Trento 8 giugno 2010 Trattamento dello scompenso cardiaco Dott.ssa Prisca Zeni S.C. di Cardiologia Ospedale S. Chiara TRENTO Scompenso cardiaco acuto Scompenso cardiaco acuto Approccio diagnostico • Individuazione fattori scatenanti • Valutazione sintomi/segni conseguenti il quadro emodinamico specifico Fattori precipitanti associati a ricovero per scompenso acuto (1) Cause cardiache • Progressione della cardiopatia sottostante • Infarto miocardico acuto, ischemia miocardica • Aritmie cardiache • Valvulopatie, endocardite • Ipertensione non controllata • Pacing ventricolare destro • Miocardite acuta Fattori precipitanti associati a ricovero per scompenso acuto (2) Cause non cardiache • Malattie polmonari (BPCO, embolia polmonare) • Anemia • Infezioni sistemiche • Tireopatie • Tossine (alcool, cocaina) Cause iatrogene e mancata aderenza al trattamento • Errori dietetici (eccessivo introito idro-salino) • Scarsa compliance al trattamento • Sovraccarico di volume iatrogeno Fattori precipitanti associati a ricovero per scompenso acuto (3) Effetti cardiovascolari avversi da farmaci • Calcio-antagonisti non diidropiridinici • Antiaritmici di classe Ia e Ic • FANS • Steroidi • Antracicline ed altri chemioterapici Scompenso cardiaco Acuto Approccio diagnostico • Individuazione fattori scatenanti • Valutazione sintomi/segni conseguenti il quadro emodinamico specifico Obiettivi clinici a breve termine del trattamento dell’insufficienza cardiaca acuta • Stabilizzare il paziente • Ripristinare le funzioni emodinamiche • Garantire il miglioramento dei sintomi Terapia dell’insufficienza cardiaca acuta Interruzione rapida del circolo vizioso che porta all’insufficienza ↓ - Migliorare la saturazione di O2 - Ridurre il precarico (vasodilatatori venosi) - Ridurre il postcarico (vasodilatatori arteriosi) - Agire sulla contrattilità ↑ Saturazione d’Ossigeno • Decubito semiortopnoico • Ossigeno ad alto flusso • Ventilazione non invasiva ↑ Saturazione d’Ossigeno • Decubito semiortopnoico • Ossigeno ad alto flusso • Ventilazione non invasiva CPAP - Maschera a pressione positiva continua delle vie aeree CPAP - Maschera a pressione positiva continua delle vie aeree Consiste nell’applicazione di una pressione superiore a quella atmosferica alle vie aeree di un paziente in respiro spontaneo durante tutto il ciclo respiratorio Viene applicata tramite una maschera facciale a tenuta, collegata a una valvola limitatrice di pressione Il paziente deve essere vigile e collaborante Inizialmente si applica una pressione CPAP di 5 cm H2O monitorando la PaO2 e la SaO2; se PaO2 rimane <60 mmHg (SaO2 <90%) incrementare fino a 10-15 cm H2O (cautela in paziente con BPCO, ipercapnia, ipotensione severa) Gli obiettivi sono l’aumento della PaO2 e la riduzione del lavoro dei muscoli respiratori, entrambi conseguiti attraverso il “reclutamento” di unità polmonari collassate o ripiene di liquido ↓ Precarico • Diuretici dell’ansa pazienti con SC acuto con sintomatologia dovuta a congestione e sovraccarico di volume furosemide bolo iniziale 20-40 mg ev o 5-40 mg/h in infusione continua; il dosaggio totale deve essere < 100 mg nelle prime 6 ore e 240 mg nelle prime 24 ore ↓ Precarico • Diuretici dell’ansa furosemide bolo iniziale 20-40 mg ev o 5-40 mg/h in infusione continua; il dosaggio totale deve essere < 100 mg nelle prime 6 ore e 240 mg nelle prime 24 ore • Nitroderivati nitroglicerina da 10-20 mcg/min fino a 200 mcg/min • Morfina solfato di morfina 2-5 mg e.v in bolo lento ripetibile ↓ Postcarico • Nitroderivati - nitroglicerina da 10-20 mcg/min fino a 200 mcg/min - nitroprussiato di sodio 0,1-5 mcg/kg/min Farmaci inotropi Sono indicati nei pazienti con sindrome da bassa portata, in presenza di segni di ipoperfusione (ipersensibilità al freddo, cute umida, vasocostrizione indotta dall’acidosi, danno renale, disfunzione epatica e alterazioni dello stato mentale) o congestione nonostante trattamento con vasodilatatori e/o diuretici Il trattamento deve essere riservato ai pazienti con dilatazione ed ipocinesia ventricolare ↑ Contrattilità • Inotropi Dobutamina e Dopamina Inibitori delle fosfodiesterasi Levosimendan Noradrenalina, Adrenalina Dobutamina • Velocità di infusione 2-15 mcg/kg/min (fino a 20 mcg/kg/min nei pazienti in terapia con betabloccanti) Dopamina • Catecolamina endogena che recluta varie tipologie di recettori in rapporto al dosaggio: - < 2 µg/kg/min → recettori dopaminergici periferici → vasodilatazione renale, splancnica, coronarica e cerebrale - 2-5 µg/kg/min → recettori β1 → effetto inotropo con aumento della portata - > 5 µg/kg/min → recettori α e β; l’azione sui recettori α adrenergici vasocostrittori aumenta il postcarico e le resistenze periferiche Dopamina • Viene utilizzata soprattutto per il supporto pressorio • Induce tachicardia ed aritmie in misura maggiore rispetto alla dobutamina Scompenso cardiaco cronico Scompenso cardiaco cronico The Donkey Analogy Ventricular dysfunction limits a patient's ability to perform the routine activities of daily living… Obiettivo del trattamento nello SC cronico È quello del trattamento di ogni malattia • Prognosi • ridurre la mortalità • Morbilità • mantenimento/miglioramento della qualità della vita • Prevenzione • prevenzione di insorgenza di disfunzione ventricolare e di insufficienza cardiaca • prevenzione di progressione della insufficienza cardiaca Funzionalità miocardica Riacutizzazioni Problema socio economico Problema fisiopatologico Ad ogni evento acuto, il danno miocardico che ne consegue contribuisce alla progressiva disfunzione del ventricolo sinistro Evento Acuto Tempo Gheorghiade M et al. Am J Cardiol. 2005; 96 (6A) A cosa serve la terapia? Ridurre i sintomi (diuretici, nitrati, anti-ipertensivi) A cosa serve la terapia? Ridurre il rimodellamento, invertire il rimodellamento, modificare la “biologia” delle cellule miocardiche, ridurre la progressione della malattia, ridurre la mortalità (ACE-I, ARBs, Beta-bloccanti, antialdosteronici, RCT) Scompenso cardiaco cronico Terapia farmacologica Scompenso cardiaco cronico Ace inibitori Classe I, livello di evidenza A ACE inibitori • Raccomandati in tutti i pazienti con insufficienza cardiaca sintomatica e FE ≤ 40% • Il trattamento con ACEi migliora la funzione ventricolare sinistra, lo stato soggettivo, riduce le ospedalizzazioni per peggioramento dello scompenso e aumenta la sopravvivenza • In pazienti ospedalizzati il trattamento dovrebbe essere iniziato prima della dimissione Scompenso cardiaco Progressione della malattia Renina Angiotensina I Non ACE (chimasi, catepsina G) ACE Angiotensina II ACE-inibitori Aldosterone Aldosterone e scompenso cardiaco Aumento della PA Perdita di K+ Ritenzione di Na+ Disfunzione barocettoriale Potenziamento delle catecolamine Perdita di Mg++ Aritmie Fibrosi ventricolari miocardica Produzione collagene SCC e Sopravvivenza nei trials con ACE-inibitori ACE inibitori: dosaggi • Gli ACE inibitori dovrebbero essere utilizzati ai dosaggi che si sono dimostrati efficaci nei grandi trials • Non dovrebbero essere somministrati a dosaggi basati sul miglioramento dei sintomi ACE-inibitori e SCC: linee guida AHA/ACC guidelines 2005 Effetti avversi e controindicazioni Il sistema Renina – Angiotensina - Aldosterone • Vasocostrizione • Crescita cellulare • Ritenzione Na/H2O • Attivazione simpatica Passaggi Non-ACE (e.g., chymase) Angiotensinogeno renina AT1 Angiotensina I Angiotensina II ACE Tosse, Angioedema Benefici? Bradykinina Aldosterone Frammenti inattivi AT2 • Vasodilatazione • Antiproliferatione (kinine) Effetti avversi e controindicazioni Effetti avversi e controindicazioni Raccomandazioni di inizio terapia con un ACE inibitore • Evitare eccessiva diuresi prima dell’inizio del trattamento ed evitare i diuretici risparmiatori di potassio durante l’inizio della terapia • Può essere consigliabile iniziare il trattamento alla sera, supini, per minimizzare i potenziali effetti negativi sulla pressione arteriosa • Incrementare il dosaggio dopo 2-4 settimane • Verificare pressione arteriosa, funzione renale e elettroliti 1-2 settimane dopo ciascun incremento di dose; 1, 3 e 6 mesi dopo il raggiungimento della dose di mantenimento e ogni 6 mesi successivamente Scompenso cardiaco cronico Antagonisti recettoriali dell’angiotensina Scompenso cardiaco ARBS Renina Angiotensina I Non ACE (chimasi, catepsina G) ACE Angiotensina II ARBS ACE-inibitori Aldosterone • ARBS in pazienti affeti da SC con FE ≤ 40% e persistente sintomatologia nonostante terapia ottimale con ACEinibitori e betabloccanti, a condizione che non ricevano anche antialdosteronici • Miglioramento della funzione ventricolare e del senso di benessere, riduzione delle ospedalizzazioni Classe I, A • ARBS in pazienti con sintomatologia da lieve a severa (NYHA II-IV) intolleranti agli ACE-inibitori • Riduzione del rischio di morte per cause cardiovascolari e della necessità di ospedalizzazione Classe I, B ARBs e SCC: linee guida AHA/ACC guidelines 2005 Effetti avversi e controindicazioni Scompenso cardiaco cronico Betabloccanti Classe I, livello di evidenza A Betabloccanti • Raccomandati in tutti i pazienti con insufficienza cardiaca sintomatica e FE ≤ 40% • Il trattamento con betabloccante migliora la funzione ventricolare sinistra, lo stato soggettivo, riduce le ospedalizzazioni per peggioramento dello scompenso e aumenta la sopravvivenza • In pazienti ospedalizzati il trattamento dovrebbe essere iniziato prima della dimissione Scompenso cardiaco cronico Beta-bloccanti RAZIONALE Scompenso cardiaco cronico Effetti dell’attivazione adrenergica Attivazione adrenergica Mantenimento della portata cardiaca (breve termine) Progressione della malattia e mortalità (lungo termine) Scompenso cardiaco cronico Effetti dell’attivazione adrenergica • • • • • • • • • Vasocostrizione Rimodellamento ventricolare Aumento della pressione di riempimento Ipertrofia ventricolare Ischemia miocardica Tachicardia Aritmie ventricolari Attivazione neuro-endocrina Stress ossidativo, morte cellulare Scompenso cardiaco cronico Beta-bloccanti I RISULTATI DEI GRANDI TRIALS Scompenso cardiaco cronico Beta-bloccanti Quale beta-bloccante? • Metoprololo • Carvedilolo • Bisoprololo ACC/ESC guidelines 2001 DOCUMENTATA EFFICACIA Differenze farmacologiche dei beta-bloccanti approvati per lo scompenso cardiaco Attivazione simpatica recettori β1 recettori β2 Bisoprololo Metoprololo Carvedilolo Cardiotossicità recettori α1 Differenze farmacologiche dei beta-bloccanti approvati per lo scompenso cardiaco Azione anti-ossidante, anti-endotelina, anti-proliferativa Range delle dosi di mantenimento raccomandate per i BB Drug Initiating dose Target dose Bisoprololo 1.25 die 10 die Carvedilolo 3.125 bid 25-50 bid Metoprololo 12.5/25 die 200 die Scompenso cardiaco cronico Beta bloccanti: quale dosaggio? Rischio di morte (%) p=0.0015 15 10 5 8.8 5.5 0 Placebo Carvedilolo 6.25x2 Bristow, Circulation 1996 (Abst) 3.3 1.7 Carvedilolo Carvedilolo 12.5x2 25x2 A CHI DARE I BETA BLOCCANTI? -Disfunzione sistolica del ventricolo sinistro di qualsiasi grado -Classe NYHA II-III-IV già in terapia con ACE-I, diuretici, digitale e quando indicato antialdosteronico -Scompenso cardiaco di qualsiasi eziologia (ischemica o idiopatica) che comporti implicazioni di tipo dilatativo-ipocinetico -Condizioni di “stabilità clinica” Scompenso cardiaco cronico Stabilità clinica • Non recente variazione della posologia del diuretico • Non devono essere pazienti in terapia intensiva • Non devono avere ritenzione idrica o ipovolemia • Non devono essere stati trattati con inotropi positivi nel periodo immediatamente precedente ACC/ESC guidelines 2001 Scompenso cardiaco cronico Betabloccanti ed eventi avversi 1. Ritenzione idrica • solitamente asintomatica • controllare regolarmente il peso del pz • aggiustare la dose di diuretico • non sospendere il trattamento con BB ACC/ESC guidelines 2001 Scompenso cardiaco cronico Betabloccanti ed eventi avversi 2. Astenia • solitamente regredisce dopo alcune settimane • raramente richiede la sospensione del BB • di solito è sufficiente un aggiustamento della dose del BB e/o del diuretico • il BB deve essere sospeso se compaiono segni di ipoperfusione ACC/ESC guidelines 2001 Scompenso cardiaco cronico Betabloccanti ed eventi avversi 3. Bradicardia o blocchi AV • solitamente la riduzione di FC non è accompagnata da sintomi • se accompagnata da vertigini o lipotimie, o BAV II/ III, ridurre il dosaggio o sospendere • considerare la possibilità di interazione con altri farmaci, ed eventualmente sospenderli ACC/ESC guidelines 2001 Scompenso cardiaco cronico Betabloccanti ed eventi avversi 4. Ipotensione • solitamente asintomatica • può essere accompagnata da vertigini, annebbiamento del visus • somministrare BB ed ACE-i ad orari diversi • considerare anche la possibilità di ipovolemia, ed ev. aggiustare la dose di diuretico ACC/ESC guidelines 2001 Scompenso cardiaco cronico Controindicazioni all’uso dei Betabloccanti 1. Asma bronchiale (BPCO severa) 2. BAV II o III grado 3. Malattia del nodo del seno (in assenza di PMK) 4. Bradicardia sinusale (FC < 50 bpm) o ipotensione sintomatica ACC/ESC guidelines 2001 Beta bloccanti nel 21° secolo Utilizzati in <<50% dei pz con SC (<<< negli anziani) I molteplici effetti favorevoli del beta blocco nello scompenso cardiaco diventano chiaramente evidenti solo OLTRE i 3 mesi di trattamento Scompenso cardiaco cronico Antialdosteronici Classe I, livello di evidenza B Antialdosteronici Raccomandati in pazienti con: • FE ≤ 35% • Sintomatologia moderata-severa (NYHA III-IV) • Dosaggio ottimale di betabloccante, Ace-inibitore o ARB (ma non di Ace-inibitore + ARB) Aldosterone e scompenso cardiaco Aumento della TA Perdita di K+ Ritenzione di Na+ Disfunzione barocettoriale Potenziamento delle catecolamine Perdita di Mg++ Aritmie Fibrosi ventricolari miocardica Produzione collagene Perché l’associazione con un antialdosteronico • Nell’insufficienza cardiaca le concentrazioni dell’aldosterone possono essere 20-30 volte superiori al normale • Possibilità di alti livelli di aldosterone anche in corso di terapia con ACE (“fuga dell’aldosterone”) per: - insufficiente blocco di sintesi da parte della terapia con ACE - attivazione di meccnismi indipendenti: ormone corticotropo, catecolamine, vasopressina, fattore natriuretico, ipeK (favorita da ACE i) Spironolattone e mortalità nello SCC: lo studio RALES N=1663 LVEF <35% NYHA III-IV end-point: mortalità totale f-up: 24 mesi RR 0.70(95%CI 0.60-0.82) p<0.001 Pitt B et al, N Engl J Med 1999 Antialdosteronici e SCC • Generalmente ben tollerati • Riduzione della mortalità e morbilità correlate all’insufficienza cardiaca • Effetti collaterali: iperkaliemia and ginecomastia • Attento controllo di potassio e creatinina Antialdosteronici e SCC: linee guida AHA/ACC guidelines 2005 Antialdosteronici e SCC: linee guida AHA/ACC guidelines 2005 Antialdosteronici e SCC: linee guida AHA/ACC guidelines 2005 Antialdosteronici e SCC: linee guida AHA/ACC guidelines 2005 Antialdosteronici e SCC: linee guida AHA/ACC guidelines 2005 Antialdosteronici e SCC: linee guida AHA/ACC guidelines 2005 Scompenso cardiaco cronico Diuretici Classe I, livello di evidenza B Diuretics Reduce the number of sacks on the wagon Diuretici • Impiegati per ridurre la ritenzione di liquidi • Migliorano la capacità d’esercizio • Facilitano l’impiego di altri farmaci indicati nello SC • Modulazione della posologia in base alla necessità del paziente e a modifiche ponderali • La disionia è un problema frequente che inducono • Non dovrebbero mai essere l’unico trattamento dello SC ALCUNE PUNTUALIZZAZIONI 1. 2. 3. 4. 5. 6. L’efficacia aumenta se dopo l’assunzione il paziente rimane supino per circa 1 ora Evitare se possibile l’assunzione contemporanea all’ACE (soprattutto in pazienti ipotesi ) Fino a 75 mg/die la furosemide va assunta in monosomministrazione, oltre frazionare le dosi Si può sfruttare l’effetto additivo di tiazidici e diuretici dell’ansa L’ipoK da diuretico non è correggibile facilmente con supplementazione orale mentre l’ipoMg si Se si impiegano dosi elevate di diuretici anche senza che si sia realizzata un’iperuricemia è meglio somministrare allopurinolo E ANCORA • Meglio mantenere una potassiemia tra 4,5 e 5 al fine di migliorare la stabilità elettrica del cuore • Il metolazone già a 2,5 mg/die è in grado di potenziare nettamente la diuresi da furosemide ma attenti alle gravi ipoK , mentre l’uso di risparmiatori di K e ACEi se associati a FANS anche per brevi periodi può portare a gravi iperK Scompenso cardiaco cronico Digitale Digitale Like the carrot placed in front of the donkey Digitale • Nei pazienti con SC sintomatico e FA può essere usata per normalizzare la frequenza ventricolare Classe I, livello di evidenza C • Nei pazienti con FA e FE ≤40% deve essere impiegata per il controllo della FC in associazione ai beta-bloccanti o prima della loro somministrazione Classe I, livello di evidenza C • Nei pazienti in RS con SC sintomatico e FE ≤ 40%, in aggiunta ad Ace-i, migliora la funzione ventricolare ed il senso di benessere, riduce le ospedalizzazioni, ma non ha alcun effetto sulla sopravvivenza Classe IIa, livello di evidenza B Trattamento dello scompenso cardiaco • Provvedimenti non farmacologici • misure generali di stile di vita • esercizio e allenamento • Terapia farmacologica • Devices e chirurgia • Trapianto cardiaco • In futuro • supporto meccanico ventricolare • cuore artificiale • cellule staminali Scompenso cardiaco cronico Resincronizzazione cardiaca Resincronizzazione cardiaca Increase the donkey’s (heart) efficiency Resincronizzazione Ventricolare • L’obiettivo terapeutico della stimolazione biventricolare è quello di ripristinare la perduta sincronia ventricolare • Complemento alla terapia farmacologica Razionale della Resincronizzazione Cardiaca Atrial-synchronized bi-ventricular pacing • Transvenous Approach – Standard pacing lead in RA – Standard pacing or defibrillation lead in RV – Specially designed left heart lead placed in a left ventricular cardiac vein via the coronary sinus Evidenze Numerosi studi randomizzati* hanno dimostrato che, nei pz con scompenso cardiaco sintomatico (NYHA III o IV) in terapia medica ottimizzata, CMD, FE≤35% e dissincronia ventricolare, la terapia di resincronizzazione cardiaca (CRT): • Migliora QoL, classe NYHA, capacità di esercizio (6MWT, picco VO2, tempo di esercizio al treadmill) • Determina rimodellamento inverso del ventricolo sinistro ( ↑ FE, ↓ DTD, ↓ VTD, ↓ IM) *MUSTIC (NEJM ‘01) MIRACLE (NEJM ‘02) MIRACLE ICD (JAMA ‘03) CONTAK CD (JACC ‘03) COMPANION (NEJM ‘04) Evidenze Lo studio Care HF ha dimostrato che, nei pz con scompenso cardiaco sintomatico (NYHA III o IV) in terapia medica ottimizzata, CMD, FE≤35% e dissincronia ventricolare, la terapia di resincronizzazione cardiaca (CRT): • Riduce la mortalità - 40% - 36% Mean Follow-up 29.4 months (range 18 to 42) CRT Deaths = 82 (20%) Medical Therapy Deaths = 120 (29.7%) (CARE-HF - NEJM 2005) (CARE-HF - ESC 2005) Indicazioni alla CRT Pazienti con: • ridotta FE • dissincronia ventricolare (QRS > 120msec) • Sintomatici nonostante terapia ottimale Allo scopo di: • ridurre i sintomi (I, A) • ridurre le ospedalizzazioni (I, A) • Ridurre la mortalità (I, B) Grazie per l’attenzione