Il riconoscimento del
disturbo specifico di
apprendimento
nel corso del ciclo scolastico
Durante il corso della scuola il disturbo specifico si
manifesta con caratteristiche diverse a seconda
della fase evolutiva che il ragazzo attraversa.
Ciò determina la necessità di diversificare la qualità
e la quantità degli interventi necessari nella scuola
affinchè siano date al ragazzo le possibilità di
accedere ai contenuti curricolari nonostante la sua
disabilità in ogni momento del suo percorso
scolastico.
Risulta pertanto fondamentale per i
docenti conoscere le caratteristiche
cliniche e comportamentali che tali
disturbi possono assumere nel tempo
Negli anni successivi della scuola media e
superiore le sue possibilità di intervento
diretto si riducono lasciando grosso spazio
alla scuola che dovrebbe rendersi sempre
più protagonista della gestione del percorso
di crescita di questi ragazzi, facendosi
carico di aumentare le competenze e le
iniziative per una didattica diversificata
che contempli modalità di insegnamento
adeguate alle caratteristiche evolutive di
questo disturbo.
Presa in carico DSA
Servizio
Specialistico
Bambino
Famiglia
Scuola
Eziopatogenesi
Perché la presa in carico clinica
• Secondo il modello neuropsicologico la dislessia
evolutiva e tutti i DSA sono da considerarsi delle
disabilità congenite che accompagnano la vita del
soggetto con espressività variabile in base agli
stimoli ricevuti e alla gravità della forma stessa
(G. Stella)
• Nonostante ciò i più recenti studi hanno peraltro
dimostrato che un precoce, intensivo e specifico
trattamento riabilitativo neuropsicologico basato
su una corretta diagnosi, è in grado di indurre
un significativo miglioramento delle disabilità ed
un importante riduzione delle conseguenze nel
75% dei casi.
L’intervento deve avvenire più
precocemente possibile ed essere
strutturato su un profilo funzionale
neuropsicologico ottenuto attraverso
rigorosi e standardizzati criteri
diagnostici: il suo ritardo od una sua
inadeguata strutturazione
pregiudicano la qualità del recupero
delle abilità e causano la comparsa di
problematiche emotive
Questo tipo di trattamento e riabilitazione
dovrebbe rientrare fra le competenze e
attività dei Servizi di N.P.I. e Psicologia
dell’Età Evolutiva del Territorio che, dotati
delle figure professionali di riferimento
(Neuropsichiatri Infantili, psicologi,
logopedisti) possono fornire dei team
multidisciplinari in grado di valutarne le
cause e gli aspetti clinico-funzionali più
significativi e di rispondere con adeguati
interventi ambulatoriali, scolastici, e di
supporto alle famiglie.
Diagnosi 1
Risulta evidente che lo studio clinico e neuropsicologico dei
DSA richiede l’applicazione di protocolli ben codificati e
standardizzati che comportano la verifica delle funzioni
implicate
•
•
•
Lo studio neurologico e neurofisiopatologico per
l’esclusione e/o l’individuazione di patologie neurologiche
maggiori, psichiatriche, sistemiche, neurosensoriali
periferiche o di ritardi mentali.
Lo studio delle funzioni neurofisiologiche valutabili
strumentalmente (EEG, PE), lo studio neuroradiologico
morfofunzionale del SN (Tac, RMN, RNMF, EGM…..) che
possono essere coinvolte nel disturbo in oggetto.
Lo studio neuropsicologico delle funzioni cognitive in toto,
quali appunto QI, funzionalità del linguaggio, funzioni
mnesiche, attentive, prassiche, ecc.al fine di tracciare un
ben preciso profilo neuropsicologico del paziente.
Diagnosi
• Il DA viene diagnosticato quando le acquisizione
misurate attraverso test standardizzati risultano
significativamente inferiori a quanto prevedibile
per l’età, al livello di intelligenza e alla esperienza
scolastica del bambino.
• Inoltre, debbono interferire significativamente
con le acquisizioni scolastiche o con le attività
giornaliere che richiedono questa capacità.
• Questi scolari hanno una percentuale di fallimento
scolastico di 1,5 volte rispetto alla media (DSMIV)
Trattamento
• I modelli riabilitativi neuropsicologici si basano sul
profilo funzionale e lavorano sul potenziamento
delle abilità residue allo scopo di creare strategie
suppletive e vicarianti della funzione
compromessa.
• In particolare, nei disturbi di lettura occupano un
grosso spazio i programmi di recupero basati
sull’incremento dell’automatizzazione dell’accesso
sublessicale, attraverso l’uso di programmi
computerizzati
• Ed un lavoro sulle competenze metafonologiche,
abilità linguistiche, ortografiche, visuo-percettive
differentemente graduate all’interno di progetti
riabilitativi pianificati in base all’espressività
clinica del disturbo nelle differenti fasi evolutive
Modello operativo
Secondo il modello operativo adottato,
l’equipe di neuropsicologia nella presa
in carico di un singolo paziente
suddivide la propria attività tra la
diagnosi, progettazione e la
realizzazione di training riabilitativi
sui disturbi dell’apprendimento,
applicando un protocollo che prevede:
Fase di presa in carico 1
• Una presa in carico neuropsicologica si attua
subito dopo la fase diagnostica per tutti i bambini
che abbiano una diagnosi positiva di DSA per i
quali è prevista anche un intervento riabilitativo
specifico.
• Essa comporta le attività di follow up clinico del
bambino con periodiche valutazioni, sostegno della
famiglia, formazione e consulenza scuola.
• Per le caratteristiche di cronicità e di evolutività
dei Disturbi dell’ Apprendimento tali prese in
carico prevedono una durata media di 3 anni per i
DSA medio –lievi, mentre per i Disturbi dell’
Apprendimento più gravi, possono durare tutto il
periodo scolastico, fino all’inserimento lavorativo
Fase di presa in carico 2
Fase di presa in carico riabilitativa, che comporta
a seconda dell’età e del tipo di disturbo uno di
questi alternativi interventi:
Presa in carico del bambino
• 1 seduta settimanale di logopedia per cicli da un
minimo di 6 mesi a 2 anni;
• 1 seduta settimanale di trattamento
neuropsicologico per cicli da sei mesi a un anno con
neuropsicologa;
• 1 seduta di gruppo alla settimana per riabilitazione
(di massimo 5 bambini), con psicologhe e/o
psicopedagogiste per recupero disturbi del
calcolo/scrittura
• Interventi su problematiche emotivo-relazionali
associati
Fase di presa in carico 3
Presa in carico famiglia
• Seduta di counseling ai genitori (minimo).
• 1 incontro mensile di gruppo di sostegno
familiare
• Sedute di formazione tutor e supervisione
per esecuzione allenamento intensivo
domiciliare
Presa in carico scuola
• 2/3 consulenze individuali ai docenti
Scuola Materna
Premesse intervento
La maggior parte dei ricercatori afferma che i DSA
sono più facili da prevenire che da recuperare
All’interno della presa in carico dei DSA l’intervento
alla s. materna ha un ruolo principale il lavoro di
prevenzione
La sfumata espressività del disturbo alla s. materna
tende a non far considerare primario il problema .
Per cui gli interventi risultano ancora scarsi.
Scuola
materna
Indicatori di rischio del Disturbo
Riscontrabili all’ultimo anno
• Ritardo acquisizioni linguistiche (disturbi
specifici di linguaggio di gravità variabile)
• Ritardo competenze metafonologiche
• Ritardo acquisizioni prassiche
• Ritardo competenze graficorappresentative
• Capacità narrative
Scuola materna
Intervento 1
• Lavoro indiretto sugli insegnanti di formazione e
informazione sulle caratteristiche del disturbo in generale
(Definire gli indicatori di rischio più significativi)
e sulle attività di recupero.
• Screening per la prevenzione sulla popolazione
Conduce all’individuazione dei casi a rischio con
INVIO AL SERVIZIO
Scuola materna
Intervento 2
Presa in carico diretta del bambino
• Valutazione del problema e inquadramento diagnostico in base alla
gravità e al profilo
• Intervento di riabilitazione diretta individuale su consapevolezza
fonologica
• DSL
• Prerequisiti lettura-scrittura
• Intervento scuola per piccoli gruppi a (consapevolezza fonologia,
comprensione sintattica, abilità narrative….)
Informazione della famiglia, rassicurazione riguardo alle
problematiche emerse, sottolineare il significato preventivo
dell’intervento, condivisione obiettivi
OBIETTIVO: Riduzione della prevalenza dei DSA
Primo Ciclo
Difficoltà specifiche
• Difficoltà Competenze metafonologiche
• Difficoltà transcodifica suono-segno in
sequenza
• Difficoltà di integrazione strategie
fonologiche e lessicali
• Scarso controllo del testo durante il
compito di lettura
Primo Ciclo
Intervento diretto
La valutazione diagnostica traccia un profilo
funzionale delle capacità del bambino e del livello
di sviluppo nella lettura e nella scrittura
Il progetto riabilitativo si imposta in base al livello e
lavora sulle seguenti componenti:
• Competenze metafonologiche
• Correttezza e velocità di lettura (materiale
cartaceo e software)
• Competenze ortografiche
• Discriminazione visiva e memoria spaziale
Primo ciclo
Intervento indiretto
• Coinvolgimento della scuola
insegnando modalità didattiche
mirate
• Gruppi di recupero per il
raggiungimento degli obiettivi di
livello
Primo Ciclo
Presa in carico indiretta
Scuola
•
•
•
•
•
Consulenze agli insegnanti :
Sulle caratteristiche del disturbo
Strategie pedagogiche per ridurne gli
effetti
Sugli aspetti emotivo-relazionali correlati
nel bambino
Rapporti coi compagni
Collaborazione con la famiglia
1°ciclo
Risultati attesi
• Riduzione della prevalenza
del disturbo
• Riduzione della gravità del disturbo
Evoluzione caratteriste
del Disturbo
• Il problema iniziale è costituito dagli
errori e lentezza nella lettura.
• Dopo il primo ciclo gli errori tendono a
diminuire e permane la lentezza nella
lettura ed esecutiva e si evidenziano le
difficoltà di comprensione e stesura di un
testo.
• Accentuazione delle problematiche sociali
e comportamenti reattivi (isolamento o
oppositivo/provocatorio).
2° ciclo
Difficoltà emergenti
• Difficoltà di automatizzazione
• Interferenza dei processi di
transcodifica nell’accesso al
significato
• Persistenza degli errori
• Difficoltà nella produzione scritta
Secondo ciclo
1) Intervento lettura e
scrittura
Dalla 3° elementare l’ intervento riabilitativo èn
mirato prevalentemente all’automatizzazione
della lettura conutilizzo software per il
riconoscimento rapido
unità sub-lessicale e lessicale e si struttura:
• 1 Seduta ambulatoriale settimanale o
quindicinale (con frequenza stabilità in base
alla gravità e al profilo)
• Associata a esercitazione intensiva
domiciliare (circa 5 giorni alla settimana)
• Durata del ciclo 4-6 mesi (ripetuti in 1-2 anni)
Intervento sulla lettura
•
•
•
•
•
•
•
•
•
I più recenti lavori di differenti Autori (Tressoldi, Iozzino)
sembrano riconoscere la maggiore efficacia nel recupero della
lettura a
Trattamenti mirati sull’automatizzazione del riconoscimento
lessicale e sub-lessicale,
con l’utilizzo di software specifici la (modificazione di tempo,
lunghezza, complessità e frequenza della somministrazione dello
stimolo)
per cicli brevi di 4 mesi, e ravvicinati
eseguiti intensivamente 5 giorni alla settimana associati a
1 seduta riabilitativa ogni 15/30 gg,
Tali trattamenti sembrano ottenere miglioramenti, in 4 mesi, pari a
quelli raggiunti naturalmente in 1 anno
Ogni ciclo di trattamento ottiene 1 cambiamento della stessa
entità del precedente
Tra i trattamenti non vi è perdita
2° ciclo
2)Intervento sulle problematiche associate
Comprensione del testo:
• nei casi più gravi intervento diretto con lavoro sulle singole
aree (vedi De Beni, Pazzaglia)
• Nei casi medio-lievi intervento indiretto attraverso la scuola
con piccoli gruppi
Produzioni del testo:
• Intervento indiretto attraverso la scuola
Matematica
• Intervento piccoli gruppi (integrazioni programmi
“Intelligenza numerica”, Biancardi….)
Ortografia:
• Gruppetti riabilitativi
• Lavoro attribuzione e autoefficacia
2 ciclo
Presa in carico scuola 1
•
•
•
•
•
•
•
•
•
L’ intervento di consulenza con la scuola riveste una grande valenza
preventiva e terapeutica nei confronti di queste problematiche.:
Bisogna comunicare alle insegnanti la percezione delmondo iterno
del del bambino del vissuto di sofferenza e di confusione di fronte
al suo insuccesso.
Spiegare la natura del disturbo o e la sua persistenza nonostante:
L’impegno del bambino
L’impegno della famiglia
La motivazione
Le sollecitazioni
Le punizioni
I premi
Spiegare che la strada per superare questo problema è
un’altra:
Conoscerlo- accettarlo- superare le difficoltà insieme
2° ciclo
Presa in carico
indiretta-Scuola 2
-Lavoro di supporto e valorizzazione del ruolo dell’insegnante e
creazione di un’alleanza a favore del ragazzo
-Motivazione al cambiamento di alcuni convincimenti pedagogici
classici:
• Cambiamento delle strategie didattiche,
• L’adozione di strategie e di strumenti e facilitanti e dispensativi
consentiranno al ragazzo di fare esperieze di successo reale in
classe nelle differenti discipline.
• L’Aumento dell’auto stima motiverà il ragazzo ad più assertivo ed a
mettersi maggiormente in gioco nella classe.
- Individuare modalità di valorizzazione dei punti di forza cognitivi e
attitudinali
- Indicare modalità per aumantare la solidarieta in classe e il
rapporto coi compagni
- Creare delle sinergie di lavoro con la famiglia e favorire la
permanenza di un dialogo –confronto nel corso dell’anno scolastico
2° ciclo
Presa in carico
indiretta-Scuola 3
•
Programma di Formazione collettiva ai docenti sui DSA (Corsi di
formazione)
• Interventi di consulenza per sviluppare progetto di intervento
individualizzato sul ragazzo basato sul :
Profilo funzionale
Profilo psico emotivo
Età e classe
•
•
•
•
•
Sviluppo strategie pedagogiche mirate
strategie facilitanti
Strumenti dispensativi e compensativi in base al tipo e alla gravità
di disabilità)
Intervento preventivo e consulenza aspetti psicopatologici
Intervento mediazione per collaborazione scuola e famiglia
•
1
2° ciclo
Intervento sulle problematiche
psico-emotive e sociali
• Colloqui psicodiagnostici di rinforzo
con il bambino e sedute di counseling
con i genitori
• Intervento indiretto sull’ambiente
scolastico
Presa in CARICO
PROBLEMI EMOTIVO RELAZIONALI
l’INSUCCESSO SCOLASTICO DETERMINA :
ANSIA
Rinuncia a fare
Scarsa fiducia nelle proprie capacita
Scarsa assertività
EVITAMENTO DELLE SITUAZIONI PROBLEMATICHE(GARE,CONFRONTI
LAVORI DI GRUPPo
progressiva perdita dell’investimento positivonei confronti dell’apprendimento
Strutturazione di comportamenti di evitamento nei confronti del mondo della
scuola
(fobie scolari-somatizzazioni-apatia )E DI DIFESE CHE IN ASSENZA DI UN
RICONOSCIMENTO,
COSTITUISCONO LA BASE DI DISTURBI SPICOPATOLOGICI Più GRAVI
NELLE Età SUCESSIVE.
SENTIMENTI DI FRUSTRAZIONE
LA BASSA AUTOSTIMA
LA RABBIA SPESSO CONTROLLATA IN CLASSE
PUO’ INDIRIZZASI CONTRO DI SE
GENERA DISTURBI DEPRESSIVI O
COMPORTAMENTI OPPOSITIVO PROVOCATORI
2° ciclo
La Famiglia
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
Le modalità di approccio nei confronti del bambino e dei genitori nella presa in
carico diagnostica e riabilitativa ha una grande valenza terapeutica sui
problemi psicologici emotivi
Gli interventi vanno strutturati dagli specialisti allo scopo di operare nel corso
della stessa valutazione un rinforzo del sé nel bambino e di riparare in parte
la ferita narcisistica dei genitori
Oltre agli aspetti tecnici lo specialista deve dare grande spazio
all’accoglimento dei vissuti di sofferenza e di disagio che il disturbo ha creato
lungo la storia che li ha condotti fino al servizio
Il peso di questo problematiche aumenta nei casi delle diagnosi più tardive
Dare elementi di rinforzo ai genitori (conferma dell’intelligenza del bambino,
salute globale, possibilità reali del recupero)per superare le forme di difesa
Modificare la loro visione del disturbo, riduzione della frustrazione data da
tentatiti infruttuosi di apprendimento della letto-scrittura,
Sperimentazione del successo e attraverso l’uso di strategie più efficaci
Investire energie nello studio assistito con le nuove modalità di intervento
facilitanti, finalizzate all’apprendimento dei contenuti e dei concetti
nonostante le difficoltà di automatizzazione delle procedure
Investire sul lavoro di recupero intensivo domiciliare
Guido :…..” le Dottoresse della felicità.”
Valenza Terapeutica
La diagnosi può determinare un viraggio in positivo nel vissuto della
famiglia nella misura in cui delimita il problema, esclude
responsabilità causali ed indica vie più efficaci di lavoro e obiettivi
più raggiungibili
Lo specialista diviene l’unico punto di riferimento nella gestione
delle difficoltà con la scuola, nel modo di aiutare il bambino
Il servizio ha il compito di mediare con la scuola per la creazione di
alleanze, e per la soluzione di conflittualità con la famiglia, spesso
generate dalla ricerca di responsabilità
Incontri tra la famiglia e la scuola finalizzati ad un progetto
pedagogico sinergico
2°Ciclo
Il Bambino
Nella presa carico del ragazzo dislessico l’intervento diagnostico può
già svolgere un ruolo terapeutico di riparazione della ferita
narcisistica avuto nell’esperienza del fallimento scolastico:
Percezione di successo già attraverso la somministrazione di test
(WISC-R) che non è mediata dalla lettura e scrittura
•
•
•
Alla elementari le componenti della letto-scrittura sono così
centrali da far sì che il bambino le percepisca queste componenti
come l’espressione della totalità delle sue capacità intellettive
Pertanto dare la percezione che queste costituiscono solo una
parte del suo se, fargli sperimentare anche durante la valutazione i
suoi punti di forza
Ridurre il vissuto depressivo e di isolamento
Scuola media
Espressività del disturbo
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
Migliora la correttezza nella lettura di brano, nel 70% circa raggiunge la media
(Stella, Tressoldi)
La velocità, pur migliorando, tende a persistere deficitaria in modo costante
rispetto alla norme prevista per età per il 60% dei casi, il 20% migliora di 1 ds, e
il 5% peggiora.
Mancata automatizzazione (grosso dispendio di energie), scarso controllo della
lettura e scrittura
Riduzione della curiosità e voglia di imparare
Compromesso uso cognitivo della lettura e scrittura
Difficoltà ad affrontare il livello dei testi scolastici
Disturbo di comprensione del testo
Difficoltà nella stesura di un testo
La lettura non diventa mai piacevole
Restrizione della conoscenze apprese attraverso lettura spontanea
Difficoltà nell’eloquio fluente ed articolato
Aumento discrepanza tra potenzialità intellettiva e rendimento scolastico globale
(in assenza di intervento)
Sottostima delle reali capacità intellettive da parte della scuola che indirizza
verso s. superiori di basso profilo (test di orientamento)
Alle medie
Come Appare il ragazzo
Il ragazzo viene più spesso segnalato per le
problematiche collaterali che per il disturbo in sé.
• Infatti:
• Alle medie il disturbo può essere mascherato da:
• Compensazione
• Problemi comportamentali – emotivi emergenti o
attentivi
• Basso livello di conoscenze generali (perdite
curricolari) certificazione
Alle medie
Come appare alle insegnanti
1.
2.
3.
4.
5.
6.
7.
8.
Lettura scadente
Scrittura illeggibile, errori ortografici
Non ricorda le cose (numeri,verbi, formule, sequenze, dati)
E’ distratto, distraibile, non sta mai fermo
E’ lento ma sa alcune cose curiose, ha interessi particolari,
scientifici, astronomici
Interrompe spesso, fa interventi non adeguati o non riesce a
dare risposte in tempo (ideazione come brain storming)
Poco organizzato, disordinato, poco partecipe, sempre indietro o
fuori tempo
Potrebbe fare di più, non si impegna abbastanza , non si esercita
è viziato, non so fino a che punto sia viziato o no.
Scuola media
Intervento
La presa in carico può
• ridurre l’entità del disturbo
• ridurre il gap cognitivo
• prevenire rischio psicologico
Scuola media
Intervento diretto
• Riabilitazione
• Metodo di studio
• Lavoro metacognitivo
Scuola media
intervento indiretto scuola
• Uso mirato strumenti compensativi
• Strategie didattiche specifiche
S. Superiore
I DSA vengono finora scarsamente riconosciuti a livello della
scuola secondaria superiore come causa di insuccesso,
dispersione scolastica, devianza giovanile.
Ciò per la variabile espressività clinica con prevalenza di una
difficoltà o di un’altra-lettura scrittura calcolo, ma soprattutto
a causa della compensazione dei disturbi attuata dai ragazzi e
dalle strategie utilizzate per superare o nascondere le proprie
difficoltà.
Ciò spesso rende difficile agli insegnanti comprendere il vero
nucleo del problematiche, e spesso questi ragazzi vengono
segnalati per problematiche collaterali o consequenziali ai DSA
e alla loro evoluzione storica.
Inoltre nella sc. Super risulta ancora molto indietro la diffusione di
una conoscenza approfondita dei DSA e delle caratteristiche che
queste possono assumere in un adolescente.
Come evolve la dislessia
nell’età adolescenziale
I Ragazzi con DSA possono essere divisi in:
• I recuperati: le loro prestazione sia a scuola sia ai test
specialistici sono sovrapponibili ai soggetti normali.
• I compensati che vanno dal 50 al 70 -% dei dislessici pur
mostrando un discreto recupero rispetto agli anni precedenti
continuano ad avere risultati inferiori alla media sia rispetto ai
test clinici che nelle prestazioni scolastiche. La loro peculiarità è
una buona lettura del testo e delle parole significative con una
persistente lentezza e scorrettezza nelle non- parole. Ciò
deporrebbe (Stella-Tresoldi-Iozzino) per una compensaz lessicale
della persistente difficoltà di decodifica analitica. Tale
persistenza potrebbe essere alla base delle difficoltà che present
qs ragazzi nell’affrontare la lettura di parole nuove, di sigle e di
formule, di teoremi matematici nei confronti dei quali non può
ricorrere ad una memoria lessicale. Questa difficoltà sarebbe alla
base della inadeguatezza delle comprensione dei testi e nella
scarsa efficacia dello studio individuale .
• I dislessici persistenti mantengono difficoltà significative sia nella
velocità che nella correttezza sia nei testi che nelle parole
significative. Pertanto anche sforzandosi la lentezza e’ tale da non
consentire la comprensione del testo, e quindi non sono in grado di
studiare.
S. Superiore
Problemi emergenti
• Il disturbo di lettura rende difficile
l’apprendimento dei concetti e
l’espressione dei proprio pensiero
• Alcuni percorsi formativi sono
difficilmente percorribili
• Alto rischio di abbandono scolastico e
dezianza sociale
S. Superiore
Risultati Intervento
• Riduzione dell’impairment
• Riduzione del disturbo
psicopatologico
• Prevenzione del rischio sociale
S. Superiore
Intervento indiretto
• Modalità didattiche specifiche
• Sostegno nello studio
• Orientamento scolastico
professionale
• Sostegno psicologico
ULSS n. 20 Verona
RICHIESTE VISITE PER FASCE SCOLASTICHE
12%
8%
6%
24%
50%
S.Materna
1°Ciclo
2°Ciclo
S.Medie
S.Superiori
HA UN PATTERN DI ESPRESSIVITA’
CHE SI MODIFICA NEL TEMPO
Come riconoscerlo
Problematiche diverse a seconda
dell’età del bambino:
alla materna
alle elementari
alle medie
alle superiori
SEGNI PRECOCI
PERIODO DELLA SCUOLA DELL'INFANZIA
*Intorno ai 4 anni difficoltà di linguaggio:
- confusioni di suoni
- frasi incomplete
- sintassi inadeguata
*Inadeguata padronanza fonologica:
- sostituzione di lettere s/z, r/l, p/b
- omissione di lettere e parti di parola
- parole usate in modo inadeguato al contesto
- parole sostituite
- scarsa abilità nell'utilizzo delle parole
- mancata memorizzazione in varie situazioni di nomi di oggetti conosciuti
e sempre usati
- inadeguatezza nei giochi linguistici, nelle storielle inventate, nei giochi di
parole, nel riconoscimento e nella costruzione di rime, nell'isolare il primo
suono delle parole o l'ultimo
*Difficoltà a compiere esercizi metafonologici ( per esempio:
"Ottobre": se tolgo "bre", cosa rimane?. Se da "lana" tolgo "la",
cosa rimane?...)
*Difficoltà nella copia da modello e disordine nello spazio del foglio
*Disturbo della memoria a breve termine
*Difficoltà ad imparare filastrocche
*Difficoltà di attenzione
*Manualità fine difficoltosa
*Goffaggine accentuata nel vestirsi, allacciarsi le scarpe, riordinare
*Riconoscimento destra/sinistra inadeguati
*Difficoltà a ripetere sequenze ritmiche e a mantenere il tempo
EDUCAZIONE METAFONOLOGICA
-Filastrocche con giochi di parole e rime,
-Proposta e ricerca di parole parole in rima tra loro o con
una parte fonologicamente uguali
-Giochi si segmentazione in sillabe
-Riflessione sulla lunghezza brevità della parola
-Trovare parole che iniziano e cominciano con un dato
suono
-Giochi di cambiamento della parola cambiando un fonema
o una parola, arricchito di aspetti ludici
ESERCIZI DI GRAFOMOTRICITA’
ABILITA’ VISUO PERCETTIVE E DI DISCRIMINAZIONE VISIVA
DISLESSIA
LA DISLESSIA SI CARATTERIZZA PER UNA
SPECIFICA E SIGNIFICATIVA COMPROMISSIONE
NELLO SVILUPPO DELLE CAPACITA’ DI LETTURA.
La dislessia si manifesta nonostante il bambino abbia
avuto normali opportunità scolastiche.
Quindi la lettura dei bambini dislessici, rispetto alla lettura
dei coetanei che frequentano la stessa classe, può
essere:
1) LENTA
2) SCORRETTA
’identificazione va fatta:
A scolarizzazione avviata;
Si basa sulla persistenza oltre la seconda
elementare delle caratteristiche di:
-A) lentezza;
-b) scarsa correttezza;
-c) difficoltà di comprensione
I bambini con dislessia evolutiva presentano (G.
Stella):
 un QI nella norma
 una lettura ad alta voce stentata (lenta e a volte
scorretta)
 difficoltà ortografiche nella scrittura
 difficoltà nella scrittura dei numeri
 difficoltà nell’apprendimento delle tabelline e nel calcolo
mentale
 difficoltà negli algoritmi del calcolo aritmetico
 a volte sono presenti alcune difficoltà di esposizione
orale
 a volte sono presenti instabilità motoria e disturbi di
attenzione
Il bambino dislessico riesce a leggere,
ma non ad AUTOMATIZZARE le procedure della letto-scrittura.
Legge e scrive solo impegnando al massimo le proprie energie
attentive;
non potendolo fare automaticamente:
-si stanca rapidamente;
-commette errori;
-rimane indietro;
-non impara;
-mancata comprensione dei testi;
-scarsa autonomia
-forte dispendio di tempo, anche nello svolgimento dei compiti a
casa;
PERIODO DELLA SCUOLA ELEMENTARE, MEDIA E SUPERIORE
*Difficoltà evidente di copia dalla lavagna
*Distanza dal testo e postura particolare per leggere
*Perdita della riga e salto della parola in lettura
*Difficoltà ad utilizzare armoniosamente lo spazio del foglio
*Disgrafia: macroscrittura e/o microscrittura
*Omissione delle lettere maiuscole
*Difficoltà a riconoscere i diversi caratteri tipografici
*Confusione e sostituzione di lettere in particolare con l'uso dello
stampato minuscolo
*Lettere e numeri scambiati. 31/13; p/b; sc/cs... a/e; u/n
*Sostituzione di suoni simili: p/b; d/t; m/n, r/l; s/z
*Difficoltà nei suoni difficili da pronunciare: chi/che; ghi/ghe; gn/gl
*Inadeguata padronanza fonologica generale
*Doppie
*Punteggiatura ignorata o inadeguata
*Difficoltà ad imparare l'ordine alfabetico e ad usare il vocabolario
*Difficoltà ad imparare le tabelline
*Difficoltà a memorizzare le procedure delle operazioni aritmetiche
*Difficoltà ad imparare i termini specifici delle discipline
*Difficoltà a ricordare gli elementi geografici, le epoche storiche, le
date degli eventi
*Difficoltà a memorizzare lo spazio geografico ed i nomi nelle carte
*Difficoltà di attenzione
IL TEMPO
*Difficoltà ad organizzare il tempo in anticipo
*Difficoltà a sapere che ore sono all'interno della giornata
*Difficoltà a leggere l'orologio
*Difficoltà a memorizzare i giorni della settimana, i mesi,
l'ordine alfabetico
*Difficoltà a sapere quand'è Natale, a ricordare il giorno della
propria nascita, quella dei propri familiari, i compleanni
I Disturbi Specifici dell’Apprendimento
intervengono
in modo significativo
sulla crescita e sullo sviluppo
della personalità.
Fallimento ripetuto,
sperimentato abitualmente
Ansia
Rassegnazione:
Si sentono classificati come
insufficienti ed è impossibile per
loro modificare questa etichetta.
Alterazioni prestazione
Provare : frustrazione, ansia, tensione
Timidezza;
Scarsa assertività;
CARATTERISTICHE
PSICOLOGICHE
Scarsa autostima;
Scarsa autoefficacia
Bassa popolarità;
Difficoltà nelle dinamiche sociali del gruppo coetanei;
Poco capaci di capire la comunicazione non-verbale,e i
segni del gruppo;
CONSEGUENZE
Demotivazione;
Comportamento oppositivo provocatorio
Caduta autostima
Impotenza appresa
Isolamento
Fallimenti scolastici e sociali
Depressione
Problematiche nella famiglia/scuola/sociali
EVOLUZIONE DEI DSA
Nel tempo migliora maggiormente la componente della
correttezza, persiste la componente della lentezza;
Pertanto la DE è
-un disturbo molto persistente nel corso degli anni della scuola
dell’obbligo;
- anche se la capacità di lettura migliora, la prestazione rimane
molto lontana da quella dei soggetti coetanei;
I DSA NEL PERIODO DELLA SCUOLA MEDIA SUPERIORE
•Lettura:
1) Ancora caratterizzata da lentezza con/senza errori;
2) Parzialmente compensata, ossia sufficientemente
corretta e rapida, pur con insicurezze, esitazioni;
•Precoce esauribilità
•Scarsa motivazione a leggere autonomamente.
Scrittura:
-Parziale compensazione (riduzione frequenza errori
ortografici);
-Parziale controllo tratto grafico (Macroscritura,
microscrittura);
ALTRE CARATTERISTICHE CHE POSSONO
PERMANERE A QUESTA ETA’
- Facile distraibilità;
- Difficoltà organizzazione del materiale e delle attività;
- Difficoltà ad imparare i termini specifici delle discipline;
- Maggiori difficoltà a memorizzare gli elementi geografici, le epoche storiche,
le date degli eventi;
-Difficoltà a memorizzare spazio geografico e i nomi delle carte;
-Difficoltà nella strutturazione dell’eloquio e nella produzione scritta: difficoltà
nella strutturazione delle sequenze espositive;
-Difficoltà nel recupero delle etichette verbali;
-Lenti nelle procedure, o imprecisi nell’esecuzione;
-Non sempre hanno un metodo di studio;
-Difficoltà variabili di socializzazione;
COSA PUO’ FARE LA SCUOLA
Capire che con un bambino con DSA non vale il concetto di apprendimento
scolastico basato sulla concezione lineare di acquisizione delle abilità, cioè in
base al numero e alla ripetitività degli stimoli;
L’obiettivo non può essere sempre quello di eliminare gli esiti del deficit, ma di
accettare per lungo tempo i loro errori, con la finalità di raggiungere la
competenza, anche se imperfetta, in tempi più lunghi;
L’obiettivo di far sparire gli errori di lettura e scrittura, o di far
raggiungere il livello della classe è sbagliato.
Non adattare il bambino al programma, ma di adattare il programma al
bambino.
Vanno potenziati e valorizzati, le risorse cognitive – capacità di capire ed
elaborare i concetti, accettando che l’obiettivo principale non può essere
quello di ottenere la perfezione nelle procedure.
Consentire al ragazzo di apprendere la parte concettuale della programmazione,
che è in grado di svolgere come tutti i suoi compagni.
Poiché le funzioni cognitive risultano totalmente normali e spesso anche al di
sopra della norma.
Nella scuola superiore si da per assunto che l’abilità nelle strumentalità in
causa si sia consolidata nel corso delle elementari e delle medie.
Il compito del liceale è pertanto prevalentemente dedicato ad operare sulla
comprensione / elaborazione / e memorizzazione di concetti cognitivi ai
quali può dedicare completamente l’attenzione.
Perché può utilizzare automaticamente, velocemente e correttamente e
senza pensarci le strumentalità di lettura, calcolo e grafia veloce, potrà
dedicare interamente e completamente la sua attenzione all’attività
concettuale.
Per il dislessico non è possibile svolgere contemporaneamente le due
operazioni, perché entrambe costituiscono un impegno cognitivo e
l’attenzione dedicata allo svolgimento delle procedure verrà sottratta
all’elaborazione dei concetti, con conseguente indiretta penalizzazione
della capacità di concentrarsi unicamente su questa funzione che risulterà
svolta in maniera imprecisa, discontinua e al di sotto delle reali potenzialità
cognitive del soggetto.
Es. E’ come dover utilizzare la stessa spina elettrica per far funzionare due
apparecchiature diverse, ciò è fisiologicamente impossibile per qualsiasi
soggetto normale.
Ma poiché l’obiettivo della scuola è quello di sviluppare conoscenze e sfera
cognitiva dello studente,
risulta evidente la necessità di privilegiare la possibilità di dare le massime
risorse attentive possibile allo svolgimento dei compiti cognitivi, cioè alla
comprensione, che per il ragazzo dislessico è possibile esattamente come per
tutti gli altri ragazzi.
Da qui nasce l’esigenza di adottare degli strumenti compensativi e misure
dispensative che permettano di compensare la debolezza funzionale derivante
dal disturbo.
L’uso dello strumento compensativo,( come la videoscrittura, uso tavola
pitagorica) non fornisce solamente un supporto operativo per facilitare la
singola operazione, ma introduce elementi di rappresentazione del compito che
ne favoriscono l’elaborazione cognitiva e faciilitano successive elaborazioni
concettuali.
Tuttavia gli strumenti compensativi non sono disponibili per ogni attività,
per cui a volte la disabilità non può essere in alcun modo ridotta;
per questo accanto a misure compensative, molte legislazioni scolastiche
più avanzate della nostra, prevedono introduzione di misure dispensative,
cioè modificazioni dell’espletamento dell’attività scolastica.
Per i dislessici vengono raccomandate, ove possibile, prove orali al posto
di quelle scritte – ridurre la lunghezza della prova – raddoppiare il tempo a
disposizione del soggetto – minor quantità di studio da svolgere a casa
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La presa in carico dei soggetti con DSA