DA UNA MIGLIORE
IGIENE PERSONALE
UNA VITA A BORDO
PIU’ SANA
Iolanda Grappasonni / Francesco Amenta / Fabrizio Mazzucchi
Centro Ricerche Ciniche, Telemedicina e Telefarmacia, Università di Camerino;
Dipartimento Studi e Ricerche, Centro Internazionale Radio Medico (C.I.R.M.), Roma;
Crewing Manager Finaval S.p.A, Roma
I comportamenti igienici e la pulizia rappresentano, ancora prima della disinfezione, due
fattori fondamentali per la prevenzione della diffusione delle malattie infettive. Quanto
detto è ancora più importante nei luoghi dove la concentrazione delle persone è elevata e,
di conseguenza, le condizioni igieniche ambientali risultano difficili da gestire. In tali
situazioni, l’attenzione all’igiene personale e a tutti gli atteggiamenti igienici può consentire
livelli accettabili della qualità della vita. L’Igiene personale rappresenta, dunque, uno dei
modi più semplici per ridurre le infezioni causate da microrganismi patogeni (microbi).
Non tutti i microbi però sono pericolosi per la nostra salute. In condizioni normali, infatti, il
corpo umano è colonizzato da un gran numero di germi che formano la "flora
commensale" (insieme di microrganismi che non sono pericolosi per una persona in buona
salute; sono normalmente presenti sulla superficie della pelle e hanno la funzione di
proteggerla dalle aggressioni esterne e da altri microrganismi).
Una buona igiene personale sarà in grado di limitare le contaminazioni (eliminando i
microbi patogeni) rispettando, allo stesso tempo, la flora commensale presente sul nostro
organismo. Sono molti i germi patogeni legati ai problemi dell’igiene personale; essi sono
principalmente rappresentati da batteri, funghi, virus, parassiti.
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Tali microrganismi possono essere presenti sulla superficie del nostro corpo costituendo:
-
La flora microbica residente (soprattutto si tratta di batteri che sono presenti sulle
pieghe della cute, nei condotti dei follicoli sebacei e piliferi, sulle mucose. In genere
tale flora microbica non è patogena, spesso è addirittura utile).
-
La flora microbica transitoria (proviene dagli oggetti, dal contatto con altre persone,
dal contatto con le parti del proprio corpo, soprattutto l’apparato digerente; può
essere patogena).
Praticare una adeguata igiene personale significa, dunque, limitare lo sviluppo della flora
microbica transitoria consentendo, invece, la ricostituzione rapida della flora microbica
residente.
Esistono alcune semplici regole che, se rispettate, facilitano il mantenimento di un buono
stato di salute: lavarsi i denti dopo aver mangiato è un gesto che costa poca fatica, ma
può evitare grandi problemi come il formarsi della carie e l'insorgere di infezioni gengivali.
Una costante igiene intima, invece, inibisce il proliferare di forme batteriche dell'apparato
genitale. La pulizia delle mani e delle unghie che sono tra le principali portatrici di germi
merita molta attenzione. Infatti è buona norma lavarsi accuratamente le mani ogni volta
che, rientrati in casa, si inizia a cucinare le vivande o a mangiare. Ricordandoci tutte le
azioni che abbiamo fatto durante la giornata (maneggiare soldi, reggersi ai sostegni dei
mezzi pubblici, appoggiarsi ai banconi dei negozi ecc.), troveremo mille motivi per lavarci
le mani con cura. Ogni parte del corpo necessita di attenzione e di piccole cure che,
eseguite con costanza, rendono il nostro fisico sano e robusto.
Un elevato grado di igiene deve essere assicurato anche nell'ambiente che ci circonda, al
fine di scongiurare il diffondersi di malattie. Molta attenzione dovrebbe essere rivolta agli
ambienti di vita e di lavoro, nei quali le norme di pulizia degli spazi comuni e il sistema di
conservazione alimentare per le mense richiedono la messa in atto di rigide procedure.
Non si può però pensare che la responsabilità dell'igiene degli ambienti comuni sia
compito solo delle istituzioni, dei datori di lavoro e dei responsabili di una struttura: è
dovere di ogni singolo individuo partecipare attivamente al benessere comune attuando
comportamenti corretti in tal senso.
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La più forte difesa del corpo dalle aggressioni esterne è rappresentata dalla pelle: essa ha
il ruolo, infatti, di una barriera che si oppone ai cambiamenti chimici, fisici e microbiologici
dell'ambiente circostante. Sulla pelle si sviluppa un ecosistema microbico ricco e
diversificato, che riveste un ruolo essenziale per l'equilibrio dell'organismo.
L'obiettivo della pulizia è quello di impedire ogni contaminazione da parte di potenziali
germi patogeni, sia che avvenga per autocontaminazione, nel caso, cioè, in cui l'individuo
prende dei microbi da una parte del suo corpo e ne contamina un'altra (ad es. la
contaminazione oro-fecale tramite le mani) o per contaminazione incrociata, ossia quando
i germi sono veicolati da un altro individuo. Basta attenersi ad alcune semplici regole di
igiene e mantenersi vigili rispetto ai potenziali elementi contaminanti.
La mano, ad esempio, sembra pulita, ma in realtà sulla sua superficie sono presenti molti
microrganismi che, però, non sono visibili ad occhio nudo (per poterli vedere occorrerebbe
ingrandirli almeno 1000 volte dal momento che le dimensioni dei microbi più grandi sono
pari ad 1 millesimo di millimetro).
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Le nostre mani, e le unghie, rappresentano i principali bersagli della contaminazione
microbica, proprio perché sono molto più esposte rispetto ad altre parti del corpo. Sulle
mani sono presenti centinaia di microrganismi per cm2, provenienti da altre parti del corpo
e dall’esterno. Purtroppo le mani si contaminano molto facilmente e, a loro volta,
contaminano tutto ciò che poi esse toccano.
Le immagini proposte di seguito mostrano quanto le nostre mani siano contaminate. Tali
immagini sono state realizzate facendo toccare con le mani non lavate delle superfici
contenenti terreni di coltura (che normalmente vengono utilizzati in microbiologia per
mettere in evidenza i batteri). Dopo un adeguato tempo di attesa si osserverà la grande
quantità di batteri che presente sulla cute si è trasferita al terreno di coltura
contaminandolo.
Nelle foto successive è stata disegnata, intorno alle zone di crescita, la mano della
persona per farci meglio capire il significato delle immagini. Possiamo osservare l’enorme
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quantità di batteri riscontrati sulle mani dopo differenti utilizzi (dopo essere stati in bagno,
dopo aver toccato strofinacci usati, dopo aver manipolato carne cruda).
Batteri sulle mani dopo l’utilizzo del bagno
Batteri sulle mani dopo aver toccato un
vecchio strofinaccio
Batteri sulle mani dopo aver manipolato carne
di pollo cruda
Batteri sulle mani dopo aver manipolato carne
cruda
Per g.c. di Public Health Laboratory Services, Food and Drinks Federation, G.B.
Queste immagini ci fanno meglio comprendere l’importanza del lavare bene e spesso le
nostre mani, cioè tutte le volte che tocchiamo materiali o superfici che potrebbero essere
contaminate, dopo che siamo andati in bagno, prima di preparare da mangiare, prima di
mangiare, ecc. Va, però, considerato che, quando laviamo le mani, spesso non
eseguiamo questa operazione in modo corretto. Il disegno che segue mostra, con colori
differenti, le zone delle mani
che vengono lavate, rispettivamente, sempre, non
completamente e mai.
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Questo esempio mette in evidenza quanto sia importante conoscere il modo corretto di
lavarsi le mani; infatti un lavaggio ben eseguito rappresenta da solo il mezzo più
importante ed efficace per prevenire la trasmissione delle infezioni. Abbiamo detto che le
mani devono essere lavate spesso. Qualche piccola indicazione su quando effettuare il
lavaggio: prima e dopo l’uso del bagno, dopo essersi soffiati il naso, prima di mangiare,
prima della preparazione e della distribuzione degli alimenti, dopo ogni contatto dubbio,
specialmente con un animale.
Lavarsi le mani non significa bagnarle con acqua, ma seguire alcune indicazioni precise :
- togliere gli anelli;
- bagnare ed insaponare le mani con sapone liquido (il sapone liquido si contamina più
difficilmente del sapone solido);
- strofinare accuratamente tutti gli angoli difficili e sotto le unghie con un prodotto
detergente appropriato per più di trenta secondi, al fine di rimuovere il più possibile i
microbi;
- risciacquare abbondantemente con acqua corrente;
- asciugare bene con salviette monouso, o con carta o con asciugamano pulito;
- se non disponiamo di un rubinetto a pedale (o dotato di altro meccanismo automatico di
erogazione dell’acqua) sarebbe opportuno utilizzare la salvietta con la quale ci siamo
asciugati per chiudere il rubinetto (se richiudiamo con le mani lavate, ce le sporchiamo di
nuovo toccando il rubinetto).
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Perché le unghie abbiano maggiori possibilità di restare pulite, è bene che siano corte, ma
non tagliate fino alla pelle. Dopo aver ben lavato le mani possiamo ripetere la prova sul
terreno di coltura di cui avevamo parlato prima. La foto seguente ci mostra l’effetto del
lavaggio. Questa volta, anziché la mano intera, è stato chiesto alla persona di appoggiare
solamente un dito sul terreno di coltura. la prova è stata eseguita in tre fasi successive: A)
prima di lavarsi, B) dopo lavaggio con acqua e sapone, C) dopo disinfezione con alcool. È
chiaro che la disinfezione risulta ancora più efficace ma, come mostrato dalla foto, anche il
semplice lavaggio con acqua e sapone abbatte molto la carica microbica presente sulla
cute.
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Effetto della disinfezione sul numero di microbi presenti sulle mani: senza lavaggio (A), a seguito
di lavaggio con sapone (B), a seguito di disinfezione con alcool (C)
L’igiene delle mani è molto importante, ma occorre ricordare che ci sono anche molte altre
zone del corpo che necessitano di attenzione in quanto sensibili alla contaminazione da
parte dei microbi. Particolare cura deve essere posta al lavaggio delle parti umide del
corpo, rappresentate dagli spazi tra le dita dei piedi, dall’ano, dalle ascelle, nonché da tutte
le parti coperte da peli. In tali zone i microbi trovano un ambiente molto adatto per la
sopravvivenza e la moltiplicazione dal momento che queste parti sono, per loro, ricche di
sostanze nutritive, rappresentate dal sebo, dal sudore, dai residui cellulari.
Localizzazione delle micosi tra le dita del piede
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La pelle, pur ricca di qualsiasi tipo di microbi, rappresenta comunque una barriera
impenetrabile. Le lesioni della cute e delle mucose permettono invece la penetrazione dei
microbi nell’organismo. Ogni lesione, anche se molto piccola, costituisce, infatti, un varco
nel meccanismo di difesa della cute. Se si verificano lesioni i microbi colonizzeranno,
prima di tutto, la ferita moltiplicandosi a livello locale, poi inizieranno ad invadere
l’organismo più in profondità dando origine ad una infezione. Questo fa capire quanto sia
importante disinfettare sempre le ferite, anche le più piccole.
Oltre alle ferite che, come abbiamo detto, favoriscono l’ingresso dei microrganismi nel
nostro corpo, occorre ricordare che pratiche come il piercing e il tatuaggio creano aree
particolarmente soggette alla colonizzazione microbica ed all’infezione, anche a causa,
spesso, dell’utilizzo di strumenti non sterili (“sterile” significa “in assenza di forme di vita”).
Oltre alla cute, esiste una possibilità di contaminazione attraverso le mucose (si tratta
delle membrane che rivestono le cavità dell’organismo e che sono mantenute
costantemente umide dal muco: bocca, naso, occhi, genitali, ecc.). La bocca è molto
esposta alla contaminazione poiché, per la presenza di residui di cibo e per le condizioni di
temperatura ed umidità, costituisce un ottimo habitat per una grande varietà di batteri
(streptococchi, lattobacilli, corinebbateri, stafilococchi, ecc.) potenzialmente causa di
malattie, anche di una certa importanza, se riescono ad accedere a tessuti profondi o al
circolo sanguigno a seguito di traumi o ferite chirurgiche. Oltre che causa potenziale di
patologie in sede extra-orale, la popolazione microbica del cavo orale, con alcuni suoi
componenti, è la protagonista delle malattie della bocca, che coinvolgono denti, gengive e
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tessuti di supporto. Tutte queste patologie hanno la loro causa iniziale nell'azione di batteri
presenti nella stessa popolazione microbica del cavo orale. I principali batteri responsabili
della carie sono lo Streptococcus mutans (capace di legarsi alla superficie dello smalto e
di costruire una rete a cui aderiscono numerosi altri microrganismi, formando così la
cosiddetta placca batterica) e il Lattobacillo (anche se non è in grado di aderire
direttamente allo smalto, è il principale produttore dell'acido responsabile dello sviluppo
della carie).
Immagini ad un microscopio elettronico tridimensionale (microscopio elettronico a scansione)
della popolazione microbica residente nella bocca
Da quanto detto risulta evidente l’importanza di una buona igiene orale, attraverso la
quale verranno limitati la formazione della placca, delle carie, la manifestazione di
problemi gengivali.
Come effettuare correttamente la pulizia della bocca? Basta applicare poche, semplici,
regole: tutti i denti devono essere spazzolati almeno 2 volte al giorno ( dopo i pasti
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principali) per circa 3 minuti con un dentifricio, completando la pulizia mediante l’uso del
filo interdentale, utile a rimuovere la placca dalle zone non raggiunte con lo spazzolino.
Un piccolo schema ci aiuterà a compiere al meglio queste azioni:
-
I denti devono essere spazzolati per almeno tre minuti dopo ogni pasto
-
Lo spazzolino deve essere cambiato periodicamente, almeno ogni 30 giorni
-
Lo spazzolino deve essere usato sia sulla parte anteriore che posteriore dei denti
-
Evitare gli spazzolini con setole troppo dure o troppo morbide, scegliere setole con
una durezza media
-
Fare attenzione a non trascurare le zone più periferiche e nascoste del cavo orale
durante il lavaggio
-
Dopo il lavaggio con lo spazzolino, usare sempre il filo interdentale
-
In caso di infiammazione delle gengive utilizzare il colluttorio
Una buona igiene orale limiterà dunque la formazione della placca ed i problemi
gengivali, oltre ai problemi generali dei denti e del cavo orale. Inoltre, una buona pratica
igienica
ridurrà la contaminazione veicolata dall'aria che interessa le persone vicine
quando si tossisce o starnutisce senza prestare attenzione a coprirsi la bocca con la
mano. Infatti, le mucose nasali rappresentano una fonte di infezione per tutti i microbi che
sono veicolati dall’aria. I germi espulsi con tosse, starnuto o, anche, semplicemente con il
parlare, possono contaminare, oltre che direttamente l’aria, anche gli oggetti e le mani
della persona che starnutisce o tossisce. In questo modo i microbi trasferitisi sulle mani
potranno essere trasportati ad altre persone anche semplicemente attraverso una stretta
di mano o toccando oggetti di uso comune.
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E’ importante, quindi, fare dell’attenzione anche all’igiene del naso, attraverso l’utilizzo di
fazzoletti di carta usa e getta: se il naso viene soffiato spesso si eviterà l’accumulo di
muco (e di microbi), riducendo quindi la disseminazione dei germi nell’aria e sulle
superfici. È’ poi molto importante, dopo aver gettato il fazzoletto, lavarsi bene le mani
(come precedentemente indicato) in modo da prevenire la diffusione dei germi attraverso il
loro contatto con le superfici o con le mani di altre persone.
Il corpo, come abbiamo visto, rappresenta il terreno ideale per lo sviluppo dei microbi,
soprattutto quando è sporco: il sudore, le secrezioni del corpo e la polvere stessa, infatti,
favoriscono la proliferazione dei microbi. Ecco perché è necessario farsi una doccia, o un
bagno, tutti i giorni, anche senza aver compiuto sforzi fisici, per ridurre il più possibile le
contaminazioni. Ovviamente, al bagno deve seguire l’utilizzo di abiti puliti e di biancheria
intima da cambiare tutti i giorni. Il motivo? Un tessuto può contenere più di 10000 germi
per cm2 dopo essere stato indossato per un solo giorno. Anche se si è molto stanchi, è
meglio lavarsi e cambiarsi alla sera prima di coricarsi; in tal modo si eviterà di trasferire nel
letto parte dello sporco e dei germi. Inoltre, quando si è puliti si riposa meglio!
Dopo essersi lavati occorre ricordarsi di asciugare molto bene la pelle, prestando
particolare attenzione alle zone “umide”, quali gli spazi tra le dita dei piedi, le ascelle, e le
regioni genitale ed anale. La regione genitale è sensibile alle infezioni a causa della
conformazione anatomica; il rischio di infezione può essere eliminato sia attraverso una
quotidiana igiene intima, sia poi asciugando correttamente la parte interessata con un
movimento diretto verso l’indietro.
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Diffusione di lesioni erpetiche ai genitali esterni maschili o femminili
Messaggio finale:
Ora tocca a noi fare la nostra parte, cominciando dall'adottare le abitudini più semplici, e
tuttavia più efficaci, contro gli agenti patogeni di qualsiasi provenienza. Perché
“Condividere è una bella cosa, ma condividere i propri microbi non lo è affatto”.
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