DELLE n11. 23 giugno 2014 www.corrierecomunicazioni.it Fatturazione elettronica e dematerializzazione [email protected] 27 A CURA DELL’ OSSERVATORIO FATTURAZIONE ELETTRONICA E DEMATERIALIZZAZIONE DELLA SCHOOL OF MANAGEMENT DEL POLITECNICO DI MILANO Ogni anno verranno risparmiati almeno un miliardo di euro. Circa 200 milioni da subito Perego (Polimi): «Ora che la macchina è avviata serve un’assunzione di responsabilità forte che investa l’intero Paese: dalla politica a tutte le istituzioni, università comprese» E-fattura, partita (anche) politica riduzione del tempo dedicato ad attività elementari a basso valore, a favore di altre a contenuto più elevato, in grado di migliorare la soddisfazione del personale, elevandone anche elevare la capacità professionale. Ora che la macchina è avviata, ci dev’essere un’assunzione di responsabilità forte, che investa l’intero Paese: dalla politica a tutte le istituzioni, università comprese. Sul piatto della bilancia vi è il nostro sviluppo, la nostra competitività. Per il presente e per il futuro”. Due milioni di imprese: tanti sono i fornitori della Pubblica Amministrazione. Vuol dire che il 40% delle nostre aziende ha una relazione economica con il mondo pubblico. Dalla digitalizzazione dei processi amministrativi pubblici, non solo, quindi, dalla fatturazione elettronica, si possono ricavare benefici di ben altra portata: 6,5 miliardi i risparmi - al 60% per la PA e al 40% per i Fornitori - de- Claudiororato A lla fine Godot è arrivato! Dopo oltre dieci anni di attesa, la fatturazione elettronica è diventata realtà. Almeno quella verso la Pubblica Amministrazione. Dobbiamo valutare l’avvenimento con ottimismo o con ironia? Dobbiamo dire “L’Italia è stata brava” oppure “Era ora, come al solito in Italia quando si inizia qualcosa non si sa mai quando verrà terminata”? Forse non vale più la pena parlare di bicchieri mezzi pieni o vuoti, di porsi domande e darsi risposte, perché il cambiamento da porre in essere è così profondo e strutturale, che potremmo discutere per intere giornate. Guardiamo ciò che c’è, guardiamo avanti, consapevoli che la fatturazione elettronica verso la PA non dev’essere considerata un punto di arrivo, ma di partenza. “Il 6 giugno è una data importante - affer- Un passo strategico dentro il processo di innovazione italiano ma Alessandro Perego, Ordinario di Logistica e Supply Chain Management al Politecnico di Milano e Responsabile Scientifico dell’Osservatorio Fatturazione Elettronica e Dematerializzazione - la cui importanza va ben al di là della ‘semplice’ fatturazione elettronica verso la PA. Bisogna ricondurre questo passo all’interno di un percorso più ampio, l’innovazione digitale dell’intero Paese, in cui le decisioni chiave sono ancor prima che di natura tecnica, di natura politica”. Cosa significa, ragionando in termini di “qui e ora”, la fatturazione elettronica verso la PA? Quali i benefici con la sua regione lombardia introduzione? Intanto, ogni anno si potrebbe risparmiare almeno un miliardo di euro: circa 200 milioni da subito con la riduzione dei cosiddetti consumabili, cioè carta, toner e simili, e altri 800 milioni circa con l’incremento nella produttività del personale. Esaminato da un altro punto di vista, il miliardo di risparmi complessivi vale circa 17 euro per ogni fattura - circa 60 milioni! - ricevuta dalla PA. A regime, la gestione di una fattura, dalla protocollazione fino alla sua conservazione, produrrà una riduzione della manodopera impiegata nelle macro attività amministrative per un valore pari a circa 14 euro per fattura. Vuol dire, allora, che si ridurranno i posti di lavoro? Che il beneficio del sistema, in realtà, sarà a saldo zero e che, in chiave sociale, i co- sti saranno devastanti sull’occupazione? “Sicuramente vi saranno impatti sull’occupazione, inutile nasconderlo - continua Perego -. Tuttavia, non dimentichiamo che le rivoluzioni tecnologiche della storia hanno in definitiva sempre creato nuovi posti di lavoro e professionalità, cambiando anche gli scenari occupazionali. E non dimentichiamo che il “caso base”, qualora non si spingesse seriamente sulla leva dell’innovazione digitale, non è la prosecuzione dell’oggi - scenario già non fantastico - ma una perdita progressiva di competitività del Paese e di molte sue imprese”. “Oltre a dare opportunità di lavoro alle nuove generazioni, più inclini all’uso delle tecnologie - conclude Perego - la digitalizzazione comporta anche la crescita professionale per qualcuno, la intercert-er EMILIA ROMAGNA fatturazione elettronica La gestione di una fattura produrrà una riduzione di manodopera per un valore pari a 14 euro a fattura lait LAZIO La digitalizzazione comporta la crescita professionale rivanti dalla digitalizzazione dell’intero ciclo dell’ordine. Senza parlare della lotta all’evasione fiscale. La fattura elettronica, da sola non basta e, probabilmente, non è lo strumento per combatterla. Tuttavia, può diventare un mezzo che facilita i controlli, rendendoli più efficienti ed efficaci. L’obbligo della conservazione elettronica, conseguente all’emissione di un documento anch’esso elettronico, innalza la produttività di chi fa le verifiche, aumentando la velocità delle stesse e riducendo l’impatto sui destinatari. Le colonne d’Ercole sono state superate, ora si naviga in mare aperto! Senza paura! istituti ospitalieri cremona In vista un hub per i fornitori Pronti a monitorare Sotto controllo la spesa pubblica i costi sanitari Ridotti i tempi del ciclo passivo Da anni la Regione Lombardia è attiva nella digitalizzazione dei processi lavorativi. Oggi, quasi la totalità delle fatture vengono ricevute in modalità cartacea. A valle della protocollazione, si è introdotta la scansione delle fatture, inviate poi in formato digitale agli Uffici che ne autorizzano il pagamento. È stata completata l’analisi per introdurre dei Workflow approvativi digitali, per ridurre la circolazione dei documenti cartacei e velocizzare l’iter approvativo. Al termine, le fatture digitalizzate vengono portate in Conservazione Sostitutiva. Per la Fatturazione Elettronica la Regione sta valutando di realizzare un hub per supportare i fornitori delle PA lombarde, consentendo di generare le fatture direttamente sull’hub, secondo il tracciato previsto dalla normativa (DM 55 3/4/2013), oppure di generare il tracciato con un’interfaccia Web, disponibile all’interno dell’hub. Intercent-ER è l’Agenzia per lo sviluppo dei mercati telematici della Regione Emilia-Romagna. Gestisce il progetto di Digitalizzazione del Ciclo Passivo, avviato nel 2013, per l’interscambio dei documenti di acquisto in formato elettronico strutturato tra fornitori, PA e Agenzia delle Entrate. Il tracciato dei documenti del Ciclo Passivo è quello del progetto europeo Peppol. Lo strumento per l’interscambio dei documenti è il Nodo Telematico di Interscambio, che gestirà la traduzione dei documenti dal tracciato FatturaPA al formato Peppol. NoTi-Er si integra con il Polo archivistico della Regione, che eroga il servizio di conservazione di tutti i documenti elettronici che transitano su NoTi-Er. I benefici attesi riguardano la riduzione dei costi del ciclo passivo, il monitoraggio della spesa pubblica e lo stimolo alla diffusione della Fatturazione Elettronica nelle relazioni B2b e con la PA. Gli «Istituti Ospitalieri», principale realtà ospedaliera della provincia di Cremona, contano circa 2.500 dipendenti, oltre 1.000 posti letto e un valore della produzione 2012 di quasi 250 milioni di euro. Nel 2013 partono la dematerializzazione del ciclo dell’ordine e l’acquisizione telematica dei Ddt su un portale da parte di un gruppo di fornitori pilota. Oggi gli ordini di acquisto sono inviati in formato elettronico strutturato a un numero crescente di fornitori, mentre la corrispondenza tra i Ddt e i relativi ordini viene verificata tramite tablet dagli operatori di magazzino. Da dicembre vengono dematerializzate anche le fatture passive, oggetto di conservazione sostitutiva. Il progetto ha ridotto i tempi del ciclo passivo, aumentato la produttività, migliorato la tracciabilità dei flussi. Nelle aree attivate si stimano risparmi nella gestione del ciclo dell’ordine tra il 15% e il 49%. Lait è la società di servizi informatici che opera al fianco della Regione Lazio. Nel 2009 ha avviato il progetto “Sistema Pagamenti” per il controllo e la razionalizzazione della spesa sanitaria regionale. Attraverso un portale integrato con i sistemi contabili delle 21 aziende sanitarie e ospedaliere della Regione vengono scambiate le fatture di acquisto in formato elettronico strutturato, con una riduzione dei tempi di pagamento delle fatture. Con la dematerializzazione del ciclo passivo la Regione potrà tracciare i flussi di informazioni sia nelle relazioni con i fornitori, sia con le singole aziende sanitarie, disponendo di dati strutturati per un efficace controllo della spesa sanitaria in termini di beni e servizi. La soluzione sviluppata da Lait è stata inserita nel catalogo nazionale dei programmi riutilizzabili e, tramite l’Agid, messa a disposizione delle amministrazioni locali.