Graziella e Pina Campagna Graziella Campagna lavorava presso la lavanderia «Regina» di Villafranca Tirrena in provincia di Messina. Un giorno la giovane trovò, nella tasca di una giacca che stava per stirare, un biglietto e pensò bene di contattarne il proprietario per avvisarlo del ritrovamento. Conobbe, così, colui che, dopo anni e anni di processo, venne riconosciuto l’esecutore materiale del suo assassinio. Il 12 dicembre 1985, a soli diciassette anni, GRAZIELLA CAMPAGNA fu uccisa con cinque colpi di fucile a canne mozze sparati da brevissima distanza. Il mafioso palermitano Gerlando Alberti jr. e il suo complice Giovanni Sutera sono stati condannati per l’omicidio della giovane. Per favoreggiamento sono state condannate sia la titolare della lavanderia che la collega di Graziella. La giovane Graziella fu trovata uccisa a Forte Campone la località del messinese in cui era nata e nel luogo in cui fu ritrovata è stata apposta una lapide in memoria. Durante tutti i lunghi anni del processo, la sorella Pina e il fratello Piero, dell’Arma dei Carabinieri, hanno seguito ogni fase processuale fino alla definitiva condanna dei responsabili del delitto. Ancora oggi, dopo 25 anni dal feroce delitto, Pina Campagna è impegnata in prima linea per non far dimenticare la sorella Graziella, vittima innocente di criminali mafiosi. Pina Campagna ,membro attivo della Fondazione dei familiari delle vittime delle mafie è un valido esempio di donna siciliana coraggiosa ed impegnata nella lotta per la sconfitta del potere mafioso