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L’INTERVENTO DI CATARATTA
DOMANDE FREQUENTI
Ecco di seguito le domande che più frequentemente pongono i pazienti in procinto di sottoporsi all’intervento di cataratta:
Tornerò a vedere bene?
Lo scopo principale dell’intervento è proprio quello di migliorare la capacità visiva. Spetta all’oculista valutare l’opportunità dell’intervento
e l’entità del possibile recupero, valutando anche lo stato della retina e
del nervo ottico durante la visita preliminare.
Mi libererò definitivamente degli occhiali?
Lo scopo principale dell’intervento non è quello di eliminare gli occhiali,
bensì di far riacquistare al paziente la propria capacità visiva. Tuttavia,
in base alle esigenze del singolo paziente (età, attività, professione, stile
di vita e di salute), gli oculisti del Poliambulatorio Chirurgico Modenese
sono in grado di prospettare un risultato su misura, scegliendo tipologia
di intervento e di cristallino artificiale, riducendo al minimo, ed in alcuni
casi, annullando il difetto di vista preesistente.
Cosa devo fare prima dell’intervento?
Il giorno dell’intervento si dovrà venire accompagnati e senza trucco
al viso.
Gli esami del sangue, l’elettrocardiogramma e la visita cardiologica
vengono normalmente effettuati la mattina stessa dell’intervento ed
il paziente si deve pertanto presentare completamente a digiuno. Le
terapie sistemiche o i colliri che si impiegano abitualmente devono essere continuati, salvo espressa indicazione del medico.
Dopo l’intervento sono necessari dei controlli?
I controlli e le terapie post operatorie sono fondamentali. La frequenza dei controlli varia in relazione alla situazione clinica del
singolo paziente.
Le complicanze?
Le complicanze sono per fortuna assai rare (meno dell’1% dei casi) e nella
maggior parte dei casi sono comunque risolvibili con opportune terapie.
La cataratta si opera con il laser?
Come abbiamo visto, la cataratta si opera con una sonda ad ultrasuoni, il facoemulsificatore. Il laser viene invece utilizzato per “pulire” la
capsula del cristallino che talora si opacizza a distanza di anni dall’intervento di cataratta (cataratta secondaria).
L’INTERVENTO
DI CATARATTA
ad esclusivo uso interno
L’INTERVENTO DI CATARATTA
La cataratta è la progressiva opacizzazione del cristallino, la lente naturale presente all’interno
dell’occhio. È un problema che può interessare anche persone giovani ed il sintomo principale è
L’INTERVENTO
L’intervento di cataratta viene eseguito con uno strumento ad ultrasuoni chiamato facoemulsificatore e prevede la sostituzione
del cristallino naturale, opacizzato, con uno artificiale (lente intraoculare). È un intervento indolore, sia nella fase intra che
post-operatoria e viene eseguito in regime ambulatoriale (la durata complessiva del ricovero, compresi gli esami preoperatori
e l’intervento, è di circa 1 o 2 ore). L’anestesia si ottiene nella quasi totalità dei casi con poche gocce di collirio (più raramente
in anestesia locale) e, grazie al facoemulsificatore di ultima generazione presente presso il PCM, è possibile la ripresa delle
normali attività già dal giorno successivo all’intervento. Il cristallino artificiale, di materiale biocompatibile, non crea reazioni
di rigetto e rimane trasparente per tutto il resto della vita.
Esistono diverse tipologie di lenti intraoculari o cristallini artificiali (IOL), da scegliere in base a diversi parametri ed allo stile di
vita del paziente. Ecco i principali interventi specifici effettuabili presso il PCM:
di ogni singolo paziente.
cataratta
Facoelmusificazione con impianto di
lente asferica
I cristallini artificiali frutto dell’ultima evoluzione del settore, possiedono lo stesso profilo
asferico del cristallino naturale, e sono quindi più adatti a pazienti attivi e che guidano di
notte. Il cristallino artificiale più comunemente
utilizzato è di profilo sferico e durante la guida
notturna può causare il fenomeno degli aloni
intorno alle fonti luminose.
il calo della vista (sia da lontano sia da vicino), che non migliora nonostante l’uso degli occhiali. La cataratta può
anche comportare fastidio in caso di forte illuminazione o abbagliamento durante la guida notturna.
Trattamento laser per cataratta secondaria
Dopo mesi o anni dall’intervento di cataratta può accadere
che la capsula posteriore dell’occhio, che sostiene la lente artificiale, possa opacizzarsi (cataratta secondaria). In questi casi
si interviene con un trattamento ambulatoriale correttivo tramite il laser YAG, che consente al paziente di recuperare completamente dopo poche ore. Il trattamento dura pochi minuti,
è assolutamente indolore e non deve mai più essere ripetuto.
Facorefrattiva:
Quando all’opacità del cristallino (cataratta), si associa una
miopia o ipermetropia molto elevata, non correggibile con il
laser ad eccimeri.
È la migliore scelta terapeutica per pazienti adulti, normalmente di età superiore a 45 anni: l’intervento prevede la sostituzione del cristallino naturale con uno artificiale, ed è eseguito con
l’aiuto di poche gocce di collirio anestetico; dura pochi minuti
ed il giorno successivo il paziente è già in grado di tornare alle
normali attività, come la guida e il lavoro.
• Nei casi di miopia, è consigliabile una IOL a profilo asferico, che riduce le aberrazioni durante la guida notturna.
• Il paziente ipermetrope ha tre opzioni nella scelta della lente artificiale: asferica, multifocale ed accomodativa.
Facoemulsificazione con impianto di
lente multifocale
Con l’età il cristallino naturale perde progressivamente la sua elasticità: per questa ragione le
persone, normalmente dopo i 45-50 anni, devono usare gli occhiali per leggere, non essendo
più in grado di mettere a fuoco da vicino. I cri-
• Le lenti multifocali ed accomodative, utilizzabili in casi adeguatamente selezionati, correggono anche il difetto di presbiopia, mentre le altre due lenti ottengono una correzione soltanto parziale.
La scelta del tipo di lente viene concordata in base alle esigenze complessive del paziente ed alla valutazione clinica del medico.
stallini artificiali generalmente utilizzati sono monofocali, e consentono di vedere bene da lontano ma non da vicino (occorrono quindi gli occhiali per la lettura). I cristallini multifocali possiedono invece 2 fuochi distinti, uno per la visione da lontano
e uno per la visione da vicino, come se il paziente avesse un lente bifocale all’interno dell’occhio.
Facoemulsificazione con impianto di lente accomodativa
L’impianto delle nuove lenti accomodative intraoculari da camera posteriore rappresenta oggi un’alternativa ambiziosa e
stimolante sia nell’ambito della chirurgia della cataratta, sia della correzione refrattiva. Si tratta di una lente in grado di ripristinare, in parte, la funzione accomodativa del giovane. La lente accomodativa può essere impiantata anche in un solo occhio
ed è indicata nelle cataratte delle persone giovani (non più di 55 anni) e che non siano miopi prima dell’intervento. Soltanto
il chirurgo oftalmologo può stabilire se l’impianto della lente accomodativa è compatibile con le caratteristiche specifiche.
Ponete sempre al medico tutti i quesiti che ritenete necessari, durante la visita preliminare.
Lo specialista è tenuto a fornire tutte le spiegazioni necessarie al paziente, allo scopo di evitare ogni forma di incomprensione riguardo alle metodiche
utilizzate ed al risultato auspicabile. Questa nota informativa riveste carattere generale ed orientativo per il paziente e non deve in nessun caso sostituire un doveroso colloquio con lo specialista né alla visione e comprensione del documento di Consenso Informato, contenente informazioni specifiche
sui singoli interventi chirurgici e sulle eventuali complicanze, la cui sottoscrizione deve avvenire prima dell’intervento.
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cataratta - Poliambulatorio Chirurgico Modenese