ANOMALIE DEI CAPILLARI SANGUIGNI Rosacea La rosacea è una dermatite polimorfa cronica che colpisce in maniera esteticamente devastante il volto delle donne in età climaterica. Si può manifestare anche negli uomini in età più giovane. Si distinguono tre fasi successive: fase congestiva o eritema, dapprima accessuale, poi permanente (eritrosi facciale) fase eritemato-teleangectasica (rosacea propriamente detta o couperose) papulo-pustolosa, detta impropriamente acne rosacea Una fase particolarmente sfigurante è il rinofima, che colpisce esclusivamente il sesso maschile, caratterizzata dall’ipertrofia della piramide nasale che appare bitorzoluta e molliccia. La forma couperosica è quasi esclusivamente riservata ai soggetti femminili, le forme papulo-pustolose sono equamente suddivise fra maschi e femmine. Rosacea • Il momento iniziale è la fase congestiva (flush degli anglosassoni). Consiste in arrossamenti del volto, in particolare del naso, dei pomelli e delle orecchie, dei lati del collo, risparmiando curiosamente una zona romboidale del sottomento, della parte alta del torace; si verifica in risposta a stimoli diversi, comunque legati al brusco passaggio dalle basse alle alte temperature e viceversa per la improvvisa vasodilatazione e vasocostrizione dei capillari venosi: – – – – • emotivi alimentari climatici sessuali L’assunzione di alcool, soprattutto di vino non invecchiato, birra e champagne favorisce il fenomeno. Rosacea • Gli episodi congestivi, che al principio durano una mezz’ora o un’ora, e poi scompaiono, con l’andare del tempo si fanno sempre più persistenti, finchè la congestione non scompare quasi più e si ha una dilatazione permanente delle venule. L’origine della vasodilatazione permanente detta couperose, è senza dubbio dovuta al ripetersi delle fasi congestive. Nella fase della couperose, su un fondo eritematoso diffuso, compaiono reticoli di venuzze, molto delimitati, che aggravano il colorito rosso carico della pelle del viso. Il passaggio alla fase successiva, papulo-pustolosa, avviene in una minoranza di casi. Compaiono dei rilievi eritematosi talvolta centrati da una pustola; le papule e le pustola hanno una origine extra-follicolare e non sono in rapporto con i comedoni, per cui la denominazione di acne rosacea è impropria. Rosacea • • Spesso la rosacea si associa ad una abnorme produzione di sebo (i pori sono enormemente dilatati e da essi fuoriesce sostanza grassa) ed a una neoformazione del tessuto connettivo, producendo il rinofima. La dermatosi si accompagna a disordini interni e nervosi. Terapia: eliminare fattori scatenanti (evitare brusche variazioni di temperatura, applicare creme schermanti, mangiare frutta e verdura, ecc) cure locali atte a calmare lo stato infiammatorio e combattere la superinfezione batterica (eliminare i saponi, vaporizzazioni con sostanze emollienti, usare tonici analcolici, creme schermanti e decongestionanti, maschere alla frutta ed a base di azulene, evitare trucchi pesanti scegliere preparati a base di ossido di zinco e di hamamelis, ecc) usare prodotti a base di vitamina C (vasoprotettiva), estratti di ippocastano, dentella asiatica e mirtillo (vasocostrittori del sistema venoso della cute), prodotti cheratolitici, antibiotici e cortisonici. Angiomi • Gli angiomi si dividono in emoangiomi o linfoangiomi a seconda dell’interessamento dei relativi vasi. Emangiomi • Sono tumori benigni della cute molto frequenti, costituiti da una abnorme proliferazione di vasi sanguigni. Tra le forme più importanti ricordiamo: angioma piano (macchia di colorito rosso-brunastro) angioma tuberoso (formazione nodulare rilevata, di colorito rosso violaceo, di dimensioni variabili, che compare nelle prime settimane di vita per scomparire dopo alcuni mesi) angioma cavernoso (angioma profondo, di colorito anomalo, bluastro o violaceo, molto esteso, può danneggiare i tessuti sottostanti) angioma stellare (piccola rilevatezza emisferica di pochi millimetri di diametro, di colore rosso vivo, compare sul tronco in età adulta e senile, non è patologico) Linfangiomi • Tumori benigni della cute dovuti alla proliferazione di vasi linfatici. Sono distinti in superficiali (vescicole dalle quali fuoriesce un liquido limpido) profondi o cavernosi (si apprezzano solo palpando, sono profondi e spesso associati ad emoangiomi)