POLITICHE INDUSTRIALI PER LO SVILUPPO Augusto Ninni Università di Parma a.a. 2008-2009 1 La soluzione sovranazionale nel mondo: Washington Consensus e World Trade Organization 2 Temi del Washington Consensus: FMI + Banca Mondiale (+ Governo USA): John Williamson dell’Institute for International Economics di Washington 1. Disciplina fiscale: il deficit complessivo (comprensivo di enti locali e imprese pubbliche) dev’essere sufficientemente piccolo : in pratica avanzo primario e deficit complessivo non oltre il 2% del Pil 2. Cambiamento di direzione della spesa pubblica: meno risorse alla difesa, ai sussidi indiscriminati, al funzionamento della spesa pubblica, più risorse destinate a infrastrutture, sanità, istruzione Reorientation of public expenditures 3. Riforma fiscale: allargando la base imponibile e riducendo le aliquote (in modo da accrescere gli incentivi senza perdere in gettito) 4. Liberalizzazione finanziaria: utilizzo di tassi di interesse di mercato e fine del trattamento preferenziale di alcune categorie di creditori 5. Tasso di cambio unico e tale da mantenere la competitività, dando garanzie agli esportatori di riuscire a mantenerlo stabile 3 6. Liberalizzazione del commercio: eliminazione delle barriere non tariffarie e abbassamento ad una tariffa uniforme pari al 10-20 % 7. Apertura agli investimenti esteri: eliminazione delle barriere e assenza di discriminazione fra imprese interne ed estere 8. Privatizzazioni : vendita delle imprese dello Stato 9. Deregolamentazione: i governi dovrebbero abolire gli ostacoli esistenti all’entrata o alla concorrenza, e le nuove regolamentazioni giustificate solo in caso di sanità, protezione dell’ambiente, sicurezza finanziaria 10. Assicurazione dei Diritti di Proprietà: lo Stato dovrebbe farli rispettare e garantirli anche al settore informale 4 Il WTO • Il WTO (World Trade Organization) nasce il 1 gennaio 1995 (accordi di Marrakech) dall’Uruguay Round (1986-94) del GATT. E’un’organizzazione il cui obiettivo principale è la liberalizzazione del commercio. • Cerca di raggiungere questo obiettivo attraverso negoziazioni intergovernative; una volta raggiunti gli accordi, stabilisce le regole e si occupa di farle rispettare, e si applica a risolvere le vertenze tra Stati a cui queste regole possono dar luogo 5 I principali accordi del WTO che interessano il campo industriale • Agreement on Textile and Clothing (ATC) sostituisce dal 1995 l’Accordo Multifibre dal 1 gennaio 2005 non esiste più, pienamente integrato nelle regole normali del GATT • General Agreement on Trade and Services (GATS) copre tutti i servizi (banche, turismo, telecomunicazioni ecc.) 6 • Agreement on Trade Related Intellectual Property Rights (TRIPs) • Agreement on Subsidies and Countervailing Measures (SCM) • Trade Related Investment Measures (TRIMs) • Agreement on Government Procurement (GPA): unico senza MFN 7 La risoluzione delle vertenze • Il sistema di risoluzione delle vertenze è probabilmente l’aspetto più importante del funzionamento del WTO. Il sistema si basa su regole definite, e ha uno scadenzario preciso. • La vertenza nasce quando un paese adotta una politica commerciale o intraprende qualche azione che uno o più membri del WTO ritengono sia contro le regole o gli obblighi di questo. 8 La tempistica è rapida: • in media un anno per il giudizio finale, in assenza di ricorso in appello; • In media quindici mesi se con appello. 9 • A differenza di quanto avveniva in sede GATT, un paese che abbia perso una causa non è in grado di bloccare l’adozione della regola. Prima bastava il consenso tra le parti, adesso “il perdente” dovrebbe convincere tutti gli altri membri del WTO (inclusa l’altra parte) a modificare la regola. • Ne deriva che la soluzione più adottata è la discussione tra le parti e la risoluzione extragiudiziale tra loro delle dispute 10 • Per risolvere le sentenze, il Dispute Settlement Body (che è poi l’Assemblea Generale), composto da tutti i membri del WTO, nomina un “panel” di esperti per discutere il caso, accettandone (o al limite anche respingendo) le decisioni. 11 • Al termine dell’iter procedurale, viene sottoposto un rapporto finale, che se modifica fortemente gli accordi WTO esistenti, diventa una regola o una raccomandazione del Dispute Settlement Body. • Contro il rapporto finale esista la possibilità dell’appello da parte di tutte e due le parti interessate. 12 I principali accordi del WTO che interessano il campo industriale • Agreement on Textile and Clothing (ATC) sostituisce dal 1995 l’Accordo Multifibre (quote di importazioni, su accordi bilaterali o decisioni unilaterali) dal 1 gennaio 2005 non esiste più • General Agreement on Trade and Services (GATS) copre tutti i servizi (banche, turismo, telecomunicazioni ecc.) 13 • Trade Related Investment Measures (TRIMs) • Agreement on Trade Related Intellectual Property Rights (TRIPs) • Agreement on Subsidies and Countervailing Measures (SCM) • Agreement on Government Procurement (GPA) 14 Trade Related Investment Measures (TRIMs) • E’ uno degli accordi che maggiormente limitano la prosecuzione dei precedenti modelli di PI • Accerta che nessuna parte contrattuale applichi misure non consistenti con gli Art. III (trattamento nazionale) e XI (divieto di restrizioni quantitative) del GATT • Fondamentalmente, vieta ai Paesi di approvare investimenti condizionati dall’osservanza di leggi, politiche o regolamenti amministrativi che favoriscono i prodotti nazionali. • Attualmente in vigore solo per i beni 15 La lista include: • la richiesta di livelli particolari di approvvigionamento locale (“local content requirements”) • le misure che impongono restrizioni alle importazioni di un’impresa • le misure che legano il valore delle importazioni di un’impresa al suo livello di esportazioni in modo che questa mantenga un net foreign exchange earning. 16 L’accordo richiedeva (nel 1994) una notifica di tutte le misure non conformi al TRIMs e la loro eliminazione: •entro 2 anni per i Paesi Industrializzati •entro 5 anni per i PVS •entro 7 anni per i paesi meno sviluppati (ma nel 2001 si è deciso di prolungare questo periodo ai paesi che ne avevano fatto richiesta) 17 Forme e strumenti di PI colpiti: •politiche che utilizzando il “local content” discriminano tra produzione nazionale ed estera (caso sviluppo dell’industria automobilistica nazionale in Indonesia: l’”aggiustamento strutturale” non è una giustificazione, secondo USA e UE); •politiche di selezione e controllo degli investimenti esteri con discriminazioni esplicite. 18 • Più colpiti da questo Accordo sono i Paesi che già avevano adottato pesantemente le misure di PI ora vietate, con politiche di import substitution e protezione dell’industria nazionale. • Meno colpiti i PVS a basso reddito (che non avevano ancora adottato una politica di sviluppo dell’industria nazionale a scapito di quella estera), e quelli i quali cercano comunque capitale e tecnologia estera, senza porre discriminazioni. 19 Agreement on Subsidies and Countervailing Measures (SCM) • Solo i sussidi “specifici” sono soggetti dell’accordo: un sussidio è specifico quando è reso disponibile solo per un’impresa o un’industria o un gruppo di imprese o di industrie entro la giurisdizione dell’autorità pubblica che concede il sussidio. • I sussidi possono essere o all’esportazione o riferiti all’industria interna (discriminando le importazioni) • I sussidi si dividono in proibiti e perseguibili (“actionable”): la categoria dei non-perseguibili ha avuto vita fino al 2001. 20 • Sussidi proibiti: sussidi che richiedono al ricevente di raggiungere certi obiettivi in termini di esportazioni, oppure che usi input domestici invece che importati. Sono vietati perché sono specificamente progettati per distorcere il commercio internazionale, ed è quindi probabile che danneggino il commercio di altri paesi. 21 • Possono essere contestati nel procedimento di risoluzione delle vertenze del WTO (“dispute settlement procedure”): se il procedimento conferma che il sussidio è vietato, va ritirato. In caso contrario, il paese che ha fatto reclamo può prendere contromisure. • Se i produttori interni sono danneggiati da importazioni di produzioni sussidiate, si può imporre un dazio di compensazione (“countervailing”). 22 • Sussidi perseguibili: qui spetta al paese che ha fatto reclamo il mostrare che un sussidio esistente danneggia i suoi interessi 23 Trade Related Intellectual Property Rights (TRIPs) Copre le seguenti aree: • Copyright e relativi diritti; • Marchi; • Indicazioni geografiche (incluse indicazioni di origine); • Design industriale; • Brevetti; • Struttura e Design di circuiti integrati • Informazione non rivelata (come i segreti commerciali) 24 E’ costituito di tre parti: • Definizione degli standards: in ciascuna delle aree considerate, l’Accordo definisce dei livelli minimi di protezione che devono essere accordati. Sono definiti l’argomento, i diritti, le eccezioni, la durata • Applicazione: riguarda le procedure da applicare e gli interventi da adottare; • Risoluzione delle vertenze IL TRIPs è un accordo sui livelli minimi di protezione: ogni Paese, se vuole, può adottare un livello più elevato di protezione 25 • Gli effetti più positivi di questo Accordo vanno visti sul piano dello sviluppo dell’innovazione locale (i sussidi alla R&D sono ammessi, e il nuovo prodotto può essere protetto anche all’estero), degli investimenti esteri e del trasferimento di tecnologie. • Gli effetti negativi, per quanto riguarda i PVS, sono: prezzi più elevati per le tecnologie protette, minore possibilità di adottare il “reverse engineering” 26 • L’accordo rappresenta uno dei cambiamenti più rilevanti nell’approccio alla Politica Industriale: l’appropriazione della conoscenza era stato uno degli elementi più rilevanti della strategia di sviluppo dei PVS ora a più alto reddito (reverse-engineering della Corea). 27 • La protezione dei brevetti non era mai stata particolarmente applicata nei PVS: questo ha facilitato nel tempo il trasferimento di tecnologia e accelerato lo sviluppo. Limitando questa possibilità con il richiedere il riconoscimento e la protezione dei brevetti e le leggi sul copyright, il TRIPs limita le possibilità per questa via di appropriarsi della tecnologia. 28 • Il caso del farmaceutico ne è un esempio: ai tempi del GATT i PVS erano in grado di produrre medicinali generici a buon mercato per il proprio consumo interno e per cominciare a sviluppare una propria industria nazionale: caso Brasile, che ora è più limitato. • Il Doha Round riconobbe il caso, e decise che in caso di salute pubblica occorreva un obbligo di licenza. Ma questo costringeva molte imprese già esistenti a chiudere, e comunque discriminava tra chi, come il Brasile, aveva già comunque costituito una sua industria nazionale autonoma, e chi non l’aveva costituita e non poteva quindi crearla ex novo. 29 • La ricaduta positiva (per i PVS) dell’accordo sarebbe un maggior coinvolgimento dei Paesi Industrializzati nel trasferimento di tecnologie: ma questo sinora si è rivelato molto deludente 30 Conclusioni: i cambiamenti arrecati dal WTO (interessato al trade) • No a politiche che richiedono performance basate sul livello di esportazioni • No a reverse engineering e maggiori difficoltà per politiche di imitazione • No a politiche di discriminazione esplicita di concorrenti esteri 31