MAGGIO 2012
Un mondo meraviglioso
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Micologia: Nozioni elementari
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a cura di Marino Cardinali
Nel numero dello scorso Aprile c’eravamo lasciati parlando delle forme che può assumere il cappello dei funghi a seconda del genere
e della specie di appartenenza. Per riprendere il discorso interrotto, oggi parleremo della cuticola o pellicola che ricopre il cappello,
rammentando che nei funghi meno evoluti come i Fomes, i Ganoderma, gli Inonotus, ecc. (funghi parassiti di consistenza legnosa), la
pellicola è assente, ma nei funghi in cui essa è presente costituisce un valido aiuto alla determinazione della specie sia per il colore, le
ornamentazioni e la possibilità di rimozione, ossia se è completamente staccabile o solo parzialmente separabile dal cappello.
Anche il tatto avrà la sua importanza per rilevare se sarà viscosa o secca, liscia o desquamata, ruvida o vellutata, ecc. Dovremo, inoltre,
fare attenzione a come essa si presenterà in associazione con l’orlo stesso del cappello, ossia osservare se quest’ultimo resterà piano,
oppure ricurvo, involuto, ecc.
Come si può quindi constatare, grande importanza va riservata alla cuticola che ricopre il cappello; per prima cosa dovremo appurare se
essa è completamente staccabile come quella di certi suillus (luteus, granulatus, laricinus, ecc), oppure staccabile parzialmente come in
certe russule (cyanoxantha ed altre) o se invece essa forma un tutt’uno con la carne del cappello e, quindi, non separabile.
Il colore della cuticola può anch’esso essere molto variabile, anche in funghi della stessa specie. Nel genere Russula poi troviamo un vero
caleidoscopio di colori, ad esempio la R. cyanoxantha può avere il cappello di colore rosa-lilla, viola, viola-blu, grigio-violetta, grigioverde, grigio-oliva, bruno-olivastra. Tutto questo a volte può portare i neofiti poco esperti a commettere errori di determinazione, anche
se – per ciò che riguarda il genere Russula – tali errori non comportano quasi mai gravi conseguenze per la salute.
Continuiamo, quindi, nella pubblicazione di elementi stilizzati riferiti alla cuticola del cappello dei funghi. Lo scopo è sempre quello di
facilitare ai neofiti l’apprendimento di una terminologia tecnica che arricchirà il loro glossario micologico.
verruche
punteggiata
zonata
orlo appendiculato
fibrillato - fibrille innate
a squame appressate
desquamata
fibrillato - fibrille applicate areolata - screpolata
orlo plissettato
orlo piano o diritto
orlo lobato
villosa
orlo scanalato tubercolato
orlo ricurvo o piegato
lacerata
a squame acute
orlo striato
orlo eccedente
orlo lobato
Per ciò che riguarda il colore, o meglio, i colori dei funghi, in quanto vastissima è la gamma delle tinte e delle sfumature, dobbiamo
ricordare che il colore (elemento importantissimo sia per la ricerca che per la successiva determinazione, può variare secondo la stagione
meteorologica, l’habitat ombroso o soleggiato, l’eventuale albero simbionte (in caso di fungo micorrozico) e, non per ultima, l’età del
fungo stesso.
Tutto questo lo diciamo per affermare che sarebbe azzardato per chiunque determinare la specie di un carpoforo basandosi solo sull’elemento “colore”.
Abbiamo dimenticato di spiegare il significato dei termini innato e adnato riferiti alle ornamentazioni che arricchiscono la cuticola del
cappello del fungo, ma rimediamo subito: l’ornamentazione si dice “innata” quando possiede le qualità intrinseche delle cellule che
formano la pellicola stessa, mentre si dice essere “adnata” quando l’ornamentazione è formata da cellule di natura diversa da quelle che
formano la cuticola.
Comunque è mia convinzione personale, come ho avuto occasione di affermare più volte nel corso degli anni, che per poter dire di conoscere bene un fungo occorre averlo scovato e studiato attentamente decine di volte, in quanto la sua morfologia può presentarsi in modo
diverso a seconda dell’habitat e della stagione nella quale lo si è raccolto.
Nel prossimo articolo inizieremo a parlare dell’imenio, ossia della parte fertile per la riproduzione della specie.
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