Chirurgia della Cataratta Dott. A. Scialdone La Cataratta e La Chirurgia L’insorgenza di cataratta è un fenomeno fisiologico, che spesso è conveniente correggere con un intervento. In Italia ogni anno si eseguono 450.000 interventi di cataratta, una delle chirurgie di maggiore successo. Per quanto comune, i sintomi della cataratta e le modalità dell’intervento non sono spesso conosciuti. Questa informazione è offerta per coglierne gli aspetti e familiarizzare con l’argomento, che può essere vissuto come opportunità di miglioramento. Cataratta, un fenomeno naturale La cataratta consiste nell’opacizzazione progressiva del cristallino, che riduce prima la nitidezza e poi la quantità di vista. Il processo dura solitamente anni. Il cristallino è la lente situata all’interno dell’occhio, dietro l’iride, necessaria per la messa a fuoco. Per reintegrare la trasparenza, occorre l’asportazione chirurgica dell’opacità e la sostituzione con una lente (cristallino artificiale) in posizione simile a quella naturale. L’imbrunimento e la perdita di trasparenza del cristallino sono processi normali, lenti e progressivi nel corso di molti anni. L’opacizzazione è chiamata cataratta quando riduce la qualità della vista. Oltre all’età, possono causarla traumi diretti all’occhio, farmaci o malattie infiammatorie. Sintomi Spesso i sintomi sono quelli di una vista “più difficile”: • Visione non chiara, offuscata • Visione notturna peggiorata, soprattutto alla guida, Abbagliamento e aloni alle luci • Vista variabile a giornate, • Colori sbiaditi. Può avvenire un miglioramento spontaneo della vista per vicino (riesco a leggere senza occhiali) e peggioramento per lontano, oppure una doppia ombra dietro gli oggetti, come se fossero raddoppiati (guardando con un occhio per volta). Non raramente la lentezza del peggioramento impedisce di fare confonti con il passato. Potresti anche non accorgerti del peggioramento fino a quando non decidi di andare a farti cambiare gli occhiali perché pensi che non siano più buoni. Nelle fasi avanzate il deterioramento è tale che diventa evidente l’anomalia visiva. L’età di comparsa è per lo più dai 60, ma non sono affatto rari i casi di cataratta dopo i 50 e anche prima. Le Cause L’età, familiarità, gli ultravioletti, lo stile di vita, il diabete, i farmaci… 2 Posso fermare il peggioramento? Nessuna terapia per bloccare la cataratta è sopravvissuta alla prova dei fatti. Però, se ancora non è molto avanzata, può valere la pena indossare occhiali da sole per bloccare i raggi ultravioletti (anche d’inverno) e assumere antiossidanti. Come viene diagnosticata Se hai un abbassamento di vista, non esiste solo la cataratta! C’è un solo modo sicuro di sapere se hai una cataratta e a che punto si trova: farsi visitare da un oculista, che è un medico con una specializzazione specifica. La visita può escludere anche la presenza contemporanea di altre malattie della retina o della cornea, che possono aggiungersi nel deteriorare la vista. Come Si Tratta, Le Tecnologie La chirurgia è l’unico modo di eliminare la cataratta. Colliri, farmaci, esercizi o altre terapie di fantasia non la fanno regredire. La cataratta non si può eliminare con un laser dall’esterno. Il chirurgo rimuove la lente opaca e la sostituisce con una lente intraoculare. L’intervento di cataratta è uno dei più sicuri e affidabili. In Italia si eseguono oltre 450.000 interventi all’anno. Il metodo chirurgico più avanzato è la facoemulsificazione con ultrasuoni. Quando Si Opera Avere una cataratta non vuol dire doversi operare subito. Una cataratta iniziale può anche attendere per anni. Il momento giusto è quando insorgono difficoltà con le normali attività quotidiane; allora non è utile continuare a dilazionare. Il concetto di “maturazione” della cataratta, cioè di attesa delle fasi più avanzate (come nella foto a sinistra), oggi non è più impiegato, anzi, nelle cataratte avanzate il rischio chirurgico aumenta. Oltretutto, una cataratta avanzata impedisce di verificare la salute interna dell’occhio e trattare eventuali altre malattie. All’inizio, occhiali o lenti a contatto possono in parte aiutare in alcuni casi. Il momento della chirurgia è molto individuale. Un pilota o un camionista, per esempio, possono desiderare la chirurgia ad uno stadio più precoce di chi ha occupazioni da ufficio. L’abbassamento di vista può anche essere pericoloso quando impedisce di vedere bene i segnali stradali, o gli scalini o i rilievi dei marciapiedi. Uno studio USA del 2002 ha evidenziato che le persone operate di cataratta avevano la metà di probabilità di avere un incidente stradale rispetto ai non operati di cataratta. Per questo, la situazione va analizzata e discussa con l’oculista. L’Intervento È effettuato in sala operatoria; ha una durata variabile per lo più tra i 10 ed i 20 minuti, salvo casi complessi. La durata dell’intervento non è connessa al risultato clinico e visivo. L’intervento è effettuato in modalità ambulatoriale, con ritorno a casa dopo alcune ore. Anestesia: per la maggioranza delle persone, la tecnica di scelta è l’anestesia topica, vale a dire anestesia in collirio, in quanto meno rischiosa e di più rapida ripresa. In caso di assunzione di anticoagulanti o antiaggreganti 3 è la tecnica di scelta. Tenere gli occhi aperti e fermi non è difficile come sembra anche per chi è ansioso. In anestesia topica l’esecuzione dell’intervento è controindicata solo in presenza di gravi condizioni di salute. Quando la cooperazione appare scarsa o l’intervento impegnativo, si impiega l’anestesia locale, mediante infiltrazione intorno all’occhio; raramente è necessaria l’anestesia generale. La scelta è effettuata su parere dell’oculista e condivisa con il paziente. La cataratta è rimossa mediante facoemulsificazione (ultrasuoni), tramite un’incisione di circa 2,2-2,7 millimetri tra il bianco (sclera) e la cornea. In casi rari sono consigliate tecniche diverse. Il cristallino artificiale, in materiali speciali areattivi, è impiantato sull’involucro trasparente della cataratta (capsula). L’incisione non ha bisogno di sutura, che è usata in qualche caso per una chiusura più sicura e rimossa in ambulatorio dopo qualche settimana. Al termine dell’intervento l’occhio viene bendato per 24 ore. Le persone con una grave riduzione della vista nell’altro occhio non sono bendate e portano, invece, una lente a contatto protettiva temporanea per ridurre il disagio visivo. Come si svolge e la preparazione L’intervento è ambulatoriale, e la procedura si svolge nell’arco di alcune ore. La preparazione preoperatoria è limitata al digiuno da almeno sei ore prima e alla instillazione di colliri i giorni precedenti. Dolore e Timore E’ normale essere apprensivi verso un intervento poco familiare che agisce su una delle nostre capacità più importanti. L’intervento non è doloroso, ma solo modestamente fastidioso e facilmente tollerabile. La gran maggioranza dei nostri pazienti riferisce una sensazione migliore di quello che temeva. Percentuali di Successo e Complicazioni L’intervento di cataratta è molto sicuro. In oltre il 95% dei casi la vista migliora. Le complicanze operatorie complessive non superano 1%. Le più importanti durante l’intervento sono l’infezione, il sanguinamento, la dispersione di materiale catarattoso, che può essere recuperato con successivo intervento. Fortunatamente il rischio è molto basso. Nel periodo postoperatorio i rischi più frequenti sono l’infezione, evento grave, e una reazione infiammatoria della retina, detta edema cistoide (5-7%), che annebbia la vista. L’edema cistoide è facilitato da concomitanti patologie, anche generali (artrosi, diabete ad esempio) e può essere trattato con successo con cortisone. 4 Dipinto dell’esperienza visiva operatoria Il cristallino artificiale - IOL La cataratta è una lente di messa a fuoco e deve essere sostituita con una lente artificiale al momento dell’intervento, le cui diottrie sono calcolate sulle caratteristiche del singolo occhio. Prima della chirurgia gli occhi vengono misurati per scegliere la prescrizione del tipo e diottrie del cristallino artificiale. Materiale e costruzione del cristallino artificiale sono importanti per la qualità della vista. Io impiego solo cristallini di ultima generazione in materiale acrilico e disegno asferico, ritenuti oggi la migliore scelta. I cristallini artificiali presentano una durata illimitata rispetto a quella della vita umana e sono biologicamente areattivi. IL CRISTALLINO ARTIFICIALE PERMETTE SEMPRE L’ESECUZIONE DI RISONANZA MAGNETICA. Occhiali dopo l’intervento? La messa a fuoco naturale per vicino si perde con l’avanzare degli anni. Dopo una certa età ci vogliono occhiali per leggere; il miope anziano, invece, se li toglie. Dopo l’intervento di cataratta si rimane presbiti perché il cristallino artificiale standard monofocale (oltre 90% circa degli impianti in Italia) è come una lente da occhiale e mette a fuoco ad una sola distanza, che può esser scelta prima dell’intervento. Le diottrie del cristallino artificiale sono calcolate sulle caratteristiche del singolo occhio e possono anche essere adattate ai propri desideri. Il tipo di IOL usato influenza come vedrai quando non porti occhiali. Posso chiedere un calcolo del cristallino per vedere lontano senza occhiali. Avrò poi bisogno di un occhiale per computer e lettura perché non potrò recuperare la correzione della presbiopia. Viceversa, se preferisco leggere senza occhiali, li dovrò portare per lontano (guida auto, televisione ecc). Qualsiasi scelta farò, sarà in ogni caso possibile usare un occhiale bifocale o progressivo. In tutti i casi, il risultato del calcolo delle diottrie dei cristallini artificiali è soggetto ad una certa variabilità, di solito molto contenuta. 5 Si Può Avere di Più? Presbiopia Correzione con Impianto di Cristallino Artificiale Bifocale L’inevitabile necessità d’occhiali aggiuntivi dopo intervento con cristallino artificiale monofocale può ridursi con l’impiego dell’ultima generazione di lenti intraoculari. La capacità di focalizzare a varie distanze è chiamata accomodazione ed è la normale condizione del cristallino giovane. Con l’età la lente diventa più rigida e la capacità accomodativa diminuisce, cominciando dai 40-44 anni. L’incapacità di accomodare si chiama presbiopia ed è il motivo per il quale abbiamo allora bisogno d’occhiali da lettura. Le lenti artificiali, che s’impiantano di routine durante l’intervento di cataratta, ridanno la nitidezza, spesso anche un’ottima vista senza occhiali per lontano, ma per vicino gli occhiali rimangono necessari. Da qualche anno la tecnologia ha reso disponibili cristallini bifocali che forniscono la possibilità di correggere anche la presbiopia. Correggono, quindi, due distanze di messa a fuoco, una per lontano ed un’altra per vicino, a circa 35-40 cm, riducendo di oltre due terzi la necessità d’occhiali nelle normali attività quotidiane. La superficie delle lenti è trattata in modo che la luce crei due differenti punti di fuoco. Ne esistono di vari tipi con possibilità ed effetti diversi. I cristallini bifocali sono adatti a persone che desiderano portare occhiali il meno possibile dopo operati e senza altre anomalie oculari oltre la cataratta. Un punto che richiede menzione per questi cristallini è che la probabilità di avere abbagliamenti o aloni, soprattutto alle luci artificiali o di notte, e una minore nitidezza sui piccoli particolari è lievemente maggiore con queste lenti rispetto a quelle monofocali. Questi effetti sono un effetto delle proprietà ottiche degli impianti bifocali. Nella mia esperienza, anche chi osserva questi effetti è comunque soddisfatto del miglioramento visivo. Se sei interessato valuteremo l’appropriatezza di questa tecnologia per te, discutendo benefici, rischi e costi. 6 Si Può Avere di Più? Correzione dell’Astigmatismo L’astigmatismo è un difetto di vista piuttosto comune che, semplificando molto, deforma le immagini perché la lente anteriore esterna dell’occhio, la cornea, non è “rotonda” ma “ovale”. Pensate alla conformazione di una palla da calcio ed a quella di una da rugby. L’astigmatismo si corregge con un occhiale fatto apposta. Le persone astigmatiche, che devono essere operate, hanno oggi una possibilità in più con i cristallini torici per la correzione dell’astigmatismo durante l’intervento di cataratta. I cristallini torici incorporano un’ottica particolare, che permette di ridurre o spesso annullare l’astigmatismo naturale. In questo modo si riduce la dipendenza quotidiana dagli occhiali e migliora la qualità di vista. La tecnica dell’intervento non viene modificata. In caso di impianto, avremo bisogno di fare misurazioni precise per ordinare una lente sulle specifiche caratteristiche individuali. Cataratta e astigmatismo Dopo Intervento. Con astigmatismo 7 Dopo Intervento. Senza astigmatismo Ritorno a casa e convalescenza Il ritorno a casa avviene dopo qualche ora. Il bendaggio per 24 ore protegge l’occhio operato. Il primo controllo si esegue il giorno dopo l’intervento. La terapia con colliri dura un paio di settimane. Di notte si protegge l’occhio con una conchiglia di plastica per qualche giorno. La vista è generalmente buona, con un po’ di variazione da persona a persona. Da due giorni dopo è permesso fare doccia e lavare il viso con delicatezza, senza sfregare o comprimere l’occhio. Tempi di Recupero e impatto sul lavoro Il ritorno ad un lavoro d’ufficio è prevedibile dopo 2-3 giorni con un’eventuale correzione provvisoria per computer e vicino. La guida è possibile in rapporto alla collaborazione dei due occhi. Un occhiale più stabile è, in genere, prescritto dopo 10-15 giorni. Sono sconsigliate la piscina, la bicicletta, la moto, i bagni in mare per un mese e gli ambienti polverosi. Gli sport all’aria aperta (golf, tennis) dopo due settimane. Il trasporto di pesi moderati non influisce. Il trucco del bordo palpebrale, per le signore, attende un paio di settimane, mentre il trucco del viso può riprendere dopo pochi giorni. Quando l’intervento non aiuta Ci sono casi in cui l’itervento è eseguito bene, ma la vista non migliora a causa di altre malattie oculari. Le più frequenti sono la degenerazione maculare, il pucker maculare, il glaucoma avanzato, la retina del miope elevato, la retinopatia diabetica, le malattie della cornea. A volte queste situazioni non possono essere diagnosticate prima a causa di una cataratta troppo densa, che impedisce di vedere i dettagli. Un occhio per volta E’ provato che l’esecuzione della cataratta nei due occhi nella stessa seduta chirurgica non incrementa il rischio di complicanze. Tuttavia, in assenza di necessità specifiche, la prudenza consiglia di eseguire i due interventi separatamente. Basta una settimana fra i due occhi al fine di accertarsi che il primo intervento abbia decorso regolare. Il Laser, anni dopo Il non è utilizzato per rimuovere la cataratta. La tecnologia più sicura ed avanzata oggi sono gli ultrasuoni. A distanza di anni dall’intervento, può verificarsi, in una parte di casi, la perdita di trasparenza della capsula, la “buccia”, che sostiene il cristallino artificiale. L’opacità, detta cataratta secondaria, annebbia la vista in modo simile alla cataratta già operata in precedenza. In questi casi un laser particolare, detto YAG, viene usato per rimuovere l’opacità. Il trattamento con lo YAG, non chirurgico, è rapido ed indolore. Questo opuscolo è una informazione generale e non sostuisce esame e consiglio medico. Le immagini sono un’esemplificazione. 8