DAL 5 AL 18 DICEMBRE IL GIORNALE DELL’INFORMATION & COMMUNICATION TECHNOLOGY PAG.5 Focus L’ E - C O M M E R C E I N I T A L I A Spesa online, va ma con il contagocce Il volume d’affari generato dal commercio elettronico nel nostro Paese è di 2,8 miliardi di euro Nel 2005 la crescita è stata del 40% ma siamo appena allo 0,5% del totale del settore retail Paolo Anastasio Il commercio elettronico in Italia è cresciuto del 40% nel 2005, per un volume d’affari annuo di 2,8 miliardi di euro. Si tratta di una frazione minima del giro d’affari complessivo del settore retail in Italia, pari allo 0,5% del totale. Ancor più esiguo se confrontato con i volumi dell’ecommerce americano ed europeo. Negli Usa, l’e-commerce business to consumer ha generato un giro d’affari di 190 miliardi di dollari nel 2005, pari all’8% del totale retail, in crescita del 19% rispetto al 2004. In Europa i ricavi annui si attestano a 65 miliardi di euro (+40%). Questa in sintesi la fotografia del settore e-commerce realizzata da Anee, la Commissione servizi multimediali di Assinform, in collaborazione con la School of Management del Politecnico di Milano. Nonostante le dimensioni limitate, il trend di aumento del commercio elettronico in Italia è continuo. “Malgrado le difficoltà della e-economy c’è una crescita costante nel tempo sul fronte dell’e-commerce – dice Roberto Liscia, presidente di Netcom, neocostituito consorzio dell’e-coomerce italiano e vice presidente di Aitech – Si tratta dell’unico settore economico in Italia che registra una crescita tanto consistente.” Il ritardo italiano nell’adozione del commercio elettronico è legato a diversi fattori. Scarsa dimestichezza della popolazione con il web. Poca familiarità con la carta di credito. Scarsa diffusione della banda larga e minor incidenza sulle vendite dei prodotti fisici sono altri due aspetti che penalizzano la crescita dell’e-commerce di casa nostra. “Per quanto riguarda la vendita di prodotti fisici, ad esempio gli alimentari – spiega Liscia – sulle scarse vendite online pesano di certo gli aspetti legati alla logistica. Le consegne in Italia sono penalizzate da provider meno efficienti che in Europa e da un fattore politico: la tendenza da parte dei comuni a chiudere al traffico ampie aree cittadine, che impediscono ai camioncini di portare a destinazione le merci. Impedendo di fatto un ricorso maggiore alla spesa online”. un giro d’affari superiore a 300 milioni di euro, in aumento stabile del 30% all’anno. Stabile anche il peso sul totale di due settori, abbigliamento da una parte e editoria, musica ed audiovisivi dall’altro, che mantengono inalterata la quota del 3% a testa, la stessa del 2004, con percentuali di crescita rispettivamente del 49% e del 42% rispetto al 2004. Il settore grocery (alimentari) chiude la classifica per categoria merceologica, con una quota che scende al 2% dei ricavi totali dell’e-commerce b2c, cedendo un punto percentuale. Gli altri settori (alimentare non grocery, oggetti artigianali o artistici, ricariche telefoniche e cellulari, prevendite biglietti, auto e moto, piante e fiori ecc.) pesano complessivamente per il 26% (+1%). A trainare quest’ultimo segmento l’ottima performance registrata dalla vendita online di ricariche telefoniche, biglietti per eventi e le vendite c2c (consumer to consumer) frutto delle aste online e delle inserzioni personali di eBay. I principali player attivi sul mercato italiano continuano a crescere con tassi superiori agli altri operatori. I primi venti attori controllano il 70% del mercato complessivo dell’e-commerce b2c. IL CARRELLO DELLA SPESA Turismo, assicurazioni ed elettronica di consumo i prodotti più acquistati in Rete dai cybernauti di casa nostra Gli acquisti I pagamenti La scarsa propensione all’uso della carta di credito via web penalizza le vendite D’altra parte, nonostante le resistenze italiche all’utilizzo della carta di credito, lo scontrino medio degli acquisti virtuali è aumentato. “Quest’anno lo scontrino medio degli aderenti al nostro network di aziende operative online – afferma Paolo Vanossi, managing director della società di analisi TradeDoubler – è di 600 euro, a fronte dei 250 euro dell’anno scorso. La gente compra di più. Bisogna insistere sul lato della fiducia dei consumatori. Feno- meni alla Boo.com sono soltanto lontani ricordi”. Vanossi è certo di un fatto: “Ormai Internet fa parte della vita dei consumatori, che se non acquistano online comunque usano Internet per informarsi sui prodotti in fase di pre-acquisto. Inoltre, le aziende non possono prescindere dalla multicanalità distributiva, anche se si tratta di società tradizionalmente operative off line”. Secondo stime di TradeDoubler, sono 2,5 milioni gli italiani che nel 2005 hanno concluso acquisti online, su un bacino potenziale di circa 17 milioni di acquirenti virtuali. In Italia il settore viaggi si conferma il segmento più vitale dell’e-commerce b2c, con una quota del 43% del transato complessivo pari a 1,2 miliardi di euro, in crescita del 50% rispetto al 2004. Un incremento inferiore a quello del biennio precedente, frenato dalle interruzioni delle attività all’inizio dell’anno di Volare Web, uno dei player più importanti dell’e-travel nostrano. Il secondo settore per peso relativo è quello assicurativo – in particolare grazie alla vendita di RC auto da parte di compagnie dirette – ma cala la sua percentuale sul totale, dal 20% del 2002 al 12% di quest’anno. In netto progresso, al contrario, il settore dell’informatica e dell’elettronica di consumo, che rappresenta l’11% del mercato con La spesa via Internet è in costante aumento e l’acquisto di viaggi fa la parte del leone L’incidenza delle vendite via web da parte delle aziende italiane di e-commerce continua ad essere scarsa, stabile intorno al 12-13% dei volumi complessivi. L’unica eccezione riguarda il settore dell’abbigliamento, in aumento del 50% nel 2005, e quello del turismo (+20%). Sul fronte dell’abbigliamento, a farla da padroni in rappresentanza dei marchi italiani all’estero venduti via Internet ci sono Yoox, Kappastore e GlamOnWeb . LEINTERVISTE e-Bay: «Troppe piazze, troppi negozi ma la nostra è una formula vincente» Lastminute.com: «Un boom per i viaggi se si potesse pagare con il Bancomat» Andrea Polo: i clienti crescono grazie anche a sistemi di pagamento sicuri Alexis Bonte: troppo complicato il sistema attuale, frena le vendite Se i numeri del commercio elettronico made in Italy sono piuttosto deludenti, non bisogna cercare troppo per trovare una notevole eccezione. Ci riferiamo a e-Bay, la community americana di aste online che ha fatto la sua comparsa in Italia quattro anni fa, nel 2001, e da allora non ha fatto altro che crescere e moltiplicare servizi e numero di utenti registrati. Nato come un sito dedicato ai collezionisti di oggetti rari, eBay si è presto trasformato in negozio virtuale dove è possibile trovate di tutto, dai fumetti rari ai motoscafi d’epoca: “Ma senza rinunciare al clima informale e all’atmosfera di fiducia che ha fatto il nostro successo”, spiega Andrea Polo, responsabile comunicazione ed eventi di e-Bay Italia. Polo, e-Bay è tra le poche aziende di commercio elettronico che continua a crescere, quanta strada avete fatto dal 2001? Quattro anni fa avevamo, in Italia, 300.000 clienti e un fatturato di 17 milioni di dollari, a fine 2004 contavamo 1.600.000 clienti e 234 milioni di fatturato. I nostri utenti registrati crescono con il ritmo del 160% all’anno, se la crisi dell’e-commerce è questa speriamo che continui ancora a lungo. Secondo lei, di che male soffre l’e-commerce italiano nel suo complesso? Nel nostro paese la vendita a distanza non è mai Difficoltà «Gli italiani amano acquistare di persona, per questo è importante studiare soluzioni flessibili e creative» andata forte. Troppe piazze, troppi negozi, la gente è abituata a compare di persona, toccando con mano la merce. Anche Postal Market qui non ha avuto fortuna mentre in Germania la gente impazziva. Quindi non c’è niente da fare, sono le nostre abitudini culturali che mal si accompagnano al commercio online? Non sono d’accordo, dipende tutto dalla formula che si utilizza e dalla sua flessibilità. I siti di e-Bay non sono identici in tutto il mondo, si adattano alle caratteristiche di un popolo, alle sue abitudini. Le faccio un esempio. In Italia la gente non ama pagare con la carta di credito? Benissimo, sul nostro sito è possibile pagare per bonifico, per vaglia e anche per contrassegno. È solo questo il segreto del vostro successo, la flessibilità? Flessibilità, affidabilità, competenza, ma soprattutto sicurezza. Abbiamo capito sin dall’inizio che in Italia bisognava sviluppare strumenti che tranquillizzassero gli utenti. E come vi siete mossi? Basta poco, il nostro sistema di controllo reciproco degli utenti per mezzo di feedback sulla loro affidabilità si è rivelato vincente. Ma abbiamo sviluppato anche un efficace sistema anti-frode: se nelle operazioni di compravendita i clienti seguono la procedura indicata da e-Bay, ma cadono ugualmente vittime di una frode, e-Bay offre una copertura di 230 euro a fondo perduto. E la cifra sale a 500 euro se si utilizza Paypal. Di cosa si tratta? È uno strumento che permette di non rendere espliciti i numeri della carta di credito che viene utilizzata in rete : Paypal garantisce l’anonimato dei dati sensibili. Enrico Gardumi Trovare al più presto un sistema semplice, che consenta agli italiani di effettuare pagamenti online usando più facilmente il Bancomat. È questo l’auspicio più sentito espresso da Alexis Bonte, managing director di Lastminute.com Italy, la filiale nostrana del popolare sito Internet specializzato in viaggi online e soluzioni per il tempo libero (ad esempio la vendita di ticket cinematografici o weekend di paracadutismo). Lastminute.com nel nostro paese conta mezzo milione di visitatori al mese. Una community virtuale che si allarga a un milione di utenti abbonati alla newsletter, composta da persone in una fascia di età compresa fra i 25 e i 45 anni. “L’Italia insieme alla Spagna è il mercato con il maggior tasso di crescita annuo dei ricavi, pari al 35 - 40% annuo – dice Bonte, da gennaio alla guida di Lastminute.com in Italia – Negli Usa, dove il mercato dell’e-travel si avvia alla saturazione, il tasso di crescita annuo non supera il 25%. Per questo il gruppo punta molto sull’Europa per allargare il suo business in un mercato con ampi margini di crescita”. Il fatturato italiano di Lastminute.com si è attestato intorno ai 50 milioni di euro nel 2004, a fronte di ricavi globali per 1,5 miliardi di euro. Il contributo del nostro paese potrebbe crescere ancora, secondo il numero uno dell’azienda di viaggi online, se si superassero alcuni vincoli, legati ai sistemi di pagamento online. “Per la vendita di viaggi e pacchetti vacanza è possibile pagare con carta di credito o bonifico – continua ancora Bonte – Certo, per superare la ritrosia italiana all’utilizzo della carta di credito (molto meno diffusa che in altri Paesi, come la Francia e la Gran Bretagna) una soluzione sarebbe quella di aprire il web ai pagamenti con Bancomat, promuovendo uno strumento più diffuso e percepito diversamente in Italia”. Una richiesta, lo sdoganamento della carta di debito (il Bancomat), che rientra fra le priorità di Netcomm, il neo costituito consorzio delle società di commercio elettronico italiano, di cui Lastminute è uno dei fondatori. Il ragionamento di Bonte è semplice e riguarda il sistema attualmente in vigore per l’utilizzo del Bancomat. Questo strumento può già essere utilizzato online collegandosi al servizio BankPassWeb, ma si tratta di un sistema troppo complicato per incidere concretamente sul totale degli acquisti. Bisognerebbe semplificare le procedure. E intanto si può ricorrere a qualche trucchetto. Come fa appunto il sito di viaggi. “Chi entra sull’homepage di Lastminute.com lo fa in media due o tre volte all’anno per organizzare le vacanze, per questo cerchiamo di accrescere il traffico ampliando l’offerta”. Come? Il broker virtuale ha inserito diversi servizi legati al tempo libero, che consentono ai cybernauti di effettuare micro acquisiti intorno ai 5 euro, che non incidono sui ricavi complessivi, ma che hanno il pregio di consentire all’utenza di testare l’e-payment senza impegno. Il 50% di coloro che acquistano un viaggio ha già concluso una piccola transazione comprando un biglietto del cinema o un regalino. P.A. Promozione Il sito di viaggi online diversifica l’offerta e consente ai cybernauti di testare l’e-payment