CHIRURGIA A cura di Donato F. Altomare * Una malattia da nascondere Le nuove tecniche per il trattamento delle emorroidi muscolare per alterazioni delle strutture elastico-connettivali a malattia emorroidaria è una delle più antiche di sostegno. infermità conosciute e descritte dall’uomo. Una Il dislocamento dei cuscinetti emorroidari nella zona delle più antiche testimonianze di questa malattia di alta pressione del canale anale porterebbe ad un è contenuta nel codice di Hammurabi (Babilonia difficoltoso scarico venoso e alla congestione venosa tipica 2250 AC). Le emorroidi, insieme ai disturbi della delle emorroidi con conseguente danno defecazione, sono infatti una condizione del trofismo della mucosa e dei capillari tipica della specie umana e, secondo e quindi ai fenomeni di proctorragia Morgagni (1749), il prezzo da pagare per (emorragia di solito durante e dopo la l’acquisizione della stazione eretta. defecazione) e di trombosi (formazione Le emorroidi derivano dai cuscinetti di coaguli). emorroidari che sono degli ispessimenti Nella patogenesi delle emorroidi sono della mucosa (rivestimento interno) rettale stati ipotizzati numerosi fattori, nessuno al di sopra della linea dentata (zona di dei quali è stato dimostrato essere transizione fra la cute dell’ano e la mucosa chiaramente responsabile di questa rettale), ricchi di tessuto vascolare (con patologia. anastomosi arterovenose dirette, senza Le emorroidi non sono ereditarie l’interposizione di rete capillare) e tessuto anche se una familiarità della patologia connettivo ricco di fibre elastiche. emorroidaria è frequentemente I cuscinetti emorroidari sono di solito riscontrata, probabilmente in rapporto ad tre e sono localizzati alle ore 3, 7 e 11 e abitudini dietetiche comuni. svolgerebbero un certo ruolo nel fine Il ruolo della stipsi come causa delle meccanismo della continenza fecale emorroidi è controversa e diversi studi contribuendo a determinare la pressione epidemiologici tendono ad escludere un a riposo del canale anale. Anatomicamente rapporto causa-effetto. D’altra parte anche si distinguono le emorroidi interne, che un alvo diarroico con diverse scariche sono rivestite da un mucosa, dalle emorroidi giornaliere può esacerbare un quadro esterne, che rivestono un ruolo trascurabile emorroidario. in questa patologia e sono rappresentate La gravidanza, per la frequente da un reticolo venoso sottocutaneo Figura 1: Schema della legatura associazione con stipsi e per l’aumento perianale, rivestito quindi da cute. Le elastica delle emorroidi (Keighley della pressione endopelvica dovuta alla emorroidi interne possono diventare esterne M, Williams NS ). crescita dell’utero, si associa nel loro grado più avanzato e confondersi frequentemente alla comparsa di con il plesso venoso delle emorroidi esterne. emorroidi che talora possono trombizzarsi. Cause Sintomatologia soggettiva ed obiettiva Gran parte dei ricercatori concorda con Thomson sulla patogenesi di questa affezione legata ad uno scivolamento (prolasso) dei cuscinetti emorroidari e della parte distale della mucosa rettale rispetto alla tonaca I pazienti sono portati ad attribuire qualsiasi sintomo anale alle emorroidi e, spesso, a ricondurlo ad abitudini alimentari, attività lavorative (sedentarie, in piedi, sforzi fisici), stati climatici, caratteristiche dell’alvo. pugliasalute - trentadue - dicembre 2005 volte a prolassare può essere un polipo del canale anale o del retto che viene scambiato per emorroide. Prevenzione L’adozione di una dieta equilibrata, senza eccessi di alcol e spezie, ma con la giusta quantità di acqua e fibre può consentire una regolarizzazione dell’alvo e il miglioramento dei sintomi. Un proverbio inglese diceva “If you look after your bowel, your hemorrhoids will look after themselves” (se voi badate al vostro intestino le vostre emorroidi baderanno a se stesse). Una defecazione non Figura 2 e 3: Anoscopio operatore con sonda doppler introdotto nell’ano per localizzare e legare le arteriole rettali. Schema dell’effetto finale dopo ogni legatura emorroidaria. eccessivamente prolungata (evitare (Per cortese concessione del dr. Paolo Dal Monte) di leggere seduti al water) e con le ginocchia più alte del bacino (posizione alla turca) facilitano lo svuotamento rettale e Non esistono evidenze scientifiche che mettano in limitano la congestione pelvi-perineale. relazione l’insorgenza delle emorroidi o la esacerbazione Alcuni sport che implicano importanti e prolungati dei sintomi in rapporto a queste condizioni, neanche in aumenti della pressione endoaddominale rapporto al consumo di peperoncino piccante. (sollevamento pesi, etc.) andrebbero evitati Contrariamente a quanto si pensi le dai portatori di emorroidi, così come altri sport emorroidi non sono dolorose se non quando Il loro che provocano importanti sollecitazioni vanno incontro ad una complicanza abbastanza trattamento meccaniche sul perineo (ciclismo). frequente che è la trombosi. viene descritto È importante ricordare che il riscontro di Il coinvolgimento della parte cutanea già nel 400 A.C. proctorragia, specie se associato ad dell’ano da parte dell’edema post-trombotico, anemizzazione deve consigliare l’esecuzione produce infatti un dolore vivo e persistente di una colonscopia totale per escludere altre che regredisce lentamente entro 48-72 ore. I patologie del colon (soprattutto tumori) nei pazienti al di sintomi emorroidari più comuni sono invece il sopra di 50 anni. Nei casi di pazienti con familiarità sanguinamento, soprattutto dopo la defecazione e la neoplastica colorettale o di altri fattori di rischio, la sensazione di prolasso esterno, di fuoriuscita di mucosa colonscopia va consigliata al di sopra dei 40 anni. dall’orifizio anale. È frequente anche avvertire un senso di peso o di gonfiore anale e prurito, in genere legato alla presenza di ano umido per le secrezioni della mucosa Trattamenti emorroidaria. Accertamenti La diagnosi di emorroidi è relativamente facile e potrebbe essere stabilita tranquillamente anche dal medico curante. È necessario esaminare la regione anale col paziente in decubito laterale sinistro a cosce flesse sul tronco. Le emorroidi potrebbero essere esterne e quindi diagnosticabili anche con la semplice ispezione o richiedere una anoscopia. L’esplorazione digitale del canale anale e del retto basso non deve mai essere omessa in questa visita. Il riscontro di dolore importante alla esplorazione associato a spasmo anale deve far pensare più ad una ragade anale che ad emorroidi interne. Spesso la componente cutanea ipertrofica dell’ano (marische) viene scambiata per emorroidi esterne. Altre pugliasalute Il trattamento delle emorroidi viene descritto da tutti i grandi medici del passato, da Ippocrate (400 A.C.) a Celso (25 A.C.) a Galeno (II sec. D.C.) e più tardi in epoca medioevale da Landfrank e da Giovanni delle Ardenne (1306-1360), ma è soprattutto nel XX secolo che il trattamento di questa patologia ha avuto un grande sviluppo e molti importanti chirurghi hanno legato il loro nome a varie tecniche per la terapia delle emorroidi come Whitehead, Eisenhammer, Fansler, Von Langeback, Milligan, Morgan, Lord, Parks, Ferguson e, più recentemente, l’italiano Longo. Oggigiorno la terapia delle emorroidi dispone di metodiche sempre meno cruente e dolorose, appropriate per ogni tipo e grado di emorroidi. È infatti essenziale valutare il grado di evoluzione della patologia emorroidaria e adottare la corretta terapia per ogni grado. Classicamente si distinguono 4 gradi di emorroidi (Goligher 1972): I° grado sanguinano ma non prolassano, - trentatre - dicembre 2005 II° grado prolassano durante lo sforzo defecatorio ma rientrano spontaneamente, III° grado il prolasso emorroidario deve essere riposizionato manualmente nell’ano, IV° grado il prolasso emorroidario è permanentemente esterno e non può essere riposizionato manualmente all’interno. Accanto a questa classificazione tradizionale è stata proposta un’altra classificazione che tiene conto della distribuzione circonferenziale o per quadranti del prolasso emorroidario, degli eventi acuti come ascessi e trombosi, della presenza o meno di uno spasmo dell’ano (sistema classificativo PATE 2000). In questa presentazione verranno descritti soltanto i trattamenti ritenuti al momento i più validi sulla base della Evidence Based Medicine omettendo trattamenti ormai obsoleti come la divulsione anale sec Lord, la legatura sec von Langebeck, gli interventi di criochirurgia, l’emorroidectomia sec Whitehead o trattamenti meno efficaci di altri (scleroterapia, laserterapia, fototerapia). Emorroidi di 1° grado: il trattamento è generalmente conservativo, basato su una normalizzazione dell’alvo, sull’uso di flavonoidi (diosmine) e vasoprotettori che hanno in genere proprietà antiedemigene ed effetti capillaroprotettori. Emorroidi di 2° grado: accanto alla terapia medica, il trattamento attualmente preferito è la legatura elastica descritta da Barron nel 1963. Si tratta di un trattamento assolutamente indolore, ripetibile e con scarsissime complicazioni che è in grado di risolvere il problema definitivamente in una percentuale fra il 70 e il 90% dei casi. La legatura elastica consiste nello strozzare con una molla elastica il gavocciolo emorroidario alla sua base e nel mandarlo in necrosi. La legatura si effettua con un apposito apparecchio introdotto nell’ano attraverso un anoscopio e va ripetuta in tutti i quadranti in cui si rilevano emorroidi di 2° grado. La legatura viene effettuata al di sopra della linea dentata, in una zona della mucosa anorettale dove non c’è sensibilità somatica per cui il paziente non avverte alcun dolore, o al massimo avverte una piccola tensione anale ed un fugace tenesmo per alcune ore dopo la legatura. Solitamente bastano 3-4 legature distanziate di 10-15 giorni. Più recentemente è stata introdotta una nuova tecnica per le emorroidi di 2° e 3°grado: la legatura arteriosa transanale doppler guidata (Hemorrhoidal Artery Ligation, HAL, o ancor più recentemente la Transanal Hemorrhoidal Dearterialization (THD). Questa tecnica può essere eseguita in anestesia spinale o locoregionale in Day Hospital e consiste nel legare i rami terminali dei vasi sanguigni che alimentano le emorroidi. Questi vasi sanguigni vengono identificati mediante una sonda doppler applicata ad uno speciale anoscopio operatore monouso. Attraverso l’anoscopio si pugliasalute eseguono queste legature mediante una serie di punti. La legatura non solo occlude i vasi sanguigni che alimentano le emorroidi, ma, come nella legatura elastica, riduce il prolasso mucoso ed emorroidario. I risultati sinora presentati in letteratura internazionale sembrano assai promettenti. Emorroidi di 3° grado: rappresentano le emorroidi di più frequente riscontro in chirurgia. In questo caso esistono due principali tipi di scelte terapeutiche, quello tradizionale, di emorroidectomia, descritto nel 1937 da Milligan e Morgan e la emorroidopessi con stapler descritta da Longo nel 1998. Il primo intervento, largamente praticato in tutto il mondo perché economico ed efficace, ha lo svantaggio di dare molto dolore postoperatorio, di asportare un tessuto che riveste importanza nella sensibilità anale, di richiedere settimane per un completo ristabilimento del paziente (guarigione delle ferite e ripresa lavorativa). In più può lasciare degli esiti funzionali importanti come incontinenza fecale (fino al 30% nei risultati a lungo termine) e stenosi anale (restringimento dell’orifizio anale) (1-2%). Per questo motivo nel corso degli ultimi anni sono state ideate alcune modifiche alla tecnica originale con l’uso di bisturi ad ultrasuoni (Ultracision, Ethicon EndoSurgery) o meglio ancora con bisturi a radiofrequenza (Ligasure Tyco Healthsystem). Il vantaggio di questi dispositivi è quello di ridurre le perdite di sangue durante l’intervento che diventa quindi più rapido e di ridurre in parte il dolore postoperatorio. L’alternativa a questa chirurgia è l’emorroidopessi sec Longo. Con questa tecnica non si interviene direttamente sulle emorroidi ma sulla mucosa rettale prolassata che viene asportata utilizzando una suturatrice meccanica circolare monouso (stapler) appositamente disegnata (Fig.4). L’asportazione e sutura della mucosa prolassata determina una risalita e un fissaggio delle emorroidi in alto nel canale anale (emorroidopessi o lifting delle emorroidi) che progressivamente si sgonfiano, ma, soprattutto, non prolassando più verso l’esterno, non sanguinano più. Figura 4: emorroidopessi con stapler circolare sec Longo - trentaquattro - dicembre 2005 Centri di Riferimento in Puglia Unità di Coloproctologia Università di Bari Tel 080.5502107 Prof. Donato F. Altomare [email protected] Unità di Coloproctologia Taranto Questo intervento ha il grosso vantaggio di ridurre molto il dolore postoperatorio (perché la zona operata ha scarsa sensibilità dolorifica), di non lasciare ferite da medicare e quindi di consentire al paziente una rapida ripresa dell’attività lavorativa. Tuttavia va ricordato che anche con questa chirurgia si possono avere complicazioni talora gravi (sono segnalate oltre alle emorragie postoperatorie, rari casi di dolore persistente, fistole rettovaginali, sepsi retroperitoneale, difficoltà defecatorie) per cui l’intervento non va mai sottovalutato e va eseguito sempre da chirurghi esperti. Gli aspetti negativi di questa metodica sono rappresentati soprattutto dal costo della suturatrice (circa 600 €. non rimborsati dal DRG per le emorroidi) e l’incertezza sui risultati a lungo termine che attualmente mancano, data la recente introduzione della metodica. Le prime segnalazioni in letteratura indicano una percentuale di recidive del prolasso emorroidario superiore a quella della tecnica tradizionale. Dr. Nicola Nardelli [email protected] Unità di Coloproctologia Ospedale di Molfetta Dr. Donato Scardigno [email protected] Siti internet di Riferimento Società Italiana di Chirurgia Colo-Rettale www.siccr.org Emorroidi di 4° grado: Si riscontrano ormai in una bassa percentuale di casi che richiedono solitamente l’asportazione con tecnica tradizionale (Milligan Morgan), magari con l’ausilio di un bisturi a radiofrequenza. Benché siano segnalati risultati positivi anche con la tecnica di Longo, i risultati a distanza indicano un’alta percentuale di recidive. Dottori specialisti in Radiologia * Professore Associato di Chirurgia Generale Responsabile della Unità di Coloproctologia di Bari Membro del Consiglio Direttivo della Soc. Italiana di Chirurgia Colorettale Via Pier Luigi da Palestrina, 1 - Molfetta, (Ba) Tel. 080 335 8711 / 080 335 8712 Fax 080 335 8728 E-mail: [email protected] www.ricercheradiologiche.it STRUTTURA CERTIFICATA CASA DI CURA POLISPECIALISTICA Centro Convenzionato Con Il S.S.N. VILLA VERDE AUTORIZZAZIONE COMUNALE N° 06/2001 TARANTO Direttore Sanitario: Dr. Alessandro Faino - Medico Spec. in Igiene CARDIOLOGIA - UTIC - RIAB. CARDIOLOGICA : MEDICINA - ONCOLOGIA - PNEUMOLOGIA RIABILITAZIONE RESPIRATORIA: RESP.LI DR. V. POLINI - DR. C. LAROSA - Spec. in Cardiologia RESP. DR. I. MONGELLI - Spec. in Gastroenterologia GERIATRIA - RIABILITAZIONE MOTONEUROLESI: RESP. DR. F. SDANGANELLI - Spec. in Reumatologia e Geriatria LABORATORIO DI ANALISI CLINICHE: RESP. DR. M. CARONE - Spec. in Biologia AMBULATORIO DI RADIOLOGIA: RESP. DR. N. DANESE - Spec. in Radiologia Medica AMBULATORIO DI FISIOKINESITERAPIA: RESP. DR. M. FORMOSO - Spec. in Medicina Fisica e Riabilita.ne RESP. DR. A. FAINO - Spec. in Igiene POLIAMBULATORIO E DAY HOSPITAL: CENTRALINO 099 7727111 74100 TARANTO - Via Golfo di Taranto n. 22 (rione salinella) - Autobus di linea n. 8 - n. 6 www.VILLAVERDETARANTO.it - e-mail: [email protected] pugliasalute - trentacinque - dicembre 2005