PROTEOMA E PROTEOMICA Le proteine hanno due valori intrinseci che ne determinano le caratteristiche specifiche: 1. Punto isoelettrico (pI) 2. Peso molecolare (Mw) PRINCIPIO DELL’ELETTROFORESI BIDIMENSIONALE +ve (anodo) pH 3.0 IEF -ve (catodo) pH 10.0 Carica Grande SDS-PAGE Peso molecolare Piccolo +ve (anodo) PREPARAZIONE DEL CAMPIONE PROTEICO Una efficace procedura di preparazione del campione deve includere ¾ ¾ ¾ ¾ ¾ Solubilizzazione riproducibile di tutte le classi proteiche, incluse quelle idrofobiche Prevenzione dell’aggregazione proteica e mantenimento della solubilità durante IEF Prevenzione di modificazioni chimiche ed enzimatiche dovute al processo di estrazione La rimozione di macromolecole che possono interferire Una resa proteica adeguata per la valutazione che potrebbe implicare la rimozione di specie proteiche molto abbondanti PREPARAZIONE DEL CAMPIONE PROTEICO Le proteine devono essere denaturate e solubili Questo processo si ottiene tramite trattamenti specifici con: ¾ Urea (denaturante) ¾ Tioli (riducenti) ¾ Detergenti ¾ Inibitori di proteasi UREA L’urea è l’agente caotropico più utilizzato, ma in casi specifici con problemi di solubilizzazione si può utilizzare la tiourea. Entrambi questi agenti rompono i ponti idrogeno intra e inter –molecolari. Normalmente si utilizza urea 8M, ma anche miscele di tiourea 2M e urea 5-8M. DETERGENTI I detergenti vengono aggiunti per rompere interazioni idrofobiche e incrementare la solubilità proteica al relativo punto isolelettrico. I detergenti devono essere non ionici o zwitterionici, quindi SDS non può essere utilizzato. Vengono utilizzati CHAPS, CHAPSO o octilglucoside 1-2% AGENTI RIDUCENTI Per rompere i ponti disolfuro si utilizzano o ditiotreitolo (DTT) o tributil-fosfina (TBP). Una soluzione di DTT 50mM è sufficiente per la maggior parte delle proteine, ma per casi difficili è consigliato l’uso di TBP ANFOLITI CARRIER Le proteine tendono a precipitare quando vicine al loro pI, soprattutto in assenza di sali, che in IEF interferirebbero con la focalizzazione. La mancanza di sali può essere sopperita dall’aggiunta di anfoliti solubili al campione. COMPOSTI CHE INTERFERISCONO Acidi nucleici Lipidi Polisaccaridi Sali Proteasi Ove è possibile è preferibile eseguire un frazionamento del campione PREFRAZIONAMENTO ¾Estrazione differenziale ¾Frazionamento subcellulare ¾Cromatografia ¾IEF preparativa ELETTROFORESI BI-DIMENSIONALE PRIMA DIMENSIONE Focalizzazione isoelettrica Focalizzazione isoelettrica MIGRAZIONE DELLE PROTEINE IN IEF STRISCE PER IEF (isoelectrofocusing) Utilizzano gradienti immobilizzati Possono avere diverse lunghezze Devono essere reidratate e corse in ambiente oleoso Il gradiente di pH viene creato con set di tamponi derivati dall’acrilammide. La struttura generica è CH2=CH-CO-NH-R R= -COOH oppure –N(CH3)2 CORSA ELETTROFORETICA Fino a 4 mg di proteine totali per strip Il campione viene comunemente pre-adsorbito sulle strip durante la loro reidratazione, permettendo anche alle HMW proteins di entrare nel gel. Questo processo dura almeno 11 ore, dopodichè si può passare alla focalizzazione Durante la corsa elettroforetica la conduttività del gel cambia dipendentemente dal numero di specie cariche, diminuendo mano a mano che le varie specie si focalizzano ELETTROFORESI BI-DIMENSIONALE SECONDA DIMENSIONE SDS-PAGE SECONDA DIMENSIONE La transizione dalla prima alla seconda dimensione coinvolge l’equilibrazione della striscia focalizzata in tampone contenente SDS, la deposizione di essa sul gel di corsa e l’inglobamento in un gel di agarosio. Agarose SDS-PAGE E’ esattamente uguale all’SDS-PAGE monodimensionale. Per avere un quadro generale si utilizza solitamente un gradiente (es. 8-16%). Una volta individuato il PM della regione di interesse, si passa a gel a percentuale uniforme che mostra una maggiore definizione. Nel caso si debbano paragonare due campioni è opportuno utilizzare due gel identici con corsa parallela. COLORAZIONE DELLE PROTEINE Una volta separato il campione in elettroforesi è possibile continuare con un Western blot, nel caso si cerchi qualcosa di specifico, come modificazioni proteiche post-traduzionali. Normalmente si procede alla colorazione del gel. CHE COLORAZIONE EFFETTUARE? ¾La scelta della colorazione dipenderà soprattutto dalla quantità di proteine caricate. ¾Le colorazioni non devono interferire con i processi successivi e, in ordine di sensibilità, sono le seguenti: ¾Blu Coomassie ¾Argento ¾Coloranti fluorescenti CHE COLORAZIONE EFFETTUARE? ¾I gel sono o preparativi o analitici. Se lo scopo del gel è quello di identificare proteine poco abbondanti, si eseguirà un grosso caricamento con una colorazione finale molto sensibile ¾Se la procedura viene utilizzata per ottenere un antigene, le proteine non devono essere fissate al gel, quindi la colorazione con argento verrà esclusa ¾In ogni caso ogni colorazione ha le proprie limitazioni CHE COLORAZIONE EFFETTUARE? La sensibilità raggiungibile con la colorazione è determinata ¾ dalla quantità di colorante che si lega alla proteina ¾dalla differenza di colorazione tra il campione e il background del gel (signal-to-noise-ratio) ¾Ogni colorazione interagisce diversamente con le proteine e non esiste una colorazione che sia in grado di colorare tutte le proteine allo stesso modo. Sembra però che tutti i coloranti interagiscano meglio con aminoacidi basici CHE COLORAZIONE EFFETTUARE? Premettendo che sia meglio effettuare colorazioni diverse dello stesso campione, il colorante che sembra riuscire a dare il più ampio spettro di colorazione è il Blu Coomassie colloidale. E’ possibile effettuare colorazioni successive dello stesso gel (fluorescente, Coomassie e infine argento) CHE COLORAZIONE EFFETTUARE? Sypro Ruby Silver staining 2D ELETTROFORESI DELLE PROTEINE DI C. elegans 3 kDa 43 30 20 14 pI 10 COLLEGAMENTO A BANCHE DATI COMPARAZIONE CON 2D IN BANCA DATI ANALISI DIFFERENZIALE General detection methods Coomassie Blue Dyes - commonly used - does not interfere with subsequent protein identification - inexpensive - sensitivity well below silver and fluorescent dyes Silver stain - sensitivity 10-50 times greater than CB - ability to detect 1 ng of protein - silver diammine/silver nitrate - relatively expensive (reagents/waste disposal) - high background Fluorescent Stains and Dyes - accurately determine changes in protein expression - greater sensitivity than silver stain - DIGE - cost Dual Channel Imaging Technique (DIGE) 1) Proteins are extracted from the cells or tissues of interest. 2) The protein extracts are labeled with different fluorescent dyes: Extract 1 Extract 2 Cy5 dye Cy3 dye mix 3) The 2 extracts are mixed and then resolved by 2-D gel electrophoresis. Fluorescence staining H2N- CyDye DIGE containing NHS ester active group covalently binds to the lysine residue of a protein via an amide linkage. The DIGE technology platform E-Cy5 E-Cy3 Excise spots; elute; digest, extract peptides; MS analyze, Protein identification Identification of differently expressed proteins by Dual Channel Imaging Technique (DIGE) Dual Channel Imaging Technique SDS PAGE IEF (pH 4-7) PSHA_1_2360 PSHA_1_0849 PSHA_1_0021 PSHA_1_0871 PSHA_1_0658 PSHA_1_1875 PSHA_2_0363 PSHA_2_0420 PSHA_2_0259 PSHA_1_2262 PSHA_1_0255 PSHA_2_0474 PSHA_1_0328 PSHA_1_0416 PSHA_1_3009 PSHA_1_0119 PSHA_1_0595 PSHA_1_1740 PSHA_2_0557 PSHA_1_0870 PSHA_1_2758 PSHA_1_0689 PSHA_2_0370 PSHA _2_0370 PSHA_1_1059 PSHA_1_2400 PSHA_1_3038 PSHA_1_3001 PSHA_2_0144 PSHA_1_0341 PSHA_1_2145 PSHA_2_0150 Green label Proteome A; Red label = Proteome B PSHA_1_2771 PROTEOMA E PROTEOMICA "The analysis of the entire PROTEin content expressed by a genOME, or by a cell or tissue type.“ Wasinger VC et al, Electrophoresis 16 (1995) “PROTEOMICS is the systematic analysis and documentation of proteins in biological samples with focus on state-related expression of proteins.” PROTEOMA E PROTEOMICA L’approccio genomico non considera le possibili modificazioni post-traduzionali che tutte le proteine degli organismi superiori posseggono APPROCCIO PROTEOMICO Ricerca proteine in un lisato cellulare o in estratto tissutale la cui espressione differenziale è determinata da fattori come 1. 2. 3. 4. 5. Processi patologici Delezioni o over-espressioni geniche Trattamenti farmacologici Stimolazioni chimiche e fisiche Rimozione di nutrienti o di ossigeno SCOPO DELL’APPROCCIO PROTEOMICO ¾Valutazione di marcatori diagnostici in fluidi corporei ¾Studi di farmacologia quali identificazione e/o validazione di nuovi target proteici per trattamenti farmacologici e “drug profiling” ¾Studi di tossicità ¾Glicosilazioni, fosforilazioni o processamenti proteici ¾Analisi tissutali in situazioni patologiche TECNOLOGIA LEGATA ALLA PROTEOMICA ¾Elettroforesi bidimensionale ¾Rilevazione degli “spot” proteici ¾Analisi di immagine ¾Excisione degli “spot” proteici ¾Digestione enzimatica ¾Spettrometria di massa ¾Bioinformatica ANALISI DEL GEL L’acquisizione dell’immagine dipende dal sistema di colorazione Per colorazioni in luce diretta si possono utilizzare ¾Densitometro ¾Telecamera Per colorazioni in fluorescenza o radioattive ¾Scanner a fluorescenza ¾Phosphoimager ¾Telecamera su transilluminatore COME IDENTIFICARE NUOVI SPOT? Classica degradazione di Edman Rimozione chimica di un residuo aminoacidico alla volta e analisi dello stesso. Metodo lento che necessita di grosse quantità proteiche Spettrometria di massa “Fingerprint” proteico e sequenza ex novo. Metodo veloce che necessita di piccole quantità proteiche SPETTROMETRIA DI MASSA E’ una metodica che ¾Misura accuratamente la massa proteica ¾Attraverso sequenze peptidiche identifica proteine note e sequenzia proteine ignote ¾Identifica modificazioni posttraduzionali EXCISIONE DEGLI SPOT PROTEICI DIGESTIONE PROTEICA Excisione dello spot da gel Digestione con proteasi (tripsina) per una notte Recupero del surnatante e estrazione dei peptidi da gel con acetonitrile Evaporazione del solvente e risospensione in opportuna matrice PEPTIDE MASS FINGERPRINT La tripsina digerisce la sequenza proteica dopo un residuo di lisina (K) e di arginina (R). Il peptide YAEKGLQQPVRAYMESEKSEEIDLPK verrà quindi digerito in corrispondenza delle frecce I 4 peptidi derivati hanno una massa ben definita: YAEK GLQQPVR AYMESEK SEEIDLPK 609.31 797.45 857.38 957.54 Queste 4 masse definiscono esattamente il peptide della sequenza precedente COME RILEVARE I PEPTIDI? Dopo la digestione il campione deve essere ionizzato tramite: ¾Protonazione: M + H+ = MH+ ¾Cationizzazione: M + Cat+ = MCat+ ¾Deprotonazione: MH = M- + H+ ¾Rilascio di elettroni: M = M+ + e- ¾Cattura di elettroni: M + e - = M- COME RILEVARE I PEPTIDI? Dopo la ionizzazione il campione viene fatto “volare” in condizioni opportune. Applicando lo stesso impulso a tutti i peptidi ionizzati, questi percorreranno uno stesso tratto con un tempo relativo alla loro massa. Questo tempo viene definito “tempo di volo” (Tof) SPETTROMETRIA DI MASSA generazione di ioni in fase gassosa: EI - Electron impact Ionisation (1919 A.J. Dempster) CI - Chemical Ionisation FAB - Fast Atom Bombardment (1981 M. Barber) MALDI - Matrix Assisted Laser Desorption Ionisation (1988, K. Tanaka et al.) ESI - ElectroSpray Ionisation (1985 J. Fenn) SPETTROMETRIA DI MASSA EI - Electron impact Ionisation E’ la modalita’ piu’ classica. E’ una ionizzazione ‘hard’. Il campione deve essere in stato di vapore. Adatto per composti piccoli (< 800 Da), volatili, termicamente stabili. Interfaccia con GC, anche HPLC. SPETTROMETRIA DI MASSA FAB - Fast Atom Bombardment Il campione viene prima dissolto in una matrice liquida (es. glicerolo). La superficie liquida viene bombardata da un fascio di atomi ad alta energia cinetica (xenon o argon). Le molecole di campione vengono cosi’ ‘spruzzate’ via dalla superficie, entrano nella fase gassosa, e vengono ionizzate, per protonazione o deprotonazione. L’introduzione di questa tecnica nei primi anni ‘80 ha rivoluzionato la spettrometria di massa, aprendola alla biologia e alla medicina. Adatto ad es. per peptidi, piccole proteine, altri biopolimeri (fino a ≈ 5000). Ionizzazione ‘soft’. Quantita’ minima circa 20 picomoli. SPETTROMETRIA DI MASSA MALDI - Matrix Assisted Laser Desorption Ionisation Matrice cristallina (anziche’ liquida). Fascio di fotoni (anziche’ di atomi). Adatto per composti simili a quelli analizzabili con FAB, ma a piu’ alta sensibilita’ (100-1000 volte meglio) e con molti meno limiti nelle dimensioni dell’analita: pesi molecolari fino a 300 kD. SPETTROMETRIA DI MASSA ESI ElectroSpray Ionisation Il potenziale applicato alla fine dell’ ago e’ sufficientemente alto da nebulizzare la soluzione in una miriade di goccioline cariche, contenenti il campione. ESI ElectroSpray Ionisation Quando il solvente evapora, la concentrazione di carica alla superficie della gocciolina aumenta fino a superare la tensione superficiale → esplosione ‘coulombica’ . Si formano ioni dell’ analita privi di solvente. Le cariche sono statisticamente distribuite tra i siti disponibili dell’analita, portando spesso alla formazione di ioni a cariche multiple. La tecnica ESI e’ adatta per composti simili a quelli sottoponibili a MALDI, con sensibilita’ ed estensione di dimensioni molecolari un po’ minori. ESI si adatta all’interfacciamento con HPLC e elettroforesi capillare SPETTROMETRIA DI MASSA 748.404 920.415 1271.61 1378.78 1484.97 1502.62 1562.8 1606.82 1815.83 1853.89 1884.95 1981.97 748.404 920.415 1271.61 1378.78 1484.97 1502.62 1562.8 1606.82 1815.83 1853.89 1884.95 1981.97 Nominal Mass change (Da) -42 -30 -18 -2 -1 1 14 16 28 32 35 & 37 42 44 56 64 + isotopes 74 78 & 80 80 126 132 176 210 226 229 454 541 617 784 Common Modifications and Residues ornithine replaces Arg homoserine replaces Met loss of water, (crosslink, dehydration, pyroGlu, replaces Glu) disulfide formation, dehydroalanine replaces Ala amide group replaces acid acid group replaces amide, citrulline replaces Arg methylene group (methylation, homolog, etc) oxygen atom (hydroxylation, Met sulfoxide formation, etc.) formyl, 2 methyl groups, ethyl addition of 2 oxygen atoms (dihydroxyl addition) chlorine atom acetyl, trimethyl group carboxyl addition t-butyl selenocysteine replaces serine glyceryl group bromine atom phosphoryl, sulfonyl groups Modificazioni post-trasduzionali iodine atom pentosyl proteine glucuronosyl myristoyl biotinyl pyridoxyl coenzyme A ADP-ribosyl heme FAD di TECNICHE MS E POTENZIALITA’ MALDI-Tof