista
statunitense.
Tra i matematici più brillanti e originali del Novecento,
ha rivoluzionato l'economia con i suoi studi di
matematica applicata alla "Teoria
dei giochi”, vincendo il premio Nobel per l'economia
nel 1994.
è anche un geniale e raffinato matematico puro. Ha
sempre avuto un'abilità poco comune nell'affrontare
i problemi da un'ottica nuova e impensabile per gli
altri, trovando soluzioni incredibilmente eleganti a
problemi complessi, come quelli legati all'immersione
delle Varietà algebriche o alle equazioni differenziali
parboliche.
 Quindi fra le sue numerose esperienze partiamo
dall‘inizio ..dove ha vissuto per circa trent’anni?
“Durante la brillante attività scientifica in istituti universitari
prestigiosi (come quello di Princeton) oppure in società
come la RAND Corporation, dove insieme a
logici,matematici, fisici e ingegneri esperti di teoria dei
giochi,ho lavorato per il governo alle strategie politiche militari
della guerra fredda. Purtroppo dovetti convivere con la
schizofrenia che spesso e per lunghi periodi nell'arco di
trent'anni mi offuscò l'intelligenza e la creatività
isolandomi emotivamente dal mondo esterno.
Dopo periodi di crisi, spesso successivi ai ricoveri in ospedali
psichiatrici, tornavo a fare matematica. Ma pochi mesi dopo
la malattia si riacutizzava. Terapie come elettroshock,
insulino shock,con conseguente attacco epilettico e coma,
camicie di forza chimiche, mi hanno segnato nel fisico, ma oggi
sembra che riesca a convivere con questa malattia poiché è
impossibile la guarigione.”
 Ci può dire qualcosa riguardo il suo periodo a Princeton?
“Ho avuto subito grandi aspirazioni in campo matematico.
Durante i miei anni di insegnamento a Princeton ,
soprattutto, ho mostrato una vasta gamma di interessi nella
matematica pura ed applicata: dalla topologia, alla
geometria algebrica, dalla teoria dei giochi alla logica.
Oltretutto non sono mai stato interessato a dedicarsi ad una
teoria, a svilupparla, ad intessere rapporti con altri
specialisti, eventualmente a fondare una scuola. Desideravo
invece risolvere un problema con le mie forze e i miei
strumenti concettuali, cercando l'approccio più originale
possibile alla questione.
Nel 1949, mentre studiavo per il mio dottorato, sviluppai delle
considerazioni che 45 anni più tardi mi valsero il premo
Nobel. Durante quel periodo stabilì i principi matematici della
teoria dei giochi.”
 Ma passiamo a qualcosa di
divertente….Professor Nash, l'anno scorso al
Festival di matematica a Roma lei ha giocato
una partita a scacchi con l'ex campione del
mondo Spassky. Com'era andata?
"Come principiante non ho potuto fare molto.
Quando Spassky ha fatto una certa mossa con
il suo alfiere, ho pensato che ci fosse un
tranello e non ho risposto nella maniera ovvia.
Invece il tranello era appunto quello, che non
c'era tranello".
 Gli scacchi possono essere una metafora della
matematica, o viceversa?
"Ci sono molte somiglianze tra un teorema e una
partita: ad esempio, nella precisione e nella
bellezza. Giocare bene è come fare una bella
dimostrazione.
 A proposito di giochi, lei ne ha inventato uno
chiamato Hex .
"Sì, all'inizio dei miei studi, nel 1949. L'ho fatto
per illustrare in pratica alcuni concetti teorici. È
un gioco in cui il primo giocatore ha un vantaggio
teorico nei confronti del secondo, ma non sa
come sfruttarlo in pratica.
 L'ha mai commercializzato?
"A Princeton è stato molto popolare al dipartimento
di Matematica. Ma quando cercammo di venderlo a
un editore, scoprimmo che qualcuno in Danimarca lo
aveva già introdotto".
Com'è arrivato a interessarsi della teoria dei giochi?
"Era stato pubblicato da poco il libro di von Neumann
e Morgenstern 'La teoria dei giochi e il
comportamento economico', che oggi è un classico. E
in quel libro si faceva un parallelo molto ambizioso e
attraente con l'economia".
 Lei all'epoca si interessava già alle
applicazioni economiche?
"Avevo un certo interesse. Prima di andare a
Princeton avevo seguito un corso di
economia, oltre a quelli di matematica, fisica e
chimica".
E quelli furono gli unici studi di economia che
fece?
"Da un punto di vista formale, sì".
 L’ei ha studiato a Princeton quando Einstein
insegnava lì. Lo ha mai incontrato?
"Sì. All'epoca riflettevo anche sulla cosmologia e
sulla gravitazione, e sapevo che lui aveva una
personalità stimolante. In fondo anche lui era un
matematico, e i suoi studi sullo spazio-tempo
erano dei pezzi di bravura matematica".
Spiegò le sue teorie ad Einstein, dunque?
"Sì, ma lui non aveva molto tempo per ascoltare.
Mi disse che avrei dovuto studiare di più".

Un libro, di Sylvia Nasar e un film, diretto da Ron Howard,
entrambi intitolati 'A Beautiful Mind' e di grande successo,
hanno raccontato la sua storia,il genio che ha legato il suo
nome a una serie di risultati ottenuti nel giro di una decina
d'anni e pubblicati in una decina di articoli, un paio dei quali
gli sono valsi il premio Nobel per l'economia nel 1994.
È una tragica ironia del destino che un uomo (oggi 80enne,
è nato nel 1928 a Bluefield in Virginia) che ha vissuto 25
anni da squilibrato, soffrendo di schizofrenia paranoide e
credendosi l'imperatore dell'Antartide e il Messia, sia
passato alla storia per aver introdotto la nozione di
'equilibrio' che porta il suo nome, ed è universalmente usata
nella teoria dei giochi (che analizza le situazioni del conflitto
cercandovi un apporto di razionalità): di un comportamento,
cioè, che non può essere migliorato con azioni unilaterali,
nel senso che lo si sarebbe tenuto anche avendo saputo in
anticipo il comportamento dell'avversario.

Ma ritornando al film 'A Beautiful Mind' c'è un'unica
scena in cui si accenna alla teoria dei giochi.
"Ho apprezzato molto il lavoro del regista e dello
sceneggiatore. La teoria dei giochi non è che si possa
applicare a qualunque cosa, ma in quella scena del
film sono riusciti a concentrare l'attenzione su alcuni
interessanti elementi psicologici".
Sono riusciti a spiegare la sua teoria, dell'equilibrio
di Nash?
"Non credo che ci abbiano seriamente provato".
 IL MATERIALE SERVITO PER QUESTA
INTERIVISTA HA PRESO SPUNTO DAI SITI
 : http://it.wikipedia.org/wiki/John_Nash
 http://sherlockholmes.forumcommunity.net/?
t=40222715
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