ZytoLight SPEC EGFR/CEN 7 Dual Color Probe Z-2033-200 20 (0.2 ml) Z-2033-50 5 (0.05 ml) Per la rilevazione del gene umano EGFR e degli alfa-satelliti del cromosoma 7 mediante ibridazione in situ fluorescente (FISH) . . . . Dispositivo per uso diagnostico in vitro in base alle direttive EU 98/79/EC Sonda polinucleotide marcata in fluorescenza per il rilevamento del gene umano EGFR e degli alfa-satelliti del centromero del cromosoma 7. Pronto all’uso Descrizione Prodotto: Contenuto: Sonda ZytoLight EGFR/CEN 7 Dual Color Probe (PL15) in tampone di ibridazione. La sonda contiene polinucleotidi coniugati con un fluorocromo verde (ZyGreen, analogo alla FITC, eccitazione a 503 nm ed emissione a 528 nm) che marca il gene EGFR e polinucleotidi coniugati con un fluorocromo arancio (ZyOrange, analogo alla Rodamina, eccitazione a 547 nm ed emissione a 572 nm) che marca la sequenza degli alfa satellite del centromero del cromosoma 7 Prodotto: Z-2033-200: 0.2 ml (20 reazioni considerando 10 μl di dispensazione per campione) Z-2033-50: 0.05 ml (5 reazioni considerando 10 μl di dispensazione per campione) Specificità: La sonda ZytoLight EGFR/CEN 7 Dual Color Probe (PL15) è progettata per rilevare il gene umano EGFR cosi come gli alfasatelliti del centromero del cromosoma 7 in tessuti fissati in formalina ed inclusi in paraffina o in campioni cellulari tramite ibridazione in situ fluorescente. Stabilità/Conservazione: La sonda ZytoLight EGFR/CEN 7 Dual Color Probe (PL15) deve essere conservata a -16/-22°C al buio ed è stabile fino alla data indicata sull’etichetta. Utilizzo: Questo prodotto è un dispositivo per uso diagnostico in vitro (in base alle direttive EU 98/79/EC). L'interpretazione dei risultati deve essere effettuata da personale qualificato tenendo conto degli altri dati clinici e patologici del paziente nel contesto dell'anamnesi clinica. Precauzioni: Leggere il manuale d’uso prima dell’utilizzo! Non usare i reagenti dopo la data di scadenza riportata sull’etichetta. Questo prodotto contiene sostanze (in piccoli volumi e piccole concentrazioni) dannose per la salute. Evitare il contatto diretto con i reagenti. Prendere le appropriate misure protettive (guanti monouso, occhiali protettivi, abbigliamento da laboratorio). Se i reagenti vengono in contatto con la pelle lavare abbondantemente con acqua. Principio del Metodo: La presenza di determinate sequenze di acido nucleico nelle cellule o nei tessuti può essere rilevata attraverso ibridazione in situ con l'utilizzo di sonde a DNA marcate. L'ibridazione induce la formazione di una struttura a doppio filamento (ibrido duplex) tra le sequenze presenti nel campione in analisi e la sonda. La formazione del duplex (con le sequenze cromosomiche del gene EGFR e degli alfa satelliti del cromosoma 7 nel campione) può essere visualizzata attraverso l'utilizzo di un microscopio a fluorescenza con filtri appropriati Istruzioni: Il pretrattamento (sparaffinatura, proteolisi, post fissazione) piuttosto che l’allestimento del campione dovrebbero essere ottimizzati dall’utilizzatore a seconda della natura del campione e dei propri bisogni. Denaturazione e ibridazione 1. Utilizzare 10µl di ZytoLight EGFR/CEN 7 Dual Color Probe (PL15) per ogni campione. Distribuire a piccole gocce sull'intera superficie evitando di concentrare in un unico punto. Alternativamente, aggiungere la sonda al centro di un coprioggetto e applicare il coprioggetto sull'area in esame. Un leggero riscaldamento della sonda e l'utilizzo di un puntale tagliato in punta semplificano l'operazione. 2. Evitare la formazione di bolle, coprire il campione con un vetrino copri oggetto (22 mm x 22 mm a seconda della dimensione del campione). Sigillare il vetrino copri oggetto con fixogum o con colla analoga. 3. Denaturare a 75°C (± 2°C) per 10 minuti utilizzando una piastra calda La temperatura di denaturazione può dipendere da vari fattori come la fissazione o l’età del campione pertanto potrebbe essere necessaria l’ottimizzazione di tale temperatura (73°C-77°C) 4. Trasferire i vetrini in una camera umida e ibridare overnight a 37°C in una stufa ventilata E’ importante che il campione (cellule o tessuto) non si asciughino durante l’ibridazione E’ possibile condurre le fasi di denaturazione/ibridazione mediante l’utilizzo di piastre a controllo automatico della temperatura come il ThermoBrite™ StatSpin. Risultati Mediante l’utilizzo di filtri appropriati, i segnali di ibridazione del gene EGFR appariranno verdi mentre i segnali di ibridazione dei alfa satelliti del cromosoma 7 appariranno arancio. In interfase le cellule normali o le cellule senza aberrazione del cromosomi 7 si distingueranno due segnali distinti uno verde ed uno arancione. In cellule con amplificazione del gene EGFR si avrà un aumento dei segnali gene specifici o la formazione di cluster di segnale. I polinucleotidi della sonda ZytoLight EGFR/CEN 7 Dual Color Probe (PL15) che riconoscono gli alfa satelliti del centromero del cromosoma 7 fungono da controllo interno per garantire che l’ibridazione è avvenuta correttamente. Al fine di valutare la specificità del segnale, ogni ibridazione dovrebbe essere effettuata assieme a dei controlli. Si consiglia l’utilizzo di almeno un campione in cui il numero di copie del gene EGFR e del cromosoma 7 sia noto. Particolare attenzione si deve prestare nella valutazione di cellule sovrapposte onde evitare falsi risultati tipo amplificazione del gene. A causa della de condensazione della cromatina, singoli segnali FISH possono apparire come piccoli cluster, comunque due o tre segnali della stessa dimensione, separati da uno spazio pari alla dimensione di un segnale, devono essere considerati come un unico segnale. Bibliografia Alexandrov IA, et al. (1988) Chromosoma 96: 443-53. Cappuzzo F, et al. (2005) Natl Cancer Inst 97: 643-55. 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