Rosacea SIDS Farmacie Comunali Riunite di Reggio Emilia 2015 © SIDS – Farmacie Comunali Riunite di Reggio Emilia 2015 Introduzione La rosacea è un disturbo dermatologico per il quale i pazienti richiedono spesso un consiglio in farmacia, soprattutto agli esordi della malattia, quando cominciano a comparire le vampate di rossore al volto e le prime dilatazioni dei capillari sulle guance. La sua frequenza è certamente inferiore a quella dell'acne, e forse anche per questo viene meno spesso trattata come tema di aggiornamento. In molti casi, è probabile che le uniche conoscenze in possesso del farmacista siano quelle ricevute dall'informazione delle case produttrici di prodotti cosmetici, che hanno mantenuto in auge il vecchio termine couperose con cui veniva un tempo indicata la malattia. In questo modulo si affronterà il tema alla luce della letteratura più aggiornata sull'argomento e si svilupperanno i possibili ambiti di intervento del farmacista, sia in campo cosmetico che farmacoterapeutico, per un disturbo che è ancora privo di risposte definitive e continua a creare preoccupazione in chi ne è affetto. La rosacea, infatti, è un disturbo generalmente benigno, ma che può avere risvolti psicologici importanti, potendo essere causa di imbarazzo (essendo erroneamente associata, per diffusa convinzione popolare, al consumo abituale di bevande alcoliche), di ansia, perdita di autostima fino ad arrivare alla depressione. Le persone con questo disturbo possono provare poi un senso di frustrazione nella ricerca di prodotti cosmetici che possano essere tollerati da una pelle divenuta ipersensibile e la cui funzione di barriera è ridotta. Pertanto, per i pazienti con rosacea è molto importante l'attenta scelta di un prodotto per l'igiene, la cura della pelle del viso e per il trucco e il farmacista può essere per loro di grande aiuto. 2 SIDS – Farmacie Comunali Riunite di Reggio Emilia 2015 Generalità La rosacea è una disturbo infiammatorio cronico che interessa le parti convesse del viso, caratterizzata da eritema centrale persistente, sul quale si sovrappongono frequenti vampate di rossore, che durano anche più di 10 minuti, scatenate da vari stimoli quali: emozioni, bevande alcoliche, alimenti caldi e variazioni della temperatura ambientale. Sono inoltre presenti capillari superficiali dilatati (teleangectasia), ben visibili sotto pelle, soprattutto sulle guance e sulle ali del naso. Successivamente possono comparire papule e pustole, edema al volto, ipertrofia delle ghiandole sebacee del naso (rinofima). Fin dall'esordio del disturbo possono essere presenti, in oltre il 50% dei casi, sintomi oculari, come: bruciore e prurito, iperemia congiuntivale, infiammazione delle palpebre e, raramente, cheratite. L'eritema può anche interessare talvolta il cuoio capelluto, le orecchie, il collo e il torace, ma queste sono localizzazioni meno tipiche e più facilmente confondibili con i danni da esposizione alla luce solare. Spesso vi è una sovrapposizione dei segni clinici, ma nella maggioranza dei pazienti è possibile riconoscere una tendenza dominante. Nel 2002 la National Rosacea Society Expert Committe degli Stati Uniti ha proposto una classificazione delle diverse forme di rosacea (Tabella 1), cui ha fatto seguito una classificazione dei diversi gradi di gravità e alcune linee guida per la diagnosi. Tabella 1 -Classificazione della rosacea secondo il National Rosacea Society Expert Committe Sottotipi Sintomi e segni distintivi A=lieve B=media C=grave Rosacea eritemato-teleangectasica (ETR; sottotipo 1). Vampate di rossore ed eritema centrale persistente al volto con o senza telangiectasia. E' comunemente riscontrata in persone con pelle sensibile e che sono scarsamente tolleranti ai trattamenti topici. Alcuni pazienti lamentano una sensazione di bruciore e di dolore puntorio oltre a ruvidità e desquamazione della cute. A questo tipo di rosacea si fa riferimento quando si utilizza il termine couperose, ancora utilizzato in ambito cosmetico. A=lieve B=media C=grave Rosacea papulo-pustolosa (PPP; sottotipo 2). Eritema persistente alla parte centrale del viso con alterazioni cutanee di tipo infiammatorio quali papule o pustole, o entrambe. Nei casi più gravi le lesioni si fondono a formare delle placche. Può esservi anche teleangectasia, edema e vampate di rossore. 3 SIDS – Farmacie Comunali Riunite di Reggio Emilia 2015 A=lieve B=media C=grave Rosacea fimatosa (PPP; sottotipo 3). Ispessimento della pelle, formazione di noduli infiammatori irregolari, dovuti al rigonfiamento delle ghiandole sebacee, ed espansione dei tessuti. La deformazione è generalmente localizzata sul naso (rinofima), che si presenta notevolmente aumentato di volume, talora peduncolato (naso a proboscide), bernoccoluto e di colorito rosso vinoso. A=lieve B=media C=grave Rosacea oculare (PPP; sottotipo 4). Sensazione di bruciore, dolore puntorio, secchezza e prurito agli occhi o nell'area perioculare, blefarite, fotosensibilità, visione offuscata, teleangectasia della sclera o di altre parti dell'occhio, edema periorbitale, sensazione di corpo estraneo nell'occhio. I sintomi oculare possono precedere, seguire o presentarsi simultaneamente alle manifestazioni cutanee. Fonte delle illustrazioni: Wilkin J et al. Standard grading system for rosacea: Report of the National Rosacea Society Expert Committee on the Classification and Staging of Rosacea, J Am Acad Dermato, 2004;50: 907-12. La rosacea tende generalmente ad evolvere nel tempo secondo quattro fasi (Tabella 2), ma esiste un'ampia variabilità nei singoli casi. Tabella 2 - Stadi evolutivi della rosacea I (prerosacea) Episodi frequenti di arrossamento del viso II (stadio vascolare) Eritema transitorio delle aree centrali del volto. Leggera teleangectasia III Eritema facciale permanente. Teleangectasia diffusa. Sviluppo di papule e pustole. IV Sintomi oculari. Rinofima. Un tempo veniva chiamata anche acne rosacea, ma questo termine non deve più essere usato dal momento che acne e rosacea hanno cause ed evoluzione completamente diverse. Il termine couperose, ancora utilizzato soprattutto in campo cosmetico, fa riferimento esclusivamente al sottotipo 1 (rosacea eritemato-teleangectasica). Il sottotipo 3 è la forma più rara e di più difficile trattamento. 4 SIDS – Farmacie Comunali Riunite di Reggio Emilia 2015 Epidemiologia La rosacea è un disturbo che colpisce soprattutto le persone con la pelle e gli occhi chiari, sebbene possa presentarsi anche in persone con pelle scura. Non sono noti dati sulla prevalenza del disturbo nella popolazione italiana. Nel Regno Unito si stima una incidenza pari a 1,65 per mille persone-anno. In Svezia si stima che interessi il 10% della popolazione, e da uno studio condotto in Grecia è emerso che l'1,2% delle visite dermatologiche è dovuto a problemi di rosacea. In Francia, la Société Française de Dermatologie stima che la rosacea interessi il 2-3% della popolazione adulta, con una preferenza per le popolazioni "celtiche" del Nord, rispetto a quelle "mediterranee". In circa il 40% dei casi è possibile riscontrare la presenza di famigliari affetti da rosacea. Eziologia e patogenesi La causa precisa della rosacea è sconosciuta e, di volta in volta, nel corso degli anni, sono state avanzate differenti ipotesi, quali l'esposizione alle radiazioni solari, l'alterazione dei meccanismi dell'immunità innata, la stimolazione del sistema neuro-vascolare, la maggiore formazione dei fattori di crescita dell'endotelio vascolare (VEGF), il coinvolgimento di acari e batteri o fattori genetici. Come detto, esistono diversi tipi di rosacea per cui si ipotizza che le cause e i meccanismi con i quali si instaura la malattia possano essere di diversa natura. Queste differenze possono interessare la reattività vascolare del volto, la struttura e la composizione del tessuto connettivo del derma, la composizione della matrice extracellulare, la struttura dell'unità pilosebacea, la colonizzazione microbica o una combinazione di fattori che altera la risposta cutanea ai fattori scatenanti. La rosacea può manifestarsi o essere indotta per esposizione a numerosissimi fattori scatenanti, tutti in grado di provocare un aumento del flusso di sangue e vampate di rossore al volto (Tabella 3). Tabella 3 - Fattori scatenanti la rosacea in soggetti predisposti Esposizione a temperature elevate o al freddo, umidità (bagno caldo, doccia, sauna). Esposizione alla luce solare intensa o al vento forte. Assunzione di bevande alcoliche e bevande calde. Intenso esercizio fisico. Cibi (cibi speziati, cibi caldi, prodotti caseari, cioccolata, salsa di soia, aceto, frutti quali fichi, banane, uva, limone) Intense emozioni (ansia, stress, rabbia). Applicazione alla cute del volto di cosmetici o prodotti per l'igiene contenenti alcol, amamelide, acetone o profumi. Vampate di calore della menopausa. Assunzione di farmaci vasodilatatori (es. Acido nicotinico). 5 SIDS – Farmacie Comunali Riunite di Reggio Emilia 2015 Patogenesi della rosacea L'aumento del flusso di sangue al volto è sostenuto da meccanismi neuronali e umorali. E' stato documentato un aumento dei recettori del fattore di crescita dell'endotelio vascolare (VEGF) nella pelle di pazienti con rosacea e si pensa che il VEGF possa avere un ruolo nell'indurre le modifiche vascolari e infiammatorie. I danni alla matrice extracellulare sono stati documentati istologicamente in campioni di pelle con rosacea. Questi danni possono derivare dall'aumentata permeabilità vascolare e/o dall'accumulo di radicali liberi e mediatori dell'infiammazione. Un possibile ruolo dei radicali liberi sarebbe sostenuto dal fatto che gli antibiotici utilizzati nella rosacea agirebbero non tanto per la loro attività antimicrobica quanto per l'azione antiossidante. Altre osservazioni depongono per il coinvolgimento di un peptide endogeno, noto con il nome di catelicidina. La sua concentrazione è aumentata nella pelle dei pazienti con rosacea ed è presente in forme diverse rispetto a quelle delle persone non affette da rosacea. Queste forme modificate del peptide hanno attività vasoattiva e pro-infiammatoria. Sperimentalmente si è visto che iniettando nel topo queste catelicidine modificate è possibile riprodurre il quadro infiammatorio tipico della rosacea. Inoltre, nei pazienti con rosacea, si è riscontrata una alterata espressione dei cosiddetti recettori simili alla proteina Toll (Tool-Like Receptors TLRs), la principale classe di recettori dell'immunità innata. Questi recettori sono in grado di riconoscere e di legarsi a determinate strutture tipiche di patogeni, scatenando una risposta di tipo infiammatorio. I patogeni candidati a questo ruolo sembrano essere due acari, il Demodex folliculorum e il Demodex brevis, parassiti abituali della pelle, dove si nutrono di sebo e cheratinociti senza provocare alcun sintomo. In un viso normale la densità di Demodex è generalmente bassa e tenuta sotto controllo dai meccanismi di difesa immunitaria. Nei pazienti con rosacea invece si riscontrano popolazioni di acari molto superiori alla norma. A favore della possibilità che i Demodex abbiano un ruolo nella rosacea sta l'efficacia dei trattamenti mirati all'eradicazione di questi acari con farmaci acaricidi come l'ivermectin, la permetrina, il benzoile perossido e il crotamitone. Il quadro è però ulteriormente complicato dal fatto che questi acari ospitano nel loro intestino e sulla loro pelle il Bacillus oleronius, le cui proteine evocano una risposta immunitaria nei pazienti con rosacea. Così, l'efficacia degli antibiotici nella rosacea potrebbe essere spiegata anche per la loro azione su questo germe. Recentemente si è cercato di unificare tutte queste potenziali cause della rosacea in una ipotesi che riconduce la genesi della rosacea ad una eccessiva risposta dell'immunità innata. Secondo questa ipotesi gli agenti nocivi ambientali (radiazioni UV, variazioni temperatura ecc.), le alterazioni degli equilibri ormonali (es. menopausa) e l'esposizione a specifici agenti patogeni (acari Demodex, Bacillus oleronius ….) attivano i Toll-Like Receptors (TLR). I segnali prodotti da questi recettori attivati inducono la produzione di molecole effettrici come catelicidina, kallikreina, metalloproteinasi di matrice, forme reattive dell'ossigeno, ossido di azoto, citochine e chemochine. Questi effettori modificano la struttura del derma a seguito delle alterazioni vascolari e della degenerazione del collagene, alle quali si aggiunge il reclutamento di cellule infiammatorie. I neutrofili e i linfociti infiltrati diventano la fonte di ulteriori molecole effettrici, che a loro volta attivano direttamente e indirettamente i TLR. Segni e sintomi caratteristici Non esistono test utili per porre diagnosi di rosacea, che si basa quindi sulla presenza di segni e sintomi caratteristici, quali: • frequenti vampate di rossore al volto (eritema transitorio) • presenza di eritema non transitorio sulle parti convesse del volto • presenza di capillari superficiali dilatati (teleangectasia) • presenza di papule e pustole Altri sintomi e segni secondari comprendono: • bruciore o dolore pungente alla pelle del volto • cute secca e rugosa • edema al viso • disturbi agli occhi • modifiche fimatose (rinofima) La rosacea si differenzia dall' acne in quanto tende a comparire in persone più mature, con pelle meno grassa e senza comparsa di comedoni; inoltre, nell'acne, le pustole e le lesioni nodulocistiche sono più larghe e sono presenti cicatrici. Occasionalmente, un paziente affetto da rosacea può anche avere un'acne, ma le due malattie sono entità distinte, dovute a cause diverse. 6 SIDS – Farmacie Comunali Riunite di Reggio Emilia 2015 Prognosi In molti casi la rosacea non ha conseguenze, se non sotto l'aspetto estetico e psicologico. La durata della malattia è molto variabile, con periodi di remissione alternati a ricadute. Nonostante l'efficacia dei trattamenti, le ricadute sono molto frequenti anche a distanza di alcuni anni dall'apparente risoluzione del disturbo. Circa il 40% dei pazienti è libero da sintomi, come papule, pustole o eritema, dopo molti anni dall'esordio della malattia, ma le vampate di rossore al volto generalmente permangono. Nel tempo si può arrivare all'ispessimento dei tessuti e al rinofima, soprattutto negli uomini. 7 SIDS – Farmacie Comunali Riunite di Reggio Emilia 2015 Trattamento della rosacea Non esiste un trattamento risolutivo della rosacea per cui gli obiettivi dell'intervento sono volti alla riduzione dei sintomi, al miglioramento dei danni estetici e delle implicazioni psicologiche per il paziente e alla prevenzione dell'aggravamento della malattia. I pazienti con rosacea vanno rassicurati della natura benigna del disturbo; in particolare, le donne vanno tranquillizzate della rarità con cui possono instaurarsi lesioni fimatose. Il trattamento dovrebbe iniziare già agli esordi del disturbo, per prevenire la sua progressione Se è vero, come vedremo, che il trattamento va diversificato in base al sottotipo di rosacea, alcune misure di tipo non farmacologico, che il farmacista può consigliare o ricordare ai propri clienti, hanno una validità di carattere generale (Tabella 4 ). Tabella 4 - Possibili interventi non-farmacologici nel trattamento della rosacea Rassicurare i pazienti della natura benigna della rosacea e della rarità con cui si può arrivare alla condizione deturpante del rinofima, soprattutto nelle donne. Consigliare al paziente di tenere un diario in cui annotare i fattori precipitanti o esacerbanti i sintomi e segni della rosacea. Fornire consigli appropriati per l'igiene, la cosmesi e la foto-protezione (vedi testo) Consigliare ai pazienti di evitare i fattori potenzialmente dannosi, come l'eccessivo esercizio fisico, ambienti caldi e umidi, stress emotivi, bevande alcoliche, cibi speziati, pasti caldi, esposizione intensa al sole, al freddo o al vento. Se possibile, evitare farmaci che possono esacerbare le vampate di rossore (es. vasodilatatori, acido nicotinico, calcio antagonisti, oppiacei). Interventi non farmacologici Scelta dei cosmetici Il farmacista deve sempre prestare particolare attenzione nella scelta dei prodotti per l'igiene cutanea e la cosmesi da consigliare ai pazienti con rosacea, per evitare fenomeni irritativi dovuti a particolari ingredienti. In uno studio condotto dalla National Rosacea Society, il 41% dei pazienti hanno segnalato prodotti che aggravavano il disturbo e nel 27% dei casi i cosmetici provocavano reazioni infiammatorie (Tabella 5). 8 SIDS – Farmacie Comunali Riunite di Reggio Emilia 2015 Creme idratanti L'impiego di creme idratanti per la pelle del viso consente di ridurre i fenomeni irritativi legati all'impiego di medicinali topici. Anche la scelta dei prodotti per il trucco riveste una particolare importanza, soprattutto per le pazienti, che, ricorrendo ai cosmetici appropriati, possono mitigare i danni estetici della rosacea. La scelta dovrebbe sempre cadere su prodotti appositamente studiati per pelli sensibili o sperimentati in pazienti con rosacea. Possibilmente va data la preferenza a prodotti con pochi componenti, oppure a prodotti multifunzione, che evitano l'impiego di un eccessivo numero di preparati diversi (es. creme idratanti contenenti pigmenti verdi per correggere il rossore). Al cliente con rosacea dovrebbe sempre essere data la possibilità di provare un nuovo prodotto cosmetico prima dell'acquisto, applicandolo in una zona diversa dal viso, per valutare soggettivamente l'eventuale effetto irritante. La lista degli ingredienti di un prodotto risultato irritante dovrebbe servire da guida per ricercare prodotti con ingredienti diversi. I profumi sono tra i principali responsabili di allergie da contatto e vanno pertanto preferiti i prodotti che ne sono privi. Anche i prodotti contenenti insettorepellenti non sono raccomandati per i pazienti con rosacea. Prodotti detergenti della pelle Il detergente ideale per la pulizia del viso dovrebbe essere in grado di rimuovere sporcizia, sebo, sudore, pullulanti ambientali, residui di cosmetici e batteri nocivi senza alterare l'equilibrio tra i diversi componenti dello strato corneo (lipidi, proteine, sostanze idratanti, batteri). I detergenti in commercio possono essere raggruppati in 4 categorie: saponi, detergenti sintetici (syndet) liquidi o in pani solidi, detergenti combinati (saponi + syndet+disinfettanti, non indicati per l'impiego nella rosacea) e detergenti liquidi privi di lipidi. A loro volta i tensioattivi presenti in questi detergenti possono essere suddivisi in due grandi famiglie: ionici (anionici, cationici, anfoteri, a seconda della carica elettrica portata dalla frazione lipofila della molecola) e non ionici. Il potere irritante dei tensioattivi nei confronti della pelle varia grossolanamente nell'ordine anionici=cationici>anfoteri>non-ionici, anche se non tutti i tensioattivi anionici sono irritanti allo stesso modo. Se un tensioattivo è troppo aggressivo, denatura le proteine dello strato corneo e vengono alterati i processi enzimatici che controllano la desquamazione, l'infiammazione e i processi ossidativi. Questo si traduce in un aumento della permeabilità della barriera cutanea, con perdita di acqua, secchezza cutanea, ruvidità della pelle, fessurazioni e reazioni infiammatorie. Il sapone tradizionale e il sodio laurilsolfato (ambedue anionici) sono ottimi detergenti, con il grave difetto di rimuovere anche i lipidi intercellulari e di danneggiare le proteine dello strato corneo, anche in virtù del loro elevato pH (9-10). Molti tensioattivi anionici sono stati opportunamente modificati nella loro struttura per ottenere tensioattivi anfoteri, largamente presenti nei prodotti commerciali, in quanto meno aggressivi (es. alchilsolfati etossilati, sodio cocoil-isetionato, sulfosuccinati, betaina, alchilglutammati, ecc). I syndet, o detergenti sintetici, hanno proprio questi prodotti come componenti principali e nella loro formulazione è presente meno del 10% di sapone; il loro pH è molto vicino a quello fisiologico della pelle essendo compreso fra 5, 5-7. Consentono una efficace detersione con una perdita minima di lipidi e di proteine dello strato corneo e sono quindi utilizzabili dai pazienti con rosacea. 9 SIDS – Farmacie Comunali Riunite di Reggio Emilia 2015 I detergenti liquidi privi di lipidi non contengono sapone, oli o grassi e detergono senza acqua. Spesso contengono glicerina, alcol cetilico e propilenglicole. Non producono schiuma e lasciano un sottilissimo film idratante sulla pelle particolarmente utile per le persone con pelle sensibile. Questo effetto idratante, ottenuto per deposizione di un film resistente al successivo risciacquo, è posseduto anche da prodotti della categoria dei syndet, dove ai tensioattivi sono aggiunti particolari ingredienti, quali oli vegetali (es. soia, girasole), sostanze occludenti (paraffina liquida), umettanti (es. glicerolo), ceramidi, colesterolo. Oltre alla scelta del detergente è importante, per ridurre al minimo l'irritazione della pelle, che la detersione venga eseguita con la sola punta delle dita, evitando l'impiego di panni o spugne abrasive; similmente, il viso va asciugato tamponandolo con un asciugamano di cotone, senza frizionare. L'applicazione di farmaci topici va fatta sulla pelle perfettamente asciutta, in quanto con la pelle umida è più facile avvertire sensazioni dolorose. Dopo l'applicazione di farmaci topici, è opportuno attendere 5-10 minuti prima di applicare una crema idratante, un protettivo solare e l'eventuale make-up. Dopo la pulizia del viso, non devono essere utilizzati prodotti astringenti o tonici, generalmente utilizzati per asportare i residui di sapone. Questi prodotti contengono alcol e provocano bruciore, dolore pungente ed esacerbazione dell'arrossamento al volto. Importante è invece l'utilizzo di creme idratanti che aiutano a ridurre la secchezza cutanea, a migliorare la funzione di barriera e ad alleviare la sensazione di bruciore dopo applicazione dei medicinali topici. Sono costituite da emulsioni di sostanze con azione occludente, umettante ed emolliente (Tabella 6). Le sostanze ad azione occludente agiscono formando uno strato sulla superficie cutanea poco permeabile all'acqua, rallentandone così l'evaporazione dallo strato corneo. Gli umettanti reidratano lo strato corneo attirando l'acqua dal derma e dallo strato inferiore dell'epidermide o assorbendo l'umidità ambientale. Associandoli a sostanze occludenti si impedisce che l'acqua da essi attratta possa evaporare troppo facilmente. I prodotti utili nella rosacea devono contenere blandi umettanti, poiché gli ingredienti come l'urea, l'acido glicolico e l'acido lattico possono causare sensazione di bruciore. (La stessa cosa vale anche per l'acido sorbico, talora presente nei cosmetici come conservante). Gli emollienti infine sono utilizzati per migliorare le proprietà estetiche di un idratante, in quanto riempiono gli spazi tra i cheratinociti desquamanti, rendendo la pelle più morbida. L'avena colloidale ha una azione complessa considerata particolarmente utile nei pazienti con eccessiva secchezza cutanea. La sua preparazione è standardizzata dalla farmacopea americana e il suo impiego come protettivo cutaneo autorizzato dalla FDA. Contiene diverse sostanze che le conferiscono ad un tempo molteplici attività: protettiva e idratante - per la presenza di amido e betaglucano-, antiossidante e antinfiammatoria - per la presenza di diversi tipi di fenoli, alcuni dei quali dotati anche di proprietà assorbenti i raggi UV-, e detergente - per la presenza di saponine. Tabella 6 - Esempi di comuni ingredienti dei prodotti emollienti Emollienti Umettanti Occludenti Acetylated lanolin C14-15 alcohol Dimethicone copolyol Hexyl laurate Isopropyl myristate Lanolin Squalene Sucrose oleate Wheat germ glycerides Acetamide MEA Ammonium lactate Copper PCA Glucuronic acid Glycerin PCA Propylen glycol Sodium PCA Sorbitol Urea Acetylated lanolin alcohol Caprylic/capric triglycerde Cetyl ricinoleate Dimethicone Hydrogenated lanolin Mineral oil Myristal myristate Petrolatum Soybean lipid Squalene 10 SIDS – Farmacie Comunali Riunite di Reggio Emilia 2015 Prodotti cosmeceutici Molti prodotti idratanti del commercio vengono ora presentati come "cosmeceutici", un termine privo di una definizione legislativa e che sta ad indicare prodotti cosmetici contenenti sostanze, per lo più di origine vegetale, alle quali viene attribuita una qualche attività utile nel contrastare vari tipi di disturbi estetici. Le principali sostanze "attive" riportate in letteratura come utili o potenzialmente utili nella rosacea, presenti nelle creme idratanti del commercio, sono elencate in Tabella 7. Va tuttavia evidenziato che per molte di queste sostanze e per i prodotti commerciali che le contengono mancano valutazioni formali della loro efficacia, vale a dire ottenute attraverso studi clinici controllati, e che sono comunque possibili effetti irritativi. Tabella 7 - Principali ingredienti di prodotti cosmeceutici proposti per il trattamento della rosacea Principali componenti attivi Effetto funzionale nella pelle Note Aloina, aloe emodina, acido aletinico , colina, colina salicilato. Azione antinfiammatoria dovuta alla presenza di salicilati. Riduzione della colonizzazione batterica della pelle. Favorisce la guarigione di ferite. La concentrazione finale in idratante dovrebbe essere almeno del 10% per ottenere un effetto significativo nella rosacea. Può causare arrossamenti, bruciore, dolore pungente e raramente dermatiti generalizzate in soggetti sensibili. Le reazioni allergiche sono dovute principalmente agli antrachinoni come aloina e barbaloina. E'preferibile effettuare un test preliminare applicandola su una piccola area cutanea. Licochalcone A (LA) Azione antinfiammatoria e antiossidante. Il LA inibisce il rilascio di prostaglandine dai cheratinociti in risposta all'eritema indotto da UVB. Partenolide, tanetina Sono stati proposti diversi meccanismi che vanno dalla inibizione del rilascio di prostaglandine , ossido nitrico e TNFalfa dai macrofagi, all'azione antiossidante. L'impiego del partenio nei prodotti cosmeceutici è stato limitato dal fatto che gli estratti contengono partenolidi, potenti sensibilizzanti cutanei; sono state sviluppate preparazioni prive di partenolidi, presenti in prodotti cosmetici specifici per pazienti con pelle sensibile e/o con rosacea. Polifenoli come epicatechina, epicatechin-3gallato, epigallocatechina, epigallocatechina3-gallato Riduzione dell'infiammazione indotta da UVB, antiossidante. L'applicazione topica di estratti di té verde potrebbero essere potenzialmente efficaci in varie condizioni dermatologiche, tra cui la rosacea, ma non sempre questa azione è stata confermata. Dopo applicazione topica riduce le vampate di rossore, stabilizza la funzione di barriera e migliora l'idratazione dello strato corneo. Aumenta la sintesi delle proteine (es. cheratina) e stimola la sintesi di ceramidi, accelera la differenziazione dei cheratinociti e aumenta i livelli intracellulari di NADP. Creme contenenti niacina sono state proposte per il trattamento della rosacea. Va evidenziato tuttavia che l'assunzione di cibi ricchi in questa vitamina (es. fegato, lievito, spinaci) può aggravare i sintomi della malattia. Aloe vera Liquirizia (Glycyrrhiza glabra, Glycyrrhizza inflata) Partenio (Tanacetum parthenium) Té verde (estratto di foglie verdi di Camelia sinensis) Niacina o vitamina PP 11 SIDS – Farmacie Comunali Riunite di Reggio Emilia 2015 Prodotti per il trucco Per le pazienti con rosacea esistono basi per il trucco colorate in verde, che è il colore complementare del rosso. Quando vengono applicate sulla pelle con rosacea, la miscelazione dei colori verde e rosso produce una tonalità bruna che aiuta a correggere il rossore. Sono preferibili i fondotinta e i correttori del tipo oil-free, ponendo particolare attenzione alla scelta delle tonalità di colore. Il fondotinta dovrebbe corrispondere il più possibile al tono naturale della pelle, mentre il correttore dovrebbe essere di una tonalità leggermente più chiara. Per l'applicazione del fondotinta e del correttore è consigliato l'impiego di un pennello a setole naturali, antibatterico, piuttosto che una spugnetta, che potrebbe essere irritante. Un'alternativa ritenuta molto utile per le pazienti con rosacea è il make-up minerale, che non contiene prodotti organici potenzialmente irritanti. Si tratta di polveri fondotinta a base di biossido di titanio, ossido di zinco, mica, bismuto ossicloruro, e nitruro di boro alle quali possono essere aggiunti ossidi di ferro come coloranti (Tabella 8). Un make-up minerale, per definirsi tale, non dovrebbe contenere talco, che è sì esso stesso un minerale ma che è potenzialmente irritante. Se un prodotto dichiara di essere "minerale" è importante verificare che non contenga talco e che i minerali siano nelle prime posizioni della lista degli ingredienti che, come noto, sono elencati in ordine decrescente per quantità. I pennelli, le spugnette e i piumini che si utilizzano per il trucco vanno lavati regolarmente almeno una volta al mese. Questi accessori infatti quando vengono fatti passare sul viso, inglobano e trattengono residui di trucco, sudore, sebo e batteri, normalmente presenti sulla pelle. Per il lavaggio si consiglia di utilizzare un po' di shampoo diluito con acqua e poi di risciacquare abbondantemente con acqua tiepida. I pennelli diventano più morbidi se si usa anche un po' di balsamo. Vanno lasciati asciugare spontaneamente all'aria, mantenendoli in una posizione che non li deformi, o con il phon freddo. Evitare sempre di asciugare pennelli e spugnette utilizzando il phon caldo o appoggiandoli al termosifone. Le spugnette sono da sostituire ogni volta che perdono sostegno o sono visibilmente usurate. I pennelli devono essere cambiati quando le setole che li compongono si aprono in modo evidente e/o alcune cominciano a staccarsi. Tabella 8 - Funzioni di alcuni minerali nei cosmetici Titanio biossido Agente coprente, riflette i raggi UVB/UVA agendo come schermo solare. Zinco ossido Agente coprente, antinfiammatorio, riflette i raggi UVB/UVA agendo come schermo solare. Bismuto ossicloruro Polvere bianca o quasi bianca, iridescente. Utilizzata soprattutto perché conferisce un aspetto madreperlaceo al trucco. Ha azione coprente e favorisce l'adesione del prodotto. Spesso accusato di provocare irritazione cutanea, per cui esistono linee di make-up che non lo contengono. Mica Silicato utilizzato sotto forma di particelle di dimensioni maggiori per le sue caratteristiche di brillantezza o in forma di particelle più fini per rendere opaca e assorbente una pelle troppo grassa. Nitruro di boro Polvere sericea bianca, per la sua struttura lamellare. Conferisce proprietà coprenti, e luminosità al trucco. Ossidi di ferro Coloranti. In caso di rosacea grave potrebbe essere necessario ricorrere a prodotti specifici per il camouflage, con i quali è possibile nascondere completamente molti tipi di imperfezione della pelle. Per il trucco degli occhi è opportuno scegliere prodotti specificamente formulati per pelli sensibili. Mascara e eyeliner dovrebbero essere di facile applicazione e poter essere rimossi per semplice risciacquo con acqua tiepida. L'ombretto dovrebbe essere costituito da polveri minerali, preferendo i colori tenui, meno carichi di pigmenti. 12 SIDS – Farmacie Comunali Riunite di Reggio Emilia 2015 Fotoprotezione La foto-protezione è estremamente importante per tutti i pazienti con rosacea. Dovrebbero utilizzare un cappello a larghe falde per proteggere il viso in occasione di intensa esposizione al sole, poiché non sempre le creme solari riescono a dare una protezione adeguata. In ogni caso, è utile impiegare quotidianamente creme protettive UVA + UVB con fattore di protezione uguale o superiore a 15. Ideali sono le creme con schermi minerali come il biossido di titanio o l'ossido di zinco. La presenza nella formulazione di dimeticone e ciclometicone migliora la tollerabilità del biossido di titanio, inibendone l'azione foto-catalitica. Ai clienti va insegnato/ricordato come utilizzare correttamente i protettivi solari quali l'applicazione 30 minuti prima dell'esposizione al sole e la riapplicazione del prodotto dopo un bagno o ogni 2 ore in caso di intensa sudorazione. Negli uomini con rosacea, la rasatura del viso può essere problematica. Generalmente, viene consigliato l'impiego del rasoio elettrico anziché di un rasoio a lama. In questo modo si può evitare l'impiego di saponi da barba che molto spesso contengono sostanze che possono risultare irritanti per chi ha questo problema, ad esempio il mentolo. Vanno ovviamente evitate lozioni o creme dopobarba contenenti alcol mentre può essere utile l'impiego di una crema idratante. 13 SIDS – Farmacie Comunali Riunite di Reggio Emilia 2015 Trattamento farmacologico della rosacea Idealmente il trattamento farmacologico della rosacea dovrebbe essere differenziato in base al sottotipo e alla gravità della malattia, ma nella pratica vi è spesso una sovrapposizione di condizioni che rende necessaria una attenta valutazione di ogni singolo paziente. Brimonidina Nella rosacea del sottotipo 1 l'approccio terapeutico deve essere rivolto alla riduzione delle vampate di rossore e al controllo dell'irritazione cutanea, prima di tutto applicando le misure di tipo non farmacologico descritte in precedenza. I farmaci topici o sistemici, utilizzati nel sottotipo 2, vengono sovente prescritti anche in questa forma di rosacea, ma non hanno alcun effetto sulle teleangectasie. Per il trattamento sintomatico dell'eritema facciale della rosacea, nel 2013 è stato autorizzato l'impiego della brimonidina tartrato, sottoforma di gel allo 0,3%. La brimonidina è un agonista dei recettori α-2 adrenergici, che agisce sull'eritema agendo come vasocostrittore cutaneo. Sono stati condotti solo due studi in doppio cieco di confronto fra il gel di brimonidina e il solo eccipiente, che hanno interessato complessivamente 553 pazienti di entrambi i sessi con meno di 3 lesioni infiammatorie. Il farmaco inizia a ridurre l'eritema facciale già dopo 30 minuti dall'applicazione e l'effetto permane per almeno 12 ore. Dopo un mese di applicazione quotidiana, i pazienti trattati con brimonidina hanno avuto un miglioramento dell'eritema sia dopo 3 ore dall'applicazione (25-32%) che dopo 12 ore (21-23%), contro il 10% dei pazienti trattati con il solo veicolo del gel. Un effetto evidente, anche se in minor misura, fu osservato nel 70% dei pazienti contro il 30-40% di quelli trattati con il solo gel. La brimonidina è stata ugualmente efficace in uno studio in aperto della durata di un anno durante il quale i pazienti potevano utilizzare liberamente altre terapie, come metronidazolo, acido azelaico e tetraciclina, confermandone l'efficacia a lungo termine, senza fenomeni di tachifilassi. Il produttore ne consiglia l'impiego una volta al giorno, in qualsiasi momento a gradimento del paziente. La dose raccomandata è 1 g di gel suddiviso in 5 piccole porzioni da applicare a fronte, guance, mento e naso, evitando gli occhi, palpebre, labbra e mucose del naso. Il farmaco può essere usato in associazione ad altri medicinali per uso cutaneo per il trattamento di lesioni infiammatorie da rosacea e in associazione a cosmetici. Questi prodotti non devono essere applicati prima del gel di brimonidina ma solo dopo che la dose di gel applicata si è asciugata. Gli effetti indesiderati più comuni sono eritema, prurito, sensazione di bruciore e vampate di rossore nell'1-3% dei pazienti. La brimonidina è controindicata nei pazienti che assumono farmaci antidepressivi (MAO inibitori, triciclici e quadriciclici) e può potenzialmente interagire con farmaci che influenzano il metabolismo delle catecolamine circolanti (es. clorpromazina). Il prodotto non è ammesso al rimborso da parte del SSN e richiede la ricetta medica ripetibile. Nelle forme di grado medio - grave, per eliminare i capillari dilatati, sono possibili interventi di ablazione mediante laser. 14 SIDS – Farmacie Comunali Riunite di Reggio Emilia 2015 Metronidazolo Nella rosacea del sottotipo 2, gli interventi mirano in particolare alla eliminazione delle lesioni infiammatorie, oltre ovviamente al controllo dell'eritema, come descritto al punto precedente. Vengono impiegati farmaci topici (metronidazolo e acido azelaico) nelle forme di grado lieve, mentre nelle forme più gravi di rosacea papulo-pustolosa si fa ricorso ad antibiotici sistemici, come tetracicline e macrolidi, spesso associati a metronidazolo o acido azelaico per via topica. Alcuni studi depongono anche a favore dell'impiego di isotretinoina, soprattutto nelle forme più resistenti ad altri trattamenti, ma il suo impiego non è autorizzato per questa indicazione. In circa un quarto dei pazienti trattati con farmaci sistemici sono possibili ricadute nel giro di alcune settimane dalla sospensione. Per questo il trattamento topico viene normalmente prolungato per circa 6 mesi, dopodiché in una parte di pazienti è possibile impedire la ricomparsa di papule e pustole utilizzando preparazioni topiche a giorni alterni o due volte alla settimana, mentre altri pazienti richiedono la ripetizione dei cicli di terapia per via orale. Trattamenti topici nella rosacea papulopustolosa Tabella 9 - Principi attivi topici sperimentati nel trattamento della rosacea Metronidazolo Acido azelaico Brimonidina Sulfacetamide + zolfo Macrolidi (clindamicina, eritromicina) Benzoile perossido Permetrina Invermectin Crotamitone Tretinoina Inibitori della calcineurina (tacrolimus, pimecrolimus) Nel corso degli anni sono stati proposti diversi principi attivi per uso topico (Tabella 9), a riprova delle diverse ipotesi patogenetiche sulla rosacea. Così, ad esempio, permetrina, invermectin e crotamitone sono stati oggetto di alcuni studi per la loro azione acaricida sul Demodex, mentre una emulsione detergente contenente sulfacetamide sodica al (10%) e zolfo (5%) viene utilizzata negli Stati Uniti da oltre 50 anni dai pazienti con rosacea, unendo all'azione antibatterica della sulfacetamide quella cheratolitica dello zolfo. Al momento, nel nostro Paese, solo metronidazolo e acido azelaico sono autorizzati per questa indicazione (oltre alla brimonidina per l'eritema, come detto in precedenza). Il metronidazolo è un chemioterapico utilizzato per infezioni batteriche anaerobiche, da protozoi e da trichomonas. Nel trattamento della rosacea la sua azione è mal definita, ma sembra essere prevalentemente antibatterica e antinfiammatoria. La somministrazione per via orale nella rosacea non è praticabile per i suoi effetti indesiderati, mentre si è dimostrata efficace una preparazione in gel allo 0,75%. In 3 studi clinici, il metronidazolo topico si è dimostrato più efficace del placebo (76% vs 38%). Il 15 SIDS – Farmacie Comunali Riunite di Reggio Emilia 2015 produttore ne raccomanda un utilizzo continuativo per 12 settimane, ma il metronidazolo topico si è dimostrato efficace anche nella terapia di mantenimento, dopo remissione del disturbo ottenuta con tetraciclina per via orale e metronidazolo topico. Va applicato due volte al giorno, sulla pelle detersa con un detergente delicato, frizionando leggermente. Occorre attendere una decina di minuti prima di applicare cosmetici non comedogenici e non astringenti. Dopo applicazione cutanea l'assorbimento sistemico è trascurabile per cui gli effetti indesiderati sono limitati a livello cutaneo (secchezza, eritema, prurito, bruciore, dolore pungente, peggioramento della rosacea). Le specialità medicinali contenenti metronidazolo per uso topico sono vendibili senza ricetta medica. Acido Azelaico L'acido azelaico è un acido dicarbossilico rinvenibile in natura nei cereali. Sotto forma di gel al 15% costituisce un'alternativa al metronidazolo nel trattamento della rosacea. In commercio esiste anche una formulazione in crema al 20%, autorizzata per l'impiego nell'acne, che non si è dimostrata più efficace del gel al 15%. Il meccanismo con cui l'acido azelaico interferisce con gli eventi patogenetici della rosacea è sconosciuto, ma sembra dovuto ad un effetto anti-infiammatorio dovuto alla ridotta formazione di specie reattive dell'ossigeno ad attività pro-infiammatoria. I dati cumulativi di 3 studi clinici indicano un miglioramento della rosacea del 70-80% nei pazienti trattati con acido azelaico contro il 50-55% dei pazienti trattati con placebo. L'incidenza di effetti indesiderati non è stata significativamente diversa nei 2 gruppi (11% vs 5%) e limitata a bruciore, dolore pungente o irritazione cutanea. Dai risultati degli studi di confronto con il metronidazolo l'acido azelaico sembra essere più efficace, sia nel giudizio dei pazienti che dei medici, ma con una maggiore incidenza di effetti indesiderati cutanei, per altro lievi e transitori. Tanto il metronidazolo quanto l'acido azelaico non hanno effetto sulle teleangectasie. Il gel va applicato sull'area cutanea da trattare due volte al giorno (al mattino e alla sera), facendolo penetrare con un leggero massaggio. La quantità di prodotto sufficiente per trattare tutto il viso è pari a 2,5 cm circa, che corrispondono a 0,5 g di gel. Prima dell'applicazione, il viso va lavato con acqua o con un detergente delicato per la pelle. In caso di irritazione cutanea, il produttore consiglia di diminuire la quantità di gel per ciascuna applicazione, oppure ridurre la frequenza d'uso ad una volta al giorno fino alla scomparsa del fenomeno irritativo o, se necessario, sospendere il trattamento per qualche giorno. La formulazione del gel di acido azelaico contiene acido benzoico, che è lievemente irritante per cute, occhi e membrane mucose, e glicole propilenico, che può causare irritazione cutanea. Va evitato accuratamente il contatto con gli occhi, la bocca e altre membrane mucose. Il gel al 15% di acido azelaico è vendibile senza ricetta medica. Tetracicline Trattamenti sistemici della rosacea papulopustolosa I dati più consistenti, anche se limitati a pochi studi, sono relativi all'impiego di tetracicline, quali tetraciclina (500-1000 mg/die), minociclina (50-100 mg due volte/die) e doxiciclina. Quest'ultima, in particolare, alla dose di 40 mg die, si è dimostrata più efficace del placebo nel ridurre l'infiammazione e il numero delle lesioni. A questo dosaggio, la doxiciclina avrebbe solo un'attività di tipo antinfiammatorio, senza effetto antimicrobico sulla flora batterica della pelle. Non sono noti gli effetti a lungo termine della somministrazione di queste basse dosi di doxicilina, soprattutto per quanto riguarda lo sviluppo di resistenze batteriche. 16 SIDS – Farmacie Comunali Riunite di Reggio Emilia 2015 In Italia il farmaco è disponibile solo al dosaggio di 100 mg pro dose, che comporta un maggior rischio di effetti indesiderati (14% vs 55%). In caso di prescrizione, è importante che il farmacista fornisca ai pazienti le informazioni riportate nel box per ridurre al minimo il rischio di effetti indesiderati e di interazioni. Tetracicline: consigli del farmacista Assumere il farmaco a distanza di almeno 2 ore dall'assunzione di alimenti a base di latte o latticini, farmaci contenenti sali di calcio, stronzio, magnesio, alluminio e ferro, per evitare interazioni che riducono l'assorbimento della tetraciclina. Se l'assunzione a stomaco vuoto è mal tollerata, assumere il farmaco ai pasti. Assumere le compresse con una abbondante quantità di acqua, restando in posizione eretta per almeno un'ora dopo l'assunzione del farmaco, per evitare il rischio di gravi esofagiti e ulcere esofagee. Le tetracicline sono foto-sensibilizzanti e va evitata l'esposizione ai raggi solari senza adeguata protezione (creme solari e abiti coprenti). Le tetracicline sono controindicate in gravidanza e nei bambini, per il rischio di pigmentazione dei denti. Le tetracicline possono ridurre l'efficacia dei contraccettivi orali ed è consigliabile utilizzare un metodo alternativo mentre si assume il farmaco. Eritromicina L' eritromicina è stata tradizionalmente utilizzata nel trattamento della rosacea alla dose di 250-500 mg una o due volte al giorno per 6-12 settimane, ma i dati a sostegno di questa pratica sono molto limitati. Anche in questo caso, più che l'attività antibatterica del macrolide sarebbe l'attività antinfiammatoria a svolgere il ruolo principale. Studi in vitro e in vivo hanno dimostrato che i macrolidi possono influenzare l'attività di fagociti e linfociti, così come la chemiotassi. Più recentemente è stato proposto l'impiego di un altro macrolide, l'azitromicina, sulla base dei risultati di alcuni studi clinici o case reports. I confronti diretti con la doxiciclina dimostrerebbero una efficacia simile, ma la mancanza di cecità del disegno sperimentale di questi studi rende impossibile ogni precisa valutazione. Isotretinoina L'isotretinoina è stata studiata negli ultimi anni nel trattamento di diversi sottotipi di rosacea. Sembra essere più efficace nella forma papulo pustolosa, ma avrebbe effetti positivi anche nella forma eritematotelangiectasica e nella rosacea fimatosa. I suoi effetti sarebbero dovuti alla riduzione del flusso ematico nel distretto cutaneo e nella riduzione delle dimensioni e del numero delle ghiandole sebacee negli stati pre fibrotici. Tuttavia, la secchezza cutanea indotta dal farmaco e il suo ben noto effetto teratogeno ne controindicano l'impiego. Trattamento della Rosacea fimatosa Per il trattamento del rinofima , gli unici interventi possibili per le forme di grado moderato-grave sono di tipo chirurgico (elettrochirurgia, laser), che esulano dalle finalità del modulo. Nelle forme iniziali, se sono presenti lesioni infiammatorie, vengono adottati i trattamenti topici e/o sistemici visti per la rosacea papulopustolosa . 17 SIDS – Farmacie Comunali Riunite di Reggio Emilia 2015 Trattamento della Rosacea oculare Nella rosacea del sottotipo 4 (rosacea oculare) è importante mantenere l'idratazione dell'occhio, attraverso l'impiego di lacrime artificiali, e una scrupolosa pulizia delle palpebre, lavandole almeno due volte al giorno con acqua tiepida. E' comunque opportuna una valutazione da parte di un oculista per l'eventuale prescrizione di creme oftalmiche antibiotiche da applicare ai margini palpebrali. Spesso vengono prescritti anche gli antibiotici sistemici discussi in precedenza ma, anche in questo caso, mancano dati sull'efficacia di questi trattamenti ottenuti con studi clinici controllati. Ruolo del farmacista nel trattamento della rosacea Il farmacista può avere un ruolo significativo per i pazienti con rosacea, soprattutto nei sottotipi 1 e 2, potendo consigliare i trattamenti per l'igiene e la idratazione cutanea, per la cosmesi e il trucco. E' necessario pertanto identificare con sicurezza i prodotti utili all'interno dell'assortimento merceologico disponibile in farmacia. Raccogliendo le informazioni di feed-back dei pazienti ai quali siano stati consigliati prodotti per la rosacea, è possibile rafforzare e migliorare le proprie conoscenze e competenze. Alcuni dei medicinali topici per il trattamento della rosacea sono di libera vendita e il farmacista ha il dovere di fungere da consulente per i pazienti, suggerendo loro le modalità per un utilizzo corretto, per la sorveglianza e la prevenzione degli effetti indesiderati. Ugualmente importanti sono i suoi consigli per eventuali farmaci prescritti dal medico. Il farmacista può essere di grande aiuto ai pazienti sottolineando la natura benigna del disturbo e la mancanza di contagiosità, dimostrando comprensione per l'ansia che spesso si genera in loro per il timore di essere esposti ad un maggior rischio di gravi malattie cutanee. Nello stesso tempo, occorre far comprendere ai pazienti che la rosacea è una condizione cronica, nella quale sono frequenti le ricadute e le remissioni; che richiede anche molti anni per risolversi o che può anche non risolversi mai del tutto. L'osservazione costante delle misure di carattere farmacologico non può tuttavia impedire un aggravamento progressivo della rosacea. Il farmacista deve saper informare i pazienti che vi è il rischio che il controllo dell'eritema renda più visibili i capillari dilatati e dovrebbe saper indicare i centri di dermatologia ai quali il paziente può rivolgersi. 18 SIDS – Farmacie Comunali Riunite di Reggio Emilia 2015 Bibliografia Wilkin J et al. 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