MODULO Chirurgia D’Urgenza SCHEDA INFORMATIVA EMORROIDECTOMIA M/P01/11 Rev.1 Pag.1/2 EMORROIDI Le emorroidi sono dei cuscinetti venosi che hanno la funzione di rendere elastico il canale anale e provvedere, insieme agli sfinteri, alla continenza delle feci. Sono quindi importanti strutture anatomiche e hanno una loro specifica funzione. Il canale ano rettale è tappezzato dalla mucosa , questa mucosa per vari motivi tende a “ scendere” (età, sforzi, alimentazione errata, stitichezza ecc. ) in quanto perde la capacità di rimanere fissa ai muscoli sfinteriali, e si spinge in basso verso l’orifizio anale. Così facendo le vene emorroidarie fuoriescono al di fuori dell’ano provocando i sintomi della malattia emorroidaria (prolasso, sanguinamenti, crisi dolorose). E’ in questo caso che è necessario un intervento per ripristinare una situazione di normalità. TIPI DI INTERVENTO Non prendiamo in considerazione in questa scheda informativa gli interventi ambulatoriali (quali la legatura elastica), ma solo quegli interventi che richiedono una anestesia generale o spinale. _ EMORROIDECTOMIA: Consiste nell’asportazione radicale dei gavoccioli emorroidari con tecnica cruenta non sempre preventivabile prima dell’anestesia. Infatti la scelta della tecnica più idonea da impiegare viene effettuata talvolta solo in sala operatoria ove, in conseguenza del rilasciamento indotto dall’anestesia, si può efficacemente valutare la reale entità del problema e quindi applicare la tecnica chirurgica più appropriata al caso specifico. Tecnica di Longo : vari tempi operatori _ ANOPESSIA MECCANICA (sec. Longo)- finalità: eliminare il prolasso, causa della fuoriuscita delle emorroidi, e riportare le vene emorroidarie stesse nella loro sede abituale, cioè all’interno del canale anale. Consiste nella resezione e sutura della mucosa rettale con suturatrice meccanica circolare. Si ottengono così due scopi, da una parte eliminare il prolasso e fare si che le emorroidi non possano più prolassarsi al di fuori del canale anale e dall’altra ripristinare una giusta circolazione venosa senza più sanguinamenti. La prolassectomia con Stapler ( o intervento di Longo) è diventato negli ultimi anni, l'intervento di scelta per le emorroidi di II grado avanzato, di III e IV grado e per i prolassi della mucosa rettale. 31/443 MODULO Chirurgia D’Urgenza SCHEDA INFORMATIVA EMORROIDECTOMIA M/P01/11 Rev.1 Pag.2/2 EVOLUZIONE POSTOPERATORIA L’intervento avviene solitamente in anestesia loco-regionale spinale (mediante iniezione di anestetico in regione lombosacrale) associata, se necessario, a sedativi; in situazioni particolari, può essere impiegata l’anestesia generale. La modalità di ricovero potrà variare e prolungarsi per 2-3 giorni in ragione del grado di prolasso, del tipo di anestesia praticata, delle possibili complicanze La sintomatologia dolorosa viene in genere controllata con l’assunzione dei comuni antidolorifici. Durante la convalescenza: - Il dolore postoperatorio potrà essere anche intenso e richiedere una terapia antidolorifica protratta per alcuni giorni (dopo un intervento di emorroidectomia il dolore potrà essere più prolungato rispetto agli altri tipi di intervento) e che aumenterà in occasione della defecazione. - In caso di emorroidectomia sarà necessaria una rigorosa gestione delle ferite con automedicazioni. - si dovrà osservare un corretto regime igienico-dietetico. RISCHI GENERICI L’intervento comporta i rischi comuni a tutti gli interventi chirurgici, legati al tipo di anestesia, all’età del Paziente e alle sue condizioni generali. COMPLICANZE Esiste una possibilità di recidiva (cioè che alcuni gavoccioli emorroidari si riformino a distanza variabile di tempo dall’intervento), diversa a seconda dei tipi di intervento. Altre complicanze intra- o postoperatorie, possono essere: - lesioni agli sfinteri anali ed al setto retto-vaginale nella donna. - sanguinamento, che se abbondante, può richiedere una revisione chirurgica in sala operatoria; - ritenzione urinaria, che può richiedere l’applicazione di un catetere vescicale; - suppurazione delle ferite chirurgiche; - altre complicanze minori, quali la dermatite reattiva perianale, il bruciore, il prurito. Più tardivamente possono verificarsi: - stenosi cicatriziale dell’orifizio anale, - incontinenza ai gas o più raramente alle feci. Questi problemi possono essere temporanei e risolversi entro i primi mesi post-operatori. PER SAPERNE DI PIU’ C.Staudacher – “Chirurgia d’urgenza” – Ed. Masson - pagg. 230 e seg. www.sicup.org : sito ufficiale della “Società di coloproctologia Italiana” DICHIARAZIONE Il sottoscritto _________________________________________________________________ dichiara di aver ricevuto in data odierna dal dott. ____________________________________ esaurienti esplicazioni verbali riguardanti le procedure chirurgiche descritte in questa scheda informativa che si impegna comunque a rileggere al fine di poter giungere ad un consenso all’intervento debitamente informato. In Fede data______________________________ ______________________________________________