Le industrie culturali e creative in
Umbria. Una mappatura quantitativa
Andrea Orlandi
Le industrie culturali e creative.
CE. The Economy of Culture in Europe. Rapporto Jan Figel. KEA 2006
Produttori di computer
Mp3
Telefonia mobile, etc.
INDUSTRIE
E ATTIVITÀ
CONNESSE
INDUSTRIE
E ATTIVITÀ
CREATIVE
Design
Architettura
Pubblicità
CUORE
DELLE ARTI
INDUSTRIE
CULTURALI
Arti visive
Arti dello spettacolo
Patrimonio artistico
Audiovisivi
Videogiochi
Musica
Editoria
2
Le industrie culturali e creative.
MIBAC. Libro bianco sulla creatività (Santagata), 2009
Cultura materiale
Produzione di
contenuti,
informazione e
comunicazione
Patrimonio storico e
artistico
Moda
Computer e
software
Patrimonio culturale
Design industriale
Editoria
Arti performative
Artigianato
TV e radio
Architettura
Industria del gusto
Film e pubblicità
Arte contemporanea
3
Le industrie culturali e creative (ICC)
Fondazione Symbola. Io sono cultura 2014
Industrie Culturali (31 codici ATECO)
•
•
•
•
Editoria, libri e stampa
Videogiochi e software
Film, video, radio, tv
Musica
Industrie Creative (42 codici ATECO)
•
•
•
•
Produzione di beni e servizi Creative Driven
Comunicazione e Branding
Design
Architettura
Produzione di beni riproducibili, connessi alle
principali attività artistiche, in cui le imprese
operano secondo logiche industriali
Industria del gusto, Ceramica,
Moda, Arredamento, Oreficeria
Performing Arts e arti visive (6 codici ATECO)
• Rappresentazioni artistiche, intrattenimento, convegni, fiere
Non si prestano a un modello
organizzativo di tipo industriale
Patrimonio storico-artistico (3 codici ATECO)
• Gestione e valorizzazione musei e biblioteche
4
Cosa sono le Industrie Culturali e Creative?
 Attività produttive tradizionali (attività artistiche, editoria, architettura) o totalmente nuove
(ad esempio editoria e comunicazione basate sui nuovi media) che hanno in comune un
legame forte con la cultura, la creatività, la produzione di significati simbolici e di valore
estetico. Questi elementi rappresentano sia l’input che alimenta le attività delle ICC, che
l’output, in quanto incorporati in prodotti e servizi venduti sul mercato, quindi con un
valore commerciale di scambio
 modus operandi: ricerca applicata continua, non necessariamente rivolta alla
produzione seriale ma alla continua produzione di novità-unicità, quasi sempre costretto a
prove e aggiustamenti reiterati perché l’esito commerciale positivo di ciò che viene realizzato
non è mai garantito
 attività tendenzialmente innovative e poco ripetitive, organizzate solitamente in
forma di progetto, il che richiede ogni volta un formato ad hoc (scarsa replicabilità ed elevata
flessibilità)
 prevalenza della dimensione artigianale: l’attenzione concentrata sul “creare e fare
bene” tipico della componente artigiana delle attività del made in Italy, ritenuta quelle
più creative e legate a tradizioni e saperi consolidati
5
Le industrie culturali e creative:
la ricchezza generata dal sistema produttivo culturale italiano
In Italia:
Industrie culturali in senso stretto (46,4%), Imprese creative (47,0%), Performing arts e arti visive
(5,2%), Patrimonio storico-artistico (1,5%).
Imprese Culturali
Lazio,
Lombardia,
Piemonte,
Campania
Umbria,
Trentino AA,
Emilia R.,
Abruzzo,
Calabria
Imprese Creative
Lazio (6,8%), Lombardia (6,2%)
Marche (6,5%), Veneto (6,3%)
Basilicata, Friuli
VG, Marche,
Toscana, Veneto,
Sardegna, Liguria,
Puglia, Sicilia
6
Le industrie culturali e creative in Umbria
Val. %
Val. ass.
Industrie Culturali
(24,5%)
1.337
Industrie Creative
(71,1%)
3.888
Editoria, libri e
stampa (50,9%)
Produzione di
beni e servizi
Creative Driven
(83%)
Videogiochi e
software
(38,9%)
Comunicazione
e Branding
(10,5%)
Film, video,
radio, tv (7,9%)
Design (4,7%)
Musica (2,3%)
Architettura
(1,7%)
Performing Arts e
arti visive (4,2%)
227
Rappresentazioni
artistiche,
intrattenimento,
convegni, fiere
Patrimonio storico100%
artistico (0,2%)
12
5.465
Gestione e
valorizzazione
musei e
biblioteche
Dimensione artigianale.
Valorizzazione/Rielaborazione
della cultura materiale del
territorio
Sono il 59% delle ICC umbre e
impiegano il il 65% degli
addetti
7
Le ICC umbre:
La produzione di beni e servizi Creative Driven. Anno 2013
Imprese attive
Oreficeria e
gioielleria;
3,9
Oreficeria e
gioielleria; 1,6
Restauro
mobili; 3,3
Altro; 11,3
Restauro
mobili; 6,4
Oggetti in
ferro e altri
metalli; 7,0
Porte e
finestre; 5,7
Addetti
Enogastronomia
53,2
Oggetti in
ferro e altri
metalli; 6,1
Porte e
finestre; 6,1
Altro; 11,9
Enogastronomia
59,7
Ceramica; 8,0
Ceramica;
7,3
Sartoria e
confezione
abbigliament
o; 5,2
Sartoria e
confezione
abbigliamento
; 3,4
8
La dimensione imprenditoriale delle ICC umbre
The Entrepreneurial Dimension of the Cultural
and Creative Industries, HKU, 2010








I settori ICC sono dominati da micro-imprese che
sono estremamente flessibili per sopravvivere;
Sono prevalenti le forme non convenzionali di
occupazione: contratti a breve termine, frequenti
cambi di lavoro, più lavori in contemporanea;
Sono presenti molti professionisti autonomi;
Le imprese di frequente si aggregano, fanno
outsourcing e gestiscono progetti multipli con altre
imprese per cogliere le opportunità di mercato;
L’attenzione è centrata sulla creazione e sviluppo
dei prodotti, più che sulla distribuzione;
Si seguono processi diversi per acquisire
competenze e formazione, spesso in assenza di
qualunque loro certificazione.
Molti professionisti delle ICC lavorano anche in altri
settori dell’economia;
Scarsa visibilità e natura particolare dei processi di
innovazione nelle ICC: solo in minima parte deriva
da attività di ricerca e sviluppo.
SETTORI ICC
% Imprese
individuali
Dimensione media
(addetti/impresa)
37,1
2,6
37,1
3,1
41,9
1,3
43,5
5,5
4,5
3,0
49,8
1,8
54,6
2,4
50,8
4,5
46,7
3,5
23,1
5,6
47,5
4,1
Industrie culturali
Film, video, radio-tv
Videogiochi e
software
Musica
Libri e stampa
Industrie creative
Architettura
Comunicazione e
branding
Design
Produzione di beni e
servizi creative
driven
Performing arts e
arti visive
Patrimonio storicoartistico
Totale
9
Le ICC umbre dentro la crisi.
Variazioni % di imprese e addetti. (Anni 2009-2013)
ICC Umbria
Addetti ICC
Funzione anticiclica delle ICC
18
16,2
16
16,6
14
12,5
12
10
9,9
8
6
4
2,7
3,6
3,1
2
0
2009
2,0
2010
2011
2012
2013
10
Le ICC umbre dentro la crisi/2
Variazioni % di imprese e addetti per settore economico. (Anni 2009-2013)
Totale ICC
2,0
0,0
Musei, biblioteche
62,5
20,3
17,0
Rapp. artistiche, intrat., fiere
Beni e servizi creative driven
12,5
16,7
-0,4
Design
35,0
Comunicazione e branding
10,0
52,5
22,5
115,4
Architettura
135,7
Libri e stampa -4,2
-4,5
Musica
60,0
3,3
Performing Arts e arti visive
videogiochi e software -1,6
-1,3
Film, video, radio, tv
-0,9
Patrimonio storico-artistico
Imprese Creative
24,2
Imprese culturali
11
Le nuove leve dell’imprenditoria culturale:
giovani, donne e stranieri.
6,1
7,0
3,4
3,3
5,0
3,0
0,5
0,3
1,0
-1,0
-1,7
-3,0
-1,4
-2,5
-1,5
-5,0
-6,1
-7,0
-9,0
-7,3
-8,0
Var.% 2012/2011
ICC giovanili
ICC Femminili
ICC straniere
Var.% 2013/2012
Addetti ICC giovanili
Addetti ICC femminili
Addetti ICC straniere
12
Le ICC giovanili.
Composizione settoriale e distribuzione territoriale. Anno 2013
552 aziende (il 10% delle ICC umbre),
mediamente piccole (2,3 addetti),
con 1.634 addetti (7,3%)
Rappresentaz
ioni
artistiche,
intrattenimen
to; 6,2
Film, video,
radio-tv; 2,4 videogiochi e
software; 9,1
Musica; 0,2
Libri e
stampa;
8,7
Architettura;
1,6
Produzione
beni e servizi
creative
driven; 56,9
Comunicazio
ne e
branding; 8,7
3,8
Assisi
0,7
2,5
3,1
Gubbio
4,7
3,4
2,5
3,4
2,9
4,1
4,0
4,7
3,8
5,8
4,0
6,0
6,5
6,7
Spoleto
Todi
Corciano
Orvieto
Foligno
Bastia
Città di Castello
11,8
Design; 6,3
Terni
8,8
Il 25% delle aziende è
concentrato nelle due città
capoluogo
0,0
5,0
17,0
16,6
10,0
% Addetti
Perugia
15,0
% ICC giovanili
13
Le ICC femminili.
Composizione settoriale e distribuzione territoriale. Anno 2013
1.534 aziende (il 28% delle ICC umbre),
mediamente piccole (3,5 addetti), con
5.353 addetti (il 24%)
Corciano
Gualdo Tadino
Patrimonio
storico- Film, video, Videogiochi
artistico; radio-tv; 1 e software;
0,4
5,2
Performing
arts e arti
visive; 4
Bastia
Orvieto
Musica; 0,5
Gubbio
Assisi
Libri e
stampa;
12,4
Deruta
Architettura
; 0,6
Comunicazi
Produzione
di beni e
servizi
creative
driven; 66
Spoleto
one e
branding;
6,5
Design; 3,6
Il 29% delle aziende a
Perugia e Terni
Città di Castello
Foligno
Terni
Perugia
0,0
5,0
10,0
% Addetti
15,0
20,0
% ICC femminili
14
Le ICC straniere.
Composizione settoriale e distribuzione territoriale. Anno 2013
296 aziende , mediamente
piccole (3 addetti), con 846
addetti
Produzione Performing
di beni e arts e arti
servizi
visive; 4,4
creative
driven; 7,1
Assisi
Foligno
Film, video,
radio-tv; 1,9 Videogiochi
e software;
2,5
Spoleto
Gubbio
Corciano
Bastia
Nella sola Perugia il 27%
delle imprese (80), con il
35% degli addetti (299)
Musica;
12,9
Città di Castello
Castiglion del Lago
Design; 4,3
Terni
Perugia
Comunicazi
one e
branding;
2,5
0,0
Architettura
;3
Libri e
stampa; 2,6
5,0
10,0
15,0
20,0
% Addetti
25,0
30,0
35,0
% ICC straniere
15
La Specializzazione delle ICC umbre
(Comuni sopra i 5.000 abitanti)
Sistema produttivo culturale fortemente
caratterizzato dalla dimensione creativa
e artigianale
Accanto a “distretti” più consolidati (l’editoria
nel tifernate e la ceramica a Deruta e Gualdo
Tadino), emerge ormai chiara la tendenza in
molti piccoli comuni a specializzarsi nei settori
ascrivibili alla Industria del gusto:
Bevagna e Amelia (78%), Nocera Umbra (74%),
Umbertide, Castiglione del Lago, Orvieto (64%)
Specializzazione produttiva a macchia di
leopardo. Più evidente nei comuni medi e
piccoli, dove sono più vive le vocazioni
produttive legate alla tradizione del territorio
Perugia, Terni e i comuni più grandi, con
poche eccezioni, faticano a far emergere
una chiara specializzazione produttiva
all’interno delle ICC.
Esperienze significative nei settori più legati all’innovazione
(design a Spello, produzione di software e videogiochi a
Corciano e Terni).
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Grazie per l’attenzione…
Grazie per l’attenzione…
17
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