Contratto collettivo
nazionale di lavoro
per i lavoratori
dell’industria
alimentare
ottobre 2012 - novembre 2015
Contratto collettivo nazionale di lavoro
per i lavoratori
dell’industria alimentare
a cura di:
Fai Cisl - Flai Cgil - Uila Uil
Confindustria
Edito da:
LA.RI.SER s.r.l.
AGRILAVORO s.r.l.
C.R.E.S. s.r.l
È vietata la riproduzione parziale o totale senza autorizzazione (art. 13 Ccnl)
CONTRATTO COLLETTIVO NAZIONALE DI LAVORO PER I LAVORATORI DIPENDENTI
DALLE AZIENDE ESERCENTI L’INDUSTRIA DELLE CARNI E DEI SALUMI, DOLCIARIA, DEGLI
ALIMENTI ZOOTECNICI, LATTIERO-CASEARIA, DEI VINI, VINI SPECIALI, LIQUORI, ACQUAVITI,
SCIROPPI E ACETI, DELLE BEVANDE ANALCOLICHE, DELLE ACQUE MINERALI E BIBITE IN
ACQUA MINERALE, DEGLI OLI, DEI GRASSI, DELLA MARGARINA, DELLE FARINE DA SEMI
OLEOSI E DELLE SANSE DISOLEATE, DELLA DISTILLAZIONE DI ALCOLI E DI ACQUAVITI, DELLA
BIRRA E DEL MALTO, DEGLI INVOLUCRI NATURALI PER SALUMI, DELLE CONSERVE VEGETALI,
RISIERA, MOLITORIA, DELLA PASTIFICAZIONE, DELLE INDUSTRIE ALIMENTARI VARIE, DELLE
CONSERVE ITTICHE, DELLO ZUCCHERO, E DELLA MACELLAZIONE E LAVORAZIONE DELLE
SPECIE AVICOLE
Roma, 27 ottobre 2012
Tra
l’Associazione delle industrie del Dolce e della Pasta Italiane (Aidepi), rappresentata dal
suo Presidente Dott. Paolo Barilla, assistito dal Dott. Luca Scapolo, con la partecipazione di
una delegazione industriale;
l’Associazione italiana industrie prodotti alimentari (Aiipa), rappresentata dal suo
Presidente Dott. Cesare Ponti e da una delegazione industriale assistita dal dott. Valerio
Bordoni e dal Dott. Gianni Forni;
l’Associazione industrie risiere italiane (Airi), rappresentata dal suo Presidente Dott.
Mario Preve e dal Direttore Roberto Carrière;
l’Associazione nazionale conservieri ittici e delle tonnare (Ancit), rappresentata dal
suo Presidente Dott. Vito Santarsiero con l’assistenza del Dott. Valerio Bordoni e del Dott.
Gianni Forni;
l’Associazione nazionale industriali conserve alimentari vegetali (Anicav), rappresentata
dal Presidente Annibale Pancrazio, assistito dal Direttore dott. Giovanni De Angelis, con la
collaborazione della dott.ssa Raffaella Capuano;(*)
l’Associazione nazionale tra i produttori di alimenti zootecnici (Assalzoo), rappresentata
dal Dott. Silvio Ferrari, assistito dal dott. Edgardo Mazzè e da una delegazione industriale;(**)
l’Associazione degli industriali delle carni e dei Salumi (Assica), rappresentata dal suo
Presidente, Sig.ra Lisa Ferrarini, assistito dall’ Avv. Silvia Bucci e da una delegazione industriale;(**)
l’Associazione italiana dell’industria olearia (Assitol), rappresentata dal suo Presidente
Sig. Leonardo Colavita, assistito dal Dott. Claudio Ranzani;
(*) Anicav ha aderito al Ccnl 27.10.2012, con verbale di accordo del 21.11.2012, in allegato 35 al Ccnl.
(**)Assalzoo, Assica, Assocarni, Una hanno aderito al Ccnl 27.10.2012, con verbale di accordo del
29.11.2012, in allegato 36 al Ccnl.
Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro per i Lavoratori dell’Industria Alimentare
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l’Associazione italiana tra gli industriali delle bevande analcooliche (Assobibe), rappresentata dal Presidente, Dott. Aurelio Ceresoli, assistito dal Direttore Dott. David Dabiankov
Lorini ed una delegazione industriale;
l’Associazione degli industriali della birra e del malto (Assobirra), rappresentata dal
Direttore Dott. Filippo Terzaghi e da una delegazione industriale;
l’Associazione nazionale industria e commercio Carni e Bestiame (Assocarni), rappresentata dal suo Presidente Cav. Luigi Cremonini e dal Direttore dottor. François Tomei,
assistiti dalla dr.ssa Roberta Ebaldi;(**)
l’Associazione italiana lattiero casearia (Assolatte), rappresentata dal Presidente Dr.
Giuseppe Ambrosi, assistito dal Sig. Fausto Marri e da una delegazione industriale;
l’Unione nazionale fra gli industriali dello zucchero (Unionzucchero), rappresentata dal
Presidente, Dott. Giovanni Tamburini, assistito dal Direttore, Dott. Patrik Pagani;
l’Associazione nazionale industriali distillatori di alcoli e di acquaviti (AssoDistil), rappresentata dal Presidente Antonio Emaldi, assistito dal direttore Avv. Lara Sanfrancesco;
la Federazione italiana industriali produttori, esportatori ed importatori di vini, vini
speciali, liquori, acquaviti, sciroppi, aceti ed affini (Federvini), rappresentata dal Direttore
Generale dott. Ottavio Cagiano de Azevedo, e da una delegazione industriale, presieduta
dal Dott. Bernardo Del Lungo ed assistita dall’Avv. Riccardo Minelli;
l’Associazione degli industriali mugnai d’Italia (Italmopa), rappresentata dal suo Presidente Dott. Umberto Sacco, assistito dal Direttore Dott. Piero Luigi Pianu e dal Condirettore
Dott. Tullio Pandolfi;
la Federazione Italiana delle Industrie delle Acque minerali naturali, delle acque di sorgente e delle bevande analcoliche (Mineracqua), rappresentata dal suo Presidente Avv.
Ettore Fortuna, assistito dal Direttore Avv. Paola Parziale e da una delegazione industriale;
l’Unione nazionale dell’avicoltura (Una), rappresentata dal suo Presidente Dott. Aldo
Muraro, assistito dal Dott. Giorgio Cammarota;(**) (1)
con la partecipazione ed il coordinamento di Federalimentare, nella persona del
Consigliere Incaricato, Dott. Umberto Sacco, assistito dal Responsabile della Struttura
Sindacale di Coordinamento Dott. Gabriele Cardia;
(**)Assalzoo, Assica, Assocarni, Una hanno aderito al Ccnl 27.10.2012, con verbale di accordo del
29.11.2012, in allegato 36 al Ccnl.
(1) Si fa presente che a far data dal 1/11/2012 la rappresentanza delle industrie della macellazione e
trasformazione delle specie avicole è passata da UNA (in liquidazione) a UNAITALIA, nuova struttura
di rappresentanza delle suddette aziende, con sede in via Torino, 146 - 00184 Roma.
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Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro per i Lavoratori dell’Industria Alimentare
e Fai-Cisl, Flai-Cgil, Uila-Uil:
la Fai-Cisl, rappresentata dal Segretario Generale Augusto Cianfoni, dai Segretari
Nazionali Rando Devole, Stefano Faiotto, Claudio Risso, Fabrizio Scatà;
la Flai-Cgil rappresentata dal Segretario Generale Stefania Crogi e dai Segretari
Nazionali Ivana Galli, Pietro Ruffolo, Mauro Macchiesi, Giovanni Mininni, Gino Rotella, e
assistiti da Giancarlo Pelucchi e Marco Gentile;
la Uila-Uil, rappresentata dal Segretario Generale Stefano Mantegazza, dai Segretari
Nazionali Tiziana Bocchi, Giorgio Carra, Guido Majrone, Pietro Pellegrini, Enrico Tonghini e
assistiti da Giampiero Sambucini;
si è stipulato il presente contratto di lavoro che disciplina i rapporti tra le aziende
esercenti l’industria delle carni e dei salumi, dolciaria, lattiero-casearia, le imprese produttrici di alimenti zootecnici, l’industria dei vini, dei vini speciali, dei liquori, delle acquaviti,
degli sciroppi e degli aceti, delle acque minerali e bibite in acqua minerale, delle bevande
analcoliche, nonchè delle produzioni e sottoproduzioni affini e derivate, della produzione
di spiriti, degli alcoli in genere e delle acquaviti, della birra e del malto, degli oli, dei grassi,
della margarina, delle farine da semi oleosi e delle sanse disoleate, dei prodotti alimentari
vegetali conservati, risiera, le industrie alimentari varie (estratti alimentari, brodi, preparati
per brodo, minestre e prodotti affini, alimenti dietetici e della prima infanzia, torrefazione
del caffè, succedanei del caffè, preparazioni alimentari varie, alimenti disidradati, prodotti
surgelati), molitoria, della pastificazione, delle conserve ittiche, dello zucchero, della macellazione e lavorazione delle specie avicole, qualunque sia la loro natura giuridica e la loro
dimensione, con i lavoratori in esse occupati.
Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro per i Lavoratori dell’Industria Alimentare
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Capitolo I - RELAZIONI INDUSTRIALI
PARTE I
Premessa
Le Associazioni dell’Industria alimentare e la Fai-Cisl, Flai-Cgil, Uila-Uil firmatarie del
contratto collettivo nazionale di lavoro, rilevato che rientra negli obiettivi comuni la realizzazione di condizioni di sempre maggior efficienza e competitività delle Aziende del settore industriale alimentare e di valorizzazione del lavoro e della occupazione, confermano
l’importanza di promuovere, a tal fine, un sempre maggior sviluppo di corrette relazioni
industriali e la ricerca di comportamenti coerenti da parte dei propri rappresentati.
Ai fini di cui sopra si ribadisce l’importanza del confronto triangolare tra Governo e
Parti Sociali per una proficua gestione della politica economica del Paese che si fonda anche
su una coerente politica dei redditi.
Le Parti concordano di attivare un sistema di Relazioni industriali ispirato a criteri di
reciproco riconoscimento dei ruoli e di rispetto delle rispettive prerogative, ma anche caratterizzato dalla sistematicità dei rapporti sui temi di comune interesse e dall’esame delle
relative tematiche e della loro evoluzione, nella riconfermata condivisione dei principi informatori del sistema contrattuale, enunciati nell’art. 5 e nell’all. 2 del Ccnl, e del ruolo di
centralità del Contratto quale strumento regolatore, di diritti e doveri reciproci, con norme
definite e concretamente esigibili dalle parti.
Quanto sopra, nella consapevolezza che l’industria alimentare è un settore economico
trainante dell’economia nazionale, qualificato e rappresentativo del made in Italy (stile e
cultura) sui mercati internazionali, nel quale assumono importanza le politiche di valorizzazione dei prodotti tipici e dei marchi, i rapporti con la distribuzione e la qualità del lavoro.
Il presente Contratto prevede una serie articolata di strutture per operare nella direzione della modernizzazione e dello sviluppo della trasformazione alimentare. In tale ottica,
le Parti condividono l’importanza di avere una chiara visione del quadro macroeconomico
e della situazione competitiva del Settore e di cercare di determinare le linee di politica
agroindustriale. Ma ancora di più reputano utile monitorare le dinamiche interne del settore, anche con riferimento alle concentrazioni e all’outsourcing, lo sviluppo del sistema imprenditoriale e le iniziative a sostegno delle piccole e medie imprese, l’evoluzione dei sistemi
distributivi e di vendita, le tematiche della sicurezza del lavoro e della tutela dell’ambiente
ed il tema della responsabilità sociale dell’impresa.
Sono strutture di realizzazione delle finalità di cui sopra il Comitato di indirizzo di
cui all’art. 1 del presente Ccnl, l’EBS e le sue articolazioni, ivi compresa, in particolare, la
Commissione paritetica per le pari opportunità, il sistema di informazione e di esame congiunto, l’Organismo Bilaterale Nazionale per la Formazione nell’Industria Alimentare (in
forma abbreviata OBA), di cui al successivo art. 1quater, nonché le procedure per la composizione delle controversie. In tale ultimo caso al fine di individuare criteri ed indirizzi per
la corretta gestione dello strumento contrattuale, tramite la Commissione di cui all’art. 79.
Art. 1 -Comitato di indirizzo
Le Parti convengono di costituire il Comitato di indirizzo, organismo con funzioni di
indirizzo politico-strategico, che si riunisce almeno due volte l’anno ed ogniqualvolta ne
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Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro per i Lavoratori dell’Industria Alimentare
faccia richiesta una delle Parti, composto in termini paritetici dai Segretari Generali di Fai,
Flai e Uila e dai Presidenti delle Associazioni industriali stipulanti. Scopo di tale Organismo
è quello di dare attuazione coerente agli obiettivi fissati tra le Parti e di assicurarne certezza
e concretezza di gestione, prendendo le opportune decisioni in materia di concertazione
delle politiche, di monitoraggio e regolazione del sistema contrattuale, di finalizzazione,
programmazione e pianificazione delle attività/iniziative di interesse del settore, nonché in
tema di articolazioni e risorse di competenza dell’EBS.
Ulteriore finalità del Comitato è quella di individuare le linee di politica industriale
di settore, nonché proposte/posizioni comuni di settore, da rappresentare ad Istituzioni,
Amministrazioni ed Organizzazioni, in ordine alle problematiche di interesse dell’industria
alimentare ed alle relative, possibili soluzioni.
Ai fini della effettiva operatività dell’EBS, il Comitato potrà istituire eventuali sezioni,
gruppi di lavoro e/o articolazioni di esso, competenti per le materie che saranno ad esse
demandate dal Comitato stesso.
Il Comitato, in quanto struttura di presidio del sistema contrattuale e di governo
dell’EBS, avrà altresì il compito di rendere lo strumento contrattuale sempre più aderente
alla realtà del settore alimentare ed in grado di più correttamente interpretare le esigenze
dell’impresa e del lavoro, nell’ottica e nel convincimento di affermare e rafforzare il ruolo
di centralità, certezza, capacità di governo del contratto collettivo nazionale.
Su impulso del Comitato di indirizzo e d’intesa con le singole Associazioni imprenditoriali
di categoria, il Comitato medesimo potrà realizzare seminari e/o incontri di carattere informativo, in attuazione dei punti 1 e 2 dell’art. 2 (sistema di informazione e di esame congiunto).
Dichiarazione comune
Le Parti concordano che il Comitato di indirizzo definisca le modalità di costituzione e
funzionamento del Fondo aiuti e solidarietà di cui all’all’art. 74 bis del Ccnl.
Art. 1 -bis - Ente Bilaterale di Settore (EBS)
Le Associazioni degli industriali e Fai-Cisl, Flai-Cgil e Uila-Uil, firmatarie del presente
contratto, per:
• valorizzare il comune impegno a realizzare le attività bilaterali più utili ad assicurare ai
lavoratori dell’industria alimentare servizi ed interventi di sostegno o di integrazione al
reddito;
• rispondere adeguatamente alle sfide del mercato mediante miglioramenti di efficienza
gestionale, di qualità dei prodotti e incrementi di produttività e di redditività e assicurando
lo sviluppo della capacità competitiva delle imprese che costituisce condizione essenziale
anche in considerazione della progressiva globalizzazione dei mercati e del processo
di integrazione europea, per confrontarsi validamente con la concorrenza interna ed
internazionale;
• salvaguardare il normale svolgimento dell’attività produttiva ed assicurare maggiore
certezza alla programmazione dei costi aziendali, assecondando la positiva evoluzione e
attuazione, nelle diverse realtà merceologiche e aziendali, dei processi di ristrutturazione,
di innovazione e di sviluppo, in un quadro volto a perseguire la ottimizzazione delle risorse,
la valorizzazione del fattore umano e le possibilità di promozione dell’occupazione;
si danno reciprocamente atto dell’opportunità di costituire, in presenza di una legislaContratto Collettivo Nazionale di Lavoro per i Lavoratori dell’Industria Alimentare
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zione nazionale di favore in termini di defiscalizzazione e decontribuzione, e ferme restando
l’autonomia dell’attività imprenditoriale e le rispettive distinte responsabilità degli imprenditori e delle Organizzazioni sindacali dei lavoratori, l’Ente Bilaterale di Settore, nei modi ed
entro i termini stabiliti dalle parti.
Oltre alle finalità richiamate in premessa, l’EBS, organizzerà e gestirà attività e/o servizi
bilaterali in tema di welfare previsti dal Ccnl ovvero individuati dal Comitato di Indirizzo di
cui all’art. 1, con particolare riferimento:
• all’integrazione delle indennità contrattuali e di legge a sostegno della maternità e della
paternità per il periodo di astensione facoltativa post partum;
• alla attivazione delle misure di integrazione al reddito dei lavoratori.
Nelle more dell’emanazione della richiamata normativa di legge, le Parti concordano
di assicurare la gestione dell’intervento di cui al primo alinea di cui sopra, a partire dal
1.1.2013, attraverso il Fondo sanitario integrativo di settore (FASA), al quale verrà versata
una specifica contribuzione mensile (riferita a 12 mensilità) pari a 2 euro, con riferimento
ad ogni lavoratore a tempo indeterminato.
Inoltre l’EBS avrà tra le sue prerogative di svolgere ricerche e condurre analisi sulle
occasioni di sviluppo e sulle soluzioni atte a favorirlo, nonché sui punti di debolezza e sulle
possibilità di superamento anche attraverso ristrutturazioni, razionalizzazioni e mobilità
basata sulla riutilizzazione economicamente valida delle risorse produttive e professionali.
In particolare saranno oggetto di analisi:
1. il quadro macroeconomico e la situazione competitiva del settore;
2. le conseguenze derivanti dall’integrazione economica sul sistema industriale alimentare
nazionale in termini di competitività interna ed europea con riferimento anche
all’allargamento dell’Unione Europea, alla riforma della Pac, ed ai negoziati multilaterali
in sede WTO;
3. le linee di politica agroindustriale, nell’ottica di una maggiore integrazione della
filiera agroalimentare, anche al fine di assumere posizioni concertate con la Pubblica
Amministrazione e le altre categorie;
4. l’evoluzione dei sistemi distributivi e di vendita;
5. i sistemi di relazioni industriali in Europa, l’evoluzione della normativa comunitaria in
materia sociale ed il ruolo delle Parti Sociali;
6. le esperienze di organizzazione del lavoro e di inquadramento professionale in Europa;
7. la normativa nazionale emergente in tema di rapporti di lavoro;
8. il mercato unico europeo ed i rapporti con i Paesi dell’Europa extra UE: prospettive
produttive ed occupazionali;
9. l’andamento congiunturale anche con riferimento alle importazioni ed esportazioni dei
prodotti;
10. l’andamento della produttività ed il livello di efficienza e competitività in rapporto con gli
altri Paesi concorrenti, Comunitari ed extra Comunitari;
11. l’andamento degli appalti, del decentramento produttivo e delle terziarizzazioni, con
riferimento alle conseguenze ed implicazioni riguardanti l’occupazione e le condizioni di
lavoro, nel comune intento della salvaguardia delle normative di tutela del lavoro;
12. gli investimenti globali sulla ricerca sia essa applicata per il miglioramento del ciclo
produttivo, di sviluppo sperimentale o volta al risparmio di energia o di materie prime;
13. le tematiche della sicurezza del lavoro - per eliminare eventuali fonti di rischio - e della
tutela dell’ambiente esterno, anche con riferimento ai rapporti con le istituzioni, nonché
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Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro per i Lavoratori dell’Industria Alimentare
le problematiche eventualmente poste dal recepimento in legge delle direttive CEE in
materia;
14. le problematiche occupazionali poste dall’introduzione di importanti innovazioni
tecnologiche o derivanti da processi di ristrutturazione o riorganizzazione aziendale, da
nuove iniziative produttive o da decentramento produttivo, con riguardo alla possibilità
di realizzare programmi formativi e di riqualificazione professionale dei lavoratori
interessati;
15. l’andamento del mercato del lavoro del settore con particolare riferimento al
Mezzogiorno, disaggregato per tipologia di rapporto di lavoro per genere e livelli di
inquadramento;
16. l’andamento del costo del lavoro - con riferimento anche ai salari di fatto disaggregati per
genere e livelli di inquadramento, con indicazione aggregata delle quantità retributive
che non sono determinate da contrattazione collettiva di categoria - il rapporto fra
questo e la legislazione in materia contributiva, assistenziale ed antinfortunistica, nonché
le problematiche poste dalla legislazione sociale. Ciò anche al fine di una valutazione
della competitività internazionale;
17. le linee direttrici della contrattazione aziendale di cui all’art. 6 del presente contratto,
nonché l’andamento a consuntivo della stessa. Ai fini di cui sopra, secondo quanto
previsto dai commi 6 e 7 dell’Allegato 2 al presente contratto, nell’ambito dell’EBS le
Parti proseguiranno ed implementeranno l’attività di monitoraggio della contrattazione
di secondo livello, già iniziata dall’Osservatorio nazionale anche al fine di indirizzare la
contrattazione aziendale e promuovere buone pratiche negoziali;
18. le problematiche concernenti le “barriere architettoniche” nei luoghi di lavoro al fine di
favorirne il superamento, compatibilmente con le esigenze impiantistiche e/o tecnicoorganizzative, anche attivando idonee iniziative per accedere a fonti di finanziamento
previste dalle leggi vigenti. Specifiche informazioni in esito alle suddette analisi, per
favorire il superamento e l’eliminazione delle “barriere architettoniche”, verranno rese
nelle sedi di cui ai punti 2), 3) e 4) del successivo articolo 2 (Sistema di informazione e di
esame congiunto) del presente Ccnl;
19. le problematiche concernenti l’occupazione giovanile;
20. le problematiche connesse all’inserimento lavorativo dei lavoratori extra-comunitari e dei
lavoratori disabili, intendendosi per tali quelli la cui capacità lavorativa sia stata accertata
ai sensi della L. 104/1992;
21. le varie fasi di crescita ed affermazione di ALIFOND nel settore, in raccordo con la
Consulta delle Parti fondatrici, con particolare riferimento all’incremento delle adesioni
ed alle eventuali azioni da intraprendere per favorire la capillare diffusione dell’iniziativa
tra tutti i lavoratori;
22. il tema della responsabilità sociale dell’impresa;
23. fermo restando quanto convenuto in occasione del rinnovo contrattuale relativo
al biennio economico del 2001 (v. Allegato 13), i temi della qualità, della sicurezza
alimentare e del “risk assessment”.
Le analisi effettuate nell’ambito dell’EBS saranno esaminate in appositi incontri attivati
dalle Parti, con cadenza di norma semestrale, tra le Associazioni dell’industria alimentare e
le Organizzazioni sindacali nazionali congiuntamente stipulanti anche eventualmente delegando propri rappresentanti aventi le specifiche caratteristiche professionali ritenute di
volta in volta necessarie.
Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro per i Lavoratori dell’Industria Alimentare
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Previa istruttoria compiuta nell’ambito del Comitato di indirizzo di cui al precedente art.
1, le Parti stipulanti potranno costituire in via sperimentale, d’intesa con le Associazioni territoriali competenti, Osservatori di carattere territoriale (regionali o provinciali) raccordati all’EBS.
In tale contesto e con riferimento al punto 11 del precedente comma 2, al fine di
fornire un supporto alle Parti stipulanti il Ccnl, in particolare potrà essere esaminato il fenomeno degli appalti, del decentramento produttivo e delle terziarizzazioni, con riferimento
alle conseguenze ed implicazioni riguardanti l’occupazione e le condizioni di lavoro, nel
comune intento della salvaguardia delle normative di tutela del lavoro.
Sempre previa istruttoria del richiamato Comitato di indirizzo, potranno essere realizzati, d’intesa tra le singole Associazioni di categoria e le Organizzazioni sindacali dei lavoratori congiuntamente stipulanti il presente Ccnl, specifici Osservatori di comparto merceologico, raccordati all’EBS, per l’analisi, per quanto di rispettiva competenza, delle medesime
tematiche previste dall’EBS.
Restano validi gli eventuali Osservatori di carattere territoriale e/o di comparto merceologico già in essere alla data di stipula del presente Ccnl.
Art. 1 -ter - Pari opportunità
A) Commissione paritetica nazionale per le pari opportunità.
1. Nel quadro della riaffermata attenzione verso le tematiche delle leggi vigenti, concernenti
l’occupazione femminile ed in armonia con quanto previsto dalle Raccomandazioni,
Regolamenti e Direttive Cee recepite dallo Stato italiano e in vigore in tema di parità
uomo-donna, si conviene sulla opportunità di realizzare attività di studio e di ricerca
finalizzate alla promozione di azioni positive e ad individuare eventuali ostacoli che
non consentano una effettiva parità di opportunità uomo-donna nel lavoro, nonché
ad esaminare le problematiche relative al rispetto della dignità della persona, in base
alle disposizioni legislative in materia, al fine di una opportuna sensibilizzazione negli
ambienti di lavoro.
In tale logica, le Parti confermano la necessità della effettiva operatività, nell’ambito
dell’ EBS, della Commissione paritetica nazionale composta da 12 membri (6 designati
dalle Associazioni degli industriali e 6 designati dalle Segreterie Nazionali di Fai-Cisl,
Flai-Cgil e Uila-Uil) alla quale è affidato il compito di:
a) esaminare l’andamento dell’occupazione femminile nel settore;
b)seguire lo sviluppo della legislazione nazionale e comunitaria in materia;
c) esaminare le problematiche connesse all’accesso del personale femminile ad attività
professionali non tradizionali;
d)studiare interventi idonei a facilitare il reinserimento delle lavoratrici dopo l’assenza
per maternità e a salvaguardarne la professionalità;
e) studiare iniziative idonee a prevenire forme di molestie sessuali nei luoghi di lavoro
anche attraverso ricerche sulla diffusione e le caratteristiche del fenomeno. Le Parti
si impegnano ad adeguare la normativa contrattuale in caso di emanazione di un
provvedimento legislativo che demandi alla contrattazione nazionale modalità
applicative e/o norme attuative, nei termini eventualmente fissati dalla legislazione
di rinvio;
f) verificare, con riferimento alla legge 10 aprile 1991, n. 125, ipotesi di schemi per la
promozione di iniziative di azioni positive;
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Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro per i Lavoratori dell’Industria Alimentare
g)studiare il fenomeno del mobbing, con l’intento di pervenire ad una definizione di
tale fenomeno alla luce della legislazione vigente ed alla elaborazione di proposte
condivise in merito a possibili modifiche della legislazione medesima ed a conseguenti
adeguamenti delle norme contrattuali.
2. Sempre nell’ambito dell’ EBS, potranno essere attivate, per la vigenza del presente
contratto collettivo nazionale di lavoro, subarticolazioni della Commissione paritetica
nazionale per le pari opportunità per specifiche aree territoriali ove comunque sussista
una significativa concentrazione di aziende del complesso del settore alimentare.
Le aree di cui sopra vengono individuate, in via sperimentale, nelle provincie di Bologna,
Genova, Milano, Parma, Roma, Salerno, Torino.
Le Associazioni imprenditoriali delle città sopra indicate, previa intesa con le analoghe istanze territoriali delle Organizzazioni sindacali stipulanti, potranno costituire
Commissioni paritetiche per le pari opportunità che opereranno in stretto collegamento, anche con incontri periodici collegiali, con la Commissione nazionale sulla base
delle informazioni, dei dati e dei risultati delle ricerche forniti dalla stessa.
Tali Commissioni saranno composte da 12 membri, di cui 6 designati dalle
Associazioni degli industriali e 6 designati dalle soprarichiamate istanze territoriali delle
Organizzazioni sindacali.
Alle Commissioni è affidato il compito di:
a) analizzare le caratteristiche del mercato del lavoro e le specificità territoriali
dell’andamento dell’occupazione femminile nel settore;
b)esaminare problematiche riferite all’occupazione femminile in ruoli connessi alle
nuove tecnologie;
c) studiare interventi idonei a facilitare il rientro delle lavoratrici puerpere ed il loro
reinserimento al lavoro ed ogni iniziativa atta a favorire tale reinserimento nella
salvaguardia della professionalità delle lavoratrici;
d)considerare l’opportunità di effettuare nell’ambito territoriale ricerche o indagini sulla
diffusione e le caratteristiche delle molestie sessuali nei luoghi di lavoro;
e) valutare sperimentazioni, sulla base delle indicazioni eventualmente fornite dalla
Commissione paritetica nazionale ed ai sensi di quanto previsto dalla lettera f) del
precedente punto 1), di iniziative di azioni positive.
***
Le Commissioni di cui ai precedenti punti 1) e 2) si riuniranno di norma semestralmente, saranno presiedute a turno da un componente di parte industriale o di parte sindacale, delibereranno all’unanimità circa le metodologie di lavoro e per l’attuazione dei
compiti loro attribuiti e riferiranno annualmente, sull’attività svolta, alle parti stipulanti il
presente contratto collettivo.
B) Rafforzamento del ruolo della donna e pari opportunità
Le parti considerano della massima importanza la crescita e la qualità dell’occupazione
femminile nell’industria alimentare, e, conseguentemente, si impegnano ad adottare un
insieme di azioni a favore della parità tra donne e uomini sul posto di lavoro, incentrato
sulle seguenti priorità: facilitare e promuovere i percorsi di carriera e la qualità del lavoro
femminile; favorire la partecipazione ed il riequilibrio delle posizioni femminili nei ruoli e
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nei livelli di responsabilità (con particolare riguardo alle lavoratrici in rientro dai congedi
per maternità); migliorare l’efficienza organizzativa delle forme di flessibilità dell’orario già
introdotte (es. part-time) e degli altri strumenti di conciliazione (congedi parentali, di cura e
formativi), per salvaguardare le opportunità di carriera delle dipendenti donne; considerare
la differenza di genere quale criterio di riferimento nell’assegnazione alle mansioni.
Ai fini di cui sopra, le Parti si impegnano altresì a verificare la possibilità di individuare,
forme di organizzazione del lavoro e tipologie contrattuali che favoriscano la conciliazione
tra vita lavorativa e vita familiare, nonché a promuovere specifiche iniziative formative anche attingendo dalle risorse dell’OBA di cui all’art. 1 quater - destinate alle lavoratrici
dipendenti delle industrie alimentari, attraverso l’elaborazione di piani ad hoc da individuare ed attuare nell’ambito del predetto Organismo, anche attraverso la predisposizione
di schemi per la promozione di iniziative di azioni positive di cui alla Legge n. 125/1991 e
alla Legge n. 53/2000.
Art. 1 -quater - Organismo Bilaterale Nazionale per la Formazione
nell’Industria Alimentare (OBA)
Le Parti, come previsto dall’allegato 6 del Ccnl 14.7.2003, convengono di costituire
l’Organismo Bilaterale Nazionale per la Formazione nell’Industria Alimentare, in forma abbreviata OBA, secondo gli elementi di seguito riportati.
L’OBA dovrà sviluppare un’attività formativa settoriale ed integrata con gli effettivi
bisogni delle imprese e dei lavoratori dei comparti che compongono il settore alimentare.
In questo quadro l’OBA promuoverà anche iniziative di analisi e ricerca alla luce delle
evoluzioni tecnologiche, organizzative, professionali e di mercato che caratterizzano i comparti dell’industria alimentare.
La struttura dell’OBA è costituita da 3 rappresentanti per la componente di parte sindacale e 3 per la componente di parte imprenditoriale.
Salvo diverse esigenze, l’OBA si riunisce con cadenza bimestrale presso una sede delle
Parti di volta in volta stabilita.
Per quanto attiene alle ulteriori modalità di funzionamento e strutturazione dell’OBA,
le Parti rinviano ai principi/criteri che saranno adottati nell’ambito di un apposito regolamento/statuto, da approvarsi a cura delle Parti medesime entro il 30.9.2007.
Nell’ambito delle previsioni contrattuali, ciascuna componente l’OBA propone le iniziative da assumere che, ai fini della messa in atto, vengono collegialmente valutate e consensualmente definite, tenuto conto di eventuali indicazioni delle Parti stipulanti.
Con tale Organismo le Parti intendono fornire alle imprese, alle Rsu e ai lavoratori, assistenza e collaborazione per la risoluzione delle principali problematiche riguardanti la realizzazione di azioni di formazione continua adeguate ai bisogni delle imprese e dei lavoratori.
L’OBA avrà in particolare il compito di:
• tenere il rapporto con le Istituzioni nazionali, regionali e/o provinciali preposte alla
formazione professionale;
• essere interlocutore attivo e supporto all’attività dell’EBS in materia di formazione
professionale e degli altri Osservatori previsti dal presente contratto;
• essere interlocutore del Fondo interprofessionale per la formazione continua Fondimpresa (costituito da Confindustria, Cgil, Cisl, Uil in applicazione delle legge
388/2000) - per quanto attiene ai progetti per i settori dell’industria alimentare;
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Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro per i Lavoratori dell’Industria Alimentare
•
curare la predisposizione di informative sulle fonti di finanziamento pubblico per la
formazione continua e per l’applicazione delle disposizioni contrattuali sulla formazione
(art. 3);
• mettere a punto, in collaborazione con l’EBS, specifici moduli di formazione in tema di
ambiente e sicurezza alimentare;
• definire linee guida formative in materie di sicurezza sul lavoro e ambiente e definire
relativi progetti mirati.
L’OBA in relazione alla propria attività potrà, previa decisione concorde delle sue componenti, avvalersi di esperti.
L’OBA curerà la presentazione a Fondimpresa di progetti settoriali per l’attivazione dei
relativi finanziamenti.
Ulteriori fonti di finanziamento potranno provenire dalla assistenza diretta che l’OBA
dovesse fornire per l’impostazione di progetti, riguardanti piani settoriali o gruppi di imprese, basati su finanziamenti pubblici o da altre attività concordemente individuate e da
Enti, istituzioni pubbliche nazionali e internazionali in considerazione dei relativi progetti
che di volta in volta saranno realizzati nello svolgimento della sua attività.
Le Parti nel comune convincimento del ruolo fondamentale che la formazione riveste
come investimento strategico per il miglioramento della qualità del lavoro, dei processi e
dei prodotti, convengono, anche alla luce di quanto affermato nell’Accordo interconfederale del 1° febbraio 1999, che nell’ambito dell’OBA saranno condotti approfondimenti
nell’impegno costante della diffusione della “cultura della formazione”. Questo impegno
che punta alla qualificazione del sistema formativo si colloca in uno scenario di più ampio
respiro, rappresentato da:
a) europeizzazione della formazione e della concertazione tra le Parti sociali;
b) valutazione e miglioramento della qualità dei sistemi formativi, con particolare
riferimento all’esigenza di promuovere e valorizzare una adeguata professionalità
dei lavoratori in relazione sia al tipo di attività svolta che alla fascia di età a fronte
dell’evoluzione tecnologica ed organizzativa;
c) ricerca di adeguati strumenti di coinvolgimento dei giovani nei processi formativi per
l’acquisizione delle necessarie professionalità e per la loro preparazione all’inserimento
in azienda;
d) crescita della competitività delle imprese attraverso la qualificazione delle risorse
umane;
e) crescita della qualità delle infrastrutture dei sistemi di offerta di formazione nelle aree
deboli.
Art. 2 - Sistema di informazione e di esame congiunto
Le Parti, ferma restando l’autonomia dell’attività imprenditoriale e le rispettive distinte
responsabilità degli imprenditori e delle OO.SS. dei lavoratori e salvo quanto previsto dal
precedente art. 1, ultimo comma, convengono quanto segue:
1. le singole Associazioni imprenditoriali di categoria forniranno, anche alla luce di
risultati e valutazioni svolte nell’ambito dell’EBS, a Fai-Cisl, Flai-Cgil e Uila-Uil nazionali,
congiuntamente stipulanti, in apposito incontro a livello nazionale, informazioni
complessive riguardanti:
• gli andamenti registrati nel Settore, le prospettive produttive, i tassi di utilizzazione degli
Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro per i Lavoratori dell’Industria Alimentare
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impianti, i programmi di investimento, i programmi di investimento che comportino
diversificazioni produttive, i nuovi insediamenti industriali e la loro localizzazione
per grandi aree geografiche e/o i rilevanti ampliamenti di quelli esistenti, nonché i
programmi di investimento e ristrutturazione e/o riconversione di cui alle leggi di
programmazione;
• l’andamento economico - produttivo del settore con dati aggregati sull’importazione ed
esportazione dei prodotti;
• l’andamento quantitativo del lavoro stagionale e, con particolare riguardo al
Mezzogiorno, l’andamento dell’occupazione giovanile, con riferimento ai contratti di
inserimento e all’apprendistato avuto riguardo alla legislazione e agli accordi;
• l’andamento dell’occupazione femminile, in relazione ai possibili interventi volti (azioni
positive) a promuovere condizioni di effettiva parità per le lavoratrici in linea con le
normative Cee e nazionali in tema di parità uomo-donna ed in particolare con la legge
10 aprile 1991, n. 125;
• l’andamento della produzione in relazione all’occupazione e quindi all’andamento della
produttività al cui incremento, unitamente a quello dell’efficienza, nelle sedi proprie, le
parti annettono particolare rilevanza, auspicando comportamenti conseguenti.
In relazione a tali informazioni, a richiesta di una delle parti, seguirà un esame congiunto sulle conseguenze delle informazioni rese nel corso del quale le Parti esprimeranno
le loro autonome valutazioni.
Tali incontri si svolgeranno con cadenza semestrale e potranno, di comune accordo,
essere effettuati in coincidenza con quelli previsti per l’esame, nell’ambito dell’EBS, di cui al
comma 7 del precedente articolo 1.
2. Annualmente, di norma nel primo quadrimestre, la delegazione industriale del settore
alimentare fornirà, anche alla luce di risultati e valutazioni svolte nell’ambito dell’EBS,
ai sindacati regionali della Fai-Cisl, Flai-Cgil e Uila-Uil, congiuntamente stipulanti,
informazioni globali riferite:
• agli andamenti del Settore ed alle prospettive produttive del complesso delle attività
industriali del settore alimentare nella regione (eventualmente in aree subregionali ove
sussista una significativa concentrazione di aziende del complesso del settore alimentare)
ed alle tendenze dell’occupazione, con particolare riguardo ai processi di ristrutturazione
e conversione, ai programmi che comportino nuovi insediamenti industriali ed ai criteri
generali della loro localizzazione, con riferimento anche alle condizioni ambientali e di
tutela dell’ambiente esterno, nonché agli interventi posti in essere dalle aziende per
favorire il superamento e l’eliminazione delle “barriere architettoniche”;
• ai finanziamenti pubblici per nuovi insediamenti o rilevanti ampliamenti di quelli
esistenti, agli investimenti globali per la ricerca, ai programmi di formazione
professionale eventualmente promossi su iniziativa e con il concorso delle Associazioni
degli imprenditori, al fenomeno del decentramento produttivo, alla realtà industriale
nel territorio con riferimento al complesso delle aziende operanti, distinte per classi di
dipendenti, ed all’andamento quantitativo del lavoro stagionale;
• al complesso delle situazioni occupazionali connesse a processi di mobilità regionale o
interregionale di particolare rilevanza di cui alla legge 675/1977 e successive modifiche
per riconversioni, ristrutturazioni o crisi aziendali, all’andamento dell’occupazione
giovanile, in rapporto ai contratti di inserimento e dell’apprendistato in rapporto alla
legislazione e agli accordi vigenti;
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Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro per i Lavoratori dell’Industria Alimentare
•
all’andamento dell’occupazione femminile, in relazione ai possibili interventi volti (azioni
positive) a promuovere condizioni di effettiva parità per le lavoratrici in linea con le
normative Cee e nazionali in tema di parità uomo donna ed in particolare con la legge
10 aprile 1991, n. 125.
In relazione a tali informazioni, a richiesta di una delle Parti, seguirà un esame congiunto sulle conseguenze delle informazioni rese, nel corso del quale le Parti esprimeranno
le loro autonome valutazioni.
***
Qualora nella Regione sussistano significative concentrazioni di aziende appartenenti a
particolari comparti merceologici, a richiesta delle OO.SS. le informazioni anzidette saranno
fornite in maniera aggregata, ma riferite ai comparti suddetti. In tale ipotesi la specifica
richiesta potrà essere soddisfatta decorsi quattro mesi dalla ricezione della domanda.
3. I gruppi industriali - intendendo per gruppo un complesso industriale di particolare
importanza articolato sul territorio nazionale con una pluralità di insediamenti
produttivi e di distinte unità organizzative - fermo restando a tale proposito il sistema
di relazioni industriali previsto dalle singole prassi in atto, forniranno, anche alla luce di
risultati e valutazioni svolte nell’ambito dell’EBS, a Fai-Cisl, Flai-Cgil e Uila-Uil nazionali,
congiuntamente stipulanti, con l’assistenza delle competenti organizzazioni nazionali
di categoria e delle competenti organizzazioni territoriali, informazioni complessive
riguardanti:
• gli andamenti e le prospettive produttive, i programmi di investimento, i programmi
di investimento che comportino diversificazioni produttive e/o nuovi insediamenti
industriali, loro localizzazioni e/o rilevanti ampliamenti di quelli esistenti, le modifiche
alla organizzazione del lavoro e delle tecnologie che comportino rilevanti riflessi
sull’occupazione, l’utilizzazione degli impianti e l’andamento complessivo degli orari;
• le trasformazioni tecnologiche ed organizzative e nuovi assetti produttivi aziendali ivi
compresi eventuali fenomeni di concentramento produttivo che comportino rilevanti
riflessi sull’occupazione, problemi energetici quando comportino riflessi sull’occupazione
e/o continuità degli orari di lavoro, finanziamenti pubblici per nuovi insediamenti o rilevanti
ampliamenti di quelli esistenti, nonché informazioni sugli investimenti globali per la ricerca;
• le tendenze occupazionali connesse alle esigenze di ristrutturazioni produttive e le
innovazioni tecnologiche che abbiano significativo riflesso sui livelli occupazionali,
sulla professionalità, sull’ambiente interno ed esterno al luogo di lavoro, l’andamento
dell’occupazione giovanile, con riferimento ai contratti di inserimento e all’apprendistato,
avuto riguardo alla legislazione e agli accordi;
• il numero e la finalizzazione dei contratti di inserimento;
• il numero dei contratti part-time e a termine;
• l’andamento dell’occupazione femminile, in relazione ai possibili interventi volti (azioni
positive) a promuovere condizioni di effettiva parità per le lavoratrici in linea con le
normative Cee e nazionali in tema di parità uomo-donna ed in particolare con la legge
10 aprile 1991, n. 125;
• gli interventi posti in essere per favorire il superamento e l’eliminazione delle “barriere
architettoniche”.
La predetta informativa verrà resa annualmente a richiesta di parte in apposito inconContratto Collettivo Nazionale di Lavoro per i Lavoratori dell’Industria Alimentare
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tro, mentre incontri di approfondimento su temi specifici potranno essere richiesti dalle
Parti medesime. In tali occasioni potranno essere esaminate congiuntamente, con autonome valutazioni, le conseguenze delle informazioni rese.
In apertura degli incontri di cui ai commi precedenti, verrà di volta in volta indicato agli
organismi sindacali se le informazioni che verranno trasmesse abbiano la caratteristica del
segreto industriale previsto per l’applicazione dell’art. 623 del C.P..
Inoltre, con le cadenze previste dall’art. 55, saranno fornite le opportune informazioni
di carattere economico sull’andamento del gruppo industriale.
In presenza di significativi processi di ristrutturazione e/o innovazioni tecnologiche che
comportino riduzione, spostamenti, chiusure di reparti o fabbriche e depositi, le Parti valuteranno, nel rispetto delle compatibilità economiche, prima della loro realizzazione, le
opportunità offerte dal contratto, dagli Accordi interconfederali e dalla legislazione vigente,
per la ricerca di soluzioni alternative che contengano o eliminino le conseguenze sui dipendenti, con particolare attenzione alle aree di declino industriale e del Mezzogiorno.
4. le aziende che abbiano significativa rilevanza nel comparto merceologico di appartenenza
forniranno alla Rsu o al Comitato esecutivo della stessa, nel corso di un apposito incontro,
con l’eventuale assistenza delle rispettive Associazioni sindacali, anche alla luce di risultati
e valutazioni svolte nell’ambito dell’Osservatorio di settore, informazioni riguardanti:
• gli andamenti e le prospettive produttive, i programmi di investimento, i programmi
di investimento che comportino diversificazioni produttive e/o nuovi insediamenti
industriali e loro localizzazione e/o rilevanti ampliamenti di quelli esistenti, le modifiche
della organizzazione del lavoro e delle tecnologie che comportino rilevanti riflessi
sull’occupazione, l’utilizzazione degli impianti e l’andamento complessivo degli orari;
• le trasformazioni tecnologiche ed organizzative ed i nuovi assetti produttivi aziendali
ivi compresi eventuali fenomeni di decentramento produttivo che comportino rilevanti
riflessi sull’occupazione, i problemi energetici quando abbiano riflesso sull’occupazione
e/o continuità degli orari di lavoro, i finanziamenti pubblici per nuovi insediamenti e/o
rilevanti ampliamenti di quelli esistenti, gli investimenti globali per la ricerca nonché il
numero degli addetti per sesso e fasce di età;
• le tendenze occupazionali connesse alle esigenze di ristrutturazioni produttive e le
innovazioni tecnologiche che abbiano significativo riflesso sui livelli occupazionali,
sulla professionalità e sull’ambiente interno ed esterno al luogo di lavoro, l’andamento
dell’occupazione giovanile, con riferimento ai contratti di formazione e lavoro e
all’apprendistato in rapporto alla legislazione e agli accordi;
• il numero e la finalizzazione dei contratti di inserimento;
• il numero dei contratti part-time e a termine;
• l’andamento dell’occupazione femminile, in relazione ai possibili interventi volti (azioni
positive) a promuovere condizioni di effettiva parità per le lavoratrici in linea con le
normative Cee e nazionali in tema di parità uomo-donna ed in particolare con la legge
10 aprile 1991, n. 125;
• gli interventi idonei a facilitare il reinserimento delle lavoratrici dopo l’assenza per
maternità e a salvaguardarne la professionalità;
• gli interventi posti in essere per favorire il superamento e l’eliminazione delle “barriere
architettoniche”.
La predetta informativa verrà resa annualmente a richiesta di parte in apposito incontro, mentre incontri di approfondimento su temi specifici potranno essere richiesti dalle
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Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro per i Lavoratori dell’Industria Alimentare
Parti medesime. In tali occasioni potranno essere esaminate congiuntamente, con autonome valutazioni, le conseguenze delle informazioni rese.
In apertura degli incontri di cui ai commi precedenti, verrà di volta in volta indicato agli
organismi sindacali se le informazioni che verranno trasmesse abbiano la caratteristica del
segreto industriale previsto per l’applicazione dell’art. 623 del C.P..
Inoltre, con le cadenze previste dall’art. 55 (Premio per obiettivi), saranno fornite le
opportune informazioni di carattere economico sull’andamento dell’azienda.
In presenza di significativi processi di ristrutturazione e/o innovazioni tecnologiche che
comportino riduzione, spostamenti, chiusure di reparti o fabbriche e depositi, le Parti valuteranno, nel rispetto delle compatibilità economiche, prima della loro realizzazione, le
opportunità offerte dal contratto, dagli Accordi interconfederali e dalla legislazione vigente,
per la ricerca di soluzioni alternative che contengano o eliminino le conseguenze sui dipendenti, con particolare attenzione alle aree di declino industriale e del Mezzogiorno.
***
Le Aziende non ricomprese nel precedente punto 4) che abbiano concluso accordi
o che diano corso alla contrattazione aziendale di cui all’art. 55 forniranno, su richiesta,
annualmente, alle Rsu, con l’eventuale assistenza delle rispettive organizzazioni territoriali,
informazioni riguardanti l’andamento aziendale ed i riflessi sull’occupazione.
Ferma rimanendo la cadenza di cui sopra, tali informazioni potranno essere rese in
coincidenza degli incontri di cui all’art. 55.
Dichiarazione congiunta
Le Parti si danno atto che la dizione di gruppo non comprende i gruppi finanziari e che
le informazioni a livello di gruppo e di azienda non sono cumulabili.
Art. 3 -Formazione professionale
Con riferimento a quanto previsto dagli Accordi interconfederali in materia di formazione professionale e dalla legislazione vigente, le Parti riconoscono concordemente
l’importanza ed il ruolo strategico che tale strumento riveste ai fini della valorizzazione
professionale delle risorse umane.
Pertanto le Parti, coerentemente ad una significativa evoluzione del sistema di relazioni
industriali, convengono, nel rispetto delle reciproche competenze e responsabilità ad esse
derivanti dalle norme di legge, di accordi interconfederali e del presente contratto, che la
formazione debba essere orientata al perseguimento dei seguenti obiettivi:
• consentire ai lavoratori di acquisire professionalità specifiche in grado di meglio
rispondere alle mutate esigenze derivanti da innovazioni tecnologiche ed organizzative;
• cogliere le opportunità occupazionali del mercato del lavoro, con particolare riferimento
al personale femminile, nell’intento di facilitare l’incontro tra domanda e offerta di lavoro
e di consentire una maggiore flessibilità nell’impiego dei lavoratori;
• rispondere a necessità di aggiornamento dei lavoratori al fine di prevenire l’insorgere di
situazioni di inadeguatezza professionale;
• facilitare il reinserimento delle lavoratrici e dei lavoratori dopo lunghi periodi di assenza.
In questo quadro i gruppi industriali e le aziende, nel corso degli incontri rispettivaContratto Collettivo Nazionale di Lavoro per i Lavoratori dell’Industria Alimentare
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mente previsti nei punti 3) e 4) dell’art. 2 forniranno alla Rsu o al Comitato esecutivo della
stessa informazioni, sui programmi di formazione professionale, con particolare riferimento
al numero dei lavoratori interessati suddivisi per sesso, alla durata dei corsi, alla sede, ai
contenuti, agli obiettivi tecnico-professionali da conseguire, allo svolgimento dei corsi in
azienda o in centri di formazione esterni, nonché all’intendimento di far ricorso a fonti di
finanziamento, per i programmi stessi, esterne all’azienda.
Le Rsu potranno fornire proprie valutazioni in ordine a tali programmi.
I medesimi gruppi industriali e aziende forniranno al lavoratore interessato l’attestazione relativa ai corsi di formazione professionalizzante svolti.
Le modalità di rilascio delle attestazioni verranno definite aziendalmente.
Fatti salvi gli eventuali accordi aziendali vigenti in materia, a tale livello sarà valutata
- anche in coerenza con gli obiettivi/progetti della specifica Sezione dell’EBS di cui all’art.
1bis - l’opportunità di adottare specifiche iniziative formative rivolte:
a) al personale neo assunto, al fine di assicurargli un efficace inserimento in azienda;
b) alla generalità del personale, per consentire un apprendimento permanente ed un
costante aggiornamento, con particolare riferimento ai progetti formativi in tema di
prevenzione e sicurezza sul lavoro;
c) al personale interessato da processi di innovazione tecnologica e/o da processi di rilevante
ristrutturazione aziendale che comportino sostanziali modifiche nello svolgimento della
prestazione lavorativa, per realizzare una effettiva riqualificazione delle competenze/
professionalità;
d) alle lavoratrici e ai lavoratori in rientro dal congedo per eventi e cause particolari di cui
all’art. 40 ter del presente contratto;
e) ai rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza (Rls) di cui all’articolo 62 del Ccnl.
f) Le iniziative di cui sopra potranno essere finanziate mediante risorse pubbliche comunitarie,
nazionali o regionali, anche in raccordo con Fondimpresa, nonché attraverso l’utilizzo:
-- del monte ore di cui all’art. 45, se non già utilizzato per gli scopi specifici;
-- delle ferie e/o dei rol nel limite massimo di 24 ore annue.
Le Parti a livello aziendale si attiveranno per facilitare l’iter procedurale di concessione
dei finanziamenti di cui al comma precedente anche attraverso il coinvolgimento delle Rsu
ai fini della individuazione dei relativi fabbisogni formativi.
Lavoratori transnazionali
Le Parti si impegnano a redigere un avviso comune entro 30 giorni dalla stipula del Ccnl,
che in coerenza con l’azione congiunta a livello europeo delle OO.SS e della Federazione
Europea del settore, contrasti gli effetti di dumping relativi all’utilizzo del lavoro transnazionale.
PARTE II
Art. 4 -Appalti, decentramento produttivo e terziarizzazioni
Sono esclusi dagli appalti i lavori svolti in azienda direttamente pertinenti le attività
di trasformazione e di imbottigliamento proprie dell’azienda stessa nonché quelle di manutenzione ordinaria continuativa, ad eccezione di quelle che necessariamente debbono
essere svolte al di fuori dei turni normali di lavoro.
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Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro per i Lavoratori dell’Industria Alimentare
Opportune disposizioni saranno esaminante per i lavoratori già facenti parte dell’azienda appaltatrice.
Allo scopo di perseguire una più efficace tutela dei lavoratori per quanto concerne il
rispetto degli obblighi previsti in materia di prestazione di lavoro, le aziende inseriranno
nei contratti di appalto apposite clausole che vincolino le imprese appaltatrici all’effettiva
assunzione del rischio di impresa e all’osservanza degli obblighi ad esse derivanti dalle
norme di legge assicurative, previdenziali, di igiene e sicurezza del lavoro, nonché al
rispetto delle norme contrattuali confederali del settore merceologico cui appartengono
le aziende appaltatrici stesse. Nel caso in cui l’appalto sia affidato a società cooperative
e la prestazione di lavoro venga resa dagli stessi soci cooperatori, le suddette clausole
dovranno in particolare vincolare la cooperativa stessa ad assicurare ai soci medesimi un
trattamento economico-normativo globalmente equivalente a quello previsto dal Ccnl di
riferimento.
In particolare le aziende, nella logica di una sempre più responsabile attenzione nei
confronti del fattore umano e riconoscendo il valore sociale della tutela della salute e della
sicurezza nei luoghi di lavoro, si rendono disponibili ad ampliare il quadro informativo
previsto dal D.Lgs. 81/2008 e successive modifiche e integrazioni prevedendo, in occasione
dell’incontro annuale (di cui alla legge sopra citata), l’illustrazione di notizie relative alle
attività appaltate, con specifico riferimento ai seguenti argomenti:
• l’informazione data alle imprese appaltatrici riguardante i rischi specifici presenti
nell’ambiente di lavoro interessato dall’appalto;
• informazioni relative ad eventuali infortuni verificatisi con i dipendenti delle imprese
appaltatrici all’interno dell’azienda.
Eventuali osservazioni da parte del Rls, riguardanti la materia di sicurezza nelle ditte
appaltatrici, saranno oggetto di opportuno approfondimento con la ditta appaltante.
I lavoratori di aziende appaltatrici operanti in azienda possono fruire dei servizi di
mensa con opportune intese tra azienda appaltante e azienda appaltatrice.
I gruppi industriali e le aziende che abbiano significativa rilevanza nel comparto merceologico di appartenenza, forniranno semestralmente, su richiesta, alle Rsu o al Comitato
esecutivo delle stesse dati aggregati:
• sulla natura delle attività conferite in appalto e/o in decentramento produttivo;
• su eventuali casi di scorporo di attività del proprio ciclo produttivo che abbiano rilevanti
riflessi sull’occupazione complessiva; ciò per consentire alle Organizzazioni Sindacali la
conoscenza delle conseguenze sui livelli occupazionali.
Dati aggregati sulla natura delle attività conferite in appalto saranno altresì forniti alle
Organizzazioni Sindacali in occasione degli incontri di cui al primo comma dei punti 1 e 2,
del predetto Sistema di informazione.
I gruppi industriali e le aziende di cui ai punti 3 e 4 del richiamato art. 2 forniranno
annualmente, a consuntivo, il dato medio del numero dei lavoratori delle ditte appaltatrici
che hanno prestato la propria attività all’interno delle unità produttive.
Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro per i Lavoratori dell’Industria Alimentare
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Capitolo II - ASSETTI CONTRATTUALI
Art. 5 -Sistema contrattuale
Il sistema contrattuale di cui al presente capitolo intende dare attuazione ai principi ispiratori dei Protocolli interconfederali - le cui disposizioni anche non riprodotte si intendono qui
integralmente richiamate - nonché delle intese di cui all’allegato 1 al presente Ccnl.
Alla luce di quanto sopra, il sistema contrattuale prevede:
• un contratto collettivo nazionale di lavoro;
• un livello di contrattazione aziendale.
Il presente contratto nazionale ha durata triennale per la materia normativa e retributiva.
Il contratto nazionale ed il protocollo aggiuntivo relativo ai viaggiatori o piazzisti fissano l’ambito di contrattazione a livello aziendale, consentendo una maggiore aderenza
della disciplina contrattuale a talune caratteristiche settoriali e di azienda. Il contratto, nel
realizzare maggiori benefici per i lavoratori, riconosce l’esigenza per le imprese di poter
programmare la propria attività produttiva per la durata del presente contratto e degli
accordi integrativi stipulati in attuazione delle sue norme.
Il contratto nazionale di categoria stabilisce anche la tempistica, secondo il principio
dell’autonomia dei cicli negoziali, le materie e le voci in cui si articola la contrattazione
aziendale di cui all’articolo seguente.
Al sistema contrattuale così disciplinato corrisponde l’impegno delle Parti di rispettare e
far rispettare ai propri iscritti, per il periodo di loro validità, il contratto nazionale e le norme
integrative aziendali da esso previste. A tale fine, anche attraverso il ricorso agli strumenti
ed alle procedure di cui all’art. 79, le Associazioni industriali ai vari livelli sono impegnate
ad adoperarsi per l’osservanza delle condizioni pattuite da parte delle Aziende associate
mentre le Organizzazioni dei lavoratori, ivi comprese le loro articolazioni periferiche, si
impegnano a non promuovere e ad intervenire perché siano evitate azioni o rivendicazioni
intese a modificare, integrare, innovare quanto ha formato oggetto di accordo ai vari livelli.
Nel quadro di quanto sopra convenuto, si è stipulato il presente contratto di lavoro da
valere per i lavoratori addetti alle aziende, così come rappresentate dalle singole associazioni stipulanti, e/o esercenti le rispettive attività industriali qualunque sia la ragione sociale
e l’inquadramento agli effetti previdenziali e/o fiscali.
Le Parti, come convenuto con Accordo interconfederale del 28.6.2011, ribadiscono che
“è comune l’obiettivo di favorire lo sviluppo e la diffusione della contrattazione collettiva di
secondo livello per cui vi è la necessità di promuovere l’effettività di garantire una maggiore
certezza alle scelte operate d’intesa fra aziende e rappresentanze sindacali dei lavoratori”.
Le Parti, nel condividere l’obiettivo della diffusione della contrattazione integrativa a
livello di settore, di macroarea o di filiera di cui al presente articolo, in particolare verso le
realtà dove non è operante, si danno l’impegno di studiare a livello di comparto produttivo, in accordo con le Associazioni di settore interessate, modelli di incentivazione salariale
legata al raggiungimento di incrementi di produttività, efficienza e redditività.
Art. 6 -Contrattazione aziendale
La contrattazione aziendale è prevista nello spirito della prassi negoziale previgente
all’Accordo di settore 13 gennaio 1994, con particolare riferimento alle piccole imprese.
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Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro per i Lavoratori dell’Industria Alimentare
Pertanto, la contrattazione aziendale potrà essere svolta solo per le materie per le quali
nel presente contratto è prevista tale possibilità nei limiti e secondo le procedure specificatamente indicate, e ciò nel rispetto del principio secondo cui tale contrattazione non può
avere ad oggetto materie già definite in altri livelli di negoziazione.
I contratti collettivi aziendali, stipulati con i soggetti negoziali di parte sindacale di cui
al comma successivo, possono definire, anche in via sperimentale e temporanea, al fine di
gestire situazioni di crisi o in presenza di investimenti significativi per favorire lo sviluppo
economico e occupazionale dell’impresa, specifiche intese modificative di regolamentazioni
disciplinate dal presente Ccnl relativamente alle materie della prestazione lavorativa, degli
orari e dell’organizzazione del lavoro.
In applicazione degli Accordi di settore 13 gennaio 1994 e 12 maggio 1994, soggetti
negoziali di parte sindacale per la contrattazione aziendale saranno le Rsu di cui all’art. 7
del presente contratto e, secondo le indicazioni fornite dal Protocollo 20 dicembre 1993 e
la prassi esistente, le strutture delle Organizzazioni sindacali stipulanti il Ccnl.
Capitolo III - ISTITUTI DI CARATTERE SINDACALE
Art. 7 -Rappresentanza Sindacale Unitaria
La Rsu o il comitato esecutivo della stessa è l’unica struttura abilitata alla contrattazione
aziendale, fermo restando il disposto di cui al terzo comma dell’art. 6 e al quarto comma
dell’art. 5 e salvo quanto previsto al riguardo dall’allegato protocollo per i Viaggiatori o
Piazzisti.
La regolamentazione che segue integra e specifica quanto previsto dall’Accordo
Interconfederale per la costituzione delle Rappresentanze sindacali unitarie sottoscritto da
Confindustria, Intersind e Cgil, Cisl, Uil il 20 dicembre 1993, sulla base di quanto disposto
sulla materia dall’Accordo di settore 12 maggio 1994.
1. Costituzione della Rsu
La Rsu viene costituita ad iniziativa delle Associazioni sindacali Fai-Cisl, Flai-Cgil e UilaUil congiuntamente stipulanti il Ccnl in ciascuna unità produttiva con più di 15 dipendenti,
esclusi i Viaggiatori o Piazzisti ed inclusi i lavoratori a tempo determinato di cui all’art. 8 del
Decreto Legislativo n. 368 del 2001.
La costituzione avverrà secondo la disciplina e le procedure di elezione previste nell’Accordo Interconfederale 20 dicembre 1993, con particolare riferimento ai termini stabiliti
per le singole fasi.
Alla condizione che abbiano espresso formale adesione al citato Accordo
Interconfederale, l’iniziativa per la costituzione della Rsu può essere assunta anche dalle
altre Associazioni sindacali di cui al secondo comma, punto 1, parte prima, e al punto 4,
lettera b), parte seconda, del richiamato Accordo Interconfederale.
In ogni caso le Organizzazioni sindacali, dotate dei requisiti di cui all’art. 19, L. 20
maggio 1970, n. 300, che siano firmatarie del presente Accordo o comunque aderiscano alla disciplina in esso contenuta, partecipando alla procedura di elezione della Rsu,
rinunciano formalmente ed espressamente a costituire Rsa ai sensi della norma sopra
menzionata.
Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro per i Lavoratori dell’Industria Alimentare
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2. Composizione della Rsu
La Rsu è composta, per due terzi dai rappresentanti eletti tra le liste presentate da tutte
le Associazioni sindacali richiamate al punto precedente, in proporzione ai voti conseguiti
dalle singole liste e, nell’ambito delle liste, in relazione ai voti ottenuti dai singoli candidati.
Il residuo terzo è assegnato alle sole Associazioni firmatarie del Ccnl e la relativa copertura
avviene mediante elezione o designazione, in misura proporzionale ai voti ricevuti nell’unità
produttiva da ciascuna delle liste aventi diritto ai sensi del Protocollo 20 dicembre 1993.
3. Ripartizione dei seggi tra operai e impiegati e quadri
In relazione a quanto previsto al secondo e terzo comma, punto 2, parte prima dell’Accordo interconfederale 20 dicembre 1993 e fermo restando il numero dei seggi complessivamente spettanti, la ripartizione dei seggi tra gli operai e gli impiegati e quadri verrà
effettuata con riferimento al rispettivo peso percentuale sul totale degli addetti.
Qualora, per gli operai o per gli impiegati e quadri, non ci siano candidati disponibili a
presentarsi, i seggi loro spettanti saranno assegnati all’altra categoria giuridica.
4. Numero dei componenti la Rsu
Il numero dei componenti la Rsu - calcolato con riferimento al numero dei dipendenti
dell’unità produttiva individuati secondo i criteri di cui al primo comma del precedente
punto 1), “Costituzione della Rsu” - è pari a:
• 3 componenti nelle unità produttive che occupano da 16 a 100 dipendenti;
• 4 componenti nelle unità da 101 a 200 dipendenti;
• 6 componenti nelle unità da 201 a 300 dipendenti;
• 9 componenti nelle unità da 301 a 450 dipendenti;
• 11 componenti nelle unità da 451 a 600 dipendenti;
• 13 componenti nelle unità da 601 a 750 dipendenti;
• 16 componenti nelle unità da 751 a 1.000 dipendenti;
• 21 componenti nelle unità da 1.001 a 1.500 dipendenti;
• 25 componenti nelle unità da 1.501 a 2.000 dipendenti;
• 27 componenti nelle unità da 2.001 a 2.500 dipendenti;
• 30 componenti nelle unità produttive di maggiori dimensioni.
Nelle unità produttive con almeno 11 componenti la Rsu, quest’ultima, per i rapporti
con la Direzione aziendale, ferma restando la propria titolarità contrattuale, decisionale e di
indirizzo, potrà avvalersi di un Comitato esecutivo eletto tra i suoi componenti.
La Rsu sostituisce il Consiglio di fabbrica di cui al Ccnl 7 agosto 1991 e i suoi componenti subentrano, tenendo conto anche di quanto previsto al successivo punto 5, alle Rsa
e ai dirigenti delle Rsa - ivi compresi quelli dei VV.PP. - di cui alla Legge 300/70 per titolarità
di diritti, permessi, agibilità sindacali, compiti di tutela dei lavoratori e per la funzione di
agente contrattuale per le materie del livello aziendale, secondo quanto previsto dal vigente
contratto e dal Protocollo del 13 gennaio 1994.
A detti componenti sono riconosciute le tutele previste dalla Legge n° 300/70 per i
dirigenti Rsa.
•
22
5. Durata e sostituzione nell’incarico
La Rsu decade automaticamente dal mandato ricevuto:
alla scadenza dei tre anni dalla data delle elezioni;
Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro per i Lavoratori dell’Industria Alimentare
•
qualora si verifichi il superamento della quota di sostituzioni previste dall’Accordo
interconfederale del 20 dicembre 1993 e richiamate dall’ultimo capoverso del presente punto;
• in presenza di richiesta formale di decadenza anticipata con raccolta di firme tra i
lavoratori aventi diritto al voto, pari o superiori al 50%; tali firme, perchè abbiano valore
ai fini della richiesta di revoca, dovranno essere opportunamente certificate.
In caso di dimissioni di un componente elettivo, lo stesso sarà sostituito dal primo dei
non eletti appartenente alla medesima lista.
Il componente dimissionario che sia stato nominato, in base a quanto previsto dal
secondo periodo del precedente punto 2, dalle Associazioni sindacali stipulanti il contratto
collettivo nazionale di lavoro applicato nell’unità produttiva, sarà sostituito mediante nuova
designazione da parte delle stesse Associazioni.
Le dimissioni e conseguenti sostituzioni dei componenti la Rsu non possono concernere
un numero superiore al 50% degli stessi, pena la decadenza della Rsu con conseguente
obbligo di procedere al suo rinnovo, secondo le modalità previste dal presente accordo.
6. Elettorato passivo: lavoratori a tempo determinato
Ferma restando l’eleggibilità di operai, impiegati e quadri non in prova in forza all’unità produttiva alla data delle elezioni, candidati nelle liste di cui al punto 4, parte seconda
dell’Accordo Interconfederale 20 dicembre 1993, possono essere eletti anche i lavoratori
non a tempo indeterminato il cui contratto di assunzione consenta, alla data delle elezioni,
una durata residua del rapporto di lavoro non inferiore a 6 mesi.
Al termine del contratto non a tempo indeterminato e in ogni caso di risoluzione del
rapporto di lavoro, il mandato conferito scade automaticamente.
I componenti decaduti potranno essere sostituiti secondo le regole stabilite al punto 6,
parte prima dell’Accordo Interconfederale 20 dicembre 1993.
7. Procedure per le elezioni
a) Modalità delle votazioni e disciplina della elezione della Rsu.
I lavoratori potranno compiere le operazioni di voto al di fuori dell’orario di lavoro
nonchè durante l’orario di lavoro, in tale ultima ipotesi utilizzando le ore di assemblea di
cui all’art. 20 della legge 20 maggio 1970, n° 300.
La commissione elettorale fisserà la data delle elezioni d’intesa con la direzione aziendale entro i quindici giorni immediatamente successivi alla scadenza del termine utile per
la presentazione delle liste di cui al punto 1 parte seconda dell’Accordo Interconfederale
20 dicembre 1993.
Per quanto riguarda la disciplina della elezione della Rsu, si fa integrale rinvio a quanto
previsto nella parte seconda dell’accordo interconfederale 20 dicembre 1993.
b) Commissione elettorale, scrutatori, componenti del seggio elettorale e del
Comitato dei garanti.
Fermo restando quanto previsto alla precedente lettera a), i membri della Commissione
elettorale, gli scrutatori, i componenti del seggio elettorale, i componenti sindacali del
Comitato di garanti qualora in forza all’unità produttiva, disciplinati rispettivamente ai punti
5, 8, 13 e 20, parte seconda dell’Accordo interconfederale 20 dicembre 1993, dovranno
espletare il loro incarico al di fuori dell’orario di lavoro, nonché durante l’orario di lavoro
utilizzando in via eccezionale, previa richiesta, i permessi retribuiti di cui all’art. 23 Legge
Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro per i Lavoratori dell’Industria Alimentare
23
20 maggio 1970, n° 300, nei limiti e secondo le modalità di cui al punto 12, parte seconda,
dell’Accordo interconfederale 20 dicembre 1993 (vedasi articolo 9 del presente Ccnl).
Resta ovviamente inteso che ai suddetti soggetti non sono riconosciuti i diritti, i poteri e
le tutele già previsti dalla legge a favore dei dirigenti delle Rsa, e ora trasferiti ai componenti
le Rsu in forza dell’Accordo interconfederale 20 dicembre 1993.
Per la composizione della Commissione elettorale di cui al punto 5, parte seconda
dell’Accordo interconfederale 20 dicembre 1993, nelle unità produttive con più di 500 dipendenti, ogni organizzazione sindacale abilitata alla presentazione di liste potrà designare
due lavoratori dipendenti dall’unità produttiva, non candidati.
8. Attività stagionali o per punte di maggior lavoro ricorrenti
Nel caso in cui nell’unità produttiva si svolgano attività stagionali o per punte di maggior lavoro ricorrenti in alcuni periodi dell’anno ed ove ciascuna di tali attività abbia una
durata non inferiore a 60 giorni lavorativi, le Organizzazioni sindacali firmatarie potranno
comunicare, al fine di interpretarne le particolari problematiche, il nominativo di rappresentanti dei lavoratori addetti a tali attività.
Fermo restando quanto previsto al precedente periodo, la suddetta facoltà potrà essere esercitata quando sussistano congiuntamente nell’unità produttiva, al momento della
comunicazione, le seguenti condizioni:
a) il numero degli addetti alle attività stagionali o per punte di maggior lavoro ricorrenti sia
almeno pari al 10% dei dipendenti a tempo indeterminato;
b) tale numero non sia comunque inferiore alle 50 unità.
Il numero di tali rappresentanti sarà complessivamente pari ad 1 qualora il numero degli
addetti di cui al comma precedente sia inferiore o pari a 220 ed a 2 sopra tale limite numerico.
I suddetti rappresentanti saranno individuati di volta in volta tra gli assunti nei vari
periodi di stagionalità o di punte di maggior lavoro ricorrente e affiancheranno le Rsu fino
alla cessazione del proprio rapporto di lavoro e, durante tale periodo, potranno utilizzare i
permessi attribuiti alle Rsu secondo le indicazioni delle stesse.
Prima dichiarazione a verbale
Per quanto non espressamente previsto al presente articolo si intendono richiamate le disposizioni dell’Accordo Interconfederale 20 dicembre 1993 e dell’Accordo di settore 12 maggio 1994.
Seconda dichiarazione a verbale
Le Parti, in considerazione dei contenuti dell’Accordo di Settore 12 maggio 1994, convengono che il numero dei componenti della Rsu sancito nel precedente punto 4 non può
essere incrementato a livello aziendale sia pure in forza di accordi o prassi preesistenti all’
accordo medesimo.
Fai, Flai, Uila e Federalimentare si impegnano a garantire a livello di unità produttive
comportamenti coerenti con quanto sopra convenuto, assicurando, ove necessario, gli opportuni interventi.
Dichiarazione congiunta
In caso di accordi interconfederali o di norme di legge relativi alla materia, le parti stipulanti il presente accordo si incontreranno in sede nazionale per esaminare l’eventuale necessità
di armonizzare e/o adeguare le normative contrattuali della categoria con tali nuove discipline.
24
Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro per i Lavoratori dell’Industria Alimentare
Art. 8 -Assemblea
Il diritto di assemblea con le modalità di cui all’art. 20 della Legge 20 maggio 1970 n.
300 sarà esercitato ad istanza di Fai-Cisl, Flai-Cgil e Uila-Uil, congiuntamente stipulanti o
della Rsu o del comitato esecutivo della stessa.
Analogo diritto di assemblea verrà riconosciuto ed esercitato ad istanza di Fai-Cisl,
Flai-Cgil e Uila-Uil, congiuntamente stipulanti - tenendo conto delle esigenze produttive,
nel senso che le assemblee saranno indette all’inizio o alla fine dei turni di lavoro con un
preavviso di almeno 24 ore(1) - anche nelle unità produttive con almeno 10 dipendenti nel
limite massimo di 6 ore annue retribuite, salvo che non ricorra l’ipotesi di cui al 2° comma
dell’art. 35 della citata legge n. 300.
Tali assemblee saranno tenute di norma all’interno delle unità produttive, tenendo
conto delle esigenze produttive e salvo motivi oggettivi di impedimento (ad es. di carattere
logistico ed organizzativo).
Art. 9 -Permessi sindacali - Assenze e permessi per l’esercizio di funzioni
pubbliche elettive
I permessi sindacali retribuiti spettanti alla Rsu, comprensivi di quanto già previsto
per i dirigenti delle Rsa dalla Legge 20 maggio 1970, n. 300, calcolati con riferimento al
numero dei dipendenti a tempo indeterminato così come individuati al punto 1, primo
periodo dell’Accordo di settore 12 maggio 1994, nonché a decorrere dal 1° gennaio 2000
con riferimento anche ai lavoratori stagionali di cui al punto a) dell’abrogato art. 1 della
Legge n. 230 del 1962 (intendendosi come unità lavorative utili ai fini del computo dei
permessi quelle derivanti dalla sommatoria dei singoli periodi di lavoro stagionale diviso
dodici), sono i seguenti:
• unità produttive da 16 a 200 dipendenti: 4 ore annue per dipendente;
• unità produttive da 201 a 300 dipendenti: 2 ore e mezza annue per dipendente a cui si
sommano 288 ore annue fisse;
• unità produttive da 301 a 600 dipendenti: 2 ore e mezza annue per dipendente a cui si
sommano 576 ore annue fisse;
• unità produttive da 601 dipendenti ed oltre: 3 ore annue per dipendente.
All’interno di tali permessi viene riconosciuto alle Organizzazioni Sindacali congiuntamente stipulanti un monte ore pari ad 1 ora annua per dipendente(2), per la loro agibilità,
per i membri dei comitati direttivi delle stesse e comunque per le fattispecie dell’Art. 30
della Legge 20 maggio 1970 n. 300.
Eventuali condizioni di miglior favore esistenti in termini di permessi sindacali a livello
aziendale alla data del 12 maggio 1994, verranno mantenute se derivanti da accordi aziendali formalmente sottoscritti e saranno armonizzate a tale livello.
I lavoratori chiamati a funzioni pubbliche elettive hanno, inoltre, diritto ai permessi
previsti dall’art. 32 della richiamata Legge 20 maggio 1970 n. 300.
(1) Sono fatte salve le condizioni di miglior favore in atto alla data del 15 luglio 1977.
(2) Fermi restando i monti ore così come sopra definiti, negli scaglioni da 601 a 623, da 751 a 767 e da
1001 a 1007 dipendenti ad ogni dirigente della Rsu vanno garantite 96 ore.
Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro per i Lavoratori dell’Industria Alimentare
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Nota a verbale per l’industria della macellazione e lavorazione delle specie avicole
Per i dipendenti delle aziende di macellazione e lavorazione delle specie avicole il monte
ore dei permessi retribuiti per le Rsu, calcolato in base a quanto previsto dall’art. 8 dell’accordo 12/5/1994 tra le Associazioni aderenti a Federalimentare e FAI/FLAI/UilA, sarà incrementato di mezz’ora (trenta minuti) per dipendente(*).
Tale incremento, che comprende i permessi previsti dall’art. 30 della Legge 300/70, si
aggiungerà a quanto congiuntamente spettante alle OO.SS. per le esigenze dei membri dei
loro comitati direttivi.
La presente nota sostituisce ed annulla la precedente nota a verbale per il settore avicolo di cui all’art. 65 del Ccnl industria alimentare 7/8/1991.
Art. 10 -Aspettative ai lavoratori chiamati a funzioni pubbliche elettive o a
ricoprire incarichi sindacali provinciali o nazionali
La concessione di aspettative ai lavoratori chiamati a funzioni pubbliche elettive o a
ricoprire cariche sindacali provinciali o nazionali è regolata dall’art. 31 della Legge 20 maggio 1970, n. 300.
Il periodo di aspettativa sarà considerato utile ai fini della rivalutazione dell’importo
del Tfr maturato all’inizio dell’aspettativa stessa, secondo i criteri previsti dall’art. 2120, 4°
e 5° comma, del Codice Civile.
Nota a Verbale
Su richiesta delle Organizzazioni sindacali nazionali congiuntamente stipulanti, durante
i periodi di cui al primo comma, potranno essere utilizzati continuativamente e fino a concorrenza i permessi di cui all’art. 9 del presente contratto.
Art. 11 -Affissioni
La Rsu o il comitato esecutivo della stessa ha diritto di affiggere, su apposito albo
predisposto dalle aziende, pubblicazioni, testi e comunicati inerenti materie di interesse
sindacale e del lavoro.
Le anzidette comunicazioni dovranno essere firmate dai componenti della Rsu o del
comitato esecutivo della stessa o dalle istanze provinciali o nazionali delle Organizzazioni
sindacali stipulanti.
Copia delle comunicazioni di cui sopra dovrà essere inoltrata alla Direzione aziendale.
Art. 12 -Versamento dei contributi sindacali
L’azienda provvederà alla trattenuta del contributo sindacale ai dipendenti che ne facciano richiesta mediante consegna di una delega dagli stessi debitamente sottoscritta.
Per le deleghe esistenti e per quelle future il valore del contributo è fissato nello 0,85
per cento sull’ammontare virtuale lordo delle seguenti voci retributive contrattuali che
hanno carattere continuativo: minimo, contingenza, scatti, premio di produzione mensile di
cui al Ccnl 8 agosto 1991. A partire dal 1° gennaio 1981 per i viaggiatori o piazzisti il valore
(*) Per quanto concerne il numero di dipendenti cui far riferimento per il calcolo del monte ore, si avrà riguardo alla media ponderata del numero dei dipendenti dell’anno precedente a quello di riferimento.
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Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro per i Lavoratori dell’Industria Alimentare
del contributo è fissato nello 0,85% sui minimi, contingenza e scatti. La delega dovrà contenere l’indicazione dell’organizzazione sindacale cui l’azienda dovrà versare il contributo.
L’importo delle trattenute dovrà essere versato a cura della azienda sui conti correnti
indicati dalle federazioni nazionali congiuntamente stipulanti il presente contratto.
Le deleghe in atto e quelle future sono valide fino a revoca del lavoratore interessato,
restando inteso che le variazioni rispetto agli elenchi dei lavoratori contribuenti saranno
rese note nel mese successivo.
Art. 13 - Distribuzione del contratto ed esclusiva di stampa (articolo sospeso)(*)
Art. 14 -Affissione del contratto
Copia del presente contratto dovrà essere esposta in azienda in modo ben visibile.
Capitolo IV - COSTITUZIONE DEL RAPPORTO DI LAVORO - MERCATO DEL LAVORO
Art. 15 -Assunzione - Precedenze - Documenti
L’assunzione dei lavoratori avverrà in conformità alle disposizioni di legge in vigore.
Nelle assunzioni verrà data la precedenza, oltre che nei casi determinati dalla legge e
dagli accordi interconfederali, anche al coniuge ed ai figli del lavoratore deceduto durante
il rapporto di lavoro presso la stessa azienda, sempreché detti congiunti abbiano l’idoneità
e i requisiti necessari. L’esercizio di tale precedenza dovrà, a pena di decadenza, essere
richiesto entro un anno dall’avvenuto decesso, sempreché sia compatibile con le norme
sul collocamento.
Al lavoratore assunto dovrà essere data comunicazione scritta della tipologia del contratto di assunzione, della data di inizio del rapporto di lavoro, della durata del periodo
di prova, della qualifica e livello cui viene assegnato, del luogo di lavoro, del trattamento
economico e di altri eventuali dati previsti da norme di legge.
All’atto dell’assunzione sarà fornita al lavoratore: una copia del Ccnl; la modulistica
riguardante l’iscrizione ad Alifond (scheda informativa e modulo di adesione); i moduli per
l’autorizzazione al trattamento dei dati personali ai sensi della L. n. 196 del 2003 e successive modifiche e integrazioni.
Con specifico riferimento ai lavoratori inquadrati come viaggiatori o piazzisti, dovranno
anche essere precisati l’ampiezza del mandato conferito e della zona, nonché gli eventuali
compiti del viaggiatore o piazzista durante il periodo in cui non viaggia, tenuto presente
che non debbono essere affidate allo stesso mansioni incompatibili con la sua qualifica.
Il viaggiatore o piazzista può, con il consenso scritto della ditta dalla quale dipende, trattare anche articoli per conto di altre ditte, previo opportuno accordo fra
di esse.
Prima dell’assunzione il lavoratore potrà essere sottoposto a visita medica di idoneità
al lavoro.
All’atto della assunzione il lavoratore dovrà consegnare i documenti richiesti dalle leggi
in vigore.
(*) la norma è stata sostituita con l’impegno di cui allo scambio di lettere sulla bilateralità, in All. 34 al Ccnl.
Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro per i Lavoratori dell’Industria Alimentare
27
La ditta potrà, inoltre, chiedere altri documenti che ritenga utili in relazione alle mansioni
cui il lavoratore è assegnato (es.: certificato penale per i viaggiatori o piazzisti, cassieri, ecc.).
Il lavoratore dovrà notificare alla ditta la sua residenza ed il suo domicilio e sarà tenuto
a comunicare anche le eventuali successive variazioni.
Nota a verbale
La disposizione di cui al quarto comma del presente articolo relativa alla distribuzione
del Ccnl si applica solo in caso di prima assunzione.
Art. 16 -Donne, fanciulli e adolescenti
L’ammissione al lavoro ed il lavoro delle donne, dei fanciulli e degli adolescenti sono
regolati dalle disposizioni di legge in vigore.
Art. 17 -Periodo di prova
L’assunzione in servizio del lavoratore è sempre fatta per un periodo di prova non
superiore a:
• sei mesi per i lavoratori del 1 livello super e del 1 livello;
• tre mesi per i lavoratori del 2, 3 livello A e del 3 livello;
• un mese per i lavoratori del 4 e 5 livello;
• 12 giorni lavorativi per i lavoratori del 6 livello.
Durante il periodo di prova sussistono tra le parti tutti i diritti e gli obblighi previsti dal
presente contratto.
Durante il periodo di prova ciascuna delle parti può, in qualsiasi momento, risolvere il
rapporto di lavoro senza obbligo di preavviso né di indennità.
In caso di risoluzione del rapporto di lavoro durante il periodo di prova, il lavoratore ha
diritto alla retribuzione per i giorni di lavoro effettivamente prestati.
Qualora alla scadenza del periodo di prova l’azienda non proceda alla disdetta del rapporto, il lavoratore si intenderà confermato in servizio ed il periodo stesso sarà computato
agli effetti dell’anzianità.
Saranno esenti dal periodo di prova gli operai che lo abbiano già superato presso la
stessa azienda e per le stesse mansioni nel quinquennio precedente.
Art. 18 -Disciplina del rapporto a tempo determinato
L’assunzione con contratto a tempo determinato avviene ai sensi delle vigenti disposizioni di legge.
Le parti convengono di dare attuazione a quanto la legislazione vigente in materia
affida alla contrattazione collettiva.
Il presente articolo 18 è stato modificato, alla luce della Legge n. 247/2007, con l’Accordo di settore del 17.3.2008, cui si rinvia (v. allegato 30).
In applicazione di quanto previsto dal comma 3, art. 5, D.Lgs. 368/2001, come novellato dalla Legge 92/2012 e successive modifiche e integrazioni, le Parti si danno reciprocamente atto e convengono quanto segue:
• il menzionato Accordo del 17.3.2008 sulla stagionalità soddisfa i requisiti legali per
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Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro per i Lavoratori dell’Industria Alimentare
l’applicazione dei termini obbligatori ridotti di interruzione tra più contratti a tempo
determinato stipulati con il medesimo lavoratore;
• i medesimi termini ridotti di intervallo temporale sono altresì applicabili in tutte le
tipologie di assunzioni a termine effettuate per le ragioni di cui all’art. 1 del citato D.Lgs.
n. 368/2001.
Le Parti a livello nazionale convengono l’assenza d intervalli temporali nel caso di assunzioni a termine effettuate per ragioni di carattere sostitutivo (a mero titolo esemplificativo,
lavoratrici in maternità, ferie, malattia, etc.).
Quanto definito al comma precedente, finalizzato ad incrementare l’occupazione e la competitività in coerenza con la specifica disciplina prevista dalla vigente normativa, sarà realizzato
attraverso specifica intesa al secondo livello di contrattazione su richiesta di una delle parti.
Ai sensi dell’art. 1, comma 1-bis, del D.Lgs. 368/2001, come novellato dalla Legge
92/2012 e successive modifiche e integrazioni, il requisito delle ragioni giustificatrici dell’apposizione del termine di cui all’art.1 del citato Decreto (ragioni di carattere tecnico, produttivo, organizzativo o sostitutivo, anche se riferibili alla ordinaria attività del datore di
lavoro); non è richiesto nell’ipotesi del primo rapporto a tempo determinato, di durata non
superiore a dodici mesi, non prorogabili.
Ai fini dell’attuazione della previsione di cui al comma 7, lett. a), dell’art. 10 del D.Lgs
n. 368/2001, per fase di avvio di nuove attività si intende un periodo di tempo fino a 18
mesi per l’avvio di una nuova unità produttiva.
Per fase di avvio di nuove attività si intende, altresì, quella di avvio di una nuova linea/
modulo di produzione, che potrà protrarsi per un periodo di tempo fino a 12 mesi.
Tali periodi potranno essere incrementati previo accordo aziendale con particolare riferimento alle aziende e/o unità produttive o di servizio operanti nei territori del Mezzogiorno
individuati dal T.U. approvato con D.P.R. 6 marzo 1978 n. 218.
Ferma restando la possibilità di stipulare contratti a termine in tutti i casi rientranti
nella previsione di cui all’art. 1, co. 1, del D.Lgs. 368/2001, in relazione a quanto disposto
dal comma 7, prima parte, dell’art. 10 del citato decreto legislativo, il numero di lavoratori
occupati con contratto a tempo determinato non può superare il 14% in media annua
dei lavoratori con contratto a tempo indeterminato occupati nell’impresa alla data del 31
dicembre dell’anno precedente, nelle seguenti ipotesi specifiche:
• lavorazioni a fasi successive che richiedono maestranze diverse, per specializzazioni, da
quelle normalmente impiegate e per le quali non vi sia continuità di impiego nell’ambito
dell’azienda;
• operazioni di manutenzione ordinaria e straordinaria di impianti;
• copertura di posizioni di lavoro non ancora stabilizzate in conseguenza di modifiche
dell’organizzazione d’impresa;
• sperimentazioni tecniche, produttive o organizzative;
• lancio di nuovi prodotti destinati a nuovi mercati;
• attività non programmabili e non ricomprese nell’attività ordinaria.
Nei casi in cui il rapporto percentuale dia un numero inferiore a 10, resta ferma la possibilità di costituire sino a 10 contratti a tempo determinato per le ipotesi specifiche sopra
indicate. L’eventuale frazione di unità derivante dal rapporto percentuale di cui sopra è
arrotondata all’unità intera superiore.
La percentuale di cui all’undicesimo comma potrà essere aumentata da contratti collettivi conclusi a livello aziendale.
Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro per i Lavoratori dell’Industria Alimentare
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Le aziende, nell’ambito del sistema di informazione di cui all’art. 2 del presente Ccnl,
forniranno annualmente informazioni sulle dimensioni quantitative, sulle tipologie di attività e sui profili professionali dei contratti a tempo determinato stipulati, nonché informazioni in merito all’utilizzo degli stagisti.
L’impresa fornirà ai lavoratori in forza con contratto a tempo determinato, direttamente o per il tramite della Rsu, informazioni in merito ai posti vacanti a tempo indeterminato, relativi alle mansioni svolte da lavoratori a tempo determinato, che si rendessero
disponibili nell’ambito dell’unità produttiva di appartenenza.
I lavoratori con contratto a tempo determinato usufruiranno di interventi informativi/
formativi, sia riguardo alla sicurezza che con riferimento al processo lavorativo, adeguati
all’esperienza lavorativa e alla tipologia dell’attività. Modalità e strumenti di tali interventi
potranno essere individuati a livello aziendale.
Ai contratti a tempo determinato si applicano le norme del presente contratto che non
siano incompatibili con la natura del contratto a termine. Alla scadenza di detto contratto
verrà corrisposto al lavoratore il Tfr(*) di cui all’73 del presente Ccnl, proporzionato alla
durata del contratto stesso.
Ferie, 13ª e 14ª mensilità saranno corrisposti e frazionati per 365esimi quanti sono i
giorni di durata del rapporto a termine.
Tale sistema sarà seguito anche per calcolare il trattamento economico dei ratei corrispondenti ai riposi di cui all’art. 30.
Per quanto riguarda il trattamento di malattia si applica la specifica disciplina di cui alla
Prima nota a verbale dell’art. 47 del Ccnl.
A decorrere dal 22 settembre 2009, i lavoratori che abbiano prestato attività lavorativa
con contratto a tempo determinato ai sensi dell’Accordo di settore del 17 marzo 2008 in
tema di stagionalità hanno diritto di precedenza rispetto a nuove assunzioni a termine da
parte dello stesso datore di lavoro per le medesime attività stagionali presso la stessa sede
aziendale e con la medesima qualifica e mansioni.
Tale diritto si esercita mediante richiesta che dovrà essere avanzata al datore di lavoro
entro il termine di tre mesi dalla data di cessazione del contratto a tempo determinato e si
estingue entro 14 mesi dalla data di cessazione del rapporto di lavoro.
Le Parti, ai sensi dell’art. 5, comma 4 - quater del D.Lgs. 368/01 e successive modificazioni e
integrazioni, riconoscono al lavoratore che, nell’esecuzione di uno o più contratti a termine presso
la stessa azienda abbia prestato attività lavorativa per un periodo superiore a sei mesi, il diritto di
precedenza nelle assunzioni a tempo indeterminato effettuate dal datore di lavoro entro i successivi dodici mesi con riferimento alle mansioni già espletate in esecuzione dei rapporti a termine.
Tale diritto si esercita mediante richiesta scritta che dovrà essere avanzata al datore di
lavoro entro il termine di sei mesi dalla data di cessazione del contratto a tempo determinato e si estingue entro un anno dalla data di cessazione dei rapporto di lavoro.
In occasione della necessità aziendale di instaurare rapporti di lavoro a tempo indeterminato nell’ambito di posizioni di lavoro normalmente ricoperte dai lavoratori di cui alle
ipotesi già previste dall’art. 1, lett. A), della L. n. 230/1962 e dal D.P.R. n. 1525 del 1963,
l’azienda esaminerà la possibilità di ricercare modalità di stabilizzazione, facendo ricorso,
in modo non esclusivo, ai suddetti lavoratori, fermo restando le indispensabili compatibilità
professionali necessarie e le esigenze di flessibilità richieste dal mercato del lavoro.
(*) Il comma è stato aggiornato alla luce dell’equivalenza del “premio di fine lavoro” con il Tfr operata
dalla L. 297/82 per tutti i lavoratori, compresi i lavoratori con contratto a termine.
30
Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro per i Lavoratori dell’Industria Alimentare
Le modalità di stabilizzazione, che prevedono anche la valorizzazione delle iniziative
formative già effettuate, delle posizioni di lavoro ricoperte e della conseguente professionalità maturata, potranno riguardare anche il ricorso al part time verticale con le caratteristiche di flessibilità ed elasticità che rendano le modalità di stabilizzazione idonee a rispondere
in maniera coerente alle esigenze organizzative del sistema produttivo.
Prima Nota a verbale
Fermo restando quanto previsto dalla vigente legislazione in materia di contratto a
tempo determinato, le Parti, in sede aziendale, potranno valutare l’opportunità di individuare, nella stessa sede, concrete fattispecie relative alle lettere a), b), c) e d) di cui al
comma 7, art. 10, D.Lgs. n. 368 del 2001 e riconducibili alle ragioni di carattere tecnico,
produttivo, organizzativo e sostitutivo di cui all’art. 1 del medesimo decreto.
Seconda nota a verbale
Il presente articolo 18 è stato modificato, alla luce della legge n. 247/2007, con l’Accordo di settore del 17.3.2008, cui si rinvia (v. allegato 30).
Dichiarazione congiunta
Le Parti convengono sulla necessità di utilizzare strumenti di flessibilità del mercato del
lavoro finalizzati a sostenere processi di sviluppo aziendale ed occupazionale.
A tal fine saranno ricercati eventuali percorsi di stabilizzazione occupazionale attraverso
il consolidamento dei rapporti di lavoro a tempo determinato verso il tempo indeterminato
a partire dall’utilizzo del part-time verticale.
Prima Dichiarazione comune
Le Parti si danno reciprocamente atto che le condizioni contrattuali pattuite in occasione del presente rinnovo non si cumulano con diversi trattamenti già previsti allo stesso
titolo a livello aziendale.
Nota a verbale per l’industria della macellazione e lavorazione delle specie avicole
In relazione alle peculiarità del settore avicolo connotato dalle problematiche dell’allevamento e della macellazione nonché della deperibilità del prodotto, le parti riconoscono
l’importanza di individuare strumenti gestionali che consentano di far fronte in maniera più
efficace alle esigenze sopra indicate.
In tal senso, allo scopo di favorire la crescita e lo sviluppo aziendale e contemporaneamente creare le condizioni per nuove e più significative opportunità di lavoro, le parti
convengono sull’opportunità di fare ricorso eventualmente allo strumento delle convenzioni di cui alla Legge n. 56/87 per disciplinare in maniera più ampia, il ricorso al personale
a tempo determinato.
Le parti concordano che i titolari per l’introduzione e la disciplina dello strumento di cui
sopra siano le organizzazioni sindacali territoriali, le Rsu e le direzioni aziendali.
Art. 19 -Stagionalità
Le parti convinte della necessità di perseguire l’obiettivo di una elevata e stabile occupazione nel settore e consapevoli della delicatezza dei problemi occupazionali connessi alla
Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro per i Lavoratori dell’Industria Alimentare
31
utilizzazione di manodopera con rapporto stagionale, dandosi reciprocamente atto della
difficoltà di una soluzione immediata e globale di tali problemi riconoscono l’esigenza di
sviluppare ogni iniziativa utile ai fini sopra indicati.
Pertanto, quando si renda necessaria l’assunzione di lavoratori stagionali o comunque
necessari per punte di maggior lavoro ricorrenti con contratto a tempo determinato, il
numero dei lavoratori da assumere, il periodo di lavorazione e l’inquadramento professionale saranno esaminati preventivamente con le Rsu o i comitati esecutivi delle stesse per
verificare l’esatta applicazione delle norme contrattuali e di legge.
Art. 20 -Part-time
Allo scopo di utilizzare le possibili occasioni di lavoro e nell’intento di favorire l’occupazione e la flessibilità, le Parti concordano sull’opportunità di ricorrere a prestazioni con
orario inferiore a quello contrattuale.
In attuazione dei rinvii disposti dal D.Lgs. 10.9.2003 n. 276 e successive modifiche e
integrazioni, il part-time, cioè il rapporto di lavoro con prestazione ad orario ridotto rispetto
a quello stabilito dal Ccnl, viene regolato come segue.
L’instaurazione del rapporto a tempo parziale dovrà risultare da atto scritto, nel quale
siano indicati:
1. gli elementi previsti dall’art. 15 del presente contratto;
2. la durata della prestazione lavorativa e la distribuzione dell’orario.
La prestazione di lavoro part-time potrà svilupparsi verticalmente, orizzontalmente e
nel modo cd. misto; il trattamento economico e normativo seguirà criteri di proporzionalità all’entità della prestazione lavorativa, compatibilmente con le particolari caratteristiche
dell’istituto, sulla base del rapporto tra orario ridotto ed il corrispondente orario ordinario
previsto per il personale a tempo pieno.
Saranno valutate le possibilità di reversibilità in relazione alle esigenze aziendali e del
lavoratore e quando ciò sarà compatibile con le mansioni svolte e/o da svolgere.
L’azienda, ove proceda ad assunzione di personale a tempo parziale, darà comunque
priorità nella valutazione di cui sopra, fino al limite del 5% del personale in forza a tempo
pieno alle richieste di trasformazione del rapporto di lavoro da tempo pieno a tempo parziale motivate dalla necessità di: a) assistere genitori, coniuge o convivente, figli, e altri
familiari conviventi senza alcuna possibilità alternativa di assistenza, gravemente ammalati(1)
o portatori di handicap o che accedano a programmi terapeutici e di riabilitazione per tossicodipendenti; b) accudire i figli fino al compimento dei sette anni; c) studio connesse al conseguimento della scuola dell’obbligo, del titolo di studio di secondo grado o del diploma
universitario o di laurea; d) accudire i figli, al rientro da periodi di astensione obbligatoria o
di congedo parentale fino ai tre anni di vita del bambino.
Tali domande saranno prese in considerazione in ordine cronologico di presentazione:
• se consegnate alla Direzione aziendale entro 72 ore dall’avvenuta comunicazione scritta;
• se presentate da lavoratori adibiti alle stesse mansioni di quelli da assumere a tempo
parziale;
• qualora l’azienda sia in grado di reperire altri lavoratori delle stesse mansioni, disponibili
al tempo pieno.
(1) Per gravi malattie le parti intendono quelle di cui alla lett. A) della “Dichiarazione su patologie di
particolare gravità e su stati di tossicodipendenza” di cui all’art. 47 del Ccnl.
32
Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro per i Lavoratori dell’Industria Alimentare
Nei casi di trasformazione del rapporto di lavoro a tempo parziale di cui alla lett. d)
del precedente sesto comma, è possibile rientrare a tempo pieno, previa richiesta scritta da
presentare alla direzione aziendale almeno 60 giorni prima della data di rientro a full time.
Negli altri casi in cui il lavoratore - il cui rapporto sia stato in precedenza trasformato
da tempo pieno a tempo parziale - chieda di ritornare a full time, l’azienda, ove intenda
procedere a nuove assunzioni a tempo pieno, per le medesime mansioni, prenderà in considerazione in via prioritaria, ma non esclusiva le relative richieste, purché già presentate
per iscritto alla Direzione aziendale.
In applicazione di quanto previsto dall’art. 2, co. 2 e dall’art. 3, commi 7, 8, 9 del
D.Lgs. n. 61/2000, come modificato dall’art. 46 del D.Lgs. 276/03, all’atto della stipula
del contratto o successivamente nel corso del suo svolgimento le parti interessate, con
specifico patto scritto, potranno prevedere l’inserzione nel contratto a tempo parziale,
anche nelle ipotesi di contratto di lavoro a termine, di:
a) clausole flessibili, relative alla collocazione temporale della prestazione lavorativa,
anche determinando i passaggio da un part-time orizzontale a verticale o viceversa,
ovvero al sistema misto;
b) nei rapporti di lavoro a tempo parziale di tipo verticale o misto, clausole elastiche
relative alla variazione in aumento della durata della prestazione lavorativa.
Con riferimento a quanto previsto dall’ipotesi a), di cui al comma 10 del presente
articolo, l’azienda ha facoltà di variare la collocazione temporale della prestazione lavorativa di singoli dipendenti a tempo parziale (clausola di flessibilità) dandone preavviso
alla Rsu e ai lavoratori interessati 5 giorni prima. Le ore di lavoro prestate in applicazione del presente comma e secondo il patto di cui sopra sono compensate con una
maggiorazione pari al 15% della retribuzione di cui all’ultimo comma dell’art. 31, salva
diversa regolamentazione complessivamente di miglior favore a livello aziendale.
In presenza di emergenze tecniche e/o produttive, il termine di preavviso potrà
essere ridotto fino a 2 giorni lavorativi, in tal caso la maggiorazione di cui sopra sarà
elevata al 20%. Quanto sopra non si applica nei casi di riassetto complessivo dell’orario
di lavoro che interessino l’intera azienda ovvero unità organizzative autonome della
stessa.
Con riferimento a quanto previsto dall’ipotesi b), di cui al comma 10 del presente
articolo, l’azienda ha la facoltà di variare in aumento la durata della prestazione lavorativa (clausola di elasticità per i part-time verticali o misti) dandone preavviso ai
lavoratori interessati almeno 5 giorni prima. Le ore di lavoro prestate secondo tale
modalità saranno compensate con una maggiorazione pari al 15% della retribuzione
di cui all’ultimo comma dell’art. 31, salva diversa regolamentazione complessivamente
di miglior favore a livello aziendale.
In presenza di emergenze tecniche e/o produttive, il termine di preavviso potrà
essere ridotto fino a 2 giorni lavorativi, in tal caso la maggiorazione di cui sopra sarà
elevata al 20%. Quanto sopra non si applica nei casi di riassetto complessivo dell’orario
di lavoro che interessino l’intera azienda ovvero unità organizzative autonome della
stessa.
In attuazione del rinvio disposto dall’art. 3 del D.Lgs. n.61/2000, come modificato
ed integrato dalla Legge n. 92 del 28.6.2012, il lavoratore ha diritto di richiedere la
revoca ovvero la modifica delle clausole flessibili ed elastiche, mediante comunicazione
scritta di modifica del patto.
Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro per i Lavoratori dell’Industria Alimentare
33
Tale comunicazione deve essere presentata con un preavviso di almeno 5 giorni,
nei casi documentati di:
• patologie oncologiche per le quali sussista una ridotta capacità lavorativa, anche
a causa degli effetti invalidanti di terapie salvavita, o quelle riguardanti il coniuge,
i figli o i genitori del lavoratore, nonché nel caso in cui il lavoratore assista
una persona convivente con totale e permanente inabilità lavorativa (ex Legge
104/1992);
• lavoratore con figlio convivente portatore di handicap (ex Legge 104/1992).
La medesima comunicazione deve essere presentata con un preavviso di almeno
20 giorni, fino al limite massimo del 13%, ovvero dell’8% nelle aziende fino a 100
dipendenti, del totale dei dipendenti occupati con contratto a tempo parziale nell’unità
produttiva, nei casi documentati di:
• lavoratore con figlio convivente di età non superiore agli anni tredici;
• lavoratori studenti iscritti e frequentanti corsi regolari di studio in scuole di
istruzione primaria, secondaria e di qualificazione professionale, abilitate al rilascio
di titoli di studio legali (art. 10, comma 1, Legge n. 300/1970).
Al venir meno delle condizioni sopra indicate che hanno dato luogo alla revoca o
modifica delle clausole flessibili o elastiche, potrà essere ripristinato il patto originario.
Con riguardo al part-time orizzontale, in riferimento a specifiche esigenze organizzative e produttive, nei casi e nei limiti di cui all’art. 31 del Ccnl, è consentita la prestazione di lavoro eccedente l’orario ridotto concordato.
Lo svolgimento di tali prestazioni è ammesso, oltreché nelle ipotesi di rapporto di lavoro
part-time a tempo indeterminato, anche in ogni fattispecie in cui è possibile l’assunzione a
tempo determinato. Le predette prestazioni - che costituiscono lavoro supplementare - sono
ammesse, previa richiesta dell’azienda e previo consenso del lavoratore a tempo parziale.
Le ore di lavoro supplementare, come sopra definite, saranno compensate con la
quota oraria della retribuzione di cui all’art. 31, maggiorata del 15% per le prestazioni
rientranti nell’ambito del 50% dell’orario stabilito per ciascun lavoratore. Per le prestazioni eccedenti tale limite, la maggiorazione sarà del 30%, fermo restando che tali
prestazioni non potranno comunque superare l’80% dell’orario stabilito per ciascun
lavoratore a tempo parziale di tipo orizzontale, e, qualora la prestazione sia inferiore
all’orario normale settimanale, l’80% dell’orario stabilito per ciascun lavoratore a tempo
parziale di tipo verticale o misto.
In ogni caso, ove il lavoratore superi le 40 ore settimanali, le prestazioni eccedenti
nella settimana saranno compensate con la maggiorazione del 45%.
Nel rapporto di lavoro a tempo parziale di tipo verticale le prestazioni di lavoro
sono disciplinate nei presupposti e nelle quantità dalle disposizioni del presente contratto per i lavoratori a tempo pieno.
Le intese vigenti a livello aziendale con trattamenti complessivamente di miglior
favore rispetto alla disciplina di cui sopra sono fatte salve e si intendono comunque non
cumulabili con la disciplina medesima.
In relazione a quanto sopra le Parti potranno incontrarsi a livello aziendale per
valutarne l’applicazione.
In considerazione del periodo di tempo variabile necessario alla cura delle patologie
oncologiche, e al fine di tutelare unitamente alla salute, la professionalità e la partecipazione al lavoro come importante strumento di integrazione sociale e di permanenza
34
Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro per i Lavoratori dell’Industria Alimentare
nella vita attiva, ai lavoratori affetti da patologie oncologiche, per i quali residui una
ridotta capacità lavorativa, è riconosciuto il diritto alla trasformazione del rapporto di
lavoro a tempo pieno in lavoro a tempo parziale verticale od orizzontale.
Esclusivamente per il caso sopra indicato, sempre su richiesta del lavoratore, previa
idoneità certificata dal medico competente, il rapporto di lavoro a tempo parziale dovrà
essere trasformato nuovamente in rapporto di lavoro a tempo pieno.
Chiarimento a verbale
La variazione della collocazione temporale della prestazione e la sua variazione in
aumento non danno diritto alle compensazioni di cui ai commi 8 e 10 nei casi in cui
esse siano richieste dal lavoratore interessato per sue necessità o scelta.
Nota a verbale
Per il settore saccarifero nella fattispecie di cui al dodicesimo comma la maggiorazione sarà del 40%.
Art. 21 -
Disciplina del Contratto Formativo Professionalizzante
(Apprendistato professionalizzante ex D.Lgs. 167/2011) e del
contratto di somministrazione a tempo determinato.
A) Contratto Formativo Professionalizzante
L’apprendistato professionalizzante di cui all’art. 4 del D.Lgs. 167 del 2011 ed alla
Legge n. 92/2012 e successive modificazioni e integrazioni viene denominato Contratto
Formativo Professionalizzante; la sua disciplina applicativa fa riferimento alle vigenti
norme di legge salvo quanto disposto nei commi seguenti.
In attuazione delle disposizioni di cui al D.Lgs. 167 del 2011 ed alla Legge n.
92/2012, il contratto di apprendistato professionalizzante può essere instaurato con i
giovani di età compresa tra i diciotto e i ventinove anni, ed è finalizzato alla qualificazione dei lavoratori attraverso un percorso di formazione per l’acquisizione di competenze di base, trasversali e tecnico-professionali.
Per i soggetti in possesso di un qualifica professionale, conseguita ai sensi del
decreto legislativo 17 ottobre 2005, n. 226 il contratto di apprendistato professionalizzante può esser stipulato dal diciassettesimo anno di età.
L’assunzione in apprendistato può avvenire con un periodo di prova, ai sensi dell’art
17 del presente Ccnl per l’industria alimentare, di durata non superiore a quanto previsto per il livello immediatamente superiore a quello di inserimento.
Premesso che, stante la peculiare natura a causa mista del contratto di apprendistato, il periodo di formazione si conclude al termine del periodo di apprendistato
stesso, le parti del contratto individuale potranno recedere dal contratto dando un
preavviso, ai sensi di quanto disposto dall’art. 2118 del codice civile, di 15 giorni. In
caso di mancato esercizio della facoltà di recesso, il rapporto prosegue come ordinario
rapporto di lavoro subordinato a tempo indeterminato.
Possono essere assunti con contratto di apprendistato professionalizzante i lavoratori destinati a svolgere le mansioni proprie del 5°, 4°, 3°, 3A, 2° e 1° livello. Per il settore
oleario e margariniero, si rinvia alle disposizioni di cui allo specifico Addendum al Ccnl
27.10.2012 per l’Industria alimentare.
Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro per i Lavoratori dell’Industria Alimentare
35
La durata massima del periodo di apprendistato, di tre anni, e la sua suddivisione
in periodi è così determinata:
Livelli
5
4
3
3A
2
1
Durata complessiva
Mesi
24
36
36
36
36
36
Primo Periodo
Mesi
6
6
10
10
10
10
Secondo periodo
Mesi
18
14
12
12
12
10
Terzo Periodo
Mesi
16
14
14
14
16
L’inquadramento e il relativo trattamento economico è così determinato:
nel primo periodo di apprendistato professionalizzante: due livelli sotto quello di
destinazione finale;
• nel secondo periodo: un livello sotto quello di destinazione finale;
• nel terzo ed ultimo periodo: inquadramento al livello di destinazione finale.
Gli apprendisti con destinazione finale al 5° livello saranno inquadrati al livello di destinazione finale con decorrenza dall’inizio del secondo periodo di apprendistato.
Per gli apprendisti confermati a tempo indeterminato, l’anzianità utile, ai fini degli
aumenti periodici di anzianità, viene considerata per un periodo equivalente ad un terzo
dell’intera durata del periodo di apprendistato presso la medesima azienda.
In caso di infortunio sul lavoro l’azienda integrerà il trattamento Inail fino al 100 per
cento della retribuzione normale nel primo giorno e fino alla cessazione dell’indennità di
invalidità temporanea nei limiti del periodo di durata dell’apprendistato.
In caso di malattia viene mantenuto il rapporto e corrisposto il 50 per cento della retribuzione normale per un massimo di 6 mesi per ogni anno e nei limiti del periodo di durata
dell’apprendistato(*).
Le ferie di cui all’art. 35 matureranno pro quota con riferimento al servizio effettivamente prestato presso la stessa azienda.
•
Formazione
La formazione si realizza tramite la partecipazione a percorsi formativi sia interni che
esterni all’azienda.
I principi convenuti nel presente capitolo sono finalizzati a garantire una uniforme
applicazione sul territorio nazionale delle regole sulla formazione nell’apprendistato professionalizzante.
In attuazione del comma 2, art. 6, D.Lgs. 167/2011, le Parti si danno atto che relativamente agli standard professionali di riferimento e alla qualifica professionale da conseguire in coerenza con il percorso formativo, definito nel piano formativo individuale, per
l’acquisizione delle competenze tecnico-professionali e specialistiche, va fatto riferimento
ai gruppi di figure professionali e relative conoscenze formative e capacità professionali di
cui al documento allegato(**), che sostituisce gli allegati all’Accordo del 26.6.2006.
(*) Al riguardo, si veda il Messaggio INPS n. 8615 del 3.4.2007
(**)V. all 24 al Ccnl 27/10/2012.
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Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro per i Lavoratori dell’Industria Alimentare
Le parti del contratto individuale di lavoro definiscono nel piano formativo individuale,
che sarà redatto tenendo conto del format allegato all’Accordo del 24.4.2012, la formazione per l’acquisizione delle competenze tecnico-professionali e specialistiche, formazione
che sarà coerente con la qualifica professionale ai fini contrattuali da conseguire ai sensi del
sistema di inquadramento definito nel Ccnl. La formazione professionalizzante sarà non inferiore a 80 ore medie annue retribuite (ivi compresa la formazione iniziale relativa al rischio
specifico prevista dall’accordo Stato-Regioni del 21 dicembre 2011), e potrà essere svolta
anche on the job, in affiancamento, con esercitazioni di gruppo, testimonianze, action
learning, visite aziendali, ecc.. La formazione professionalizzante sarà integrata dall’offerta
formativa pubblica, laddove esistente, ai sensi di quanto previsto dal comma 3 dell’articolo
4 del Decreto Legislativo 14 settembre 2011, n. 167. Nel piano formativo individuale sarà
indicato un tutore/referente aziendale, inserito nell’organizzazione dell’impresa, quale figura di riferimento per l’apprendista, in possesso di adeguata professionalità.
L’apprendista è tenuto a frequentare regolarmente e con diligenza le iniziative formative esterne ed interne all’azienda. In caso di interruzione del rapporto prima del termine il
datore di lavoro attesta l’attività formativa svolta.
La registrazione della formazione effettuata e della qualifica professionale ai fini contrattuali, eventualmente acquisita, sarà effettuata nel libretto formativo del cittadino. In
attesa della piena operatività del libretto formativo, le parti del contratto individuale provvedono all’attestazione dell’attività formativa tenendo conto del format allegato all’Accordo 24.4.2012.
Durante il periodo di apprendistato le aziende cureranno che l’addestramento e la
formazione siano coerenti a quanto stabilito nella sopra richiamata intesa.
Dichiarazione a verbale
Le parti si danno reciprocamente atto che qualora intervenissero disposizioni in materia
di formazione per l’apprendistato non compatibili con l’impianto contrattuale, si incontreranno tempestivamente per una valutazione e per le conseguenti armonizzazioni.
Nota a verbale
Ai contratti di apprendistato instaurati ai sensi della disciplina vigente prima dell’entrata in vigore del D.Lgs. 167/2011 continua ad applicarsi la normativa originaria fino alla
loro naturale scadenza.
B) Contratto di somministrazione a tempo determinato
La somministrazione di lavoro a tempo determinato è consentita nelle circostanze e
con le modalità fissate dalle leggi vigenti.
Art. 22 - Soggetti aventi diritto ad assunzione obbligatoria e portatori di handicap
Il lavoro dei soggetti aventi diritto ad assunzione obbligatoria è regolato dalle disposizioni di legge vigenti in materia.
Le aziende informeranno di volta in volta la Rsu o il comitato esecutivo della stessa degli
avviamenti obbligatoriamente disposti dall’Ente competente al fine di esaminare - compatibilmente con le esigenze tecnico-produttive - ogni possibilità di inserimento dei portatori
di handicap in posti di lavoro non emarginanti.
Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro per i Lavoratori dell’Industria Alimentare
37
Le aziende considereranno con la maggiore attenzione, nell’ambito delle proprie possibilità tecnico-produttive, il problema dell’inserimento dei portatori di handicap aventi
diritto al collocamento obbligatorio ed in quanto tali, avviati nelle proprie strutture, in
funzione della capacità lavorativa delle varie categorie degli stessi anche su segnalazione
e partecipazione della Rsu o del comitato esecutivo della stessa. A tal fine le aziende comunicheranno alla Rsu o al comitato esecutivo della stessa notizie utili per raggiungere la
finalità di cui sopra anche tramite l’utilizzo di programmi di formazione professionale curati
dagli Enti competenti.
Ai lavoratori portatori di handicap si applicano, inoltre, le disposizioni di cui al VI°
comma dell’art. 33 della Legge n° 104 del 5 febbraio 1992.
Dichiarazione su collocamento obbligatorio
Le Parti si impegnano, ognuna per quanto di propria competenza, a sensibilizzare gli
Enti preposti affinché i lavoratori che divengono inabili, in vigenza di rapporto di lavoro,
vengano inseriti nelle quote di riserva al fine di soddisfare l’obbligo degli avviamenti obbligatori.
Art. 22 -bis - Mercato del lavoro ed altre modifiche legislative
Le Parti si impegnano a rinegoziare le clausole contrattuali in caso di sopravvenienza
di disposizioni legislative.
Capitolo V - DISPOSIZIONI PER PARTICOLARI CATEGORIE DI LAVORATORI
Art. 23 -Quadri
La qualifica di “quadro”, introdotta nel nostro ordinamento dalla Legge 190/85, è
riconosciuta ai lavoratori che pur non appartenendo alla categoria dei dirigenti svolgano
funzioni con carattere continuativo di rilevante importanza ai fini dello sviluppo e dell’attuazione degli obiettivi dell’impresa.
Essa viene identificata, agli effetti classificatori, nella specifica declaratoria del livello 1S
della classificazione unica.
L’azienda è tenuta ad assicurare il personale con la qualifica di quadro contro il rischio di
responsabilità civile verso terzi conseguente a colpa nello svolgimento delle proprie funzioni.
Le imprese promuoveranno la partecipazione dei quadri ad iniziative di formazione
ed aggiornamento professionale dirette al miglioramento delle capacità professionali in
riferimento alle specifiche attività svolte.
Fermi restando i diritti derivanti dalle vigenti normative in materia di brevetti e diritti di
autore è riconosciuta al quadro, previa espressa autorizzazione aziendale, la possibilità di
pubblicazione nominativa e di effettuazione di relazioni su esperienze e lavori compiuti in
riferimento alle specifiche attività svolte.
In caso di svolgimento temporaneo di mansioni di quadro, che non sia determinato
dalla sostituzione di altro lavoratore assente con diritto alla conservazione del posto, l’attribuzione del primo livello S e della qualifica di quadro sarà effettuata trascorso un periodo
di 6 mesi continuativi.
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Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro per i Lavoratori dell’Industria Alimentare
Indennità di funzione
Ai quadri viene riconosciuta una indennità di funzione nella misura di euro 100,00
mensili lorde non riassorbibili(*).
Dichiarazione a verbale
Le parti dichiarano che con la individuazione dei criteri per l’attribuzione della qualifica
di quadro, e con la presente disciplina, per tale personale, è stata data piena attuazione a
quanto disposto dalla Legge 13 maggio 1985, n. 190.
Chiarimento a verbale
Al lavoratore con la qualifica di quadro si applicano le norme contrattuali e di legge
disposte per gli impiegati.
Art. 24 -Viaggiatori o Piazzisti
Il rapporto di lavoro dei Viaggiatori o Piazzisti dipendenti dalle aziende alimentari è
regolamentato, per la parte comune, dagli istituti sottoelencati con indicazione tassativa.
Si conferma la rappresentanza distinta dei Viaggiatori o Piazzisti e le peculiarità del
rapporto testualmente tratte dagli articoli del Ccnl 27 ottobre 1977, richiamate in calce
all’accordo di rinnovo 31 maggio 1980 del Ccnl del settore alimentare e riportate, con le
successive modifiche intervenute, nello specifico Protocollo Aggiuntivo che costituisce parte
integrante del presente contratto.
Articoli parte comune che si applicano anche ai viaggiatori o piazzisti.
Capitolo II Art. 5 - Sistema contrattuale.
““
Art. 6 - Contrattazione aziendale.
Capitolo III Art. 10 - Aspettative ai lavoratori chiamati a funzioni pubbliche elettive
o a ricoprire incarichi sindacali provinciali o nazionali.
““
Art. 11 - Affissioni(**)
““
Art. 12 - Versamento dei contributi sindacali.
“ “
Art. 13 - Distribuzione del contratto ed esclusiva di stampa.
“ “
Art. 14 - Affissione del contratto.
Capitolo IV Art. 15 - Assunzione-Precedenze-Documenti-Quota di riserva.
“ “
Art. 16 - Donne, fanciulli e adolescenti.
“ “
Art. 17 - Periodo di prova.
“ “
Art. 18 - Disciplina del rapporto a tempo determinato.
“ “
Art. 19 - Stagionalità(**)
Capitolo VI Art. 27 - Passaggio di livello per mutamento di mansioni.
“ “
Art. 28 - Prevalenza di mansioni in caso di cumulo.
Capitolo VII Art. 33 - Riposo settimanale.
“ “
Art. 34 - Giorni festivi - Festività infra-settimanali e nazionali.
“ “
Art. 35 - Ferie.
Capitolo VIII Art. 38 - Occupazione e orario di lavoro.
“ “
Art. 39 - Sospensione del lavoro.
(*) Importo così modificato con decorrenza dal 1° giugno 2007.
(**)A decorrere dal 6 luglio 1995.
Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro per i Lavoratori dell’Industria Alimentare
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Capitolo IX
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Capitolo XI
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Capitolo XII
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Capitolo XIII
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Art. 42 - Servizio militare - Cooperazione Internazionale - Volontariato.
Art. 43 - Congedo matrimoniale.
Art. 44 - Lavoratori studenti: facilitazioni particolari per la frequenza ai
corsi e per gli esami di lavoratori studenti.
Art. 46 - Tutela delle lavoratrici madri.
Art. 49 - Visite mediche di controllo.
Art. 51 - Minimi tabellari mensili.
Art. 52 - Indennità di contingenza - E.D.R..
Art. 53 - Aumenti periodici d’anzianità.
Art. 60 - Trasferimenti(**)
Art. 61 - Prestiti(**)
Art. 66 - Regolamento aziendale e norme speciali.
Art. 67 - Disciplina aziendale.
Art. 68 - Provvedimenti disciplinari.
Art. 69 - Ammonizione - Multe - Sospensione.
Art. 70 - Licenziamento per cause disciplinari.
Art. 71 - Visite di inventario e visite personali di controllo.
Art. 73 - Trattamento di fine rapporto - Anticipazioni.
Art. 74 - Previdenza complementare volontaria(**)
Art. 75 - Trattamento di previdenza per gli appartenenti alla qualifica
impiegatizia o piazzisti.
Art. 76 - Certificato di lavoro - Restituzione documenti di lavoro.
Art. 77 - Indennità in caso di morte.
Art. 78 - Cessione, trasformazione e trapasso d’azienda. Trasferimenti
di azienda.
Art. 80 - Controversie individuali e plurime.
Art. 81 - Controversie collettive.
Art. 82 - Inscindibilità delle disposizioni contrattuali.
Art. 83 - Trattamenti di miglior favore.
Art. 84 - Sostituzione degli usi.
Art. 85 - Norme generali.
Art. 86 - Decorrenza, durata e procedure di rinnovo.
Art. 87 - Disposizione finale.
Art. 25 -Lavoratori discontinui e addetti a mansioni di semplice attesa o
custodia
Sono considerati addetti a lavori discontinui o di semplice attesa o custodia quelli
elencati nella tabella approvata con R.D. 6 dicembre 1923, n. 2657 e nei successivi provvedimenti aggiuntivi o modificativi.
A tali lavoratori si applicano le specifiche disposizioni di cui agli articoli 30 e 31, nonché
quelle di cui all’art. 30 bis del Ccnl e, ove non modificate da tali clausole, quelle di cui al
provvedimento sopra citato e al D.Lgs. n. 66 del 2003.
(**)A decorrere dal 6 luglio 1995.
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Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro per i Lavoratori dell’Industria Alimentare
Capitolo VI - CLASSIFICAZIONE DEL PERSONALE
Art. 26 -Classificazione dei lavoratori
I lavoratori sono inquadrati in una classificazione unica di otto livelli sulla base di declaratorie articolate.
Fermo restando tale sistema di classificazione, le Parti, al fine di rispondere a specifiche
esigenze organizzative connesse allo sviluppo tecnologico conseguito nel settore ed alle
prevedibili ulteriori innovazioni, riconoscono l’importanza della valorizzazione delle risorse
umane come obiettivo strategico fondamentale per il mantenimento e l’accrescimento dei
livelli di competitività e di efficienza dei diversi sistemi aziendali.
In tale ottica le Parti convengono che a livello aziendale, a far data dal 1.1.2008, si proceda, a fronte di innovazioni tecnologiche e/o organizzative, ad esami congiunti che, sulla
base della polivalenza (intesa come intervento su più posizioni di lavoro) e della polifunzionalità (intesa come esercizio di attività complementari quali coordinamento, conduzione,
controllo, manutenzione e qualità) siano finalizzati alla definizione, di modelli organizzativi
che consentano, mediante l’adozione di elementi obiettivi di riconoscimento, la valutazione
di nuove posizioni di lavoro anche in funzione delle nuove competenze acquisite e delle
estensioni dei ruoli professionali riscontrate.
Ove, a seguito del confronto di cui sopra, vengano individuate nuove posizioni professionali, le Parti a livello aziendale definiranno gli inquadramenti conseguenti, in base al
sistema contrattuale di cui al presente articolo.
Le parti a livello aziendale potranno altresì definire percorsi (ad esempio attraverso attività di formazione e addestramento on the job) per il raggiungimento degli inquadramenti
di cui sopra e/o modalità diverse di riconoscimento delle prestazioni di lavoro e della relativa
professionalità, in termini rispondenti alle competenze e mansioni effettivamente espletate
e legate alla continuità della prestazione.
Le esperienze già sviluppate a livello aziendale, anche attraverso accordi tra le parti
in corso di applicazione, si intendono comunque salvaguardate e non cumulabili con le
iniziative sopraesposte. Inoltre, le Parti confermano quanto previsto per i VV.PP. all’art. 1
del Protocollo aggiuntivo al Ccnl.
Le eventuali controversie sull’applicazione dell’inquadramento, così come l’inquadramento del personale derivante da innovazioni tecnologiche e/o nella organizzazione del
lavoro che comportino modifiche di mansioni, saranno oggetto di contrattazione tra la
Direzione aziendale e la Rsu o il comitato esecutivo della stessa e, per i viaggiatori o piazzisti,
le rappresentanze sindacali di cui agli artt. 18 e 19 del relativo Protocollo.
Declaratorie
Primo livello super quadri
Appartengono a questo livello i lavoratori che, oltre a possedere i requisiti e le caratteristiche proprie del 1 livello e una notevole esperienza acquisita a seguito di prolungato esercizio
delle funzioni sono preposti al coordinamento e controllo delle attività di unità organizzative
od operative di fondamentale importanza per l’azienda e di rilevante complessità ed articolazione. Tali funzioni direttive sono svolte con ampia discrezionalità ed autonomia nei limiti
delle direttive generali impartite dai dirigenti dell’azienda o dai titolari della medesima.
Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro per i Lavoratori dell’Industria Alimentare
41
Primo livello super non quadri(1)
Responsabile della ricerca, dello studio e della realizzazione di importanti innovazioni
nelle aree delle tecnologie del prodotto e del processo produttivo.
Primo livello (ex impiegati)
Appartengono a questo livello i lavoratori amministrativi e tecnici con capacità e funzioni direttive e che abbiano discrezionalità di poteri con facoltà di iniziativa per il buon
andamento di determinate attività aziendali, nei limiti delle direttive generali impartite dai
lavoratori del 1° livello super o dai dirigenti d’azienda o dai titolari della medesima.
Nota a verbale
Nell’ambito di quanto previsto dalla declaratoria si riconferma l’inquadramento nel
1° livello dei responsabili dei servizi agricolo, amministrativo, chimico e tecnico del settore
saccarifero; in tutti gli altri settori saranno inquadrati nel 1° livello il responsabile dell’analisi di sistemi per l’elaborazione elettronica di dati, il ricercatore scientifico, il responsabile
sviluppo prodotti.
•
•
Secondo livello (ex impiegati, ex intermedi)
Appartengono a questo livello:
i lavoratori con funzioni di concetto, sia tecnici che amministrativi, con compiti di controllo
e coordinamento che comportano iniziativa ed autonomia per il buon andamento di
determinate attività aziendali con limitata discrezionalità di poteri;
il viaggiatore o piazzista di 1a categoria (ex 2° categoria impiegatizia) e cioè l’impiegato
di concetto, comunque denominato, assunto stabilmente da un’azienda con l’incarico
di viaggiare per la trattazione con la clientela e la ricerca della stessa, per il collocamento
degli articoli per i quali ha avuto l’incarico.
Terzo livello A (ex impiegati, ex intermedi, ex operai)
Appartengono a questo livello i lavoratori, che oltre a possedere tutti i requisiti e le
caratteristiche proprie del terzo livello:
• svolgono attività complesse di carattere tecnico o amministrativo per l’esecuzione delle
quali si richiedono una preparazione professionale specifica ed un consistente periodo di
pratica lavorativa. Tali attività sono svolte in assenza di livelli di coordinamento esecutivo,
in condizioni di autonomia operativa e facoltà di iniziativa adeguate che presuppongono
la conoscenza delle normative, delle procedure e delle tecniche operative alle stesse
applicabili;
• guidano, controllano e coordinano con autonomia nell’ambito delle proprie funzioni,
squadre di altri lavoratori;
• eseguono con elevato grado di autonomia e con l’apporto di particolare competenza
tecnico-pratica, interventi ad elevato grado di difficoltà di aggiustaggio, attrezzamento,
montaggio, revisione e collaudo di impianti complessi ed effettuano modifiche strutturali
sugli stessi;
• a seguito di prolungata esperienza di lavoro acquisita nell’esercizio della mansione, in
condizioni di autonomia operativa e con facoltà di iniziativa svolgono attività complesse
(1) Decorrenza 1° gennaio 1988.
42
Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro per i Lavoratori dell’Industria Alimentare
di carattere tecnico produttivo conducendo e controllando, con interventi risolutivi
per garantire la qualità del prodotto in termini di caratteristiche chimico-fisiche, gusto,
igienicità ed aspetto, più impianti particolarmente complessi ed effettuando sugli stessi
con gli opportuni coordinamenti le operazioni di messa a punto e pronto intervento di
manutenzione senza ricorrere agli specialisti di officina (decorrenza 1° gennaio 1988).
•
•
•
Terzo livello (ex impiegati, ex operai)
Appartengono a questo livello:
i lavoratori che svolgono negli uffici attività di carattere tecnico od amministrativo interne
od esterne, per l’esecuzione delle quali si richiede una specifica preparazione professionale
ed adeguato tirocinio e che si svolgono in condizioni di autonomia esecutiva, ma senza
poteri di iniziativa;
i lavoratori altamente specializzati che, in condizioni di autonomia operativa, svolgono
attività per l’esecuzione delle quali occorrono conoscenze ed esperienze tecnicoprofessionali inerenti la tecnologia del processo produttivo e/o l’interpretazione di schemi
costruttivi e funzionali, nonché i lavoratori che, in possesso dei requisiti di cui sopra,
conducono e controllano impianti di produzione particolarmente complessi;
il viaggiatore o piazzista di 2° categoria (ex 3° categoria impiegatizia) e cioè
l’impiegato d’ordine, comunque denominato, assunto stabilmente dall’azienda con
l’incarico di collocare gli articoli trattati dalla medesima, anche quando provveda
contemporaneamente alla loro diretta consegna.
Nota a verbale per l’industria saccarifera
Per i lavoratori già denominati “maestri d’opera” viene confermata la nota a verbale
all’art. 4 del Ccnl 29 luglio 1976, salva l’attribuzione, alla decorrenza prevista, al terzo livello
A di coloro tra essi che abbiano acquisito quelle caratteristiche di maggior professionalità
per tale livello richieste in declaratoria.
•
•
•
Quarto livello (ex impiegati, ex operai)
Appartengono a questo livello:
i lavoratori che svolgono negli uffici attività esecutiva di natura tecnica o amministrativa
che richiedono particolare preparazione e pratica d’ufficio o corrispondente esperienza
di lavoro;
i lavoratori specializzati che svolgono attività tecnico-pratiche nelle operazioni di
manutenzione o di conduzione di impianti di produzione o macchine complesse e con
capacità di regolazione e messa a punto;
i lavoratori specializzati che in possesso delle caratteristiche di cui ai precedenti capoversi
svolgono analoghe attività nella distribuzione o in altri settori aziendali, nonché, con
decorrenza 1° gennaio 1988, i lavoratori specializzati che avendo acquisito professionalità
specifica per prolungato esercizio nella mansione, operano normalmente su tutte le
macchine semplici per la lavorazione e il confezionamento, curando anche la loro messa
a punto ed effettuando, oltre il cambio dei formati, interventi di ordinaria manutenzione.
Quinto livello (ex impiegati, ex operai)
Appartengono a questo livello i lavoratori che svolgono attività amministrative d’ufficio
di natura esecutiva semplice con procedure prestabilite; lavoratori che nei reparti di produContratto Collettivo Nazionale di Lavoro per i Lavoratori dell’Industria Alimentare
43
zione o di distribuzione conducono, con le necessarie regolazioni, macchine per la lavorazione, il confezionamento e la movimentazione di merci e prodotti; lavoratori che svolgono
attività produttive semplici nonché gli aiutanti dei livelli superiori; lavoratori che per effetto
di quanto previsto agli ultimi tre commi del presente articolo passano dal 6° al 5° livello.
Sesto livello (ex operai)
Appartengono a questo livello i lavoratori che svolgono attività inerenti al processo produttivo per abilitarsi alle quali non occorrono conoscenze professionali, ma è sufficiente un periodo
di pratica e gli addetti al carico e scarico; i lavoratori non addetti al processo produttivo che
svolgono attività manuali semplici per le quali non occorrono conoscenze professionali o che
eseguono lavori di semplice manovalanza, anche se svolti nei reparti di produzione o magazzini.
***
I lavoratori addetti al processo produttivo e al carico e scarico delle merci passeranno
dal 6° al 5° livello dopo un periodo di sei mesi.
Il passaggio dal 6° al 5° livello di cui sopra, per i lavoratori assunti a norma dell’articolo
19, avverrà dopo che gli stessi abbiano svolto più campagne per complessivi 6 mesi di servizio effettivi nello stesso comparto merceologico.
I passaggi di livello di cui ai precedenti due commi non comportano necessariamente
un cambiamento di mansioni.
Resta inteso che il passaggio al 5° livello comporta l’assorbimento, fino a concorrenza, dell’indennità di carico e scarico eventualmente corrisposta, fatte salve le condizioni di miglior favore.
Prima nota a verbale
L’inquadramento del personale nella classificazione tiene conto dei riferimenti di ragguaglio che seguono:
Nuovi raggruppamenti
Qualifiche precedenti
1° livello super
1° livello
2° livello (*)
ex impiegati di 1ª
ex impiegati di 1ª
ex impiegati di 2ª
ex intermedi di 1ª
ex impiegati di 3ª
ex intermedi di 2ª
ex operai di 1ª super
ex impiegati di 3ª
ex operai di 1ª super
ex impiegati di 4ª
ex operai di 1ª
ex impiegati di 5ª
ex operai di 2ª
ex operai di 3ª
ex operai di 4ª
ex operai di 5ª
3° livello A
3° livello (*)
4° livello
5° livello
6° livello
Qualifiche precedenti
Settore saccarifero
ex gruppo A
ex gruppo B
ex gruppo C-D
ex gruppo C-D
ex gruppo E-F
ex gruppo G
ex gruppo H
(*) Per i VV.PP. cfr. declaratoria.
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Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro per i Lavoratori dell’Industria Alimentare
Seconda
nota a verbale
Si dà atto che la disciplina prevista per i viaggiatori o piazzisti non modifica, a
qualsiasi effetto, le normative e l’inquadramento dei lavoratori addetti alla distribuzione, così come previsto nel Ccnl 15 luglio 1977 e precedenti contratti di settore.
Terza
nota a verbale
Le parti si danno atto che le denominazioni di impiegato, qualifica speciale o
intermedio e operaio riportate nella classificazione, vengono mantenute agli effetti
delle vigenti norme che prevedono trattamenti differenziati ai fini fiscali, previdenziali, assicurativi, nonché per quegli istituti contrattuali per i quali non sia stata attuata la completa parità di trattamento.
Ai fini anzidetti l’appartenenza alle qualifiche operaie, intermedie ed impiegatizie viene identificata sulla base di quanto comunicato, a norma dell’art. 15, nella
lettera di assunzione e nelle eventuali successive comunicazioni in caso di passaggi
di qualifica.
Art. 27 -Passaggio di livello per mutamento di mansioni
Il lavoratore, in relazione alle esigenze aziendali, può essere assegnato temporaneamente a mansioni diverse da quelle inerenti al suo livello purché ciò non comporti
alcun peggioramento economico né un mutamento sostanziale della sua posizione.
Al lavoratore che sia destinato a compiere mansioni rientranti nel livello superiore
al suo, dovrà essere corrisposto un compenso di importo pari alla differenza fra la
retribuzione di fatto percepita e quella minima del predetto livello superiore.
Trascorso un periodo di tre mesi nel disimpegno di mansioni di 1° livello super
non quadro e di 1° livello, di due mesi nel disimpegno di quelle di 2° e di un mese e
mezzo nel disimpegno di quelle degli altri livelli, avverrà senz’altro il passaggio del
lavoratore, a tutti gli effetti, nel livello superiore, salvo che si tratti di sostituzione
temporanea di altri lavoratori assenti per motivi che diano diritto alla conservazione
del posto (malattia, infortunio, richiamo alle armi, ecc.) nel qual caso il compenso di
cui sopra, spetterà dopo venti giorni e per tutta la durata della sostituzione, senza
che ne derivi il passaggio di livello.
Agli effetti del passaggio di livello previsto dal comma precedente il disimpegno
delle mansioni di livelli superiori può essere effettuato anche non continuativamente,
purché la somma dei singoli periodi corrispondenti ai termini predetti sia compresa in
un massimo di 9 mesi per il passaggio al 1° livello super non quadro, di sei mesi per il
passaggio al 1° livello, di quattro mesi per il passaggio al 2° e di tre mesi per gli altri.
Il lavoratore che sia assegnato temporaneamente a mansioni di livello inferiore
conserverà la retribuzione del livello al quale appartiene.
Art. 28 -Prevalenza di mansioni in caso di cumulo
Al lavoratore che esplichi mansioni pertinenti a livelli diversi viene riconosciuto il livello
corrispondente alla mansione superiore, sempre che quest’ultima abbia carattere di prevalenza e sia svolta con continuità.
Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro per i Lavoratori dell’Industria Alimentare
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Art. 29 -Istruzione professionale
Le Organizzazioni contraenti considerano l’istruzione professionale come uno dei loro
principali doveri e riconoscono la necessità di dare ad essa il maggior impulso come mezzo
essenziale per affinare le capacità tecniche del personale e per migliorare il suo rendimento
nella produzione.
Capitolo VII - ORARIO DI LAVORO, RIPOSI E FESTIVITÀ
Art. 30 -Orario di lavoro
La durata settimanale dell’orario normale del singolo lavoratore è fissata in 40 ore.
Ai soli fini contrattuali, la prestazione normale dei lavoratori giornalieri non inseriti in
turni e non discontinui è fissata, con decorrenza 1° gennaio 1993, in 39 ore settimanali, a
tal fine utilizzando i riposi individuali di cui al comma 14 del presente articolo, con conseguente esclusione dei periodi di stagionalità.
Eventuali modifiche del regime di orario settimanale aziendalmente in atto (realizzazione delle 39 ore settimanali come media plurisettimanale e passaggio dalle 40 ore alle 39
e viceversa), in relazione a ragioni tecnico-organizzative e di mercato, saranno oggetto di
confronto, nel rispetto dei criteri e delle indicazioni previste dal successivo comma 21, in un
apposito incontro con la Rsu che l’azienda dovrà attivare in ordine a tali programmazioni
ed al godimento delle ore di riposi individuali - di cui al comma 14 del presente articolo,
secondo i criteri stabiliti dai commi 15, 21, 22 e 23 - non utilizzati.
La determinazione dell’orario normale dei lavoratori farà salve le soluzioni organizzative riferite ai servizi ed agli impianti finalizzate alla migliore utilizzazione degli stessi.
In relazione alla esigenza di una rigorosa attuazione dell’orario di lavoro le parti si danno
atto che gli organici devono consentire il godimento delle ferie e dei riposi settimanali tenendo conto altresì dell’assenteismo medio per morbilità, infortuni ed altre assenze retribuite.
L’orario settimanale di lavoro sarà concentrato su 5 giorni: eventuali eccezioni per una
distribuzione su 6 giorni saranno contrattate in sede aziendale per comprovate esigenze
tecniche, organizzative, produttive, distributive.
Le ore non lavorate per ferie e le festività nazionali ed infrasettimanali di cui all’art. 34
saranno computate ai fini del raggiungimento dell’orario di lavoro settimanale.
Il lavoratore presterà la sua opera nelle ore e nei turni stabiliti anche se questi siano
predisposti soltanto per determinati reparti od uffici.
Ferme restando le disposizioni di legge previste dall’art. 25 del presente contratto, agli
autisti e loro eventuali accompagnatori, custodi, guardiani, portieri, fattorini, infermieri, per
il superamento dell’orario normale di cui al 1° comma - e al di fuori delle procedure previste
dal presente articolo - è corrisposta una maggiorazione del 45 per cento.
Ferme restando le disposizioni di legge richiamate dal primo comma dell’art. 31 (es.
R.D. 1957/1923), ai lavoratori che nei periodi di stagionalità superino l’orario normale di cui
al 1° comma sarà corrisposta una maggiorazione del 45 per cento.
***
Fermo restando l’orario di 40 ore settimanali, in sostituzione delle ex festività abolite
dalla legge 54/1977 e dal D.P.R. del 28 dicembre 1985 n. 792 e del trattamento per le stesse
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Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro per i Lavoratori dell’Industria Alimentare
previsto dall’accordo interconfederale 25 gennaio 1977 il lavoratore fruirà, tenendo conto
delle esigenze di continuità dell’attività produttiva, di gruppi di 8 ore di riposi individuali,
retribuiti pari a 32 ore, maturabili per dodicesimi nel senso che i lavoratori che nell’anno
solare non hanno maturato le 4 giornate avranno diritto a fruire di 1/12 di tali riposi per
ogni mese o frazione di mese superiore ai 15 giorni.
Diverse modalità di utilizzo formeranno oggetto di esame tra la Direzione aziendale e
la Rsu o il Comitato esecutivo della stessa avuto riguardo alle necessità tecnico-produttive,
ai periodi di maggiore intensità produttiva e con esclusione dei periodi di attività stagionali.
Per quanto riguarda la festività del 4 novembre il lavoratore beneficerà del trattamento
economico previsto per le festività che coincidono con la domenica.
Fermo restando l’orario normale di 40 ore settimanali, il monte ore annuo di riduzione già previsto dai precedenti contratti a titolo di riposi individuali è pari a 76 ore a partire dal 1° ottobre 1994.
La riduzione di cui al precedente comma avverrà in correlazione alle ore di effettiva
prestazione, maturando anche per le assenze per le quali corre l’obbligo della retribuzione
a carico dell’Azienda nonché per l’assenza obbligatoria per maternità. Detta riduzione maturerà per dodicesimi nei casi di inizio e cessazione del rapporto di lavoro: a tali effetti si
considera come mese intero la frazione superiore ai 15 giorni.
Per i lavoratori che prestano la loro attività su tre turni per cinque giorni alla settimana,
è prevista, dal 1° ottobre 1994, l’ulteriore riduzione rispetto a quanto indicato nel precedente comma 14, di quattro ore, sempre a titolo di riposi individuali. L’attribuzione di tale
maggiore quota di riduzione di orario avverrà al raggiungimento di 50 notti di prestazione
effettiva e non convenzionale nell’anno solare.
Per i lavoratori che prestano la loro attività su tre turni per sei giorni alla settimana (18
turni) con riposo a scorrimento, è prevista, dal 1° gennaio 1996, l’ulteriore riduzione rispetto a
quanto indicato nel precedente 14° comma di dodici ore(*), sempre a titolo di riposi individuali.
Per i lavoratori che prestano la loro attività a ciclo continuo, su tre turni per sette giorni
alla settimana (21 turni) con riposo a scorrimento, è prevista, dal 1° gennaio 1996, l’ulteriore riduzione rispetto a quanto indicato nel precedente 14° comma, di sedici ore(**), sempre
a titolo di riposi individuali.
A decorrere dal 1° gennaio 1996, i riposi, di cui ai precedenti due commi, maturano
pro quota, su base annua, con riferimento ai turni notturni di effettiva prestazione rispetto
a quelli previsti dall’ organizzazione del lavoro per un periodo di 48 settimane.
A decorrere dal 1° gennaio 2005 i riposi per i lavoratori che prestano la loro attività su
tre turni per sei giorni e su tre turni per sette giorni, saranno incrementati di 4 ore restando
invariate le modalità di godimento.
Una diversa utilizzazione delle riduzioni dell’orario individuale di cui ai precedenti
commi sarà oggetto,tra la Direzione aziendale e la Rsu o il comitato esecutivo della stessa,
di un esame che tenga conto delle necessità tecnico-produttive dei periodi di maggiore
intensità produttiva e con esclusione dei periodi di attività stagionali.
Le riduzioni di cui sopra non sono cumulabili con quanto eventualmente già in atto e concordato a titolo analogo (riduzioni di orario a qualunque titolo concesse, permessi, ferie, ecc.).
Le riduzioni di orario di cui al presente articolo saranno assorbite fino a concorrenza
in caso di provvedimenti legislativi sulla stessa materia anche se assunti in sede europea e
recepiti dalla legislazione italiana.
(*) comprensive delle 4 ore decorrenti dal 1° ottobre 1994.
(**)comprensive delle 8 ore decorrenti dal 1° ottobre 1994.
Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro per i Lavoratori dell’Industria Alimentare
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Programmazione annuale degli orari di lavoro
Nell’intento di assicurare la più razionale utilizzazione degli impianti ai fini del conseguimento di un sempre migliore livello di produttività e di salvaguardia dei livelli qualitativi
di produzione nonché, comunque, delle punte di maggiore intensità produttiva e confermando l’esclusione dei periodi di attività stagionali, tenendo anche conto degli aspetti
sociali di interesse dei lavoratori, entro il 1° trimestre di ciascun anno si svolgerà un incontro
a livello aziendale nel corso del quale, previa illustrazione della Direzione aziendale alla Rsu
o al comitato esecutivo della stessa, saranno esaminati i programmi relativi ai periodi di
godimento delle ferie, all’utilizzo dei riposi individuali in sostituzione delle ex festività e di
quelli a titolo di riduzione d’orario, dei riposi individuali non utilizzati ai fini del raggiungimento della prestazione normale di 39 ore, nonché le prospettive - ragionevolmente prevedibili - di utilizzo della flessibilità degli orari, di significativi ricorsi al lavoro straordinario,
alle assunzioni dovute alla stagionalità della produzione e dei consumi. In tale occasione
saranno altresì esaminate eventuali prevedibili esigenze di distribuzione dell’orario di lavoro
su 6 giorni di cui al comma 6 del presente articolo.
L’esame di cui al precedente paragrafo, finalizzato ad una programmazione annuale
che salvaguardi le punte di maggiore intensità produttiva nonché i periodi di stagionalità,
esaurisce, attraverso la verifica delle esigenze, laddove sia richiesta dalle singole disposizioni
contrattuali, le previsioni di cui agli istituti sopra citati.
Ove, nel corso dell’anno, dovessero presentarsi esigenze di variazione rispetto alla programmazione per i singoli istituti, anche in relazione alle esigenze di flessibilità complessiva che
caratterizzano taluni settori, in appositi incontri si procederà all’aggiornamento di programmi
e previsioni.
Chiarimento a verbale
L’adozione dell’orario settimanale di 39 ore comporta l’assorbimento di un’ora alla
settimana dalla quantità di riposi individuali di cui al comma 14 del presente articolo e ciò
a prescindere dall’eventuale coincidenza nella settimana stessa di vari motivi di assenza con
diritto o meno alla retribuzione.
Discende da quanto sopra che se si dovesse adottare l’orario di 39 ore per un numero
di settimane inferiore alle 52, l’assorbimento sarà limitato ad un’ora per ciascuna settimana
con prestazione di 39 ore.
Prima nota a verbale
Le parti si danno atto che per i viaggiatori o piazzisti la prestazione lavorativa settimanale e la flessibilità sono sostitutivamente e compiutamente definite dalla specifica regolamentazione convenuta agli artt. 9 e 10 dell’allegato protocollo aggiuntivo.
Seconda nota a verbale
Resta inteso che, nel caso di settimana corta, le festività non lavorate cadenti nel
giorno non lavorativo non saranno considerate agli effetti del raggiungimento dell’orario di lavoro.
Terza nota a verbale
Con riferimento al comma sesto del presente articolo e al comma quinto dell’art. 31,
le parti confermano che la contrattazione riguarda solo ed esclusivamente la verifica delle
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Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro per i Lavoratori dell’Industria Alimentare
esigenze di distribuzione dell’orario di lavoro su sei giorni o di effettuare prestazioni straordinarie nell’ambito del pacchetto di ore contrattuali.
Quarta nota a verbale
Con riferimento a quanto previsto nei commi 17, 18, 19 e 20 del presente articolo, la
maturazione dei riposi individuali per i lavoratori che prestano la loro attività su tre turni per
sei giorni alla settimana (18 turni) con riposo a scorrimento e per i lavoratori che prestano la
loro attività su tre turni per sette giorni alla settimana (21 turni) con riposo a scorrimento,
avverrà in ragione del seguente criterio:
a decorrere dal 1° gennaio 1996
• turnisti 3x6: 9 minuti primi per ogni notte in turno notturno di effettiva prestazione;
• turnisti 3x7: 12 minuti primi per ogni notte in turno notturno di effettiva prestazione.
A decorrere dal 1° gennaio 2005
• turnisti 3x6: 12 minuti primi per ogni notte in turno notturno di effettiva prestazione;
• turnisti 3x7: 15 minuti primi per ogni notte in turno notturno di effettiva prestazione.
La riduzione di orario maturata secondo il criterio di cui sopra, sarà attribuita a titolo
di riposi individuali e non potrà comunque eccedere le 12 ore annue per i lavoratori di cui
al 17° comma e le 16 ore annue per i lavoratori di cui al 18° comma e, a decorrere dall’
1.1.2005, le 16 ore annue e le 20 ore annue.
Norma transitoria
Le parti nel confermare che il trattamento di cui al presente articolo, comma 9, riguarda
anche gli addetti alla distribuzione, convengono che le meccaniche retributive sancite da
precedenti contratti o da accordi aziendali o individuali, relative a compensi per la particolarità del lavoro svolto all’esterno dello stabilimento, saranno esaminate in sede aziendale
al fine del necessario coordinamento fra dette meccaniche e la nuova normativa al fine di
escludere il sommarsi dei benefici di entrambi i trattamenti.
Flessibilità degli orari
Per far fronte ad obiettivi di produttività complessiva, anche attraverso il miglior utilizzo degli impianti e corrispondere positivamente alle esigenze connesse alla produzione,
allo stoccaggio, anche con riferimento ai limiti di durabilità dei prodotti, a fluttuazioni
di mercato, a caratteristiche di stagionalità, e/o alla disponibilità della materia prima,
l’orario settimanale di 40 ore del singolo lavoratore può, a decorrere dal 1° luglio 2003,
essere realizzato come media in un arco temporale annuo fino ad un massimo - per il
superamento dell’orario settimanale medesimo - di 72 ore per anno solare o per esercizio calcolate a livello individuale. Fermo restando in ogni caso il nuovo limite orario di
cui al periodo precedente, sono fatte salve le intese già esistenti a livello aziendale sulla
medesima materia.
In tali casi l’azienda informerà la Rsu o il comitato esecutivo della stessa, per esaminare preventivamente le esigenze anzidette ai fini di determinare la realizzazione per
l’intera azienda o per parte di essa, di orari comprendenti settimane con prestazioni
lavorative superiori alle 40 ore settimanali, entro il limite di 48 ore settimanali, e settimane con prestazioni lavorative inferiori a 40 ore. Gli scostamenti eventuali dalla previsione programmatica saranno tempestivamente comunicati alla R.S.U o al comitato
esecutivo della stessa.
Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro per i Lavoratori dell’Industria Alimentare
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Le prestazioni eccedenti i regimi di orario come sopra programmate saranno compensate con le maggiorazioni contrattuali.
Per le ore effettivamente prestate oltre l’orario di 40 ore verrà corrisposta la maggiorazione del 20%, calcolata secondo i criteri di cui all’art. 31 - ultimo comma, da liquidarsi nei
periodi di superamento, e maturerà il corrispondente diritto al recupero.
A partire dal 1° gennaio 1993, in deroga a quanto previsto dal precedente comma, la
maggiorazione del 20% ivi prevista si cumula con la maggiorazione - ove spettante - del
6,50% di cui all’art. 32, comma 4.
La cumulabilità delle maggiorazioni di cui sopra è esclusivamente riferibile ai valori
previsti dal presente titolo e dal successivo art. 32 e pertanto non è estensibile a situazioni
di miglior favore praticate a livello aziendale.
I lavoratori interessati percepiranno la retribuzione relativa all’orario settimanale sia nei
periodi di superamento che in quelli di corrispondente riduzione di orario anche agli effetti
degli istituti contrattuali.
Le modalità applicative, relative all’utilizzo delle riduzioni, rapportate alle esigenze organizzative aziendali, saranno definite congiuntamente, in tempo utile, in sede di esame
tra Direzione ed Rsu o comitato esecutivo della stessa.
La presente normativa sulla flessibilità non prevede prestazioni domenicali, salve le
ipotesi di turni continuativi e accordi tra le parti.
La flessibilità, così come indicata, è obbligatoria e impegnativa per ogni lavoratore
interessato giornaliero e/o turnista, salvo deroghe individuali a fronte di comprovati impedimenti, qualunque ne sia la tipologia contrattuale e può di volta in volta essere articolata
su uno o più turni in funzione delle specifiche esigenze aziendali.
Dichiarazione a verbale
Premesso che la regolazione dell’orario di lavoro è di pertinenza delle Parti sociali, le
Parti concordano che, in caso di approvazione di una disposizione di legge sulla riduzione
dell’orario di lavoro, si incontreranno per convenire gli eventuali adattamenti di tale disciplina alle caratteristiche del settore, anche al fine di evitare alterazioni agli equilibri complessivi di cui al presente Ccnl.
Art. 30 -bis
In relazione alle peculiarità proprie del sistema produttivo alimentare, rigidamente condizionato dagli andamenti di mercato e delle materie prime, da stagionalità dei consumi e
della produzione, da esigenze specifiche dei consumatori, le Parti riconoscono l’importanza
che le realtà industriali alimentari possano ricercare ulteriori strumenti concordati atti a favorire opportunità di crescita ed affermazione, con conseguenti positive implicazioni sulle
condizioni e le opportunità di lavoro.
Le Parti, nel confermare l’impianto normativo dell’art. 30 e dei successivi articoli
30-ter e 31, riconoscono che, per rispondere alle esigenze di flessibilità delle imprese
attraverso soluzioni che tengano in opportuna considerazione anche le condizioni dei
lavoratori, possano essere attivati negoziati per la definizione di intese, anche a titolo
sperimentale, riferite all’intera azienda o a parti di essa, che prevedano il ricorso a soluzioni di orario ulteriori e diverse rispetto a quanto previsto dagli artt. 30, 30ter e 31.
Tali intese potranno anche individuare, per i dipendenti coinvolti, diverse articolazioni
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dell’orario di lavoro inferiori a quello del precedente art. 30, correlando la distribuzione nel
tempo, la durata e la remunerazione della prestazione.
Le suddette intese a livello aziendale potranno altresì consentire ai lavoratori interessati
da prestazioni eccedenti quanto contemplato dagli artt. 30 e 31 di optare per il percepimento
delle sole maggiorazioni previste, maturando correlativamente il diritto a riposi compensativi
delle prestazioni effettuate, equivalenti sul piano dei costi, da utilizzare anche individualmente
nel rispetto delle esigenze aziendali ed entro 12 mesi dalla maturazione (ad. es. Banca ore).
I predetti riposi compensativi accantonati nella Banca ore potranno essere individualmente utilizzati, sempre nel rispetto delle esigenze aziendali ed entro 12 mesi dalla maturazione, anche per l’osservanza di festività religiose diverse da quelle di cui all’art. 34.
Sono fatte salve le disposizioni e le soluzioni già definite sulla materia a livello aziendale.
Art. 30 -ter
Fermo restando il limite di durata massima settimanale della prestazione di 48 ore
comprese le ore di straordinario - di cui al comma 2, articolo 4 del D.Lgs. N. 66/2003 - la
durata media settimanale della prestazione lavorativa, compreso lo straordinario, deve essere calcolata con riferimento ad un periodo non superiore a quattro mesi.
Tale periodo potrà essere elevato tramite contrattazione a livello aziendale a fronte di
ragioni obiettive, tecniche o inerenti l’organizzazione del lavoro da verificare a tale livello.
Nota a verbale
Le Parti si danno reciprocamente atto che le procedure per il calcolo medio del termine
di durata massima dell’orario di cui all’art. 4 del D.Lgs. n. 66 del 2003, non comportano
variazione alcuna né del trattamento economico concernente le maggiorazioni per il lavoro
straordinario spettante ai lavoratori né della collocazione temporale del relativo pagamento.
Art. 31 -Lavoro straordinario, lavoro notturno, festivo e a turni. Maggiorazioni
Ai fini legali, per lavoro straordinario, si intende il lavoro prestato oltre le 40 ore settimanali,
mentre, per i lavoratori di cui all’art. 25, si intende quello prestato oltre le 60 ore settimanali e,
per le lavorazioni nei periodi di stagionalità, quello prestato oltre gli orari previsti dalla legge.
Il ricorso al lavoro straordinario deve avere carattere eccezionale. Esso deve trovare
obiettiva giustificazione in necessità imprescindibili, indifferibili, di durata temporanea e
tali da non ammettere correlativi dimensionamenti di organico.
Fermo restando quanto previsto dal precedente comma, il ricorso al lavoro straordinario è consentito a titolo esemplificativo nel caso di: impraticabilità delle strade; interruzioni
di erogazione di energia; punte anomale di assenze dal lavoro; esigenze legate a commesse
non prevedibili con vincolanti termini di consegna; necessità connesse alla manutenzione
straordinaria, al mantenimento e/o al ripristino della funzionalità e sicurezza degli impianti;
esigenze eccezionali connesse a imprescindibili lavori preparatori, accessori e complementari all’attività di produzione; necessità di far fronte ad impreviste esigenze connesse alla
deperibilità delle materie prime con conseguenti ricadute sulla qualità delle stesse; necessità non programmabili connesse al ricevimento e/o spedizione di prodotti; necessità di
far fronte ad adempimenti amministrativi o di legge concentrati in particolari momenti
dell’anno (quali ad esempio bilanci, inventari).
Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro per i Lavoratori dell’Industria Alimentare
51
Del lavoro di cui sopra sarà data successiva comunicazione alla Rsu o al comitato esecutivo della stessa.
Al di là dei casi previsti dal precedente 3° comma, eventuali ipotesi di lavoro straordinario saranno contrattate preventivamente tra Direzione aziendale e Rsu o comitato esecutivo
della stessa, nei limiti di 80 ore annue pro-capite.
Per lavoro festivo si intende quello effettuato nei giorni previsti dall’art. 34. Non si considera
festivo il lavoro prestato nei giorni di domenica dai lavoratori che godono del riposo compensativo in un altro giorno della settimana a norma di legge. Peraltro tale lavoro, a decorrere dal
1° gennaio 1993, verrà compensato con la maggiorazione prevista nelle tabelle che seguono.
Ai soli effetti retributivi di cui al presente Ccnl, per lavoro notturno si intende
quello effettuato dal lavoratore dalle ore 22 alle ore 6. Si considera lavoro notturno ai
fini legali, di cui al D.Lgs. n. 66 del 2003, quello effettivamente prestato nel periodo
intercorrente fra le ore 22 e le ore 5 alle condizioni di cui al decreto medesimo, ferme restando le esclusioni di cui all’art. 11, secondo comma, del citato provvedimento (donne,
dall’accertamento dello stato di gravidanza fino al compimento di un anno di età del
bambino; la lavoratrice madre di un figlio di età inferiore a tre anni o, in alternativa, il
lavoratore padre convivente con la stessa; la lavoratrice o il lavoratore che sia l’unico
affidatario di un figlio convivente di età inferiore a dodici anni; la lavoratrice o il lavoratore che abbia a proprio carico un soggetto disabile ai sensi della legge 5 febbraio
1992, n. 104, e successive modificazioni).
In aggiunta alle esclusioni richiamate al precedente comma, al fine di favorire il reinserimento in azienda delle lavoratrici madri, potrà essere concesso - su richiesta della lavoratrice interessata e compatibilmente con le esigenze produttive/organizzative - un prolungamento del periodo di esenzione dal lavoro notturno, per un periodo di sei mesi continuativi,
a partire dal compimento dei tre anni di vita del proprio figlio.
Nel caso in cui il lavoratore che effettui il lavoro notturno (dalle ore 22 alle ore 6) prosegua la prestazione in orario straordinario, le ore di lavoro successive alle ore 6 antimeridiane
saranno retribuite con la maggiorazione prevista per lo straordinario notturno.
L’introduzione del lavoro notturno deve essere preceduta dalla consultazione delle Organizzazioni
sindacali di cui al primo comma dell’art. 12 del decreto legislativo. A tali Organizzazioni va anche
estesa l’informativa di cui al secondo comma della disposizione sopra citata.
Il lavoro oltre le 40 ore settimanali, festivo, notturno ed a turni dovrà essere preventivamente autorizzato dalla Direzione aziendale. Nessun lavoratore può rifiutarsi di effettuarlo,
nei limiti di cui sopra, salvo giustificati motivi individuali di impedimento.
Per il lavoro effettuato nei modi sopra definiti sono dovute, oltre alla normale retribuzione, le maggiorazioni riportate nelle tabelle seguenti.
Dette maggiorazioni debbono essere applicate sulla quota oraria di retribuzione ottenuta
dividendo per 173 la retribuzione mensile di fatto (e cioè minimo tabellare, ex indennità di
contingenza, eventuali scatti di anzianità, eventuale superminimo, eventuale aumento individuale). Le maggiorazioni non sono cumulabili, per cui quella maggiore assorbe la minore.
Fermo restando quanto già previsto dal comma 4 dell’art. 30-bis, ove le lavoratrici
madri ed i lavoratori padri, nel primi 24 mesi di vita del bambino, manifestino l’interesse
a percepire le sole maggiorazioni concernenti prestazioni effettuate in regime di lavoro
straordinario, l’azienda accoglierà le relative richieste di accantonamento su un conto individuale (cd. banca ore) delle ore effettuate a tale titolo.
Il lavoratore padre / lavoratrice madre potranno attingere a tale conto, per utilizzare i
52
Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro per i Lavoratori dell’Industria Alimentare
riposi compensativi delle prestazioni effettuate, equivalenti sul piano dei costi e da fruire entro
12 mesi dalla maturazione, nel rispetto delle esigenze aziendali.
Dichiarazione congiunta
Le Parti avendo tenuto conto in occasione del presente rinnovo della sopravvenienza
del D.Lgs. n. 66 del 2003, convengono che con le clausole di cui sopra hanno inteso dare
attuazione a quanto il decreto legislativo medesimo affida alla contrattazione collettiva.
Norma di interpretazione autentica
Le parti confermano che le maggiorazioni di cui agli artt. 20, 30, 31, 32, 56 e 57, in
quanto comprensive della loro eventuale incidenza sui vari istituti contrattuali e di legge,
non sono computabili ai fini di tali istituti, salvo quanto diversamente ed espressamente
disposto dai singoli articoli del presente contratto.
Analoga norma vale per i punti 9, 12 e 20 delle “Disposizioni specifiche per gli addetti
all’industria saccarifera“.
Prima nota a verbale
Fermi restando i limiti e le condizioni fissate nella norma di cui sopra, per l’effettuazione di ore
di lavoro eccedenti l’orario normale di 40 ore settimanali, la qualificazione legale ed i relativi adempimenti per il lavoro straordinario rimangono nei termini fissati dalle vigenti disposizioni di legge.
Seconda nota a verbale
Per il settore dei distillatori e per il settore birra e malto vale quanto previsto nel II
comma della seconda nota a verbale dell’art. 14 del Ccnl 18 luglio 1974.
Terza nota a verbale
Per gli addetti all’industria degli alimenti zootecnici, nelle lavorazioni eseguite su tre
turni continui e avvicendati, il lavoro compreso nei due turni diurni sarà compensato con
una maggiorazione del 5%.
Sono fatte salve le soluzioni concordate di miglior favore, in atto anteriormente al 6
luglio 1995.
Quarta
nota a verbale per i settori della macellazione e lavorazione delle specie
avicole e delle carni
Per i lavoratori del settore macellazione e lavorazione delle specie avicole e di quello
delle carni, tenuto conto delle specificità dell’attività svolta dalle aziende nonché dei vincoli
veterinari e igienico-sanitari che impongono il recupero delle macellazioni quotidianamente
programmate e non completate a causa di eventi accertabili non previsti e/o straordinari, le
parti convengono, ai sensi dell’art. 5, comma 4, del D.Lgs. n. 66 del 2003, sulla inderogabile
necessità di portare comunque a termine in giornata la macellazione dei capi presenti in
azienda o il cui ritiro sia stato avviato.
Dichiarazione comune
Tenuto conto di quanto previsto in materia di orario di lavoro nel presente contratto,
le parti confermano che il ricorso al lavoro straordinario avverrà nello spirito delle intese
interconfederali e nel rispetto delle specifiche normative contrattuali.
Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro per i Lavoratori dell’Industria Alimentare
53
TABELLA DELLE MAGGIORAZIONI
INDUSTRIE: CARNI - DOLCIARI - ALIMENTI - ZOOTECNICI - LATTIERO - CASEARI
Operai,
Intermedi
e Impiegati
1) Lavoro oltre le 40 ore settimanali diurno
2) Lavoro festivo (domenica o giorno di riposo compensativo)
3) Lavoro oltre le 40 ore settimanali festivo (oltre 8 ore)
4) Lavoro eseguito nelle festività
5) Lavoro notturno (dalle 22 alle 6) non compreso in turni
6) Lavoro oltre le 40 ore settimanali feriale notturno
7) Lavoro a turni notturno
8) Lavoro oltre le 40 ore settimanali dei turnisti in aggiunta
al lavoro notturno di 8 ore iniziato alle 22
9) Lavoro notturno festivo
10) Lavoro domenicale con riposo compensativo
45%
50%
60%
50%
40%
50%
30%
45%
50%
(*)
10%
(*) Maggiorazioni introdotte dal 1° gennaio 1993
INDUSTRIA DEI VINI-LIQUORI
1) Lavoro oltre le 40 ore settimanali diurno
2) Lavoro festivo (domenica o giorno di riposo compensativo)
3) Lavoro oltre le 40 ore settimanali festivo (oltre 8 ore)
4) Lavoro eseguito nelle festività nazionali e infrasettimanali
5) Lavoro notturno (dalle 22 alle 6) non compreso in turni
6) Lavoro oltre le 40 ore settimanali feriale notturno
7) Lavoro a turni notturno
8) Lavoro oltre le 40 ore settimanali dei turnisti
in aggiunta al lavoro notturno di 8 ore iniziato alle 22
9) Lavoro oltre le 40 ore settimanali festivo notturno
(oltre le 8 ore) 10) Lavoro notturno festivo
11) Lavoro domenicale con riposo compensativo
Operai
Intermedi
e Impiegati
45%
50%
60%
50%
40%
50%
22,5%
45%
65%
90%
65%
50%
70%
22,5%
40%
40%
-
50%
(*)
10%
100%
65%
(*)
10%
(*) Maggiorazioni introdotte dal 1° gennaio 1993
54
Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro per i Lavoratori dell’Industria Alimentare
INDUSTRIA DELLE ACQUE BEVANDE GASSATE
Operai
1) Lavoro oltre le 40 ore settimanali diurno
2) Lavoro festivo (domenica o giorno di riposo compensativo)
3) Lavoro oltre le 40 ore settimanali festivo (oltre 8 ore)
4) Lavoro eseguito nelle festività nazionali e infrasettimanali
5) Lavoro notturno (dalle 22 alle 6) non compreso in turni
6) Lavoro oltre le 40 ore settimanali notturno (feriale)
7) Lavoro a turni notturno
8) Lavoro a turni notturno
9) Lavoro oltre le 40 ore settimanali festivo notturno
(oltre le 8 ore)
11) Lavoro domenicale con riposo compensativo
45%
40%
45%
40%
30%
40%
(**)
18%
(***)
21%
30%
10%
(*)
Intermedi
e Impiegati
45%
60%
80%
60%
45%
60%
(**)
15%
(***)
18%
85%
10%
(*)
(*) Maggiorazioni introdotte dal 1° gennaio 1993
(**) Maggiorazioni in vigore fino al 31 dicembre 2008
(***) Maggiorazioni in vigore dal 1° gennaio 2009
INDUSTRIA DELLE ACQUE MINERALI E BIBITE IN ACQUE MINERALI
Operai
e Intermedi
Impiegati
1) Lavoro oltre le 40 ore settimanali diurno
45%
45%
2) Lavoro festivo (domenica o giorno di riposo compensativo)
48%
65%
3) Lavoro oltre le 40 ore settimanali festivo (oltre 8 ore)
60%
90%
4) Lavoro eseguito nelle festività di cui all’art. 34 punti b), c) e d)48% 65%
5) Lavoro notturno (dalle 22 alle 6) non compreso in turni
42%
50%
6) Lavoro oltre le 40 ore settimanali feriale notturno
48%
65%
(**)
(**)
7) Lavoro a turni notturno
22,5%
18%
(***)
(***)
8) Lavoro a turni notturno
22,5%
21%
9) Lavoro oltre le 40 ore settimanali dei turnisti
in aggiunta al lavoro notturno di 8 ore iniziato alle 22
42%
42%
10) Lavoro oltre le 40 ore settimanali festivo notturno
(oltre le 8 ore) -
100%
11) Lavoro notturno festivo
48%
65%
(*)
(*)
12) Lavoro domenicale con riposo compensativo
10%
10%
(*) Maggiorazioni introdotte dal 1° gennaio 1993
(**) Maggiorazioni in vigore fino al 31 dicembre 2008
(***) Maggiorazioni in vigore dal 1° gennaio 2009
Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro per i Lavoratori dell’Industria Alimentare
55
INDUSTRIA DEI DISTILLATORI
Operai
1) Lavoro oltre le 40 ore settimanali diurno
2) Lavoro festivo (domenica o giorno di riposo compensativo)
3) Lavoro oltre le 40 ore settimanali festivo (oltre 8 ore)
4) Lavoro eseguito nelle festività nazionali e infrasettimanali
5) Lavoro festivo eseguito nelle festività nazionali
6) Lavoro notturno (dalle 22 alle 6) non compreso in turni
7) Lavoro oltre le 40 ore settimanali feriali a turni
8) Lavoro oltre le 40 ore settimanali festive e notturno
(oltre 8 ore)
9) Lavoro a turni notturno
10) Lavoro a turni notturno
11) Lavoro oltre le 40 ore settimanali notturno 12) Lavoro oltre le 40 ore settimanali non compreso in turni
13) Lavoro domenicale con riposo compensativo
Impiegati
45%
55%
60%
50%
50%
55%
60%
45%
55%
60%
50%
50%
50%
60%
60%
12%
(***)
15%
40%
35%
(*)
10%
60%
12%
(***)
15%
(*)
10%
Operai
e Intermedi
Impiegati
(**)
(**)
(*) Maggiorazioni introdotte dal 1° gennaio 1993
(**) Maggiorazioni in vigore fino al 31 dicembre 2008
(***) Maggiorazioni in vigore dal 1° gennaio 2009
INDUSTRIA DELLA BIRRA E DEL MALTO
1) Lavoro oltre le 40 ore settimanali diurno
2) Lavoro festivo (domenica o giorno di riposo compensativo)
3) Lavoro oltre le 40 ore settimanali festivo (oltre 8 ore)
4) Lavoro eseguito nelle festività nazionali e infrasettimanali
5) Lavoro notturno (dalle 22 alle 6) non compreso in turni
6) Lavoro oltre le 40 ore settimanali feriale notturno
7) Lavoro a turni notturno
8) Lavoro oltre le 40 ore settimanali dei turnisti in aggiunta al
lavoro notturno di 8 ore iniziato alle 22
9) Lavoro oltre le 40 ore settimanali festivo notturno
(oltre le 8 ore) 10) Lavoro effettuato il sabato o il sesto giorno
11) Lavoro domenicale con riposo compensativo
45%
50%
60%
50%
45%
50%
30%
45%
70%
90%
65%
50%
65%
30%
45%
45%
-
50%
(*)
10%
100%
50%
(*)
10%
(*) Maggiorazioni introdotte dal 1° gennaio 1993
56
Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro per i Lavoratori dell’Industria Alimentare
INDUSTRIA DELLE CONSERVE VEGETALI
Operai
Intermedi
e Impiegati
1) Lavoro oltre le 40 ore settimanali diurno
45%
45%
2) Lavoro festivo (domenica o giorno di riposo compensativo)
50%
50%
3) Lavoro oltre le 40 ore settimanali festivo (oltre 8 ore)
60%
65%
4) Lavoro eseguito nelle festività di cui all’art. 34 punti b), c) e d)
50%50%
5) Lavoro notturno (dalle 22 alle 6) non compreso in turni
40%
40%
6) Lavoro oltre le 40 ore settimanali notturno
50%
50%
7) Lavoro a turni notturno
22,5%
22,5%
8) Lavoro oltre le 40 ore settimanali dei turnisti in aggiunta al lavoro notturno di 8 ore iniziato alle 22
40%
40%
9) Lavoro oltre le 40 ore settimanali festivo notturno (oltre le 8 ore) -70%
10) Lavoro notturno festivo
45%
45%
(*)
(*)
11) Lavoro domenicale con riposo compensativo
10%
10%
(*) Maggiorazioni introdotte dal 1° gennaio 1993
INDUSTRIE ALIMENTARI VARIE
Operai
e intermedi
Impiegati
1) Lavoro oltre le 40 ore settimanali diurno
45%
45%
2) Lavoro festivo (domenica o giorno di riposo compensativo)
50%
65%
3) Lavoro oltre le 40 ore settimanali festivo (oltre 8 ore)
60%
90%
4) Lavoro eseguito nelle festività nazionali e infrasettimanali
50%
65%
5) Lavoro notturno (dalle 22 alle 6) non compreso in turni
50%
50%
6) Lavoro oltre le 40 ore settimanali notturno
60%
65%
(**)
(**)
7) Lavoro a turni notturno
30%
18%
(***)
(***)
8) Lavoro a turni notturno
30%
21%
9) Lavoro oltre le 40 ore settimanali dei turnisti in aggiunta
al lavoro notturno di 8 ore iniziato alle 22
50%
10) Lavoro oltre le 40 ore settimanali festivo notturno (oltre le 2 ore) -100%
(*)
(*)
11) Lavoro domenicale con riposo compensativo
10%
10%
(*) Maggiorazioni introdotte dal 1° gennaio 1993
(**) Maggiorazioni in vigore fino al 31 dicembre 2008
(***) Maggiorazioni in vigore dal 1° gennaio 2009
Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro per i Lavoratori dell’Industria Alimentare
57
INDUSTRIA RISIERA
Operai
e Intermedi
Impiegati
1) Lavoro oltre le 40 ore settimanali diurno
45%
45%
2) Lavoro festivo (domenica o giorno di riposo compensativo)
55%
56%
3) Lavoro oltre le 40 ore settimanali festivo (oltre 8 ore)
60%
90%
4) Lavoro eseguito nelle festività di cui all’art. 34 punti b), c) e d)55% 65%
5) Lavoro notturno (dalle 22 alle 6) non compreso in turni
45%
45%
6) Lavoro oltre le 40 ore settimanali feriale notturno
55%
65%
(**)
(**)
7) Lavoro a turni notturno
27%
13,5%
(***)
(***)
8) Lavoro a turni notturno
27%
16,5%
9) Lavoro oltre le 40 ore settimanali dei turnisti in aggiunta al lavoro noturno di 8 ore iniziato alle 22
35%
35%
10) Lavoro oltre le 40 ore settimanali festivo notturno (oltre le 8 ore)60% 100%
(*)
(*)
11) Lavoro domenicale con riposo compensativo
10%
10%
(*) Maggiorazioni introdotte dal 1° gennaio 1993
(**) Maggiorazioni in vigore fino al 31 dicembre 2008
(***) Maggiorazioni in vigore dal 1° gennaio 2009
INDUSTRIA MOLITORIA E DELLA PASTIFICAZIONE
Operai
e Intermedi
Impiegati
1) Lavoro oltre le 40 ore settimanali diurno
45%
45%
2) Lavoro festivo (domenica o giorno di riposo compensativo)
50%
56%
3) Lavoro oltre le 40 ore settimanali festivo (oltre 8 ore)
55%
90%
4) Lavoro eseguito nelle festività nazionali e infrasettimanali
50%
65%
5) Lavoro notturno non compreso in turni
40%
50%
6) Lavoro oltre le 40 ore settimanali notturno
50%
7) Lavoro oltre le 40 ore settimanali feriale notturno
-
65%
8) Lavoro oltre le 40 ore settimanali festivo notturno (oltre le 8 ore) -100%
(**)
(**)
9) Lavoro a turni notturno
24%
13,5%
(***)
(**)
10) Lavoro a turni notturno 24%
16,5%
11) Lavoro oltre le 40 ore settimanali dei turnisti in aggiunta al lavoro notturno di 8 ore iniziato alle 22
30%
(*)
(*)
12) Lavoro domenicale con riposo compensativo
10%
10%
(*) Maggiorazioni introdotte dal 1° gennaio 1993
(**) Maggiorazioni in vigore fino al 31 dicembre 2008
(***) Maggiorazioni in vigore dal 1° gennaio 2009
58
Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro per i Lavoratori dell’Industria Alimentare
INDUSTRIA CONSERVE ITTICHE
Operai
e Intermedi
Impiegati
1) Lavoro oltre le 40 ore settimanali diurno
45%
45%
2) Lavoro festivo (domenica o giorno di riposo compensativo)
40%
50%
3) Lavoro oltre le 40 ore settimanali festivo (oltre 8 ore)
50%
65%
4) Lavoro eseguito nelle festività di cui all’art. 34 punti b), c) e d)40%
50%
5) Lavoro notturno (dalle 2 alle 6) non compreso in turni
35%
40%
6) Lavoro oltre le 40 ore settimanali feriale notturno
45%
50%
(**)
(**)
7) Lavoro a turni notturno
18%
15%
(***)
(***)
8) Lavoro a turni notturno
21%
18%
9) Lavoro oltre le 40 ore settimanali dei turnisti in aggiunta al lavoro noturno di 8 ore iniziato alle 22
35%
10) Lavoro oltre le 40 ore settimanali festivo notturno (oltre le 8 ore) -70%
(*)
(*)
11) Lavoro domenicale con riposo compensativo
10%
10%
(*) Maggiorazioni introdotte dal 1° gennaio 1993
(**) Maggiorazioni in vigore fino al 31 dicembre 2008
(***) Maggiorazioni in vigore dal 1° gennaio 2009
INDUSTRIA DELLA MACELLAZIONE E LAVORAZIONE DELLE SPECIE AVICOLE
Operai
Intermedi
e Impiegati
1) Lavoro oltre le 40 ore settimanali diurno
45%
2) Lavoro festivo (domenica o giorno di riposo compensativo)
65%
3) Lavoro oltre le 40 ore settimanali festivo (oltre 8 ore)
90%
4) Lavoro eseguito nelle festività
65%
5) Lavoro eseguito il sabato o il sesto giorno
65%
6) Lavoro notturno (dalle 22 alle 6) non compreso in turni
50%
7) Lavoro oltre le 40 ore settimanali feriale notturno
65%
8) Lavoro oltre le 40 ore settimanali festivo notturno
100%
9) Lavoro a turni notturno
30%
10) Lavoro oltre le 40 ore settimanali dei turnisti in aggiunta al lavoro notturno di 8 ore iniziato alle 22
45%
11) Lavoro notturno festivo
50%
(*)
10%
12) Lavoro domenicale con riposo compensativo
(*) Maggiorazioni introdotte dal 1° gennaio 1993
Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro per i Lavoratori dell’Industria Alimentare
59
Nota a verbale
Le maggiorazioni per lavoro a turni notturno vengono elevate, a decorrere dal 1° gennaio 1993, nelle misure percentuali indicate nelle tabelle di cui sopra.
Inoltre, a decorrere dal 1° gennaio 2009 i valori di tali maggiorazioni inferiori al 22,5 %
sono incrementate di 3 punti percentuali.
Gli incrementi di tali maggiorazioni non sono cumulabili con eventuali trattamenti di
miglior favore aziendalmente in atto.
Dichiarazione comune
Al realizzarsi di una disciplina normativa di legge che definisca la nozione di lavoratore
notturno ai fini della disciplina pensionistica, le Parti si incontreranno entro i successivi 60
giorni, per l’armonizzazione delle relative norme contrattuali.
Art. 32 -Riposo per i pasti
Nelle aziende in cui l’orario normale di cui all’art. 30 viene effettuato in due riprese,
dovrà essere concessa una adeguata sosta per la consumazione dei pasti.
Ai lavoratori che effettuino l’orario continuato è concesso di consumare il pasto sul
luogo di lavoro.
Per gli addetti alla produzione che, non fruendo del riposo intermedio di mezz’ora
per la consumazione del pasto, effettuano tra le ore 6 e le ore 22 lavoro tanto in turni
avvicendati di 8 ore consecutive quanto in prestazioni non avvicendate ma sempre
di 8 ore consecutive, sarà corrisposta una maggiorazione del 6,50 per cento sulla
retribuzione.
Tale maggiorazione assorbe fino alla concorrenza qualsiasi altro compenso od
indennità già corrisposta eventualmente in sede aziendale al personale di cui sopra.
Nota a verbale
Gli ultimi due commi del presente articolo non si applicano alle aziende aderenti all’Ancit, all’Anicav, all’Aiipa (conserve vegetali), all’Airi, all’Italmopa ed alle aziende della pastificazione aderenti ad Aidepi.
Art. 33 -Riposo settimanale
Il riposo settimanale è disciplinato dal D.Lgs. n. 66 del 2003 e coincide normalmente
con la domenica, salve le deroghe stabilite dalla legge stessa.
Art. 34 -Giorni festivi - Festività infrasettimanali e nazionali
Si considerano giorni festivi:
a) le domeniche oppure i giorni di riposo compensativo di cui all’art. 33;
b) le festività del:
1. 25 aprile (Anniversario della liberazione);
2. 1° maggio (Festa del lavoro);
3. 2 giugno (Festa della Repubblica)(1)
(1) Ripristinato dalla Legge n. 336 del 2000.
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c) le seguenti festività infrasettimanali:
1. Capodanno (1° gennaio);
2. Epifania (6 gennaio);
3. Lunedì di Pasqua (mobile);
4. Assunzione (15 agosto);
5. Ognissanti (1 novembre);
6. Immacolata Concezione (8 dicembre);
7. Natale (25 Dicembre)
8. Santo Stefano (26 dicembre);
d) il giorno del Santo Patrono della località ove ha sede l’unità produttiva alla quale il
lavoratore è addetto(2).
Per il viaggiatore che non faccia capo ad una unità produttiva il giorno del Santo
Patrono sarà quello della località della sede della sua residenza contrattuale anche convenzionalmente stabilita.
Per il trattamento delle festività di cui ai punti b) e c) valgono le norme di legge e/o interconfederali. Il trattamento previsto da tali norme viene esteso alle festività di cui al punto
d) fermo restando che in caso di assenza nel giorno del Santo Patrono dovuta a maternità,
malattia o infortunio l’azienda integrerà il trattamento corrisposto dagli istituti assistenziali.
Nel solo caso in cui una delle giornate festive sopra indicate cada di domenica ai lavoratori è dovuto, in aggiunta al normale trattamento economico, un importo pari ad una
quota giornaliera della retribuzione di fatto.
Il predetto importo sarà determinato sulla base di 1/26 della retribuzione mensile fissa.
Qualora la festività del Santo Patrono coincida con la domenica o con altra giornata
festiva (salvo in quest’ultimo caso quanto previsto per il Comune di Roma dal D.P.R. n. 792
del 1985) le Associazioni territoriali degli industriali e i Sindacati provinciali di categoria dei
lavoratori potranno determinare, di comune accordo, entro il mese di gennaio di ciascun
anno, la sua sostituzione con altra giornata.
Per gli impiegati il cui lavoro è connesso con quello dello stabilimento vale il calendario
dei giorni festivi adottato per gli operai dello stabilimento stesso.
In sostituzione delle ex festività abolite(3) e del trattamento per le stesse previsto dall’accordo interconfederale 25 gennaio 1977, il lavoratore fruirà, tenendo conto delle esigenze
di continuità dell’attività produttiva, di gruppi di 8 ore di riposi individuali retribuiti pari a
32 ore, maturabili per dodicesimi nel senso che i lavoratori che nell’anno solare non hanno
maturato le 4 giornate avranno diritto a fruire di 1/12 di tali riposi per ogni mese o frazione
di mese superiore ai 15 giorni.
Diverse modalità di utilizzo formeranno oggetto di esame tra la Direzione aziendale e la
Rsu, e per i viaggiatori o piazzisti la competente rappresentanza sindacale, avuto riguardo
alle necessità tecnico-produttive, ai periodi di maggiore intensità produttiva e con esclusione dei periodi di attività stagionali.
Per quanto riguarda la festività del 4 novembre il lavoratore beneficierà del trattamento
economico previsto per le festività che coincidono con la domenica.
(2) Per le unità produttive ubicate nel Comune di Roma la giornata del 29 giugno: SS. Pietro e Paolo.
(3) Cfr. Legge 54/1977 e D.P.R. 28 dicembre 1985, n. 792.
Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro per i Lavoratori dell’Industria Alimentare
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Art. 35 -Ferie
Il lavoratore ha diritto, per ogni anno di servizio, ad un periodo di riposo retribuito
nella misura di:
• 22 gg. lavorativi (173 ore): in caso di distribuzione dell’orario settimanale su 5 giorni;
• 26 gg. lavorativi (173 ore): in caso di distribuzione dell’orario settimanale su 6 giorni;
• 22 giorni lavorativi per il viaggiatore o piazzista sia nel caso di prestazione lavorativa
distribuita su 5 giornate intere o 4 giornate intere e 2 mezze giornate.
In quest’ultimo caso la giornata di ferie coincidente con la prevista mezza giornata di
prestazione sarà calcolata in ragione di mezza giornata di ferie.
Fermo restando quanto previsto nel comma precedente le festività cadenti nel periodo
di ferie comportano un corrispondente prolungamento del periodo medesimo.
Il riposo annuale ha normalmente carattere continuativo.
Il periodo di godimento delle ferie annuali sarà concordato in sede aziendale entro
il primo trimestre di ogni anno, in modo da assicurare un periodo minimo continuativo
feriale di 2 settimane purché maturato, eccezion fatta per i settori indicati in nota(1) per i
quali i periodi minimi continuativi feriali sono due, uno di due settimane e l’altro di una
purché maturato.
In caso di ferie collettive e in caso di risoluzione del rapporto di lavoro, al lavoratore
che non abbia maturato il diritto all’intero periodo feriale annuale spetteranno i dodicesimi
delle ferie annuali corrispondenti alla parte di anno feriale maturata.
A tale effetto la frazione di mese pari o superiore ai 15 giorni sarà considerata come
mese intero. La frazione inferiore a 15 giorni non viene considerata.
Il periodo di ferie non può coincidere con il periodo di preavviso.
Qualora il lavoratore venga richiamato in servizio durante il periodo di ferie, l’azienda
sarà tenuta a rimboRsargli le spese effettivamente sostenute e documentate secondo i
mezzi normali impiegati per il viaggio, sia per il rientro in sede che per l’eventuale ritorno
nella località dove godeva le ferie stesse.
Al fine di favorire il ricongiungimento familiare nei Paesi d’origine dei lavoratori extracomunitari, le aziende potranno accogliere, salve diverse esigenze tecnico-organizzative, le
richieste, in tal senso motivate, dei singoli lavoratori di usufruire di periodi continuativi di assenza dal lavoro attraverso l’utilizzo delle ferie e dei permessi retribuiti previsti dal contratto.
Norma transitoria
Restano fermi i trattamenti individuali di miglior favore già acquisiti dal personale dipendente conformemente a quanto previsto dai Ccnl di ciascun settore rinnovati nel 1974
e, per quanto concerne i viaggiatori o piazzisti, dall’applicazione dell’art. 14 del contratto
collettivo nazionale di lavoro 9 dicembre 1969 nei confronti del personale che abbia maturato entro il 31 dicembre 1976 le anzianità di servizio prestate al terzo e quarto scaglione
del citato articolo.
(1) Assica, Aidepi (ad esclusione delle aziende della pastificazione aderenti ad Aidepi), Assalzoo, Assolatte, Federvini, Assobibe (già Abg, Unibg), Mineracqua (già Federterme), Distillatori, Assobirra.
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Capitolo VIII - INTERRUZIONE E SOSPENSIONE DEL LAVORO - DIRITTI E TUTELE
Art. 36 -Interruzione del lavoro
In caso d’interruzioni di breve durata dovute a cause di forza maggiore e comunque
non dipendenti dalla volontà del lavoratore, nel conteggio della paga non si terrà conto
delle interruzioni stesse quando queste, nel loro complesso, non superino i 50 minuti nella
giornata. In caso di interruzioni di lavoro che superino, nel loro complesso, i 50 minuti nella
giornata, qualora l’azienda trattenga il lavoratore nello stabilimento, questi avrà diritto alla
corresponsione della paga per tutte le ore di presenza.
Lo stesso trattamento vale anche per i cottimisti.
Dichiarazione
Quanto sopra non preclude il ricorso dell’Azienda all’intervento C.I.G. ai sensi delle
leggi vigenti.
Art. 37 -Recuperi
È ammesso il recupero a regime normale delle ore di lavoro perdute a causa di forza
maggiore e per le interruzioni di lavoro concordate tra le parti interessate purché esso sia
contenuto nei limiti di un’ora al giorno e si effettui entro 60 giorni immediatamente successivi a quello in cui è avvenuta l’interruzione.
Art. 38 -Occupazione e orario di lavoro
Le Parti convengono sulla necessità che la gestione delle ricadute occupazionali delle
ristrutturazioni, riorganizzazioni e innovazioni tecnologiche sia ispirata al principio della
riduzione dell’impatto sociale delle eccedenze occupazionali, nel rispetto delle esigenze
di competitività del settore, con particolare riferimento a quanti non sono in condizioni di
ricevere dai trattamenti di legge una risposta adeguata.
Resta ferma l’utilizzabilità, in rapporto alle differenti esigenze aziendali, degli strumenti
di legge in materia di Cassa integrazione guadagni e mobilità (Legge 23 luglio 1991, n. 223,
specificamente artt. 1, 4 e 24, e Legge 19 luglio 1993, n. 236) e di contratti di solidarietà
(Legge 19 dicembre 1984, n. 863, e Legge 19 luglio 1993, n. 236) e successivi interventi. Le
Parti concordano che la quota a carico della Cassa Integrazione Guadagni sarà anticipata
dall’azienda qualora la prevista autorizzazione non pervenga in tempo utile per la liquidazione delle paghe mensili.
Per la vigenza del Ccnl 5 giugno 1999, le Parti convengono che a fronte di casi di
crisi, di ristrutturazione, riorganizzazione o conversione aziendale che determinino esuberi
occupazionali, sia opportuno individuare misure tese a diminuire, per quanto possibile, le
conseguenze sociali di un minore impiego della forza lavoro.
Nell’ambito degli incontri previsti dalle procedure di legge per affrontare le situazioni
di cui sopra, saranno esaminate, nel rispetto delle esigenze tecniche, organizzative ed economiche delle singole imprese, e ferma restando l’autonomia delle Parti a livello aziendale
nel valutarne la praticabilità, la possibilità di utilizzare in modo collettivo le riduzioni d’orario
annuo, nonché i riposi per ex-festività di cui all’ art. 34 ed i residui delle giornate di ferie di
Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro per i Lavoratori dell’Industria Alimentare
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cui all’art. 35, la fruizione delle festività cadenti di domenica e riposi a fronte del pagamento
della ex festività del 4 novembre.
In sede di rinnovo del presente contratto di lavoro le Parti procederanno alla valutazione dei risultati di tali misure, attuate in relazione alle occorrenze di cui al primo comma
e per i tempi necessari al superamento di tali situazioni, del loro grado di diffusione e delle
conseguenze che ne saranno derivate, per apprezzare l’opportunità di un consolidamento
delle disposizioni di cui al comma precedente con il successivo contratto collettivo di categoria.
Art. 39 -Sospensione del lavoro
La sospensione per riduzione o interruzione di attività quando non sia intervenuta la
risoluzione del rapporto di lavoro, non interrompe l’anzianità a tutti gli effetti ed entro i
limiti del presente contratto.
Art. 40 -Assenze - Permessi
Le assenze debbono essere di norma notificate e motivate all’azienda entro i limiti
dell’orario di lavoro giornaliero, salvo casi di giustificato impedimento; in detta ipotesi
dovranno comunque essere notificate non oltre il giorno successivo a quello in cui si è
verificata l’assenza.
Al lavoratore che ne faccia motivata richiesta, l’azienda potrà concedere, compatibilmente con le esigenze di servizio, brevi permessi non retribuiti, senza interruzione di
anzianità.
Detti permessi potranno anche, su richiesta del lavoratore, essere considerati in conto
ferie, salvo quanto previsto dal 4° comma dell’art. 35.
Al lavoratore con contratto a tempo indeterminato che ne faccia richiesta, ed al quale
sia chiesto espressamente l’uso dell’automezzo e sia sospesa la patente di guida per infrazione commessa durante lo svolgimento dell’attività lavorativa, l’azienda potrà concedere,
compatibilmente con le esigenze di servizio e per un periodo massimo di nove mesi, un’
aspettativa non retribuita non computabile ad alcun effetto contrattuale o di legge.
Nota per i viaggiatori o piazzisti
Le assenze debbono essere immediatamente giustificate alla azienda.
Al viaggiatore o piazzista che ne faccia domanda l’azienda può accordare, a suo esclusivo giudizio, permessi di breve congedo per giustificati motivi con facoltà di non corrispondere la retribuzione.
Tali brevi congedi non sono computati in conto dell’annuale periodo di riposo.
Art. 40 -bis - A) Permessi per eventi e cause particolari
B) Permessi per i portatori di handicap grave e per i loro assistenti
Lett. A) - Permessi per eventi e cause particolari
In applicazione della legislazione vigente, il lavoratore e la lavoratrice hanno diritto
a quattro giorni complessivi di permesso retribuito all’anno in caso di decesso o di documentata grave infermità del coniuge, anche legalmente separato, o di un parente entro il
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secondo grado, anche non convivente, o di un soggetto componente la famiglia anagrafica
della lavoratrice o del lavoratore medesimi.
Nel caso delle patologie, riguardanti il figlio, di particolare gravità - di cui al Punto A)
della Dichiarazione sub art. 47 del presente Ccnl (uremia cronica, talassemia ed emopatie
sistemiche, neoplasie) il lavoratore e la lavoratrice hanno diritto ad ulteriori 2 giorni complessivi di permesso retribuito all’anno.
Per fruire del permesso, l’interessato è tenuto a comunicare previamente all’azienda
l’evento che dà titolo al permesso medesimo ed i giorni nei quali esso sarà utilizzato.
Nel caso di grave infermità dei soggetti di cui al comma 1, la lavoratrice o il lavoratore
possono concordare con il datore di lavoro, in alternativa all’utilizzo dei giorni di permesso,
diverse modalità di espletamento dell’attività lavorativa, anche per periodi superiori a tre
giorni. Nell’accordo, stipulato in forma scritta sulla base della proposta della lavoratrice o
del lavoratore, sono indicati i giorni di permesso che sono sostituiti dalle diverse modalità
di espletamento dell’attività lavorativa; dette modalità devono comportare una riduzione
dell’orario di lavoro complessivamente non inferiore ai giorni di permesso che vengono
sostituiti.
La riduzione dell’orario di lavoro conseguente alle diverse modalità concordate deve
avere inizio entro sette giorni dall’accertamento dell’insorgenza della grave infermità o della
necessità di provvedere agli interventi terapeutici.
I permessi di cui al presente articolo sono cumulabili con quelli previsti per l’assistenza
delle persone handicappate dall’art. 33 della legge 5 febbraio 1992, n. 104,e successive
modificazioni.
Lett. B) Permessi per i portatori di handicap grave ed i loro assistenti
Il lavoratore è tenuto a preavvertire per iscritto il datore di lavoro dell’assenza, almeno 10 giorni prima, indicando il periodo di utilizzo del permessi previsti dalla Legge n.
104/1992.
Nel caso in cui il lavoratore sia oggettivamente impossibilitato a rispettare tale termine,
lo stesso è tenuto a rendere la comunicazione di cui sopra almeno tre giorni prima dell’inizio dell’assenza dal lavoro.
Nel solo caso di preavviso di tre giorni, sulla base delle esigenze tecnico organizzative,
la direzione aziendale può differire il periodo di utilizzo del permessi (entro il mese di
riferimento), informando il lavoratore interessato dei motivi che hanno determinato la decisione, fatte salve improcrastinabili esigenze di assistenza e di tutela del disabile motivate
da idonea certificazione medica.
Art. 40 -ter - Congedi parentali, per la malattia del figlio, formativi, per
gravi motivi familiari
A) Congedi parentali
Ciascun genitore, per ogni bambino nei primi suoi otto anni di vita, ha diritto di astenersi dal lavoro per un periodo massimo non eccedente complessivamente dodici mesi.
Nell’ambito del suddetto limite, i relativi congedi parentali spettano:
• alla madre lavoratrice, trascorso il periodo di congedo obbligatorio di maternità, per
un periodo continuativo o frazionato non superiore a sei mesi;
• al padre lavoratore, dalla nascita del figlio, per un periodo continuativo o frazionato
Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro per i Lavoratori dell’Industria Alimentare
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non superiore a sei mesi, elevabile a sette nel caso in cui eserciti il diritto di astenersi dal
lavoro per un periodo continuativo e o frazionato non inferiore a tre mesi;
• qualora vi sia un solo genitore, per un periodo continuativo o frazionato non superiore
a dieci mesi.
Ai fini dell’esercizio del diritto, il genitore è tenuto a presentare, almeno 10 giorni
prima, richiesta scritta al datore di lavoro, indicando la durata del periodo di congedo
richiesto (di norma, con la precisazione della durata minima dello stesso) ed allegando
il certificato di nascita ovvero la dichiarazione sostitutiva. Nel caso in cui il lavoratore sia
oggettivamente impossibilitato a rispettare tale termine, lo stesso è tenuto a preavvertire il
datore di lavoro dell’assenza e a presentare la richiesta scritta con la relativa certificazione
tempestivamente e comunque entro due giorni dall’inizio dell’assenza dal lavoro.
Il congedo parentale spetta al genitore richiedente anche qualora l’altro genitore non
ne abbia diritto.
Sulla base di apposita documentazione, al lavoratore padre è concesso un giorno di
permesso retribuito in occasione della nascita del figlio.
La lavoratrice madre o, in alternativa, il lavoratore padre di minore con handicap in situazione di gravità accertata ai sensi dell’articolo 4, co. 1, della L. n. 104/1992 hanno diritto
al prolungamento fino a tre anni del congedo parentale a condizione che il bambino non
sia ricoverato a tempo pieno presso istituti specializzati.
In alternativa al prolungamento del congedo possono essere fruiti i riposi di cui all’articolo 4, co. 2, della Legge n. 53 del 2000.
B) Congedi per la malattia del figlio
Entrambi i genitori, alternativamente, hanno diritto di astenersi dal lavoro per periodi
corrispondenti alle malattie di ciascun figlio di età non superiore a tre anni.
I medesimi genitori, alternativamente, hanno altresì diritto di astenersi dal lavoro, nel
limite di nove giorni lavorativi all’anno - fruibili anche in modo frazionato in gruppi di 4 ore
giornaliere, compatibilmente con le esigenze organizzative - per le malattie di ogni figlio di
età compresa fra i tre e i nove anni.
Per fruire dei congedi di cui ai precedenti commi il genitore deve presentare al datore
di lavoro idoneo certificato rilasciato da un medico specialista del servizio nazionale o con
esso convenzionato.
Tali congedi spettano al genitore richiedente anche qualora l’altro genitore non ne
abbia diritto, e sono computati nell’anzianità di servizio, esclusi gli effetti relativi alle ferie e
alla tredicesima mensilità o gratifica natalizia.
C) Congedi per la formazione
Il lavoratore con almeno 5 anni di anzianità di servizio presso la stessa azienda può
richiedere una sospensione del rapporto di lavoro per congedi formativi per un periodo pari
ad un massimo di dodici mesi, continuativo o frazionato, finalizzato al completamento della
scuola dell’obbligo, al conseguimento del titolo di studio di secondo grado, del diploma
universitario o di laurea, alla partecipazione ad attività formative diverse da quelle poste in
essere o finanziate dal datore di lavoro.
Il lavoratore è tenuto a presentare richiesta scritta all’azienda almeno 30 giorni prima per
i congedi di durata fino a 10 giorni e almeno 60 giorni prima per i congedi di durata superiore
a 10 giorni, precisando i motivi della richiesta ed allegando la relativa documentazione.
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La Direzione aziendale valuterà la richiesta sulla base delle comprovate esigenze tecnico organizzative e in caso di non accoglimento o differimento del congedo, informerà il
lavoratore interessato dei motivi che hanno determinato la decisione.
I lavoratori che contemporaneamente potranno assentarsi dall’azienda o dall’unità
produttiva per l’esercizio di tale diritto non dovranno superare il tre per cento del totale
della forza occupata, dovendo comunque essere garantito in ogni reparto lo svolgimento
della normale attività produttiva, mediante accordi con la Rsu o con il Comitato esecutivo
della stessa.
Nella aziende fino a 200 dipendenti gli eventuali valori frazionari risultanti dall’applicazione della suddetta percentuale saranno arrotondati all’unità superiore.
D) Congedi per gravi motivi familiari
Ai sensi dell’art. 4, comma 2 della L. n. 53 del 2000 il lavoratore può richiedere un
periodo di congedo per gravi motivi, espressamente indicati dal regolamento d’attuazione
di cui al Decreto interministeriale 21 luglio 2000 n. 278, relativi alla situazione personale,
della propria famiglia anagrafica, dei soggetti di cui all’articolo 433 codice civile anche se
non conviventi, nonché dei portatori di handicap, parenti o affini entro il terzo grado, anche
se non conviventi.
Tale congedo, utilizzabile in modo continuativo o frazionato, non potrà essere superiore a due anni.
Il lavoratore dovrà presentare richiesta scritta specificando i motivi e la durata del
periodo di congedo (di norma, con la precisazione della durata minima dello stesso) e
documentando, anche attraverso dichiarazione sostitutiva nei casi consentiti, il grado di
parentela, affinità o di famiglia anagrafica con i soggetti sopra indicati.
Il lavoratore dovrà altresì assolvere agli obblighi di documentazione previsti dall’art. 3
del citato regolamento d’attuazione.
L’azienda è tenuta, entro 10 giorni dalla richiesta del congedo, ad esprimersi sulla
stessa e a comunicarne l’esito al dipendente. L’eventuale non accoglimento, la proposta
di rinvio ad un periodo successivo e determinato, la concessione parziale del congedo
devono essere motivati in relazione alle condizioni previste per la richiesta del congedo ed
alle comprovate ragioni organizzative e produttive che non consentono la sostituzione del
dipendente. Su richiesta del lavoratore, la domanda deve essere riesaminata nei successivi
venti giorni.
Nel caso di rapporti a tempo determinato l’azienda può negare il congedo per incompatibilità con la durata del rapporto in relazione al periodo di congedo richiesto, ovvero
quando i congedi già concessi hanno superato i tre giorni nel corso del rapporto, ovvero
quando il rapporto è stato instaurato in ragione della sostituzione di altro dipendente in
congedo ai sensi della presente disposizione.
Il congedo di cui al presente articolo può essere inoltre richiesto per il decesso di uno
dei soggetti di cui all’articolo 40-bis, per il quale il richiedente non abbia la possibilità di
utilizzare permessi retribuiti nello stesso anno ai sensi delle medesime disposizioni o di
disposizioni previste dalla contrattazione collettiva.
Quando la richiesta di congedo di cui al precedente comma è riferita a periodi non
superiori a tre giorni, il datore di lavoro è tenuto ad esprimersi entro 24 ore dalla stessa e a
motivare l’eventuale diniego sulla base di eccezionali ragioni organizzative, nonché ad assicurare che il congedo venga fruito comunque entro i successivi sette giorni. Il dipendente,
Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro per i Lavoratori dell’Industria Alimentare
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una volta superata la durata minima del congedo specificata nella richiesta, ha diritto a
rientrare nel posto di lavoro anche prima del termine del congedo, previo preavviso all’azienda non inferiore a 7 giorni.
Durante il periodo di congedo di cui al presente punto D) il lavoratore conserva il posto
di lavoro, non ha diritto alla retribuzione né alla decorrenza dell’anzianità per nessun istituto e non può svolgere alcun tipo di attività lavorativa.
Dichiarazione comune
Le Parti si danno reciprocamente atto che le condizioni contrattuali pattuite in occasione del presente rinnovo non si cumulano con diversi trattamenti già previsti allo stesso
titolo a livello aziendale.
Art. 41 -Mense aziendali
Tenendo conto della grande varietà di situazioni in atto che rende difficile una regolamentazione generale, si conviene che saranno mantenute le mense esistenti, salva la facoltà
di accordi locali o aziendali sulla materia.
Nota a verbale per l’industria saccarifera
Durante la campagna saranno sospese le eventuali iniziative assistenziali consuetudinariamente praticate durante il periodo di intercampagna; per quanto attiene le mense
aziendali, si fa rinvio a quanto al riguardo previsto dalle “Disposizioni specifiche per gli
addetti all’industria saccarifera”.
Dichiarazione comune
Premesso che la computabilità dell’indennità di mensa nella retribuzione valevole ai
fini degli istituti contrattuali e di legge è disciplinata dall’Accordo interconfederale 20 aprile
1956, recepito in legge con D.P.R. 14 luglio 1960 n. 1026 e dagli accordi aziendali in materia, le parti confermano che l’equivalente del costo della mensa sostenuto dal datore di
lavoro non è computabile agli effetti del calcolo del trattamento di fine rapporto di cui
all’art. 2120 C.C. - così come modificato dalla legge 29 maggio 1982, n. 297 - né degli altri
istituti contrattuali di legge.
Art. 42 -Servizio militare e Cooperazione Internazionale - Volontariato
1) Servizio militare e Cooperazione Internazionale
Il richiamo alle armi non risolve il rapporto di lavoro, che rimane sospeso. Il periodo di sospensione sarà considerato utile ai fini della rivalutazione dell’importo del Tfr maturato all’inizio
della sospensione stessa, secondo i criteri previsti dall’art. 2120, 4° e 5° comma, del Codice Civile.
Al termine del periodo di richiamo alle armi, il lavoratore deve porsi a disposizione del
datore di lavoro per riprendere servizio; in caso contrario, il lavoratore si intenderà dimissionario dalla data del richiamo alle armi.
La conservazione del posto non spetta ai lavoratori assunti con contratto a tempo
determinato.
Quando il rapporto di lavoro sia a tempo determinato ai lavoratori richiamati alle armi
è conservato il posto limitatamente alla durata del contratto.
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Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro per i Lavoratori dell’Industria Alimentare
Le norme stabilite dal presente articolo si intendono completate con quelle previste
dalla legge vigente in caso di chiamata o di richiamo alle armi al momento della chiamata
o del richiamo stesso, nonché da quanto contenuto nella legge 28 agosto 1991, n. 288,
sulla disciplina della cooperazione dell’Italia con i Paesi in via di sviluppo.
2) Volontariato
Le imprese consentiranno, compatibilmente con le esigenze tecnico-produttive-organizzative, ai lavoratori che facciano parte di organizzazioni iscritte nei registri di cui all’art.
6 della legge 11 agosto 1991, n. 266 di usufruire, in relazione a quanto previsto dall’art.
17 della citata legge, delle forme di flessibilità dell’orario di lavoro e delle turnazioni aziendalmente in atto.
Art. 43 -Congedo matrimoniale
Ai lavoratori che abbiano superato il periodo di prova sarà concesso, in occasione del
loro matrimonio, un congedo matrimoniale di giorni 15 consecutivi di calendario, con decorrenza della retribuzione.
La richiesta del congedo matrimoniale deve essere avanzata dal lavoratore interessato
con un preavviso di almeno sei giorni dal suo inizio, salvo casi eccezionali, e deve essere
documentata.
Il congedo suddetto non potrà essere computato nel periodo di ferie annuali né potrà
coincidere con il periodo di preavviso, in caso di risoluzione del rapporto di lavoro.
Per quanto non previsto nel presente articolo valgono le norme di legge e contrattuali
vigenti in materia.
Si farà luogo egualmente alla corresponsione della retribuzione ai lavoratori per il periodo di congedo matrimoniale quando i medesimi, ferma restando l’esistenza del rapporto
di lavoro si trovino per giustificato motivo, sospesi od assenti.
Il congedo matrimoniale con la relativa retribuzione è almeno dovuto alla lavoratrice
che si dimette per contrarre matrimonio.
Dichiarazione a verbale
Le parti non hanno inteso trasferire alle aziende l’onere dell’assegno di congedo matrimoniale liquidato dall’Inps di cui al contratto del 1941.
Nota a verbale per l’industria saccarifera
Agli operai non in prova, sarà concesso un congedo di 9 giorni consecutivi, prorogabile, a richiesta dell’interessato, a 12 giorni ed il relativo trattamento economico
a carico dell’Inps sarà, qualunque sia la durata del congedo, integrato fino a 96 ore di
retribuzione normale.
Art. 44 -Lavoratori studenti: facilitazioni particolari per la frequenza ai corsi
e per gli esami
I lavoratori studenti, iscritti e frequentanti corsi regolari di studio in scuole di istruzione
primaria, secondaria e di qualificazione professionale statali, parificate o legalmente riconosciute o comunque abilitate al rilascio di titoli legali di studio, nonché corsi universitari
Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro per i Lavoratori dell’Industria Alimentare
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per il conseguimento del diploma di laurea, saranno immessi, su loro richiesta, in turni di
lavoro che agevolino la frequenza ai corsi e la preparazione agli esami.
Sempre su loro richiesta saranno esonerati dal prestare lavoro straordinario e durante
i riposi settimanali.
I lavoratori studenti, compresi quelli universitari, che devono sostenere prove di esame,
possono usufruire, su richiesta, di permessi retribuiti per tutti i giorni in esame (compresi
quelli di settembre) e per i due giorni lavorativi precedenti ciascun esame nel caso di esami
universitari, ovvero la sessione di esami negli altri casi. Questi permessi non intaccano il
monte il monte ore a disposizione in base alla norma del diritto allo studio di cui all’art. 45.
Fermi restando, per i lavoratori con almeno 5 anni di anzianità di servizio presso la
stessa azienda, i congedi per la formazione previsti dall’art. 40-ter, lettera C), i lavoratori
studenti potranno richiedere nel corso dell’anno solare 120 ore di permesso non retribuito
il cui utilizzo verrà programmato trimestralmente pro quota, in sede aziendale, compatibilmente con le esigenze produttive ed organizzative dell’azienda.
I permessi non saranno retribuiti per gli esami universitari che siano stati sostenuti per
più di due volte nello stesso anno accademico.
A richiesta dell’azienda il lavoratore interessato dovrà produrre le certificazioni necessarie all’esercizio dei diritti di cui al presente articolo.
Rimangono salve le condizioni di miglior favore stabilite da accordi aziendali.
Art. 45 -Diritto allo studio
I lavoratori con contratto a tempo indeterminato che al fine di migliorare la propria
cultura, anche in relazione all’attività dell’azienda, intendono frequentare presso istituti
pubblici o legalmente riconosciuti, corsi di studio, hanno diritto con le precisazioni indicate
ai commi successivi, di usufruire di permessi retribuiti a carico di un monte ore triennale
messo a disposizione di tutti i dipendenti.
Le ore di permesso, da utilizzare nell’arco del triennio, sono usufruibili anche in un
solo anno.
All’inizio di ogni triennio verrà determinato il monte ore a disposizione dei lavoratori
per l’esercizio del diritto allo studio, moltiplicando ore dieci annue per tre e per il numero
totale dei dipendenti occupati nell’azienda o nell’unità produttiva in quella data, salvi i
conguagli successivi in relazione alle variazioni del numero dei dipendenti.
I lavoratori che contemporaneamente potranno assentarsi dall’azienda o dall’unità
produttiva per l’esercizio del diritto allo studio non dovranno superare il due per cento del
totale della forza occupata; dovrà essere comunque garantito in ogni reparto lo svolgimento dell’attività produttiva, mediante accordi con la Rsu o con il comitato esecutivo della
stessa. Nelle aziende fino a 200 dipendenti gli eventuali valori frazionari risultanti dall’applicazione della suddetta percentuale saranno arrotondati all’unità superiore.
I permessi retribuiti potranno essere richiesti per un massimo di centocinquanta ore
pro-capite per triennio, utilizzabili anche in un solo anno, semprechè il corso al quale il
lavoratore intende partecipare si svolga per un numero di ore doppio di quelle richieste
come permesso retribuito.
A far data dal 1° gennaio 1992 i lavoratori assunti a tempo indeterminato che, al fine
di migliorare la preparazione professionale specifica, intendono frequentare, presso istituti
pubblici o legalmente riconosciuti o enti direttamente gestiti dalle regioni, corso di studi
70
Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro per i Lavoratori dell’Industria Alimentare
correlati all’attività dell’azienda, avranno diritto di usufruire dei permessi retribuiti di cui
sopra nei limiti e secondo le procedure previste dal presente articolo.
Similmente, sempre a partire dal 1° gennaio 1992, i lavoratori extracomunitari assunti
a tempo indeterminato avranno diritto di usufruire di permessi retribuiti per la frequenza di
corsi per l’apprendimento della lingua italiana nei limiti e secondo le procedure richiamate
nel precedente comma, sempreché detti corsi vengano svolti presso gli istituti o gli enti in
tale comma indicati. Tali permessi non sono cumulabili con quelli previsti per il recupero
della scuola dell’obbligo o per l’alfabetizzazione degli adulti.
Nel caso di frequenza dei corsi sperimentali per il recupero dell’attuale scuola dell’obbligo e per l’alfabetizzazione degli adulti, il monte ore di permesso retribuito, comprensivo
delle prove di esame, procapite nel triennio è elevato a 250 ore. Ai fini di cui sopra il lavoratore interessato dovrà presentare la domanda scritta alla azienda nei termini e con le
modalità che saranno concordate a livello aziendale. Tali termini, di norma, non saranno
inferiori al trimestre.
Qualora il numero dei richiedenti il superamento di un terzo del monte ore triennale
o determini l’insorgere di situazioni contrastanti con le condizioni di cui al quarto comma,
la Direzione e la Rsu o il comitato esecutivo della stessa stabiliranno, tenendo presente le
istanze espresse dai lavoratori in ordine alla frequenza dei corsi, i criteri obiettivi per la identificazione dei beneficiari dei permessi, fermo restando quanto previsto al quarto comma,
quali età, anzianità di servizio, caratteristiche dei corsi di studio, ecc.
Saranno ammessi ai corsi coloro che siano in possesso dei necessari requisiti e sempre
che ricorrano le condizioni oggettive indicate ai commi precedenti.
I lavoratori dovranno fornire all’azienda un certificato di iscrizione al corso e successivamente certificati di frequenza con l’indicazione delle ore relative.
Eventuali divergenze circa l’osservanza delle condizioni specificate dal presente articolo
saranno oggetto di esame congiunto tra la Direzione e la Rsu o il comitato esecutivo della
stessa.
Le aziende erogheranno, durante la frequenza dei corsi acconti mensili conguagliabili,
commisurati alle ore di permesso usufruite, fermo restando che il presupposto per il pagamento di dette ore, nei limiti ed alle condizioni indicate al quarto comma, è costituito dalla
regolare frequenza dell’intero corso.
Art. 46 -Tutela delle lavoratrici madri
Per la tutela fisica ed economica delle lavoratrici madri si applicano le relative norme in
vigore ed in particolare quelle di cui al D.Lgs. n. 151 del 2001.
A far data dal 1° gennaio 1992, la lavoratrice riceverà inoltre un trattamento di assistenza, ad integrazione di quello di legge, fino a raggiungere il 100% della retribuzione
mensile di fatto netta per i primi cinque mesi di assenza obbligatoria. Tale trattamento è
considerato utile ai fini del computo della 13ª e 14ª mensilità.
Limitatamente al periodo di assenza obbligatoria, sarà anticipato alle lavoratici con
contratto a tempo determinato - e comunque non oltre la scadenza del predetto contratto
- il trattamento a carico dell’Inps a condizione che sia recapitata direttamente all’azienda
l’indennità liquidata dall’Istituto assicuratore.
Nel caso di utilizzo dell’intero periodo di astensione facoltativa senza frazionamenti e
senza soluzione di continuità rispetto al periodo di congedo obbligatorio, alla lavoratrice
Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro per i Lavoratori dell’Industria Alimentare
71
madre che ne faccia richiesta sarà concessa, nei limiti ed alle condizioni di cui all’art. 73 del
presente Contratto, l’anticipazione del Tfr.
Protocollo Aggiuntivo per l’industria saccarifera
Il trattamento economico delle lavoratrici madri non potrà essere inferiore alla corresponsione dell’intera retribuzione normale per i due mesi precedenti il parto ed i tre mesi
successivi al parto stesso.
Tale trattamento assorbirà, fino a concorrenza, eventualmente praticato dall’Istituto
assicuratore.
Ove, durante i periodi di cui sopra, intervenga una malattia, si applicheranno le disposizioni fissate dall’art. 47 (così, come sostituito dal punto 15 delle Disposizioni specifiche
per gli addetti all’industria saccarifera) a decorrere dal giorno in cui si manifesta la malattia
stessa.
Art. 47 -Malattia e infortunio non sul lavoro
L’assenza e la prosecuzione d’assenza per malattia e per infortunio non sul lavoro deve
essere comunicata, anche telefonicamente, all’azienda entro 4 ore dall’inizio del normale
orario per i lavoratori giornalieri e turnisti, salvo il caso di giustificato impedimento, al fine
di consentire all’azienda stessa di provvedere in tempo utile agli adattamenti organizzativi
che si rendessero eventualmente necessari.
Alla comunicazione farà seguito, entro 2 giorni, ai sensi e nei modi di legge, l’invio del
certificato medico.
Fermi restando gli obblighi di comunicazione di cui al comma 1, in caso di trasmissione
telematica del certificato di malattia, il lavoratore adempie agli obblighi contrattuali relativi
alla documentazione dell’assenza comunicando al datore di lavoro, entro due giorni, via
telefax, tramite posta elettronica o con le diverse modalità messe a disposizione a livello
aziendale, il numero di protocollo identificativo del certificato di malattia rilasciato dal
medico.
In ogni caso di mancata trasmissione telematica del certificato di malattia per qualsiasi
motivo quale, a mero titolo esemplificativo, problemi tecnici di trasmissione, insorgenza
dello stato patologico all’estero, il lavoratore, previo avviso al datore di lavoro, è tenuto a
recapitare o ad inviare con raccomandata a.r. all’azienda entro due giorni il certificato di
malattia che il medico è tenuto a rilasciare su supporto cartaceo, secondo quanto previsto dalla circolare congiunta del Dipartimento della Funzione Pubblica e del Ministero del
Lavoro e delle Politiche Sociali il 18 marzo 2011, n. 4.
Così come previsto dalla Legge 30 aprile 1962, n. 283 e dal successivo regolamento del
26 marzo 1980, n. 327 i lavoratori assentatisi per causa di malattia per oltre 5 giorni dovranno presentare il certificato medico, fatte salve le disposizioni regionali, dal quale risulti
che gli stessi non presentino pericolo di contagio dipendente dalla malattia medesima. Detti
certificati dovranno essere rilasciati dai medici curanti o dai medici di cui all’art. 5, terzo
comma, della Legge 20 maggio 1970, n. 300.
Al lavoratore non in prova compete il seguente trattamento:
1) Conservazione del posto
Il lavoratore, che debba interrompere il servizio a causa di malattia o infortunio non sul
72
Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro per i Lavoratori dell’Industria Alimentare
lavoro, avrà diritto alla conservazione del posto, con riconoscimento dell’anzianità relativa
a tutti gli effetti, per i seguenti periodi:
a) anzianità fino a 5 anni compiuti: mesi 6;
b) anzianità oltre 5 anni: mesi 12.
Cesserà per l’azienda l’obbligo della conservazione del posto e del trattamento economico qualora il lavoratore abbia raggiunto in complesso, durante i 17 mesi antecedenti, i
limiti massimi previsti dalla lettera a) e, durante i 24 mesi antecedenti, quelli previsti dalla
lettera b), anche in caso di diverse malattie.
Eguale diritto spetterà al lavoratore nel periodo di preavviso fino alla scadenza del
periodo di preavviso stesso.
Nel caso delle patologie gravi di cui alla successiva lett. A (uremia cronica, talassemia
ed emopatie sistemiche, neoplasie), debitamente accertate e certificate, i lavoratori che
abbiano effettuato la domanda di pensione di inabilità assoluta prevista dalla legislazione
vigente, avranno diritto a richiedere la conservazione del posto di lavoro, fermo restando il
trattamento economico in atto, senza alcun limite di comporto, fino al momento della decisione di accoglimento o rigetto della domanda stessa da parte del sistema pubblico sanitario/assistenziale, che deve essere tempestivamente comunicata dal lavoratore all’azienda.
Sempre nel caso delle patologie gravi di cui sopra che richiedano terapie salvavita,
anche i giorni di assenza dal lavoro per sottoporsi a tali terapie - debitamente certificati
dalla competente ASL o Struttura convenzionata - danno diritto a permessi ai sensi dell’art.
40, ove la fattispecie sia al di fuori dell’ambito nel quale le disposizioni Inps ravvisino uno
stato morboso assistibile. In tale caso i predetti giorni di assenza non sono considerati ed
inclusi né ai fini del computo dei periodi di comporto sopra indicati né ai fini del computo
degli archi temporali di cui al precedente comma 2.
Almeno 24 ore prima che siano superati i limiti di conservazione del posto, il lavoratore a
tempo indeterminato, perdurando lo stato di malattia, potrà usufruire, previa richiesta scritta,
di un periodo di aspettativa debitamente certificato di durata non superiore a mesi 12 durante il quale non decorrerà retribuzione né si avrà decorrenza di anzianità per alcun istituto.
A tal fine la Direzione aziendale, su richiesta del dipendente o dei suoi familiari, fornirà
lo stato di applicazione della norma contrattuale.
Non si terrà conto dell’aspettativa goduta per alcun istituto contrattuale i cui benefici
sono collegati all’anzianità di servizio ed inoltre i periodi di aspettativa non verranno considerati ai fini di quanto previsto ai punti 1 e 2 del presente articolo.
Anche per l’aspettativa di cui sopra vale quanto previsto dall’art. 49.
Alla scadenza dei termini sopra indicati l’azienda, ove proceda al licenziamento, corrisponderà al lavoratore il trattamento di licenziamento ivi compresa l’indennità sostitutiva
del preavviso.
Qualora la prosecuzione della malattia oltre i termini suddetti non consenta al lavoratore di riprendere servizio, il lavoratore stesso potrà risolvere il rapporto di lavoro con
diritto al solo trattamento di fine rapporto. Ove ciò non avvenga e l’azienda non proceda al
licenziamento, il rapporto rimane sospeso salvo la decorrenza dell’anzianità agli effetti del
preavviso. Il periodo di sospensione sarà considerato utile ai fini della rivalutazione dell’importo del Tfr maturato all’inizio della sospensione stessa, secondo i criteri previsti dall’art.
2120, 4° e 5° comma, del Codice Civile.
Fermo restando il trattamento economico di cui al successivo punto 2), il lavoratore
assente dal lavoro per malattia professionale, riconosciuta dall’Inail, ha diritto alla conserContratto Collettivo Nazionale di Lavoro per i Lavoratori dell’Industria Alimentare
73
vazione del posto per un periodo pari a quello per il quale viene corrisposta dall’Inail stesso
l’indennità di inabilità temporanea assoluta.
Il lavoratore che entro 3 giorni dal termine del periodo di malattia non si presenta al
lavoro sarà considerato dimissionario.
2) Trattamento economico
Il trattamento economico viene stabilito come segue:
Anzianità
Corresponsione
dell’intera retribuzione
Corresponsione della mezza
retribuzione
Fino a 5 anni compiuti
Oltre i 5 anni
per sei mesi
per sei mesi
per sei mesi
Agli effetti del trattamento economico l’azienda su documentazione redatta sui moduli
dell’Istituto assicuratore integrerà l’indennità corrisposta dallo stesso in modo da raggiungere il 100 o il 50 per cento della retribuzione normale netta.
Le indennità a carico dell’Istituto assicuratore saranno anticipate a condizione che le
stesse non siano soggette a contribuzione e che sia garantito il rimborso attraverso conguaglio da parte dell’Istituto o altro sistema analogo.
Il trattamento economico e normativo previsto dal presente articolo si applica, nell’ambito del periodo contrattuale di conservazione del posto, anche in caso di Tbc. In tale ipotesi
il trattamento ha carattere integrativo di quanto erogato dall’Inps.
Per l’assistenza di malattia a favore del lavoratore o dei suoi familiari valgono le vigenti
disposizioni di legge o contrattuali.
3) Malattia e ferie
La malattia e l’infortunio non sul lavoro, insorti durante il periodo di ferie, ne sospendono la fruizione nel caso di ricovero ospedaliero.
Inoltre, la malattia e l’infortunio non sul lavoro, che per natura e gravità impediscono
il recupero delle energie psico-fisiche del lavoratore e la cui prognosi iniziale risulti dal certificato medico superiore a giorni 10, sospendono il periodo di ferie quando si tratti di quelle
continuative, di cui al quinto comma dell’art. 35, non inferiore a due settimane.
L’effetto sospensivo si determina a condizione che il dipendente assolva agli obblighi
di comunicazione, di certificazione e di ogni altro adempimento necessario per l’espletamento della visita di controllo dello stato di infermità, previsti dalle norme di legge e dalle
disposizioni contrattuali vigenti.
Il lavoratore che si ammala nell’arco del periodo di ferie continuative di cui sopra è tenuto a rientrare in servizio al termine di tale periodo di ferie programmate, qualora guarito.
Prima nota a verbale
La conservazione del posto per i lavoratori assunti con contratto a tempo determinato
è limitata al periodo massimo di 4 mesi e comunque non oltre la scadenza del termine
apposto al contratto medesimo.
74
Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro per i Lavoratori dell’Industria Alimentare
Ai lavoratori assunti con contratto a termine l’integrazione aziendale sarà effettuata
per un periodo non superiore a quello per il quale è dovuta l’indennità economica di malattia da parte dell’Inps e comunque non oltre la scadenza del predetto contratto.
Nel rapporto di lavoro part-time orizzontale i periodi di conservazione del posto in
caso di più assenze, riferiti ad un arco temporale di 24 mesi, saranno quantificati facendo
riferimento alla prestazione dovuta nei periodi stessi e con criteri di proporzionalità.
Nel rapporto di lavoro part-time verticale il periodo di conservazione del posto, fermo
restando il riferimento ad un arco temporale di 24 mesi nel caso di più assenze, verrà riproporzionato a livello aziendale in relazione alla durata della prestazione concordata. Detto
periodo non potrà comunque superare l’80% della prestazione annua concordata.
Seconda nota a verbale
Per Assobibe (già Abg-Unibg), Federvini, Mineracqua (già Federterme), Assobirra,
Distillatori, Aiipa, Ancit (già Pescaconserve), Anicav, Italmopa le Aziende della pastificazione
aderenti ad Aidepi, Airi.
Il trattamento economico integrativo a carico delle aziende, per quanto concerne gli
operai assunti a tempo determinato, sarà quello previsto dal Ccnl dei singoli settori, in
vigore alla data del 1° gennaio 1974, per le malattie insorte nei primi 30 giorni di servizio e
quello di cui al presente articolo per le malattie insorte successivamente.
Reperibilità in caso di assenza dal lavoro per malattia e infortunio non sul lavoro
Fermo restando quanto previsto dalle vigenti leggi in materia, il lavoratore deve rendersi reperibile al proprio domicilio fin dal primo giorno e per tutto il periodo della malattia
dalle ore 10,00 alle ore 12,00 e dalle ore 17,00 alle ore 19,00 per consentire il controllo della
incapacità lavorativa per malattia, indipendentemente dalla natura dello stato morboso.
Nel caso in cui a livello territoriale le visite di controllo siano effettuate su iniziative
dell’ente preposto ai controlli di malattia, in orari diversi, le fasce orarie di cui sopra saranno
adeguate ai criteri organizzativi locali. Sono fatte salve le eventuali documentate necessità
di assentarsi dal domicilio per visite, prestazioni ed accertamenti specialistici, nonché per le
visite di controllo e in tali casi il lavoratore darà preventiva informazione all’azienda.
Nel caso in cui il lavoratore abbia impedito, senza giustificata ragione sanitaria, il tempestivo accertamento dello stato di infermità, lo stesso è obbligato al rientro immediato
in azienda. In tale ipotesi l’assenza sarà perseguibile con i provvedimenti disciplinari di cui
all’art. 68. Costituisce altresì grave inadempimento contrattuale lo svolgimento di attività
lavorativa anche a titolo gratuito durante l’assenza.
Ogni mutamento di indirizzo durante il periodo di malattia o infortunio non sul lavoro
deve essere preventivamente comunicato all’azienda.
Dichiarazione su patologie di particolare gravità e su stati di tossicodipendenza
A) Patologie di particolare gravità
Per quanto riguarda il trattamento dei lavoratori in condizioni di:
• uremia cronica,
• talassemia ed emopatie sistematiche,
• neoplasie,
si fa innanzitutto riferimento alla prassi Inps applicativa delle disposizioni assistenziali vigenti.
Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro per i Lavoratori dell’Industria Alimentare
75
Al di fuori dell’ambito entro il quale dette disposizioni ravvisano uno stato morboso assistibile, le Aziende concederanno, compatibilmente con le esigenze di servizio, ai lavoratori
che denuncino le condizioni sopra indicate, permessi ai sensi dell’art. 40 del vigente Ccnl.
Analoghi permessi, sempre ai sensi dell’art. 40 del presente Ccnl, potranno essere concessi anche ai dipendenti per l’assistenza di familiari a carico affetti da malattie allo stadio
terminale.
La richiesta dei permessi di cui sopra va formulata con congruo anticipo.
B) Stati di tossicodipendenza
I permessi di cui al precedente punto A) potranno essere anche accordati, sempre compatibilmente con le esigenze di servizio, ai lavoratori tossicodipendenti o ai lavoratori che abbiano a carico familiari tossicodipendenti per i quali vi sia la documentata necessità di terapie
riabilitative da effettuarsi presso strutture del Servizio Sanitario Nazionale o presso strutture
specializzate riconosciute dalle istituzioni o ancora presso sedi o comunità terapeutiche.
Fermo restando quanto sopra, ai sensi e per gli effetti del Testo Unico delle leggi in
materia di disciplina degli stupefacenti e sostanze psicotrope, prevenzione, cura e riabilitazione dei relativi stati di tossicodipendenza (D.P.R. 9 ottobre 1990, n. 309), il lavoratore del
quale viene accertato lo stato di tossicodipendenza e che intende accedere ai programmi
terapeutici e di riabilitazione presso i servizi sanitari delle unità sanitarie locali o di altre
strutture terapeutico-riabilitative e socio-assistenziali, se assunto a tempo indeterminato,
ha diritto alla conservazione del posto di lavoro per il tempo in cui la sospensione della
prestazione lavorativa è dovuta all’esecuzione del trattamento riabilitativo e, comunque,
per un periodo non superiore a tre anni, secondo le specifiche modalità di seguito definite.
Il dipendente che intende avvalersi di detto periodo di aspettativa è tenuto a presentare
alla Direzione dell’azienda la documentazione di accertamento dello stato di tossicodipendenza rilasciata dal servizio pubblico per le tossicodipendenze ed il relativo programma di
riabilitazione ai sensi dell’art. 122 del citato Testo Unico.
Il dipendente interessato dovrà inoltre presentare, con periodicità mensile, la documentazione rilasciata dalla struttura presso la quale sta eseguendo il programma terapeutico
attestante l’effettiva prosecuzione del programma stesso.
Il rapporto di lavoro si intende risolto qualora il lavoratore non riprenda servizio entro
sette giorni dal completamento della terapia di riabilitazione o dalla scadenza del periodo
massimo di aspettativa, ovvero dalla data dell’eventuale volontaria interruzione anticipata
del programma terapeutico.
Previa richiesta scritta, l’Azienda potrà concedere ai lavoratori che ne facciano richiesta
per la necessità, attestata dal servizio pubblico per le tossicodipendenze, di concorrere al
programma terapeutico e socio-riabilitativo seguito da un familiare tossicodipendente, un
periodo di aspettativa - compatibilmente con le esigenze tecnico-produttive - non superiore
a quattro mesi.
Durante i suddetti periodi di aspettativa, che non sono frazionabili e che potranno essere concessi una volta sola, non decorrerà retribuzione, né si avrà decorrenza di anzianità
di servizio per alcun istituto di legge e/o di contratto.
Nell’attuazione degli adempimenti disciplinati dal presente articolo, sarà posta particolare attenzione a tutela della riservatezza dei soggetti interessati.
In occasione dei suddetti periodi di aspettativa, l’Azienda potrà ricorrere ad assunzioni
a tempo determinato ai sensi delle vigenti disposizioni di legge.
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Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro per i Lavoratori dell’Industria Alimentare
Federalimentare, le Associazioni del Settore e le Organizzazioni Sindacali stipulanti
(Fai-Cisl, Flai-Cgil, Uila-Uil) convengono di studiare una proposta, da sottoporre congiuntamente al Consiglio di amministrazione dell’Inps, che definisca specifiche forme di assistenza
economico-sanitaria nei confronti dei soggetti tossicodipendenti anche nelle situazioni in
cui la dipendenza da sostanze tossiche non costituisca una condizione equiparabile a malattia, ma determini comunque uno stato che richieda interventi di cura e di assistenza.
Nota a Verbale
Quale condizione di miglior favore rispetto a quanto previsto dalla L. 297/1982, su
richiesta del lavoratore l’azienda concederà l’anticipazione del Trattamento di fine rapporto
per le spese da sostenere per le patologie di cui ai precedenti punti A (Patologie di particolare gravità) e B (Stati di tossicodipendenza).
Art. 48 -Infortunio sul lavoro
Ogni infortunio di natura anche leggera dovrà essere denunciato immediatamente
dal lavoratore al proprio superiore diretto il quale provvederà affinché sia espletata, se del
caso, la denuncia di legge.
Ai fini del presente articolo si intende per infortunio sul lavoro quello riconosciuto come
tale dall’Istituto assicuratore ai sensi delle vigenti disposizioni di legge.
In caso di infortunio sul lavoro per il quale intervenga l’Inail, l’azienda corrisponderà
all’operaio non in prova, dal primo giorno di assenza dal lavoro e fino alla cessazione della indennità di invalidità temporanea erogata dal predetto istituto assicuratore, una integrazione
di tale indennità in modo da raggiungere il 100 per cento della retribuzione normale netta.
Le indennità a carico dell’Istituto saranno anticipate a condizione che le stesse non
siano soggette a contribuzione e che sia garantito il rimborso attraverso conguaglio da
parte dell’Inail o altro sistema analogo.
Il lavoratore che entro 3 giorni dal rilascio del certificato di guarigione non si ripresenti
al lavoro sarà considerato dimissionario.
Nel caso in cui il lavoratore infortunato non sia in grado, a causa dei postumi invalidanti,
di espletare le sue normali mansioni, l’azienda esaminerà l’opportunità, tenuto anche conto
della posizione e delle attitudini dell’interessato, di mantenerlo in servizio adibendolo a mansioni compatibili con le sue limitate capacità lavorative. In tal caso il lavoratore conserverà
l’anzianità maturata con diritto alla liquidazione immediata, limitatamente alla sola differenza
fra la precedente e la nuova retribuzione, per il periodo antecedente al passaggio di livello.
I lavoratori infortunati mantenuti in servizio ai sensi del comma precedente saranno
compresi nel numero degli invalidi del lavoro da assumere a norma di legge.
La conservazione del posto per gli operai assunti con contratto a tempo determinato è
limitata al periodo massimo di quattro mesi, e comunque non oltre la scadenza del termine
apposto al contratto.
Art. 49 -Visite mediche di controllo
Per le visite di controllo si fa riferimento a quanto stabilito dall’art. 5 della Legge 20
maggio 1970, n. 300, contenente norme sullo “Statuto dei lavoratori”, dalle successive
disposizioni legislative in materia e da quelle dell’art. 47 del Ccnl.
Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro per i Lavoratori dell’Industria Alimentare
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Capitolo IX - TRATTAMENTO ECONOMICO, INDENNITÀ VARIE
Art. 50 -Modalità di corresponsione della retribuzione.
Il pagamento delle retribuzioni sarà effettuato secondo le consuetudini dell’azienda,
mediante buste o altri stampati individuali, sui quali saranno specificati i singoli elementi di
competenza e le previste ritenute, indicando il periodo di paga cui si riferiscono.
Dell’eventuale cambiamento delle modalità consuetudinarie di pagamento l’azienda
darà congruo preavviso.
Qualsiasi reclamo sulla corrispondenza della somma pagata con quella indicata sulla
busta paga nonché sulla qualità della moneta, dovrà essere fatto all’atto del pagamento.
Gli eventuali errori di pura contabilità dovranno essere contestati entro tre giorni da
quello della corresponsione della retribuzione, affinché il competente ufficio possa provvedere alle necessarie verifiche e all’immediato conguaglio delle differenze. Trascorso tale periodo di tre giorni, le differenze saranno accreditate sul conto relativo al periodo successivo.
In caso di contestazione sulla retribuzione o su taluni elementi costitutivi della stessa,
al lavoratore dovrà essere corrisposta la parte di retribuzione non contestata. Qualora la
ditta ritardi il pagamento della retribuzione di oltre 10 giorni, decorreranno di pieno diritto
gli interessi nella misura del 2 per cento in più del tasso ufficiale di sconto e con decorrenza
dalla scadenza di cui al comma precedente. Inoltre il lavoratore avrà facoltà di risolvere il
rapporto di lavoro con diritto alla corresponsione del trattamento di fine rapporto e dell’indennità di mancato preavviso. Qualsiasi ritenuta per risarcimento di danni non potrà superare il 10 per cento della retribuzione, salvo che non intervenga la risoluzione del rapporto.
Nota a verbale
In presenza di legislazione che preveda una tassazione agevolata per talune voci della
retribuzione e/o istituti di carattere economico, le aziende si impegnano, salvo espressa
rinuncia del lavoratore, ad operare - con cadenza mensile - la relativa detassazione in busta
paga, nel rispetto dei limiti quantitativi stabiliti dalla normativa vigente.
Art. 51 -Minimi tabellari mensili
I minimi tabellari sono quelli che risultano dalla tabella che segue:
Tabella minimi
Liv. Par.
1S 230
Vecchi
minimi
Aumenti
Nuovi
minimi
Aumenti
Nuovi
minimi
Aumenti
Nuovi
minimi
Aumenti
Nuovi
minimi
dal
dal
al
dal
dal
dal
dal
dal
dal
30/09/2012 1/10/2012 1/10/2012 1/4/2013 1/4/2013 1/5/2014 1/5/2014 1/10/2015 1/10/2015
E
E
E
E
E
E
E
E
E
1.948,23
67,15
2.015,38
67,15
2.082,53
67,15
2.149,68
10,07
2.159,75
1
200
1.694,10
58,39
1.752,49
58,39
1.810,88
58,39
1.869,27
8,76
1.878,03
2
165
1.397,66
48,17
1.445,83
48,17
1.494,00
48,17
1.542,17
7,23
1.549,40
78
Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro per i Lavoratori dell’Industria Alimentare
3A 145
1.228,25
42,33
1.270,58
42,33
1.312,91
42,33
1.355,24
6,35
1.361,59
3
130
1.101,18
37,96
1.139,14
37,96
1.177,10
37,96
1.215,06
5,69
1.220,75
4
120
1.016,46
35,04
1.051,50
35,04
1.086,54
35,04
1.121,58
5,25
1.126,83
5
110
931,76
32,12
963,88
32,12
996,00
32,12
1.028,12
4,82
1.032,94
6
100
847,07
29,20
876,27
29,20
905,47
29,20
934,67
4,38
939,05
Nuovi
minimi
Aumenti
Nuovi
minimi
Aumenti
Nuovi
minimi
Aumenti
Nuovi
minimi
Viaggiatori o piazzisti
Vecchi
minimi
Liv. Par.
Aumenti
al
dal
dal
dal
30/09/2012 1/10/2012 1/10/2012 1/4/2013
E
E
E
E
dal
1/4/2013
E
dal
dal
dal
dal
1/5/2014 1/5/2014 1/10/2015 1/10/2015
E
E
E
E
I
165
1.397,66
48,17
1.445,83
48,17
1.494,00
48,17
1.542,17
7,23
1.549,40
II
130
1.101,18
37,96
1.139,14
37,96
1.177,10
37,96
1.215,06
5,69
1.220,75
Dichiarazione comune
Con riferimento al triennio dicembre 2015 novembre 2018, le Parti convengono che
per ogni 1 per cento di incremento retributivo che verrà concordato in sede di rinnovo del
contratto - tenendo conto dell’andamento del settore, delle indicazioni del Governo e delle
Parti Sociali, delle ragioni di scambio, dell’obiettivo della salvaguardia del potere d’acquisto
delle retribuzioni, ecc. - sarà erogato un importo, determinato sul valore parametrale 137,
pari ad euro 20,38, da ragguagliare in ragione di eventuali frazioni di punto.
***
Mensilizzazione (Criteri adottati per la trasformazione della paga oraria degli operai)
La trasformazione contabile della paga oraria in mensile per gli operai è stata effettuata
senza oneri o vantaggi per l’azienda, o i lavoratori, in base ai seguenti criteri:
1. il minimo di paga base oraria moltiplicato per 173;
2. la misura giornaliera confederale dell’indennità di contingenza moltiplicata per 26;
3. eventuali emolumenti diversi dalla paga base e dall’indennità di contingenza, qualora
lo consenta la loro natura e le loro caratteristiche, potranno essere mensilizzati, in ogni
caso fermo restando il principio di cui in premessa;
4. la gratifica natalizia degli operai è stata trasformata in tredicesima mensilità (173 ore);
5. le festività cadenti in giorno lavorativo sono comprese nella retribuzione mensile,
mentre quelle coincidenti con la domenica saranno compensate in base a 1/26 della
retribuzione mensile.
La retribuzione normale ai lavoratori sarà corrisposta in misura mensile sulla base della
tabella di cui sopra ed eventuali elementi retributivi accessori.
Al riguardo, pertanto, in base ai giorni di effettiva prestazione e, nell’ambito dei giorni,
in base alle ore effettivamente lavorate, valgono le seguenti norme:
Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro per i Lavoratori dell’Industria Alimentare
79
a) ai lavoratori che nel corso del mese avranno prestato la loro opera per l’intero orario
contrattuale di lavoro e che si saranno assentati soltanto per ferie, festività o per
altre cause, che comportino il diritto all’intera retribuzione, verrà liquidata l’intera
retribuzione mensile.
In tal modo si intenderanno compensati, oltre al lavoro ordinario, le ferie, le altre assenze retribuibili e le festività di cui all’art. 34;
b) le quote relative alle ore normali non lavorate o comunque non retribuibili nell’ambito
dell’orario contrattuale, saranno calcolate dividendo per 173 la retribuzione mensile e
da questa detratte.
Art. 52 -Ex Indennità di contingenza - E.D.R.
A seguito dei protocolli tra Governo e Parti sociali del 10 dicembre 1991 e 31 luglio 1992,
con i quali le Parti hanno concordemente preso atto della cessazione del sistema di indicizzazione dei salari secondo quanto previsto dalla Legge 13 luglio 1990, n. 191, le misure dell’indennità di contingenza - ai fini della retribuzione dei lavoratori - rimangono consolidate negli
importi a questo titolo erogati nel mese di novembre 1991, e riportati nella tabella che segue:
Importi congelati al 1°/11/1991
LIV.
1S
1
2
3A
3
4
5
6
Importi in Euro
545,72
538,70
530,51
525,83
522,32
519,99
517,65
515,31
Importi congelati al 1°/11/1991 - settore oleario-margariniero
Categoria
1
2
3
4
5
6
7
8
9
10
80
Importi in Euro
535,00
532,82
528,65
524,32
521,62
519,47
517,21
516,00
515,15
513,13
Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro per i Lavoratori dell’Industria Alimentare
A decorrere dal 1° gennaio 1993, ai sensi del Protocollo 31 luglio 1992, è corrisposta
a tutti i lavoratori una somma forfettaria a titolo di Elemento Distinto dalla Retribuzione di
euro 10,33 mensili per 13 mensilità a copertura dell’intero periodo 1992-1993, che resterà
allo stesso titolo acquisito per il futuro nella retribuzione.
Art. 53 -Aumenti periodici di anzianità.
Fermo restando che per quanto concerne il passaggio dal regime in vigore anteriormente al 1° maggio 1980 (1° ottobre 1980 per i Viaggiatori o Piazzisti) a quello di cui al presente articolo si fa riferimento ai precedenti contratti collettivi, i lavoratori per ogni biennio
di anzianità di servizio maturato presso la stessa azienda o gruppo aziendale (intendendosi
per tale il complesso industriale facente capo alla stessa società) avranno diritto, indipendentemente da qualsiasi aumento di merito, a maturare cinque aumenti biennali periodici
per i singoli livelli di inquadramento di cui alla tabella sotto riportata(*).
Livello
Parametro
1S
1
2
3A
3
4
5
6
230
200
165
145
130
120
110
100
Importi
singolo scatto
dal 1/8/1998
51,42
44,71
36,89
32,42
29,06
26,83
24,59
22,35
Il numero degli aumenti periodici di anzianità maturati prima del 1° giugno 1995 è
considerato utile ai fini del raggiungimento del numero massimo degli aumenti periodici
previsti dal già citato 1° comma del presente articolo.
In caso di passaggio di livello l’importo già maturato sarà riconosciuto nella misura del
valore unitario previsto per il livello di arrivo, restando inteso che gli scatti biennali saranno
sempre pari ad un massimo di cinque per singolo dipendente.
Fermo restando quanto previsto dal precedente comma, gli importi unitari di cui alla tabella sopra riportata restano consolidati e non sono soggetti più ad alcun ricalcolo o variazione.
Gli aumenti periodici decorreranno dal primo giorno del mese successivo a quello in
cui si compie il biennio di anzianità.
Essi non assorbono né possono essere assorbiti da eventuali aumenti di merito o superminimi, salvo per questi ultimi, i casi in cui tale assorbimento sia previsto.
Gli aumenti periodici fanno parte della retribuzione di fatto e per gli operai non saranno considerati agli effetti dei cottimi e delle altre forme di retribuzione ad incentivo.
(*) Per i precedenti importi e relative decorrenze vedasi il testo del Ccnl 6/7/95 e in All. 9 al presente
contratto l’Accordo 12 giugno 1997 per il rinnovo della parte economica per il secondo biennio di
validità del Ccnl.
Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro per i Lavoratori dell’Industria Alimentare
81
Nota a verbale
Fermo restando quanto previsto al punto 7.5 dell’Accordo interconfederale 18
dicembre 1988 così come confermato dall’Accordo interconfederale 31 gennaio 1995
per la disciplina dei contratti di formazione e lavoro, ai fini della maturazione degli
aumenti periodici, l’anzianità di servizio decorre:
• dal momento dell’assunzione per i lavoratori assunti successivamente al 1°
novembre 1990;
• dal 1° novembre 1990 per i lavoratori assunti precedentemente a tale data e che
alla stessa data non abbiano compiuto il 20° anno di età.
Le Associazioni degli industriali e la Fai-Cisl, la Flai-Cgil e la Uila-Uil stipulanti
rinunciano reciprocamente ad ogni azione giudiziaria, occorrendo anche negli interessi dei propri rappresentati, fondata sull’applicazione delle clausole circa la decorrenza dell’anzianità di servizio, ai fini della maturazione degli aumenti periodici,
dopo il compimento del 20° anno di età, contenute nei precedenti contratti collettivi
nazionali.
La Fai-Cisl, la Flai-Cgil e la Uila-Uil si impegnano, anche a nome e per conto dei
propri organismi territoriali ed aziendali, a non promuovere alcuna iniziativa sindacale
in sede centrale, territoriale ed aziendale, che persegua, anche indirettamente, finalità
contrastanti con quelle qui definite.
Art. 54 -Tredicesima e quattordicesima mensilità
In occasione del Natale l’Azienda erogherà a tutti i lavoratori una tredicesima
mensilità pari alla retribuzione mensile di fatto percepita dal lavoratore, con l’aggiunta, a far data dal 1° agosto 1991 e in deroga alla disposizione di cui all’ultimo
comma dell’art. 31, di una quota media, calcolata sugli ultimi 12 mesi, della maggiorazione di cui all’art. 32 se percepita con carattere di continuità.
In sostituzione del premio speciale è corrisposta una quattordicesima mensilità
pari alla retribuzione mensile di fatto.
Per i lavoratori retribuiti con forme ad incentivo, si farà riferimento al guadagno
medio dell’ultimo trimestre.
Nel caso di inizio o cessazione del rapporto durante il corso dell’anno il lavoratore
non in prova avrà diritto a tanti dodicesimi dell’ammontare della tredicesima e della
quattordicesima mensilità per quanti sono i mesi interi di servizio prestato. Le frazioni
di mese non superiori a quindici giorni non saranno calcolate, mentre saranno calcolate come mese intero le frazioni superiori ai quindici giorni.
I periodi di assenza per malattia o infortunio, nei limiti della conservazione del
posto prevista dal presente contratto, saranno utilmente computabili ai fini della
tredicesima e della quattordicesima mensilità.
Dichiarazione
a verbale
La retribuzione, inerente la 13ª e 14ª mensilità e quella differita ad essa equiparata, maturata dal lavoratore in malattia, infortunio non sul lavoro, gravidanza e
puerperio è a carico dell’azienda esclusivamente per la quota-parte non indennizzata
in forza di disposizioni legislative e/o di altre norme.
82
Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro per i Lavoratori dell’Industria Alimentare
Nota a verbale
Per i settori Assobibe (già Abg-Unibg) e Mineracqua (già Federterme) le Parti concordano in via eccezionale che le piccole aziende rateizzino gli importi della 13ª e 14ª effettuandone il relativo pagamento entro 2 mesi dalla data prevista per l’erogazione.
Art. 55 -A) Premio per obiettivi - B) Elemento di garanzia retributiva
A) Premio per obiettivi
Fermo restando il rispetto delle coerenze complessive in tema di politica dei redditi e il
riferimento all’andamento economico dell’impresa e alla sua redditività, e tenendo conto
della produttività eventualmente già utilizzata per riconoscere gli aumenti retributivi a livello di Ccnl, è prevista una contrattazione aziendale a contenuto economico, indirizzata al
miglioramento dell’efficienza aziendale e dei risultati di gestione.
Al fine dell’acquisizione di elementi di conoscenza comune per la definizione degli
obiettivi della contrattazione aziendale a contenuto economico, le Parti esamineranno preventivamente le condizioni produttive ed occupazionali e le sue prospettive, tenendo conto
dell’andamento della competitività e delle condizioni essenziali di redditività.
Tale contrattazione sarà esclusivamente quella avente ad oggetto premi per obiettivi
con le seguenti caratteristiche:
a) in coerenza con le strategie dell’impresa le erogazioni saranno direttamente e
sistematicamente correlate ai risultati conseguiti con la realizzazione di programmi
aziendali, concordati tra le Parti, aventi per obiettivo, ad esempio, incrementi di
produttività, di qualità, di redditività, di efficacia, di innovazione, di efficienza
organizzativa, ed altri elementi rilevanti ai fini del miglioramento della competitività
aziendale nonché ai risultati legati all’andamento economico dell’impresa. In relazione
allo stato di attuazione dei citati programmi saranno possibili verifiche tecniche sui
parametri di riferimento;
b) le erogazioni di cui sopra devono avere caratteristiche tali da consentire l’applicazione dei
particolari trattamenti contributivi e fiscali previsti dalla normativa di legge;
c) tali erogazioni hanno la caratteristica di variabilità e non determinabilità a priori.
La durata degli accordi economici di cui ai precedenti punti è di tre anni e la contrattazione per il loro rinnovo avverrà nel rispetto del principio dell’autonomia dei cicli negoziali
al fine di evitare sovrapposizioni.
La piattaforma per il rinnovo degli accordi aziendali a contenuto economico di cui al
presente articolo sarà presentata in tempo utile per consentire l’apertura del confronto due
mesi prima della scadenza dell’accordo.
Tale contrattazione aziendale si svolgerà in condizioni di assoluta normalità sindacale,
con esclusione in particolare del ricorso ad agitazioni di qualsiasi tipo, per un periodo di
due mesi dalla presentazione della piattaforma rivendicativa per il rinnovo dell’accordo
precedente e fino ad un mese successivo alla sua scadenza, e, comunque, per un periodo
complessivamente pari a tre mesi dalla data di presentazione della proposta di rinnovo.
La contrattazione aziendale a contenuto economico di cui al presente articolo è esclusiva e sostituisce quella di cui all’art. 28 del Ccnl 7 agosto 1991 e all’art. 17 del Protocollo
per i Viaggiatori o Piazzisti allegato al medesimo contratto, i cui importi restano congelati
in cifra secondo quanto previsto dall’Accordo di settore del 13 gennaio 1994.
Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro per i Lavoratori dell’Industria Alimentare
83
B) Elemento di garanzia retributiva
A far data dal 1° Gennaio 2012, le aziende che non abbiano in passato realizzato la
contrattazione del premio per obiettivi di cui al presente articolo, erogheranno, a titolo di
elemento di garanzia retributiva a favore dei lavoratori dipendenti, gli importi di cui alla
tabella di seguito riportata:
Livello
Parametro
Premi
dal 1° gennaio 2012
1S
1
2
3A
3
4
5
6
230
200
165
145
130
120
110
100
40,29
35,04
28,91
25,40
22,77
21,02
19,27
17,52
Tali importi, erogati per 12 mensilità, assorbono fino a concorrenza eventuali erogazioni svolgenti funzione analoga agli istituti di cui sopra.
Gli importi suddetti non hanno riflesso alcuno sugli istituti contrattuali e/o di legge,
diretti e/o indiretti di alcun genere, in quanto le Parti hanno definito tali importi in senso
omnicomprensivo tenendo conto in sede di quantificazione di qualsiasi incidenza.
Inoltre, ai sensi di quanto previsto dalla L. 297/82 e in applicazione dell’art. 73 del
presente Ccnl, gli importi di cui sopra sono esclusi dal computo del Tfr.
Prima nota a verbale
Qualora Fai-Cisl, Flai-Cgil e Uila-Uil dovessero, con altre Associazioni di datori di lavoro
di imprese industriali, concordare condizioni meno onerose di quelle previste nel nono
comma del presente articolo e nella tabella ivi richiamata, tali condizioni si intendono estese
alle aziende rappresentate dalle Associazioni industriali firmatarie del presente Ccnl.
Seconda nota a verbale
Fermo restando quanto previsto al quarto comma, Le Parti concordano che la ricontrattazione degli accordi conclusi in attuazione dell’ Accordo di settore 13 gennaio 1994,
non potrà comunque aver luogo prima del 30.11.2010.
Gli accordi di secondo livello con scadenza anteriore a tale data, avranno una ultrattività di 12 mesi rispetto alla loro originaria scadenza.
In particolare, per tali accordi il valore dei premi per obiettivi nel periodo di ultrattività
sarà quello concordato e previsto per l’ultimo anno di vigenza contrattuale e l’importo
erogato sarà ovviamente correlato al raggiungimento degli obiettivi.
Nel caso di accordi di secondo livello con scadenza al 1 dicembre 2010 o successivamente si prevede che per il primo anno di vigenza del rinnovo sia mantenuto lo stesso valore
dei premi per obiettivi già definito per l’ultimo anno di vigenza del precedente contratto.
Quanto sopra premesso, le Parti concordano che, ai fini del rispetto della non sovrap84
Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro per i Lavoratori dell’Industria Alimentare
ponibilità dei cicli negoziali, il rinnovo dei contratti di secondo livello non potrà svolgersi
nell’anno solare in cui sia previsto il rinnovo del Ccnl.
Art. 56 -Indennità di maneggio denaro - Cauzione
L’impiegato la cui mansione normale e continuativa consiste nel maneggio di denaro
per pagamenti e riscossioni, con responsabilità per errori, anche finanziaria, ha diritto ad
una particolare indennità mensile pari al 7 per cento del minimo tabellare di livello di appartenenza e dell’ex indennità di contingenza.
Le somme eventualmente richieste all’impiegato a titolo di cauzione dovranno essere
depositate e vincolate a nome del garante e del garantito presso un istituto di credito.
I relativi interessi matureranno a favore dell’impiegato.
Art. 57 -Indennità varie: per uso mezzi di trasporto appartenenti ai lavoratori;
disagio; istruzione figli; speciale di campagna
Mezzi di trasporto
Al lavoratore che, su richiesta della ditta, usa propri mezzi di trasporto per esigenze
di servizio della ditta stessa, sarà corrisposta una indennità chilometrica, da concordarsi
direttamente fra le parti interessate.
Indennità istruzione figli
Escluse Aidepi (ad eccezione delle Aziende della pastificazione ad essa aderenti)
Assalzoo, Assolatte, Federvini e Distillatori
Qualora il lavoratore capo famiglia, avente almeno un anno di anzianità debba risiedere per necessità di lavoro, in località dove non esistano scuole e si trovi nella necessità di
avviare i figli dove abbiano sede le scuole medesime, il datore di lavoro si assumerà l’onere
del pagamento dell’abbonamento di tipo scolastico per servizi ferrotranviari o per servizi
automobilistici, sempre che anche questi offrano abbonamenti del tipo scolastico.
Nel caso in cui tali servizi non applichino abbonamenti a prezzo ridotto per agevolazioni scolastiche, il contributo di cui sopra, da parte del datore di lavoro, corrisponderà al
50 per cento della spesa dell’abbonamento normale.
Il trattamento di cui ai precedenti commi cessa in ogni caso col compimento del 15°
anno di età di ciascun figlio e decade nel caso in cui l’alunno sospenda la frequenza alle
scuole o non riporti nell’anno scolastico la promozione alla classe superiore, salvo che ciò
sia dipeso da causa di malattia.
Il rimborso di cui sopra avverrà a presentazione del documento di abbonamento.
Industria saccarifera
Quando manchino nel raggio di 8 km dalla località di residenza le scuole, l’azienda
corrisponderà al lavoratore con rapporto di lavoro a tempo indeterminato un’indennità
per l’istruzione elementare e media inferiore dei figli che frequentino dette scuole per la
durata dell’anno scolastico.
L’indennità verrà corrisposta nella misura di euro 2,58 mensili per un figlio e di euro
3,87 per due o più figli contemporaneamente, per un periodo massimo di 8 anni complessivi, sempreché l’alunno non sia ripetente.
Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro per i Lavoratori dell’Industria Alimentare
85
INDENNITÀ DI DISAGIO
Industria lattiero-casearia.
1. Stufatori di emmenthal. - In considerazione dell’elevato peso delle forme e del particolare
ambiente nel quale avviene la lavorazione, agli operai che eseguono direttamente tale
lavorazione verrà corrisposta una indennità particolare pari al 23 per cento della paga
globale di fatto.
2. Cellisti. - A coloro che svolgono la loro prevalente attività nelle celle frigorifere verrà
corrisposta una indennità pari al 12 per cento della paga globale di fatto.
3. Lavanderie a mano. - Agli addetti alle lavanderie a mano verrà corrisposta, per il periodo
di effettiva prestazione, una indennità pari al 7 per cento della paga globale di fatto.
Per paga globale di fatto si intende: minimo tabellare, più eventuali aumenti di merito,
più ex contingenza.
Ai lavoratori addetti normalmente a lavorazioni che si svolgono in ambienti a temperatura particolarmente bassa o particolarmente elevata, in relazione al minor o maggior
disagio derivante dalla temperatura ambiente, verrà corrisposta, nei limiti delle fasce indicate in appresso, una indennità suppletiva ordinaria denominata “di disagio” da calcolarsi
sul minimo tabellare e sulla indennità di ex contingenza.
• percentuale dal 3 al 6 per cento per le lavorazioni che si svolgono in ambienti nei quali
la temperatura, per necessità di esercizio, viene mantenuta da 0 a 6 gradi centigradi;
• percentuale dal 3 al 5 per cento per le lavorazioni che si svolgono in ambienti nei quali
la temperatura, per necessità di esercizio, viene mantenuta da oltre 6 fino a 15 gradi
centigradi;
• percentuale dal 3 al 5 per cento per le lavorazioni che si svolgono in ambienti nei quali la
temperatura, per necessità di esercizio, risulta superiore ai 35 gradi centigradi.
La determinazione delle indennità anzidette (dal 3 al 6 per cento e dal 3 al 5 per cento),
in relazione alla particolarità dell’industria ed alle differenti situazioni aziendali sarà effettuata tra la Direzione aziendale, assistita e rappresentata dall’Associazione territoriale degli
industriali, ed i sindacati locali di categoria dei lavoratori.
Detta indennità, per i lavoratori addetti normalmente a lavorazioni che si svolgono
in ambienti a temperatura particolarmente bassa o particolarmente elevata sarà corrisposta per tutte le ore effettivamente lavorate e non sarà considerata nel computo
delle maggiorazioni per eventuali lavori straordinari, né sarà considerata retribuzione
ad alcun effetto.
Industria dolciaria
Estratto dell’accordo aggiuntivo nazionale per gli operai della industria dolciaria.
Allegato al Ccnl del 15 dicembre 1960.
A) Indennità disagio freddo
Agli operai che svolgono normalmente la loro attività in locali in cui, per esigenze di
lavoro, la temperatura media ambientale deve essere mantenuta costantemente pari o
inferiore a 7° sopra zero, verrà corrisposta una indennità suppletiva oraria denominata
“disagio freddo” nella seguente misura: lire 9 orarie per i locali a temperatura da 7° sopra
zero a 0 gradi, limitatamente al periodo di lavoro effettivamente prestato nelle condizioni
di ambiente sopra indicate.
86
Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro per i Lavoratori dell’Industria Alimentare
B) Indennità disagio caldo
Agli operai addetti a forni wafers o a tank, agli addetti alla bocca di forno a piani
estraibili, a quelli addetti alla bocca dei forni fissati a pala, e a quegli operai che debbono
lavorare a pari temperatura, verrà concessa una indennità denominata “disagio caldo” di
Euro 0,004.
Tali indennità non saranno considerate nel computo della maggiorazione per eventuale
lavoro straordinario, né saranno considerate retribuzioni a nessun effetto.
Operai comuni. - Sono gli addetti alle operazioni di insacchettamento. Ad essi verrà
corrisposta una maggiorazione di Euro 0,003 orarie limitatamente al periodo in cui sono
adibiti a tale lavoro.
Detta indennità non sarà considerata nel computo della maggiorazione dell’eventuale
lavoro straordinario, né sarà considerata retribuzione a nessun effetto.
Industria carni
Indennità disagio freddo, disagio caldo e lavori in ambienti bagnati
Ai lavoratori che prestano la loro attività nelle lavorazioni qui di seguito indicate sarà
corrisposta, nei limiti delle fasce indicate in appresso, una indennità suppletiva ordinaria
denominata “di disagio” da calcolarsi sul minimo tabellare del livello di appartenenza e
sull’ex indennità di contingenza.
Disagio freddo: percentuale dal 4 per cento al 7 per cento per temperature da 5 gradi
sotto zero a 5 gradi sopra zero; percentuale dal 6 per cento al 10 per cento per temperature
inferiori ai 5 gradi sotto zero.
Indennintà di luoghi particolarmente bagnati: mattazione o sventramento, budelleria, lavanderia, tripperia, cottura prosciutti e, per gli scatolofici, scongelamento carni,
spolpatura e disossatura: percentuale dal 3 per cento al 6 per cento.
Indennità disagio caldo: percentuale dal 4 per cento al 6 per cento per le lavorazioni
che si svolgono in ambienti nei quali la temperatura per necessità di esercizio sia superiore
a 38 gradi.
La determinazione delle indennità anzidette, in relazione alla particolarità dell’industria
ed alle differenti situazioni aziendali, sarà effettuata tra la Direzione aziendale, assistita e
rappresentata dall’associazione territoriale degli industriali, ed i sindacati locali di categoria
dei lavoratori.
Le indennità di cui sopra saranno corrisposte limitatamente al tempo di effettivo lavoro
prestato, non calcolando i periodi di tempo inferiori ai 10 minuti consecutivi.
Agli effetti del computo delle indennità in questione, i singoli periodi di tempo trascorso nelle attività anzidette, sempre che ogni singolo periodo non sia inferiore ai 10
minuti consecutivi, saranno sommati.
Le frazioni superiori alla mezz’ora risultanti da detta somma saranno arrotondate ad ora.
Le indennità di cui al presente articolo non saranno considerate nel computo della
maggiorazione per eventuale lavoro o straordinario, né saranno considerate utili ad alcun
effetto contrattuale.
Industria delle bevande analcoliche
A quei lavoratori che svolgono normalmente la loro attività in celle frigorifere per il tempo effettivo da essi trascorso in detti ambienti, sarà concessa una
indennità denominata “indennità disagio freddo” pari al 6 per cento del minimo
Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro per i Lavoratori dell’Industria Alimentare
87
tabellare e dell’ex indennità di contingenza del 6° livello. Agli effetti del computo
giornaliero della permanenza negli ambienti freddi di cui sopra verranno sommati
i singoli periodi.
Dal computo totale la frazione inferiore ai 30 minuti verrà esclusa, mentre verrà
arrotondata ad ora la frazione superiore ai 30 minuti.
Industria della birra
Ai lavoratori addetti costantemente e stabilmente alle cantine di fermentazione e di
deposito, alle sale di cottura ed ai piani di torrefazione delle malterie, ai cassoni di germinazione ed alle aie di germinazione, alla saldatura autogena ed ai fuochisti, nonché,
limitatamente al tempo per il quale rimangono effettivamente utilizzati in tale mansione, agli addetti al controllo delle bottiglie alle stazioni luce verrà corrisposta una indennità suppletiva ordinaria denominata “di disagio” da stabilirsi dal 9 al 13 per cento
del minimo tabellare e dell’ex indennità di contingenza del livello di appartenenza.
La determinazione dell’indennità anzidetta, in relazione alla particolarità dell’industria ed alle differenti situazioni aziendali, sarà effettuata tra la Direzione aziendale,
assistita e rappresentata dall’associazione territoriale, ed i sindacati locali di categoria
dei lavoratori.
Detta indennità sarà corrisposta per tutte le ore effettivamente lavorate e non sarà
considerata nel computo della maggiorazione per eventuali lavori straordinari, né sarà
considerata retribuzione a nessun effetto.
Industria risiera
A tutti gli addetti alla macinazione della lolla, oppure all’insacco ciclone, verrà corrisposta una indennità nella misura del 10 per cento della paga globale di fatto.
Le due indennità per gli addetti all’una o all’altra mansione non sono cumulabili.
Industria molitoria e della pastificazione
A) Industria della macinazione
Agli operai addetti:
1. allo scarico del grano nelle tramogge, tranne il caso della introduzione del grano
con elevatori a tazza o a catena e trasporto a cassa chiusa;
2. alla prepulitura ed alle operazioni di battitura a mano di sacchi, sempre che non
esistano impianti di aspirazioni atti a depurare l’ambiente dalla polvere: sarà
corrisposta, per il tempo dedicato a quelle operazioni, una indennità nella misura
dal 7 per cento all’11 per cento della paga globale di fatto.
La determinazione dell’indennità anzidetta, in relazione alle particolarità dell’industria ed alle differenti situazioni aziendali, sarà effettuata tra la Direzione aziendale e la
Rsu o il comitato esecutivo della stessa.
Ai facchini addetti ai lavori pesanti che portano cioè a spalla colli da quintale, ferma
restando la loro qualifica di operai di 6° livello (ex 3ª categoria), sarà corrisposta, per
le ore di lavoro dedicate ai lavori pesanti, una maggiorazione di salario corrispondente
al 30 per cento della differenza tra il minimo tabellare dell’operaio di 5° livello (ex 2ª
categoria) e quello di 6° livello (ex 3ª categoria).
88
Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro per i Lavoratori dell’Industria Alimentare
B) Industria della pastificazione
Agli operai che svolgono normalmente la loro attività in locali nei quali, per esigenze di lavoro, la temperatura e l’umidità ambientali congiuntamente raggiungano o
superino rispettivamente 35 gradi ed il 75 per cento, sarà corrisposta, per il lavoro da
essi prestato nelle condizioni di ambiente sopra indicate, una indennità nella misura dal
10 per cento al 16 per cento della paga globale di fatto.
La determinazione dell’indennità anzidetta, in relazione alle particolarità dell’industria ed alle differenti situazioni aziendali, sarà effettuata tra la Direzione aziendale,
assistita e rappresentata dall’associazione territoriale degli industriali, ed i sindacati
locali di categoria dei lavoratori.
Ai facchini addetti ai lavori pesanti, che portano cioè a spalla colli da quintale,
ferma restando la loro qualifica di operai di 6° livello (ex 3ª categoria), sarà corrisposta,
per le ore di lavoro dedicate ai lavori pesanti, una maggiorazione di salario corrispondente al 30 per cento della differenza tra il minimo tabellare dell’operaio di 5° livello
(ex 2ª categoria) e quello di 6° livello (ex 3ª categoria).
Industria delle conserve ittiche
Ai lavoratori che prestano la loro attività nelle lavorazioni nelle celle frigorifere sarà
corrisposta, nei limiti della fascia indicata in appresso, una indennità suppletiva ordinaria denominata “di disagio” da calcolarsi sul minimo tabellare e sull’ex indennità di
contingenza del livello di appartenenza.
Disagio freddo: percentuale dal 4 al 6 per cento per temperatura da 5 gradi sotto
zero a 5 gradi sopra zero; percentuale dal 6 al 9 per cento per temperatura inferiore ai
5 gradi sotto zero.
La determinazione dell’indennità anzidetta, in relazione alla particolarità dell’industria ed alle differenti situazioni aziendali, sarà effettuata tra la Direzione aziendale,
assistita o rappresentata dalle associazioni territoriali degli industriali, e i sindacati locali
di categoria dei lavoratori.
L’indennità di cui sopra sarà corrisposta limitatamente al periodo di tempo di effettivo lavoro prestato, non calcolando il periodo di tempo inferiore ai 10 minuti consecutivi.
Agli effetti del computo dell’indennità in questione, i singoli periodi di tempo trascorsi nell’attività anzidetta, sempre che ogni singolo periodo non sia inferiore ai 10
minuti consecutivi, saranno sommati.
Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro per i Lavoratori dell’Industria Alimentare
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Industria saccarifera
Premi alle stazioni disagiate
È prevista la contrattazione a livello aziendale per la determinazione di un “premio
per disagio” da concordarsi per gli addetti alle stazioni in calce indicate(1) quando ricorrano gli estremi a fianco di ciascuna di esse specificati.
Il “premio per disagio” di cui sopra sarà contrattato nell’ambito compreso tra la misura
minima del 2,60 per cento e la misura massima del 5,20 per cento del minimo tabellare
fermo restando che le eventuali situazioni di miglior favore già in atto verranno conservate
in sostituzione di quanto sopra concordato.
Nelle more delle trattative per l’istituzione del premio sarà versato agli aventi diritto un
compenso pari al 2,60 per cento.
Indennità speciale di campagna (conserve vegetali)
Viene corrisposta - salvo che la contrattazione aziendale di secondo livello non disponga diversamente - una indennità speciale di campagna per i soli lavoratori stagionali
addetti ai processi di lavorazione e trasformazione del pomodoro e pisello freschi. La misura di detta indennità è fissata nel 6,5 per cento dei minimi tabellari in vigore alle singole
scadenze.
Dichiarazione a verbale
La indennità speciale di campagna sarà conservata ai lavoratori stagionali addetti alla
lavorazione e alla trasformazione di altri prodotti freschi laddove la stessa risulti già corrisposta. La indennità speciale di campagna sarà inoltre conservata ai lavoratori fissi che già
ne fruivano.
Art. 58 -Cottimi
Le parti riconoscono che nelle industrie dei settori rappresentati dalle associazioni firmatarie del presente contratto non si effettua di regola lavoro a cottimo. Per il caso in cui
la questione dovesse sorgere concordano di adottare la regolamentazione di cui al Ccnl 31
maggio 1980.
(1) Stazioni che possono essere disagiate in una o più fabbriche:
1) Silos bietole tradizionali – gli addetti alla rimozione delle piastre di copertura delle canalette dei
silos ed al convogliamento delle bietole nelle canalette stesse senza mitrailleuse od altro mezzo
meccanico.
2) Forno a calce dove il caricamento del forno e/o lo sfornamento è fatto a mano.
3) Idratazione calce (latte calce) – addetti all’alimentazione a mano degli spegnitori calce (Mik) e/o
addetti allo sgombero dei decantatori latte calce dove lo stesso non è fatto con appositi apparecchi
a scarico continuo o periodico.
4) Diffusione classica – gli addetti ai diffusori.
5) Filtri presse di zuccherifici con apertura e chiusura a mano con chiusura idraulica a scarico a mano.
6) Filtri a sacco – filtri a sacco di raffineria, filtri Danek e Mares.
7) Centrifughe con scarico ad estrazione a mano della parte superiore con scarico a mano (a mezzo
pala) dal fondo.
8) Forni elettrici disagiata.
9) Casse e celle di reazione – lo scarico a mano del saccarato.
10) Forni potassa (salino) disagiata.
90
Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro per i Lavoratori dell’Industria Alimentare
Art. 59 -Trasferte
Ai lavoratori temporaneamente incaricati di prestazioni di servizio fuori della circoscrizione del Comune, ove ha sede lo stabilimento presso il quale sono in forza, sarà rimboRsato l’importo delle spese di viaggio, di vitto e di alloggio, nei limiti della normalità,
liquidato in base a nota documentata, salvo accordi forfettari fra le parti interessate.
Le ore di viaggio coincidenti con il normale orario giornaliero di lavoro in atto nello
stabilimento di origine saranno retribuite al 100 per cento della retribuzione normale, e,
quelle non coincidenti con tale orario, con il 65 per cento della stessa retribuzione.
Ai fini di cui sopra non sono cumulabili le ore di viaggio compiute in giorni diversi.
Qualora il datore di lavoro richieda esplicitamente prestazioni di lavoro effettivo oltre
la durata dell’orario normale giornaliero, tali prestazioni saranno retribuite con la maggiorazione del 45%.
L’importo approssimativo delle spese di cui al primo comma dovrà essere anticipato
dal datore di lavoro salvo conguaglio alla fine della trasferta.
Prima nota a verbale
Il presente articolo non si applica al personale viaggiante e a quello addetto ai trasporti
ed alle operazioni conseguenti, il cui trattamento sarà concordato in sede aziendale.
Seconda nota a verbale
Con riferimento a quanto previsto al 2° comma del presente articolo, così come modificato in data 6 luglio 1995 (aumento dal 50 al 65%), sono fatti salvi i trattamenti aziendali
complessivamente di miglior favore, in atto antecedentemente a tale data, che vengono
mantenuti ma non si cumulano con quanto stabilito dal citato secondo comma.
Nota a verbale per l’industria della macellazione e lavorazione delle specie avicole
Il trattamento di cui al 2° comma del presente articolo sarà oggetto di contrattazione
aziendale.
Dichiarazione comune
Le indennità forfettarie eventualmente concordate tra le parti interessate non hanno
natura retributiva anche se corrisposte con continuità ai lavoratori che prestano attività
lavorativa in luoghi variabili o diversi da quello della sede aziendale e/o di assunzione.
Le parti confermano che le indennità così come disciplinate nel comma precedente
continuano ad essere escluse dal calcolo della retribuzione spettante per tutti gli istituti di
legge e/o di contratto.
Art. 60 -Trasferimenti
Il lavoratore che venga trasferito dalla ditta ad altra sede di lavoro conserva il trattamento economico goduto nella sede di provenienza, escluse quelle indennità e competenze
che siano inerenti alle condizioni locali o alle particolari prestazioni richiestegli presso la
sede di origine e che non ricorrano nella nuova destinazione.
Al lavoratore trasferito, sempre che il trasferimento comporti l’effettivo cambio di reContratto Collettivo Nazionale di Lavoro per i Lavoratori dell’Industria Alimentare
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sidenza e di stabile dimora, sarà corrisposto il rimborso delle spese di viaggio, con i mezzi
normali, per sé e per le persone che compongono normalmente la sua famiglia, nonché
il rimborso delle spese di trasporto per gli effetti familiari (mobilia, bagagli, ecc.), previi
opportuni accordi da prendersi con l’azienda.
Inoltre al lavoratore trasferito è dovuta una indennità pari ad una mensilità di retribuzione se avente familiari a carico e a mezza mensilità se non avente carichi di famiglia(*)
Nel caso che la ditta metta a disposizione del lavoratore un alloggio nella nuova residenza, tali indennità sono ridotte alla metà.
Il lavoratore che, per effetto del trasferimento, debba corrispondere un indennizzo per
anticipata risoluzione dei contratti di locazione, luce, gas ed altri analoghi, regolarmente
registrati o notificati alla ditta in epoca precedente alla comunicazione del trasferimento,
avrà diritto al rimborso di tale indennizzo.
Il lavoratore che non accetti il trasferimento e che venga licenziato avrà diritto al preavviso o alla relativa indennità sostitutiva e al trattamento di fine rapporto, oltre ai ratei degli
altri eventuali diritti maturati e non goduti(**).
In tal caso il lavoratore interessato, a far data dal 1° gennaio 1996, potrà richiedere
l’assistenza della Rsu.
Qualora all’atto dell’assunzione sia stata espressamente pattuita la facoltà della ditta
di disporre il trasferimento del lavoratore e questo non accetti il trasferimento stesso, la
mancata accettazione sarà considerata come dimissioni.
Il provvedimento di trasferimento deve essere comunicato tempestivamente e per
iscritto al lavoratore.
Al lavoratore che chieda il suo trasferimento non spetta il trattamento previsto nel
presente articolo.
Per quanto riguarda la disciplina del trasferimento e del licenziamento di lavoratori soggetti a tutela, in ragione della loro posizione o attività sindacale, valgono le norme dell’art.
14 dell’Accordo interconfederale 18 aprile 1966, sulla costituzione e il funzionamento delle
commissioni interne, dell’art. 4 della Legge 15 luglio 1966, n. 604, sulla disciplina dei licenziamenti individuali e dell’art. 22 della Legge 20 maggio 1970 n. 300.
Nota a verbale per l’industria della macellazione e lavorazione delle specie avicole
(*) Le indennità previste dal 3° comma del presente articolo sono pari a 200 o 100 ore
di normale retribuzione rispettivamente per l’ipotesi di lavoratore avente familiari a carico
o non avente carichi di famiglia.
(**) Il 6° comma è integrato dal seguente:
“Qualora il lavoratore non intenda accettare la proposta di trasferimento avrà diritto
di chiedere l’esame del suo caso con l’intervento della Rsu o del comitato esecutivo della
stessa”.
Dichiarazione comune in materia di distacco
Fermo restando il rinvio alla legislazione vigente in tema di distacco, le Parti si danno
reciprocamente atto che allo stato dell’attuale normativa legale, ove l’azienda intenda distaccare temporaneamente, nel proprio interesse, uno o più lavoratori presso altro datore
di lavoro, con mutamento di mansioni, il distacco stesso deve avvenire con il consenso del
lavoratore interessato.
Quando il distacco comporti un trasferimento del lavoratore ad una unità produttiva
92
Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro per i Lavoratori dell’Industria Alimentare
sita a più di 50 Km da quella in cui il lavoratore è adibito, il distacco può avvenire soltanto
per comprovate ragioni tecniche, organizzative, produttive o sostitutive.
Art. 61 -Prestiti
Qualora il lavoratore si trovi in condizioni di accertata e giustificata necessità potrà
chiedere alla Direzione dell’azienda la concessione di un prestito in denaro. In caso di concessione del prestito, questo sarà restituito mediante ritenute effettuate dalla ditta ad ogni
periodo di paga, in misura normalmente corrispondente al 10 per cento del prestito stesso
e con le modalità che saranno concordate fra le parti interessate.
Non è ammessa la richiesta di nuovi prestiti o di anticipi di qualsiasi natura fino a completa estinzione del prestito precedente.
Capitolo X - AMBIENTE DI LAVORO, IGIENE E SICUREZZA DEL LAVORO
Art. 62 -Sicurezza e salute dei lavoratori sul luogo di lavoro
In applicazione di quanto previsto dal D.Lgs. n. 81 del 2008 e sue successive modificazioni e integrazioni, dall’Accordo interconfederale 22 giugno 1995 - le cui disposizioni si
intendono integralmente richiamate - e in relazione alle competenze attribuite alla contrattazione nazionale di categoria, è stata definita la seguente disciplina in merito al rappresentante dei lavoratori per la sicurezza.
1) Numero dei rappresentanti.
a) All’atto della costituzione della Rsu, in tutte le aziende o unità produttive i lavoratori
eleggono, all’interno della Rsu, il rappresentante per la sicurezza nei seguenti numeri:
1 rappresentante nelle aziende o unità produttive che occupano da 16 a 200 dipendenti
a tempo indeterminato;
3 rappresentanti nelle aziende o unità produttive che occupano da 201 a 1000
dipendenti a tempo indeterminato;
6 rappresentanti nelle aziende o unità produttive che occupano oltre 1000 dipendenti
a tempo indeterminato.
b) Nelle aziende o unità produttive che occupano fino a 15 dipendenti a tempo
indeterminato si applicheranno le specifiche norme dell’Accordo interconfederale 22
giugno 1995 e del D.Lgs n. 81/2008.
2) Modalità e procedure per l’elezione o designazione del rappresentante per
la sicurezza.
Per quanto concerne le modalità e le procedure per l’elezione o designazione del rappresentante per la sicurezza, si intendono qui richiamate le disposizioni sulla materia di cui
all’Accordo interconfederale 22 giugno 1995.
3) Attribuzioni del rappresentante per la sicurezza.
Le attribuzioni del rappresentante per la sicurezza sono quelle previste dall’art. 50 del
decreto legislativo 81/2008 e sue successive modifiche e integrazioni.
Fermo restando quanto previsto al punto 2.1, parte I del citato Accordo interconfeContratto Collettivo Nazionale di Lavoro per i Lavoratori dell’Industria Alimentare
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derale, le visite agli ambienti di lavoro si svolgeranno, al fine di favorire il migliore e più
sollecito approfondimento di eventuali problematiche, anche congiuntamente con il responsabile del servizio di prevenzione e protezione o con un addetto da questi incaricato,
nonché con il responsabile del reparto interessato.
4) Modalità di consultazione - Informazioni e documentazione aziendale.
Le Parti, nel considerare la tutela della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro quale
elemento essenziale e imprescindibile di un corretto sviluppo delle attività produttive, concordano sull’opportunità di accrescere e consolidare la consapevolezza dell’importanza di
tali temi attraverso opportune iniziative informative e formative dei rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza in tutte le articolazioni produttive e logistiche dell’azienda.
Nell’intento di valorizzare l’interlocuzione del Rls, che è tenuto a non rivelare le eventuali notizie e informazioni riservate che riceve dall’impresa, le aziende, nell’ambito di una
gestione sempre più integrata di tali argomenti, metteranno a disposizione degli stessi,
previa consultazione nei casi e con le modalità previsti dalla legge, i seguenti elementi:
• la documentazione aziendale inerente la valutazione dei rischi e le misure di prevenzione
e protezione;
• le informazioni provenienti dai servizi di vigilanza;
• le informazioni sull’attività di formazione dei lavoratori, anche neoassunti, in materia di
sicurezza;
• gli esiti degli approfondimenti effettuati a seguito delle indicazioni ricevute dall’Rls.
Per quanto riguarda le modalità di consultazione, le informazioni e la documentazione
aziendale eventualmente non ricomprese nelle indicazioni sopra riportate, si intendono
richiamati i punti 2.2 e 2.3, parte I dell’Accordo interconfederale 22 giugno 1995.
In particolare, ai fini della tutela della riservatezza e del segreto industriale, le parti
concordano che tutta la documentazione che l’azienda metterà a disposizione degli Rls per
l’esercizio delle loro funzioni, non potrà essere oggetto di diffusione.
5) Permessi
Nelle aziende o unità produttive che occupano più di 15 dipendenti a tempo indeterminato, a ciascun rappresentante per la sicurezza saranno attribuite, per l’espletamento
della sua attività, 40 ore annue di permessi retribuiti, senza pregiudizio delle ore spettanti
alla Rsu.
Nelle aziende o unità produttive che occupano fino a 15 dipendenti a tempo indeterminato si fa riferimento a quanto previsto dalla parte I, punto 1.1 dell’Accordo interconfederale 22 giugno 1995 e del D.Lgs n. 81/2008.
6) Permessi per la formazione del rappresentante per la sicurezza.
Nelle 32 ore retribuite previste ai fini della formazione di ciascun rappresentante per
la sicurezza di cui alla parte I, punto 3 dell’Accordo interconfederale 22 giugno 1995, nelle
aziende o unità produttive che occupano più di 15 dipendenti a tempo indeterminato, dovranno trovare equilibrato, consensuale soddisfacimento le esigenze sia della formazione
di base che di quella specifica.
Al riguardo, le Parti si impegnano a favorire la formazione degli Rls come previsto dalle
norme di legge e dal contratto, secondo le Linee Guida predisposte dall’OBA.
In particolare per le tematiche peculiari di ciascuna azienda vengono previste per cia94
Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro per i Lavoratori dell’Industria Alimentare
scun Rls ulteriori 8 ore di formazione retribuita, che verrà erogata secondo le modalità
concordate con gli Rls medesimi.
Riunioni periodiche
In applicazione del comma 1 dell’art. 35 del Decreto Legislativo 81/2008 e sue successive modifiche e integrazioni, le riunioni periodiche sono convocate con almeno 5 giorni
lavorativi di preavviso e su ordine del giorno scritto.
Il rappresentante per la sicurezza può richiedere la convocazione della riunione periodica al presentarsi di gravi e motivate situazioni di rischio o di significative variazioni delle
condizioni di prevenzione in azienda.
Prima nota a verbale
Le Parti si danno atto che il rappresentante per la sicurezza è l’interlocutore istituzionale
della Direzione aziendale per le materie della sicurezza e salute dei lavoratori sul luogo di
lavoro.
Il rappresentante per la sicurezza è tenuto a fare uso delle notizie e della documentazione ricevute in relazione alla sua funzione nel rispetto del segreto industriale.
Seconda nota a verbale
Le Parti si adopereranno affinché le aziende fino a 100 dipendenti facciano ricorso alla
formazione finanziata dall’Inail.
Art. 63 -Indumenti di lavoro e generi in natura
Industria degli alimenti zootecnici
Le aziende forniranno in uso gratuito ai lavoratori appartenenti alle ex categorie operaie una tuta all’anno.
Industria delle carni
Per i lavori che dovranno essere effettuati nelle celle frigorifere, le aziende terranno in
dotazione per uso dei lavoratori giubbotti imbottiti o maglioni, copricapo e guanti.
Agli operai verranno fornite annualmente due paia di calze di lana.
Ai lavoratori, che svolgono normalmente la loro attività in luoghi particolarmente bagnati, mattatoio e sventramento (lavanderia - budelleria - tripperia - cottura prosciutti),
verranno forniti in uso un paio di zoccoli di legno o di zoccoli con stivaletto, un grembiule
impermeabile.
Le aziende forniranno annualmente in uso, agli operai, un camiciotto o tuta, e alle
operaie una vestaglia.
Agli addetti allo spolpo verrà fornito in uso un grembiule di cuoio.
Industria dolciaria
A tutti i lavoratori, eccezion fatta per quelli assunti a tempo determinato e per un periodo inferiore a quattro mesi, le aziende daranno in uso i seguenti indumenti:
donne: grembiule a vestaglia e cuffia;
uomini: calzoni e giacca oppure tuta.
Resta, però, inteso che tutte le aziende che hanno attualmente in uso indumenti diversi
Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro per i Lavoratori dell’Industria Alimentare
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da quelli sopra descritti, dovranno applicare il presente articolo solo quando gli indumenti
diversi si renderanno inservibili.
Per gli operai che lavorano permanentemente in ambiente in cui la temperatura si
aggira intorno a 0 gradi, le aziende dovranno fornire in uso i seguenti indumenti protettivi:
zoccoli di legno, guanti protettivi, giacchettoni di pelo.
Industria lattiero casearia
Per gli operai addetti alle celle frigorifere, alle saline, alle lavanderie a mano, l’azienda
dovrà tenere in dotazione, per uso dei lavoratori, indumenti e zoccoli atti a tali lavorazioni.
In particolare per i lavori che vengono svolti in ambienti particolarmente bagnati l’azienda darà in uso zoccoli o, a richiesta dei lavoratori, stivaletti di gomma.
Saranno altresì concessi in uso guanti di gomma agli operai che lavorano costantemente con le mani immerse nell’acqua.
Lavorazione del pecorino
Per gli operai addetti alle celle frigorifere, alla salagione, alla lavanderia a mano, l’azienda dovrà tenere in dotazione, per uso dei lavoratori indumenti e zoccoli atti a tali
lavorazioni.
In particolare per i lavori che vengono svolti in ambienti particolarmente bagnati l’azienda darà in uso zoccoli o, a richiesta dei lavoratori, stivaletti di gomma.
Saranno altresì concessi in uso guanti di gomma agli operai che lavorano costantemente con le mani immerse nell’acqua.
Industria delle acque e bevande gassate
Agli operai sotto specificati addetti a lavorazioni comportanti un particolare disagio
verranno forniti i seguenti indumenti protettivi:
a) zoccoli di legno o calzature equivalenti a tutti coloro che lavorano normalmente in
ambienti con pavimenti bagnati;
b) grembiule a cuffia alle donne e tuta o indumento equivalente agli uomini, quando il
personale deve adempiere a lavori in locali od alla presenza di macchine che possano
accelerare la normale usura di indumenti;
c) per il personale addetto alla distribuzione, le eventuali situazioni di fatto esistenti in
ciascuna azienda in materia di indumenti da lavoro verranno sancite, salvo eventuali
perfezionamenti, mediante accordi in sede aziendale.
Analogamente si opererà per quanto riguarda eventuali situazioni di fatto in ordine a
indumenti da lavoro diversi da quelli previsti ai punti a) e b).
Industria delle acque minerali e bibite in acque minerali
Per quanto concerne la eventuale fornitura di indumenti da lavoro, è fatto rinvio alle
consuetudini aziendali in atto.
Industria della distillazione di alcoli e di acquaviti
Ai lavoratori addetti alla conduzione delle caldaie a vapore ed ai meccanici, con anzianità ininterrotta di servizio presso la stessa azienda superiore ad un anno, le aziende
forniranno gratuitamente in uso una tuta di lavoro all’anno rinnovabile alla scadenza di
ogni singolo anno compiuto.
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Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro per i Lavoratori dell’Industria Alimentare
Agli operai addetti alla estrazione delle materie tartariche ed a quelli addetti alla
manipolazione di acidi qualunque sia l’anzianità di servizio, sarà data in uso una tuta
di lavoro.
Industria della birra e del malto.
Agli operai sotto specificati addetti a lavorazioni comportanti un particolare disagio
verranno forniti i seguenti indumenti protettivi:
a) zoccoli di legno a tutti coloro che lavorano permanentemente in ambienti con
pavimenti bagnati;
b) stivali di gomma a coloro che sono addetti al lavaggio dei serbatoi operando nell’interno
dei serbatoi stessi;
c) maglie di lana, mutande o equivalenti indumenti protettivi e calze di lana (3 paia
all’anno) agli addetti alle cantine di fermentazione e di deposito ed ai filtratori;
d) grembiuli al personale addetto alle macchine che possono dare spruzzi costanti di
acqua o di birra.
Industria delle conserve vegetali
Ferme restando le condizioni di miglior favore in atto presso le singole aziende, si
conviene che ai lavoratori, che già non ne usufruissero, le aziende forniranno in uso ogni
anno i seguenti indumenti: una tuta per gli uomini; un grembiule e una cuffia o retina per
capelli per le donne.
Ai lavoratori addetti a mansioni che si svolgono in locali particolarmente bagnati verranno forniti, in uso gratuito, un paio di stivaletti di gomma ed un grembiule di gomma.
I lavoratori saranno responsabili della buona tenuta degli indumenti limitatamente al
dolo o colpa propria.
Industria risiera
Le aziende forniranno in uso gratuito agli operai una tuta all’anno.
Industrie alimentari varie
Agli operai addetti alla produzione verranno forniti in uso in quanto compatibili con il
genere di lavoro svolto dagli operai stessi:
donne: grembiule a vestaglia e cuffia;
uomini: calzoni e giacca oppure tuta.
Resta però inteso che tutte le aziende che hanno attualmente in uso indumenti diversi
da quelli sopra descritti, dovranno applicare il presente articolo solo quando gli indumenti
diversi predetti attualmente in uso si renderanno inservibili.
Industria molitoria e della pastificazione
Le aziende sono tenute:
a) a fornire gratuitamente in uso (nell’ambito dello stabilimento) a tutti gli operai indumenti
da lavoro e di protezione prescritti dalla legge e quelli resi eventualmente obbligatori
dalla stessa azienda;
b) a mettere a disposizione degli operai che lavorano nei piazzali, tele cerate di protezione
dalla pioggia;
Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro per i Lavoratori dell’Industria Alimentare
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c) a mettere a disposizione degli operai che lavorano in locali particolarmente bagnati,
zoccoli di legno;
d) a fornire in uso gratuito agli operai una tuta all’anno.
Industria delle conserve ittiche
Ferme restando le condizioni di miglior favore in atto presso le singole aziende, si
conviene che, ai lavoratori che già non ne usufruissero, le aziende forniranno in uso ogni
anno i seguenti indumenti: una tuta per gli uomini, un grembiule e una cuffia o retina per
capelli per le donne.
Ai lavoratori addetti a mansioni che si svolgono in locali particolarmente bagnati verranno forniti, in uso gratuito, un paio di stivaletti di gomma ed un grembiule di gomma.
I lavoratori saranno responsabili della buona tenuta degli indumenti, limitatamente al
dolo o colpa propria.
Industria saccarifera
L’Azienda fornirà in uso gratuito al personale dipendente addetto ai sottonotati
reparti gli indumenti di lavoro a fianco di ciascuno indicati:
• Addetti allo scarico di polpe dai diffusori: calzature adeguate (zoccoli o calzature
di gomma).
• Addetti ai filtri presse: guanti di tela forte.
• Addetti ai forni da potassa: guanti di tela forte.
• Addetti alle turbine di pilè: guanti di tela forte.
• Sfornatori dei forni da calce: guanti di tela forte, grembiule di tela.
• Addetti al latte di calce: combinazione o grembiule di tela, zoccoli, schermo facciale
oculare protettivo.
• Bertellisti: maglia e calzoni in assegnazione definitiva.
• Saldatori ossiacetilenici e saldatori tubisti, intendendosi per tali i saldatori elettrici:
una tuta, guanti incombustibili e calzature isolanti.
• Fonditori e forgiatori: grembiule adeguato al lavoro.
• Meccanici di ispezione e loro aiuti, ingrassatori, fuochisti, elettricisti, addetti alla
pulizia e manutenzione interna degli apparecchi (caldaie, diffusori, saturatori,
concentratori, bolle di cottura, condensatori, mescolatori di masse cotte, casse
fermentazione, apparecchi distillerie, mulini e simili): combinazione di tela o
pantaloni a bretella larga secondo le necessità del lavoro.
•
Lieviterie
Fermentazione: stivali di gomma; per tutti gli addetti a lavori in locali bagnati:
zoccoli.
Donne addette alla confezione: grembiule e cuffia.
•
Acido lattico
A chi lavora a contatto dell’acido lattico: una tuta e zoccoli.
•
•
Servizi generali
A coloro che sono addetti allo scarico e rifornimento nafta: una tuta e zoccoli.
Personale addetto ai piazzali e guardiani che devono restare al lavoro anche in
•
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Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro per i Lavoratori dell’Industria Alimentare
caso di pioggia: impermeabile e copricapo di tela cerata che potranno essere in
dotazione delle squadre ed intercambiabili tra esse; nella stagione rigida per i
guardiani sono prescritti gli stivaloni di gomma.
Gli operai i quali dovessero lavorare a contatto od esposti all’azione di sostanze irritanti caustiche, velenose o corrosive, saranno dotati dall’azienda, indipendentemente
dagli indumenti sopra indicati, dei mezzi protettivi necessari.
L’Azienda fornirà annualmente, a titolo gratuito a tutti gli operai in servizio continuativo nonché agli impiegati tecnici che ne facciano richiesta, non avventizi, la tela
occorrente per la confezione di una tuta.
Generi in natura
Ai fini di realizzare il superamento dell’istituto è in facoltà di ciascuna azienda,
presso cui lo stesso è applicato ai sensi dell’art. 48 del Ccnl 15 luglio 1977 (già riportato
in nota nei precedenti contratti), concordare tra le parti la monetizzazione per i lavoratori che ne fruiscono, nei limiti del valore reale rilevato in azienda.
Art. 64 -Spogliatoi
Nell’azienda dovrà essere adibito a spogliatoio un locale adatto: questo locale
dovrà rimanere chiuso durante l’orario di lavoro.
Le aziende, ove esigenze tecniche ed ambientali lo permettano, metteranno a disposizione dei lavoratori degli armadietti in cui gli stessi potranno conservare, chiusi
con loro mezzi, gli effetti personali.
Art. 65 -Utensili di lavoro
Il lavoratore riceverà dall’azienda gli utensili necessari per il disimpegno delle sue
mansioni. Esso sarà responsabile degli utensili che gli verranno consegnati e dovrà essere messo in condizione di poterli conservare.
Qualora il lavoratore dovesse usare utensili di sua proprietà, per il disimpegno
delle sue mansioni nell’azienda, riceverà un’indennità da concordarsi direttamente fra
le Parti.
Capitolo XI - NORME DISCIPLINARI
Art. 66 -Regolamento aziendale e norme speciali
Oltre che al presente contratto collettivo nazionale di lavoro il lavoratore deve
uniformarsi a tutte le altre norme che potranno essere stabilite dalla Direzione dell’azienda, purché non contengano modificazioni o limitazioni dei diritti derivanti al
lavoratore dal presente contratto, e che, pertanto, rientrano nelle normali attribuzioni del datore di lavoro. Tali norme, in ogni caso, saranno portate a conoscenza
del lavoratore.
Gli schemi dei predetti regolamenti eventualmente predisposti dalla Direzione
dell’azienda dovranno essere esaminati dalla Rsu o dal comitato esecutivo della stessa
di cui all’art. 7.
Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro per i Lavoratori dell’Industria Alimentare
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Art. 67 -Disciplina aziendale
Il lavoratore, in tutte le manifestazioni del rapporto di lavoro, dipende dai superiori,
come previsto dall’organizzazione aziendale.
Egli deve conservare rapporti di educazione verso i compagni di lavoro e di subordinazione verso i superiori, gli ordini dei quali è tenuto ad osservare.
In armonia con la dignità personale del lavoratore, i superiori impronteranno i rapporti
col dipendente ai sensi di collaborazione e di urbanità.
L’azienda avrà cura di mettere i lavoratori in condizione di evitare possibili equivoci
circa le persone alle quali, oltre che al superiore diretto, ciascun lavoratore è tenuto ad
ubbidire ed a rivolgersi in caso di necessità.
Il lavoratore deve tenere un comportamento rispondente ai doveri inerenti all’esplicazione delle mansioni affidategli e in particolare:
1. rispettare l’orario di lavoro ed adempiere alle formalità prescritte dall’azienda per il
controllo delle presenze;
2. dedicare attività assidua e diligente al disbrigo delle mansioni assegnategli osservando le
disposizioni del presente contratto, nonché le istruzioni impartite dai superiori;
3. conservare assoluta segretezza sugli interessi della azienda, non trarre profitto, con
danno dell’imprenditore, da quanto forma oggetto delle sue funzioni nell’azienda, né
svolgere attività contrarie agli interessi della produzione aziendale, non abusare, in forma
di concorrenza sleale, dopo la risoluzione del contratto di impiego, delle notizie attinte
durante il servizio, fermo restando quanto disposto dall’art. 2125 del Codice Civile;
4. avere cura dei locali, dei mobili, oggetti, macchinari e strumenti a lui affidati.
Tutela della dignità della persona
Verranno evitati comportamenti importuni, offensivi e insistenti deliberatamente riferiti
alla condizione sessuale che abbiano la conseguenza di determinare una situazione di rilevante disagio della persona cui essi sono rivolti, anche al fine di subordinare all’accettazione
o al rifiuto di tali comportamenti la modifica delle sue condizioni di lavoro.
Al fine di prevenire i suddetti comportamenti, le aziende adotteranno le iniziative proposte
dalla Commissione paritetica nazionale per le pari opportunità di cui all’art. 1 del presente contratto.
Art. 68 -Provvedimenti disciplinari
Le mancanze del lavoratore potranno essere punite, a seconda della loro gravità e della
loro recidività, con:
a) ammonizione verbale;
b) ammonizione scritta;
c) multa non superiore all’importo di tre ore di retribuzione;
d) sospensione dal lavoro e dalla retribuzione per un periodo non superiore a 3 giorni di
effettivo lavoro;
e) licenziamento senza preavviso ma con trattamento di fine rapporto.
L’adozione di provvedimenti disciplinari di cui alle lettere a), b), c) e d) sarà effettuata
nel rispetto delle norme contenute nell’art. 7 della Legge 20 maggio 1970, n. 300.
Per i licenziamenti disciplinari previsti dalla lett. e), intimati ai sensi dell’art. 70, si applicano i primi tre commi del predetto art. 7, Legge 300/1970.
100
Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro per i Lavoratori dell’Industria Alimentare
Ferme restando le garanzie procedurali previste dal richiamato art. 7, legge 300/1970, a
decorrere dal 6 luglio 1995 le procedure per l’irrogazione delle sanzioni disciplinari devono,
inoltre, essere tempestivamente avviate quando sia esaurita l’attività istruttoria necessaria
alla rituale e completa contestazione degli addebiti.
I provvedimenti disciplinari devono, inoltre, essere comminati non oltre il trentesimo
giorno dal ricevimento delle giustificazioni e comunque dallo scadere del quinto giorno
successivo alla formale contestazione.
Art. 69 -Ammonizione - Multa - Sospensione
Normalmente l’ammonizione verbale o quella scritta saranno adottate nei casi di prima
mancanza; la multa nei casi di recidiva; la sospensione nei casi di recidiva in mancanza già
punita con la multa nei sei mesi precedenti. Quando, tuttavia, le mancanze rivestano carattere di maggiore gravità, anche in relazione alle mansioni esplicate, potranno adottarsi la
multa o la sospensione anche in caso di prima mancanza.
In via esemplificativa, incorre nei provvedimenti dell’ammonizione, della multa o della
sospensione il lavoratore:
1. che non si presenti al lavoro senza giustificare il motivo od abbandoni, anche
temporaneamente, il proprio posto di lavoro senza autorizzazione, salvo il caso di
materiale impossibilità di richiederla;
2. che ritardi l’inizio del lavoro o lo sospenda o ne anticipi la cessazione;
3. che non esegua il lavoro secondo le istruzioni ricevute, oppure lo esegua con negligenza;
4. che arrechi per disattenzione anche lievi danni alle macchine, agli impianti o ai materiali
di lavorazione o che ometta di avvertire tempestivamente il suo superiore diretto di
eventuali guasti al macchinario in genere o della evidente irregolarità dell’andamento
del macchinario stesso;
5. che sia trovato addormentato;
6. che fumi nei locali ove ne è fatto espresso divieto;
7. che introduca, senza autorizzazione, bevande alcoliche nello stabilimento;
8. che si presenti o si trovi sul lavoro in stato di ubriachezza; in tal caso il lavoratore verrà
inoltre allontanato;
9. che si presti a diverbio litigioso, con o senza vie di fatto, sempreché il litigio non assuma
carattere di rissa;
10. che proceda alla lavorazione o alla costruzione, nell’interno dello stabilimento, senza
autorizzazione della Direzione, di oggetti per proprio uso o per conto terzi, sempreché si
tratti di lavorazione o di costruzione di lieve rilevanza;
11. che occulti scarti di lavorazione;
12. che consumi abusivamente generi alimentari prodotti o di pertinenza dell’azienda;
13. che in qualunque modo trasgredisca alle disposizioni del presente contratto o del
regolamento interno dell’azienda o che commetta qualunque atto che porti pregiudizio
alla morale, all’igiene, alla disciplina, sempreché gli atti relativi non debbano essere puniti
con punizione più grave in relazione all’entità o alla gravità o alla abituale recidività
dell’infrazione.
L’importo delle multe, non costituenti risarcimento di danni, è devoluto alle esistenti
istituzioni assistenziali e previdenziali di carattere aziendale o, in mancanza di queste, all’Istituto assicuratore.
Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro per i Lavoratori dell’Industria Alimentare
101
Art. 70 -Licenziamento per cause disciplinari
Il licenziamento con immediata risoluzione del rapporto di lavoro e con perdita dell’indennità di preavviso, potrà essere adottato per le mancanze più gravi e, in via esemplificativa, nei seguenti casi:
1. rissa o vie di fatto nello stabilimento;
2. assenza ingiustificata per tre giorni consecutivi o per tre volte all’anno nei giorni seguenti
ai festivi o alle ferie;
3. gravi offese verso i compagni di lavoro;
4. lavorazione o costruzione nell’interno dello stabilimento, senza autorizzazione della
Direzione, di oggetti per proprio uso o per conto terzi allorché si tratti di lavorazione o
costruzione di rilevanza;
5. movimenti irregolari di medaglie, scritturazioni e timbrature di schede;
6. recidiva nella mancanza di cui al punto 12) dell’art. 69;
7. recidiva in qualsiasi mancanza che abbia dato luogo a due sospensioni nei dodici mesi
antecedenti;
8. furto;
9. abbandono ingiustificato del posto di lavoro da parte del guardiano o del custode
dell’azienda;
10. danneggiamento volontario di impianti e di materiali;
11. trafugamento o rilevazione di modelli, schizzi, documenti, disegni o riproduzioni degli
stessi, formule, ricette, procedimenti particolari di lavorazione;
12. danneggiamento volontario o messa fuori opera di dispositivi antinfortunistici;
13. atti implicanti dolo o colpa grave con danno per l’azienda;
14. alterazioni dolose dei sistemi aziendali di controllo di presenza;
15. concorrenza sleale;
16. inosservanza del divieto di fumare quando tale infrazione possa provocare gravi incidenti
alle persone e alle cose;
17. insubordinazione grave verso i superiori.
Art. 71 -Visite di inventario e visite personali di controllo
L’azienda può disporre visite di inventario per la verifica del materiale e degli strumenti
affidati ai lavoratori.
Le visite personali di controllo verranno effettuate nel rispetto di quanto disposto
nell’art. 6 della Legge 20 maggio 1970, n. 300.
Capitolo XII - RISOLUZIONE DEL RAPPORTO DI LAVORO
Art. 72 -Preavviso di licenziamento e di dimissioni
Il rapporto di lavoro a tempo indeterminato, superato il periodo di prova, non può
essere risolto da nessuna delle due parti senza preavviso salvo il caso di cui all’art. 70.
La parte che risolve il rapporto senza l’osservanza dei previsti termini di preavviso, deve
corrispondere all’altra una indennità pari all’importo della retribuzione per il periodo di
mancato preavviso.
102
Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro per i Lavoratori dell’Industria Alimentare
Il datore di lavoro ha diritto di ritenere su quanto sia da lui dovuto al lavoratore un importo corrispondente alla retribuzione per il periodo di preavviso da questi eventualmente
non dato o non completato.
È in facoltà della parte che riceve la disdetta ai sensi del primo comma di troncare il
rapporto, sia all’inizio sia nel corso del preavviso, senza che da ciò derivi alcun obbligo di
indennizzo per il periodo di preavviso non compiuto.
Durante il compimento del periodo di preavviso il datore di lavoro concederà al lavoratore dei permessi, per la ricerca di una nuova occupazione; la distribuzione e la durata dei
permessi stessi saranno stabilite dal datore di lavoro in rapporto alle esigenze dell’azienda.
Tanto il licenziamento quanto le dimissioni dovranno essere comunicate per iscritto.
(Per Assobirra e Settore Macellazione e Lavorazione Specie Avicole ved. pagine seguenti).
I. Impiegati
Per gli impiegati che hanno superato il periodo di prova, i termini di preavviso per il
caso di licenziamento sono stabiliti come segue:
ANZIANITÀ DI SERVIZIO
Livelli di
appartenenza
Inferiore a 4 anni
Compiuti
Superiore a 4 anni compiuti
e inferiore a 10 anni compiuti
Superiore a 10 anni
compiuti
1° livello super e
1° livello….
mesi 2
mesi 3
mesi 4
2° livello….
mesi 1
giorni 45 di calendario
mesi 2
Altri livelli….
giorni 15 di calendario
mesi 1
giorni 45 di calendario
Per il caso di dimissioni, i termini anzidetti sono ridotti alla metà.
I termini di disdetta decorrono dalla metà o dalla fine di ciascun mese.
II. Intermedi
Per gli intermedi che hanno superato il periodo di prova, i termini di preavviso sono
stabiliti come segue:
Livelli di
appartenenza
ANZIANITÀ DI SERVIZIO
Inferiore a 5 anni
compiuti
Superiore a 5 anni compiuti
e inferiore a 10 anni compiuti
Superiore a 10 anni
compiuti
2° livello….
giorni 20 di calendario
giorni 45 di endario
giorni 60 di calendario
3/A livello….
giorni 15 di calendario
giorni 30 di calendario
giorni 45 di calendario
Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro per i Lavoratori dell’Industria Alimentare
103
III. Operai
Il licenziamento dell’operaio non in prova o le sue dimissioni potranno aver luogo in
qualunque giorno della settimana, con un preavviso di:
• giorni 6 di calendario, per gli operai con anzianità ininterrotta fino a 4 anni compiuti;
• giorni 12 di calendario, per gli operai con anzianità ininterrotta oltre i 4 anni compiuti.
Nota a verbale per l’industria della birra e del malto
I. Impiegati
Per gli impiegati che hanno superato il periodo di prova, i termini di preavviso per il
caso di licenziamento sono stabiliti come segue:
ANZIANITÀ DI SERVIZIO
Livelli di
appartenenza
Inferiore a 4 anni
Compiuti
Superiore a 4 anni compiuti
e inferiore a 10 anni compiuti
Superiore a 10 anni
compiuti
1° livello super e
1° livello….
mesi 2
mesi 3
mesi 4
2° livello….
mesi 1 1/2
mesi 2
mesi 2 1/2
Altri livelli….
mesi 1
mesi 1 1/2
mesi 2
Per il caso di dimissioni i termini anzidetti sono ridotti della metà.
II. Intermedi
Per gli intermedi che hanno superato il periodo di prova i termini di preavviso sono
stabiliti come segue:
ANZIANITÀ DI SERVIZIO
Livelli di
appartenenza
Inferiore a 4 anni
compiuti
Superiore a 4 anni compiuti
e inferiore a 9 anni compiuti
Superiore a 9 anni
compiuti
2° livello….
giorni 30 di calendario
giorni 45 di calendario
giorni 60 di calendario
3/A livello….
giorni 15 di calendario
giorni 30 di calendario
giorni 45 di calendario
III. Operai
Il licenziamento dell’operaio non in prova o le sue dimissioni potranno aver luogo in
qualunque giorno della settimana, con un preavviso di:
• giorni 6 (48 ore) per gli operai con anzianità ininterrotta fino a 4 anni compiuti;
• giorni 12 (96 ore) per gli operai con anzianità ininterrotta oltre i 4 anni compiuti.
104
Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro per i Lavoratori dell’Industria Alimentare
Nota a verbale per l’industria della macellazione e lavorazione delle specie avicole
I termini di preavviso per il caso di licenziamento di lavoratori che abbiano superato il
periodo di prova, sono stabiliti come segue:
Livelli di
appartenenza
ANZIANITÀ DI SERVIZIO
Inferiore a 4 anni
Compiuti
Superiore a 4 anni compiuti
1° livello super e
1° livello….
mesi 2
mesi 3
2° livello….
mesi 1
mesi 1 1/2
Altri livelli…
giorni 15 di calendario
mesi 1
Per il caso di dimissioni, i termini anzidetti sono ridotti della metà.
Art. 73 -Trattamento di fine rapporto - Anticipazioni
A) In ogni caso di risoluzione del rapporto di lavoro, al lavoratore compete il trattamento di fine rapporto previsto dalla Legge 29 maggio 1982, n. 297.
La retribuzione annua da prendere a base per la determinazione della quota di cui al 1°
comma del novellato art. 2120 c.c. è quella composta esclusivamente dalle somme erogate
a specifico titolo di:
• minimo contrattuale;
• aumenti periodici di anzianità e scatti consolidati;
• aumenti di merito e/o superminimi;
• ex indennità di contingenza di cui alla legge 297/1982;
• premio di produzione di cui al Ccnl 7 agosto 1991 E.r.s. (per i VV.PP.) di cui al Ccnl 7
agosto 1991;
• indennità di turno continuativa di cui all’art. 31;
• cottimi;
• provvigioni, interessenze, target e incentivi di carattere non occasionale per i VV.PP.;
• 13ª e 14ª mensilità;
• indennità sostitutiva di mensa;
• indennità di alloggio;
• indennità maneggio denaro;
• indennità sostitutiva generi in natura;
• parte tassabile della diaria per i VV.PP.
Le somme di cui sopra saranno computate agli effetti della determinazione della quota
annua anche nei casi delle assenze dal lavoro previste dal 3 comma dell’art. 2120 c.c..
La quota annua da accantonare si otterrà dividendo per 13,5 i valori dei su riportati
elementi retributivi corrisposti nell’anno ai lavoratori.
Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro per i Lavoratori dell’Industria Alimentare
105
Nota a verbale
Per il calcolo dell’indennità di anzianità al 31 maggio 1982 si fa ricorso alle norme
contenute nel precedente Ccnl del 31 maggio 1980.
B) Anticipazioni.
La richiesta di anticipazione sul trattamento di fine rapporto deve essere giustificata
dalla necessità di:
a) eventuali spese sanitarie per terapie e interventi straordinari riconosciuti dalle
competenti strutture pubbliche;
b) acquisto della prima casa di abitazione per sé o per i figli, documentato con atto
notarile(*).
Quale condizione di miglior favore, definita ex art. 1 Legge 297/1982, l’anticipazione
potrà essere accordata per l’assegnazione della prima casa costruita in cooperativa. In
tale ipotesi il socio dovrà produrre, ove non abbia il verbale di assegnazione:
-- l’atto costitutivo della cooperativa;
-- dichiarazione del legale rappresentante della cooperativa, autenticata dal notaio, che
il socio ha versato o deve versare l’importo richiesto per la costruzione sociale;
-- dichiarazione del socio dipendente di far pervenire verbale di assegnazione;
-- impegno di restituire la somma ricevuta in caso di cessione della quota;
c) fermi restando i limiti e le condizioni di cui all’art. 1 della richiamata L. 297/1982 e con
priorità delle fattispecie di cui ai precedenti punti a) e b), anticipazioni sul Tfr saranno
concesse anche:
-- nell’ipotesi di ristrutturazioni significative apportate nella prima casa di abitazione a
fronte di presentazione di idonea documentazione(**);
-- ai sensi della Legge n. 53 del 2000, per le spese da sostenere durante i periodi di
fruizione della astensione facoltativa e dei permessi per malattia del bambino, nonché
dei congedi per la formazione;
-- nel caso di utilizzo dell’intero periodo di astensione facoltativa senza frazionamenti
e senza soluzione di continuità rispetto al periodo di congedo obbligatorio, per un
importo pari alla differenza tra l’indennità a carico dell’Istituto assicuratore ed il 100%
della retribuzione normale netta relativa al periodo di congedo;
-- nel caso di fruizione dei congedi per l’adozione e l’affidamento preadottivo
internazionali, di cui al comma 2 dell’art. 27 del D.Lgs. 151/2001, per le spese da
sostenere durante il periodo di permanenza nello Stato richiesto per l’adozione e
l’affidamento, a fronte di presentazione di idonea documentazione.
-- per le spese da sostenere per le patologie di cui ai punti A (Patologie di particolare
gravità) e B (Stati di tossicodipendenza) dell’art. 47 del presente contratto.
Ai fini dell’accoglimento delle domande di anticipazione si darà priorità a quelle giustificate dalla necessità di spese sanitarie.
(*) In coerenza con la sentenza della Corte Costituzionale n. 142 del 5 aprile 1991, la documentazione dell’avvenuto acquisto dell’immobile va prodotta all’azienda successivamente all’ottenimento
dell’anticipazione.
(**)Vedasi All. 7 al contratto.
106
Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro per i Lavoratori dell’Industria Alimentare
Art. 74 -Previdenza complementare volontaria
Le Parti, nella condivisione dell’importanza che assume l’istituzione di forme di previdenza integrativa a capitalizzazione e nell’intento di conciliare le attese di tutela previdenziale dei lavoratori con l’esigenza delle imprese di contenere i costi previdenziali entro
limiti compatibili, hanno attivato un sistema di previdenza complementare volontario con
la costituzione di Alifond, il Fondo Nazionale Pensione Complementare a capitalizzazione
per i lavoratori dell’industria alimentare e dei settori affini.
Le Parti, per quanto concerne la disciplina normativa del Fondo, fanno espresso rinvio
alle Fonti istitutive dello stesso(*);
Il funzionamento di Alifond è ispirato ai seguenti principi fondamentali:
• pariteticità delle rappresentanze dei lavoratori e dei datori di lavoro negli organi di
amministrazione e di controllo;
• pluralità di gestori del Fondo in coerenza con le previsioni di legge;
• attuazione del miglior rapporto possibile tra costi gestionali e rendimenti;
Sono destinatari di Alifond i lavoratori dipendenti il cui rapporto di lavoro sia disciplinato dal presente Ccnl e sue successive modificazioni ed integrazioni, nonché da Ccnl sottoscritti dalle medesime Organizzazioni Sindacali con altre Organizzazioni Imprenditoriali
per i settori affini di cui al comma successivo che siano stati assunti ed abbiano superato il
relativo periodo di prova nelle seguenti tipologie di contratto:
a) contratto a tempo indeterminato;
b) contratto part-time a tempo indeterminato;
c) contratto a tempo determinato, la cui durata predeterminata sia di almeno 4 mesi presso
la stessa azienda nell’arco dell’anno solare (1° gennaio-31 dicembre);
d) contratto di inserimento;
e) contratto di apprendistato.
Ai sensi di quanto previsto dal precedente comma 1, per settori affini si intendono
quelli di seguito elencati:
a) della produzione olearia e margariniera;
b) della lavorazione degli involucri naturali per salumi;
c) della produzione lattiero-casearia delle Centrali del Latte pubbliche;
d) della panificazione;
e) della produzione alimentare artigianale;
f) della lavorazione della foglia di tabacco secco allo stato sciolto.
La facoltà per i lavoratori dei settori affini di divenire soci del Fondo, ferma restando la
volontarietà dell’adesione, deve comunque essere preventivamente disciplinata con apposito accordo, per ciascun settore, tra Fai-Cisl, Flai-Cgil e Uila-Uil e le rispettive Organizzazioni
Imprenditoriali di settore. Ciascuno di tali accordi, che rappresenta un completamento della
Fonte istitutiva del Fondo per i destinatari cui tali accordi si riferiscono, stabilisce i tempi di
adesione al Fondo stesso.
Sono soci del Fondo i destinatari che hanno sottoscritto l’atto di adesione secondo le
procedure previste dallo Statuto del Fondo, e le imprese dalle quali tali destinatari dipendono.
A decorrere dal 22 settembre 2009 ai componenti dell’Assemblea di Alifond saranno
concessi permessi retribuiti per consentire la partecipazione alle Assemblee del Fondo.
(*) Vedasi in all. 11 e 12 al contratto fac-simile di domanda di adesione e di scheda informativa.
Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro per i Lavoratori dell’Industria Alimentare
107
Possono divenire soci del Fondo i lavoratori dipendenti da aziende che applicano il Ccnl,
nonché da quelle che applicano i Contratti Collettivi Nazionali di Lavoro dei settori affini che
hanno disciplinato l’adesione al Fondo, anche quando già iscritti a fondi o casse costituiti
prima della data di sottoscrizione della Fonte Istitutiva, a condizione che la confluenza nel
Fondo risulti da accordi sottoscritti dalle rispettive aziende e da Fai-Cisl, Flai-Cgil e Uila-Uil,
sia deliberata dai competenti organi del fondo o della cassa preesistenti e sia autorizzata
dal Consiglio di Amministrazione del Fondo.
Art. 74 -bis - Fondo Aiuti e Solidarietà Alimentare (FASA)
Le Parti, nella condivisione dell’importanza che rappresenta ogni forma di aiuto solidale
al superamento delle disuguaglianze, decidono di costituire un fondo di aiuti e solidarietà
alimentare finalizzato a gestire interventi a favore di popolazioni colpite da situazioni di
emergenza alimentare.
Tale fondo sarà finanziato pariteticamente da imprese e lavoratori attraverso un contributo complessivo pari a due ore lavorative annue, in termini di volontarietà per quanto
riguarda i lavoratori.
Le modalità saranno indicate dalle Parti congiuntamente stipulanti e fanno espresso
rinvio alle Fonti istitutive del fondo stesso.
Art. 74 -ter - Copertura assicurativa per il rischio vita
Entro il gennaio 2008 le parti dovranno aver definito le modalità operative per lanciare
un bando rivolto ad aziende primarie assicurative del ramo vita per riceverne offerte sulla
base di un importo assicurato in caso di morte di euro 30.000,00(*), a beneficio degli eredi
legittimi individuati ai sensi dell’articolo 536 del codice civile(**), dei lavoratori a tempo indeterminato deceduti in costanza di rapporto di lavoro attraverso una cassa assicurativa
abilitata ad effettuare tale operazioni.
Tale istituto contrattuale non è cumulabile con trattamenti analoghi o equipollenti già
operanti a livello della singola azienda.
Resta comunque salvaguardata, per il futuro, la possibilità di sostituire, senza oneri
aggiuntivi, i trattamenti previsti a livello aziendale con quanto regolamentato nel presente
Ccnl.
Art. 74 -quater - Assistenza sanitaria integrativa
Le Parti nella condivisione dell’importanza che riveste l’istituzione di forme di assistenza
sanitaria integrativa, convengono di attivare, a partire dal 1.1.2011, un Fondo sanitario integrativo a favore dei lavoratori con contratto di lavoro a tempo indeterminato e a tempo
determinato con durata del rapporto pari o superiore a nove mesi nell’arco dell’anno solare.
Le parti convengono di istituire una Commissione per definire gli atti giuridici necessari
(Atto costitutivo, Statuto, Regolamento) e tutti gli adempimenti propedeutici alla operatività del Fondo stesso.
(*) Cfr. Allegati 27, 27 bis e 27 ter.
(**)In assenza di eredi legittimi ex art. 536 del codice civile, hanno diritto alla prestazione assicurativa i
beneficiari eventualmente designati dal lavoratore.
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Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro per i Lavoratori dell’Industria Alimentare
La suddetta Commissione dovrà terminare i lavori entro il 30/06/2010, data entro la
quale le Parti formalizzeranno l’intesa operativa.
A decorrere dal 1° gennaio 2011 sono iscritti al Fondo i dipendenti di cui sopra per i
quali non siano attive forme di assistenza sanitaria previste da accordi collettivi e/o regolamenti aziendali.
Per il finanziamento del Fondo è dovuto un contributo a carico dell’azienda pari a 10
euro al mese per 12 mensilità.
I contributi sono versati al Fondo con la periodicità e le modalità stabilite dal
Regolamento.
A far data dal 1° giugno 2016 il finanziamento al Fondo potrà essere implementato di
ulteriori 2 euro mensili (per 12 mensilità) a carico del lavoratore dipendente, dietro espressa
volontà dello stesso.
A seguito del suddetto incremento dovranno essere deliberati i miglioramenti delle
prestazioni convenute.
Laddove il lavoratore non manifesti la volontà di partecipare con la propria quota al
Fondo, lo stesso decade dall’iscrizione e cessa automaticamente la contribuzione da parte
dell’impresa.
Sono fatti salvi gli accordi integrativi di secondo livello, già sottoscritti anteriormente
alla data di entrata in vigore del presente accordo, che prevedano l’istituzione di polizze,
casse o fondi di assistenza sanitaria integrativa.
Di conseguenza gli obblighi di natura contrattuale relativi ai suddetti accordi continueranno ad essere assolti secondo le modalità ivi contenute.
In occasione del rinnovo degli accordi integrativi, in sede aziendale potranno essere
definiti specifici accordi di confluenza e/o di armonizzazione, fermo restando che con il
presente articolo si è disciplinata a livello di Ccnl la materia.
Art. 75 -Trattamento di previdenza per i Viaggiatori o Piazzisti
(Articolo soppresso)
Art. 76 -Certificato di lavoro - Restituzione documenti di lavoro
Il datore di lavoro, all’atto della cessazione del rapporto, oltre a registrare sul libretto
di lavoro gli estremi del rapporto intercorso, metterà a disposizione del lavoratore che ne
faccia richiesta un certificato contenente l’indicazione del periodo di servizio prestato, delle
mansioni svolte, della qualifica e livelli nei quali il lavoratore stesso è stato inquadrato.
Il datore di lavoro, all’atto della risoluzione del rapporto, metterà a disposizione del
lavoratore, il quale ne rilascerà ricevuta, il libretto di lavoro, il certificato di cui al precedente
comma e ogni altro documento di pertinenza dell’interessato.
Art. 77 -Indennità in caso di morte
In caso di morte del lavoratore sono dovute agli aventi diritto le indennità previste
dall’art. 2122 del C.C., così come modificato dalla sentenza n. 8 del 19 gennaio 1972
della Corte costituzionale e dalla Legge 297/1982 agli effetti delle trattenute per eventuali
anticipazioni.
Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro per i Lavoratori dell’Industria Alimentare
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Art. 78 -Cessione, trasformazione e trapasso di azienda - Trasferimenti di
azienda
La cessione, il trapasso e la trasformazione in qualsiasi modo dell’azienda, non risolve
di diritto il rapporto di lavoro ed in tal caso il personale conserva nei confronti del nuovo
titolare i diritti acquisiti e gli obblighi derivanti dal presente contratto collettivo di lavoro e
dagli accordi sindacali aziendali.
In caso di trasferimenti d’azienda, le comunicazioni previste dalla legislazione vigente,
saranno inviate alla Rsu o al comitato esecutivo della stessa nonché alle Organizzazioni
sindacali dei lavoratori nazionali o territoriali di categoria e ciò ai fini delle procedure dalla
legge previste.
In caso di fallimento seguito da licenziamento del lavoratore o di cessazione dell’azienda, il lavoratore conserva, nei confronti della gestione liquidatrice il diritto al preavviso
ed al trattamento di fine rapporto, nonché alle altre eventuali spettanze derivanti dal presente contratto collettivo di lavoro e dagli accordi sindacali aziendali.
Capitolo XIII - CLAUSOLE RIGUARDANTI IL CONTRATTO COLLETTIVO
Art. 79 -Procedure generali di composizione e conciliazione delle controversie
Le parti confermano il comune convincimento che ad un positivo andamento delle
relazioni industriali concorra anche la piena utilizzazione di idonei strumenti che privilegino
ed antepongano appropriati momenti di confronto atti a prevenire fasi di conflittualità e di
contenzioso, anche in sede giudiziaria, e convengono di attenersi alle procedure indicate
agli artt. 80 e 81 del presente contratto.
Al fine di valorizzare le richiamate procedure, quale supporto per le parti stipulanti,
viene costituita, a livello nazionale, una Commissione paritetica con il compito di verificare, attraverso un costante monitoraggio, e garantire la corretta attuazione dei doveri
incombenti alle parti a norma del sesto comma dell’articolo 5 del presente contratto anche
interpretando le clausole contrattuali oggetto di eventuali controversie o intervenendo su
problematiche e/o situazioni di rilievo.
La Commissione di cui sopra potrà essere attivata su istanza di ciascuna delle parti
stipulanti ai sensi dei sopracitati artt. 80 e 81 del presente contratto.
Art. 80 -Controversie individuali e plurime
Qualora nell’interpretazione e nella applicazione del presente contratto o nello svolgimento del rapporto di lavoro sorgano controversie individuali o plurime, queste dovranno
essere sottoposte, per sperimentare il tentativo di conciliazione, alle competenti locali
Associazioni sindacali degli industriali e dei lavoratori e, in caso di mancato accordo, prima
di adire l’autorità giudiziaria, alle competenti Associazioni sindacali centrali le quali potranno avvalersi del supporto della Commissione di cui al precedente articolo.
Nota a verbale
Le parti nel confermare la obbligatorietà del ricorso al tentativo di conciliazione disciplinato dal presente articolo, si impegnano ad incontrarsi, per coordinare tale clausola
110
Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro per i Lavoratori dell’Industria Alimentare
contrattuale con la eventuale disciplina legislativa o interconfederale che dovesse intervenire sulla materia.
Art. 81 -Controversie collettive
Al fine di migliorare le relazioni sindacali in azienda, le parti assumono l’impegno,
anche in relazione agli Accordi Interconfederali 22 gennaio 1983 e 25 gennaio 1990, di
favorire in caso di controversie collettive tentativi idonei per una possibile soluzione conciliativa delle stesse attraverso un esame congiunto tra Direzione aziendale ed Rsu o comitato
esecutivo della stessa.
Qualora la controversia collettiva abbia come oggetto l’applicazione o l’interpretazione
di norme contrattuali - con particolare riferimento agli impegni reciprocamente assunti nei
commi 5 e 6 dell’art. 5 - di legge e del sistema di informazione e di esame congiunto di cui
all’art. 2 del presente contratto, le parti seguiranno la procedura di cui all’art. 80 ivi compresa la possibilità di avvalersi del supporto della Commissione di cui all’art. 79.
Art. 82 -Inscindibilità delle disposizioni contrattuali
Le disposizioni del presente contratto, nell’ambito di ciascun istituto, sono correlative
e inscindibili tra di loro e non sono cumulabili con alcun altro trattamento.
Art. 83 -Trattamenti di migliore favore
Ferma restando la inscindibilità delle disposizioni del presente contratto ai sensi dell’art.
82, le parti stipulanti si danno atto che non hanno inteso sostituire con il contratto stesso
le eventuali condizioni individuali più favorevoli.
Art. 84 -Sostituzione degli usi
Il presente contratto di lavoro sostituisce ed assorbe tutti gli usi e consuetudini, anche
se più favorevoli ai lavoratori, da considerarsi pertanto incompatibili con l’applicazione di
qualsiasi norma contenuta nel contratto stesso.
Art. 85 -Norme generali
Per quanto non espressamente previsto nel presente contratto valgono le norme di
legge e gli accordi interconfederali.
Art. 86 -Decorrenza e durata e procedure di rinnovo
Salvo le decorrenze particolari stabilite per i singoli istituti, il presente contratto unico
decorre dal 1° ottobre 2012 ed ha validità per la parte normativa ed economica fino al 30
novembre 2015.
Esso sarà tacitamente rinnovato di anno in anno qualora non venga disdettato da una
delle Parti stipulanti, con lettera raccomandata, con ricevuta di ritorno, almeno sei mesi
prima della scadenza del contratto stesso.
Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro per i Lavoratori dell’Industria Alimentare
111
La piattaforma contrattuale per il rinnovo del presente contratto sarà presentata in
tempo utile per consentire l’apertura delle trattative sei mesi prima della sua scadenza.
La parte che ha ricevuto le proposte per il rinnovo dovrà dare riscontro entro venti giorni
decorrenti dalla data di ricevimento delle stesse. Durante i sei mesi antecedenti e nel mese
successivo alla scadenza del contratto e comunque per un periodo complessivamente pari
a sette mesi dalla data di presentazione delle proposte di rinnovo, le Parti non assumeranno
iniziative unilaterali né procederanno ad azioni dirette.
In caso di ritardato rinnovo del Ccnl, per ogni mese intercorrente tra la scadenza del
previgente Ccnl stesso e la sottoscrizione del nuovo Contratto, le aziende erogheranno ai
lavoratori in forza alla data del rinnovo un importo economico convenuto tra le Parti.
Art. 87 -Disposizione finale
Qualora Fai-Cisl, Flai-Cgil e Uila-Uil dovessero, con altre Associazioni di datori di lavoro
di imprese industriali o cooperative di trasformazione, concordare condizioni meno onerose
di quelle previste dal presente contratto, tali condizioni, dopo che siano state accertate nella
loro sfera di applicazione con verbale redatto fra le Organizzazioni interessate, si intendono
estese alle aziende che abbiano le medesime caratteristiche e che siano rappresentate dalle
Associazioni firmatarie.
Nel caso di eventuali richieste di firma per adesione al presente Ccnl, da parte di altre
Associazioni di datori di lavoro e/o di altre Organizzazioni sindacali, le Parti stipulanti, ferma
restando la loro rispettiva autonomia, si consulteranno reciprocamente in merito agli effetti
delle predette richieste di adesione.
PROTOCOLLO AGGIUNTIVO PER I VIAGGIATORI O PIAZZISTI DIPENDENTI
DALLE AZIENDE INDUSTRIALI ALIMENTARI
Le parti, premesso che:
con accordo sottoscritto in Roma in data 31 maggio 1980 hanno convenuto di procedere
anche al rinnovo del Ccnl per i viaggiatori o piazzisti dipendenti dalle aziende industriali
alimentari;
• ferme restando la rappresentanza distinta dei viaggiatori o piazzisti e le peculiarità del
rapporto testualmente tratte dagli articoli del Ccnl 27 ottobre 1977 richiamate in calce
all’accordo medesimo e di seguito trascritte;
convengono che, con decorrenza dal 1° ottobre 1980, il rapporto di lavoro dei
viaggiatori o piazzisti dipendenti da aziende alimentari sia regolamentato, per la
parte comune, dagli istituti elencati con indicazione tassativa nel Capitolo V del Ccnl,
all’art. 24.
•
Appendice all’art. 2 Della parte comune
Sistema di informazione
Le Parti, ferma restando l’autonomia dell’attività imprenditoriale e le rispettive distinte
responsabilità degli imprenditori e delle organizzazioni sindacali dei lavoratori, convengono
quanto segue:
• annualmente, di norma entro il primo quadrimestre, le rappresentanze industriali
112
Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro per i Lavoratori dell’Industria Alimentare
dei comparti merceologici forniranno alla Fai-Cisl, alla Flai-Cgil e alla Uila-Uil nazionali
congiuntamente stipulanti informazioni globali su aspetti della distribuzione; in tale
contesto formeranno pertanto oggetto di informazione globale le linee generali di
andamento del mercato, nonché le previsioni di eventuali investimenti con riguardo alle
prevedibili implicazioni sull’occupazione dei VV.PP., nonché il numero dei VV.PP., e la loro
distinzione per sesso e classi di età;
• annualmente, di norma entro il primo quadrimestre, le aziende o i gruppi industriali
di particolare importanza nell’ambito del settore alimentare che abbiano un rilevante
numero di viaggiatori e piazzisti, forniranno alla rappresentanza dei VV.PP. su richiesta
della stessa e nel corso di un unico incontro da realizzarsi dove indicato dalla Direzione
generale dell’azienda o del gruppo, informazioni sulle prospettive di mercato, sulle
previsioni di ristrutturazioni rilevanti in relazione alle dimensioni delle reti di vendita
dei VV.PP., nonché su eventuali investimenti sulla struttura di dette reti di vendita o
per innovazioni tecnologiche, che comportino significativi riflessi sull’occupazione e la
mobilità e sulla professionalità.
Qualora le aziende di cui al comma precedente siano strutturate con più reti di vendita
l’incontro per le anzidette informazioni avrà luogo per ciascuna rete di vendita.
Dichiarazione delle parti
Le Parti, in occasione degli incontri previsti a livello nazionale, verificheranno il grado
di attuazione o di sperimentazione delle iniziative di addestramento volte a far acquisire ai
VV.PP., migliori conoscenze professionali che consentano maggiori standards di produttività anche attraverso miglioramenti organizzativi.
Dichiarazione a verbale
Per gruppo(1) si intende un complesso industriale di particolare importanza nell’ambito
dei comparti merceologici qui identificati, come rappresentato dalle associazioni di categoria firmatarie, articolato in più stabilimenti dislocati in più zone del territorio nazionale.
Chiarimento a verbale
Per investimenti non si intendono quelli pubblicitari e/o promozionali, stante il carattere della loro riservatezza.
Relazioni industriali
Le parti convengono che nell’ambito dell’EBS di cui all’art. 1 del presente Ccnl possono
essere oggetto di esame specifici aspetti della distribuzione e della vendita connessi agli
argomenti ivi identificati.
Art. 1 -Qualifiche
Le qualifiche dei viaggiatori o piazzisti di 1ª e 2ª categoria sono esplicitate nelle declaratorie riportate nell’articolo 26 di cui al Capitolo VI del presente contratto.
Al viaggiatore o piazzista potranno essere assegnati compiti alternativi e/o complementari all’attività diretta di vendita quali la promozione, la propaganda, l’assistenza al punto
vendita, l’attività di merchandising.
(1) Per i gruppi finanziari: v. Dichiarazione congiunta di cui all’art. 2 del presente Ccnl.
Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro per i Lavoratori dell’Industria Alimentare
113
L’eventuale assegnazione dei compiti anzidetti non comporterà aggravi delle preesistenti situazioni lavorative individuali e dovrà essere motivata da reali esigenze tecniche
della distribuzione.
Sono applicate ai viaggiatori o piazzisti le norme che prevedono trattamenti differenziati ai fini fiscali, previdenziali ed assicurativi.
Le parti, al fine di rispondere alle specifiche esigenze organizzative derivanti dalla continua evoluzione del sistema distributivo, convengono che a livello aziendale, a far data dal
1.1.2008, si proceda ad esami congiunti, che sulla base delle nuove competenze richieste
alla figura del viaggiatore o piazzista in tale contesto, siano finalizzati alla definizione di
modelli organizzativi che consentano una valutazione di nuove posizioni di lavoro in termini
rispondenti alle mansioni effettivamente esplicate.
Ove, a seguito del confronto di cui sopra, vengano individuate nuove posizioni professionali,
le parti a livello aziendale definiranno gli inquadramenti conseguenti di cui al presente articolo
e/o modalità diverse di riconoscimento delle prestazioni di lavoro e della relativa professionalità.
Chiarimento a verbale
Il piazzista che, contemporaneamente alla consegna, è incaricato dall’azienda in via
continuativa anche del collocamento dei prodotti, viene inquadrato nel terzo livello.
Le parti precisano che l’eventuale assegnazione di compiti alternativi all’attività di vendita - da affidare in via temporanea - non dovrà modificare il profilo professionale del
viaggiatore o piazzista sopra indicato.
Sviluppo professionale
Le parti riconoscono il comune interesse alla valorizzazione delle capacità professionali
dei lavoratori.
Le aziende, pertanto, nell’intento di perseguire la predetta comune finalità, ove se ne
presentino le condizioni di realizzabilità, promuoveranno specifiche iniziative di addestramento volte a far acquisire al viaggiatore o piazzista le conoscenze professionali necessarie
allo svolgimento dei compiti alternativi e/o complementari all’attività di vendita quali la
promozione, la propaganda, l’assistenza al punto vendita.
Nota: Si dà atto che la disciplina prevista per i viaggiatori o piazzisti non modifica, a
qualsiasi effetto, la normativa e l’inquadramento dei lavoratori addetti alla distribuzione,
così come previsto nel Ccnl 15 luglio 1977 e precedenti contratti di settore.
Art. 2 -Retribuzione
La retribuzione mensile del viaggiatore o piazzista non può essere inferiore ai minimi
mensili di cui alla tabella riportata all’art. 51 della parte comune.
Alla suddetta retribuzione minima mensile, possono essere aggiunti elementi incentivanti, anche legati a specifici obiettivi.
Per il viaggiatore o piazzista retribuito anche a provvigione o altri elementi incentivanti
di natura analoga la determinazione del trattamento retributivo per ferie e 13ª terrà conto
della media mensile di tali elementi percepiti nei 12 mesi precedenti la data di scadenza
dell’ultima liquidazione periodica. Nel caso in cui il rapporto abbia una durata inferiore ad
un anno, la media è computata con riferimento al periodo di servizio prestato. Ai fini della
indennità di mancato preavviso si fa riferimento a quanto previsto dall’art. 2121 C.C.
114
Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro per i Lavoratori dell’Industria Alimentare
Art. 3 -Modalità di corresponsione della retribuzione
Lo stipendio sarà corrisposto secondo le consuetudini dell’azienda, con la specificazione degli elementi costitutivi ed aggiuntivi:
• minimi;
• eventuali superminimi;
• contingenza;
• aumenti periodici;
• eventuali provvigioni e incentivazioni di natura analoga;
• eventuale indennità;
• quote dell’Ers, di cui al Ccnl 7 agosto 1991, all’atto delle loro corresponsioni.
In caso che l’azienda ne ritardi di oltre 10 giorni il pagamento, decorreranno di pieno
diritto gli interessi, nella misura del 2 per cento in più del tasso ufficiale di sconto e con
decorrenza dalla scadenza di cui al comma precedente; inoltre il viaggiatore o piazzista
avrà facoltà di risolvere il rapporto con diritto alla corresponsione del trattamento di fine
rapporto e dell’indennità di mancato preavviso.
In caso di contestazione sullo stipendio e sugli altri elementi costitutivi della retribuzione, al viaggiatore o piazzista dovrà essere intanto corrisposta la parte di retribuzione
non contestata.
Qualsiasi ritenuta per risarcimento di danni non potrà mai superare il 10 per cento della
retribuzione mensile, salvo che non intervenga la risoluzione del rapporto.
Art. 4 -Provvigioni
Qualora il viaggiatore o piazzista sia retribuito anche con provvigione sugli affari, questa gli sarà corrisposta solo sugli affari andati a buon fine.
Nel caso di fallimento o di provata insolvenza del cliente, non sarà dovuta al viaggiatore
o al piazzista alcuna provvigione sulla percentuale di riparto o di concordato, se questa sia
inferiore al 65 per cento.
Al viaggiatore o piazzista spetterà però integralmente la provvigione nel caso di contratti che, essendo stati già approvati, siano successivamente stornati dalla ditta senza
giustificato motivo e non giungano a buon fine per colpa di essa.
In relazione a quanto previsto dall’art. 2 del presente protocollo, le provvigioni maturate saranno attribuite e liquidate, salve le condizioni di miglior favore, ogni mese successivo a quello in cui l’affare è andato a buon fine, esibendo ove occorra copia delle fatture.
La liquidazione dovrà farsi in base all’importo netto delle fatture, dedotti vuoti, diritti
fiscali, eventuali porti ed imballi.
Non si dovranno dedurre quegli sconti extra o abbuoni o resi derivanti tutti da colpa
della ditta; non sono altresì deducibili gli sconti extra o abbuoni concordati dalla ditta dopo
la conclusione dell’affare, all’atto o dopo l’emissione della fattura e che siano dovuti ad
iniziativa esclusiva della ditta medesima.
Al viaggiatore o al piazzista retribuito anche a provvigione, spetterà la provvigione
anche sugli affari fatti dalla ditta senza il suo tramite (affari indiretti) con la clientela da
esso regolarmente visitata. La provvigione è dovuta anche sugli affari conclusi prima della
risoluzione o cessazione del rapporto e la cui esecuzione deve avvenire dopo la fine del
rapporto stesso.
Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro per i Lavoratori dell’Industria Alimentare
115
Eventuali deroghe dovranno essere preventivamente concordate fra la ditta e il dipendente viaggiatore o piazzista.
Art. 5 -13ª mensilità e 14ª
Per ogni anno di servizio prestato l’azienda corrisponderà al viaggiatore o piazzista
non in prova, e in aggiunta al normale trattamento economico, una 13ª mensilità pari alla
retribuzione mensile di fatto. La corresponsione di tale mensilità avverrà normalmente entro
la vigilia di Natale.
Nel caso di assenza dovuta a malattia, infortunio, gravidanza o puerperio, oltre ai dodicesimi relativi ai mesi di servizio effettivamente prestati, competeranno anche i dodicesimi relativi alle assenze anzidette, limitatamente al periodo di obbligatoria conservazione del posto.
Nel caso di inizio o di cessazione del rapporto durante il corso dell’anno, il viaggiatore
o piazzista non in prova avrà diritto a tanti dodicesimi dell’ammontare della 13ª mensilità
per quanti sono i mesi interi di servizio prestati.
La 14ª mensilità del viaggiatore o piazzista sarà computata sul minimo tabellare, l’indennità di contingenza e sugli aumenti biennali di anzianità iniziati a maturare dalla data
del 1° gennaio 1970.
Dichiarazione a verbale
La retribuzione, inerente la 13ª e 14ª mensilità e quella differita ad essa equiparata,
maturata dal lavoratore in malattia, infortunio non sul lavoro, gravidanza e puerperio è a
carico dell’azienda esclusivamente per la quota-parte non indennizzata in forza di disposizioni legislative e/o di altre norme.
Art. 6 -Maneggio denaro
Il viaggiatore o piazzista la cui normale mansione consista anche nel compiere maneggio di denaro per incasso delle vendite effettuate presso la clientela con diretta responsabilità per errore finanziario, ha diritto ad una indennità pari al 6,50% dei rispettivi minimi
tabellari mensili e dell’indennità di contingenza.
Detti importi saranno corrisposti, a ragione della natura specifica dell’indennità, per
dodici mensilità.
Dichiarazione
La precedente percentuale del 6% è stata maggiorata a decorrere dal 1° luglio 1987
dell’8,33%, volendo le parti superare definitivamente ogni e qualsiasi motivo di contenzioso
circa la computabilità della percentuale nella 13ª.
La disciplina così come concordata all’ultimo comma dell’art. 6 si sostituisce ad eventuali diverse situazioni di fatto anche se scaturenti da accordi aziendali, rispettando la ratio
delle indicazioni di cui al comma precedente.
***
Le parti si danno reciprocamente atto che la indennità per maneggio denaro - poiché
spetta al dipendente la cui mansione normale si estrinseca nello svolgimento di operazione
116
Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro per i Lavoratori dell’Industria Alimentare
di incasso con effettiva assunzione della diretta responsabilità per errore finanziario - ha
sempre presentato, fin dalla sua istituzione, gli stessi requisiti di quella che in altri settori
viene definita indennità di cassa.
Dichiarazione congiunta
Le Parti,
tenuto conto della evoluzione del sistema distributivo e della relativa operatività dei
Viaggiatori o Piazzisti,
• in relazione alle indicazioni fornite dai Protocolli interconfederali e dall’Accordo del
settore alimentare del 13 gennaio 1994 e ai comuni obiettivi del contenimento e del
governo delle dinamiche salariali,
convengono sulla opportunità di una revisione negoziale della indennità di maneggio
denaro di cui al presente articolo e della relativa normativa, nell’ottica di una trasformazione in cifra fissa della predetta indennità.
•
Art. 7 -Diarie e rimborsi spese
La diaria fissa, escluse le spese di trasporto, costituirà ad ogni effetto per il 50 per cento
parte integrante della retribuzione.
Nessuna diaria è dovuta al viaggiatore o piazzista quando è in sede a disposizione
dell’azienda, nella città ove egli risiede abitualmente.
Qualora, però, durante l’anno non sia stato mandato in viaggio per tutto il periodo
convenuto contrattualmente, gli sarà corrisposta una indennità per i giorni di mancato
viaggio nella misura seguente:
a) se ha residenza nella stessa sede dell’azienda, avrà una indennità nella misura di 2/5
della diaria;
b) se invece il viaggiatore o piazzista, con consenso dell’azienda, ha la sua residenza
in luogo diverso da quello ove ha sede l’azienda stessa, avrà diritto, oltre al trattamento di
cui sopra, al riconoscimento delle maggiori spese sostenute per la eventuale permanenza
nella città ove ha sede l’azienda, per la esplicazione dei compiti di cui al 4 comma dell’art.
2 del Ccnl 31 maggio 1980.
Qualora l’azienda non corrisponda la diaria, le spese sostenute e documentate dal
viaggiatore o piazzista per vitto e alloggio nell’espletamento della propria attività fuori della
città sede di deposito, di filiale o di residenza contrattuale, sempre che lo stesso non possa
- per la distribuzione del suo lavoro - rientrare nella propria abitazione, saranno rimboRsate nei limiti della normalità. Lo stesso criterio si applica a tutte le altre spese autorizzate
dall’azienda.
Fermo restando quanto previsto dal comma precedente, in sede aziendale saranno
individuati tra Direzione aziendale e la rappresentanza sindacale di cui ai successivi artt. 17 e
18 i criteri da prendere a riferimento per la determinazione della misura dei rimborsi spese.
Art. 8 -Riposo settimanale
Il viaggiatore o il piazzista ha diritto al riposo festivo settimanale.
Qualora per ragioni di dislocazione non gli fosse possibile recarsi in famiglia per oltre
Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro per i Lavoratori dell’Industria Alimentare
117
un mese, avrà diritto di ottenere una licenza corrispondente ai giorni di riposo settimanale
non fruiti, con facoltà di trasferirsi in famiglia, rimanendo le spese relative al trasferimento
a carico della ditta.
Il viaggiatore per l’estero usufruirà del trattamento di cui sopra compatibilmente con
la sua dislocazione e in seguito a particolari accordi con la ditta.
Art. 9 -Prestazione lavorativa settimanale e annuale
La prestazione lavorativa del singolo viaggiatore o piazzista si svolgerà su cinque giornate
alla settimana ovvero su quattro giornate intere e due mezze giornate ovvero previa intesa aziendale, su 6 giornate di prestazione continuativa lavorativa, determinando le condizioni relative.
La determinazione dei riposi relativi alle 2 mezze giornate sarà concordata in sede
aziendale tenuto conto delle situazioni locali di fatto.
Nelle attività che presentano esigenze di carattere stagionale o connesse al lancio pubblicitario di prodotti il godimento della giornata o delle 2 mezze giornate di non prestazione
avverrà nei periodi dell’anno in cui saranno cessate le anzidette esigenze.
Resta inteso tra le parti che della diversa distribuzione delle presenze in servizio si terrà
conto in modo da non alterare il significato della normativa nel senso che le ipotesi previste
nel 1° comma debbono essere ogni volta equivalenti.
Ferma restando la prestazione settimanale di cui ai commi precedenti il numero complessivo delle giornate di prestazione lavorativa annua è ridotto di 8 giornate e mezzo il cui
godimento avverrà tenendo conto delle esigenze aziendali (stagionalità, ecc.) nonché delle
situazioni locali di fatto (chiusure settimanali degli esercizi, ecc.).
La riduzione avverrà in correlazione all’effettiva prestazione, maturando anche per le
assenze per le quali corre l’obbligo della retribuzione a carico dell’azienda, nonché per
l’assenza obbligatoria per maternità: essa maturerà per dodicesimi, anche nei casi di inizio
e cessazione del rapporto di lavoro. A tali effetti si considera come mese intero la frazione
superiore ai quindici giorni.
La riduzione di cui ai commi precedenti non è cumulabile con quanto eventualmente
già in atto e concordato a titolo analogo (permessi - ferie - ecc.).
La riduzione della prestazione annua qui definita sarà assorbita fino a concorrenza in
caso di provvedimenti assunti sulla stessa materia in sede europea e recepiti dalla legislazione italiana.
Chiarimento a verbale
Le festività coincidenti con un giorno di parziale o totale prestazione lavorativa concorrono al raggiungimento delle presenze in servizio di cui al primo comma: le festività
coincidenti con un giorno di parziale o totale non prestazione lavorativa non daranno luogo
a riposi sostitutivi.
Art. 10 -Trattamento di malattia e di infortunio.
Nel caso di malattia o di infortunio, il lavoratore dovrà comunicare l’assenza entro le
prime 24 ore e far pervenire alla azienda il relativo certificato medico non oltre il secondo
giorno dall’inizio dell’assenza. In mancanza di tali comunicazioni, salvo i casi di provato
impedimento, l’assenza verrà considerata ingiustificata.
118
Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro per i Lavoratori dell’Industria Alimentare
Fermi restando gli obblighi di comunicazione di cui al comma 1, in caso di trasmissione
telematica del certificato di malattia, il lavoratore adempie agli obblighi contrattuali relativi
alla documentazione dell’assenza comunicando al datore di lavoro, entro due giorni, via
telefax, tramite posta elettronica o con le diverse modalità messe a disposizione a livello aziendale, il numero di protocollo identificativo del certificato di malattia rilasciato dal medico.
In ogni caso di mancata trasmissione telematica del certificato di malattia per qualsiasi
motivo quale, a mero titolo esemplificativo, problemi tecnici di trasmissione, insorgenza
dello stato patologico all’estero, il lavoratore, previo avviso al datore di lavoro, è tenuto a
recapitare o ad inviare con raccomandata a.r. all’azienda entro due giorni il certificato di
malattia che il medico è tenuto a rilasciare su supporto cartaceo, secondo quanto previsto dalla circolare congiunta del Dipartimento della Funzione Pubblica e del Ministero del
Lavoro e delle Politiche Sociali il 18 marzo 2011, n.4.
L’azienda ha facoltà di far controllare la malattia del lavoratore da un medico dei servizi
ispettivi dei competenti istituti assicuratori.
Al lavoratore non in prova che debba interrompere il servizio a causa di infortunio o di
malattia sarà riservato il seguente trattamento:
Anni di ininterrotta
anzianità
presso l’azienda
Conservazione
del posto in mesi
Corresponsione
della retribuzione
mensile intera
fino a mesi
Corresponsione di
mezza retribuzione
mensile per altri mesi
a) Fino a 6 anni
8
5
9
b) Oltre i 6 anni
12
6
6
Per il trattamento economico spettante durante il periodo di malattia o di infortunio si
fa riferimento alla normale retribuzione di fatto.
Il lavoratore che, posto in preavviso di licenziamento, cada ammalato o si infortuni,
usufruirà del trattamento sopra indicato per tutto il periodo di comporto. Il lavoratore
dimissionario che cada ammalato o subisca un infortunio non professionale usufruirà del
trattamento stesso fino alla scadenza del preavviso. Nel caso invece di infortunio per cause
di lavoro, il lavoratore dimissionario usufruirà del trattamento previsto al terzo comma del
presente articolo, per tutto il periodo di comporto.
Cesseranno per l’azienda gli obblighi di cui alla precedente tabella, qualora il lavoratore
raggiunga, in complesso, durante 17 mesi consecutivi, i limiti massimi previsti alla lettera a),
e durante 24 mesi consecutivi i limiti previsti alla lettera b), anche in caso di diverse malattie.
Resta convenuto che, almeno 24 ore prima che siano superati i limiti di conservazione
del posto, il viaggiatore o piazzista potrà usufruire, previa richiesta scritta, di un periodo di
aspettativa della durata massima di 8 mesi in relazione al perdurare della malattia debitamente certificata. Durante l’aspettativa non decorrerà retribuzione, né si avrà decorrenza di
anzianità per nessun istituto, fermo restando che il periodo di aspettativa fruito prolunga i
periodi di comporto previsti nel comma precedente.
Alla scadenza dei termini sopra indicati, l’azienda, ove proceda al licenziamento del
Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro per i Lavoratori dell’Industria Alimentare
119
viaggiatore o piazzista, gli corrisponderà il trattamento di licenziamento, ivi compresa l’indennità sostitutiva del preavviso.
Qualora la prosecuzione della malattia oltre i termini suddetti non consenta al viaggiatore o piazzista di riprendere servizio, il viaggiatore o piazzista stesso potrà risolvere il
contratto di impiego con il diritto al solo trattamento di fine rapporto. Ove ciò non avvenga
e l’azienda non proceda al licenziamento, il rapporto rimane sospeso, salva la decorrenza
dell’anzianità agli effetti del preavviso. Il periodo di sospensione sarà considerato utile ai fini
della rivalutazione dell’importo del Tfr maturato all’inizio della sospensione stessa, secondo
i criteri previsti dall’art. 2120, 4° e 5° comma, del Codice Civile.
Per gli infortuni sul lavoro il posto sarà conservato fino a cessazione dell’indennità temporanea da parte dell’Inail. Per tali infortuni, purché riconosciuti dall’Inail, che dovessero
insorgere dal 1° ottobre 1987, le aziende garantiranno con polizze assicurative o forme
equivalenti la corresponsione aggiuntiva dei seguenti capitali:
• euro 26.500,00 per morte elevata ad euro 35.000,00(*), a decorrere dal 1.1.2010;
• euro 35.500,00 per invalidità permanente totale, elevata ad euro 45.000,00, a decorrere
dall’1.1.2010.
Resta ferma la facoltà per le aziende di assorbire i suddetti importi nei trattamenti di
miglior favore già in atto nell’impresa.
Dichiarazione
Ai VV.PP. si applicano le norme in tema di reperibilità e quelle di cui alla Dichiarazione su
patologie di particolare gravità e su stati di tossicodipendenza, di cui all’ art. 47, parte generale.
Art. 11 -Posto di lavoro
Nell’ipotesi di cessazione del rapporto di lavoro, conseguente alla perdita della idoneità
a svolgere mansioni di viaggiatore o piazzista per infortunio sul lavoro l’azienda, qualora
proceda entro un anno a nuove assunzioni, riserverà priorità alla domanda di assunzione,
eventualmente prodotta, compatibilmente con le norme sul collocamento, e sempreché il
posto disponibile possa essere ricoperto in relazione alla diminuita capacità lavorativa ed
alle attitudini personali dell’interessato.
Le aziende con più di 300 dipendenti, sempre che non debbano attuare provvedimenti
di ristrutturazione con riflessi occupazionali, a richiesta dell’interessato, assumeranno ex
novo, entro 90 giorni dalla data di cessazione del rapporto, l’infortunato, adibendolo alle
mansioni ritenute più opportune in relazione alle esigenze tecnico-organizzative e produttive, anche per quanto concerne il luogo di prestazione del lavoro.
Qualora il lavoratore abbia riportato dall’infortunio una invalidità superiore al terzo,
dovrà iscriversi nell’elenco degli invalidi del lavoro, presso gli uffici provinciali del lavoro, e
l’azienda presenterà richiesta di avviamento all’ufficio anzidetto, ai sensi delle norme sul
collocamento obbligatorio.
Qualora invece l’invalidità non raggiunga il terzo, il lavoratore dovrà iscriversi nelle liste di
collocamento di cui alla legge 29 aprile 1949, n. 264 e successive modificazioni e integrazioni.
Il rifiuto dell’interessato ad espletare le mansioni di nuova assunzione comporta per
l’azienda il venir meno dell’impegno di cui ai primi due commi.
(*) Tale polizza esclude la applicazione della copertura assicurativa prevista dall’art. 74-ter, parte comune, per il caso di morte come conseguenza di infortunio sul lavoro.
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Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro per i Lavoratori dell’Industria Alimentare
Nei casi in cui al viaggiatore o piazzista con contratto a tempo indeterminato cui sia
richiesto espressamente l’uso dell’automezzo sia sospesa la patente di guida per infrazione
commessa durante lo svolgimento dell’attività lavorativa, allo stesso è data facoltà di richiedere, per un periodo massimo di nove mesi, aspettativa non retribuita né computabile ad
alcun effetto contrattuale o di legge.
In alternativa, potrà essere valutata la possibilità di proseguire, a parità di costo, l’attività del viaggiatore o piazzista mediante un contratto di job sharing, altre forme equivalenti
da individuare ovvero, di adibire il viaggiatore o piazzista ad altre mansioni anche presso
altre unità produttive, ogni qualvolta alle esigenze aziendali faccia riscontro una conforme
disponibilità del viaggiatore o piazzista ad occuparsi in dette mansioni. In tal caso la retribuzione sarà costituita da: minimo, contingenza, aumenti periodici, eventuale superminimo
ed ERS di cui al Ccnl 7 agosto 1991.
In entrambi i casi sopra ipotizzati l’azienda ha facoltà di assumere personale a termine
ai sensi dell’art. 1, punto b) della Legge 18 aprile 1962, n. 230.
Art. 12 -Norme di comportamento.
Il viaggiatore o piazzista deve tenere un contegno rispondente ai doveri inerenti all’esplicazione delle mansioni affidategli e, in particolare:
1. dedicare attività assidua e diligente al disbrigo delle mansioni assegnategli, osservando le
disposizioni del presente contratto, nonché le istruzioni impartite dai superiori;
2. conservare assoluta segretezza sugli interessi della azienda; non trarre profitto, con
danno dell’imprenditore, da quanto forma oggetto delle sue funzioni nell’azienda, né
svolgere attività contraria agli interessi della produzione aziendale; non abusare in forma
di concorrenza sleale, neppure dopo risolto il contratto di impiego, delle notizie attinte
durante il servizio;
3. avere cura dei locali, degli oggetti o strumenti a lui affidati.
Oltre che al presente contratto collettivo di lavoro, il viaggiatore o piazzista deve uniformarsi a tutte le altre norme che potranno essere stabilite dalla Direzione dell’azienda,
purché non contengano modificazioni o limitazioni dei diritti derivanti al viaggiatore o
piazzista dal presente contratto e che pertanto rientrano nelle normali attribuzioni del
datore di lavoro. Tali norme, in ogni caso, saranno portate a conoscenza del viaggiatore
o piazzista.
In relazione a quanto segnatamente previsto al punto 1 del presente articolo, le
aziende, nell’interesse di una sempre maggiore efficienza della distribuzione, confermano
l’opportunità di comunicare al viaggiatore o piazzista fatti che incidono sulla sua attività di
vendita (quali ad esempio: tempi di consegna, disponibilità degli articoli, ecc.).
Le aziende confermano l’impegno a porre in essere quanto necessario per il pieno
rispetto delle norme di legge volte a salvaguardare la salute e l’incolumità dei lavoratori,
fermi restando gli obblighi di diligenza a carico dei viaggiatori o piazzisti nello svolgimento
dell’attività lavorativa.
Art. 13 -Preavviso di licenziamento e di dimissioni
Il contratto di impiego a tempo indeterminato non può essere risolto da nessuna delle
due parti senza un preavviso, i cui termini sono stabiliti come segue:
Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro per i Lavoratori dell’Industria Alimentare
121
a) per i viaggiatori o piazzisti di 1ª categoria, che, avendo superato il periodo di prova,
non hanno raggiunto i cinque anni di servizio: mesi 1; per i viaggiatori o piazzisti di 2
categoria: giorni 15;
b) per i viaggiatori di 1ª categoria che hanno raggiunto i cinque anni di servizio e non i dieci:
giorni 45; per i viaggiatori o piazzisti di 2ª categoria: giorni 30;
c) per i viaggiatori di 1ª categoria che hanno raggiunto i dieci anni di servizio: mesi 2 e
mezzo; per i viaggiatori o piazzisti di 2ª categoria: giorni 60.
Nel caso di dimissioni i termini suddetti sono ridotti alla metà.
I termini di disdetta decorrono dalla metà o dalla fine di ciascun mese.
La parte che risolve il rapporto senza l’osservanza dei predetti termini di preavviso,
deve corrispondere all’altra una indennità pari all’importo della retribuzione per il periodo
di mancato preavviso.
Il datore di lavoro ha il diritto di ritenere, su quanto sia da lui dovuto al viaggiatore o
piazzista, un importo corrispondente alla retribuzione per il periodo di preavviso da questi
eventualmente non dato.
È in facoltà della parte che riceve la disdetta ai sensi del primo comma, di troncare il
rapporto, sia all’inizio, sia nel corso del preavviso, senza che da ciò derivi alcun obbligo di
indennizzo per il periodo di preavviso non compiuto.
Durante il compimento del periodo di preavviso, il datore di lavoro concederà al viaggiatore o piazzista dei permessi per la ricerca di nuova occupazione: la distribuzione e la
durata dei permessi stessi saranno stabilite dal datore di lavoro, in rapporto alle esigenze
dell’azienda.
Tanto il licenziamento, quanto le dimissioni saranno comunicate per iscritto.
Art. 14 -Rischio macchina
Le spese di riparazione automezzo per danni provocati - senza dolo - da viaggiatori
o piazzisti durante lo svolgimento delle prestazioni lavorative, saranno sostenute dalle
aziende nella misura dell’80% e comunque con un massimale di euro 5.500,00(1), per sinistro anche con forme assicurative o altre equivalenti convenzionalmente pattuite tra le
parti interessate, fermo il diritto di controllo sulla effettività del danno e della rispondenza
della fattura.
Resta ferma la facoltà per le aziende di assorbire il suddetto importo nei trattamenti di
miglior favore già in atto nell’impresa.
L’uso dell’automezzo deve essere comunque preventivamente autorizzato dall’azienda.
Art. 15 -Risoluzione del rapporto per mancati viaggi
Qualora il viaggiatore o piazzista retribuito anche a provvigione fosse trattenuto in sede
per oltre un terzo del tempo in cui dovrebbe rimanere in viaggio in base al suo contratto
individuale, il rapporto d’impiego si intenderà risolto, su richiesta del viaggiatore stesso,
con diritto, da parte di questi, a considerarsi licenziato a tutti gli effetti e a percepire il trattamento di fine rapporto e l’indennità di mancato preavviso.
(1) Massimale attestato all’importo indicato a decorrere dal 1.1.2013. Le Parti esprimono la raccomandazione che la copertura del rischio possa avvenire con la formula assicurativa tipo Kasco.
122
Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro per i Lavoratori dell’Industria Alimentare
Art. 16 -Premio per obiettivi
La contrattazione aziendale a contenuto economico è esclusivamente quella di cui
all’art. 55 del presente contratto e può avere luogo tra Aziende e rappresentanza sindacale
dei viaggiatori o piazzisti secondo le condizioni, modalità e caratteristiche nel predetto
articolo previste.
Art. 17 -Rappresentanza sindacale
Nelle unità produttive che occupano più di 15 viaggiatori o piazzisti possono essere
eletti, tra i viaggiatori o piazzisti dell’unità produttiva stessa, rappresentanti sindacali, secondo le misure previste nel 2° comma dell’art. 23 della Legge 20 maggio 1970, n. 300.
Le Parti concordano inoltre che, nel caso di imprese che non abbiano presso alcuna
unità produttiva nell’ambito provinciale, regionale o nazionale un numero di viaggiatori o
piazzisti di almeno 15 unità, le organizzazioni sindacali firmatarie potranno costituire una
rappresentanza sindacale dei viaggiatori o piazzisti presso una sede dell’impresa, rispettivamente ad ambito provinciale, regionale, o nazionale - purchè in quell’ambito il numero
dei viaggiatori o piazzisti sia almeno di 15 unità - designando i rappresentanti nella misura
indicata al 1° comma, ovvero in ragione di un rappresentante ogni 60 viaggiatori o piazzisti
(o frazione superiore a 30), nella sola ipotesi che questi ultimi facciano direttamente capo
alla sede centrale(1).
Con riferimento a quanto previsto nell’accordo di settore 12 maggio 1994, i rappresentanti sindacali di cui ai precedenti commi, integreranno, sulla base della previgente prassi,
nelle unità produttive come sopra individuate, la eventuale Rsu costituita ai sensi del punto
1), articolo 7 del presente Ccnl.
In capo ai medesimi soggetti è mantenuta l’autonoma competenza sindacale e negoziale già prevista per le Rsa dal Protocollo per i VV.PP. di cui al Ccnl 7 agosto 1991.
Ai rappresentanti sindacali è estesa, per la durata del mandato, la tutela prevista
dall’accordo interconfederale sulle commissioni interne.
Ai suddetti rappresentanti saranno concessi, per il disimpegno delle loro funzioni, permessi nella misura di tre giorni ogni trimestre cumulabili nell’anno. Nel caso che il rappresentante svolga la sua attività di lavoro in una zona che disti oltre 250 chilometri dalla sede
dell’azienda, egli potrà richiedere un ulteriore giorno di permesso in aggiunta a tre giorni
ogni trimestre.
La disciplina del presente articolo si applica nei confronti dei rappresentanti sindacali i
cui nominativi e le relative variazioni siano stati comunicati per iscritto dalle organizzazioni
sindacali firmatarie all’azienda cui il viaggiatore appartiene, per il tramite della competente
associazione territoriale degli industriali.
Il lavoratore che intenda esercitare il diritto di cui al comma 6 deve darne comunicazione scritta al datore di lavoro di regola tre giorni prima.
Quanto riconosciuto in tema di rappresentanze sindacali con il presente articolo non
(1) In relazione alle peculiari caratteristiche dell’attività dei Viaggiatori o Piazzisti, potrà essere unitariamente designato un rappresentante sindacale anche presso imprese di minori dimensioni, che
non abbiano alle proprie dipendenze 15 viaggiatori o piazzisti, semprechè il numero complessivo
dei dipendenti dell’impresa sia superiore alle 15 unità e i viaggiatori o piazzisti siano più di sette (cfr.
lettera Confindustria 30 luglio 1971).
Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro per i Lavoratori dell’Industria Alimentare
123
è cumulabile con quanto eventualmente già riconosciuto in sede aziendale o territoriale o
con quanto dovesse derivare da disposizioni di legge successive.
Nelle aziende ove siano presenti bacheche elettroniche, sarà consentito alle rappresentanze sindacali dei VV.PP. medesimi di utilizzare le stesse per l’inserimento di pubblicazioni,
testi e comunicati inerenti materie di interesse sindacale e del lavoro.
Le anzidette comunicazioni dovranno essere firmate dai rappresentanti sindacali.
L’inserimento delle comunicazioni sarà effettuato a cura della Direzione aziendale, alla
quale dovrà essere preventivamente inoltrata copia delle stesse.
Nota a verbale
Fermo restando quanto previsto dall’ Accordo di settore 12 maggio 1994, e in particolare dall’art. 22 parte seconda dell’accordo interconfederale 20 dicembre 1993, nelle
unità produttive di riferimento di cui al 2° comma del presente art. 17, il diritto di voto, da
parte dei viaggiatori o piazzisti non presenti nella sede citata al momento delle operazioni
elettorali, potrà essere esercitato anche per corrispondenza e comunque nel rispetto delle
esigenze aziendali.
Art. 18 -Organi di coordinamento delle rappresentanze sindacali
Nell’ambito di aziende con più unità produttive, presso le quali esistano rappresentanti sindacali dei viaggiatori o piazzisti, possono essere istituiti organi di coordinamento a
livello centrale, nominati nell’ambito dei predetti rappresentanti, per formare un esecutivo
composto da:
3 rappresentanti fino a 30 unità produttive;
6 rappresentanti da 31 unità a 100;
9 rappresentanti oltre 100 unità.
Ai rappresentanti dell’esecutivo di cui sopra saranno concessi, in aggiunta ai permessi
di cui all’art. 17, ulteriori 5 giorni ogni anno solare per il disimpegno dei compiti attinenti
al coordinamento dell’attività sindacale nell’ambito aziendale.
Art. 19 -Permessi per cariche sindacali
Ai viaggiatori o piazzisti che siano membri dei Comitati direttivi delle confederazioni
sindacali, dei Comitati direttivi delle federazioni nazionali della categoria e di quelli dei sindacati nazionali o provinciali della categoria, saranno concessi dei permessi da parte dell’azienda, fino ad un massimo di tre giorni al trimestre, cumulabili nell’anno, per il disimpegno
delle loro funzioni sindacali, quando l’assenza dal lavoro venga espressamente richiesta per
iscritto dalle organizzazioni predette e non ostino gravi impedimenti alla normale attività
dell’azienda.
Le qualifiche sopra menzionate e le variazioni relative dovranno essere comunicate
per iscritto dalle organizzazioni predette alle associazioni territoriali degli industriali, che
provvederanno a comunicarle all’azienda cui il viaggiatore appartiene.
Il numero complessivo dei beneficiari dei permessi in questione non può essere superiore a quello di cui al precedente articolo 17.
124
Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro per i Lavoratori dell’Industria Alimentare
Art. 20 -Assemblea
Nelle unità produttive con più di 15 viaggiatori o piazzisti, l’assemblea si svolgerà giusta
la previsione dell’art. 20, Legge 20 maggio 1970, n. 300.
Qualora i viaggiatori o piazzisti dipendano dalla sede centrale ed abbiano una propria
rappresentanza sindacale ai sensi dell’art. 17, in considerazione delle peculiari caratteristiche della prestazione lavorativa, le assemblee di cui all’art. 20 Legge 300/1970 potranno
svolgersi in due giorni nel corso dell’anno di calendario con decorrenza della retribuzione.
Art. 21 -Procedura per controversie applicative
Eventuali controversie applicative che dovessero insorgere presso uno o più depositi
potranno formare oggetto di un esame tra le parti, a richiesta di una delle parti stesse, a
livello di associazione industriale territorialmente competente.
DISPOSIZIONI SPECIFICHE PER GLI ADDETTI ALL’INDUSTRIA SACCARIFERA
Addì, 15 febbraio 2013, in Roma
tra
•
Unione Nazionale fra gli Industriali dello Zucchero (Unionzucchero) rappresentata dal
Direttore, Patrick Pagani
e
Fai - Cisl, rappresentata da Claudio Risso e Armando Savignano
Flai - Cgil, rappresentata da Ettore Ronconi
Uila - Uil, rappresentata da Pierluigi Talamo
si conviene
nell’ambito del Contratto unico 27 ottobre 2012 per gli addetti all’industria alimentare, sono concordate le seguenti modifiche alle disposizioni per gli addetti all’industria
saccarifera.
Dette specifiche norme, sostitutive o integrative di norme del contratto unificato, costituiscono parte integrante del contratto stesso.
1. La lettera A dell’articolo 1 bis “ Ente Bilaterale di Settore (EBS)”
è sostituito dal seguente:
A) osservatorio nazionale settore saccarifero
La normativa prevista dal Ccnl per l’industria alimentare è sostituita dalla seguente:
Le Parti concordano di considerare superato in termini positivi ogni aspetto di sperimentalità operativa dell’istituto di cui agli accordi specifici stipulati in sede nazionale saccarifera in data 24 luglio 1990 e 8 maggio 1991, conferendo, pertanto, all’Osservatorio del
settore saccarifero dignità di istituto contrattuale permanente.
Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro per i Lavoratori dell’Industria Alimentare
125
Trovano, quindi, piena conferma gli accordi sopra citati, che si intendono qui per brevità integralmente trascritti con l’aggiunta delle integrazioni seguenti.
Il rinvio vale, ovviamente, pure per la disponibilità di risorse prevista a carico dell’Unionzucchero.
I compiti tecnici dell’Osservatorio sono anche estesi a:
• il quadro macroeconomico e la situazione generale del settore;
• analisi sui sistemi di relazioni industriali nell’industria saccarifera europea;
• evoluzioni delle normative comunitarie su temi di reciproco interesse;
• esiti operativi a consuntivo della contrattazione di secondo livello;
• studi circa esperienze di organizzazione del lavoro e di inquadramento professionale, con
possibilità di esame comparato nell’ambito comunitario;
• analisi ed aspetti di formazione e coordinamento circa la sicurezza del lavoro;
• studi in tema di ecologia ed ambiente esterno;
• l’introduzione della moneta unica e le conseguenze derivanti dall’integrazione economica
sul sistema industriale alimentare nazionale in termini di competitività interna ed europea,
con riferimento anche all’allargamento dell’Unione Europea, alla riforma della Pac, ed ai
negoziati multilaterali in sede WTO;
• le linee di politica agro-industriale, nell’ottica di una maggiore integrazione della filiera
agroalimentare, anche al fine di assumere posizioni concertate in tutte le occasioni di
confronto con la Pubblica Amministrazione e le altre categorie;
• l’evoluzione dei sistemi distributivi e di vendita a livello nazionale ed europeo;
• l’andamento degli appalti, del decentramento produttivo e delle eventuali
terziarizzazioni, con riferimento alle conseguenze ed implicazioni riguardanti
l’occupazione e le condizioni di lavoro, nel comune intento della salvaguardia delle
normative di tutela del lavoro;
• i patti territoriali ed i contratti d’area, eventualmente stipulati, nonché le iniziative
specifiche per la definizione di contratti di riallineamento in sede provinciale concernenti
l’industria alimentare;
• in raccordo con la Consulta delle Parti fondatrici, le varie fasi di crescita ed affermazione di
Alifond nel settore, con particolare riferimento alla raccolta delle adesioni ed alle eventuali
azioni da intraprendere per favorire la capillare diffusione dell’iniziativa tra tutti i lavoratori;
• analisi sulle linee di politica agroindustriale;
• andamento degli appalti, del decentramento produttivo e delle terziarizzazioni, con
riferimento alle conseguenze ed implicazioni riguardanti l’occupazione e le condizioni
di lavoro, nel comune intento della salvaguardia delle normative di tutela del lavoro;
• la responsabilità sociale dell’impresa.
Le Parti componenti l’Osservatorio del settore saccarifero potranno avvalersi dei supporti informativi specifici delle rispettive Organizzazioni europee (Cefs e EFFAT).
L’Osservatorio, infine, potrà assumere compiti e veste di supporto tecnico alle rispettive
Organizzazioni sindacali nazionali anche in sede negoziale.
Ovviamente, l’Osservatorio del settore saccarifero presterà, ove occorra, la sua collaborazione operativa all’Osservatorio Nazionale del comparto alimentare nonché alle sezioni
specializzate e agli ulteriori organismi costituiti nell’ambito del settore alimentare, mettendo anche a disposizione la propria banca dati.
L’Osservatorio del settore saccarifero si coordinerà e collaborerà con eventuali
Osservatori territoriali del settore alimentare.
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Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro per i Lavoratori dell’Industria Alimentare
2. L’articolo 7 “Rappresentanza sindacale unitaria”
è integrato dal seguente:
Richiamati l’Accordo Interconfederale 20/12/1993 per la costituzione delle Rsu, nonché
quanto al riguardo sottoscritto in data 12/5/1994 tra Federalimentare - Fai, Flai e Uila, sono
concordate le seguenti norme specifiche integrative o sostitutive.
Resta fermo che gli accordi sopra citati mantengono la loro validità per quanto non in
contrasto con le norme suddette.
a) Considerata la struttura ed i dipendenti mediamente in forza negli stabilimenti saccariferi,
le Rsu saranno costituite in essi nel numero massimo di 6 componenti ciascuno.
A detti componenti sono riconosciute le tutele previste dalla Legge n. 300/70 per i
Dirigenti Rsa.
Circa la ripartizione dei posti tra operai ed impiegati, si fa riferimento alle norme generali
delle intese per i settori alimentari.
b) Le elezioni delle Rsu avranno luogo ad iniziativa delle Organizzazioni Sindacali dei
lavoratori firmatarie, con esclusione dei periodi di campagna bieticolo-saccarifera.
c) Per quanto attiene i lavoratori avventizi di campagna, le Organizzazioni Sindacali
congiuntamente firmatarie, al fine di interpretarne le particolari problematiche, potranno
comunicare congiuntamente il nominativo di un Rappresentante che sarà individuato di
volta in volta tra gli avventizi assunti.
Detto Rappresentante affiancherà le Rsu fino alla cessazione del proprio rapporto di
lavoro e, durante tale periodo, potrà utilizzare i permessi attribuiti alle Rsu secondo le indicazioni delle stesse.
3. L’articolo 8 “Assemblea”
è sostituito dal seguente:
I lavoratori hanno diritto a riunirsi fuori dell’orario di lavoro, in locali messi a disposizione dalla Direzione aziendale nell’unità produttiva in cui prestano la loro opera o nelle
immediate vicinanze di essa.
Il diritto di assemblea con le modalità di cui all’articolo 20 della Legge 20/5/1970, n.
300, sarà esercitato ad istanza della Fai-Flai-Uila o della Rsu o del Comitato esecutivo della
stessa, con ordine del giorno su materie di interesse sindacale e del lavoro e secondo l’ordine di precedenza delle convocazioni comunicate alla Direzione aziendale.
Nello spirito della Legge n. 300 del 20 maggio 1970, le assemblee retribuite sono fissate entro il limite massimo di ore 12 nell’arco di ogni anno.
Durante la lavorazione delle barbabietole, le assemblee, in locali messi a disposizione
dalla Direzione aziendale, saranno tenute fuori dell’orario di lavoro.
Alle riunioni possono partecipare, previo preavviso alla Direzione aziendale, non più di
due Dirigenti esterni di ciascuna Organizzazione sindacale, i nominativi dei quali saranno
tempestivamente comunicati alla stessa Direzione.
La comunicazione, a firma della Fai-Flai-Uila e/o dei componenti della Rsu o del
Comitato esecutivo della stessa, dovrà pervenire alla Direzione aziendale almeno due giorni
prima dello svolgimento dell’assemblea con l’indicazione dell’ordine del giorno da svolgersi,
salvo casi di eccezionale urgenza.
Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro per i Lavoratori dell’Industria Alimentare
127
Analogo diritto di assemblea, esercitato ad istanza della Fai-Flai-Uila, viene riconosciuto
anche nelle unità produttive con almeno 10 dipendenti nel limite massimo di 6 ore annue retribuite, salvo che non ricorra l’ipotesi di cui al 2° comma dell’articolo 35 della citata legge n. 300/70.
Il diritto di assemblea con le modalità di cui all’art. 20 della Legge 20 maggio 1970 n.
300 sarà esercitato ad istanza di Fai-Cisl, Flai-Cgil e Uila-Uil, congiuntamente stipulanti o
della Rsu o del comitato esecutivo della stessa.
Analogo diritto di assemblea verrà riconosciuto ed esercitato ad istanza di Fai-Cisl, Flai-Cgil
e Uila-Uil, congiuntamente stipulanti - tenendo conto delle esigenze produttive, nel senso che le
assemblee saranno indette all’inizio o alla fine dei turni di lavoro con un preavviso di almeno 24
ore(1) - anche nelle unità produttive con almeno 10 dipendenti nel limite massimo di 6 ore annue
retribuite, salvo che non ricorra l’ipotesi di cui al 2° comma dell’art. 35 della citata legge n. 300.
Tali assemblee saranno tenute di norma all’interno delle unità produttive, tenendo
conto delle esigenze produttive e salvo motivi oggettivi di impedimento (ad es. di carattere
logistico ed organizzativo).
4. L’articolo 9 - “permessi sindacali - assenze e permessi per l’esercizio di
funzioni pubbliche elettive”
è sostituito dal seguente:
Permessi sindacali retribuiti
In armonia al combinato disposto dagli articoli 19, 23 e 30 della Legge n. 300 del 20
maggio 1970, hanno diritto alla concessione di permessi sindacali retribuiti, in ragione di
120 ore annue, i componenti delle Rsu nelle seguenti misure massime per ciascuna delle
Organizzazioni sindacali congiuntamente firmatarie del presente contratto:
• ore 240 fino a 20 lavoratori che le abbiano conferito delega;
• ore 360 da oltre 20 e fino a 50 lavoratori che le abbiano conferito delega;
• ore 600 oltre 50 lavoratori che le abbiano conferito delega.
Le ore di permesso sindacale nelle misure sopra definite sono a disposizione oltre che
della Rsu e delle Organizzazioni sindacali anche di altri lavoratori, di volta in volta segnalati,
e saranno gestite unitariamente, previa tempestiva richiesta alla Direzione aziendale.
Nelle richieste di “permesso sindacale” rivolte per iscritto dalle Organizzazioni sindacali
dei lavoratori alle Direzioni aziendali dovrà essere indicata, insieme con la causale, la durata
del permesso stesso.
Nota a verbale
In ciascuna unità aziendale il monte per anno solare delle ore di spettanza sarà costituito dalla sommatoria delle proporzionali ore di permesso mensili, determinate in base al
numero delle deleghe di ciascun mese.
Permessi sindacali non retribuiti
Si fa rinvio all’articolo 24 della legge 20 maggio 1970, n. 300.
Permessi ai lavoratori chiamati a funzioni pubbliche elettive
I lavoratori eletti alla carica di Consigliere comunale o provinciale che non chiedano di
(1) Sono fatte salve le condizioni di miglior favore in atto alla data del 15 luglio 1977.
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Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro per i Lavoratori dell’Industria Alimentare
essere collocati in aspettativa possono fruire di permessi retribuiti per il tempo strettamente
necessario all’espletamento del mandato con un massimo di quattro ore settimanali.
I lavoratori eletti alla carica di Sindaco o di Assessore comunale, ovvero di Presidente
di Giunta provinciale o di Assessore provinciale, possono fruire anche di permessi non retribuiti - se richiesti - per un minimo di trenta ore mensili.
5. L’articolo 12 - “Versamento dei contributi sindacali”
è sostituito dal seguente:
Contributi sindacali
L’azienda provvederà alla trattenuta del contributo sindacale a favore delle Organizzazioni
sindacali congiuntamente firmatarie del presente contratto a carico dei dipendenti che ne facciano richiesta mediante delega debitamente sottoscritta dall’interessato.
La delega conterrà l’indicazione per la determinazione dell’ammontare del contributo
da trattenere e l’Organizzazione sindacale cui l’azienda dovrà versarlo.
Le trattenute saranno effettuate ogni mese sulle relative competenze del lavoratore e
versate dall’azienda sui conti correnti indicati da ciascun Sindacato.
L’ammontare del contributo è stato fissato dalle Organizzazioni sindacali dei lavoratori
nella misura dello 0,80% da calcolarsi sull’imponibile Inps.
Le aziende effettueranno il versamento dei contributi sindacali ai Sindacati beneficiari
sui conti correnti che verranno comunicati, tramite l’Unionzucchero, dalle Organizzazioni
sindacali nazionali dei lavoratori congiuntamente firmatarie del presente contratto.
I versamenti dovranno essere effettuati entro il mese successivo a quello cui i contributi
si riferiscono.
Le aziende trasmetteranno, contestualmente ad ogni versamento sui conti correnti,
alle Organizzazioni provinciali dei lavoratori elenco di competenza con l’indicazione dei
nominativi e dei singoli importi.
Regolamento per il versamento dei contributi sindacali
Ogni lavoratore può chiedere all’azienda di effettuare sulle sue competenze la trattenuta
a favore dell’Organizzazione sindacale dallo stesso designata, secondo le seguenti modalità:
1) Deleghe
La comunicazione all’azienda avviene mediante sottoscrizione della “delega” (vedi facsimile allegato 1 al presente Regolamento).
Per l’eventuale revoca della “delega” già rilasciata, il lavoratore deve darne comunicazione scritta alla Direzione ed al Sindacato già destinatario delle quote sindacali ch’egli
intende revocare (vedi fac-simile allegato 2).
2) Consegna, raccolta e validità delle “deleghe”
Le “deleghe”, prima della distribuzione, saranno compilate a cura dell’azienda, per
quanto riguarda la denominazione dello stabilimento, il nominativo del lavoratore, la qualifica, il numero di cartellino, l’indicazione del mese e dell’anno.
a) Lavoratori in servizio al 1° giugno 1999 con contratto a tempo indeterminato.
Le “deleghe” già in atto al 1° giugno 1999 mantengono inalterata la loro validità nel
tempo.
Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro per i Lavoratori dell’Industria Alimentare
129
b) Lavoratori assunti nel corso dell’anno
Le “deleghe” verranno consegnate all’atto dell’assunzione. Avranno validità che si protrarrà
nel tempo salvo revoca per i lavoratori assunti con contratto a tempo indeterminato, mentre
avranno validità per la durata del rapporto per i lavoratori assunti con contratto a termine.
Le “deleghe”, completate e sottoscritte dagli interessati, potranno essere consegnate
o fatte pervenire all’azienda, o direttamente dal lavoratore interessato o tramite la Rsu o
il Comitato esecutivo della stessa. Per la raccolta delle “deleghe” dei lavoratori assunti per
la campagna bieticola, potrà, ove la Rsu o il Comitato esecutivo della stessa lo richieda,
essere predisposta un’urna preventivamente sigillata dalla Rsu o dal Comitato esecutivo della stessa. L’urna verrà esposta per i primi dieci giorni dall’inizio della campagna.
Successivamente la Rsu o il Comitato esecutivo della stessa provvederà al dissuggellamento
dell’urna, allo spoglio delle deleghe rinvenute e, dopo aver controllato che le stesse siano
debitamente compilate, alla loro consegna alla Direzione aziendale.
Dichiarazione a verbale
Con riferimento alle iniziative in materia intervenute e in corso in sede generale nazionale, le Parti concordano il mantenimento in vigore delle suesposte norme, stipulate e
confermate nell’ambito della competenza e dell’autonomia delle Parti sindacali medesime.
ALLEGATO 1
Spettabile Direzione
Io sottoscritto
con la qualifica di (*)
(**)
invio la presente lettera per chiedere a codesta Direzione, ai sensi delle relative disposizioni contenute nei vigente Ccnl, di trattenere dalle mie competenze ad ogni saldo mensile,
la percentuale dello 0,80% (zero virgola ottanta per cento) sul totale lordo sottoposto a
contribuzione Inps a far tempo dal mese in corso e di effettuare mensilmente il versamento
per mio conto, quale mia quota di associazione, al Sindacato qui di seguito segnato (***)
e sui c/c che verrà indicato dallo stesso.
Cgil
Cisl
Uil
Distinti saluti.
Mese:
Anno:
(firma leggibile) 130
Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro per i Lavoratori dell’Industria Alimentare
ALLEGATO 2
Spettabile Direzione
Al Sindacato Provinciale
Io sottoscritto
occupato presso codesta Ditta, cartellino n.
di ritirare la delega a suo tempo rilasciata in favore del Sindacato
conoscenza.
dichiaro
cui scrivo per
Pertanto l’ultima trattenuta in favore di detto Sindacato coinciderà con le mie competenze relative al mese in corso.
Con distinti saluti
Mese:
Anno:
(firma leggibile)
(*) Impiegato o operaio.
(**) Stabile o avventizio.
(***) Indicare con un segno di croce, sul quadretto a sinistra della sigla, il Sindacato
prescelto.
6. L’art. 17 - “Periodo di prova”
è sostituito dal seguente:
In mancanza di esplicita pattuizione, che deve risultare da atto scritto, l’assunzione
deve ritenersi fatta senza periodo di prova.
Quando sia richiesto il periodo di prova, questo non potrà, di regola, essere superiore a:
•
•
Impiegati:
di 1° livello super e di 1° livello: 6 mesi;
di altri livelli: 3 mesi.
Operai: 6 giorni.
Il periodo di prova potrà essere eccezionalmente prorogato, sempre con atto scritto,
oltre i limiti stabiliti dal presente articolo, fino a raddoppiarli, qualora al riguardo intervenga
specifico accordo tra le parti, eccezion fatta per gli impiegati di 1° livello super e di 1° livello.
Superato favorevolmente il periodo di prova, il lavoratore si intenderà senz’altro confermato in servizio.
Durante il periodo di prova è reciproco il diritto alla rescissione del contratto, che potrà
aver luogo in qualsiasi momento senza preavviso.
Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro per i Lavoratori dell’Industria Alimentare
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Il servizio prestato durante il periodo di prova del lavoratore confermato va computato
a tutti gli effetti contrattuali.
Il lavoratore che non venga confermato o che non creda di accettare le condizioni offertegli, lascerà senz’altro l’azienda ed avrà diritto al pagamento dei giorni di lavoro compiuti
in base alla retribuzione normale del livello nel quale egli è stato assunto.
7. L’articolo 18 “Disciplina del rapporto a tempo determinato”
e l’articolo 19 “Stagionalità”
sono sostituiti dal seguente:
L’assunzione con contratto a tempo determinato avviene ai sensi delle vigenti disposizioni di legge.
Le parti convengono di dare attuazione a quanto la legislazione vigente in materia
affida alla contrattazione collettiva.
In applicazione di quanto previsto dal comma 3, art. 5, D.Lgs. 368/2001, come novellato dalla Legge 92/2012 e successive modifiche e integrazioni, le Parti si danno reciprocamente atto e convengono quanto segue:
• il menzionato Accordo del 17.3.2008 sulla stagionalità soddisfa i requisiti legali per
l’applicazione dei termini obbligatori ridotti di interruzione tra più contratti a tempo
determinato stipulati con il medesimo lavoratore;
• i medesimi termini ridotti di intervallo temporale sono altresì applicabili in tutte le
tipologie di assunzioni a termine effettuate per le ragioni di cui all’art. 1 del citato
D.Lgs. n. 368/2001.
Le Parti a livello nazionale convengono l’assenza di intervalli temporali nel caso di
assunzioni a termine effettuate per ragioni di carattere sostitutivo (a mero titolo esemplificativo, lavoratrici in maternità, ferie, malattia, etc.).
Quanto sopra definito, finalizzato ad incrementare l’occupazione e la competitività,
in coerenza con la specifica disciplina prevista dalla vigente normativa, sarà realizzato attraverso specifica intesa al secondo livello di contrattazione su richiesta di una delle parti.
Ai sensi dell’art. 1, comma 1-bis, del D.Lgs. 368/2001, come novellato dalla Legge
92/2012 e successive modifiche e integrazioni, il requisito delle ragioni giustificatrici dell’apposizione del termine di cui all’art. 1 del citato Decreto (ragioni di carattere tecnico, produttivo, organizzativo o sostitutivo, anche se riferibili alla ordinaria attività del datore di
lavoro), non è richiesto nell’ipotesi del primo rapporto a tempo determinato, di durata non
superiore a dodici mesi, non prorogabili.
Ai fini dell’attuazione della previsione di cui al comma 7, lett. a), dell’art. 10 del D.Lgs.
n. 368/2001, per fase di avvio di nuove attività si intende un periodo di tempo fino a 18
mesi per l’avvio di una nuova unità produttiva.
Per fase di avvio di nuove attività si intende, altresì, quella di avvio di una nuova linea/
modulo di produzione, che potrà protrarsi per un periodo di tempo fino a 12 mesi.
Tali periodi potranno essere incrementati previo accordo aziendale con particolare riferimento alle aziende e/o unità produttive o di servizio operanti nei territori del Mezzogiorno
individuati dal T.U. approvato con D.P.R. 6 marzo 1978 n. 218.
Ferma restando la possibilità di stipulare contratti a termine in tutti i casi rientranti
nella previsione di cui all’art. 1, co. 1, del D.Lgs. 368/2001, in relazione a quanto disposto
dal comma 7, prima parte, dell’art. 10 del citato Decreto Legislativo, il numero di lavoratori
132
Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro per i Lavoratori dell’Industria Alimentare
occupati con contratto a tempo determinato non può superare il 14% in media annua
dei lavoratori con contratto a tempo indeterminato occupati nell’impresa alla data del 31
dicembre dell’anno precedente, nelle seguenti ipotesi specifiche:
a) lavorazioni a fasi successive che richiedono maestranze diverse, per specializzazioni, da
quelle normalmente impiegate e per le quali non vi sia continuità di impiego nell’ambito
dell’azienda;
b) operazioni di manutenzione ordinaria e straordinaria di impianti;
c) copertura di posizioni di lavoro non ancora stabilizzate in conseguenza di modifiche
dell’organizzazione d’impresa;
d) sperimentazioni tecniche, produttive o organizzative;
e) lancio di nuovi prodotti destinati a nuovi mercati;
f) attività non programmabili e non ricomprese nell’attività ordinaria.
Nei casi in cui il rapporto percentuale dia un numero inferiore a 10, resta ferma la possibilità di costituire sino a 10 contratti a tempo determinato per le ipotesi specifiche sopra
indicate. L’eventuale frazione di unità derivante dal rapporto percentuale di cui sopra è
arrotondata all’unità intera superiore.
La percentuale di cui al sesto comma potrà essere aumentata da contratti collettivi
conclusi a livello aziendale.
Le aziende, nell’ambito del sistema di informazione di cui all’art. 2 del presente Ccnl,
forniranno annualmente informazioni sulle dimensioni quantitative, sulle tipologie di attività e sui profili professionali dei contratti a tempo determinato stipulati, nonché informazioni in merito all’utilizzo degli stagisti.
L’impresa fornirà ai lavoratori in forza con contratto a tempo determinato, direttamente o per il tramite della Rsu, informazioni in merito ai posti vacanti a tempo indeterminato, relativi alle mansioni svolte da lavoratori a tempo determinato, che si rendessero
disponibili nell’ambito dell’unità produttiva di appartenenza.
I lavoratori con contratto a tempo determinato usufruiranno di interventi informativi/
formativi, sia riguardo alla sicurezza che con riferimento al processo lavorativo, adeguati
all’esperienza lavorativa e alla tipologia dell’attività. Modalità e strumenti di tali interventi
potranno essere individuati a livello aziendale.
Il personale avventizio assunto per la campagna può, alla conclusione dell’attività produttiva alla quale era stato assegnato, essere trattenuto a prestare servizio oltre la cessazione della produzione del proprio reparto per la messa in stato di conservazione degli
impianti.
Durante il periodo prefissato e fino alla scadenza del termine, saranno applicate all’avventizio le norme previste dal presente contratto e da eventuali accordi integrativi eccezion
fatta per quanto previsto dagli articoli 57 (parte Indennità istruzione figli), 45 (Diritto allo
studio), 72 (Preavviso di licenziamento e di dimissioni, così come sostituito dal punto 24
delle “Disposizioni specifiche per gli addetti all’industria saccarifera”), dal paragrafo 2 del
punto 19 delle “Disposizioni specifiche per gli addetti all’industria saccarifera”, nonché
dall’Accordo integrativo 31 luglio 1983 circa l’abolizione della Cassa di Previdenza.
Per i lavoratori assunti per le campagne di lavorazione il preavviso del termine della
lavorazione e quindi della risoluzione del rapporto dovrà essere di 24 ore di lavoro consecutive riferite alle prestazioni di lavoro degli interessati e ciò nel termine massimo consentito
dall’avvicendamento dei turni: il preavviso avverrà mediante affissione sull’albo di fabbrica
di elenco nominativo che chiaramente specifichi la data di risoluzione del rapporto di lavoro.
Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro per i Lavoratori dell’Industria Alimentare
133
Per quanto concerne la malattia e l’infortunio si applicano fino alla scadenza prefissata del
rapporto di lavoro le disposizioni di cui agli articoli 47 e 48, così come sostituiti dal punto 15
delle “Disposizioni specifiche per gli addetti all’industria saccarifera” cui si fa integrale rinvio.
Le ferie, la tredicesima mensilità e la gratifica speciale, nonché il T.F.R., saranno corrisposti, frazionati sulla base di tanti 365esimi quanti sono i giorni di durata del rapporto a
termine, all’atto della risoluzione del rapporto a termine medesimo.
Tale sistema sarà seguito anche per calcolare il trattamento economico dei ratei corrispondenti ai riposi di cui al punto 12 delle “Disposizioni specifiche per gli addetti all’industria saccarifera”.
L’avventizio che passi a tempo indeterminato non dovrà sottostare a periodi di prova,
qualora il periodo di avventiziato abbia superato la durata del periodo di prova stesso.
In occasione della necessità aziendale di instaurare rapporti di lavoro a tempo indeterminato nell’ambito di posizioni di lavoro normalmente ricoperte dai lavoratori di cui alle
ipotesi già previste dall’art. 1, lett. A), della L. n. 230/1962 e dal D.P.R. n. 1525 del 1963,
l’azienda esaminerà la possibilità di ricercare modalità di stabilizzazione, facendo ricorso,
in modo non esclusivo, ai suddetti lavoratori, fermo restando le indispensabili compatibilità
professionali necessarie e le esigenze di flessibilità richieste dal mercato del lavoro.
Le modalità di stabilizzazione, che prevedono anche la valorizzazione delle iniziative
formative già effettuate, delle posizioni di lavoro ricoperte e della conseguente professionalità maturata, potranno riguardare anche il ricorso al part time verticale con le caratteristiche di flessibilità ed elasticità che rendano le modalità di stabilizzazione idonee a rispondere
in maniera coerente alle esigenze organizzative del sistema produttivo”.
Protocollo aggiuntivo
In caso di sospensione o di riduzione dell’orario di lavoro degli operai avventizi, ove essi
siano tenuti a disposizione fuori dello stabilimento, l’azienda integrerà il trattamento della
Cassa integrazione guadagni di cui alle vigenti disposizioni legislative - qualora ricorrano
le condizioni del suo intervento - fino alla concorrenza del 50% della retribuzione normale
giornaliera in modo che, in complesso, l’operaio venga comunque a realizzare, per tutto il
periodo tenuto a disposizione, il 50% di quanto avrebbe percepito se la sospensione non
fosse avvenuta.
Gli operai di cui al precedente comma cesseranno di essere a disposizione con semplice
avviso affisso in portineria da parte della Direzione dello stabilimento 24 ore prima.
Dichiarazione comune
Gli allegati ai contratti aziendali sottoscritti il 25 luglio 2002 sono espressamente richiamati e fanno parte integrante del presente contratto collettivo nazionale.
Nell’occasione del recepimento degli allegati in questione, le Parti si danno reciprocamente atto che il carattere di sperimentalità, concordato in occasione dalla contrattazione
aziendale è venuto meno.
L’allegato F è, dunque, parte sostanziale e formale del presente contratto.
Prima nota a verbale
Le Parti confermano che le assunzioni effettuate ai sensi dell’allegato F non concorrono
a determinare la base di computo, in caso di reintroduzione di “quote di riserva” così come
in passato previste dall’articolo 25, commi 1 e 6, della legge 223/91.
134
Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro per i Lavoratori dell’Industria Alimentare
Seconda Nota a verbale
Fermo restando quanto previsto dalla vigente legislazione in materia di contratto a
tempo determinato, le Parti, in sede aziendale, potranno valutare l’opportunità di individuare, nella stessa sede, concrete fattispecie relative alle lettere a), b), c) e d) di cui al
comma 7, art. 10, D.Lgs. n. 368 del 2001 e riconducibili alle ragioni di carattere tecnico,
produttivo, organizzativo e sostitutivo di cui all’art. 1 del medesimo decreto.
Dichiarazione congiunta
Le Parti convengono sulla necessità di utilizzare strumenti di flessibilità del mercato del
lavoro finalizzati a sostenere processi di sviluppo aziendale ed occupazionale.
A tal fine saranno ricercati eventuali percorsi di stabilizzazione occupazionale attraverso
il consolidamento dei rapporti di lavoro a tempo determinato verso il tempo indeterminato
a partire dall’utilizzo del part-time verticale.
8. L’articolo 25 “Lavoratori discontinui e addetti a mansioni
di semplice attesa e custodia”
è sostituito dal seguente:
•
•
•
•
•
•
•
•
•
Si considerano rientranti tra detti lavoratori esclusivamente i seguenti:
autista di vettura senza altre mansioni;
infermiere senza altre mansioni;
fattorino o commesso d’ufficio;
inserviente;
portiere;
custode o guardiano.
L’orario di lavoro dei discontinui deve essere predeterminato in alternativa:
in 10 ore giornaliere, corrispondenti a 50 ore settimanali,
o
in 9 ore giornaliere, corrispondenti a 45 ore settimanali,
o
in 8 ore giornaliere, corrispondenti a 40 ore settimanali.
All’atto dell’assunzione o del passaggio a mansioni discontinue, l’azienda comunicherà
per iscritto al lavoratore la sopra citata predeterminazione dell’orario. Analoga comunicazione scritta sarà effettuata in caso di eventuale spostamento ad altro scaglione di orario
del discontinuo, con un preavviso di almeno 30 giorni, durante i quali resteranno fermi
l’orario e la retribuzione precedenti.
La retribuzione mensile (174 ore) copre per tutti i discontinui - operai ed impiegati - le
prestazioni corrispondenti a 40 ore settimanali.
I discontinui - operai ed impiegati - il cui orario sia predeterminato in 9 ore giornaliere e
45 settimanali percepiranno per ogni ora prestata dalla 41ª alla 45ª settimanale un ulteriore
centosettantaquattresimo della retribuzione mensile.
I discontinui - operai e impiegati - il cui orario sia predeterminato in 10 ore giornaliere e
50 settimanali percepiranno per ogni ora prestata dalla 41ª alla 50ª settimanale un ulteriore
centosettantaquattresimo della retribuzione mensile.
Le prestazioni per lavoro straordinario richieste dalla 46ª alla 54ª ora ai discontinui con
Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro per i Lavoratori dell’Industria Alimentare
135
orario predeterminato su 9 ore giornaliere e dalla 51ª alla 60ª ai discontinui con orario predeterminato su 10 ore giornaliere saranno compensate con la maggiorazione percentuale
del 40%; nell’ipotesi per contro in cui tali maggiori prestazioni siano richieste in regime di
flessibilità saranno compensate con la sola percentuale del 20%.
Le percentuali di maggiorazione per lavoro straordinario oltre i limiti di cui al precedente comma (50% o 60%) si applicheranno:
• per i lavoratori con orario predeterminato in 10 ore giornaliere: a partire dalla 61a ora;
• per i lavoratori con orario predeterminato in 9 ore giornaliere: a partire dalla 55a ora.
Le percentuali di maggiorazione per lavori a turni avvicendati (10% diurno, 20% notturno) si cumulano con quelle previste per il lavoro straordinario di cui al 7° comma del
presente articolo, nonché con la percentuale del lavoro prestato in regime di flessibilità e
quindi il cumulo ha luogo nei limiti seguenti:
• per i lavoratori con orario predeterminato in 10 ore giornaliere: fino alla 60a ora
settimanale compresa;
• per i lavoratori con orario predeterminato in 9 ore giornaliere: fino alla 54a ora settimanale
compresa.
A decorrere dal 1° gennaio 1993 la maggiorazione per il lavoro a turni notturni viene
elevata al 30%.
A decorrere dal 1° gennaio 1993 è istituita la seguente maggiorazione: lavoro domenicale con riposo compensativo: 10%.
Ovviamente per gli operai discontinui ai quali venisse assegnato un orario di 8 ore
giornaliere, corrispondenti a 40 settimanali, le percentuali di maggiorazione per lavoro
straordinario e lavoro a turni avvicendati decorreranno negli stessi termini degli operai di
produzione.
Trattamento festività nazionali ed infrasettimanali
Il trattamento per le festività nazionali ed infrasettimanali, di cui all’articolo 34 (così
come sostituito dal punto 13 delle “Disposizioni specifiche per gli addetti all’industria saccarifera”), sarà conteggiato in ragione di 8, 9 o 10 ore in correlazione al normale orario
giornaliero di lavoro predeterminato.
Operai
I trattamenti economici previsti per Ferie, Preavviso e Trattamento di fine rapporto saranno conteggiati come in appresso indicato, in correlazione al normale orario giornaliero
di lavoro come sopra definito:
Trattamento ferie
Anzianità
Su 8 ore giornaliere
Su 9 ore giornaliere
Su 10 ore giornaliere
Fino a 3 anni di
anzianità
ore 176
ore 198
ore 220
Oltre il 3° anno di
anzianità
ore 200
ore 225
ore 250
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Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro per i Lavoratori dell’Industria Alimentare
La giornata di ferie verrà quindi conteggiata in ragione di 8, 9 o 10 ore in correlazione
al normale orario giornaliero di lavoro predeterminato.
Preavviso e sua indennità sostitutiva
Anzianità
Su 8 ore giornaliere
Su 9 ore giornaliere
Su 10 ore giornaliere
Fino a 5 anni di
anzianità
ore 48
ore 54
ore 60
Oltre il 5° anno di
anzianità
ore 88
ore 99
ore 110
Oltre i 10 anni
ore 120
ore 135
ore 150
Trattamento di fine rapporto
Su 8 ore giornaliere
Su 9 ore giornaliere
Su 10 ore giornaliere
ore 174
ore 180
ore 200
9. L’articolo 27 “Passaggio di livello per mutamento di mansioni”
è sostituito dal seguente:
I lavoratori, nell’esecuzione del lavoro e delle mansioni loro affidate, devono attenersi
alle istruzioni ricevute.
Il livello attribuito ai lavoratori non li esonera dal prestare la propria opera per gli altri
lavori e mansioni che venissero eventualmente loro comandati, tenendo conto del livello di
appartenenza, della capacità e dell’attitudine.
In caso di svolgimento di mansioni rientranti in livello superiore a quello di appartenenza, sarà corrisposto ai lavoratori in aggiunta alla retribuzione mensile già goduta e per
tutta la durata dello svolgimento delle mansioni superiori, un importo pari alla differenza
tra il minimo tabellare del livello superiore, e la retribuzione mensile di fatto percepita,
esclusi gli aumenti periodici di anzianità, in quanto, ovviamente, tale differenza sussista.
Nella determinazione dell’importo di cui al comma precedente si terrà altresì conto della
differenza dei valori del premio di produzione fisso mensile relativo ai diversi livelli e di cui al
paragrafo 2 del punto 19 delle “Disposizioni specifiche per gli addetti all’industria saccarifera”.
Il lavoratore che per un periodo superiore a due mesi, anche non consecutivi, nel volgere di un anno sia adibito al disimpegno di mansioni proprie di un livello superiore a quello
cui appartiene, sarà promosso al livello medesimo a tutti i conseguenti effetti.
Detto periodo è elevato a tre mesi per lo svolgimento delle mansioni impiegatizie proprie dei livelli 1° super non quadro, 1° e 2°.
In caso di passaggio a livello superiore, la nuova retribuzione di fatto sarà determinata
mediante assorbimento, fino a concorrenza del nuovo minimo, degli eventuali aumenti di
merito e attribuendo gli eventuali aumenti periodici di anzianità già maturati, nel valore in
cifra stabilito per il nuovo livello.
Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro per i Lavoratori dell’Industria Alimentare
137
La Direzione provvederà a comunicare al lavoratore il suo passaggio a superiore livello
a mezzo di comunicazione scritta nella quale saranno indicati:
a) il livello cui il lavoratore viene assegnato;
b) la nuova retribuzione mensile spettantegli suddivisa nei suoi elementi costitutivi.
Quando si tratti di sostituzione di un altro lavoratore per sua assenza temporanea
dovuta a malattia, infortunio, gravidanza e maternità, aspettativa o servizio militare, il passaggio al livello superiore dovrà avvenire qualora l’assenza del sostituito divenga definitiva.
Disposizioni particolari per gli operai
Nelle stazioni di lavoro ricoperte da una squadra di operai, in caso di assenza di un
componente della squadra, gli altri lavoratori percepiscono anche la retribuzione normale
dell’operaio mancante sino alla sua sostituzione, sempre che lo sostituiscano nelle sue
mansioni in aggiunta a quelle loro proprie.
All’operaio turnista che, per esigenze di turno, venga adibito per almeno tre giorni la
settimana a mansioni proprie di un livello superiore a quello cui appartiene, sarà corrisposta
per l’intera settimana la retribuzione afferente al livello superiore, fermi sempre restando gli
aumenti di merito e di anzianità goduti nel livello di appartenenza.
10. Passaggio dalla qualifica di operaio a quella di impiegato
I passaggi di lavoratori dalla qualifica operaia a quella impiegatizia che siano stati o
siano disposti dal 1° maggio 1980 in poi non comportano la risoluzione dell’originario
rapporto di lavoro, che continuerà con il mantenimento dell’anzianità maturata a tutti i
conseguenti effetti, ivi inclusi gli aumenti periodici di anzianità.
L’operaio al quale vengono temporaneamente ed in via del tutto eccezionale affidate
mansioni impiegatizie dovrà avere per quel periodo almeno il medesimo trattamento economico degli impiegati avventizi svolgenti analoghe mansioni, senza che il decorso a tutti
gli effetti della sua anzianità da operaio resti interrotto.
11 - L’articolo 30 “Orario di lavoro”, l’articolo 30bis, l’art. 30 ter e l’articolo
31 “Lavoro straordinario, lavoro notturno, festivo e a turni - maggiorazioni” e
l’articolo 32 “riposo per i pasti”
sono sostituiti dalla normativa seguente che per l’art. 32 - Riposo per i pasti - costituisce
condizione di migliore favore.
La durata settimanale dell’orario normale del singolo lavoratore è fissata in 40 ore.
Per lavoro straordinario si intende il lavoro prestato oltre le 40 ore settimanali, mentre,
per i lavoratori addetti a mansioni discontinue di cui al punto 9, per lavoro straordinario si
intende quello prestato oltre le 60 ore settimanali per i lavoratori con orario predeterminato
in 10 ore giornaliere, ed oltre le 54 ore settimanali per i lavoratori con orario predeterminato
in 9 ore giornaliere e, per le lavorazioni nei periodi di stagionalità, quello prestato oltre gli
orari previsti dalla legge.
Nei periodi di non lavorazione della barbabietola l’orario settimanale di lavoro verrà
distribuito in cinque giorni di 8 ore ciascuno (dal lunedì al venerdì).
Ai soli fini contrattuali la prestazione normale dei lavoratori giornalieri non inseriti in
turni e non discontinui è fissata, con decorrenza 1° gennaio 1993, in 39 ore settimanali, a
138
Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro per i Lavoratori dell’Industria Alimentare
tal fine utilizzando i riposi individuali di cui al comma 23 del presente articolo, con conseguente esclusione dei periodi di stagionalità.
Eventuali modifiche del regime di orario settimanale aziendalmente in atto (realizzazione delle 39 ore settimanali come media plurisettimanale e passaggio dalle 40 ore alle 39
e viceversa), in relazione a ragioni tecnico-organizzative e di mercato, saranno oggetto di
confronto, nel rispetto dei criteri e delle indicazioni previste dal successivo comma 25, in un
apposito incontro con la Rsu che l’azienda dovrà attivare in ordine a tali programmazioni
ed al godimento delle ore di riposo individuali - di cui al comma 23 del presente articolo,
secondo i criteri stabiliti dai commi 23 e 25 - non utilizzati.
Le determinazioni dell’orario normale dei lavoratori farà salve le soluzioni organizzative
riferite ai servizi ed agli impianti finalizzate alla migliore utilizzazione degli stessi.
In relazione all’esigenza di una rigorosa attuazione dell’orario contrattuale di lavoro,
le Parti si danno atto che gli organici devono consentire il godimento delle ferie e dei riposi
settimanali, tenendo conto altresì dell’assenteismo medio per morbilità, infortuni ed altre
assenze retribuite.
Il ricorso al lavoro straordinario deve avere carattere eccezionale. Esso deve trovare
obiettiva giustificazione in necessità imprescindibili, indifferibili, di durata temporanea e
tali da non ammettere correlativi dimensionamenti di organico.
Fermo restando quanto previsto dal precedente comma, il ricorso al lavoro straordinario è consentito a titolo esemplificativo nel caso di: impraticabilità delle strade;
interruzioni di erogazione di energia; punte anomale di assenze dal lavoro; esigenze
legate a commesse non prevedibili con vincolanti termini di consegna; necessità connesse alla manutenzione straordinaria, al mantenimento e/o al ripristino della funzionalità e sicurezza degli impianti; esigenze eccezionali connesse a imprescindibili lavori
preparatori, accessori e complementari all’attività di produzione; necessità di far fronte
ad impreviste esigenze connesse alla deperibilità delle materie prime con conseguenti
ricadute sulla qualità delle stesse; necessità non programmabili connesse al ricevimento
e/o spedizione di prodotti; necessità di far fronte ad adempimenti amministrativi o di
legge concentrati in particolari momenti dell’anno (quali ad esempio bilanci, inventari).
Del lavoro di cui sopra sarà data successiva comunicazione alla Rsu o al Comitato esecutivo della stessa.
Al di là dei casi previsti dal punto precedente, eventuali ipotesi di lavoro straordinario
saranno concordate preventivamente tra Direzione aziendale e la Rsu o il Comitato esecutivo della stessa, nei limiti di 80 ore annue pro-capite.
Per i lavori a turni avvicendati extra lavorazione barbabietola (es.: baritazione melassa,
raffinazione greggio, produzione lievito ed alcool, confezionamento prodotti, ecc.), l’orario
di 8 ore giornaliere e 40 settimanali è distribuito in 5 giorni, garantendosi comunque un
riposo settimanale di 2 giorni mobili non consecutivi distribuiti a seconda della rotazione dei
turni. Eventuali prestazioni straordinarie che fossero necessarie per tali lavorazioni saranno
concordate come sopra con la Rsu o con il Comitato esecutivo della stessa.
Nel caso di lavoro a turni, il lavoratore del turno cessante non potrà abbandonare il suo
posto di lavoro se non quando sia stato sostituito da quello del turno successivo.
La Direzione aziendale concorderà con la Rsu o con il Comitato esecutivo della stessa
la distribuzione dell’orario di lavoro.
La Direzione aziendale provvederà ad affiggere in apposita tabella detto orario secondo
le norme di legge.
Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro per i Lavoratori dell’Industria Alimentare
139
Chiarimento a verbale
L’adozione dell’orario settimanale di 39 ore comporta l’assorbimento di un’ora alla
settimana dalla quantità di riposi individuali di cui al comma 23 del presente articolo e ciò
a prescindere dall’eventuale coincidenza nella settimana stessa di vari motivi di assenza con
diritto o meno alla retribuzione.
Discende da quanto sopra che se si dovesse adottare l’orario di 39 ore per un numero
di settimane inferiore alle 52, l’assorbimento sarà limitato ad un’ora per ciascuna settimana
con prestazione di 39 ore.
***
Fermo restando che agli effetti legali l’orario normale di lavoro è quello fissato dalla
legge, si indicano come segue le percentuali di maggiorazione per prestazioni eccedenti le
40 ore settimanali, a turni, festive e notturne:
a) il lavoro straordinario prestato oltre la 40ª e fino alla 48ª ora settimanale è compensato
con la maggiorazione del 40%;
b) il lavoro straordinario eccedente le 48 ore settimanali è compensato con la maggiorazione
del 50%;
c) il lavoro prestato oltre le 40 ore settimanali in regime di flessibilità viene compensato con
la sola percentuale del 20%;
d) è considerato lavoro a turni quello svolgentesi su due o più turni avvicendati e viene
compensato:
-- con la maggiorazione del 10% per i turni diurni (tra le ore 6 e le 22);
-- con la maggiorazione del 30% per i turni notturni (tra le ore 22 e le 6).
Tali maggiorazioni si cumulano con quella del 40% prevista per il lavoro straordinario
oltre la 40ª e fino alla 48,2 ora settimanale (a + d), nonché con la percentuale del
lavoro prestato in regime di flessibilità (c + d).
Le indennità per turni avvicendati competono a quei lavoratori che prestino attività
continuativa a turno, avvicendandosi l’un l’altro agli stessi impianti ed alla stessa lavorazione, e ciò anche nell’ipotesi in cui gli orari nei turni non subiscano rotazione;
e) è considerato lavoro festivo quello effettuato nei giorni festivi previsti dall’art. 34 (così
come sostituito dal punto 13 delle “Disposizioni specifiche per gli addetti all’industria
saccarifera”), eccezion fatta per il S. Patrono durante il periodo di lavorazione, ovvero
quello effettuato nei giorni destinati al riposo settimanale compensativo e viene
compensato con la maggiorazione del 60%;
f) è considerato lavoro notturno quello effettuato dalle ore 22 alle 6 del mattino e viene
compensato con la maggiorazione del 60%;
g) il lavoro straordinario notturno effettuato tra le ore 22 e le 6 e il lavoro straordinario
festivo sono compensati con la maggiorazione del 60%;
h) il lavoro dei guardiani che prestano servizio solo di notte (tra le ore 22 e le 6) viene
compensato con la maggiorazione del 10%;
i) i lavoratori che, dopo aver compiuto il loro orario di lavoro, fossero chiamati dal loro
domicilio fuori lavorazione in ore notturne, ed in lavorazione, fuori del loro turno,
saranno compensati:
-- per gli impiegati: con la maggiorazione dell’80% sul valsente orario della retribuzione
normale mensile;
140
Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro per i Lavoratori dell’Industria Alimentare
-- per gli operai: con la maggiorazione dell’80% sulla retribuzione oraria normale,
comprendendo nelle ore da compensarsi anche quelle del percorso da casa al luogo
di lavoro e viceversa;
l) a decorrere dal 1° gennaio 1993 è istituita la seguente maggiorazione: lavoro domenicale
con riposo compensativo: 10%.
m) ferme restando le disposizioni di legge richiamate dal presente punto 12 (es. R.D.
1957/1923), ai lavoratori che nei periodi di stagionalità superino l’orario normale di cui
al 1° comma sarà corrisposta una maggiorazione del 40% per il lavoro prestato oltre la
40ª e fino alla 48ª ora settimanale e del 50% per il lavoro eccedente le 48 ore settimanali.
Ai soli effetti retributivi di cui al presente Ccnl, per lavoro notturno si intende quello
effettuato dal lavoratore dalle ore 22 alle ore 6. Si considera lavoro notturno ai fini legali, di
cui al D.Lgs. n. 66 del 2003, quello effettivamente prestato nel periodo intercorrente fra le
ore 22 e le ore 5 alle condizioni di cui al decreto medesimo, ferme restando le esclusioni di
cui all’art. 11, secondo comma, del citato provvedimento (donne, dall’accertamento dello
stato di gravidanza fino al compimento di un anno di età del bambino; la lavoratrice madre
di un figlio di età inferiore a tre anni o, in alternativa, il lavoratore padre convivente con la
stessa; la lavoratrice o il lavoratore che sia l’unico affidatario di un figlio convivente di età
inferiore a dodici anni; la lavoratrice o il lavoratore che abbia a proprio carico un soggetto
disabile ai sensi della legge 5 febbraio 1992, n. 104, e successive modificazioni).
L’introduzione del lavoro notturno deve essere preceduta dalla consultazione delle
Organizzazioni sindacali di cui al primo comma dell’art. 12 del decreto legislativo. A tali
Organizzazioni va anche estesa l’informativa di cui al secondo comma della disposizione
sopra citata.
Le maggiorazioni di cui al presente articolo vanno conteggiate sul valsente orario che si
determina dividendo la retribuzione normale mensile per 174. Le ore non lavorate per ferie,
congedo matrimoniale, festività nazionali ed infrasettimanali, permessi retribuiti, malattie
ed infortuni saranno computate ai fini del calcolo dell’orario settimanale di lavoro.
Le Parti confermano che le maggiorazioni di cui ai punti 9, 12 e 20 delle “Disposizioni
specifiche per gli addetti all’industria saccarifera”, in quanto comprensive della loro eventuale incidenza sui vari istituti contrattuali e di legge, non sono computabili ai fini di tali
istituti, salvo quanto diversamente ed espressamente disposto dai singoli articoli del presente contratto.
Fermo restando quanto già previsto dal 12° comma del successivo paragrafo
FLESSIBILITÀ del presente articolo, ove le lavoratrici madri e i lavoratori padri nei primi 24
mesi di vita del bambino, manifestino l’interesse a percepire le sole maggiorazioni concernenti prestazioni effettuate in regime di lavoro straordinario, l’azienda accoglierà le relative
richieste di accantonamento su un conto individuale (cd. Banca ore) delle ore effettuate a
tale titolo.
Il lavoratore padre / lavoratrice madre potranno attingere a tale conto per utilizzare
i riposi compensativi delle prestazioni effettuate, equivalenti sul piano dei costi da fruire
entro 12 mesi dalla maturazione, nel rispetto delle esigenze aziendali.
***
In sostituzione delle ex festività abolite dalla legge n. 54/1977 e D.P.R. 28 dicembre
1985, n. 792 e del trattamento per le stesse previsto dall’Accordo Interconfederale 25 genContratto Collettivo Nazionale di Lavoro per i Lavoratori dell’Industria Alimentare
141
naio 1977, il lavoratore fruirà, tenendo conto delle esigenze di continuità dell’attività produttiva, di gruppi di 8 ore di riposi individuali retribuiti pari a 32 ore, maturabili per dodicesimi nel
senso che i lavoratori che nell’anno solare non hanno maturato le 4 giornate avranno diritto
a fruire di 1/12 di tali riposi per ogni mese o frazione di mese superiore ai 15 giorni.
Diverse modalità di utilizzo formeranno oggetto di esame tra la Direzione aziendale
e la Rsu avuto riguardo alle necessità tecnico-produttive, ai periodi di maggiore intensità
produttiva e con esclusione dei periodi di attività stagionali.
Per quanto riguarda la festività del 4 novembre il lavoratore beneficerà del trattamento
economico previsto per le festività che coincidono con la domenica.
***
1. Fermo restando l’orario normale di 40 ore settimanali, il monte ore annuo di 68 ore di
riduzione di cui al Ccnl 22 giugno 1987 è elevato, per tutti i lavoratori, a 72 ore a partire
dal 1° gennaio 1993 ed a 76 a partire dal 1° ottobre 1994 a titolo di riposi individuali.
Detta riduzione maturerà per dodicesimi nei casi di inizio e cessazione del rapporto di
lavoro; a tali effetti si considera come mese intero la frazione superiore ai 15 giorni;
2. per i lavoratori adibiti a lavoro su tre turni a ciclo continuo - con riposi a scorrimento durante la campagna bieticolo-saccarifera, è prevista l’ulteriore maturazione rispetto a
quanto indicato al punto 1), di 8 ore di riduzione, a partire dal 1° ottobre 1994 a titolo
di riposi individuali.
L’attribuzione di tali maggiori quote di riduzione d’orario a questi lavoratori, dovrà essere
disposta in proporzione diretta al periodo lavorato a ciclo continuo nell’anno solare;
A decorrere dal 1° gennaio 2005 i riposi per i lavoratori che prestano la loro attività
su tre turni per sei giorni e su tre turni per sette giorni, saranno incrementati di 4
ore restando invariate le modalità di godimento. Inoltre le riduzioni di cui sopra non
sono cumulabili con quanto eventualmente già in atto e concordato a titolo analogo
(riduzioni di orario a qualunque titolo concesse, permessi, ferie, ecc.).
3. a far data dal 1° gennaio 1996 a tutti i lavoratori che prestano la loro opera in turni
normali tre per sei o tre per sette a ciclo continuo con riposi a scorrimento, sarà attribuita
una ulteriore riduzione di orario pari a trenta minuti primi per ogni turno notturno
settimanale effettivamente lavorato. La riduzione di orario di cui al presente punto 3)
sarà attribuita a titolo di riposi individuali.
Le riduzioni d’orario di cui sopra avverranno in correlazione alle ore di effettiva prestazione, maturando anche per le assenze per le quali corre l’obbligo della retribuzione a carico
dell’azienda nonché per l’assenza obbligatoria per maternità.
Una diversa utilizzazione di tale ulteriore periodo di riduzione dell’orario individuale
sarà oggetto tra la Direzione aziendale e la. Rsu o il Comitato esecutivo della stessa di un
esame che tenga conto delle necessità tecnico-produttive, dei periodi di maggiore intensità
produttiva e con esclusione dei periodi di attività stagionali. La riduzione di cui al precedente comma non è cumulabile con quanto eventualmente già in atto o concordato a
titolo analogo (permessi, ferie, ecc.) e secondo modalità e criteri di cui al Protocollo d’intesa
22/1/1983.
Le riduzioni di orario di cui al presente articolo saranno assorbite fino a concorrenza
in caso di provvedimenti legislativi sulla stessa materia anche se assunti in sede europea e
recepiti dalla legislazione italiana.
142
Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro per i Lavoratori dell’Industria Alimentare
Per quanto concerne la riduzione dell’orario di lavoro, nelle sue quantità e termini concordati, resta inteso infine che essa anche nei lievitifici e nelle distillerie non dovrà incidere
sulla continuità del ciclo produttivo e dei relativi turni.
***
Programmazione annuale degli orari di lavoro
Nell’intento di assicurare la più razionale utilizzazione degli impianti ai fini del conseguimento di un sempre migliore livello di produttività e di salvaguardia dei livelli qualitativi
di produzione nonché, comunque, delle punte di maggiore intensità produttiva e confermando l’esclusione dei periodi di attività stagionali, tenendo anche conto degli aspetti
sociali di interesse dei lavoratori, entro il 1° trimestre di ciascun anno si svolgerà un incontro
a livello aziendale nel corso del quale, previa illustrazione della Direzione aziendale alla Rsu,
saranno esaminati i programmi relativi ai periodi di godimento delle ferie, all’utilizzo dei
riposi individuali in sostituzione delle ex festività e di quelli a titolo di riduzione d’orario, dei
riposi individuali non utilizzati ai fini del raggiungimento della prestazione normale di 39
ore, nonché le prospettive - ragionevolmente prevedibili - di utilizzo della flessibilità degli
orari, di significativi ricorsi al lavoro straordinario, alle assunzioni dovute alla stagionalità
della produzione e dei consumi.
L’esame di cui al precedente paragrafo, finalizzato ad una programmazione annuale
che salvaguardi le punte di maggiore intensità produttiva nonché i periodi di stagionalità,
esaurisce, attraverso la verifica delle esigenze, laddove sia richiesta dalle singole disposizioni
contrattuali, le previsioni di cui agli istituti sopra citati.
Ove, nel corso dell’anno, dovessero presentarsi esigenze di variazione rispetto alla programmazione per i singoli istituti, anche in relazione alle esigenze di flessibilità complessiva
che caratterizzano taluni settori, in appositi incontri si procederà all’aggiornamento di programmi e previsioni.
***
Dichiarazione comune
Tenuto conto di quanto previsto in materia di orario nel presente contratto, le Parti
confermano che il ricorso al lavoro straordinario avverrà nello spirito delle intese interconfederali e nel rispetto delle specifiche normative contrattuali.
Flessibilità
Per far fronte ad obiettivi di produttività complessiva anche attraverso il migliore utilizzo degli impianti e corrispondere positivamente alle esigenze connesse alla produzione,
allo stoccaggio, anche con riferimento ai limiti di durabilità dei prodotti, a fluttuazioni di
mercato, a caratteristiche di stagionalità e/o alla disponibilità della materia prima, l’orario
settimanale di 40 ore del singolo lavoratore può essere realizzato come media in un arco
temporale annuo fino ad un massimo - per il superamento dell’orario settimanale medesimo - di 72 ore per anno solare o per esercizio calcolate a livello individuale.
Fermo restando in ogni caso il nuovo limite orario di cui al comma precedente, sono
fatte salve le intese già esistenti a livello aziendale sulla medesima materia.
In tali casi l’azienda informerà la Rsu per esaminare preventivamente le esigenze anziContratto Collettivo Nazionale di Lavoro per i Lavoratori dell’Industria Alimentare
143
dette ai fini di determinare la realizzazione per l’intera azienda o per parte di essa, di orari
comprendenti settimane con prestazioni lavorative superiori alle 40 ore settimanali entro
il limite di 48 ore settimanali, e settimane con prestazioni lavorative inferiori a 40 ore. Gli
scostamenti eventuali dalla previsione programmatica saranno tempestivamente comunicati alla Rsu.
Le prestazioni eccedenti i regimi di orario come sopra programmate saranno compensate con le maggiorazioni contrattuali.
Per le ore prestate oltre l’orario di 40 ore verrà corrisposta la maggiorazione del 20%
da liquidarsi nei periodi di superamento.
I lavoratori interessati percepiranno la retribuzione relativa all’orario settimanale sia nei
periodi di superamento che in quelli di corrispondente riduzione di orario anche agli effetti
degli istituti contrattuali.
Le modalità applicative, relative all’utilizzo delle riduzioni, rapportate alle esigenze organizzative aziendali, saranno definite congiuntamente, in tempo utile, in sede di esame
tra Direzione e Rsu.
La presente normativa sulla flessibilità non prevede prestazioni domenicali, salve le
ipotesi di turni continuativi e accordi tra le parti.
La flessibilità, così come indicata, è obbligatoria e impegnativa per ogni lavoratore
interessato giornaliero e/o turnista, salvo deroghe individuali a fronte di comprovati impedimenti, qualunque ne sia la tipologia contrattuale e può di volta in volta essere articolata
su uno o più turni in funzione delle specifiche esigenze aziendali.
***
In relazione alle peculiarità proprie del sistema produttivo alimentare, rigidamente condizionato dagli andamenti di mercato e delle materie prime, da stagionalità dei consumi e
della produzione, da esigenze specifiche dei consumatori, le Parti riconoscono l’importanza
che le realtà industriali alimentari possano ricercare ulteriori strumenti concordati atti a favorire opportunità di crescita ed affermazione, con conseguenti positive implicazioni sulle
condizioni e le opportunità di lavoro.
Le Parti, nel confermare l’impianto normativo del punto 12 delle “Disposizioni
Specifiche per gli addetti all’industria saccarifera” riconoscono che, per rispondere alle
esigenze di flessibilità delle imprese attraverso soluzioni che tengano in opportuna considerazione anche le condizioni dei lavoratori, possano essere attivati negoziati per la
definizione di intese, anche a titolo sperimentale, riferite all’intera azienda o a parti di
essa, che prevedano il ricorso a soluzioni di orario ulteriori e diverse rispetto a quanto
previsto dal suddetto punto 12.
Tali intese potranno anche individuare, per i dipendenti coinvolti, diverse articolazioni
dell’orario di lavoro inferiori a quello del citato punto 12, correlando la distribuzione nel
tempo, la durata e la remunerazione della prestazione.
Le suddette intese a livello aziendale potranno altresì consentire ai lavoratori interessati
da prestazioni eccedenti quanto contemplato dal summenzionato punto 12 di optare per
il percepimento delle sole maggiorazioni previste, maturando correlativamente il diritto a
riposi compensativi delle prestazioni effettuate, equivalenti sul piano dei costi, da utilizzare
anche individualmente nel rispetto delle esigenze aziendali ed entro 12 mesi dalla maturazione (ad esempio banca ore).
144
Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro per i Lavoratori dell’Industria Alimentare
I predetti riposi compensativi accantonati nella Banca ore potranno essere individualmente utilizzati, sempre nel rispetto delle esigenze aziendali ed entro 12 mesi dalla maturazione, anche per l’osservanza di festività religiose diverse da quelle di cui al citato punto 12.
Sono fatte salve le disposizioni e le soluzioni già definite sulla materia a livello aziendale.
***
Fermo restando il limite di durata massima settimanale della prestazione di 48 ore
comprese le ore di straordinario - di cui al comma 2, articolo 4 del D.Lgs. n. 66/2003 - la
durata media settimanale della prestazione lavorativa, compreso lo straordinario, deve essere calcolata con riferimento ad un periodo non superiore a quattro mesi.
Tale periodo potrà essere elevato tramite contrattazione a livello aziendale a fronte di
ragioni obiettive, tecniche o inerenti l’organizzazione del lavoro da verificare a tale livello.
Dichiarazione a verbale
Premesso che la regolazione dell’orario di lavoro è di pertinenza delle Parti sociali, le
Parti concordano che, in caso di approvazione di una disposizione di legge sulla riduzione
dell’orario di lavoro, si incontreranno per convenire gli eventuali adattamenti di tale disciplina alle caratteristiche del settore, anche al fine di evitare alterazioni agli equilibri complessivi di cui al presente Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro.
Nota a Verbale
Le parti si danno reciprocamente atto che le procedure per il calcolo medio del termine
di durata massima dell’orario di cui all’art. 4 del D.Lgs. n. 66 del 2003, non comportano
variazione alcuna né del trattamento economico concernente le maggiorazioni per il lavoro
straordinario spettante ai lavoratori né della collocazione temporale del relativo pagamento.
Dichiarazione congiunta
Le Parti avendo tenuto conto in occasione del presente rinnovo della sopravvenienza
del D.Lgs. n. 66 del 2003, convengono che con le clausole di cui sopra hanno inteso dare
attuazione a quanto il decreto legislativo medesimo affida alla contrattazione collettiva.
12. L’articolo 34 “Giorni festivi festività infrasettimanali e nazionali”
è sostituito dal seguente:
Sono considerati giorni festivi quelli riconosciuti tali dallo Stato a tutti gli effetti civili
e cioè:
a) le domeniche o i giorni di riposo settimanale compensativo;
b) le festività nazionali del:
-- 25 aprile
-- 1° maggio
-- 2 giugno
c) le festività infrasettimanali del:
-- Capodanno (1° gennaio)
-- Epifania (6 gennaio)
-- Lunedì dopo Pasqua
Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro per i Lavoratori dell’Industria Alimentare
145
------
Assunzione (15 agosto)
Ognissanti (1° novembre)
Immacolata Concezione (8 dicembre)
S. Natale (25 dicembre)
26 dicembre.
È inoltre considerata festività il S. Patrono del luogo ove il dipendente lavora salvo
quanto disposto dal punto 12 - comma e) - delle “Disposizioni specifiche per gli addetti
all’industria saccarifera”(*).
Lo speciale trattamento economico previsto per gli operai per le festività nazionali e per
le festività infrasettimanali, per il quale si fa riferimento alle norme di legge ed agli accordi
interconfederali che disciplinano la materia, viene esteso anche agli impiegati.
Per la festività del S. Patrono del luogo ove il dipendente lavora, sarà fatto al lavoratore
il trattamento economico previsto per le festività infrasettimanali di cui alla lettera c) salvo
quando detta festività cada in periodo di lavorazione. In detto caso, tra la Direzione e la
Rsu o il Comitato esecutivo della stessa si concorderà altra giornata compensativa ad ogni
effetto da stabilirsi in periodo di non lavorazione.
Qualora qualcuna delle festività infrasettimanali dovesse cadere di sabato o di domenica, tra la Direzione e la Rsu o il Comitato esecutivo della stessa si potrà concordare altra
giornata compensativa ad ogni effetto: così pure qualora la ricorrenza del S. Patrono coincidesse con una festività nazionale od infrasettimanale.
Per quanto concerne le festività abolite con la Legge 5 marzo 1977, n. 54 ed il D.P.R.
28 dicembre 1985, n. 792, le quattro ex festività religiose sono state sostituite con i riposi
individuali di cui al 20° comma - punto 12 “Disposizioni specifiche per gli addetti all’industria saccarifera”, mentre per la festività del 4 novembre, la cui celebrazione è stata spostata alla domenica, il lavoratore beneficerà del trattamento economico per le festività che
coincidono con la domenica.
13. L’articolo 35 “Ferie”
è sostituito dal seguente:
Tutti i lavoratori avranno diritto ogni anno ad un periodo di ferie retribuite come segue:
22 giorni per anzianità di servizio fino a 3 anni compiuti (per gli operai pari a 176 ore);
25 giorni per anzianità di servizio oltre i 3 anni compiuti (per gli operai pari a 200 ore).
Le ferie avranno normalmente carattere continuativo e la loro epoca sarà stabilita secondo le esigenze di lavoro, di comune accordo fra le parti e, di norma, nel periodo compreso dalla fine all’inizio della campagna.
Dal computo delle ferie sono esclusi i giorni festivi e le assenze giustificate di qualsiasi
natura.
Non è ammessa la rinuncia tacita od espressa delle ferie.
L’azienda può richiamare in via del tutto eccezionale l’assente prima del termine del
periodo di riposo quando necessità di servizio lo richiedono, fermo restando il diritto del dipendente di completare il periodo stesso in epoca successiva, con diritto altresì al rimborso
delle eventuali spese di viaggio di andata ed eventuale ritorno.
•
•
(*) Per le unità produttive ubicate nel Comune di Roma la giornata del 29 giugno: SS. Pietro e Paolo.
146
Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro per i Lavoratori dell’Industria Alimentare
Qualora il lavoratore nel suo periodo feriale fosse stato fuori sede avrà diritto al rimborso delle spese per andata ed eventuale ritorno.
In caso di sopravvenuta malattia durante il periodo delle ferie, è sospeso il periodo
feriale con decorrenza dalla data della presentazione o dell’invio del certificato medico.
Nel caso di concessione di ferie collettive, al lavoratore che non ha maturato il diritto
alle ferie intere, spetterà la frazione proporzionale ai mesi interi di servizio.
Ai fini della maturazione del diritto alle ferie, il periodo di servizio superiore ai 15 giorni
sarà considerato mese intero.
L’assegnazione delle ferie non può aver luogo durante il periodo di preavviso.
In caso di risoluzione del rapporto di lavoro il dipendente avrà diritto alla corrispondente indennità sostitutiva in proporzione ai dodicesimi maturati.
I periodi di ferie fruiti con durata settimanale incideranno sulla spettanza nella misura
di 5 giorni.
Al fine di favorire il ricongiungimento familiare nei Paesi d’origine dei lavoratori extracomunitari, le aziende potranno accogliere, salve diverse esigenze tecnico-organizzative,
le richieste, in tal senso motivate, dei singoli lavoratori di usufruire di periodi continuativi
di assenza dal lavoro attraverso l’utilizzo delle ferie e dei permessi retribuiti previsti dal
contratto.
Nota a verbale
Le ferie sono godute in via posticipata, ma esse maturano via via dal primo mese di
servizio, senza alcuna carenza.
Da ciò discende che, nel passaggio da uno scaglione ad un altro, dal giorno successivo
alla scadenza dello scaglione inferiore comincia a maturare l’aliquota relativa allo scaglione
superiore e in caso di necessità di valutare la frazione di ferie sarà a tale nuovo scaglione
che ci si dovrà riferire.
Es.: Operai: fino al compimento del 3° anno: ore 176 all’anno; dal primo giorno del 4°
anno comincia a decorrere la misura di ore 200.
Norma transitoria
Restano ferme le condizioni di miglior favore acquisite dagli impiegati in forza che
abbiano maturato, alla data del 1° agosto 1974, il 10° anno di anzianità di servizio o che
abbiano maturato tale anzianità entro il 31 luglio 1976.
14. L’articolo 47 “Malattia e infortunio non sul lavoro” e l’art. 48 “Infortunio sul lavoro”
sono sostituiti dal seguente:
A) infortuni sul lavoro
Ogni infortunio sul lavoro, quando anche consenta la continuazione della normale
attività lavorativa, dovrà essere denunciato immediatamente dal lavoratore al proprio superiore diretto perché possano essere prestate le cure di soccorso immediato ed effettuate
le denunce di legge.
Conservazione del posto
In caso di infortunio sul lavoro, come pure in caso di malattia contratta in servizio per
causa di servizio, i lavoratori non in prova con contratto di lavoro a tempo indeterminato
Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro per i Lavoratori dell’Industria Alimentare
147
avranno diritto alla conservazione del posto fino alla guarigione clinica o comunque per
un periodo pari a quello per il quale viene corrisposta dall’Inail l’indennità di inabilità temporanea assoluta.
Trattamento economico
In caso di infortunio sul lavoro per il quale intervenga l’Inail, l’azienda corrisponderà
all’operaio non in prova, dal primo giorno di assenza dal lavoro e fino alla cessazione
dell’indennità di invalidità temporanea erogata dal predetto Istituto assicuratore, una integrazione di tale indennità in modo da raggiungere il 100% della retribuzione normale.
Tale integrazione, qualora nei periodi di lavorazione della barbabietola la prestazione
complessiva fosse prestabilita in 48 ore settimanali distribuite in sei giorni non in regime
di flessibilità (cfr. paragrafo c) del punto 12), si riferirà all’intera predetta complessiva prestazione.
I lavoratori infortunati sul lavoro avranno diritto alla corresponsione della retribuzione
normale dell’intera giornata in cui è avvenuto l’infortunio.
I lavoratori che fossero trattenuti per prestare la loro opera di assistenza o soccorso
saranno retribuiti per tutto il tempo trascorso a tale fine nello Stabilimento.
Agli impiegati le aziende corrisponderanno o integreranno la normale retribuzione fino
alla guarigione clinica o alla dichiarazione di invalidità.
B) malattie ed infortuni non sul lavoro
L’assenza e la prosecuzione d’assenza per malattia e per infortunio non sul lavoro
deve essere comunicata anche telefonicamente all’azienda entro quattro ore dall’inizio del
normale orario per i lavoratori giornalieri e per i lavoratori turnisti, salvo il caso di giustificato impedimento, al fine di consentire all’azienda stessa di provvedere in tempo utile agli
adattamenti organizzativi che si rendessero eventualmente necessari.
L’assenza deve essere comprovata mediante presentazione di certificato medico non
oltre tre giorni dall’inizio dell’assenza stessa.
Fermi restando gli obblighi di comunicazione di cui al precedente comma, in caso di
trasmissione telematica del certificato di malattia, il lavoratore adempie agli obblighi contrattuali relativi alla documentazione dell’assenza comunicando al datore di lavoro, via telefax, tramite posta elettronica o con le diverse modalità messe a disposizione a livello aziendale, il numero di protocollo identificativo del certificato di malattia rilasciato dal medico.
In ogni caso di mancata trasmissione telematica del certificato di malattia per qualsiasi
motivo quale, a mero titolo esemplificativo, problemi tecnici di trasmissione, insorgenza
dello stato patologico all’estero, il lavoratore, previo avviso al datore di lavoro, è tenuto
a recapitare o ad inviare con raccomandata a.r. all’azienda il certificato di malattia che il
medico è tenuto a rilasciare su supporto cartaceo, secondo quanto previsto dalla circolare congiunta del Dipartimento della Funzione Pubblica e del Ministero del Lavoro e delle
Politiche Sociali 18 marzo 2011, n. 4.
Così come previsto dalla Legge 30 aprile 1962, n. 283 e dal successivo Regolamento
del 26 marzo 1980, n. 327, i lavoratori assentatisi per causa di malattia per oltre 5 giorni
dovranno presentare il certificato medico dal quale risulti che gli stessi non presentano
pericolo di contagio dipendente dalla malattia medesima. Detti certificati dovranno essere
rilasciati dai medici curanti o dai medici di cui all’articolo 5, terzo comma, della Legge 20
maggio 1970, n. 300.
148
Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro per i Lavoratori dell’Industria Alimentare
Conservazione del posto - Periodo di comporto
In caso di malattia od infortunio non sul lavoro regolarmente accertati, i lavoratori non
in prova con contratto di lavoro a tempo indeterminato avranno diritto alla conservazione
del posto per i periodi di tempo di seguito indicati (purché non si trovino in stato di preavviso per già comunicato licenziamento o dimissioni):
a) anzianità fino a 5 anni compiuti - mesi 6;
b) anzianità oltre i 5 anni - mesi 12.
Cesserà per l’azienda l’obbligo della conservazione del posto e del trattamento economico qualora il lavoratore abbia raggiunto in complesso, durante i 17 mesi antecedenti, i
limiti massimi previsti dalla lettera a) e, durante i 24 mesi antecedenti per il caso previsto
dalla lettera b), anche in caso di diverse malattie.
Eguale diritto spetterà al lavoratore nel periodo di preavviso fino alla scadenza del
periodo di preavviso stesso.
Nel caso di patologie gravi di cui alla successiva lettera A (uremia cronica, talassemia
ed emopatie sistematiche, neoplasie), debitamente accertate e certificate, i lavoratori che
abbiano effettuato la domanda di pensione di inabilità assoluta prevista dalla legislazione
vigente, avranno diritto a richiedere la conservazione del posto, fermo restando il trattamento economico in atto, senza alcun limite di comporto, fino al momento della decisione
di accoglimento o rigetto della domanda stessa da parte del sistema pubblico sanitario/
assistenziale, che deve essere tempestivamente comunicata dal lavoratore all’azienda.
Sempre nel caso delle patologie gravi di cui sopra che richiedano terapie salvavita,
anche i giorni di assenza dal lavoro per sottoporsi a tali terapie - debitamente certificati
dalla competente ASL o Struttura convenzionata - danno diritto a permessi ai sensi dell’art.
40, ove la fattispecie sia al di fuori dell’ambito nel quale le disposizioni Inps ravvisino uno
stato morboso assistibile. In tale caso i predetti giorni di assenza non sono considerati ed
inclusi né ai fini del computo dei periodi di comporto sopra indicati né ai fini del computo
degli archi temporali di cui al precedente comma 2.
Almeno 24 ore prima che siano superati i limiti di conservazione del posto, il lavoratore a
tempo indeterminato, perdurando lo stato di malattia, potrà usufruire, previa richiesta scritta,
di un periodo di aspettativa debitamente certificato di durata non superiore a mesi 12 durante il quale non decorrerà retribuzione né si avrà decorrenza di anzianità per alcun istituto.
A tal fine la Direzione aziendale, su richiesta del dipendente o dei suoi familiari, fornirà
lo stato di applicazione della norma contrattuale.
Alla scadenza dei termini sopra indicati l’azienda, ove proceda al licenziamento, corrisponderà al lavoratore il trattamento di licenziamento ivi compresa l’indennità sostitutiva
del preavviso.
Qualora la prosecuzione della malattia oltre i termini suddetti non consenta al lavoratore di riprendere servizio, il lavoratore stesso potrà risolvere il rapporto di lavoro con
diritto al solo trattamento di fine rapporto. Ove ciò non avvenga e l’azienda non proceda al
licenziamento, il rapporto rimane sospeso salvo la decorrenza dell’anzianità agli effetti della
misura del preavviso e della rivalutazione del T.f.r. maturato al momento di fine comporto.
Il trattamento economico e normativo previsto dal presente articolo si applica nell’ambito del periodo contrattuale di conservazione del posto anche in caso di Tbc. In tale ipotesi
il trattamento ha carattere integrativo di quanto erogato dall’Inps.
Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro per i Lavoratori dell’Industria Alimentare
149
Prima Nota a Verbale
Nel rapporto di lavoro part-time orizzontale i periodi di conservazione del posto in
caso di più assenze, riferiti ad un arco temporale di 24 mesi, saranno quantificati facendo
riferimento alla prestazione dovuta nei periodi stessi e con criteri di proporzionalità.
Nel rapporto di lavoro part-time verticale il periodo di conservazione del posto, fermo
restando il riferimento ad un arco temporale di 24 mesi nel caso di più assenze, verrà riproporzionato a livello aziendale in relazione alla durata della prestazione concordata. Detto
periodo non potrà comunque superare l’80% della prestazione annua concordata.
Trattamento economico
Operai
Le aziende integreranno senza carenza alcuna fino ad un massimo di sei mesi il trattamento economico percepito dagli operai ammalati, in base alle norme legislative in materia
di assistenza malattia, con un importo giornaliero fino al raggiungimento del 100% della
retribuzione normale.
Per gli operai ammalati aventi un’anzianità di oltre 5 anni compiuti, si prevede un
trattamento economico pari al 50% della retribuzione normale fino ad ulteriori sei mesi di
malattia.
Tale integrazione, qualora nei periodi di lavorazione della barbabietola la prestazione
complessiva fosse prestabilita in 48 ore settimanali distribuite in sei giorni non in regime
di flessibilità (cfr. paragrafo c) del punto 12), si riferirà all’intera predetta complessiva prestazione.
Impiegati
Resta ovviamente fermo nelle sue forme, modalità e limiti, il trattamento economico
degli impiegati(1).
Disposizioni comuni per la malattia e gli infortuni sul lavoro e non
AI termine del periodo di assenza dal lavoro, il lavoratore dovrà presentarsi alla
Direzione aziendale per ricevere disposizioni relativamente alla ripresa del proprio lavoro:
la Direzione prima di riammetterlo in servizio potrà sottoporlo a visita medica di controllo
da parte di enti pubblici ed istituti specializzati di diritto pubblico onde accertarne l’idoneità
fisica.
(1) Detto trattamento economico, fermo restando i nuovi periodi di conservazione del posto, resta,
quindi, riferito agli scaglioni dei precedente Ccnl 12 luglio 1974. La normale retribuzione per gli
impiegati sarà quindi corrisposta per:
• 6 mesi fino a 5 anni di anzianità;
• 8 mesi da oltre 5 fino a 10 anni di anzianità;
• 12 mesi oltre 10 anni di anzianità.
150
Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro per i Lavoratori dell’Industria Alimentare
Ove dalla malattia o dall’infortunio derivi una minorazione parziale della capacità lavorativa del lavoratore, le condizioni del rapporto di lavoro potranno essere adeguatamente
modificate in relazione alla minorata capacità lavorativa del lavoratore stesso.
I periodi di malattia e dell’inabilità al lavoro verranno computati a tutti gli effetti
dell’anzianità di servizio, nei limiti di cui al 4° comma del punto B) del presente articolo.
Le aziende possono richiedere il controllo delle assenze per infermità attraverso i servizi
ispettivi degli istituti previdenziali competenti.
Ai lavoratori non in prova con contratto a tempo determinato, il trattamento di malattia od infortunio di cui al presente articolo sarà applicato, in conformità delle vigenti
disposizioni di legge, sino alla scadenza del termine prefissato. In caso di malattia l’integrazione aziendale sarà effettuata per un periodo non superiore a quello per il quale è dovuta
l’indennità economica da parte delI’Inps e comunque sempre non oltre la scadenza del
termine prefissato.
Le aziende anticiperanno, in conformità e nei limiti delle vigenti norme di legge, anche
le indennità a carico degli istituti assicuratori, a condizione che le stesse non siano soggette
a contribuzione e che sia garantito il rimborso attraverso conguaglio da parte degli istituti
predetti od altro sistema analogo.
Reperibilità in caso di assenza dal lavoro per malattia o infortunio non sul lavoro
Fermo restando quanto previsto dalle vigenti leggi in materia, il lavoratore deve rendersi reperibile al proprio domicilio fin dal primo giorno e per tutto il periodo della malattia
dalle ore 10.00 alle ore 12.00 e dalle ore 17.00 alle ore 19.00 per consentire il controllo della
incapacità lavorativa per malattia, indipendentemente dalla natura dello stato morboso.
Nel caso in cui a livello territoriale le visite di controllo siano effettuate su iniziative
dell’ente preposto ai controlli di malattia in orari diversi, le fasce orarie di cui sopra saranno
adeguate ai criteri organizzativi locali. Sono fatte salve le eventuali documentate necessità
di assentarsi dal domicilio per visite, prestazioni ed accertamenti specialistici, nonché per le
visite di controllo e in tali casi il lavoratore darà preventiva informazione all’azienda.
Nel caso in cui il lavoratore abbia impedito, senza giustificata ragione sanitaria, il tempestivo accertamento dello stato di infermità, lo stesso è obbligato al rientro immediato
in azienda. In tale ipotesi l’assenza sarà perseguibile con i provvedimenti disciplinari di cui
all’articolo 68. Costituisce altresì grave inadempimento contrattuale lo svolgimento di attività lavorativa anche a titolo gratuito durante l’assenza.
Ogni mutamento di indirizzo durante il periodo di malattia o infortunio non sul lavoro
deve essere preventivamente comunicato all’azienda.
Dichiarazione su patologie di particolare gravità e su stati di tossicodipendenza
A) Patologie di particolare gravità
Per quanto riguarda il trattamento dei lavoratori in condizioni di:
• uremia cronica;
• talassemia ed emopatie sistematiche;
• neoplasie;
si fa innanzitutto riferimento alla prassi Inps applicativa delle disposizioni assistenziali
vigenti.
AI di fuori dell’ambito entro il quale dette disposizioni ravvisino uno stato morboso asContratto Collettivo Nazionale di Lavoro per i Lavoratori dell’Industria Alimentare
151
sistibile, le aziende concederanno compatibilmente con le esigenze di servizio, ai lavoratori
che denuncino le condizioni sopra indicate, permessi ai sensi dell’art. 40 del vigente Ccnl.
Analoghi permessi, sempre ai sensi dell’art. 40 del presente Ccnl, potranno essere concessi anche ai dipendenti per l’assistenza di familiari a carico affetti da malattie allo stadio
terminale.
La richiesta dei permessi di cui sopra va formulata con congruo anticipo.
B) Stati di tossicodipendenza
I permessi di cui al precedente punto A) potranno essere anche accordati, sempre
compatibilmente con le esigenze di servizio, ai lavoratori tossicodipendenti o ai lavoratori
che abbiano a carico familiari tossicodipendenti per i quali vi sia la documentata necessità di terapie riabilitative da effettuarsi presso strutture del Servizio Sanitario Nazionale o
presso strutture specializzate riconosciute dalle istituzioni o ancora presso sedi o comunità
terapeutiche.
Fermo restando quanto sopra, ai sensi e per gli effetti del Testo Unico, delle leggi in
materia di disciplina degli stupefacenti e sostanze psicotrope, prevenzione, cura e riabilitazione dei relativi stati di tossicodipendenza (D.P.R. 9 ottobre 1990, n. 309), il lavoratore del
quale viene accertato lo stato di tossicodipendenza e che intende accedere ai programmi
terapeutici e di riabilitazione presso i servizi sanitari delle unità sanitarie locali e di altre
strutture terapeutico-riabilitative e socio-assistenziali, se assunto a tempo indeterminato,
ha diritto alla conservazione del posto di lavoro per il tempo in cui la sospensione della
prestazione lavorativa è dovuta all’esecuzione del trattamento riabilitativo e, comunque,
per un periodo non superiore a tre anni, secondo le specifiche modalità di seguito definite.
Il dipendente che intende avvalersi di detto periodo di aspettativa è tenuto a presentare
alla Direzione dell’azienda la documentazione di accertamento dello stato di tossicodipendenza rilasciata dal servizio pubblico per le tossicodipendenze ed il relativo programma di
riabilitazione ai sensi dell’art. 122 del citato Testo Unico.
Il dipendente interessato dovrà inoltre presentare, con periodicità mensile, la documentazione rilasciata dalla struttura presso la quale sta eseguendo il programma terapeutico
attestante l’effettiva prosecuzione del programma stesso.
Il rapporto di lavoro si intende risolto qualora il lavoratore non riprenda servizio entro
sette giorni dal completamento della terapia di riabilitazione o dalla scadenza del periodo
massimo di aspettativa, ovvero dalla data dell’eventuale volontaria interruzione anticipata
del programma terapeutico.
Previa richiesta scritta, l’azienda potrà concedere ai lavoratori che ne facciano richiesta
per la necessità, attestata dal servizio pubblico per le tossicodipendenze, di concorrere al
programma terapeutico e socio-riabilitativo seguito da un familiare tossicodipendente, un
periodo di aspettativa - compatibilmente con le esigenze tecnico-produttive - non superiore
a quattro mesi.
Durante i suddetti periodi di aspettativa, che non sono frazionabili e che potranno essere concessi una volta sola, non decorrerà retribuzione, ne si avrà decorrenza di anzianità
di servizio per alcun istituto di legge e/o di contratto.
Nell’attuazione degli adempimenti disciplinati dal presente articolo, sarà posta particolare attenzione a tutela della riservatezza dei soggetti interessati.
In occasione dei suddetti periodi di aspettativa, l’azienda potrà ricorrere ad assunzioni
a tempo determinato ai sensi delle vigenti disposizioni di legge.
152
Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro per i Lavoratori dell’Industria Alimentare
Federalimentare e le Associazioni del Settore e le Organizzazioni Sindacali stipulanti
(Fai-Cisl, Flai-Cgil, Uila-Uil) convengono di studiare una proposta, da sottoporre congiuntamente al Consiglio di amministrazione dell’Inps, che definisca specifiche forme di assistenza
economico-sanitaria nei confronti dei soggetti tossicodipendenti anche nelle situazioni in
cui la dipendenza da sostanze tossiche non costituisca una condizione equiparabile a malattia, ma determini comunque uno stato che richieda interventi di cura e di assistenza.
Nota a Verbale
Quale condizione di miglior favore rispetto a quanto previsto dallaL. 297/1982, su richiesta del lavoratore l’azienda concederà l’anticipazione del Trattamento di fine rapporto
per le spese da sostenere per le patologie di cui ai precedenti punti A (Patologie di particolare gravità) e B (Stati di tossicodipendenza).
15. L’articolo 50 “Modalità di corresponsione della retribuzione”
è sostituito dal seguente, che sostituisce pure il
“Chiarimento a verbale” (mensilizzazione)
dell’art. 51 “Minimi tabellari mensili”:
Trattamento economico - modalità di corresponsione.
1) Composizione della retribuzione:
A tutti gli effetti del presente contratto si conviene:
1. Per retribuzione di fatto si intende l’importo risultante dalla somma dei seguenti elementi:
a) minimo tabellare contrattuale riferito al livello di appartenenza;
b)eventuali aumenti di merito;
c) eventuali aumenti periodici di anzianità.
2. Per retribuzione normale si intende l’importo risultante dalla somma dei seguenti
elementi:
a) retribuzione di fatto come sopra definita;
b)quote consolidate dell’indennità di contingenza.
3. Per retribuzione globale si intende l’importo risultante dalla somma dei seguenti elementi:
a) retribuzione normale come sopra definita;
b)tutte le indennità continuative e di ammontare determinato, concessioni in natura che
abbiano carattere di retribuzione, nonché eventuali retribuzioni a percentuali.
Nelle retribuzioni di fatto, normale, globale di cui sopra, si terrà conto anche del premio
di produzione fisso mensile di cui al paragrafo 2) del punto 19 delle “Disposizioni specifiche
per gli addetti all’industria saccarifera” per i riflessi su tutti gli istituti contrattuali, eccezion
fatta, ovviamente, per i seguenti istituti
Aumenti periodici di anzianità
(Punto 17 Disp. spec.)
Indennità maneggio denaro
(Punto 20 Disp. spec.)
Compenso per trasferimento
(Punto 22 Disp. spec.)
Maggiorazione di zona
(Punto 28 Disp. spec.)
Indennità stazioni disagiate
(Art. 57)
Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro per i Lavoratori dell’Industria Alimentare
153
2) Minimi tabellari contrattuali
I minimi tabellari contrattuali sono quelli risultanti dall’articolo 51.
Per la determinazione della quota oraria della retribuzione normale si divide la retribuzione normale mensile per 174.
3) Modalità di corresponsione della retribuzione
La corresponsione della retribuzione verrà effettuata a periodi mensili, secondo le consuetudini ed avverrà con l’osservanza delle modalità di legge.
Le retribuzioni mensili di cui alle corrispondenti tabelle dell’articolo 51 si realizzano con
una prestazione lavorativa di 40 ore settimanali. Le ore non lavorate per ferie, congedo matrimoniale, festività nazionali ed infrasettimanali, permessi retribuiti, malattia ed infortunio
saranno computate ai fini del calcolo dell’orario settimanale di lavoro.
In caso di contestazione su uno o più elementi costitutivi della retribuzione, dovrà
essere intanto corrisposta al lavoratore la parte non contestata.
Agli operai sarà corrisposto, se richiesto, un acconto pari a circa il 90% della quota
parte della retribuzione normale mensile relativa alle prestazioni effettuate.
Non saranno accettati reclami sulla rispondenza della somma pagata con quella indicata
sulla busta-paga o prospetto, nonché sulla qualità della moneta se non all’atto del pagamento.
4) Danni e trattenute per risarcimento
I danni che importino trattenute per risarcimento devono essere contestati al lavoratore non appena venuti a conoscenza della azienda e le relative trattenute saranno fissate
in rapporto all’entità del danno arrecato ed alle circostanze in cui esso si è verificato.
Qualsiasi ritenuta per risarcimento di danni dovrà essere rateizzata in modo da non superare
il 10% della retribuzione normale, salvo che non intervenga la risoluzione del rapporto di lavoro.
16. L’articolo 53 “Aumenti periodici di anzianità”
è sostituito dal seguente:
I lavoratori, a partire dal 1° maggio 1980, per l’anzianità di servizio continuativo maturata
presso la stessa azienda o gruppo aziendale (intendendosi per tale il complesso delle fabbriche
facenti capo alla stessa società), avranno diritto, indipendentemente da qualsiasi aumento di
merito, a maturare cinque aumenti biennali periodici di anzianità in cifra fissa, negli importi
unitari consolidati per i singoli livelli di inquadramento di cui alla tabella sotto riportata(1):
Livello
1S
1
2
3A
3
4
5
6
Valori In Euro
51,42
44,71
36,89
32,42
29,06
26,83
24,59
22,35
(1) Cfr: Accordo 12/06/1997.
154
Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro per i Lavoratori dell’Industria Alimentare
Il numero degli aumenti periodici di anzianità maturati prima del 1° giugno 1995 è
considerato utile ai fini del raggiungimento del numero massimo degli aumenti periodici
previsti dal 1° comma del presente articolo.
Per i lavoratori che al 31 maggio 1980 avevano maturato tutti gli scatti previsti dalla
precedente regolamentazione contrattuale, l’anzianità utile per la maturazione dei 5 nuovi
scatti inizia a decorrere dal 1° giugno 1980.
Per i lavoratori che al 31 maggio 1980 non avevano maturato tutti gli scatti previsti
dalla precedente regolamentazione contrattuale, il primo dei 5 nuovi scatti decorre allorquando è stato maturato il biennio, computandosi a tale effetto la frazione di biennio già
trascoRsa al 31 maggio 1980.
Decorrenza
Impiegati: dal mese in cui si compie il biennio.
Operai: dal giorno in cui si compie il biennio.
Gli aumenti periodici di anzianità non possono essere assorbiti da eventuali aumenti
di merito né questi potranno essere assorbiti dagli aumenti periodici di anzianità maturati
o da maturare.
In caso di passaggio di livello l’importo già maturato sarà riconosciuto nella misura del
valore unitario previsto per il livello di arrivo, restando inteso che gli scatti biennali saranno
sempre pari ad un massimo di cinque per singolo dipendente.
Fermo restando quanto previsto dal precedente comma, gli importi unitari di cui alla
tabella sopra riportata restano consolidati e non sono soggetti più ad alcun ricalcolo e
variazione.
In caso di trasferimento verranno mantenuti gli importi in cifra di cui al 1° comma,
fermo restando, peraltro, che non potrà essere peggiorato il trattamento complessivamente
goduto dal lavoratore nella località di provenienza.
Nota a verbale
Per gli aumenti periodici di anzianità maturati fino al 30 aprile 1980 e consolidati in
cifra (scatti consolidati) non si effettuerà, ovviamente, alcun calcolo o ricalcolo riferito ai
minimi e indennità di contingenza secondo la precedente normativa contrattuale.
Dichiarazione
Le Parti riconoscono e si danno reciprocamente atto che con il nuovo sistema retributivo (conglobamento dell’elemento aggiuntivo e dei 34 punti di contingenza, trasferimento
nei minimi di vari addendi retributivi, riparametrazione dei minimi) e con la contestuale
riforma dell’istituto degli aumenti periodici di anzianità si è realizzato un sistema globalmente più favorevole per la generalità dei lavoratori.
17. L’articolo 54 “Tredicesima e quattordicesima mensilità”
è sostituito dal seguente:
Tredicesima mensilità
In occasione della ricorrenza del S. Natale l’azienda corrisponderà ai lavoratori una tredicesima mensilità (174 ore) di retribuzione normale, compresa l’eventuale indennità di mensa.
Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro per i Lavoratori dell’Industria Alimentare
155
Nel caso d’inizio o di cessazione del rapporto durante il corso dell’anno, il lavoratore
avrà diritto a tanti dodicesimi dell’ammontare della tredicesima mensilità per quanti sono
i mesi interi di servizio prestato: a tal fine il periodo di servizio superiore ai 15 giorni sarà
considerato mese intero.
Le assenze dal lavoro per malattia, infortunio o permessi retribuiti non danno luogo a
decurtazione della tredicesima mensilità.
La tredicesima mensilità verrà corrisposta qualche giorno prima della ricorrenza natalizia.
Gratifica speciale o quattordicesima mensilità
A tutti i lavoratori verrà riconosciuta una gratifica speciale nella misura di 226 ore di
retribuzione normale.
La corresponsione di tale gratifica avverrà unitamente alla retribuzione del mese di
giugno di ogni anno in unica soluzione.
A coloro che saranno stati presenti durante tutto il periodo 1° luglio - 30 giugno la gratifica sarà corrisposta integralmente nella misura sopra indicata, mentre essa sarà frazionata
in dodicesimi in proporzione ai mesi di effettivo servizio nei casi di inizio, interruzione o
sospensione del rapporto di lavoro durante il periodo stesso.
A tal fine il periodo di servizio superiore ai 15 giorni è considerato mese intero.
Le assenze dal lavoro per malattia, infortunio o permessi retribuiti non danno luogo a
decurtazione della quattordicesima mensilità.
Protocollo aggiuntivo n. 1
La retribuzione, inerente la 13ª e 14ª mensilità e quella differita ad essa equiparata,
maturata dal lavoratore in malattia, infortunio non sul lavoro, gravidanza e puerperio è a
carico dell’azienda esclusivamente per la quota-parte non indennizzata in forza di disposizioni legislative e/o di altre norme.
Protocollo aggiuntivo n. 2
Per quanto concerne la determinazione delle voci retribuitive da calcolare sulla 14ª
mensilità per la parte eccedente le 174 ore - secondo questa condizione di miglior favore
esclusiva del settore saccarifero - si fa rinvio alle intese assunte ed a quanto a suo tempo
disposto ed operativamente attuato per il calcolo sulla 14ª medesima, nel limite mensile di
174 ore, della voce “Premio di produzione fisso mensile” di cui al paragrafo 2 del punto 19
delle “Disposizioni specifiche per gli addetti all’industria saccarifera”.
18. L’articolo 6 - “Contrattazione aziendale” e l’articolo 55 “Premio per obiettivi”
sono sostituiti dal seguente:
“Contrattazione aziendale - premio di produzione e premio per obiettivi”
La contrattazione aziendale riguarderà le materie per le quali nel presente contratto è
prevista tale possibilità nei limiti e secondo le procedure specificatamente indicate, e ciò nel
rispetto del principio secondo cui tale contrattazione non può avere ad oggetto materie già
definite in altri livelli di negoziazione.
In applicazione degli Accordi di settore 13 gennaio 1994 e 12 maggio 1994, soggetti
negoziali di parte sindacale per la contrattazione aziendale sono le Rsu e, secondo le in156
Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro per i Lavoratori dell’Industria Alimentare
dicazioni fornite dal Protocollo 20 dicembre 1993 e la prassi esistente, le strutture delle
Organizzazioni sindacali stipulanti il Ccnl.
1. È stabilito un premio di L. 91 per ogni q.le peso netto di zucchero prodotto. Detto
premio sarà ripartito fra tutti gli operai ed impiegati di fabbrica nella stessa misura ed a
seconda delle giornate di presenza in fabbrica per ogni operaio od impiegato, stabile od
avventizio, durante la campagna.
Detto premio verrà riconosciuto sul quintalato di zucchero prodotto dalla fabbrica sia
esso greggio, cristallino o raffinato.
Il premio sul quintalato per le raffinerie pure sarà di L. 36,40 per quintale di zucchero
raffinato - peso netto - e verrà ripartito fra gli operai ed impiegati in relazione alle giornate
di presenza al lavoro nel periodo a cui si riferisce il premio liquidato.
Quando il sugo denso od altri semilavorati vengano prodotti da una fabbrica e trasferiti
per essere raffinati ad altra fabbrica, il premio di produzione complessivo viene stabilito
in L. 127,40 per ogni quintale peso netto di zucchero raffinato da ripartirsi tra gli addetti
alle due fabbriche interessate in ragione di L. 63,70 per ciascuna.
Per gli zuccherifici che producono zucchero raffinato il premio di raffinazione si intende
assorbito dal premio di produzione zucchero; il premio speciale di raffinazione verrà
solamente corrisposto per raffinato ricavato da greggio proveniente da altre fabbriche.
Con le stesse norme sarà corrisposto ai dipendenti delle distillerie un premio di L. 36,40
per ogni ettanidro di alcool prodotto ed a quelli dei lievitifici un premio di L. 36,40 per
ogni quintale di lievito prodotto, salvo le condizioni preesistenti di maggiore favore.
Agli effetti del computo delle giornate di presenza al lavoro, per la ripartizione dei premi
suddetti, sono considerati “presenti” gli assenti per infortunio o malattia rispettivamente
ammessi ad indennizzo o sussidio, sempre quando le assenze per tali causali abbiano
avuto inizio durante il corso delle lavorazioni.
Il premio di produzione di cui sopra è esteso anche ai dipendenti delle sedi; ad essi il
premio sarà corrisposto in un importo pari alla media del premio pro-capite percepito al
termine della campagna bieticola negli stabilimenti produttivi.
Le misure unitarie di cui sopra resteranno invariate anche per gli anni successivi, né
saranno oggetto di nuove integrazioni.
2. Per i lavoratori a tempo indeterminato il premio di produzione è articolato in due parti,
costituite rispettivamente di un importo fisso mensile per tutte le mensilità di retribuzione,
a fronte dello specifico lavoro svolto dai suddetti dipendenti fissi, nonché dalla parte
variabile determinata come al precedente punto 1).
L’importo fisso mensile suddetto è determinato, per ciascun livello, come segue:
Livello
1S
1
2
3A
3
4
5
6
Valori In Euro
70,87
61,63
50,84
44,68
40,06
36,98
33,90
30,81
Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro per i Lavoratori dell’Industria Alimentare
157
Il premio fisso mensile di cui sopra sarà corrisposto anche agli avventizi di intercampagna e, limitatamente ai periodi per i quali non si corrisponde il “premio zucchero” di cui
al precedente punto 1), anche agli avventizi delle campagne bieticola e di raffinazione.
Il premio di produzione di cui al presente punto 2) sarà conteggiato anche sulla 13ª
mensilità e sulla Gratifica Speciale o 14ª mensilità, nonché sulla Gratifica venticinquennale.
3. In conformità all’Accordo stipulato in sede nazionale il 13 gennaio 1994 è, infine,
concordata la istituzione di un premio per obiettivi.
Fermo restando il rispetto delle coerenze complessive in tema di politica dei redditi e
il riferimento all’andamento economico dell’impresa e alla sua redditività, e tenendo
conto della produttività eventualmente già utilizzata, per riconoscere gli aumenti retributivi a livello di Ccnl, è prevista una contrattazione aziendale a contenuto economico,
indirizzata al miglioramento dell’efficienza aziendale e dei risultati di gestione.
AI fine dell’acquisizione di elementi di conoscenza comune per la definizione degli
obiettivi della contrattazione aziendale a contenuto economico, le parti esamineranno
preventivamente le condizioni produttive e occupazionali e le sue prospettive tenendo
conto dell’andamento della competitività e delle condizioni essenziali di redditività
dell’azienda.
Tale contrattazione sarà esclusivamente quella avente ad oggetto premi per obiettivi
con le seguenti caratteristiche:
a) in coerenza con le strategie dell’impresa, le erogazioni saranno direttamente e
sistematicamente correlate ai risultati conseguiti con la realizzazione di programmi
aziendali, concordati tra le parti, aventi per obiettivo, fra gli altri, incrementi di
produttività, di qualità, di redditività, di efficacia, di innovazione, di efficienza
organizzativa ed altri elementi rilevanti ai fini del miglioramento della competitività
aziendale nonché ai risultati legati all’andamento economico dell’impresa.
In particolare, per il settore saccarifero, potrà aversi riguardo ai parametri produttivi
correlati al conseguimento delle quote comunitarie attribuite a vario titolo ad ogni
singola società o gruppo.
In relazione allo stato di attuazione dei citati programmi saranno possibili verifiche
tecniche sui parametri di riferimento;
b)le erogazioni di cui sopra devono avere caratteristiche tali da consentire l’applicazione
dei particolari trattamenti contributivi e fiscali previsti dalla normativa di legge;
c) tali erogazioni hanno la caratteristica di variabilità e non determinabilità a priori.
La durata degli accordi economici di cui al presente punto è di tre anni e la contrattazione per il loro rinnovo avverrà nel rispetto del principio dell’autonomia dei cicli negoziali
al fine di evitare sovrapposizioni. La piattaforma per il rinnovo del contratto aziendale sarà
presentata in tempo utile per consentire l’apertura delle trattative due mesi prima della sua
scadenza dell’accordo.
La contrattazione aziendale a contenuto economico di cui al presente articolo, si svolgerà in condizioni di assoluta normalità sindacale, con esclusione in particolare del ricorso
ad agitazioni di qualsiasi tipo, per un periodo di due mesi dalla presentazione della piattaforma rivendicativa per il rinnovo dell’accordo precedente e fino ad un mese successivo alla
sua scadenza e, comunque, per un periodo complessivamente pari a tre mesi dalla data di
presentazione della proposta di rinnovo.
158
Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro per i Lavoratori dell’Industria Alimentare
Elemento di garanzia retributiva
A far data dal 1° gennaio 2010, le aziende che non abbiano in passato realizzato la
contrattazione del premio per obiettivi di cui al presente articolo, erogheranno, a titolo di
elemento di garanzia retributiva a favore dei lavoratori dipendenti, gli importi di cui alla
tabella di seguito riportata:
Livelli
Parametri
Importi
dal 1° gennaio 2010
1S
230
36,93
1
200
32,11
2
165
26,49
3A
145
23,28
3
130
20,88
4
120
19,27
5
110
17,66
6
100
16,06
A far data dal 1° gennaio 2012 saranno erogati gli importi di cui alla tabella di seguito
riportata:
Livelli
Parametri
Importi
dal 1° gennaio 2012
1S
230
40,29
1
200
35,04
2
165
28,91
3A
145
25,40
3
130
22,77
4
120
21,02
5
110
19,27
6
100
17,52
Tali importi, erogati per 12 mensilità, assorbono fino a concorrenza eventuali erogazioni svolgenti funzione analoga agli istituti di cui sopra.
Gli importi suddetti non hanno riflesso alcuno sugli istituti contrattuali e/o di legge,
diretti e/o indiretti di alcun genere, in quanto le Parti hanno definito tali importi in senso
omnicomprensivo tenendo conto in sede di quantificazione di qualsiasi incidenza.
Inoltre, ai sensi di quanto previsto dalla L. 297/82 e in applicazione dell’art. 73 del
presente Ccnl, gli importi di cui sopra sono esclusi dal computo del Tfr.
Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro per i Lavoratori dell’Industria Alimentare
159
Nota a verbale
Qualora Fai-Cisl, Flai-Cgil e Uila-Uil dovessero, con altre Associazioni di datori di lavoro
di imprese industriali, concordare condizioni meno onerose di quelle previste nei commi
1-2-3 del presente paragrafo 4) e nella tabella ivi richiamata, tali condizioni si intendono
estese alle aziende rappresentate dalle Associazioni Industriali firmatarie del presente Ccnl.
Seconda nota a verbale
Fermo restando quanto previsto al quarto comma, le Parti concordano che la ricontrattazione degli accordi conclusi in attuazione dell’Accordo di settore 13 gennaio 1994, non
potrà comunque aver luogo prima del 30.11.2010.
Gli accordi di secondo livello con scadenza anteriore a tale data, avranno una ultrattività di 12 mesi rispetto alla loro originaria scadenza.
In particolare, per tali accordi il valore dei premi per obiettivi nel periodo di ultrattività
sarà quello concordato e previsto per l’ultimo anno di vigenza contrattuale e l’importo
erogato sarà ovviamente correlato al raggiungimento degli obiettivi.
Nel caso di accordi di secondo livello con scadenza all’1 dicembre 2010 o successivamente si prevede che per il primo anno di vigenza del rinnovo sia mantenuto lo stesso valore
dei premi per obiettivi già definito per l’ultimo anno di vigenza del precedente contratto.
Quanto sopra premesso, le Parti concordano che, ai fini del rispetto della non sovrapponibilità dei cicli negoziali, il rinnovo dei contratti di secondo livello non potrà svolgersi
nell’anno solare in cui sia previsto il rinnovo del Ccnl.
19. L’articolo 56 “Indennità maneggio denaro - cauzione”
è sostituito dal seguente:
All’incaricato di normale maneggio di denaro con oneri per errori verrà corrisposta una
particolare indennità commisurata al 5% sulla retribuzione normale mensile.
20. L’articolo 59 “Trasferte”
è sostituito dal seguente:
Al lavoratore inviato in trasferta per ragioni di servizio spetterà il rimborso di tutte le
spese a base di lista oppure un forfait-diaria salvo che l’azienda provveda direttamente
all’alloggio e/o ad un servizio di mensa.
Il rimborso delle spese a base di lista comprende le spese di viaggio, di vitto e di
pernottamento da documentarsi nonché di quelle minori spese che pure debbono venire
dettagliate; questo tipo di rimborso trova normalmente applicazione per brevi missioni.
Il forfait-diaria vigente dal 1° gennaio 1999 fino al 30 giugno 1999 è stabilito nei seguenti importi:
a) L. 62.924 giornaliere per trasferte che comportino il consumo di due pasti (L. 18.877
a pasto) ed il pernottamento fuori residenza (L. 25.170) oltre il rimborso delle spese di
viaggio andata-ritorno con mezzi pubblici per una sola volta;
b) L. 19.017 giornaliere per trasferte che comportino il solo consumo di un pasto fuori
residenza, oltre al rimborso delle spese di viaggio giornaliere andata-ritorno con mezzi
pubblici.
A decorrere dal 1° luglio 1999 tali importi giornalieri saranno maggiorati di L. 360 e di
160
Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro per i Lavoratori dell’Industria Alimentare
L. 125 giornaliere moltiplicate per la differenza, calcolata sino al secondo decimale, tra i valori medi dell’indice ufficiale costo-vita Istat, da riconoscere all’inizio di ogni semestre solare.
Per i casi che non rientrassero in quelli sopra previsti il forfait-diaria si concorderà tra
la Direzione e l’interessato.
Nessun lavoratore può rifiutarsi di essere inviato in missioni o trasferte per ragioni di
servizio, salvo motivo di giustificato impedimento.
In caso di controversia per trasferte di durata prevista non inferiore a tre mesi si procederà ad un esame preventivo con la Rsu o con il Comitato esecutivo della stessa.
Il lavoratore che ritenga, per giustificato impedimento, di trovarsi nella condizione di
non poter aderire alla disposizione dell’azienda di essere inviato in trasferta, potrà farsi
assistere in sede di controversia dalla Rsu o dal Comitato esecutivo della stessa per l’esame
della validità delle motivazioni addotte.
Le indennità forfettarie concordate tra le Parti interessate non hanno natura retributiva
anche se corrisposte con continuità ai lavoratori che prestano attività lavorativa in luoghi
variabili e diversi da quello della sede aziendale e/o di assunzione.
Le parti confermano che le indennità così come disciplinate nel comma precedente
continuano ad essere escluse dal calcolo della retribuzione spettante per tutti gli istituti di
legge e/o di contratto.
21. L’articolo 60 “Trasferimenti”
è sostituito dal seguente:
Il lavoratore può essere trasferito da un’unità produttiva ad un’altra per comprovate
ragioni tecniche, organizzative e produttive.
La Direzione aziendale, preventivamente al trasferimento, esporrà al lavoratore interessato le motivazioni che lo determinano, consultandolo al fine della migliore conoscenza delle
sue situazioni personali e familiari per prenderle, ove esistano, nella debita considerazione.
Qualora l’azienda intenda risolvere il rapporto di lavoro del lavoratore che rifiuti il
trasferimento ad altra sede o unità produttiva nei termini del presente articolo, procederà
alla liquidazione dell’interessato corrispondendogli quanto previsto agli articoli 72 e 73
(così come rispettivamente sostituiti dai punti 24 e 25 delle “Disposizioni specifiche per gli
addetti all’industria saccarifera”); tuttavia il lavoratore interessato in caso di controversia
potrà chiedere un esame preventivo tra la Direzione e la Rsu o il Comitato esecutivo della
stessa e solo dopo l’esaurimento di tale esame la risoluzione del rapporto di lavoro potrà
divenire operante.
Il trasferimento non può peggiorare il trattamento complessivamente goduto dal lavoratore nella località di provenienza.
Al lavoratore trasferito, salvo miglior trattamento in uso presso le singole aziende, sarà
corrisposto il rimborso delle spese di viaggio e di trasporto per sé, per le persone di famiglia e per gli effetti familiari (mobilio, bagagli, ecc.), nonché il rimborso di quelle eventuali
maggiori spese per assicurazioni, buonuscite, allacciamenti (luce, gas, acqua, ecc.), scissione
di contratto di locazione di cui, in conseguenza del trasloco, venisse ad essere gravato nei
confronti della vecchia residenza, previ opportuni accordi con l’azienda.
Oltre a quanto sopra, al trasferito che già fruiva di alloggio affittatogli dall’azienda
questa gli assegnerà alle stesse condizioni analogo alloggio; negli altri casi l’azienda, ove
abbia la disponibilità di alloggio, lo metterà a disposizione ad equo canone, in caso conContratto Collettivo Nazionale di Lavoro per i Lavoratori dell’Industria Alimentare
161
trario terrà conto della eventuale maggiore spesa del lavoratore per il fitto di un alloggio
corrispondente nelle caratteristiche a quello da lui abitato nella località di provenienza.
Al lavoratore trasferito verrà versato, a titolo di indennizzo straordinario una tantum,
un importo equivalente a 120 ore di retribuzione normale ed in aggiunta 40 ore di retribuzione normale per ogni familiare a carico. Se il lavoratore è celibe e senza familiari a carico
l’indennizzo straordinario sarà equivalente a 100 ore di retribuzione normale.
Nell’eventualità di licenziamento del dipendente già trasferito, spetterà allo stesso il
rimborso di tutte le spese previste al quarto capoverso del presente articolo per il ritorno
alla residenza di provenienza.
In caso di decesso del dipendente, il rimborso di tali spese spetterà ai suoi familiari.
Dichiarazione comune in materia di distacco
Fermo restando il rinvio alla legislazione vigente in tema di distacco, le Parti si danno
reciprocamente atto che allo stato dell’attuale normativa legale, ove l’azienda intenda distaccare temporaneamente, nel proprio interesse, uno o più lavoratori presso altro datore
di lavoro, con mutamento di mansioni, il distacco stesso deve avvenire con il consenso del
lavoratore interessato.
Quando il distacco comporti un trasferimento del lavoratore ad una unità produttiva
sita a più di 50 km da quella in cui il lavoratore è adibito, il distacco può avvenire soltanto
per comprovate ragioni tecniche, organizzative, produttive o sostitutive.
22. L’articolo 62 “Sicurezza e salute dei lavoratori sul luogo di lavoro”
è sostituito dal seguente:
In applicazione di quanto previsto dal Decreto legislativo n. 81 del 2008 e successive
modifiche, dall’Accordo Interconfederale 22 giugno 1995, nonché dell’Accordo nazionale
26 ottobre 1995 tra Federalimentare - Fai, Flai, Uila - le cui disposizioni si intendono integralmente richiamate - e in relazione alle competenze ivi attribuite alla contrattazione
nazionale di categoria, la disciplina del rappresentante dei lavoratori per la sicurezza nel
settore saccarifero è la seguente.
1) Rappresentante per la Sicurezza
In ciascuna unità produttiva sarà eletto/designato un rappresentante dei lavoratori per
la sicurezza, all’interno delle Rsu previste con un massimo di 6 componenti.
L’elezione/designazione del rappresentante per la sicurezza dovrà essere tempestivamente comunicata all’azienda e all’Unionzucchero. L’azienda ne darà notizia all’Associazione Territoriale competente.
2) Modalità e procedure per l’elezione o designazione del rappresentante per
la sicurezza
Per quanto concerne le modalità e le procedure per l’elezione o designazione del rappresentante per la sicurezza, si intendono qui richiamate le disposizioni sulla materia di cui
all’Accordo Interconfederale 22 giugno 1995, nonché quanto stabilito dal punto b) dell’Accordo Assozucchero/Fai-Flai-Uila 12 maggio 1994 circa i tempi di elezione, con esclusione,
quindi, dei periodi di campagna bieticolo-saccarifera.
162
Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro per i Lavoratori dell’Industria Alimentare
3) Permessi
Il rappresentante per la sicurezza, per l’espletamento della sua attività, ha diritto a 40
ore annue di permessi retribuiti, senza pregiudizio delle ore spettanti alla Rsu.
I permessi retribuiti per la formazione del rappresentante per la sicurezza sono fissati
in 32 ore pro-capite, nelle quali dovranno trovare equilibrato, consensuale soddisfacimento
le esigenze sia della formazione di base che di quella specifica.
In particolare per le tematiche peculiari di ciascuna azienda vengono previste per ciascun Rls ulteriori 8 ore di formazione retribuita, che verrà erogata secondo le modalità
concordate con gli Rls medesimi.
4) Le Parti, nel considerare la tutela della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro quale elemento
essenziale e imprescindibile di un corretto sviluppo delle attività produttive, concordano
sull’opportunità di accrescere e consolidare la consapevolezza dell’importanza di tali temi
attraverso opportune iniziative informative e formative dei rappresentanti dei lavoratori
per la sicurezza in tutte le articolazioni produttive e logistiche dell’azienda.
Nell’intento di valorizzare l’interlocuzione del Rls, che è tenuto a non rivelare le eventuali notizie e informazioni riservate che riceve dall’impresa, le aziende, nell’ambito di una
gestione sempre più integrata di tali argomenti, metteranno a disposizione degli stessi,
previa consultazione nei casi e con le modalità previsti dalla legge, i seguenti elementi:
• la documentazione aziendale inerente la valutazione dei rischi e le misure di prevenzione
e protezione;
• le informazioni provenienti dai servizi di vigilanza;
• le informazioni sull’attività di formazione dei lavoratori, anche neoassunti, in materia di
sicurezza;
• gli esiti degli approfondimenti effettuati a seguito delle indicazioni ricevute dal Rls.
Per tutto quanto non previsto nel presente punto 23 delle “Disposizioni specifiche”, si
fa concorde rinvio alle norme dell’Accordo Interconfederale 22/6/1995.
In particolare, ai fini della tutela della riservatezza e del segreto industriale, le parti
concordano che tutta la documentazione che l’azienda metterà a disposizione degli Rls per
l’esercizio delle loro funzioni, non potrà essere oggetto di diffusione.
Protocollo aggiuntivo
Le Parti concordano che ulteriori eventuali seminari formativi dei rappresentanti per
la sicurezza, saranno tenuti, con onere economico a carico della parte datoriale, a livello
settoriale nazionale, date le caratteristiche del comparto che rendono improbabili aspetti
di formazione specifica a livello di territorio.
Detto seminario vedrà la presenza anche delle Organizzazioni Sindacali Nazionali dei
lavoratori, dell’Unionzucchero e dell’Osservatorio di settore.
Note a Verbale
Le Parti convengono di dar seguito, attraverso l’Osservatorio nazionale del Settore
saccarifero, alle determinazioni del Gruppo di lavoro costituito nell’ambito dell’Osservatorio
Nazionale del Settore alimentare, incaricato di recepire nel settore alimentare le Linee Guida
sulla sicurezza sul lavoro concordate con l’Uni da Confindustria, Cgil, Cisl e Uil.
Le Parti si adopereranno affinché le aziende fino a 100 dipendenti facciano ricorso alla
formazione finanziata dall’Inail.
Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro per i Lavoratori dell’Industria Alimentare
163
23. L’articolo 72 “Preavviso di licenziamento e di dimissioni”
è sostituito dal seguente:
Il rapporto di lavoro a tempo indeterminato non può essere risolto da nessuna delle
due parti senza preavviso, salvo il caso previsto dall’articolo 70, i cui termini sono stabiliti
come segue:
•
•
Impiegati:
di 1° livello super e 1° livello:
4 mesi, se ha prestato servizio per un periodo di tempo non inferiore a 2 anni;
2 mesi, se ha prestato servizio per meno di 2 anni;
•
•
di altri livelli:
3 mesi, se ha prestato servizio per un periodo di tempo non inferiore a 2 anni;
1 mese, se ha prestato servizio per meno di 2 anni;
Operai:
48 ore lavorative fino a 5 anni di anzianità;
88 ore lavorative da oltre 5 anni a 10 anni di anzianità;
120 ore lavorative oltre 10 anni di anzianità.
Se la disdetta del rapporto di lavoro è data dal lavoratore, i termini di cui sopra sono
ridotti alla metà.
I termini per la disdetta del rapporto cominceranno a decorrere:
• per gli impiegati: dal sedicesimo giorno del mese in corso se la disdetta è data nella prima
quindicina del mese; dal primo giorno del mese successivo, se la disdetta è data nella
seconda quindicina;
• per gli operai: dal giorno della comunicazione.
La parte che risolve il rapporto senza l’osservanza dei predetti termini di preavviso
deve corrispondere all’altra un’indennità pari all’importo della retribuzione per il periodo
di mancato preavviso.
L’azienda può rinunciare alla prestazione durante il preavviso, purché corrisponda al
lavoratore un’indennità pari alle competenze afferenti al periodo di mancato preavviso.
Per i lavoratori con contratto a tempo indeterminato, tanto il licenziamento quanto le
dimissioni dovranno essere comunicate per iscritto.
Per i lavoratori assunti per le campagne di lavorazione il preavviso del termine della
lavorazione e quindi della risoluzione del rapporto dovrà essere di 24 ore di lavoro consecutive riferite alle prestazioni di lavoro degli interessati e ciò nel termine massimo consentito
dall’avvicendamento dei turni. Il preavviso avverrà mediante affissione sull’albo di fabbrica
di elenco nominativo che chiaramente specifichi la data di risoluzione del rapporto di lavoro.
Il periodo di preavviso non può coincidere con il periodo di ferie.
Durante il compimento del periodo di preavviso in caso di licenziamento l’azienda
concederà al lavoratore dei permessi, per la ricerca di nuova occupazione. La distribuzione
e la durata dei permessi stessi saranno stabilite dall’azienda.
•
•
•
164
Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro per i Lavoratori dell’Industria Alimentare
Norma transitoria
Per quanto concerne gli ex maestri d’opera in forza al 31 luglio 1974, resta salva “ad
personam” la misura del preavviso in ragione di 1 mese (174 ore).
Per essi resta pure salva “ad personam” la decorrenza del termine del preavviso:
• dal sedicesimo giorno del mese in corso se la disdetta è data nella prima quindicina del mese;
• dal primo giorno del mese successivo se la disdetta è data nella seconda quindicina del mese.
24. L’articolo 73 “Trattamento di fine rapporto - anticipazioni”
è sostituito dal seguente:
In ogni caso di risoluzione del rapporto, al lavoratore compete il trattamento di fine
rapporto previsto dalla Legge n. 297 del 29 maggio 1982.
La retribuzione annua da prendere a base per la determinazione della quota di cui al
1° comma del vigente articolo 2120 c. c. è quella composta esclusivamente dalle somme
erogate a specifico titolo di:
• minimo contrattuale;
• aumenti periodici di anzianità e scatti consolidati;
• aumenti di merito e/o superminimi;
• contingenza ex legge n. 297/1982;
• premio di produzione (numeri 1 e 2 punto 19 “Disposizioni specifiche per gli addetti
all’industria saccarifera”);
• E.r.s. (per i VV.PP.);
• indennità di turno continuativa di cui all’articolo 31;
• cottimi;
• provvigioni, interessenze, target e incentivi di carattere non occasionale per i VV.PP.;
• 13ª e 14ª mensilità;
• indennità sostitutiva di mensa;
• indennità di alloggio;
• indennità maneggio denaro;
• indennità sostitutiva generi in natura;
• parte tassabile della diaria per i VV.PP.
Le somme di cui sopra saranno computate agli effetti della determinazione della quota
annua anche nei casi delle assenze dal lavoro previsti dal 3° comma dell’articolo 2120 c. c.
La quota annua da accantonare si otterrà dividendo per 13,5 i valori dei su riportati
elementi retributivi corrisposti nell’anno ai lavoratori.
***
Ove il lavoratore divenga comunque invalido (il raggiungimento dei limiti dell’età pensionabile costituisce presunzione di invalidità) avrà diritto, in caso di risoluzione del rapporto di lavoro, allo stesso trattamento che gli sarebbe spettato in caso di licenziamento.
Prima nota a verbale
Nel caso di licenziamento per raggiungimento dei limiti dell’età pensionabile, non
si darà luogo all’applicazione della procedura prevista dall’Accordo Interconfederale
29/4/1965 sui licenziamenti individuali.
Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro per i Lavoratori dell’Industria Alimentare
165
Seconda nota a verbale
Per quanto concerne l’indennità di anzianità maturata al 31/5/1982 ed accantonata in
forza della citata Legge n. 297/1982 si fa integrale richiamo alla normativa di cui al punto
18 delle “Disposizioni specifiche per gli addetti all’industria saccarifera” del precedente
contratto 31/5/1980 e corrispondente “Protocollo aggiuntivo”(*).
Anticipazioni
La richiesta di anticipazione sul trattamento di fine rapporto deve essere giustificata
dalla necessità di:
a) eventuali spese sanitarie per terapie e interventi straordinari riconosciuti dalle competenti
strutture pubbliche;
b) acquisto della prima casa di abitazione per sé o per i figli, documentato con atto notarile(**).
Quale condizione di miglior favore, definita ex art. 1 Legge 297/1982, l’anticipazione
potrà essere accordata per l’assegnazione della prima casa costruita in cooperativa. In
tale ipotesi il socio dovrà produrre, ove non abbia il verbale di assegnazione:
-- l’atto costitutivo della cooperativa;
-- dichiarazione del legale rappresentante della cooperativa, autenticata dal notaio, che
il socio ha versato o deve versare l’importo richiesto per la costruzione sociale;
-- dichiarazione del socio dipendente di far pervenire verbale di assegnazione;
-- impegno di restituire la somma ricevuta in caso di cessione della quota;
c) fermi restando i limiti e le condizioni di cui all’art. 1 della richiamata L. 297/1982 e con
priorità delle fattispecie di cui ai precedenti punti a) e b), anticipazioni sul Tfr saranno
concesse anche:
-- nell’ipotesi di ristrutturazioni significative apportate nella prima casa di abitazione a
fronte di presentazione di idonea documentazione(**);
-- ai sensi della Legge n. 53 del 2000, per le spese da sostenere durante i periodi di
fruizione della astensione facoltativa e dei permessi per malattia del bambino, nonché
dei congedi per la formazione;
-- per le spese da sostenere per le patologie di cui ai punti A (Patologie di particolare
gravità) e B (Stati di tossicodipendenza) del punto 15 delle Disposizioni specifiche per
gli addetti all’industria saccarifera.
Ai fini dell’accoglimento delle domande di anticipazione si darà priorità a quelle giustificate dalla necessità di spese sanitarie.
Protocollo aggiuntivo
Per i lavoratori in forza al 15/7/1977, l’indennità di anzianità sarà costituita da quanto
di loro competenza a seguito dell’applicazione delle norme previste nel presente articolo e
dalla somma di Lire 30.000 (trentamila) già eventualmente corrisposta in forza dell’Accordo
15/7/1977 a titolo di anticipazione su detta indennità senza distinzione per categoria e/o
anzianità.
Per i lavoratori in forza al 31/5/1980 l’indennità di anzianità sarà costituita da quanto
di loro competenza a seguito dell’applicazione delle norme previste nel presente articolo e
dalla somma - se dovuta - di Lire 30.000 (trentamila) di cui al 1° comma del presente protocollo aggiuntivo, nonché dalla somma di Lire 60.000 (sessantamila) già eventualmente
(*) Vedasi All. 7 al Ccnl industria alimentare.
(**)Vedi nota Art. 73 “anticipazioni” lettera B.
166
Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro per i Lavoratori dell’Industria Alimentare
corrisposta in forza dell’Accordo 31/5/1980 a titolo di anticipazione su detta indennità
senza distinzione per categoria e/o anzianità.
25. L’articolo 10 “Aspettative ai lavoratori chiamati a funzioni pubbliche elettive
o a ricoprire incarichi sindacali provinciali o nazionali”
è sostituito dal seguente:
La concessione di aspettative ai lavoratori chiamati a funzioni pubbliche elettive o a ricoprire cariche sindacali provinciali o nazionali è regolata dall’art. 31 della legge 20 maggio
1970, n. 300. Oltre a quanto sopra, in caso di giustificata e comprovata necessità, l’azienda
potrà concedere al lavoratore che ne faccia richiesta, un periodo di aspettativa fino ad un
anno.
Durante tale periodo di assenza per aspettativa sarà sospesa, nei confronti dell’interessato, la decorrenza e la corresponsione di ogni competenza contrattuale.
Il periodo di aspettativa sarà considerato utile ai fini dell’aggiornamento dell’importo
del T.F.R. maturato all’inizio dell’aspettativa stessa, secondo i coefficienti degli indici ISTAT
per il periodo predetto.
Norme integrative
26. Gratifica venticinquennale
Ricorrendo per qualsiasi lavoratore - operaio o impiegato - 25 anni di servizio prestato
ininterrottamente presso la stessa azienda o gruppo aziendale (intendendosi per tale il
complesso di fabbriche facenti capo alla stessa società) questa concederà all’interessato
una gratifica venticinquennale nella misura non inferiore ad una mensilità della retribuzione
normale per gli impiegati e a 200 ore della retribuzione normale per gli operai.
In caso di risoluzione anticipata del rapporto di lavoro per causa di morte o di invalidità
permanente, saranno liquidati agli aventi diritto o al lavoratore i ratei corrispondenti agli
anni interi maturati in funzione di 8 ore annue per gli operai e 7 ore per gli impiegati.
Dichiarazione aggiuntiva
In caso di passaggio diretto e immediato di lavoratori fra aziende o gruppi del settore
saccarifero, che siano o siano stati disciplinati con accordo collettivo per trasferimento
dell’azienda con assunzione ex novo, ma con riconoscimento di anzianità convenzionale per
taluni istituti contrattuali (aumenti di anzianità, periodo di ferie e di preavviso, ecc.) detto riconoscimento si intende esteso, a favore dei lavoratori in forza alla data della sottoscrizione
del presente contratto, anche all’istituto della gratifica venticinquennale.
27. Maggiorazioni di zona
Per i comuni di Genova, Milano e Roma i minimi tabellari saranno maggiorati del 2%
per gli operai e del 3% per gli impiegati.
Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro per i Lavoratori dell’Industria Alimentare
167
28. Assicurazione contro i rischi del lavoro
Fermo l’obbligo delle assicurazioni di legge per gli impiegati di fabbrica che vi sono
soggetti, l’azienda dovrà provvedere a sue spese all’assicurazione dei propri impiegati di
fabbrica contro i rischi inerenti il lavoro da essi compiuto.
Detto impegno da parte dell’azienda vale sino ai limiti di età che sono accettati dagli
Istituti di assicurazione.
Il capitale da assicurarsi non potrà essere inferiore:
a) a 5 annualità di retribuzione normale per il caso di morte;
b) a 6 annualità di retribuzione normale per il caso di invalidità permanente.
Con l’accensione della polizza suddetta e la regolare tempestiva corresponsione dei
premi l’azienda sarà manlevata da ogni e qualsiasi responsabilità sul buon fine del contratto
di assicurazione.
Ad ogni variazione dello stipendio di fatto dell’impiegato dovrà corrispondere, a cura
dell’azienda, un proporzionale aggiornamento della relativa polizza.
Nel caso in cui l’azienda non ottemperasse all’impegno di cui sopra, sarebbe responsabile in proprio della garanzia degli importi di cui ai punti a) e b).
29. Alloggi di servizio
Il lavoratore che fruisce di alloggio di servizio in relazione al rapporto di lavoro, dovrà
rendere liberi i locali ad esso assegnati entro e non oltre il terzo mese seguente la rescissione
del rapporto di lavoro stesso e la conseguente effettiva cessazione del servizio.
Il lavoratore dimissionario dovrà lasciare liberi i locali dell’alloggio con l’ultimazione del
periodo di preavviso effettuato in servizio.
30. Professionalità dei lavoratori
Il settore conferma il suo interesse ad una sempre miglior professionalità dei lavoratori,
adeguata alle nuove tecnologie, da realizzarsi in termini operativi attraverso attività interne
di qualificazione e/o riqualificazione, anche attraverso il sistema degli “affiancamenti”.
Ciò non esclude, per quanto attiene i giovani lavoratori che si dovessero assumere per
sopperire alle necessità aziendali, il ricorso a specifiche forme di lavoro previste dalla vigente
normativa, quali l’apprendistato e i contratti di formazione e lavoro.
31. Quadri(*)
Circa i lavoratori degli zuccherifici da attribuire alla qualifica di quadro secondo le
norme dell’art. 23 del contratto, se ne indicano i profili come segue:
• il responsabile e coordinatore dei vari servizi tecnico-produttivi di campagna e
intercampagna;
• il responsabile e coordinatore dei vari servizi amministrativi di campagna e intercampagna;
• il responsabile e coordinatore in stabilimenti produttivi dei servizi agricoli di campagna
e intercampagna;
(*) La presente integrazione completa il testo dell’art. 23.
168
Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro per i Lavoratori dell’Industria Alimentare
che prestino la loro attività in unità operative aventi le caratteristiche indicate nella
declaratoria contrattuale del 1° livello super.
32. Mense aziendali
Periodo di intercampagna
Per quanto concerne l’istituto della “mensa” durante il periodo di intercampagna si fa
rinvio agli accordi in vigore in sede aziendale.
Periodo di campagna
A far data dalla campagna saccarifera 1988, l’istituto della “mensa” diverrà operativo
anche durante la campagna saccarifera medesima, secondo gli accordi che saranno raggiunti fra la Direzione aziendale e la Rsu, a livello di azienda o di gruppo, con l’assistenza
dell’Assozucchero e della Fai-Flai-Uila.
Data la particolare situazione di fatto esistente nel periodo suddetto si conviene che,
nelle predette intese, dovranno essere seguiti in termini operativi gli indirizzi tutti già consensualmente fissati nell’accordo nazionale integrativo 31/7/1983 che si intende qui trascritto in ogni sua parte.
***
Premesso che la computabilità dell’indennità di mensa nella retribuzione valevole ai
fini degli istituti contrattuali e di legge è disciplinata dall’Accordo Interconfederale 20 aprile
1956, recepito in legge con D.P.R. 14 luglio 1960 n. 1026 e dagli accordi aziendali in materia, le Parti confermano che l’equivalente del costo della mensa sostenuto dal datore di
lavoro non è computabile agli effetti del calcolo del trattamento di fine rapporto di cui
all’art. 2120 c. c. - così come modificato dalla Legge 29 maggio 1982, n. 297 - né degli altri
istituti contrattuali e di legge.
ALLEGATO A
15 Luglio 1977
All’Assozucchero
Genova
Inizio e fine del lavoro
Con riferimento alle intese intervenute di abolire, per ragioni di uniformità contrattuale,
l’articolo 8 del Ccnl 29 luglio 1976, Vi confermiamo la comune volontà di non apportare
innovazione alcuna alla situazione in atto al riguardo presso i singoli Stabilimenti.
Distinti saluti.
Filia
Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro per i Lavoratori dell’Industria Alimentare
169
ALLEGATO B
15 Luglio 1977
All’Assozucchero
Genova
Lavoratori studenti e diritto allo studio
Ci riferiamo alle norme del Ccnl 31 maggio 1980 per quanto attiene i Lavoratori studenti ed il Diritto allo studio per confermarVi che i permessi e le facilitazioni tutte in esse
previsti, salvo quelli necessari per sostenere specifici esami, non potranno essere usufruiti
nei periodi della campagna bietole.
Distinti saluti.
Filia
ALLEGATO C
6 Luglio 1995
All’Assozucchero
Genova
Rsu ed Esecutivo delle stesse
In relazione all’istituto, Vi precisiamo che le segnalazioni da parte delle nostre
Organizzazioni territoriali della composizione delle Rsu e degli eventuali Esecutivi delle
stesse saranno effettuate contestualmente sia a codesta Associazione sia alle Direzioni delle
unità produttive interessate, unitamente alle risultanze ed ai verbali elettorali.
Distinti saluti.
Fat-Flai-Uila
ALLEGATO D
Genova, 16 Giugno 1980
Spettabile Filia
Roma
Con riferimento all’accordo 15/7/1977 per il settore saccarifero e all’accordo di rinnovo
contrattuale 31/5/1980, Vi confermiamo che, a seguito dell’avvenuto conglobamento dei
103 punti di contingenza, maturati a tutto il 31/1/1975 e degli ulteriori 34 punti, maturati
170
Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro per i Lavoratori dell’Industria Alimentare
a tutto il 31/1/1977, ai lavoratori già in forza nel terzo livello al 31/10/1977 ed ancora alle
dipendenze in tale livello alla data del 31/5/1980 è attribuito, con decorrenza 1°/5/1980, un
superminimo individuale ad personam di L. 4.359 lorde mensili.
Sulla base di quanto sopra, ai lavoratori assunti nel terzo livello o ad esso promossi
dal 1°/11/1977 ed ancora in forza in tale livello al 31/5/1980 è attribuito un superminimo
individuale mensile ad personam di L. 1.304 lorde con decorrenza 1°/5/1980. Nessun superminimo, com’è ovvio, è dovuto a tale titolo ai lavoratori assunti o promossi al terzo livello
dal 1° maggio 1980 in poi.
Con riferimento all’Accordo 12 luglio 1974 si conferma il superminimo individuale non
assorbibile di L. 1.500 lorde mensili agli ex maestri d’opera come tali in forza al 31 luglio 1974.
Distinti saluti.
Assozucchero
ALLEGATO E
Accordo 28 gennaio 1969 relativo all’industria saccarifera
Le Società Saccarifere, tramite I’Assozucchero, comunicheranno entro il 31 ottobre di
ciascun anno, per la campagna successiva, i loro motivati programmi di ristrutturazione sia
ai Ministri dell’Agricoltura e dell’Industria che al Ministro del Lavoro, il quale darà comunicazione alle Organizzazioni Sindacali dei Lavoratori.
Mentre i Ministri dell’Agricoltura e dell’Industria avviano l’esame di competenza, parallelamente sui programmi esposti dalle Società Saccarifere le Organizzazioni dei Lavoratori
esprimeranno, negli incontri in sede sindacale, il loro motivato parere ai fini occupazionali
e sociali entro il termine di 20 giorni dalla data di ricevimento della relativa comunicazione.
Le conclusioni di tali incontri saranno trasmesse immediatamente ai due Ministeri
dell’Industria e dell’Agricoltura.
Le predette Amministrazioni, nell’ambito dei poteri ad esse attribuiti, prenderanno
nella debita considerazione quanto comunicheranno le Organizzazioni Sindacali per le decisioni di competenza, che terranno conto, nell’interesse pubblico, anche della salvaguardia
dell’occupazione nella massima misura possibile.
Il Ministero del Bilancio e Programmazione Economica si riserva, in caso di necessità,
di procedere all’eventuale consultazione delle Parti.
La procedura di cui sopra dovrà esaurirsi nel termine di 50 giorni dalla data di comunicazione dei programmi di ristrutturazione e solo trascorso tale termine potrà essere eventualmente dato l’avvio alla procedura prevista dall’accordo interconfederale 5 maggio 1965.
Per la campagna 1969 la comunicazione dei programmi avrà luogo entro il 15 marzo
1969, salvo che per la Società Eridania, la quale provvede a tale comunicazione contestualmente alla firma del presente accordo.
Fulpia-Cisl
Fiaiza-Filziat-Cgil
Sias-Uil
Assozucchero
Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro per i Lavoratori dell’Industria Alimentare
171
Nota a verbale
L’Assozucchero dichiara che i piani di ristrutturazione che saranno presentati ai sensi
del 1° comma del presente accordo saranno redatti sulla base delle quote di produzione
assegnate alle singole società e in tanto tali piani rimarranno validi in quanto tali quote non
abbiano a subire variazioni.
ALLEGATO F
Assozucchero ha preso atto delle richieste avanzate dalle organizzazioni sindacali finalizzate alla stabilizzazione dell’occupazione.
A tal proposito - riferendosi in modo specifico alla ciclica assunzione di lavoratori per
lo svolgimento della campagna saccarifera - Assozucchero riafferma l’esigenza delle imprese associate di assumere per ciascuna campagna nell’ambito di personale qualificato,
già professionalizzato e selezionato nelle precedenti occasioni di lavoro dalle imprese stesse.
In tal senso ritiene che i lavoratori i quali abbiano completato la campagna dell’anno
in corso, nel quadro di una reciproca soddisfazione, forniscano le migliori garanzie per il
proficuo svolgimento dell’attività lavorativa.
Conseguentemente e coerentemente con tale premessa, Assozucchero impegna le imprese associate a selezionare il personale da assumere in occasione dell’avvio di ciascuna
campagna saccarifera reperendolo prioritariamente tra i lavoratori stagionali assunti in occasione della campagna precedente, salvo che non sussistano giustificate ragioni, che non
necessitino specifiche professionalità, che non siano state soppresse postazioni di lavoro,
che non occorra ricoprire mansioni o qualifiche per le quali non vi sia personale a disposizione e, infine, con la specifica esclusione dei lavoratori cui siano stati legittimamente
comminati più di un provvedimento disciplinare nell’ambito della stessa campagna, o che
abbiano interrotto il servizio per un periodo superiore a 10 giorni nel corso o al termine
della campagna (con esclusione delle assenze per l’esercizio dei diritti sindacali, per maternità, per gli obblighi di leva, per infortunio sul lavoro e per l’ipotesi di un’unica assenza
continuativa).
Costituiranno priorità per la riassunzione l’iscrizione alle liste dei disoccupati, l’iscrizione
all’anagrafe dei lavoratori dipendenti e l’anzianità di servizio.
A tal fine le imprese raccolgono, entro e non oltre tre mesi dalla data di cessazione
del rapporto di lavoro, le dichiarazioni di interesse dei lavoratori che intendano fruire della
succitata priorità.
Le parti si danno reciprocamente atto che la ciclica successione delle assunzioni dei
medesimi lavoratori, realizzatasi in base al presente impegno non comporta in alcun modo
la modifica della natura dei singoli contratti a durata determinata.
Roma, 29 luglio 2003
ASSOZUCCHERO
FAI - Cisl
FLAI - Cgil
UilA - Uil
172
Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro per i Lavoratori dell’Industria Alimentare
ALLEGATO G
Orario di lavoro
Roma, 29 luglio 2003
Alle
Segreterie Nazionali
Fai - Cisl
Flai - Cgil
Uila - Uil
Con riferimento all’ultimo paragrafo introdotto al punto 12 delle Disposizioni specifiche per gli Addetti all’Industria Saccarifera (sostitutivo dell’art. 30 ter del Ccnl industria
alimentare), vi chiediamo di confermarci che, per quanto concerne i lavoratori che svolgono
le attività e le prestazioni di cui all’art. 16 D.Lgs. n. 66/2003, si farà riferimento alle eventuali
disposizioni dei decreti che saranno adottati dal Ministero del lavoro, sentite le oo.ss. nazionali nonchè le organizzazioni nazionali dei datori di lavoro, in attuazione del 2 comma
del suddetto articolo 16.
Con i migliori saluti
ASSOZUCCHERO
Roma, 29 luglio 2003
Spett.le
Assozucchero
Vi confermiamo che i contenuti della Vostra in data odierna concernente il punto 12
delle Disposizione specifiche per gli Addetti alle Industre Saccarifere (sostituivo dell’art. 30
ter del Ccnl industria alimentare) sono da noi condivisi ed accolti.
Con i migliori saluti.
Fai - Cisl
Flai - Cgil
Uila - Uil
Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro per i Lavoratori dell’Industria Alimentare
173
ACCORDO INTEGRATIVO PER IL SETTORE SACCARIFERO
Addì, 31 luglio 1983, in Roma
Tra
•
•
l’Associazione Nazionale fra gli Industriali dello Zucchero, dell’Alcool e del Lievito
(Assozucchero)
con l’assistenza della Confederazione Generale dell’Industria Italiana
e
•
la Federazione Italiana Lavoratori Industria Alimentare (Filia)
si convengono, nell’ambito del Contratto unico 31 luglio 1983 per gli addetti all’industria alimentare e delle “Disposizioni specifiche per gli addetti all’industria saccarifera”
facenti parte integrante del Contratto unico medesimo, le seguenti modifiche o integrazioni
da considerarsi peculiari al settore saccarifero per le sue particolari caratteristiche tecnicoproduttive e contrattuali.
1. Cassa di previdenza aziendale
In applicazione di quanto dispone l’articolo 4 (penultimo comma) della Legge n. 297
del 29 maggio 1982, si concorda:
1. La Cassa di Previdenza Aziendale di cui al punto 16 delle “Disposizioni specifiche per gli
addetti all’industria saccarifera” è abolita con decorrenza 1° agosto 1983.
Con pari decorrenza è abolito il relativo “Regolamento” di cui al punto 27 delle
“Disposizioni specifiche per gli addetti all’industria saccarifera” medesime.
2. I saldi del conto individuale di ciascun lavoratore, chiusi al 31 luglio 1983, entrano a
far parte, con decorrenza 1° agosto 1983, del “Trattamento di fine rapporto” di cui
alla Legge n. 297 del 29 maggio 1982. Sempre a far data dal 1° agosto 1983 opererà il
criterio di rivalutazione previsto dall’articolo 1 della Legge n. 297 citata.
3. Le Direzioni aziendali forniranno ai lavoratori entro il 31 dicembre 1983 conto individuale
Cassa Previdenza Aziendale chiuso al 31 luglio 1983 e contemporaneamente trasferito a
trattamento di fine rapporto.
4. Per il regime delle anticipazioni, sugli importi ex Cassa di Previdenza Aziendale trasferiti,
come sopra precisato, al “Trattamento di fine rapporto”, si continueranno a seguire anche
in avvenire i criteri e la casistica già previsti dall’articolo 12 delI’abrogato “Regolamento”
della Cassa Previdenza Aziendale.
5. Ai lavoratori in servizio con contratto a tempo indeterminato alla data del 31 luglio 1983
e che, in quanto tali, erano iscritti alla Cassa di Previdenza Aziendale, verrà riconosciuta,
in occasione del pagamento della retribuzione del mese di dicembre di ciascun anno, una
“Indennità ex Cassa Previdenza Aziendale” dell’ammontare di:
-- L. 84.000 se impiegati
-- L. 48.000 se operai
Nel caso di risoluzione del rapporto di lavoro nel corso dell’anno, la “Indennità ex Cassa
Previdenza Aziendale” verrà ai suddetti lavoratori corrisposta frazionata per dodicesimi,
considerando mese intero le frazioni pari o superiori ai 15 giorni di servizio.
174
Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro per i Lavoratori dell’Industria Alimentare
Norma transitoria
Per l’anno 1983 la ”Indennità ex Cassa Previdenza Aziendale” ammonterà complessivamente a:
• L. 35.000 per gli impiegati
• L. 20.000 per gli operai
dovendosi conteggiare per dodicesimi in conseguenza della data di entrata in vigore
del presente accordo.
2. Premio di produzione
… omissis…
3. Mense aziendali
Il giorno 31 luglio 1983, tra la Filia Nazionale e I’Assozucchero, premesso:
• che la nota a verbale all’articolo 46 del Ccnl stabilisce tra l’altro per il settore saccarifero
la sospensione delle mense aziendali durante la campagna per le note obiettive difficoltà
di fatto;
• che la Filia ha chiesto di abrogare tale norma precettiva per il suo superamento, ove
possibile, anche a titolo sperimentale;
• che da parte delle aziende si confermano le difficoltà obiettive sopraccitate di per sé
impedienti, aggravate ancora, per le conseguenze economiche, dal pesante stato di crisi
del settore e dal fatto che ogni ulteriore onere per il triennio 1983/85 comporterebbe il
superamento dei limiti di compatibilità economica stabiliti dall’Accordo 22/1/1983;
si conviene:
1. I’Assozucchero prende atto che la Filia conferma la propria volontà di vedere cancellato il
riferimento alla mensa nella nota a verbale dell’articolo 46 del Ccnl e ciò perché la materia
possa essere esaminata a livello aziendale, anche a titolo sperimentale, dopo i tempi di
cui al punto 2);
2. le Parti stipulanti si incontreranno a livello nazionale nell’ultimo trimestre del 1985 per
poter concordare una norma programmatica che stabilisca i limiti ed il contemperamento
della divisata istituzione del suddetto servizio durante la campagna con le esigenze
di fatto sopra ricordate. Tali indirizzi vengono fin d’ora, nei loro termini generali, così
indicati:
a) la mensa nel suddetto periodo sarà costituita da un pasto preconfezionato;
b)il pasto sarà consumato fuori dell’orario di lavoro, prima o dopo i turni, senza
interrompere i turni stessi;
c) il servizio mensa durante la campagna verrà, ove occorra, espletato negli stessi locali
a tale scopo utilizzati nell’intercampagna, evitandosi comunque modifiche strutturali
o ampliamenti dei locali stessi;
d)dovrà stabilirsi l’onere a carico dei lavoratori in una adeguata quota parte del costo
del servizio, prevedendone anche gli aggiornamenti in funzione del costo medesimo;
e) dovranno essere studiati criteri di armonizzazione tra i periodi di campagna e
intercampagna della quota a carico dei lavoratori;
f) l’indennità sostitutiva di mensa durante la campagna potrà avere solo carattere
generale e collettivo; si esclude, quindi, ogni corresponsione di indennità sostitutiva
ai singoli non partecipanti in caso di istituzione del servizio.
Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro per i Lavoratori dell’Industria Alimentare
175
DISPOSIZIONI SPECIFICHE PER GLI ADDETTI ALL’INDUSTRIA OLEARIA E MARGARINIERA
Addì, 9 novembre 2012, in Roma
tra
•
Associazione italiana dell’industria olearia (Assitol) rappresentata dal Presidente Sig.
Leonardo Colavita, assistito dal Direttore Generale Dott. Claudio Ranzani e dal Dott.
Andrea Carrassi e con la partecipazione in rappresentanza delle aziende del Dott. Antonio
Caturano, del Dott. Pierluigi Brunello, del Dott. Gianluca Bruni, del Rag. Carlo Caponi, del
Dott. Stefano Coccato, della D.ssa Silvia Donnini, del Dott. Lorenzo Ghiraldi, della D.ssa
Roberta Monagheddu e del Dott. Giovanni Zucchi
e Fai-Cisl, Flai-Cgil, Uila-Uil
la Fai-Cisl, rappresentata dal Segretario Generale Augusto Cianfoni, dai Segretari
Nazionali Stefano Faiotto, Rando Devole, Claudio Risso, Fabrizio Scatà e dal coordinatore
Roberto Vicentini,
la Flai-Cgil, rappresentata dal Segretario Generale Stefania Crogi, dai Segretari Nazionali
Ivana Galli, Luigi Rotella, Gianni Mininni, Mauro Macchiesi, Pietro Ruffolo, dai Sigg. Marco
Gentile e Giancarlo Pelucchi del Dipartimento Industria,
la Uila-Uil, rappresentata dal Segretario Generale Stefano Mantegazza e dai Segretari
Nazionali Tiziana Bocchi, Pietro Pellegrini, Giorgio Carra, Guido Majrone e dal Coordinatore
Nazionale del settore Pierluigi Talamo
si conviene
nell’ambito del Contratto unico 21 luglio 2007 per gli addetti all’industria alimentare,
sono concordate le seguenti specifiche disposizioni per gli addetti all’industria olearia e
margariniera, da considerarsi peculiari al settore medesimo per le sue particolari caratteristiche tecnico-produttive e contrattuali.
Dette specifiche norme, sostitutive o integrative di norme del Contratto unificato, costituiscono parte integrante del contratto stesso.
Norme sostitutive o integrative
1. Il primo comma dell’articolo 17 - Periodo di prova - è sostituito dai seguenti:
L’assunzione in servizio del lavoratore comporta l’effettuazione di un periodo di prova
non superiore:
• a sei mesi per i lavoratori del livello 1, 2, 3;
• a tre mesi per i lavoratori del livello 4, 5, 6;
• a un mese per i lavoratori del livello 7, 8, 9;
• a 12 giorni lavorativi per i lavoratori del livello 10.
Il periodo di prova è ridotto da 6 a 3 mesi o da 3 mesi a 2 mesi per i seguenti lavoratori
di cui al Gruppo 1 e 2 dell’articolo 26.
a) per gli amministrativi che, con analoghe mansioni, abbiano prestato servizio per almeno
un biennio presso altre aziende;
176
Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro per i Lavoratori dell’Industria Alimentare
b) per i tecnici e gli operatori di vendita che, con analoghe mansioni, abbiano
prestato servizio per almeno un biennio presso altre aziende che esercitano la
stessa attività.
2. L’art. 19 - Stagionalità - è sostituito dal seguente:
Articolo 19 - piccole aziende e attivitá stagionali
Per le piccole aziende industriali che occupano fino a 20 operai nonché per gli stabilimenti svolgenti prevalentemente attività stagionali, anche se occupino un numero superiore
di operai si conviene che le competenti Organizzazioni sindacali provinciali determineranno
i temperamenti necessari che valgano a limitare l’onere di qualche istituto contrattuale.
Per quanto riguarda particolarmente le aziende svolgenti attività stagionali, le
Organizzazioni predette dovranno effettuare il loro esame entro il termine di 30 giorni
dalla presentazione delle richieste.
Trascorso tale termine o in caso di mancato accordo l’esame della questione sarà deferito alle Organizzazioni sindacali nazionali di categoria le quali, entro un ugual termine di
30 giorni concorderanno i temperamenti sopradetti.
3. Il sesto e settimo comma dell’articolo 21 - Disciplina del Contratto Formativo
Professionalizzante (Apprendistato professionalizzante ex D.Lgs. 167/2011), del
contratto di somministrazione a tempo determinato e del contratto di inserimento
sono sostituiti dal seguente:
possono essere assunti con contratto di apprendistato professionalizzante i lavoratori
destinati a svolgere le mansioni proprie del 9°, 8°, 7°, 6°, 5°, 4°, e 3° livello.
La durata massima del periodo di apprendistato è di tre anni e la sua suddivisione in
periodi è così determinata:
Livello
9
8
7
6
5
4
3
Periodo tot.
24
30
36
36
36
36
36
Primo (mesi)
6
6
6
10
10
10
10
Secondo (mesi)
18
12
14
12
12
12
10
Terzo (mesi)
12
16
14
14
14
16
4. L’art. 23 - Quadri - è sostituito dal seguente:
Articolo 23 - quadri, lavoratori con funzioni direttive e assimilati
1. In caso di svolgimento di mansioni di livello superiore che non sia determinato dalla
sostituzione di altro lavoratore assente con diritto alla conservazione del posto,
l’attribuzione della qualifica di quadro sarà effettuata trascorso il periodo di 6 mesi.
Agli effetti del passaggio di livello previsto dal comma precedente lo svolgimento
della mansione di quadro può essere effettuato anche non continuativamente, purché
Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro per i Lavoratori dell’Industria Alimentare
177
2.
3.
4.
5.
6.
7.
•
la somma dei singoli periodi, corrispondenti al termine predetto, sia compresa in un
massimo di mesi 12.
Ai quadri si riconosce, in caso di trasferimento di proprietà dell’Azienda, un trattamento
- aggiuntivo al Tfr - pari ad un terzo dell’indennità sostitutiva del preavviso spettante
in caso di licenziamento, sempre che, entro 90 giorni dalla data legale dell’avvenuto
cambiamento, procedano alla risoluzione del rapporto di lavoro senza effettuazione del
preavviso.
Ai quadri, in relazione alla rilevanza del ruolo svolto, in aggiunta alle informazioni di
cui alla prima parte del contratto verranno fornite informazioni sulle linee guida delle
politiche che li riguardano, con particolare riferimento alle politiche retributive, ai criteri
di gestione dei cosiddetti salari variabili, ai sistemi di valutazione e incentivazione e ai
programmi di formazione ivi compresi i contenuti e le risorse relative.
Fermi restando i diritti derivanti dalle vigenti normative in materia di brevetti e diritti di
autore, al quadro, previa espressa autorizzazione aziendale, è riconosciuta la possibilità
di pubblicazione nominativa e di effettuazione di relazioni sui lavori compiuti dallo stesso
in relazione alle specifiche attività svolte.
Ai quadri ed ai lavoratori con funzioni direttive si riconosce la copertura delle spese e
l’assistenza legale in caso di procedimenti civili o penali per cause non dipendenti da
colpa grave o dolo e relative a fatti direttamente connessi con l’esercizio delle funzioni
svolte.
Ai quadri, ai lavoratori con funzioni direttive nonché a coloro che svolgono mansioni
specialistiche equivalenti per importanza, responsabilità e delicatezza, si riconoscono
interventi formativi per favorire adeguati livelli di preparazione ed esperienza professionali,
quale supporto alle responsabilità affidate.
Ai lavoratori di cui al presente articolo, fermo restando il diritto al godimento delle
riduzioni di orario di cui all’articolo 19, tenuto conto della non applicabilità nei loro
confronti della disciplina legislativa e contrattuale in materia di lavoro supplementare
e/o straordinario:
a) sarà corrisposto, a fronte di prestazioni aggiuntive in giorno festivo - prestazioni
espressamente richieste o, comunque, dettate da fattori esterni alla autonomia e
discrezionalità di tali lavoratori - un riposo compensativo o un trattamento pari a
l/50 o a 1/25 di minimo tabellare e contingenza di livello di appartenenza a fronte di
prestazioni di durata rispettivamente inferiore e pari o superiore a mezza giornata.
Il trattamento di cui sopra assorbe o comunque non si cumula con quanto allo stesso
titolo già concesso a livello individuale e/o concordato a livello aziendale;
b)sarà corrisposto un importo pari al 30% della retribuzione relativa al numero di ore
risultante dalla differenza fra le giornate di lavoro considerate pari a 64 ore e le ore di
assenza dal lavoro effettuate nell’anno per motivi diversi dai seguenti: ferie, festività
coincidenti con le giornate lavorative, riposi aggiuntivi e riduzione dell’orario di lavoro
di cui all’articolo 19, permessi sindacali retribuiti e assemblee retribuite(*).
In caso di Cassa integrazione guadagni con sospensione a zero ore, le 8 giornate saranno
riproporzionate in ragione di 1/12 per ogni gruppo di 22 giornate di sospensione
intervenute nel corso dell’anno, con esclusione dell’eventuale frazione inferiore a tale
limite.
(*) Si veda anche quanto previsto all’articolo 30, lettera G.
178
Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro per i Lavoratori dell’Industria Alimentare
•
•
In caso di assunzione e/o di risoluzione del rapporto intervenute nel corso del mese, non
si dovrà tener conto delle frazioni dello stesso né agli effetti del riproporzionamento delle
8 giornate, né agli effetti del computo delle ore di assenza dal lavoro effettuate per motivi
diversi da quelli indicati al primo comma della presente lettera b).
L’importo di cui al presente punto 7) sarà corrisposto alla fine di ciascun anno solare o
al momento della risoluzione del rapporto di lavoro nel caso in cui questa intervenga nel
corso dell’ anno nel quale ultimo caso le 8 giornate saranno riproporzionate in ragione
di 1/12 per mese di lavoro.
Chiarimento a verbale
In relazione a quanto previsto al punto 7), lettera b) del presente articolo, ai lavoratori ai
quali è riconosciuto il pagamento delle ore supplementari e/o straordinarie effettuate per prolungamento o anticipazione di orario si applica quanto disposto alla lettera G dell’articolo 30.
Dichiarazione congiunta
Fermo restando quanto previsto dal presente articolo le Parti si danno atto che quadri
dell’Azienda, individuati dalla Fai-Flai-Uila affiancheranno di volta in volta la Rsu nella sua
funzione negoziale relativa alle materie interessanti i quadri.
5. L’art. 25 - Lavoratori discontinui e addetti a mansioni di semplice attesa o custodia
è sostituito dal seguente:
Articolo 25 - Disposizioni per i lavoratori addetti a mansioni discontinue o a
mansioni di semplice attesa o custodia
a) Per i lavoratori addetti a lavori discontinui o a mansioni di semplice attesa o custodia le
clausole del presente Contratto (normative ed economiche) si intendono sostituite da
quelle speciali riportate nel presente capitolo.
Tra i lavoratori anzidetti quelli di cui al Gruppo 4) dell’art. 26 sono inquadrati nei sottoelencati livelli:
Livello 9
Vi appartengono: autisti meccanici, conduttori patentati ed esercenti altre mansioni
sempre di carattere discontinuo o di semplice attesa o custodia che richiedono analogo
grado di specializzazione.
Livello 10
Vi appartengono: autisti non meccanici, guardie notturne e diurne ed esercenti altre
mansioni sempre di carattere discontinuo o di semplice attesa o custodia che richiedono
un analogo grado di qualificazione nonché quelli inquadrati nella Cat. E in base al Ccnl 17
aprile 1976.
b) Nel rispetto delle norme di legge sull’orario di lavoro e degli Accordi Interconfederali che
ne consentano la protrazione oltre i normali limiti, l’orario normale non deve superare
le 50 ore settimanali.
• In relazione alla particolarità delle mansioni svolte, detto orario potrà essere attuato
anche in un ciclo plurisettimanale predeterminato con riposi compensativi fermo
restando quanto disposto dall’art. 30 sulla distribuzione dell’orario di lavoro.
Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro per i Lavoratori dell’Industria Alimentare
179
•
•
•
•
•
•
Per i suddetti lavoratori le ore prestate oltre l’orario contrattuale degli altri lavoratori (40
ore settimanali) saranno compensate con quote orarie di retribuzione normale se non
eccedono le 48 ore settimanali e con quote orarie maggiorate del 10% se comprese tra
questo limite e le 60 ore settimanali.
Le ore prestate oltre le 10 giornaliere e le 60 settimanali sono considerate straordinarie
e saranno compensate con quote orarie maggiorate delle percentuali per lavoro
straordinario di cui all’art. 31.
Resta fermo quanto previsto all’articolo 30 lettera b) per il lavoro supplementare e
straordinario.
Ai fini del trattamento economico per festività, ferie e 13a mensilità sarà tenuto conto
della normale retribuzione percepita dal discontinuo in relazione al proprio orario.
Per i guardiani notturni, fermo restando quanto previsto nel comma precedente,
in considerazione delle particolari caratteristiche del loro lavoro, che viene svolto
esclusivamente di notte, si riconosce una maggiorazione del 10% da calcolare sulla paga
oraria di fatto compresa la indennità di contingenza.
Gli addetti a mansioni discontinue o di semplice attesa o di custodia saranno
considerati a tutti gli effetti alla stregua degli addetti a mansioni continue, qualora il
contenuto delle mansioni da essi espletate tolga di fatto il carattere della discontinuità
del lavoro.
6. L’art. 26 - Classificazione dei lavoratori - è sostituito dal seguente:
Articolo 26 - classificazione dei lavoratori
I lavoratori sono inquadrati in un’unica scala classificatoria composta da 10 livelli raggruppati in 5 aree professionali.
L’inquadramento delle varie mansioni nei singoli livelli viene effettuato sulla base delle
relative declaratorie e profili come sotto indicato.
• La declaratoria determina, per ciascun livello, le caratteristiche e i requisiti indispensabili
per l’inquadramento delle mansioni nel livello stesso.
• I profili rappresentano le caratteristiche essenziali del contenuto professionale delle
mansioni in essi considerate ed hanno valore esemplificativo minimo.
• Per le mansioni non rappresentate nei profili o aventi contenuto professionale superiore
a quello del relativo profilo, l’inquadramento viene effettuato nell’ambito della stessa
qualifica sulla base delle declaratorie e utilizzando per analogia i profili esistenti.
• Resta fermo che nessun lavoratore svolgente le mansioni rappresentate dal profilo potrà
essere inquadrato in livello inferiore a quello cui il profilo si riferisce.
• L’inquadramento delle mansioni in base ai criteri di cui sopra viene contrattato a livello
aziendale.
Livello 1
Declaratoria:
Appartengono a questo livello i lavoratori con funzioni direttive che implicano la responsabilità, il coordinamento e il controllo di più unità organizzative di notevole importanza, con ampia discrezionalità di poteri ai finì dello sviluppo e dell’attuazione degli obiettivi dell’impresa nonché i lavoratori con mansioni specialistiche di rilevanza fondamentale
equivalente.
180
Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro per i Lavoratori dell’Industria Alimentare
Livello 2
Declaratoria:
Appartengono a questo livello i lavoratori che svolgono funzioni direttive che implicano
la responsabilità, il coordinamento e il controllo di un’unità organizzativa di notevole importanza, con ampia discrezionalità di poteri per l’attuazione dei programmi stabiliti dalla
direzione aziendale, nonché i lavoratori con mansioni specialistiche di elevato livello per
ampiezza e natura e con caratteristiche di autonomia e responsabilità.
Sono pertanto inquadrati in questo livello i lavoratori con professionalità superiore a
quella emergente dai profili inseriti nel livello 3.
Livello 3
Declaratoria:
Appartengono a questo livello i lavoratori con funzioni direttive per l’attuazione delle
disposizioni generali aziendali o che svolgono funzioni equivalenti per importanza, responsabilità e delicatezza.
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
Profili:
analista esperto di centro elettronico;
responsabile di uno o più prodotti che in base alle politiche di marketing prestabilite
cura lo studio dei prodotti affidatigli, analizza la situazione del mercato, ne valuta le
potenzialità, gestisce lo sviluppo dei prodotti stessi e ne realizza le politiche di marketing
specifiche;
lavoratore preposto, nel campo dell’amministrazione, all’attività di un ufficio di cui
cura, in condizioni di ampia autonomia, la soluzione di problemi organizzativi, studia
il perfezionamento e la semplificazione della procedura di lavoro e formula programmi
operativi per l’attuazione delle incombenze dì competenza;
impiegato tecnico che sovraintende e controlla in condizioni di ampia autonomia
un reparto di produzione o manutenzione, cura la soluzione dei problemi tecnicoorganizzativi del reparto stesso ed è responsabile verso il suo superiore diretto dei risultati
produttivi del reparto affidatogli;
impiegato che sovraintende e controlla un importante ufficio amministrativo, ne cura
la soluzione dei problemi organizzativi ed è responsabile verso il suo superiore diretto
dell’attuazione delle direttive inerenti al funzionamento ed alla semplificazione delle
procedure dallo stesso stabilite.
Capo ufficio vendite;
Capo ufficio acquisti;
Capo ufficio progettazioni;
Responsabile dell’organizzazione e realizzazione di ricerche di laboratorio;
Responsabile di importante reparto di produzione.
Livello 4
Declaratoria:
Appartengono a questo livello i lavoratori con mansioni di concetto che, in condizioni
di autonomia operativa e decisionale nell’ambito delle proprie funzioni, svolgono mansioni
per le quali è richiesta una particolare competenza professionale accompagnata da notevole esperienza acquisita nell’esercizio della funzione stessa.
Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro per i Lavoratori dell’Industria Alimentare
181
•
•
•
•
•
Profili:
tecnico responsabile in turno, nelle ore di assenza dei capi reparto, della conduzione e
coordinamento delle lavorazioni e dei servizi nell’intera unità produttiva;
tecnico di informatica che, partecipando all’analisi e su indicazioni di massima dell’analista
sviluppa e redige programmi anche complessi curandone la esecuzione e collaborando
alla stesura delle procedure operative;
tecnico che studia e sviluppa procedure relative ad apparecchiature, attrezzature,
impianti o loro particolari, imposta le soluzioni ottimali, le proporzioni, le dimensioni,
definisce quote, tolleranze, materiali ed esegue il disegno complessivo;
addetto alla gestione del rapporto con la clientela che ha elevata autonomia decisionale
e margini di discrezionalità, nella determinazione delle condizioni di vendita;
operatore di vendita assunto con l’incarico di viaggiare per la trattazione e la
gestione con la clientela per la vendita dei prodotti per i quali ha avuto incarico
e/o per svolgere attività di promozione, di merchandising e di assistenza al punto
di vendita.
Livello 5
Declaratoria:
Appartengono a questo livello:
a) I lavoratori con mansioni di concetto.
•
Profili:
impiegato tecnico con compiti di controllo e coordinamento nell’ambito dei servizi, o,
nei settori di produzione, dell’andamento delle lavorazioni;
• tecnico operatore alla ricerca che partecipa alla messa a punto di nuovi metodi analitici;
• impiegato amministrativo con particolare specifica competenza nella contabilità generale
e/o industriale e/o nella amministrazione del personale;
• impiegato addetto alle trattative con i clienti e con i fornitori;
• ispettore alle vendite;
• programmatore su calcolatori elettronici;
• impiegato disegnatore progettista.
b) I lavoratori che, ai sensi delle norme contenute nell’articolo 5 - Parte Comune - del Ccnl
10 aprile 1970, riportate in nota al presente articolo, erano inquadrabili nella 1ª categoria
delle “qualifiche speciali”.
Vengono inoltre inseriti in questo livello i profili di seguito indicati:
• strumentista elettronico che sull’intera gamma delle apparecchiature elettroniche
complesse (analizzatori, ecc.) o in mancanza sulla pluralità di quelle esistenti in
azienda purché siano tra loro differenti per caratteristiche opera per la individuazione
e l’eliminazione di qualsiasi guasto e per la taratura (sia dopo la revisione, sia all’atto
dell’installazione), effettuando interventi che risultano risolutivi.
• Provvede inoltre alla realizzazione di modifiche su indirizzi di massima e partecipa alla
formulazione di proposte migliorative;
• strumentista che opera sull’intera gamma delle catene di regolazione complesse
(elettroniche, pneumatiche, elettropneumatiche e combinate) o, in mancanza sulla
pluralità di quelle esistenti in azienda purché siano fra loro differenti per caratteristiche
per l’individuazione e l’eliminazione di qualsiasi guasto compresa la revisione e taratura
182
Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro per i Lavoratori dell’Industria Alimentare
•
•
•
•
•
•
•
•
•
dei singoli componenti (ad es.: trasduttori, amplificatori, filtri, oscillatori, ponti di vario
tipo) i cui interventi risultano risolutivi;
conduttore di impianti (quadrista) in possesso di diploma tecnico professionale o
preparazione equivalente che rispondendo direttamente a livello di responsabile di
reparto opera indifferentemente su impianti notevolmente complessi di caratteristiche
produttive fra loro diverse, con compito di guida, coordinamento e controllo di altri
operatori ed in grado di decidere interventi risolutivi in caso di anomalie;
operatore che con ampia autonomia ed avvalendosi se necessario di altri lavoratori
esegue lavori per la costruzione, modifica, miglioria e manutenzione di apparecchiature,
attrezzature, congegni, dispositivi anche di grande precisione e complessità utilizzati per
prove ed esperimenti condotti dai ricercatori nei laboratori, sulla base di disegni, schizzi,
indicazioni ricevute, partecipando alla definizione o suggerendo le soluzioni più razionali
ed efficaci in relazione ai problemi e alle specifiche esigenze prospettate dai richiedenti,
eseguendo tutte le operazioni necessarie (lavorazioni su macchine utensili, aggiustaggi,
montaggi, ecc.) partecipando alla scelta di materiali particolari, tecnologie e per le parti
elettriche e strumentistiche;
personale di manutenzione che, al massimo livello di autonomia operativa e decisionale
in assenza di livelli dì coordinamento, opera in più specializzazioni manutentive
fondamentali avvalendosi all’occorrenza di altri operatori specialisti ed effettua su
macchinari, apparecchiature e strumenti ogni tipo di interventi risolutivi e tali da
richiedere elevate conoscenze teoriche e pratiche nelle discipline tecniche di competenza
e nella loro correlazione con gli impianti ed i processi produttivi;
elettricista che provvede alla completa installazione collaudo e messa a punto di nuovi
impianti complessi con delibera funzionale degli stessi e realizza modifiche su indirizzi
di massima;
conduttore in assenza di livelli di coordinamento di centrale termoelettrica intesa come
generatori di vapore con annesse turbine per la produzione di energia elettrica con
potenzialità relativa tale da richiedere la patente di primo grado;
impiegato che rispondendo al responsabile della sicurezza è addetto alla gestione e alla
attuazione pratica della normativa sull’igiene e sulla sicurezza del lavoro;
capolinea: lavoratore multispecializzato addetto alla conduzione/manutenzione e
controllo di qualità standard di più linee coordinandone gli addetti;
conduttore di impianti e/o manutentore di base che in possesso di diploma di scuola
superiore o conoscenze tecniche equiparabili, conduce più settori di impianto anche
di caratteristiche fra loro fondamentali diverse; coordina una o più persone, per
l’esecuzione di attività routinarie ed extra routinarie, in caso di indisponibilità temporanea
del responsabile in turno; interviene direttamente, avendone le competenze tecniche,
sugli impianti a lui affidatigli, per svolgere operazioni di depannaggio anche complesse
ed esegue l’addestramento e/o la formazione di personale neoassunto;
responsabile del flusso materia prima e del processo di filtrazione in termini qualiquantitativi.
Livello 6
Declaratoria:
Appartengono a questo livello:
a) I lavoratori che svolgono, sulla base di approfondite conoscenze teoriche e pratiche,
Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro per i Lavoratori dell’Industria Alimentare
183
con ampia autonomia ed in assenza di livelli di coordinamento esecutivo, mansioni di
natura tecnica e amministrativa di notevole rilievo variabilità e complessità con spiccata
facoltà di iniziativa per quanto attiene alle modalità di svolgimento e all’organizzazione
dei compiti loro affidati.
•
•
Profili:
operatore esperto su calcolatore elettronico;
disegnatore particolarista che su istruzioni del progettista provvede allo sviluppo grafico
di particolari costruttivi di apparecchiature, tubazioni, carpenteria, fabbricati, fondazioni,
cunicoli e alla stesura dei dettagli delle linee corredati di tutte le informazioni tecniche e
di eventuali dati economici per la messa in opera;
• lavoratore addetto al centro elaborazione dati che provvede in base a procedure
standardizzate alla raccolta e verifica del materiale in input, all’inoltro dello stesso alla sala
operativa, al ricevimento dei documenti elaborati, alla verifica degli stessi ed al successivo
inoltro agli utenti;
• segretaria steno-dattilografa con conoscenza di lingue estere utilizzate con normale
continuità nelle pratiche d’ufficio e per fornire esaurienti risposte telefoniche che redige
autonomamente corrispondenza semplice, prospetti su indicazioni di massima reperendo
ed elaborando opportunamente i dati, tiene aggiornata l’agenda degli impegni, provvede
in collegamento con gli enti preposti all’organizzazione logistica di riunioni, viaggi, ecc..
b) I lavoratori che in condizioni di ampia autonomia e con l’eventuale guida di lavoratori
di livello inferiore, svolgono sulla base di approfondite conoscenze teoriche e pratiche
mansioni di natura operativa o manutentiva di notevole rilievo, variabilità e complessità,
con spiccata facoltà di iniziativa per quanto attiene alle modalità di svolgimento ed alla
organizzazione dei compiti loro affidati.
•
•
•
•
•
•
184
Profili:
meccanico aggiustatore che opera sull’intera gamma delle macchine complesse (o, in
mancanza sulla pluralità di quelle esistenti in azienda purché siano tra loro differenti
per caratteristiche) caratterizzate da condizioni funzionali particolarmente impegnative
(ad esempio: turbine ad elevata potenza, compressori rotativi di elevata potenza e alto
numero di giri, compressori alternativi a più stadi per elevate pressioni, centrifughe
classificatrici, ecc) per l’individuazione e la eliminazione di qualsiasi guasto e per la
revisione generale i cui interventi risultano risolutivi.
Provvede inoltre alla realizzazione di modifiche su indirizzi di massima;
operatore tecnico alla ricerca che con iniziativa personale, svolge mansioni di livello
superiore rispetto a quelle di tipo specialistico a carattere prevalentemente esecutivo.
Le mansioni sono caratterizzate dallo svolgimento di attività specialistiche, polivalenti,
con l’applicazione di tecniche e metodologiche diversificate ed alla conoscenza critica
dei metodi e delle tecniche;
conduttore di impianti (quadrista) che, rispondendo direttamente ai responsabili di
turno, svolge, in condizioni di ampia autonomia, compiti di conduttore di impianti di cui
al profilo del livello 7 operando su almeno due impianti complessi, di caratteristiche tra
loro fondamentalmente diverse;
elettricista che opera sull’intera gamma degli impianti complessi (o in mancanza, sulle
pluralità di quelli esistenti in azienda purché siano tra loro differenti per caratteristiche)
Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro per i Lavoratori dell’Industria Alimentare
•
•
•
•
caratterizzati da condizioni funzionali particolarmente impegnative (circuiti che elaborano
in forma complessa molte variabili) per l’eliminazione di qualsiasi guasto, i cui interventi
risultano risolutivi;
elettrostrumentista che opera su catene di regolazione combinate (elettriche,
elettroniche, pneumatiche, elettropneumatiche, ecc.) individua i guasti e provvede alla
loro eliminazione, compresa la revisione, la taratura e la messa in servizio dell’intera
catena;
personale che in condizioni di autonomia esecutiva, effettua operazioni di assistenza
tecnica presso la clientela su macchine ed apparecchiature commercializzate o concesse
in comodato dall’Azienda individuando i guasti effettuando riparazioni (in officina o sul
posto) meccaniche ed elettrico/elettroniche con regolazioni e messe a punto complesse;
personale di manutenzione che in condizioni di autonomia esecutiva effettua interventi
di natura complessa interessanti diverse professioni, sull’intera gamma dei relativi
macchinari;
capolinea: lavoratore multispecializzato addetto alla conduzione manutenzione e
controllo di qualità standard di una sola linea coordinandone gli addetti.
Livello 7
Declaratoria:
Appartengono a questo livello:
a) I lavoratori che con specifica collaborazione in condizioni di autonomia esecutiva
nell’ambito della propria mansione svolgono attività d’ordine delicate e complesse, sia
tecniche che amministrative, la cui esecuzione richiede notevoli conoscenze professionali
specifiche accompagnate da prolungata esperienza di lavoro acquisita nell’esercizio della
mansione.
Profili:
addetto ad attività di segreteria che organizza archivi e schedari, provvede al reperimento
ed elaborazione dei dati per l’aggiornamento di evidenze o per la stesura di prospetti,
provvede in collaborazione con gli enti preposti alla organizzazione logistica di riunioni,
viaggi, ecc.;
• lavoratore che effettua analisi chimiche o biologiche complesse o adotta tecnologie
similari di laboratorio chimico o biologico, con completa elaborazione dei dati relativi e
valutazione critica sia degli stessi che della metodica impiegata.
b) I lavoratori che ai sensi delle norme contenute nell’articolo 5 - Parte comune - del Ccnl 10
aprile 1970, riportate in nota al presente articolo, erano inquadrabili nella 2ª categoria
delle “qualifiche speciali”.
c) I lavoratori che svolgendo normalmente le loro mansioni in condizioni di autonomia
compiono operazioni di notevole difficoltà, delicatezza e complessità la cui esecuzione
richiede rilevanti capacità-tecnico-pratiche acquisite con adeguata preparazione teorica
ed esperienza di lavoro.
•
•
Profili:
conduttore d’impianto (quadrista) che, operando in condizioni di autonomia e su tutte
le fasi di un processo nella sala quadri di un importante impianto di produzione continua
caratterizzato da una complessa strumentazione automatica e semiautomatica, esegue
Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro per i Lavoratori dell’Industria Alimentare
185
•
•
•
•
•
•
•
•
•
i controlli e le operazioni necessarie per il mantenimento dei processi produttivi entro i
limiti operativi prefissati;
meccanico aggiustatore che in condizioni di autonomia esecutiva, effettua la revisione di
macchine complesse e delicate (ad esempio: turbine, compressori rotativi ed alternativi,
pompe centrifughe pluristadio, pompe alternative a più pistoni, riduttori epicicloidali e
moltiplicatori, circuiti frigoriferi ecc.) intervenendo sugli organi fondamentali delle stesse
(manovellismi, tenute, rotori, cuscinetti ecc.), identifica i guasti e le loro cause, provvede
allo smontaggio di parti e gruppi, definisce autonomamente il tipo di intervento
necessario, provvede al rimontaggio eseguendo lavori di alta precisione e che necessitano
di aggiustamenti particolari, tarature, giochi e tolleranze strette;
strumentista che in condizioni di autonomia esegue interventi di manutenzione,
riparazione, taratura e messa a punto su strumentazione elettronica e su catene di
regolazione elettroniche, in laboratorio e presso i reparti.
Per tali interventi si richiede la completa conoscenza della funzionalità della strumentazione
elettronica, di misure elettroniche e dei principi di regolazione automatica;
elettricista che, in condizioni di autonomia esecutiva effettua lavori di manutenzione
e riparazione di guasti con messa a punto e sostituzione di parti avariate su impianti
ed apparecchiature complesse, conoscendone il funzionamento ed interpretando ove
richiesto schemi complessi e funzionali;
personale di manutenzione che esegue in condizioni di autonomia esecutiva su tutte le
macchine e/o apparecchiature nella specialità di competenza gli interventi e regolazioni
per assicurarne il corretto funzionamento, effettua inoltre analisi e diagnosi fornendo
indicazioni sulla necessità di eseguire gli interventi di manutenzione;
conduttore di impianti (quadrista) che opera in condizioni di autonomia esecutiva in tutte
le fasi del processo produttivo di un grande impianto con tecnologie avanzate;
lavoratore che in condizioni di autonomia esecutiva opera su impianti di confezionamento
complessi e di grande dimensione, ne assicura il funzionale andamento, correggendo le
eventuali irregolarità, provvede alle relative verifiche ed effettua le necessarie annotazioni
per garantire la qualità assegnata di produzione e sia in grado di compiere sull’intera
linea, in condizioni di autonomia, piccoli interventi meccanici di ripristino atti a garantire
la regolarità di funzionamento;
lavoratore che in condizioni di autonomia esecutiva esegue fuori sede lavori di notevole
difficoltà per la installazione, l’avviamento e la manutenzione di impianti e/o apparecchiature
interpretando disegni di insieme di dettagli di macchinari, apparecchi e tubazioni di qualsiasi
materiale e dimensione, predisponendo gli opportuni mezzi di esecuzione;
lavoratore che in condizioni di autonomia esecutiva è in grado di operare su tutte le
macchine di una linea di confezionamento, i cui componenti costituiscono il team di
riferimento con obiettivi assegnati e condivisi, e di attivarsi in modo autonomo per
l’individuazione e risoluzione di problemi contingenti tramite coordinamento tecnicoprofessionale dei componenti il team.
Nota a verbale
Le Parti si danno atto che per gli addetti al confezionamento la nozione di impianti “di
grande dimensione” deve fare riferimento agli impianti di confezionamento generalmente
in uso nell’industria dell’olio e della margarina, non avendo ovviamente senso fare confronti
con altri settori industriali, alimentari o non alimentari.
186
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Livello 8
Declaratoria:
Appartengono a questo livello:
a) Lavoratori che svolgono mansioni di ordine sia tecnico che amministrativo la cui
esecuzione richiede una adeguata preparazione professionale ed esperienza di lavoro
specifica.
•
Profili:
addetto di segreteria che svolge le proprie mansioni in condizioni di autonomia esecutiva
servendosi di diverse apparecchiature e sistemi elettronici (videoscrittura, centralino
elettronico, archivio elettronico, ecc.) che richiedono particolari modalità operative con
adeguate conoscenze teoriche;
• lavoratore che in condizioni di autonomia esecutiva e operando su apparecchiature
multilinee riceve, trasmette e smista le comunicazioni telefoniche e telegrafiche in arrivo
e in partenza, anche internazionali, effettuando le relative registrazioni;
• lavoratore che operando in condizioni di autonomia esecutiva e con il supporto di
apparecchiature elettroniche, rileva, ordina, controlla, confronta, trascrive e totalizza dati
anche diversi elaborando situazioni riepilogative ed effettuando imputazioni di conto.
b) Lavoratori che in condizioni di autonomia esecutiva nell’ambito della propria mansione
compiono lavori e operazioni di notevole difficoltà, la cui esecuzione richiede particolare
capacità specifica, sia tecnica che pratica acquisita anche con adeguato tirocinio o
adeguata conoscenza pratica.
•
•
•
•
•
•
Profili:
lavoratore che in condizioni di autonomia esecutiva opera su impianti di produzione con
differenti caratteristiche, ne assicura il funzionale andamento produttivo correggendo le
eventuali irregolarità, conduce l’intero ciclo di lavorazione, provvede alla relativa verifica,
effettua le necessarie annotazioni al fine di garantire la qualità assegnata di produzione;
lavoratore che in condizioni di autonomia esecutiva opera su impianti di preparazione,
estrazione o raffinazione di olii, utilizza diverse apparecchiature e sistemi di controllo
elettronico, che richiedono adeguate conoscenze teoriche;
lavoratore che in condizioni di autonomia esecutiva opera su impianti di confezionamento
complessi e di grandi dimensioni, ne assicura il funzionale andamento correggendo le
eventuali irregolarità, provvede alle relative verifiche ed effettua le necessarie annotazioni
per garantire la qualità assegnata di produzione;
lavoratore addetto alla conduzione di una linea di lavorazione che controlla il regolare
funzionamento delle macchine a monte ed a valle della linea stessa, e ne richiede gli
eventuali interventi manutentivi ed organizzativi più urgenti;
lavoratore che in condizioni di autonomia esecutiva provvede al funzionamento degli
impianti ecologici controllando i dispositivi di segnalazione e riferendo eventuali anomalie
al responsabile, preleva i campioni destinati al controllo, prepara le soluzioni dei reattivi
che intervengono nel processo di depurazione, provvede alle annotazioni previste e cura
l’efficienza dei componenti del sistema;
lavoratore che in condizioni di autonomia utilizza correntemente attrezzature
complementari quali ad esempio cannello ossiacetilenico e/o in forma prevalente, carrelli
elevatori.
Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro per i Lavoratori dell’Industria Alimentare
187
Livello 9
Declaratoria:
Appartengono a questo livello:
a1) Addetti alle mansioni semplici di ufficio:
-- addetti a mansioni semplici di segreteria;
-- addetti al controllo documenti contabili relativi a movimento materiale;
-- addetti al controllo fatture.
a2) Lavoratori come alla precedente lettera a1) con mansioni che non richiedono alcuna
particolare preparazione, esperienza e pratica di ufficio.
b) Lavoratori che compiono lavori e operazioni che richiedono possesso di normali e
specifiche capacità tecnico-pratiche conseguite con adeguato tirocinio;
• personale operaio che esegue operazioni non complesse di regolazione e controllo
su apparecchiature o macchinari per assicurare il regolare funzionamento secondo le
prescrizioni di esercizio, quando ad esso ne sia affidata la conduzione;
• addetti alla conduzione o addetti ad apparecchi o macchinari comuni di
demargarinazione, frazionamento, decolorazione, scissione, celle elettrolitiche e presse
continue o automatiche ecc., quando gli sia affidato l’andamento degli apparecchi e
delle reazioni che vi si svolgono;
• coadiutori di prima categoria con responsabilità di singole operazioni afferenti agli
impianti;
• conduttori di impianti di disoleazione di sanse vergini di oliva;
• operaio che compie direttamente l’insieme delle operazioni richieste per assicurare
l’andamento di un impianto non complesso mediante controlli e regolazioni dirette o su
quadri centralizzati, ed in particolare controlla la marcia dell’impianto stesso osservando
sull’apposita strumentazione i dati relativi ai parametri di marcia (portata, temperatura,
pressione), esegue le opportune regolazioni per la correzione di eventuali anomalie;
• addetto al campionamento manuale o meccanico dei semi oleosi e alla determinazione
elementare delle loro caratteristiche.
•
•
•
•
•
•
188
Livello 10
impiegati d’ordine di prima assunzione con passaggio al livello superiore dopo un
periodo di sei mesi;
lavoratori addetti alla produzione di prima assunzione a tempo indeterminato con
passaggio al livello superiore dopo un periodo di sei mesi;
addetti ai lavori di carico e scarico, generici di pulizia e lavaggio manuale e analoghi
lavori di fatica;
addetti alla produzione e al servizio assunti a tempo indeterminato per le campagne
stagionali con passaggio al livello superiore dopo un periodo di lavoro effettivo di 8 mesi
presso la stessa unità produttiva, da realizzare anche con riferimento a più campagne.
I lavoratori addetti al processo produttivo e al carico e scarico delle merci passeranno
dal 10° al 9° livello dopo un periodo di sei mesi.
Premesso che:
i concetti di valorizzazione della professionalità in termini di polivalenza, autonomia,
vanno colti mediante i correttivi apportati alla struttura classificatoria;
i miglioramenti classificatori che non siano di mero aggiustamento parametrale devono
avere un corrispettivo per le Aziende in termini di produttività tecnico-economica;
Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro per i Lavoratori dell’Industria Alimentare
a) la pratica realizzazione del nuovo inquadramento in Azienda per il personale che già
svolge le mansioni meglio inquadrate è un fatto automatico con lo strumento delle
declaratorie e dei profili;
b) dove non esistano già le figure professionali di cui ai livelli 6 e 5 l’Azienda, sempre che
queste figure siano compatibili con la tecnologia aziendale e compensate da produttività,
ricercherà le modifiche nella distribuzione delle mansioni funzionali alla realizzazione di
tali figure, passando anche attraverso addestramento e fasi sperimentali reversibili;
c) i programmi di addestramento relativi vanno portati a conoscenza delle Rsu;
d) l’attuazione delle fasi di sperimentazione reversibile per la realizzazione in caso di esito
positivo della stessa, delle professionalità indicate dalle declaratorie dei livelli 6 e 5 può
avvenire anche attraverso forme di lavoro di gruppo che risultino volte allo sviluppo della
produttività tecnico-economica dell’Azienda e compatibili con l’assetto organizzativo
della stessa;
e) qualora, per effetto di innovazioni tecnologiche o di riorganizzazioni produttive, si
realizzassero nuove figure professionali queste saranno inquadrate per analogia a livello
aziendale nella nuova struttura classificatoria attraverso lo strumento delle declaratorie e
dei profili e potranno anche essere esplicitate con i relativi profili.
In tal caso, fermo restando quanto sopra previsto, in appositi incontri a livello nazionale
le Parti verificheranno, in relazione alla loro valenza generale o settoriale, l’opportunità di
un inserimento nei livelli del futuro Ccnl.
***
Anche in relazione a quanto stabilito dalla legge n. 190/1985, la distinzione tra quadri,
impiegati, qualifiche speciali e operai viene mantenuta agli effetti di tutte le norme (legislative, regolamentari, contrattuali, sindacali, ecc.) che prevedono un trattamento differenziato o che comunque fanno riferimento a tali qualifiche.
Ai fini suddetti il collegamento tra l’inquadramento previsto dalla scala classificatoria
unica e la distinzione per qualifiche è dato dalle seguenti aree professionali.
Area 1: livello 1, 2, 3
Tale area è costituita da lavoratori svolgenti funzioni direttive e/o, specialistiche di
ampia responsabilità o rilevante importanza per l’impresa.
Vi appartengono quadri e impiegati direttivi o assimilati.
Area 2: livello 4
Tale area è costituita da lavoratori altamente qualificati con mansioni di concetto richiedenti notevole competenza e autonomia professionale nell’ambito delle proprie funzioni.
Area 3: livello 5, 6
Tale area è costituita dagli Impiegati con mansioni di concetto comportanti ampia
autonomia, dalle qualifiche speciali di equivalenti professionalità nonché dagli operai in
possesso di elevata specializzazione professionale.
Area 4: livello 7, 8
Tale area è costituita dagli impiegati d’ordine svolgenti attività delicate e complesse,
Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro per i Lavoratori dell’Industria Alimentare
189
dalle qualifiche speciali con compiti di guida e controllo di operai che effettuano lavori
richiedenti generiche conoscenze; dagli operai specializzati svolgenti lavori di significativa
delicatezza e complessità.
Area 5: livello 9, 10
Tale area è costituita dagli impiegati d’ordine e da operai che svolgono lavori qualificati
e di semplice esecuzione.
Inoltre, il collegamento fra l’inquadramento per qualifica ed il relativo trattamento
normativo è il seguente:
Gruppo 1)
• qualifica di quadro: livello 1, 2.
Gruppo 2)
• qualifica impiegatizia: livello 3, 4, 5a), 6a), 7a), 8a), 9a), 10a).
Gruppo 3
• qualifica speciale: livello 5b), 7b).
Gruppo 4)
• qualifica operaia: livello 5c), 6b), 7c), 8b), 9b), 10b).
Note a verbale
1. Ai sensi di quanto stabilito dall’art. 2 della legge n. 190/1985, le Parti si danno atto che
caratteristiche indispensabili della categoria dei quadri sono costituite: dallo svolgimento
con carattere continuativo di funzioni di rilevante importanza ai fini dello sviluppo e
dell’attuazione degli obiettivi dell’impresa, dalla responsabilità di unità organizzative di
particolare rilevanza per l’attività aziendale, da ampia autonomia e discrezionalità nel
perseguimento delle finalità prefissate nonché dal possesso di equivalenti professionalità
e competenze tecnico-specialistiche il cui apporto risulti determinante nel processo di
formazione delle decisioni gestionali e di sviluppo dell’azienda.
-- In base a quanto sopra le Parti riconoscono che appartengono alla categoria dei
quadri i lavoratori inquadrati nei livelli 1 e 2 di cui al presente articolo.
-- Le Parti si danno atto che con la regolamentazione di cui agli articoli 23 e 26 del
presente Ccnl si è data attuazione al disposto della legge n. 190/1985.
2. Con riferimento all’inquadramento degli operatori di vendita nei relativi livelli 4 e 6 le
Parti concordano che i compiti definiti nei profili non dovranno comportare aggravi delle
preesistenti situazioni lavorative individuali e dovranno essere motivati da reali esigenze
tecniche e commerciali della distribuzione.
-- Per il livello 6 l’assegnazione dei compiti alternativi e/o complementari si ritiene
temporanea.
-- Nel caso in cui la mansione complementare e/o alternativa venga espletata per un
periodo superiore ai tre mesi si avrà il passaggio automatico al livello superiore.
3. Sono applicate agli Operatori di Vendita le norme che prevedono trattamenti differenziati
ai fini fiscali, previdenziali ed assicurativi.
Nota
Norme contenute nell’art. 5 del Ccnl 10 aprile 1970 per la classificazione degli appartenenti alle qualifiche speciali:
190
Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro per i Lavoratori dell’Industria Alimentare
Criteri di appartenenza
Quando la natura del lavoro sia tale che, pur non potendo dar luogo al riconoscimento
della qualifica di impiegato, comporti tuttavia per il lavoratore l’esplicazione di mansioni
di particolare rilievo rispetto a quelle attribuite agli operai a norma delle declaratorie delle
classificazioni operaie, si applicherà il trattamento speciale previsto dalla presente regolamentazione.
Sono da considerare agli effetti del comma precedente:
a) le mansioni di guida e controllo nel coordinamento ed indirizzo di un gruppo di operai,
anche se esplicanti compiti di manovalanza, sempreché in questo caso dette mansioni
rivestano carattere di particolar rilievo;
b) le mansioni che, non essendo di guida e controllo rivestono un carattere di specifica
e particolare importanza rispetto a quella insita nelle mansioni attribuite agli operai a
norma delle declaratorie delle relative classificazioni oppure le mansioni che comportano
fiducia e responsabilità tali da farle ritenere, per analogia, equivalenti a quelle della prima
parte del presente punto b).
Restano pertanto escluse le mansioni di ordinaria vigilanza, custodia e simili, regolate
dalle classificazioni operaie.
Criteri per l’assegnazione alle categorie
I lavoratori di cui si tratta sono divisi in due categorie.
Appartengono alla la categoria i lavoratori per i quali l’esercizio delle mansioni specifiche nella precedente parte a) comporti:
• per il punto a) una specifica competenza ai fini della condotta di operazioni o servizi o
impianti cui sono preposti e che rivestono carattere di particolare importanza o per la
loro natura o per la loro difficoltà o delicatezza;
• per il punto b) un grado di obiettiva equivalenza alle mansioni di cui al punto precedente,
per competenze o responsabilità e fiducia.
Appartengono alla 2a categoria tutti gli altri lavoratori aventi diritto alla qualifica speciale.
•
•
•
•
•
•
•
•
•
A titolo di esempio appartengono alla 1ª categoria:
capi operai preposti al complesso delle varie fasi della produzione di olii di sansa o da
semi oleosi con solventi;
capi operai preposti al complesso delle varie fasi della produzione di olio da semi oleosi
mediante pressione;
capi operai preposti al complesso delle varie fasi della raffinazione olii;
capi operai preposti al complesso delle varie fasi della produzione di margarina;
capi operai preposti alla officina meccanica ove la stessa abbia una attrezzatura di mezzi
di personale tale da consentire uno sviluppato servizio di manutenzione e riparazione.
A titolo di esempio appartengono alla 2ª categoria:
capo del gruppo di operai costituenti il turno agli impianti di spremitura dei semi di
oleosi, estrazioni a benzina e raffineria;
capo degli operai addetti al magazzino olii incaricato anche delle operazioni di miscele
e filtrazioni;
capo guardiano, capo fattorino;
analisti esecutori di analisi complesse qualitative e quantitative.
Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro per i Lavoratori dell’Industria Alimentare
191
L’applicazione delle suddette esemplificazioni nelle piccole aziende del settore potrà
tener conto delle particolari esigenze organizzative delle aziende stesse, per cui le attribuzioni distintamente previste nelle esemplificazioni di che trattasi, potranno risultare variamente accentrate.
Le parti convengono di riattivare nel corrente anno l’Osservatorio sulla classificazione
al fine di proseguire l ‘esame dell’assetto classificatorio del settore oleario e margariniero
in collegamento con l’iter e gli esiti dei lavori del Gruppo di lavoro sul sistema di inquadramento professionale costituito con l’accordo di rinnovo del Ccnl dell’industria alimentare
del 14 luglio 2003.
Nota a verbale
Entro il 31 dicembre 2007 le parti si incontreranno per valutare la eventuale necessità di riformulare i profili professionali esistenti in relazione alle innovazioni tecnologiche intervenute nel
quadriennio di vigenza contrattuale, anche costituendo allo scopo un’apposita Commissione.
Note a verbale
In sede di prima applicazione, si intende che la decorrenza del periodo di sei mesi per
il passaggio dal 10° al 9° livello dei lavoratori addetti al processo produttivo e al carico e
scarico delle merci per i lavoratori in attività alla data di stipula del presente accordo sia
calcolata a partire dal 1° luglio 2009.
7. L’art. 27 - Passaggio di livello per mutamento di mansioni - è sostituito dal seguente:
Articolo 27 - passaggio di livello per mutamento di mansioni-passaggi di qualifica
Il lavoratore, in relazione alle esigenze aziendali, può essere assegnato temporaneamente a mansioni diverse da quelle inerenti al suo livello purché ciò non comporti alcun
peggioramento economico né un mutamento sostanziale della sua posizione.
Al lavoratore che sia destinato a compiere mansioni rientranti nel livello superiore al
suo, dovrà essere corrisposto un compenso di importo pari alla differenza fra la retribuzione
di fatto percepita e quella minima del predetto livello superiore.
Trascorso un periodo di tre mesi nel disimpegno di mansioni di livello 1 e di livello 2,
di due mesi nel disimpegno di quelle di 3, di un mese e mezzo nel disimpegno di quelle
degli altri livelli, avverrà senz’altro il passaggio del lavoratore, a tutti gli effetti, nel livello
superiore, salvo che si tratti di sostituzione temporanea di altri lavoratori assenti per motivi
che diano diritto alla conservazione del posto (malattia, infortunio, richiamo alle armi, ecc.)
nel qual caso il compenso di cui sopra, spetterà dopo venti giorni e per tutta la durata della
sostituzione, senza che ne derivi il passaggio di livello.
Agli effetti del passaggio di livello previsto dal comma precedente il disimpegno delle
mansioni di livelli superiori può essere effettuato anche non continuativamente, purché la
somma dei singoli periodi corrispondenti ai termini predetti sia compresa in un massimo
di 9 mesi per il passaggio al livello 1, di sei mesi per il passaggio al livello 2, di quattro mesi
per il passaggio al 3 e di tre mesi per gli altri.
Il lavoratore che sia assegnato temporaneamente a mansioni di livello inferiore conserverà la retribuzione del livello al quale appartiene.
Il passaggio di qualifica non costituisce di per sé motivo per la risoluzione del rapporto
di lavoro.
192
Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro per i Lavoratori dell’Industria Alimentare
a) Nel caso di passaggio dalla qualifica operaia a quella speciale l’anzianità di servizio
afferente al periodo antecedente alla data di assegnazione alla qualifica speciale è
considerata utile, per il 50% della sua entità, agli effetti delle ferie e del preavviso e per il
100% agli effetti del trattamento di malattia e infortunio.
b) Nel caso di passaggio dalla qualifica operaia alla qualifica impiegatizia l’anzianità di
servizio afferente al periodo antecedente alla data di passaggio alla qualifica impiegatizia
è considerata utile per il 50% della sua entità agli effetti delle ferie e del preavviso e per
il 100% agli effetti del trattamento di malattia e infortunio.
c) Nel caso di passaggio dalla qualifica speciale alla qualifica impiegatizia l’anzianità per il
servizio prestato nella qualifica speciale è considerata utile nella misura del 100% della
sua entità agli effetti della determinazione del trattamento di ferie, di malattia e di
infortunio e del trattamento di preavviso.
Per tutti gli istituti sopra evidenziati, nel caso di passaggio a impiegato di un appartenente alla qualifica speciale, già proveniente dalla qualifica operaia, dovrà essere applicato
quanto previsto al punto B per gli anni trascorsi nella qualifica operaia.
Chiarimento a verbale
Agli effetti delle ferie si chiarisce che il computo al 50% dell’anzianità di servizio non
può comportare una misura di ferie inferiore a quella cui il lavoratore avrebbe avuto diritto
in base all’anzianità complessiva qualora fosse rimasto nella qualifica di provenienza.
8. L’articolo 30 - Orario di lavoro - è sostituito dal seguente:
Articolo 30 - orario di lavoro
Premesso che la durata massima dell’orario di lavoro è disciplinata dalle norme di legge
e che nulla viene innovato rispetto a tali disposizioni, la durata contrattuale dell’orario di
lavoro del singolo lavoratore è pari a 40 ore settimanali da cui sono detratte le riduzioni
d’orario previste al successivo articolo 33.
• La prestazione normale dei lavoratori giornalieri non discontinui è fissata in 39 ore
settimanali normalmente concentrate in cinque giorni.
• La determinazione dell’orario normale dei lavoratori farà salve le soluzioni organizzative
riferite ai servizi e agli impianti finalizzate alla migliore utilizzazione degli stessi.
A.
In relazione all’esigenza di una rigorosa attuazione dell’orario contrattuale di lavoro,
le Parti si danno atto che gli organici devono consentire il godimento delle ferie e dei riposi
settimanali, tenendo conto altresì dell’assenteismo medio per morbilità, infortuni ed altre
assenze retribuite.
B.
a) È considerato lavoro straordinario quello prestato oltre la durata massima dell’orario
normale di lavoro stabilita dalle norme di legge.
b) Il ricorso al lavoro straordinario deve avere carattere eccezionale.
Esso deve trovare obiettiva giustificazione in necessità imprescindibili, indifferibili, di
durata temporanea e tali da non ammettere correlativi dimensionamenti di organico.
Rientrano ad esempio in tali ipotesi la necessità di far fronte ad esigenze di mercato
Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro per i Lavoratori dell’Industria Alimentare
193
legate a situazioni di punta o a commesse con vincolanti termini di consegna, di far
fronte ad esigenze connesse alla stagionalità dei prodotti con particolare riferimento
al ricevimento, trattamento e stoccaggio degli stessi e alle operazioni connesse al ricevimento e/o spedizioni dei prodotti via mare, di salvaguardare l’efficienza produttiva
degli impianti, di far fronte ad adempimenti amministrativi o di legge concentrati in
particolari momenti dell’anno, di far fronte a punte anomale di assenze di lavoro.
c) Al di là dei casi previsti dal punto precedente eventuali ipotesi di lavoro straordinario
saranno contrattate preventivamente tra la Direzione aziendale e la Rsu.
Le relative prestazioni - ferma restando la corresponsione delle percentuali di maggiorazione contrattualmente stabilite per il lavoro straordinario - saranno compensate da
corrispondenti riposi possibilmente collegati con quelli settimanali o infrasettimanali.
d) Le Direzioni aziendali comunicheranno mensilmente alla Rsu i dati consuntivi concernenti
le prestazioni straordinarie per servizio o reparto. In tale occasione saranno altresì
fomiti gli elementi di obiettiva giustificazione del ricorso al lavoro straordinario di cui al
precedente punto b).
-- Entro la fine del primo trimestre di ciascun anno le Direzioni aziendali verificheranno
con le rispettive Rsu la distribuzione dell’orario annuo con la indicazione di massima
dei periodi di effettivo godimento delle ferie, delle ex festività e delle altre riduzioni
di orario.
-- Le aziende verificheranno altresì con le Rsu gli eventuali scostamenti rispetto al
calendario originario e le ragioni che li hanno determinati.
C.
Ragioni tecnico-organizzative e di mercato potranno comportare il mantenimento del
regime di orario in atto alla data della stipula del vigente Ccnl o l’adozione di orari normali
di lavoro diversi. In tal caso fermo restando il godimento dei riposi aggiuntivi le Aziende
contratteranno con le Rsu la programmazione dell’utilizzo della riduzione di orario di cui
all’articolo 33.
Per far fronte ad obiettivi di produttività complessiva, anche attraverso il miglior utilizzo degli impianti e corrispondere positivamente alle esigenze connesse alla produzione,
allo stoccaggio, anche con riferimento ai limiti di durabilità dei prodotti, a fluttuazioni di
mercato, a caratteristiche di stagionalità, e/o alla disponibilità della materia prima, l’orario
settimanale di 40 ore del singolo lavoratore può, previa contrattazione con la Rsu, essere
realizzato come media in un arco temporale annuo fino ad un massimo- per il superamento
dell’orario settimanale medesimo - di 72 ore, calcolate a livello individuale, per anno solare
o per esercizio.
Fermo restando in ogni caso il nuovo limite di orario di cui al comma precedente, sono
fatte salve le intese già esistenti a livello aziendale sulla medesima materia.
A tal fine le aziende potranno definire un calendario di lavoro e attuare, previa contrattazione con le Rsu delle modalità attuative, programmi con settimane con prestazioni
lavorative superiori all’orario di lavoro normale in atto nella azienda e settimane con prestazioni lavorative inferiori a detto orario, ferme restando le vigenti normative di legge in
materia di orario di lavoro.
Gli scostamenti dal programma saranno tempestivamente portati a conoscenza delle
Rsu e le relative motivazioni saranno con queste ultime esaminate.
La modulazione dell’orario attraverso regimi pluriperiodali è intesa a correlare le esi194
Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro per i Lavoratori dell’Industria Alimentare
genze di produttività e di competitività delle imprese con quelle dei lavoratori anche per un
più equilibrato rapporto fra tempo lavorato e tempo disponibile.
D.
L’orario normale dei lavoratori turnisti è fissato in 40 ore settimanali.
L’orario di lavoro dei lavoratori turnisti addetti alle lavorazioni che si svolgono su 2 turni
per 7 giorni settimanali sarà pari a 233,5 giornate lavorative; quello dei lavoratori turnisti
addetti alle lavorazioni a ciclo continuo (3 turni per 7 giorni settimanali) sarà pari a 233,25
giornate lavorative.
Per i turnisti 3x7 l’orario di lavoro viene ridotto di 2 ore su base annua.
• La collocazione rispettivamente dei 26,5 e dei 27,5 giorni conseguenti - che comprendono
sia i riposi a fronte di festività sia quelli a fronte delle ex festività, sia le 40 ore di riduzione
di orario di cui all’accordo interconfederale 22 gennaio 1983 sia le ulteriori 5,5 giornate
sia quanto a qualsiasi titolo già concesso o concordato nelle Aziende - sarà contrattata a
livello aziendale senza operare conguagli individuali tra i giorni in questioni ed il numero
delle festività lavorate.
A livello aziendale potranno essere realizzate previo confronto sindacale schematizzazioni tali che nel corso dell’anno consentano sia il godimento di 3 settimane pro-capite di
ferie in un periodo di 4 mesi (normalmente da giugno a settembre) sia l’effettuazione delle
prestazioni dovute nella restante parte dell’anno.
E.
L’orario giornaliero di lavoro fissato in azienda sarà esposto in apposita tabella da
affiggersi secondo le norme di legge.
Ove esistano orologi in stabilimento, le ore di lavoro saranno contate in base ad un
unico orario.
I lavoratori non possono esimersi, tranne nei casi di forza maggiore, dall’effettuare
turni avvicendati giornalieri e dovranno prestare la loro opera nel turno stabilito dall’Azienda.
Nei turni regolari periodici il lavoratore del turno smontante non può abbandonare
il lavoro senza prima aver avuto la sostituzione del lavoratore del turno montante, ferma
restando la competenza delle maggiorazioni stabilite per il lavoro supplementare straordinario.
F.
Nel caso di distribuzione dell’orario normale su un arco di più settimane di cui alla
precedente lettera C, non costituisce lavoro straordinario quello attuato oltre l’orario normale settimanale. Comunque in tali circostanze per i lavoratori non a ciclo continuo le ore
di lavoro prestate oltre le 8 giornaliere o nella giornata di sabato sono compensate con la
maggiorazione del 20% di cui all’articolo 31 punto 9) del presente contratto.
G.
Alla fine di ciascun anno solare o al momento della risoluzione del rapporto di lavoro
intervenuta nel corso dell’anno, il lavoratore avrà diritto alla corresponsione di un importo
pari al 30% della retribuzione relativa alle sole prime 120 ore di effettiva presenza prestate
oltre il limite globale annuo convenzionalmente stabilito in 2.024 ore (2.530 per i lavoratori
Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro per i Lavoratori dell’Industria Alimentare
195
discontinui di cui all’articolo 25) comprendenti le ore non prestate per ferie, per festività
coincidenti con le giornate lavorative, per i riposi aggiuntivi e per la riduzione dell’orario di
cui all’articolo 33, per assemblee retribuite, per permessi sindacali retribuiti, per donazioni
di sangue nei limiti previsti dalla legge.
• In caso di Cassa integrazione guadagni con sospensioni a zero ore, di assunzione e di
risoluzione del rapporto di lavoro nel corso dell’anno, le 2.024 (2.530 per i lavoratori
discontinui di cui all’articolo 25) e le 120 ore indicate al comma precedente si intendono
adeguatamente riproporzionate in ragione di 1/12esimo per mese di lavoro.
Le Parti dichiarano che il miglioramento della produttività del lavoro nelle aziende e
della competitività delle imprese resta un loro obiettivo comune. A tale fine le imprese e le
Rsu, nell’ambito della contrattazione aziendale, potranno, attraverso appositi accordi, definire idonei indicatori da assumere come base di riferimento per incentivare ed agevolare
la produttività.
Esclusivamente per questo scopo potranno essere utilizzate (aggiungendole a quanto
già eventualmente pattuito) anche le risorse correlate con il premio presenza. Ove le Parti
raggiungano accordi in tal senso, l’articolo 30, lettera G e l’articolo 23, comma 7, lettera b
non troveranno applicazione per le Aziende in vigenza delle scelte aziendalmente concordate, fermo restando che in caso contrario continueranno ad essere applicati i dispositivi
contrattuali esistenti.
H.
È considerato lavoro notturno:
• per i lavoratori di cui ai gruppi 1 e 2 dell’art. 26 quello effettuato in un periodo di 9 ore
da stabilirsi fra le ore 20 e le ore 8 antimeridiane.
• per i lavoratori di cui ai gruppi 3 e 4 dell’art. 26 quello effettuato dalle ore 22 alle ore 6
antimeridiane.
• Si considera lavoro notturno ai fini legali, di cui al D.Lgs. n. 66 del 2003, quello
effettivamente prestato nel periodo intercorrente fra le ore 22 e le ore 5 alle condizioni
di cui al decreto medesimo, ferme restando le esclusioni di cui all’art. 11, secondo
comma, del citato provvedimento (donne, dall’accertamento dello stato di gravidanza
fino al compimento di un anno di età del bambino; la lavoratrice madre di un figlio di
età inferiore a tre anni o, in alternativa, il lavoratore padre convivente con la stessa; la
lavoratrice o il lavoratore che sia l’unico affidatario di un figlio convivente di età inferiore
a 12 anni; la lavoratrice o il lavoratore che abbia a proprio carico un soggetto disabile ai
sensi della Legge 5 febbraio 1992, n. 104, e successive modificazioni).
• L’introduzione del lavoro notturno deve essere preceduta dalla consultazione delle
Organizzazioni sindacali di cui al primo comma dell’art. 12 del decreto legislativo. A tali
Organizzazioni va anche estesa l’informativa di cui al secondo comma della disposizione
sopra citata.
È considerato lavoro festivo quello effettuato nelle giornate destinate al riposo settimanale o nei giorni di festività di cui ai punti b) e c) dell’art. 34. Per i lavoratori soggetti alle
deroghe e alle eccezioni della legge sul riposo domenicale e settimanale, lo spostamento
del giorno destinato al riposo settimanale deve essere preavvertito non più tardi del 4°
giorno antecedente a quello predeterminato per il giorno stesso; nel caso contrario il lavoro
disposto in tale giorno darà luogo al trattamento stabilito per lavoro festivo o straordinario
festivo. Durante il periodo di attività stagionale detto preavviso sarà ridotto a 2 giorni.
196
Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro per i Lavoratori dell’Industria Alimentare
I.
Nessun lavoratore può esimersi dall’effettuare, nei limiti previsti dalla legge e dal presente contratto, il lavoro straordinario, notturno e festivo, salvo giustificati motivi individuali
di impedimento. Il lavoro straordinario - fermo restando quanto previsto al precedente
punto B lettera c) - nonché il lavoro festivo dovrà essere disposto ed autorizzato dalla
Direzione aziendale.
Chiarimento a verbale
1. Il godimento dei riposi compensativi comporterà per ciascuna ora lavorata nelle festività
in aggiunta all’indennità di turno la sola maggiorazione del 50% di cui all’articolo 31,
del presente contratto.
2. L’orario settimanale di cui al secondo comma del presente articolo è realizzato attraverso
l’assorbimento della riduzione di orario di cui alla lettera a) dell’art. 33. La residua quota
di riduzione sarà goduta attraverso corrispondenti riposi.
-- A livello aziendale potranno essere realizzate per periodi determinati nel corso
dell’anno, in relazione a specifiche esigenze tecniche, organizzative, produttive e di
mercato da verificare con le Rsu, e ferma restando l’esigenza di garantire flessibilità
operativa, ottimale utilizzo delle risorse umane e delle capacità degli impianti,
riduzioni dell’orario attraverso l’utilizzo dei riposi di cui alla lettera a) dell’articolo 33
ed eventualmente, delle festività abolite.
3. Per i lavoratori che prestano l’orario normale settimanale di 39 ore le giornate lavorative
per le quali è prevista una prestazione inferiore a 8 ore, saranno considerate pari ad 8 ore
in caso di ferie e altre cause di assenza con diritto alla retribuzione. Negli altri casi si farà
riferimento all’orario di lavoro previsto.
4. La prestazione lavorativa dell’Operatore di vendita, si svolgerà su cinque giornate alla
settimana ovvero su 4 giornate intere e 2 mezze giornate.
-- La determinazione dei riposi relativi alle 2 mezze giornate sarà concordata in sede
aziendale tenuto conto delle situazioni locali di fatto.
5. Ai fini del computo delle ore di effettiva presenza di cui al punto G del presente articolo
non verranno considerate le ore di lavoro eccedenti l’orario normale ove le stesse non
siano recuperate.
Dichiarazione delle parti
Le parti convengono di riassumere nella seguente tabella le regole in materia di orari
di lavoro.
Ore Settimanali
Giorni Anno
Giornalieri
39h
-
Turni Avvicendati 2 x 5
39h
-
Turni Avvicendati 2 x 6
39h
-
Turni avvicendati 2 x 7
40h
233,5
Turni a ciclo continuo 3 x 7
40h
233,25
Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro per i Lavoratori dell’Industria Alimentare
197
Art. 30 -bis
Vedi contratto dell’industria alimentare.
Art. 30 -ter
Vedi contratto dell’industria alimentare.
Dichiarazioni delle parti stipulanti
1. Premesso che il perseguimento di un maggior livello di produttività delle imprese
costituisce comune obiettivo delle Parti e che la crescita dell’occupazione può essere
perseguita anche migliorando il livello di competitività e cogliendo le opportunità offerte
dal mercato, le Parti riconoscendo la necessità di applicare le norme contrattuali di cui
al presente articolo in modo da facilitare il conseguimento di tali obiettivi, convengono
di verificare, in occasione degli incontri previsti nell’articolo 2 del presente Contratto la
corretta attuazione delle norme del presente articolo.
Le Parti, nel confermare l’impianto normativa dell’art. 30 riconoscono che, per rispondere alle esigenze di flessibilità delle imprese attraverso soluzioni che tengano in opportuna considerazione anche le condizioni dei lavoratori, possano essere attivati negoziati
per la definizione di intese, anche a titolo sperimentale, riferite all’intera azienda o a
parti di essa, che prevedano il ricorso a soluzioni di orario ulteriore rispetto a quanto
previsto dallo stesso art. 30.
Tali regimi saranno ricavabili ricorrendo alla utilizzazione in aggiunta a quelle previste
per il personale giornaliero (5 giornate) di ulteriori giornate di riposo fino a raggiungere
l’orario dei turnisti a ciclo continuo.
2. In situazioni di esubero di personale connesse a crisi aziendali strutturali che presentino
particolare rilevanza sociale in relazione alla situazione occupazionale locale ed alla
situazione produttiva, in particolare modo nel Mezzogiorno potrà essere verificata
anche alla luce delle opportune modifiche legislative la possibilità di ricorso alla Cassa
integrazione guadagni speciali con forme di rotazione del personale e regimi di orario di
lavoro ridotti rispetto a quelli normali nonché a forme di part-time di lavoro, a condizione
che sia soddisfatta l’esigenza a dimensionare l’organico aziendale alle effettive necessità
produttive che risultino compatibili con le esigenze tecnico produttive e organizzative che
non siano ostacolati processi di mobilità, che vengano create le condizioni per evitare,
anche attraverso compensazioni, gli eventuali oneri economici derivanti.
Dichiarazione delle parti in materia di orario di lavoro
Le Parti convengono sulla necessità che la gestione delle ricadute occupazionali delle
ristrutturazioni, riorganizzazioni e innovazioni tecnologiche sia ispirata al principio della
riduzione dell’impatto sociale delle eccedenze occupazionali nel rispetto delle esigenze di
competitività del settore, con particolare riferimento a quando non sono in condizioni di
ricevere dai trattamenti di legge una risposta adeguata.
• A tal fine le Parti, ferma restando l’utilizzabilità in rapporto alle diversificate esigenze
delle imprese e dei lavoratori degli strumenti di legge in materia di contratti di solidarietà
(863/84 e 236/93), Cassa integrazione guadagni e mobilità (223/91), contratti parttime (863/84) e altri successivi provvedimenti indicano alle Direzioni e alle Rsu delle
198
Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro per i Lavoratori dell’Industria Alimentare
imprese strumenti e percorsi, che in presenza di specifiche condizioni di compatibilità
organizzativa ed economica per le imprese stesse possano adeguatamente rispondere
agli obiettivi strategici prima indicati:
1. Gestione collettiva dei diritti relativi alla riduzione dell’orario e della prestazione annua.
In rapporto all’entità delle eccedenze, alla tipologia del lavoro e alla omogeneità e
fungibilità professionale, le imprese e le Rsu potranno concordare la realizzazione temporanea e reversibile di una riduzione collettiva dell’orario di lavoro utilizzando sia per
il personale giornaliero che per quello turnista:
-- tutti i riposi e le riduzioni contrattualmente previsti all’articolo 33 del contratto;
-- i residui individuali di ferie e riduzioni di orario non godute;
-- la possibile utilizzazione delle ferie eccedenti le quattro settimane.
2. Nuove ulteriori riduzioni di orario attraverso i contratti di solidarietà.
-- L’eventuale ricorso temporaneo e reversibile a tali riduzioni di orario, al di là delle
condizioni oggettive richiamate al punto precedente, presuppone un equilibrio
dei costi da ricercarsi anche con equivalenti riduzioni retributive. Il ricorso agli
strumenti di incentivazione e sostegno offerti dalla legge attutisce l’onere
economico per i lavoratori.
Dichiarazione congiunta
Le Parti avendo tenuto conto in occasione del presente rinnovo della sopravvenienza
del D.Lgs. n. 66 del 2003, convengono che con le clausole di cui sopra hanno inteso dare
attuazione a quanto il decreto legislativo medesimo affida alla contrattazione collettiva.
9. L’art. 31 - Lavoro straordinario, lavoro notturno, festivo e a turni. Maggiorazioni è sostituito dal seguente:
Articolo 31 - lavoro supplementare, straordinario, notturno, festivo ed a turni:
maggiorazioni
Le percentuali di maggiorazione per retribuire le prestazioni anzidette sono le seguenti:
1. Lavoro straordinario compreso fra le 40 e le 48 ore settimanali 20%.
2. Lavoro straordinario (oltre le 48 ore) diurno feriale:
-- per la 1ª ora 25%;
-- ore successive 35%.
3. Lavoro non straordinario compiuto nei giorni considerati festivi 50%.
4. Lavoro notturno non compreso in turni avvicendati:
-- lavoratori di cui al Gruppo 4) dell’articolo 26, 30%;
-- lavoratori di cui ai Gruppi l), 2) e 3) dell’articolo 26, 50%.
5. Lavoro effettuato in turni avvicendati:
a) turni diurni 4%;
b)turno notturno 34%;
c) turno notturno in lavorazioni a ciclo continuo intendendosi come tali quelle che si
svolgono su tre turni avvicendati nell’ intero arco settimanale di 7 giorni 46%.
6. Lavoro domenicale con riposo compensativo 30%.
7. Lavoro straordinario (oltre le 48 ore) festivo 70%.
8. Lavoro straordinario notturno (oltre le 48 ore) (compreso e non compreso in turni
avvicendati):
Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro per i Lavoratori dell’Industria Alimentare
199
-- 1ª ora 60%;
-- ore successive 75%.
9. Lavoro prestato in caso di distribuzione dell’orario normale su un arco di più settimane
di cui alle lettere C e F dell’articolo 30:
a) oltre l’8ª giornaliera 20%;
b)nella giornata di sabato 20%.
10. Lavoro effettuato entro le sole prime 120 ore prestate oltre il limite annuo di 2.024 ore
(2.530 per i lavoratori discontinui) 30%:
-- per le ore di lavoro prestate nei giorni di domenica o, per gli addetti a lavori in turni,
nei giorni di riposo compensativo che superano l’orario settimanale di 48 ore e di 60
ore per i discontinui sarà applicata la maggiorazione del 70%.
-- Eccettuati i casi di recupero di godimento dei riposi compensativi previsti dalla lettera
B.c) dell’articolo 30, per il lavoro straordinario e festivo competono per le ore di
lavoro prestate e in aggiunta alla retribuzione mensile le corrispondenti quote della
retribuzione oraria debitamente maggiorate secondo le percentuali di cui sopra.
-- Tali percentuali vanno applicate sulle quote orarie degli elementi retributivi di cui ai
punti 1) e 2) dell’articolo 30 calcolate secondo i criteri previsti dall’articolo 50. Alle
donne ed ai minori che lavorano in squadre avvicendate dalle ore 6 alle ore 22, la
mezz’ora di riposo prevista dalla legge n. 653 del 24 aprile 1934 (sulla tutela del lavoro
delle donne e dei fanciulli) dovrà essere retribuita, ma in tal caso resta assorbita la
maggiorazione prevista per i turni diurni del punto 5) del presente articolo.
-- Fatta eccezione per il 30% di cui al precedente punto 10), le percentuali di cui trattasi
non sono cumulabili dovendosi intendere che la maggiore assorbe la minore. Peraltro
nei confronti del personale turnista, alle percentuali sopra previste per il lavoro
effettuato in turni avvicendati andrà aggiunta la percentuale di maggiorazione di cui al
precedente punto 6) in caso di lavoro prestato in giornata domenicale o la percentuale
di cui al precedente punto 3) in caso di lavoro prestato nei giorni considerati festivi.
-- Le maggiorazioni indicate ai precedenti punti 9) e 10) sostituiscono eventuali
trattamenti aziendali riconosciuti allo stesso titolo, fatte salve le condizioni di miglior
favore.
Chiarimento a verbale
1. Ai fini della corresponsione delle maggiorazioni previste dal presente articolo si chiarisce
che le ore non lavorate in dipendenza di festività sono da computare come prestate ai
fini del raggiungimento dell’orario contrattuale.
2. La percentuale del 4% prevista per lavoro effettuato in turni diurni verrà corrisposta
anche ai lavoratori che si avvicendino nei due soli turni diurni.
10. L’art. 32 - Riposo per i pasti - è sostituito dal seguente:
Articolo 32 - Riposo settimanale
Come previsto dalla relativa legge il riposo settimanale cadrà normalmente di domenica, potendosi far godere il riposo in altro giorno della settimana soltanto nei casi previsti
dalla legge stessa.
Nei casi in cui, disposizioni di legge permettendo, il riposo settimanale non venga concesso nel giorno prestabilito, resta fermo che al personale compete il riposo compensativo.
200
Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro per i Lavoratori dell’Industria Alimentare
11. L’art. 33 - Riposo settimanale - è sostituito dal seguente:
Articolo 33 - Riposi aggiuntivi e riduzioni dell’orario di lavoro
I lavoratori hanno diritto di godere annualmente 4 giornate di riposo in sostituzione
di quanto previsto dall’Accordo Interconfederale 26 gennaio 1977 per le 6 ex festività e ciò
tenendo anche conto di quanto stabilito nel “Chiarimento a verbale” di cui all’articolo 35.
• I lavoratori turnisti addetti alle lavorazioni “semi-continue” (3 turni per 5 o 6 giorni
settimanali) che prestino la loro attività nel turno notturno hanno diritto di godere, in
aggiunta ai 4 giorni di riposo di cui al comma 1 concessi a fronte delle ex festività, di tante
giornate di riposo quante sono le festività effettivamente lavorate e/o coincidenti con la
domenica in luogo del trattamento economico corrispondente e comunque 2 ulteriori
giornate di riposo annue rapportate al lavoro prestato in turno notturno.
• Ai lavoratori giornalieri e turnisti non a ciclo continuo sono riconosciute le seguenti
riduzioni dell’orario di lavoro in ragione d’anno alle diverse scadenze:
a) lavoratori giornalieri e turnisti 2x5 e 2x6:
-- 40 ore ex Accordo Interconfederale 22 gennaio 1983;
-- 20 ore ex Ccnl 6 dicembre 1986.
Inoltre ai suddetti lavoratori sono riconosciute ulteriori 8 ore.
b)lavoratori turnisti 3x5 e 3x6:
-- 40 ore ex Accordo Interconfederale 22 gennaio 1983;
-- 24 ore ex Ccnl 6 dicembre 1986.
Inoltre ai suddetti lavoratori sono riconosciute ulteriori 12 ore complessive di riduzioni.
Per quanto riguarda la riduzione di orario spettante ai lavoratori giornalieri la cui
prestazione normale è fissata in 39 ore settimanali si fa riferimento a quanto previsto
nel “Chiarimento a verbale” di cui all’articolo 30.
I riposi e le riduzioni dell’orario di lavoro di cui ai punti precedenti assorbono quanto,
a qualsiasi titolo, già concesso o concordato nelle Aziende.
•
•
Nota a verbale
Per i lavoratori del Comune di Roma tenuto conto del carattere festivo del 29 giugno (SS.
Pietro e Paolo) le giornate di riposo a fronte delle ex festività sono 4.
Per gli Operatori di vendita già denominati Viaggiatori e Piazzisti l’utilizzo della riduzione
di orario avverrà in ragione di gruppi di 8 ore per una giornata o gruppi di 4 ore per
mezza giornata.
12. L’art. 34 - Giorni festivi - Festività infrasettimanali e nazionali è sostituito dal seguente:
Articolo 34 - Giorni festivi
Sono considerati giorni festivi:
a) tutte le domeniche ed i prestabiliti giorni di riposo settimanale di cui ai commi precedenti;
b) le ricorrenze del 25 aprile e dell’ 1 maggio;
c) le seguenti festività:
1. Capodanno
2. Epifania (6 gennaio)
3. Festa della Repubblica (2 giugno)
Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro per i Lavoratori dell’Industria Alimentare
201
•
•
•
•
4. Assunzione (15 agosto)
5. Ognissanti (1 novembre)
6. Immacolata Concezione (8 dicembre)
7. S. Natale (25 dicembre)
8. S. Stefano (26 dicembre)
9. Il giorno del S. Patrono del luogo ove ha sede lo stabilimento
10.Il giorno successivo alla Pasqua.
Il lavoro nelle festività sopra indicate è consentito sotto la osservanza delle norme di
legge; comunque l’effettuazione del lavoro è condizionata alla corresponsione del
trattamento economico previsto dall’articolo 57.
Qualora una delle festività di cui alle lettere b) e c) cadesse di domenica è dovuta al
lavoratore giornaliero o all’addetto al turno 2x5 o 2x6 una giornata di retribuzione
calcolata secondo le norme di cui all’articolo 50.
In sede aziendale potrà essere concordato di sostituire il trattamento anzidetto con il
godimento di una giornata di riposo.
Le norme su riportate si applicano anche nel caso che due delle festività di cui alle lettere
b) e c) insieme coincidano con una giornata domenicale.
Nota a verbale
Per i lavoratori del Comune di Roma è considerato giorno festivo anche il 29 giugno
(SS. Pietro e Paolo).
13. L’art. 35 - Ferie - è sostituito dal seguente:
Articolo 35 - Ferie
Nel corso di ogni anno feriale il lavoratore ha diritto ad un periodo di riposo (ferie) con
decorrenza degli elementi retributivi mensilmente percepiti in servizio secondo i termini
sotto indicati.
Ai lavoratori assunti dall’1 gennaio 2001 viene riconosciuto un periodo di ferie di 4 settimane e 2 giorni con decorrenza degli elementi retributivi mensilmente percepiti in servizio.
I lavoratori assunti precedentemente al 1 gennaio 2001 continueranno a beneficiare del
trattamento di miglior favore previsto dal Ccnl 1 febbraio 1999 con l’aggiunta di un giorno.
• In caso di ferie frazionate, 5 giorni lavorativi fruiti come ferie equivalgono a una
settimana, salvo il caso in cui non sia stata ancora effettuata la concentrazione dell’orario
settimanale in 5 giorni.
• In caso di distribuzione dell’orario normale di lavoro su un arco di più settimane come
previsto alla lettera c) dell’articolo 30 le ferie eventualmente godute dal lavoratore saranno
conteggiate in base al particolare orario di lavoro fissato in Azienda nello stesso periodo.
• Il periodo di riposo annuale ha normalmente carattere continuativo; solamente le festività
previste dalle lettere b) e c) dell’articolo 32 che cadono in tale periodo, con esclusione
delle festività che coincidono con i giorni di sosta derivanti dalla concentrazione dell’orario
contrattuale di lavoro in 5 giorni, non sono computabili agli effetti delle ferie mentre è
consentito che si faccia luogo ad un corrispondente prolungamento delle ferie stesse od
al pagamento dell’indennizzo come specificato al successivo comma 9.
• La scelta dell’epoca sarà fatta di comune accordo compatibilmente con le esigenze
di servizio.
202
Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro per i Lavoratori dell’Industria Alimentare
•
•
•
•
•
Il lavoratore può chiedere il godimento delle ferie nell’anno feriale di maturazione.
Non è ammessa la rinuncia o la non concessione delle ferie ed in caso di giustificato
impedimento il non godimento delle ferie deve essere compensato con un’indennità
sostitutiva corrispondente alla retribuzione dovuta per le giornate di ferie non
godute, da calcolare nella misura della retribuzione globale di fatto in atto al
momento della liquidazione.
Per i lavoratori normalmente retribuiti a cottimo la retribuzione giornaliera di fatto
si intende riferita alla media di guadagno realizzata nel mese precedente.
In caso di risoluzione del rapporto di lavoro, il periodo di ferie non può coincidere
con la decorrenza del periodo previsto di preavviso, mentre il lavoratore ha diritto,
anche se la risoluzione del rapporto di lavoro avvenga nel corso del primo anno, alla
liquidazione dei dodicesimi di ferie corrispondenti alle frazioni di un anno feriale
incompiuto sempre che non abbia già usufruito del relativo periodo di ferie, nel
qual caso sarà tenuto a rimboRsare il corrispondente indennizzo per le ferie godute
in più dei dodicesimi maturati. Le frazioni superiori a 15 giorni saranno computate
come mese intero.
Qualora il lavoratore venga richiamato in servizio durante il periodo di ferie
l’Azienda è tenuta a riconoscergli sia per il rientro in sede che per il ritorno alla
località dove trascorreva le ferie il trattamento di trasferta previsto dall’articolo 59.
Chiarimento a verbale
I periodi feriali su indicati tengono conto della coincidenza delle festività di cui alle
lettere b) e c) dell’art. 34 con i giorni di sosta derivanti dalla concentrazione dell’orario
contrattuale settimanale di lavoro in 5 giorni.
Pertanto per tali festività non si farà più luogo alla concessione di corrispondenti
ferie aggiuntive o del sostitutivo trattamento economico di cui al precedente Ccnl 12
dicembre 1969 (art. 11 parte operai, art. 4 qualifiche speciali e art. 10 parte impiegati).
Dichiarazione a verbale
Le Parti, premesso che con il rinnovo del Ccnl del 24 luglio 1990 hanno ulteriormente ridotto le differenze esistenti in materia di ferie tra le diverse qualifiche di lavoratori, hanno convenuto che ai lavoratori di cui ai Gruppi 1), 2) e 3) dell’articolo 26,
assunti entro il 31 agosto 1990, a partire dalla maturazione del 18° anno di anzianità
di servizio verrà riconosciuto il periodo di ferie annue di 5 settimane e 2 giorni prevista
dal precedente Ccnl.
Il diritto di godimento del giorno di ferie aggiuntivo previsto con decorrenza 1°
luglio 1990 è riconosciuto a partire dal 1° settembre 1990.
Dichiarazione comune
Al fine di favorire il ricongiungimento familiare nei Paesi d’origine dei lavoratori
extracomunitari, le Aziende accoglieranno, salve diverse esigenze tecnico-organizzative
e produttive, le richieste, in tal senso motivate, dei singoli lavoratori di usufruire di
periodi continuativi di assenza dal lavoro attraverso l’utilizzo delle ferie e dei permessi
retribuiti previsti dal contratto.
Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro per i Lavoratori dell’Industria Alimentare
203
Dichiarazione delle parti
Le parti convengono di riassumere nella seguente tabella la normativa vigente in materia di ferie.
Lavoratori assunti
dal 1° gennaio
2001
4 settimane e 2 giorni
Fino a 10 anni di anzianità
Lavoratori assunti
tra il 1° settembre 1990 ed il 31
dicembre 2000
Da oltre 10 anni fino a 18
anni di anzianità
Oltre 18 anni di anzianità
Lavoratori assunti
entro il 31 agosto
1990
Oltre 18 anni di anzianità
4 settimane e 2 giorni
Operai
4 settimane e 3 giorni
Quadri,
impiegati
ex QS
5 settimane e 1 giorno
Operai
4 settimane e 4 giorni
Quadri,
impiegati
ex QS
5 settimane e 1 giorno
Quadri,
impiegati
ex QS
5 settimane e 3 giorni
14. L’art. 40 - Assenze - Permessi - è sostituito dal seguente:
Articolo 40 - Permessi di entrata in azienda
A meno che non vi sia un esplicito permesso, non è consentito che un lavoratore entri
o si trattenga nei locali dell’Azienda in ore non comprese nel suo orario di lavoro.
• Il lavoratore licenziato o sospeso non può entrare nei locali dell’Azienda se non è
autorizzato dalla Direzione.
Articoli 40 - bis e 40 - ter
Vedi contratto dell’industria alimentare.
15. L’art. 41 - Mense aziendali - è sostituito dal seguente:
Articolo 41 - Permessi - aspettativa - assenze
a) permessi non retribuiti
Sempreché ricorrano giustificati motivi, e compatibilmente con le esigenze di servizio,
la Direzione potrà concedere al lavoratore, che ne faccia richiesta per le sue esigenze, brevi
permessi non retribuiti.
In tal senso costituisce giustificato motivo la richiesta di permessi non retribuiti avanzati
dai lavoratori che abbiano a carico:
• familiari portatori di handicap;
• figli di età inferiore a sei anni;
La richiesta dovrà essere avanzata, documentandone la necessità al superiore diretto
con anticipo.
204
Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro per i Lavoratori dell’Industria Alimentare
B) permessi parzialmente retribuiti
A fronte di documentata esigenza di permessi per ragioni inerenti:
• familiari a carico portatori di handicap;
• familiari a carico in condizioni di tossicodipendenza;
• necessità da parte del lavoratore straniero di raggiungere il luogo d’origine per
gravi motivi familiari;
1. Ove il lavoratore richiedente non abbia disponibilità di ferie nonché dei riposi a
fronte delle ex festività e delle riduzioni di orario di cui all’articolo del presente Ccnl,
le Aziende provvederanno a retribuire tali permessi in ragione del 30% e fino ad un
massimo complessivo nell’anno pari a 3 giorni di retribuzione.
Tale trattamento, non cumulabile con quanto eventualmente previsto in sede
aziendale, nel caso di lavoratori con familiari a carico portatori di handicap, spetta
in aggiunta a quanto previsto dall’articolo 33 della Legge n. 104/92.
2. Per i lavoratori portatori di handicap si richiamano le disposizioni dell’articolo 33
della citata Legge n. 104/92 e delle successive circolari ministeriali a chiarimento.
L’azienda può concedere al lavoratore che abbia maturato una anzianità non inferiore a 5 anni, e che ne faccia richiesta per comprovate riconosciute necessità personali
o familiari, un periodo di aspettativa.
L’Azienda, compatibilmente con le esigenze di servizio, può concedere al lavoratore
che ne faccia richiesta un periodo di aspettativa motivata dalla necessità di assistere
familiari a carico che risultino in condizioni documentato di tossicodipendenza.
L’Azienda, compatibilmente con le esigenze di servizio, concede conformemente
alle leggi in vigore, a richiesta, al lavoratore in condizioni di tossicodipendenza un
periodo di aspettativa non retribuita per documentata necessità di terapie riabilitative
da eseguire presso il Servizio Sanitario nazionale o presso strutture riconosciute dalle
istituzioni.
L’aspettativa non comporta ad alcun effetto la maturazione dell’anzianità né il
diritto alla retribuzione.
Chiarimento a verbale
Per il lavoratore in condizioni di tossicodipendenza nonché per il lavoratore con
familiari a carico in condizioni di tossicodipendenza, ferma restando la compatibilità
con le esigenze di servizio, si prescinde dal requisito di 5 anni di anzianità per la concessione dell’aspettativa.
Salvo quanto disposto dall’art. 47 del presente contratto, le assenze, i cui motivi
debbono essere comunicati all’Azienda entro il normale orario di lavoro della giornata
in cui si verifica l’assenza stessa, debbono essere giustificate entro il giorno successivo
a quello dell’inizio salvo il caso di impedimento giustificato.
• In mancanza della giustificazione, l’assenza verrà considerata ingiustificata.
• L’assenza ancorché giustificata o autorizzata, non consente la decorrenza della
retribuzione.
• Il lavoratore che non avesse fatto nei casi previsti il regolare movimento della
scheda (o della medaglia) è considerato assente a meno che possa far risultare in
modo sicuro e possibilmente prima dell’uscita, la sua presenza nello stabilimento:
in tal caso però sarà considerato ritardatario.
Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro per i Lavoratori dell’Industria Alimentare
205
16. L’art. 50 - Modalità di corresponsione della retribuzione - è sostituito dal seguente:
Articolo 50 - Elementi della retribuzione - retribuzione oraria - giornaliera corresponsione della retribuzione
Sono elementi retributivi i seguenti:
A) Paga mensile o stipendio (minimo contrattuale, scatti di anzianità, eventuale elemento
retributivo individuale, eventuali aumenti di merito e altre eccedenze sul minimo
contrattuale).
B) Indennità di contingenza
Sono elementi aggiuntivi alla retribuzione i seguenti:
a) Compenso per eventuale lavoro supplementare, straordinario, notturno, festivo ed
a turni.
b)Eventuali indennità attribuite per specifiche circostanze (alloggio, indennità per
lavorazioni nocive, ecc.).
c) Elemento aggiuntivo della retribuzione.
d)Premio di produzione o elemento retributivo scorporato per gli operatori di vendita
di cui al punto 9 dell’articolo 55.
e) Eventuali provvigioni, interessenze, ecc.
f) 13a e 14a mensilità.
g)Eventuali premi o gratifiche aventi carattere continuativo.
• La retribuzione oraria si ottiene dividendo la retribuzione mensile per 175.
• La retribuzione giornaliera si ottiene dividendo la retribuzione mensile per 25.
• Agli effetti di cui sopra si intende per retribuzione mensile quella prevista ai punti 1) e 2)
del presente articolo.
• Per gli operatori di vendita già denominati Viaggiatori o Piazzisti la retribuzione giornaliera
è ragguagliata a 8/175 della retribuzione mensile.
• A tali effetti salvo quando diversamente disposto dal presente Ccnl per retribuzione
mensile si intende quella costituita dagli elementi fissi.
Chiarimento a verbale
Il coefficiente giornaliero (1/25) deve essere adottato esclusivamente per la corresponsione del trattamento economico per festività coincidenti con la domenica e per i casi in cui
il contratto fa ad esso espresso riferimento.
La retribuzione deve essere corrisposta ai lavoratori nei termini e con le modalità in atto
nelle singole aziende con moneta corrente o con altro mezzo equipollente di pagamento
previa consultazione con le Organizzazioni Sindacali (Rsu ove esistente).
• Nel caso in cui l’azienda ritardi di oltre dieci giorni il pagamento, decorreranno di pieno
diritto gli interessi nella misura del 5% in più del tasso ufficiale di sconto con decorrenza
dalla scadenza di cui al comma precedente; inoltre il lavoratore avrà facoltà di risolvere il
rapporto di lavoro con diritto alla corresponsione del trattamento di fine rapporto e della
indennità di mancato preavviso.
• All’atto del pagamento della retribuzione verrà consegnato un prospetto in cui dovranno
essere distintamente specificati il nome, cognome e qualifica professionale del lavoratore,
il periodo di paga cui la retribuzione si riferisce nonché le singole voci ed i rispettivi
importi costituenti la retribuzione stessa (paga o stipendio, cottimo, contingenza, assegni
familiari, ecc.) e la elencazione delle trattenute.
206
Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro per i Lavoratori dell’Industria Alimentare
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
Tale prospetto paga deve portare la firma, sigla o timbro del datore di lavoro o di chi ne
fa le veci.
Tanto in pendenza del rapporto di lavoro, quanto alla fine di esso, in caso di contestazione
su uno o più elementi costitutivi della retribuzione dovrà essere intanto corrisposta
al lavoratore la parte della retribuzione non contestata, contro rilascio da parte del
lavoratore stesso della quietanza per la somma corrisposta.
Ai lavoratori che nel corso del mese avranno prestato la loro opera per l’intero orario
contrattuale di lavoro o che si saranno assentati soltanto per ferie, per festività, per
congedo matrimoniale o per altre cause che comportano il diritto alla retribuzione, verrà
liquidata l’intera retribuzione mensile.
In tal modo si intenderanno compensati oltre al lavoro ordinario, le ferie, il congedo
matrimoniale, le altre assenze retribuibili e le festività di cui alle lettere b) e c) dell’art. 32
escluse solo quelle coincidenti con la domenica.
Ai lavoratori che abbiano prestato la loro opera per un periodo inferiore ad un mese, o
comunque per parte dell’orario contrattuale, verrà detratta la retribuzione afferente le
ore non lavorate.
Le quote relative alle ore normali non lavorate, o comunque non retribuibili nell’ambito
dell’orario contrattuale, saranno calcolate in base alla retribuzione oraria ottenuta
applicando il coefficiente orario (1/175) di cui al precedente articolo 50.
In caso di distribuzione dell’orario normale di lavoro su un arco di più settimane come
previsto alla lettera c) dell’articolo 30.
Ai lavoratori che nel corso del mese avranno prestato la loro opera per il particolare orario
fissato in azienda o che si saranno assentati solo per cause che comportano il diritto
alla retribuzione, verrà liquidata l’intera retribuzione mensile, intendendosi in tal modo
compensate oltre al lavoro prestato anche le assenze retribuibili.
Ai lavoratori che nel corso del mese avranno prestato la loro opera per parte del particolare
orario fissato in azienda o che si saranno assentati per cause che non comportano il
diritto alla retribuzione, le detrazioni saranno effettuate in ragione di 1/175esimo della
retribuzione mensile per ogni ora non lavorata o comunque non retribuibile.
La retribuzione normale ai lavoratori di cui al gruppo 4) dell’articolo 26 sarà corrisposta in
misura mensile fermo restando che il lavoro prestato dagli stessi è compensato in base ai
giorni di effettiva prestazione e, nell’ambito dei giorni, in base alle ore effettivamente lavorate.
17. L’art. 51- Minimi tabellari mensili - è sostituito dal seguente:
Articolo 51 - minimi contrattuali
•
•
I minimi contrattuali afferenti ciascun livello sono riportati nella tabella che segue.
L’elemento aggiuntivo per i quadri è fissato a 142 euro mensili per i quadri inquadrati nel
livello 1 e 122,50 euro mensili per quelli inquadrati al livello 2.
Gli eventuali assorbimenti in occasione dei passaggi di livello sono effettuati solo
dal superminimo individuale o da quello contrattato per il quale sia stata prevista la
possibilità di assorbimento.
Minimi tabellari
I minimi tabellari sono fissati nelle misure e con le decorrenze previste nella seguente
tabella.
Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro per i Lavoratori dell’Industria Alimentare
207
Livello
Parametro
Minimi
dall’1.6.2012
Minimi
dall’1.10.12
Minimi
dall’1.4.13
Minimi
dall’1.5.14
Minimi
dall’1.10.15
1
217
1.842,82
1.905,72
1.968,62
2.031,52
2.040,95
2
202
1.716,08
1.774,63
1.833,18
1.891,73
1.900,51
3
182
1.545,47
1.598,22
1.650,97
1.703,72
1.711,63
4
161
1.364,16
1.410,83
1.457,50
1.504,17
1.511,17
5
147
1.248,41
1.291,02
1.333,63
1.376,24
1.382,63
6
136
1.152,54
1.191,96
1.231,38
1.270,80
1.276,71
7
124
1.052,45
1.088,39
1.124,33
1.160,27
1.165,66
8
117
993,67
1.027,58
1.061,49
1.095,40
1.100,49
9
110
934,09
965,97
997,85
1.029,73
1.034,51
10
100
848,38
877,37
906,36
935,35
939,70
Nota a verbale
Le parti si danno atto che per la vigenza dell’attuale contratto nazionale di lavoro gli
aumenti dei minimi tabellari sono calcolati sul parametro 138. La necessità di una eventuale
successiva modifica sarà valutata congiuntamente dalle parti.
18. L’art. 53 - Aumenti periodici di anzianità - è sostituito dal seguente:
Articolo 53 - scatti di anzianità
Il lavoratore ha diritto per ogni biennio di effettivo servizio prestato calcolato sulla base
della data.di assunzione ad avere corrisposto a titolo di scatto di anzianità un aumento
retributivo in cifra fissa pari a:
Categoria
Dal
01/07/2012
Dal
01/07/2013
Dal
01/07/2014
Dal
01/07/2015
Dal
01/07/2016
1
25,61
26,56
27,62
28,68
29,74
2
23,75
24,63
25,62
26,61
27,60
3
21,24
22,03
22,91
23,79
24,67
4
18,12
18,79
19,54
20,29
21,04
5
17,50
18,14
18,87
19,60
20,33
6
16,86
17,48
18,18
18,88
19,58
7
15,30
15,87
16,50
17,13
17,76
8
14,99
15,55
16,17
16,79
17,41
9
14,37
14,91
15,51
16,11
16,71
10
12,50
12,96
13,48
14,00
14,52
208
Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro per i Lavoratori dell’Industria Alimentare
•
•
Il numero massimo maturabile di scatti di anzianità è 5.
Gli scatti di anzianità decorreranno dal 1° giorno del mese immediatamente successivo
a quello in cui si compie il biennio di servizio.
• In caso di passaggio di livello, il lavoratore manterrà l’importo degli scatti di anzianità
maturati nei livelli di provenienza.
• Tale importo ai fini dell’individuazione del numero di scatti, o frazione di numero di
scatti, che da quel momento si considererà maturato dal lavoratore sarà diviso per il
valore dello scatto corrispondente al nuovo livello.
• Il lavoratore avrà successivamente diritto a maturare tanti ulteriori scatti di anzianità o
loro frazioni quanti ne occorreranno per raggiungere il numero massimo maturabile
sopra indicato.
La frazione di biennio in corso al momento del passaggio di livello sarà utile agli effetti
della maturazione del successivo scattò di anzianità.
• Gli scatti di anzianità assorbono gli aumenti già concessi per lo stesso titolo.
19. L’art. 54 - Tredicesima e quattordicesima mensilità - è sostituito dal seguente:
Articolo 54 - 13a e 14a Mensilità
A norma di quanto stabilito dall’Accordo Interconfederale 27 ottobre 1946 l’Azienda è
tenuta a corrispondere al lavoratore in occasione della ricorrenza natalizia, una 13a mensilità di importo pari alla retribuzione globale mensile di fatto percepita dal lavoratore stesso.
• La corresponsione deve avvenire normalmente alla vigilia di Natale.
• Nel caso di inizio o di cessazione del rapporto di lavoro durante il corso dell’anno, il
lavoratore ha diritto a tanti dodicesimi dell’ammontare della 13a. mensilità quanti sono
i mesi di servizio prestati presso l’azienda, computando come mese intero la frazione di
mese superiore a 15 giorni.
• Per i lavoratori a cottimo la retribuzione globale di fatto si intende riferita al guadagno
medio del mese precedente.
Le Aziende con più di 60 dipendenti erogheranno la 14a mensilità, normalmente entro
la fine del mese di giugno e comunque entro il 31 luglio.
Le Aziende aventi fino a 10 dipendenti erogheranno un importo corrispondente al 25%
della 14a mensilità con decorrenza dal 1° gennaio 2011 ed al 35% della 14a mensilità con
decorrenza dal 1° luglio 2012.
Le Aziende con da 11 a 40 dipendenti erogheranno un importo pari al 30% della 14a
mensilità con decorrenza dal 1° gennaio 2011 ed al 45% della 14a mensilità con decorrenza
dal 1° luglio 2012.
Le Aziende con da 41 a 55 dipendenti erogheranno un importo pari al 55% della 14a
mensilità con decorrenza dal 1° gennaio 2011 ed al 75% della 14a mensilità con decorrenza
dal 1° luglio 2012.
Le aziende con da 55 a 60 dipendenti erogheranno l’intero importo della 14a mensilità
con le seguenti decorrenze: 55% dal 1° gennaio 2011, 80% dal 1° luglio 2012 e 100% dal
1° luglio 2013.
Il calcolo dei dipendenti ai fini di quanto sopra disposto viene effettuato al 1° gennaio
di ogni anno prendendo in considerazione i dipendenti con contratto a tempo indeterminato in forza alla data citata.
Con esclusione dei premi di produzione congelati ante 1993, dei premi per obiettivi
Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro per i Lavoratori dell’Industria Alimentare
209
di cui all’articolo 55 e dei premi correlati alla produzione e/o ai risultati aziendali, ulteriori
erogazioni collettive potranno essere trasformate in 14a.
20. Nell’art. 55 - Elemento di garanzia retributiva - le tabelle del Contratto alimentare
sono sostituite dalle seguenti:
Elemento di garanzia retributiva in vigore dal 1° gennaio 2012:
Livelli
Dal 1° gennaio 2012 (E)
Dal 1° gennaio 2013 (E)
1
28,76
31,64
2
28,76
31,64
3
25,37
27,91
4
23,67
26,04
5
21,77
23,95
6
20,31
22,38
7
19,45
21,39
8
18,45
20,29
9
17,54
19,27
10
16,40
17,52
21. L’art. 57 - Indennità varie - è sostituito dal seguente:
Articolo 57 - Trattamento economico in caso di festività infrasettimanali e nazionali
Il trattamento economico spettante ai lavoratori nelle giornate festive di cui ai punti b)
e c) dell’articolo 34 è disciplinato come segue:
a) qualora non vi sia prestazione d’opera il trattamento suddetto è compreso nella
retribuzione mensile;
b) in caso di prestazione di lavoro saranno corrisposte oltre alla retribuzione mensile tante
quote orarie di retribuzione globale quante sono le ore prestate con la maggiorazione
della percentuale di cui al punto 3) dell’articolo 31.
• Per il trattamento economico e normativo delle festività cadenti nei periodi di assenza dal
lavoro si fa riferimento alle norme di legge.
• Il trattamento di cui al presente articolo, per quanto riguarda i lavoratori retribuiti a
cottimo, provvigione, o con altre forme di compensi mobili, comprenderà il valore delle
quote mobili calcolate sulla media oraria del mese precedente.
Nota a verbale
Il comma sul trattamento della festività pasquale, contenuto nei contratti precedenti,
è stato cancellato e sostituito da una giornata aggiuntiva di ferie.
210
Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro per i Lavoratori dell’Industria Alimentare
22. L’art. 58 - Cottimi - è sostituito dal seguente:
Articolo 58 - Computo della maggiorazione per lavoro a turni agli effetti degli
istituti contrattuali
Per i lavoratori che prestano normalmente la loro opera in turni avvicendati, e fermo restando quanto previsto dall’articolo 30 lettera D le maggiorazioni di cui al punto 5) dell’articolo 31 saranno computate nella retribuzione agli effetti delle festività, delle ferie, del
trattamento di malattia e infortunio sulla base della maggiorazione media relativa al ciclo
completo dei turni al quale il lavoratore partecipa.
• Tale maggiorazione media sarà computata anche agli effetti della 13a mensilità,
corrispondendo tanti dodicesimi per quanti sono i mesi per i quali il lavoratore abbia prestato
lavoro a turni, computando come mese intero la frazione di mese superiore a 15 giorni.
• Il lavoratore turnista che abbia compiuto 55 anni di età e che venga adibito a tempo
indeterminato a lavori a giornata manterrà, ad personam ed in cifra fissa, tanti
quindicesimi dell’indennità di turno media ultimamente percepiti quanti sono gli anni
continuativamente prestati in turno nell’azienda con un massimo di 15 quindicesimi.
• Analogamente si procederà nei confronti del lavoratore turnista con 28 anni di
comprovata effettiva contribuzione pensionistica, in regime obbligatorio al quale la cifra
ad personam come sopra calcolata sarà ridotta del 25%.
• Qualora il lavoratore venga adibito nuovamente al lavoro in turni l’importo di cui ai
commi precedenti non è cumulabile con l’indennità di turno che gli verrà corrisposta
dovendosi intendere che la cifra maggiore assorbe la minore.
23. Per i lavoratori assunti a decorrere dal 16 luglio 2009 si applica l’articolo 59 del Ccnl
alimentare. Per i lavoratori in organico al 15 luglio 2009, l’art. 59 - Trasferte
è sostituito dal seguente:
Articolo 59 - Trasferta
Al lavoratore in missione per esigenze di servizio verrà corrisposto un trattamento
compensativo da concordare in sede aziendale.
• In caso di mancato accordo l’azienda corrisponderà il seguente trattamento:
a) il rimborso delle spese effettive sostenute per il viaggio con i normali mezzi di
trasporto;
b)il rimborso delle spese di vitto e di alloggio nei limiti della normalità quando la durata
del servizio obblighi il lavoratore ad incontrare tali spese;
c) il rimborso delle altre spese vive necessarie per l’espletamento della missione;
d)un’indennità per il rimborso delle spese non documentabili diverse da quelle di cui
alla lettera c), pari al 50% della retribuzione giornaliera (1/25) di cui ai punti 1) e 2)
dell’articolo 50 se la missione dura oltre le 12 e sino alle 24 ore.
• Se la missione dura più di 24 ore, l’indennità di cui sopra viene calcolata moltiplicando il
50% della retribuzione giornaliera per il numero dei giorni di missione.
• Il trattamento di cui al punto d) assorbe anche l’eventuale compenso per anticipazioni e
impreviste protrazioni di orario richieste dalla missione.
Tuttavia qualora il datore di lavoro richieda esplicitamente al lavoratore delle prestazioni di lavoro effettivo oltre la durata dell’orario normale giornaliero, tali prestazioni devono essere remunerate come straordinario.
Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro per i Lavoratori dell’Industria Alimentare
211
•
Nel caso in cui il lavoratore venga inviato in missione presso altra sede di lavoro o in altre
località, per incarichi che richiedano la sua permanenza fuori dalla normale residenza per
periodi superiori ad un mese, l’indennità di cui al punto d) viene corrisposta dopo il primo
mese nella misura del 35% e dopo il secondo mese nella misura del 20%.
• L’indennità di cui al punto d) viene corrisposta nella misura del 20% quando la frequenza
dei viaggi costituisca caratteristica propria delle mansioni che il lavoratore normalmente
disimpegna.
• Qualora la missione non abbia comportato il pernottamento fuori sede, la contingenza
da computare nella base di calcolo delle percentuali di cui al punto d) del 50% e del 20%
è quella in vigore al 28 febbraio 1983.
Agli importi così determinati andranno aggiunte le cifre fisse rispettivamente E 0,77 e E 0,31.
L’indennità di cui al punto d) non fa parte della retribuzione a nessun effetto del presente Contratto e non si cumula con eventuali trattamenti aziendali e individuali in atto a
tale titolo, riconoscendosi peraltro al lavoratore la facoltà di optare per il trattamento da
esso ritenuto più favorevole.
• Per gli operatori di vendita in luogo della normativa sopra prevista le Aziende
applicheranno le seguenti disposizioni:
• La diaria fissa escluse le spese di trasporto costituirà ad ogni effetto per il 50% parte
integrante della retribuzione.
• Nessuna diaria è dovuta all’operatore di vendita quando è in sede a disposizione
dell’Azienda, nella città ove egli risiede abitualmente.
• Qualora, durante l’anno non sia stato mandato in viaggio per tutto il periodo convenuto
contrattualmente gli sarà corrisposta una indennità per i giorni di mancato viaggio nella
misura seguente:
a) se ha residenza nella stessa sede dell’Azienda, avrà una indennità nella misura di 2/5
della diaria;
b)se invece l’operatore di vendita, con consenso dell’Azienda, ha la sua residenza in
luogo diverso da quello dove ha sede l’Azienda stessa, avrà diritto, oltre al trattamento
di cui sopra, al riconoscimento delle maggiori spese sostenute per la eventuale
permanenza nella città ove ha sede l’Azienda per la esplicazione dei compiti affidatigli
durante il periodo in cui viaggia.
• Qualora l’Azienda non corrisponda la diaria, le spese sostenute e documentate
dall’operatore di vendita per vitto e alloggio nell’espletamento della propria attività fuori
della città sede di deposito, di filiale o di residenza contrattuale, sempre che lo stesso
non possa per la distribuzione del suo lavoro rientrare nella propria abitazione, saranno
rimboRsate nei limiti della normalità.
Lo stesso criterio si applica a tutte le altre spese autorizzate dall’Azienda.
• Fermo restando quanto previsto dal comma precedente in sede aziendale saranno
individuati tra Direzione aziendale e Rsu degli operatori di vendita i criteri da prendere a
riferimento per la determinazione della misura dei rimborsi spese.
Chiarimento a verbale
Quanto sopra stabilito non modifica le intese aziendali che definiscono condizioni per
determinare il diritto dell’indennità di trasferta.
• Ai fini di quanto stabilito dal comma 2 del presente articolo si considera giorno di
missione anche la frazione ultima di tempo superiore o pari a 12 ore.
212
Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro per i Lavoratori dell’Industria Alimentare
24. Dopo l’Articolo 61 - Prestiti - è aggiunto il seguente
Articolo 61 - bis - reclami sulla retribuzione - trattenute per risarcimento danni
Qualsiasi reclamo sulla corrispondenza della somma pagata a quella indicata sul prospetto paga dovrà essere fatto all’atto del pagamento; il lavoratore che non vi provvede
perde ogni diritto per ciò che riguarda il denaro contenuto nella busta paga o stipendio.
• Gli errori di pura contabilità dovranno essere contestati dal lavoratore entro un anno dal
giorno del pagamento affinché il competente ufficio della azienda possa provvedere al
regolamento delle eventuali differenze.
I danni che comportino trattenute per risarcimento devono essere contestati ai lavoratori non appena l’azienda ne sia venuta a conoscenza.
• Le trattenute per risarcimento danni devono essere rateizzate in modo che la retribuzione
mensile non subisca riduzioni superiori al 10% del suo importo.
25. L’art. 62 - Sicurezza e salute dei lavoratori sul luogo di lavoro - è sostituito dal seguente:
Articolo 62 - Ambiente di lavoro - prevenzione
Fermo restando quanto previsto dalla normativa generale vigente in materia, non
sono ammesse le lavorazioni nelle quali la concentrazione di vapori, polveri, sostanze tossiche, nocive e pericolose superi i limiti massimi (TLV) stabiliti dalle tabelle dell’American
Conference of Governamental Industrial Hygienist’s secondo i criteri di applicazione indicati
nelle tabelle stesse. Nel caso in cui dalle competenti Autorità italiane vengano elaborate
nuove specifiche tabelle e le stesse vengano emanate con carattere di norme cogenti esse
saranno assunte contrattualmente.
Ai fini dei controlli e delle indicazioni promozionali di competenza delle Rsu ai sensi
dell’art. 9 della Legge n. 300/70 e della Legge n. 833/78 vengono attribuiti alla Rsu i seguenti compiti:
• verificare congiuntamente con la Direzione aziendale eventuali esigenze di interventi di
prevenzione all’interno degli ambienti di lavoro;
• esaminare con la Direzione aziendale le eventuali esigenze di manutenzione finalizzate
alla prevenzione e sicurezza;
• promuovere la ricerca, l’elaborazione e l’attuazione a norma dell’art. 9 della Legge n.
300 del 20 maggio 1970, di tutte le misure idonee a tutelare la salute e l’integrità del
lavoratore;
• presentare proposte ai fini dell’informazione, della sensibilizzazione e della formazione
dei lavoratori in materia di prevenzione degli infortuni e delle malattie professionali,
anche con l’utilizzo delle 150 ore di diritto allo studio secondo quanto previsto dalla
lettera B) dell’articolo 45;
• partecipare agli accertamenti relativi a condizioni di nocività e particolare gravosità;
• concordare con la Direzione aziendale ogni qualvolta se ne ravvisi congiuntamente
l’esigenza, l’effettuazione di indagini e accertamenti sull’ambiente di lavoro da affidarsi
in relazione a quanto previsto dall’art. 20 ultimo comma della Legge n. 833/78 ai servizi
di igiene ambientale e medicina del lavoro delle USL o in alternativa ad Enti specializzati
di diritto pubblico scelti di comune accordo;
• ricorrere in caso di mancato accordo sulla scelta dell’istituto a tecnici particolarmente
qualificati iscritti agli albi professionali;
Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro per i Lavoratori dell’Industria Alimentare
213
•
concordare di volta in volta con la Direzione aziendale, nei casi in cui a seguito delle
indagini ambientali, anche tenuto conto dei riflessi sul gruppo dei lavoratori direttamente
esposti, vengono individuate situazioni di particolare rischio, l’attuazione di accertamenti
medici scientifici per il personale interessato all’area di rischio individuata.
• L’Azienda assumerà a proprio carico l’onere delle indagini con la Rsu.
• I medici e i tecnici sono vincolati al segreto sulle tecnologie e sulle tecniche di produzione
di cui possono venire a conoscenza nello svolgimento dell’incarico loro affidato.
La Rsu di stabilimenti con oltre 50 dipendenti potrà individuare tra i suoi membri quelli incaricati a trattare con la Direzione aziendale le materie dell’ambiente e della sicurezza nel numero di:
-- da 1 a 3 fino a 200 dipendenti
-- da 3 a 6 oltre i 200.
• I nominativi di questi membri che sono delegati all’ambiente, igiene e sicurezza e che
costituiscono la Commissione ambiente saranno comunicati alla Direzione aziendale.
• Per la eventuale formazione dei componenti la Commissione ambiente si potrà
concordare l’utilizzo delle 150 ore contrattualmente previste per il diritto allo studio.
• Agli incontri con l’Azienda potranno partecipare, con i membri della Rsu come sopra
individuati, lavoratori del gruppo direttamente esposto alle specifiche condizioni
ambientali in discussione, e se del caso, lavoratori dipendenti dello stesso stabilimento,
esperti delle problematiche in discussione e comunque in un numero non superiore a
quello dei componenti la Commissione ambiente.
• Le parti hanno piena libertà di acquisizione e di valutazione in ordine ai risultati delle
indagini ambientali.
• Qualora le suindicate iniziative dovessero comportare l’adozione di sostanziali modifiche
agli impianti, tali da imporre la fermata totale o parziale degli stessi, l’Azienda valuterà la
possibilità di utilizzare i lavoratori interessati in altre attività all’interno dello stabilimento
e, ove ciò non fosse possibile, a esaminare con la Rsu soluzioni alternative.
Le aziende porteranno a conoscenza della Rsu anche per il tramite della Commissione
ambiente i seguenti elementi:
a) programmi di investimento concernenti il miglioramento dell’ambiente di lavoro e la
sicurezza;
b)informazioni attinenti agli eventuali rischi cui sono esposti i lavoratori, connessi con
le sostanze impiegate nel ciclo produttivo, rischi noti sulla base delle acquisizioni
medico-scientifiche, sia a livello nazionale che internazionale;
c) informazioni in via preventiva sugli agenti di rischio eventualmente derivanti da nuove
sostanze immesse nel ciclo produttivo, o da nuove tecnologie utilizzate, nonché sulle
acquisizioni medico-scientifiche sia a livello nazionale che internazionale;
d)informazioni sui piani di emergenza, compresi l’attrezzatura di sicurezza, i sistemi
di allarme e i mezzi di intervento previsti all’interno dello stabilimento in caso di
incidente rilevante;
e) informazioni sulle avvertenze in materia di sicurezza e di pronto intervento per le
sostanze pericolose trasportate;
f) informazioni sull’attività preventiva per la sorveglianza dei fattori di rischio svolta, in
relazione a quanto previsto dall’articolo 21 della Legge n. 833/1978, nell’ambito degli
indirizzi eventualmente fissati dai piani sanitari regionali.
• Sugli elementi come sopra indicati la Rsu o per essa la Commissione ambiente potrà
fornire il suo contributo di proposte.
214
Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro per i Lavoratori dell’Industria Alimentare
•
•
•
•
•
•
Laddove condizioni oggettive lo rendano necessario, l’Azienda esaminerà con la Rsu la
possibilità di installare idonee apparecchiature di analisi continua.
A livello regionale e di area integrata, le Associazioni imprenditoriali, nel quadro dei
previsti incontri formativi annuali forniranno alle Organizzazioni sindacati locali le
previsioni di investimenti relativi ai miglioramenti ambientali-ecologici.
In caso di affidamento a terzi di attività di ciclo produttivo le Aziende forniranno
alle Aziende terziste informazioni attinenti agli eventuali rischi, noti sulla base delle
acquisizioni medico-scientifiche sia a livello nazionale che internazionale, cui sono esposti
i lavoratori connessi con le sostanze impiegate.
Annualmente, per le unità produttive con più di 200 addetti, le aziende presenteranno,
nel corso di un apposito incontro alla Rsu gli obiettivi in termini di prodotti, tecnologie e
infrastrutture, che intendono perseguire per il miglioramento delle condizioni ambientali
e della sicurezza di carattere interno ed esterno, anche sulla base degli andamenti relativi
agli anni precedenti.
Eventuali sostanziali modifiche degli obiettivi formeranno altresì oggetto di esame
congiunto tra le parti, sulla base della comunicazione da parte dell’Azienda.
Ferme restando le autonome valutazioni delle parti, la realizzazione degli obiettivi indicati
formerà oggetto di esame congiunto tra la Direzione aziendale e la Rsu.
Vengono istituiti:
a) il registro dei dati ambientali, tenuto e aggiornato a cura dell’Azienda.
In esso saranno annotati per ogni reparto i risultati delle rilevazioni periodiche riguardanti
i fattori ambientali, fisici e chimici, i quali possono determinare situazioni di nocività
o particolare gravosità; tale registro potrà essere visionato dalla Rsu o per essa dalla
Commissione ambiente;
b) il registro dei dati biostatistici, tenuto e aggiornato a cura dei servizi sanitari di fabbrica.
In esso saranno annotati, per ogni reparto, i risultati statistici delle visite mediche e degli
esami periodici nonché le assenze per infortunio, malattia professionale e malattia comune;
tale registro potrà essere visionato dalla Rsu o per essa dalla Commissione ambiente;
c) il libretto personale sanitario e di rischio, tenuto e aggiornato a cura dei servizi sanitari di
fabbrica con vincolo di segreto professionale. In tale libretto saranno annotati i risultati
delle visite mediche di assunzione e periodiche e degli eventuali esami clinici, i dati relativi
agli infortuni e alle malattie professionali.
Il lavoratore ed il medico curante da lui autorizzato possono prendere visione in ogni
momento del libretto personale, ottenere delucidazioni e informazioni dal medico di fabbrica ed estratti del libretto stesso.
• Inoltre, nell’ambito degli incontri settoriali previsti dalla la parte del Capitolo I le Parti:
-- affronteranno le tematiche riguardanti l’emissione in atmosfera, gli scarichi idrici, i
rifiuti solidi sulla base degli elementi complessivi disponibili;
-- esamineranno la possibilità di individuare idonee ed adeguate soluzioni a diffuse
situazioni di rischio eventualmente emerse in aree territoriali significative.
Ciò anche in relazione ad indagini ed iniziative che fossero promosse dalle istituzioni
preposte;
-- esamineranno le proposte di legge e le iniziative di carattere normativo di interesse
per il settore che venissero avanzate in Italia o nell’ambito della Cee sia in tema di
sicurezza ambientale che di igiene del lavoro.
Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro per i Lavoratori dell’Industria Alimentare
215
Ciò con particolare riguardo alla possibilità di individuare linee di indirizzo comune che
servano da orientamento per gli organismi legislativi o amministrativi.
Inoltre, analoghe linee di indirizzo comune saranno ricercate nei confronti delle
Autorità locali (regioni, province, ecc.).
• Nell’ambito dei delegati della Commissione Ambiente verranno individuati secondo le
modalità di cui all’Accordo interconfederale del 22 giugno 1995 quelli cui sono attribuite
le funzioni di rappresentante della sicurezza di cui al Decreto Legislativo 19 settembre
1994 n. 626 restando inteso che, ai fini delle accennate funzioni, verrà nominato un
rappresentante anche nelle aziende fino a 50 dipendenti.
• Ai fini della formazione dei rappresentanti alla Sicurezza di cui al punto 3 dell’Accordo
potranno essere utilizzate le 150 ore previste dalla presente norma per la formazione dei
componenti la Commissione Ambiente. In caso di indisponibilità del citato pacchetto di
ore saranno comunque garantite 32 ore di formazione previste dal citato accordo.
• Per quanto attiene ai compiti e alle funzioni del rappresentante della sicurezza e ai relativi
permessi si fa integrale rinvio alle disposizioni del citato accordo che fa parte integrante
del presente contratto.
Nota a verbale
Le tabelle dell’American Conference of Governamental Industrial Hygienist’s di cui al
1° comma sono quelle pubblicate nel “Giornale degli igienisti industriali” - volume 18 - n.1
gennaio-marzo 1990 e successivi aggiornamenti e modifiche.
Le Parti convengono che a decorrere dalla data di rinnovo del presente Ccnl verrà costituito e inizierà ad operare nell’ambito dell’Osservatorio Nazionale di settore il Gruppo di
lavoro incaricato di recepire nel settore alimentare le linee guida sulla sicurezza del lavoro
concordato con l’Uni da Confindustria, Cgil, Cisl, Uil.
Le Parti si adopereranno affinché le aziende fino a 100 dipendenti facciano ricorso alla
formazione finanziata dell’Inail.
La prevenzione degli infortuni e delle malattie professionali ed il rispetto delle relative
norme di legge e di quelle a tal fine emanate dagli organi competenti costituiscono un
preciso dovere dell’azienda e dei lavoratori.
Il datore di lavoro prende le misure necessarie per la protezione della sicurezza e della
salute dei lavoratori. Tali misure comprendono:
• La prevenzione dei rischi;
• L’informazione dei lavoratori sui rischi e sulle misure di prevenzione e di protezione
adottate per il loro reparto, posto di lavoro e/o funzione;
• L’adozione di un’appropriata organizzazione e dei mezzi di prevenzione a protezione
individuale e collettiva necessari.
L’azienda inoltre:
1. può sottoporre, con il consenso del lavoratore, nell’ambito della materia disciplinata dal
presente articolo, il lavoratore medesimo addetto alle lavorazioni nocive non comprese
fra quelle considerate tali dalla legge, a visite mediche;
2. è tenuta a dotare i lavoratori dei mezzi di difesa necessari contro l’azione dì agenti che,
per la loro specifica natura, possono riuscire nocivi alla salute del lavoratore nell’esercizio
delle sue mansioni.
I mezzi protettivi di uso personale, come maschere, guanti, occhiali, stivali di gomma,
216
Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro per i Lavoratori dell’Industria Alimentare
ecc. sono forniti a cura e carico dell’azienda e sono assegnati in dotazione, possibilmente
personale, per tutta la durata del lavoro e devono essere mantenuti in stato di efficienza;
3. deve disporre che i lavoratori addetti a reparti ove si svolgono lavorazioni di sostanze
nocive, consumino i pasti fuori dei reparti stessi in locale adatto;
4. ricercherà, per i lavoratori addetti ad attività che nell’arco della giornata comportano un
utilizzo per 4 ore continuative del videoterminale, idonee soluzioni atte ad assicurare:
- un’adeguata sistemazione da un punto di vista ergonomico del posto di lavoro;
- l’effettuazione di visite oculistiche;
- l’utilizzo degli idonei mezzi di schermatura eventualmente necessari;
5. dovrà attivarsi affinché le imprese turniste forniscano ai rispettivi lavoratori che siano
presenti nello stabilimento dell’azienda stessa comunicazioni scritte di tutte le norme
in materia di sicurezza, igiene del lavoro e tutela della salute destinate ai lavoratori
interessati, tenuto conto dell’ambiente di lavoro in cui essi si trovano ad operare.
-- I datori di lavoro delle imprese dovranno in sede di stipula del contratto di appalto,
essere impegnati ad osservare e far osservare dai propri dipendenti le norme di
sicurezza che l’azienda committente comunicherà.
-- Da parte sua il lavoratore è tenuto all’osservanza scrupolosa delle prescrizioni che,
nell’osservanza delle leggi, gli verranno impartite dall’azienda per la tutela della sua
salute; in particolare è tenuto a servirsi dei mezzi protettivi fornitigli dall’azienda
soltanto durante il lavoro, curando altresì la perfetta conservazione dei mezzi stessi.
-- L’azienda curerà che gli indumenti dei lavoratori siano convenientemente custoditi in
appositi armadietti.
-- Ove motivi di igiene lo esigano, le aziende provvederanno alla istituzione di bagni a
doccia onde i lavoratori possano usufruirne al termine del lavoro.
-- Le disposizioni contrattuali contenute nel presente articolo saranno da coordinare
con eventuali norme di legge o altre norme comunque obbligatorie per le aziende,
disciplinanti in tutto o in parte la stessa materia, con particolare riferimento al Servizio
Sanitario Nazionale.
-- I dati biostatistici e ambientali saranno a disposizione del Servizio Sanitario Nazionale
e degli enti di diritto pubblico preposti nell’ambito delle Regioni alla tutela della salute
dei lavoratori.
26. L’art. 64 - Spogliatoi - è sostituito dal seguente:
Articolo 64 - Inizio e fine del lavoro - sicurezza dei lavoratori e salvaguardia degli impianti
•
•
•
•
•
L’inizio e la fine del lavoro sono regolati come segue:
il primo segnale è dato 20 minuti prima dell’ora fissata per !’inizio del lavoro e significherà
l’apertura dell’accesso allo stabilimento;
il secondo segnale è dato 5 minuti prima dell’ora fissata per l’inizio del lavoro;
il terzo segnale è dato all’ora precisa dell’inizio del lavoro ed in tal momento il lavoratore
deve trovarsi al suo posto di lavoro.
Al ritardatario il conteggio delle ore di lavoro sarà effettuato a partire da mezz’ora
dopo l’orario normale di ingresso nello stabilimento sempreché il ritardo non superi la
mezz’ora stessa.
La cessazione del lavoro è annunciata da un unico segnale; nessun lavoratore potrà
cessare il lavoro prima dell’emissione del segnale stesso.
Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro per i Lavoratori dell’Industria Alimentare
217
La sicurezza dei lavoratori e la salvaguardia degli impianti devono essere in ogni occasione garantite. A tal fine le Parti concordano sull’esigenza dì realizzare accordi a livello
aziendale che consentano, altresì, di evitare sprechi energetici e di materie prime.
27. L’art. 65 - Utensili di lavoro - è sostituito dal seguente:
Articolo 65 - Consegna e conservazione utensili e materiali
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
L’azienda deve fornire al lavoratore quanto occorre per eseguire il suo lavoro.
Il lavoratore è responsabile di quanto riceve in regolare consegna, e, in caso di
licenziamento o di dimissioni, lo deve restituire prima di lasciare il servizio.
Qualora non vi provvedesse può essergli addebitato sulla liquidazione l’importo relativo
a quanto non riconsegnato.
È preciso obbligo del lavoratore di conservare in buono stato le macchine, gli attrezzi, gli
utensili, gli armadietti, i disegni ed in genere tutto quanto a lui affidato.
D’altra parte, il lavoratore deve essere messo in grado di conservare quanto consegnatogli;
in caso contrario ha diritto di declinare la propria responsabilità informandone
tempestivamente, però, la Direzione dell’azienda.
Il lavoratore risponderà delle perdite e degli eventuali danni agli oggetti in questione che
siano imputabili a sua colpa o negligenza; il relativo ammontare verrà trattenuto sulla
retribuzione con le norme di cui al precedente articolo 61.
Il lavoratore non può apportare nessuna modifica agli oggetti affidatigli senza
l’autorizzazione del superiore diretto.
Qualunque variazione da lui fatta arbitrariamente dà diritto all’azienda di rivalersi per i
danni di tempo e di materiale subiti.
Il lavoratore deve interessarsi per far elencare per iscritto gli attrezzi di sua proprietà onde
poterli asportare.
Il lavoratore non può rifiutare la visita d’inventario che per ordine della Direzione venisse
fatta a verifica degli oggetti, degli strumenti o utensili affidati.
Per le visite personali di controllo si fa rinvio a quanto previsto dall’articolo 6 della Legge
20 maggio 1970, n. 300.
28. L’art. 72 - Preavviso di licenziamento e di dimissioni - va applicato con i seguenti
adattamenti alla scala classificatoria dell’industria olearia e margariniera:
• nella tabella riferita agli impiegati, il livello “1° super e 1°” va sostituito con “1-2-3” ed il
livello “2°” con “4-5”;
• nella tabella riferita agli intermedi, il livello “2°” va sostituito con “5” ed il livello “3/A”
con “7”.
218
Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro per i Lavoratori dell’Industria Alimentare
DISPOSIZIONI SPECIFICHE PER GLI ADDETTI
ALL’INDUSTRIA INVOLUCRI NATURALI PER SALUMI
Orario di lavoro
Gli articolo 30, 30-bis e 30-ter del Ccnl Industria Alimentare si applicano, fermo restando quanto previsto dall’articolo 12 del Ccnl Involucri Naturali per Salumi per il ROL il
cui monte ore annuo è mantenuto in 40 ore.
Lavoro straordinario, lavoro notturno, festivo e a turni. Maggiorazioni
L’articolo 31 del Ccnl Industria Alimentare si applica, fermo restando quanto previsto
dall’articolo 13 del Ccnl Involucri Naturali per Salumi in merito alle tabelle delle maggiorazioni che sono mantenute come segue:
Tabella delle maggiorazioni
Operai e
Intermedi
Impiegati
1.Lavoro oltre le 40 ore settimanali diurno
45%
45%
2.Lavoro festivo (domenica o giorno di riposo compensativo)
50%
65%
3.Lavoro oltre le 40 ore settimanali festivo (oltre 8 ore)
60%
90%
4.Lavoro eseguito nelle festività nazionali e infrasettimanali
50%
65%
5.Lavoro notturno (dalle 22 alle 6) non compreso in turni
50%
50%
6.Lavoro oltre le 40 ore settimanali notturno
60%
65%
7.Lavoro a turni notturni
20%
12%
50%
-
-
100%
8.Lavoro oltre le 40 ore settimanali dei turnisti in aggiunta al
lavoro notturno di 8 ore iniziato alle 22
9.Lavoro oltre le 40 ore settimanali festivo notturno (oltre 2 ore)
Aumenti periodici di anzianità
A decorrere dal 01.01.2009 il valore è quello risultante dalla seguente tabella:
Importi singolo scatto
dal 01.01.09
Livello
Parametro
1S
230
1
200
39,20
2
165
32,37
3A (EX 3)
145
28,43
3(EX 4)
130
25,47
4 (EX 5)
120
23,53
5(EX 6)
110
21,53
6 (EX 7)
100
19,60
Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro per i Lavoratori dell’Industria Alimentare
219
A far data dal 01.01.2012 sarà applicato l’articolo 53 (aumenti periodici di anzianità)
del Ccnl Industria Alimentare secondo gli importi ivi previsti, a parità di parametro.
Indennità istruzione figli
Continuano ad applicarsi le specifiche disposizioni dell’articolo 27 del Ccnl Involucri
Naturali per Salumi, come di seguito riportate:
“Qualora il lavoratore capo famiglia. Avente almeno un anno di anzianità debba risiedere, per necessità di lavoro, in località dove non esistano scuole e si trovi nella necessità di
avviare i figli dove abbiano sede le scuole medesime, il datore di lavoro si assumerà l’onere
del pagamento dell’abbonamento di tipo scolastico per servizi ferrotramviari o per servizi
automobilistici, sempre che anche questi offrano abbonamenti del tipo scolastico.
Nel caso in cui tali servizi non applichino abbonamenti a prezzo ridotto per agevolazioni scolastiche il contributo di cui sopra, da parte del datore di lavoro, corrisponderà al
50% della spesa dell’abbonamento normale.
Il trattamento di cui ai precedenti comma cessa in ogni caso col compimento del 15°
anno di età di ciascun figlio e decade nel caso in cui l’alunno sospenda la frequenza delle
scuole o non riporti nell’anno scolastico la promozione alla classe superiore, salvo che ciò
sia dipeso da causa di malattia.
Il rimborso di cui sopra avverrà a presentazione del documento di abbonamento”.
Indennità di mezzi di trasporto
La disposizione specifica dell’articolo 28 del Ccnl Involucri Naturali per Salumi, di seguito riportata:
“Il datore di lavoro corrisponderà al lavoratore che, su richiesta della azienda, usi mezzi
di trasporto propri per servizi dell’azienda stessa una indennità mensile, da concordarsi
direttamente fra le parti interessate”
Viene sostituita con la seguente:
“Al lavoratore che, su richiesta della ditta, usa propri mezzi di trasporto per esigenze
di servizio della ditta stessa, sarà corrisposta una indennità chilometrica, da concordarsi
direttamente fra le parti interessate”.
Malattia e infortunio non sul lavoro
Continuano ad applicarsi le specifiche disposizioni dell’articolo 36 del Ccnl Involucri
Naturali per Salumi, come di seguito riportate:
“L’assenza e la prosecuzione d’assenza per malattia e per infortunio non sul lavoro
deve essere comunicata, anche telefonicamente, all’azienda entro 4 ore dall’inizio del normale orario per i lavoratori giornalieri e turnisti, salvo il caso di giustificato impedimento, al
fine di consentire all’azienda stessa di provvedere in tempo utile agli adattamenti organizzativi che si rendessero eventualmente necessari.
Alla comunicazione farà seguito, entro 2 giorni, ai sensi e nei modi di legge, l’invio del
certificato medico.
Fermi restando gli obblighi di comunicazione di cui al comma 1, in caso di trasmissione
telematica del certificato di malattia, il lavoratore adempie agli obblighi contrattuali relativi
alla documentazione dell’assenza comunicando al datore di lavoro, entro due giorni, via
telefax, tramite posta elettronica o con le diverse modalità messe a disposizione a livello aziendale, il numero di protocollo identificativo del certificato di malattia rilasciato dal medico.
220
Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro per i Lavoratori dell’Industria Alimentare
In ogni caso di mancata trasmissione telematica del certificato di malattia per qualsiasi
motivo quale, a mero titolo esemplificativo, problemi tecnici di trasmissione, insorgenza
dello stato patologico all’estero, il lavoratore, previo avviso al datore di lavoro, è tenuto a
recapitare o ad inviare, con raccomandata a.r., all’azienda, entro due giorni, il certificato
di malattia che il medico è tenuto a rilasciare su supporto cartaceo, secondo quanto previsto dalla circolare congiunta del Dipartimento della Funzione Pubblica e del Ministero del
Lavoro e delle Politiche Sociali del 18 marzo 2011, n. 4.
Nei casi previsti dalla legge 10 aprile 1962, n. 283 e dal successivo regolamento del 26
marzo 1980, n. 327 i lavoratori assentatisi per causa di malattia per oltre 5 giorni dovranno
presentare il certificato medico, fatte salve le disposizioni regionali, dal quale risulti che gli
stessi non presentino pericolo di contagio dipendente dalla malattia medesima.
Detti certificati dovranno essere rilasciati dai medici curanti o dai medici di cui all’articolo 5, terzo comma, della legge 20 maggio 1970, n. 300.
La malattia e l’infortunio non sul lavoro, insorti durante il periodo di ferie, ne sospendono la fruizione nel caso di ricovero ospedaliero.
Inoltre, la malattia e l’infortunio non sul lavoro, che per natura e gravità impediscono
il recupero delle energie psico-fisiche del lavoratore e la cui prognosi iniziale risulti dal certificato medico superiore a giorni 10, sospendono il periodo di ferie quando si tratti di quelle
continuative, non inferiore a due settimane.
L’effetto sospensivo si determina a condizione che il dipendente assolva agli obblighi
di comunicazione, di certificazione, e di ogni altro adempimento necessario per l’espletamento della visita di controllo dello stato di infermità, previsti dalle norme di legge e dalle
disposizioni contrattuali vigenti.
Il lavoratore che si ammala nell’arco del periodo di ferie continuative di cui sopra è tenuto a rientrare in servizio al termine di tale periodo di ferie programmate, qualora guarito.
Il trattamento economico dal 4° al 14° giorno di malattia, di cui alla tabella operai
dell’articolo 36 del Ccnl 14 aprile 1962, viene elevato rispettivamente all’85% della retribuzione netta normale di fatto, dal 1° gennaio 1997, e al 90% dal 1° gennaio 1998.
I. Tabella - operai
Anni di ininterrotta
anzianità presso
l’azienda
Conservazione
del posto in
mesi
a)fino a 5 anni compiuti
6 mesi
b)da oltre 5 anni
12 mesi
Trattamento economico
Dal 4° al 14° giorno di malattia 80% della
retribuzione netta normale di fatto.
Dal 01/01/97 tale misura sale all’85%
della retribuzione normale di fatto e dal
01/01/98 al 90%.
Dal 15° al 180° giorno di malattia 100%
della retribuzione netta normale di fatto.
Per la malattia di durata superiore a 14
giorni continuativi, sarà erogato il 100%
della retribuzione normale netta di fatto
per i primi 3 giorni.
Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro per i Lavoratori dell’Industria Alimentare
221
II. Tabella - intermedi
Conservazione
del posto in
mesi
Corresponsione
dell’intera
retribuzione
mensile fino a
mesi….
Corresponsione
del 50% della
retribuzione
mensile per altri
mesi…
4 mesi 1/2
1 mese
2 mesi
b)da oltre 3 anni fino a 6 anni
compiuti
6 mesi
2 mesi 1/2
3 mesi 1/2
c) da oltre 6 anni fino a 12
anni compiuti
9 mesi
3 mesi
6 mesi
d)da oltre 12 anni in poi
10 mesi
4 mesi
6 mesi
Conservazione
del posto in
mesi
Corresponsione
dell’intera
retribuzione
mensile fino a
mesi….
Corresponsione
del 50% della
retribuzione
mensile per altri
mesi…
4 mesi 1/2
1 mese 1/2
3 mesi
b)da oltre 3 anni fino a 6 anni
compiuti
6 mesi
2 mesi
4 mesi
c) da oltre 6 anni fino a 12
anni compiuti
9 mesi
3 mesi
6 mesi
d)da oltre 12 anni in poi
12 mesi
4 mesi
8 mesi
Anni di ininterrotta anzianità
presso l’azienda
a) fino a 3 anni compiuti
III. Tabella - impiegati
Anni di ininterrotta anzianità
presso l’azienda
a) fino a 3 anni compiuti
Qualora il trattamento economico per gli intermedi e gli impiegati in caso di malattia
risulti, complessivamente considerato inferiore a quello degli operai le aziende provvederanno al necessario conguaglio al termine della malattia.
Cesserà per l’azienda l’obbligo della conservazione del posto e del trattamento economico qualora il lavoratore abbia raggiunto, in complesso, anche in caso di diverse malattie:
• durante i 12 mesi antecedenti, i limiti massimi previsti per la lettera a) della tabella I e
per le lettere a) e b) delle tabelle II e III;
• durante i 15 mesi antecedenti, i limiti massimi previsti per la lettera b) della tabella I e
per la lettera c) delle tabelle II e III;
• durante i 18 mesi antecedenti, i limiti massimi previsti per la lettera d) della tabella II e III.
Agli effetti del trattamento economico l’azienda, su documentazione redatta sui moduli dell’Istituto assicuratore, integrerà l’indennità corrisposta dallo stesso in base a quanto
previsto dalle tabelle.
222
Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro per i Lavoratori dell’Industria Alimentare
Almeno 24 ore prima che siano superati i limiti di conservazione del posto, il lavoratore
a tempo indeterminato, perdurando lo stato di malattia, potrà usufruire, previa richiesta
scritta, di un periodo di aspettativa debitamente certificato di durata non superiore a mesi
6 durante il quale non decorrerà retribuzione né si avrà decorrenza di anzianità per alcun
istituto.
A tal fine la direzione aziendale, su richiesta del dipendente o dei suoi familiari, fornirà
lo stato di applicazione della norma contrattuale.
Non si terrà conto dell’aspettativa goduta per alcun istituto contrattuale i cui benefici
sono collegati all’anzianità di servizio ed inoltre i periodi di aspettativa non verranno considerati ai fini di quanto previsto dal presente articolo in termine di conservazione del posto
e trattamento economico.
Il lavoratore che entro 3 giorni al termine del periodo di malattia non si presenta al
lavoro sarà considerato dimissionario.
Alla scadenza dei termini di conservazione del posto indicati nelle tabelle, l’azienda,
ove proceda al licenziamento, corrisponderà al lavoratore il trattamento di licenziamento
ivi compresa l’indennità sostitutiva del preavviso.
Nota a verbale
La conservazione del posto per i lavoratori assunti con contratto a tempo determinato
è limitata al periodo massimo di 4 mesi e comunque non oltre la scadenza del termine
apposto al contratto medesimo.
Ai lavoratori di cui sopra l’integrazione aziendale sarà effettuata tenendo conto di
quanto l’Istituto assicuratore corrisponderà complessivamente per l’intera durata della
malattia.
Reperibilità in caso di assenza dal lavoro per malattia o infortunio non sul lavoro
Fermo restando quanto previsto dalle vigenti leggi in materia, il lavoratore deve rendersi reperibile al proprio domicilio fin dal primo giorno e per tutto il periodo della malattia
dalle ore 10 alle 12 e dalle ore 17 alle ore 19 per consentire il controllo della incapacità
lavorativa per malattia, indipendentemente dalla natura dello stato morboso.
Nel caso in cui al livello territoriale le visite di controllo siano effettuate su iniziativa
dell’Ente preposto ai controlli di malattia, in orari diversi, le fasce orarie di cui sopra saranno
adeguate ai criteri organizzativi locali. Sono fatte salve le eventuali documentate necessità
di assentarsi dal domicilio per visite, prestazioni ed accertamenti specialistici nonché per le
visite di controllo e in tali casi il lavoratore darà preventiva informazione all’azienda.
Nel caso in cui il lavoratore abbia impedito, senza giustificata ragione sanitaria, il tempestivo accertamento dello stato di infermità, lo stesso è obbligato al rientro immediato
in azienda. In tale ipotesi l’assenza sarà perseguibile con i provvedimenti disciplinari di
cui all’articolo 68 del Ccnl Industria Alimentare. Costituisce altresì grave inadempimento
contrattuale lo svolgimento di attività lavorativa anche a titolo gratuito durante l’assenza.
Ogni mutamento di indirizzo durante il periodo di malattia o infortunio non sul lavoro
deve essere preventivamente comunicato all’azienda.
Per le visite di controllo si fa riferimento a quanto stabilito dall’articolo 5 della legge
20 maggio 1970, n. 300, contenente norme sullo “Statuto dei lavoratori”, dalle successive
disposizioni legislative in materia e da quelle del presente articolo anche per ciò che concerne l’aspettativa di cui sopra.
Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro per i Lavoratori dell’Industria Alimentare
223
Nota a verbale
In relazione alla modifica apportata al presente articolo relativa al trattamento economico, le parti riconoscono particolare importanza all’impegno comune di controllo e
riduzione del fenomeno delle assenze dal lavoro nel settore.
A tal fine, si concorda contestualmente che:
1. le parti svilupperanno, a livello nazionale, un confronto specifico volto a monitorare gli
andamenti del fenomeno nel settore, ricomprendendovi le casuali che lo compongono
e le ragioni che lo determinano;
2. le parti si impegnano, nell’ambito della verifica triennale per il riallineamento delle
retribuzioni, a esaminare i risultati di tale monitoraggio;
3. nell’ambito dello svolgimento della contrattazione di 2° livello, le parti assumeranno, a
fronte di andamenti e fenomeni che richiedono un intervento ed un contenimento, le
soluzioni che permettono di intervenire adeguatamente”.
Patologie di particolare gravità
Per quanto riguarda il trattamento dei lavoratori in condizioni di:
• uremia cronica;
• talassemia ed emopatie sistematiche;
• neoplasie;
si fa innanzitutto riferimento alla prassi INPS applicativa delle disposizioni assistenziali
vigenti.
Al di fuori dell’ambito entro il quale dette disposizioni ravvisano uno stato morboso
assistibile, le aziende concederanno compatibilmente con le esigenze di servizio, ai lavoratori che denuncino le condizioni sopra indicate, permessi ai sensi dell’articolo 40 del Ccnl
Industria Alimentare.
Analoghi permessi, sempre ai sensi dell’articolo 40 sopra citato, potranno essere concessi anche ai dipendenti per l’assistenza di familiari a carico affetti da malattie allo stato
terminale.
La richiesta dei permessi di cui sopra va formulata con congruo anticipo.
Stati di tossicodipendenza e di alcoolismo
I permessi di cui sopra potranno essere accordati, sempre compatibilmente con le esigenze di servizio, ai lavoratori tossicodipendenti e alcolizzati o ai lavoratori che abbiano a
carico familiari tossicodipendenti o alcolizzati per i quali vi sia la documentata necessità di
terapie riabilitative da effettuarsi presso strutture del servizio sanitario nazionale o presso
strutture specializzate riconosciute dalle istituzioni e ancora presso sedi o comunità terapeutiche.
224
Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro per i Lavoratori dell’Industria Alimentare
ALLEGATI AL CCNL 27 OTTOBRE 2012
ALLEGATO 1
Scambio di lettere sul D.Lgs. N. 276 Del 2003
Roma, 9 febbraio 2004
Spett.li
FAI-Cisl
FLAI-Cgil
UilA-Uil
Come previsto dall’art. 22-bis del Ccnl 14 luglio 2003 Vi proponiamo - con particolare riferimento alle sopravvenute disposizioni del D.Lgs. 10 settembre 2003, n. 276, ed
in considerazione di quanto stabilito dall’art. 86, co. 13, del citato decreto legislativo - di
incontrarci, una volta esaurita la fase negoziale ivi prevista e comunque non oltre il 1° giugno 2004, per esaminare gli effetti prodotti sul Ccnl dalla normativa sopravvenuta e per
valutare, entro il 30 settembre 2004, le relative implicazioni contrattuali.
Contestualmente verrà avviata la discussione sugli altri rinvii alla contrattazione collettiva nazionale previsti dal predetto Decreto Legislativo.
Vi chiediamo di darci conferma di quanto sopra.
Distinti saluti.
LE ASSOCIAZIONI DELL’INDUSTRIA ALIMENTARE
Roma, 9 febbraio 2004
Alle
ASSOCIAZIONI DELL’INDUSTRIA ALIMENTARE
Vi confermiamo di condividere il contenuto della Vostra in pari data.
Distinti saluti.
FAI-Cisl FLAI-Cgil UilA-Uil
Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro per i Lavoratori dell’Industria Alimentare
225
ALLEGATO 2
Principi informatori del sistema contrattuale
Nella riconferma e condivisione del sistema contrattuale e dei suoi assetti secondo i
principi del Protocollo del luglio ‘93, recepiti nel Ccnl di settore 6 luglio 1995 e ribaditi nel
Patto trilaterale di dicembre ‘98, il negoziato verifica la praticabilità di un’applicazione di
detto sistema tale da rendere lo strumento contrattuale più aderente alla realtà del settore
alimentare ed in grado di più correttamente interpretare le esigenze dell’impresa e del
lavoro. In relazione a tale obiettivo, si condividono, nel presente documento di lavoro, i
seguenti punti cardine di riferimento all’interno dei quali la riflessione deve essere condotta
e sviluppata:
1. L’attuale articolazione dei livelli di contrattazione, secondo gli assetti così come definiti
dalle fonti richiamate, rimane inalterata;
2. il nuovo approccio deve essere ricercato nell’ottica e nel convincimento di affermare
e rafforzare il ruolo di centralità, certezza, capacità di governo del contratto collettivo
nazionale, anche con riferimento ai costi;
3. il Ccnl, pertanto, deve essere strumento regolatore, con norme definite, di diritti e doveri
reciproci;
4. ferma restando l’attuale normativa del Ccnl, a livello aziendale possono individuarsi
soluzioni su specifiche materie, tassativamente indicate dal Ccnl stesso, secondo schemi
verificabili dalle Parti a livello nazionale, nel perseguimento dell’obiettivo dell’accrescimento
dei livelli di efficienza, produttività e redditività aziendale e della flessibilità nell’utilizzo del
complesso dei vari fattori produttivi, armonizzando il perseguimento di tali obiettivi con
le esigenze dei lavoratori, in una logica di reciproche convenienze.
5. La ricerca di tali soluzioni a livello aziendale - coerentemente con i principi generali,
così come risultanti rispettivamente dal Protocollo del 93, dall’Accordo di settore del
luglio del ’95 e ribaditi dal Patto trilaterale del dicembre ’98 - non ha carattere di
obbligatorietà ed automaticità;
6. coerentemente con questa impostazione non sono pregiudicate bensì salvaguardate le
soluzioni e gli accordi aziendali già raggiunti;
7. le Parti a livello nazionale, conseguentemente, anche utilizzando l’Osservatorio,
assumono una funzione di monitoraggio e indirizzo della contrattazione aziendale,
secondo procedure consensualmente definite nel Ccnl;
8. le linee della contrattazione aziendale potranno essere oggetto di valutazione congiunta
delle Parti a livello nazionale, prima dell’avvio della relativa “stagione”.
ALLEGATO 3
Dichiarazione congiunta su “Art. 87 del Ccnl”
Le Parti, fermo restando quanto previsto nella Iª Nota a verbale dell’articolo 55, convengono che l’articolo 87 del Ccnl non è operante per l’ipotesi di contratti collettivi per le
imprese artigiane e per le imprese esercenti l’attività di panificazione che non rientrano nella
logica del contratto unitario.
226
Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro per i Lavoratori dell’Industria Alimentare
ALLEGATO 4
Roma,16 gennaio 1978
Dichiarazione comune
Considerata la necessità di armonizzare il testo contrattuale con il disposto della legge
9 dicembre 1977 n. 903, in tema di parità di trattamento tra uomini e donne, le parti
concordano che daranno corso ad apposito incontro in sede sindacale nazionale, entro il
febbraio 1978, per esaminare tra l’altro:
a) la individuazione delle mansioni di lavoro particolarmente pesanti, secondo la norma di
rinvio di cui al penultimo comma dell’art. 1 della legge citata;
b) la fattispecie dei riposi intermedi al personale femminile di cui all’art. 15 del Ccnl 15 luglio 1977.
ALLEGATO 5
Dichiarazione comune (Una - OO.SS.LL.)
In relazione al rinnovo del Ccnl 31 luglio 1983 L’Una (Sezione macellai avicoli industriali) e Fat-Cisl, Flai-Cgil e Uila-Uil confermano che con riferimento:
1. all’art. 17 del Ccnl 31 luglio 1983 - Giorni festivi, festività infrasettimanali e nazionali - ai
lavoratori delle aziende di macellazione e lavorazione delle specie avicole il trattamento
di coincidenza di cui al 3° comma dell’articolo richiamato sarà erogato anche nell’ipotesi
di coincidenza di una delle giornate festive con la giornata del sabato o 6° giorno non
lavorativo e con eventuali giornate di riposo settimanale compensativo;
2. all’art. 29 del Ccnl 31 luglio 1983 - Indennità maneggio denaro, cauzione - conformemente
a quanto già stabilito dal precedente contratto per l’industria della macellazione e
lavorazione delle specie avicole, l’indennità maneggio denaro spetta a tutti i dipendenti
indipendentemente dalla qualifica, sempreché sussistano le condizioni richieste dalla
norma contrattuale.
ALLEGATO 6
Organismo Bilaterale Nazionale per la Formazione
Le Parti, allo scopo di favorire lo sviluppo e la diffusione nelle imprese della formazione,
si impegnano a costituire entro il 31/12/2003 l’Organismo bilaterale nazionale per la formazione nell’industria alimentare (in forma abbreviata OBA).
Per il finanziamento e per la struttura giuridica dell’Organismo saranno adottate le soluzioni più idonee in relazione alle funzioni di servizio cui lo stesso è preposto e alla natura
e scopi delle Organizzazioni costituenti.
L’OBA avrà il compito di:
• tenere rapporti con le Istituzioni nazionali e regionali preposte alla formazione
professionale,
Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro per i Lavoratori dell’Industria Alimentare
227
•
•
essere interlocutore attivo e supporto all’attività della specifica sezione dell’Osservatorio
nazionale di settore e degli altri Osservatori previsti dal presente contratto
previ opportuni coordinamenti, essere interlocutore del Fondo interprofessionale per
la formazione continua - Fondimpresa - per quanto attiene ai progetti per i settori
dell’industria alimentare
Roma, 14 luglio 2003
ALLEGATO 7
Scambio di lettere su anticipazione del tfr
Roma, 19 gennaio 1996
Spett.li
FAT-Cisl
FLAI-Cgil
UilA-Uil
Fermo restando quanto previsto al punto c) dell’art. 73 del Ccnl 6 luglio 1995 in tema
di anticipazione del Tfr per “ristrutturazioni significative apportate nella prima casa di abitazione”, Vi chiediamo di confermarci che si intendono “significative” quelle ristrutturazioni
che comportino spese pari o superiori a £. 20.000.000.
Con i migliori saluti.
ASSOCIAZIONI INDUSTRIALI ALIMENTARI INTERSIND
Roma, 19 gennaio 1996
Spett.li
ASSOCIAZIONI INDUSTRIALI ALIMENTARI
INTERSIND
Vi confermiamo i contenuti della Vostra lettera, pervenutaci in data odierna, concernente le anticipazioni del Tfr per “ristrutturazioni della prima casa di abitazione”.
Con i migliori saluti.
FAT-Cisl
FLAI-Cgil
UilA-Uil
228
Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro per i Lavoratori dell’Industria Alimentare
ALLEGATO 8
Dichiarazione comune su assetti contrattuali
Le Parti condividono la valutazione positiva sulla importanza che riveste il contratto
collettivo nazionale di lavoro come strumento normativo e di politica dei redditi e come
centro regolatore della contrattazione di secondo livello.
Del pari condivisa è la valutazione positiva su una contrattazione di secondo livello
legata al raggiungimento di risultati aziendali e sulla opportunità di una sua diffusione.
D’altra parte il raggiungimento di tali obiettivi presuppone la soluzione di problemi che
attengono al collegamento tra i due livelli, alla individuazione della sede del secondo livello
e alla necessaria obbligatorietà del Ccnl.
Al fine di pervenire a soluzioni condivise che potrebbero anche essere proposte dalle
Parti alle Confederazioni, le Parti stesse si incontreranno entro il 31/12/2003.
Incontri intermedi saranno tenuti in caso di apertura dell’eventuale tavolo interconfederale sulla riforma del Protocollo 23 luglio 1993.
Roma, 14 luglio 2003
ALLEGATO 9
Accordo 12 giugno ’97 per il rinnovo della parte economica per il secondo
biennio di validità del Ccnl 6/7/95
In data 12 giugno 1997
Tra
LE ASSOCIAZIONI DELLE INDUSTRIE ALIMENTARI (AIDI, AIIPA, AIRI, ANCIT, ANICAV,
ASSALZOO, ASSICA, ASSOBIBE, ASSOBIRRA, ASSOLATTE, ASSOZUCCHERO, DISTILLATORI, FEDERVINI, ITALMOPA, MINERACQUA, UNA, UNIPI)
INTERSIND
Con la partecipazione di FEDERALIMENTARE
Con l’assistenza di CONFINDUSTRIA
e
FAT-Cisl
FLAI-Cgil
UilA-Uil
A) con riferimento al punto 2 (Assetti contrattuali) comma 2 del Protocollo 23 luglio
1993, all’articolo 5 del Ccnl 6 luglio 1995 che ne richiama integralmente i contenuti, in
Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro per i Lavoratori dell’Industria Alimentare
229
coerenza a quanto previsto dalla norma transitoria dell’’articolo 53 del richiamato Ccnl,
sono stati concordati:
•
i nuovi minimi tabellari mensili, a valere per il secondo biennio di validità del Ccnl, con le
decorrenze e negli importi indicati nelle tabelle a) e b), di seguito riportate;
• i nuovi valori degli aumenti periodici di anzianità, derivanti dalla definitiva deindicizzazione
degli stessi a suo tempo concordata, con le decorrenze e negli importi indicati nella
tabella c) di seguito riportata.
Gli incrementi medi a regime dei minimi tabellari mensili sono stati calcolati sul parametro 137.
Minimi tabellari mensili
Incrementi
Dal 1/6/1997
Al 31/7/1998
Nuovi minimi
Dal 1/6/1997
Al 31/7/1998
1.836.060
76.950
1.913.010
1.596.570
66.920
1.663.490
165
1.317.180
55.210
1.372.390
3A
145
1.157.520
48.510
1.206.030
3
130
1.037.780
43.500
1.081.280
4
120
957.950
40.150
998.100
5
110
878.120
36.800
914.920
6
100
798.290
33.460
831.750
Livello
Parametro
Minimi al
31/7/1998
Incrementi
Dal 1/8/1998
Nuovi minimi
Dal 1/8/1998
1S
230
1.913.010
78.350
1.991.360
1
200
1.663.490
68.130
1.731.620
2
165
1.372.390
56.210
1.428.600
3A
145
1.206.030
49.400
1.255.430
3
130
1.081.280
44.290
1.125.570
4
120
998.100
40.880
1.038.980
5
110
914.920
37.470
952.390
6
100
831.750
34.070
865.820
Parametro
Minimi al
31/5/1997
1S
230
1
200
2
Livello
230
Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro per i Lavoratori dell’Industria Alimentare
Aumenti periodici di anzianità - nuovi importi per ciascuno scatto
Livello
Parametro
1S
1
2
3A
3
4
5
6
230
200
165
145
130
120
110
100
Nuovi importi
Singolo scatto
Dal 1/6/1997
Al 31/7/1998
95.650
83.170
68.620
60.300
54.060
49.910
45.745
41.585
Nuovi importi
Singolo scatto
Dal 1/8/1998
99.570
86.580
71.430
62.770
56.270
51.950
47.615
43.285
B) Con riferimento all’articolo 74 del Ccnl 6 luglio 1995, le Associazioni Imprenditoriali
aderenti a Confindustria e le Organizzazioni Sindacali firmatarie del presente accordo, nonché Federalimentare:
• vista la Legge 8 agosto 1995, n. 335 di riforma del Sistema Pensionistico Obbligatorio e
Complementare;
• preso atto delle importanti modificazioni apportate al D.Lgs n. 124/1993 sulla disciplina
di forme pensionistiche complementari;
• in conformità a quanto previsto dal richiamato articolo 74 del Ccnl 6 luglio 1995;
• al fine di contribuire ad un più elevato livello di copertura previdenziale in aggiunta a
quanto previsto dal Sistema Previdenziale Obbligatorio;
• in considerazione del preminente ruolo che la Legge ha inteso attribuire in materia alla
contrattazione collettiva tra le parti sottoscriventi il presente accordo;
concordano:
di istituire il Fondo Nazionale Pensione Complementare per i lavoratori dell’industria
alimentare e dei settori affini a contribuzione definita ed a capitalizzazione individuale, con lo
scopo esclusivo di erogare trattamenti pensionistici complementari, in aggiunta a quanto previsto dal sistema obbligatorio pubblico, così come definito dal D.Lgs. n. 124/1993 e sue successive modificazioni ed integrazioni. Ciò nel presupposto che il Fondo nazionale di categoria
è lo strumento più idoneo a soddisfare le esigenze previdenziali dei lavoratori alimentaristi;
convengono, inoltre che:
1. il Fondo sia costituito ai sensi dell’articolo 12 e seguenti del Codice Civile, così come
previsto dalle disposizioni di Legge sopra richiamate;
2. destinatari del Fondo siano:
i lavoratori dipendenti il cui rapporto di lavoro sia disciplinato dal Ccnl 6 luglio 199 e
sue successive modificazioni ed integrazioni, nonché da Ccnl sottoscritti dalle medesime
Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro per i Lavoratori dell’Industria Alimentare
231
Organizzazioni Sindacali con altre Organizzazioni imprenditoriali (per settori “affini”), che
siano stati assunti ed abbiano superato il relativo periodo di prova nelle seguenti tipologie
di contratto:
• contratto a tempo indeterminato
• contratto part-time a tempo indeterminato
• contratto a tempo determinato pari o superiore a sei mesi presso la stessa azienda
nell’arco dell’anno solare (1° gennaio-31 dicembre);
• contratto di formazione e lavoro;
• contratto di apprendistato.
Ulteriori destinatari del Fondo possono essere anche i lavoratori dipendenti dalle parti
istitutive del Fondo stesso, ovvero dipendenti dalle Organizzazioni stipulanti i cc.nn.ll. dei
“settori affini”, laddove aderiscano al Fondo. In tal caso, nei confronti di tali Organizzazioni,
trovano applicazione soltanto le norme dello Statuto concernenti la contribuzione;
3. i soci del Fondo siano:
-- i destinatari che abbiano sottoscritto l’atto di adesione al Fondo
-- le imprese dalle quali tali destinatari dipendono
4. organi del Fondo siano:
-- l’Assemblea
-- il Consiglio di Amministrazione
-- il Presidente e il Vice Presidente
-- il Collegio dei Revisori Contabili
5. la rappresentanza delle Imprese e dei Lavoratori negli organi del Fondo sia disciplinata
secondo i principi di pariteticità e di alternanza nelle cariche;
6. le risorse finanziarie del Fondo vengano gestite integralmente mediante convenzione con
più soggetti gestori abilitati a svolgere attività di cui all’articolo 6 comma 1 del D.Lgs. n.
124/1993 e successive modificazioni ed integrazioni;
7. il Fondo possa gestire le risorse finanziarie producendo un unico tasso di rendimento per
tutti i lavoratori dipendenti con una sola linea di investimento (gestione monocomparto),
oppure differenziando i profili di rischio/rendimento, in funzione delle diverse esigenze
degli iscritti, con più linee di investimento (gestione pluricomparto);
8. il Fondo attui, per i primi tre esercizi, in deroga a quanto previsto al precedente punto 7,
una gestione con una sola linea di investimento, potendo successivamente il Consiglio di
Amministrazione sviluppare una gestione con più con più linee di investimento, sentito
anche il parere della Consulta delle parti istitutive, di cui al successivo punto 9;
9. la costituzione di una Consulta delle parti istitutive del Fondo composta da un numero
paritetico di rappresentanti, per ciascuna delle parti istitutive stesse, numero che verrà
individuato nell’accordo istitutivo.
10. L’organismo di cui al presente punto svolgerà compiti consultivi e dovrà essere
periodicamente informato, secondo le modalità definite nell’accordo istitutivo, su ogni
elemento utile concernente l’andamento gestionale del Fondo;
11. il Fondo fornisca ai partecipanti una rendicontazione con cadenza annuale delle rispettive
posizioni individuali.
- Omissis Le parti firmatarie del presente accordo convengono inoltre che:
232
Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro per i Lavoratori dell’Industria Alimentare
1. la copertura delle spese di costituzione, di promozione e di avvio del Fondo avverrà
tramite un contributo una tantum a carico delle imprese pari a £. 5.000, al lordo delle
eventuali ritenute fiscali, per ciascun dipendente a tempo indeterminato in forza alla
data dell’atto costitutivo. Tale importo dovrà essere versato entro sessanta giorni dalla
data dell’atto costitutivo secondo modalità che verranno definite nell’accordo istitutivo.
Tale importo, inoltre, sarà versato dalle Aziende dei “Settori affini”, una volta che abbiano
concordato l’adesione al Fondo, entro lo stesso termine di cui al precedente capoverso;
2. l’effettivo esercizio dell’attività del Fondo avrà inizio, una volta ottenuto il rilascio della
preventiva autorizzazione da parte del Ministero del Lavoro e della Previdenza Sociale
previsto dal comma 3 dell’art. 4 del D.Lgs. 124/1993, entro il periodo di cui al comma
7 dell’art. 4 del medesimo D.Lgs., comunque non prima del 1° gennaio 1999 e del
raggiungimento di almeno trentamila adesioni (numero di adesioni successivamente
aggiornato con Accordo del 19 maggio 1999), al fine di determinare, con le attività
di promozione di cui al precedente punto 1, il maggior numero possibile di adesioni al
Fondo sin dall’inizio della sua operatività
3. al realizzarsi delle condizioni di cui al precedente punto 2), le contribuzioni dovute al
Fondo, da parte del lavoratore aderente e dell’azienda nella quale presta la propria
attività, saranno costituite da:
-- l’1% a carico dell’azienda e l’1% a carico del lavoratore da commisurare alla
retribuzione assunta a base per la determinazione del Tfr;
-- il 100% del Tfr del lavoratore aderente di prima occupazione successiva al 28 aprile
1993;
-- una quota del Tfr di tutti gli altri lavoratori aderenti, del 2% della retribuzione assunta
a base per la determinazione dello stesso Tfr
Detta contribuzione, sempre a condizione di pariteticità, sarà versata anche in caso di
mancata prestazione dovuta esclusivamente a malattia, nell’ambito del periodo di comporto, infortunio e assenza obbligatoria per maternità.
ALLEGATO 10
Scambio di lettere su diritto di assemblea
Roma, 14 luglio 2003
Alle
Segreterie Nazionali
Fai-Cisl
Flai-Cgil
Uila-Uil
Fermo restando il disposto dell’art. 8 del Ccnl, Vi confermiamo la disponibilità delle
aziende aderenti ad accogliere nei limiti di un’ora annua per ciascuna delle Organizzazioni
sindacali Fai, Flai e Uila richieste di indizione di Assemblea avanzate disgiuntamente, ma
tenendo conto delle esigenze tecniche, produttive o organizzative delle imprese.
Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro per i Lavoratori dell’Industria Alimentare
233
Resta confermato che, anche con riguardo a tali assemblee, l’indizione di ciascuna ora
delle 3 ore di assemblea previste comporterà con riferimento a tutto il personale il decremento di un’ora dal monte ore annualmente a disposizione di cui all’art. 8.
Con i migliori saluti.
Associazioni Industriali Alimentari
***
Roma 14 luglio 2003
Spett.li
Associazioni Industriali Alimentari
Con riferimento alla Vostra in data odierna concernente le modalità di indizione dell’assemblea ed in accoglimento delle disponibilità ivi contenute, condividiamo i contenuti e le
modalità di fruizione.
Con i migliori saluti.
Fai-Cisl
Flai-Cgil
Uila-Uil
234
Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro per i Lavoratori dell’Industria Alimentare
ALLEGATO 11
FAC-SIMILE
Modulo di adesione ad Alifond
Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro per i Lavoratori dell’Industria Alimentare
235
ALLEGATO 12
FAC-SIMILE
Alifond - Nota informativa per i potenziali aderenti - Scheda sintetica
236
Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro per i Lavoratori dell’Industria Alimentare
Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro per i Lavoratori dell’Industria Alimentare
237
ALLEGATO 13
Verbale di accordo per il rinnovo della parte economica per il secondo
biennio di validità del Ccnl
Roma, 20 giugno 2001
Tra
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
AIDI
AIIPA
AIRI
ANCIT
ANICAV
ASSALZOO
ASSICA
ASSOBIBE
ASSOBIRRA
ASSOLATTE
ASSOZUCCHERO
DISTILLATORI
FEDERVINI
ITALMOPA
MINERACQUA
UNA
UNIPI
con la partecipazione di FEDERALIMENTARE,
con l’assistenza di CONFINDUSTRIA,
e
FAT-Cisl,
FLAI-Cgil,
UilA-Uil
è stato concluso il seguente accordo per il rinnovo della parte economica del Ccnl 5
giugno 1999 per gli addetti all’Industria alimentare
PREMESSA
Le Parti nel procedere al rinnovo contrattuale del secondo biennio si sono scambiate
attente valutazioni sia sul contesto economico generale sia sugli aspetti relativi al settore.
In particolare Federalimentare ha espresso preoccupazioni per il differenziale di competitività rispetto agli altri Paesi della CE ed evidenziato, in termini di benchmarking, alcune
caratteristiche dell’industria italiana, con particolare riferimento alla questione dell’insod238
Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro per i Lavoratori dell’Industria Alimentare
disfacente situazione dell’export, che ha assunto caratteristiche stabili tali da palesare l’esistenza di criticità di cui il nostro sistema alimentare soffre, nonostante l’eccellente immagine dell’italian food and drink.
A tale proposito le Parti nel confermare la validità del sistema di relazioni industriali
previsto dal Ccnl, manifestano la volontà di operare per il recupero di tali ritardi e, più generalmente, per una crescita di competitività, dandosi atto che, a tal fine, potranno risultare
utili il monitoraggio previsto nell’ambito dell’Osservatorio, di cui al presente Ccnl, nonché
le possibili ulteriori azioni congiunte, anche nei confronti delle istituzioni, con l’obiettivo di
una più efficace politica industriale agroalimentare.
Nell’ambito della discussione sono stati affrontati anche i temi della qualità e della
sicurezza alimentare.
A tale proposito le Parti, fermo restando il loro distinto ed autonomo ruolo, si sono
date atto che la sicurezza alimentare costituisce da sempre una priorità per l’industria alimentare italiana e che, a tal fine, è indispensabile che venga assicurato da parte degli organi
competenti un approccio integrato di filiera, lungo tutta la catena, a partire da un’agricoltura responsabile e sostenibile anche sotto il profilo economico, ambientale e sociale.
Appare inoltre sicuramente auspicabile che venga accelerata l’istituzione di un’Authority alimentare - preferibilmente con sede in Italia - che assicuri, tra l’altro, il “risk assessment”.
Del resto sicurezza alimentare e qualità non possono essere considerati come valori
separati ma come componenti inscindibili di un valido e moderno sistema di produzione/
consumo alimentare.
È dunque estremamente importante per il settore alimentare mantenere ed accrescere
tra i consumatori il clima di fiducia.
Un sistema di sicurezza alimentare veramente efficace e credibile costituisce un modo
per prevenire situazioni di crisi o, comunque, per circoscriverle e affrontarle prontamente.
La natura di elemento strategico che l’argomento ha assunto per il settore alimentare
rende opportuno che la materia possa costituire oggetto di approfondimenti nell’ambito
delle attività del citato Osservatorio contrattuale.
Minimi tabellari
I minimi tabellari di cui all’art. 51 del Ccnl 5/6/1999 sono incrementati come da seguente schema:
Livelli
Parametri
1S
1
2
3A
3
4
5
6
230
200
165
145
130
120
110
100
Aumenti
dall’1/6/2001
75.550
65.690
54.200
47.630
42.700
39.420
36.130
32.850
Aumenti
dall’1/6/2002
134.310
116.790
96.350
84.670
75.910
70.070
64.230
58.390
Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro per i Lavoratori dell’Industria Alimentare
Aumenti totali
a regime
209.860
182.480
150.550
132.300
118.610
109.490
100.360
91.240
239
Ai lavoratori in forza alla data del 31/1/2002 verrà corrisposta con la retribuzione del
mese di gennaio una erogazione una tantum di lire 240.000. Tale importo è stato quantificato considerando in esso anche i riflessi sugli istituti di retribuzione diretta ed indiretta, di
origine legale o contrattuale ed essendo quindi comprensivo degli stessi non rientra nella
relativa base di computo. Detta erogazione inoltre secondo quanto previsto dall’art. 2120
cc e dall’art. 73 del Ccnl è esclusa dalla base di computo del trattamento di fine rapporto.
Dichiarazione a verbale
Le Parti con riferimento a quanto previsto dalla dichiarazione comune sub art. 51 del
Ccnl 5 giugno 1999, convengono che in occasione del prossimo rinnovo il “valore punto”
ivi previsto per il parametro 137 sarà pari a lire 28.460.
ALLEGATO 14
Accordo in tema di previdenza complementare
In data 20 gennaio 2004, in Roma
AIDI, AIIPA, AIRI, ANCIT, ANICAV, ASSALZOO, ASSICA, ASSOBIBE, ASSOBIRRA,
ASSOCARNI, ASSOLATTE, ASSOZUCCHERO, DISTILLATORI, FEDERVINI, ITALMOPA,
MINERACQUA, UNA, UNIPI, FEDERALIMENTARE,
ASSITOL ed AIIPA, rispettivamente firmatarie dei Ccnl dei settori affini di cui alle lettere
a) e b) del 2° comma dell’art. 6 dello Statuto di Alifond (lett. a: settore della produzione olearia e margariniera; lett. b: settore della produzione dei sottoprodotti della macellazione),
che hanno aderito ad Alifond, sulla base di specifico accordo con Fai-Cisl, Flai-Cgil e Uila-Uil
ai sensi di quanto previsto dal 3° comma del medesimo art. 6 dello Statuto, adesione che è
stata formalmente deliberata dal CdA del Fondo,
e
FAI-Cisl rappresentata dal Segretario Generale Albino Gorini
FLAI-Cgil rappresentata dal Segretario Generale Franco Chiriaco
UilA-Uil rappresentata dal Segretario Generale Stefano Mantegazza
quali parti unitariamente intese, configurate come fonti istitutive di Alifond (per quanto
concerne Assocarni a decorrere dal 14 luglio 2003) rispettivamente per le imprese e per i
lavoratori
in conformità e al fine di dare concreta attuazione a quanto convenuto in tema di previdenza complementare dalle Parti stipulanti il Ccnl per l’Industria alimentare nell’Accordo
di rinnovo 14 luglio 2003
hanno concordato di:
•
240
modificare il punto 2 della Fonte istitutiva di Alifond (Accordo 17 aprile 1998) - con
Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro per i Lavoratori dell’Industria Alimentare
conseguente modifica del co. 1 dell’art. 6 dello Statuto del Fondo - nel seguente modo:
“a) al Fondo “a) al Fondo saranno associati:
•
a)
b)
c)
d)
e)
•
•
i lavoratori dipendenti il cui rapporto di lavoro sia disciplinato dal Ccnl 6 Luglio 1995 e
sue successive modificazioni ed integrazioni, che siano stati assunti ed abbiano superato
il relativo periodo di prova nelle seguenti tipologie di contratto individuale:
omissis;
omissis;
contratto a tempo determinato, la cui durata predeterminata sia di almeno 4 mesi presso
la stessa azienda nell’arco dell’anno solare (1° gennaio-31 dicembre);
omissis;
omissis”
modificare il co. 1 dell’art. 21 (Anticipazioni) dello Statuto di Alifond nel seguente modo:
“Trascorsi otto anni di iscrizione al Fondo, il Partecipante può conseguire un’anticipazione dei contributi accumulati per l’acquisto della prima abitazione per sé o per i
figli, documentato con atto notarile, o per la realizzazione di interventi di recupero del
patrimonio edilizio di cui alle lettere a), b), c) e d) dell’art. 31, comma 1, della legge 5
agosto 1978, n. 457, per eventuali spese sanitarie, per terapie e interventi straordinari
riconosciuti dalle competenti strutture pubbliche, ovvero per le spese da sostenere
durante i periodi di fruizione dei congedi parentali e per formazione di cui alla Legge n.
53 del 2000 e nel caso di patologie di particolare gravità di cui ai punti A) e B) dell’art.
47 del vigente Ccnl.”
modificare il punto 5 della Fonte istitutiva di Alifond (Accordo 17 aprile 1998) nel
seguente modo:
“Le contribuzioni dovute al Fondo, da parte del lavoratore aderente e dell’azienda nella
quale presta la propria attività, saranno costituite da:
-- l’1,10%, a decorrere dal 1° gennaio 2004, a carico dell’azienda e l’1% a carico del
lavoratore da commisurare alla retribuzione assunta a base per la determinazione del
Tfr nel periodo di riferimento;
-- il 100% del Tfr del lavoratore aderente di prima occupazione successiva al 28 aprile
1993;
-- una quota del Tfr di tutti gli altri lavoratori aderenti, pari al 2% della retribuzione
assunta a base per la determinazione dello stesso Tfr.
Omissis”
•
trasmettere copia del presente accordo ad Alifond per i necessari adempimenti
concernenti il recepimento delle modifiche nelle Fonti sopra richiamate e il conseguente
aggiornamento della modulistica per i lavoratori
AIDIASSOBIRRA
AIIPAASSOLATTE
AIRIASSOCARNI
ANCITFEDERVINI
Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro per i Lavoratori dell’Industria Alimentare
241
ANICAVITALMOPA
ASSALZOOMINERACQUA
ASSICAASSITOL
ASSOBIBEUNA
ASSOZUCCHEROUNIPI
DISTILLATORIFEDERALIMENTARE
***
FAI-CislFLAI-Cgil UilA-Uil
ALLEGATO 15
Sistema di inquadramento professionale
Le Parti stipulanti convengono sull’utilità di un confronto volto a verificare se e in quale
misura l’attuale sistema di inquadramento professionale possa essere utilmente modificato
tenendo nella dovuta considerazione i cambiamenti organizzativi e tecnologici intervenuti
nel corso degli ultimi anni.
A tal fine, attraverso un apposito Gruppo di lavoro, si impegnano a ricercare criteri
oggettivi di inquadramento, prefigurando flessibilità applicative basate sulle declaratorie
e profili individuali, privilegiando le competenze integrate tese a migliorare la prestazione
del lavoro.
Conseguentemente le Parti concordano che il Gruppo individui una proposta modificativa della disciplina contrattuale in materia.
L’esame dovrà tener conto, tra l’altro:
• dell’attuale disciplina contrattuale;
• della possibilità di individuare aree professionali omogenee;
• della definizione dei possibili ruoli del livello aziendale.
Il Gruppo si incontrerà entro il mese di settembre 2003 e definirà la proposta in tempo
utile per consentire alle Parti stipulanti di assumere una decisione non oltre il 31 dicembre
2006, in modo tale da rendere operativa l’eventuale modificazione del sistema con il rinnovo previsto per il 31 maggio 2007.
Una prima verifica sull’attività svolta dal Gruppo sarà compiuta dalle Parti entro il 31
dicembre 2004.
ALLEGATO 16
Scambio di lettere su art. 30 - Ter
Roma, 14 luglio 2003
Alle
Segreterie Nazionali
242
Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro per i Lavoratori dell’Industria Alimentare
Fai-Cisl
Flai-Cgil
Uila-Uil
Con riferimento alla clausola dell’articolo 30 ter, vi chiediamo di confermarci che, per
quanto concerne i lavoratori che svolgono le attività e le prestazioni di cui all’art. 16 D.Lgs.
n. 66/2003, si farà riferimento alle eventuali disposizioni dei decreti che saranno adottati
dal Ministero del lavoro, sentite le oo.ss. nazionali nonchè le organizzazioni nazionali dei
datori di lavoro, in attuazione del 2 comma del suddetto articolo 16.
Con i migliori saluti
Associazioni Industriali Alimentari
Roma, 14 luglio 2003
Spett.li
Associazioni Industriali Alimentari
Vi confermiamo che i contenuti della Vostra in data odierna concernente l’art. 30-ter
del presente contratto sono da noi condivisi ed accolti.
Con i migliori saluti.
Fai-Cisl
Flai-Cgil
Uila-Uil
ALLEGATO 17
Verbale di accordo in materia di godimento delle ferie
Verbale di accordo
Roma, 20 giugno 2001
tra
-
-
-
-
-
-
-
AIDI
AIIPA
AIRI
ANCIT
ANICAV
ASSALZOO
ASSICA
Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro per i Lavoratori dell’Industria Alimentare
243
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
ASSOBIBE
ASSOBIRRA
ASSOLATTE
ASSOZUCCHERO
DISTILLATORI
FEDERVINI
ITALMOPA
MINERACQUA
UNA
UNIPI
con la partecipazione di FEDERALIMENTARE,
con l’assistenza di CONFINDUSTRIA,
e
FAI-Cisl,
FLAI-Cgil,
UilA-Uil
è stato raggiunto il seguente accordo:
considerate
le disposizioni contrattuali e legislative in materia di ferie;
la posizione espressa dall’Inps in merito alla individuazione del momento per l’assolvimento degli obblighi contributivi;
l’opportunità di evitare l’accumulo di ferie residue,
verificato
che il contratto collettivo nazionale del 5 giugno 1999 non prevede un termine ultimo
per il godimento delle ferie;
ritenuto
che è opportuno agevolare la effettiva fruizione delle ferie maturate sia prima del 31
dicembre 1999 che successivamente;
convengono quanto segue:
•
•
244
le ferie maturate anteriormente alla data del 31 dicembre 1999 possono essere
legittimamente fruite entro il 30 giugno 2002,
le ferie maturate nel corso dell’anno 2000 possono essere legittimamente fruite entro
il 30 giugno 2003,
Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro per i Lavoratori dell’Industria Alimentare
•
eventuali residui di ferie relativi a periodi successivi al 31 dicembre 2000, possono essere
legittimamente fruiti entro il 30° mese successivo al termine dell’anno di maturazione
delle stesse.
ALLEGATO 18
Dichiarazione comune in tema di previdenza complementare
Le Parti, in relazione al disposto dell’art. 74 del presente Ccnl, convengono di modificare la parte B) dell’Accordo 12 giugno 1997 per il rinnovo della parte economica del Ccnl
6/7/1995, limitatamente al punto relativo alla contribuzione a carico dell’azienda, che verrà
portata all’1,10 %, da commisurare alla retribuzione assunta a base per la determinazione
del Tfr.
Tale impegno diventerà operativo previa modifica della Fonte istitutiva e dello Statuto
di Alifond.
Roma, 14 luglio 2003
Dichiarazione comune in tema di previdenza complementare
Le Parti, in relazione al disposto dell’art. 74 del presente Ccnl, convengono di modificare la parte B) dell’Accordo 12 giugno 1997 per il rinnovo della parte economica del Ccnl
6/7/1995, limitatamente al punto relativo alla contribuzione a carico dell’azienda, che verrà
portata a partire dall’1.1.2008 all’1,2 %, da commisurare alla retribuzione assunta a base
per la determinazione del Tfr.
Tale impegno diventerà operativo previa modifica della Fonte istitutiva e dello Statuto
di Alifond.
Roma, 21 luglio 2007
ALLEGATO 19
Assistenza sanitaria
Le Parti si danno reciprocamente atto della opportunità che ai lavoratori dell’industria
alimentare sia assicurata una adeguata copertura assicurativa contro i rischi di carattere
sanitario.
Esse condividono il rilievo secondo cui, ai fini di cui sopra, è necessaria una approfondita conoscenza della legislazione nazionale e regionale relativa alle competenze in materia
di assistenza sanitaria ed al trattamento fiscale, nonché una verifica di compatibilità di costi.
Ai fini di cui sopra, le Parti convengono di individuare entro il 30/06/2004 le modalità
per la costituzione di un Fondo di Assistenza Sanitaria per i dipendenti dell’industria alimentare, a tal fine costituendo un apposito Gruppo di Lavoro.
In tale ottica, oltre all’approfondimento degli elementi indicati in premessa, dovranno
Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro per i Lavoratori dell’Industria Alimentare
245
essere prefigurate ipotesi che prevedano: contribuzione paritetica e definita; prestazioni
certe e definite; compatibilità con simili iniziative aziendali e/o locali.
Roma, 14 luglio 2003
ALLEGATO 20
Fondo aiuti e solidarietà
Le Parti decidono di costituire un fondo di aiuti e solidarietà alimentare finalizzato a
gestire interventi a favore di popolazioni colpite da situazioni di emergenza alimentare.
Tale fondo sarà finanziato pariteticamente da imprese e lavoratori attraverso un contributo complessivo pari a due ore lavorative annue, in termini di volontarietà per quanto
riguarda i lavoratori.
Al fine di definire le modalità di costituzione e funzionamento del fondo le Parti si
incontreranno entro il 31.12.2003.
Roma, 14 luglio 2003
ALLEGATO 21
Verbale di accordo (part-time e apprendistato professionalizzante)
In data 17 settembre 2005
Tra
AIDI
AIIPA
ANCIT
ANICAV
ASSALZOO
ASSICA
ASSOBIBE
ASSOBIRRA
ASSOCARNI
ASSODISTIL
ASSOLATTE
FEDERVINI
ITALMOPA
MINERACQUA
UNA
UNIPI
UNIONZUCCHERO
246
Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro per i Lavoratori dell’Industria Alimentare
con la partecipazione di FEDERALIMENTARE
con l’assistenza di CONFINDUSTRIA
e
FAI-Cisl
FLAI-Cgil
UilA-Uil
in attuazione di quanto previsto dall’art. 22bis del Ccnl per l’industria alimentare
14.7.2003 e del primo comma dell’Allegato 1 al Ccnl medesimo,
convengono
tenuto conto della sopravvenienza del D.Lgs. 276/2003, di modificare, a decorrere dalla
data di stipula del presente accordo, gli articoli 20 (Part-time) e 21, lett. A (apprendistato)
del citato Ccnl 14.7.2003 come da documenti allegati.
Art. 20 -Part-time
Allo scopo di utilizzare le possibili occasioni di lavoro e nell’intento di favorire l’occupazione e la flessibilità, le Parti concordano sull’opportunità di ricorrere a prestazioni con
orario inferiore a quello contrattuale.
In attuazione dei rinvii disposti dal D.Lgs.. 10.9.2003 n. 276, il part-time, cioè il rapporto di lavoro con prestazione ad orario ridotto rispetto a quello stabilito dal Ccnl, viene
regolato come segue.
L’instaurazione del rapporto a tempo parziale dovrà risultare da atto scritto, nel quale
siano indicati:
1. gli elementi previsti dall’art. 15 del presente contratto
2. la durata della prestazione lavorativa e la distribuzione dell’orario
La prestazione di lavoro part-time potrà svilupparsi verticalmente, orizzontalmente e nel
modo cd. misto; il trattamento economico e normativo seguirà criteri di proporzionalità all’entità della prestazione lavorativa, compatibilmente con le particolari caratteristiche dell’istituto,
sulla base del rapporto tra orario ridotto ed il corrispondente orario ordinario previsto per il
personale a tempo pieno. Saranno valutate le possibilità di reversibilità in relazione alle esigenze
aziendali e del lavoratore e quando ciò sarà compatibile con le mansioni svolte e/o da svolgere.
L’azienda, ove proceda ad assunzione di personale a tempo parziale, darà comunque
priorità nella valutazione di cui sopra, fino al limite del 3% del personale in forza a tempo
pieno, ovvero del 2% nelle aziende fino a 100 dipendenti, alle richieste di trasformazione
del rapporto di lavoro da tempo pieno a tempo parziale motivate dalla necessità di:
a) assistere genitori, coniuge o convivente, figli, e altri familiari conviventi senza alcuna
possibilità alternativa di assistenza, gravemente ammalati(*) o portatori di handicap o
che accedano a programmi terapeutici e di riabilitazione per tossicodipendenti;
b) accudire i figli fino al compimento dei sette anni;
(*) per gravi malattie le parti intendono quelle di cui alla lett. A) della “Dichiarazione su patologie di
particolare gravità e su stati di tossicodipendenza” di cui all’art. 47 del Ccnl.
Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro per i Lavoratori dell’Industria Alimentare
247
c) studio connesse al conseguimento della scuola dell’obbligo, del titolo di studio di
secondo grado o del diploma universitario o di laurea.
Tali domande saranno prese in considerazione in ordine cronologico di presentazione:
• se consegnate alla Direzione aziendale entro 72 ore dall’avvenuta comunicazione
scritta;
• se presentate da lavoratori adibiti alle stesse mansioni di quelli da assumere a tempo
parziale;
• qualora l’azienda sia in grado di reperire altri lavoratori delle stesse mansioni, disponibili
al tempo pieno.
In applicazione di quanto previsto dall’art. 2, co. 2 e dall’art. 3, commi 7, 8, 9 del
D.Lgs. n. 61/2000, come modificato dall’art. 46 del D.Lgs. 276/03, all’atto della stipula del
contratto o successivamente nel corso del suo svolgimento le parti interessate, con specifico
patto scritto, potranno prevedere l’inserzione nel contratto a tempo parziale, anche nelle
ipotesi di contratto di lavoro a termine, di:
a) clausole flessibili, relative alla collocazione temporale della prestazione lavorativa,
anche determinando il passaggio da un part-time orizzontale a verticale o viceversa,
ovvero al sistema misto;
b) nei rapporti di lavoro a tempo parziale di tipo verticale o misto, clausole elastiche
relative alla variazione in aumento della durata della prestazione lavorativa.
Con riferimento a quanto previsto dall’ipotesi a), di cui al comma 7 del presente articolo, l’azienda ha facoltà di variare la collocazione temporale della prestazione lavorativa di
singoli dipendenti a tempo parziale (clausola di flessibilità), dandone preavviso alla Rsu e ai
lavoratori interessati 5 giorni prima. Le ore di lavoro prestate in applicazione del presente
comma e secondo il patto di cui sopra sono compensate con una maggiorazione pari al
15% della retribuzione di cui all’ultimo comma dell’art. 31, salva diversa regolamentazione
complessivamente di miglior favore a livello aziendale.
In presenza di emergenze tecniche e/o produttive, il termine di preavviso potrà essere
ridotto fino a 2 giorni lavorativi, in tal caso la maggiorazione di cui sopra sarà elevata al
20%. Quanto sopra non si applica nei casi di riassetto complessivo dell’orario di lavoro che
interessino l’intera azienda ovvero unità organizzative autonome della stessa.
Con riferimento a quanto previsto dall’ipotesi b), di cui al comma 7 del presente articolo, l’azienda ha facoltà di variare in aumento la durata della prestazione lavorativa (clausola di elasticità per i part-time verticali o misti), dandone preavviso ai lavoratori interessati
almeno 5 giorni prima. Le ore di lavoro prestate secondo tale modalità sono compensate
con una maggiorazione pari al 15% della retribuzione di cui all’ultimo comma dell’art. 31,
salva diversa regolamentazione complessivamente di miglior favore a livello aziendale.
In presenza di emergenze tecniche e/o produttive, il termine di preavviso potrà essere
ridotto fino a 2 giorni lavorativi, in tal caso la maggiorazione di cui sopra sarà elevata al
20%. Quanto sopra non si applica nei casi di riassetto complessivo dell’orario di lavoro che
interessino l’intera azienda ovvero unità organizzative autonome della stessa.
Con riguardo al part-time orizzontale, in riferimento a specifiche esigenze organizzative
e produttive, nei casi e nei limiti di cui all’art. 31 del Ccnl, è consentita la prestazione di
lavoro eccedente l’orario ridotto concordato.
Lo svolgimento di tali prestazioni è ammesso, oltreché nelle ipotesi di rapporto di
lavoro part-time a tempo indeterminato, anche in ogni fattispecie in cui è possibile l’assunzione a tempo determinato. Le predette prestazioni - che costituiscono lavoro supple248
Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro per i Lavoratori dell’Industria Alimentare
mentare - sono ammesse, previa richiesta dell’azienda e previo consenso del lavoratore a
tempo parziale.
Le ore di lavoro supplementare, come sopra definite, saranno compensate con la quota
oraria della retribuzione di cui all’art. 31, maggiorata del 15% per le prestazioni rientranti
nell’ambito del 50% dell’orario stabilito per ciascun lavoratore. Per le prestazioni eccedenti tale limite, la maggiorazione sarà del 30%, fermo restando che tali prestazioni non
potranno comunque superare l’80% dell’orario stabilito per ciascun lavoratore a tempo
parziale di tipo orizzontale, e, qualora la prestazione sia inferiore all’orario normale settimanale, l’80% dell’orario stabilito per ciascun lavoratore a tempo parziale di tipo verticale
o misto.
In ogni caso, ove il lavoratore superi le 40 ore settimanali, le prestazioni eccedenti nella
settimana saranno compensate con la maggiorazione del 45%.
Nel rapporto di lavoro a tempo parziale di tipo verticale le prestazioni di lavoro sono
disciplinate nei presupposti e nelle quantità dalle disposizioni del presente contratto per i
lavoratori a tempo pieno.
Le intese vigenti a livello aziendale con trattamenti complessivamente di miglior favore
rispetto alla disciplina di cui sopra sono fatte salve e si intendono comunque non cumulabili
con la disciplina medesima.
In relazione a quanto sopra le Parti potranno incontrarsi a livello aziendale per valutarne l’applicazione.
Chiarimento a verbale
La variazione della collocazione temporale della prestazione e la sua variazione in aumento non danno diritto alle compensazioni di cui ai commi 8 e 10 nei casi in cui esse siano
richieste dal lavoratore interessato per sue necessità o scelta.
Nota a verbale
Per il settore saccarifero nella fattispecie di cui al dodicesimo comma la maggiorazione
sarà del 40%
Art. 21 -(Apprendistato professionalizzante)
Per la disciplina dell’apprendistato si fa richiamo alle vigenti norme di legge salvo
quanto disposto nei commi seguenti.
In attuazione delle disposizioni di cui al D.Lgs. 276 del 2003, il contratto di apprendistato professionalizzante può essere instaurato con i giovani di età compresa tra i diciotto
e i ventinove anni, ed è finalizzato alla qualificazione dei lavoratori attraverso un percorso
di formazione per l’acquisizione di competenze di base, trasversali e tecnico-professionali.
Per i soggetti in possesso di un qualifica professionale, ai sensi della legge 53/2003, il
contratto di apprendistato professionalizzante può esser stipulato dal diciassettesimo anno
di età.
Può essere convenuto un periodo di prova ai sensi dell’art. 17 del presente Contratto,
di durata non superiore a quanto previsto per il livello immediatamente superiore a quello
di inserimento.
Possono essere assunti con contratto di apprendistato professionalizzante i lavoratori
destinati a svolgere le mansioni proprie del 5°, 4°, 3°, 3A, 2° e 1° livello.
Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro per i Lavoratori dell’Industria Alimentare
249
La durata massima del periodo di apprendistato e la sua suddivisione in periodi è così
determinata:
Livelli
5
4
3
3A
2
1
Durata
complessiva Mesi
24
36
42
48
54
60
Primo Periodo
Mesi
6
6
12
14
16
18
Secondo
periodo Mesi
18
14
14
16
18
18
Terzo Periodo
Mesi
16
16
18
20
24
L’inquadramento e il relativo trattamento economico è così determinato:
nel primo periodo di apprendistato professionalizzante: due livelli sotto quello di
destinazione finale;
• nel secondo periodo: un livello sotto quello di destinazione finale
• nel terzo ed ultimo periodo: inquadramento al livello di destinazione finale
Gli apprendisti con destinazione finale al 5° livello saranno inquadrati al livello di destinazione finale con decorrenza dall’inizio del secondo periodo di apprendistato.
Per gli apprendisti confermati a tempo indeterminato, l’anzianità utile, ai fini degli
aumenti periodici di anzianità, viene considerata per un periodo equivalente ad un terzo
dell’intera durata del periodo di apprendistato presso la medesima azienda
In caso di infortunio sul lavoro l’azienda integrerà il trattamento Inail fino al 100 per
cento della retribuzione normale nel primo giorno e fino alla cessazione dell’indennità di
invalidità temporanea nei limiti del periodo di durata dell’apprendistato.
In caso di malattia viene mantenuto il rapporto e corrisposto il 50 per cento della retribuzione normale per un massimo di 6 mesi per ogni anno e nei limiti del periodo di durata
dell’apprendistato.
Le ferie di cui all’art. 35 matureranno pro quota con riferimento al servizio effettivamente prestato presso la stessa azienda.
•
Formazione
La formazione si realizza tramite la partecipazione a percorsi formativi sia interni che
esterni all’azienda.
I principi convenuti nel presente capitolo sono finalizzati a garantire una uniforme
applicazione sul territorio nazionale delle regole sulla formazione nell’apprendistato professionalizzante.
Le parti si danno atto che la definizione dei profili formativi dell’apprendistato professionalizzante compete alle Regioni, d’intesa con le associazioni datoriali e sindacali firmatarie del presente Ccnl.
Ai fini del conseguimento della qualificazione è destinato un monte ore di 120 ore
medie annue retribuite, ridotto ad 80 ore ove l’apprendista sia in possesso di titolo di studio
correlato al profilo professionale da conseguire o di attestato di qualifica idoneo rispetto
all’attività da svolgere.
Le modalità e l’articolazione della formazione potranno essere definite a livello azien250
Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro per i Lavoratori dell’Industria Alimentare
dale, tenendo presente che una quota del monte ore dovrà essere destinata all’apprendimento di nozioni di igiene, sicurezza e prevenzione degli infortuni sul lavoro; una quota
sarà riservata alla conoscenza dei diritti e dei doveri nel rapporto di lavoro; una quota concernerà l’organizzazione aziendale e del ciclo produttivo ai fini del completo inserimento
dell’apprendista nell’ambiente di lavoro.
Le ore di formazione relative all’antinfortunistica e all’organizzazione aziendale dovranno essere realizzate all’inizio del rapporto di lavoro. Le ulteriori ore di formazione
specificamente rivolte al conseguimento della qualificazione, potranno essere realizzate
attraverso modalità di formazione in alternanza, on the job, in affiancamento e moduli di
formazione teorica.
La formazione interna, anche con modalità e-learning, è prevista per le materie collegate alla realtà aziendale/professionale, mentre le altre materie potranno essere oggetto
di formazione interna o esterna all’azienda, sempre facendo ricorso anche a modalità elearning, qualora l’azienda disponga di capacità formativa interna.
Sono indicatori della capacità formativa interna la presenza di: risorse umane idonee
a trasferire competenze, tutor con competenze adeguate, nonché locali idonei in relazione
agli obiettivi formativi ed alle dimensioni aziendali.
L’apprendista è tenuto a frequentare regolarmente e con diligenza le iniziative formative esterne ed interne all’azienda. In caso di interruzione del rapporto prima del termine il
datore di lavoro attesta l’attività formativa svolta.
Le funzioni di tutore possono essere svolte da un lavoratore qualificato designato
dall’impresa. Nelle imprese fino a 15 dipendenti la funzione di tutore della formazione può
essere svolta direttamente dal datore di lavoro.
Durante il periodo di apprendistato le aziende cureranno che l’addestramento e la
formazione siano coerenti a quanto stabilito nella sopra richiamata intesa.
I periodi di apprendistato presso più datori di lavoro o presso la medesima azienda si
cumulano ai fini del computo della durata massima del periodo di apprendistato, purché
non separati da interruzioni superiori ad un anno e sempre che si riferiscano alle stesse
attività e mansioni.
Nel caso di cumulabilità di più rapporti, le ore di formazione di cui sopra saranno riproporzionate in relazione al restante periodo di apprendistato da svolgere.
Dichiarazione comune
Per quanto specificamente concerne i profili formativi, le Parti concordano di fare riferimento in via transitoria, ove occorra, all’accordo sulla formazione esterna per gli apprendisti che
le Associazioni imprenditoriali stipulanti e le Organizzazioni sindacali hanno sottoscritto in data
23.2.2000, previo parere dell’Isfol, in attuazione di quanto previsto dalla legge n. 196/1997, ed
integrato con riferimento alla tracciabilità e sicurezza alimentare come da allegato.
Le parti si impegnano ad individuare entro il 30/11/2005 eventuali ulteriori profili di
settore.
Resta fermo quanto già attuato a livello locale in attuazione dei protocolli regionali.
Dichiarazione a verbale
Le parti si danno reciprocamente atto che qualora intervenissero disposizioni in materia
di formazione per l’apprendistato non compatibili con l’impianto contrattuale, si incontreranno tempestivamente per una valutazione e per le conseguenti armonizzazioni.
Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro per i Lavoratori dell’Industria Alimentare
251
Nota a verbale
Ai contratti di apprendistato instaurati ai sensi della disciplina vigente prima dell’entrata in vigore del D.Lgs. 276/2003 continua ad applicarsi la normativa originaria fino alla
loro naturale scadenza
ALLEGATO 22
Stralcio griglia ex Accordo 20.2.2000 in materia di formazione
esterna per gli apprendisti
Area
Produzione
Omissis
Omissis
Omissis
Omissis
Conoscere e saper utilizzare le
tecniche e i metodi di lavoro
Tecniche, Metodi di lavoro e Sistemi
HACCP
Tracciabilità
Omissis
Omissis
Sicurezza alimentare
252
Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro per i Lavoratori dell’Industria Alimentare
ALLEGATO 23
Allegato…
Accordo 19.9.2005 per il rinnovo della parte economica per il secondo biennio di validità del Ccnl + Accordi di adesione di ANICAV, UNA, UNIONZUCCHERO (frontespizi)
Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro per i Lavoratori dell’Industria Alimentare
253
254
Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro per i Lavoratori dell’Industria Alimentare
Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro per i Lavoratori dell’Industria Alimentare
255
256
Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro per i Lavoratori dell’Industria Alimentare
Verbale di accordo
In data 18 luglio 2006 a Roma
Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro per i Lavoratori dell’Industria Alimentare
257
ALLEGATO 24
258
Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro per i Lavoratori dell’Industria Alimentare
Premesso che
•
•
•
•
il D. Lgs. 14 settembre 2011, n. 167, a norma dell’art. 1, comma 30, lettera c) della legge
24 dicembre 2007, n. 247, come sostituito dall’art. 46, comma 1, lettera b) della legge
4 novembre 2010, n. 183, ha modificato la disciplina del contratto di apprendistato
introducendo il Testo Unico dell’apprendistato;
anche in ragione dell’attuale congiuntura economica, e del testo di riforma del mercato
del lavoro (il cui iter parlamentare è in corso), che individua il contratto di apprendistato
quale canale privilegiato per l’inserimento dei giovani nel mondo del lavoro;
il 25 aprile 2012 scade il semestre transitorio previsto dall’art. 7, comma 7 del D. Lgs. n.
167/2011;
l’Accordo Interconfederale sottoscritto il 18 aprile 2012 tra Confindustria, Cgil, Cisl,
Uil consente la immediata operatività del nuovo Testo Unico dell’apprendistato, con
particolare riferimento all’apprendistato professionalizzante;
convengono che
relativamente alle assunzioni decorrenti dal 26 aprile 2012, per l’apprendistato professionalizzante trova applicazione la seguente disciplina:
• l’assunzione in apprendistato può avvenire con un periodo di prova, ai sensi dell’art. 17
del Ccnl 22.9.2009 per l’industria alimentare, di durata non superiore a quanto previsto
per il livello immediatamente superiore a quello di inserimento;
• l’apprendista potrà essere inquadrato fino a due livelli inferiori rispetto alla categoria
spettante ai lavoratori addetti a mansioni o funzioni che richiedono qualificazioni
corrispondenti a quelle al conseguimento delle quali è finalizzato il contratto;
• nel piano formativo individuale sarà indicato un tutore/referente aziendale, inserito
nell’organizzazione dell’impresa, quale figura di riferimento per l’apprendista, in
possesso di adeguata professionalità;
• premesso che, stante la peculiare natura a causa mista del contratto di apprendistato,
il periodo di formazione si conclude al termine del periodo di apprendistato, le parti
del contratto individuale potranno recedere dal contratto dando un preavviso, ai sensi
di quanto disposto dall’art. 2118 del codice civile, di 15 giorni. In caso di mancato
esercizio della facoltà di recesso, il rapporto prosegue come ordinario rapporto di
lavoro subordinato a tempo indeterminato;
• possono essere assunti con contratto di apprendistato professionalizzante i lavoratori
destinati a svolgere le mansioni proprie del 5, 4, 3, 3A, 2 e 1 livello. Per il settore
oleario e margariniero, si rinvia alle disposizioni di cui allo specifico Addendum al Ccnl
22.9.2009 per l’Industria alimentare.
• la durata dell’apprendistato professionalizzante è determinata in base alle durate massime
e alle rispettive suddivisioni in periodi di cui alla tabella ex art. 21, lett. A del vigente Ccnl
di categoria. Restano pertanto immutate le durate e i relativi periodi di apprendistato per
i livelli 5 e 4, rispettivamente di 24 e 36 mesi di durata complessiva. Laddove la tabella ex
art. 21 Ccnl preveda durate superiori a 36 mesi (Liv. dal 3° al 1°), le medesime durate sono
fissate in tre anni, con conseguente riproporzionamento delle durate dei relativi periodi
intermedi, come da tabella allegata; per il settore oleario e margariniero, si rinvia alle
disposizioni di cui allo specifico Addendum al Ccnl 22.9.2009 per l’Industria alimentare.
Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro per i Lavoratori dell’Industria Alimentare
259
•
•
•
•
260
le parti del contratto individuale di lavoro definiscono nel piano formativo individuale,
che sarà redatto tenendo conto del format allegato, la formazione per l’acquisizione
delle competenze tecnico-professionali e specialistiche, formazione che sarà coerente
con la qualifica professionale ai fini contrattuali da conseguire ai sensi del sistema di
inquadramento definito nel Ccnl applicato in azienda. La formazione professionalizzante
sarà non inferiore a 80 ore medie annue (ivi compresa la formazione teorica iniziale
relativa al rischio specifico prevista dall’accordo Stato - Regioni del 21 dicembre 2011),
e potrà essere svolta anche on the job, in affiancamento, con esercitazioni di gruppo,
testimonianze, action learning, visite aziendali, ecc.. La formazione professionalizzante
sarà integrata dall’offerta formativa pubblica, laddove esistente, ai sensi di quanto
previsto dal comma 3 dell’articolo 4 del decreto legislativo 14 settembre 2011, n.167;
la registrazione della formazione effettuata e della qualifica professionale ai fini
contrattuali, eventualmente acquisita, sarà effettuata nel libretto formativo del
cittadino. In attesa della piena operatività del libretto formativo, le parti del contratto
individuale provvedono all’attestazione dell’attività formativa tenendo conto del
format allegato al presente accordo;
relativamente agli standard professionali di riferimento e alla qualifica professionale
da conseguire in coerenza con il percorso formativo, definito nel piano formativo
individuale, per l’acquisizione delle competenze tecnico-professionali e specialistiche,
va fatto riferimento ai gruppi di figure professionali e relative conoscenze formative e
capacità professionali di cui al documento allegato;
per quanto non incompatibile con le normative vigenti, continua ad applicarsi l’art 21
del Ccnl 22.9.2009.
Le parti si impegnano ad incontrarsi a breve per:
-- eventuali aggiornamenti delle predette figure professionali e/o tabelle sulle conoscenze
formative;
-- dare piena esecuzione ai rinvii della normativa vigente;
-- l’adeguamento della normativa contrattuale alle possibili novità legislative in materia;
-- individuare i profili professionali equipollenti a quelli dell’artigianato, secondo quanto
chiarito dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali con la risposta ad interpello
n. 40/2011, per i quali la durata massima dell’apprendistato professionalizzante è
fissata in cinque anni.
Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro per i Lavoratori dell’Industria Alimentare
Allegati
Tabella durate massime e periodi
Livelli
Durata
complessiva
mesi
Primo periodo
mesi
Secondo
periodo mesi
Terzo periodo
mesi
5
24
6
18
-
4
36
6
14
16
3
36
10
12
14
3A
36
10
12
14
2
36
10
12
14
1
36
10
10
16
Piano formativo individuale
PFI relativo all’assunzione del/la Sig./ra: 1. Azienda
Ragione sociale Sede (indirizzo)
CAP (Comune) Partita IVA
Codice Fiscale
Telefono
Fax e-mail Legale rappresentante (nome e cognome) Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro per i Lavoratori dell’Industria Alimentare
261
2. Apprendista
Dati anagrafici
Cognome Nome C.F.
Cittadinanza
Scadenza permesso di soggiorno (nel caso di stranieri) Nato a
il Residenza/Domicilio Prov.
Via Telefono Fax E-mail Dati relativi alle esperienze formative e di lavoro
Titoli di studio posseduti ed eventuali percorsi di istruzione non conclusi Esperienze lavorative periodi di apprendistato svolti dal al Formazione extra scolastica compresa quella svolta in apprendistato
a) b) c) Aspetti normativi
Data di assunzione
Qualifica, ai fini contrattuali, da conseguire
Durata
262
Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro per i Lavoratori dell’Industria Alimentare
Categoria /Livello di inquadramento iniziale
Categoria /Livello di inquadramento finale 3. Tutor
Tutor aziendale sig./ra
C.F. Categoria/Livello di Inquadramento Anni di esperienza 4. Contenuti formativi
Aree tematiche aziendali/professionali
Il piano formativo individuale ha lo scopo di delineare le competenze tecnicoprofessionali e specialistiche coerenti con la qualifica professionale, ai fini contrattuali, da conseguire
In questo ambito saranno sviluppati anche i temi della sicurezza sul lavoro
relativi al rischio specifico e dei mezzi di protezione individuali, propri della figura
professionale nonché i temi dell’innovazione di prodotto, processo e contesto. La
formazione indicata nel presente piano formativo è quella da attestare nell’apposito modulo ed è articolata in quantità non inferiore ad 80 ore medie annue.
Indicare le competenze tecnico professionali e specialistiche ritenute idonee
per la qualifica professionale, ai fini contrattuali, da conseguire.
1)
2)
3)
4)
5)
6)
7)
Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro per i Lavoratori dell’Industria Alimentare
263
5. Articolazione e modalità di erogazione della formazione (è possibile barrare
più opzioni)
❏❏On the job
❏❏Affiancamento
❏❏Esercitazioni di gruppo
❏❏Testimonianze
❏❏Action learning
❏❏Visite aziendali
❏❏(…..altro)
APPENDICE - ATTESTAZIONE DELL’ATTIVITÀ FORMATIVA
Dati apprendista/impresa
Apprendista Nome e cognome Codice fiscale Luogo e data di nascita Residente in Via Titolo di studio Assunto in apprendistato professionalizzante
Dal
al Per conseguire la qualifica di
Impresa
Ragione sociale Indirizzo 264
Telefono
fax
E-mail
Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro per i Lavoratori dell’Industria Alimentare
Formazione effettuata durante il contratto di apprendistato
Competenze generali /
Specifiche-insegnamento
(con riferimento al piano
formativo individuale)
Durata in
ore/periodo
Periodo
Modalità
adottata
Ore ❏❏on the job
❏❏affiancamento
Periodo
❏❏altro
Ore ❏❏on the job
❏❏affiancamento
Periodo
❏❏altro
Ore ❏❏on the job
❏❏affiancamento
❏❏altro
Firma tutor
e apprendista
Firma tutor/referente
Firma apprendista
Firma tutor/referente
Firma apprendista
Firma tutor/referente
Firma apprendista
Totale ore
Firma tutor /referente aziendale
Timbro e firma dell’azienda
Firma apprendista
data
Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro per i Lavoratori dell’Industria Alimentare
265
ELENCO ESEMPLIFICATIVO DI GRUPPI PROFESSIONALI
•
•
•
•
•
•
•
•
•
Amministrazione e Gestione Aziendale
Addetto amministrazione/finanza/controllo di gestione
Addetto area risorse umane
Addetto amministrazione del personale
Addetto affari legali/legislazione alimentare/marchi e brevetti
Controller junior
Addetto servizi generali
Addetto segreteria
Operatore di contabilità
Addetto tesoreria
•
•
•
•
•
•
•
•
Ricerca e sviluppo del prodotto/processo
Tecnico ricerca e sviluppo alimentare
Tecnologo di industrializzazione prodotto/processo
Tecnico sistemi assicurazione e/o qualità (processi e prodotti)
Tecnico di laboratorio
Addetto packaging/ Tecnico packaging
Addetto analisi dati e progetti di sviluppo
Addetto studi nutrizionali
Addetto ricerche motivazionali/mercato
•
•
•
•
•
•
•
•
Produzione
Tecnico di produzione (gestione reparto/unità operativa)
Addetto al Controllo Qualità
Addetto/Tecnico di ambiente/sicurezza/igiene
Tecnico di Progettazione
Tecnico di industrializzazione
Conduttore di linea e area
Conduttore di impianti automatizzati
Operatore di produzione
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
Logistica/supply chain
Addetto programmazione della logistica
Tecnico approvvigionamenti / Addetto approvvigionamenti
Addetto alla programmazione della produzione
Addetto trasporti / spedizioni
Addetto agli acquisti
Addetto alla Gestione Ordini
Magazziniere
Operatore alla movimentazione e stoccaggio
Addetto alla logistica di controllo
Coordinatore magazziniere
266
Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro per i Lavoratori dell’Industria Alimentare
•
•
Sistemi informativi
Tecnico sistema informativo aziendale
Tecnico e/o programmatore informatico
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
Commerciale e Comunicazione
Operatore servizi commerciali
Addetto marketing
Addetto trade marketing
Tecnico commerciale - marketing
Addetto comunicazione pubblicitaria
Addetto multimedia
Account pubblicitario
Addetto customer service
Addetto comunicazione
Addetto vendite
Merchandiser
Addetto pianificazione vendite
Addetto servizi marketing al consumatore
Consumer service
•
•
•
•
Manutenzione - Impiantistica
Tecnico di manutenzione
Manutentore
Progettista impianti
Tecnico disegnatori/progettisti cad
•
•
•
•
Ruoli trasversali
Ricercatore
Project manager
Auditor
Process manager
Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro per i Lavoratori dell’Industria Alimentare
267
AREA: AMMINISTRAZIONE E GESTIONE AZIENDALE
Profilo: addetto amministrazione/finanza/controllo di gestione
Area Aziendale
• Amministrazione
e gestione
aziendale
268
Conoscenze di
base
• Nozioni di
igiene, sicurezza e
prevenzione
degli infortuni
sul lavoro.
• Conoscenza dei
diritti e doveri
nel rapporto di
lavoro.
• Conoscenza
dell’organizzazione aziendale,
delle procedure
(su tutti i seguenti dell’area)
e del ciclo produttivo.
Conoscenze
trasversali
Competenze
specifiche di ruolo
• Conoscenza del
mercato, dei prodotti e dei servizi
del settore
alimentare.
• Nozioni di contabilità generale.
• Conoscenza delle
tecniche di
gestione aziendale.
• Conoscenza della
normativa e delle
• procedure
aziendali.
• Conoscenza dei cicli
di lavorazione.
• Conoscenza della
linea di produzione.
• Lettura e
analisi dati.
• Business planning.
• Conoscenza dei sistemi di packaging
e delle tecnologie
di confezionamento.
• Conoscenza della
struttura e costruzione del costo
industriale.
• Conoscenza, interpretazione e costruzione del conto
economico.
• Conoscenza, interpretazione e analisi
di una proposta di
investimento.
Capacità
• Teamwork.
• Gestione del
tempo.
• Orientamento
alla soddisfazione del cliente
interno ed
esterno.
• Problem solving.
• Comunicazione.
• Capacità
relazionali.
Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro per i Lavoratori dell’Industria Alimentare
Profilo: addetto area risorse umane
Area Aziendale
• Amministrazione
e gestione
aziendale
Conoscenze di
base
Conoscenze
trasversali
Competenze
specifiche di ruolo
• Nozioni di
igiene, sicurezza
e prevenzione
degli infortuni
sul lavoro.
• Conoscenza dei
diritti e doveri
nel rapporto di
lavoro.
• Conoscenza
dell’organizzazione aziendale,
delle procedure
e del ciclo produttivo
• Lingue
• Utilizzo del
Personal Computer
• Conoscenza del
mercato, dei prodotti e dei servizi
del settore
alimentare.
• Nozioni di contabilità generale.
• Conoscenza delle
tecniche di gestione aziendale.
• Conoscenza delle
tecniche di selezione del personale,
sviluppo organizzativo e formazione.
• Conoscenza della
normativa e delle
procedure aziendali.
• Conoscenza della
struttura
organizzativa.
• Conoscenza delle
tecniche di gestione
del personale.
• Conoscenza del diritto del lavoro
• Conoscenza e
applicazione della
normativa sulla
privacy.
• Conoscenza del
contesto normativo
e dei principali
aspetti applicativi
delle relazioni
• sindacali e del contratto collettivo in
uso in azienda.
• Conoscenza dei sistemi retributivi.
• Conoscenza dei
principali sistemi
• informativi del
personale.
Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro per i Lavoratori dell’Industria Alimentare
Capacità
• Teamwork.
• Gestione del
tempo.
• Orientamento
alla soddisfazione del cliente
interno ed
esterno.
• Comunicazione.
• Capacità
relazionali.
• Innovazioni
di processo.
• Project
management.
269
Profilo: addetto amministrazione del personale
Area Aziendale
• Amministrazione
e gestione
aziendale
270
Conoscenze di
base
• Nozioni di
igiene, sicurezza
e prevenzione
degli infortuni
sul lavoro.
• Conoscenza dei
diritti e doveri
nel rapporto di
lavoro.
• Conoscenza
dell’organizzazione aziendale,
delle procedure
e del ciclo produttivo.
Conoscenze
trasversali
• Lingue
• Utilizzo del
Personal
Computer
e Sistemi
Informativi
aziendali
Competenze
specifiche di ruolo
• Conoscenza del
mercato, dei prodotti e dei servizi del
settore alimentare.
• Nozioni di contabilità generale.
• Conoscenza delle
tecniche di gestione aziendale.
• Conoscenza delle
tecniche di selezione del personale,
sviluppo organizzativo e formazione.
• Conoscenza della
normativa e delle
procedure aziendali.
• Nozioni di contabilità del personale.
• Procedure, norme
e tecniche di amministrazione del
personale.
• Utilizzo dei principali sistemi informativi del
personale.
• Tecniche di reportistica degli organici.
• Elaborazione dei
fogli paga e delle
retribuzioni del personale.
• Conoscenza del
contesto normativo
e dei principali
aspetti applicativi
delle relazioni
sindacali e del contratto collettivo in
uso in azienda.
• Adempimenti
annuali di amministrazione del
personale.
• Tecniche di archiviazione.
Capacità
• Teamwork.
• Gestione del
tempo.
• Orientamento
alla soddisfazione del cliente
interno ed
esterno.
• Capacità
relazionali.
Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro per i Lavoratori dell’Industria Alimentare
Profilo: addetto affari legali/legislazione alimentare/marchi e brevetti
Area Aziendale
• Amministrazione
e gestione
aziendale
Conoscenze di
base
• Nozioni di
igiene, sicurezza
e prevenzione
degli infortuni
sul lavoro.
• Conoscenza dei
diritti e doveri
nel rapporto di
lavoro.
• Conoscenza
dell’organizzazione aziendale,
delle procedure
e del ciclo produttivo.
Conoscenze
trasversali
• Lingue
• Utilizzo del
Personal
Computer
e Sistemi
Informativi
aziendali.
Competenze
specifiche di ruolo
• Conoscenza del
mercato, dei prodotti e dei servizi del
settore alimentare.
• Nozioni di contabilità generale.
• Conoscenza delle
tecniche di gestione
aziendale.
• Conoscenza delle
tecniche di selezione
del personale, sviluppo organizzativo
e formazione.
• Conoscenza della
normativa e delle
procedure aziendali.
• Gestione e studio di
properties.
• Tecniche di gestione
del contenzioso.
• Redazione di testi
contrattuali.
• Nozioni di diritto
commerciale, societario e assicurativo.
• Nozioni di diritto
penale e penale
commerciale.
• Nozioni di diritto
industriale.
• Conoscenza delle
materie prime.
• Conoscenza dei
principi nutrizionali.
• Conoscenza dei
sistemi di packaging
e delle tecnologie di
confezionamento.
• Conoscenza delle
normative del settore alimentare.
Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro per i Lavoratori dell’Industria Alimentare
Capacità
• Teamwork.
• Gestione del
tempo.
• Orientamento
alla soddisfazione del cliente
interno ed
esterno.
• Negoziazione.
• Capacità
relazionali.
271
Profilo nuovo: controller junior
Area Aziendale
• Amministrazione
e gestione
aziendale
272
Conoscenze di
base
• Nozioni di
igiene, sicurezza
e prevenzione
degli infortuni
sul lavoro.
• Conoscenza dei
diritti e doveri
nel rapporto di
lavoro.
• Conoscenza
dell’organizzazione aziendale,
delle procedure
e del ciclo produttivo.
Conoscenze
trasversali
• Lingue
• Utilizzo del
Personal
Computer
e Sistemi
Informativi
aziendali.
Competenze
specifiche di ruolo
• Conoscenza del
mercato, dei prodotti e dei servizi del
settore alimentare.
• Nozioni di contabilità generale.
• Conoscenza delle
tecniche di gestione
aziendale.
• Conoscenza della
normativa e delle
procedure aziendali.
• Conoscenza dei cicli
di lavorazione.
• Conoscenza degli
impianti di produzione.
• Conoscenza della
struttura e costruzione del costo
industriale.
• Conoscenza, interpretazione e costruzione del conto
economico.
• Conoscenza, interpretazione e analisi
di una proposta di
investimento.
• Business planning.
• Conoscenza dei
sistemi di packaging
e delle tecnologie di
confezionamento.
Capacità
• Teamwork.
• Gestione del
tempo.
• Orientamento
alla soddisfazione del cliente
interno ed
esterno.
• Problem solving.
• Capacità
relazionali.
Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro per i Lavoratori dell’Industria Alimentare
Profilo: addetto servizi generali
Area Aziendale
• Amministrazione
e gestione
aziendale
Conoscenze di
base
• Nozioni di
igiene, sicurezza
e prevenzione
degli infortuni
sul lavoro.
• Conoscenza dei
diritti e doveri
nel rapporto di
lavoro.
• Conoscenza
dell’organizzazione aziendale,
delle procedure
e del ciclo produttivo.
Conoscenze
trasversali
• Lingue
• Utilizzo del
Personal
Computer
e Sistemi
Informativi
aziendali.
Competenze
specifiche di ruolo
• Conoscenza del
mercato, dei prodotti e dei servizi del
settore alimentare.
• Nozioni di contabilità generale.
• Conoscenza delle
tecniche di gestione
aziendale.
• Conoscenza delle
tecniche di selezione
del personale, sviluppo organizzativo
e formazione.
• Conoscenza della
normativa e delle
procedure aziendali.
Capacità
• Teamwork.
• Gestione del
tempo.
• Orientamento
alla soddisfazione del cliente
interno ed
esterno.
• Negoziazione.
• Capacità
relazionali.
Profilo: addetto segreteria
Area Aziendale
• Amministrazione
e gestione
aziendale
Conoscenze di
base
• Nozioni di
igiene, sicurezza
e prevenzione
degli infortuni
sul lavoro.
• Conoscenza dei
diritti e doveri
nel rapporto di
lavoro.
• Conoscenza
dell’organizzazione aziendale,
delle procedure
e del ciclo produttivo.
Conoscenze
trasversali
• Lingue
• Utilizzo del
Personal
Computer
e Sistemi
Informativi
aziendali.
Competenze
specifiche di ruolo
• Conoscenza del
mercato, dei prodotti e dei servizi del
settore alimentare.
• Nozioni di contabilità generale.
• Conoscenza delle
tecniche di gestione
aziendale.
• Conoscenza delle
tecniche di selezione
del personale, sviluppo organizzativo
e formazione.
• Conoscenza della
normativa e delle
procedure aziendali.
Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro per i Lavoratori dell’Industria Alimentare
Capacità
• Teamwork.
• Gestione del
tempo.
• Orientamento
alla soddisfazione del cliente
interno ed
esterno.
• Negoziazione.
• Capacità
relazionali.
273
Profilo: addetto contabilità
Area Aziendale
• Amministrazione
e gestione
aziendale
Conoscenze di
base
• Nozioni di
igiene, sicurezza
e prevenzione
degli infortuni
sul lavoro.
• Conoscenza dei
diritti e doveri
nel rapporto di
lavoro.
• Conoscenza
dell’organizzazione aziendale,
delle procedure
e del ciclo produttivo.
Conoscenze
trasversali
• Lingue
• Utilizzo del
Personal
Computer
e Sistemi
Informativi
aziendali.
Competenze
specifiche di ruolo
• Conoscenza del
mercato, dei prodotti e dei servizi del
settore alimentare.
• Nozioni di contabilità generale.
• Conoscenza delle
tecniche di gestione
aziendale.
• Conoscenza delle
tecniche di selezione
del personale, sviluppo organizzativo
e formazione.
• Conoscenza della
normativa e delle
procedure aziendali.
Capacità
• Teamwork.
• Gestione del
tempo.
• Orientamento
alla soddisfazione del cliente
interno ed
esterno.
• Negoziazione.
• Capacità
relazionali.
Addetto Tesoreria:
Area Aziendale
• Amministrazione
e gestione
aziendale
274
Conoscenze di
base
• Nozioni di
igiene, sicurezza
e prevenzione
degli infortuni
sul lavoro.
• Conoscenza dei
diritti e doveri
nel rapporto di
lavoro.
• Conoscenza
dell’organizzazione aziendale,
delle procedure
e del ciclo produttivo.
Conoscenze
trasversali
• Lingue
• Utilizzo del
Personal
Computer
e Sistemi
Informativi
aziendali.
Competenze
specifiche di ruolo
• Conoscenza del
mercato, dei prodotti e dei servizi del
settore alimentare.
• Nozioni di contabilità generale.
• Conoscenza delle
tecniche di gestione
aziendale.
• Conoscenza delle
tecniche di selezione
del personale, sviluppo organizzativo
e formazione.
• Conoscenza della
normativa e delle
procedure aziendali.
Capacità
• Teamwork.
• Gestione del
tempo.
• Orientamento
alla soddisfazione del cliente
interno ed
esterno.
• Negoziazione.
• Capacità
relazionali.
Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro per i Lavoratori dell’Industria Alimentare
AREA: RICERCA E SVILUPPO DEL PRODOTTO/PROCESSO
Profilo: Tecnico ricerca e sviluppo alimentare
Area Aziendale
• Ricerca e sviluppo
del processo/
prodotto.
Conoscenze di
base
Conoscenze
trasversali
Competenze
specifiche di ruolo
• Nozioni
di igiene,
sicurezza e
prevenzione
degli infortuni
sul lavoro.
• Conoscenza
dei diritti e
doveri nel
rapporto di
lavoro.
• Conoscenza
dell’organizzazione
aziendale e
del ciclo produttivo.
• Lingue.
• Utilizzo del
Personal
Computer
e Sistemi
Informativi
aziendali.
• Conoscenza del mercato,
dei prodotti e dei servizi
del settore alimentare.
• Conoscenza delle materie
prime.
• Conoscenza dei principi
nutrizionali.
• Conoscenza delle tecnologie e processi alimentari.
• Conoscenza dei cicli di
lavorazione.
• Conoscenza degli impianti di produzione.
• Conoscenza delle tecniche
di trattamento / preparazione e sviluppo prodotti /
ricette.
• Conoscenza dei sistemi
di packaging e delle
tecnologie di confezionamento.
• Nozioni di etichettatura.
• Conoscenza delle tecniche
di assaggio / valutazione
sensoriale.
• Conoscenza delle normative del settore alimentare.
• Conoscenza delle tecniche, dei metodi di lavoro
e dei sistemi Haccp.
• Conoscenza delle tecniche di analisi di laboratorio.
• Conoscenza della linea di
produzione.
• Applicazione tecniche di
marketing strategico.
• Conoscenza delle certificazioni di qualità.
• Conoscenza delle procedure interne relative
alla qualità e sicurezza
alimentare.
Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro per i Lavoratori dell’Industria Alimentare
Capacità
• Teamwork.
• Problem solving.
• Orientamento
alla soddisfazione del cliente
interno ed
esterno.
• Comunicazione.
• Gestione del
tempo.
• Project Management.
275
Profilo: Tecnologo di industrializzazione prodotto/processo
Area Aziendale
• Ricerca e sviluppo
del processo /
prodotto.
276
Conoscenze di
base
Conoscenze
trasversali
Competenze
specifiche di ruolo
• Nozioni di
igiene, sicurezza
e prevenzione
degli infortuni
sul lavoro.
• Conoscenza dei
diritti e doveri
nel rapporto di
lavoro.
• Conoscenza
dell’organizzazione aziendale
e del ciclo produttivo.
• Lingue.
• Utilizzo del
Personal
Computer
e Sistemi
Informativi
aziendali.
• Conoscenza del mercato, dei prodotti e
dei servizi del settore
alimentare.
• Conoscenza delle materie prime.
• Conoscenza dei principi
nutrizionali.
• Conoscenza delle
tecnologie e processi
alimentari.
• Conoscenza dei cicli di
lavorazione.
• Conoscenza degli impianti di produzione.
• Conoscenza delle tecniche di trattamento/
preparazione e sviluppo
prodotti/ricette.
• Conoscenza dei sistemi
di packaging e delle
tecnologie di confezionamento.
• Nozioni di etichettatura.
• Conoscenza delle tecniche di assaggio/valutazione sensoriale.
• Conoscenza delle
normative del settore
alimentare.
• Conoscenza delle
tecniche, dei metodi
di lavoro e dei sistemi
Haccp.
• Conoscenza delle
tecniche di analisi di
laboratorio.
• Conoscenza della linea
di produzione.
• Applicazione tecniche
di marketing strategico.
• Conoscenza delle certificazioni di qualità.
• Conoscenza delle procedure interne relative
alla qualità e sicurezza
alimentare.
Capacità
• Teamwork.
• Problem solving.
• Orientamento
alla soddisfazione del cliente
interno ed
esterno.
• Comunicazione.
• Gestione del
tempo.
• Project Management.
Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro per i Lavoratori dell’Industria Alimentare
Profilo: Tecnico sistemi assicurazione e/o qualità (processi e prodotti)
Area Aziendale
• Ricerca e sviluppo
del processo /
prodotto.
Conoscenze di
base
Conoscenze
trasversali
Competenze
specifiche di ruolo
• Nozioni di
igiene, sicurezza
e prevenzione
degli infortuni
sul lavoro.
• Conoscenza dei
diritti e doveri
nel rapporto di
lavoro.
• Conoscenza
dell’organizzazione aziendale
e del ciclo produttivo.
• Lingue.
• Utilizzo del
Personal
Computer
e Sistemi
Informativi
aziendali.
• Conoscenza del mercato, dei prodotti e
dei servizi del settore
alimentare.
• Conoscenza delle materie prime.
• Conoscenza dei principi
nutrizionali.
• Conoscenza delle
tecnologie e processi
alimentari.
• Conoscenza dei cicli di
lavorazione.
• Conoscenza degli impianti di produzione.
• Conoscenza delle tecniche di trattamento/preparazione e sviluppo
prodotti/ricette.
• Conoscenza dei sistemi
di packaging e delle
tecnologie di confezionamento.
• Nozioni di etichettatura.
• Conoscenza delle tecniche di assaggio/valutazione sensoriale.
• Conoscenza delle
normative del settore
alimentare.
• Conoscenza delle tecniche, dei metodi di lavoro dei sistemi Haccp.
• Conoscenza delle
tecniche di analisi di
laboratorio.
• Conoscenza delle certificazioni di qualità.
• Conoscenza delle tecniche di auditing.
• Conoscenza delle procedure interne relative
alla qualità e sicurezza
alimentare.
• Conoscenza della linea
di produzione.
• Applicazione tecniche
di marketing strategico.
Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro per i Lavoratori dell’Industria Alimentare
Capacità
• Teamwork.
• Problem solving.
• Orientamento
alla soddisfazione del cliente
interno ed
esterno.
• Comunicazione.
• Gestione del
tempo.
• Project
Management.
277
Profilo: Tecnico di laboratorio
Area Aziendale
• Ricerca e sviluppo
del processo /
prodotto.
278
Conoscenze di
base
Conoscenze
trasversali
Competenze
specifiche di ruolo
• Nozioni di
igiene, sicurezza
e prevenzione
degli infortuni
sul lavoro.
• Conoscenza dei
diritti e doveri
nel rapporto di
lavoro.
• Conoscenza
dell’organizzazione aziendale
e del ciclo produttivo.
• Lingue.
• Utilizzo del
Personal
Computer
e Sistemi
Informativi
aziendali.
• Conoscenza del mercato, dei prodotti e
dei servizi del settore
alimentare.
• Conoscenza delle materie prime.
• Conoscenza dei principi
nutrizionali.
• Conoscenza delle
tecnologie e processi
alimentari.
• Conoscenza dei cicli di
lavorazione.
• Conoscenza degli impianti di produzione.
• Conoscenza delle tecniche di trattamento/
preparazione e sviluppo
prodotti/ricette.
• Conoscenza dei sistemi
di packaging e delle
tecnologie di confezionamento.
• Nozioni di etichettatura.
• Conoscenza delle tecniche di assaggio/valutazione sensoriale.
• Conoscenza delle
normative del settore
alimentare.
• Conoscenza delle tecniche, dei metodi di lavoro dei sistemi Haccp.
• Conoscenza delle
tecniche di analisi di
laboratorio.
• Conoscenza delle certificazioni di qualità.
• Conoscenza delle tecniche di auditing.
• Conoscenza delle tecniche di analisi chimiche.
• Conoscenza delle tecniche
di analisi microbiologiche.
• Conoscenza delle procedure interne relative
alla qualità e sicurezza
alimentare.
• Conoscenza della linea
di produzione.
Capacità
• Teamwork.
• Problem solving.
• Orientamento
alla soddisfazione del cliente
interno ed
esterno.
• Comunicazione.
• Gestione del
tempo.
Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro per i Lavoratori dell’Industria Alimentare
Profilo: Addetto packaging/Tecnico packaging
Area Aziendale
• Ricerca e sviluppo
del processo /
prodotto.
Conoscenze di
base
Conoscenze
trasversali
Competenze
specifiche di ruolo
• Nozioni di
igiene, sicurezza
e prevenzione
degli infortuni
sul lavoro.
• Conoscenza dei
diritti e doveri
nel rapporto di
lavoro.
• Conoscenza
dell’organizzazione aziendale
e del ciclo produttivo.
• Lingue.
• Utilizzo del
Personal
Computer
e Sistemi
Informativi
aziendali.
• Conoscenza del mercato, dei prodotti e
dei servizi del settore
alimentare.
• Conoscenza delle
tecnologie e processi
alimentari.
• Conoscenza delle materie prime.
• Conoscenza dei principi
nutrizionali.
• Conoscenza dei cicli di
lavorazione.
• Conoscenza degli impianti di produzione.
• Conoscenza dei sistemi
di packaging e delle
tecnologie di confezionamento.
• Nozioni di etichettatura.
• Conoscenza delle
normative del settore
alimentare.
• Conoscenza delle caratteristiche tecniche delle
materie plastiche per
imballi e dei materiali
cartotecnici.
• Conoscenza Cad e disegno industriale.
• Conoscenza delle tecniche di esposizione di
prodotti, di marketing
strategico e merchandising.
• Elaborazioni grafiche.
• Conoscenza delle procedure interne relative
alla qualità e sicurezza
alimentare.
Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro per i Lavoratori dell’Industria Alimentare
Capacità
• Teamwork.
• Problem solving.
• Orientamento
alla soddisfazione del cliente
interno ed
esterno.
• Comunicazione.
• Gestione del
tempo.
• Conoscenza
dei principi di
project management.
279
Profilo: Addetto analisi dati e progetti di sviluppo
Area Aziendale
• Ricerca e sviluppo
del processo /
prodotto.
280
Conoscenze di
base
Conoscenze
trasversali
Competenze
specifiche di ruolo
• Nozioni di
igiene, sicurezza
e prevenzione
degli infortuni
sul lavoro.
• Conoscenza dei
diritti e doveri
nel rapporto di
lavoro.
• Conoscenza
dell’organizzazione aziendale
e del ciclo produttivo.
• Lingue.
• Utilizzo del
Personal
Computer
e Sistemi
Informativi
aziendali.
• Conoscenza del mercato, dei prodotti e
dei servizi del settore
alimentare.
• Conoscenza delle materie prime.
• Conoscenza dei principi
nutrizionali.
• Conoscenza delle
tecnologie e processi
alimentari.
• Conoscenza dei cicli di
lavorazione.
• Conoscenza degli impianti di produzione.
• Conoscenza delle tecniche di trattamento/
preparazione e sviluppo
prodotti/ricette.
• Conoscenza dei sistemi
di packaging e delle
tecnologie di confezionamento.
• Nozioni di etichettatura.
• Conoscenza delle tecniche di assaggio/valutazione sensoriale.
• Conoscenza delle
normative del settore
alimentare.
• Conoscenza delle
tecniche, dei metodi
di lavoro e dei sistemi
Haccp.
• Conoscenza delle
tecniche di analisi di
laboratorio.
• Lettura e analisi dati.
• Conoscenza dei profili
del consumatore.
• Business planning.
• Conoscenza dei principali sistemi informativi
di monitoraggio della
concorrenza.
• Conoscenza delle procedure interne relative
alla qualità e sicurezza
alimentare.
Capacità
• Teamwork.
• Problem solving.
• Orientamento
alla soddisfazione del cliente
interno ed
esterno.
• Comunicazione.
Gestione del
tempo.
• Project
Management.
Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro per i Lavoratori dell’Industria Alimentare
Profilo: Addetto studi nutrizionali
Area Aziendale
• Ricerca e sviluppo
del processo /
prodotto.
Conoscenze di
base
Conoscenze
trasversali
Competenze
specifiche di ruolo
• Nozioni di
igiene, sicurezza
e prevenzione
degli infortuni
sul lavoro.
• Conoscenza dei
diritti e doveri
nel rapporto di
lavoro.
• Conoscenza
dell’organizzazione aziendale
e del ciclo produttivo.
• Lingue.
• Utilizzo del
Personal
Computer
e Sistemi
Informativi
aziendali.
• Conoscenza del mercato, dei prodotti e
dei servizi del settore
alimentare.
• Conoscenza delle materie prime.
• Conoscenza dei principi
nutrizionali.
• Conoscenza delle
tecnologie e processi
alimentari.
• Conoscenza dei cicli di
lavorazione.
• Conoscenza degli impianti di produzione.
• Conoscenza delle tecniche di trattamento/
preparazione e sviluppo
prodotti/ricette.
• Conoscenza dei sistemi
di packaging e delle
tecnologie di confezionamento.
• Nozioni di etichettatura.
• Conoscenza delle tecniche di assaggio/valutazione sensoriale.
• Conoscenza delle
normative del settore
alimentare.
• Conoscenza delle
tecniche, dei metodi
di lavoro e dei sistemi
Haccp.
• Conoscenza delle
tecniche di analisi di
laboratorio.
• Psicologia della salute.
• Trend alimentari.
• Conoscenza delle procedure interne relative
alla qualità e sicurezza
alimentare.
Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro per i Lavoratori dell’Industria Alimentare
Capacità
• Teamwork.
• Problem solving.
• Orientamento
alla soddisfazione del cliente
interno ed
esterno.
• Comunicazione.
Gestione del
tempo.
• Project
Management.
281
Profilo: Addetto ricerche motivazionali/mercato
Area Aziendale
• Commerciale e
comunicazione
282
Conoscenze di
base
Conoscenze
trasversali
Competenze
specifiche di ruolo
• Nozioni di
igiene, sicurezza
e prevenzione
degli infortuni
sul lavoro.
• Conoscenza dei
diritti e doveri
nel rapporto di
lavoro.
• Conoscenza
dell’organizzazione aziendale
e del ciclo produttivo.
• Lingue.
• Utilizzo del
Personal
Computer
e Sistemi
Informativi
aziendali.
• Conoscenza del mercato, dei prodotti e
dei servizi del settore
alimentare.
• Logistica distributiva.
• Struttura trade.
• Tecniche di vendita e
strategie di comunicazione relazionali nei
confronti dei clienti in
un’ottica di customer
satisfaction.
• Conoscenza delle tecniche di esposizione di
prodotti, di marketing
strategico e merchandising.
• Applicare strategie di
documentazione relazionali.
• Conoscenza delle tecniche di esposizione di
prodotti, di marketing
strategico e merchandising.
• Lettura e analisi dati.
• Conoscenza del mercato, dei prodotti e
dei servizi del settore
alimentare.
• Conoscenza dei profili
del consumatore.
• Psicologia della salute.
• Trend alimentari.
• Conoscenza delle tecniche di assaggio e valutazione sensoriale.
• Conoscenza delle materie prime.
• Conoscenza dei principi
nutrizionali.
• Conoscenza delle tecnologie e dei processi
alimentari.
Capacità
• Negoziazione.
• Teamwork.
• Problem solving.
• Gestione del
tempo.
• Orientamento
alla soddisfazione del cliente
interno ed
esterno.
• Tecniche di presentazione.
• Capacità
relazionali.
Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro per i Lavoratori dell’Industria Alimentare
AREA: PRODUZIONE
Profilo: Tecnico di produzione (gestione reparto/unità operativa)
Area Aziendale
• Produzione
Conoscenze di
base
Conoscenze
trasversali
Competenze
specifiche di ruolo
• Nozioni di
igiene, sicurezza
e prevenzione
degli infortuni
sul lavoro.
• Conoscenza dei
diritti e doveri
nel rapporto di
lavoro.
• Conoscenza
dell’organizzazione aziendale
e del ciclo produttivo.
• Lingue.
• Utilizzo del
Personal
Computer
e Sistemi
Informativi
aziendali. .
• Conoscenza del mercato, dei prodotti e
dei servizi del settore
alimentare.
• Conoscenza delle materie prime.
• Conoscenza del processo produttivo.
• Conoscenza della linea
di produzione.
• Conoscenza degli impianti di produzione.
• Conoscenza dei sistemi
informatici di stabilimento.
• Conoscenza delle tecniche e metodologie di
sanificazione.
• Nozioni di ecologia e
tutela ambientale.
• Conoscenza delle tecniche, dei metodi di
lavoro e dei sistemi di
Haccp.
• Conoscenza del sistema
di rintracciabilità.
• Nozioni di sicurezza
alimentare.
• Conoscenza delle procedure interne relative
alla qualità e sicurezza
alimentare.
Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro per i Lavoratori dell’Industria Alimentare
Capacità
• Teamwork.
• Problem solving.
• Orientamento
alla soddisfazione del cliente
interno ed
esterno.
• Capacità
relazionali.
• Gestione del
tempo.
283
Profilo: Addetto al Controllo Qualità
Area Aziendale
• Produzione
284
Conoscenze di
base
Conoscenze
trasversali
Competenze
specifiche di ruolo
• Nozioni di
igiene, sicurezza
e prevenzione
degli infortuni
sul lavoro.
• Conoscenza dei
diritti e doveri
nel rapporto di
lavoro.
• Conoscenza
dell’organizzazione aziendale
e del ciclo produttivo.
• Lingue.
• Utilizzo del
Personal
Computer
e Sistemi
Informativi
aziendali. .
• Conoscenza del mercato, dei prodotti e
dei servizi del settore
alimentare.
• Conoscenza delle materie prime.
• Conoscenza del processo produttivo.
• Conoscenza della linea
di produzione.
• Conoscenza degli impianti di produzione.
• Conoscenza dei sistemi
informatici di stabilimento.
• Conoscenza delle tecniche e metodologie di
sanificazione.
• Nozioni di ecologia e
tutela ambientale.
• Conoscenza delle tecniche, dei metodi di lavoro
e dei sistemi di Haccp.
• Conoscenza del sistema
di rintracciabilità.
• Nozioni di sicurezza
alimentare.
• Conoscenza delle tecnologie e dei processi
alimentari.
• Conoscenza delle tecniche di trattamento/
preparazione e sviluppo
prodotti/ricette.
• Conoscenza dei sistemi
di packaging e delle
tecnologie di confezionamento.
• Conoscenza delle tecniche di assaggio e valutazione sensoriale.
• Conoscenza delle
normative del settore
alimentare.
• Conoscenza delle procedure interne relative
alla qualità e sicurezza
alimentare.
Capacità
• Teamwork.
• Problem solvine.
• Orientamento
alla soddisfazione del cliente
interno ed
esterno.
• Gestione del
tempo.
• Comunicazione.
• Capacità relazionali.
Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro per i Lavoratori dell’Industria Alimentare
Profilo: Addetto/Tecnico di ambiente/sicurezza/igiene
Area Aziendale
• Produzione
Conoscenze di
base
Conoscenze
trasversali
Competenze
specifiche di ruolo
• Nozioni di
igiene, sicurezza e prevenzione degli
infortuni sul
lavoro.
• Conoscenza dei
diritti e doveri
nel rapporto di
lavoro.
• Conoscenza
dell’organizzazione aziendale
e del ciclo produttivo.
• Lingue.
• Utilizzo
del Personal Computer e
Sistemi
Informativi aziendali.
• Conoscenza del mercato, dei
prodotti e dei servizi del settore alimentare.
• Conoscenza delle materie
prime.
• Conoscenza dei principi nutrizionali.
• Conoscenza del processo produttivo.
• Conoscenza della linea di produzione.
• Conoscenza degli impianti di
produzione.
• Conoscenza dei sistemi informatici di stabilimento.
• Conoscenza delle tecniche e
metodologie di sanificazione.
• Nozioni di ecologia e tutela
ambientale.
• Conoscenza delle tecniche, dei
metodi di lavoro e dei sistemi
di Haccp.
• Conoscenza del sistema di rintracciabilità.
• Nozioni di sicurezza alimentare.
• Conoscenza delle procedure
interne relative alla qualità e
sicurezza alimentare.
• Nozioni di etichettatura.
• Conoscenza della normativa
del settore alimentare.
• Conoscenza delle tecniche di
trattamento/ preparazione e sviluppo prodotti/ricette.
• Conoscenza dei sistemi di
packaging e delle tecnologie di
confezionamento.
• Conoscenza delle tecniche di
analisi di laboratorio.
• Conoscenza delle tecniche di
analisi microbiologiche.
• Conoscenza delle tecniche di
analisi chimiche.
• Conoscenza della normativa
sulla sicurezza sul lavoro, e
prevenzione infortuni e metodologie di valutazione del
rischio.
Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro per i Lavoratori dell’Industria Alimentare
Capacità
• Teamwork.
• Problem solvine.
• Orientamento
alla soddisfazione del cliente
interno ed
esterno.
• Gestione del
tempo.
• Comunicazione.
• Capacità relazionali
285
Profilo nuovo: Tecnico di Progettazione
Area Aziendale
• Produzione
286
Conoscenze di
base
Conoscenze
trasversali
Competenze
specifiche di ruolo
• Nozioni di
igiene, sicurezza
e prevenzione
degli infortuni
sul lavoro.
• Conoscenza dei
diritti e doveri
nel rapporto di
lavoro.
• Conoscenza
dell’organizzazione aziendale
e del ciclo produttivo.
• Lingue.
• Utilizzo del
Personal
Computer
e Sistemi
Informativi
aziendali.
• Contestualizzazione soluzioni progettuali.
• Sviluppo disegni tecnici.
• Organizzazione sistemi
informatizzati
• Conoscenze di stampaggio.
• Conoscenza di tampografia, premontaggio e
spruzzo.
• Conoscenza CAD.
• Conoscenza duplicatori.
• Conoscenza delle materie
prime.
• Conoscenza dei semilavorati, dei materiali di
imballaggio.
• Conoscenza della linea di
produzione.
• Conoscenza del mercato,
dei prodotti e dei servizi
del settore alimentare.
• Conoscenza delle procedure interne relative
alla qualità e sicurezza
alimentare.
Capacità
• Teamwork.
• Problem solving.
• Gestione del
tempo.
• Orientamento
alla soddisfazione del cliente
interno ed
esterno.
• Negoziazione.
• Capacità
relazionali.
• Gestione del
tempo.
Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro per i Lavoratori dell’Industria Alimentare
Profilo nuovo : Tecnico di industrializzazione
Area Aziendale
• Produzione
Conoscenze di
base
Conoscenze
trasversali
Competenze
specifiche di ruolo
• Nozioni di
igiene, sicurezza
e prevenzione
degli infortuni
sul lavoro.
• Conoscenza dei
diritti e doveri
nel rapporto di
lavoro.
• Conoscenza
dell’organizzazione aziendale
e del ciclo produttivo.
• Lingue.
• Utilizzo del
Personal
Computer
e Sistemi
Informativi
aziendali.
• Contestualizzazione di
soluzioni progettuali.
• Conoscenza dei materiali per stampaggio
termoplastico.
• Conoscenza delle procedure interne relative
alla qualità e sicurezza
alimentare.
• Analisi e controllo dei
costi.
• Conoscenza di tampografia, premontaggio e
spruzzo.
• Conoscenza CAD.
• Conoscenza duplicatori.
• Nozioni normativa sicurezza .
• Conoscenza del mercato, dei prodotti e
dei servizi del settore
alimentare.
• Conoscenza delle materie prime.
• Conoscenza dei semilavorati, dei materiali di
imballaggio.
• Conoscenza della linea
di produzione.
Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro per i Lavoratori dell’Industria Alimentare
Capacità
• Teamwork.
• Problem solving.
• Gestione del
tempo.
• Orientamento
alla soddisfazione del cliente
interno ed
esterno.
• Negoziazione.
• Capacità relazionali.
• Gestione del
tempo.
287
Profilo: Conduttore di linea/area
Area Aziendale
• Produzione
288
Conoscenze di
base
Conoscenze
trasversali
Competenze
specifiche di ruolo
• Nozioni di
igiene, sicurezza
e prevenzione
degli infortuni
sul lavoro.
• Conoscenza dei
diritti e doveri
nel rapporto di
lavoro.
• Conoscenza
dell’organizzazione aziendale
e del ciclo produttivo.
• Lingue.
• Utilizzo del
Personal
Computer
e Sistemi
Informativi
aziendali. .
• Conoscenza del mercato,
dei prodotti e dei servizi
del settore alimentare.
• Conoscenza delle materie
prime.
• Conoscenza del processo
produttivo.
• Conoscenza della linea di
produzione.
• Conoscenza degli impianti
di produzione.
• Conoscenza dei sistemi informatici di stabilimento.
• Conoscenza delle tecniche
e metodologie di sanificazione.
• Nozioni di ecologia e tutela ambientale.
• Conoscenza delle tecniche,
dei metodi di lavoro e dei
sistemi di Haccp.
• Conoscenza del sistema di
rintracciabilità.
• Nozioni di sicurezza alimentare.
• Conoscenza delle procedure interne relative
alla qualità e sicurezza
alimentare.
Capacità
• Teamwork.
• Problem solving.
• Orientamento
alla soddisfazione del cliente
interno ed
esterno.
• Capacità relazionali.
• Gestione del
tempo.
Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro per i Lavoratori dell’Industria Alimentare
Profilo: Conduttore di impianti automatizzati:
Area Aziendale
• Produzione
Conoscenze di
base
Conoscenze
trasversali
Competenze
specifiche di ruolo
• Nozioni di
igiene, sicurezza
e prevenzione
degli infortuni
sul lavoro.
• Conoscenza dei
diritti e doveri
nel rapporto di
lavoro.
• Conoscenza
dell’organizzazione aziendale
e del ciclo produttivo.
• Lingue.
• Utilizzo del
Personal
Computer
e Sistemi
Informativi
aziendali.
• Conoscenza del mercato,
dei prodotti e dei servizi
del settore alimentare.
• Conoscenza delle materie
prime.
• Conoscenza del processo
produttivo.
• Conoscenza della linea di
produzione.
• Conoscenza degli impianti
di produzione.
• Conoscenza dei sistemi informatici di stabilimento.
• Conoscenza delle tecniche
e metodologie di sanificazione.
• Nozioni di ecologia e tutela ambientale.
• Conoscenza delle tecniche,
dei metodi di lavoro e dei
sistemi di Haccp.
• Conoscenza del sistema di
rintracciabilità.
• Nozioni di sicurezza alimentare.
• Conoscenza delle procedure interne relative
alla qualità e sicurezza
alimentare.
Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro per i Lavoratori dell’Industria Alimentare
Capacità
• Teamwork.
• Problem solving.
• Orientamento
alla soddisfazione del cliente
interno ed
esterno.
• Capacità
relazionali.
• Gestione del
tempo.
289
Profilo: Operatore di produzione
Area Aziendale
• Produzione
290
Conoscenze di
base
Conoscenze
trasversali
Competenze
specifiche di ruolo
• Nozioni di
igiene, sicurezza
e prevenzione
degli infortuni
sul lavoro.
• Conoscenza dei
diritti e doveri
nel rapporto di
lavoro.
• Conoscenza
dell’organizzazione aziendale
e del ciclo produttivo.
• Lingue.
• Utilizzo del
Personal
Computer
e Sistemi
Informativi
aziendali. .
• Conoscenza del mercato,
dei prodotti e dei servizi
del settore alimentare.
• Conoscenza delle materie
prime.
• Conoscenza del processo
produttivo.
• Conoscenza della linea di
produzione.
• Conoscenza degli impianti
di produzione.
• Conoscenza dei sistemi informatici di stabilimento.
• Conoscenza delle tecniche
e metodologie di sanificazione.
• Nozioni di ecologia e tutela ambientale.
• Conoscenza delle tecniche,
dei metodi di lavoro e dei
sistemi di Haccp.
• Conoscenza del sistema di
rintracciabilità.
• Nozioni di sicurezza alimentare.
• Conoscenza delle procedure interne relative
alla qualità e sicurezza
alimentare.
Capacità
• Teamwork.
• Problem solving.
• Orientamento
alla soddisfazione del cliente
interno ed
esterno.
• Capacità
relazionali.
• Gestione del
tempo.
Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro per i Lavoratori dell’Industria Alimentare
AREA: LOGISTICA/SUPPLY CHAIN
Profilo: Addetto programmazione della logistica
Area Aziendale
• logistica
Conoscenze di
base
Conoscenze
trasversali
Competenze
specifiche di ruolo
• Nozioni di
igiene, sicurezza
e prevenzione
degli infortuni
sul lavoro.
• Conoscenza dei
diritti e doveri
nel rapporto di
lavoro.
• Conoscenza
dell’organizzazione aziendale
e del ciclo produttivo.
• Lingue.
• Utilizzo del
Personal
Computer
e Sistemi
Informativi
aziendali.
• Conoscenza del mercato,
dei prodotti e dei servizi
del settore alimentare.
• Conoscenza delle materie
prime.
• Conoscenza dei semilavorati, dei materiali di
imballaggio.
• Organizzazione delle spedizioni.
• Sistemi di gestione del magazzino e delle scorte.
• Preparazione dell’ordine.
• Modalità di consegna.
• Procedure amministrative,
fiscali e doganali nazionali
e internazionali.
• Attrezzature e mezzi di
movimentazione.
• Contrattualistica.
• Strumenti informatici per
la ricerca ed elaborazione
dei dati.
• Conoscenza delle tecniche
di gestione di attività promozionali.
• Conoscenza delle tecniche
di trade marketing.
• Conoscenza delle tecniche
di elaborazione dei piani di
vendita e delle richieste di
produzione.
• Gestione stock e analisi
criticità.
Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro per i Lavoratori dell’Industria Alimentare
Capacità
• Teamwork.
• Problem solving.
• Gestione del
tempo.
• Orientamento
alla soddisfazione del cliente
interno ed
esterno.
• Negoziazione.
291
Profilo: Tecnico approvvigionamenti/Addetto approvvigionamenti
Area Aziendale
• logistica
292
Conoscenze di
base
Conoscenze
trasversali
Competenze
specifiche di ruolo
• Nozioni di
igiene, sicurezza
e prevenzione
degli infortuni
sul lavoro.
• Conoscenza dei
diritti e doveri
nel rapporto di
lavoro.
• Conoscenza
dell’organizzazione aziendale
e del ciclo produttivo.
• Lingue.
• Utilizzo del
Personal
Computer
e Sistemi
Informativi
aziendali.
• Conoscenza del mercato,
dei prodotti e dei servizi
del settore alimentare.
• Conoscenza delle materie
prime.
• Conoscenza dei semilavorati, dei materiali di
imballaggio.
• Organizzazione delle spedizioni.
• Sistemi di gestione del magazzino e delle scorte.
• Preparazione dell’ordine.
• Modalità di consegna.
• Procedure amministrative,
fiscali e doganali nazionali
e internazionali.
• Attrezzature e mezzi di
movimentazione.
• Contrattualistica.
• Strumenti informatici.
Capacità
• Teamwork.
• Problem solving.
• Gestione del
tempo.
• Orientamento
alla soddisfazione del cliente
interno ed
esterno.
• Negoziazione.
Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro per i Lavoratori dell’Industria Alimentare
Profilo: Addetto alla programmazione della produzione
Area Aziendale
• logistica
Conoscenze di
base
Conoscenze
trasversali
Competenze
specifiche di ruolo
• Nozioni di
igiene, sicurezza
e prevenzione
degli infortuni
sul lavoro.
• Conoscenza dei
diritti e doveri
nel rapporto di
lavoro.
• Conoscenza
dell’organizzazione aziendale
e del ciclo produttivo.
• Lingue.
• Utilizzo del
Personal
Computer
e Sistemi
Informativi
aziendali.
• Conoscenza del mercato,
dei prodotti e dei servizi
del settore alimentare.
• Conoscenza delle materie
prime.
• Conoscenza dei semilavorati, dei materiali di
imballaggio.
• Organizzazione delle spedizioni.
• Sistemi di gestione del magazzino e delle scorte.
• Preparazione dell’ordine.
• Modalità di consegna.
• Procedure amministrative,
fiscali e doganali nazionali
e internazionali.
• Attrezzature e mezzi di
movimentazione.
• Contrattualistica.
• Strumenti informatici.
• Conoscenza dei cicli di
lavorazione.
• Conoscenza degli impianti
di produzione.
• Conoscenza delle tecniche
di elaborazione dei piani di
vendita e delle richieste di
produzione.
• Conoscenza delle tecniche
di distribuzione, di immagazzinaggio, di spedizione
e di trasporto.
• Conoscenza delle tecniche di pianificazione e
programmazione della
produzione.
• Gestione stock e analisi
criticità.
• Nozioni di contabilità
generale.
Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro per i Lavoratori dell’Industria Alimentare
Capacità
• Teamwork.
• Problem solving.
• Gestione del
tempo.
• Orientamento
alla soddisfazione del cliente
interno ed
esterno.
• Negoziazione.
293
Profilo: Addetto Trasporti/Spedizioni
Area Aziendale
• logistica
294
Conoscenze di
base
Conoscenze
trasversali
Competenze
specifiche di ruolo
• Nozioni di
igiene, sicurezza
e prevenzione
degli infortuni
sul lavoro.
• Conoscenza dei
diritti e doveri
nel rapporto di
lavoro.
• Conoscenza
dell’organizzazione aziendale
e del ciclo produttivo.
• Lingue.
• Utilizzo del
Personal
Computer
e Sistemi
Informativi
aziendali.
• Conoscenza del mercato,
dei prodotti e dei servizi
del settore alimentare.
• Conoscenza delle materie
prime, dei semilavorati, dei
materiali di imballaggio.
• Organizzazione delle spedizioni.
• Sistemi di gestione del magazzino e delle scorte.
• Preparazione dell’ordine.
• Modalità di consegna.
• Procedure amministrative,
fiscali e doganali nazionali
e internazionali.
• Attrezzature e mezzi di
movimentazione.
• Contrattualistica.
• Strumenti informatici.
Capacità
• Teamwork.
• Problem solving.
• Gestione del
tempo.
• Orientamento
alla soddisfazione del cliente
interno ed
esterno.
• Negoziazione.
Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro per i Lavoratori dell’Industria Alimentare
Profilo: Addetto agli acquisti
Area Aziendale
• logistica
Conoscenze di
base
Conoscenze
trasversali
Competenze
specifiche di ruolo
• Nozioni di
igiene, sicurezza
e prevenzione
degli infortuni
sul lavoro.
• Conoscenza dei
diritti e doveri
nel rapporto di
lavoro.
• Conoscenza
dell’organizzazione aziendale
e del ciclo produttivo.
• Lingue.
• Utilizzo del
Personal
Computer
e Sistemi
Informativi
aziendali.
• Conoscenza del mercato,
dei prodotti e dei servizi
del settore alimentare.
• Conoscenza delle materie
prime.
• Conoscenza dei semilavorati, dei materiali di
imballaggio.
• Organizzazione delle spedizioni.
• Sistemi di gestione del magazzino e delle scorte.
• Preparazione dell’ordine.
• Modalità di consegna.
• Procedure amministrative,
fiscali e doganali nazionali
e internazionali.
• Attrezzature e mezzi di
movimentazione.
• Contrattualistica.
• Strumenti informatici.
• Utilizzazione delle tecniche
di campionatura.
• Utilizzazione delle tecniche di valutazione del
fornitore.
• Conoscenza delle tecnologie e dei processi
alimentari.
• Conoscenza dei sistemi di
packaging e delle tecnologie di confezionamento.
Conoscenza delle normative tecniche.
• Conoscenza delle procedure interne relative
alla qualità e sicurezza
alimentare.
• Conoscenza della componentistica degli impianti.
• Conoscenza dei principi
nutrizionali.
• Conoscenza del processo
produttivo.
Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro per i Lavoratori dell’Industria Alimentare
Capacità
• Teamwork.
• Problem solving.
• Gestione del
tempo.
• Orientamento
alla soddisfazione del cliente
interno ed
esterno.
• Negoziazione.
295
Profilo: Addetto alla Gestione Ordini
Area Aziendale
• logistica
Conoscenze di
base
Conoscenze
trasversali
Competenze
specifiche di ruolo
• Nozioni di
igiene, sicurezza
e prevenzione
degli infortuni
sul lavoro.
• Conoscenza dei
diritti e doveri
nel rapporto di
lavoro.
• Conoscenza
dell’organizzazione aziendale
e del ciclo produttivo.
• Lingue.
• Utilizzo del
Personal
Computer
e Sistemi
Informativi
aziendali.
• Conoscenza del mercato,
dei prodotti e dei servizi
del settore alimentare.
• Conoscenza delle materie
prime.
• Conoscenza dei semilavorati, dei materiali di
imballaggio.
• Organizzazione delle spedizioni.
• Sistemi di gestione del magazzino e delle scorte.
• Preparazione dell’ordine.
• Modalità di consegna.
• Procedure amministrative,
fiscali e doganali nazionali
e internazionali.
• Attrezzature e mezzi di
movimentazione.
• Contrattualistica.
• Strumenti informatici.
Conoscenze di
base
Conoscenze
trasversali
Competenze
specifiche di ruolo
• Nozioni di
igiene, sicurezza
e prevenzione
degli infortuni
sul lavoro.
• Conoscenza dei
diritti e doveri
nel rapporto di
lavoro.
• Conoscenza
dell’organizzazione aziendale
e del ciclo produttivo.
• Lingue.
• Utilizzo del
Personal
Computer
e Sistemi
Informativi
aziendali.
• Conoscenza del mercato,
dei prodotti e dei servizi
del settore alimentare.
• Conoscenza delle materie
prime.
• Conoscenza dei semilavorati, dei materiali di
imballaggio.
• Organizzazione delle spedizioni.
• Sistemi di gestione del magazzino e delle scorte.
• Preparazione dell’ordine.
• Modalità di consegna.
• Procedure amministrative,
fiscali e doganali nazionali
e internazionali.
• Attrezzature e mezzi di
movimentazione.
• Contrattualistica.
• Strumenti informatici.
Capacità
• Teamwork.
• Problem solving.
• Gestione del
tempo.
• Orientamento
alla soddisfazione del cliente
interno ed
esterno.
• Negoziazione.
Profilo: Magazziniere
Area Aziendale
• logistica
296
Capacità
• Teamwork.
• Problem solving.
• Gestione del
tempo.
• Orientamento
alla soddisfazione del cliente
interno ed
esterno.
• Negoziazione.
Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro per i Lavoratori dell’Industria Alimentare
Profilo: Operatore alla movimentazione e stoccaggio
Area Aziendale
• logistica
Conoscenze di
base
Conoscenze
trasversali
Competenze
specifiche di ruolo
• Nozioni di
igiene, sicurezza
e prevenzione
degli infortuni
sul lavoro.
• Conoscenza dei
diritti e doveri
nel rapporto di
lavoro.
• Conoscenza
dell’organizzazione aziendale
e del ciclo produttivo.
• Lingue.
• Utilizzo del
Personal
Computer
e Sistemi
Informativi
aziendali.
• Conoscenza del mercato,
dei prodotti e dei servizi
del settore alimentare.
• Conoscenza delle materie
prime.
• Conoscenza dei semilavorati, dei materiali di
imballaggio.
• Organizzazione delle spedizioni.
• Sistemi di gestione del magazzino e delle scorte.
• Preparazione dell’ordine.
• Modalità di consegna.
• Procedure amministrative,
fiscali e doganali nazionali
e internazionali.
• Attrezzature e mezzi di
movimentazione.
• Contrattualistica.
• Strumenti informatici.
Capacità
• Teamwork.
• Problem solving.
• Gestione del
tempo.
• Orientamento
alla soddisfazione del cliente
interno ed
esterno.
• Negoziazione.
Profilo: Addetto alla logistica di controllo:
Area Aziendale
• logistica
Conoscenze di
base
Conoscenze
trasversali
Competenze
specifiche di ruolo
• Nozioni di
igiene, sicurezza
e prevenzione
degli infortuni
sul lavoro.
• Conoscenza dei
diritti e doveri
nel rapporto di
lavoro.
• Conoscenza
dell’organizzazione aziendale
e del ciclo produttivo.
• Lingue.
• Utilizzo del
Personal
Computer
e Sistemi
Informativi
aziendali.
• Conoscenza del mercato,
dei prodotti e dei servizi
del settore alimentare.
• Conoscenza delle materie
prime.
• Conoscenza dei semilavorati, dei materiali di
imballaggio.
• Organizzazione delle spedizioni.
• Sistemi di gestione del magazzino e delle scorte.
• Preparazione dell’ordine.
• Modalità di consegna.
• Procedure amministrative,
fiscali e doganali nazionali
e internazionali.
• Attrezzature e mezzi di
movimentazione.
• Contrattualistica.
• Strumenti informatici.
Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro per i Lavoratori dell’Industria Alimentare
Capacità
• Teamwork.
• Problem solving.
• Gestione del
tempo.
• Orientamento
alla soddisfazione del cliente
interno ed
esterno.
• Negoziazione.
297
Profilo: Coordinatore Magazziniere
Area Aziendale
• logistica
Conoscenze di
base
Conoscenze
trasversali
Competenze
specifiche di ruolo
• Nozioni di
igiene, sicurezza
e prevenzione
degli infortuni
sul lavoro.
• Conoscenza dei
diritti e doveri
nel rapporto di
lavoro.
• Conoscenza
dell’organizzazione aziendale
e del ciclo produttivo.
• Lingue.
• Utilizzo del
Personal
Computer
e Sistemi
Informativi
aziendali.
• Conoscenza del mercato,
dei prodotti e dei servizi
del settore alimentare.
• Conoscenza delle materie
prime.
• Conoscenza dei semilavorati, dei materiali di
imballaggio.
• Organizzazione delle spedizioni.
• Sistemi di gestione del magazzino e delle scorte.
• Preparazione dell’ordine.
• Modalità di consegna.
• Procedure amministrative,
fiscali e doganali nazionali
e internazionali.
• Attrezzature e mezzi di
movimentazione.
• Contrattualistica.
• Strumenti informatici.
Capacità
• Teamwork.
• Problem solving.
• Gestione del
tempo.
• Orientamento
alla soddisfazione del cliente
interno ed
esterno.
• Negoziazione.
AREA: SISTEMI INFORMATIVI
Profilo: Tecnico sistema informativo aziendale
Area Aziendale
• Sistemi
informativi
298
Conoscenze di
base
Conoscenze
trasversali
Competenze
specifiche di ruolo
• Nozioni di
igiene, sicurezza
e prevenzione
degli infortuni
sul lavoro.
• Conoscenza dei
diritti e doveri
nel rapporto di
lavoro.
• Conoscenza
dell’organizzazione aziendale
e del ciclo produttivo.
• Lingue.
• Utilizzo del
Personal
Computer.
• Conoscenza dei prodotti e
dei servizi di settore.
• Conoscenza dei linguaggi
di programmazione.
• Architetture di rete.
• Creazione ed implementazione siti internet
aziendali.
• Prodotti software e
hardware.
Capacità
• Teamwork.
• Problem solvine.
• Orientamento
alla soddisfazione del
cliente interno e
esterno.
Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro per i Lavoratori dell’Industria Alimentare
Profilo: Tecnico e/o programmatore informatico
Area Aziendale
Conoscenze di base
• Sistemi
informativi
• Nozioni di igiene,
sicurezza e prevenzione degli infortuni sul lavoro.
• Conoscenza dei
diritti e doveri nel
rapporto di lavoro.
• Conoscenza
dell’organizzazione aziendale e
del ciclo
produttivo.
Conoscenze
trasversali
• Lingue.
• Utilizzo del
Personal
Computer.
Competenze
specifiche di ruolo
• Conoscenza dei prodotti e dei servizi di
settore.
• Conoscenza dei linguaggi di programmazione.
• Architetture di rete.
• Creazione ed implementazione siti internet
aziendali.
• Prodotti software e
hardware.
Capacità
• Teamwork.
• Problem solvine.
• Orientamento
alla soddisfazione del
cliente interno e
esterno.
AREA: COMMERCIALE E COMUNICAZIONE
Profilo: Operatore servizi commerciali
Area Aziendale
• Commerciale
e comunicazione
Conoscenze di
base
Conoscenze
trasversali
Competenze
specifiche di ruolo
• Nozioni di
igiene, sicurezza e prevenzione degli
infortuni sul
lavoro.
• Conoscenza
dei diritti e
doveri nel
rapporto di
lavoro.
• Conoscenza
dell’organizzazione aziendale e del ciclo
produttivo.
• Lingue.
• Utilizzo del
Personal
Computer
e Sistemi
Informativi
aziendali.
• Logistica distributiva.
• Struttura trade.
• Tecniche di vendita e strategie
di comunicazione relazionali nei
confronti dei clienti in un’ottica
di customer satisfaction.
• Conoscenza delle tecniche
di esposizione di prodotti, di
marketing strategico e merchandising.
• Conoscenza delle tecniche di
promozione della marca.
• Conoscenza delle tecniche di
programmazione pubblicitaria.
• Analisi dei media.
• Conoscenza dei sistemi di packaging e delle tecnologie di confezionamento.
• Conoscenza delle tecniche di gestione di attività promozionali.
• Conoscenza delle tecniche di
presidio del mercato.
• Conoscenza ed analisi ed analisi
del mercato.
• Conoscenza della gamma prodotto
Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro per i Lavoratori dell’Industria Alimentare
Capacità
• Negoziazione.
• Teamwork.
• Problem
solving.
• Gestione del
tempo.
• Orientamento
alla soddisfazione del
cliente interno
ed esterno.
• Tecniche di
presentazione.
• Capacità relazionali.
299
Profilo: Addetto marketing
Area Aziendale
• Commerciale
e comunicazione
300
Conoscenze di
base
Conoscenze
trasversali
Competenze
specifiche di ruolo
• Nozioni di
igiene, sicurezza e prevenzione degli
infortuni sul
lavoro.
• Conoscenza
dei diritti e
doveri nel
rapporto di
lavoro.
• Conoscenza
dell’organizzazione aziendale e del ciclo
produttivo.
• Lingue.
• Utilizzo
del Personal Computer e
Sistemi Informativi
aziendali.
• Logistica distributiva.
• Struttura trade.
• Tecniche di vendita e strategie
di comunicazione relazionali nei
confronti dei clienti in un’ottica
di customer satisfaction.
• Conoscenza delle tecniche
di esposizione di prodotti, di
marketing strategico e merchandising.
• Conoscenza delle materie
prime.
• Conoscenza dei principi nutrizionali.
• Conoscenza delle tecniche di
assaggio e valutazione sensoriale.
• Applicazione strategie di documentazione relazionali.
• Conoscenza delle normative
del settore alimentare.
• Lettura e analisi dati.
• Nozioni normative sulle
licenze.
• Processi di approvazione delle
licenze.
• Conoscenza del mercato, dei
prodotti e dei servizi del settore alimentare.
• Tecniche pubblicitarie.
• Conoscenza delle tecniche di
trattamento/preparazione e
sviluppo prodotti/ricette
• Conoscenza dei sistemi di
packaging e delle tecnologie di
confezionamento.
• Conoscenza delle tecniche di
promozione della marca.
• Conoscenza delle tecniche di
programmazione pubblicitaria.
• Analisi dei media.
• Conoscenza dei principali
sistemi informativi di monitoraggio della concorrenza.
• Conoscenza delle tecniche di gestione di attività promozionali.
• Conoscenza della gamma
prodotto.
• Nozioni normative relative
all’area di competenza (privacy, normativa su comunicazione non tradizionale, etc…)
Capacità
• Negoziazione.
• Teamwork.
• Problem solving.
• Gestione del
tempo.
• Orientamento
alla soddisfazione del cliente
interno ed
esterno.
• Tecniche di presentazione.
• Capacità
relazionali.
Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro per i Lavoratori dell’Industria Alimentare
Profilo: Addetto trade marketing
Area Aziendale
• Commerciale
e comunicazione
Conoscenze di
base
Conoscenze
trasversali
Competenze
specifiche di ruolo
• Nozioni di
igiene, sicurezza e prevenzione degli
infortuni sul
lavoro.
• Conoscenza
dei diritti e
doveri nel
rapporto di
lavoro.
• Conoscenza
dell’organizzazione
aziendale e
del ciclo produttivo.
• Lingue.
• Utilizzo del
Personal
Computer
e Sistemi
Informativi
aziendali.
• Logistica distributiva.
• Struttura trade.
• Tecniche di vendita e strategie
di comunicazione relazionali nei
confronti dei clienti in un’ottica
di customer satisfaction.
• Conoscenza delle tecniche
di esposizione di prodotti, di
marketing strategico e merchandising.
• Conoscenza delle materie
prime.
• Conoscenza dei principi
nutrizionali.
• Conoscenza delle tecniche di
assaggio e valutazione sensoriale.
• Applicazione strategie di documentazione relazionali.
• Conoscenza delle normative del
settore alimentare.
• Lettura e analisi dati.
• Nozioni normative sulle licenze.
• Processi di approvazione delle
licenze.
• Conoscenza del mercato, dei
prodotti e dei servizi del settore
alimentare.
• Tecniche pubblicitarie.
• Conoscenza delle tecniche di
trattamento/preparazione e sviluppo prodotti/ricette
• Conoscenza dei sistemi di
packaging e delle tecnologie di
confezionamento.
• Conoscenza delle tecniche di
promozione della marca.
• Conoscenza delle tecniche di
programmazione pubblicitaria.
• Analisi dei media.
• Conoscenza dei principali sistemi informativi di monitoraggio della concorrenza.
• Conoscenza delle tecniche di
gestione di attività promozionali.
• Conoscenza della gamma
prodotto.
• Nozioni normative relative
all’area di competenza (privacy,
normativa su comunicazione
non tradizionale, etc…)
Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro per i Lavoratori dell’Industria Alimentare
Capacità
• Negoziazione.
• Teamwork.
• Problem solving.
• Gestione del
tempo.
• Orientamento
alla soddisfazione del cliente
interno ed
esterno.
• Tecniche di presentazione.
• Capacità
relazionali.
301
Profilo :Tecnico commerciale - marketing
Area Aziendale
• Commerciale
e comunicazione
302
Conoscenze di
base
Conoscenze
trasversali
Competenze
specifiche di ruolo
• Nozioni di
igiene, sicurezza
e prevenzione
degli infortuni
sul lavoro.
• Conoscenza dei
diritti e doveri
nel rapporto di
lavoro.
• Conoscenza
dell’organizzazione aziendale
e del ciclo produttivo.
• Lingue.
• Utilizzo del
Personal
Computer
e Sistemi
Informativi
aziendali.
• Logistica distributiva.
• Struttura trade.
• Tecniche di vendita e strategie
di comunicazione relazionali nei
confronti dei clienti in un’ottica di
customer satisfaction.
• Conoscenza delle tecniche di esposizione di prodotti, di marketing
strategico e merchandising.
• Conoscenza delle materie prime.
• Conoscenza dei principi nutrizionali.
• Conoscenza delle tecniche di assaggio e valutazione sensoriale.
• Applicazione strategie di documentazione relazionali.
• Conoscenza delle normative del
settore alimentare.
• Lettura e analisi dati.
• Nozioni normative sulle licenze.
• Processi di approvazione delle
licenze.
• Conoscenza del mercato, dei
prodotti e dei servizi del settore
alimentare.
• Tecniche pubblicitarie.
• Conoscenza delle tecniche di trattamento/preparazione e sviluppo
prodotti/ricette
• Conoscenza dei sistemi di packaging e delle tecnologie di confezionamento.
• Conoscenza delle tecniche di promozione della marca.
• Conoscenza delle tecniche di programmazione pubblicitaria.
• Analisi dei media.
• Conoscenza dei principali sistemi
informativi di monitoraggio della
concorrenza.
• Conoscenza delle tecniche di gestione di attività promozionali.
• Conoscenza della gamma prodotto.
• Nozioni normative relative all’area
di competenza (privacy, normativa
su comunicazione non tradizionale,
etc…)
Capacità
Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro per i Lavoratori dell’Industria Alimentare
Profilo : Addetto comunicazione pubblicitaria
Area Aziendale
• Commerciale
e comunicazione
Conoscenze di
base
Conoscenze
trasversali
Competenze
specifiche di ruolo
• Nozioni di
igiene, sicurezza
e prevenzione
degli infortuni
sul lavoro.
• Conoscenza dei
diritti e doveri
nel rapporto di
lavoro.
• Conoscenza
dell’organizzazione aziendale
e del ciclo produttivo.
• Lingue.
• Utilizzo del
Personal
Computer
e Sistemi
Informativi
aziendali.
• Conoscenza del mercato,
dei prodotti e dei servizi
del settore alimentare.
• Logistica distributiva.
• Struttura trade.
• Tecniche di vendita e
strategie di comunicazione
relazionali nei confronti
dei clienti in un’ottica di
customer satisfaction.
• Conoscenza delle tecniche
di esposizione di prodotti,
di marketing strategico e
merchandising.
• Conoscenza delle tecniche
di elaborazione dei testi
pubblicitari.
• Conoscenza delle tecniche
di elaborazione dei testi
promozionali.
• Conoscenza delle tecniche
di realizzazione dei progetti di comunicazione.
• Conoscenza delle tecniche
di produzione di radiodiffusione.
• Conoscenza delle tecniche
di produzione artistica.
• Conoscenza delle tecniche
di cinematografia.
• Conoscenza delle tecniche
di scrittura creativa.
Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro per i Lavoratori dell’Industria Alimentare
Capacità
• Negoziazione.
• Teamwork.
• Problem solving.
• Gestione del
tempo.
• Orientamento
alla soddisfazione del cliente
interno ed
esterno.
• Tecniche di presentazione.
• Capacità
relazionali.
303
Profilo: Addetto multimedia
Area Aziendale
• Commerciale
e comunicazione
304
Conoscenze di
base
Conoscenze
trasversali
Competenze
specifiche di ruolo
• Nozioni di
igiene, sicurezza
e prevenzione
degli infortuni
sul lavoro.
• Conoscenza dei
diritti e doveri
nel rapporto di
lavoro.
• Conoscenza
dell’organizzazione aziendale
e del ciclo produttivo.
• Lingue.
• Utilizzo del
Personal
Computer
e Sistemi
Informativi
aziendali.
• Conoscenza del mercato,
dei prodotti e dei servizi
del settore alimentare.
• Progettazione prodotti
MultiMedia e siti Web curandone gli aspetti grafici
e di comunicazione
• Conoscenza e governo
delle caratteristiche tecniche di internet
• Gestione della costruzione
di prodotti multimediali e
Siti Web
• Valutazione della qualità
del prodotto MultiMedia e
del Sito Web
• Conoscenza delle tecniche
di produzione di contenuti
per cartoons.
• Nozioni normative relative
all’area di competenza
(privacy, normativa su
comunicazione non tradizionale, etc…)
• Conoscenza del mercato,
dei prodotti e dei servizi
del settore alimentare.
• Tecniche pubblicitarie.
Capacità
• Negoziazione.
• Teamwork.
• Problem
solving.
• Gestione del
tempo.
• Orientamento
alla soddisfazione del cliente
interno ed
esterno.
• Tecniche di presentazione.
• Capacità
relazionali.
Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro per i Lavoratori dell’Industria Alimentare
Profilo : Account pubblicitario
Area Aziendale
• Commerciale
e comunicazione
Conoscenze di
base
Conoscenze
trasversali
Competenze
specifiche di ruolo
• Nozioni di
igiene, sicurezza
e prevenzione
degli infortuni
sul lavoro.
• Conoscenza dei
diritti e doveri
nel rapporto di
lavoro.
• Conoscenza
dell’organizzazione aziendale
e del ciclo produttivo.
• Lingue.
• Utilizzo del
Personal
Computer
e Sistemi
Informativi
aziendali.
• Conoscenza del mercato,
dei prodotti e dei servizi
del settore alimentare.
• Interpretazione delle indicazioni dello staff creativo/
committente, sul piano
grafico, estetico, funzionale e dei costi.
• Conoscenza delle tecniche
di elaborazione dei testi
promozionali
• Conoscenza delle tecniche
di realizzazione dei progetti di comunicazione.
• Valutazione dei testi pubblicitari.
• Valutazione dei testi promozionali.
• Gestione di una commessa.
• Conoscenza dei tempi per
la realizzazione del prodotto a stampa.
• Distribuzione di ruoli alle
sezioni delle aziende di
produzione.
• Distribuizione dei compiti
alle sezioni delle aziende di
produzione.
• Controllo dello sviluppo.
• Controllo della produzione.
• Verifica successiva con la
committenza.
• Verifica della corrispondenza ad un progetto di
qualità.
• Verifica dei consuntivi di
spesa.
• Verifica della corrispondenza alle specifiche dei
preventivi.
Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro per i Lavoratori dell’Industria Alimentare
Capacità
• Negoziazione.
• Teamwork.
• Problem solving.
• Gestione del
tempo.
• Orientamento
alla soddisfazione del cliente
interno ed
esterno.
• Tecniche di presentazione.
• Capacità
relazionali.
305
Profilo: Addetto customer service
Area Aziendale
• Commerciale
e comunicazione
306
Conoscenze di
base
Conoscenze
trasversali
Competenze
specifiche di ruolo
• Nozioni di
igiene, sicurezza
e prevenzione
degli infortuni
sul lavoro.
• Conoscenza dei
diritti e doveri
nel rapporto di
lavoro.
• Conoscenza
dell’organizzazione aziendale
e del ciclo produttivo.
• Lingue.
• Utilizzo del
Personal
Computer
e Sistemi
Informativi
aziendali.
• Logistica distributiva.
• Struttura trade.
• Tecniche di vendita e
strategie di comunicazione
relazionali nei confronti
dei clienti in un’ottica di
customer satisfaction.
• Conoscenza delle tecniche
di esposizione di prodotti,
di marketing strategico e
merchandising.
Capacità
• Negoziazione.
• Teamwork.
• Problem solving.
• Gestione del
tempo.
• Orientamento
alla soddisfazione del cliente
interno ed
esterno.
• Tecniche di presentazione.
• Capacità
relazionali.
Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro per i Lavoratori dell’Industria Alimentare
Profilo: Addetto comunicazione
Area Aziendale
• Commerciale
e comunicazione
Conoscenze di
base
Conoscenze
trasversali
Competenze
specifiche di ruolo
• Nozioni di
igiene, sicurezza
e prevenzione
degli infortuni
sul lavoro.
• Conoscenza dei
diritti e doveri
nel rapporto di
lavoro.
• Conoscenza
dell’organizzazione aziendale
e del ciclo produttivo.
• Lingue.
• Utilizzo del
Personal
Computer
e Sistemi
Informativi
aziendali.
• Logistica distributiva.
• Struttura trade.
• Tecniche di vendita e
strategie di comunicazione
relazionali nei confronti
dei clienti in un’ottica di
customer satisfaction.
• Conoscenza delle tecniche
di esposizione di prodotti,
di marketing strategico e
merchandising.
• Conoscenza del mercato,
dei prodotti e dei servizi
del settore alimentare;
• Conoscenza delle caratteristiche dei canali di
distribuzione e dei clienti
specifici dell’azienda;
• Conoscenza delle tecniche
e degli strumenti per elaborare, lanciare, attuare
e monitorare un piano di
comunicazione integrata;
• Conoscenza dei principi
e delle tecniche di comunicazione, in particolare
scritta;
• Conoscenza delle caratteristiche dei diversi canali
di informazione interna/
esterna;
• Conoscenza dei referenti
esterni (agenzie e fornitori) e delle loro modalità
operative;
• Conoscenza delle tecniche
di misurazione dell’efficacia dei progetti di comunicazione;
• Conoscenza delle tecniche
di gestione di un ufficio
stampa e di realizzazione
di sponsorizzazioni ed
eventi speciali.
Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro per i Lavoratori dell’Industria Alimentare
Capacità
• Negoziazione.
• Teamwork.
• Problem solving.
• Gestione del
tempo.
• Orientamento
alla soddisfazione del cliente
interno ed
esterno.
• Tecniche di
presentazione.
• Capacità
relazionali.
307
Profilo: Addetto vendite
Area Aziendale
• Commerciale
e comunicazione
Conoscenze di
base
Conoscenze
trasversali
Competenze
specifiche di ruolo
• Nozioni di
igiene, sicurezza
e prevenzione
degli infortuni
sul lavoro.
• Conoscenza dei
diritti e doveri
nel rapporto di
lavoro.
• Conoscenza
dell’organizzazione aziendale
e del ciclo produttivo.
• Lingue.
• Utilizzo del
Personal
Computer
e Sistemi
Informativi
aziendali.
• Logistica distributiva.
• Struttura trade.
• Tecniche di vendita e
strategie di comunicazione
relazionali nei confronti
dei clienti in un’ottica di
customer satisfaction.
• Conoscenza delle tecniche
di esposizione di prodotti,
di marketing strategico e
merchandising.
Conoscenze di
base
Conoscenze
trasversali
Competenze
specifiche di ruolo
• Nozioni di
igiene, sicurezza
e prevenzione
degli infortuni
sul lavoro.
• Conoscenza dei
diritti e doveri
nel rapporto di
lavoro.
• Conoscenza
dell’organizzazione aziendale
e del ciclo produttivo.
• Lingue.
• Utilizzo del
Personal
Computer
e Sistemi
Informativi
aziendali.
• Logistica distributiva.
• Struttura trade.
• Tecniche di vendita e
strategie di comunicazione
relazionali nei confronti
dei clienti in un’ottica di
customer satisfaction.
• Conoscenza delle tecniche
di esposizione di prodotti,
di marketing strategico e
merchandising.
Capacità
• Negoziazione.
• Teamwork.
• Problem solving.
• Gestione del
tempo.
• Orientamento
alla soddisfazione del cliente
interno ed
esterno.
• Tecniche di presentazione.
• Capacità
relazionali.
Profilo: Merchandiser
Area Aziendale
• Commerciale
e comunicazione
308
Capacità
• Negoziazione.
• Teamwork.
• Problem solving.
• Gestione del
tempo.
• Orientamento
alla soddisfazione del cliente
interno ed
esterno.
• Tecniche di presentazione.
• Capacità
relazionali.
Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro per i Lavoratori dell’Industria Alimentare
Profilo: Addetto pianificazioni vendite
Area Aziendale
• Commerciale
e comunicazione
Conoscenze di
base
Conoscenze
trasversali
Competenze
specifiche di ruolo
• Nozioni di
igiene, sicurezza
e prevenzione
degli infortuni
sul lavoro.
• Conoscenza dei
diritti e doveri
nel rapporto di
lavoro.
• Conoscenza
dell’organizzazione aziendale
e del ciclo produttivo.
• Lingue.
• Utilizzo del
Personal
Computer
e Sistemi
Informativi
aziendali.
• Logistica distributiva.
• Struttura trade.
• Tecniche di vendita e
strategie di comunicazione
relazionali nei confronti
dei clienti in un’ottica di
customer satisfaction.
• Conoscenza delle tecniche
di esposizione di prodotti,
di marketing strategico e
merchandising.
Capacità
• Negoziazione.
• Teamwork.
• Problem
solving.
• Gestione del
tempo.
• Orientamento
alla soddisfazione del cliente
interno ed
esterno.
• Tecniche di presentazione.
• Capacità
relazionali.
Profilo: Addetto Servizi Marketing al Consumatore
Area Aziendale
• Commerciale
e comunicazione
Conoscenze di
base
Conoscenze
trasversali
Competenze
specifiche di ruolo
• Nozioni di
igiene, sicurezza
e prevenzione
degli infortuni
sul lavoro.
• Conoscenza dei
diritti e doveri
nel rapporto di
lavoro.
• Conoscenza
dell’organizzazione aziendale
e del ciclo produttivo.
• Lingue.
• Utilizzo del
Personal
Computer
e Sistemi
Informativi
aziendali.
• Logistica distributiva.
• Struttura trade.
• Tecniche di vendita e
strategie di comunicazione
relazionali nei confronti
dei clienti in un’ottica di
customer satisfaction.
• Conoscenza delle tecniche
di esposizione di prodotti,
di marketing strategico e
merchandising.
Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro per i Lavoratori dell’Industria Alimentare
Capacità
• Negoziazione.
• Teamwork.
• Problem solving.
• Gestione del
tempo.
• Orientamento
alla soddisfazione del cliente
interno ed
esterno.
• Tecniche di presentazione.
• Capacità
relazionali.
309
Profilo: Consumer service
Area Aziendale
• Commerciale
e comunicazione
310
Conoscenze di
base
Conoscenze
trasversali
Competenze
specifiche di ruolo
• Nozioni di
igiene, sicurezza
e prevenzione
degli infortuni
sul lavoro.
• Conoscenza dei
diritti e doveri
nel rapporto di
lavoro.
• Conoscenza
dell’organizzazione aziendale
e del ciclo produttivo.
• Lingue.
• Utilizzo del
Personal
Computer
e Sistemi
Informativi
aziendali.
• Logistica distributiva.
• Struttura trade.
• Tecniche di vendita e
strategie di comunicazione
relazionali nei confronti
dei clienti in un’ottica di
customer satisfaction.
• Conoscenza delle tecniche
di esposizione di prodotti,
di marketing strategico e
merchandising.
Capacità
• Negoziazione.
• Teamwork.
• Problem solving.
• Gestione del
tempo.
• Orientamento
alla soddisfazione del cliente
interno ed
esterno.
• Tecniche di presentazione.
• Capacità
relazionali.
Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro per i Lavoratori dell’Industria Alimentare
AREA: MANUTENZIONE-IMPIANTISTICA
Profilo: Tecnico di manutenzione
Area Aziendale
• Manutenzione
e impiantistica.
Conoscenze di
base
Conoscenze
trasversali
Competenze
specifiche di ruolo
• Nozioni di
igiene, sicurezza
e prevenzione
degli infortuni
sul lavoro.
• Conoscenza dei
diritti e doveri
nel rapporto di
lavoro.
• Conoscenza
dell’organizzazione aziendale
e del ciclo produttivo.
• Lingue.
• Utilizzo del
Personal
Computer
e Sostemi
Informativi
aziendali.
• Conoscenza del processo
produttivo.
• Conoscenza della linea di
produzione.
• Conoscenza degli impianti
di produzione (focus sull’area in cui opera).
• Conoscenza della normativa in materia.
• Lettura schemi elettrici e
disegno meccanico.
• Conoscenza del linguaggio
di programmazione PLC.
• Conoscenza meccanicaoleodinamica-pneumaticaelettrica-elettronica.
• Prevenzione guasti.
• Conoscenza delle tecniche
e metodologie di sanificazione.
• Conoscenza del mercato,
dei prodotti e dei servizi
del settore alimentare.
• Conoscenza delle materie
prime.
• Conoscenza dei principi
nutrizionali.
• Conoscenza dei cicli di
lavorazione.
• Conoscenza delle tecnologie e dei processi
alimentari.
• Conoscenza delle certificazioni di qualità.
• Conoscenza della normativa tecnica.
• Conoscenza della sicurezza
e misure di prevenzione e
protezione individuale.
Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro per i Lavoratori dell’Industria Alimentare
Capacità
• Teamwork.
• Gestione del
tempo.
• Problem solving.
• Capacità
relazionali.
311
Profilo: Manutentore
Area Aziendale
• Manutenzione
e impiantistica.
312
Conoscenze di
base
Conoscenze
trasversali
Competenze
specifiche di ruolo
• Nozioni di
igiene, sicurezza
e prevenzione
degli infortuni
sul lavoro.
• Conoscenza dei
diritti e doveri
nel rapporto di
lavoro.
• Conoscenza
dell’organizzazione aziendale
e del ciclo produttivo.
• Lingue.
• Utilizzo del
Personal
Computer
e Sostemi
Informativi
aziendali.
• Conoscenza del processo
produttivo.
• Conoscenza della linea di
produzione.
• Conoscenza degli impianti
di produzione (focus sull’area in cui opera).
• Conoscenza della normativa in materia.
• Lettura schemi elettrici e
disegno meccanico.
• Conoscenza del linguaggio
di programmazione PLC.
• Conoscenza meccanicaoleodinamica-pneumaticaelettrica-elettronica.
• Prevenzione guasti.
• Conoscenza delle tecniche
e metodologie di
sanificazione.
Capacità
• Teamwork.
• Gestione del
tempo.
• Problem solving.
• Capacità relazionali.
Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro per i Lavoratori dell’Industria Alimentare
Profilo: Progettista impianti
Area Aziendale
• Manutenzione
e impiantistica.
Conoscenze di
base
Conoscenze
trasversali
Competenze
specifiche di ruolo
• Nozioni di
igiene, sicurezza
e prevenzione
degli infortuni
sul lavoro.
• Conoscenza dei
diritti e doveri
nel rapporto di
lavoro.
• Conoscenza
dell’organizzazione aziendale
e del ciclo produttivo.
• Lingue.
• Utilizzo del
Personal
Computer
e Sostemi
Informativi
aziendali.
• Conoscenza del processo
produttivo.
• Conoscenza della linea di
produzione.
• Conoscenza degli impianti
di produzione (focus sull’area in cui opera).
• Conoscenza della normativa in materia.
• Lettura schemi elettrici e
disegno meccanico.
• Conoscenza del linguaggio
di programmazione PLC.
• Conoscenza meccanicaoleodinamica-pneumaticaelettrica-elettronica.
• Prevenzione guasti.
• Conoscenza delle tecniche
e metodologie di sanificazione.
• Conoscenza dei cicli di
lavorazione.
• Conoscenza delle tecniche
di trattamento/preparazione e sviluppo prodotti/
ricette.
• Conoscenza delle certificazioni di qualità.
• Progettazione e realizzazione macchine e impianti.
• Stesura capitolati tecnici.
• Installazione degli impianti
e messa in produzione.
• Conoscenza delle tecniche
di manutenzione.
• Conoscenza della componentistica degli impianti.
• Conoscenza del Cad e del
disegno industriale.
• Conoscenza della sicurezza
e misure di prevenzione e
protezione individuale.
• Conoscenza del mercato,
dei prodotti e dei servizi
del settore alimentare.
Conoscenza della sicurezza
e misure di prevenzione e
protezione individuale.
Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro per i Lavoratori dell’Industria Alimentare
Capacità
• Teamwork.
• Gestione del
tempo.
• Problem solving.
• Capacità
relazionali.
• Conoscenza
dei principi di
project
management.
313
Profilo: Tecnico disegnatori/progettisti cad
Area Aziendale
• Manutenzione
e impiantistica.
Conoscenze di
base
Conoscenze
trasversali
Competenze
specifiche di ruolo
• Nozioni di
igiene, sicurezza
e prevenzione
degli infortuni
sul lavoro.
• Conoscenza dei
diritti e doveri
nel rapporto di
lavoro.
• Conoscenza
dell’organizzazione aziendale
e del ciclo produttivo.
• Lingue.
• Utilizzo del
Personal
Computer
e Sostemi
Informativi
aziendali.
• Conoscenza del processo
produttivo.
• Conoscenza della linea di
produzione.
• Conoscenza degli impianti
di produzione (focus sull’area in cui opera).
• Conoscenza della normativa in materia.
• Lettura schemi elettrici e
disegno meccanico.
• Conoscenza del linguaggio
di programmazione PLC.
• Conoscenza meccanicaoleodinamica-pneumaticaelettrica-elettronica.
• Prevenzione guasti.
• Conoscenza delle tecniche
e metodologie di sanificazione.
Conoscenze di
base
Conoscenze
trasversali
Competenze
specifiche di ruolo
• Nozioni di
igiene, sicurezza
e prevenzione
degli infortuni
sul lavoro.
• Conoscenza dei
diritti e doveri
nel rapporto di
lavoro.
• Conoscenza
dell’organizzazione aziendale
e del ciclo produttivo.
• Lingue.
• Utilizzo del
Personal
Computer
e Sostemi
Informativi
aziendali.
• Conoscenza del processo
produttivo.
• Conoscenza della linea di
produzione.
• Conoscenza degli impianti
di produzione (focus sull’area in cui opera).
• Conoscenza della normativa in materia.
• Lettura schemi elettrici e
disegno meccanico.
• Conoscenza del linguaggio
di programmazione PLC.
• Conoscenza meccanicaoleodinamica-pneumaticaelettrica-elettronica.
• Prevenzione guasti.
• Conoscenza delle tecniche
e metodologie di sanificazione.
Capacità
• Teamwork.
• Gestione del
tempo.
• Problem solving.
• Capacità
relazionali.
Ruoli trasversali
Profilo: Ricercatore
Area Aziendale
• Manutenzione
e impiantistica.
314
Capacità
• Teamwork.
• Gestione del
tempo.
• Problem solving.
• Capacità
relazionali.
Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro per i Lavoratori dell’Industria Alimentare
Profilo: Project Manager
Area Aziendale
• Manutenzione
e impiantistica.
Conoscenze di
base
Conoscenze
trasversali
Competenze
specifiche di ruolo
• Nozioni di
igiene, sicurezza
e prevenzione
degli infortuni
sul lavoro.
• Conoscenza dei
diritti e doveri
nel rapporto di
lavoro.
• Conoscenza
dell’organizzazione aziendale
e del ciclo produttivo.
• Lingue.
• Utilizzo del
Personal
Computer
e Sostemi
Informativi
aziendali.
• Conoscenza del processo
produttivo.
• Conoscenza della linea di
produzione.
• Conoscenza degli impianti
di produzione (focus sull’area in cui opera).
• Conoscenza della normativa in materia.
• Lettura schemi elettrici e
disegno meccanico.
• Conoscenza del linguaggio
di programmazione PLC.
• Conoscenza meccanicaoleodinamica-pneumaticaelettrica-elettronica.
• Prevenzione guasti.
• Conoscenza delle tecniche
e metodologie di sanificazione.
Conoscenze di
base
Conoscenze
trasversali
Competenze
specifiche di ruolo
• Nozioni di
igiene, sicurezza
e prevenzione
degli infortuni
sul lavoro.
• Conoscenza dei
diritti e doveri
nel rapporto di
lavoro.
• Conoscenza
dell’organizzazione aziendale
e del ciclo produttivo.
• Lingue.
• Utilizzo del
Personal
Computer
e Sostemi
Informativi
aziendali.
• Conoscenza del processo
produttivo.
• Conoscenza della linea di
produzione.
• Conoscenza degli impianti
di produzione (focus sull’area in cui opera).
• Conoscenza della normativa in materia.
• Lettura schemi elettrici e
disegno meccanico.
• Conoscenza del linguaggio
di programmazione PLC.
• Conoscenza meccanicaoleodinamica-pneumaticaelettrica-elettronica.
• Prevenzione guasti.
• Conoscenza delle tecniche
e metodologie di sanificazione.
Capacità
• Teamwork.
• Gestione del
tempo.
• Problem solving.
• Capacità
relazionali.
Profilo: Auditor
Area Aziendale
• Manutenzione
e impiantistica.
Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro per i Lavoratori dell’Industria Alimentare
Capacità
• Teamwork.
• Gestione del
tempo.
• Problem
solving.
• Capacità
relazionali.
315
Profilo: Process Manager
Area Aziendale
• Manutenzione
e impiantistica.
Conoscenze di
base
Conoscenze
trasversali
Competenze
specifiche di ruolo
• Nozioni di
igiene, sicurezza
e prevenzione
degli infortuni
sul lavoro.
• Conoscenza dei
diritti e doveri
nel rapporto di
lavoro.
• Conoscenza
dell’organizzazione aziendale
e del ciclo produttivo.
• Lingue.
• Utilizzo del
Personal
Computer
e Sostemi
Informativi
aziendali.
• Conoscenza del processo
produttivo.
• Conoscenza della linea di
produzione.
• Conoscenza degli impianti
di produzione (focus sull’area in cui opera).
• Conoscenza della normativa in materia.
• Lettura schemi elettrici e
disegno meccanico.
• Conoscenza del linguaggio
di programmazione PLC.
• Conoscenza meccanicaoleodinamica-pneumaticaelettrica-elettronica.
• Prevenzione guasti.
• Conoscenza delle tecniche
e metodologie di sanificazione.
Capacità
• Teamwork.
• Gestione del
tempo.
• Problem solving.
• Capacità
relazionali.
ALLEGATO 25
Accordo 11.12.2006 per l’individuazione di una diversa denominazione dell’apprendistato professionalizzante
Verbale di accordo
In data 8 gennaio 2007,
Tra
AIDI
AIIPA
ANCIT
ANICAV
ASSALZOO
ASSICA
ASSOBIBE
ASSOBIRRA
ASSOCARNI
ASSODISTIL
ASSOLATTE
FEDERVINI
ITALMOPA
316
Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro per i Lavoratori dell’Industria Alimentare
MINERACQUA
UNA
UNIPI
UNIONZUCCHERO
con la partecipazione di FEDERALIMENTARE
e
FAI-Cisl
FLAI-Cgil
UilA-Uil
•
•
con riferimento all’istituto dell’apprendistato professionalizzante di cui all’art. 21 del Ccnl
per l’Industria alimentare, come modificato dall’Accordo 17 settembre 2005,
considerato l’Accordo 26 giugno 2006 in materia di profili formativi e conoscenze
professionali, che prevede l’impegno a valutare nelle sedi opportune la possibilità di
individuare una diversa denominazione dell’apprendistato professionalizzante che - nelle
relazioni tra le parti e ferma restando la integrale applicazione della disciplina di cui
all’art. 49 del D.Lgs. 276 del 2003 e successive modifiche e integrazioni - sia più idonea a
cogliere le nuove professionalità alle quali il contratto può ora fare riferimento,
si è convenuto quanto segue:
A) La rubrica e il primo comma dell’art. 21 del Ccnl sono modificati come segue:
“Art. 21 Contratto formativo professionalizzante (Apprendistato professionalizzante
ex D.Lgs. 276/2003)
L’apprendistato professionalizzante di cui all’art. 49 del D.Lgs. 276 del 2003 e successive modificazioni e integrazioni viene denominato Contratto Formativo Professionalizzante;
la sua disciplina applicativa fa riferimento alle vigenti norme di legge salvo quanto disposto
nei commi seguenti”.
B) Le Parti si impegnano, tenuto conto del carattere innovativo della presente regolamentazione, a definire ulteriori profili formativi in relazione alle eventuali esigenze che
si dovessero manifestare in fase applicativa, e ad apportare alla regolamentazione di cui
all’articolo 21 del Ccnl, anche in relazione all’evoluzione del quadro di riferimento, le opportune innovazioni al fine di agevolarne l’applicazione.
ALLEGATO 26
Verbale di accordo in tema di previdenza complementare
In data 11 dicembre 2006,
Tra
AIDI
AIIPA
Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro per i Lavoratori dell’Industria Alimentare
317
ANCIT
ANICAV
ASSALZOO
ASSICA
ASSITOL
ASSOBIBE
ASSOBIRRA
ASSOCARNI
ASSODISTIL
ASSOLATTE
FEDERVINI
ITALMOPA
MINERACQUA
UNA
UNIPI
UNIONZUCCHERO
con la partecipazione di FEDERALIMENTARE
e
FAI-Cisl
FLAI-Cgil
UilA-Uil
in relazione all’emanazione del D.Lgs. n. 252/2005 ed alla successiva anticipazione
della sua applicazione operata dal D.L. n. 279 del 13 novembre 2006 e legata in particolare
al conferimento del Tfr maturando, tenuto anche conto dell’Accordo siglato in data 23
ottobre 2006 tra Governo, Confindustria, Cgil, Cisl e Uil sulla destinazione all’Inps del Tfr
maturando inoptato, delle Direttive Generali sulla previdenza complementare e dei successivi schemi statutari e regolamentari emanati dalla Covip rispettivamente il 28 giugno ed il
31 ottobre 2006, con riferimento al Fondo di Previdenza Complementare volontaria per i
lavoratori dell’industria alimentare e dei settori affini (Fondo Pensione Negoziale ALIFOND),
si è convenuto quanto segue:
•
•
•
318
a decorrere dall’1.1.2007, su base volontaria e secondo le modalità che saranno
individuate dal Consiglio di Amministrazione del Fondo Pensione Negoziale Alifond,
il versamento della quota annuale del trattamento di fine rapporto maturando
(attualmente pari al 2% della retribuzione annua assunta a base per la determinazione
dello stesso Tfr), per i lavoratori di prima iscrizione alla previdenza obbligatoria in data
antecedente al 29 aprile 1993, già aderenti o di nuova adesione ad Alifond, è elevabile al
6,91% della retribuzione annua assunta come base per la determinazione del Tfr, e cioè
al 100% dell’accantonamento annuale del tfr maturando;
nessun contributo è dovuto dall’impresa nel caso in cui il lavoratore decida di iscriversi
ad una forma pensionistica diversa da quella contrattuale;
il Gruppo ristretto di coordinamento dell’Osservatorio Nazionale di Settore di cui all’art.
Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro per i Lavoratori dell’Industria Alimentare
1 del vigente Ccnl industria alimentare devolverà un contributo alla realizzazione di una
campagna di informazione/formazione, a cura del Fondo Pensione Negoziale Alifond,
mirata al settore alimentare, da svolgersi su tutto il territorio nazionale attraverso il
coinvolgimento delle strutture periferiche del sindacato.
ALLEGATO 27
Scambio di lettere su copertura assicurativa
Roma, 21 luglio 2007
Alle
Segreterie Nazionali
Fai-Cisl
Flai-Cgil
Uila-Uil
Con riferimento alla clausola sulla copertura assicurativa di cui all’accordo di rinnovo
21.7.2007, vi precisiamo che l’onere complessivo a carico dell’azienda non potrà superare
per ciascun lavoratore a tempo indeterminato la somma annua di euro 24,00 (ventiquattro).
Nel caso in cui tale importo non sia sufficiente a garantire il massimale procapite assicurativo convenuto, lo stesso verrà ridotto in maniera tale da poter contenere l’onere di
cui sopra.
L’occasione ci è gradita per porgere i nostri migliori saluti.
Le Associazioni dell’Industria alimentare
***
Roma, 21 luglio 2007
Spett.li
Associazioni Industriali alimentari
Vi confermiamo che i contenuti della Vostra in data odierna concernnete l’articolo del
presente contratto sono da noi condivisi e accolti.
Fai-Cisl
Flai-Cgil
Uila-Uil
Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro per i Lavoratori dell’Industria Alimentare
319
320
Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro per i Lavoratori dell’Industria Alimentare
Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro per i Lavoratori dell’Industria Alimentare
321
322
Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro per i Lavoratori dell’Industria Alimentare
Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro per i Lavoratori dell’Industria Alimentare
323
ALLEGATO 27 TER
Dichiarazione congiunta su art. 74 -Ter del Ccnl
Le Parti si impegnano ad incontrarsi a breve per approfondire gli aspetti fiscali, civilistici
e successori, relativamente alla possibilità di includere tra i beneficiari del capitale assicurato
previsti dal primo comma dell’art. 74-ter (eredi legittimi ex art. 536 c.c.) anche i beneficiari
designati dal lavoratore.
ALLEGATO 28
Accordo Italmopa 25.10.2007 di adesione all’Accordo 21.7.2007 per il rinnovo del Ccnl
324
Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro per i Lavoratori dell’Industria Alimentare
Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro per i Lavoratori dell’Industria Alimentare
325
ALLEGATO 29
Verbale di accordo in tema di previdenza complementare
326
Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro per i Lavoratori dell’Industria Alimentare
Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro per i Lavoratori dell’Industria Alimentare
327
ALLEGATO 30
Accordo in tema di contratti a tempo determinato per stagionalità
328
Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro per i Lavoratori dell’Industria Alimentare
Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro per i Lavoratori dell’Industria Alimentare
329
330
Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro per i Lavoratori dell’Industria Alimentare
ALLEGATO 31
Scambio di lettere su adesione di AIRI al Ccnl 21.7.2007
Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro per i Lavoratori dell’Industria Alimentare
331
332
Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro per i Lavoratori dell’Industria Alimentare
ALLEGATO 32
Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro per i Lavoratori dell’Industria Alimentare
333
ALLEGATO 33
Scambio di lettere su FASA-EBS
Le Parti convengono che una quota pari a 2 euro/mese dell’incremento salariale mensile riconosciuto nel presente accordo di rinnovo del Ccnl 22.9.2009 azzera:
• la quota una tantum pari ad 80 euro accantonata da parte delle imprese per lo start-up
del FASA ai sensi dell’Accordo sindacale di settore del 10.1.2011;
• la contribuzione pari a 48 euro riferiti al biennio 2011/2012 (24 euro per ciascun anno)
che le aziende avevano l’obbligo di versare al’EBS ai sensi dell’art. 1-bis, sez. B), del Ccnl
22.9.2009.
Roma, 27 ottobre 2012
ALLEGATO 34
Scambio di lettere su bilateralità
Le Parti, nel comune convincimento dell’importanza che riveste la bilateralità nel settore, concordano il versamento a carico delle imprese, a decorrere dal 1.1.2013 e sino al
31.12.2015, di 1 euro/mese, con riferimento a ciascun lavoratore a tempo indeterminato,
al Fondo di assistenza sanitaria integrativa di settore (FASA), che confluiranno su apposita
sezione separata contabile ed amministrativa secondo le modalità che saranno concordate
tra le Parti in seno al CdA.
Le parti concordano inoltre di sospendere per analogo periodo quanto previsto dall’Art.
1-bis, punto a), co. 2, e dall’Art. 13 del Ccnl 22.9.2009.
La predetta contribuzione sarà versata anche dalle aziende per le quali non corre l’obbligo di iscrivere lavoratori al FASA.
Il versamento di cui sopra sarà effettuato contestualmente a quello concernente la
contribuzione mensile (di 10 euro) che le aziende già versano per la copertura sanitaria dei
propri dipendenti.
Tali risorse saranno finalizzate ad una maggiore diffusione sul territorio della conoscenza da parte dei lavoratori iscritti della polizza sanitaria integrativa, mediante attività
formative/informative realizzate dalle strutture delle Organizzazioni sindacali volte ad una
maggiore diffusione delle potenzialità offerte dal Fondo di previdenza complementare
Alifond, nonché al raggiungimento dell’obiettivo di incrementare il numero di adesioni al
medesimo Fondo.
Le Parti confermano che per le aziende che hanno definito norme di miglior favore
relative all’aspettativa di cui all’art. 31 della Legge n. 300 del 1970 ai propri dipendenti
chiamati a ricoprire cariche sindacali, continua ad applicarsi, ai fini del finanziamento di cui
sopra, l’importo concordato di 0,50 euro/mese.
Roma, 27 ottobre 2012
334
Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro per i Lavoratori dell’Industria Alimentare
ALLEGATO 35
Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro per i Lavoratori dell’Industria Alimentare
335
ALLEGATO 36
336
Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro per i Lavoratori dell’Industria Alimentare
Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro per i Lavoratori dell’Industria Alimentare
337
338
Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro per i Lavoratori dell’Industria Alimentare
Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro per i Lavoratori dell’Industria Alimentare
339
ALLEGATO 37
Accordo del 22 gennaio 2013 per l’attuazione degli impegni ex Ccnl 27.10.2012 su
Fondo sostegno maternità/paternità e promozione bilateralità
340
Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro per i Lavoratori dell’Industria Alimentare
Premesso:
•
quanto previsto all’art. 1 bis del Ccnl del 27-10-2012, e in particolare ai commi 3 e 4,
laddove si prevede che :
l’EBS organizzerà e gestirà attività e/o servizi bilaterali in tema di welfare previsti dal
Ccnl ovvero individuati dal Comitato di Indirizzo di cui all’art. 1, a sostegno della maternità e della paternità per il periodo di astensione facoltativa post partum.
Nelle more della emanazione della normativa di legge in tema di detassazione e decontribuzione degli importi versati a favore di interventi in tema di welfare contrattuale,
le Parti concordano di assicurare la gestione dell’intervento di cui al primo alinea di cui
sopra, a partire dal 1.1.2013, attraverso il Fondo sanitario integrativo di settore (FASA),
al quale verrà versata una specifica contribuzione mensile (riferita a 12 mensilità) pari
a 2 euro con riferimento ad ogni lavoratore con contratto a tempo indeterminato.
• che con l’art. 1 bis del Ccnl del 27-10-2012 per i lavoratori dell’Industria alimentare, le
Parti hanno inteso disporre un obbligo in capo a tutti i datori di lavoro che applicano il
predetto Contratto collettivo nazionale di lavoro di fornire una prestazione assistenziale,
ai sensi dell’art. 51 del DPR 917/86 e successive modifiche e integrazioni (TUIR);
• che al fine di dare attuazione all’art. 1 bis, con uno strumento che garantisca
collettivamente e mutualisticamente la copertura economica di tale obbligo datoriale,
le Parti, coerentemente con quanto sopra, hanno scelto di orientare in via eccezionale e
temporanea sul FASA la contribuzione assistenziale destinata al sostegno alla maternità/
paternità, che sarà gestita dal Fondo stesso attraverso una gestione amministrativa e
contabile autonoma e separata, anche al fine di ridurre al massimo i costi di gestione. Tale
contribuzione, anche alla luce degli approfondimenti tecnici effettuati sul trattamento
fiscale e contributivo:
a) non costituisce reddito imponibile del lavoratore ai fini IRPEF
b)non costituisce retribuzione imponibile, rispetto a contribuzioni previdenziali a carico
del lavoratore
c) è deducibile ai fini della determinazione del reddito di impresa
d)è soggetta alla contribuzione di solidarietà (10%) a carico del datore di lavoro.
Le parti inoltre concordano di svolgere tramite il FASA quanto previsto dallo scambio
di lettere sulla bilateralità, nel quale si prevede che:
“Le Parti, nel comune convincimento dell’importanza che riveste la bilateralità nel settore, concordano il versamento a carico delle imprese, a decorrere dal 1.1.2013 e sino al
31.12.2015, di 1 euro/mese, con riferimento a ciascun lavoratore a tempo indeterminato,
al Fondo di assistenza sanitaria integrativa di settore (FASA), che confluiranno su apposita
sezione separata contabile ed amministrativa secondo le modalità che saranno concordate
tra le parti in seno al C.d.A..
Le Parti concordano inoltre di sospendere per analogo periodo quanto previsto dall’Art.
1-bis, punto a), co. 2, e dall’Art. 13 del Ccnl 22.9.2009.”
Gli importi previsti ai precedenti alinea saranno versati anche dalle aziende nelle quali
siano attive forme equipollenti di assistenza sanitaria integrativa (polizze, casse, e/o fondi)
e per le quali, conseguentemente - in forza della clausola di salvaguardia di cui all’art. 74
quater - non corre l’obbligo di iscrivere lavoratori al FASA.
“Tali risorse saranno finalizzate ad una maggiore diffusione sul territorio della conoscenza da parte dei lavoratori iscritti della polizza sanitaria integrativa, mediante attività
Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro per i Lavoratori dell’Industria Alimentare
341
formative/informative realizzate dalle strutture delle Organizzazioni sindacali volte ad una
maggiore diffusione delle potenzialità offerte dal Fondo di previdenza complementare
Alifond, nonché al raggiungimento dell’obiettivo di incrementare il numero di adesioni al
medesimo Fondo.
Le parti confermano che le aziende che hanno definito norme di miglior favore relative
all’aspettativa di cui all’art. 31 della Legge n. 300 del 1970 ai propri dipendenti chiamati
a ricoprire cariche sindacali, continua ad applicarsi, ai fini del finanziamento di cui sopra,
l’importo concordato di 0,50 euro”;
Tutto quanto sopra premesso, si conviene:
che le Aziende verseranno mensilmente e in modo contestuale al FASA gli importi
contrattualmente dovuti.
Il diritto al contributo assistenziale per maternità/paternità spetta nel caso di richieste
di congedo avanzate a partire dal 1.1.2013.
Il FASA individuerà le soluzioni tecniche che consentano di semplificare alle Aziende
le operazioni di versamento della contribuzione mensile, tenendo conto delle diverse
tipologie della stessa: a) il contributo di 10 euro per la copertura della polizza sanitaria è
riferito ai soli lavoratori iscritti al FASA; b) il contributo assistenziale di 2 euro per il sostegno alla maternità/paternità è riferito ai lavoratori a tempo indeterminato; c) il contributo
di 1 / 0,50 euro per la bilateralità è riferito ai lavoratori a tempo indeterminato.
I versamenti mensili saranno effettuati entro il 16 del mese successivo a quello di
competenza, facendo riferimento agli organici in forza alla fine del mese di competenza.
Il Consiglio di Amministrazione del FASA provvederà alla apertura di due ulteriori
conti correnti.
Nel primo affluiranno gli importi versati dalle aziende per il pagamento di quanto
previsto dall’Art. 1 bis del Ccnl del 27-10-2013 (assistenza maternità/paternità).
Le Parti convengono di erogare il contributo assistenziale ai genitori con figli di età
fino a tre anni di vita e stabiliscono che non potrà superare il 100% della retribuzione
mensile di fatto di cui al terz’ultimo comma dell’art. 31 del predetto Ccnl, relativa al mese
precedente la richiesta, inclusi gli elementi retributivi legati all’effettiva presenza (es.:
maggiorazione turni, straordinari), detratto l’importo versato dall’INPS.
Le Parti decidono inoltre che nel primo anno di gestione il Fondo FASA provvederà a
liquidare nel mese di settembre 2013 e nel mese di marzo 2014 tutte le richieste avanzate
nei due semestri dell’anno.
Il Consiglio di Amministrazione del FASA pertanto individuerà un importo indicativo
che in sede di consuntivo potrà oscillare in più o meno a secondo degli introiti effettivamente versati dalle Aziende al Fondo ed alle prestazioni effettivamente richieste.
Fermo restando che il contributo assistenziale sarà corrisposto solo per le giornate
indennizzate dall’INPS, le Parti a titolo sperimentale fissano in 1 mese il periodo minimo
di assenza consecutiva - nel numero massimo di 1 richiesta all’anno nel corso del periodo
di godimento del diritto - per il quale può essere richiesto il contributo assistenziale medesimo.
Ai fini dell’esercizio del diritto al contributo assistenziale, il genitore è tenuto ad
avanzare al FASA la richiesta scritta presentata al datore di lavoro, indicando la durata
del periodo continuativo di congedo richiesto.
342
Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro per i Lavoratori dell’Industria Alimentare
Il secondo c/c bancario verrà utilizzato per il versamento delle somme destinate alla
promozione della bilateralità.
Il Consiglio di Amministrazione del FASA è abilitato con tali importi a finanziare attività promozionali per la divulgazione della conoscenza delle prestazioni di: FASA - Cassa
Vita - Alifond - Astensione facoltativa post-partum.
Tale attività promozionale è affidata alle Organizzazioni Sindacali dei lavoratori dipendenti che la svolgeranno tramite personale, allo scopo comandato presso il Fondo
FASA e con convegni e iniziative specifiche che verranno preventivamente approvate dal
FASA e debitamente documentate sul piano fiscale alla loro conclusione.
Al CdA del FASA è altresì demandato il compito di definire le norme regolamentari
attuative della presente intesa.
Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro per i Lavoratori dell’Industria Alimentare
343
Parti stipulanti
3
Capitolo I - Relazioni industriali6
PARTE I6
Art. 1 - Comitato di indirizzo 6
Art. 1 - bis - Ente Bilaterale di Settore (EBS)
7
Art. 1 - ter - Pari opportunità
10
Art. 1 - quater - Organismo Bilaterale Nazionale per la Formazione
nell’Industria Alimentare (OBA)
12
Art. 2 - Sistema di informazione e di esame congiunto
13
Art. 3 - Formazione professionale
17
PARTE II18
Art. 4 - Appalti, decentramento produttivo e terziarizzazioni
18
Capitolo II - Assetti contrattuali20
Art. 5 - Sistema contrattuale
20
Art. 6 - Contrattazione aziendale
20
Capitolo III - Istituti di carattere sindacale21
Art. 7 - Rappresentanza Sindacale Unitaria
21
Art. 8 - Assemblea 25
Art. 9 - Permessi sindacali - Assenze e permessi per l’esercizio di funzioni
pubbliche elettive
25
Art. 10 -Aspettative ai lavoratori chiamati a funzioni pubbliche elettive o a
ricoprire incarichi sindacali provinciali o nazionali 26
Art. 11 -Affissioni
26
Art. 12 -Versamento dei contributi sindacali
26
Art. 13 -Distribuzione del contratto ed esclusiva di stampa (articolo sospeso)
27
Art. 14 -Affissione del contratto
27
Capitolo IV - Costituzione del rapporto di lavoro - mercato del lavoro27
Art. 15 -Assunzione - Precedenze - Documenti 27
Art. 16 -Donne, fanciulli e adolescenti
28
Art. 17 -Periodo di prova
28
Art. 18 -Disciplina del rapporto a tempo determinato
28
Art. 19 -Stagionalità
31
Art. 20 -Part-time
32
Art. 21 -Disciplina del Contratto Formativo Professionalizzante (Apprendistato
professionalizzante ex D.Lgs. 167/2011) del contratto di
somministrazione a tempo determinato
35
Art. 22 -Soggetti aventi diritto ad assunzione obbligatoria e portatori di handicap
37
Art. 22 -bis - Mercato del lavoro ed altre modifiche legislative
38
Capitolo V - Disposizioni per particolari categorie di lavoratori38
Art. 23 -Quadri
38
Art. 24 -Viaggiatori o Piazzisti
39
Art. 25 -Lavoratori discontinui e addetti a mansioni di semplice attesa o custodia
40
344
Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro per i Lavoratori dell’Industria Alimentare
Capitolo VI - Classificazione del personale41
Art. 26 -Classificazione dei lavoratori
41
Declaratorie41
Art. 27 -Passaggio di livello per mutamento di mansioni
45
Art. 28 -Prevalenza di mansioni in caso di cumulo
45
Art. 29 -Istruzione professionale
46
Capitolo VII - Orario di lavoro, riposi e festività
Art. 30 -Orario di lavoro
Art. 30 -bis
Art. 30 -ter
Art. 31 -Lavoro straordinario, lavoro notturno, festivo e a turni. Maggiorazioni
Tabella delle maggiorazioni
Art. 32 -Riposo per i pasti
Art. 33 -Riposo settimanale
Art. 34 -Giorni festivi - Festività infrasettimanali e nazionali
Art. 35 -Ferie
46
46
50
51
51
54
60
60
60
62
Capitolo VIII - Interruzione e sospensione del lavoro - diritti e tutele63
Art. 36 -Interruzione del lavoro 63
Art. 37 -Recuperi 63
Art. 38 -Occupazione e orario di lavoro
63
Art. 39 -Sospensione del lavoro
64
Art. 40 -Assenze - Permessi
64
Art. 40 -bis - A) Permessi per eventi e cause particolari
B) Permessi per i portatori di handicap grave e per i loro assistenti
64
Art. 40 -ter - Congedi parentali, per la malattia del figlio, formativi, per gravi
motivi familiari 65
Art. 41 -Mense aziendali
68
Art. 42 -Servizio militare e Cooperazione Internazionale - Volontariato
68
Art. 43 -Congedo matrimoniale
69
Art. 44 -Lavoratori studenti: facilitazioni particolari per la frequenza ai corsi
e per gli esami
69
Art. 45 -Diritto allo studio
70
Art. 46 -Tutela delle lavoratrici madri
71
Art. 47 -Malattia e infortunio non sul lavoro
72
Art. 48 -Infortunio sul lavoro
77
Art. 49 -Visite mediche di controllo
77
Capitolo IX - Trattamento economico, indennità varie78
Art. 50 -Modalità di corresponsione della retribuzione.
78
Art. 51 -Minimi tabellari mensili 78
Art. 52 -Ex Indennità di contingenza - E.D.R.
80
Art. 53 -Aumenti periodici di anzianità
81
Art. 54 -Tredicesima e quattordicesima mensilità
82
Art. 55 -A) Premio per obiettivi
B) Elemento di garanzia retributiva
83
Art. 56 -Indennità di maneggio denaro - Cauzione
85
Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro per i Lavoratori dell’Industria Alimentare
345
Art. 57 -Indennità varie: per uso mezzi di trasporto appartenenti ai lavoratori;
disagio; istruzione figli; speciale di campagna
Art. 58 -Cottimi
Art. 59 -Trasferte
Art. 60 -Trasferimenti
Art. 61 -Prestiti
85
90
91
91
93
Capitolo X - Ambiente di lavoro, igiene e sicurezza del lavoro93
Art. 62 -Sicurezza e salute dei lavoratori sul luogo di lavoro
93
Art. 63 -Indumenti di lavoro e generi in natura
95
Art. 64 -Spogliatoi
99
Art. 65 -Utensili di lavoro
99
Capitolo XI - Norme disciplinari99
Art. 66 -Regolamento aziendale e norme speciali
99
Art. 67 -Disciplina aziendale
100
Art. 68 -Provvedimenti disciplinari
100
Art. 69 -Ammonizione - Multa - Sospensione
101
Art. 70 -Licenziamento per cause disciplinari
102
Art. 71 -Visite di inventario e visite personali di controllo
102
Capitolo XII - Risoluzione del rapporto di lavoro102
Art. 72 -Preavviso di licenziamento e di dimissioni
102
Art. 73 -Trattamento di fine rapporto - Anticipazioni
105
Art. 74 -Previdenza complementare volontaria
107
Art. 74 -bis - Fondo Aiuti e Solidarietà Alimentare (FASA)
108
Art. 74 -ter - Copertura assicurativa per il rischio vita
108
Art. 74 -quater - Assistenza sanitaria integrativa
108
Art. 75 -Trattamento di previdenza per i Viaggiatori o Piazzisti (Articolo soppresso) 109
Art. 76 -Certificato di lavoro - Restituzione documenti di lavoro
109
Art. 77 -Indennità in caso di morte
109
Art. 78 -Cessione, trasformazione e trapasso di azienda - Trasferimenti di azienda
110
Capitolo XIII - Clausole riguardanti il contratto collettivo110
Art. 79 -Procedure generali di composizione e conciliazione delle controversie
110
Art. 80 -Controversie individuali e plurime 110
Art. 81 -Controversie collettive
111
Art. 82 -Inscindibilità delle disposizioni contrattuali
111
Art. 83 -Trattamenti di migliore favore
111
Art. 84 -Sostituzione degli usi
111
Art. 85 -Norme generali
111
Art. 86 -Decorrenza e durata e procedure di rinnovo
111
Art. 87 -Disposizione finale
112
Protocollo aggiuntivo per i viaggiatori o piazzisti dipendenti dalle
aziende industriali alimentari112
Art. 1 - Qualifiche
113
Art. 2 - Retribuzione
114
Art. 3 - Modalità di corresponsione della retribuzione
115
346
Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro per i Lavoratori dell’Industria Alimentare
Art. 4 - Provvigioni
Art. 5 - 13ª mensilità e 14ª
Art. 6 - Maneggio denaro
Art. 7 - Diarie e rimborsi spese
Art. 8 - Riposo settimanale
Art. 9 - Prestazione lavorativa settimanale e annuale
Art. 10 -Trattamento di malattia e di infortunio
Art. 11 -Posto di lavoro
Art. 12 -Norme di comportamento.
Art. 13 -Preavviso di licenziamento e di dimissioni
Art. 14 -Rischio macchina
Art. 15 -Risoluzione del rapporto per mancati viaggi
Art. 16 -Premio per obiettivi
Art. 17 -Rappresentanza sindacale Art. 18 -Organi di coordinamento delle rappresentanze sindacali
Art. 19 -Permessi per cariche sindacali
Art. 20 -Assemblea
Art. 21 -Procedura per controversie applicative
115
116
116
117
117
118
118
120
121
121
122
122
123
123
124
124
125
125
Disposizioni specifiche per gli addetti all’industria saccarifera125
Norme Sostitutive
Osservatorio nazionale settore saccarifero
Rappresentanza Sindacale Unitaria Assemblea
Permessi sindacali - Assenze e permessi per l’esercizio di funzioni
pubbliche elettive 5 - Versamento dei contributi sindacali 6 - Periodo di prova
7 - Disciplina del rapporto a tempo determinato - Stagionalità
8 - Lavoratori discontinui e addetti a mansioni di semplice attesa o custodia
9 - Passaggio di livello per mutamento mansioni
10 - Passaggio dalla qualifica di operaio e quella di impiegato 11 - Orario di lavoro - Lavoro straordinario, lavoro notturno, festivo e a turni –
Maggiorazioni Riposo per i pasti 12 - Giorni festivi - Festività infrasettimanali e nazionali 13 - Ferie
14 - Malattia e infortunio
15 - Modalità di corresponsione della retribuzione 16 - Aumenti periodici di anzianità
17 - Tredicesima e quattordicesima mensilità
18 - Contrattazione aziendale - Premio di produzione e premio per obiettivi 19 - Indennità maneggio denaro - Cauzione 20 - Trasferte 21 - Trasferimenti 22 - Sicurezza e salute dei lavoratori sul luogo di lavoro 23 - Preavviso di licenziamento e di dimissioni
1 -
2-
3-
4-
Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro per i Lavoratori dell’Industria Alimentare
125
127
127
128
129
131
132
135
137
138
138
145
146
147
153
154
155
156
160
160
161
162
164
347
24 - Trattamento di fine rapporto - Anticipazioni 25 - Aspettative ai lavoratori chiamati a funzioni pubbliche elettive o a
ricoprire incarichi sindacali prov.li o naz.li
167
Norme Integrative
26 - Gratifica venticinquennale 27 - Maggiorazioni di zona
28 - Assicurazione contro i rischi del lavoro
29 - Alloggi di servizio
30 - Professionalità dei lavoratori
31 - Quadri 32 - Mense aziendali 167
167
168
168
168
168
169
Allegati:
Allegato A - Lettera Filia 15/7/1977 - Inizio e fine del lavoro
Allegato B - Lettera Filia 15/7/1977 - Lavoratori studenti e diritto allo studio
Allegato C - Lettera Fat-Flai-Uila 6/7/1995 Rsu ed Esecutivo delle stesse
Allegato D - Lettera Assozucchero 16/6/1980 Superminimo 3° livello
Allegato E - Accordo 28/1/1969 relativo alla industria saccarifera Allegato F - Priorità nelle riassunzioni
Allegato G - Orario di lavoro
169
170
170
170
171
172
173
Accordo integrativo 31/7/1983 per il settore saccarifero 165
174
Disposizioni specifiche per gli addetti all’industria olearia e margariniera
176
Norme sostitutive o integrative
1.
Periodo di prova
176
2.
Piccole aziende e attività stagionali
177
3.
Disciplina del Contratto Formativo Professionalizzante (Apprendistato
professionalizzante ex D.Lgs. 167/2011) e del contratto di
somministrazione a tempo determinato 177
4.
Quadri, lavoratori con funzioni direttive e assimilati
177
5.
Disposizioni per i lavoratori addetti a mansioni discontinue o a
mansioni di semplice attesa o custodia
179
6.
Classificazione dei lavoratori
180
7.
Passaggio di livello per mutamento di mansioni-passaggi di qualifica
192
8.
Orario di lavoro
193
9.
Lavoro supplementare, straordinario, notturno, festivo ed a turni Maggiorazioni199
10.
Riposo settimanale
200
11.
Riposi aggiuntivi e riduzioni dell’orario di lavoro
201
12.
Giorni festivi
201
13.Ferie
202
14.
Permessi di entrata in azienda
204
15.
Permessi - Aspettativa - Assenze
204
16.
Elementi della retribuzione - Retribuzione oraria - Giornaliera Corresponsione della retribuzione
206
17.
Minimi contrattuali
207
348
Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro per i Lavoratori dell’Industria Alimentare
18.
Scatti di anzianità 208
19.
13ª e 14ª mensilità
209
20.
Elemento di garanzia retributiva
210
21.
Trattamento economico in caso di festività infrasettimanali e nazionali
210
22.
Computo della maggiorazione per lavoro a turni agli effetti degli istituti contrattuali211
23.Trasferta
211
24.
bis - Reclami sulla retribuzione - Trattenute per risarcimento danni
213
25.
Ambiente di lavoro - Prevenzione
213
26.
Inizio e fine del lavoro - Sicurezza dei lavoratori e salvaguardia degli impianti 217
27.
Consegna e conservazione utensili e materiali
218
Disposizioni specifiche per gli addetti all’industria degli involucri naturali
per salumi
- Orario di lavoro
- Lavoro straordinario, lavoro notturno, festivo e a turni - Maggiorazioni
- Aumenti periodici di anzianità
- Indennità istruzione figli
- Indennità di mezzi di trasporto
- Malattia e infortunio non sul lavoro
219
219
219
219
220
220
220
Allegati al Ccnl 27/10/2012
225
Scambio di lettere su D.Lgs. n 276/2003
225
Principi informatori del sistema contrattuale
226
Dichiarazione congiunta su “Art. 87 del Ccnl
226
Dichiarazione comune 16 gennaio 1978 227
Dichiarazione comune tra Una e Organizzazioni Sindacali
227
Organismo Bilaterale Nazionale per la Formazione
227
Scambio di lettere Ass. Ind. Alimentari-Intersind-Fat-Flai-Uila su
anticipazione Tfr
228
8.
Dichiarazione comune su assetti contrattuali
229
9.
Accordo 12 giugno 1997 per il rinnovo della parte economica per il
secondo biennio di validità del Ccnl 6/7/1995
229
10. Scambio di lettere su diritto di assemblea
233
11. Fac-simle di domanda di adesione ad Alifond
235
12. Fac-simile Nota informativa per i potenziali aderenti ad Alifond - Scheda sintetica236
13. Accordo 20 giugno 2001 per il rinnovo della parte economica per il
secondo biennio di validità del Ccnl
238
14. Accordo 20 gennaio 2004 in tema di previdenza complementare
240
15. Sistema di inquadramento professionale
242
16. Scambio di lettere Ass. Ind.li Alimentari-Federalimentare-Fai-Flai-Uila
su Art. 30 ter
242
17. Accordo 20 giugno 2001 in materia di godimento delle ferie
243
18. Dichiarazione comune in tema di previdenza complementare
245
19. Assistenza sanitaria
245
20. Fondo aiuti e solidarietà alimentare
246
21. Accordo 17 settembre 2005 in tema di part-time e apprendistato
professionalizzante246
1.
2.
3.
4.
5.
6.
7.
Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro per i Lavoratori dell’Industria Alimentare
349
22. 23.
Stralcio Accordo 20/2/2000 in materia di Formazione esterna per gli apprendisti252
Accordo 19 settembre 2005 per il rinnovo della parte economica per il
secondo biennio di validità del Ccnl; frontespizi accordi di adesione tra
Anicav, Una, Unionzucchero e Fai, Flai e Uila
252
24. Accordo 24 aprile 2012 in materia di apprendistato professionalizzante
(fac-simile piano formativo individuale, profili formativi, conoscenze
professionali)258
25. Accordo 11 dicembre 2006 in materia di apprendistato
professionalizzante (nuova denominazione contrattuale)
316
26. Accordo 11 dicembre 2006 in tema di previdenza complementare
317
27. Scambio di lettere su copertura assicurativa
319
27-bis.Verbale di accordo su Cassa assicurativa rischio vita
320
27-ter.Dichiarazione congiunta su Art. 74 - ter del Ccnl
324
28. Accordo Italmopa e Fai, Flai, Uila 25/10/2007 di adesione all’Accordo
21/7/2007 per il rinnovo del Ccnl
324
29. Accordo 10 dicembre 2007 in materia di previdenza complementare
326
30. Accordo 17 marzo 2008 in materia di contratti a tempo determinato
per stagionalità
328
31. Scambio di lettere AIRI-Fai, Flai, Uila su adesione a Ccnl 21/7/2007 da
parte di AIRI
331
32. Accordo Assocarni e Fai, Flai, Uila 7/10/2009 di adesione all’Accordo
22/9/2009 per il rinnovo del Ccnl
333
33. Scambio di lettere su FASA-EBS
334
34. Scambio di lettere su Bilateralità
334
35. Accordo Anicav e Fai, Flai, Uila 21 novembre 2012 di adesione
all’Accordo 27/10/2012 per il rinnovo del Ccnl
335
36. Accordo tra Assalzoo, Assica, Assocarni e Fai, Flai, Uila
29 novembre 2012 di adesione all’Accordo 27/10/2012
per il rinnovo del Ccnl
336
37. Accordo 22 gennaio 2013 per l’attuazione degli impegni ex Ccnl
27/10/2012 su Fondo sostegno maternità/paternità e promozione bilateralità 340
350
Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro per i Lavoratori dell’Industria Alimentare
Eurografica2 Srl - Roma
Luglio 2013
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