Definizione menù Codice I06P03 Revisione n 00 N. Operazione Esecutore Note/moduli/ attrezzature I menù di ogni mensa devono avere una base comune che garantisca le condizioni essenziali del servizio e che sia unica e riconoscibile in ogni mensa del Servizio Ristorazione del DSU. Annualmente sono in vigore quattro menù stagionali: 1. primaverile 2. estivo 3. autunnale 4. invernale i menù entrano in vigore il primo lunedì successivo alla data di inizio stagione, salvo situazioni di calendario particolari che si possano presentare. Ogni menù prevede la presenza di piatti idonei alla stagione e che risultino appetibili e graditi all’utenza nel periodo di riferimento. 1 Servizio Ristorazione Ogni menù si articola su quattro settimane e su due turni, pranzo e cena, per tutte le mense del DSU. Per ogni turno di servizio l’utente potrà comporre il proprio vassoio scegliendo tra: − Almeno 4 primi: (pasta asciutta, risotti, paste ripiene, paste speciali, pasticciati, primi freddi, minestre e zuppe…). − Almeno 4 secondi: (arrosti caldi e freddi, umidi, carne alla griglia, sformati e frittate, preparati a base di carne, pesce al forno, pesce al vapore, pesce fritto, insalatone, piatti freddi di salumi e di formaggi − Almeno 4 contorni: (verdure e ortaggi cotti al vapore, al forno e in umido, legumi, insalate miste…) Emesso da Vella, Puntoni, Alessi Approvazione Verificato da Fantoni Approvato da Carpitelli, Beltrami, Vicini “Copia Ufficiale del documento presente nella rete aziendale” Pagina 1 di 2 Definizione menù Codice I06P03 Revisione n 00 2 3 4 Al di là degli aspetti di variabilità strettamente gastronomici, la composizione del menù deve tenere conto della presenza, nello stesso turno, di: pietanze vegetariane (latteo - ovo vegetariane); pietanze senza carne di maiale; pietanze senza derivati del latte; pietanze “leggere” cioè preparate senza grassi cotti e anche della presenza di secondi piatti a base di pesce almeno due volte a settimana. Servizio Ristorazione La distribuzione dei piatti all’interno del giorno, della settimana e del mese deve essere equilibrata non solo sul piano nutrizionale ma il più possibile anche dal punto della variabilità effettiva all’interno del singolo pasto e tra i due pasti della giornata; della diversità dei menù tra giorni della settimana, in modo da non far trovare le medesime portate a chi frequenta a giorni fissi (causa organizzazione didattica e/o personale) negli stessi giorni della settimana; della Servizio Ristorazione distribuzione all’interno del mese, per cui non si producano addensamenti di particolari tipologie di piatti o ingredienti in parti del mese e rarefazione o assenza in altre. La presenza di queste alternative garantisce giornalmente un’offerta di pietanze in grado di rispondere alle preferenze del maggior numero di utenti. I criteri scelti e le variabili giornaliere, inoltre, uniformano l’offerta. . I criteri elencati costruiscono lo scheletro di un’offerta alimentare che si completa con l’esperienza di ogni singola mensa nel rapporto con la propria utenza e nel contesto gastronomico territoriale. Servizio Ristorazione L’arricchimento dell’offerta si integra con le offerte caratterizzanti di ogni mensa che sono funzione delle disponibilità di attrezzature. “Copia Ufficiale del documento presente nella rete aziendale” Pagina 2 di 2