EMOTIVAMENTE a cura di Maura Perez Valorizzare il gruppo infantile come Luogo di sviluppo delle competenze emotive L’intelligenza emotiva E’ un aspetto dell’intelligenza legato alla capacità di riconoscere, utilizzare, comprendere e gestire in modo consapevole le proprie ed altrui emozioni La scuola Luogo di espressione, riconoscimento, accoglienza e cura della dimensione emotiva individuale “Educazione Emotiva” Come: Auto-consapevolezza Disponibilità all’ascolto personale e altrui Accoglienza interpersonale (delle uguaglianze e delle differenze) Conoscenza e controllo (ma non soppressione) delle proprie emozioni (e delle passioni) Produzione ed espressione di Empatia, verso la comprensione e l’accoglienza delle emozioni altrui Capacità di gestione e risoluzione dei conflitti Condivisione e cooperazione Promuovere l’espressione e l’ascolto emozionali alla scuola dell’Infanzia • Gioco simbolico • Libera espressione ludico-espressiva e corporeo-manipolativa • Confronto, condivisione e circolarità relazionale • Metodo narrativo ed autobiografico • Elaborazione graficopittorica ed iconicosimbolica L’attività simbolica La predisposizione di un angolo per l’attività simbolica con l’allestimento di una “casetta familiare” con travestimenti, bambole, accessori domestici e complementi d’arredo, può rivelarsi un importante “invito” per i bambini che si trovano, insieme, in un’integrazione complice e nient’affatto casuale, a ricreare e rivivere, attraverso il gioco, alcune scene familiari, atteggiamenti materni, scambi relazionali ai quali essi assistono abitualmente. Trovando il proprio “Luogo Emotivo” In questo modo possono così elaborare soste e passaggi, contenuti e significati cognitivi, emotivi ed affettivi, sentendosi liberi di esprimere e “collocare” tutti gli aspetti della propria personalità, oltre che della propria esistenza, verificando possibilità e confini, confrontandosi con i temi femminili e maschili insiti nei diversi ruoli familiari e sociali, attribuendo nomi e forme in base ai propri bisogni. L’attività ludica verso la definizione del Sè Consentire ai bambini libere esplorazioni nella complessità della propria persona significa rendere i percorsi di costruzione identitaria estremamente benefici ed efficaci. Dialogare con Sè Occorre progettare e proporre percorsi di alfabetizzazione emotiva, in un’integrazione di proposte e interventi che, in modo continuo e trasversale, insegnino ai bambini a dialogare con ogni aspetto della propria soggettività ed esprimerlo con sicurezza e fiducia in ognuno dei differenti contesti di vita La narrazione auto-biografica La narrazione consente alla persona di definirsi e pronunciarsi in relazione agli eventi esperiti nel proprio contesto d’appartenenza, di operare una mappatura storico-affettiva dei fatti familiari e, con l’aiuto di questa, rivedere il proprio percorso con funzione sublimatrice, autoterapeutica e catartica. Abbiamo parole “Abbiamo parole per fingere, Parole per ferire, Parole per fare il solletico. Andiamo a cercare insieme, Le parole per amare. Andiamo a cercare insieme Le parole per amare. Abbiamo parole per piangere, Parole per tacere, Parole per fare rumore. Andiamo a cercare insieme Le parole per parlare. Andiamo a cercare insieme Le parole per parlare.” (S. Endrigo) Raccontami un po’….. Gli esercizi propedeutici (I.Lanfranchi) • • • • • • • Giochi di socializzazione Giochi ritmico-motori Giochi di rilassamento Giochi vocali e ritmici Giochi gestuali Giochi promotori di fiducia e rispetto Giochi di improvvisazione (emotiva) Psicomotricità Attraverso l’attività corporea il bambino esplora il proprio mondo, conosce Sé stesso e gli altri, verifica possibilità e confini, esprime ed interpreta le proprie emozioni ed i propri bisogni. Identità Emotiva Come stai? In quest’ottica potremmo vedere la scuola come strumento raccoglitore e decodificatore dell’esperienza prodotta e narrata, come trade-union tra mondi formativi e conoscitivi che si susseguono; come “contenitore” di narrazioni delle narrazioni stesse, una sorta di metanarrazione, intesa come rielaborazione, anche simbolica, dell’oggetto-esperienza che sia essa reale o immaginaria, costruita o ricostruita, trasformata o proiettata. GIORNO DOPO GIORNO SCOPRO LE MIE EMOZIONI E ME NE PRENDO CURA Alla scuola spetta il compito di offrire un “nido” alle emozioni che il bambino sceglie di esprimere ed “affidare”, aiutandolo a trovare nomi, colori, espressioni e direzionalità ad ogni vissuto emotivo e sentimentale. La mia rabbia “(….) Io la mia rabbia giusta Voglio tenerla in cuore Io voglio coltivarla come un fiore Vedere come cresce Cosa ne esce Cosa fiorisce quando arriva la stagione Vedere se diventa indignazione E se diventa, voglio tenerla tesa Come un’offesa (….)” B. Tognolini LA PAURA DI GOETHE UN GIORNO LA PAURA BUSSO’ ALLA PORTA, IL CORAGGIO ANDO’ AD APRIRE. E NON C’ERA PIU’ NESSUNO. Filastrocca per piangere B. Tognolini “Gli uccelli piangono persi nel volo Lacrime piccole piovono al suolo I pesci piangono lacrime amare Acqua nell’acqua persa nel mare I grandi piangono dietro le mani I pianti grandi degli esseri umani Io che son piccolo non mi nascondo Piango benissimo davanti al mondo Pianti di pioggia che asciugano i venti E non mi importa se tu mi senti E non mi importa se tu mi vedi Io piango in piedi” Per una scuola che rispetti il bambino (di G. Honneger Fresco) • • • • • • • • • • • Attenzione prioritaria alla persona Educazione come aiuto alle potenzialità originarie Coerenza tra fini e mezzi Rispetto per le motivazioni nascoste del bambino Le scelte vengono favorite da un ambiente organizzato Disponibilità di materiali ed oggetti Stabilità dei legami affettivi Diritto allo “Spazio segreto” Tutela della relazione bambino-bambino Cura nella relazione adulto-bambino Socializzazione come risultante di sicurezze personali Il calendario delle emozioni Sole o pioggia, vento o nebbia: come sono nel mondo, allo stesso modo sono nell’ animo di ogni persona. Che succede in te oggi?