Le imprese in un mercato concorrenziale Capitolo 14 Principi di Microeconomia N. Gregory Mankiw Il significato della concorrenza Caratteristiche del mercato (perfettamente) concorrenziale: Molti venditori e compratori; Beni scambiati perfettamente sostituibili tra loro; [Le imprese entrano e escono liberamente dal mercato]. Conseguenze: Ogni impresa produce una piccola parte del mercato totale e non ha alcuna influenza sul prezzo l’impresa prende il prezzo (comportamento price-taking) per dato e decide quanto produrre Il ricavo di un’impresa in un mercato concorrenziale Q Prezzo RT = PxQ RMe= RT/Q RMa = RT/Q 1 6 6 6 6 2 6 12 6 6 3 6 18 6 6 4 6 24 6 6 Il ricavo di un’impresa in un mercato concorrenziale Si noti che per le imprese in un mercato concorrenziale: RMa = prezzo = RMe NB: Non è così in altre “forme” di mercato! La massimizzazione del profitto in un mercato concorrenziale Obiettivo impresa = Max profitto cioè: produrre Q che rende massima la differenza tra RT e CT L’impresa deve produrre quella quantità che rende: RMa = Cma. Infatti (ragionando “al margine”): se RMa > CMa, un incremento di Q fa aumentare il profitto; se RMa < CMa, una riduzione di Q fa aumentare il profitto; perciò se RMa = CMa il profitto è massimizzato. Un esempio numerico: P Q RT CT RMa CMa 6 2 12 8 6 3 6 3 18 12 6 4 6 4 24 17 6 5 6 5 30 23 6 6 6 6 36 30 6 7 La Max del profitto in un’impresa concorrenziale graficamente: Costi e ricavi CMa P 0 P = RMa = RMe Q1 Qmax Q2 Quantità Max del profitto in un’impresa concorrenziale Dato P, l’impresa sceglie Q tale che Cma = RMa (= P in concorrenza). La curva di CMa determina dunque la Q offerta, dato il prezzo di mercato (se l’impresa trova conveniente produrre). Perciò la curva di CMa (come già in effetti sapevamo!) non è altro che la curva di offerta dell’impresa!! Un po’ di matematica… Poiché i profitti di un’impresa si possono scrivere in funzione della quantità prodotta come segue: (Q) = RT(Q)- CT (Q) la condizione “del primo ordine” (derivata prima nulla) per la massimizzazione dei profitti ci dice appunto che deve essere: d(Qmax)/dQ = RMa(Qmax) – CMa(Qmax) = 0. Produrre oppure no? E’ sempre conveniente produrre (Q > 0) per impresa? No. Ci sono almeno due possibilità: A volte, può convenire una sospensione temporanea della produzione (breve periodo) Altre volte, sospensione temporanea o meno, può convenire una chiusura definitiva (uscita dal mercato, nel lungo periodo) Sospensione temporanea All’impresa conviene fermare temporaneamente la produzione se RT < CV, cioè se: P < CMeV Spiegazione ? I CF l’impresa li deve pagare in ogni caso, e quindi “non contano” (sono costi “sommersi”). Quello che conta è il profitto variabile (RT - CV): Produrre permette di ottenere un profitto variabile positivo (al limite, se il prezzo è basso, ciò almeno riduce le perdite complessive) se P > CMeV. Se no, è meglio sospendere l’attività (si evitano i profitti variabili negativi). Graficamente Costi Se P > CMeT, l’impresa continua a produrre con profitti CMa CMeT Se P > CMeV, continua a produrre nel breve periodo CMe V Se P < CMeV, ferma la produzione 0 Quantità Graficamente Costi Curva di offerta dell’impresa di breve periodo CMa CMeT CMe V 0 Quantità Chiusura definitiva Nel “lungo periodo” non si distingue tra fattori fissi e variabili (tutti i fattori sono in linea di principio variabili, e non ci sono costi sommersi) Dunque un’impresa chiude definitivamente se RT < CT (profitto = ricavi – costi < 0), cioè se: P < CMeT La precedente è una condizione di uscita dal mercato. P > CMeT È invece una condizione di entrata. La curva di offerta di lungo periodo dell’impresa concorrenziale La curva di offerta di lungo periodo dell’impresa concorrenziale è dunque la parte della curva del CMa al di sopra del CMeT (di lungo periodo) Le curve di offerta di lungo e breve periodo dell’impresa concorrenziale Mettiamo insieme le condizioni sul se e quanto produrre da parte di un’impresa. Curva di offerta di breve periodo Si tratta della porzione della curva del costo marginale al di sopra del CMeV Curva di offerta di lungo periodo Si tratta della porzione della curva del costo marginale al di sopra del CMeT (di lungo periodo) Profitto =(P - CMeT) x Q Prezzo CMa 0 CMeT Quantità Profitto =(P - CMeT) x Q Prezzo CMa P 0 CMeT P = RMe = RMa Quantità Profitto =(P - CMeT) x Q Prezzo CMa P CMeT P = RMe = RMa CMeT Quantità che massimizza il profitto 0 Q Quantità Profitto =(P - CMeT) x Q cioè: area tra P e CMeT Prezzo CMa CMeT Profitto P P = RMe = RMa CMeT Quantità che massimizza il profitto 0 Q Quantità Offerta in un mercato concorrenziale 1. 2. L’offerta di mercato è uguale alla somma delle quantità offerte dalle singole imprese in un mercato concorrenziale. Due casi Numero fisso di imprese Libertà di entrata e uscita o n Offerta di mercato con fisso di imprese (breve periodo) Per ogni prezzo, ogni impresa produce Q tale che P = CMa L’offerta di mercato riflette le curve di CMa delle singole imprese (come abbiamo sostenuto nella prima parte del corso). Valgono i risultati visti nei capitoli precedenti circa le curve di offerta di mercato. Si noti inoltre che la rendita di ciascun produttore (area tra la linea del prezzo e quella del costo marginale) non è altro che il suo profitto variabile (che deve essere positivo, o l’impresa non produrrebbe). Offerta di mercato con libertà di entrata e uscita Supponiamo (per semplicità) che le imprese abbiano la stessa funzione di costo (cioè la stessa tecnologia e stesso accesso al mercato dei fattori produttivi) Entrata e uscita dipendono dalle condizioni di mercato (e spostano la curva di offerta) Cioè: (i) entrata se P > CMeT; (ii) uscita se P < CMeT Entrata P; uscita P finché profitto = 0 Offerta di mercato con libertà di entrata e uscita Conclusione: nell’equilibrio di lungo periodo (in cui il numero delle imprese è stabile) deve essere: Profitti =0! Ma allora le imprese producono Q = Q* (dimensione efficiente), cioè dove P = minimo del CMeT. Perché? Deve essere P = CMeT in equilibrio, ma le imprese producono dove P = CMa, e CMa = CMeT solo dove CMeT è minimo! L’offerta di mercato (di lungo periodo) è dunque orizzontale (perfettamente elastica) in corrispondenza di quel prezzo. Effetti di aumenti della domanda nel breve e nel lungo Nel breve (no fisso di imprese) prezzo di mercato profitti Q di impresa e Q di mercato Nel lungo (entrata nuove imprese identiche) P mercato = P iniziale = Min CMeT Q di impresa = Q iniziale Q di mercato perché ci sono più imprese che producono ognuna la stessa quantità di prima Profitti come prima (nulli) Condizione iniziale Prezzo Mercato Impresa Prezzo CM CMeT O1 A P1 Offerta di lungo periodo P1 D1 0 Quantità (impresa) 0 Q1 Quantità (mercato) Aumento della domanda Prezzo Mercato Impresa Prezzo CM CMeT B O1 A P1 P1 D1 0 Quantità (impresa) 0 Q1 Offerta di lungo D2 periodo Quantità (mercato) Reazione di breve periodo: P Prezzo Mercato Impresa Prezzo MC CMeT B P2 P2 P1 P1 O1 A D1 0 Quantità (impresa) 0 Q1 Q2 Offerta di lungo D 2 periodo Quantità (mercato) Reazione di breve periodo: profitti Mercato Impresa Prezzo Prezzo Profitto CM CMeT B P2 P2 P1 P1 O1 A D1 0 Quantità (impresa) 0 Q1 Q2 Offerta di lungo D2 periodo Quantità (mercato) Aggiustamento di lungo periodo Mercato Impresa Prezzo Prezzo Profitto CM CMeT B P2 P2 P1 P1 O1 A D1 0 Quantità (impresa) 0 Q1 Q2 Offerta di lungo D 2 periodo Quantità (mercato) Entrata di nuove imprese: O1 O2 Mercato Impresa Prezzo Prezzo Profitto CM CMeT B P2 P2 P1 P1 O1 O2 A Offerta di lungo D2 periodo D1 0 Quantità (impresa) 0 Q1 Q2 Quantità (mercato) Aggiustamento di lungo periodo: P Prezzo Mercato Impresa Prezzo CM CMeT B P2 P1 O1 O2 A Offerta di lungo D2 periodo P1 D1 0 Quantità (impresa) 0 Q1 Q2 Quantità (mercato) Nuovo equilibrio di lungo periodo Prezzo Mercato Impresa Prezzo CM CMeT B A P1 O1 C P1 O2 Offerta di lungo D2 periodo D1 0 Quantità (impresa) 0 Q1 Q2 Q3 Quantità (mercato) La curva di offerta in un mercato concorrenziale (a) Condizioni di profitto nullo per l’impresa (b) Offerta di mercato Prezzo Prezzo CMa CMeT P= CMeT minimo Offerta 0 Quantità (impresa) 0 Quantità (mercato) Profitti = 0 nel lungo periodo? L’impresa vuole max profitto Ma nell’equilibrio di l.p. in concorrenza si trova con profitti = 0 Un paradosso? No. Il CT include anche la cosiddetta “remunerazione normale” (il “costo opportunità”) dell’imprenditore. Sono i cosiddetti extra-profitti a essere uguali a zero. Può l’offerta di mercato di lungo essere inclinata positivamente? Sì, in due casi: a) alcuni fattori rimangono fissi anche nel lungo periodo (risorse esauribili); b) le imprese hanno costi differenti i concorrenti potenzialmente entranti nel mercato potrebbero avere uno “svantaggio tecnologico” senza un aumento del prezzo non riuscirebbero ad entrare sul mercato In questi casi, profitti di (qualche) impresa rimangono positivi anche nel lungo periodo, e la curva di offerta di lungo periodo non risulta perfettamente elastica. Conclusione Per massimizzare il profitto, l’impresa produce una Q che rende RMa = CMa RMa = RMe = P in concorrenza perfetta Nel breve: sospensione temporanea se P < CMeV Nel lungo, chiusura definitiva se P < CMeT Conclusione Se c’è libertà di entrata e uscita, i profitti tendono a zero nel lungo periodo In equilibrio di lungo: P = Min CMeT e il no delle imprese sul mercato si aggiusta per uguagliare domanda e offerta. Si noti che il prezzo di mercato pagato dai consumatori è veramente il minimo “possibile” (Min CMeT): è un’altra manifestazione della “mano invisibile” smithiana.