Gruppo di Studio della Scoliosi e della colonna vertebrale Alterazioni delle misure funzionali degli oppiodi endogeni nella lombalgia cronica Alterations in endogenous opioid functional measures in chronic back pain. Martikainen IK, Pecina M, Love TM, Nuechterlein EB, Cummiford CM, Green CR, Harris RE, Stohler CS, Zubieta JK J Neurosci. 2013 Sep 11;33(37):14729-37. doi: 10.1523/JNEUROSCI.1400-13.2013. Abstract L'assenza di anomalie coerenti dell'organo bersaglio in numerose sindromi di dolore cronico ha portato a una ricerca sui meccanismi maladattivi del sistema nervoso centrale che potrebbero spiegare la presentazione clinica e il relativo decorso di tali sindromi. In questo studio ci siamo concentrati sul ruolo, nei soggetti con mal di schiena cronico, della neurotrasmissione cerebrale regionale mediata dal recettore oppioide mu, uno dei migliori meccanismi riconosciuti per la regolazione del dolore. Abbiamo confrontato la disponibilità in vivo al basale del recettore oppioide mu, durante l'attesa del dolore e con livelli moderati di dolore prolungato in 16 pazienti affetti da mal di schiena cronico non specifico (CNBP) e in 16 soggetti di controllo sani abbinati per sesso ed età, utilizzando il radioligando selettivo del recettore oppioide mu [(11)C] carfentanil e la tomografia a emissione di positroni. Abbiamo rilevato che i pazienti con CNBP mostravano un aumento al basale della disponibilità talamica del recettore oppioide mu, a differenza di un campione di pazienti precedentemente esaminato con diagnosi di fibromialgia. Rispetto al campione di controlli, sia durante l'attesa del dolore che con dolore prolungato, i pazienti con CNBP hanno mostrato una riduzione regionale della capacità di attivare il sistema neurotrasmettitore. I nostri risultati indicano un'eterogeneità delle misure funzionali del sistema oppioide endogeno che riguarda le varie condizioni di dolore e la presenza di alterazioni a livello di disponibilità del recettore e delle funzionalità dell'oppioide endogeno nei pazienti con CNBP, i quali sono pertinenti per la presentazione clinica dei pazienti e per gli effetti degli analgesici oppioidi sui recettori oppioidi mu. Commento Salvatore Minnella , Stefano Negrini Come ben sappiamo, i meccanismi anatomopatologici che sono alla base della lombalgia cronica sono ben poco spesso evidenziabili ed è per questo motivo che nella stragrande maggioranza dei casi si parla di lombalgia cronica aspecifica. Alcuni autori ipotizzano che proprio a causa di questa aspecificità, a volte le opzioni terapeutiche siano insoddisfacenti in questi pazienti. Non essendoci apparentemente dei generatori algici a livello periferico, è stato ipotizzato che siano coinvolti fenomeni di iperalgesia, con modificazioni della neuroplasticità, che sono state caratterizzate sia a livello delle aree sensoriali primarie, che delle corna dorsali midollari. Un ruolo centrale in queste modificazioni sembrerebbe averlo il recettore µ per gli oppiodi; esso è attivato, durante una stimolazione algica, in molte regioni cerebrali ed ha il compito di sopprimere stress e dolore. Una sua iperattivazione protratta nel tempo, però, porterebbe ad un meccanismo di down-regulation, come si è evidenziato in pazienti con dolore neuropatico o affetti da fibromialgia. Gli autori di questo studio hanno voluto verificare se anche nei pazienti lombalgici cronici sia riscontrabile una disfunzione del recettore µ, ipotizzando che essa sia legata, con rapporto causa-effetto, al dolore, allo stato emotivo e ad una riduzione del volume della sostanza grigia. Sono stati confrontati, mediante impiego di metodiche di imaging (PET ed RM) due gruppi di sedici soggetti, composti uno da pazienti lombalgici cronici da almeno un anno e l’altro da controlli sani, abbinati per età e sesso, al tempo T0 e dopo somministrazione intramuscolare, in cieco, di soluzione salina isotonica (stimolo non Materiale ad esclusivo uso Programma di Formazione GSS Gruppo di Studio della Scoliosi e della colonna vertebrale algogeno) ed ipertonica (stimolo algogeno). I risultati hanno evidenziato delle interessanti differenze, tra i due gruppi, in due importanti regioni, che regolano le vie centrali del dolore, ossia talamo ed amigdala. In particolare, a livello talamico, vi sarebbe una maggiore espressione di recettori µ per gli oppiodi al tempo T0 nei lombalgici, rispetto ai soggetti sani, e questa up-regulation sarebbe secondaria ad un deficit della funzione presinaptica degli oppiodi endogeni, in risposta a cambiamenti nella trasmissione del segnale del dolore. Per ciò che attiene l’amigdala, è stata riscontrata una minore attivazione del sistema recettoriale µ degli oppiodi endogeni, nei pazienti lombalgici rispetto ai soggetti sani, sia nell’attesa del dolore (stimolo non algogeno), che nella fase di dolore provocato (stimolo algogeno) e ciò sarebbe alla base della minore capacità di mantenere un vissuto emozionale positivo, rispetto al dolore, e della sua maggiore intensità e sgradevolezza nei lombalgici cronici. Altra interessante differenza tra i due gruppi è stata la riduzione del volume di sostanza grigia, riscontrata a livello della corteccia prefrontale ed a livello talamico nei lombalgici cronici. Tale riscontro suggerisce che le alterazioni nella trasmissione recettoriale µ degli oppiodi endogeni potrebbe contribuire non solo alla genesi delle anomalie sensoriali ed emozionali, dei soggetti lombalgici, ma anche agli effetti neurodegenerativi del dolore persistente sulla sostanza grigia cerebrale. I risultati di questo studio aprono dunque interessanti prospettive di ricerca in campo diagnostico e terapeutico, sebbene un suo limite è senz’altro dato dall’esiguità del campione. Infine ulteriori studi sono senz’altro necessari per capire se le modificazioni della sostanza grigia cerebrale possano effettivamente contribuire alla cronicizzazione del dolore nel soggetto lombalgico, in quanto attualmente non vi è univocità di pareri sul fatto che esse siano reversibili o almeno parzialmente irreversibili. Effetti differenziali dell'attesa del dolore e del dolore muscolare prolungato sul potenziale di legame non sostituibile del recettore oppioide mu (MOR BPND) in soggetti sani (HC) e in pazienti con mal di schiena cronico non specifico (CNBP). A–C, Sono state osservate differenze significative relativamente all'attivazione MOR tra i campioni HC e CNBP nella parte sinistra dell'amigdala (L amy) durante l'attesa del dolore, visibile sul piano coronale (Y = -6; A) e assiale (Z = -15; B) e durante il dolore prolungato, visibile sul piano coronale (Y = -12; C). D, Grafico delle variazioni MOR BPND nei soggetti HC (cerchi vuoti, n. = 16) e nei pazienti con CNBP (cerchi pieni, n. = 15). Materiale ad esclusivo uso Programma di Formazione GSS Gruppo di Studio della Scoliosi e della colonna vertebrale Domande per la Formazione a Distanza (FAD) 2014-F3-22-1) Lo stimolo algogeno somministrato per via intramuscolare era costituito da: a. soluzione salina isotonica b. soluzione glucosata c. antiinfiammatorio d. soluzione salina ipertonica Tutte le domande dei singoli articoli (identificate dal codice sopra indicato) saranno raccolte nel questionario finale che dovrà essere compilato nel mese di dicembre da parte di coloro che si sono iscritti (o si iscriveranno) al programma facoltativo di FORMAZIONE A DISTANZA - FAD (vedi www.gss.it/associa.htm) per conseguire l'ATTESTATO GSS FAD o i 50 CREDITI ECM FAD Materiale ad esclusivo uso Programma di Formazione GSS