BLACKOUT MAGAZINE ANNO 2 – NUMERO 16 – 7 Marzo 2006 – EDIZIONE SPECIALE – FORMATO DOPPIO Con il cuore, ecco il secondo punto dell’anno. Doppietta del capitano, gol di Falciano e Consonni Blackout da favola: stavolta con il lieto fine Un gol di Spini in zona Cesarini vale il ritorno al pari: 5-5 con la Macelleria, poi rissa BLACKOUT BERGAMO – M. LUSSANA 5-5 RETI: 1’ pt L, 5’ pt Falciano, 8’ pt e 11’ pt L, 16’ pt Spini, 18’ pt autorete, 19’ pt Consonni, 2’ st e 3’ st L, 19’ st Spini. BLACKOUT BERGAMO: 12 Breda, 2 Letorio, 10 Perla, 13 Di Domenico, 14 Falciano, 11 Consonni, 9 Spini. MACELLERIA LUSSANA: Pagnotta, Morlacchi, Frigeni, Locatelli, D’Adda. ARBITRO: Giupponi. NOTE: ammonito Perla. BERGAMO – La partita dell’anno. Riacciuffata con la grinta e con il cuore di una squadra che non molla mai, anche se è ultima in classifica e potrebbe lasciarsi prendere dallo sconforto. Ma il Blackout è fatto così ed è capace di regalare inaspettati colpi di scena, anche nei momenti più difficili. Era da quattordici giornate di fila che gli allblacks racimolavano soltanto sconfitte, più precisamente dalla prima di campionato, con quel 2-2 illusorio in casa del Vikings. Ora, il risveglio, con un pirotecnico 5-5 con la Macelleria Lussana, dopo aver rischiato il tracollo prima e il colpo grosso poi. Tutto come in un film, con tanto di finale thrilling e persino un po’ troppo animoso: gara in altalena fino alla fine, con quel colpo sottomisura di capitan Spini che vale l’incredibile e meritato pareggio in zona Cesarini, come nella più bella delle favole. Probabilmente non c’era modo migliore per tornare ad un risultato positivo. Solo un pareggio, d’accordo, ma che può però essere considerato a tutti gli effetti come una vittoria: perché l’astinenza da punti è rotta, perché la squadra non molla mai e sa tornare in partita quando meno te l’aspetti, perché uno sgambetto a certi avversari ha sempre un gusto speciale. Inutile nasconderlo: la Macelleria Lussana è la peggior squadra del girone. Tecnicamente vale molto meno del Blackout, ma riesce a combinare qualcosa solo grazie ad un atteggiamento antisportivo che la rende la formazione più odiata del campionato, tra interventi criminali (vedi il match di andata) e insopportabili provocazioni. Ecco il perché dell’esultanza polemica di Spini al gol del pareggio definitivo, con tanto di gesti irriguardosi verso la panchina avversaria e conseguente rissa finale. Non era mai finita in zuffa: ma, chissà perché, contro la Macelleria Lussana, anche una delle squadre degne del premio disciplina perde la pazienza. Insomma, una cosa si può affermare tranquillamente: il Blackout collezionerà pochi punti in questo campionato, ma, senza dubbio, sa scegliere bene le vittime dei propri sporadici scherzi, avendo fermato sul pari le due formazioni più odiate del girone, con Spini addirittura a segno quattro volte negli incontri in questione. Comunque finirà la stagione, c’è da dire che il Blackout, finalmente, dopo l’epurazione dicembrina, ha trovato lo spirito giusto. Ora è una squadra a tutti gli effetti, un gruppo unito, capace di esaltarsi in amicizia, non più di seminare zizzania come succedeva con certi elementi in squadra. A prescindere dal risultato del campo, questo obiettivo è stato senz’altro centrato: gli allblacks giocano per divertirsi e, negli anni a seguire, saranno in grado di lottare per ben altri traguardi, questo è certo. Questo Blackout è una sinfonia perfetta: Breda confermato tra i pali è una sicurezza, Perla si trasforma nel trascinatore della squadra, Falciano gioca a tutto campo, Consonni e Di Domenico scorrazzano su e giù e continuano a seminare panico, mentre Spini se ne sta là davanti alla ricerca dell’occasione giusta. Mancano Camolese (a riposo a incitare i compagni dalla panchina), Mostosi e Cecchini, ma –notizia più importante- c’è Letorio, appena arrivato dalla Spagna e capace di calarsi al meglio nella nuova realtà, tenendo in piedi la difesa. Ed è tutto troppo bello per essere vero: la partita che frutta agli allblacks il primo punto tra le mura amiche è degna della miglior sceneggiatura. Pronti, via e passa la Macelleria Lussana: un inizio del genere farebbe pensare alla solita partita sfortunata. Ma, invece, si capisce subito che stavolta sarà diverso: gli ospiti denotano diverse lacune tecniche e i padroni di casa ne approfittano buttandosi all’attacco. Spini, su gentile concessione del portiere avversario, sbaglia una buona occasione e, così, ci pensa Falciano a infilare il terzo gol stagionale, con una discesa personale, al 5’. L’assalto, a questo punto, continua, ma in contropiede i biancoverdi trovano due reti che mandano i padroni di casa sotto di due gol. Si mette male, anche perché, nell’ultimo scampolo di primo tempo mancano due cardini come Falciano e Letorio: e, invece, succede l’inaspettato, con tre reti nel giro di tre minuti, roba dell’altro mondo. Perla ci mette la classe, Di Domenico, Consonni e Spini l’anima e, allora, ecco l’incredibile: prima Di Domenico lascia partire un tiro fuori misura che Spini corregge con il piatto sinistro in rete, poi Consonni batte dalla bandierina, Spini sfiora, ma un difensore fa harakiri, infilando la propria rete per il 2-2 (nonostante il tocco dell’attaccante, per il tabellino è a tutti gli effetti un’autorete). Ma non è finita, perché, prima del riposo, il ribaltone è completo e nasce ancora da uno dei calci d’angolo dell’ispiratissimo Consonni, che trova un gol da antologia direttamente dalla bandierina. Al riposo è 4-3, ma un altro inizio scellerato di frazione manda di nuovo avanti la Macelleria, con l’uno-due che vale il 4-5. Un risultato che dura praticamente fino in fondo e che sembra condannare i padroni di casa alla sconfitta più immeritata, con Perla e Consonni a non trovare il guizzo giusto. E invece ecco il finale che non ti aspetti: mancano un paio di minuti alla fine, Consonni si inventa un altro corner da applausi e capitan Spini –tanto per cambiare al posto giusto nel momento giusto- ci mette il ginocchio sinistro, rotolando a terra non prima di aver spedito la sfera in fondo al sacco per la decima volta quest’anno. E’ il delirio: gli avversari si innervosiscono ulteriormente dopo l’esultanza agguerrita del numero 9 e scoppiano i tafferugli, con l’ottimo arbitro a placare finchè può gli animi. Poi, negli ultimi secondi, uno straripante Di Domenico serve a un esausto Spini la palla della vittoria, ma stavolta il portiere si supera. In fondo, può bastare così: anche questo è un grande successo. Pagina 2 – Blackout Magazine – N° 16 Re Mida Letorio quasi da leggenda BREDA 7 Questa volta, il portierone è quello che ha il voto più basso. Non per demeriti specifici, ma perché, in questo caso, è stato costretto molto meno del solito all’intervento risolutore, per fortuna del Blackout. Comunque, quando c’è lui in porta, è tutta un’altra storia. LETORIO 8 Re Mida. L’uomo più atteso, dopo mesi di ritardo causa problemi di transfer, entra al meglio nei meccanismi della squadra. In difesa è un baluardo insuperabile e prova a farsi vedere davanti sui calci piazzati. Migliorando nel senso della posizione, diventerà un marcatore quasi perfetto. Avendo trovato un punto al suo esordio, la sua prova passerà alla storia, se avesse segnato con quel colpo di tacco provato a metà ripresa, sarebbe appartenuta alla leggenda. PERLA 9 Uomo-squadra. Fa nel modo giusto tutto quello che gli si chiede. Gioca in difesa, ma si vede dappertutto. Prova azioni personali, senza mettere in crisi l’assetto difensivo, cerca la conclusione, ma non è fortunato. Gli manca solo il gol, ma è un particolare. Quando gioca così, può mettere in crisi chiunque. FALCIANO 8 Primo tempo maestoso, ripresa comunque ad alti ritmi. Tiene un’alta media realizzativa infilando il terzo gol in cinque partite, ma soprattutto fa faville in ogni posizione in cui giochi: salta avversari come paletti e dispensa ottimi palloni. E’ questo il vero Falciano. Super Consonni, l’uomo-corner DI DOMENICO 8 Quando gioca così è fondamentale. Stavolta mette le sue qualità al servizio della squadra e si vede. Prova il dribbling quando serve, tira quando è ben posizionato e serve assist al bacio, come in occasione del secondo gol. Corre ovunque ed è utile anche in difesa, nel finale offre a Spini un pallone d’oro. CONSONNI 8,5 La chiave della partita l’ha in mano lui. Si reinventa sopraffino battitore di calci d’angolo e propizia tre gol con i suoi tiri dalla bandierina. Sul primo, un avversario combina il patatrac, sull’ultimo, Spini ci mette la zampa e, sull’altro, sommo capolavoro, mette dentro direttamente dal fondo. Nella ripresa, compiaciuto da sé stesso, ci prova perfino troppo, ma la sua resta una prestazione impeccabile. SPINI 9 E’ l’eroe della partita. Gare del genere lo esaltano e lui non può fare altro che metterla sul piano che preferisce, quello dei gol. Si fa trovare sempre dove deve essere, lotta dal primo all’ultimo minuto, sciupa un’occasione, poi riapre i giochi, con il gol del 3-2 con un tocco di sinistro da centroarea, prima di intervenire anche nell’azione del pari. Quindi, quando tutto sembra finito, estrae dal cilindro la deviazione vincente che vale il pari e si lascia andare ad un’esultanza più che mai giustificata. Infine, potrebbe completare il suo giorno di gloria entrando nella storia, ma arriva stanco sull’ultimo pallone. Insomma, con queste due reti (e mezzo), il bomber arriva in doppia cifra, obbiettivo più che mai ambizioso. Alla faccia di chi dice che giocatori del genere siano inutili, è lui a regalare anche il secondo pari ai suoi. HANNO DETTO – ZONA SPOGLIATOI CAMOLESE: “Purtroppo non sono riuscito a scendere in campo, ma ho vissuto la gara dalla panchina e sono proprio soddisfatto per come è andata. Consonni è stato senza dubbio quello che mi ha più impressionato: con i suoi calci d’angolo ha messo in crisi la difesa avversaria. Avremmo anche potuto perdere, ma è andata bene”. SPINI: “Aver risolto la partita negli ultimi minuti è una gioia immensa. E contro una squadra del genere ha un sapore ancor più speciale. Ho praticamente segnato una tripletta, anche se l’autorete non mi verrà assegnata, mi dispiace soltanto di non essere riuscito a centrare il golvittoria. Il mio obiettivo personale l’ho raggiunto, arrivando in doppia cifra: non mi aspettavo la doppietta e, dunque, non avevo ancora preparato la maglia celebrativa. Sarà per la prossima volta”. PERLA: “Abbiamo raggiunto un risultato importante e meritato. Mi è mancato solo il gol, ma sono contento della mia prestazione e di quella della squadra. Peccato perdere la prossima gara per squalifica”. LETORIO: “Un esordio del genere è proprio speciale. Ho provato a inserirmi al meglio nei meccanismi della squadra. Abbiamo raggiunto il pareggio negli ultimi minuti e, in quel momento, la partita si è innervosita sensibilmente e siamo riusciti a tener duro fino alla fine”. I NUMERI - 16° giornata Risultati: Blackout Bg – Mac. Lussana 5-5 Prossima: 14/3, 22, Dalmine: Canarios – Blackout Classifica: 3L 38, Kerogas 30, Runtal 28, Vikings 27, Video 23, Canarios 21, Ranzani 17, Tribal 16, Lussana 14, Levate, Senna 11, Blackout 2. Gol: Spini 10, Perla 5, Consonni, Di Domenico, Falciano, Burreddu, Tiraboschi 3, Volta 2, Camolese, Mostosi 1. Presenze: Spini, Consonni 16, Perla 15, Di Domenico 13, Camolese 9, Mostosi 8, Falciano 5, Breda 3, Cecchini 2, Letorio 1. Voti: Letorio 8, Breda 7,17, Falciano 6,8, Spini 6,78, Perla 6,7, Consonnii 6,63, Camolese 6,61, Cecchini 6,5, Di Domenico 6,4, Mostosi 6,3.