UCCP – CASE DELLA SALUTE STRATEGIA DI FEDERAZIONE SANITA’ CONFCOOPERATIVE DOTT. EURO GRASSI VICEPRESIDENTE FEDERAZIONESANITA’ CONFCOOPERATIVE ”Non pretendiamo che le cose cambino se continuiamo a farle nello stesso modo… E‘ nella crisi che nascono l'inventiva, le scoperte e le grandi strategie. Chi supera la crisi supera se stesso senza essere superato. Chi attribuisce le sue sconfitte e i suoi errori alla crisi, violenta il proprio talento e rispetta più i problemi che le soluzioni. La vera crisi è la crisi dell'incompetenza. Lo sbaglio delle persone e dei paesi è la pigrizia nel trovare soluzioni. Senza crisi non ci sono sfide, senza sfide la vita è routine, una lenta agonia. Senza crisi non ci sono meriti. E‘ nella crisi che il meglio di ognuno di noi affiora perché senza crisi qualsiasi vento è una carezza. Parlare di crisi è creare movimento; adagiarsi su di essa vuol dire esaltare il conformismo. Invece di questo, lavoriamo duro! L'unica crisi minacciosa è la tragedia di non voler lottare per superarla.” Albert Einstein (1879-1955) SPAGNA Da sistema universalistico a privato Mercato assicurativo obbligatorio A partire dal 1 settembre scorso, cessa di avere validità la tessera sanitaria concessa agli immigrati senza documenti che non avranno più accesso all’assistenza sanitaria gratuita, Saranno solamente garantite le prestazioni in regime di urgenza ospedaliera e l’assistenza alle donne durante la gravidanza, parto e puerperio e ai minori di 18 anni. Ministry of Health and Social Policy. Spain, 2010. Outcomes: Health Expenditure on Primary Care % of public health budget on Primary Care, Spain 2008 12,4 Madrid 15,3 15,7 Catalonia Spain 17,6 13 Valencia Andalusia Primary Care % of increase of physicians in Andalusia 1984-2008 196 53 23 Population 1146 Primary Care Centers (and 360 auxiliary offices) vs. 33 at 1986 Less than 15 min away for anybody Hospital Doctors Primary Care Doctors 1 Family Physician every 1.400 people on average Primary care doctors represent 41% of APHS doctors (29% at 1986) REGNO UNITO Abolito il Primary Care Trusts (l’equivalente di ASL e Regioni nostrane), organizzato su base geografica Creazione del “Clinical Commissioning Group” CONSORZI DI MEDICI cui sono attribuiti, senza limiti territoriali, sia l’EROGAZIONE che la TUTELA Improving the use of medicines for better outcomes and reduced waste An Action Plan Arriva dal Regno Unito la ricetta “ideale” per combattere gli sprechi e razionalizzare la spesa farmaceutica pubblica: •Sburocratizzazione dell’attività prescrittiva, integrazione multiprofessionale per una migliore presa in carico delle fragilità, sviluppo di nuovi servizi per migliorare l’aderenza alle terapie. Il tutto da realizzare con il forte contributo delle farmacie del territorio, anche attraverso nuovi meccanismi di remunerazione. •Terapie croniche: l’80% di tutte le prescrizioni coperte dal Nhs, è costituito da ricette ripetute e il farmacista può essere una figura chiave «nell’ottimizzare il consumo dei medicinali, migliorare i risultati di salute e ridurre gli sprechi associati alla ripetizione delle ricette». Di qui il consiglio di incrementare la collaborazione tra farmacie, Pct (Primary care trust, le Asl inglesi) e medici di famiglia, attraverso programmi e protocolli concordati. La crisi del welfare state • Il movimento cooperativo è cosciente che i sistemi di protezione universalistici del Welfare di Stato stanno cedendo sotto i colpi della globalizzazione e della tempesta finanziaria che travolge l’Europa. • Siamo qualcosa oltre le crisi fin’ora conosciute. • Devono cambiare i fondamentali con i quali abbiamo convissuto ed operato per un secolo. • L’Europa ci dice che non basta la manutenzione del Welfare State, servono riforme strutturali e ci indica percorsi orientati: - all’universalismo meno assoluto e più selettivo, - al partenariato trasparente e leale tra pubblico e privato, - al mercato, - alla sussidiarietà. Il welfare sanitario, socio-sanitario e sociale italiano • vale complessivamente 198 miliardi/anno, • ovvero 3.300 euro per abitante, • rappresenta il 13% del Pil e costituisce il più grande settore dell’economia. Il Ssn consuma circa 106 mld all’anno, ovvero il 7% del Pil, a cui occorre aggiungere: • 30 mld di spesa out of pocket delle famiglie per la sanità privata, cioè 2 altri punti percentuali di Pil, per un totale di 136 MLD DI SPESA SANITARIA DEL PAESE PARI AL 9% DEL PIL BADANTATO • Un peculiare meccanismo assistenziale è costituito dalle badanti che sono stimate in 800 mila unità con una spesa che era stata valutata dall’Irs qualche anno fa attorno ai 12 mila euro/anno a famiglia e complessivamente circa 10 miliardi di euro l’anno per l’intero Paese. • In Italia, le badanti sono più dei dipendenti del sistema sanitario nazionale, che ammontano a circa 650 mila unità. • L’esplosione del fenomeno è avvenuta in soli dieci anni è tutt’altro che immobile, manca però la capacità di riconoscere questo dinamismo e di conseguenza di governarlo. Risorse disponibili % Italia % RER % RE AFT 5,8-6,7-7,5 AMMINISTRATIVI 1-1,5 MMG PLS MCA INF. PROF. DOM. Assegno di Cura Altro MET 7 - 10 22,3- 25,8 % LEA 2002-2004 19,9 - 17.6 - 18,8 CDS 3,9-4,5 Anziani - RSA Ass. Terr. - Res. 6-5,3 Prevenzione Neuropsic. Inf. Ospedaliera Salute Mentale Adulti I H - OSPEDALIERA 49,8-45,5 49,7 - 46 - 47,5 E H S T Tossicodipendenze DISTRETTO 6 - 10.6 - 10 F Specialistica 11,8-10,7 11,8 -13 -10,9 Farmaceutica 12,6-13 12,6 - 14,3 -12.7 MMG PLS MCA INF. PROF. DOM. Assegno di Cura Altro MET Anziani - RSA Ass. Terr. - Res. Prevenzione Neuropsic. Inf. Salute Mentale Adulti Tossicodipendenze Farmaceutica Specialistica Ospedaliera UN TERRITORIO “PARCELLIZZATO” ALL’OMBRA DELL’OSPEDALE • Nonostante nell’immaginario collettivo la sanità sia spesso identificata con l’ospedale, i ricoveri e i pronto soccorso assorbono solo il 40% della spesa sanitaria complessiva (106 miliardi pari a 1700 € per abitante). • oramai il ricovero ospedaliero è il “socio di minoranza” del sistema pur rappresentandone l’aspetto più visibile e più prestigioso; • al contrario, i servizi territoriali sono dispersi • la sanità specialistica cresce a tassi del 7% annuo, • i servizi per i disabili del 10% annuo, • i servizi per anziani, come la riabilitazione domiciliare, hanno anch’essi tassi di crescita importanti. in Veneto - Toscana si investe in Cure primarie e decollano le Case della Salute in Lombardia si istituiscono DRG per l’assistenza domiciliare ed i percorsi di cura per cronici ( CREG) ed i Centri Polifunzionali tramite COOP di medici, in Emilia Romagna si fanno tagli soprattutto sulle Cure primarie, non si investe in Case della salute ed in Infermieri domiciliari e si chiede persino ai medici di autofinanziare le Cure primarie mediante la propria appropriatezza prescrittiva e si tengono in vita 7 ospedali in meno di 30 km fra Reggio e Modena, anziché al max 3 : ogni ospedale «inutile» costa non meno di 20 mil di euro anno cioè più o meno il deficit annuale di ogni Ausl : è tempo di cambiare managers e management prima che i cittadini cadano fra i pescicani Il privato è già presente in Emilia Romagna: il cittadino va già per il 28% nel privato per accertamenti e cure pur a fronte di eccessivi investimenti ospedalieri-specialistici 1 badante ogni 15 abitanti Assicurazioni : Unisalute – Reale…. ReVita Il privato sociale sta arrivando Fondi integrativi Mutue Wellfare Legacoop : dentisti e medici di base negli ipermercati Progetto CAP FederazioneSanità Roma Via del Corso 16 03 2013 Verso un nuovo modello di Welfare • l’individuo rinunci allo Stato protettore e svolga un ruolo attivo e responsabile nella tutela della propria salute, • i protagonisti dell’iniziativa economica e la società civile siano messi in grado di fare di più e da soli, • lo Stato: - garantisca l’interesse collettivo esercitando il governo strategico del sistema salute, - privilegiando la funzione di indirizzo e controllo - affidando ANCHE ad imprese private non lucrative il compito e la responsabilità di erogare i servizi. Spending review, 7.389 posti letto ospedalieri in meno - Min.Salute giovedì 8 novembre 2012 Al primo gennaio 2012 in Italia erano presenti 231.707 posti letto (3,82 ogni mille abitanti) di cui 195.922 per acuti (3,23 ogni mille abitanti) e 35.785 per post-acuti (0,59). La legge 135/2012 indica come obiettivo una media complessiva di 3,7 posti letto per mille abitanti, di cui 0,7 deve essere dedicato a riabilitazione e lungodegenti e i restanti 3 per gli acuti. Spending Review (Legge 6 luglio 2012, n. 94 di conversione al D.l. 7 maggio 2012, n. 52) •Art. 15: (co. 13. lett. c-bis) “E’ FAVORITA la sperimentazione di NUOVI MODELLI DI ASSISTENZA, nell’ambito delle varie forme in cui questa è garantita, che realizzino effettive finalità di contenimento della spesa sanitaria, anche attraverso SINERGIE TRA STRUTTURE PUBBLICHE E PRIVATE, OSPEDALIERE ED EXTRAOSPEDALIERE” Assistenza sanitaria integrativa e Società di Mutuo Soccorso • Le dichiarazioni di Monti e il tema dell’assistenza sanitaria integrativa hanno scatenato di nuovo la polemica tra i difensori del sistema universalistico e coloro che ritengono sia giunto il momento di mettere mano alla sua riforma. • C'e' una terza via, quella della cooperazione sociale, portatrice dei valori della solidarietà e della sussidiarietà, si parla di neo mutualismo: non basta più la logica della delega assoluta e deresponsabilizzante delle istituzioni. • Occorre chiarire quale contributo ciascuno può dare senza lasciare che il nostro destino penzoli fra "stato" e "mercato", e quindi fra logiche stataliste e liberiste, senza trovare nessun baricentro, a causa delle forze opposte che ciascun fronte genera. • Occorre definire come terzo fattore necessario il contributo della comunità, per creare un nuovo welfare sociale, fondato sulla partecipazione del terzo settore e sulla sua capacità di creare dal basso le risposte integrative necessarie. • Le Società di Mutuo Soccorso, espressione storica della solidarietà e della sussidiarietà hanno capito da tempo qual è la strada di una nuova mutualità attrice della trasformazione del nostro sistema di Welfare, da sempre forza trainante del secondo pilastro assistenziale integrativo alimentato con il risparmio dei lavoratori e dei cittadini. Il programma riformatore dell’assistenza primaria • La Legge 8 novembre 2012, n. 189 DL BALDUZZI: • apre una stagione di riordinamento dell’assistenza primaria, centrata sull’aggregazione mono e multiprofessionale dei medici e degli altri operatori sanitari, che erogano, in coerenza con la programmazione regionale, prestazioni assistenziali tramite il coordinamento e l’integrazione dei medici, delle altre professionalità convenzionate con il Servizio sanitario nazionale, degli infermieri, delle professionalità ostetrica, tecniche, della riabilitazione, della prevenzione e del sociale a rilevanza sanitaria • crea una rete di servizi e di presidi territoriali, in grado di gestire in modo integrato i processi assistenziali, che si devono sviluppare sul territorio. • In particolare, le regioni disciplinano le unità complesse di cure primarie privilegiando la costituzione di reti di poliambulatori territoriali dotati di strumentazione di base, aperti al pubblico per tutto l’arco della giornata, nonché nei giorni prefestivi e festivi con idonea turnazione, che operano in coordinamento e in collegamento telematico con le strutture ospedaliere • . Il legislatore nazionale ha messo la parola fine al divieto dell’esercizio in forma associata delle professioni ed ha acclarata la compatibilità giuridica tra la posizione di soggetto convenzionato e quella di socio di cooperativa anche nella forma sociale La cooperazione sanitaria di fronte all’associazionismo di servizio e all’ integrazione professionale secondo l’Accordo Collettivo Nazionale per la Medicina Generale Gli Accordi nazionali hanno prodotto diverse formule associative: forme associative che costituiscono modalità organizzative del lavoro e di condivisione funzionale delle strutture di più professionisti (articolo 54 ACN) società anche cooperative di servizio costituite in maggioranza da medici di assistenza primaria e pediatri di libera scelta equipes territoriali e Unità territoriali si assistenza primaria (UTAP) aggregazione funzionale territoriale tra medici di medicina generale (AFT), Unità complessa di cure primarie (UCCP) E’ necessario un nuovo acn che non imbrigli le cooperative ma consenta loro di esprimere al meglio le loro potenzialità sia di servizio che di rete Tutti questi modelli sono compatibili ANCHE con la formula della COOPERATIVA SOCIALE COOP. SOCIALE E DI SERVIZI La Cooperativa di servizi ha la funzione di ottimizzare la gestione dei fattori di produzione della professione, ma non certo quello di offrire all’utenza un servizio che abbraccia tutta la rete dei presidi, in quanto non possono fornire prestazioni sanitarie e assicurano esclusivamente beni e servizi ai medici. La Cooperativa sociale è un modello organizzativo che permette di creare una rete funzionale, interconnessa e collegata al medico ed anche all’ospedale, grazie ai più avanzati sistemi automatici e telematici. Una rete di vere e proprie Aziende territoriali multifunzionali e multiprofessionali a carattere sociale, che si confrontano ed interagiscono con l’azienda ospedaliera. Un’operazione per così dire “immateriale”, di organizzazione dell’esistente, nel rispetto delle specificità degli attori, realizzabile attraverso un processo d’integrazione giuridico-amministrativa reso possibile dalla cooperazione agendo sulle stesse risorse già attualmente impegnate e finanziate dal sistema. Nel decreto Balduzzi si è persa la grande occasione per completare i DL 502-229 dando un ruolo preciso alle cooperazione medica in sanità pubblica REGIONI E SISAC da sempre ostacolano le cooperative mediche Le 00.SS sembrano ancora demonizzarle e non le aiutano concretamente CONFCOOPERATIVE, LEGACOOP sono dei sindacati di impresa E’ TEMPO DI FAR FUNZIONARE L’ALLEANZA DELLE COOPERATIVE ITALIANE SI PREPARINO PROPOSTE LEGISLATIVE OPERATIVE COMUNI PER IL GOVERNO E LE REGIONI E SI FACCIANO PROPOSTE CONDIVISE ALLE PARTI CONTRATTUALI SISAC-OOSS PER ADATTARE AL MEGLIO I PROSSIMI ACN FederazioneSanità Confcooperative Fondata nel 2010 • Conta 310 cooperative aderenti distribuite nei quattro settori: - specializzazione socio-sanitaria - farmaceutica - medicina generale - mutue socio-sanitarie e imprese assicurative • 9.400 occupati nelle cooperative • Esse occupano nell’indotto circa 60.000 lavoratori di cui 76,5 % a tempo indeterminato, • Fatturato aggregato 8,7 miliardi di euro La missione di FederazioneSanità Confcooperative Il network cooperativo • Superare la frammentazione delle cure primarie, • Promuovere tra i professionisti della salute, le sinergie necessarie per offrire: servizi integrati di presa in carico dei problemi del paziente lungo percorsi continuativi di assistenza sul territorio. • Progettare modelli dei servizi ad ampio spettro funzionale e o sviluppo dei modelli consortili multisettoriali. il modello assistenziale delle Case della Salute, potendo interessare e coinvolgere più o meno intensamente, ciascuna delle 4 anime della Federazione rappresenta un esempio delle sintesi sinergiche che la cooperazione può mettere in campo FINALITA’ di FEDERAZIONSANITA’ per le CURE PRIMARIE • Modificare le leggi ostacolanti lo sviluppo delle cooperative ( abolizione IVA, fornitura personale ai soci, etc. ) • Permettere ai MMG di svolgere servizi in cooperativa con maggiore completezza • Offrire un contributo di sistema a sostegno del Welfare sociosanitario regionale e locale • Realizzare l’Integrazione Socio-Sanitaria • Intercettare l’ampia domanda di servizi a pagamento dei cittadini • Arricchire il panorama dei soggetti gestori di servizi • Offrire occasioni di sviluppo alle cooperative e ai professionisti soci • Mettere in rete le attività e le conoscenze delle cooperative associate (buone pratiche) • Non limitare la competenza delle cooperative all’erogazione dei 24 servizi accessori all’attività sanitaria • • • • promuovere e sviluppare sinergie trasversali tra operatori superare frammentazione interventi concretizzare concetto di continuità assistenziale Permettere coerente governance fra rete di cura territoriale e servizi extraospedalieri • Realizzare un’efficace interfaccia con il più maturo ed organizzato sistema ospedaliero • Consentire la partecipazione dei cittadini a: progettazione, organizzazione e verifica qualità dell’assistenza (strumenti di consultazione e pubblicizzazione esiti • realizzare e sviluppare una filiera della cura (con valorizzazione dello strumento giuridico cooperativo capace di rappresentare valori, istanze ed interessi omogenei finalizzati all’organizzazione 25 della rete territoriale Integrazione socio-sanitaria Cooperative sociali sanitarie Cooperative sociali socio-assistenziali • Reti tra servizi sanitari e servizi sociali, mediante collaborazioni di filiera tra le due categorie di cooperative: 1. maggiore efficacia intervento/assistenza (qualità) 2. maggiore efficienza nell’allocazione delle risorse 3. conseguente razionalizzazione della spesa e maggiore sostenibilità sistema • Centralità delle cure primarie e delle forme aggregate delle cure primarie (UCCP in forma di cooperativa) • Assistenza domiciliare: reale alternativa a ricoveri ospedalieri ed extraospedalieri inappropriati; forma assistenziale vantaggiosa • Terzo settore: effettuare interventi non parcellizzati, garantendo alle imprese sociali investimenti qualitativi di lungo periodo • Superare l’utilizzo dei soggetti non profit come semplici esecutori di servizi appaltati, senza capacità progettuale e imprenditoriale 26 ESEMPI in Emilia-Romagna • rete di servizi (complessi, sia sanitari e sociali che generici) ai soci e alle loro famiglie e ai cittadini: integrazione cooperative soggetti non profit e imprese. Territori in cui si realizza: Ravenna, Reggio Emilia • mutualità e sanità integrativa: risposta alla spesa privata delle famiglie e al costo dei ticket; risposta e relazione territoriale e locale, radicata e non autoreferenziale; strumenti associativi cooperativi locali, tecnici, commerciali e finanziari centralizzati per convenienze ed economie di scala. In tutta la regione ER 27 I MMG E LA FUNZIONE DI COMMITTENZA Lo spostamento quanto più possibile dei centri decisionali verso i pazienti, elegge i medici di medicina generale a coordinatori dell’intero sistema di assistenza e garanti della continuità dei percorsi diagnostici e terapeutici del singolo paziente. (R. Pristley) …… Leggi, Decreti … MMG perno, architrave, centro, punto di riferimento, colonna, portiere, filtro …. Ma il MMG è anche un provider di assistenza sanitaria ….. Centrale è colui che ha un ruolo preciso nel sistema, partecipa alle scelte strategiche, garantisce in associazione multiprofessionale un servizio h 24, governa ed alloca risorse in modo appropriato, efficace, efficiente, equo ... CASE DELLA SALUTE CREG – PDTA CURE PALLIATIVE ADI INFERMIERI E COLLABORATORI DI STUDIO CALL CENTER …….. PUO’ UNA COOPERATIVA MEDICA RIUSCIRE A STRUTTURARLI, ORGANIZZARLI E GESTIRLI ? UN CONTRATTO DI RETE IN PARTE UN CONSORZIO MULTIPROFESSIONALE DI COOPERATIVE SI’ La piattaforma dell’intervento cooperativo in sanità L’innesto della cooperazione nel tessuto organizzativo dell’assistenza primaria così come delineato dal programma di riordino trova nelle seguente piattaforma i principi ai quali FederazioneSanità ispira la propria strategia di intervento. a) i tratti distintivi dell’impresa cooperativa b) lo scopo mutualistico e l’assenza di finalità lucrative, c) la tutela costituzionale e l’ordinamento civilistico del movimento cooperativo d) l’integrazione tra i settori Lo strumento messo in campo da FederazioneSanità è il consorzio sociale di cooperative. FORMAZIONE CONSORZI TERRITORIALI ACCREDITATI SVILUPPO OCCUPAZIONE OSPEDALE/ TERRITORIO SOGGETTI ACCREDITATI E FINE DELLE GARE D’APPALTO ASSISTENZA PRIMARIA CDS E ADI MUTUALITA’ INTEGRATIVA RUOLO COOP FARMACEUTICHE Allo stato e sulla base delle esperienze maturate sul campo i servizi che la cooperazione sanitaria in forma consortile è in grado di prospettare per lo sviluppo dell’assistenza primaria: a) si ispirano al principio della salvaguardia della funzione pubblica di governance (accesso, valutazione e pianificazione degli interventi, gestione e controllo) delle attività; b) riconoscono nell’accreditamento istituzionale delle strutture e dei processi il presupposto per l’instaurazione di relazioni di partenariato pubblico-privato c) si propongono come elemento di supporto complementare sussidiario e nello stesso tempo come fattore connettivo dei processi assistenziali di presa in carico continuativa del paziente all’interno dei percorsi verticali ed orizzontali dell’assistenza primaria. RETE NAZIONALE Consorzio Sociale Cap Consorzio non profit per l’Assistenza Primaria Strumento di filiera innovativo formato da: 1.cooperative di medici di Medicina Generale (16 coop con 700 medici) 2.cooperative di Farmacie (oltre 320 farmacie socie) 3.Cooperative sociali a prevalente azione sanitaria (3.000 operatori sanitari che assistono 30.000 pazienti) 4.cooperative di laboratori diagnostici e poliambulatori specialistici (100 centri) 5.cooperative sociali che operano in ambito domiciliare socio-assistenziale (12.000 operatori che assistono oltre 18.000 famiglie). Consorzi costituiti Consorzi in via di costituzione Lazio - Abruzzo – Calabria – Campania - Sicilia Puglia – Piemonte - Toscana LA RETE DEI SERVIZI Centro Cap Punto d’ascolto e di valutazione Punti di Contatto di “fiducia”, presso i quali l’Assistito potrà ottenere tutte le Informazioni sui Servizi Socio Sanitari Integrativi e le modalità di accesso Punti di Contatto Le Farmacie Rete in grado di garantire a tutti gli Assistiti un canale di accesso web ai Servizi Socio Sanitari Integrativi e Medico diagnostici Operatori Socio Sanitari - Centri di Diagnostica Carta associativa Sistemi di Incasso e Rendicontazione Rete di operatori e di strutture costituita da circa 20.000 professionisti e da circa 50 centri diagnostici sanitari altamente specializzati e distribuiti sul territorio romano e laziale Carta associativa finanziaria IL CONSORZIO CAP COMPITI 34 Direzione del Consorzio Cap Programma la rete dei servizi Controlla l’offerta dei consorziati Controlla la qualità della rete dei servizi Gestisce i centri di ascolto e di valutazione Controlla le rendicontazioni contabili VOCE AL CITTADINO La Rete Operativa STEP 1 Accettazione della Richiesta Gestione degli Incassi Gestione Agende Operatori Controlla la qualità del servizio Controlla le rendicontazioni Amministrative e Contabili Centro di ascolto e di Consulenza Cap Assistito Programma l’offerta della rete Il Consorzio Cap Programma la rete dei servizi e controlla i protocolli di assistenza, presso: Strutture Sanitarie e Centri Diagnostici Domicilio dell’Assistito Ambulatori di quartiere infermieristici e fisioterapici 35 Operatore Sanitario Ambulatorio di quartiere Struttura • Aggregazione funzionale di medici di famiglia aderenti ad una cooperativa che hanno equipaggiato a proprie spese un ambulatorio di quartiere nel quale si alternano, mantenendo in funzione il proprio studio personale negli orari prescritti dalla convenzione, per garantire, affiancati da un infermiere, un servizio protratto dalle 8 alle 20 in tutti i giorni della settimana comprese le domeniche ed i festivi. Missione • E' un progetto sperimentale sostenuto dalla ASL la cui missione consiste nel mettere a disposizione del cittadino, ad integrazione del proprio medico di famiglia, un presidio di pronto intervento H12 e 7 giorni su 7 che decongestiona il flusso improprio dei pazienti al pronto soccorso. Nel corso della sperimentazione sono stato intercettati e risolti numerosi "codici bianchi" evitando la loro trasformazione impropria in "codici verdi" con costi nemmeno paragonabili a quelli che il sistema pubblico avrebbe dovuto sostenere in caso di ricorso al Pronto Soccorso. CDS: Casa delle Cure Primarie « luogo dove le cure primarie tirano fuori sé stesse» Lino Gambarelli Strutture 0Strutture costruite ex novo 0Riconversione di presidi ospedalieri o territoriali 0Strutture comunali o comunque pubbliche 0Strutture messe a disposizione da società di servizio della Medicina Generale, cooperative mediche 0Strutture del Volontariato 0Strutture provenienti dal privato Regione Toscana FORME Grande – Media - Piccola a. integrata: sede e parte personale fornito da Ausl b. aggregata: sede e parte personale fornita da società di servizio dei medici ( es. coop) c. diffusa (es .Medoacus Carmignano sul Brenta): sede centrale con servizio 8-20 a turno + permanenza di tutti gli studi periferici con i consueti orari Lavorare insieme : Problematiche MMG – MCA – PLS Team Gruppo Squadra occorre formazione : - sull’organizzazione del lavoro ambulatoriale-domiciliare del MMGMCA-PLS, onde avere una comune “lingua organizzativa” - sui codici colore ambulatoriali-domiciliari territoriali, onde fornire risposte uniformi alle richieste assistenziali dei cittadini - formazione specifica ad hoc per il lavoro in team –èquipe multiprofessionale, onde sviluppare e mantenere una corretta organizzazione della rete dei professionisti delle cure primarie Ospedale Di Comunità o (Strutture intermedie) • Riconversione degli ospedali al di sotto degli 80 posti letto secondo il nuovo Regolamento di Determinazione degli Standard di Assistenza Ospedaliera • Strutture intermedie tra l’ospedale ed il territorio con numero limitato di posti letto (15-20) a responsabilità igienico-organizzativa distrettuale • Gestito da personale infermieristico, con assistenza medica affidata al medico di medicina generale • Con funzioni di presa in carico dei pazienti assistibili al domicilio nei casi di indisponibilità di idonee condizioni strutturali e familiari del domicilio stesso ovvero necessitanti di sorveglianza infermieristica continuativa. Assistenza domiciliare integrata SOCIO-SANITARIA Struttura • E’ quella storica sviluppata dalle cooperative a specializzazione sanitaria, finalizzata a conseguire l’accreditamento regionale per l’erogazione di prestazioni socio-sanitarie con particolare riferimento alla gestione dell’assistenza domiciliare integrata in partenariato con l’istituzione sanitaria. Missione • Assumere, per conto del distretto e nel rispetto delle funzioni di indirizzo, autorizzazione e controllo dell’istituzione pubblica, la gestione delle fasi di segnalazione, valutazione preliminare, attivazione, partecipazione alla valutazione multidisciplinare e alla formalizzazione del PIA , presa in carico ed erogazione dell’assistenza, partecipazione al monitoraggio e alla verifica, dimissione, coinvolgendo i medici di medicina generale, tutti gli attori sanitari coinvolti nel Piano di intervento nonché gli organi e le strutture della Asl/distretto. RISORSE Fondo aziendale: costituito a partire dalle risorse già presenti e dai finanziamenti delle case della salute già ottenuti . Il fondo integrato da uno stanziamento finalizzato da prevedersi a livello di piano Le risorse utilizzate per la CdS devono derivare anche da processi di razionalizzazione del sistema e dalle risorse liberate dagli accordi ( stante il vincolo delle risorse previste per la gestione dell’Assistenza Primaria ) . Altre risorse possono essere messe a disposizione da privati, dal terzo settore, altre da investimenti effettuati dalle società di servizio della Medicina Generale, anche attraverso la messa a disposizione di finanziamenti a tasso agevolato. Il nuovo avanza … I MMG sono il Centro, il perno, il filtro attivo del SSN …. I MMG SONO LA MANO NERA CHE SORREGGE IL SSN Gli Ospedali si “aprono al territorio” ma non ai MMG …. Le Aziende tergiversano nel condividere le strategie con i MMG ... Le Regioni ostacolano le cooperative mediche … E’ AUSL O NO ? STATO - REGIONI - ASL MMG 1979-2013